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Rispetto agli altri padri della patria (come Garibaldi, Cavour, Vittorio
Emanuele II), Mazzini fu un uomo di vasta e profonda cultura, e quindi si
pose il problema che per creare una vera nazione, là dove erano sempre
esistite varie realtà politiche e civili locali, fosse necessario, oltre che
rinnovare la società e le coscienze, unire anche culturalmente la penisola.
In questo grandioso disegno egli era convinto che l’arte potesse svolgere
un ruolo fondamentale. Soprattutto la grande pittura che era sempre stato
un vanto e un forte motivo di identità per gli italiani, che vi riconoscevano
la loro memoria storica. A questa pittura egli ora affidava la missione
del riscatto nazionale.
Sarà dato particolare rilievo ai capolavori del pittore più amato, Hayez,
di cui Mazzini conosceva molto bene le opere, e che considerava “il capo
della scuola di Pittura Storica, che il pensiero Nazionale reclamava
in Italia: l’artista più inoltrato che noi conosciamo nel sentimento
dell’Ideale che è chiamato a governare tutti i lavori dell’Epoca”. Le pagine
a lui dedicate sono indimenticabili e rappresentano, insieme a quelle
di Stendhal, quanto di meglio sia mai stato scritto all’epoca su questo
artista geniale.
I capolavori - il pubblico avrà modo di vedere con occhi nuovi opere molto
popolari - di Fattori, Signorini, Abbati, Borrani, Cecioni, Lega, autore
quest’ultimo del magnifico ritratto di Mazzini morente (uno dei ritratti più
originali e impressionanti della storia dell’arte) proveniente dal Museo di
Providence, potranno essere affiancati a dipinti che documentano
l’influenza del pensiero e degli ideali mazziniani in questi artisti insofferenti
di ogni vincolo. L’Italia monarchica, la stessa che costringeva Mazzini
all’esilio in patria sotto falso nome, finirà con l’emarginarli, ma noi oggi li
amiamo e li sentiamo più vicini dei pittori ufficiali allora celebrati.
La mostra che si era aperta sotto il segno di una morte eroica, quella di
lord Byron in Grecia, rappresentata nel magnifico quadro di Joseph
Odevaere, un seguace belga di David, proveniente dal Museo di Bruges,
si chiuderà con l’immagine, straziante ma anche piena di speranza, della
fine di Mazzini, esule a Pisa, come addormentato sul suo letto. Lega ha
voluto rappresentarlo da solo, isolato in primo piano, ma avvolto nello
scialle a quadretti che era appartenuto ad un altro grande del nostro
Risorgimento Carlo Cattaneo.
La mostra sarà suddivisa nelle seguenti
sezioni
I.
In un secolo di grandi ideali,
i protagonisti
28. A. Canova, L’Italia piangente davanti al busto di F. Hayez, Pietro l’Eremita predica la prima Crociata,
Alfieri, 1804-1805 1827-1829
29. A. Canova, L’Italia piangente nel Monumento ad
Alifieri, 1805
30. F. Hayez, Pietro Rossi si congeda dalla famiglia,
1818-1821
31. P. Palagi, Cristoforo Colombo si imbarca nel porto di
Palos, 1826-1828
32. F. Hayez, I due apostoli Giacomo e Filippo (I fratelli
Ciani in esilio), 1825-1827
33. F. Hayez, La congiura dei Lampugnani, 1826-1828
34. F. Hayez, Il conte Arese in carcere, 1828
35. P. Delaroche, Cromwell davanti al cadavere di Carlo I,
1831
36. F. Podesti, Tasso alla corte Estense declama la
“Gerusalemme liberata”, 1831-1834
37. G. Molteni, Gian Domenico Romagnosi, 1830
38. P. Palagi, Defendente Sacchi, 1830
39. F. Hayez, Francesco Peloso collezionista genovese, 1824 F. Hayez, Gli abitanti di Parga abbandonano la loro patria,
40. F. Hayez, Pietro l’Eremita predica la prima Crociata, 1826-1831
1827-1829
41. F. Hayez, Urbano II indice la prima Crociata, 1835
42. G. Bisi, Arrivo dei primi Crociati a Gerusalemme, 1839
43. G. Molteni, Giovanni Migliara, 1829
44. G. Migliara, La spezieria di un chiostro, 1823
45. M. d’Azeglio, Morte di Leonida alle Termopili, 1823
46. F. Hayez, Gli abitanti di Parga abbandonano la loro
patria, 1826-1831
47. L. Lipparini, La morte di Marco Botsaris, 1841
48. L. Sabbatelli, Lord Byron giura sul sepolcro di Marco
Botsaris, 1850
49. A. Scheffer, Il Giaurro, 1832
50. F. Hayez, Ritratto di Carlo Prayer nel personaggio di Alp
(Il rinnegato veneto), 1832
51. G. Trécourt, Autoritratto in costume orientale, 1840
52. F. Faruffini, Vendetta in un Harem (La Greca), 1854
53. G. Trécourt, Lord Byron sulle sponde del mare ellenico, A. Scheffer,
1850 Il Giaurro, 1832
IV.
Il culto di Dante
G. Induno, G. Induno,
Garibaldi al Vascello, 1849 Porta San Pancrazio, 1849
VIII.
Mazzini, Garibaldi
e la sua leggenda
G. Induno, Morte di Enrico Cairoli a Villa Glori, 1868 O. Borrani, Le cucitrici di camicie rosse, 1863
XI.
Le ombre dei grandi
tra le antiche mura d’Italia
G. Fattori, La raccolta del fieno in Maremma, 1870 G. Fattori, Il carro rosso, 1885
XIII.
Lega, Fattori
e il Risorgimento tradito