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Ho concepito il seguente testo allo stesso modo con cui preparo conferenze e/o lezioni di
storia dell’arte. Una sorta di “canovaccio” una serie di pochi eventi e di opere della vita del
Tiepolo. Una breve linea guida di ciò che potrebbe interessare maggiormente un pubblico
inesperto del mondo della storia dell’arte.
è composto dalle seguenti parti:
Seguono poi alcune pagine relative alla poetica dell’autore e alcuni commenti sparsi.
Nel file Pdf è riportata invece una breve antologia Critica.
N.b.
In questo testo non ho ancora inserito nulla preso da “Rosa Tiepolo” e da altri testi che sto
studiando in questi giorni. Non ho ancora inserito nulla relativamente alle pale Verolesi, solo
un brevissimo accenno.
1. 1 - La Venezia dell'epoca
Tiepolo nasce in un luogo pieno di luce, la città di Venezia: che gode dei riflessi del sole
nella sua splendida laguna, e vive di feste, balli in maschera in stanze piene di stucchi dorati e
grandi carnevali. È la Venezia dipinta da Canaletto, raccontata da Carlo Goldoni, che conosce
la musica di Vivaldi e vede le avventure di personaggi come Casanova. È tuttavia una
Venezia in profonda crisi: economica, sociale, politica e militare. Nell'oro e nello sfarzo
nessuno di questi grandi personaggi avrà immaginato che la repubblica del leone stava
inesorabilmente avvicinandosi alla fine. Tiepolo infatti nella sua carriera avrà occasione di
lavorare agli affreschi celebrativi per il matrimonio di Ludovico Manin ed Elisabetta
Grimani, l'ultimo doge della città che verrà costretto ad abdicare da Napoleone.
[accompagnare questa parte da opere varie, anche di canaletto, che immergano nel clima
della Venezia dell'epoca]
2. 2 - Vita di Giambattista Tiepolo
Al 1717 risale la prima menzione dell'artista nella Fraglia dei pittori veneziani,
documento che ci dà la conferma che il ventunenne non è più considerato apprendista e che
possiede probabilmente una propria bottega. Inizialmente dipinge soggetti molto scuri e in
ombra, seguendo una corrente chiamata tenebrosa, ma in poco tempo se ne distacca per
abbracciare in pieno la luce. [accompagnare questa parte da immagini del periodo giovanile-
tenebroso, come il Ritratto del Doge Giovanni II corner, Martirio di san Bartolomeo, Il
sacrificio di Isacco]
Luce che probabilmente entra nella sua vita in seguito a un incontro: Il 21 novembre
1717 sposa segretamente Maria Cecilia Guardi (1702-1779) la sorella dei pittori Francesco
Guardi e Giovanni Antonio Guardi: un matrimonio che durerà più di cinquant'anni. La coppia
risiede inizialmente nella casa di uno dei fratelli di Giambattista. Ma le molte commissioni
ottenute in quegli anni e la fama sempre crescente permetteranno a Tiepolo di diventare
indipendente economicamente. È certo il grande amore per la moglie: dopo la morte del
padre, Maria Cecilia versava nella più profonda indigenza. Ciò le impediva di procurarsi una
dote, elemento indispensabile per ottenere l’approvazione della madre di Tiepolo. I due
innamorati, però, non si arresero: le nozze furono celebrate comunque, sia pure in forma
segreta. La loro è stata un’unione felice, benedetta dalla nascita di dieci figli. Giambattista ci
ha lasciato una testimonianza della sua devozione per la moglie in alcune opere nelle quali
compare il ritratto di lei. Ne Il ratto d’Europa (1720), è facile intravedere nel placido
toro/Giove disteso ai piedi d’Europa una metaforica raffigurazione di Tiepolo, carezzato dalla
consorte. In Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle (1726-28) Giambattista va oltre,
rappresentando sé nelle vesti del sommo pittore greco e Maria Cecilia in quelle della
meravigliosa cortigiana Campaspe, amante di Alessandro Magno. Come narra Plinio
nell’Historia Naturalis, Apelle, mentre ritraeva Campaspe, se ne invaghì perdutamente. Ad
opera finita, Alessandro, ammirato dalla leggiadria della composizione, si rese conto di quali
sentimenti avevano guidato la mano dell’artista; e, in un impeto di generosità, rinunciò alla
cortigiana in suo favore. Omaggiando la moglie, paragonata ad una delle donne più belle
dell’antichità, Tiepolo le fa sapere che quello che prova per lei è un amore sconfinato, non
inferiore a quello provato da Apelle molti secoli prima. [accompagnare con Il ratto d'Europa
e Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle]
La maturità
Nel frattempo il 30 agosto 1727 e nel 1736 nascono i figli Giandomenico seguito da
Lorenzo Baldissera. Entrambi lavoreranno nella bottega del padre, una bottega "addestrata" e
perfettamente in grado di imitare le tecniche del maestro. La rapidità e l'eccezionale qualità
degli aiutanti permettono a Tiepolo di svolgere contemporaneamente sempre più opere di
grande valore, rendendo il maestro sempre più ricco e selettivo per quanto riguarda le
commissioni. Per esempio nel 1736 rifiuta l'offerta di decorare il palazzo reale di Svezia,
dichiarando che la somma di denaro offerta è inadeguata. Nel 1743 giunge nella città
lagunare il collezionista Francesco Algarotti ad acquistare dipinti per conto del re di Sassonia
Augusto III. Sempre dello stesso anno è la prima pubblicazione dei Vari Capricci, una
cartella con dieci incisioni, alcune di esse pubblicate postume dal figlio con il titolo: Scherzi
di Fantasia. [in questa fase per spiegare anche il come la bottega riesca a copiarlo e seguirlo
così fedelmente vengono mostrati schizzi e abbozzi, che mostrano comunque come tiepolo
concepiva la luce per dare forma e colore alle opere, mostrate alcune immagini dei capricci
e degli scherzi]
Nel 1748 dipinge due soffitti per palazzo Dolfin Manin a Venezia, in occasione delle
nozze di Ludovico Manin ed Elisabetta Grimani.
Dal 1742 al 1748 è impegnato ad eseguire per la Basilica di san Lorenzo Martire di
Verolanuova le enormi tele con la Caduta della manna e Sacrificio di Melchisedec.
[Immagini e commento delle pale verolesi?]
L'epilogo
il 12 dicembre 1750, chiamato dal principe vescovo Karl Philipp von Greiffenklau per
decorare la propria Residenza, giunge a Würzburg assieme con i figli Giandomenico e
Lorenzo, ormai membri effettivi della sua bottega Nel 1761 Carlo III di Spagna chiama
Tiepolo a Madrid per decorare a fresco le sale del nuovo Palazzo Reale. Il pittore, partito
assieme ai figli Lorenzo e Giandomenico il 31 marzo 1762, giunge a Madrid il 4 giugno.
Giambattista accetta l'incarico ed il viaggio di controvoglia, costringendo la diplomazia
veneziana ad intervenire in aiuto della diplomazia spagnola, il tutto per riuscire a convincerlo.
Il Tiepolo, riceve una lettera ufficiale con tanto di testo originale in castigliano e traduzione
italiana incluse, oltre alla mappa del luogo da dipingere. Tuttavia tergiversa: vuole
tranquillamente finire gli impegni precedentemente presi. Viene così convocato dal segretario
di stato spagnolo l'ambasciatore veneziano a Madrid. Una volta giunta a Venezia tale notizia
il Tiepolo è convocato d'urgenza dagli inquisitori di Stato che sostanzialmente lo obbligano a
partire. Il re inizialmente commissiona solo le sale del nuovo palazzo reale ma rimane
talmente soddisfatto dell'esito, che commissiona altri due affreschi a soffitto. Dopo queste
Tiepolo ottiene molte altre commissioni dalla famiglia reale che lo tengono impegnato fino
alla sua morte, quando ormai il suo grande prestigio sta tramontando, il 27 marzo 1770.
3. 3 - Poetica dell'autore
Ecco alcuni commenti ad alcune opere di tiepolo, commenti che sintetizzano tuttavia
alcune caratteristiche tecniche e non solo dell'autore.
si sposterà verso i colori brillanti dai toni chiari immersi in una luminosità solare. lo
schiarimento del colore che diventerà suo tratto stilistico inconfondibile, ispirato dalla
riscoperta dell'opera di Paolo Veronese. Utilizza le ombre colorate e i colori complementari.
"le sue figure non si sforzano di dirci nulla (del Veronese), non cercano di proiettare a noi
qualcosa che hanno dentro, esse guardano all'interno del loro mondo. Il Veronese non è mai
illusionistico. Tiepolo al contrario vuole stupirci, sconvolgerci, sedurci.
In alcune opere il tono drammatico è più forte e si ravvisa l'influenza di Tintoretto e del
Tiziano degli ultimi anni, ma anche delle incisioni di Rembrandt, soprattutto nei tipi barbuti e
profetici. Personaggi nelle posizioni più diverse e disparate in coinvolgenti scene di teatro,
con una vena narrativa che predilige un ritmo serrato di grandissima vivacità.
"un bel campo di architettura, l'arioso del sito, la bizzarria né vestiti, i bei contrasti
nella collocazione dei colori locali, una franchezza e leggiadria indicibile di pennello lo
rendono cosa veramente paolesca". Commento Dell'algarotti al banchetto di "Antonio e
Cleopatra."