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Sbobina Storia dell’arte contemporanea – 10 marzo 2021

Sul simbolismo volevo mostrarvi due lavori, capirete perché uno di questi è così importante anche
quando andrete a leggere le pagine sul simbolismo, una realtà artistica musicale letteraria
fondamentale alla fine dell'800 a partire dal 1886, anche il simbolismo delle ricerche artistiche si
pone come superamento dell'impressionismo sotto il punto di vista spiritualistico piuttosto che
scientifico. Nel descrivere i caratteri generali in quello che fu più di un movimento artistico ma
ebbe i suoi risvolti in ambito anche letterario, il simbolismo si colloca in una posizione antitetica
rispetto al naturalismo. Ci troviamo di fronte alla creazione di un mondo la cui suggestione è
fantastica e onirica. Il compito dell'arte è quello di rivestire queste suggestioni e questi sfondamenti
attraverso una serie di analogie che veicolino questa potenzialità allusiva.
Quello che vi sto mostrando adesso nella didascalia con la tecnica olio su tavola e la dimensione
27x21 è una dimostrazione che alcune svolte decisive sono legate anche a lavori di piccolissime
dimensioni, e in effetti quella che stiamo guardando è una piccola tavoletta di legno, su cui Paul
Serusier ha lavorato ad olio, che si configura come una miniera di idee

Chi è Paul Serusier? È uno di quegli artisti che insieme a Emile Bonnard vanno a formare questo
gruppo che si autodefinisce dei Nabis, dei profeti. Già questa definizione induce a pensare all'artista
con un ruolo particolare, colui che riesce a mostrare attraverso la propria azione cose che non sono
immediatamente visibili. Questa autodefinizione è importante, così come fu importante per molti di
essi l'incontro con Paul Gauguin. Era un gruppo che aveva una forte impronta mistica, il luogo in
cui si riunivano veniva definito il tempio. In molte delle definizioni che gli artisti scelgono c'è
l'intenzione di sottolineare questa dimensione trascendentale. Serusier dipinge questo lavoro
giovanissimo a poco più di 20 anni e un altro dei portavoce del gruppo, Maurice Denis da di questo
lavoro una descrizione che vi leggo:
“Fu nell’autunno del 1888 che il nome di Gauguin ci venne rivelato da Sérusier, appena tornato da
Pont-Aven. Questi ci mostrò, con un certo fare misterioso, il coperchio di una scatola di sigari su cui
si distingueva un paesaggio divenuto informe per l’esasperata formulazione sintetista, eseguito in
viola, vermiglione, ver-de veronese e altri colori puri, così come escono dal tubo, quasi
senz’aggiunta di bianco. Così, per la prima volta, ci venne presentato il fertile concetto della
superficie piat-ta coperta di colori accostati secondo un certo ordine. Così apprendemmo che ogni
opera d’arte è una trasposizione, una caricatura, l’equivalente appassionato di una sensazione
percepita”.
In questa descrizione in cui immagino che ascoltando avete riconosciuto gli elementi e soprattutto i
colori, si rivela allo stesso tempo una sorta di autonomia che Serusier esercita nelle scelte che
compie verso un ipotetico paesaggio che acquisisce un significato del tutto diverso in quanto questo
lavoro che abbiamo a schermo ora è in qualche modo una trasposizione non tanto di ciò che sta
osservando ma di una sensazione percepita. Questo è un elemento fondamentale per consentirci di
capire che tipo di trasformazione è in atto nella ricerca artistica nell'ultimo decennio del dell'800 e
in che direzione si sta andando. Una direzione che consente all'artista di muoversi con una
chiarissima autonomia rispetto ai compiti rappresentativi, muovendosi in un altro orizzonte.
Tra le purtroppo poche pagine dedicate al simbolismo troverete anche questo lavoro,

Quindi dire per l'appunto questa descrizione che mi hai appena citato nella sua interezza e qui
abbiamo le muse nel bosco sacro la cui il cui titolo e la cui conformazione si riporta per l'appunto
che in una dimensione evidentemente di suggestione di distanza dalla realtà si tratta per l'appunto
delle figure revocate come muse, figure femminili che vediamo in primo piano sedute o camminare
all'interno di questo bosco appunto rievocando situazioni che non sono di sicuro quelle preferite dai
naturalisti, quelle della della vita quotidiana. Il passaggio non vi sembri brusco con questo
passaggio diciamo tra la situazione tra la situazione francese e invece una più chiara ed evidente
presenza di artisti italiani alla fine del dell'800

Segantini è uno dei più importanti artisti


italiani di fine 800 che accoglie il messaggio
simbolista in una direzione particolare dal
punto di vista tematico piuttosto associa a
questa predilezione anche una tecnica di cui
abbiamo parlato a proposito del puntinismo, tanto che la versione del puntinismo in Italia ha una
denominazione diversa, il divisionismo, che in qualche modo da un punto di vista tecnico riprende
la divisione del colore in piccoli tocchi, e associa a questa tecnica una serie di tematiche che
possono essere ricondotte ad un alveo molto più ampio, come se ci si muovesse in una sorta di
dialettica di tematiche scelte che fanno della situazione italiana una situazione particolarmente
interessante, lo vedremo in questo grande dipinto che tocca una serie di tematiche che riguardano la
vita contadina. Una figura fondamentale in cui non vedremo opere pittoriche ma che ha un ruolo
importante in questa stagione, è quella del gallerista Vittore Grubicy de Dragon. Tra i grandi artisti
di questa fase che come vedete in un Natale al pio albergo Trivulzio di Angelo Morbelli del 1910

è più spostata in avanti nel 900, anche


in questo caso potete vedere in questo
interno desolato e quasi sospeso una
resa dal punto di vista tecnica che
predilige la divisione del colore nella
tela. Un altro lavoro straordinario,
realizzato da Giuseppe Pellizza da
Volpedo, Il quarto stato, un lavoro la
cui gestazione è molto lunga,

È conservato nel museo del Novecento di Milano, ed ha una storia molto interessante che riguarda
anche la vita travagliata dell'artista. Quando l'artista si suicida il quadro diviene proprietà delle sue
figlie ma viene acquistato attraverso una sottoscrizione pubblica e donato alla città di Milano. Molti
cittadini milanesi hanno versato il loro contributo affinché il lavoro rimanesse nella città di Milano.
Questo lavoro fu esposto per la prima volta alla quadriennale torinese del 1902 e fu giudicato in
maniera negativa, sia da destra che da sinistra. Questo è un dipinto di grandissime dimensioni, 3x5+
metri, sul sito del museo del 900 trovate una scheda per approfondire. Tra il 95 e il 96 dell'800
Volpedo realizza un'altra opera, Fiumana, in cui i lavoratori della terra si muovono come una
fiumana che travolge qualsiasi ostacolo. In altri bozzetti queste figure assumono questo
atteggiamento calmo, sicuro e avanzante che è stato scelto per il quarto stato. In questa scelta
avevano influito diversi fatti storici importanti come la repressione del generale Bava Beccaris nel
1898 che si era costituita come una repressione dei lavoratori, quindi un comportamento coercitivo
rispetto alle proteste per le condizioni di lavoro e per la retribuzione fatta dai lavoratori stessi.
Pellizza da Volpedo ritiene necessario rappresentare un quarto stato cresciuto, che avanza, non più
affaticato e desolato ma che avanza verso un futuro di giustizia sociale, un movimento tranquillo ma
inarrestabile verso la conquista dei propri diritti, quindi tutto questo avviene attraverso questa
revisione anche dal punto di vista linguistico, dalla luminosità diffusa e serena grazie
all'applicazione di questa tecnica divisionista. Questo è un passaggio importantissimo di questo
dipinto che ci dimostra come questa tecnica divisionista matura in maniera straordinaria nella
situazione italiana ed è associata in questo caso ad alcune tematiche di carattere sociale. La
presentazione destò una serie di posizioni contrariate.

Passiamo all'argomento principale di oggi, le secessioni artistiche.

1892 Monaco
1897 Vienna
1898 Berlino

Ultimo decennio del 1800, città che gravitano nell'orbita tedesca. Il fatto che la disseminazione di
queste secessioni che sorsero nelle aree tedesche in questo periodo ci indica e ci dà un altro indizio,
quanto fosse condivisa la necessità di assumere una posizione polemica rispetto al sistema artistico
ufficiale, tutte e tre le secessioni artistiche vengono presentate come rivolte di artisti innovatori
contro gli accademici e conservatori. Gli artisti radicali ambivano a un riconoscimento istituzionale,
vedremo infatti che nell'ambito viennese chiesero di poter realizzare delle sedi espositive
direttamente ai rispettivi governi. Non ci troviamo nel novero di situazioni sperimentali che restato
bohémienne, ma nella situazione viennese c'è una progressione che porta ad una attestazione di tipo
ufficiale. Questa frattura che si registra in queste città ci dice che ci siamo spostati da una situazione
prettamente parigina a un altro contesto, segnato politicamente in maniera diversa, che ci pone
davanti a questa molteplicità di esiti che scrivono una pagina importante anche in questo caso
contro l'ufficialità. A queste città sono legate anche delle riviste che diventano il luogo teorico che si
fa portavoce dei nuovi ideali.
Franz von Stuck, quello che vedete a schermo è uno dei suoi lavori più noti, egli fu un pittore
simbolista molto noto, colui che guidò l'organo di informazione teorico della secessione monacense,
la rivista IUGENT, gioventù, che venne pubblicata a partire dal 1896. Si tratta di un lavoro questo
che condensa molte delle tematiche che caratterizzano la pittura di von Stuck, vediamo questo
corpo femminile ritratto di tre quarti, il cui volto ci appare nell'oscurità così come è questo enorme
boa che avvolge il corpo della donna, il serpente chiaramente allude al peccato, la donna è una
donna conturbante, seducente, che non ha paura di affrontare lo sguardo dell'osservatore con grandi
potenzialità erotiche. Von Stuck al di là della sua produzione di tipo pittorico, ha insegnato
nell'accademia di Monaco, ed insegna anche ad artisti come Kandinsky. A sua volta la città di
Monaco era stata la città in cui aveva lavorato Arnold Boecklin.

L'isola dei morti è un dipinto che lui realizza nel 1883, e questa dimensione, questa capacità di
condensare diverse tematiche, una immagine onirica che doveva produrre silenzio, incutere paura, il
fatto che ci siano più versioni di questo dipinto, citato moltissimo in ambiente letterario, fa capire
quanto
questo
soggetto ha
incontrato
un
grandissimo successo. Ci troviamo davanti a una scena ambientata quasi al tramonto con un mare
piatto, una superficie quasi oleosa, cielo scuro e nubi compatte, con una esile imbarcazione condotta
da una figura che possiamo immaginare come un Caronte, che vede a prua questa gara messa di
traverso e una figura di spalle completamente bianca che si dirige verso una isola con una natura
minacciosa, con delle rocce calcaree imponenti che vede questa resa dei cipressi all'interno
altrettanto scura, con queste celle che riusciamo a cogliere all'interno delle rocce calcaree che sono
lì ad aspettare i corpi dei morti. Un'isola misteriosa, disabitata, che ci riporta in una dimensione
altra. Anche Freud si è cimentato nella lettura di questa opera, così come molti letterati. Boecklin fu
una presenza importante che gravitativa nella città di Monaco.

Quando parliamo di secessioni non possiamo prescindere da quella più nota, quella Viennese.

Gli artisti coinvolti, qui stiamo vedendo il palazzo della secessione viennese realizzato da Joseph
Maria Olbrich, volevano ottenere sedi espositive, questo è il caso di questo edificio. Vienna nella
fine dell'800 stava subendo un processo di trasformazione urbanistica imponente, ed il palazzo della
secessione viennese vuole rappresentare anche questo cambiamento.
Nella facciata frontale si legge Ver Sacrum, il nome della rivista che diventa vitale per la diffusione
e l'attestazione della secessione viennese, vi leggo la frase che campeggia sul parallelepipedo
superiore, in cui si legge "Ad ogni tempo la sua arte, ad ogni arte la sua libertà." In questo
parallelepipedo superiore dominato da una cupola di foglie dorate è interessante cogliere la frattura
e il desiderio di trasformazione che non faccia riferimento a stili del passato ma che si attesti in tutta
la sua novità. L'edificio realizzato tra il 1893 e il 1894 viene concepito come una vera opera d'arte
in cui pittura scultura e architettura comunicano ampliamente. Architettura e decorazione sono
perfettamente integrate le une con le altre e rimandano a quelle scelte e soluzioni pittoriche che gli
artisti della secessione viennese ci offriranno, mi sto riferendo chiaramente a Gustav Klimt, che
intervenne nel palazzo della secessione quando in occasione di una mostra dedicata a Beethoven,
dedicò un fregio lunghissimo di cui vediamo alcuni particolari
Realizzando questo fregio
inneggia all'arte ed alle
capacità salvifiche dell'arte stessa. Per alcuni è come se fosse un vero e proprio inno alla gioia in
forma pittorica. Quando nel 1902 venne inaugurata la mostra dedicata a Beethoven, ci fu il direttore
Gustav Mahler che era il direttore dell'opera di Vienna che onorò Beethoven con un concerto
all'interno del palazzo della secessione ed al centro a ballare una delle ballerine più importanti
dell'epoca, Isadora Duncan, per farvi capire come le diverse arti comunicavano tra loro.
Il programma decorativo pensato per il fregio di Beethoven aveva diverse suggestioni e riferimenti,
diverse fasi che alludono alla forza, vediamo il gigante tifeo che si interpone tra delle figure
femminili che rappresentano l'angoscia, l'infelicità, la follia, la morte, e la parte dedicata alla felicità
incarnata dalla poesia. C'è tutta una storia raccontata da Klimt. Il lavoro di Klimt prima di trovare
un ampio spazio all'interno del palazzo della secessione era stato rifiutato per la sede dell'Università
di medicina viennese perché Klimt non aveva secondo la committenza rappresentato a sufficienza
alcuni concetti, quindi la figura di Klimt è una figura che pone diverse questioni anche rispetto alla
committenza ufficiale.
Vi mostro due lavori molto noti conservati a Vienna, due versioni della stessa figura femminile, una
eroina biblica, Giuditta, che uccide Oloferne. Una delle cose che vanno dette e che dobbiamo
ricordare di questo artista centrale per le sorti della secessione viennese che si possono cogliere da
questi lavori, è il fatto che ci troviamo di fronte a un artista figlio di un incisore che iniziò seguendo
questa professione paterna. Il suo imprinting fa in modo che l'uso significativo degli elementi aurei
derivi dall'osservazione del lavoro Paterno e dai lavori mosaicali che l'artista aveva osservato a
Venezia e Ravenna. La trasformazione della figura femminile, la testa di Oloferne tagliata in basso,
la figura è una donna dagli occhi socchiusi, la bocca semiaperta, in un atteggiamento che allude alla
seduzione, il corpo visibilmente scoperto circondato da queste decorazioni. Molto diversa è la
Giuditta realizzata nel 1909

Una delle caratteristiche più evidenti della pittura di Klimt sta in una dialettica continua tra astratto
decorativismo e crudo naturalismo, impietoso. Klimt aveva avuto modo di osservare gli esiti
dell'osservazione della cellula e i motivi circolari derviano anche da questo.
Vi mostro altri due dipinti

Anche in questi due lavori, nel secondo in maniera più evidente, il decorativismo ci mostra nel
corpo della donna più anziano segnato dal passare degli anni, oltre che lo sguardo trasognato della
madre verso la sua bambina. Molte figure di Klimt sono conturbanti, stilizzate, erotiche, con
decorazioni finissime con l'utilizzo di oro come se ci trovassimo di fronte a una capitale bizantina.
Questo contrasto tra l'estrema decorazione e il naturalismo duro è la straordinaria capacità
dell'artista di percepire lo sgretolarsi dell'impero austriaco per alcuni critici.

Da Klimt possiamo passare a quella che è la storia di una realtà internazionale che spesso viene
ricordata attraverso la definizione di art nouveau ma che avrà diverse denominazioni a seconda dei
luoghi in cui si sviluppa. Quest'ultima e la secessione viennese si sviluppano nello stesso periodo e
rappresentano entrambe la voglia di rinnovamento. L'art nouveau è un movimento artistico con
declinazioni diverse che si diffuse in Europa e in America tra il 1890 e il 1910, che interessò in
particolare le arti applicate e l'architettura. L'art nouveau si inserisce nella più ampia corrente del
modernismo per gli obiettivi che si pose nell'elaborazione di uno stile nuovo: superamento
dell'ecletticismo storico e della gerarchia delle arti; progettazione unitaria capace di riscattare lo
scadimento e la degenerazione del gusto causati dal diffondersi dei processi produttivi industriali;
diffusione dei valori estetici in ogni tipo di prodotto dalla carta da parati al gioiello,
dall'illustrazione al mobilio. Significative sono le varie denominazioni di questo stile, ( Il termine
Art nouveau deriva dal negozio-galleria aperto da Samuel Bing nel 1895 a Parigi, ed è propriamente
riferito a Francia e Belgio), che si richiamano al moderno, al distacco cosciente dal passato,
soprattutto accademico, al nuovo, al giovane (modern style in gran Bretagna, Jugendstil dalla rivista
Jugend di Monaco in Germania, Modernismo e Arte joven in Spagna, sezessionstil in Austria,
Liberty in Italia), oppure fanno riferimento a elementi formali che lo caratterizzano (lilienstil (stile
grigio); wellen-stil (stile
onda); schnörkestil (stile spirale); style coup de fouet (stile colpo di frusta); paling style (stile
anguista).)
Fondamentali per la formazione del nuovo stile furono le idee di Ruskin e Morris, il gusto per l'arte
dell'estremo oriente, nonché le immagini e i toni evocativi tratti dal simbolismo.
Possiamo all'argomento principale di oggi, le secessioni artistiche.
1892 Monaco
1897 Vienna
1898 Berlino
Ultimo decennio del 1800, città che gravitano nell'orbita tedesca. Il fatto che la disseminazione di
queste secessioni che sorsero nelle aree tedesche in questo periodo ci indica e ci dà un altro indizio,
quanto fosse condivisa la necessità di assumere una posizione polemica rispetto al sistema artistico
ufficiale, tutte e tre le secessioni artistiche vengono presentate come rivolte di artisti innovatori
contro gli accademici e conservatori. Gli artisti radicali ambivano a un riconoscimento istituzionale,
vedremo infatti che nell'ambito viennese chiesero di poter realizzare delle sedi espositive
direttamente ai rispettivi governi. Non ci troviamo nel no…
Questo fenomeno può essere definito diffusamente europeo, seppure con caratteristiche differenti di
luogo in luogo.

Questo è il palazzo stoclet, realizzato con quella che viene definita la tecnica dei quadrati, che
potrebbe contrastare con gli altri stili che abbiamo nominato, anguilla, giglio, onda e così via.
All'interno di questo ampio movimento le declinazioni sono molto diverse. È l'aspetto dello stile
nuovo che è la caratteristica comune. L'art nouveau si impone il superamento delle vecchie
generazioni e la coronazione di una nuova estetica completamente rinnovata.

Vediamo qui alcuni interventi realizzati dall'architetto Hector Guimard nella città di Parigi, qui
vediamo l'entrata della metropolitana in cui Guimard sfrutta le potenzialità e la produzione
industriale e il lavoro fatto su ferro ghisa e vetro per ricreare questo ingresso a uno degli snodi della
metropolitana, si tratta di motivi che ripropongono attraverso i materiali una natura artificiale.
Questo sviluppo tra arte e industria attraverso gli avanzamenti della tecnica è caratteristico di questo
movimento. la natura artificiale è come se rallegrasse dalla discesa nel buio della stazione della
metropolitana. Una delle città maggiormente trasformate e ridisegnate nella fine dell'800 attraverso
questo nuovo stile fu sicuramente Bruxelles, e uno dei grandi protagonisti di questa trasformazione
fu Victor Horta.
qui vediamo la facciata dell'hotel tassel, dove la curva ci fa percepire come il palazzo si protraesse
verso l'esterno grazie all'utilizzo dei materiali industriali. Questo è un esempio esplicito del tipo di
rappresentazione dove ogni elemento decorativo risponde all'altro e la decorazione è funzionale
all'elemento stesso, vedete l'interno di questo edificio

la sinuosità, il colpo di frusta e i motivi floreali trovano riscontro nel pavimento,negli scalini, nelle
pareti e nelle decorazioni, la modalità con cui Horta riesce a manipolare il ferro con questa colonna
che diventa quasi un fusto, un albero, un richiamo costante al mondo floreale evocato più che citato
è assolutamente straordinario.
Altro protagonista della rivoluzione del panorama belga è stato Henry Van De Velde,

di cui vediamo una scrivania realizzata nel 1899 con un motivo


curvilineo e una mancanza di interruzione e assenza di scrupoli chiaramente visibile in questo
oggetto di arredo. Van de Velde aveva progettato il laboratorio di Samuel Bing ed è l'artefice di
questa scrivania, ci troviamo davanti a architetti che infatti progettano edifici, arredi, decorazioni
indifferentemente, con la stessa dedizione. Questa caratteristica ci mette di fronte ad una realtà in
cui la differenza tra arti maggiori e minori si sgretola. Ogni elemento risponde a un disegno
necessario per capire le novità in campo.

Uno dei protagonisti assoluti della


trasformazione architettonica che interessa
anche la Spagna, in particolare la Catalogna,
anche nella sua costante rivendicazione di
indipendenza e autonomia dalle altre regioni, è
sicuramente rappresentato dal ruolo
fondamentale che ricopre Antoni Gaudi, che in
questo panorama di per sé articolato ebbe una
visione peculiare individuale da farne un unicum nella storia di questo straordinario movimento
artistico. Uno degli edifici più interessanti è sicuramente Casa Batllo, realizzata dal 1905 al 1907 da
Gaudi dove in questo enorme edificio gli elementi decorativi sono strettamente funzionali, sono
elementi strutturali. Questo modo di organizzare la facciata, una prefigurazione di architettura
organica che si muove e avanza come un organismo, una delle peculiarità di gaudi, è realizzato nei
primi anni del 1900, una caratteristica visibile nella non finita Sagrada familia, o nel parco
commissionato da Eusebio Guell, dove Gaudi ha modo di sperimentare tutta la sua capacità
immaginifica e la cura dei particolari, un tipo di architettura che si muove sinuosa e giocosa nella
città di Barcellona.

Vedete quanto le scelte e le soluzioni


sono prorompenti.

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