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ALLE SCIENZE MATIRALI ECONOMIICHIE E TECNOLOGICI
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sTABILIMENTO TIp(GRAFICO DEL REALE ISTITUT0
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D'INCoRAGGIAMENTo
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P A R () LE
PR0NINITE DAL PRESIDENTE DEL R, ISTITUT0 D' IN(0RI(IlNT
NELL0 APRIR LA PUBBLICA ADUNANZA DEL GIORNO 5 GENNAIO 1865
ALLA PRESENZA DI
S. A. R. IL PRINCIPE DI PIEMONTE
DELLE PRIMARIE
AUTORIT,
-7 -
ne occupazioni de' soci per tali cose fecero s che le scienze natu
-
rali intristissero.
-8
- 9 -
nel febbraio dell'anno test decorso. Primo suo debito stim quel
lo di scegliere l' ottimo tra i buoni di questa colta metropoli per oc
cupare i posti rimasti vuoti dai soci decessi. Ond' che seggono
ora fra noi i pi belli ingegni nei rami speciali in cui il vuoto
giaceva.
- l0
d'augurarsi che di tutti i fari sia per esser questo il faro mag
giore destinato a diffonder la luce su tutto il suolo italiano.
Comm. ORonzio GABRIELE CosTA.
DE'
AVORI ACCADEMICI
N E IL L
AN N O
1864
S1GNo R1
12
fetto utilc su' vegetabili. Si occup della proposta del sig. Oreste
Edoardo per i cuscinetti in ferro laminato delle ruotaie delle strade
ferrate. Diede giudizio intorno al metodo ed alle conseguenze eco
nomiche della riduzione de' cenci vecchi di bambagia allo stato di
esser filati e tessuti di nuovo. Occup l'Istituto una maniera di pen
quale atonia, frutto del passato, hanno avuto un periodo molto dif
ficile a superare. Pure alquante di esse ridestate a novella vita, non
corrisposto col medesimo zelo, non venuto mai meno pel corso
di oltre a mezzo secolo. Gli atti verbali di quelle Societ pervenuti
all'Accademia sono stati accuratamente esaminati da apposite com
14
teso alla raccolta del maggior numero di fatti relativi a tali acque,
e l'Accademia gi possiede una Relazioue, opera de' suoi Com
missari, che pubblicher fra breve, affinch le legali rappresen
tanze amministrative di parecchie provincie avessero tutti gli oppor
tuni elementi per torre ad esame e provvedere acconciamente all'or
suoi lavori per prepararsi alla prossima Mostra che avr luogo qui
in Napoli, eseguendo nell'Orto botanico, sotto la immediata sorve
15
16 -
ne' quali essendo infermo, non gli fu dato attendere alle cose del
l' Istituto. Il tema che l'Accademia prescelse a tale premio, e di
cui ciascuno pu da s rilevare l'importanza pratica, fu questo :
17
cquistarne rendita iscritta sul gran Libro del Debito pubblico d'Italia.
Termine del concorso il mese di aprile di questo anno.
L'Istituto aggiunse lire 500 da' particolari suoi fondi alle lire
all'au
3000 assegnate al premio dalla Provincia per una medaglia
3
Sec. SERIE, Tomo II.
18
- 19 -
gli aspetti ; e noi abbiamo ferma fiducia che da qui a non molto
queste apparenti difficolt saranno interamente dominate . Mella me
me tra gli angoli che una retta comunque situata in un piano for
ma con tre rette fisse, vale a dire coi lati del triancolo fondamen
- 20 -
- 21 -
22
dissimo cenno del suo lavoro qui vogliamo ripetere. Tutto ora
tende a civilt, egli dice, tutto movimento per incivilire le di
verse razze della specie umana. Questo movimento, veloce co
me l' elettrico e il vapore che lo rapprasentano , l' idea che
uazioni intorno alla scelta dei semi, per la quale non sono mai ba
stevoli le cure del coltivatore, e riferisce alcuni suoi sperimenti per
preparare acconciamente i semi che si debbono affidare alla terra.
Il secondo argomento che tratta, relativo ai modi ordinari di se
minagione, e dimostra come essi fanno andar perduti per lo meno
48 chilogrammi di semi per ogni ettaro, e mostra in qual modo
si pu riparare a qnesta perdita. Finalmente il sig. Frojo pon ter
mine alla sua scrittura mostrando l' antipatia decisa del cotone per
la robbia tintoria, la quale largamente coltivata nelle nostre cam
23
re. L'autore non tralascia di soggiungere ehe le sue idee non van
no applicate ai vivai per certi molluschi, principalmente all'ostri
coltnra; invece egli crede che uno stabilimento per siffatta industria
non solo sarebbe con facilit attuabile, ma essa recherebbe quindi
25
lavoro l' ora 18.a della carta stellare di Berlino che gli merit in
concorso la medaglia di oro insieme coll' illustre Inghirami. Quella
carta di esattezza impareggiabile.
Fra i suoi lavori letterari si dee notare segnatamente il co
26
gersi con una mano alle alte cime della scienza, e con l'altra alle
applicazioni di quella rivolte immediatamente al benessere sociale.
I numerosi volumi renduti di pubblica ragione, la preziosa raccolta
de' suoi atti verbali, il suo nome congiunto a quanto evvi d'impor
tante ne' fatti delle industrie in questa bella parte d' Italia, la sua
rinomanza in patria e fuori, ed il cospicuo albo de' suoi soci ita
liani e stranieri, sono i fatti che dimostrano ne' modi pi chiari la
importanza e la bont di quel programma. Pure ricordiamoci, Si
Di comus MEIINA
NIENT () R l A
D EL s o CI 0 co R RISPONDENTE
GIUSEPPE
ROO
Io
- 30
. --
II
- 31
teccia dei giovani rami di color grigio matto che man mano in
vecchiando diviene di un bruno rossastro sul quale si disegnano del
le linee pi chiare e grigiastre prodotte dall'allargarsi delle lenticel
le, molto ramoso, gemme ovoidi con scaglie ciliate di un bru
- 32 -
L' involucro verde che inviluppa le nocciuole varia per la sua lun
ghezza che pu essere minore, maggiore, o anche eguagliare le me
desime , varia per le sue incisioni e finalmente pei peli che lo ri
vestono i quali possono essere tanto brevi da formare appena un fi
no tomento ed allora per lo pi sono ghiandolosi, ci che avviene di
rado quando sono molto lunghi.
III
- 33 --
34
Molti sono gli usi che hanno i nocciuoli cominciamo dal loro
legno, questo bianco, legiero; ma nel medesimo tempo dotato di
molta flessibilit e di tale tenacit che pu servire ad usi importan
ti, come sarebbe il farne sedie e suppellettili rustiche di assai lun
- 36 -
- 37 -
rando come tali gli oli che esposti all'aria in sottili strati si dis
seccano in una vernice, la qual propriet pu essere aumentata fa
cendo bollire in essi degli ossidi di piombo, anche l' Haller ritiene
- 38 -
- 39 -
- 40
nel primo anno seminasi grano turco (Zea Mays) e fagiuoli uniti,
per far la qual cosa nel verno si dissoda il terreno ci che veramente
per quattro anni con diversi risultati per, poich nel primo anno
4l
- 42 -
detto campaiuolo dicesi chiusa e vuol dire che perfetta nel suo
accrescimento perch i rami delle piante l'un l' altro quasi si toc
cano, e perch al caso di dare il massimo prodotto, questo mas
simo pu talvolta giungere fino a 36 quintali, ma questa cifra trop
po incoraggiante va guardata non come cosa da potervisi fare s as
segnamento, ma come raggio di bene che passa e torna di rado e
per nel quadro del tornaconto io sonmi attenuto ad un prodotto mas
simo nientemeno che un terzo minore dell' accennato e perch pi
ordinario e per mostrare altresi che anche senza i favolosi prodot
ti, quella dei nocciuoli tal coltura da meritare di essere estesa.
43
perch l'innesto non attacchi? anzi notisi che gli agricoltori san be
ne ed io ho molte volte sperimentato che difficilmente viene a bene
l' innesto fatto quando soffia vento di tramontana ( che per noi tal
vento freddo ed asciutto), or che produce l'abbassamento della tem
peratura se non una minore affluenza di linfa nelle parti aeree del
la pianta, ci che basta perch l'innesto per mancanza di umore
si muoia,
ANNO
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334
ossi
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DELL'INDUSTRIA CERAMICA
NELLE PROVINCE NAPOLETANE
RIE
A ZA I C) IN
46
saio, in fra quelle, che prime furono trovate dagli uomini, perch
a dar forma alle argille non fu necessario adoperare utensili di me
tallo, come nella piupparte delle altre arti interviene. Questa indu
stria fanciulla, che non s' aiuta del fuoco, ma dissecca al sole, sul
47
pania. Ed ivi sul Tifata ebbe culto col nome di Diana Fascelide o
Tifatina. Tra i ruderi di questo antichissimo tempio, abbiam rinve
nuto terre cotte or quasi che crude, or dipinte di bianco e di ros
E non sono molti giorni trascorsi che dall' antica Cales n' perve
nuto un torso di argilla, il quale al modo di lavoro, al garbo del
le membra ed al tipo della razza serba molto del carattere, che nel
le opere Assiriche si riconosce. Cosicch, possiamo senza tema ac
certare che sin dai suoi primordi fu conosciuta ed esercitata la pla
48
il favore del genio dell'arte e del caso sono spesso necessari, per
ch giunga a segno adeguato la cottura e riescano a perfezione dei
lavori, intorno a cui abilissimi artefici hanno per lungo tempo pro
fusa la diligente loro opera. L' atmosfera del forno pi o meno os
sidante o riducente, una traccia impercettibile di ferro, una ema
49
- 50 -
51
53
la quale figura nei bisogni domestici del ricco e del povero, e nei
mezzi di numerose industrie.
- 54 -
che vuolsi, queste invetriature d'un sol colore furono poco adope
rate dagli antichi, n s' ebbero presso di loro quelle applicazioni,
che posero in grido l'arte moderna (*).
Attribuiscesi agli Arabi l'invenzione o riproduzione di queste
invetriature colorate, ma non si sa il quando e il come fossero at
tuate. Il Davillier nella sua opera : Histoire des Faiences Hispa
no-Moresques, posto mente agli oggetti invetriati rinvenuti a Kher
sabad sotto 10 a 12 piedi di terra, stima che questa invenzione o
riproduzione vuolsi assegnare al secolo VIII. Lenormant cita fram
55
- 56 -
Cividale del Friuli (*). Quali sono i caratteri della dipintura ed inverni
ciatura che li distingue ? Ma se queste figuline lasciano un dubbio
nel nostro animo , non cos quelle dei Castelli , borgata degli A
Ibruzzi presso il Gran Sasso d'Italia. Il vaso effigiato nel triente
Atriano , mostra pci Castelli un retaggio d' arte delegato dalla pi
remota antichit , e le grandissime anfore , i doli , le olle cene
rarie , le lucerne , gl' idoli , i vasi , che si scavano da quando a
57
tri ornamenti. Questi mattoni sono di s gran pregio, che sono sta
ti collocati nel Museo nazionale (*).
58
59
specialmente per lo studio posto nel governare gli effetti del fuoco
seppe dare maggior lucentezza e levigatezza agli smalti (*). Il suo
fratello Flaminio , chiaro per vivezza e franchezza di composizione,
vuolsi che fosse stato chiamato in Toscana dal Granduca Francesco
60
61
62
fabbricazione patria resa celebre dai nomi dei Gentile , dei Grue,
63
ti del Giustiniani , del Bonghi, del Rosa e del Cherubini (*) l'han
no degnamente illustrata. Direm solo che gli antichi lavori dei Ca
Italiani sullo stile italiano (*). Cos ancora nel 1527 Francesco I.
faceva venire d' Italia , per lavorar di smalto , Girolamo della Rob
bia , e nel corso di 40 anni che fu allo stipendio dei Valois, con
64
65
faenze stannifere.
greti dell' arte. Essa per un secolo intrist in Francia, perch Ber
nardo non lasciava discepoli.
66
alle pure significanze religiose; nei nuovi tempi, per libert di con
cetti, si sconfin dal S. Marco di Venezia ai Chioschi del remoto
nico Miotti avea scoperte nel secolo XIII e di cui pu dirsi ch'era
perduto il segreto. Mon fame , non freddo , n vigilie e scherno ,
infiacchirono nell' animo del muranese l'affetto dell' arte , ma rad
67
sessi scientifici.
68
nipolati
elementi da ci.
69
nella fortezza di
poco
dei magisteri dell' arte venderono ad alto prezzo i loro segreti; che
talvolta disprezzati ebbero poscia pi cotanti di quello che diman
71
72
e dopo buona mano d' abili artisti. Saverio Grue ch' entr tanto in
nanzi agli altri pcr l'eccellenza del modellare, diresse la fabbrica
e vi condusse di propria mano squisiti lavori intorno al 1798 (*),
rimanendovi sino a che da quel luogo della Reggia, che lungamen
te serb il nome di Porcellana, fu trasferita alla Vita a Capodi
monte 1806-1807. Ornato di lettere, espertissimo nelle arti del di
cesco Antonio suo figlio nella sua giovent attese anche al dipinge
re in porcellana, e lasci pure pregevoli lavori. Non da obliare
Gennaro Cioffi , di cui si ammirano tuttora mirabili lavori nella col
lezione del Signor Bonghi. Ed questo artista appunto che nel
1845 fu prescelto dal Consiglio Generale della Provincia di Tera
73
- 74
nei primordi del secolo susseguente era pure a Vinovo nel Piemon
te una fabbrica reale di ceramica.
- 75 -
gli amatori. La pasta con la quale si foggiava , avea per base ora
il caolino di Venezia, ora la terra di Vicenza, or quella di Valenza,
uniti alla polvere di marmo ed al feldspato in decomposizione di Ca
. 12. 5
Bianco di maiolica .
76
. 10
noi l'arte del faenzaio nel declinare del 18 secolo e nei primor
di del seguente.
77
stiniani, che per lungo tempo sostenne l' onore dell' arte. Nicola
Giustiniani lavor di maiolica e di terraglia con molta perfezione ,
- 78
che tiene florida industria di terre cotte e d' imitazione dei vasi I
delle stoviglie sul fare inglese fece anticipare ducati 18.000 a Gen
naro e Micola del Vecchio, che non solo produssero opere egrege,
ora accuratamente ricerche da' collettori, ma presero privilegio coi
- 79
80 -
l' arte , perch artista atto a condurre siffatti lavori dal principio
dell' opera alla fine , approntando da se i colori , i fondenti, le
paste, e dirigendo la cottura di muffola e di gran fuoco con peri
zia. Sarebbe solo da desiderare che taluni dei disegni, che escono
dalle sue officine , avessero maggior finito, ma il Mollica , come
tria industria. L' arte volge ormai alla china, e se coloro che pos
sono ristorarla sapessero quanto difficile porre in armonia la fu
sibilit dei colori e delle invetriature , i ritiramenti e dilatabilit
Nei vari paesi del reame furono fabbriche come Salerno, Gif
foni, Vietri; n saremo per trasandare che nel feudo regio di Tres
santi presso Foggia fu nel 1827 trovata un'argilla, che cotta da
81
82
Dopo ci si nieghi pure che l' ignavia , non osti qui di con
tinuo al progresso , e che mentre da una parte nobili intelligenze
avanzano sempre il lor tempo , dall'altra una massa resta ad ogni
83
minato The Potteries (*). Wedgewood nel 1770 fabbric un villaggio che chiam Etruria ad onore dell' industria.
Ora a Svres si fabbrica una faenza sul fare di quella ingle
se , ornata di colori fini, che con essa lotta per arte ma non per
prezzo commerciale.
Questa faenza si sosterr ancora per molto tempo, sino a che
cio la porcellana dura non sar fabbricata a pi mite prezzo , il
che pu sempre da un momento all' altro attuarsi, essendoch le
rocce granitiche fusibili non mancano, ne' depositi di caolini da as
sociarvi per produrre porcellane opache migliori d' ogni pi eletta
faenza (*).
84
ni colori naturali, potr pure per noi creare un' era importantissi
ma ; tanto pi che a noi non manca il caolino, la steatite, il quar
zo latteo e piromaco, il feldspato, il gesso, il solfato di barite, il
85
- 86
ditare un altro ramo dell' industria ceramica in che malamente ce
che abbellano la casina del Signor Luigi Corsi ; ma l' arte non ha
oggi quella vastit d'applicazione, che ne viene additata da una tra
dizione, di cui raccogliemmo il retaggio, e dai bisogni della socie
t in che viviamo. Noi vorremmo instituita presso noi una fabbri
cazione emula di quella fatta redivivere in Milano dallo scultore An
drea Boni. Le sue decorazioni edilizie lhan fornito un mezzo sem
87
88
l' importanza del benefizio. Oltre di che eliminati gli smalti a base
di piombo ne vantagger la pubblica salute e la conservazione delle
sostanze alimentari, e perfezionati i prodotti ceramici, di cui si av
89
1a
(O
con macchine ed altri magisteri, che non hanno nulla pi di comune con l'o
pera della mano e del tornio. Per tutte le quali cose ne pare che il significato
della voce Ceramica sia pi esteso di quello, che diamo all'altra di Figulina o
arte del figulo, ch' facitore di vasi di terra e di stoviglie o vasi da cucina, e
dell' altro, che in Napoli si d ora all'Arte del Faenzaio, che comprende i
Ure, a proposito di questo nome : Ceramica. The French, who are fond
92
quasi
Epopo;; eoque libentius illa signif. qua pro Terra fictili ponitur, primum
locum dedi .
93
leute, non erano per avventura parte del continente Asiatico o Americano?
- 94 --
dei doli per serbar vino, olio e cereali fosse antichissimo. Varrone pres
so Nonio Marcello scrive: Calpar nomine antiquo dolum quod antequam no
men dolii probatum esset ec.
ancora in sito. A Tiro era nel tempio d'Ercole una colonna di vetro ver
de, di tale bellezza, che credevasi fatta da un solo smeraldo (Thophraste,
trait des Pierres, dit. 1754 N. 44 e 54). Luciano magnificando la bellez
za delle donne scrive , che talune parti del loro corpo brillavano di mag
gior luce dell'elettro e del vetro di Sidone (Rossignol. Les mtaux. p. 362).
Dei vetri greci cos ammirabili per magistero nulla diremo, potendosene ve
dere magnifici saggi nel nostro Museo Nazionale. Ivi pur notevole un piccolo
bassorilievo della collezione Egizia, imperciocch sopra una lastra semivitrea,
rileva una figurina composta nelle diverse sue parti di vetro azzurro, verde,
e giallo, accortamente distribuiti; e cos sopra i soliti idoli, vedesi lo smalto
azzurro e verde passare a diverse gradazioni di tinte secondo l' intensit della
coperta e del fuoco. Oltre di ci in questa collezione sono vari grossi pezzi
di vetro azzurro, che a dir vero lasciano in forse sulla origine loro. Ognu
no ha inteso dire del famoso vaso Barberi o Portland , dai due strati di
vetro congiunti, cio dalle figure bianche , che rilevano su fondo azzurro,
e cos dell' altro notevole saggio dell'arte vetraria antica trovato a Stras
burgo nel 1825 ( Mm. de la Soc. des Antiquaires de France, 1842,
p. 95 ). Ma quello ch' pi strano che i Pitti della Scozia ed i Celti
delle Gallie profittando della facilt con la quale vetrificano talune pietre
delle loro contrade , eressero mura ed edifici interi di sostanza somiglian
te al vetro da bottiglia, se non eleganti, come le costruzioni di porcella
95 -
no i lavori cos dipinti nelle fornaci di vetro. (TnoPHILE, Essai sur les
divers arts edizione del conte Ch. l' Escalopier. Par. 1843, lib. II).
(23) I vasi di Nestore, Prusia, Seleuco, la coppa d'Arcesilao ec. so
no doni onorifici: e la piupparte di quelli, che ornano le collezioni pub
bliche e private , provengono da antiche tombe. Sopra diverse monete gre
che e romane trovansi effigiati dei vasi; ed a provare in quanto pregio l'ar
te si tenesse dagli antichi basta dire che Numa institu in Roma un colleg
gio pei vasai, e presso gl' Israeliti nella trib di Giuda era una famiglia
di vasai, che dimorava e lavorava nei giardini del Re. I prezzi dei prodotti
dell' arte al dir di Plinio toccarono talvolta cos alto segno, che Vitellio pa
g un vaso non meno di 200 sesterzi.
(24) Salvlat. Leon de Cr. Par. 1857, p. 5.
(26) Chi desidera avere maggiori nozioni sul proposito pu leggere l'o
- 96
(31) Tutti gli autori stranieri hanno avuto cura di notare che gl' Ita
97
. da 65 a 75
Sale comune .
. da
6 a 12
che si componeva di feccia di vino bruciata o di sabbia del lago presso Val
lombrosa (formavasi cos un silicato di potassa). Dopo dipinti s'immerge
vano in un bagno dello stesso marzacotto, e si mettevano a fuoco nelle case.
Lo smalto era fatto con lo stagno ; il giallo aranciato con l' antimo
mio, il piombo e l'ossido di ferro; il giallo chiaro con antimonio, piombo
e sale ; il verde con l'antimonio, rame e piombo; l' azzurro con la zaffe
ra; il violetto col manganese : ed il rosso da pochi solo con sostanze a
lor note.
Egli da sapere che nel manoscritto originale del Piccolpasso,135 che tro
Sec. SERIE, ToMo II.
98
Parigi nel 1861. (V. Darcel. Alfred. Notice des fayences. p. 21 e 26).
da desiderare che questo importante lavoro venga pubblicato per intero.
Vol. 1, pag. 39. Rosa, Notizie Storiche delle Maioliche di Castelli. Nap.
1857 , pag. 27 e seg.
(34) Istoria delle pitture in maiolica fatte in Pesaro. Pesaro 1838 p. 30.
L' edizione di Venezia del 1758.
99
, il lu
1848, p. 149.
100
gno, quindi dipinte, venivano di bel nuovo immerse con grave pericolo
in altro bagno di vernice trasparente. I colori prendevano somma vivacit
101
ra giacciono nei sotterranei del Museo Nazionale, per convincersi della lor
bellezza e dello sperpero che se n' fatto.
Il Signor Giuseppe Fiorelli, Direttore del Museo, ha mente di riordi
narli, ma opera che fa mancare il coraggio ai pi intelligenti dell'arte.
(69) L' acqua da sceverare per decantazione e per animare i molini, tro
vavasi in vari luoghi di Napoli, ma non da obliare, che quel Carmine
Lippi, che s amaramente criticava i processi della nostra fabbrica era lo
stesso, che avea scritto sulle potenze motrici conosciute in meccanica ; e
che pochi anni appresso propose l'uso delle artiglierie a vapore, e molini,
trafile, trapani, martelli, coltelli , seghe, pestoni, trombe , filature, di
stillerie ec. animati da questa trapossente forza, che ha mutato la civilt.
(71) Eco della Scienza, dell'Ind. e del Comm, Firenze 10 Giugno 1864.
(72) Richard ; Op. cit. p. 303.
102
pi di terra cotta.
103
NOTIZIE
SOPRA UNA MORTELLA DELL' AUSTRALIA
CHIE
G.
GAS P A R R I N I
Nel
gno e buon frutto, pei quali pu entrare nella nostra coltura arbo
rea, segnatamente presso le grandi citt , in quei verzieri ove si
vuol l'utile misto al dilettevole con insieme una cert' aria di pae
106
to a ci. Per dire alcun che delle foglie , esse mancano di peli,
siccome ogni altra parte a qualunque et ; non hanno intaccature di
sorte nel contorno, son quasi piane, o leggiermente concave lun
107
108
renza per una lunghezza di circa tre metri. Avremmo quindi, per ora,
caduto sul legno umido ora reciso, il quale col riseccarsi diverr,
credesi , pi compatto.
109
una colorazione rossa intensa assai instabile, che volge tosto al giallo.
5. Col protocloruro di rame si avviva il colore e si for
ma un precipitato celeste per l'addizione dell'ammoniaca.
110 -
111 -
112
II E II () RI E
DA SERVIRE ALLA FORMAZIONE DELLA CARTA GEOL0GlCA
D E L, LE PROV IN CIE N AP 0 L IT A N E
Pel
acque nel Volturno. Dal lato opposto a quello, che dalla valle del Cera
15
1 l4
le sue acque nella cos detta valle calda, dove si associa a quel
l' altro scolo di acque provenienti dal varco di portella , e che
115
verte: e gli strati nno una inclinazione di 10 gradi dal S-0 al M-E.
La roccia dell' ossatura di questo monte ben diversa da quel
la dei monti picentini, de' quali si precedentemente trattato; e rac
chiude ancora taluni fossili assai differenti da quelli del contiguo Ce
rasuolo.
non pertanto da sito in sito fra quelli grandi depositi. Cos altrove
la dessa di color bigio chiaro, con frattura irregolare tendente al
concoide, compatta, con frequenti molecole splendenti come la mica, e
cristalli microscopici di calce carbonata. Le ultime cime della Falco
naia sono costituite da una calcarea stratosa, che racchiude conchiglie
di quegli stessi generi che si trovano al Pizzo-atolo ed a Colle-pa
gano: e vi trovato pure un esemplare ben piccolo dell'Hippurites
gracilis. Mel Uarco della Faja la calcarea egualmente compatta, si
licea e con aspetto cristallino. Il seguire per coteste piccole modifica
zioni a parer mio non grande importanza geologica. Quello che
pi monta lo esame analitico de' corpi organici che si racchiu
- 116 -
dono nelle diverse localit. Sotto tal punto di vista debbo dichiarare
essere ben poco quello di cui potuto accertarmi; ma parmi baste
vole per constatare pi sempre la mentita allo asserto che i nostri
certi strati, che certo non possono esserne tutti ugualmente gre
miti, ma vi si trovano predominanti talune genie, che altrove man
cano affatto, o vi
appariscono appena.
recisamente affermato, stando nel Varco della Faja, l' azzardo gli
117
Non sono molti neppure gli otto giorni da me passati per que
(1) Non posso per lasciare questo proposito senza osservazione; anzi
parmi importantissimo lo avvertire la seguente contradizione tra quello che
lasciava scritto il dotto nostro collega cav. Tenore, ed il fatto portomi dal
suo degno nipote Gaetano. Afferma questi di non avervi raccolto altro di me
glio allo infuori dell'esemplare esibitomi della Dicerates, e che si rap
presentato nella Tav. annessa n. 2, e pi un piccol pezzo di calcarea con
crezionata racchiudente qualche altro nucleo della stessa conchiglia, di cui
appariva soltanto una parte pi o meno breve dell'anfratto, riconoscibile so
lo da chi tenesse presente il modulo intero. Io disfatto questo pezzo ,
sperando di scoprirvi qualche parte men dubbia e pi netta, sia della con
chiglia, sia del suo interno modulo, ma senza alcun frutto.
Nella relazione pel contrario st detto Al Varco della Faja. . . .
- 118 -
119 -
120 -
chiglie che per entro la sua massa calcarea dolomitica si trovano ram
massate. Eccone l' esempio.
121
cola Dicerates, quale la definiva il nostro collega Scacchi. Rimane per dub
bio se mai esso nucleo appartenesse alla medesima Requienia, cotanto ab
bondevole in quella roccia: ed a questa dubbiezza accresce forza l'altro nu
le proprio nel genere Requienia. Ricorder anzi a proposito essere stato pre
so sovente l'equivoco scambiando la Dicerates con la Caprotina ammonia;
e che le Requienie si vogliono anche da taluni non differire essenzialmente
dalle Caprotine stesse. Del resto uopo confessare che in questa parte la
scienza ancora in qualche oscurit; e che trattandosi di moduli interni gli
equivoci sono facili e frequenti.
- 122 -
zioni vanno soggetti gl'individui di una medesima specie, sia per cagioni
inerenti all' organismo, sia per quelle eventuali dipendenti dalla fossilizza
zione. Fra le tante variet n' disegnata una del Terminio, effigiata nella
Tav. VI, fig. 21 e 22. E veramente quella segnata dal N.22 si presen
ta con una siffatta espansione marginale del lato ventrale, da farsi credere
realmente ben distinta specie. Pertanto avendola trovata frequente nella calca
rea del Terminio, e proprio nella localit distinta col nome di Vetta della Fal
123
vessa dell'altra, come nell'A. corrugata, non mai per l'una delle due
valvole concava e l' altra convessa. Ciocch poi massimamente si oppo
ne a questo consorzio la struttura della conchiglia: solida, profonda
mente solcata, traversata da lamine concentriche, e rivestita da uno stra
nire, le quali nno pure molta affinit con le Monotis. Mancando nondi
meno di esemplari nitidi e completi non mi fermo su questo mio concetto,
incontrasi ben pure nella calcare del Terminio, e proprio in quella delle
maggiori altezze della Falconiera.
Essa per meno ovvia di quel che mostrasi nella precitata localit
del Cerasuolo.
- 124
- 125 -
- 126 -
pA V V E R T E N Z A
Si detto nella pag. 117, non esser molti gli otto giorni da me impie
SUGL' INSETTI
CHI E
il Nil () R l A
ID E I
S 6)C IO
C 6) RR FS P ONDENTE
(IUSEPPE (C (O)STA
128 -
manc mai , come non manca inculcare que' mezzi che da' solerti
suoi soci vennero esperimentati e dimostrati efficaci; e ciascuno de'
suoi componenti non mai ha trasandato, n lascia tuttavia fere ogni
sforzo per raggiungere la stessa meta. Imperocch fitto nell'animo
loro st che omnium societatum nulla praestantior est, nulla
firmior, quam cum viri boni, moribus similes, sunt familiari
late conjuncti. Cic. de Off.
- 129 -
- f30 -
Leccese col nome di ambce paccia, che suona bombage pazza (1),
e turchialora janca nel Gallipolino, volendo dire turchesca bianca.
4. Mon v' ha, fra coloro che per poco intendono le cose del
commercio, chi non sappia in quale estimazione sia tenuto il no
stro cotone presso tutte le nazioni straniere , distinto per antono
131
- f32 -
C A P O
II
gon facilmentc fugati , non far verbo che dei principali nemici, i
quali coll'essersi moltiplicati a dismisura fanno oggi maggiormente
sentire la minorazione in bont e quantit di questo prodotto.
Ordine Coleotteri...
133
- 134 -
Lepidotteri.
15. Per quanto avvcnenti siano ed innocui del pari questi not
tueliti nello stato di vaga farfalla , altrettanto in quello di larva
dannosi si sperimentano alle piantagioni di cotone, conosciuti dal
nostro volgo , secondo i diversi paesi, co' nomi di Canneddra,
- I35 -
(1) V. Fauna del regno di Napoli. Ortotteri Grillidei, pag. 46, ove si
trova descritto dal Sig. Costa Achille, e rappresentato nella Tav. IX, fig. 6.
- 136 -
Emitteri.
- 137 -
C A P (O)
III
- 138 -
- 139. --
suolo, grosse o piccole che siano, fa d'uopo non lasciarle nel cam
po, ma cacciarle via tutte, perocch sotto di quelle forman loro
stanza molti insetti nocivi, e spezialmente le larve delle nottue, le
140 -
non basta tener continuamente ben netto il terreno dalle erbe spon
tanee, come poco fa si detto, ma molto conducente seminare
N () T E
N-cass-2
Non ignoro che in qualche opera che versa sulla coltivazione del coto
ne, oltre gli afidi e le formiche, vengono considerati come nemici del co
tone pi altri animali, sotto il nome d'insetti nocivi, fra questi facendo
figurare un granchio.
Permettendomi sopra di essi far talune osservazioni li andr enumeran
do, e noter per ciascuno quanto da osservarsi. Non dir poi verbo del
le formiche, le quali fortunatamente a vece di esser nemiche del cotone,
sono di questo come di altre piante erbacee amicissime, poich divorano
gli afidi di cui vanno in traccia.
1. Grillo-talpa. Acheta gryllotalpa, Fab; Gryllotalpa vulgaris dei
moderni.
no, restando per tre nello stato di larva e che va soggetta, ad eguali pe
- 142 -
4 Verme o ruga del cotone: Noctua gossypii. Per quanto abbia potu
to estendere le mie indagini non mai mi fu dato incontrare nella provincia
questo lepidottero.
5. Erodio gobbo. Erodius gibbus. Potrebbe forse esso arrecar qualche
danno al cotone coltivato in Taranto, perch vive esclusivamente ne'terre
ni sabbionosi, dove l'ho sempre ritrovato percorrendo la provincia. Non mai
per ho potuto marcarne alcun danno al cotone, bens alle piante cucur
bitacee; insieme alla Tentyria grandis, che negli stessi luoghi marittimi
s'incontra. E sol di passaggio dicasi lo stesso della Tentyria glabra, che
come l'Erodio vien detta nel Leccese Tozza-musi, perch i foresi giorna
lieri han costume urtare il capo di questi insetti contro la zappa, lorch
nel lavorar la terra li incontrano. Cos entrando il capo totalmente entro al
forace vanno a morire. Questo il metodo che si usa per distruggerli.
6 Acridium migratorium. Dicasi pur ci che si vuole di questo acri
diano , certa cosa che appo noi non si trova: ma ove pur si trovasse
non sono al cotone esclusivi i danni che arreca; n poi il solo della so
danno prodottovi da questo coleottero, il quale per altro si dice non pro
durre gravi danni.
- 13 -
consultati.
psole del cotone, divorano il mandorlo, e con gli escrementi lordano il pap
po. A questi emitteri si vuol forse riferire il detto insetto verde.
11. Il grillo arvense dev'esser quello stesso da noi indicato nel par. 17.
- 144 -
Gennaio 1865
NOTIZIE E RAPPORTI
LETTI AL REALE ISTITUTO D'INCORAGGIAMENTO
Nelle tornate ordinarie de' mesi di marzo ed aprile 1865
SIGNoR PRESIDENTE
- 146 -
negli Annali Civili per gli anni 1841 e 42, e vi trovavamo scrit
to di tutte le acque minerali del regno allora delle Due Sicilie. A
prima giunta ci parve di essere gi il nostro intento fornito; ma non
penammo guari a conoscere di averci troppo ripromesso; imperocch
non altro vi leggevamo che semplici indicazioni di acque minerali e
- 147 -
lasciarne punto.
148
149
tro canto vuolsi por mente, l' arte divenuta oggi pi sottile ed in
dustriosa nel cercare, e pi sicura nel trovare; ed ancora il discor
ro, in dose da costituir minerale l' acqua, sono tali che si ricono
scono da' sensi, e sono il nerbo, se non il tutto, della virt sana
- 150
- 151 -
152 -
calor della state, con gran differenza fra se, insino forse all'acqua
bollente; sono le termali cos dette. Le seconde si potrebbero no
lunque cura per quelle acque sarebbe perduta; e per queste si han
no a mettere da banda. Ma dove l'arte pu fare con frutto, il pr
153
per bagno, conciossiach riparino il corpo dal sole, dal vento, dal
154
sente del mondo. Sapienza unica che non ebbe e non avr mai l'e
guale insinoch l'uomo abiter questa terra e vorr vivervi in so
155 -
massaio che del suo podere vuol grasso ricolto, conviene che col
lavorarlo lo annaffii, l'ingrassi, lo carezzi, lo studi. Se nel fa, si d
della scure in sul piede.
156
157
158
ebbero gran rinomanza ne' primi secoli dell' Impero Romano. Della
Ventina lasci memoria Vitruvio Pollione vissuto sotto Augusto. Me'
secoli successivi si disperse. Mla nell' anno 1828, un' alluvione la
torn alla luce. Incominci a riprendere credito; fu subito esamina
ta, e nuovamente; in ultimo, qualche anno dopo la ricomparsa, ne
fu eseguita l' analisi per cura dell' Istituto nostro. Le acque nella
valle del Velino della vicina provincia sono forse di maggior momen
159
egli ha del panno, fa la gonna. Infine, pria di far punto, per sug
gello alle sovraesposte cose diciamo: posciach incontrastabile le ac
que minerali nostre esser un fondo di ricchezza sopita, non sarebbe
gran biasimo il non suscitarla? Se ci volgiamo indietro a' tempi andati,
troviamo la carit de' nostri maggiori essersi esercitata con mille altre
istituzioni di beneficenza, largamente verso le acque minerali di questa
provincia, e ne stanno ancora vive le opere. De'tempi nostri vedia
mo con istupore spendersi prezioso tesoro di danaro, di fatiche, di
netrare negli arcani della natura; non valerci poi de' trovati a con
forto degl'infermi, ed a pi presta e sicura guarigione de' morbi,
certo sarebbe vergognosa ignavia. Se cos non , i vocaboli di ci
vilt, di progresso, di umanit oggi cos spesso sonanti nelle boc
che degli uomini, sono nomi vani o bugiardi. Speriamo e confidia
mo che le sollecitudini dell'Istituto trovino luogo nella mente e ne'
160 -
GIULIANo Giordano
Domenico MINIcHINI
IN OTIZIE
por razzente forse. usata. I tedeschi nel tempo del loro dominio nelle
provincie napoletane, se ne valsero molto, e ne portarono la fama in Ger
mania, cosicch le loro milizie venute nel 1815, ne fecero grande uso ,
( esaminata da Lapira) 2.
BELLoNA Acqua acidula ( C.). Nelle adiacenze di Bellona sono le ac
que minerali di Triflisco. Nel luogo sono quattro sorgenti, le cui tre so
no minerali, ma una usata propriamente, la quale si raccoglie in ricettaco
lo naturale. limpida, senza odore, di sapor pungente, di temperie 15
R. ( l'ambiente 20). Sorgendo accompagnata da acido carbonico che ru
moreggia. usata a bevanda dai vicini. (Esaminata da Lapira 1820).
Telese Acque acidule sulfuree (C. R. *). Telese un villaggio di po
che case prossimo all' antica Telese, citt sannitica rinomata nelle romane
(1) Le lettere puntate accennano chi mand le notizie, o donde si attinsero.
Caporale, Delle acque minerali campane, ecc. Statistica, ecc., Napoli, 1861. 4
(2) Lapira, Memoria su l' origine, analisi, ed uso medico delle acque minerali di
Terra di Lavoro, Caserta, 182o.
(3) Commissario relatore.
SEc. SERIE, ToMo II.
21
162 -
una ricca sorgente di acqua dolce, pi altre e varie di acque minerali, ram
pollanti dal suolo, l'una poco lontana dall'altra, e correnti sulla pianura
vicina. Tutte sono della medesima natura, acidule-sulfuree. Furono gi co
nosciute coi nomi di Acqua di
l' olirello, o inferno. Ora che alcune sono guernite di edifizi da bagni, si
distinguono il bagno della peraina, quello degli uomini, quello delle donne,
quello pei poveri, ciascuno da per se separato dall'altro. Ed infine una sorta
di tondo ricetto come peschiera dove si aduna e si attigne l'acqua per bere.
La base del suolo sottoposto tufo vulcanico antico; le colline sono
calcarea di recente formazione. La pianura per la quale esse acque fluiscono
coverta di depositi calcarei lasciati dalle medesime acque. Per buono spa
zio presso alle sorgenti sterile e nuda, per l'acido carbonico che disotto
serpeggia, e qua e col sfiata.
Le acque sono adoperate principalmente per bagni, quantunque si be
vano eziandio. Sono abbondanti. Nell' autunno scemano per ricomparire co
piose a primavera, e cos seguitare tutta la state sminuendo. Ci sta sog
getto al corso della stagione piovosa o secca, e ne segue l'andare.
La temperie loro presa alla sorgente la stessa per tutte, con picco
la differenza derivante dalle condizioni esteriori anzich dalle interne e pro
ll resto regolato da una cotale esperienza e dall' avviso del medico che
- 163 -
possono riuscire a grande utile per le umane infermit, e salire a gran fama.
S. FELIcE DI ARIEzo Acqua sulfurea (C.). Presso il comune di S.
Felice l' acqua minerale detta del Mefito. Sorge da pi polle vicine.
limpida; odore e sapore nullo; ma bevuta, poco stante e d rutti d'i
164
CIRCONDARIO DI NOLA
La terza pare che non differisca gran fatto dalle precedenti. Va sotto
il nome di Acqua della Cercola. Temperie 1 4 R. ( esaminata da Lapira ).
Nota Le predette tre acque furon dette in comune di Suessola , o
di Calabrocito. IBench nalamente descritte, pare che abbiano in se idro
165
1.a Acqua dei bagni. Termale; appannata
pore amariccio sulfureo; esala idrogeno solforato.
nella trasparenza; di sa
poco a
- 166 -
CIRCONDARIo DI PIEDIMONTE
CioRLANo Acqua sulfurea (A. C.). Nel tenimento di Ciorlano pi sor
67
Pilla che la studi alla grossa nel 1796 la crede sulfurea. Checch ne sia,
il Sannicola dice che adoperata come bevanda semplice, anzich mcdica
mentosa.
CIRCONDARIO DI SORA
ligno. Si tiene per acqua sulfurea marziale. Non vi regola nel servirsene,
e ciascuno la sperimenta a suo giudizio, ma comunemente riguardata co
me diuretica. Il dottor Salvucci nell'agosto 61 diede ragguaglio alla Socie
t Economica di Terra di Lavoro di quest' acqua.
distanza del villaggio Fontana allo scarco di colline sorgono diverse polle di
(1) Sannicola in Caporale.
(2) Salvucci in Caporale.
- 168 -
acqua, due delle quali sono minerali, l'una detta sulfurea, l'altra ferra
ta; dopo due o tre passi si mescolano colle dolci e formano prima un la
ghetto, poi un rivolo, nominato Solfatara. Ad un 40 passi dalle dette acque
minerali un'altra sorgente minerale nominata le Cadane.
Il centro di Fontana distante dalle acque un miglio e mezzo. Ora vi
si va per via alquanto faticosa, ma vi si cominciata una strada carrozza
bile. I paesi meno lontani onde vi si pu andare per istrada consolare sono
Arce, Sora, Isola, Arpino. Il suolo intorno vulcanico capace di ogni col
mune di Fontana. La qualit del sito vi consente bene gli edifizi adattati
per l'uso de' bagni e dell'alloggio ; la buona lontananza de' paesi lo richie
de, e la spesa non sarebbe grande. La quantit delle acque varia secondo
le stagioni pi o meno piovose; in rarissimi casi si sono vedute mancare.
La temperie loro ordinaria, ma non stata osservata con termometri.
tre spettanti alle acque minerali del resto della provincia si sono attinte da
gli Annali Civili per gli anni 1841 e 42, e da altre scritture, le quali so
- 169
quelle notizie e le loro origini nel modo che si vede di sopra, e medesima
mente sar fatto in appresso avendo nondimeno raddirizzati i nomi che erano
Acqua sulfurea (A. C.). Presso al comune predetto sorge un' acqua
sulfurea freddissima detta del fiume Orta, usata per bagni nei giorni assai
caldi.
SALLE Acqua sulfurea (A. C.). Nella contrada detta Valle del mon
22
170
Tocco Aequa sulfurea (A. C.). Acqua sulfurea, nella valle del Colle
di Cristo, o colle di oro.
CIRCONDARIO DI VASTO
LAMA Acqua acidula salina (A. C.). Nel comune di Lama verso la
Maiella, sorge un' acqua nella quale vuolsi che sia acido carbonico, ed al
cuni sali, e dagli effetti si argomenta di avere principalmente esso acido
carbonico.
171 -
CAsTELLALTo Acqua ferrata acidula (S. E.). Sorge nel fosso Cupo
172
mulino Tondi, sorge poca acqua sulfurea e forse ferrata, (questo nome
Ripa non registrato tra quelli della provincia ).
CAsTELLI Acqua marziale ( A. C. ). Nella contrada Fonnelli sono
due acque , l'una sulfurea , l'altra ferrata.
CIRCONDARIO DI CITT SANTANGELO
CITTA SANTANGELo Acqua acidula (S. E.). Sorge nella sponda si
nistra del torrente Piomba, a qualche miglio lontano dal mare, gorgoglian
173
BAscIANo Acqua salina (S. E.). Due sorgenti sono nella contrada
di Colle Magico, e Varano.
CARMIGNANo Acqua salina (S. E.). Sette sorgenti d' acqua, delle
quali una scaturisce nella contrada detta Piano Vomano ; due nelle Safo
gne ; tre in Montegualtieri ; ed una nel torrente Piomba.
BisENTI Acqua salina (S. E. ). Due sorgenti.
CAsTIGLIoNE messER RAIMonDo Acqua salina ( S. E. ) Due sorgenti.
- 174
- I75
Velino vicin vicino al villaggio di Antrodoco, tra le acque che escono dal
le falde del monte Giano , due sono tenute in pregio ed uso , l'una lon
tana pochi passi dall' altra. Sono accolte ciascuna in ricettacolo murato per
andarsene poi al fiume Velino che le riceve. La qualit e natura di que
ste due acque come quella delle precedenti sulfuree , se non che sono
di minore efficacia, e per sono adoperate per bevanda ; laddove le altre
presso Antrodoco sono ad uso di bagni. Ad usarne vi accorrono nella sta
gione propria genti de' paesi vicini e lontani, al cui ricovero non basta
l'edifizio ivi rizzatovi dal proprietario Bonafaccia. Pei bagni si fanno fra
scati, ed appena si pu provvedere a rattiepidire l' acqua. Il suolo e le
colline intorno sono calcaree , la terra fertile e coltivata. Vi sono ortag
gi, biade, camangiari, alberi da frutta , l' olivo , la vite , secondo che
RAIANo Acqua sulfurea ferrata (S. E.). Nella valle solmonese sor
1'76 -
forato, porta seco eziandio del ferro. adoperata unicamente per bevanda.
Acqua sulfurea (S. E. ). Altra fonte d'acqua sulfurea trovasi vicino
Raiano un mezzo miglio , nominata della quaglia. Si raccoglie in laghet
to senza scolo , profondo abbastanza. Quantunque quest'acqua sia destina
ta a servire per bagni, e sia frequentata, nondimeno sprovvista di o
ti , copiosa vena di acqua minerale esce dalla terra , e si tiene per sul
furea ferrata. Intorno ad essa niente altro detto.
trovano alcune acque minerali non conosciute per non essere usate.
VILLETTA BARREA Acqua minerale (?). Indicato il solo comune.
AmATRICE Acqua minerale ( A. C. ). In Amatrice sono alcune acque
minerali poco rinomate e non esaminate.
177
PROVINGIA DI MOLISE
CIRCONDARIO DI CAMPOBASSO
trada detta S. Cataldo corre un'acqua che al sapore ed odore pare sul
23
178
PerRELLA Acqua salina (?). Quest'acqua in luogo detto Acqua salata.
S. CrocE DI MorcoNE Acqua sulfurea (?). Acque sulfuree varie in
CIRCONDARIO DI LARINO
Montelongo Acqua sulfurea (A. C.). Nel luogo detto Iadicchio del
- 179 -
pra. Le altre si sono prese dagli Annali Civili ( anno 1842 ), e qualche
duna da fonte dubbia. Tutte quante sono cos magre , che non si pu pre
sumere a quale acqua minerale della provincia sarebbe utile migliorare le
condizioni per l'uso. Non impossibile che tra le annoverate , che non
sono poche, ve ne siano di qualche considerazione.
PROVINCIA DI PRINGIPAT0 GITRA
CIRCONDARIO DI SALERNO
180
Acqua acidula (S. E.). Vicino alla citt, a libeccio, fuori la Por
ta dell'Annunziata, in un giardino di un cotal Domenico Vallo , sca
vandosi un pozzo nel 1822, vi scatur dentro un'acqua minerale acidula bol
licante di acido carbonico, limpida, della temperie di 18 R. essendo l'am
mise a stampa nel medesimo anno. Questa scrittura fu mandata all' Istituto
fra le risposte
Mauoni Acqua sulfurea (S. E.). Acqua scoverta nel 1831. Sorge ia
181
un antro vicino alla riva del mare, sotto ai macigni calcarei del monte, po
chissimo al disopra del livello del mare, dove subito si gitta. torbida di
solfo ha odor sulfureo, temperie 18 gradi di R. Distante dal comune di Ma
iori un mezzo miglio. La via per andarvi malagevole. La strada carrozza
bile l' vicino un 60 passi. E perci si pu migliorarne l' accesso. Si u
sa dalle popolazioni intorno che la mandano a prendere, per bevanda, e per
bagni. Il suolo intorno propriet particolare. Si vuole che se ne fosse fat
to qualche saggio chimico, e si crede che abbondi di sal comune.
GIFFonI vALE PIANA Acqua salina, Acqua sulfurea (A. C.). Ancora ap
partenenti al comune di Giffoni si notano specialmente due acque, l'una sa
lina con sal comune, l' altra salina sulfurea la quale si tiene per purgativa e
diuretica, e di state si beve in copia da molta gente. Acque non esaminate.
SARno Acqua sulfurea, acqua acidula (A. C.). Nel territorio di Sar
no si trovano un' acqua sulfurea, ed una acidula. Ambedue usate, ma non
mai studiate.
CIRCONDARIO DI GAMIPAGNA
182
Acqua sulfurea calda (S. E.). Dalla Solfatara suddetta verso il pon
te d' Oliveto, vicino alla cappella di S. Antonio, un altra acqua che sor
Nelle vicinanze del ponte di Oliveto trovasi il cos detto bagno dolce
in due recipienti, da una stessa sorgente; l' acqua limpida, salmastra, sti
tica, di leggiero odor sulfureo , di calore meno variabile (31 a 32 centi
china, e vanno a gittarsi nel fiume Sele. Vi sono intorno i comuni di Con
fursi, di Oliveto, di Colliano, di Valva a qualche miglio distante; le stra
I83
ti all'uso vario delle acque secondo le malattie. I mezzi da vivere nella sta
gione dei bagni vi vanno in abbondanza da Contursi, ed altri paesi vicini.
I medici che consigliano sono delle vicinanze. Nessun regolamento ordinato.
Di queste acque ne scrissero Felice Parisi, nell' archivio della Societ Eco
- 184 Nota. - Nella relazione mandata dalla Societ Economica il racconto del
Chiusano Acqua sulfurea (A. C.). Nel vallone a piedi della rupe Pan
nicura, v'era una sorgente di acqua sulfurea ora perduta per gli continui
scoscendimenti.
- 185 -
Acqua salina (A. C.). Sorgente d' acqua che tiene sal comune, custo
dita in un pozzo.
CAsTELPoto Acqua sulfurea (A. C.). Poco lontano da Castelpoto vi
scaturigine d' acqua torbida di bianchiccio, fetente di solfo, anche a cer
ta distanza. Non usata n esaminata.
i.
- 186 -
Casalroro - Acqua ferrata (Pr. Con.). Alle falde del monte Rotondo,
vicino alla sponda del fiume Mesciano, sorge un'acqua minerale, che cre
S. Giorcio LA moLARA Acqua sulfurea (A. C.). Nel piano delle ter
re sorge da pi punti acqua sulfurea, che si accoglie in un rigagnolo. Se
ne usa a bevanda nella state. Non esaminata, ( comune passato alla pro
vincia di Benevento ).
- 187 -
Rocca S. FELICE Acqua sulfurea, Acqua acidula (A. C.). Nella val
le d'Ansanto trovasi una sorgente di acqua minerale, torbidiccia di color
grigio, esalante forte puzzo sulfureo. Poco distante ve ne ha un'altra ado
perata per bagni, ed un' altra acidula usata a bevanda. Nessuna analisi.
S. MANGo - Acqua sulfurea (A. C.). Acqua sulfurea latticinosa in S.
Mango usata a bere. Nessuna analisi.
ToRELLA (?). Acqua sulfurea abbondante trovasi nel luogo detto Isca
piana.
- 188 -
PR0VINGIA DI GAPITANATA
CIRCONDARIO DI FOGGIA
MarraenoniA Acqua salina acidula (S. E.). Nel comune di Manfre
donia, lungo la spiaggia del mare, ad oriente, a mezzo miglio fuori l'a
bitato, a pi di un gran sasso, in un come seno naturale, scaturiscono tre
fonti di acqua, l' una vicino all'altra. Quella di mezzo sola raccogliesi in
una maniera di pozza grande che le serve di ricettacolo. La sorgente pe
renne n manca mai l'acqua dove si aduna. Secondo l'Andria che ne fece
l' analisi, pare che abbia in se sali di soda , di calce , di magnesia, ed
acido carbonico libero; la cred simile all' acqua media di Castellammare.
La gente di quei luoghi vi ripone fiducia. Nei tempi andati fu quasi dimen
ticata. Si usa per bevanda. Trovasi memoria in qualche scrittore, che fosse
adoperata anche per bagni, s agli uomini come agli animali; bench og
gi non si faccia per mancanza di comodi.
- 189 -
ViEsTE ( S. E.). Per antica memoria vi erano due acque minerali, l'una
sotto la rupe alla punta del Turco, l' altra sotto il magazzino del porto
Ora non vi sono pi.
te. adoperata .
BiccARI Acqua sulfurea (A. C.). Nel luogo detto Commara vi ha
una sorgente di acqua minerale. Contiene buona dose di solfo. Niuna analisi ,
Aggiungiamo dagli Annali Civili.
VoltuRARA Acqua sulfurea (A. C.). In quel comune sono varie sor
genti di acqua minerale sulfurea, trovata giovevole nelle malattie della pelle.
CIRCONDARIO DI BOVINO
- 190 -
senza odore alcuno, (del sapore non si fa motto). L'acqua non fu curata
n usata da alcuno.
acqua salina nel luogo detto Serro dell'acqua salsa vicino alla via pub
blica. ( Comune passato alla provincia di Principato ulteriore ).
CIRCONDARIO DI SANSEVERO
Ricnano Acqua salina (A. C.). Poco lontano dal comune, alle falde
del monte , scorre un'acqua salina di efficace virt purgativa.
- 19 -
Vico Acqua ferrata (A. C.). Nel bosco di Umbra di quel comune
sono alcune sorgenti di acqua ferrata. Non usate.
CELENZA Acqua salina (A. C.). Nel luogo nominato Pozzo piccolo
trovasi un'acqua limpida senza odore, leggermente amara, che si tiene per
purgativa
Nota Poca informazione e tardi avemmo direttamente dalla provin
cia, e fu dalla Societ Economica, e da qualche privato cittadino per mez
zo del Prefetto. All' altra porzione dell'esposto ci han somministrato gli An
nali Civili. L'una parte e l'altra niente porgono per l' obbietto nostro, se
gi non fosse l'acqua salina acidula di Manfredonia.
PR0VINCIA DI BASILICATA
CIRCONDARIO DI POTENZA
tempo. Nel luogo vi sono cinque camerini da bagno; da sodisfare trenta a qua
ranta persone alla volta; altri sono in via di farsi. Niente altro detto in
torno ad esse. Tito popolata di poco meno che cinquemila abitanti.
Il casino del proprietario delle acque serve di alloggio ai bagnatori per
quanto pu. Vi si desidera un edifizio pubblico all' obbietto per la riputa
zione delle acque, e per l' affluenza delle persone; come eziandio la cono
scenza della loro composizione.
CALvello Acqua poco nota (S. E.). Alcune sorgenti di acque mine
rali trovansi nel territorio di Calvello. La Societ Economica ne fece esami
nar tre, ma con niente di buon frutto. Una par che sia sulfurea, le altre
due saline, delle quali una con acido carbonico. Il volgo le tiene utili a va
(1) Dal. Segretirio della Societ Economica.
- 192 -
rie malattie, e sono usate al bere. Sono in terreno boscoso; e chi vi pas
sa de' contadini ne beve.
Marsico Acqua sulfurea (A. C.). Due sorgenti di acqua sulfurea fred
da. Alcuni rivoli di acqua termale bituminosa (sic). Le prime scaturiscono,
l'una vicino all' abitato a maestro; l' altra a tre miglia una da Marsico ver
so un colle; pendice del monte Vulture. Usate.
Tolve Acqua salina acidula (A. C.). Piccola sorgente detta Fon
tuna nuova. Lsata a larghe bevute riesce purgante. Si vuole che tenga sol
fato di magnesia ed acido carbonico.
CANcELLARA Acqua ignota (A. C.). In Cancellara trovasi un'acqua che
credesi minerale ma non esaminata n sperimentata.
AvicLIANo Acqua sulfurea (?). Tre sorgenti di acqua sulfurea con aci
ArELLA Acqua sulfurea termale, Acqua ferrata (Seg. S. E.). Nel ter
ritorio di Atella vi sono due ricche vene di acque minerali, l'una sulfurea
calda, l' altra ferrata. La prima adoperata per bagni. Si raccoglie in due
grandi piscine ad uso di uomini in comune. Per le donne vi sono due ca
merini. Vi una casa ivi per alloggiamento. Ha circa venti camere. La cam
pagna intorno bosco. Son conosciute col nome di acque di S. Cataldo per
una cappella ivi vicina intitolata a quel Santo. Ne' tempi andati erano mol
to frequentate. Le acque di Tito sopraccennate e scemarono l'accorrimen
to delle persone.
- 193 -
che miglio in dentro sono tre acque minerali a qualche distanza l'una dall'al
tra, della medesima qualit, siccome pare. Sono abbondanti perenni, e capaci
di essere riunite. La lor temperie ordinaria. Hanno in se per principali
pagna incolta. Aria sana. Accesso non difficile. Fondo privato. Molta gen
te vi concorre, e pei bagni vi qualche casa di fabbrica: altre di legno.
Uso senza regola, e comune. Nessuno esame ne fu fatto. L' abitato mez
zanamente lontano.
PescoPAGANo Acqua acidula (A. C.). Due acque minerali fredde. L'u
SEc. SERIE, Tomo II.
- 194
ma razzente con piccolo sapore sulfureo, l'altra, che non sempre corre, mo
stra aver del ferro.
tane in passato.
ticolare. I proprietari vi han costruito case per bagni e per dimora. Buo
na mano di gente vi va nella stagione debita, tuttoch le vie siano assai
malagevoli.
Nota Quelle che si registrato di sopra, avuto dalla Societ Eco
nomica di Basilicata, fu ricavato da un volumetto a stampa (Atti della So
ciet Economica di Basilicata, Potenza 1862), pervenuto all'Istituto sen
za alcuna lettera di accompagnamento. Il contenutovi sono ragguagli dati alla
Societ dal Segretario, per gli anni 1857 a 61, di varie cose di pertinen
za di essa societ; tra le quali sono le poche notizie intorno alle acque mi
nerali della provincia. Lo scrittore finisce cos: Le acque sinora accennate
sono le pi conosciute. Ma ve ne ha delle altre in diversi altri Comuni
della Provincia, delle quali fatta menzione nel fascicolo 55 degli Annali
Civili del gi regno delle due Sicilie . Queste notizie sono qui ricordate.
BoLLITA - Acqua indeterminata (A. C.). Acqua termale in contrada S.
Marzio, non esaminata; pare ferrata sulfurea.
195 -
genti di acqua salina, l'una si trova nel sito detto Lago salso; l'altra in
quello nominato Bruscata; ambedue scarse di acque. Sono ancora altre pic
cole sorgenti sparse nel luogo detto Casale. L'acqua di Lago Salso ama
rissima massimamente di state; le altre sono saline. Se ne ignora la composizione. Sono senz'uso, perciocch ristagnando di state si corrompono.
Nota Dalle notizie intorno alle acque minerali della Basilicata ricevute,
196
BARI Acque saline (Pr.). Lungo il lido della marina di Bari si veggo
no in vari luoghi sorger acque saline che per esperienza riuscirono, purganti.
GiovINAzzo ( Pr.). In Giovinazzo tempo fa usc una sorgente di ac
qua salina purificante.
Fasano (Pr. ). In Fasano un'acqua salina nel luogo detto Fiume sfa
sciato; un' altra vicino la torre S. Velletro. Altre in vari punti della spiaggia.
alla profondit del pelo dell' acqua marina hannosi sorgenti di acque salmastre,
Tutte le predette acque sono di poca e nessuna importanza.
Nota - Il Prefetto di Bari ha riscritto per singulo alle indicazioni
mandategli dall'Istituto per lo suo circondario , nella seconda istanza. La
Societ Economica poco prima aveva detto sopra di esse, essere cos po
co mineralizzate di sali ; che molte senza alcun danno sono usate come
bevanda ordinaria.
(IRCONDARIO DI ALTAMURA
pida , senza odore , di sapor salmastro. Sorge a due miglia dall' abita
to alla falda di una collinetta, in quantit non molta, specialmente di
state , ma sufficiente ad uso di bere e di bagni , avendone cura. Racco
gliesi in ricetto naturale. La sua temperie ordinaria. Il sito in leg
(1) Sindaco.
197
gier pendio. Clima temperato, caloroso di state. Aria poco salubre per
acque stagnanti a dugencinquanta passi dall' acqua minerale. Il luogo capa
ce di esser disseccato. Il campo adiacente non gran fatto fertile ; col
tivato a grano per la maggior parte ; qua e col con arbusti ; argilloso.
stimata dagli abitanti di Gravina, e la tengono per purgativa.
CIRCONDARIO DI BARLETTA
198
gli Annali Civili, anno 1841, si reca l'analisi formale di Galileo Gallotta,
(cos il testo, forse Pallotta ). L'acqua nella via delle paludi dicesi e
saminata da Binetti di Barletta.
NoTA Queste acque , come minerali non par che meritino alcuna
considerazione da parte dell'utile pubblico. In generale le acque mine
rali della Provincia di Bari sono poche, tutte saline, e nessuna di pregio
tale che valesse la fatica di spendervi qualche sollecitudine attorno, fuor
ch pei vicini , ai quali forse pu tornare alcun utile.
PROVINGIA DI TERRA D' 0TRANT0
CIRCONDARIO DI LECCE
OTRANTo Acqua sulfurea (?). Acqua sulfurea nel sito delle Spinose
vicino al lido.
zod del Capo di Leuca sorge e si raccoglie dentro grotte l'acqua mine
rale , detta di S. Cesarea. calda, limpida, salmastra, amariccia , pu
si
I99
abbruniscono. L'aria de' luoghi intorno mostra di esser sana dai bagnato
ri che vi tornano, dimorando in disagiati abituri. adoperata per bagni
e per bevanda.
NARD Acqua sulfurea termale (S. E.). Altr'acqua sulfurea termale
cede il paese intorno ; ma per non esservi nessun ricovero per abitazione,
appena si vede qualcheduno andarvi.
S. MARIA AL BAcmo Acqua sulfurea (?). Pi acque sulfuree sono presso
cIRCONDARIo Di cosENZA
CensANo Aequa sulfurea termale (A. C.). Alle falde di un monte,
per mezzo di roccia calcarea scorre un ruscelletto di acqua frizzante al pa
lato, di odor di uova guaste, tiepida, bianchiccia. Non esaminata.
PARENTI Acqua ferrata (A. C.) Sopra una collina in contrada det
ta Virolo, nel tenimento del comune Parenti, sorge un' acqua limpida e
fresca, ma stitica alquanto. usata come acqua ferrata. Si vuole che con
tenga pure acido carbonico.
- 200
CIRCONDARIO DI CASTROVILLARI
in due polle separate, lungo la sponda del fiume Esaro, e lontane in su dal
ponte ivi un due terzi di miglio. L'una prossima alla riva e soggetta ad
essere coverta dall' onde nelle piene d' inverno e per la mutazione del let
to del fiume. L' altra polla pi alta e pi lontana, pi sicura. Ambedue
sono identiche, limpide, senza odore , perenni nelle sorgenti, salmastre,
amarognole , temperate a 19 ( non detto di quale scala, ma da pre
sumere di Reaumur ). Stando in vasi aperti, o chiusi non s'alterano di ap
parenza. Si usano per bevanda. Son purgative date in buona dose, e son
tenute in molto credito. Affermasi da chi ne fece l' analisi, esse avere
20l
CIRCONDARIO DI PAOLA
calda, l'altra ferrata fredda, la terza sulfurea fredda. Tutte tre dopo bre
ve tragitto sono ritenute da cattivi recipienti, donde poi dopo l'uso, o per
soverchio, vanno ad unirsi colle acque di un torrente un cento palmi lon
tano, che per quella valle sen va al mare.
Acqua sulfurea calda. L' acqua sulfurea calda esce da un cupo antro
dentro la roccia, insieme a gran copia di vapori, e qualche bolla di aeri
forme, scottante, gialla, di sapor dispiacevole, pute di uova guaste, il
qual fetore si spande a gran distanza. Il letto del suo corso tinto di giallo,
come eziandio per alcuno spazio quello del torrente. L'acqua abbondante.
Acqua ferrata fredda. Appresso alla predetta acqua, nel fondo di un
gran cavo nel sasso, quasi camera, rampolla in vari luoghi, e si aduna
in uno come laghetto, un' acqua della temperie comune, limpida, ma po
miglia, Paola otto , altri villaggi sono intorno. Le vie sono malagevoli. Ca
samenti per l'uso delle acque e per abitazioni non vi sono, se non frasca
ti. Nondimeno il luogo ne sarebbe capace. Il fondo del comune. Le ac
que sono rinomate in tutte le Calabrie, e vuolsi che vi accorrono circa
4000 persone nella stagione propria. Non vi alcun regolamento per l'uso.
Rendono al comune 1300 ducati annui o in quel torno.
SEc. SERIE, ToMo II.
26
-- 202 -
pi larghi provvedimenti rispetto agli svariati usi cui si possono applicare con
i sussidi della scienza e dell' arte.
Solano Acqua sulfurea (A. C.). Allo scarco delle pendici di Aspro
monte tra i macigni corre un'acqua che all' odore si conosce subito essere
sulfurea, ma perch lontana dall' abitato, e scende per luoghi alpestri,
non usata, ed poco conosciuta.
PALIzzi Acqua sulfurea ferrata (Sin. SPr.). Ad oriente del comune di
Palizzi men che mezzo miglio, ed in contrada della Vecchia, scaturisce da'
crepacci della roccia l'acqua minerale in poca quantit. Qua e col intorno ad
essa scaturigine ne trapelano delle altre. Si stima acqua sulfurea ferrata dal
l'odore, dal sapore, e dai depositi che lascia di solfo e di ferro nel suo corso.
Altr'acqua minerale simile alla precedente sorge nella medesima re
gione, pi di l dal comune dieci cotanti, in contrada nominata Angria o
- 203
CIRCONDARIO DI PALMI
GALATRo Acqua sulfurea calda (A. C.). Esce dalla fessura di una
rupe e scaturisce intorno ad essa in vari luoghi, poi si raccoglie tutta in
to di calce. Pare dunque che l'acqua oltre all' idrogeno solforato, contenga
acido carbonico compagni usuali. usata in bevanda. Nessuna analisi di essa.
TENIMENTo DI RizzcoNI Acqua sulfurea (S. E. ). Sorge in mezzo di
204
glie dett' acqua insieme con altre fredde che scaturiscono tutte dal pendio
di una collina. Il luogo coverto di tettoia: ed diviso in due sezio
ni da servire ai bagnatori dell'uno e dell' altro sesso. Nei dintorni vi sono
casette di fabbrica e baracche di legno che si costruiscono temporaneamen
fe. La natura della regione non salubre per la frequenza de'venti impe
tuosi nella state. Il suolo argilloso; la campagna intorno buona; le col
line lhanno alberi; l' aria dopo le piogge estive malsana. Non vi sono in
forno acque stagnanti propriamente, ma vi l' irrigazione dei campi e la
macerazione del lino nel fiume vicino di Antonimina. Coloro che non per
nottano nel luogo dei bagni evitano le febbri periodiche perniciose. I sopra
citati paesi sono intorno all' acqua sulfurea pressoch ad egual distanza. Ge
race vi ha la via men difficile all'andarvi; n' distante un due miglia e mez
zo. Il fondo dove sorgono e si raccolgono dette acque porzione si appartie
ne alla Chiesa arcipretile di Antonimina, porzione a questo comune, porzio
ne all' altro di Gerace, la maggior parte ad un privato cittadino. Molta
gente vi accorre e da tutta la Provincia e dalla vicina di Catanzaro. Il nu
mero annuale tra i mille ed i mille e duecento. Pi ve ne andrebbero se
vi fosse buona e sicura dimora. Quelle popolazioni fanno caldi voti che il
Governo vi provveda. Fu fatto ne' tempi passati un progetto di edifizi ad
205
gricola e manifatturiera della Calabria ultra 2a, fatti per incarico della
Societ Economica, ecc. Napoli, 1845; dove il capitolo terzo tratta dell' i
drologia minerale. Ivi divide egli tutte le acque in tre distinzioni: 1.a Ac
que senza uso, e non esaminate ; 2.a Acque usate, ma non esaminate ;
3.a Acque usate ed esaminate.
Con questo medesimo ordine ci facciamo ad esporle.
DISTINZIONE 1 ACQUE NON USATE N ESAMINATE
CIRCONDARIO DI CATANZARO
CRoPANI Acqua salina. Sorgente tre miglia lontano del paese in con
trada S. Lucia. Tiene in se sal comune.
- 206 -
Cir - Acqua sulfurea tiepida. Trovasi nel luogo detto Olmi e Bagni,
un'acqua minerale alquanto tiepida che viene di solfo, e credesi anche fer
rata. Eravi nei tempi passati casamento ad uso di bagni, d'onde rimasto
il nome alla contrada. Un'altra acqua carica di idrogeno solforato nel
confine del tenimento verso Carfizzi in luogo detto Solfaro.
CrtcoLI E MELissA Acqua sulfurea. Due acque sulfuree sono ne'ter
ritori di Crucoli e di Melissa, nelle contrade Vituro e Santa Domenica.
Taverna Aequa dubbia. Vuolsi che le acque del fiume Alli passan
do pel territorio del comune Taverna si facciano sulfuree, e con questa cre
denza, molti ivi si bagnano, e la credenza dura. Altri negano a quell'acqua
la creduta qualit.
prende origine un' acqua minerale sulfurea che scorre per la contrada Trip
pa poco di lungi dal comune. Odora di solfo. Usasi per bevanda e per ba
gnature tepida.
MiGLIERINA Acqua sulfurea. Due miglia fuori del paese nel podere
nominato Ilichetta contrada Boccaliti sorge un' acqua avente idrogeno solfo
208
209
Simeri. Quest'acqua porta seco buona dose di sale comune e magnesia (co
s la scrittura addietro citata, a pag. 9; a pag. 5 dice solfato di soda).
CIRCONDARIO DI MONTELEONE
glio havvi alcuni monti distinti con propri nomi, tra i quali discende un
torrente, che per sei miglia porta il nome di Formiti, e poi di Bagni. A
destra ed a sinistra del detto torrente fluiscono varie acque minerali dal
27
RAPPORT()
INTORNO ALL' ARTE DI CONCIAR PELLI
SIGNOR PRESIDENTE
212
(*) Per la loro qualit si sono potute inserire nel corpo del presen
te rapporto.
213
chio, il principal necessario per loro che non siano attraversate nel
lo sfogo de'loro prodotti, e che sia agevolata la loro sussistenza.
Non altrettanto delle concerie provinciali. Primieramente ci
duole ripetere quello che test notavamo delle cinque provincie sor
214
misto con cuoi grossi, in altre concerie. In somma son conciate pelli
di ogni maniera ed uso. Le pelli della provincia non bastano al la
voro; sopperiscono le altre intorno. Le conciate si smaltiscono se
condo la lor qualit ed ufficio nell'interno della provincia; e si man
dano di fuori, e molte pergamene a Roma.
sono tutte da fonte sincera, ma qua e col ha supplito del suo per
215
pelli in concia (avvertasi ora per sempre, che i numeri sono qui
trascritti senza comento o tara, il che lasciamo alla discrezione al
- 216
Mormanno 7000 per suola; 1000 per tomaio; 200 pelli pecori
217 -
- 218 -
il quanto. Gran parte delle cuoia grosse viene di fuori della pro
vincia la quale non ne d abbastanza. Le conciate si adoperano nel
la provincia ed anche si mandano in Romagna e negli altri due A
bruzzi.
219
noi che la sostanza era una ed identica, bench sparsa in esse piante.
L'esperienza pure aveva lentamente suggerito ed insegnato i modi vari
di applicare quella materia all'effetto ; dopo di che venuti l'agio ed
il lusso nel vivere, richiesero per l'uomo di citt il soffice, il sottile,
- 220 -
gli nel trarlo fuora e metterlo in azione non lo faccia senza lungo
e maturo esame, sapendo bene, che uscito dello scrigno pena mol
to a ritornarvi, se non ismarrisce la via. Lo spaccio poi della pro
duzione dipende da varie e moltiplici circostanze esteriori , vicine e
l' Europa non pare che si possa sostenere con frutto dalle nazioni
piccole e mezzane contro le grandi, e specialmente quelle, il cui fondo
maggiore di ricchezza pubblica e privata sono le arti ed il traffico. E
chi a fuggir la gara e la rivalit volesse restringersi al solo consumo
interno del proprio paese, non vede indietro il rivale potente inse
guir dovunque per sopraffare, e perdere eziandio del suo quando il
vincere la gara lo richiede (). N sarebbe da pensare che in ca
- () Nel 1851 fu qui rizzata in S. Giovanni a Teduccio una fabbrica di
cristalli fini di ogni maniera forniti di tutti gli argomenti all'uopo, sotto il
rare, accompagnati dal prezzo inferiore a quello de' cristalli stranieri. Noi
- 22I -
delle cose ci larg terra feconda e cielo benigno, ci addit dover noi
intorno a queste due fonti inesaurabili le nostre facolt e gli artifizi
principalmente esercitare, e lasciare ad altri altramente forniti provve
derci del rimanente. Noi non faremo mai un ago, ma avremo sempre
dal nostro suolo di che con un pochissimo comperarne mille. Fu tempo
gi nell'et nostra, in cui venne in mente alle nazioni europee, cia
scuna di emanciparsi dalle altre ne' bisogni della vita; far tutto e
trovar tutto in casa propria. Ma l'andazzo dur poco, perciocch to
nuta non fallir certo di retribuir largamente del suo bene operare
a' prossimi ed a' lontani della civil comunanza.
I COMMISSARII
FRANCEsco BBIGANTI
NOT E
RELATIVE ALLA IIINIERI DI ANIT0 DI R0((SE((
CD, G, COSTA
SIGNoRI CoLLEGHI
22
l' asfalto breccioso fosse di un colore non gajo, anzi dir si potreb
be lurido, pure l'opera si faceva ammirare per la delicatezza del
lavoro, la precisione della commessure impercettibili all'occhio nudo,
gi, che da quella miniera avea condotti meco, quando nello scorso
anno col mi recai espressamente per istudiarne lo giacimento, la
estensione, e tutte le condizioni locali, sotto il duplice aspetto del
- 225 -
A. Monticello
Montegrotte
C. Calcarea in parte denudata
D. Bosco di Elci
ff
Filone di Asfalto
t. Torrente temporaneo
29
226
Il primo offre alla base la calcarea posta a nudo in gran parte, senza
lasciarci intravedere alcun segno manifesto di stratificazione regolare. Su que
sta giace il grande filone di asfalto breccioso A, A, ed allo stesso sovrasta
la parte eminente, tutta ricoperta di massi calcarei staccati e rotolati fra
terra vegetale ed alberi di Quercus hilex.
227
228
puro, misto a poca materia calcarea, con scarso e minuto detrito di tal
natura. Di talch, in qualche sito, e nella calda stagione, esso si
fonde , e scorre nello stato liquido: come per lo appunto succede
ta qualit per gli usi troppo noti cui l'asfalto si addice, ed intor
no ai quali non occorre dir altro, dopo averne notata l'abbondanza
in quella localit ; aggiunger alcune parole su quello che costitui
229
230
l' opera nostra: e per ora esporremo all' occhio del pubblico i sag
gi dai quali apparisce il bello della materia e del lavoro; indi coo
23I
232
233
5()
234
vano sopra il livello del mare per 1506,60529 metri, e dal lato
S. O. vi trovato un banco potente di ferro idrato (a). Alquanto
pi in gi vi regna una breccia di color rosso, con vene pi fosche,
brune, e bianche. Essa porta di rado qualche piccola Merinea (b).
Dal lato N. E. le cime e creste del Cairo mostrano la calca
rea di sedimento, dalla quale da supporsi formata la sua ossatura, non essendo strano od inverosimile, che essa si mutasse negli
(a) Dalla scomposizione di questo minerale deriva la colorazione in
rosso tanto della breccia, quanto del terreno argilloso delle sottoposte pia
nure dalla Melfa a Cassino; e specialmente in prossimit di quest'ultimo
evvi uno strato di siffatto terreno che poco differisce da una ricca limonite.
N' da tacersi che di limonite abbondano tutti quei monti di Terra di La
voro . ai quali la Meta tiene il primato in altezza.
(b) Di questa specie sar data la descrizione e la immagine nella Mo
235 -
- 236
fuscosa?
. Molitura .
. . . . 06
. Combustibile.
15
80
. .
Totale ducati.
.
.
.
.
05
. 2. 00
237
1. L' attuale miniera di asfalto si contiene soltanto sulla mon
N () IN A
D E IL
S O C IO
O R DI N A RIO
G., GASPARRINI
Baia, di
sere sopraggiunto alla vite un nuovo male non mai avvertito, diver
so dall'altro a tutti noto, che venne tra noi circa quindici anni ad
dietro , ed causato dal funghetto microscopico riconosciuto gene
ralmente col nome di oidio. Il presunto nuovo male attacca principal
mente il frutto , e consiste in un trasudamento di umore vischioso
240
gran parte, dalla lunga siccit e dal calore forte; nel qual caso la
parte fluida di natura zuccherosa, contenuta nelle cellule delle foglie,
vien fuora attraverso l'epidermide. Si not pure un certo numero di
piante , nelle quali, in luglio ed agosto di detto anno, questo fat
to fu osservato. Esse erano il noce , il tiglio, il castagno, il car
pino , la quercia, il pioppo nero , il rovo , l' avellano, l'orno , il
limone e la vite. Mel tiglio e nel pioppo il male esisteva sulle fo
glie e sulla corteccia dei rami giovani; nelle altre, compresa la
stessa vite, solo sulle foglie, in una o in entrambe le facce.
241 -
corteccia dis
51
- 242
seccata cadente dal ceppo della vite, e per fino su i pali secchi,
in parte fracidi, che la sostengono, ove per giunta mostrasi pi svi
luppata e perfetta. Rispetto poi alla precedenza siamo convinti che
non precede il trasudamento, e fra tante pruove ce n' ha una che
a quella della vite nel colore, nella struttura ed altro. In certe galle
di quercia, mentre sono in crescenza, l'uscita di qualche materiale vi
schioso non preceduta da veruna muffa. Risulta quindi che il male
non pu riputarsi contagioso, e la muffa che l'accompagna non essere
direttamente parasita della vite, siccome fa l'Erysiphe allo stato di
oidio. Essa attaccasi facilmente alle materie vischiose su cui trova
e non altra cosa che la melata, cui la vite va soggetta nelle sta
243
nita in piccoli bioccoletti, dove rari dove fitti, mentre dagli spazi
intermedi, ed anche dalla superficie poco o niente muffata, veniva
fuora l'umore zuccheroso, che si spandeva intorno, addensandosi so
vente, in certi punti, in grumetti granellosi biancastri, solubili nell'ac
244
tralcio. E cos pure nei grappoli, perfino tra gli acini del medesi
mo grappolo, rimanendone alcuni immuni. Irregolarit questa osser
vabile anche nei piccoli vigneti, in suolo uniforme, piano, coltiva
to allo stesso modo, e sopra vitigni presso a poco della stessa et,
condolti a pancata. Quelli ad arbuscello menati in alto ne sono ri
masti esenti, secondo mi stato riferito, ed io medesimo ho rico
te, e piuttosto con danno, l' acqua di calce sparsa sui grappo
245
ghi
che nel presente anno. La malattia degli agrumi distinta a Sal col
nome di male dell' olio, una melata invernale causata dal freddo;
- 246 -
OSSERVAZA
O IN
G., G AA S P A IR IR IN I
248
dendo essi che derivi dal sole e dal forte calore. Moi l'osservammo
tanti vegetabili vanno soggetti. Ci sar dipeso forse dal non esser
essa frequente , o dal poco conto in che molti coltivatori la tengo
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specificamente nota, non ci avea ragioni per ritenerla qual nuova crea
zione. Si pu dire lo stesso, quasi, per le malattia del cotone in
parola, cio che sia antica, sebbene d'altra origine e natura; i coltiva
250
ca. Ivi detto esser la prima prodotta dalle formiche, che attacca
il fusto verso la base, la cui corteccia perci diventa scabra e si
screpola in seguito: e che la peluria bianca attacca le foglie, nei
luoghi umidi presso al mare, e viene attribuita alle particelle sali
ne deposte dalla rugiada e dalle nebbie. E dei tanti insetti che dan
neggiano il cotone in differenti modi, si dice che la larva dell'Al
251 -
cora col tempo dar luogo alla nascenza delle muffe , le ricerche in
fino ad ora fatte , col fine di rinvenirlo , sono state inutili. Si pu
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- 253 -
neare. Dalla quale alternanza dei tratti rigonfiati con quelli sottili,
il Mees trasse il nome generico. Le celline conidiche costitutive i
In Marzo 1855 , sui tralci della vite stati infetti di oidio l'an
255
- 256
257
Tulasne nella loro magnifica opera col titolo Selecta fungorum. Cer
to almeno che fra le tante variet conidiche di tale specie, quel
prominenza
fino ad ora una vera connessione tra' miceli delle due muffe in qui
stione non contraddice ricisamente che l'Allternaria non possa es
sere una forma conidica della Pleospora. La figura del Tulasne si
55
258
259
260
lio; nel qual caso l'acqua con ci che tiene disciolto, e l'aria, so
no bastate alla sua vegetazione. Ma in condizione diversa, come sul
2til
poco a poco. Allora raramente manca nei siti cos magagnati della
stessa foglia l'alternaria, che suol essere sempre presente alla base
del fusto ammalato di pelagra, e spesso insieme alle altre mucedi
nee di sopra nominate.
262
in su, di raro infino alla base dei grossi rami, alterazioni leggiere o
gravi nella corteccia: la quale in qualche punto pi o meno esteso di
viene di color fosco rossastro, tenera, umida, per indi diseccarsi. S
fatta malsania, che talvolta in dato sito stendesi intorno intorno al fu
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SPIEGAZIORE DLTE
T' A V O L A
I.
Fic. 1-2. Alternaria tenuis in marzo 1855 sui tralci dell'anno prece
duto, stati infetti di Oidium Tukeri.
va impiantato nella fessura e della esina. Fra i rami conidici qualche ramo
scello, come vedesi in c, dalla piccolezza, gracilit e forma delle sue cel
line imita, cos un poco, un penicillo nella sua incipienza.
5. Mucedinea nata intorno i semi di rapa sotto campana in una goc
* Le figure riportate nelle due tavole annesse al lavoro sono ritratte all'ingrandimento
lineare di 2oo circa, tranne la 4.a nella tavola II, ch' di grandezza naturale
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265
II.
35
266 -
MI AA a CD - G AA R G II D IL CD
pARTE PRIMA
Introduzione
268
269
- 270 -
27I
diante due diaframmi posti ai lembi superiori de' vasi stessi. Il dia
framma del vaso interno passa, mediante quattro fori, che divido
si situa nella direzione della chiglia della nave. Il vaso interno, con
- 272 -
273
so interno
galleggiante sulla glicerina, il piano superiore 55del cri
Sec. SERIE, ToMo II.
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275
276
- 277
deviazione alcuna.
Si avvertir inoltre in tale osservazione di avere la prua della
nave diretta pel dato luogo. Se poi i due rombi osservati non cor
rispondono in direzione opposta, e si sicuro essersi scelto a ter
sto punto rimarchevolissimo per passare alle deviazioni per tutti gli
altri rombi, come appresso indicheremo.
Se poi la nave fosse fornita di un solo di questi istrumenti ,
bisognerebbe regolare un' altra rosa, situandola nel sito del nostro
compasso, e vedendo se trovasi in corrispondenza della prima, si
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ue fatta sulla rosa, se ne dedurr non soffrire l'ago per questi rom
li alcuna deviazione. Mentre in contrario la differenza fra il nume
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A GE
6 (3)SA
282
bice del Gelso, a causa del morbo divenuto quasi abituale, van sog
getti a sensibile deperimento. E per da saper grato immensa
mente alla nostra Camera di Commercio, la quale offrenlo un lodevole
esempio, primo in Vapoli, ha avuta la cura di procurarsi uova di
siffatta Bombice, ed ia iarle parte a questo Istituto e parte all'Isti
tuto Agrario di Caserta, perch ne fosse stato tentato lo allevamento.
E poich l' Istituto rimetteva a noi le uova ricevute dalla lodata Ca
283
- 284
- 285
bozzolo, tra le fronde del ramo stesso sul quale era vissuto negli ul
timi suoi giorni. Mel cominciar dell' ottobre ne schiuse la Bombice
femmina, che sottomettiamo alla vostra osservazione, in uno stato di
punto attribuire allo allevamento, bens alla condizione delle uova per
venuteci. E solo avrebbe potuto trarsi infausto prognostico per la riu
28ti
fronto a quella necessaria col metodo con cui si allevano i bachi del
gelso (2). Da ultimo, che la sostanza serica che ritraesi dal bozzoli
della Bombice Ya-ma-mai possa con molto vantaggio essere adope
rata nell' arti, un fatto che non ammette alcun dubbio. Che se es
sa anche non supera in bont quella fornita dalla Bombice del gel
so, come pur da taluni bacofili che n'nno estratto una certa quan
(2) Per lo allevamento assoluto in piena aria noi crediamo inutile pen
sarci , per le ragioni medesime per le quali non stato attuabile pel baco
del gelso.
287
todi stessi, coi quali si ha la seta de'bozzoli della Bombice del Gelso.
Per siffatte considerazioni noi crediamo con altri bacofili, che
chie nere, una mediana dorsale ed un' altra su cadauno de' lati. Il
un poco giallastro nella faccia ventrale, con una linea di color gial
lo carico lungo ciascun lato. Il suo primo anello toracico verde
bruno, con i tubercoli tutti gialli. Le macclie dell' anello codale pre
sentano una tinta bruno-rossastra. Il capo , i piedi toracici ed il
contorno de' falsi piedi addominali sono bruno-rossastri: il lato ester
- 289
ri sono d'un bel giallo: quelli delle serie inferiori di un bel colo
re turchino oltremare: l' anello codale manca di macchia nera sul
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290
gentina situata immediatamente al di sotto del rispettivo stimma.
Lunghezza 50 a 70 millimetri.
Quinta et. Corpo assai grosso proporzionatamente alla lun
ghezza. Capo di color turchino verdastro, con sei puntini bruni per
ciascun lato. Il primo anello toracico di un verde chiaro, orlato
291 -
292
atomi bianchi: essa inoltre seguita, anche dal lato esterno, di ato
mi rossi, i quali vanno gradatamente rendendosi meno stivati verso il
margine esterno dell' ala. Una striscia bruna assai stretta seguita da
uno spazio pi chiaro vedesi ordinariamente avanti le frange estrema
mente corte. Le ali inferiori , di forma rotondata, hanno alla base
(1) Nel nostro individuo femmina esattamente circolare.
293
gine. Quando le ali sono chiuse questa fascia si congiunge, nel mar
gine interno, a quella delle ali superiori. Al di sopra di questa fa
scia alcuni maschi hanno ancora una striscia delicata ed ondeggiata.
stesso; infine una terza fascia brunastra seguta di un' altra forma
ta di piccoli trattolini fortemente ondeggiati di un grigio violetto.
Dopo quest'ultima fascia si trova una larga bordura giallo-brunastra,
294
maggiore d' individui, che perci dir si possono tipo. Del resto
questa Bombice soggetta a variazioni, le quali per si riducono
quasi esclusivamente al grado di tinta del fondo; vedendosi or do
minare in preferenza il color rosso-vinoso, altre volte il verde-gri
giastro.
FIG.
N () IN A
DEL SOCIO (ORDINARIO GIULIANO GIORDANO
Letta al R. Istituto nella tornata del 23 Novembre 1865.
di
296
298 --
299 -
300
l' acqua che ne cola. Tale acqua perch calda potrebbe servire del
pari ad alimentar la caldaia.
Con ci metto fine a questo cenno. Ma prima vo' notare che
il Signor Caccese autore dell' ordigno descritto, non gi un pro
fessore n un tecnico, ma un giovine studente, che frequenta i no
B I () ( R A FI E
302
ANGEL0 BOCCANERA
sua abilit e per la sua filantropia. Colpito dalle sciagure del 1799
rest esule; dopo l'assenza di quasi un lustro, ritorn tra noi, riebbe
la perduta piazza di chirurgo negl' Incurabili, e cominci con mi
gliori auspici ad esercitare la propria professione. Laonde in bre
ve tempo si rese celebre,
acquist
- 303
- 304 -
timo fine, e quasi per non ledere in nulla gl'interessi de' legittimi
eredi si astenne dal testare, cerc i soccorsi estremi di nostra Re
ligione , e non molestato dai rimorsi di aver fatto del male a' suoi
simili placidamente cess di vivere al declinare del d 26 Marzo 1836
nella et di anni 75.
generale compianto.
AVTOMIO GRILLO
305
59)
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MIARESCIALLO DI CAMIPO
suoi meriti tra i pi distinti suoi compagni, venne inviato nei por
ti della Manica, cominciando da Cherbourg e Brest, nello scopo di
studiare gl'immegliamenti col recati alle costruzioni idrauliche per
trarne vantaggio pei nostri porti. Mentre il Costanzo era intento ai
suoi scientifici lavori, una forte contesa sorta col suo Capo milita
308
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ingresso
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dempiuta con sommo zelo tale commessione pass a far parte del
corpo assediante la fortezza di Gaeta, coll'incarico di dirigere quei
lavori di assedio.
311
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senza la consolazione de' suoi cari, per esserne stato orbato da lun
ga et, e privo di qualsiasi altro appoggio, mal reggendo a tanti
dolori, aggravandosi sempre pi i suoi malori, cessava di vivere in
miserissima condizione il 4 ottobre 1822; e forse la sua spoglia
mortale sarebbe stata gettata nella fossa de' poveri se l' onoranda
memoria del chiarissimo professore Luigi Galanti fatte non ne aves
313
dinando I. nel 1815 intorno alla difesa del Regno dalla parte de
gli Abruzzi, lavoro pregevolissimo sotto tutti gli aspetti; ed un'al
40
- 314
ALESSIO PELLICCIA
315 -
ci , e fu col ristampata. Pubblic pure nel 1778, pe' tipi del Per
ger in Napoli cinque tomi in 4. di Cronache, Diari ec. nella mag
316
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piamente dagli svariati lavori , che dette in luce con lode dei dot
ti uomini, cio, un trattato sulle privative; un altro sul progresso e
sull'industria delle nazioni; un ragionamento sulla colonia e sul cre
- 319
Per lo spazio di ben sette lustri e pi, cio quasi infino agli
estremi suoi giorni si mostr sempre fra i pi operosi e solerti Soci.
320
era Mapoli fornita. Miccola Valletta fu per colui, che oltre a per
fezionarlo nel romano e nel patrio dritto , infuse nell'animo del
321
- 322
che doveva precedere un' opera di maggior lena , e che non pot
condurre a termine.
rate collezioni.
GIOVANNI GUARINI
( Eletto il 3 Febbraio si )
Dal 10 Gennaio 1794 al 24 Febbraio 1857 corsero sessan
tatre anni e pochi giorni di una vita , che doveva rendere bella ed
onorata la memoria di questo nostro
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Fu per tal modo esempio a' suoi compagni , carissimo a' suoi mae
stri , i quali in breve lo chiamarono amico.
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il Covelli, e compiute dal nostro socio ; quelle dell' olio de' semi
della magnolia grandiflora ; e le altre della cenere del Vesuvio e
ruttata nel 1834 ; e vi si trova da ultimo la sua dissertazione sul
non ebbe il tempo di veder compiuta : ma vide l' opera sua tra
dotta in tedesco , perch giustamente stimata da' dotti della Ger
mania. Intanto , come colui il quale grandemente sentiva la neces
325
ANTONIO NOBILE
326
schi, che dirigeva la specola di Mapoli, ed elevato a quell'uffizio
il Capocci, venne il Mobile nominato astronomo in secondo. Mel
1841 il merito dei suoi lavori scientifici gli valse la nomina di So
cio ordinario dell'Accademia delle Scienze nella classe di matema
tica ; e cos ancora molte Accademie straniere ebbero ad onore di
annoverarlo fra i loro soci.
sfera lunare e gli studi sulle maree. E sopra tutti in grande sti
ma il suo lavoro sulla determinazione , mediante l'osservazione si
327 -
fine una polmonite, che lo assal sul finire del Luglio 1863, con
giunta all'antico male , lo spense il giorno 2 dell'Agosto seguente.
F. DEL GIUDICE.
FERDINANDO VISCONTI
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fra la massa corrotta della razza umana. Egli ebbe in tutta l'Euro
pa alta rinomanza di dottrina. Egli fu e sar sempre esempio di e
mulazione alla giovinezza vaga di correre l'aringo difficile dell' onore.
Veniva il Visconti in luce in Portici il 9 Gennaio dell'anno 1772.
apportatrice
di quelle
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stata fatta cos ricca de' sapientissimi lavori di tanti uomini di primo
ordine, che ormai poteva dirsi nulla o pochissimo esservi pi a fare.
E questi istrumenti dovevano tanto contribuire alla sua riputazione.
Non far dunque maraviglia che, tornato egli appena a libert, si
esili volontariamente, dirigendosi a Milano, ove la fama magnifica
va ne' nuovi studi analitici il nome di Barnaba Oriani, di cui can
t Monti nella Mascheroniana
Lui che primiero dell' intatto Urano Co' numeri segn le vie segrete
Orian degli astri indagator sovrano.
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essi stessi i segnali istantanei fra' luoghi per ove passano i telegrammi.
Prima di questo capo d'opera delle umane invenzioni l'Astronomia
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45
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440
uno dei pochi Italiani che contribuirono all' aumento di questa nuo
va e sovrana delle scienze.
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dottato colla legge del 27 ottobre del 1803 dalla maggior parte
niti nella sventura comune di esser dimessi nel tempo stesso dalle
nostre cariche, non dovute certamente al favore; ridotti cogli altri
nostri colleghi, nella et pi o meno avanzata, o ad indietreggiare
per intraprendere nuova carriera, se sprovveduti di beni di fortuna,
- 342
una lagrima spunt sulle sue ciglia. Trascorse poco altro tempo a
vanti che la pietosa morte ricongiungesse il padre affettuoso, ch ta
le potea chiamarsi, alla sua rimpianta Clorinda.
Felice me, o Signori, se, interpetre del vostro mandato, avr con
questa magra biografia ombreggiato almeno il carattere, la dottrina
e la virt di Ferdinando Visconti, dotto, virtuoso , filantropo.
FERDINANDo DE LUCA.
I N I) I ( E
DELLE MATERIE CONTENUTE IN QUESTO VOLUMIE
Dag.
I1
Rapporto intorno all'arte di conciar pelli de' soci Briganti e Presutti . 211
ordinario
0. G. Costa.
. 223
- 344 -
239
247
, 267
. 295
Biografie. . . . .
Angelo Boccanera.
., 301
Antonio Grillo.
. 304
. 307
Alessio Pelliccia .
. 314
Giammaria Puoti .
, 317
Aniello Carfora
. 320
Giovanni Guarini .
Antonio Nobile .
. 322
Ferdinando Visconti
. 32T
, 302
. 325
=
=
=
E