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Tesi di
Diploma accademico di I livello
Corso Flauto traverso
Introduzione………………………………………................................4
Contesto storico-culturale
Goldene Zwanziger……..………………………………………………..5
Grande Depressione……………………………………………………..9
Reichsmusikkammer…………………………………………………...10
Paul Hindemith
Vita (1895-1933)……………………………………………………….17
Gustav Scheck………………………………………….………………37
2
Le opere per flauto di Paul Hindemith
Conclusioni……………………………………………………………49
Bibliografia e Sitografia……………………………..……………….50
Appendice……………………………………………………………..51
3
Introduzione
vide l’adesione di un compositore che apprezzo molto per il suo particolare eclettismo musicale:
Paul Hindemith.
Ero già al corrente del fatto che Hindemith fosse considerato come un compositore “degenerato”,
dando per scontato che fosse ebreo. Quando però ho scoperto delle sue origini strettamente
tedesche, il mio interesse si è accresciuto ulteriormente, suscitando molte domande sulla sua vita
e sulle sue opere: come mai un cosiddetto “ariano”, era mal visto da Hitler in persona e da tutto
l’entourage nazista, tanto da includerlo nella lista dei compositori di “Entartete Musik”?
Cosa ha portato la Germania nazista alla cancellazione delle rappresentazioni delle sue opere,
come nel 1936, quella della première della Sonata per flauto e pianoforte, impedendo al flautista
Queste e altre domande hanno portato a chiedermi come doveva essere la vita per un
compositore o un flautista che vivevano in questo difficile periodo storico pieno di conflitti e
oppressioni, un periodo nel quale, suonare al flauto una certa opera di un certo compositore
4
Contesto storico-culturale
Goldene Zwanziger
Goldene Zwanziger, Roaring Twenties, Années folles, Felices Años Veinte, Anni ruggenti: queste
sono le varie traduzioni per indicare il periodo che va dalla fine dell’iperinflazione dovuta alla
Grande guerra (1924) all’inizio della Grande Depressione (1929), un periodo breve ma che ha
lasciato un segno profondo nella storia di molti paesi soprattutto a livello artistico e culturale.
Anche a Berlino, capitale della nazione europea più pesantemente colpita dalla grande guerra, la
popolazione era ansiosa di scrollarsi di dosso l’umiliazione per la sconfitta. Con la fine
città che viveva a tutte le ore della notte, ignorando il disagio e cercando di mantenere i loro
privilegi, il proletariato risentiva ancora della guerra appena finita e faticava a rimettersi in piedi
nella società. Alcuni artisti di quel periodo denunciavano questa disparità, evidenziando nelle
loro opere il disagio del contrasto sociale: erano gli anni della nascita della Neue Sachlichkeit
(Nuova Oggettività), una tendenza artistica contraddistinta dal cinismo e dalla disillusione verso
la società. In questi anni l’Espressionismo tedesco viene messo in discussione sia dagli artisti che
dai critici d’arte, che lo accusano di non essere più in grado di rappresentare la vita e gli ideali
1
MASSIMO CARRA, L’arte Moderna, Vol. IX, Tra le due guerre: Il rapporto di cultura e realtà, Fratelli Fabbri
Editore, Milano 1967, p. 8.
5
In effetti già da alcuni anni i pittori avevano cercato nuove forme più vicine alla loro sensibilità,
Mannheim nel 1925 come titolo di una mostra d'arte che si proponeva di documentare le diverse
tendenze dell’arte tedesca del primo dopoguerra. A Berlino gli artisti più importanti della
tendenza erano George Grosz (1893-1959) e Christian Schad (1894-1982). Questi, come anche
gli altri Nuovi Oggettivisti tedeschi,3 erano fedeli alla pittura figurativa e in rapporto critico con
la società tedesca, di cui denunciano le ipocrisie, corruzione e vizi tramite una violenta satira:
«Il disgusto di Grosz verso la borghesia corrotta si traduce in una serie di immagini che alludono
al mondo notturno dei caffè, dei music-hall, dell’alcolismo e della prostituzione, dell’avidità e
I Nuovi Oggettivisti, quindi, continuavano l’interesse per la critica sociale che aveva
2
STEFANO ZUFFI, La Storia dell’arte, Le Avanguardie, La biblioteca di Repubblica, Milano 2006, p. 587.
3
Nuovi Oggettivisti tedeschi: Otto Dix e Conrad Felixmüller di Dresda, Karl Hubbuch, Wilhelm Schnarrenberger e
Georg Scholz di Karlsruhe sono pittori appartenenti alla tendenza artistica della Nuova Oggettività, derivata
dall’Espressionismo. Cfr. ZUFFI, La Storia dell’arte, Le Avanguardie, p. 588.
4
ZUFFI, La Storia dell’arte, p. 591.
6
«Nelle dichiarazioni degli artisti del movimento della Nuova Oggettività si avverte il
desiderio di non perdersi nei sogni, nei desideri o nelle illusioni, legate sia a un nostalgico
ritorno al passato, sia ai vaneggiamenti per un futuro migliore. Al contrario, essi vogliono
rimanere saldamente ancorati alla realtà presente, ai fatti, ai dati reali, alle cose, agli
oggetti.»5
Fig. 1: Otto Dix, Trittico della Metropoli Fig. 2: Copertina del Cd di Neues Von Tage,
(1927-1928; tecnica mista su tavola, Stoccarda, Kunstmuseum) Paul Hindemith, Edition Paul Hindemith
5
ZUFFI, La Storia dell’arte, p. 596.
7
Per quanto riguarda la musica, Hartlaub ha individuato nel compositore Paul Hindemith
la perfetta personificazione musicale del nuovo oggettivismo: anche lui, come gli artisti,6 voleva
dimostrare scetticismo verso i grandi sentimenti, negazione della pura spiritualità, diffidenza
verso il sublime, sotto l’egida di un cinismo indirizzati indirizzato ad una spietata critica sociale.7
Non c’è da meravigliarsi quindi, che sia Hindemith che vari artisti della Nuova Oggettività,
saranno in seguito bollati dal nazismo come “degenerati”, proprio per l’adesione agli stessi ideali
e alle stesse contestazioni. Oltre a Hindemith, tra i giovani compositori berlinesi di quel periodo
erano presenti Kurt Weil (1900-1950), Ernst Krenek (1900-1991), Hanns Eisler (1898-1962) e
Stefan Wolpe (1902-1972): tutti componevano lasciandosi ispirare dalla frenesia di quegli anni,
6
Troviamo un collegamento con gli ideali musicali di Paul Hindemith soprattutto con i disegni e quadri di George
Grosz. Imitando appunto lo stile primitivo di Grosz, Hindemith disegnò la copertina della sua Klaviersuite, (Suite
per pianoforte) del 1922 op. 26. Cfr. ENRICO CRAVETTO, L’Enciclopedia, Volume 14, Edizioni Utet, Novara, 2003,
p. 755.
7
CRAVETTO, L’Enciclopedia, p. 755.
8
ALEX ROSS, Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo, I grandi tascabili Bompiani, Milano 2007, p. 292.
8
Grande depressione
Verso la fine del 1929 il disagio sociale e l’incertezza sul futuro da parte della società,
crollo della Borsa di Wall Street. La repentina caduta dei prezzi delle azioni statunitensi provocò
una crisi economica e finanziaria che sconvolse l’economia mondiale. Come era già avvenuto
negli anni 1873-1895, la Grande Depressione si diffuse rapidamente dall’America verso tutti i
paesi dell’occidente. Fu un disastro economico che anche in Germania colpì duramente tutte le
classi sociali. Gli effetti sulla società furono devastanti: alla fine del 1929, circa 1.5 milioni di
tedeschi erano senza lavoro. In un anno questa cifra era più che raddoppiata. All'inizio del 1933
la disoccupazione in Germania aveva raggiunto i sei milioni, più di un terzo della popolazione
attiva. Il fenomeno della disoccupazione quindi, peggiorato dalle misure del governo di Heinrich
adeguatamente, sebbene il cibo non mancasse, e quindi far riaffiorare malattie e casi di morte
legati alla fame e alla malnutrizione. Oltre agli Stati Uniti fu proprio la Germania a subire il
colpo più violento della crisi, che creò successivamente la base di consenso che portò all'ascesa e
9
Heinrich Bruning fu il cancelliere più longevo della Repubblica di Weimar. Le sue misure fallirono e contribuirono
solo ad aumentare la disoccupazione e la sofferenza pubblica nel 1931-32. Cfr. Enciclopedia della Storia
Universale, Istituto geografico De Agostini, Novara, 1993, p. 332.
9
Reichsmusikkammer
Il Partito Nazionalsocialista di Adolf Hitler salì al potere nel 1933 dando inizio al Terzo Reich.
un’economia autarchica. Con queste promesse Hitler ottenne un ampio consenso da parte dei
cittadini tedeschi e il partito iniziò un’ampia propaganda per proteggere arte, cultura ed etnia
strettamente tedesche, finendo però per denigrare e bandire tutto ciò che non lo era.
Verso la fine dell’anno in cui prese il potere, gran parte dell’apparato culturale tedesco
era sotto il controllo del ministero della propaganda di Joseph Goebbels (1897-1945). Il
ministero era al servizio dello sviluppo culturale della nazione e non si trovava sotto il controllo
diretto dello stato ma solo sotto la sua supervisione. La Reichskulturkammer (Camera culturale
del Reich), aveva un dipartimento autogestito per ogni forma artistica. Essa aveva l’obbiettivo
cosiddetta “degenerata”, che includeva la musica atonale, il jazz e soprattutto la musica scritta da
L’istituzione operò per tutta la durata della Germania nazista, reinterpretando ideologicamente le
opere di molti compositori tedeschi. Lo scopo era di esaltare l'identità culturale tedesca,
suscitando un sentimento di unione nel popolo. Per questo è stato redatto la Gottbegnadeten-
Liste: un elenco contenente nomi di artisti, letterati, musicisti, attori e architetti che
10
Music and the Holocaust, Reichskulturkammer e Reichsmusikkammer, ORT impact trough education,
http://holocaustmusic.ort.org/it/politics-and-propaganda/third-reich/reichskulturkammer/, 27-08-2022.
10
Sempre nel 1933, come presidente della Reichsmusikkammer venne nominato Richard Strauss
(1864-1949). Lasciò il suo incarico nel 1935, ma fu sufficiente, alla caduta del regime nazista,
Bruckner e Brahms. Ma soprattutto Wagner, che diventò una figura culturale di riferimento per il
obbligati a unirsi per perseguire o continuare una carriera musicale. Si richiedeva infatti il
possesso di una tessera che certificasse lo status di “ariano”: solo in questo modo si poteva
continuare il proprio lavoro in ambito musicale. Se non si era in possesso della tessera, per
11
Enciclopedia Garzanti della Musica, Garzanti Editore, Milano 1976, p. 557.
12
United States Holocaust Memorial Museum, in La stampa durante il regime nazista, Enciclopedia dell’Olocausto,
https://encyclopedia.ushmm.org/content/it/article/writing-the-news, 27-08-2022.
11
Nel 1937, a Monaco, erano state inaugurate due mostre d’arte: la “Grande mostra d’arte
tedesca” e successivamente la mostra di “Arte degenerata”. Furono due importanti eventi per
mettere a confronto i due tipi di arte: una da venerare e l’altra da denigrare. Paradossalmente
però, la prima si rivelò un fiasco in confronto alla seconda, che al contrario, grazie anche
all'ampia eco mediatica diffusa dallo stesso giornalismo di regime, favorì un numero di visitatori
tre volte superiore. Nel discorso inaugurale pronunciato nella Haus der Kunst di Monaco il 18
luglio 1937, (un giorno prima della mostra di “Arte degenerata”) Hitler invitava alla lotta contro
12
«Non si dica che questi artisti vedono le cose così. Tra i quadri che sono stati inviati ho visto certe
opere a proposito delle quali bisogna supporre che a certe persone gli occhi fanno vedere le cose
diverse da come sono, cioè che ci sono davvero uomini che vedono tutti i tipi attuali del nostro
popolo come fossero dei perfetti cretini, che percepiscono o, come forse essi dicono, sentono
profondamente, i prati blu, il cielo verde, le nuvole del color dello zolfo e così via. Non voglio
dilungarmi sulla questione se questa gente veda e percepisca davvero le cose cosi oppure no: io
vorrei impedire in nome del popolo tedesco che questi infelici, degni di tutta la nostra
compassione, che evidentemente sono afflitti da difetti della vista, cerchino per forza di far
passare per verità i risultati della loro distorta percezione del mondo circostante o addirittura li
vogliano contrapporre ad esso come “arte”. No, qui ci sono solo due possibilità: a questi
cosiddetti “artisti” vedono davvero le cose cosi e credono quindi a ciò che rappresentano, e allora
dovrebbe solo indagare circa la natura della loro visione distorta, cioè se essa sia da ricollegare a
cause meccaniche o a fattori ereditari. Nel primo caso la cosa sarebbe deplorevole per questi
infelici, nel secondo invece essa sarebbe di competenza del ministero degli interni, che dovrebbe
impedire che questi difetti della vista vengano ulteriormente tramandati per via ereditaria.
D'ora in poi condurremo una lotta senza quartiere per eliminare gli ultimi elementi della nostra
decadenza culturale. Ma se tra loro dovesse trovarsi chi crede ancora di essere destinato a cose
più elevate, ebbene ha avuto quattro anni di tempo per dimostrarlo. Ma questi quattro anni sono
stati sufficienti anche a noi per esprimere un giudizio definitivo. Tra poco - è quanto qui vi
13
RALPH JENTSCH, Espressionismo, Libri illustrati degli espressionisti, Edition Cantz, Monaco 1989, p. 24.
A seguito di queste due mostre, nel maggio del 1938, si tenne a Düsseldorf un evento per
L’evento venne accostato, proprio come era avvenuto l’anno precedente con la pittura, ad un
fu Hans Severus Ziegler (1893-1978), uno dei primi seguaci di Adolf Hitler.
Furono presentati ai visitatori molti esempi di musica degenerata: in più di 50 vetrine si potevano
vedere non solo libri, spartiti e scenografie, ma anche fotografie e caricature denigratorie. 15
Inoltre, premendo un pulsante era possibile ascoltare estratti di registrazioni delle opere
denunciate. Vennero ostracizzati sia compositori ebrei come Alban Berg (1885-1935), Arnold
Schönberg (1874-1951) o Kurt Weill, sia musicisti non ebrei come Paul Hindemith e il russo
Igor Stravinsky (1882-1971). Ziegler in occasione della mostra, dichiarò che la scrittura atonale
stabilito che la “Camera musicale del Reich non può proibire opere atonali, poichè spetta al
14
Le Reichsmusiktage (Giornate musicali del Reich) si svolsero dal 22 al 29 maggio 1938 a Düsseldorf. Furono un
evento della propaganda nella Germania nazista e furono patrocinati da Joseph Goebbels. Inizialmente Goebbels
aveva previsto un ritorno annuale delle Reichsmusiktage. Questi si tennero nuovamente nel maggio 1939, ma
cessarono di esistere dopo l'inizio della seconda Guerra mondiale. Cfr. JENTSCH, Espressionismo, p. 22.
15
LEONETTA BENTIVOGLIO, I degenerati compositori del Terzo Reich, La Repubblica,
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/04/27/degenerati-compositori-del-terzo-reich.html,
(ultima consultazione: 27-08-2022).
16
ROSS, Il resto è rumore, p. 513.
15
Dopo questo comitato la musica atonale e dodecafonica iniziò ad essere tollerata ma solo
cosiddetta atonalità può produrre arte lodevole, fintanto che l’uomo dietro di essa sia creativo e
e Vienna. Sulla prima pagina dell'opuscolo era raffigurato la caricatura di un sassofonista jazz di
17
Herbert Gerigk fu il musicologo che diresse la sezione musicale dell’Agenzia della supervisione ideologica della
Reichsmusikkammer. Cfr. ROSS, Il resto è rumore, p. 514.
16
Paul Hindemith
Vita (1895-1933)
17
Paul Hindemith è nato ad Hanau sul Meno il 16 novembre del 1895, figlio di Robert
Rudolph Hindemith e di Maria Sophie Warnecke. In generale la famiglia Hindemith non godeva
di una buona condizione economica, per questo il padre Robert adottò fin dall’infanzia una
severa educazione per instradare i figli verso una migliore posizione nella vita e anche per
cercare di compensare il suo sogno infranto di musicista. Faceva esibire Paul al violino con i
eseguivano perlopiù in case borghesi. Le critiche erano sempre positive per i tre fratelli, in una
«Man wusste tatsächlich nicht, welches von den Geschwistern man am meisten
bewundern sollte, ob den träumerischen Geiger oder den kleinen quecksilbrigen Cellisten, oder
das mit stoischer Ruhe begleitende Mädchen», («Non si sapeva davvero quale dei fratelli si
dovesse ammirare di più: il violinista sognante, il piccolo violoncellista delicato o la ragazza che
Bisogna dare tutto il merito al padre, quindi, se il giovane Paul ricevette un’ottima educazione
musicale di base. Il genitore si era accorto del talento del figlio ed insisteva a mandarlo a lezioni
di violino.
18
PAUL HINDEMITH, Startseite, Frankfurter Kindertrio, hindemith.info, https://www.hindemith.info/de/leben-
werk/biographie/1895-1914/werk/frankfurter-kindertrio/, (ultima consultazione: 27-08-2022).
18
Hindemith frequentò il conservatorio di Francoforte con il maestro Adolf Rebner che lo
accolse quando aveva appena terminato le scuole elementari. Gli studi del giovane Hindemith
Il suono del suo violino veniva descritto come vigoroso e sostenuto e le sue esecuzioni
sdolcinature. 19 Fino a quel momento tutto faceva intendere che Paul Hindemith volesse
Mendelssohn e compositore di stampo conservatore, che aveva fatto molto per far rivivere la
musica sacra protestante tedesca all'inizio del secolo. Hindemith lo stimava molto e gli dedicò la
divenne allievo di Bernhard Sekles (1872-1934), sotto al quale riuscì a raggiungere una notevole
indipendenza compositiva. Tale indipendenza si tramutò con gli anni in una sorta di ribellione
verso i vecchi schemi del conservatorio, alla ricerca di una propria identità artistica distaccata da
Ciò è testimoniato anche da una lettera del 1917 indirizzata ad un’amica dove Hindemith si sfoga
per il fatto che il suo maestro non aveva apprezzato alcuni suoi Lieder perché troppo liberi e non
19
ANDRES BRINER - DIETER REXROTH - GISELHER SCHUBERT, Paul Hindemith vita e opere, De Ferrari, Genova
1998, p. 27.
19
«Per tutti i diavoli, non ho mica l’obbligo di pensare sempre e continuamente con
questi vecchi schemi! [...] e quando si è convinti di creare, per incantesimo, un qualche riflesso
di tanta beatitudine, queste teste di rapa sentono sempre e unicamente suoni, battute, dinamica,
forme e altro ronzio invece di musica! La musica è proprio questo che manca alla nostra musica.
Me ne infischio se piace o non piace a qualcuno. Basta che sia vera e genuina.» 20
presenti nella società di quel periodo che si ripercuotevano nella vita di Hindemith. Infatti,
nell’agosto 1917 venne chiamato sotto le armi, la notizia ovviamente angosciò la famiglia
Hindemith che solo due anni prima aveva perso il padre Robert Rudolf.
Hindemith per tutto l’anno tenne un diario che ci permette di ricostruire la sua vita al
fronte. Sorprende il fatto che anche in questo contesto la vita di Hindemith sia scandita
nell’Alsazia: là gli venne affidato il compito di suonare la grancassa in una banda militare:
suonava marce e danze per i soldati che si riposavano dai turni in trincea. Successivamente ebbe
persino l’occasione di far parte di un quartetto d’archi composto da soldati agli ordini di un colto
ufficiale amante di Debussy. Questo episodio ebbe un significato decisivo per lui: suonare il
Quartetto per archi di Debussy proprio nel momento in cui fu annunciata alla radio la notizia
20
BRINER- REXROTH- SCHUBERT, Paul Hindemith vita e opere, p. 32.
20
«Noi suonammo fino alla fine. Era come se il nostro modo di suonare fosse stato privato
del respiro della vita. Ma ci rendemmo conto per la prima volta che la musica è più dello stile,
della tecnica e dell'espressione di sentimenti forti. La musica ha superato i confini politici, l'odio
nazionale e gli orrori della guerra. In nessun'altra occasione ho visto così chiaramente quale
Durante tutto il periodo al fronte, Hindemith non smise di comporre dando vita a una decina di
composizioni. Durante gli ultimi mesi di guerra, tuttavia, fu inviato in trincea come sentinella,
sopravvivendo agli attacchi delle granate solo grazie alla fortuna, come rivela il suo diario:
«Oggi le cose sono andate diversamente. Ancora una volta siamo andati presto in
ultimo secondo. Per miracolo sono rimasto illeso. Mi sono spostato avanti con un salto e
anche in questo contesto, tornando nel 1919 a Francoforte più maturo umanamente e
artisticamente. Tornò all'Opera di Francoforte come leader del Quartetto Rebner, ma, su sua
21
GISELHER SCHUBERT, Hindemith, Paul, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, second edition,
Macmillan, London 2001, vol.11.
22
SCHUBERT, Hindemith Paul, vol.11.
21
In questo modo ebbe l'esperienza di suonare il repertorio quartettistico, comprese opere
come compositore. Il 2 giugno 1919 organizzò una "serata di composizione" a Francoforte, il cui
programma consisteva interamente di opere sue. L'evento ebbe un tale successo che la casa
editrice B. Schott di Magonza si offrì di pubblicare la sua musica, rimanendo da allora in poi il
suo unico editore. Mentre Hindemith si avvalse dell'influenza e del sostegno di Schott,
dei compositori più prolifici e più frequentemente eseguiti della sua generazione.23
Il suo punto di arrivo come compositore, è rappresentato dalla Sonata per violoncello op. 11 n. 3
del 1919. In questa opera si avverte per la prima volta la completa indipendenza creativa di
Hindemith. Ascoltiamo musica assoluta, “che non vuol più essere musica espressiva, che può
rinunciare a un programma, che riceve la sua legittimazione dalla forza e dalla vitalità, derivata
Sono anche gli anni dei suoi tre grandi lavori teatrali espressionisti, composti tra il 1919 e il 1921
e concepiti come un trittico: Mörder, Hoffnung der Frauen op. 12 (Assassini, speranza delle
donne), il Nusch-Nuschi op. 20 e Sancta Susanna op. 21. La nuova sicurezza di Hindemith lo
indusse a sprigionare un'energia creativa senza pari e, in un arco di tempo molto breve, a
produrre un'enorme quantità di nuovi lavori: opere in un atto, musica da camera, musica per
23
Ibidem.
24
BRINER - REXROTH - SCHUBERT, Paul Hindemith vita e opere, p. 47.
22
In queste opere Hindemith recise ogni legame con i suoi inizi tardo-romantici e sviluppò un
Nel 1921, scrisse il Quartetto per archi op. 16 che riscosse un notevole successo al
festival dal Quartetto Havemann, che però declinò l’incarico. Hindemith, quindi, decise di
prendere in mano la situazione formando un proprio quartetto: il Quartetto Amar. Con Hindemith
alla viola, suo fratello Rudolf al violoncello, Walter Caspar e Licco Amar violini. Il quartetto era
destinato a guadagnare enorme importanza nella vita dei concerti degli anni '20, eseguendo opere
non solo di Hindemith ma anche di molti altri compositori contemporanei esibendosi in vari
paesi europei. Nel 1922, vengono pubblicate sulla rivista di musica classica Neue Musikzeitung,
«Come violinista e violista, pianista o batterista, ho “arato” nei seguenti campi musicali:
musica cameristica di ogni genere, cinema, caffè concerto, sale da ballo, operetta, jazz-
band, banda militare. Dal 1916 svolgo attività di "Konzertmeister" al teatro dell’opera di
più: musica da camera nelle più svariate formazioni, Lieder e roba per pianoforte. Anche
tre opere in un atto per il teatro, probabilmente destinate a rimanere le uniche perchè, a
causa dei continui rincari della carta da musica, si potranno scrivere, ormai, soltanto
partiture ridotte.» 25
25
BRINER - REXROTH - SCHUBERT, Paul Hindemith vita e opere, p. 74.
23
Hindemith ha 26 anni quando scrive questo suo “autoritratto musicale” che fa ben capire
l’eclettismo e la personalità del giovane musicista a questo punto della sua vita. La fitta attività
concertistica gli permette un necessario sostegno economico e nel 1924 sposa Gertrud
Due anni dopo, nel 1926, Hindemith sta completando il progetto della sua nuova opera teatrale
A differenza del trittico composto pochi anni prima, i temi narrati in questa opera
attaccato ai suoi gioielli, da uccidere gli acquirenti per rientrarne in possesso. Cardillac è l’opera
con cui Hindemith si distacca dagli influssi espressionisti e arriva ad una propria visione
musicale, più simile agli ideali della tendenza artistica del periodo: la Nuova Oggettività.
Hindemith aveva già dimostrato questo avvicinamento alla Neue Sachlichkeit con due importanti
composizione degli anni precedenti: la Kammermusik N.1 del 1921, e la Suite per pianoforte del
1922, per la quale Hindemith disegna la copertina dell’edizione Schott, lasciandosi chiaramente
26
Gertrud Rottenberg, figlia di Ludwig Rottenberg (famiglia ebrea) , sotto il quale Hindemith aveva lavorato come
concertista. Da parte di madre, Gertrud proveniva dalla rispettata famiglia del sindaco di Francoforte Franz Adickes.
Nacque il 2 agosto 1900 a Francoforte e, dopo aver frequentato le scuole di Francoforte e Parigi, si formò come
cantante e attrice. Partecipa a spettacoli a Magonza e Heilbronn e assume anche ruoli in produzioni
cinematografiche. La sua carriera vacilla, tuttavia, a causa della paura del palcoscenico; le apparizioni sul
palcoscenico di Gertrud dopo il matrimonio si limitano quindi a esibizioni di ensemble e corali. Cfr. PAUL
HINDEMITH, Startseite, Gertrud HIndemith, hindemith.info, http://www.hindemith.info/en/life-
work/biography/1918-1927/life/marriage/ (ultima consultazione: 27-08-2022).
27
GIOVANNI CRISTIANO BALDI, La Musica Moderna, Il Neoclassicismo, Volume III, Edizioni Fratelli Fabbri Editori,
Milano 1967, p. 128.
24
Fig. 6: George Grosz, “Protettori della morte”. Fig. 7: Copertina disegnata da Hindemith per la
Suite per pianoforte, 1922.
Litografia, 1919.
prestigiosa Hochschule für Musik. Si trova quindi nel bel mezzo dei Goldene Zwanziger, la città
vengono chiamate nella capitale per arricchire l’ambiente culturale e Hindemith è una di loro.
Egli abbraccia subito il clima culturale movimentato iniziando a impegnarsi notevolmente nel
campo della didattica musicale. Le sue esperienze nella Hochschule non si limitarono solo alle
25
cinematografico, radiofonico, apre un corso di composizione per musica da film, scrive musiche
dure lezioni di composizione (“Alle nove del mattino - estremamente puntuale - iniziava
lavorava sodo e con estrema precisione. Qualche volta scorrevano lacrime e, di tanto in tanto,
qualcuno abbandonava la classe per non ritornare mai più: le pretese erano davvero eccessive”)29
Si poté dedicare con indisturbata concentrazione in questo campo fino alla svolta alla svolta
politica del 1933. Ma questi cinque anni bastarono per farlo entrare nella cerchia dei docenti più
autorevoli e consolidare la stima generale della quale egli godeva presso il pubblico nell’ambito
professionale.
28
Il Trautonium è uno strumento musicale elettronico monofonico inventato intorno al 1929 da Friedrich Trautwein
a Berlino presso il laboratorio di musica e radio della Musikhochschule, il Rundfunkversuchstelle.
29
Harald Genzmer, allievo della Hochschule descrive le lezioni di Hindemith. Cfr. BRINER - REXROTH - SCHUBERT,
Paul Hindemith vita e opere, p. 95.
26
Il travagliato rapporto con il regime nazista
Con la presa al potere nazionalsocialista nel 1933, iniziarono numerosi attacchi a Hindemith,
provenienti dalla stampa di destra e da alcune istituzioni simpatizzanti. Le sue opere, bollate
come cultura bolscevica, vennero vietate e di colpo le sue composizioni dovettero sparire dai
inizialmente non si perse d’animo, considerando la presa di potere dei nazionalsocialisti come un
normale alternarsi di governi in un sistema democratico. Ma perchè Hindemith venne così preso
di mira dalla stampa? Innanzitutto per il suo stile di composizione moderno che si rifaceva alla
atonalità, per il fatto di essere imparentato con ebrei (sua moglie Gertrude era ebrea) inoltre di
aver suonato per anni con il quartetto Amar composto in parte da ebrei, alla Hochschule
difendeva con fermezza i suoi allievi ebrei e collaborava con l'associazione culturale ebraica.
Compose 30 lieder nell’arco di tre anni, utilizzando sempre poesie che parlano di attesa e
incertezza, turbamento e smarrimento interiore. Tutti i lieder rimangono quasi nascosti dal
compositore, che, probabilmente li aveva scritti per un personale sfogo creativo rispetto alla
30
SCHUBERT, Hindemith, Paul, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, vol.11.
27
Nel 1934 iniziò a scrivere l’opera lirica Mathis der Maler.31 Con questa opera, Hindemith
voluta dal nazionalsocialismo tedesco: si distaccò dai modi jazzistici, dalla politonalità e in
tonale. Tuttavia, l’opera illustrava anche i dolori personali di Hindemith e i suoi contrasti con il
Reich. Mathis der Maler, infatti, è un’opera che illustra la storia della vita di Mathias
Grünewald,32 pittore nato nel 1470, che, trovandosi in mezzo alla guerra dei contadini tedeschi si
sente spinto dal suo senso di responsabilità sociale ad abbandonare la pittura e ad unirsi ai
contadini nella loro lotta contro la servitù della gleba durante la Guerra dei contadini (1524-5).
Dopo essere stato amaramente deluso da loro, Grünewald riconosce di aver tradito la cosa più
preziosa della sua esistenza: la sua arte. Si riappropria quindi di essa, ma il ricordo del dolore lo
cambia, aggiungendo forza morale alla sua espressione artistica. In conclusione, ciò che
Hindemith ci vuole comunicare con la sua opera è che un artista che non incrementa e non
sviluppa le proprie capacità rimane impotente in campo politico e sociale, per quanto egli si
sforzi di far tacere la sua coscienza impegnandosi in azioni di opposizione attiva. I nazisti
considerarono anche l’arte di Grünewald come Entartete Kunst perché in un certo senso
31
Aveva iniziato a concepirla nel 1931 e la portò a termine nel 1935. Cfr. SCHUBERT, Hindemith.
32
Le pochissime citazioni che portano e fanno pensare al pittore hanno ben quattro nomi diversi: Matthias
Grünewald, Meister Mathis, Mathis Gothart Nithart e Mathis Grün. Mettendo insieme le notizie relative ai
nominativi non è possibile ricostruire una sequenza storica della vita dell’artista, di un apprendistato presso un
qualche maestro, di una sua possibile bottega o allievo, ma in particolare nessuna commissione documentata. Incerto
il suo luogo di nascita, forse Wurzburg o Aschaffenburg in Baviera, mentre per la data si va per deduzione sulla base
delle prime opere, dovrebbe aggirarsi intorno al 1475-80. Cfr. CORRADO MAURI, Altare di Isenheim di Mathias
Grünewald, di Scuola Domus Picturae, http://www.scuoladomuspicturae.it/altare-di-isenheim-di-matthias-
grunewald/, (ultima consultazione: 31-09-2022).
33
MAURI, Altare di Isenheim di Mathias Grünewald, di Scuola Domus Picturae, (ultima consultazione: 31-09-2022).
28
Il fatto che Hindemith avesse creato un’opera su di un artista medioevale considerato
“degenerato” non sfuggì alla comunità nazionalsocialista per la cultura “NS Kulturgemeinde”,
34
che pochi mesi dopo la prima rappresentazione dell’opera, iniziò una campagna di
atteggiamento come antitedesco. In particolar modo dopo che il compositore si lasciò sfuggire
alcuni commenti negativi sul Führer durante un soggiorno in Svizzera. Esplode quindi il “Caso
Hindemith” che presto assunse il carattere di una dimostrazione contro il regime e lo stato.
rumore atonale», precisando che «il nazionalsocialismo non è soltanto la coscienza politica e
sociale ma anche la coscienza culturale della nazione”.35 D’allora in poi, Hindemith perse le
speranze verso un miglioramento del suo caso, anche dopo che nel gennaio del 1936 36 fu
pubblico che volesse continuare a lavorare in Germania) per poter mantenere il suo lavoro
all'Accademia. Gli fu anche commissionato un pezzo per la Luftwaffe (che non è mai stato
ritrovato). Tuttavia, faticava ancora a trovare occasioni per esibirsi come solista e per far
eseguire pubblicamente le sue composizioni. Le opere di Hindemith furono vietate dai nazisti
nell'ottobre del 1936 (anche se, come era tipico della politica nazista, con diverse eccezioni).
Nel 1938, Hindemith apparve nella mostra Entartete Musik (Musica degenerata) a
Düsseldorf.
34
L’opera fu eseguita il 12.3.1934, durante un concerto dei Berliner Philarmoniker sotto la direzione di Wilhelm
Furwangler. Lo stesso Furtwangler cercò di aiutare Hindemith nella sua difficile situazione scrivendo un articolo
dove espresse la sua stima per il compositore. L’articolo apparve il 25 novembre 1934 neglirnale «Allgemeine
Deutsche Zeitung». Cfr. BRINER - REXROTH - SCHUBERT, Paul Hindemith vita e opere, p. 129.
35
BRINER - REXROTH - SCHUBERT, Paul Hindemith vita e opere, p. 129.
36
É in questo anno che Hindemith compone la sua Sonata per flauto e pianoforte.
29
Preoccupati per la loro sicurezza, Paul e Gertrud Hindemith lasciarono la Germania per la
Svizzera nel 1938, prima di emigrare negli Stati Uniti due anni dopo.
Hindemith costruì una carriera di successo negli Stati Uniti, dove la sua musica veniva eseguita
fin dagli anni Venti. Nel 1941 ottenne una cattedra a Yale. Subito dopo la guerra, la sua musica
fu considerata tra le rare opere tedesche contemporanee prive di influenza nazista. La sua
popolarità ebbe un vero e proprio boom e fu eseguita frequentemente sui palcoscenici delle zone
occupate. Iniziò la sua carriera di direttore d'orchestra nel 1947, dopo essere diventato cittadino
30
Gli ultimi anni (1953-1963)
Negli ultimi dieci anni della sua vita, Hindemih inizia a concentrarsi sulla revisione di alcune sue
opere precedenti e sulla musica sacra e antica. La produzione di nuova musica diminuisce, ma
gli impegni musicali sono sempre più numerosi. I primi tre anni del 1950 sono segnati da sempre
maggiori spostamenti. Infatti Hindemith alterna l’incarico a Yale con quello all’Università di
Zurigo.
Nonostante le difficoltà nel biennio 1956-57, Hindemith riesce a portare a termine il suo grande
progetto su Johannes Kepler (1571-1630): l’opera Die Harmonie der Welt. Si tratta di un lavoro
molto importante per il compositore, al quale non volle rinunciare. Il tema dell’opera è la vita di
Kepler e il concetto kepleriano di “armonia”; Keplero ipotizzava che l’Universo fosse sede di
fenomeni regolari, governati da leggi perfette e immutabili e comprensibili attraverso l’uso della
ragione e della logica, e che il mondo e la natura fossero pervasi da ordine e armonia: una musica
37
Johannes Kepler per dimostrare che le orbite dei pianeti non potevano essere casuali, ma dovevano rispondere a
precisi rapporti numerici, gli stessi che governano le leggi dell’armonia musicale e che consentono di distinguere un
accordo piacevole all’udito da uno dissonante. Il lungo percorso lo portò a formulare le sue tre leggi sui movimenti
dei pianeti, enunciate nelle tavole rudolfine (in onore dell’imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II
d’Asburgo) e pubblicate, le prime due su Astronomia Nova, un classico libro di astronomia, e la terza su
Harmonices mundi,un testo che si occupava anche di musica e di astrologia. Cfr. J. KEPLERO, Astronomia Nova, in
Johannes Kepler Gesammelte Werke, vol. III, a cura della Kepler-Kommission der Bayerischen Akademie der
Wissenschaften, C.H. Beck, München 1937, pp. 28-32.
31
Nell’ultimo periodo di vita, Hindemith si interessa maggiormente alla direzione
d’orchestra. Per tutta la carriera diresse numerose volte le proprie composizioni, ma solo dopo il
1947 inizia a dirigere anche opere di altri autori come Mozart, Haydn, Bruckner, Bartók,
testimoniata dal calibro delle orchestre che lo chiamano spesso a dirigere: i Berliner
Hindemith viene ricordato come un direttore efficace e musicale, capace di portare l’orchestra
verso un livello interpretativo profondo. In una testimonianza di uno dei contrabbassisti dei
pur restando un musicista favoloso, di grande conoscenza delle opere e delle possibilità
strumentali.38
novembre 1963, nella Piaristenkirche di Vienna, dove dirige il Wiener Kammerchoir nella prima
esecuzione della sua Messa, composta poco tempo prima. Due giorni dopo lui e la moglie
decidono di tornare in Svizzera a Blonay nella loro casa per un periodo di riposo, ma proprio
durante il viaggio, Paul è colto da un improvviso cedimento fisico che risultò in una pancreatite
acuta.
Viene portato a Francoforte per ulteriori accertamenti, ma si spegne il 28 dicembre 1963, dopo
38
MARCO MOIRAGHI, Paul Hindemith, Musica come vita, L’epos Società Editrice, Palermo 2009, p. 345.
32
Il maestro, fino a quel momento non aveva mai smesso di viaggiare ed essere attivo,
portando la sua musica in tutto il mondo. Ad oggi, lo ricordiamo come uno dei più grandi
compositori del Ventesimo secolo.39 La sua vasta opera artistica non solo rappresenta l’unione
tra l’eredità storico-musicale dei più importanti compositori e una nuova e originale proposta
artistica, profondamente fedele ai propri impulsi creativi fondamentali, ma anche una risposta
altamente civile e umana rispetto ad un’epoca ricca di tensioni come quella in cui Hindemith ha
vissuto.40
una parola nuova nei più disparati settori della musica contemporanea. 41
39
MOIRAGHI, Paul Hindemith, p. 17.
40
MOIRAGHI, Paul Hindemith, p. 376.
41
BALDI, La Musica Moderna, Il Neoclassicismo, Volume III, p. 128
33
Il flauto nella prima metà del Novecento
Il Novecento inizia con una differenziazione tra le varie scuole flautistiche nazionali, per poi
accentrarsi nella scuola francese e infine giungere verso una scuola esecutiva omogenea
“internazionale”, fondata sempre sulla la scuola francese ma arricchita dalle diverse scuole
nazionali. Questa egemonia della Francia deriva dall’importanza assunta dal Conservatorio
Superiore di Musica di Parigi, che durante il secolo diventa il punto di riferimento mondiale per
tutti i flautisti. Non a caso, il Novecento flautistico si fa iniziare simbolicamente con due date di
eventi parigini: il 1893, anno in cui Paul Taffanel (1844-1908) venne nominato professore nella
classe di flauto del Conservatorio di Parigi, e il 1894, data della prima esecuzione del Prélude à
l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, con l’orchestra della Société Nazionale e George
Barrère come primo flauto.42 Un’ altra testimonianza dell’importanza della scuola francese la
possiamo individuare nel flautista tedesco Gustav Scheck, che negli anni 30 decide di comprarsi
un flauto Louis Lot, per passare ad una sonorità, flessibilità e vibrato più simile a quella dei
grandi flautisti francesi come Philippe Gaubert (1879-1941) e Marcel Moyse (1889-1984).
42
GIANNI LAZZARI, Il Flauto Traverso, storia, tecnica, acustica, I manuali Edt/SIdM, Torino 2003, p. 183.
34
Metodi del flauto
costruttori e flautisti che hanno dato i loro contributi attraverso i secoli e hanno portato pian
piano, invenzione dopo invenzione, al sistema di flauto moderno. Queste invenzioni hanno
cominciato a stabilizzarsi in tutto il mondo proprio nel Novecento. La diffusione in Germania del
consolidata che si sposava male con le novità dinamiche e timbriche del flauto Boehm che venne
quindi escluso categoricamente. Il passaggio fu molto lento e non venne acquisita la fattura
decisione è stata giudicata come reazionaria per lungo tempo, tuttavia si è dimostrato come, in
effetti, i flauti conici si amalgamano perfettamente con le sonorità tipiche di Brahms o Mahler,
mentre il flauto cilindrico è più adatto alle esigenze tecniche richieste ad esempio nei poemi
sinfonici di Strauss.
Con l’inizio del Novecento si inizia a diffondere il flauto cilindrico Boehm in quasi tutte
le orchestre mentre invece alcuni direttori lo bandirono fino al 1914. Molti flautisti usavano
ancora un flauto conico “Meyer”, costruito secondo il “vecchio sistema”, in legno, con testata in
avorio, generalmente discendente al si44 ed era ancora molto diffuso e suonato il Reformflöte di
Maximilian Schwedler (1853-1940), che diventerà più tardi il Schwedlerflöte prodotto fino agli
43
LAZZARI, Il Flauto Traverso, storia, tecnica, acustica, p. 215.
44
Ibidem.
35
L’affermazione del flauto Boehm avvenne grazie ad alcuni dei più influenti flautisti del secolo
come Emil Prill (1867-1940) e Gustav Scheck. Prill era il rappresentate più noto della scuola
(1697-1773), sostenitore di un suono senza vibrato, Prill è strettamente legato al successo del
flauto Boehm in Prussia. Appassionato del suono caratteristico della scuola francese, si comprò
un flauto Louis Lot (1807-1896) 45 che ottenne il consenso anche nell’orchestra dell’Opera di
Amburgo, dove fu primo flauto. Nell’ultima parte del 900 con il prevalere di una scuola
flautistica “internazionale” il flauto modello Boehm, viene prodotto in serie da grandi marche da
Tutte queste tipologie di flauto hanno in comune molte caratteristiche dell’originaria fattura
francese: l’utilizzo del metallo, leggero e filante, con un tubo sottile e meccanica sobria. La
tastiera aperta e in linea, oppure con tastiera chiusa e chiave del sol sporgente e il piede
discendente al do o al si.
45
Louis Lot: costruttore di flauti molto dotato e aperto alle novità. Figlio di una generazione di costruttori strumenti
musicali fin dal 17esimo secolo. Collegati con il flauto Hotteterre del 1674. Nel 1833, a Parigi, Lot fonda insieme a
Godfory la società di costruttori di flauto Gofroy. Successivamente sposa la figlia di Godfroy. Nel 1847 acquisire
con Godfroy la Boehm floten Patent, Nel 1860 Lot apre la sua attività e nel 1860 diventa il principale fornitore dei
Conservatori di Parigi ricevendo numerosi riconoscimenti nel 1862 e e nel 1867. Nel 1875 si ritira dagli affari e si
trasferisce a Chatou, dove muore nel 1896. Cfr. GUSTAV SCHECK, Die Flote und ihre Musik, Edizioni Schott,
Mainz, 200.
36
Gustav Scheck
Gustav Scheck
Gustav Scheck è il flautista più conosciuto della Germania di metà Novecento. Nato a Monaco
nel 1901 e ha studiato a Friburgo con Richard Röhler. Nella sua vita ha ricoperto numerosi
contribuito a fondare.
Scheck, oltre al suo aiuto nella diffusione del flauto modello Boehm, è stato anche uno
dei primi musicisti a sviluppare un interesse per il flauto barocco e per la musica barocca in
anche diffondendola tramite numerose registrazioni. Nello Stato nazista, Scheck fu membro della
37
Sorprende il fatto che, pochi anni prima il suo inserimento nella lista, gli venne impedito di
suonare alla première della Sonata per flauto e pianoforte di Hindemith. Evidentemente la sua
decisione di suonare per un compositore “degenerato” non ha per fortuna influito sulla sua
Gustav Scheck scrive un libro molto importante per la letteratura flautistica: Die Flöte
und ihre Musik, pubblicato nel 1984 con la Schott music. Scheck nel libro analizza in dettaglio
tutti gli aspetti fondamentali del flauto. Vengono trattati i fenomeni acustici, la storia degli
strumenti a fiato dai flauti preistorici a Theobald Boehm, la fisiologia della tecnica del soffio, del
Negli ultimi due capitoli troviamo le analisi di 15 composizioni importanti per flauto:
J.S.Bach: Partita a-Moll; Franz Schubert: Variations pour le Pianoforte et Flute; Paul
Hindemith: Sonate für Flöte und Klavier; Claude Debussy: Syrinx; Olivier Messiaen: Le Merle
noir; Edgar Varese: Density 21.5; Andre Jolivet: Chant de Linos; Eugene Bozza: Agrestide;
Frank Martin: Ballade; Jacques Ibert: Concerto; Harald Genzmer: 2. Konzert; Luciano Berio:
Sequenza; Pierre Boulez: Sonatine; Arghyris Kounadis: Duo; Sergej Prokofjew: Sonate.47
Fig. 10: Copertina del libro Die Flöte und ihre Musik.
47
SCHECK, Die Flote und ihre Musik.
38
Georges Barrère
1895.
Taffanel assistette Barrère nella fondazione della Sociètè Moderne des Instruments à Vent, una
associazione di musica da camera per fiati che nei suoi primi 10 anni di vita commissionò circa
Nel 1905 diventa primo flauto della New York Symphony e successivamente, nel 1920, fu anche
Con il suo flauto d'argento, Barrère rivoluzionò rapidamente l'arte flautistica americana,
sostituendo i flauti di legno e il pesante stile tedesco con il più leggero, flessibile e brillante stile
francese. Entro la prima guerra mondiale, il flauto Boehm modello francese era diventato lo
48
Paul Taffanel, vince il primo premio con Dorus nel 1860 e viene generalmente considerato il fondatore della
cosiddetta moderna scuola francese. Cfr. LAZZARI, Il Flauto Traverso, storia, tecnica, acustica, p. 185.
49
The New York Flute Club, Georges Barrère, https://www.nyfluteclub.org/about/history-and-archives/past-
presidents/1944/12/Georges-Barrre/, (ultima consultazione: 31-08-2022).
39
Negli anni Trenta, Barrère fondò tre ensemble regolari: Barrère-Salzedo-Britt, con l'arpista
la nuova musica era una priorità: nel 1933 eseguì in prima assoluta il Divertissement di
Wallingford Riegger e nel 1938 il Triplo Concerto di Bernard Wagenaar con Eugene Ormandy e
la Philadelphia Orchestra.50
Nel 1935, la Haynes Company realizzò il primo flauto americano in platino per Barrère, che lo
aveva ordinato per commemorare il suo inizio di carriera come musicista sinfonico e solista. La
sua prima esibizione con questo flauto ebbe luogo a Chautauqua il 28 luglio 1935, con la Suite in
si minore di Bach.
Il pezzo più famoso legato al flauto in platino è però Density 21.5 di Varèse che fu
eseguito per la prima volta nel 1936 nella Carnegie Hall, sempre da Barrère. Questo flauto di
platino fu il primo di una lunga serie di flauti leggendari costruiti dalla Haynes Company.51
Nel corso degli anni Trenta, Barrère eseguì molte altre première di brani: Il Trio per flauto, viola
e violoncello di Albert Roussel (1929), la Suite per flauto solo di Wallingford Riegger (1930) e
la Sonata per flauto di Paul Hindemith nell’aprile del 1937 in America. La Sonata doveva essere
già stata eseguita un anno prima da Gustav Scheck ma fu censurata dal regime nazista.
Barrère è stato la figura chiave per la diffusione della scuola flautistica francese negli Stati Uniti.
50
Ibidem.
51
WM. S. HAYNES CO, Some things just seem destined to be, Handmade Professional Flutes,
https://www.wmshaynes.com/history, (ultima consultazione: 31-08-2022).
40
Le opere per flauto di Paul Hindemith
Paul Hindemith scrisse per flauto numerose composizioni: la Kanonische Sonatine op. 31 n. 3
per due flauti del del 1923, scritta per scopi didattici; il duo per flauto e viola Enthusiasm
composto nella primavera del 1941; la breve Sonata per flauto e pianoforte Echo del 1942 e le
sue due opere più eseguite per flauto: gli Acht Stücke per flauto solo del 1927 e la Sonata per
flauto e pianoforte del 1936. 52 Il mio interesse si concentra sulle ultime tre composizioni citate.
Oltre al Mathis der Mahler, negli anni trenta Hindemith ha in mente un altro grande progetto.
Nell’estate del 1935 compone la Sonata in mi maggiore per violino e pianoforte che apre la
strada a una lunga serie di sonate per quasi tutti gli strumenti dell’orchestra. Hindemith compose
26 sonate per questo progetto, che si concluderà nel 1955 con la Sonata per basso tuba e
pianoforte.
52
LAZZARI, Il Flauto Traverso, storia, tecnica, acustica, p. 180.
41
Nel novembre 1939 spiegò al suo editore Willy Strecker alcune delle motivazioni che lo avevano
«Sarete sorpresi dal fatto che sto scrivendo sonate per tutti gli strumenti a fiato. Volevo
già scrivere un'intera serie di questi pezzi. Prima di tutto, non c'è nulla di decente per questi
strumenti, a parte alcune cose classiche; anche se non dal punto di vista commerciale attuale, è
meritorio a lungo termine arricchire questa letteratura. In secondo luogo, dato che io stesso mi
sono interessato molto a suonare gli strumenti a fiato, questi pezzi mi fanno molto piacere.» 53
suo libro Unterweisung im Tonsatz: la scrittura a tre voci con cui sono composte tutte le sonate è
l'espressione della convinzione che l'ascoltatore non possa percepire più di tre voci che suonano
nella loro tecnica di scrittura in accordo con la teoria musicale di Hindemith, esse hanno tuttavia
i loro profili inconfondibili. Ognuna delle sonate è come un ritratto musicale dello strumento per
cui è stata scritta. Possiedono una propria individualità, specialmente per quanto riguarda i
Ad esempio, alla fine della Sonata per fagotto e pianoforte in due movimenti si trova una
sequenza di tre sezioni tematicamente indipendenti l'una dall’altra oppure nella Sonata per
53
PAUL HINDEMITH, Startseite, The Sonatas, hindemith.info, https://www.hindemith.info/en/life-
work/biography/1933-1939/work/the-sonatas/, (ultima consultazione: 05-10-2022).
42
Anche per quanto riguarda la Sonata per flauto e pianoforte, Hindemith aggiunge una Marcia
finale che appare come quarto movimento indipendente. Come tutte le sonate per gli altri
strumenti, anche questa per flauto entrò immediatamente nel repertorio standard di tutti i flautisti
e rimane un’ importante opera che viene eseguita nei conservatori, concerti e concorsi.
La Sonata fu ideata nel 1936, secondo anno nel quale intraprese il progetto delle 26 sonate,
La prevista première doveva essere eseguita da Gustav Scheck in Germania ma venne vietata
dalla censura nazista ed eseguita un anno dopo in America da Georges Barrère, durante il primo
Nella Sonata si possono trovare dei tratti neobarocchi uniti al personale linguaggio armonico di
L’esposizione del tema iniziale al pianoforte (1-4) ha come fulcro principale il si bemolle
maggiore che si alterna con sol bemolle maggiore e si bemolle minore, caratterizzato dall’
ostinato al basso. Tutta la sonata è caratterizzata da un’ambiguità tra tonalità maggiore e minore.
La risposta del flauto al pianoforte si compone di variazioni sul tema portate avanti anche da
imitazioni. Dalla battuta 18 alla 24 viene esposto il secondo tema in la maggiore con carattere
L’esposizione si chiude con una sezione più lenta (ein wenig ruhiger, un poco più calmo) dove
possiamo trovare una poliarmonia tipica della musica di Hindemith in si bemolle minore (flauto)
e mi maggiore (pianoforte).
54
Ibidem.
43
Dopo un intermezzo, dove viene ripreso il tempo iniziale, parte lo sviluppo contraddistinto da un
carattere tormentato. Partendo come base un ritmo ostinato e da un basso discendente simile a
quello del primo tema, vengono rielaborati frammenti del primo e secondo tema in maniera
contrappuntistica.
L’apice dello sviluppo coincide con il fortissimo della b. 69 da cui inizia la ripresa dove il flauto
espone il tema iniziale a un’ottava sopra. La conclusione della ripresa (da b. 97 a b. 100)
pianoforte.
Nella coda finale troviamo l’esposizione del secondo frammento del primo tema
contrastato dall’ostinato degli accordi che insistono con una certa tensione nonostante stiamo
Nel secondo tempo (sehr langsam) che richiama il carattere di un lied. La simmetria della
barocco. Nella ripresa il re minore interrompe l’atmosfera del si minore dando vita alla
Forma di composizione molto utilizzata da Hindemith è il rondò che si può trovare sia nel
primo movimento che nel terzo (A B C D), dal carattere di una tarantella. Hindemith, proprio nel
terzo tempo (sehr lebhaft), utilizza la forma di Rondò con tre couplet (B C D) e alcune frasi
intermedie di collegamento: A, Rondò (bb. 1-8); B, primo couplet (bb. 8-17); A (bb. 25-32); C,
secondo couplet (bb. 40-56); C (bb. 66-72); A, (bb. 94-109); D, terzo couplet in si minor
44
(bb.120-142); D in mi bemolle minore (bb. 150-176); A variato in si bemolle minore (bb. 195-
fine).55
Il tema del Rondò (A) corrisponde al primo tema, mentre il secondo tema corrisponde al primo
couplet (B).
La Marcia finale è un’ironica caricatura delle marce militari tedesche allora in voga,56 purtroppo
I due Trio che si alternano con il tema principale compongono tutto sommato una struttura
semplice.
Il pianoforte inizia la marcia finale in 2/2 con accordi e alterazioni che risultano in
contrasto con l’agilità e il flusso continuo delle crome del flauto: arriveranno a confermare il si
55
LAZZARI, Il Flauto Traverso, storia, tecnica, acustica, pp. 221-223.
56
LAZZARI, Il Flauto Traverso, storia, tecnica, acustica, p. 190.
45
Acht Stücke
Una miscela intricata e coesa di melodie eccentriche e bellissime, gli Acht Stücke fur Flöte allein
(Otto pezzi per flauto solo), composti nel 1927, sono un esempio di espressione artistica a
testimonianza della musica di Paul Hindemith della fine degli anni ‘20, periodo in cui la sua
Confermando quanto dice Julie Stone, docente di flauto alla Eastern Michigan University,
ognuno di questi otto pezzi deve far pensare l'esecutore a un diverso personaggio con una diversa
personalità trasmettendo al contempo la sua storia.57 Come possiamo notare, infatti, ogni pezzo
per flauto contiene minimo un tema che viene rielaborato in maniera classica con esposizione,
sviluppo e ripresa. Gli ultimi due pezzi, nonostante il richiamo alla tradizione (nel settimo pezzo
troviamo il tema principale esposto prima alla tonica e poi alla dominante, mentre nell’ottavo c’è
un richiamo al tempo di Giga) sono ancora di più all’avanguardia grazie ai contrasti tra i ritmi
Di particolare interesse sono il quinto e il sesto pezzo che sono stati d’ispirazione rispettivamente
per il terzo e secondo tempo della Sonata del 1936: i due brani infatti rievocano le stesse
57
KELSEY BEISECKER, Carolyn Nussbaum, Music Company, 8 Stucke [8 Pieces], 2017,
https://www.flute4u.com/Hindemith-P-8-Stucke-8-Pieces.html, (ultima consultazione: 05-10-2022).
46
Echo
How sweet the answer Echo makes Come è dolce la risposta di Eco
To music at night, alla musica della notte,
When, roused by lute or horn, she wakes, quando, svegliata dal liuto o dal corno,
And far away, o'er lawns and lakes, si sveglia, e lontano, su prati e laghi,
Goes answering light. va rispondendo alla luce.
Yet Love hath echoes truer far, Ma l'amore ha echi più veri e lontani,
And far more sweet, e molto più dolci,che mai,
Than e'er, beneath the moonlight's star, sotto la stella della luna, del corno, del
Of horn, or lute, or soft guitar, liuto o della chitarra,
The songs repeat. ripetano le canzoni.
'Tis when the sigh in youth sincere, È quando il sospiro in gioventù è sincero,
And only then, e solo allora, il sospiro,
The sigh, that's breathed for one to hear, che viene emesso per essere ascoltato da
Is by that one, that only dear, qualcuno,
Breathed back again! è da quell'unico, da quell'unico caro,
respirato di nuovo!
Thomas Moore
Hindemith utilizza questa breve composizione (solo 1 minuto) per voce e pianoforte un testo del
Successivamente, nel 1942, la traspone per flauto e pianoforte e la pubblica nel 1945.
Rispetto alle altre composizioni citate nella mia tesi, si tratta di un brano poco conosciuto, più
facile rispetto ad altre composizioni per flauto di Hindemith raramente viene eseguita in
concerto. Di certo si tratta però di una composizione dolce e semplice, scritta forse in un
momento nel quale Hindemith si sentiva speranzoso e positivo verso un futuro migliore. Lo
possiamo notare nella sobria e semplice armonia composta con poche note efficaci.
47
Conclusioni
Durante la stesura della mia tesi ho individuato alcuni dei motivi per cui Hindemith è stato
incluso tra gli artisti degenerati: l’unione in matrimonio con una donna di origini ebree, un
comportamento, nei confronti dei colleghi, non discriminatorio, che lo ha portato a collaborare
Al di là di questo, credo di aver notato motivazioni più intrinseche, per cui Hindemith ha deciso
che valeva la pena di rischiare qualcosa che non poteva tradire, qualcosa più grande della fede
Hindemith si presenta come un’artista a tutto tondo: non solo un musicista ma anche disegnatore
e amante della poesia. Ha attraversato il Novecento con il suo spirito inquieto e ribelle,
sbalordendo con il talento di violinista e violista provetto, con la sua copiosa produzione
Le composizioni per flauto di Hindemith, come per tutta la sua musica, sono delle opere d’arte
molto poetiche, intellettuali ed articolate. In Echo abbiamo visto come Hindemith abbia dato vita
a un opera chiara, semplice e comprensibile per chiunque. Nella Sonata e negli Acht Stücke,
invece, assistiamo a delle composizioni molto espressive: coraggio, tormento, amore e anche
ironia sono secondo me le emozioni che scaturiscono di più da queste composizioni. In generale,
la sua musica ci lascia quasi storditi dal suo fascino, per la maestria artigianale dell’ingegnoso
musicista-costruttore che era Hindemith, sempre con un occhio di riguardo per l’aspetto ludico,
48
Bibliografia
BRINER ANDRES – REXROTH DIETER – SCHUBERT GISELHER, Paul Hindemith vita e opere, De
Ferrari, Genova, 1998.
CARRA MASSIMO, L’arte Moderna, Vol. IX, Tra le due guerre: Il rapporto di cultura e realtà,
Fratelli Fabbri Editore, Milano, 1967.
JOHANNES KEPLERO, Astronomia Nova, in Johannes Kepler Gesammelte Werke, vol. III,
München, 1937.
JENTSCH RALPH, Espressionismo, Libri illustrati degli espressionisti, Edition Cantz, Monaco,
1989.
LAZZARI GIANNI, Il Flauto Traverso, storia, tecnica, acustica, I manuali Edt/SIdM, Torino, 2003.
MOIRAGHI MARCO, Paul Hindemith, Musica come vita, L’epos Società Editrice, Palermo, 2009.
ROSS ALEX, Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo, I grandi tascabili Bompiani, Milano, 2007.
SCHECK GUSTAV, Die Flote und ihre Musik, Edizioni Schott, Mainz, 2000.
SCHUBERT GISELHER, Hindemith, Paul, The New Grove Dictionary of Music and Musicians,
second edition, Macmillan, London 2001, vol.11.
49
Sitografia
CORRADO MAURI, Altare di Isenheim di Mathias Grünewald, di Scuola Domus Picturae,
http://www.scuoladomuspicturae.it/altare-di-isenheim-di-matthias-grunewald
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