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Ministero dei beni e delle attivit culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

12) O. SIREN, Florentiner Trecentoz eichnungen,loc. cito rentina del Trecento, Bologna 1928, pago 66, n. 26), con
13) Reca la scritta: HOC OPUS ISTIUS . CAPELE FECI T . un fiacco scolaro di Maso dal COLETTI (Studi sulla pittura
FIERI EGREGIA DNA COMETISSA . HELISABETH DE . BATT del Trecento a Padova in Rivista d'Arte, 1931, pago 338),
MCCCXXIII. G. BENI (op. cito 256) lo pubblic come opera con Jacopo di Cione dal BERENSON (Quadri senza casa.
della maniera di Parri di Spinello. Il Trecento fiorentino, in Dedalo, 1931 ID., Italian painting
14) R. van MARLE, Italjaanske Schilderkunst der 13" of the Renaissance, Oxford, 1932, pago 274).
14 en 15" eeuw in het Centraal Museum te Utrecht, etc. 19) Dyalogho di mesere sancto Gregorio insieme con
in Oudheitkundis jaarboch, 1924, pago 22 e seguenti. la vita sua, Mediolano, MCCCCLX fogli e3-e4.
15) R. van MARLE, The development, ecc. ) IX, pago IO. 'lo) G . GOMBOSI, Spinello Aretino, Budapest, 1926,
16) G. POGGI, Gentile da Fabriano e Bicci di Lorenzo pago 70.
in Rivista d'Arte, 1907, pago 85 e seguenti. 21) Diversamente Spinello rappresent la Morte di
17) L. SALAZAR, La chiesa di S. Antonio abate in Napoli S. Benedetto in un compartimento, nel Fogg Museum,
Nobilissima, 1905, n. 5; R. OFFNER, Niccol di Tommaso della predella della tavola eseguita per la chiesa di
in Art in America, 1924, pago 19 e seguenti; ID., Nic S. Maria Nuova in Roma (F. MASON PERKINS, Una
col di Tommaso and the Rinuccini Master in Studies in tavola d'altare di Spinello Aretino in Rassegna d'Arte,
FIorentine painting, New York, 1927, pago 109 e seguenti; 1918, pago I e seguenti; U. PROCACCI, La creduta tavola
E. SANDBERG VAVAL, A Madonna by Niccol di Tom- di Monteoliveto dipinta da Spinello Aretino in Il Vasari,
maso in Art in America, 1927, pago 273 e seguenti; 1829, pago 35 e seguenti).
W. LASAREW, Some fiorentine pictures of the Trecento in 22) Non bisogna dimenticare che il Vas ari, facendo
Russia in Art in America, 1928, pago 25 e seguenti; confusione cronologica, disse Bernardo Daddi scolaro
M. SALMI, in Rivista d'arte, 1929, pago 33 e seguenti; di Spinello Aretino e che la predella delle collezioni
G. GRONAU, Neues Zuschreibungen an Niccol di Tom- Maitland-Griggs e Wauters, ricondotta nella cerchia
maso in Belvedere, 1930, pago 95 e seguenti; B. BEREN- dell'arte di Bernardo dalla signora Com stock (H.
SON, Quadri senza casa. Il Trecento fiorentino in Dedalo, COMSTOCK, The Bernardo Daddis in the United States,
1931, pago 1059; W. ARSLAN, Una Madonna di Niccol parte II, in International Studio, marzo 1928, pago 74-75)
di Tommaso in Dedalo, 1932, pago 467 e seguenti. prima che 1'0FFNER la dichiarasse di mano del maestro,
18) L'autore degli affreschi del Chiostrino dei morti (Corpus of fiorentine painting, Sezione III, voI. III,
fu identificato con Maso dal SUIDA (Studien zur pago 62,64, New-York, MCMXXX) era stata attribuita
Trecentomalerei in Repertorium fiir Kunstwissenschaft, a Spinello dal WAAGEN (Treasures of art in Great-
1904, pago 483 e seguenti; ID., Florentiner Maler um Britain, London, 1854, III, pago 1- 2) e dal catalogo
die Mitte des XIV jahrunderts, Strasburg, 1905 .; ID., della vendita Fuller Maitland (Catalogue of important
Zur Florentiner Trecentomalerei, 1908, pago I09; ID., pictures by old masters, the property of W. Fuller Mai-
Noch einmal Maso-Gottino in Monatshefte fiir Kunstwis- tland Esq. ecc., which will be sold by Messrs. Christie,
senschaft, 1914, pago I e seguenti), con un ignoto or ca- Manson and Woods, July 1928, pago 14, n. 52).
gnesco dal VENTURI (Storia dell' arte, V pago 766), con 23) O. SIREN, Giotto and some of his Followers,
Nardo e Andrea di Cione dal TOESCA (La pittura fio- Cambridge, 1917, I, pago 177; II, tav. 158.

DISEGNI INEDITI DI DOMENICO BECCAFUMI

I L BECCAFUMI disegnatore non ha avuto,


per un certo tempo, buona stampa. In un
articolo biografico e autobiografico il Dami I)
nome da condanna in osanna, e segue in questo
il destino gi compiuto per il Gotico e il Ba-
rocco. Rosso, Pontormo, Parmigiani no, Prima-
credeva di potere esprimersi a proposito del- ticcio, uno alla volta vengono ritirati fuori e
l'Impiantito del Duomo di Siena con le se- variamente posti in onore; si parla con inte-
guenti parole, un po' curiose anche se scritte resse della Scuola di Fontainebleau si annun-
fra i colpi di cannone della Guerra: "Del quale ciano grosse opere sul Manierismo. Ultimo a
(pavimento) non si sa che dire: ch se poi per ricevere gli omaggi della critica fatta pi at-
giudicare pi propriamente dell'opera sua an- tenta il Beccafumi. Ritenuto figura di secondo
diamo all' Accademia a vedere i cartoni, ahim, piano nella sfolgorante pittura aulica del '500,
non c' pi da dirne bene. E in fondo neanche il grande Senese ha stentato a riacquistare
male". Dal 1919 in qua le cose sono un po' cam- nella stima degli studiosi quel posto che gli
biate. Il Manierismo 2) sta riscattando il suo veniva riconosciuto dai contemporanei.

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Eppure il risorgimento del Beccafumi un fatto particolare fiou di Andrea elabora que11a specie
incomprimibile; n si potr pi parlare di di visione a distanza, dalla quale solo pi tardi
Manierismo senza metterlo a capolista. Questa sorgeranno le mirabili cristallizzazioni della
certo una questione delicata e in generale sfuggita Deposizione e della Trasfigurazione. La super-
anche dagli studiosi del Beccafumi, cos dal T rotta ficie originaria de' suoi primi quadri appare
Treyden o dal recentissimo Judey. 3) Eppure con come uno strato assorbente e poroso (sia detto
le date alla mano e con le opere sicure davanti agli per metafora); e questo dilagare, questo permear-
occhi, appare innegabile che il Beccafumi gi si naturalmente dei colori in un dissolvimento
formato prima che possano giungergli influenze acquoso del chiaroscuro, doveva portare quasi
dal Rosso o dal Pontormo, o tanto meno, dal Par- per una trasformazione chimica, ai prismi cri-
migianino. Il problema stallini delle sue opere
pi che altro si imposta maggiori e successive:
nel rapporto Rosso- aVVlene come una con-
Beccafumi che presenta densazione, un preci-
le maggiori interferenze pitato della particolare
o simultaneit; il Lon- e fluidissima atmosfera.
ghi pensava di risolverlo La grandezza del Rosso
in favore del Rosso, ci appare allora nella Depo-
che naturale perch sizione di Volterra, nelle
come si sa, "on ne prete Figlie di fetro. Ma il
qu'auxriches,,: e il Ros- Beccafumi nelle pitture
so, per quanto non sia documentate dal 1512 al
da tutti e all'unanimit 1514 gi totalmente se
riconosciuto quel gran- stesso, nel cromatismo
de e novissimo artista audace, nella speciale
che , tuttavia gode una conformazione dei cor-
fama altrimenti sonante pi; nella ritmica degli
di quella del Beccafumi. atteggiamenti: lui per-
Ma stando alle date si fino nei suoi "poncifs"
trova che nel 15 I 3 il nel colore e in certe pic-
Beccafumi dipinge la cole manie costruttive;
Trinit ora nella R. Pi- un artista perfetta-
nacoteca di Siena, nel mente formato. Ma se a
15141' Incontro alla Por- questa formazione non
ta aurea dell'Ospedale pu avere partecipato il
di S. Maria della Scala. Rosso, che dunque rap-
In questa epoca non po- presenta un successivo
teva essergli certamente riferimento analogico e
pervenuta l'influenza non storico, come nasce
di un Rosso che aveva questo stile specialis-
appena diciannove anni simo? Si tratta forse
e che nella Madonna del di un caso di genera-
1517 ci appare in tut- zione spontanea? Ma
t'altra forma che nella in arte non molto pi
Deposizione di Volterra che in natura esiste la
del 152I. FIG. I - FIRENZE, R. GAB . DEGLI UFFIZI - DOMENICO generazione spontanea.
Il Rosso muove da BECCAFUMI: DISEGNO INSPIRATO ALLA SIBILLA DI Lo stile del Beccafu-
Andrea del Sarto e nel GIOVANNI PISANO (Fot. Soprint., Firenze ) mi un raffinatissimo

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scienza del chiaroscuro. Ma questi e


altri nomi, come quello grandissimo
di Michelangelo, non servono a dare
ragione ad esempio della ritmica spe-
cialissima del Beccafumi: questa rit-
mica che appare cos diversa anche
da quella del Rosso, pur quando
sembra pi vicina. una ritmica che
non si pu mai confondere con la
simmetria, o con la euritmia peru-
ginesca; ma pervade tutte le figure,.
le plasma secondo una legge sua;
queste figure allora si snodano o si
frangono, si abbassano o si alzano
quasi con quel misterioso istinto che
detta lo sviluppo e la forma di una
pianta che cerca il sole: un' attrazione
una gravitazione speciale comanda
alle figure del Beccafumi. Ma questa
ritmica particolare che diversa ed
abnorme nel '500, si era conosciuta
simile in un altro tempo, nel tempo
della pi grande e originale scultura
gotica, che non si limitava al com-
piacente dondolio intorno ad un asse,
alle facili falcature dei panneggi, alle
esagerazioni di un equilibrio insta-
bile. Il potente slancio vitale che
pervade le figure di Giovanni Pisano,
e le torce, e le innalza, le spezza e le
snoda, sar sempre una delle pi
grande vittorie dell'arte, e cio dello
spirito sulla materia. Che proprio a
questo grandissimo si fosse rivolto
FIG. 2 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI: DISEGNO N. 43 il Beccafumi viene dimostrato non
(Fot. Soprint., Siena) solo da tutta la sua opera (il che
potrebbe essere sempre negato dai
prodotto: come quello di Raffaello si vale di ele- soliti scettici) ma da un documento rimasto
menti diversi, compone gli opposti o tenta, alme- finora inedito e inosservate;>: un disegno che
no, di fondere gli opposti. Tutto il Manierismo tuttavia da tempo veniva riconosciuto del Bec-
un portato dell' estremo raffina mento d'una gene- cafumi e conservato nella Raccolta del Gabi-
razione educata e saturata dai pi grandi esempi netto degli Uffizi (fig. I). un disegno (n. 1178)4)
di arte figurativa. Ora i nomi che pi facilmente che interpreta con felicit di visione e grande
vengono, e sono venuti, sulle labbra per spiegare perizia lineare (sia pure con qualche variante)
certi lati comuni dello stile del Beccafumi sono il la Sibilla di Giovanni Pisano nella Facciata del
Sodoma e Fra Bartolommeo: l'uno per certo lan- Duomo di Siena. Questo disegno era apparso
guido sentimentalismo, l'altro per la concatenata tanto nello stile del Beccafumi, e la figura tanto
compOS1ZlOne, l'uno e l'altro per una raffinata pervasa dalla ritmica propria di lui, che nessuno

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FIG. 3 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI: STUDIO DELLA DEPOSIZIONE DEL SODOMA (N.9I) (Fot. Soprint., Siena)

aveva pensato all'origine, pur cos evidente ap- preponderanza sul corpo, lo determinano per
pena formulata, del disegno. Parr pi chiara ora cos dire: formano con esso una specie di con-
la derivazione e la formazione del Beccafumi, crezione stallattitica, indivisibile, inscindibile. Se
rivolto (ed quasi incredibile) alla scultura gotica questo effetto, a cui prelude talora lo sfumato
della fine del '200. Eppure quanti altri elem~nti leonardesco, veniva a conoscenza del Beccafumi
seppe ricavare da quei grandissimi esemplari che per via di Leonardo stesso, e mediatamente, di
Giovanni gli aveva lasciati davanti agli occhi. Fra Bartolomeo e del Sodoma, mai era stato ricer-
Alcune parti sono pensate nell'opera del Becca- cato in pittura con una cos franca chiarezza. Ma
fumi, pur cos pittorica, come da un plastico appunto per questo e per la costanza dell' appli-
eccezionale, per esempio le vesti hanno un modo cazione dimostra una volont diversa, una ricerca
di fondersi col corpo della persona, di scomparire di altra natura; una specie di ricreazione plastica,
e di riaffiorare, che non pu essere assimilato a un'asserzione di volume unitario, che contrasta
ci che poterono ottenere il Pontorno o il Rosso alla disgregazione, alla corrosione che la speciale
o altri Manieristi, come Daniele da Volterra. Non atmosfera e la luce concentrata e splendente ope-
appare nel Beccafumi il desiderio unico di im- rano su quei nuovissimi volumi.
porre l'anatomia umana al vestito, di dissolvere Si pensi un poco alle superfici liscie e con-
nei muscoli e nei tendini le stoffe, divenute in- .vesse di tal une statue di Giovanni Pisano e pi
sufficiente velame: la stoffa, la veste, hanno una ancora di Tino di Camaino che talora riduce una

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scultori gotici, integra-


to dallo studio dell'ana-
tomia e minutamente
articolato nel Beccafu-
mi - si possono nota-
re talora, in climi cos
diversi, in epoche cos
lontane, in opere d'arte
fra loro cos opposte,
alcune direttive simili.
Per di pi il Beccafu-
mi studi certamente
1'opera di un' altro gran-
de scultore, Jacopo della
Quercia, da cui ritrae
particolari precisi nel-
1'acconciatura del velo
della Madonna, nel mo-
do di impostare le fi-
gure 5) nel raggruppa-
mento della Madonna
col Bambino. E Jacopo
della Quercia non fu
certo ignaro n schivo
di modi gotici. Ora non
potr far meraviglia che
in seguito un'altra in-
fl uenza , quella di Diirer,
fosse subta dal Becca-
fumi, ch nel Diirer,
1'elemento gotico, in
quel che conserva di pi
vitale, nello slancio, nel
movimento, nel sapiente
linearismo, ancora pre-
ponderante sull' elemen-
to italiano o classico.
Con questo non si
FIG. 4 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI: DISEGNO N. 7 (Fot. Soprint., Siena ) vuoI certo dire che il
Beccafumi sia un' arti-
figura a uno studio di sferoidi, di piani se canti, sta gotico, ma solo riferirsi ad un substrato
o tangenziali (senza mai arrivare tuttavia alle mo- culturale importantissimo nella sua formazione,
derne astrazioni di un Brankusi) e si ponga mente se anche superato e trasformato completamente
nelle figure del Beccafumi a certe superfici unite nella realt della sua effettiva opera di artista.
che la luce radente monda di tutti i particolari. Dopo questo preambolo che non stato bre-
Pur con la massima diversit di mezzi, e soprat- ve, n poteva esserlo, ritorniamo a parlare dei
tutto con un materiale umano tanto opposto - disegni del Beccafumi. Contrariamente a quel
pi sommario e conosciuto dallo esterno negli che successo per il Pontormo, le cui doti di

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grande disegnatore sono state subito poste in penna che sembrano qua:o:i per un improvviso
primo piano nella valutazione globale dell'artista, trastullo fiorire la carta di disegni leggeri, on-
al Beccafumi avvenuto di trovarsi relegata la deggianti, quasi senza senso e che di un colpo
sua opera grandiosa di disegnatore fra i prodotti ritrovano, per una larga pennellata di inchiostro
pi manieristici; ma questa parola non ci fa annacquato o di bistro, una unit, una verit,
pi paura, e pu servire ormai di definizione sorprendenti. Accanto alle sanguigne calde, lar-
critica piuttosto che di sentenza. Poich nel- ghe del Pontormo, a quel suo senso cos denso, a
l'apprezzamento del Beccafumi si avuto un quella miracolosa presa di possesso della realt, i
continuo regresso critico dal tempo del Vasari disegni a penna del Beccafumi sembrano secchi,
che os anteporlo al Sodoma. Per il Beccafumi poveri, cincischiati. Questo confronto l'ho pro-
disegnatore si pens soprattutto all' Impiantito posto subito per eliminarlo. Non bisogna cercare
del Duomo di Siena. Nessun dubbio che i nel Beccafumi quella gioia della bella materia
cartoni per quella grande opera, fra le pi umana, della carne, che si trova cos spesso nei
singolari del tempo, costituiscano nel com- disegni, se non nelle pitture, del Pontormo. Nei
plesso dell' attivit del Beccafumi la produ- disegni del Beccafumi, non pi che nella sua pit-
zione maggiore. N si deve metter da parte il tura, si trovano suggerimenti di materia; n la
fatto che il Beccafumi stato uno dei pochis- forma fissata ad istantanea. Sono in gran parte
simi che hanno saputo dare, senza sfigurarlo, disegni di memoria, e proprio questi i migliori.
monumentalit pari all' affresco, al
puro disegno monocromo.
Tuttavia l'opera del Beccafumi
per 1'impiantito del Duomo non
comprende tutto il Beccafumi di-
segnatore' non lo riassume neppure;
costituisce una parte staccata, una
grande fatica a s. Da quando i car-
toni sono divenuti visibili, collocati
ad un'altezza conveniente, s'impon-
gono a chiunque li osservi, per la
decisione maschia, l' irruenza, la
tenacia della linea, la sicurezza della
composizione; in un tempo in cui
la riscoperta dei primitivi faceva
staccare da tutto quel che sapesse
un po' di bravura, di eccezionale
sapere artistico, questi cartoni po-
terono sembrare (e le parole sem-
plici del Dami lo attestano) una
esercitazione accademica: credo che
ora ognuno vi porter diverso giu-
dizio. E tuttavia non tanto di
questa opera che ora s'intende par-
lare, cos ampia e che richiederebbe
troppo lungo discorso, quanto di
un lato pi negletto del Beccafumi
disegnatore, dei suoi veloci, sintetici,
audacissimi appunti, dei suoi ab- FIG. 5 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI : DISEGNO N. II
bozzi, di quelle fantasie in punta di (Fot. Soprint. , Siena)

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Predominante appare nel Beccafumi la ricerca di le architetture, gli alberi, sono tutti suggeriti
esprimersi per luci ed ombre. Il contorno che nelle loro masse con un tratteggio serrato, ner-
generalmente il filo conduttore del disegno, voso, senza nessun indugio; talora i tratti si
scompare volentieri nei suoi vivacissimi schizzi. incrociano, pi spesso le striature restano libere
Sembra che egli percepisca in primo luogo la e neppure rilegate da un leggero filo di contorno.
massa e gli sbattimenti luminosi, ed anche il mo- Guardandolo si assiste con intensit al mo-
vimento non risulta mai come moto (trascrizione mento stesso della creazione; niente di pi so-
realistica del movimento), ma come ritmica. brio, di pi veloce, di pi essenziale; la fusione
Si veda uno dei suoi migliori disegni e de' pi del disegno perfetta: s presente 1'atmosfera
giovanili: il bozzetto dell' Incontro alla Porta fluida delle pitture.
aurea del 1514. uno schizzo a penna senza In seguito si noter che il tratteggio non
ombreggiature ad acquarello: e il disegno pen- segue pigramente le stesse linee di pendenza,
sato come un' incisione ad acqua forte; le figure, ma varia d'inclinazione, sempre mezzo adatto e
speciale per ogni nuova
cosa da esprimere. Ri-
sulta cos, questo segno
del Beccafumi, d'una
squisita sensibilit e di
una accorta prontezza
a tradursi, quasi come
il segno che tracciano
certi delicati strumenti
sismografi ci.
Talora la linea sottile
si spezza, si frantuma,
tremola, ed ecco una
pennellata larga e sicu-
ra, ricostituire 1'unit
della visione, e questa
rimanere viva, palpi-
tante: appunto steno-
grafico del fantasma
intravisto dall' artista.
Sono questi i disegni
pi moderni e di una
modernit che fa pen-
sare a certi nuovi ar-
caici francesi e italiani.
E in tutti questi di-
segni sempre la sen-
sibilit per la luce che
pi ci colpisce: luce vi-
va, intensa, irradiata da
una sorgente luminosa
definita.
un tale senso della
luce, veramente straor-
FIG. 6- SIENA, R. PINACOTECA -DOMENICO BECCAFUMI: DISEGNO N. 30 (Fot. Soprint., Siena) dinario ed eccezionale
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nel primo cinquecento


che salva la pittura del
Beccafumi anche dove
pi fiacca e meno sen-
tita. Ma nella pittura la
luce diviene spesso un
barbaglio versicolore,
si decompone come. at-
traversando un prisma,
in un originale arcoba-
leno di gialli e di lilla
(questo colore che me-
riterebbe l'appellativo
di lilla-Beccafumi)
mentre rispetto ai dise-
gni il rapporto di luce e
ombra riacquista tutta
la sua integrit e inten-
sit nel bianco e nero.
Per questo il Beccafu-
mi era destina to a creare
alcuni dei pi bei chia-
roscuri del '500. Perch
tanta parte della critica
non ha voluto credere
al Beccafumi incisore?
N essuno pi di lui sem-
FIG. 7 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI: STUDIO PER IL SOFFITTO
bra dotato, e fin dal prin- DELLA SALA DEL CONCISTORO (N. 83) (Fot. Soprint., Siena)
cipio, per l'incisione.
Dopo questo secondo preambolo, anche questo cazione, alla R. Pinacoteca di Siena. Soltanto
necessario per dare unit alla serie, forzata- pochi di questi disegni furono esposti nella
mente scontinua, di disegni inediti che ora si Mostra del I904 e l'identificazione costituisce un
presentano, occorre un' illustrazione un po' problema quasi sempre insolubile per le attribu-
particolareggiata dei disegni stessi e si domanda zioni cervellotiche e i soggetti approssimativi,
scusa se l'elenco risulter per forza un po' pro- senza che si abbia mai la guida di un numero.
lisso e insistente. Alcuni di questi appunti fugaci Tuttavia sembra che dei disegni, ora restituiti al
del Beccafumi sono tuttavia fra i pi preziosi Beccafumi, nessuno fosse esposto; l'unico dise-
che egli ci abbia lasciato, e svelano nessi e paren- gno attribuito all'artista, che si possa identificare,
tele fra opera e opera: costituiscono una specie un bozzetto apocrifo del S. Michele del Car-
di diario intimo, figurato, che si sa quanto sia mine, che Gaetano Milanesi, non cos felice
prezioso ricostituire per ogni artista. E il Bec- stilista quanto ricercatore fortunato, compr
cafumi si avvia a ritornare nella coscienza dei a Firenze per ottanta lire. Si sa del resto che
contemporanei, un artista che necessario cono- la falsificazione dei disegni 7) del Beccafumi, una
scere non soltanto per i picchi e le cime, ma volta molto ricercati dai collezionisti, cominci
anche nelle depressioni. presto in Siena, sicch i "disegni di Mecarino"
I disegni che si pubblicano ora, rimasti inediti si trovavano da comprare nel '700 come ora i
e sconosciuti, appartengono ad una piccola rac- fondi d'oro, e come questi falsi, naturalmente.
colta che pervenuta, in seguito alla Regifi- In questo senso la provenienza dei disegni della

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netto degli Uffizi) si trovano alcuni


studi di muscolature - tendini e
muscoli messi a nudo - che hanno
un riscontro nei disegni nn. 10775,
10776 e 10743 del Gabinetto degli
Uffizi. Se nelle grottesche si pu
vedere un ricordo romano o anche
del Peruzzi e del Sodoma, il dise-
gno n. 91 (fig. 3) mostra pi da vici-
no lo studio che il Beccafumi com-
pie delle opere del Sodo ma, studio
attestato dal Vas ari 8) ma finora rima-
sto senza documentazione precisa.
Si tratta di un libero rifacimento
della nota Deposizione del Sodoma
gi a S. Francesco ed ora alla R. Pi-
nacoteca di Siena. L'opera del
Sodoma riferita generalmente ad
un' epoca piuttosto primitiva (cir-
ca 1513) il disegno del Beccafumi
si pu considerare eseguito intorno
a quell'epoca, fra il 1515 e il 1520.
La tecnica del disegno tale da esclu-
dere che possa essere un primo ab-
bozzo del Sodoma stesso: tutt'altra
grafia quella del Sodoma: il suo
segno non appare mai cos netto,
preciso, come quello del Beccafumi:
egli arriva alla forma voluta solo
FIG. 8 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI : DISEGNO N.96 per approssimazioni lineari conse-
(Fot. Soprint., Siena ) cutive. Si noti in questo la precisa
e immediata realizzazione prospet-
R. Pinacoteca certo ottima, e cio la collezione tica dei piedi, che presume l'opera gi compiuta,
dell' Abate Ciaccheri: sicch qualcuno di questi e infine la luce che si deposita a chiazze e violen-
disegni ho potuto identificare fra quelli gi citati tissima, come sempre nel Beccafumi, e come non
e visti dal Padre Della Valle nella Raccolta mai nel Sodoma che immergeva le sue figure
dell'amico Ciaccheri; tuttavia anche in questa negli abili e graduali sfumati del chiaroscuro leo-
raccolta, come si vedr, si trovano dei falsi. nardesco. D'altra parte al periodo pi romantico
Fra quelli sicuri, nessuno si pu riferire con del Beccafumi, al periodo, cio a cui dobbiamo
sicurezza al primissimo e capitale periodo del l'incomparabile paesaggio delle Stigmate, e lo
Beccafumi che conosciamo datato intorno a11513. sfondo tempestoso del S. Paolo, accenna la figura
Forse si deve considerare il pi antico dise- con le braccia alzate, cos moderna di tecnica cos
gno il n.43 (fig. 2): un insieme di vivaci abili impreveduta nella composizione del Sodoma.
schizzi di ornati che si riferiscono ad un genere Un secondo gruppo di disegni si riferisce
poco praticato dal Beccafumi pi noto: al genere al 1524: in quest'anno il Beccafumi compie la
delle grottesche cos in favore nel primo cinque- Storia del Mos che fa sgorgare la fonte mira-
cento. Nel tergo di questo disegno (a cui si pu colosa, e circa in questa epoca (fra il 1521 e il
riferire per affinit il n. 829 (CCVIII) del Gabi- 1523) dipinge la Nativit in S. Martino, per
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l'altare di Anastasia Marsili (morta nel 1524). Jacopo della Quercia il quale, ispira anche i grevi
Senza dubbio si riferisce a quest'opera il piccolo e imbrogliati panneggi, e le proporzioni allungate
schizzo contenuto nel foglio n. 7 (fig. 4). L 'arco di della figura posta su una piccola base e armonica-
trionfo si vede spostato verso destra per elimi- mente ingrandita ad entasis verso 1'alto del corpo.
nare la centralit della composizione, che si Bellissima poi la testa in basso, tagliata da una
afferma invece nell'opera compiuta, e gli angeli vivida luce, e certamente da riavvicinarsi a quelle
in alto non compiono il girotondo che deriver simili nella storia della Sorgente fatta scaturire
al Beccafumi da Fra Bartolomeo, e infine un da Mos. Non sicuro invece se le figure femmi -
tetto rustico si vede appoggiato a sinistra dell' arco nili del disegno n. 30 (fig. 6) si debbano riferire a
di trionfo. Nell' esecuzione l'opera divenne pi studi preparatori della medesima composizione.
classica, ritrov la rigorosa centralit e quello L e altre figure maschili giacenti si riferiscono
sfondo di cielo sotto 1'arco mediano che sembra senza dubbio al gruppo di sinistra nel Sacrificio
quasi una fedele citazione peruginesca; si ricordi d' Isacco datato, come si sa, 1546. Questo dise-
del resto che il Vasari attesta come il Beccafumi gno certo uno dei pi mirabili, d'una freschezza
ricopiasse e studiasse le due opere del Perugino d 'impressione, d'una modernit sorprendenti, e
che si trovavano a Siena. Accanto a questo ne riparleremo pi avanti. Al 1529 si riferisce il
schizzo se ne vede uno pi grande per uno Spo - disegno n. 83 (fig. 7): bozzetto dell' ottagono con
salizio della Vergine che non sappiamo se abbia la Storia di Spurio Cassio, nel soffitto della sala del
avuto un seguito pittorico. La com-
posizione tuttavia di una grande
importanza, si ricollega tanto alla
Nativit di S. Martino, per quel-
1'arco di trionfo posto a maestoso
scenario quanto alla tavola con lo
Sposalizio di S. Caterina eseguita
nel 1528-29 per la Chiesa di S . Spi-
rito ed ora nella collezione Chigi-
Saracini a Siena. Nel nostro dise-
gno sugli scalini del basamento si
vedono due figure che diverranno
poi S. Pietro e S. Paolo della tavola
Chigi-Saracini. Il medesimo foglio
contiene una testa di vecchio che
si ritrova nella composizione della
Sorgente fatta scaturire da Mos,
una figura drappeggiata che si rife-
risce forse alla stessa composizione,
e un gruppo della Madonna col
Bambino di evidente ispirazione
Quercesca; perfino in quei ciuffi
di pieghe del velo sulla testa della
Madonna si ritrover un ricordo del
grande scultore senese. A questo
disegno si ricollega il n. I I (fig 5)
che presenta tre studi per una Im-
macolata Concezione: si noter co-
me anche qui l'imposto della figura FIG. 9 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI: DISEGNO N. I23
abbia una ritmica che si ritrova in (Fot. Soprint., Siena)

359
a

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Concistoro (Palazzo Comunale, Siena). Al 1531 linea, cerchi di abolirsi; i chiari e gli scuri Sl
si pu datare invece il disegno n. 96 (fig.S) prepa- intarsiano e si commettono, a piatto, come nei
razione (con qualche variante nel drappeggio) marmi dell' impiantito. Un primo studio di que-
del gruppo, a sinistra in sto bellissimo disegno
alto, della grande com- ho ritrovato a Berlino 8)
posizione di Mos che ri- nel Kupperstickabinet
ceve le tavole della legge, (n. 420): per 1'imposto
per cui c' un pagamento della figura gli si ricolle-
di 120 scudi nel 153I. gano (oltre a numerose
A questa storia si pu figure dipinte) anche i
riferire inoltre il picco- nn. I0772 e 1225 (Bec-
lo disegno n. 123 (fig 9), cafumi) del Gabinetto
.dove compaiono quelle degli Uffizi e per la
due strane facce allun- tecnica il n. 12II. Infine
gate che ricordano ap- un ultimo riferimento
punto la testa di Mos, cronologico abbastanza
nello studio preparato- sicuro abbiamo per il
rio al Gabinetto agli Uf- disegno a sanguigna,
fizi (Cart. IS, n. 1236): n. 17 (fig. II), studio
la singolare formazione preparatorio per gli
stallattitica di queste Apostoli della Ascensio-
teste non lontana da ri- ne dipinta nel Duomo
chiamare quel presunto di Siena circa nel 1544.
ritratto di Michelangelo Rimane ora da esa-
che tal uno ha voluto ve- minare il disegno forse
dere nella veneranda pi importante della
pelle di S. Bartolomeo serie, la mirabile com-
del Giudizio Universale. posizione (n. 46) dei
Infine a questa stessa tre nudi virili (fig. 12),
data 1531 si pu rife- ne' quali non si sa se
rire il magnifico dise- identificare tre filosofi
gno(fig. IO) acquarellato o tre divinit fluviali. La
FIG. IO - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI:
e lumeggiato a biacca, posa del nudo in primo
DISEGNO N. 101 (Fot. Soprint., Siena)
rappresentante un Pro- piano una delle pi
feta (?) (potrebbe invece essere S. Girolamo se caratteristiche e ripetute, con leggere varianti, dal
si identificasse come un sasso quel che invece Beccafumi. All' origine di questa figura sembra
sembra una cocca del mantello nella mano destra stare 1'Adamo giacente di Michelangelo; ma con
del personaggio). il punto di vista rovesciato. Una prima appa-
In questo stupendo disegno, evidente prepa- rizione del soggetto si pu riconoscere nel fondo
razione per una incisione a tre legni, si pu dell' Incontro di Anna e Giovacchino all'Ospedale
riconoscere, per un caso raro, quello citato dal di Siena (I514) e in seguito si trova ripetuto, ad
Padre Della Valle come esistente a suo tempo esempio nel Cristo al Limbo (circa 152S) nella
nella collezione dell'Abate Ciaccheri, dalla quale tavola del Mos a Pisa, nel gruppo di sinistra del
appunto proviene. La vivacit, la sicurezza, con Sacrificio di Isacco dell'impiantito del Duomo: a
la quale sono poste le lumeggiature di biacca questo gruppo si riferisce appunto il disegno gi
fanno sentire quanta maestria avesse acquistato citato n. 30 e, come studi simili, i seguenti disegni
il Beccafumi nel lungo esercizio dei commessi del Gabinetto degli Uffizi: n. 1259 e n. 1255.
dell' impiantito; si osserver come il disegno, la Tuttavia la tecnica del disegno n. 46 pi arcaica
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e sembra riferire il disegno stesso ad un' epoca sembra potesse essere eseguito da altri che dal
molto meno tarda del 1540 ed anche anteriore Beccafumi stesso. Generalmente gli studiosi se-
all'epoca della Discesa al Limbo (circa 1528); guirono nel dubbio la grande autorit del Bartsch,
evidentemente questo disegno costituisce la pre- che soprattutto autorit di raccoglitore piut-
parazione di una incisione a due legni: e ri- tosto che di critico, ma il Bartsch cit soltanto
corda la prima tecnica del Beccafumi nei tre xilografie di apostoli come derivate dal Beccafu-
spazzi del Duomo del 1518. Ma precisamente mi: il Passavant prima segu il Bartsch e neg la
nella Raccolta della R. Pinacoteca esiste anche paternit di quelle incisioni al Beccafumi (voI. I),
la stampa ricavata da questo disegno (n. 136) poi sembr disdirsi, e cit sotto il nome del Bec-
(fig. 13) ed eseguita con tale inconfondibile cafumi acqueforti e xilografie e fra queste le fa-
perizia, con una interpretazione cos felice, da far mose e preziose dieci scene di Alchimia (v. voI. I).
ritenere che autore ne sia lo stesso
Beccafumi. E qui sorge la gran
questione sul Beccafumi incisore. 9)
Notiamo intanto che questo splen-
dido chiaroscuro rimasto ignoto e
finora inedito; non si trova citato
n dal Bartsch, n dal Passavant, n
dal Kristeller, n dal Reichel, n
dalla Pittaluga. Costituisce dunque
un inedito di gran valore, e per
quel che io sappia, un unico.
L'attivit del Beccafumi come
incisore attestata dal Vas ari che,
si ricordi bene, era amico e am-
miratore del Beccafumi, e suo
contemporaneo. Il Vasari cita fra
l'altro, come incisi in legno del
Beccafumi, due Apostoli, e come
incise in rame le graziose dieci
scene di Alchimia. Il Della Valle
correggendo il Vasari in quanto le
scene d'Alchimia erano incise in
legno e non in rame, apriva la serie
dei dubbi sulla reale attivit del
Beccafumi come incisore. Manon si
capisce, a parte la svista vasariana,
per quale ragione misteriosa il Bec-
cafumi dovesse inibirsi l'incisione
diretta, quasi non fosse cosa degna
d'un artista. La testimonianza del
Vas ari contemporaneo non si pu
lasciare da parte: ed ecco ora que-
sto splendido chiaroscuro per cui
non si pu fare il nome n di U go
da Carpi, n di Nicola Vicentino,
n di Antonio da Trento, n del FIG. II - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI: DISEGNO N. 17
1'Andreani: chiaroscuro che non (Fot. Soprint., Siena)
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FIG. 12 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI: DISEGNO N. 46JFot. Soprint., Siena)

Generalmente dopo, come notavo, non vollero il chiaroscuro ora pubblicato viene a dimo-
credere al racconto vasariano n il Trotta-Trey- strare un' evoluzione nel Beccafumi incisore,
de n, n il Kristeller, n il Reichel. Invece la parallela all' evoluzione del Beccafumi autore dei
Pittaluga e lo Judey hanno ammesso il Becca- commessi del Duomo. In questi abolisce gra-
fumi incisore l'una per gli Apostoli, l'altro per datamente il tratteggio fino a comporre solo per
le scene di Alchimia. D'altronde sembra troppo -'raccordi di zone monocrome, evitando dunque
giusto credere alla testimonianza del Vasari; e qualsiasi accenno di sfumato. Questo tentativo

FIG. 13 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI: CHIAROSCURO (DAL DISEGNO N. 46) N. 136 (Fot. Soprint., Siena)
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FIG. 14 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCA FUMI : FIG . 15 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO
S. FILIPPO (CHIAROSCURO) (N. IrO) (Fot. Soprint., Siena) BECCAFUMI : DISEGNO N. 139 (Fot. Soprint., Siena)

del Beccafumi, che appare cos moderno, di ren- sibilit, ma anche, e soprattutto, una nuova
dere la forma, il volume, per zone piatte e rita- maestria tecnica) la pratica della xilografia a
gliate, trova la sua massima applicazione nelle diversi legni. Se in un primo momento la tec-
storie di Mos. Invece nella storia, pi tarda, nica della tarsia aveva influenzato la xilografia,
del Sacrificio di Isacco, si forma un nuovo e in un secondo momento la tecnica successiva
pi complesso amalgama di chiaro, di scuro, della xilografia a pi legni, che determina,
e di mezzatinta. Piuttosto che un commesso a suggerisce al Beccafumi i nuovi effetti da rag-
zone, si ha 1'intersecazione, la soprammissione giungersi con la tarsia. Perci io non riesco a
di queste diverse zone, che si stratificano l'una staccare nel Beccafumi la pratica dell' intarsio
sull'altra: niente spiega meglio questa trasforma- dalla pratica della xilografia, e non posso rifiu-
zione (che denota un raffinamento nella sen- tarmi di credere del Beccafumi le stampe degli
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Apostoli che il Vas ari gli attribuisce. Che fossero n. 139 (fig. 15), forse un S. Paolo, questa figura
due o sei, quattro o dodici importa certamente cos raccolta e mossa come uno degli Apostoli
per la storia, ma io non posso riferirmi per neces- di Jacopo della Quercia nel Fonte Battesimale.
sit che alla xilografia del S. Filippo. Di questa Anche qui la velocit della realizzazione, l'ir-
xilografia la R. Pinacote- ruenza del segno non
ca possiede un rarissimo sono minori che nel
primo stadio (fig. 14) Pontormo, ma sem-
(la stampa nota a tre pre una diversa realt,
legni, de' quali quello meno oggettiva, questa
che viene riprodotto in del Beccafumi.
questo caso, costituisce, Infine si deve citare
nell'esemplare completo, un disegno (fig. 19) cer-
la mezza tinta). Volendo, tamente di redazione
si potrebbe attribuire settecentesca, ma im-
qualche importanza al portante perch ripro-
fatto di questa rara pri- duzione del bozzetto
ma "preuve d'artiste" originale del Beccafumi
(una ne conobbe anche per le mirabili Stig-
il Passavant, ma non cita mate di S. Caterina.
dove) nella stessa Siena: Dietro a questo foglio
ma questo argomento infatti in logica corri-
sempre precario mentre spondenza con le figure,
le considerazioni prece- si trovano alcune note
denti bastano, almeno di indubbio interesse e
per la nostra convin- che ci lasciano intrave-
zione, a restituire al dere gli stilstufe della
Beccafumi la serie degli composizione. Soprat-
Apostoli cheattualmen- tutto notevole la nota
te consta di soli quattro. che riguarda il punto di
Fu questo un soggetto vista della prospettiva,
cos spesso trattato dal punto di vista che gi
Beccafumi che risulta aveva interessato il
difficilissimo potere Padre Della Valle, per
stabilire con sicurezza essere stato preso pi
a quali di quelle com- basso del consueto. lO)
posizioni si riferiscono Infine si riproduce,
FIG. 16 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI:
i numerosi disegni di perch si tratta di un
DISEGNO PER UN APOSTOLO (N. 9) (Fot. Soprint., Siena )
Apostoli, di Evangelisti, disegno gi citato dal
o di vegliardi che si possono credere studi per Della Valle, IO) sebbene in seguito rimasto scono-
Apostoli; questa stessa incertezza rimane per sciuto, la composizione di Abele che adora l'Ara
i tre bellissimi schizzi, ultimi della nostra breve del Sacrificio (fig. 18) (n.87) derivata da uno degli
serie di disegni, rappresentanti, si pu credere, scomparti che circondane il Sacrificio di Isacco.
Apostoli o Evangelisti (fig. 16- 1- 715). Ma che Non un originale del Beccafumi, e sembra
siano studi per gli Evangelisti di Pisa, per piuttosto, per l'ostentazione con cui ricalcato
l'Ascensione del Duomo di Siena, o per le xilo- tutto il disegno, lo studio preparatorio per l'in-
grafie, rappresentano certamente opera tarda, cisione che fu eseguita dall' Andreani. Se con
di grande perizia calligrafica, di magistrale sicu- tale disegno finisce la serie di quelli inediti e
rezza lineare. Magnifico sopratutto il disegno sconosciuti, II) due rimangono ancora da studiare,
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i quali hanno particolarissima attinenza ad un' o- disegno a penna molto accurato e preciso e
pera fra le pi belle del Beccafumi. riguarda un' altra apparizione de11' Arcangelo
Nel Gabinetto degli Uffizi di Firenze esistono S. Michele: quella famosa su Castel S. Angelo
sotto i nn. I2I4, I240 (carte11a n. I8) e con l'at- che da lui appunto prese questo nome. Sempre
tribuzione giustissima seguendo la Leggenda
al Beccafumi, due dise- Aurea, al tempo di Papa
gni (fig. 20 e 2I) che Gregorio, essendo scop-
finora non erano stati piata una terribile pesti-
iden tificati neppure dal- lenza a Roma, il Papa
lo Judey nel suo lavoro ordin grandi preghiere
abbastanza accurato sul ed egli stesso preg in-
Beccafumi. Il n. I214 tensamen te p'erch, il
un disegno a penna, sot- male cessasse; alla fine
tilmente delineato in cui un giorno vide sul Mau-
si vede una processione soleo di Adriano, gi di-
di gente e un toro su venuto fortezza, un An-
un' altura a cui un uomo gelo che rimetteva la
tira con l'arco: il sog- spada insanguinata nel
getto sebbene alquanto fodero, nel quale Ange-
speciale, chiarissimo. lo il Papa riconobbe
Si tratta del Miracolo S. Michele. E la peste
di S. Michele al Monte cess. In ricordo di que-
f 1
Gargano. Narra la Leg- ;. / /;, sto miracolo fu stabilita
genda Aurea che nel- una festa il 7 marzo. Se
l'anno 390 sul Gargano, la prima rappresenta-
presso Manfredonia, un zione rarissima ne11a
uomo chiamato Garga- iconografia senese, n io
no possedeva un enor- saprei citare altro esem-
me branco di buoi; un pio che que110 contenu-
giorno un toro fugg to ne11a prede11a n. 260
su11a cima del monte, di Sano di Pietro (R. Pi-
e come Gargano lo in- nacoteca' Siena); la se-
segu e lo' raggiunse con conda stata ripetuta
FIG. 17 - SIENA, R. PINACOTECA - DOMENICO BECCAFUMI:
una folla di servi, a11' en- DISEGNO PER UN APOSTOLO (N. go) (Fot. Soprint., Siena)
pi spesso, e basti ricor-
trata della caverna, in- dare l'affresco lorenzet-
furiato per il lungo inseguimento gli scocc ad- tiano nella Cappella di Montesiepi, e quello mu-
dosso una freccia avvelenata, ma questa tor- tilo nella Cappella a sinistra della Sagrestia del
nando indietro venne invece a colpire lui stesso. Duomo di Siena. In ambedue si vede una grande
Del racconto di una tale avventura tutta la citt processione di gente. Si noti che nel disegno
si impression e ne chiese spiegazione al Ve- del Beccafumi la forma del Castel S. Angelo
scovo. Questi ordin un digiuno di tre giorni ripete quella appresa dai primitivi senesi, piut-
alla fine del quale S. Michele apparve e spieg tosto che quella reale a lui nota per la sua perma-
come fosse stato per la sua volont che la freccia nenza in Roma.
era tornata indietro, poich Egli voleva fosse Sembra evidente come questi due disegni
riserbato e consacrato a lui quel luogo. Subito che riguardano le Apparizioni di S. Michele si
il Vescovo lasci la citt e si rec in processione riferiscano ad un' opera del Beccafumi che rap-
con tutti gli abitanti, alla montagna. Il secondo presentava quel Santo e precisamente, dato il
_disegno n. I240 (fig. 20) ugualmente un modulo e le proporzioni dei disegni, costituiscano
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rito, li tacque. Probabilmente gli


altri tre soggetti erano costituiti
dall'Apparizione di S. Michele a
Tombelaine dalla quarta Appari-
zione del Santo presso Costantino-
poli, e dal Miracolo della donna
incinta che trascinata in mare dette
alla luce un bimbo, pot allattarlo,
e ritornare sulla terra sana e salva,
per intercessione di S. Michele. Se
di queste tre probabili storie non
rimasto neppure un disegno, della
prima ho potuto fortunatamente
ritrovare un' antica copia presso il
prof. Bianchi Bandinelli, nella sua
villa di Geggiano presso Siena.
una piccola tela d'esecuzione un
po' sommaria, secondo che si pu
notare anche in altre copie dal Bec-
cafumi, ma che d un'idea almeno
della particolare atmosfera brumosa
in cui la processione si avanza,
come di bianche larve, e l'effetto
cos strano che lontanamente si
pensa a qualcosa di pre-goyesco.
Certo una tale predella doveva,
come l'altra delle Stigmate di S. Ca-
terina, costituire una delle cose pi
originali e squisite del Beccafumi:
ma anche per un frammento di
quella rimane una antica copia in
FIG. 19 - SIENA, R. PINACOTECA
possesso del prof. Bianchi Bandi-
COPIA ANTICA DA DOMENICO BECCAFUMI (N. 87) (Fot. Soprint., Siena) nelli. Riproduce il perduto scom-
parto con Ges che offre a S. Ca-
i bozzetti per le scene di una predella. Ma terina una corona di rose ed una di spine,
appunto si sa che la grande tavola della ed eseguito dallo stesso anonimo che ripro-
Chiesa del Carmine a Siena, dove il Becca- dusse l'altro pannello citato. Manca ora di
fumi rappresent la vittoria dell'Arcangelo conoscere l'ultimo pannello di questa mirabile
S. Michele sugli Angeli ribelli, aveva una pre- predella di S. Caterina. Ma il destino si
della in cinque scomparti che il Vasari vide accanito contro le delicatissime predelle del
e che rest nella Chiesa fino al 1688, anno in Beccafumi delle quali non una rimasta nel suo
cui Adriano Sani, proprietario dell' Altare, la stato originario. E restano ancora da ricostruire
tolse di l per farvi (come dice il Romagnoli) almeno attraverso disegni che forse esistono
il marmoreo ornato. Di questa predella non si ancora, le predelle della Pala Chigi-Saracini,
ha pi traccia e neppure si aveva precisa nozione dell' Incoronazione della Madonna in S. Spirito,
dei soggetti delle storie, che fin d'allora non della Nativit della Vergine nella R. Pinacoteca
dovevano risultare facili, se il Vas ari che cita di Siena. Ch, se ormai in fatto di pittura ine-
quelli della tavola di Monteoliveto e di S. Spi- dita poco pi resta da sperare, data la facilit
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FIG. 19 - SIENA, R. PINACOTECA - COPIA ANTICA DEL BOZZETTO DI DOMENICO BECCAFUMI PER LE STIGMATE
DI S. CATERINA (N. 88) (Fot. Soprint., Siena)
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FIG. 20 - FIRENZE, R. GAB. DEGLI UFFIZI - DOMENICO BECCAFUMI: DISEGNO PER L'APPARIZIONE DI S. MICHELE
ARCANGELO SUL MAUSOLEO DI ADRIANO (Fot. Soprint., Firenze )

FIG. 21 - FIRENZE, R. GAB. DEGLI UFFIZI - DOMENICO BECCAFUMI: DISEGNO PER L'APPARIZIONE DI S. MICHELE
AL MONTE GARGANO (Fot. Soprint., Firenze)
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di individuazione che offre la particolarissima dell'attivit del Beccafumi come disgrtatore, n


maniera del Beccafumi, rimane tuttavia da sotto- questa la plaga, come si visto, che pu frut-
porsi a un nuovo e accurato esame gran parte tare le minori sorprese. 12) CESARE BRANDI

I) LUIGI DAMI in Bollettino d'Arte, anno VIII, 1919, ha dinanzi la prospettiva che (h)a dietro pi stretta ".
pago 9 e sego Dietro il Crocifisso scritto : .. il christo va posto dove e
2) Letteratura principale intorno al Manierismo: segniata la croce e pi longo di corpo". Dietro il cappello
W . WEISBACH, Der Manierismus in Zeitschrift f. bild. di S. Girolamo: .. il cappello va aponto del pavi(mento)
Kunst, Neue F. 30, 1919, pago 16I. D voRK, Greco und al quadrato dello spazzo il leone in principio ad incomin-
Der Manierismus, Kunstgeschichte als Geistesgeschichte, ciare al prencipio in rivo al primo quadrato dello spazzo:
Miinchen, 1924. FRIENDLAENDER, Die Entstehung des anti- Dietro al gruppo con la Madonna: .. la Madonna va
klassischen Stiles in der italienischen Malerei um 1520 in pi nel mezo dello arco che aconciava quelli puttini quelle
Rep. f. Kw., 1925 pago 49. PEVSNER, Gegenrevolution und due testine (h)anno a fare prospettiva e pi piccole I I '
Manierismus in Rep. f. Kvs. Bd. 46, 1925, pago 243. Appare evidente che queste iscrizioni sono state pur
ANTAL, Gedanken Zur Entwicklung der Trecento und esse ricopiate dal disegno originale del Beccafumi: si
Quattrocentomalerei in Siena und Florenz in Iahrb. f . notino a questo proposito le espressioni arcaiche (spazzo,
Kw., 1924-25, pago 252 e sego FREY, Gotik und Re- aconciare, ponto per punto, eoc.). Invece la scrittura
naissance, Ausburg, 1929, cap. 3, pago 91 e seguenti. evidentemente settecentesca e non presenta nessuna
3) HANS TROTTA TREYDEN, in Rep. f. Kstw. Bd.42, delle caratteristiche della grafia beccafumesca.
1920; JACOB JUDEY, Domenico Beccafumi, InauguraI II) Per non aggravare il testo con una minuta descri-
Dissertation (25 febbraio 1932), Freiburg, 1932. zione dei disegni, riferisco in nota i dati essenziali dei
4) Questo disegno stato citato dallo JUDEY (op. cit.) disegni e delle stampe del Beccafumi esaminati prece-
pago 134, e descritto genericamente. dentemente:
5) Basta pensare, per esempio, alla figura della Vergine
nello Sposalizio dipinto a S. Bernardino (Siena) e con-
N. 7 Penna su carta giallina, m. 0,189 x 0,26.
9 Penna e acquarello (inchiostro) su carta
frontarla con una delle Annunziate lignee della Scuola di " bianca, m. 0,165 X 0,275.
Jacopo o addiritttura con quella di Jacopo a S. Gimignano.
II Penna e acquarello (inchiostro) su carta
6) Catalogo della M ostra dell' Antica Arte S enese, " bianca-avorio, m. 0,136 x 0,261.
Siena, Lazzeri, 194, pago 279 e sego Il bozzetto falso di
17 Sanguigna su carta giallina, m. 0,07 x 0,12.
S. Michele citato anche dal DAMI, op. cit. , pago 26. " 30 Penna e acquarello (inchiostro) su carta
Nella collezione della R. Pinacoteca porta il n. 176. " bianco-giallina, m. 0,20 x 0,265.
7) VASARI-MILANESI, V. pago 635. Il CUST (Giovanni
43 Penna e acquarello (inchiostro) su carta
Antonio Bazzi, London, 1906) attribu il disegno n. 91 " giallina, m. 0,202 x 0131.
erroneamente al Sodoma stesso.
46 Penna e biacca su carta giallina, m . oA8 x
8) Nel Kuf. Kab. di Berlino appartengono al Becca- " X 0,24.
fumi i seguenti disegni: n. 14704, 14705, 421, 423, 420,
" 83 Penna su carta nocciola (ottagono) lato m. 0,11.
422, 5571, 419 e fra i disegni di 2a scelta uno studio a
" 90 Penna e acquarello (inchiostro) su carta
penna per il Mos che fa scaturire la sorgente. Il nu-
bianco-giallina, m. 0,207 x 0,26.
mero 14704 un bozzetto a olio per una figura di
" 91 Penna e acquarello (inchiostro) su carta
Casa Bindi Sergardi a Siena.
bianco-giallina, m. 0,247 x 0,197.
9) Bibliografia essenziale sul Beccafumi incisore: VASA-
" 96 Penna e acquarello (inchiostro) su carta
RI-MILANESI, Le Vite, V, 423 e 653. DELLA VALLE,Le Let-
giallina, m. 0,206 x 0,27.
tere Senesi, 1,216. BARTscH, Le peintre graveur XII,nn. 13,
" 98 Penna, biacca e seppia (acquarello) su carta
14, 15. RUMOHR, Zur Gesch. und. Tos. d. Formschm, 41 e
giallina, m. 0,347 x oA56.
sego PASSAVANT, Le peintre graveur, Leipzig, 1864, I, 153
" 101 Penna, biacca, seppia (acquarello) su carta,
e VI, 149. KRISTELLER, Kupferstich und Holzschnitt,
giallina, m. 0,265 X OA25.
ed. 1922, pago 300. REICHEL, Clairobscurschnitte, 1935,
" I IO Xilografia a un legno, m. 0,217 X OAI5.
pago 69. PITTALUGA, L'incisione italiana nel Cinquecento,
" 123 Penna su carta bianco-giallina, m. 0,10 x
Milano, 1928, pago 250 e pago328) (n. 37) e inoltre TROT-
x o,123
TA-TREYDEN, op. cit., pago III, e JUDEY, op. cit., pago 131.
" 136 Xilografia a due legni, m. 0AO x 0,212.
IO) Dove segnato il punto di vista SCi itto: .. il ponto
" 139 Penna e inchiostro (acquarello) su carta
va sotto la manica apponto diritto a quello che ce".
giallina, m. 0,259 x 0,103.
Dietro la S. Caterina: .. la santa Caterina va pi ap-
presso al san. benedto". Dietro il S. Benedetto: .. la 12) Questo articolo era gi stato scritto e consegnato

coscia del sa Benedetto va un po pi longa". Dietro il in tipografia quando uscita la Monografia sul Becca-
S. Girolamo: "il S. Girolamo va pi strette le pieghe et fumi della Signora Gibellino.

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