PAOLO ZOBOLI
identificarsi con un semplice movimento artistico: per Breton larte un mezzo, non un fine. E subito il nuovo movimento si dota di un suo organo, la rivista dal titolo emblematico La Rvolution surrealiste (La rivoluzione surrealista). Per qualche tempo Antonin Artaud, unitosi al gruppo, tenta di portare alle logiche conseguenze le premesse del Manifesto, ma Breton, dopo un
periodo di relativa assenza, riprende in mano il movimento, del quale diventa
una sorta di dittatore che giunge a espellere compagni di strada vecchi (perfino
Soupault) e nuovi (lo stesso Artaud). Da lui propiziata, la svolta inattesa verso
la politica avviene nellestate del 1925, con un avvicinamento non privo di equivoci e di contrasti ai redattori della rivista Clart, vicini a Trockij e critici
verso il Partito Comunista Francese (PCF), al quale peraltro Breton, luard e
Aragon qualche tempo dopo si iscrivono. Lintento quello di unire rivoluzione spirituale surrealista e rivoluzione materiale marxista: ma gi allora un
marxista ex surrealista come Pierre Naville afferma che esse sono inconciliabili5. Per Breton, comunque, quello dei comunisti solo un programma minimo e sia lui che gli altri che si sono iscritti al Partito rifiutano limpegno diretto, restando sempre ai margini dellattivit rivoluzionaria6. Intanto, come ricorder Breton nel 1952, quegli stessi anni (1926-1929) vedono una fioritura
di opere surrealiste che spesso considerata come la pi splendida: e cita, fra
gli altri, i suoi Nadja e Le Surralisme et la Peinture (Il Surrealismo e la pittura), di
Aragon Le Paysan de Paris (Il paesano di Parigi) e Trait du style (Trattato dello stile),
di luard Capitale de la douleur (Capitale del dolore) e LAmour la Posie (Lamore la
poesia)7.
Nel dicembre del 1929 lultimo numero della Rvolution surraliste accoglie il Second Manifeste du Surralisme, edito in volume lanno dopo;8 e, annunciata al termine del Manifesto, nel luglio del 1930 esce la rivista Le Surralisme au
service de la Rvolution (Il Surrealismo al servizio della rivoluzione). Quellanno si aggiungono alle file del Surrealismo Salvador Dal e Ren Char, che
sono a fianco di Breton quando, fra il 1931 e il 1932, si consuma lo scontro
con Aragon, che abbandona il Surrealismo per spostarsi completamente sulle
posizioni del PCF, dal quale invece, nel luglio del 1933, Breton ed luard vengono espulsi.
Con questi anni la parabola del Surrealismo, che non riuscito a conciliare
le due rivoluzioni, quella spirituale e quella materiale, sembra chiusa: da un
punto di vista prevalentemente politico scrive Lanfranco Binni nel 1971 quando afferma che ormai il Surrealismo una setta di artisti, una chiesuola poetica guidata da Breton, incarnazione in terra del surrealismo; dal punto di vista opposto, gi nel 1935 Carlo Bo, che proprio in quegli anni sta elaborando
la concezione teorica dellErmetismo, registra con delusione la svolta verso il
materialismo storico (il dichiarato primato della materia sul pensiero) del
5
movimento sulla scia del quale lErmetismo, erede anchesso della grande avventura simbolista, per molti aspetti sta crescendo9. Non sar inutile ricordare
come nel 1944 lo stesso Bo, proprio intorno al termine della parabola vitale
del movimento di cui stato il teorico, ci consegni un importante Bilancio e
unimportante Antologia del surrealismo10.
Insomma, se la rivoluzione surrealista non poteva identificarsi con quella
marxista economica, politica, sociale perch si presentava come una rivoluzione essenzialmente spirituale, per lo stesso motivo, nelle intenzioni del suo
fondatore, il Surrealismo non poteva essere considerato semplicemente un
movimento artistico: e questo naturalmente, gi nel 1935, non poteva sfuggire
a Bo, di l a poco autore del manifesto dellErmetismo dal titolo emblematico
Letteratura come vita (1938). Peraltro nel 1957 un critico sodale come Maurice
Nadeau scriveva: In attesa di un supplemento di istruttoria, bisogna rassegnarsi a considerare il surrealismo una scuola letteraria, molto diversa da tutte
quelle che lhanno preceduto e la pi prestigiosa di quelle formatesi dopo il
romanticismo11.
2. Il Surrealismo nella storia della poesia moderna
Inseriamo dunque il Surrealismo nella grande vicenda della poesia moderna; e
facciamolo a partire da due opere fondamentali di due grandi studiosi svizzeri,
entrambi appartenenti alla cosiddetta scuola di Ginevra: Lanima romantica e il
sogno. Saggio sul romanticismo tedesco e la poesia francese (19371, 19392) di Albert Bguin e Da Baudelaire al surrealismo (19331, 19402) di Marcel Raymond12. Il quadro che i due studiosi tracciano unitario: dal Romanticismo tedesco di fine
Settecento fino appunto al Surrealismo. Aggiungiamo, a ideale prosecuzione,
un altro studio ormai classico: La struttura della lirica moderna. Dalla met del XIX
alla met del XX secolo del tedesco Hugo Friedrich (19561, 19662)13.
Dal Romanticismo tedesco, e in particolare dalle riflessioni teoriche di Novalis, nasce una nuova concezione della poesia che, attraverso una figura chiave come Grard de Nerval, giunge a Charles Baudelaire, vero punto di snodo,
con la sua opera poetica e la sua opera teorica, della poesia moderna. Dalla
straordinaria ricchezza della sua eredit si dipartono secondo Raymond, allinsegna della medesima ricerca dellIgnoto che costituisce il cuore di questa poesia (al fondo dellIgnoto per trovare del nuovo!, aveva invocato Baudelaire al
culmine dei Fiori del male), due linee diverse ma complementari: quella cerebrale degli artisti, che trova il suo massimo rappresentante in Stphane Mallarm, e quella viscerale dei veggenti, che trova il suo massimo rappresentante in Arthur Rimbaud. Mallarm e Rimbaud saranno, con Baudelaire, i ma9
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estri del Simbolismo francese di fine secolo e poi di tanta parte della poesia
moderna. La prima linea quella di una poesia astratta e smaterializzata
trover il suo massimo esponente appunto nel grande allievo di Mallarm,
Paul Valry; la seconda quella di una poesia visionaria nutrir, con limportante presenza di Lautramont e dei suoi Canti di Maldoror (1869), appunto
lesperienza surrealista14. A queto proposito risulta assolutamente emblematico
lo scontro del 1929 tra Valry, che dichiara che la poesia deve essere una festa dellintelletto, e Breton, che ribatte che la poesia deve essere un crollo
dellintelletto15. Ma partiamo dalla famosa definizione del Manifesto del 1924:
SURREALISMO,
n. m. Automatismo psichico puro col quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del
pensiero. Dettato del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione,
al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale.
ENCICL. Filos. Il surrealismo si fonda sullidea di un grado di realt superiore connesso a certe forme dassociazione finora trascurate, sullonnipotenza del sogno, sul gioco
disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi
psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita16.
14 La fortuna di Lautramont inizia proprio con i surrealisti; ma scrive FRIEDRICH, p. 6: Lautramont [...]
esercita oggi [1956] una qualche influenza, ma altro non che una variante peggiorata di Rimbaud (che egli
non conosceva, come Rimbaud non conosceva lui).
15 FRIEDRICH, p. 150.
16 Manifesto, p. 30.
17 Entretiens, p. 62; Manifesto, p. 41.
18 Manifesto, p. 17.
19 Manifesto, pp. 27-28; singolare la sovrapposizione con una famosa formulazione teorica di Tzara: IL
PENSIERO SI FORMA IN BOCCA (dad. manifesto sullamore debole e lamore amaro [1920], IV, in TZARA, pp. [23]-33:
a p. 25). Per I campi magnetici si veda BRETON - SOUPAULT.
Ecco allora che Breton ci parla, come far poi nel Manifesto, dellesperienza
di scrittura automatica dei Campi magnetici, alla quale si riferisce come allascolto e alla registrazione della voce [...] della nostra incoscienza, di un murmure che basta a se stesso. E aggiunge:
Mai pi in seguito, dove lo [il murmure] facemmo sgorgare con la preoccupazione
di captarlo per degli scopi precisi, ci port assai lontano. E tuttavia era stato tale che non
aspetto ancora rivelazioni se non da esso. Non ho mai smesso di essere convinto che
nulla di ci che si dice o si fa vale al di fuori dellobbedienza a questo dettato magico. C
l il segreto dellattrazione irresistibile che esercitano certi esseri il cui solo interesse
dessersi fatti un giorno leco di ci che si tentati di prendere per la coscienza universa-
20
Manifesto, p. 17.
BRETON 2004.
22 Entretiens, p. 82; Interview du professeur Freud [Intervista del professor Freud, 1922], in BRETON 2004, pp. 94[95].
23 Entre des mdiums [Entrata dei medium], in BRETON 2004, pp. 116-[124] (alle pp. 117-118: le due citazioni
seguenti a p. 118).
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le, o, se si preferisce, di aver raccolto, senza a rigore penetrarne il senso, alcune parole
che cadevano dalla bocca dombra24.
Il limite della scrittura automatica, rileva Breton nel 1922, lincursione [...]
di elementi coscienti e il prevalere di una volont umana, letteraria, ben determinata. Una seconda soluzione data allora dai racconti onirici (rcits de
rves): ma purtroppo anchessi hanno il loro punto debole nella necessit di
affidarsi alla inaffidabile memoria. Infine, la terza soluzione: lo spiritismo da
poco introdotto nel gruppo da Ren Crevel. E qui Breton chiarissimo: Per
quanto mi riguarda, mi rifiuto formalmente di ammettere che esista una qualsiasi comunicazione fra vivi e morti. Piuttosto, le sedute spiritiche servono a
favorire autoipnosi in Crevel e Robert Desnos, che parlano in stato di trance;
ma la chiusa ha un sapore irrimediabilmente ironico: luard, Morise ed io, a
dispetto di tutta la nostra buona volont, non ci siamo addormentati.
Nel testo Freud non neppure nominato; ma, soprattutto, ben altra realt
rispetto a quella teorizzata dal padre della psicoanalisi presenta linconscio di
Breton: voce, murmure che basta a se stesso, dettato magico, forse eco
della coscienza universale. Non ci addentriamo nella definizione di questa
coscienza universale, che forse risente della filosofia di Bergson ma certo ha
anche un sapore parapsicologico o addirittura occultistico: non si tratta certo,
comunque, dellinconscio individuale teorizzato da Freud, bens di una vera e
propria via di accesso a una realt altra, a un grado di realt superiore, appunto a una sur-realt25. vero che nelle conversazioni radiofoniche del 1952
Breton attribuir lo spregiativo resoconto della sua visita al medico viennese
a un deplorevole sacrificio allo spirito dada; ma, una o due pagine dopo, a
proposito del viaggio tentato con la scrittura automatica e con il sonno ipnotico emblematicamente scrive, riferendosi a ben altri modelli:
Via mistica senza dubbio, e della quale sar vano, fino a nuovo ordine, voler parlare
in termini di ragione. Si tratta della ripresa sistematica di una ricerca [qute] che il XIX secolo ha fatto passare al di l di tutte le altre preoccupazioni dette poetiche a partire da Novalis e da Hlderlin per la Germania, da Blake e da Coleridge per lInghilterra, da Nerval
e da Baudelaire per la Francia, e che doveva assumere un carattere davvero sommatorio
forse con Mallarm, a colpo sicuro con Lautramont e Rimbaud26.
Entre des mdiums, pp. 118-119; le citazioni seguenti, ibi, pp. 119, 121 e [124].
BINNI, p. 74, riconduce tale concezione ai metapsicologi di fine Ottocento (Myers, Flournoy, Richet,
effettivamente ricordati da Breton nel passo degli Entretiens, p. 82, qui di sguito citato a proposito di Freud):
La concezione metapsicologica tende ad affermare il primato del subconscio sulla coscienza, facendone un
tentacolo di una realt spiritualista trascendentale contrapposta alla realt materiale, come in Myers, oppure
un tentacolo di una realt sotterranea, immanente alla realt materiale, in una sorta di panteismo ugualmente
spiritualista.
26 Entretiens, p. 84 (anche la citazione successiva); la citazione precedente, ibi, 82.
25
27 Si veda in proposito la monumentale antologia a cura di lemire Zolla, I mistici, e in particolare lampia
Introduzione dello stesso Zolla, pp. [5]-87.
28 Frammenti e studi 1799-1800, n. 671, in NOVALIS, II, p. 773.
29 RIMBAUD, pp. 135, 137, 143 e 145.
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Nel 1930 il Secondo manifesto del Surrealismo segna per la fine della Rvolution surraliste e della fase pi vitale del movimento. Con leccezione di Lautramont, nel suo furore distruttivo Breton sconfessa tutti i suoi padri spirituali, perfino Rimbaud:
Tengo a precisare che, secondo me, bisogna diffidare del culto degli uomini, per
quanto grandi possano apparire. A parte uno solo: Lautramont, non ne vedo alcuno
che non abbia lasciato qualche traccia equivoca sul suo cammino. Inutile discutere ancora su Rimbaud: Rimbaud si ingannato, Rimbaud ha voluto ingannarci. colpevole davanti a noi di aver permesso, di non aver reso completamente impossibili certe interpretazioni disonoranti del suo pensiero, tipo quella di Claudel,
ovvero quella del mistico allo stato selvaggio32. Ma, certo, le definizioni
del Surrealismo che precedono e seguono il passo citato hanno, ancora una
volta, un sapore fondamentalmente mistico:
Tutto porta a credere che esista un punto dello spirito da cui la vita e la morte, il reale
e limmaginario, il passato e il futuro, il comunicabile e lincomunicabile, lalto e il basso
cessano di esser percepiti come contraddittorii. Ora, sarebbe vano cercare, alla base
dellattivit surrealista, altro movente che non sia la speranza di determinare questo punto.
[]
Lidea di surrealismo tende semplicemente al recupero totale della nostra forza psichica con un mezzo che non altro se non la discesa vertiginosa in noi stessi, lilluminazione sistematica dei luoghi nascosti e loscuramento progressivo degli altri luoghi, la
deambulazione perpetua in piena zona interdetta.
30
FRIEDRICH, p. 64.
NADEAU, p. 200.
32 Secondo Manifesto, p. 67: le due citazioni seguenti, pp. [64] e 75.
31
Nel 1963 uno studioso della mistica di ogni tempo come lemire Zolla porr esplicitamente e in termini assai diversi il rapporto tra misticismo e marxismo:
Per i marxisti il misticismo o anarchica incapacit di incanalare la rivolta nellunico
solco che la storia offre, pertanto collaborazione di contraggenio con la societ da modificare, oppure semplice appendice di unistituzione ecclesiastica; essi danno definizioni
false ma mirano giusto, poich il mistico potrebbe essere tollerato soltanto nel Regno
della Libert, dove anzi sarebbe labitante naturale, laddove chiaramente riesce fastidioso
nel tempo delledificazione della libert mediante esasperazione della servit35.
33 Ma loriginale francese ha tous les interdits e presenta dunque anche una significativa coincidenza lessicale con la zone interdite del 1930.
34 Discorso al Congresso degli scrittori, in BRETON 2003, pp. [165]-172 (a p. 172): per la seconda citazione, cfr.
RIMBAUD, p. 349: Ha forse dei segreti per cambiare la vita?; per quanto invece riguarda la prima, ricorda RAYMOND, pp. [277]-278, che si tratta della celebre frase delle Glosse a Feuerbach, in cui Marx afferma che ora
di trasformare un mondo che da troppo tempo e vanamente abbiamo tentato di spiegare.
35 I mistici, p. 8.
36 Manifesto, p. 12.
37 RIMBAUD, p. 347: La vraie vie est absente; Manifesto, p. 49: Lexistence est ailleurs.
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PAOLO ZOBOLI
BIBLIOGRAFIA
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