Sull’Eptagramma in Magia
E
nella Qabalah
Il Settenario è sin dagli albori dei tempi collegato a specifici temi mistico-
metafisici, la sapienza Egiziaca lo definiva come la completezza del manifesto
e la Scuola Pitagorica identificava le due file esterne del Tetraktis con 4 e 3 segni.
La Qabalah individua sette lettere doppie, ossia ambivalenti, nel fonema e nelle
possibili significanze.
Naturale l’associazione a questa figura di tutte le espressioni del sette tra cui
appunto, nella Qabalah, le lettere doppie.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in
basso, per compiere i miracoli della Cosa-Unica
Il Sette, quattro più tre, anzi meglio, tre (le forme) e quattro (le sostanze)1,
quindi la forma più la sostanza o anche e pur diversamente, ciò che è
intermedio tra le stesse, allude immancabilmente al Piano Astrale intermedio,
per così dire, tra il Mondo Fisico e quello Spirituale, esso è la fondamentale
sostanza connettiva del Cosmo.
La scienza, con il procedere della tecnologia, espone e ri-vela antichi concetti
aritmosofici. Secondo la biochimica e più recente genetica il DNA è un
polimero organico costituito da nucleotidi formati con tre sostanze: una base
azotata, un gruppo fosfato e il deossiribosio; ma attenzione, quattro sono le
possibili basi azotate: adenina, guanina, citosina e timina; quindi tre più le
quattro declinazioni costituiscono la magica elica della vita.
La Cabala, antica sapienza Iniziatica, erede della sapienza Egizia come dei
sistemi sviluppatisi nell’antico vicino-oriente, ha straordinariamente
sintetizzato queste corrispondenze metafisiche.
Non delineeremo in questa sede la storia di questa corrente tradizionale ma
confermiamo essere il Sepher Yetzirah opera cardine e matura di queste
conoscenze, per questo testo, in tutte le sue diverse versioni, le ventidue lettere
dell’alfabeto ebraico sono classificate in base alla posizione degli organi vocali
e alla qualità del suono che ne deriva pronunciandole, essendo la vibrazione
sonora analoga per eccellenza al dinamismo del Cosmo Manifesto.
Gli studiosi ed i mistici hanno compendiato nella forma della Rosa Mistica o
Rota, tale formulazione: le lettere sono disposte a seconda della categoria in tre
anelli concentrici.
Tale opera appartiene ai cosiddetti grimori salomonici, libri di Magia basati sulla
Tradizione riconducibile al mito di Re Salomone, fra questi esponente per
eccellenza è la Chiave di Salomone2.
La descrizione del sigillo nel Liber Iuratus comincia con le istruzioni per il suo
disegno, che deve essere fatto con ben precise proporzioni:
Fai un primo cerchio il cui diametro sia di tre dita, in relazione ai tre chiodi
della croce del Signore, oppure cinque, in relazione alle cinque piaghe, oppure
sette in relazione ai sette sacramenti, oppure nove in relazione alle nove schiere
angeliche, ma in generale cinque dita saranno sufficienti. Poi dentro a questo
cerchio fai un secondo cerchio, distante dal primo due grani, in relazione alle
due Tavole della Legge di Mosè, oppure tre grani, in relazione alle persone della
Trinità3
I due cerchi così disegnati costituiranno una corona; all’interno di questa, dopo
aver apposto sull’apice una croce, vanno iscritte 72 lettere latine, la cui
sequenza varia a seconda delle tradizioni; in MS Sloane 3853 la sequenza
riportata (letta da destra verso sinistra) è:
h, t, o, e, x, o, r, a, b, a, s, la, y, q, c, i, y, s, t, a, l, g, a, a, o, n, o, s, v, l, a, r, y, c,
e, k, s, p, f, y, o, m, e, n, e, a, u, a, r, e, l, a, t, e, d, a, t, o, n, o, n, a, o, y, l, e, p,
o, t, m, a.
3 Primo fac unum circulum, cujus diameter sit trium digitorum propter tres clavos Domini, vel 5
propter quinque plagas, vel 7 propter 7 sacramenta, vel 9 propter 9 ordines angelorum, sed
communiter 5 digitorum fieri solet. Deinde infra illum circulum, fac alium circulum a primo
distantem duobus granis ordei propter duas tabulas Moysi vel distantem a primo tribus granis
propter Trinitatem personarum.
Magus Mizar ~6~
Shemhamephorasch: l’ineffabile nome di Dio, magnum nomen Domini
Semenphoras licterarum 72, che mostra l’innegabile legame del sigillo con le
pratiche cabalistiche4.
Ciò che troviamo, invece, tra l’eptagono e la corona esterna, varia da versione
a versione, ma generalmente si tratta di una struttura basata su eptagoni o
eptagrammi, comunque focalizzata su sette punti importanti attorno ai quali
si incrociano diversi nomi divini. Nella versione qui presentata, che è tratta dal
Liber Juratus, si vede un eptagramma che definisce sette punti focali dell’intero
diagramma (punte della stella), i quali sono marcati con una croce. Nei bracci
della stella stanno intrecciati sette nomi divini, ciascuno diviso nelle
componenti sillabiche e messo in relazione spaziale con i nomi degli angeli che
troviamo nell’eptagono interno: la-ya-ly (con Cafziel), na-ra-th (con Satquiel),
(e)t-ly-alg (con Samael), ly-bar-re (con Raphael), ve-h-am (con Mahel), ly-ba-res
(con Michael) e y-al-gal (con Gabriel). Nei sette sub-segmenti che rimangono,
leggiamo altri sette nomi, alcuni dei quali sono ripetuti: Vos, Vos, Gram, Gmney,
Vos, Aira, Vos.
Infine, negli interstizi tra la corona e l’Eptagramma, sono iscritti altri sette nomi
che sono attributi di Dio. Si comincia nel primo settore con un curioso
quadrato, diviso in quattro parti da una croce potenziata, dove sono poste le
lettere a, g, l, a. Si tratta di un ben noto acronimo cabalistico, AGLA, che sta per
Atāh Gibōr Le’ōlām Adōnāy, ossia Voi siete potente in eterno Signore6. A seguire,
5 Athanasius Kircher, Oedipus Aegyptiacus, cap. VII, par. IV, Amuleti alterius Cabalistici
heptagoni interpretatio.
6 Si tratta delle prime quattro parole della seconda benedizione di Shemoneh ‘Esreh, tratta dal
libro della Bibbia. Da notare che la stessa sequenza di lettere compare anche, e non a caso,
all'interno delle 72 lettere della corona esterna. La Cabala ebraica ha derivato molte parole
o nomi cabalistici prendendo le iniziali di particolari versetti o formule contenuti nella
Bibbia; tra le tante ricordiamo IAUA, iniziali del versetto Sia fatta la luce, e luce fu, e AMEN,
Magus Mizar ~8~
altri sei nomi: Ely ed Eloi (che entrambi significano Dio Altissimo), Christus,
Sother (parola greca che significa salvatore), Adonay (Signore, ma anche
padrone) e Saday (Onnipotente).
Gli autori successivi, tra cui John Dee, suggeriranno invece di realizzare il
sigillo su supporti di cera di opportune dimensioni, su cui verranno incise le
figure e le scritte.
Altre versioni del Sigillum Dei sono contenute nelle diverse edizioni della già
citata Clavicula Salomonis e alcuni suoi derivati, segnaliamo per completezza
una particolare versione del sigillo in una Clavicula in lingua italiana presente
nella collezione Heimann Joseph Michael nella Bodleian Library (MS Michael
iniziali del versetto Signore re fedele, come ben descritto da Heinrich Cornelius Agrippa nel
De Occulta Philosophia, libro III, cap. XI.
Magus Mizar ~9~
276); di essa John Aubrey, nel 1674, realizzò una copia, anch’essa custodita
nella medesima biblioteca (MS Aubrey 24).
Una delle più antiche versioni originali sopravvissute del Liber Juratus è,
tuttavia, quella contrassegnata con il numero 313 nella collezione di Hans
Sloane, custodita presso il British Museum (MS Sloane 313). Si dice che questa
copia faceva parte della biblioteca personale del citato John Dee, che analizzò
e lavorò mediante il Sigillum Dei, attribuendogli un ruolo centrale nel V libro
del suo Mysteriorum libri quinque, raccolta di cinque diverse opere sul tema
della cosiddetta Magia Enochiana.
Per questo suo approccio evocativo ed operativo, l’opera di Dee e di altri come
lui venne aspramente criticata dal gesuita Athanasius Kircher (1602-1680), il
quale inserì, nel settimo capitolo del suo monumentale trattato Oedipus
Aegyptiacus, hoc est Universalis Hieroglyphicae Veterum Doctrinae temporum
iniuria abolitae instauratio (1652-53), una raffigurazione del Sigillum Dei
abbastanza conforme alle descrizioni originarie, unitamente ad una dettagliata
descrizione.
7 Nella tradizione ebraica del Golem, il gigante di fango a cui il rabbino Judah Loew ben
Bezalel aveva dato vita, EM’TH (ossia, "verità") è la parola che doveva essere tracciata sulla
fronte del colosso per dargli la vita. Al contrario, per renderlo nuovamente inanimato, era
sufficiente cancellare la prima lettera, dando così origine alla parola M’TH, che significa
morte.
Magus Mizar ~ 10 ~
Evidenziato dal rettangolo rosso il Sigillum Dei nella versione del Kircher - Oedipus Aegyptiacus
In linea alla dottrina cristiana di cui egli è fervente portavoce, Kircher non
risparmia di sottolineare quanto il sigillo sia pericoloso, blasfemo ed eretico,
oltre che impreciso per l’errata traslitterazione di alcuni termini dalla lingua
ebraica, di cui egli era certamente esperto conoscitore.
Kircher aggiunge ancora che il sigillo appartiene logicamente alla sfera dei
sigilli di Venere (per la posizione centrale del Pentagramma, che è anche un noto
emblema venusiano) e che quindi poteva essere utilizzato per pratiche di
ambigua natura, come quelle volte a suscitare istinti lascivi e legati alla sfera
concupiscente.
Magus Mizar ~ 11 ~
reintegrativa necessita anche di operare sulla fisicità, risultandone
determinante l’intento e la volontà dell’operatore al fine di qualificare come
nobile o degradante l’operatività del Magista.
Ora, per chiudere il cerchio, resta da determinare la valenza del metodo delle
Permutazioni e che afferenza abbiano le stesse col settenario.
Magus Mizar ~ 12 ~
Molti sono i sistemi di permutazione cabalistica, da quelli fonici a quelli
letterali e saranno oggetto di diversi approfondimenti con capitoli a parte.
Magus Mizar
nimrod@ihsv.org
Magus Mizar ~ 13 ~
La coscienza degli Antichi Misteri risorge compiendo lavacro delle secolari ignominie
patite dalla stirpe di Simone, vate ippogrifo.
Un Basilisco si aggira nel giardino della Sfinge mentre Lilith risveglia un nuovo
Adamo, il tempo sta per compiersi, la Corona coinciderà con il Regno tramite
l’illuminazione della Saggezza, la lucidità dell’Intelligenza, la potenza dell’Amore, la
fermezza della Giustizia, l’imponenza della Bellezza, lo splendore del Trionfo, la
vastità della Gloria e la fermezza del Fondamento.
Magus Mizar ~ 14 ~