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Beni culturali appunti delle lezioni

Lezione 12/10
La prima cosa che ci chiediamo all’inizio del corso di beni culturali è : “Cosa determina che un’artista sia
un’artista?” – “ Che cosa genera valore e com’è riconosciuto ?” .

Possiamo dire che l’artista non si riconosce da solo, ma c’è sempre una terza figura che riconosce all’artista
un valore , nel nostro caso possiamo dire che i musei legittimano i documenti di esistenza per tutto quello
che un’artista ha condotto nella sua vita. La legittimazione dell’arte avviene attraverso quest’istituzione .

I musei sono luoghi che hanno come oggetto l’espressività dei beni culturali

Ma cosa sono i beni culturali?

I BENI CULTURALI SONO TESTIMONIANZE MATERIALI E IMMATERIALI AVENTI VALORE DI CIVILTA’

Queste sono le testimonianze che troviamo all’interno dei musei, i musei si differenziano a seconda di
quello che contengono come : musei archeologici, musei d’arte, musei delle scienze e della tecnica etc.. ma
hanno in comune che gli oggetti presenti all’interno sono testimonianze aventi valore di civiltà . Il museo
è il luogo che accoglie tutte queste testimonianze.

Il museo moderno nasce con la Rivoluzione Francese e con l’idea che tutti gli uomini senza distinzione
alcuna abbiano diritto ad ammirare i capolavori dell’arte, era l’idea illuministica di educare le masse e non
separarle , infatti le collezioni dei re e dei nobili vengono confiscate e dichiarate come proprietà del popolo.
Con questo spirito nasce nel 1793 a Parigi il Museo del Louvre : ove le opere d’arte custodite in quel museo
pubblico sono patrimonio di tutti, e la loro conservazione è un patrimonio importantissimo perché è
proprio l’istituzione culturale del museo che rende possibile la diffusione della cultura e dell’arte a un
numero esteso di persone .

Il compito dei musei è innanzitutto la conservazione degli oggetti e delle opere d’arte e la loro cura
attraverso il restauro o altri tipi di intervento.

Abbiamo detto che i beni culturali sono delle TESTIMONIANZE MATERIALI , queste devono essere:

 Visibili
 Fruibili

La testimonianza materiale sono oggetti che hanno valore storico che può essere archeologico o demo-
etno antropologico.

“Qual è la differenza tra arte in italia e arte italiana?”

 Arte in Italia: Per la storia dell’arte quando si pronuncia la frase arte in Italia si intendono tutte le
opere che sono presenti in Italia geograficamente e che sono testimonianze materiali prodotte in
Italia, anche in epoche diverse.
 Arte italiana: l’arte italiana richiama lo STILE – che è considerato italiano. Quando parliamo di stile
facciamo riferimento a un momento in cui nella storia dell’arte si sono formulati dei temi invarianti
che si son sempre ripresi nella storia dell’arte e hanno costituito un valore come ARTE ITALIANA .
A tal proposito possiamo far riferimento a Dante per la letteratura , e per la pittura possiamo far
riferimento a GIOTTO e CIMABUE . Giotto e Cimabue hanno inventato il LINGUAGGIO ARTISTICO
ITALIANO.
Durante l’Impero romano, l’Italia fu al centro di una cultura artistica che per la sua prima volta creò
un linguaggio universalmente omogeneo per il mondo europeo e mediterraneo . Ma solo
attraverso Giotto definiamo uno stile di quello che è l’arte italiana.
Innanzitutto possiamo dire che Giotto di bordone portò a compimento il rinnovamento intrapreso
dal maestro nella bottega di Cimabue. Dante scrisse nel XI canto del Purgatorio:
“ Credette Cimabue ne la pittura, tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, sì che la fama di colui è
scura” questo sta ha significare che Giotto superò notevolmente il maestro Cimabue , questo
perché inaugurò uno stile nell’arte.

Lo stile che caratterizza l’arte italiana, proposto da Giotto ha a che vedere con i seguenti punti:

 VOLUME: Egli promosse una svolta innovativa rispetto all’arte bizantina che dominava lo
stile figurativo del tempo; lo stile bizantino presentava le figura bidimensionali e frontali
sacre, con giotto invece LE FIGURE SEMBRANO PRENDER VITA IN UN CONTESTO REALE
CON UNA PARTICOLARE RESA VOLUMETRICA DEI CORPI TRAMITE UN ACCENTUATO
CHIAROSCURO
 SPAZIO NEL QUADRO NON SEMBRA PIU’ TOTALMENTE BIDIMENSIONALE, C’E’ INDICE DI
PROFONDITA’ : Giotto era capace di ambientare le proprie scene in un ambiente
architettonico fittizio, disegnato secondo una prospettiva ed uno scorcio laterale, non vi
sono più gli sfondi oro o a tinta unita ma ambientazioni quotidiane
 COLORE
 I PERSONAGGI RAPPRESENTATI ASSUMONO CARATTERI REALISTICI : Questo è dato anche
grazie alla modalità in cui Giotto rappresentava le emozioni dei personaggi
 SPERIMENTAZIONE E PROGETTAZIONE: inoltre Giotto prima di procedere al lavoro
progettava le sue opere, studiandole attentamente e solo dopo averle progettate si
metteva all’opera per realizzarle

Possiamo vedere come in Giotto emerge uno dei temi fondamentali che accompagnerà tutta la storia
dell’arte : il tema della rappresentazione dello spazio , nelle varie epoche vediamo come gli artisti hanno
un modo diverso di concepire lo spazio pittorico:

 In epoca bizantina abbiamo un ambiente assente, ove lo sfondo era dato dalla tinta unita del color
oro che simboleggiava la potenza divina, e la ricchezza di dio, l’oro era un colore astratto e
luminoso – figure frontali – bidimensione – elementi iconografici fissi
 Con Giotto notiamo una diversa rappresentazione dello spazio, ci si inizia ad interrogare sulla
prospettiva sino ad arrivare alla costruzione di sfondi architettonici e paesistici, riducendo
notevolmente la scuole pittoriche che lavoravano con le tavole a fondo oro – figure in diverse
angolazioni
 Piero della Francesca poi, nel 1400 scrisse il De prospectiva pigendi un tattato scritto in volgare
legato alla prospettiva del dipingere, l’opera è divisa in tre parti :

 IL DISEGNO: ossia come dipingere le singole figure


 IL COMMENSURATIO : come disporre le figure nello spazio
 E IL COLORO: come colorarle

Il saggio si concentra sulla seconda parte esaminando la proiezione delle superfici, dei corpi geometrici e
dei volumi più complessi, come le parti del corpo umano, indagate cercando un fondamento scientifico
della loro rappresentazione.

L’opera risulta essere uno dei trattati più importanti nel Rinascimento e rispetto al De pictura di Leon
battista alberti, aveva un tono molto più tecnico e pratico e si rifaceva ad argomenti di geometria solida .
Si delineò anche una prospettiva con il punto di fuga centrale che era simboleggiava la visione
antropocentrica dell’uomo .

Con Giovanni Battista Pianesi nascerà la prospettiva con il doppio punto di vista , accidentale .

Lezione 26/10
Quando parliamo di beni culturali facciamo riferimento a testimonianze materiali e immateriali, poiché
ogni concetto come può essere una poesia, un testo scritto, l’idea di un dipinto, se tradotta in un oggetto
che fissa la sua trascendenza allora potrebbe essere riconosciuto come bene culturale .

Quando si parla di beni culturali si fa anche riferimento al concetto di PERIODIZZAZIONE

PERIODIZZAZIONE NELLA STORIA DELL’ARTE ITALIANA:

Perchè è importante la periodizzazione?

Giorgio Vasari:

Per rispondere a questa domanda dobbiamo far riferimento a Giorgio Vasari, egli coniò il termine
MANIERISMO, manierismo significa rifarsi alla maniera dei grandi. Maniera è sostanzialmente sinonimo di
Stile , lo stile di un artista dominante in un epoca.

Con quest’accezione Vasari scrisse la sua opera più importante : LE VITE ossia Le vite dè più eccellenti
pittori, scultori e architettori . Le vite sono composte da 2 edizioni. E sono una serie di biografie di artisti .
Il trattato fu pubblicato nel 1550 ed ebbe uno straordinario successo che spinse l’autore a creare una
seconda edizione ampiamente ingrandita e revisionata, pubblicata nel 1568.

E’ il primo libro organico che ci è pervenuto inerente alla periodizzazione dell’arte non che una fonte di
notizie bibliografiche di artisti a cavallo tra il Medioevo e il Rinascimento, con interessanti informazioni su
opere d’arte che son state disperse, perse, distrutte.

In questo libro Giorgio Vasari mette il punto su una questione mai analizzata prima d’allora : GLI ARTISTI.
Oltre a dare un primissimo punto di vista sulle opere d’arte si concentra anche sugli aspetti personali degli
artisti, sui loro pregi e difetti, che molto spesso si mescolano ad una narrazione che mischia realtà e
leggenda. Al giorno d’oggi vasari viene considerato il primo storico dell’arte mai esistito, perché ha posto le
basi per la creazione della figura di Storico dell’arte .

Le biografie scritte da vasari sono strutturate da un punto di vista di narrazione PIRAMIDALE ponendo al
vertice della narrazione MICHELANGELO come artista migliore in assoluto, infatti Vasari mette a paragone
tutti gli artisti con Michelangelo, e secondo lui tutti gli artisti avrebbero dovuto rifarsi alla sua Maniera.
Vasari afferma che la storia dell’arte è in continuo progresso e facendo un resoconto di tutti gli artisti egli li
trova tutti bravi ma sente che c’è qualcosa che non va , tranne in Michelangelo artista che: HA CREATO LA
FORMA NUOVA, LA CAPACITA’ DI DISEGNARE LA FORMA UMANA .

Il testo Le Vite del Vasari sono un bene culturale preziosissimo , attraverso questo scritto noi abbiamo un
resoconto specifico anche di dove erano posizionate le opere d’arte nel 1500, specialmente per quanto
riguarda i BENI MOBILI , che in certi casi non sono più in quel punto.

La struttura narrativa delle vite del vasari è importante perché parla degli artisti con lo stesso linguaggio
della letteratura Toscana del 1300, riprendendo lo stile di Boccaccio.

Un aneddoto interessante è quello sul crocifisso di Donatello e il crocifisso di Brunelleschi:

Intorno al 1408 lo scultore rinascimentale Donatello , all’epoca 20enne, dipinse il Crocifisso ligneo per la
Chiesa di Santa Croce . Secondo un aneddoto raccontato da Giorgio Vasari nelle sue vite, Donatello chiese a
Filippo Brunelleschi, che era suo grande amico, di esprimere un suo parere in merito a quest’opera e questi,
ruvido e schietto gli rispose che sembrava avesse messo in croce un contadino e non un corpo simile a
Gesu Cristo . Donatello rimase offeso da questo commento e gli rispose che è molto più facile criticare che
fare. Sicchè Brunelleschi scolpì a sua volta un crocifisso identificato da Vasari come il Crocifisso di Santa
Maria Novella , e chiese a Donatello di poter andare a casa sua a vederlo, il quale rimase senza parole e
talmente colpito dalla perfezione della scultura che lasciò cadere le uova , il pane e il formaggio, ossia le
vettovaglie che stava portando per il pasto con l’amico affermò “ a te è conceduto fare i Cristi, et a me i
contadini “

Con questo aneddoto possiamo notare anche la il senso dell’umorismo , simile a ciò che faceva boccaccio
con l’ironia .

Le vite del vasari, però non sono quello che propriamente si definisce come storia dell’arte , perché la
storia dell’arte inizia nel 1700 con Winckelmann .

Notiamo che Donatello rispetto a Brunelleschi è interessato alla rappresentazione dell’uomo reale , fuori
dalli schemi , è un arte meno celebrativa la sua . Non ambiva alla rappresentazione del bello ideale,
voleva cogliere l’osservazione reale dell’uomo .

Vasari inoltre nel suo testo fa una citazione molto particolare ossia “ DOLCE PROSPETTIVA”, è ovvio che
Vasari sta parlando di un artista molto importante del 1400 : Paolo Uccello, che è l’inventore della dolce
prospettiva. Vasari dice di paolo uccello che egli stava tutta la notte nello scrittoio per trovar i termini della
prospettiva e che quando lo chiamava la moglie a dormire egli le diceva : Oh che cosa dolce è questa
prospettiva. Vasari lo descrive come un uomo che tanto si è affannato sui problemi e le regole della
prospettiva da rovinarsi il carattere, poiché risultava esser: solitario, strano e malinconico. Egli teso ad
indagare la prospettiva ha sacrificato la bellezza delle figure e introdotto nelle opere “un non so che di
stento, secco, di difficile, e di cattiva maniera che muove a compassione che le guarda piuttosto che
meraviglia “ , Vasari afferma che si rovinò anche economicamente per indagare sulla prospettiva.E
possiamo far riferimento alla

Battaglia di San romano : Paolo uccello è uno sperimentatore della prospettiva. Ove possiamo ben vedere
che l’artista volle adattare la regola della visione bioculare e la costruzione di diverse diagonali convergenti
su un unico punto di fuga, il suo intento non era il realismo, come era solito adoperare Masaccio. Egli
propone diversi punti di vista delle figure , tant’è che è abolito l’unico punto di vista , infatti sulla scena
sono giustapposti più fuochi visivi . Vasari definì queste tavole come delle giostre , ove la drammaticità
dell’evento bellico si trasfigura per effetto della trascrizione geometrica delle forme naturali e per l’enfasi
dei tracciati prospettici in una surreale guerra araldica , da cui è assente il vero pathos .

Nel 1400 con la nascita della prospettiva la figura dell’artista inizia a sganciarsi dalla corporazione delle arti
manuali , la grande rivoluzione vi è stata nell’abbracciare una nuova idea di arte scientifica e oggettiva:

 La prospettiva ha sia un carattere simbolico ma anche un carattere di visione oggettiva e


scientifica della realtà , questo lo afferma l’autore Erwin Panofski, affermando che nel tempo la
prospettiva ha assunto due caratteri ben distinti e contraddittori . I pittori italiani del 1400
ritenevano questo sistema essenziale per fornire una rappresentazione oggettiva della realtà , che ,
grazie al punto di fuga centrale, si distaccava dalla visione casuale del singolo spettatore e
acquistava al contempo una funzione simbolica. Al contrario, artisti di altri paesi o vissuti nei secoli
successivi hanno utilizzato la prospettiva per dare un’interpretazione soggettiva della realtà :
spostando il punto di fuga, essi hanno ottenuto composizioni più dinamiche e coinvolgenti per lo
spettatore.
Lezione 02/11
Nella scorsa lezione abbiamo visto l’importanza del testo “ Le vite “ di Giorgio Vasari , la costruzione
narrativa delle sue biografie che è definita secondo uno schema piramidale ove al vertice c’è Michelangelo ,
tutti gli artisti che vengono citati nelle Vite del Vasari sono sorpassati perché l’artista non si deve
interrogare solo ed esclusivamente sul tema della Mimesi : ma sul linguaggio stesso dell’arte. Non c’è
bisogno di interrogarsi sui temi della : natura, storia, neoplatonismo, poiché l’artista si deve RIFARE A
MICHELANGELO , deve veicolare il linguaggio di Michelangelo . La scrittura adottata dal Vasari nelle Vite è
pari a quella del racconto simile alle novelle di Boccaccio- non canonico.

Un altro personaggio importante quando si parla di periodizzazione è L’Abate Luigi Lanzi

Abate Luigi Lanzi:

Se nella logica della periodizzazione Vasari intende una: successione di biografie degli artisti diversi tra loro,
associate alla storia della forma , mescolando la personalità dell’artista alle opere che l’artista faceva ,
creandone una narrazione .

L’abate Luigi Lanzi è uno scrittore, archeologo di fine 1700 e inizi 1800 che scrive sull’arte italiana un’opera
sulle Scuole Pittoriche italiane , egli ha un’intuizione originale ossia: individuare dei caratteri comuni in un
artista e vedere, nel corso dei suoi spostamenti se è stato o ha influenzato le diverse scuole pittoriche
presenti in italia.

Per l’abate lanzi è importante lo studio sulle scuole pittoriche come quella umbra, quella veneta, quella
toscana, quella lombarda etc… Poiché ad ogni scuola di riferimento vi sono degli artisti specifici con
particolari specifici , caratterizzanti lo stile di quella scuola , infatti, ad esempio, si parla di scuola lombarda
prima e dopo Leonardo .

Lanzi inaugurò un nuovo disegno storico dell’arte italiana anche se legato ai canoni estetici del classicismo,
rivalutò i primitivi come momento iniziale di una storia unitaria, culminata nel Rinascimento e giunta fino ai
suoi giorni.

L’abate lanzi apportò nel dibattito culturale il tema del nomadismo degli artisti, ecco perché si fa così
geniale il suo approccio di guardare l’arte. Il nomadismo fa si che si crei una platea di artisti su cui artisti di
altre nazioni o di altre scuole fanno riferimento.

Per lui non era interessante lo studio della biografia dell’artista, egli voleva studiare i periodi dell scuole e
che artisti frequentavano maggiormente i grandi, come Mantegna. Ecco come Lanzi da un primo senso e
metodo a come dovrebbe esser fatto lo studio della storia dell’arte.

Egli sti interroga se mai le opere e lo stile di Mantegna abbiano mai influenzato gli artisti che aveva
incontrato Mantegna nei diversi viaggi. A tal proposito possiamo far riferimento all’opera

L’orazione nell’orto” di Mantegna a confronto con quella di Bellini :

Orazione dell’orto di Mantegna :

L’orazione nell’orto di mantegna richiama l’ambientazione evangelistica : della preghiera di Cristo nell’orto
degli ulivi, la notte che fu tradito da Giuda. I personaggi sono posti in una natura arida, spoglia e piena di
rocce. Gesù è inginocchiato su un masso intento a pregare mentr i discepoli sono addormentati in riva a un
fiume e sembrano far parte del paesaggio vero e proprio. Sullo sfondo il paesaggio è roccioso e amplifica il
sapore classico e l’effetto drammatico dell’episodio evangelico. Lo stile del Mantegna è riconoscibile dalle :

 linee dure e intense, dai colori accesi e contrastati,


 una luce nitida e tagliente che nelle opere concorrono a creare atmosfere sospese e
suggestivamente emozionali,
 il vigore monumentale dei corpi e le muscolature aspre e secche che troviamo frequentemente
 l’espressività molto realistica ,
 la veduta prospettica e la propensione verso la rappresentazione paesaggio,
 la definizione dei dettagli che accolse dalla pittura fiamminga senza contraddire lo stile classico

Orazione dell’orto di Bellini :

La composizione di bellini ricalca fedelmente quella del Mantegna, solo che in questo caso il Cristo appare
un piccolo angelo che gli mostra il calice , simbolo deucaristico della Passione . La scena è ambientata in un
paesaggio molto più naturale e le due città che si scorgono sullo sfondo , una a destra e l’altra a sinistra
non sono più presentate come erudite rievocazioni dell’antichità romana ma presentano reali costruzioni
del tempo. Egli rappresenta gesù privo d’aureola come a voler evidenziale la condizione di prostrazione ,
profondamente umana , che il Cristo stava vivendo in quel momento drammatico della sua vita. Lo stile di
Bellini ha subito da subito l’influenza del mantegna. Il processo di liberazione del colore dal disegno diede
vita alla pittura tonale fondamento dell’arte veneta, e si dimostrò fondamentale l’incontro di bellini con
Antonello da messina, dal quale imparò a definire le forme senza l’intervento della linea e a modellarle
solo con la luce . Il passo grande che fa bellini è comprendere il linguaggio del comportamento dei
personaggi, egli è stato influenzato notevolmente dalla pittura di Antonello da messina . Infatti antonello da
messina ha influenzato tutta la pittura veneta

Inoltre L’abate Lanzi fa anche riferimento all’epoca lombarda che ha due tipi di pittura :

 nel 1400 pittura di discendenza gotica – collegate ai modi fiorentini, ferraresi e padovani
 Dopo Leonardo con uno stile che si rifà a leonardo , e una pittura totalmente diversa

Anche Antonello da messina che è una delle figure cardine del 1400 italiano è stato un’artista che riuscì a
conciliare molte tradizioni stilistiche come :

 quella fiamminga con la sua luce e il suo naturalismo e


 quella italiana con l’antropocentrismo tipico anche nella prospettiva e la compostezza formale

Sappiamo che Antonello da Messina ha trascorso qualche decennio a napoli alla bottega del Colantonio,
pittore influenzato dall’arte spagnola e provenzale e soprattutto da quella fiamminga , alla matrice
fiamminga a cui si ispira Antonello si affiancano gli stilemi rinascimentali , uno degli stilemi più comuni dello
stile fiammingo sono i ritratti , ove vediamo come la luce diviene uno dei tratti principali dello stile . Da
Piero della Francesca invece, apprende lo studio della prospettiva e la geometria dello spazio .

Possiamo dire che l’invenzione dell’Abate Lanzi riguarda principalmente l’intuizione che la periodizzazione
non può essere fatta per biografie , ma per influenze GEOGRAFICHE

Lezione 16/11
Nella scorsa lezione abbiamo affrontato come l’abate lanzi tende ad affrontare il problema della
periodizzazione, egli lo fa attraverso uno scritto riguardante le scuole artistiche pittoriche , di importanza
regionale. Egli concentra il suo pensiero sull’influenza che quel tipo di scuola artistica può avere prima e
dopo il passaggio di un determinato artista . La personalità creatrice , l’artista, nel momento in cui gira per
l’italia influenza anche altri modi di vedere, altre scuole, di regione in regione.

Il taglio che l’abate lanzi da allo studio : è il concentrarsi sulle scuole : umbre, lombarde, etc.. Ogni scuola
aveva la sua specificità e ogni scuola aveva il suo maestro di riferimento,
L’originalità dell’abate lanzi è che ad esempio: Raffaello quando lascia la sua città umbra e va a Firenze a
misurarsi con i grandi, e gli influenza in un certo modo, cosi come influenzerà anche i romani.

La personalità creatrice ossia l’artista nel momento in cui entra in contatto con altre realtà e altre scuole
influenza le altre scuole.

Leonardo a Milano influenza tantissimo la scuola Lombarda.

Possiamo parlare di storia dell’arte con Johann Winckelmann

Johann Winckelmann:

Egli è stato il primo storico dell’arte propriamente detto .

Se l’abate Lanzi e Vasari si occuparono degli artisti , loro non sono stati degli storici dell’arte veri e propri
perché si occupano solo dello studio degli artisti : Vasari si occupa delle vite degli artisti mentre l’abate
lanzi si occupa delle scuole

Egli realizza una storia dell’arte molto importante per lo studio e anche per gli studi futuri

Winckelmann fa una trattazione organica attraverso un MODO SCIENTIFICO e CRONOLOGICO per


RICOSTRUIRE LA STORIA DELL’ARTE . L’interpretazione delle sue fonti mirerà ad esaltare l’arte classica .

Una successione degli eventi in maniera organica, ove il compito dello storico è attraverso un metodo
scientifico ricostruire quella che è il contesto e i contesti di cui stanno trattando , è ovvio che poi la storia
può essere interpretata dallo storico ad esempio:

Ci sono storici che hanno studiato le carte della seconda guerra mondiale e son negazionisti, negano quello
che è successo

Ovviamente non sempre il risultato è a-critico, c’è sempre un’interpretazione delle fonti che aveva

E Winckelman attraverso le fonti che aveva ha creato una storia dell’arte che tende ad esaltare l’idea del
classico , egli ci dice che gli antichi romani ( winckelmann è quello che ha scoperto pompei ) attribuiva alle
opere d’arte romane un valore assoluto, non sapendo che quelle opere erano COPIE GRECHE .

I ROMANI NON AVEVANO UNA SENSIBILITA’ ESTETICA

PER I ROMANI NON ERA IMPORTANTE AVERE L’OPERA ORIGINALE

Il romano non aveva sensibilità estetica perché : i senatori romani, i generali romani non avevano sensibilità
estetica prendevano il busto o il fisico di una persona più giovane e sopra ci mettevano il loro ritratto, i
romani sono i più grandi nella ritrattistica scultorea, ritrattistica romana sono una ripresentazione delle
maschere funebri romane, quando una persona moriva veniva realizzato un calco in gesso della persona
morta , da queste maschere che sono un prodotto oggettivo e non artistico, gli scultori si sono inventati
quello che è il ritratto. A seconda del periodo storico abbiamo un diverso tipo di ritrattistica:

All’inizio è molto realistica

Quando i romani entrano in contatto nel III secolo, II secolo, con la cultura greca, le opere sono più
raffinate, le opere che si facevano far fare un busto alleviavano tutti i difetti per far emergere sono una
forma perfetta

I ritratti romani sono la loro più grande espressione in campo artistico

-Winkelmann -Nello scavo di pompei sono rinvenute anche le opere che erano delle copie dell’antica
grecia .
Ricapitolando il discorso : Winkelmann scava pompei, a pompei trova delle opere romane e a quelle opere
romane da un valore assoluto, ma in realtà si scopre che quelle opere erano copie del periodo precedente
Greco.

Doriforo di Policleto : E’ l’opera più importante del V secolo a.C dell’arte greca , da quest’opera dipendono
e discendono tutte le opere del periodo classico che diventeranno classicismo o neoclassico, quest’opera
rappresenta l’idea della perfezione del BELLO IDEALE che era lo SCOPO DELL’ARTE IN GRECIA nel V secolo
a.C.

L’autore non si limita a creare una forma bella esteticamente ma attraverso quello che si chiama il CANONE
POLICLETEO : cioè quel sistema di misurazione del corpo ove Policleto di dimostra che il CORPO E’ SETTE
VOLTE LA SUA TESTA, e all’interno del corpo vi sono una correlazione tra le parti . il corpo umano è
geometrico e razionalizzarto, e geometrico. Il compito dell’artista è quello di rendere evidente
L’ARMONIA che HA IL CORPO DENTRO DI SE- EVIDENZIARE L’ARMONIA DEL CREATO, e d’altra parte
L’ESSERE RAZIONALE DEL CORPO NON DEV’ESSERE RIGIDO , ma il corpo deve muoversi NELLO SPAZIO.

Policleto crea :

 il PONDUS : tutto il peso del corpo viene scaricato sulla gamba destra mentre la gamba sinistra è in
movimento - FORZA PESO
 CHIASMO : cosi come la gamba va all’indietro il braccio corre sul fianco, alla gamba rigida
corrisponde il braccio piegato, Il fatto che ci debba essere uno schema ad X di equilibrio, fa
riferimento a dei precetti che policleto individua e troveremo sia nell’Augusto di Prima porta ma
anche nel David di michelangelo (1500 ). IL CHIASMO E’ IL RITMO INCROCIATO in grado di
conferire una estrema naturalezza alla rappresentazione. Si evincono dei rapporti di TENSIONE e
RILASSAMENTO nel corpo del Doriforo. La gamba destra è tesa e corrisponde alla spalla sinistra
che è in tensione e viceversa. Ogni tensione trova la sua contrapposizione . Questo tipo di Ritmo ci
dona un certo DINAMISMO che annulla ogni STATICITA’ che era un elemento tipico della statuaria
arcaica

Il Doriforo ( portatore di lancia ) è una scultura marmorea databile della fine del II secolo a.C e l’inizio del I
secolo a.C, la scultura in marmo che troviamo è la miglior copia romana ritrovata negli scavi di pompei.
Copia di un originale Doriforo bronzeo dell’età classica eseguito da Policleto databile intorno al 450 a.C.

ICONOGRAFIA: L’opera raffigura Achille con la lancia, nudo in posizione ove avanza leggermente sollevando
il braccio sinistro, col quale tiene una lancia appoggiata sulla spalla. L’anatomia appare regolata dalle
proporzioni del canone con un grande equilibrio formale- Chiasmo

La particolarità di quest’opera fu che per realizzarla Policleto precedette ad una serie di misurazioni per
arrivare alla concezione di un modulo matematico, che LEGASSE LE DIVERSE PARTI ANATOMICHE . Le
scoperte di Policleto vennero trascritte in un perduto trattato intitolato “CANONE” di cui oggi vi son note
solo citazioni di autori successivi, in cui si evince che cosi come accadeva in architettura con la concezione
modulare ( si pensi al canone dorico, ionico ) cosi Policleto arriva alla conclusione che STABILITA LA
MISURA DI UN ELEMENTO TUTTE LE PROPORZIONI SI POSSANO CALCOLARE ARMONIOSAMENTE. Ad
esempio nel doriforo la testa è 1/8 dell’altezza , mentre 3/8 sono occupati dal busto

Quando i romani entrano in contatto con i greci, scoprono la bellezza dell’arte a tal punto che Cicerone fu
uno dei primi collezionisti d’arte, i romani hanno conquistato i greci, ma i greci hanno sottomesso i romani
e come l’hanno fatto ? Attraverso L’ARTE.

ARTE ROMANA PRIMA DEL CONTATTO CON I GRECI RITRATTO -


ARTE ROMANA DOPO IL CONTATTO CON I GRECI : le botteghe romane creano le copie che poi vendono ai
ricchi senatori romani e altri, non era importante avere la COPIA originale dell’opera per i romani. il vero
doriforo è in BRONZO non in marmo ( è andato perso )

La sensibilità dei romani NON E’ TANTO COLLEGATA ALL’ARTE QUANTO ALLE FORME .

Non riconoscevano IL VALORE DEL PEZZO UNICO

Augusto di Prima porta : Fatto 500 anni dopo il Doriforo di Policleto. I sec a.C e I sec. D.C .

L’Augusto di Prima porta è noto anche come Augusto Loricato. La statua dell’imperatore è raffigurata in
piedi, con il braccio destro alzato e il gesto di attirare l’attenzione del pubblico: si tratta della posa con cui si
richiedeva il silenzio prima dell’ablocutio ( incitamento all’esercito prima della battaglia- discorso formale
alle truppe) la figura indossa una corazza decorata riccamente al di sotto della quale porta la tunica corta
militare. Sulla gamba destra è riportato un bambino ossia Eros a cavallo di un delfino. Eros era figlio di
Venere e il delfino è un omaggio a venere.

La statua riprende la corrente neoattica, tipica dell’epoca, ispirandosi all’atteggiamento equilibrato del
Doriforo di Policleto ADATTANDOLO ALL’ARTE ROMANA . Centrale è la simbologia dei rilievi sulla corazza

NEOATTICO o NEOATTICISMO: è una fase della scultura iniziata nel II secolo a.C e conclusasi nel II secolo
d.C. Attraverso di esso la cultura greca si diffonde in occidente con una rivolta prevalentemente alla
clientela romana. Il termine venne coniato da Heinrich Brunn nel 1853 per differenziare le opere degli
artistiche di età ellenistico-romana DAGLI ORIGINALI DEL V-IV SECOLO a.C ai quali si ispiravano i Romani.
Il fenomeno delle copie nasce all’inizio del I secolo a.C per progredire tecniccamente e come
specializzazione all’interno delle botteghe fino al periodo di Augusto

L’imperatore romano decide di creare una FIGURA DELL’IMPERATORE questa figura dell’imperatore la va a
recuperare dall’opera più importante Greca: DORIFORO: principio di BELLEZZA e ARMONIA.

Se con il Doriforo di Policleto abbiamo la concezione del BELLO IDEALE, nell’ Augusto di prima porta
abbiamo la stessa idea del Pondus, Chiasmo, Del bello ideale, grazie ed equilibrio ma abbiamo il passaggio
da bello ideale a BELLO STORICO. Il braccio alzato di Augusto simboleggia il gesto di un discorso fatto in
mezzo alla folla, di un uomo che tenta di zittirla attraverso il gesto. La scultura ha un’AUTOREVOLEZZA
ASSOLUTA. Lo scultore non ha fatto un’opera di NEOCLASSICISMO. Non si è limitato a riprendere l’opera
paro paro e rifarla ( neoclassico ) , qui parliamo di CLASSICISMO AUGURSTEO

La differenza tra :

CLASSICO: Classico sono tutte quelle opere dell’arte greca. V secolo a.C.

CLASSICISMO: Parliamo di classicismo ogni qual volta c’è il recupero del classico ma questo recupero viene
rielaborato , in questo caso dallo scultore – esempio è nell’augusto di prima porta oppure un altro
riferimento lo possiamo trovare nel David di Michelangelo opera del 1500- noi parliamo di Classicismo di
Michelangelo, vi sono le stesse e identiche distanza : Pondus, Chiasmo – Michelangelo non ha mai copiato
Policleto, parliamo del David come di un’opera che recupera il concetto del classicismo, prende il classico e
lo rielabora , la novità del David di Michelangelo che risulta essere l’emblema fiorentino , è perché vi è
l’assoluta concentrazione sulla figura in quanto EROE. Se il doriforo di Policleto è un’atleta e l’augusto di
prima porta è un imperatore, il David di Michelangelo è un eroe. E’ LA CONCENTRAZIONE DELL’UOMO E IL
SIMBOLO DELL’EROE NELL’AFFRONTARE QUELLE CHE SONO LE AVVERSITA’ . ALL’IDEA DI BELLO IDEALE
CLASSICO MICHELANGELO LO SOSTITUISCE COL BELLO EROICO. La consapevolezza dell’uomo e il
trattamento che lui fa, è dal PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO sulla scultura laddove al bello ideale i romani
creano un altro principio di bello MICHELANGELO FA UN’ALTRA COSA. Attraverso il pondus e il chiasmo e
la bellezza classica, Michelangelo genera un nuovo linguaggio
NEOCLASSICO: E’ la RIPROPOSIZIONE A-CRITICA DEL CLASSICO si prende il bello ideale e si vuole riprodurre
il bello ideale come VALORE ASSOLUTO.

Il concetto che voleva sottolineare Winckelmann dopo lo scavo archeologico a Pompei, consiste nel dare
all’IDEA DEL BELLO IL VALORE ULTIMO DELL’ARTE- Con Winckelmann nasce l’estetica o la filosofia dell’arte.
Winckelmann utilizza la Storia dell’arte per sottolineare che bisogna rifarsi al periodo classico per capire
cos’è arte e cosa non lo è. Perché per Winckelmann ARTE E’ E SARA’ SEMPRE IL RIFARSI ALLE ISTANZE DEL
CLASSICO- BELLO IDEALE E TUTTI I NESSI E CONNESSI.

Concludendo il discorso della periodizzazione nella storia dell’Arte abbiamo visto che :

Per Vasari: per periodizzazione si intende la costruzione di un libro : Le Vite che mette al vertice di questa
ricostruzione biografica e non storica, LA FIGURA DI MICHELANGELO. Finalità di dire che con Michelangelo
siamo arrivati al massimo

Per L’abate Lanzi : la periodizzazione è l’influenza dettata dal nomadismo degli artisti. Di come
determinavano l’influenza nelle SCUOLE PITTORICHE.

Per Winckelmann: il concetto è che la periodizzazione ha un senso perché il senso ultimo che
Winckelmann vuole dimostrare è che LA BELLEZZA DELLE OPERE D’ARTE E’ DIRETTAMENTE
PROPORZIONALE DI QUELLA MATRICE CLASSICA DA CUI DIPENDONO TUTTE LE ALTRE FORME .

Cosi come dopo il Classico c’è un periodo di Decadenza che era il periodo Ellenistico dell’arte Greca –
BAROCCO ANTICO cosi dopo la grandezza di Michelangelo e Donatello abbiamo la decadenza del
Rinascimento con il BAROCCO . Cosi come i romani recuperando l’arte greca dandogli una nuova linfa
dando una nuova barra di navigazione, cosi i contemporanei, e gli artisti della fine del 1700 non possono far
altro che ELIMINARE IL BAROCCO per rifarsi all’essenza dell’arte che è L’ARTE CLASSICA . L’importanza di
Winckelmann è determinante.

Con Winckelmann nasce il principio di CHE COS’E’ ARTE E COSA NON E’ ARTE.

Da questi studi nasce anche un oggettivo ripensamento a quello che era L’ARTE MEDIEVALE che in molti
secoli si è considerata come ARTE MINORE, si è pensato al periodo medievale come periodo di crisi,
poiché all’infuori del linguaggio classico, anche se le opere contengono in se una grandissima raffinatezza.

Lezione 21/12
Riassunto della puntata precedente : Winckelmann.
Con Winckelmann abbiamo terminato i beni artistici: tra tanti modi e le tante maniere di studiare i
beni culturali uno di questi è concentrarsi sui diversi tipi di beni. Vi sono vari tipi di beni . A noi ci
interessano i beni artistici e noi ci siamo concentrati sul concetto di arte italiana, codice di
riferimento che in merito alle opere d’arte ci permette di distinguere almeno il periodo storico. Il
concetto di periodizzazione secondo giovanni previtali inizia con la distinzione tra ARTE IN ITALIA
E ARTE ITALIANA.
L’arte in Italia è tutta l’arte prodotta in italia, dal punto di vista geografico, tutte manifestazioni
artistiche di epoche diverse e quindi proposte sul suolo Italiano.
L’arte italiana è differente e si intende quando e in che momento si sono individuate e
cristallizzate delle matrici o varianti che costituiscono la base dell’arte italiana abbiamo individuato
come nel periodo come tra il 1200 o 1300, si sono individuati quegli interessi verso il : disegno,
prospettiva, la luce, volume, luce, all’anatomia espressiva… Che sono tutti gli elementi che
costituiscono le invarianti del linguaggio dell’arte italiana.
Poi abbiamo fatto delle lezioni su Vasari e come concepisce la periodizzazione attraverso Le Vite.
Documento nel quale ci dice a metà del 1500 , dov’erano collocate alcune opere: dipinti andati
perduti o spostati. Il Vasari nella sua logica della periodizzazione concepisce questo libro in chiave
piramidale. E mette al vertice di questa piramide michelangelo come massimo artista. Ogni
artista è paragonato a Michelangelo.
Abbiamo parlato dell’Abate Lanzi che ha un’altra visione riguardo la periodizzazione perché l’abate
Lanzi ci fa una storia non per personalità creatrice ma si occupa delle scuole artistiche e ci fa capire
come Raffaello partendo da perugia e andando a firenze si fa condizionare e allo stesso tempo
condiziona. Antonello da Messina che influenza l’arte Veneta. E il più importante è Leonardo che
partendo da Firenze e andando a Milano vi è un prima e un dopo dell’arte Lombarda.
Se Vasari ragiona in termini di biografie l’Abate Lanzi ragiona in termini di scuola.
Winckelmann è il primo storico dell’arte propriamente detto poiché egli REALIZZA UNA STORIA
DELL’ARTE RELATIVA ALL’ANTICHITA’ egli crea quella che poi si chiama una nuova disciplina:
Estetica o Filosofia dell’arte. Nello stesso tempo Winckelmann diventa il TEORICO DEL
NEOCLASSICISMO. Con il Neo-classicismo Winckelmann crea una scala di valori assoluti . La
periodizzazione per Winckelmann è un concetto di questo tipo : c’è un arte eletta ossia L’ARTE
CLASSICA, arte assorbita dal periodo classico. Tutte le altre arti medievale, barocca etc..
denotano uno spirito di DECADENZA e teorizzano il Neoclassicismo. Con Winckelmann abbiamo
terminato il concetto sui beni artistici e periodizzazione
BENI ARCHITETTONICI:
Nello studio dei beni culturali abbiamo visto che ci sono svariati tipi di beni : materiali e
immateriali. Tra i beni materiali ci sono i beni architettonici.
IL LINGUAGGIO CLASSICO DELL’ARCHITETTURA :
Linguaggio classico : Il linguaggio classico dell’architettura si distingue dal linguaggio moderno
dell’architettura. Ossia l’architettura dall’8 secolo a.C fino all’epoca medievale , poi riprende il
linguaggio classico nel 1400 fino al 1900. Il linguaggio classico dell’architettura lo si troverà in
Italia e in tutta Europa.
Il linguaggio classico dell’architettura è la compilazione scritta riportata in sei programmi curati da
John Summerson 1963 , che trattano l’origine dell’architettura classica e le influenze che generò
sul : rinascimento, manierismo, marocco, neoclassicismo e i periodi georgiani- Una discussione
sulle: regole e sugli elementi e i termini classici degli ORDINI, sull’ARMONIA architettonica e
sulla PROGETTAZIONE.
Si può rivelare il linguaggio classico dell’Architettura quello fondato sui tre ordini greci ma anche
sulla DEDUZIONE rispetto ad una serie di principi rimasti immortali , che Vitruvio propose nel De
Architettura:
o Simmetria: ordinata distribuzione delle parti di un edificio, di una struttura di un opera
d’arte
o Armonia: proporzionata corrispondenza tra le parti principali e le secondarie
o Proporzione: corrispondenza di misura fra due o più cose che siano fra loro legate
funzionalmente o in stretta relazione
o Euritmia: disposizione armonica e proporzionale alle varie parti di un edificio , di una
struttura o di un’opera d’arte
Linguaggio moderno: Comincia negli anni 1920, quando inizia ad affermarsi il cemento armato.
Per linguaggio classico dell’architettura s’intende il linguaggio che fa riferimento agli elementi:
ordine DORICO, IONICO e CORINZIO insieme all’ORDINE COMPOSITO ( che troveremo soprattutto
a Roma ).
Il linguaggio moderno dell’architettura è un linguaggio ANTI CLASSICO . Il libro omonimo di Bruno
Zevi identifica e commenta i sette codici moderni che lui chiama LE SETTE INVARIANTI : e li
contrappone a quelle che sono più note nel codice classico. Esse offrono dei passaggi chiave per
comprendere i messaggi contemporanei.
Le invarianti che estrapola Zevi sono tipiche del codice moderno e si rifanno al rinnovamento dei :
o CARATTERI
o DELLA PROGETTAZIONE
o DEI PRINCIPI DELL’ARCHITETTURA
o DELL’URBANISTICA E DEL DESIGN

Movimento in cui troviamo degli artisti protagonisti che danno origine a nuovi concetti estetici: Le
Corbusier , Ludwig, Mies van der Rohe , Walter Gropius, Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto, Giovanni
Michelucci
Le tematiche che Zevi affronta in questo testo sono :
o L’ELENCO ( azzerando il codice classico ) :
Zevi indica la necessità dell’Architettura ma di qualsiasi attività umana di Azzerare la
semantica dei segni e delle forme operando una risemantizzazione.
Riformulare un rapporto tra LA FORMA e la FUNZIONE per il quale:
 Un segno si svuota del suo significato originario e delle connotazioni che si sono
aggiunte successivamente
 Vera e propria liberazione per potersi caricare di nuovi significati
L’architettura non deve più essere costruita sulle regole classiche e può assumere qualsiasi forma:
circolare, poligonale o altro e qualsiasi proporzione.
o ASIMMETRIA E DISSONANZE:
L’asimmetria è il fondamento del codice moderno, in opposizione al fatto che la simmetria
è quello che dice il codice classico
Architetture asimmetriche risultano più interessanti poiché più ricche ed espressive
o TRIDIMENSIONALTA’ ANTI PROSPETTICA :
Zevi sottolinea che parte dei capolavori di architettura moderna siano invece restii a ridursi
alla prospettiva centrale della facciata : devono esser basati su MOLTEPLICI PROSPETTIVE
ANGOLARI, RICCHE ED ESPRESSIVE.
o SCOMPOSIZIONE QUADRIDIMENSIONALE :
Lo spazio come una scatola, intesa come spazio unitario, E’ FRANTUMATA NEI SUOI PIANI
COMPOSITIVI, Una stanza non è solo una tridimensione ma un insieme di piani tra loro
ortogonali
o COINVOLGIMENTO STRUTTURALE:
Possibilità di costruire in maniera ardita : aggetti, gusci, membrane leggerissime
o TEMPORALITA’ DELLO SPAZIO :
La possibilità di esplorare un edificio in senso temporale, muovendosi. Ad esempio, un
edificio classico è diversamente noto a partire da un solo punto di osservazione , quello
moderno può essere attraversato dal dentro al fuori o dal fuori al dentro.
Un edificio può essere compreso solo DINAMICAMENTE soltanto ATTRAVERSANDOLO.
o REINTEGRAZIONE EDIFICIO, CITTA’ E TERRITORIO:
Architettura che si avvicina all’urbanismo
Elementi che costituiscono i diversi ordini:

 ORDINE DORICO:
- Poggia su un alto basamento che è la CREPIDINE
- L’ultima parte della crepidine è lo STILOBATE
- Abbiamo il fusto della colonna con scanalature a SPIGOLO VIVO – linee verticali
- Abbiamo il capitello composto da:
o un ECHINO – anello schiacciato
o e dall’ABACO- tavoletta rettangolare
- Noi abbiamo a 1/3 della colonna RIGONFIAMENTO che si chiama ENTASIS :
Che cos’è l’entasis a cosa serve? I greci si erano resi conto che il nostro occhio percepisce
cose che sono storte come dritte, e cose dritte come storte, questo è dovuto alla nostra
disparità binoculare . Sono delle aberrazioni MARGINALI.
Valenza scientifica dell’entasis: L’ENTASIS DA LA POSSIBILITA’ ALLE DIVERSE COLONNE
CHE ERANO POSTE L’UNA DI FIANCO ALL’ALTRA (es. Partenone) DI PERCEPIRE LE
COLONNE COME DRITTE che altrimenti verrebbero percepite dal nostro Occhio come
storte.
Ma il rigonfiamento è dato anche dal fatto di una suggestione plastica, E’ COME SE IL PESO
DELLA STRUTTURA GRAVANDO SULLA COLONNA SI ASSESTA VERTICALMENTE – è una
suggestione – La sensazione del FLETTERSI DELLA MATERIA A SEGUITO DEL PESO
SUPERIORE.
L’entasis ci induce ad un’architettura che risulta essere SCIENZA, e crea all’interno della
disciplina architettonica un linguaggio di riferimento, un linguaggio autonomo. Nasce
l’architettura vera e propria.
- L’ordine dorico si caratterizza anche grazie alla TRABEAZIONE posta sul CAPITELLO e la
trabeazione è composta:
o da un’ARCHITRAVE
o e dal FREGIO composto da :
 TRIGLIFI
 METOPE
LA SUCCESSIONE DI TRIGLIFI E METOPE:
La regola del dorico dice:
o “ Tutti i triglifi vanno posizionati in asse rispetto alla colonna” e
o “ il triglifo apre e chiude il fregio “

Questa regola significa:


o i TRIGLIFI DEVONO ESSERE IN ASSE E PERPENDICOLARI ALLA COLONNA- POSIZIONATI AL
CENTRO,
o L’ULTIMO TRIGLIFO A DESTRA E L’ULTIMO TRIGLIFO A SINISTRA INVECE SONO IN
ANGOLO E NON IN ASSE CON LA COLONNA- qui troviamo un problema ossia: il problema
dell’ultima metopa e come si risolve? Sappiamo che ci dev’essere un ritmo tra triglifi e
metope e tutte e due devono avere la stessa larghezza e la stessa grandezza nella
successione. L’ultima metopa di regola dovrebbe essere più lunga poiché il triglifo
cadendo non perfettamente a metà ma cadendo tutto spostato a sinistra dovrebbe darci
un’ultima metopa più LARGA RISPETTO ALLE ALTRE.
Come avviene il fatto che anche l’ultima metopa ci restituisce la percezione che sia uguale
alle altre?
I greci avevano una serie di escamotage , come abbiamo visto con l’entasis. Innanzitutto
troviamo:
- Partenone colonne che si chiudono vanno verso l’interno e il fregio tende a restringersi
- L’unità di misura non è quella decimale ma hanno un sistema di misurazione di tipo
modulare come il dattilo – questo comporta che con il tempio dorico nasce l’esigenza di
creare delle regole ARCHITETTONICHE che non sono regole che danno una certa
COMODITA’ .
- L’escamotage utilizzato è quello che : nel momento in cui noi ingrandiamo il triglifo di 1 cm
o allarghiamo la metopa di 2 cm percettivamente il nostro OCCHIO LE VEDE TUTTE UGUALI
ma le metope sono DIVERSE. Questa è una regola interna.
- Sulla trabeazione abbiamo il TIMPANO e al suo interno venivano collocati i BASSORILIEVI
SE NELL’ORDINE DORICO IL RAPPORTO TRA IL DIAMETRO E LA COLONNA E’ DI 1 a 7, il diametro
sta 7 volte nella colonna

 ORDINE IONICO :

Nell’ordine ionico ci sono delle differenze:

- L’ordine ionico ha la colonna più AFFUSOLATA e più SLANCIATA questo perché:


o La colonna non poggia sullo stilobate come nel dorico ma sulla STUTTURA
CONVESSA E CONCAVA CHE SI CHIAMA :
 TORO E
 GOLA
Il toro e la gola hanno il compito di slanciare maggiormente la colonna
o La colonna ha un rapporto di 1 a 8 , l’altezza è 8 volte il suo diametro
o Le scanalature sono più fitte meno larghe e si chiamano A PIANETTO come
se fossero smussate e non più a spigolo vivo, questo per creare una grande
verticalità e slancio
- Il capitello ha delle volute – tra le due volute abbiamo gli OVULI
- Abbiamo un piccolo ABACO che regge la trabeazione
- Nella trabeazione abbiamo sempre:
o Architrave
o Fregio: LIBERO E CONTINUO ( non più metopa e triglifi )
o Sopra il fregio c’è il TIMPANO

L’ordine ionico rappresenta un’altra idea dell’architettura totalmente diversa. IL FREGIO LIBERO
ELIMINA TUTTI I PROBLEMI CHE L’ARCHITETTO DORICO DOVEVA AFFRONTARE DAL PUNTO DI
VISTA GEOMETRICO . Quest’ordine ha anche una valenza estetica dichiarata

 ORDINE CORINZIO :

- L’ordine corinzio è ancor più slanciato rispetto all’ordine ionico :


o Rapporto dell’altezza con il suo diametro è 1 a 9
o Scanalature a PIANETTO sono molto più fitte
o Oltre alla gola e il toro c’è un altro elemento alla base IL PLINTO- TAVOLETTA CHE
AVEVAMO SOPRA AL CAPITELLO DORICO
- Il capitello è molto più decorato ed è formato dalle foglie di ACANTO e CUNICOLI è un
ordine molto DECORATIVO , ed è l’ordine che rappresenterà lo sfarzo.
- Sul capitello c’è ARCHITRAVE:
o Fregio – anche in questo caso FREGIO LIBERO
o Timpano
ORDINE DORICO , IONICO E CORINZIO COSTITUISCONO QUELLA CHE E’ LA BASE DEL LINGUAGGIO
CLASSICO DELL’ARCHITETTURA.

Una volta stabiliti questi elementi da cui non si può prescindere


VITRUVIO :
Vitruvio è un architetto romano del I secolo a.C è importante perché egli nel I secolo a.C scrive il
De Architettura trattato sull’architettura composto da 10 libri. E’ uno dei testi sacri
dell’architettura.
Questo trattato ci spiega perché l’architettura romana è cosi come la vediamo ed ha una sua
coerenza formale in qualsiasi posto colonizzato dai Romani. L’architettura romana ha una sua
coerenza dal nord della Francia, della Spagna o persino a Palmira ( Siria ) deserto o a Roma. Come
mai ci sono queste architetture tutte diverse ma tutte simili in qualche modo? Questo succede
perché gli architetti romani quando il generale o l’imperatore conquistavano parti di territorio
EDIFICAVANO direttamente il suolo, e immediatamente creavano delle STRADE di collegamento
e ne realizzavano una CITTA’ vera e propria.
Per realizzare in poco tempo la città era necessario che l’architettura fosse veloce e c’era in ogni
regione il testo di Vitruvio De Architettura che spiegava precisamente per filo e per segno cosa fare
e come edificare. Come edificare qualsiasi tipo di edificio: fogne, tempi etc.. MANUALE
DELL’ARCHITETTO. Dove c’erano scritti tutti i rapporti e le proporzioni che servivano a realizzare
delle determinate strutture architettoniche Il De Architettura di Vitruvio ci fa capire come mai
l’architettura romana è cosi simile in tutte le parti colonizzate
Vitruvio nel De Architettura ci dice CHE COS’E’ L’ARCHITETTURA e fa riferimento al fatto che
l’architettura è composta da TRE PARTI:

 FIRMITAS : solidità- L’insieme della capacità statica, scienza delle costruzioni


 UTILITAS : funzione - relativa alla parte utilitaristica e funzionale
 VENUSTAS : è la bellezza
Egli da la stessa importanza a queste tre parti. LE TRE PARTI DEVONO ANDARE DI PARI PASSO.
Noi grazie a Vitruvio abbiamo una prima caratteristica di quello che dev’essere l’architettura .
Siamo passati dall’ordine classico a Vitruvio perché ogni qual volta ci troveremo difronte ad
un’architettura dovremmo capire gli ELEMENTI INTERNI ossia il CODICE DI RIFERIMENTO DEL
LINGUAGGIO CLASSICO DELL’ARCHITETTURA.
Il De Architettura costituisce una delle fonti principali sulla conoscenza e sui metodi costruttivi degli antichi
romani, come pure della progettazione di strutture sia grandi ( acquedotti, edifici, bagni, porti ) che piccole (
strumenti di misurazione, utensili )

Lezione 14/01:
Riassunto della puntata precedente: L’altra volta abbiamo iniziato a parlare di beni architettonici.
Tutti i beni immobili che insistono sul territorio italiano e non. Ci sono diversi modi per studiare i
beni architettonici. Cosi come abbiamo fatto per i beni artistici abbiamo con i beni architettonici
cerchiamo di individuare un codice per poter comprendere complessivamente come si è
sviluppata l’architettura, non facendo una storia dell’architettura, ma cercando di capire quali
sono gli elementi fondamentali tra i diversi metodi architettonici, concentrandoci SUL
LINGUAGGIO CLASSICO DELL’ARCHITETTURA.
Il linguaggio classico dell’architettura nasce 8 – 7 secolo a.C in Grecia e si espande in Magna
grecia, e in mediterraneo ma non solo, e si espande attraverso i tre ordini greci : dorico, ionico e
corinzio.
Questi tre ordini architettonici sono stati acquisti dai romani e questi hanno creato un tipo di
ordine chiamato ORDINE COMPOSITO : insieme del IONICO e CORINZIO.
Nel I secolo a.C Vitruvio architetto romano decide di mettere mano ad un trattato il De
Architettura un trattato sull’architettura in 10 libri , per chi studia beni architettonici è una pietra
miliare per questa disciplina. Noi analizziamo Vitruvio perché ci interessa nel discorso dei beni
architettonici , la grande originalità di Vitruvio consiste nel dirci, in questi 10 libri , che
l’architettura è l’insieme della Firmitas, Utilitas e Venustas .
L’architettura si basa sul presupposto che deve stare in piedi – Firmitas
Deve avere una distribuzione funzionale utilità – Utilitas
Bellezza – Venustas
Non c’è una scala di merito creata da Vitruvio. Questo conferma il principio di Vitruvio che dal I
secolo a.C VALE IN ARCHITETTURA SINO AD OGGI.
Vitruvio all’interno del trattato De Architettura realizza tavole relative agli edifici e alla città. Come
mai c’è un’identità architettonica specifica in parti molto lontane ma comunemente colonizzate
dall’impero romano? Questo avveniva perché quando i romani conquistavano un territorio
realizzavano un accampamento su LOTTI QUADRATI e quella maglia ortogonale e quadrata ERA
BASATA SUL :
o CARDO E - strada da nord a sud
o DECUMANO – strada da est ad ovest

Erano delle strade larghe che trovavano all’incrocio IL FORO ROMANO – L’edificio più importante
per i romani.
Una volta creato l’accampamento si partiva con l’urbanizzazione e costruzione delle infrastrutture
ed edifici : opere sottoterra , opere di scavo ad esempio LA CANALIZZAZIONE DELLE ACQUE
REFLUE – CLOACA MASSIMA- FOGNA- cui vitruvio aveva studiato con una capacità eccezionale .
Gli architetti a seguito dei generali che conquistavano i territori urbanizzavano le terre conquistate
attraverso le CARTE tipo il Trattato di Vitruvio, ove c’era scritto passo passo quello che avrebbero
dovuto fare. Sia per quanto riguarda le costruzioni sotto terra sia per quanto riguardano le
costruzioni sul terreno . Tutti gli edifici es. Foro romano, tempio . Qui c’è il PRINCIPIO DEL
MODULO . Ci spiega i principi geometrici del modulo e della matematica . Egli da il vademecum
dell’Architettura .
Ogni singolo architetto ci ha messo del suo ovviamente l’insieme dei requisiti e delle indicazioni
tecniche non significa fare il progetto ma avere delle indicazioni tecniche basiche per poter
eseguire il progetto.
Attraverso il De Architettura si è potuto divulgare il linguaggio classico dell’architettura riferito
all’impero romano.
Se l’architettura contemporanea ha considerato “venustas”, bellezza, solo ciò che è pulito e
funzionale, senza alcuna decorazione

Il concetto di VENUSTAS – cosa dice Vitruvio a proposito della venustas?


Concetto di OPUS romane: Le Opus romane sono le diverse tecniche costruttive/decorative dei
romani. Vitruvio ci dice che LA BELLEZZA NON E’ DATA DALLA RICCHEZZA DEI MATERIALI ,
l’architettura ha una sua bellezza data dall’insieme di quelli che sono i disegni che costituiscono la
trama costruttiva dell’edificio .
Abbiamo diversi tipi di Opus:
OPUS RETICULATUM : è una trama fatta di rombi , moduli a rombo messi uno sull’altro o affianco
all’altro
OPUS CEMENTICIUM :
OPUS TESTACEUM : sono dei mattoncini messi uno sull’altro – mattone facciavista -Milano ?
OPUS INCERTUM tecnica che ha avuto successo nelle sale ricevimenti, e nei pavimenti esterni .
Sono pezzi di pietre di scarto informe vengono messi uno di fianco all’altro per creare un pattern
incerto
Per Vitruvio la bellezza è data dalla capacità che ha un architetto di mettere insieme una
COMPOSIZIONE con dei materiali che sono poveri.
Ci sono tantissimi opus. E la capacità dell’architetto è quella di mettere insieme OPUS DIVERSI. E
creare dei moduli differenti .
La bellezza per Vitruvio è la capacità dell’architetto di mettere insieme materiali poveri per
esaltare una trama di disegno .
I Romani nell’edilizia corrente utilizzano queste
Mentre quando devono creare degli edifici urbani come il foro : utilizzano quello che è il
linguaggio classico dell’architettura: ionico , dorico e corinzio e poi i romani inventeranno L’ARCO.
Colosseo: Com’è costruito il colosseo?
Il colosseo fu costruito sotto l’impero di Vespasiano della dinastia flavia.

o Attraverso il principio vitruviano di MODULO : colonna, arco, colonna che viene ripetuto
e crea un’ellissi
o Al primo piano vi sono delle colonne di ORDINE DORICO
o Al secondo piano ORDINE IONICO
o Al terzo piano ORDINE CORINZIO/ COMPOSITO

Questo avviene perché dal punto di vista statico man mano che si va verso l’alto la struttura tende
ad alleggerirsi.
La successione dell’ordine dorico, ionico e corinzio costituirà quello che è il linguaggio classico
dell’architettura che sarà ripreso alla fine del 1300-1400 ( Umanesimo ) e diventerà cardine di
tutta l’architettura a partire dal 1400 fino alla fine dell’1800.
MEDIEVALE:
Il periodo medievale è costituito dall’abbandono del linguaggio classico dell’architettura . Ad
esempio nel Medioevo possiamo vedere che c’è un abbandono del linguaggio classico
dell’architettura.
Questo avviene con il fatto che dalla caduta dell’impero romano dal V sec d.C nasce
un’architettura che NON TROVA PIU’ IN VITRUVIO e nei LINGUAGGI CODIFICATI l’essenza della
costruzione . Non vi è più un fine imperiale nel costruire delle città, non vi è più un alto senso di
colonizzazione, o per lo meno cambia il panorama socio-economico.
Nel momento in cui si riprende a costruire la chiesa in quanto tale ha creato tempi, chiese.. Edifici
di tipo religioso ove l’architettura dei luoghi medievali non si basa più sugli ordini classici ma si
basa su altri tipi di ordini .
In epoca medievale troviamo capitelli con diversi stili e possiamo dire che:
In epoca medievale non era avvertita cosi forte la voglia di uniformare in un unico progetto gli
elementi che costituiscono l’edificio architettonico .
PROLIFERAZIONE DI CAPITELLI nel MEDIOEVO
Proliferazione del linguaggio artistico è stata profanata l’idea che il medioevo sia un secolo buio.
PRIMO RINASCIMENTO:
Il Rinascimento guardò all’antico, alla civiltà classica intesa come suprema sintesi dei valori umani.
Il movimento intellettuale che elaborò gli strumenti per questa rilettura del passato è
l’Umanesimo. Tratto fondamentale della cultura umanista è lo studio del classico condotto da un
atteggiamento critico volto al recupero consapevole, e non passivo, dei valori dell’antichità .
Erwin Panofsky ha individuato un tratto distintivo nel Rinascimento in un differente atteggiamento
verso il repertorio classico. Nel medioevo lo studio dell’arte classica aveva una portata circoscritta,
e il riferimento classico riguardava la forma, poiché il contenuto rimaneva legato a significati
religiosi . Nel Rinascimento si congiungono forma e contenuto classico : l’artista mira a creare
delle opere che siano simili in tutto e per tutto a quelle antiche
L’arte rinasciemntale tesa a rappresentare la realrà ( mimesi ) sentiva il bisogno di dominare la
forma , di comporla in modo armonioso osservando empiricamente il mondo egli cercava delle
regole universali .
Lo spartiacque decisivo tra Medioevo e Rinascimento fu per i pittori l’uso della PROSPETTIVA
COME METODO PER LA RAPPRESENTAZIONE SCIENTIFICA DELLO SPAZIO TRIDIMENSIONALE SU
UN SUPPORTO A DUE DIMENSIONI . Con l’invenzione della prospettiva gli artisti potettero
immaginare lo spazio e concepirlo come se fosse una rappresentazione matematica, astratta , lo
stesso atteggiamento è volto sullo studio DELLE PROPORZIONI .
Per perfezionare la tecnica della rappresentazione l’artista si trovò nella situazione di INDAGARE
EMPIRICAMENTE L’UOMO E L’AMBIENTE assumendo il ruolo di anatomista, zoologo etc…
PRIMO RINASCIMENTO FIORENTINO: Questo periodo fu di forte rinnovamento culturale che
investiva tutta la collettività cittadina. Il desiderio di ridare vita ai nobili modelli classici si
ricollegava al fervore degli studi letterari e umanistici , soprattutto all’indagine di RECUPERO e
VALORIZZAZIONE delle virtù degli antichi, alla coscienza che esse potessero rivivere.
BRUNELLESCHI:
Filippo Brunelleschi è universalmente considerato il pioniere del Rinascimento Italiano e
l’artefice di una concezione dell’architettura che avrebbe dominato la scena artistica europea . A
lui è attribuita l’invenzione della prospettiva a unico punto di fuga , cioè il metodo di
rappresentare lo spazio riportandolo a rigorose formule matematiche.
La stessa architettura classica era riproposta come esempio dell’esatta misurabilità dello spazio .
Con brunelleschi si inaugurò la figura sociale di architetto poiché si definì un SISTEMA NUOVO
NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO EDILIZIO . L’architetto non era più un sovrintendente ai
lavori ma aveva pari dignità rispetto ad un intellettuale, colto e aggiornato
il nostro soggetto essendo il linguaggio classico dell’architettura e non storia dell’architettura . Ma
è l’evoluzione del linguaggio classico nel corso dei secoli ecco perché possiamo dai romani
direttamente passare a Brunelleschi.
Brunelleschi oltre ad inventare la prospettiva come forma simbolica.
Leonardo Benevolo ci dice che Brunelleschi incarna la figura del primo architetto moderno .
Cosa significa primo architetto moderno?
Brunelleschi recupera il linguaggio classico dell’architettura con Masaccio e Donatello, e si rende
conto dell’intelligenza e della bellezza dell’architettura romana e recupera il linguaggio classico
dell’architettura: ossia ordine dorico, ionico e corinzio e ne fa le basi della sua architettura.
Cosa fa di questi linguaggi Brunelleschi tale da farci definire un’architettura prima e dopo
Brunelleschi . Nel momento in cui Brunelleschi recupera il linguaggio classico non fa un’operazione
di NEOCLASSICISMO , lui non recupera l’ordine dorico pari pari lo ripropone, non è un copione.
Egli recupera il linguaggio classico e crea delle composizioni , scompone i diversi ordini in parti e
crea il riferimento agli ordini classici, però IL MONTAGGIO DI QUESTE PARTI RISULTA ESSERE
SPERIMENTALE , non si è mai visto nella storia dell’architettura che nell’ordine dorico si potesse
trovare una parte dell’ordine ionico.
L’architettura ha sempre gli stessi elementi ma il montaggio di questi elementi risulta essere
sperimentale
Brunelleschi è il primo architetto moderno perché da egli in avanti sarà L’ARCHITETTO CHE
DISEGNERA’ TUTTE LE SINGOLE PARTI DELL’EDIFICIO. Mentre abbiamo visto che in epoca
Medievale vi è una proliferazione di capitelli. Brunelleschi fa lui il PROGETTO DEL CAPITELLO
quanto dev’essere largo, alto etc.. Questo poi lo fa realizzare dallo scultore. L’architetto è quello
che disegna tutte le parti del complesso architettonico .
CAMBIA IL RUOLO DELL’ARCHITETTO.
E Brunelleschi recuperando il linguaggio classico e creando questa forma di progettazione fa si che
dal 1400 fino alla nascita del cemento armato : 1800 , tutti gli architetti UTILIZZERANNO IL
LINGUAGGIO CLASSICO DELL’ARCHITETTURA: in tutte le scuole si studierà il linguaggio classico
dell’architettura attraverso l’opera di Vitruvio e cercando di mettere insieme i diversi ordini
attraverso LE SENSIBILITA’ DIVERSE DELL’ARCHITETTO
Armonia, ritrmo, rapporto con pieni e vuoti – Linguaggio classico
Nell’architettura moderna contemporanea non c’è più il linguaggio classico dell’architettura
Tempietto di San Pietro a Montorio – Bramante
Brunelleschi architetto e ingegnere, scultore e pittore è universalmente considerato il pioniere del
Rinascimento italiano ed ha inventato una concezione dell’architettura che ha dominato tutta la
scena artistica europea, egli avendo per più volte visitato Roma, reagì all’anticlassicismo
dell’architettura e della cultura artistica tardo gotica rifacendosi con coerenza al linguaggio degli
antichi, proponendo nuovi sistemi progettuali basati sulla modularità delle strutture. Chiave di
questa svolta culturale e tecnica fu l’invenzione della prospettiva con unico punto di fuga .
Brunelleschi diede dimostrazione pratica del nuovo metodo prospettico in due tavole di paesaggi
urbani fiorentini .
Brunelleschi è stato considerato IL PRIMO ARCHITETTO E PROGETTISTA DELL’ETA’ MODERNA:
L’architetto oltre ad essere coinvolto nei processi tecnico – operativi ha anche il ruolo sostanziale
di PROGETTARE , non esercita più un’arte meccanica ma è un’arte liberale , fondata sulla
matematica, geometria e storia.
Fu uno dei tre iniziatori del Rinascimento Fiorentino con Donatello e Masaccio. A lui si deve
l’invenzione della prospettiva a un unico punto di fuga.
Brunelleschi riprese gli ordini architettonici classici e l’uso dell’arco a tutto sesto .
Lezione 17/01
Brunelleschi : come diceva Leonardo Benevolo Brunelleschi è la prima figura di architetto
moderno. Da brunelleschi in avanti l’architetto non è solo la figura che realizza una parte del
progetto : pianta o prospetto, ma tutto l’insieme dell’edificio : Dal corpo all’insieme. La figura
dell’architetto moderno diviene un superamento dell’architetto medievale .
In epoca medievale vi erano tanti capitelli diversi perché la committenza dalla progettazione
GENERALE all’architetto e poi all’artigiano/ scultore di quelle che sono le diverse partiture e i
PARTICOLARI del progetto.
Da Brunelleschi in avanti è l’architetto che realizza il PROGETTO DEL CAPITELLO e poi
L’ARTIGIANO FACEVA tutto SUL PROGETTO DELL’ARCHITETTO . E cosi accade ancora oggi.
Brunelleschi incarna la prima figura di architetto moderno
Poi Brunelleschi recupera il LINGUAGGIO CLASSICO DELL’ARCHITETTURA, recupera ordine dorico,
ionico e corinzio e considererà le singole parti dei diversi ordini come GRAMMATICA
ARCHITETTONICA – il montaggio di queste parti diviene sperimentale . Dal 1400 fino al 1800 tutti
gli architetti utilizzeranno lo stesso principio ecco perché C’E’ UNA STORIA PRIMA DI
BRUNELLESCHI e una storia DOPO BRUNELLESCHI .
Noi analizziamo il linguaggio classico dell’architettura, il linguaggio classico dell’architettura nasce
in grecia, e dopo aver parlato del linguaggio classico arriviamo a capire come il linguaggio
dell’architettura entra nella cultura europea fino al 1800. Il linguaggio classico lo ripropone
Brunelleschi e Leon battista alberti
LEON BATTISTA ALBERTI:
Leon Battista alberti incarna la figura dell’intellettuale umanista del 1400 , fu architetto e teorico
dell’architettura ma scrisse anche testi filosofici e politici, commedie e opere letterarie divenendo
una figura emblematica nel Rinascimento.
Un suo interesse costante fu quello di ricercare delle regole capaci di guidare il lavoro degli artisti,
come emerge nei trattati:
Leon battista alberti incarna la figura di architetto per antonomasia, per quanto riguarda il settore
delle arti è la figura dell’UMANISTA egli scrive TRE TRATTATI:
o De Re Aedificatoria: è un trattato in 10 libri sull’architettura e qui esalta quello che è il
recupero dell’architettura classica. La critica ha molto criticato leon battista alberti perché
lo definirono un copiatore, poiché alcuni pensano che abbia copiato il De Architettura di
Vitruvio. 1500 anni dopo Leon battista alberti prende il trattato di Vitruvio e lo rielabora .
Descrisse tutta la casistica relativa all’architettura moderna
o De pictura: trattato sulla pittura – egli qui CODIFICA la regola della prospettiva, che
inventò Brunelleschi. – decodifica la prospettiva vista in modo scientifico
o De statua: trattato sulla scultura – dove analizza LE PROPORZIONI DEL CORPO UMANO

L’aspetto innovativo delle proposte albertiane consiste nel contrapporre alla pratica architettonica
gotica, fondata sulla moltiplicazione degli ornamenti, il ritmo rigorosamente scandito della
struttura di un edificio . Leon Battista Alberti propone un processo di trasformazione dell’artista
rinascimentale in cortigiano al servizio del principe che caratterizzerò la storia sociale degli artisti
della metà del 1400 in poi.
1400 nasce l’umanesimo, uomo al centro dell’universo. L’uomo riprende il filo interrotto con
l’antichità classica e con la storia e riprende a fare un certo lavoro. La prospettiva è una forma
simbolica. L’uomo è al centro è il punto P . Il punto P sono i nostri occhi siamo noi.
Nel momento in cui l’uomo è al centro dell’universo qual è il ruolo dell’artista nel 1400? Il ruolo
dell’artista vuole essere il ruolo di un artista INTELLETTUALE : il pittore, lo scultore, non si sente
più bravo solo nelle ARTI MECCANICHE e nei mestieri materiali. L’artista nel 1400 si distacca
dall’artigiano . Leon Battista alberti scrive i suoi tre trattati proprio per consolidare il cambiamento
del ruolo dell’artista nel 1400 . Poiché l’artista per essere tale deve conoscere di Architettura, di
scultura e di pittura, deve superare il passaggio DALLE ARTI MECCANICHE alle ARTI LIBERALI. Dal
1400 in avanti noi troviamo il nome e cognome di chi ha realizzato l’opera. Nel 1400 l’artista si
pone il problema rispetto a se stesso e dimostra che fare l’artista è un’operazione culturale che
presuppone conoscenze che vanno al di la delle CONOSCENZE MATERIALI . Nascono le opere
d’arte come un tratto distintivo dell’artista.

LEON BATTISTA ALBERTI ARCHITETTO:


Il primo importante intervento architettonico di Alberti ebbe luogo a Rimini con la ristrutturazione
della chiesa di San Francesco in Tempio Malatestiano
Tempio Malatestiano a Rimini : questa è una chiesa che non è stata terminata, poiché la morte
del committente Sigismondo Malatesta impedì il completamento dei lavori , tuttavia possiamo
notare l’originalità di Leon Battista alberti comunque attraverso il suo progetto. Quest’opera è un
unicum nonostante siano passati anni. ( si possono capire da quest’opera tutti i beni architettonici
fino al 1400 ).
Come ben sappiamo si costruiva una chiesa, una cattedrale un luogo di culto, si partiva dalla
costruzione dell’ABSIDE ossia dalla parte dietro, dall’altare si procedeva e man mano si arrivava
verso la facciata a volte ci volevano anche secoli.
Per esempio la facciata del duomo di milano, anche se noi la definiamo come gotica, è stata
realizzata a metà del 1800. Nel 1800 c’è stato il concorso e quella che ha vinto è un gotico non
originale ma un gotico sbuio, non originale.
Nel tempio Malatestiano : L’INTERNO DEL TEMPIO E’ IN STILE GOTICO . Avevamo lo stile gotico e i
proprietari della chiesa che dovevano fare la facciata si rivolgono a leon battista alberti perché
volevano creare un’architettura MODERNA ovviamente moderna del 1400
Io voglio far bene quello che sa da fare e non rovinare quello che si è fatto – Leon Battista Alberti:
io la parte interna non la tocco ma la parte esterna la faccio come dico io. L’esterno fatto da
Alberti è riprendere il linguaggio classico dell’architettura.
L’OPERAZIONE CHE FA LEON BATTISTA ALBERTA E’ QUELLA DI RIPRENDERE VARIE
ARCHITETTURE CLASSICHE come L’arco di Augusto. Lo prende come MODELLO DI
COMPARAZIONE e ne realizza il suo DISEGNO ORIGINALE .
Il tempio era un miscuglio tra ideali classici e cristiani. Per la prima volta nella storia del
Rinascimento la forma di un arco trionfale antico fu adattata alla facciata di una chiesa per
inquadrarne il portale centrale
L’arco di Augusto
Riprende il tema dell’arco e delle due colonne che reggono il frontone triangolare. Con
proporzioni che richiamano Vitruvio, la figura che fa leon battista alberti è più slanciata rispetto
all’arco di trionfo che risulta essere più tozzo. Poi riprende una colonna che poggia sul basamento
e la ripropone , egli RECUPERA IL LINGUAGGIO CLASSICO ma lo rielabora. Lo rielabora seguendo
un’intuizione che noi troveremo sempre in tutta l’architettura europea: UTILIZZARE COME
FACCIATA DI UNA CHIESA UN ARCO DI TRIONFO , da leon battista alberti avranno le chiese questa
composizione architettonica.
Era preponderante L’ARCHITETTURA CHE DOVESSE RICHIAMARE IL MODERNO E IL
CONTEMPORANEO.
In lunghezza vi è una serie di archi
RECUPERARE LA MEMORIA DELL’ANTICO che 1400 fino al 1800 si propagheranno
nell’architettura, tutte diverse ma tutte con la stessa logica
Cosi forte è stata l’operazione di rimini che a Firenze abbiamo SANTA MARIA NOVELLA
Santa Maria Novella a Firenze : L’interno di santa maria novella è gotica e si chiede di realizzare
una facciata moderna. Egli prende il protoromanico fiorentino .
es. San Miniato al monte
Egli compie un’operazione tipo a rimini. Costruzione medievale o architettonica con cui si ha una
facciata bicroma ove la geometria diventa un elemento fondamentale per la caratterizzazione
della facciata. Recupera la facciata di firenze rielaborandola in modo originale. Il prospetto
geometrico è recuperato rispetto all’idea ove la PARTE CENTRALE è sempre più importante
rispetto a quella laterale, e quindi si può dire che la parte centrale in qualche modo è IERATICA .
il ruolo di leon battista alberti non è solo saper copiare ma far qualcosa di nuovo. Nel 1400 noi
abbiamo come beni architettonici questa figura come fondamentale
A Firenze Leon Battista alberti lavorò per i Rucellai che gli commissionarono il completamento
della Facciata di santa maria novella.
1500 I TRATTATISTI:
L’architettura rinascimentale vedeva la conoscenza diretta delle architetture classiche divenire il
modello di progettazione architettonica.
Gli architetti oltre ad essere esecutori devono divenir anche teorici
Leon Battista Alberti, benchè non avesse formazione come architetto, rappresenta il nuovo tipo di
intellettuale del 1400, cercò di reperire i principi della progettazione architettonica e raccolse le
sue conclusioni nel primo dei molti trattati del Rinascimento il De re Aedificatoria 1443, trattato di
10 libri proprio come il trattato di Vitruvio. Leon battista alberti considera l’architettura come una
DISCIPLINA INTELLETTUALE, una scienza per la quale sono indispensabili SIA LA MANUALITA’
PITTORICA CHE LA CONOSCENZA DELLA MATEMATICA . Il trattato di Leon Battista alberti non
vuole essere un manuale tecnico né rivolgersi a professionisti, ma al pubblico di committenti colti :
lo sforzo di Alberti è quello di dare una dignità letteraria e di pensiero all’architettura
Come Vitruvio afferma che l’architettura consiste nell’Utilitas, Firmitas ee Venustas, Leon Battista
alberti aggiunge che la venustas, ossia la bellezza di un edificio , dipende da tre fattori:
o Numerus - numeri - misura
o Finitio – proporzione
o Collocatio – collocazione

Dall’unione di queste tre nasce la CONCINNITAS = insieme ARMONICO ben strutturato.


La bellezza ha bisogno dell’ornamento, e l’ornamento per eccellenza è dato dalle colonne.
Leon Battista alberti nel suo trattato fa anche una distinzione tra edifici urbani in SACRI e CIVILI ,
tra cui l’edificio più importante è la CHIESA .
Palazzo Giovanni Rucellai – applica per la prima volta il sistema degli edifici pubblici romani
come il Colosseo.
Trasformò la chiesa di San Francesco in tempio classico in onore di Sigismondo , è il primo caso in
cui viene applicato alla facciata d’ingresso di una chiesa cristiana l’arco trionfale ispirato all’arco di
Augusto o di costantino. La chiesa di san Sebastiano è la prima di una serie di chiese a cupola con
pianta a croce greca .
La stretta connessione tra ANTICO e MODERNO proposta da Alberti accompagnerà tutta la
trattatistica architettonica
I trattatisti sono degli architetti che a seguito di tutto quello che abbiamo detto oggi :
o Artista progettista
o Artista intellettuale

I trattatisti vogliono sottolineare l’importanza geometrica dell’architettura e si pongono il quesito


di come debbano essere le forme della chiesa ideale, la pianta della chiesa ideale . La forma
ideale nel 1500 era IL CERCHIO. Il cerchio perché rappresentava la Divinità , Dio. Non c’è un inizio
ne una fine è sempre continuo come dio.
Rudolph Withcowen parlava dei principi architettonici nell’età DELL’UMANESIMO .
I trattatisti propongono di realizzare dei trattati sull’architettura e dare delle indicazioni su come
realizzare le diverse architetture. Dato per scontato e ormai acquisito del LINGUAGGIO CLASSICO
DELL’ARCHITETTURA. Le indicazioni che danno è come costruire gli edifici
Realizzano i trattati che portano al termine di una ricerca basata sulla FORMA IDEALE
DELL’ARCHITETTURA che giunge a compimento con lo studio della città ideale o con quella
dell’architettura ideale.
I trattatisti hanno una grande importanza
I trattatisti sono 4 :
o SEBASTIANO SERLIO: è scrittore Veneto – Serlio inventa la SERLIANA- dal punto di vista
compositivo la troviamo in moltissime architetture poiché dal punto di vista dell’armonia,
bellezza mostruosa. Egli scrive i Sette libri dell’architettura, questi libri ebbero una
larghissima diffusione contribuendo a diffondere il linguaggio classicista e le nuove
tendenze manieriste . Egli propose un trattato di architettura con lo scopo più pratico che
teorico .
A lui si deve l’invenzione della SERILIANA.
SELIANA: elemento architettonico composto da un arco a tutto sesto affiancato
simmetricamente da due aperture sormontate da un ARCHITRAVE- FRA L’ARCO E LE
APERTURE VI SONO DUE COLONNE.

o JACOPO BAROZZI o VIGNOLA: successo a livello nazionale – Italia – è conosciuto come


Vignola poiché prende il nome dalla cittadina natale presso Modena. In Gioventù studiò a
Bologna pittura e architettura in un momento in cui si andava affermando il nuovo gusto
per il quadraturismo: ossia pittura caratterizzata da finte architetture viste in prospettiva.
Si affermò come uno dei più grandi architetti italiani nel 1500 e Influenzò l’architettura di
tutta italia e in particolare di tutta la parte centrale. Lo stesso modo di costruire o di
intendere il classico. Architettura classica come sperimentazione
Importanza di vignola è a livello nazionale. Gli architetti che studiavano si rifacevano al suo
trattato e costruivano delle architetture tutte coerenti poiché vi era una stessa matrice.
Egli realizza un opera trattatista chiamata Regola delli cinque ordini d’architettura uno dei
trattati più influenti del tempo e definì con estrema chiarezza il concetto di ordine
architettonico-

o ANDREA PALLADIO: successo internazionale.


Andrea palladio è stato un architetto, teorico dell’architettura e scenografo italiano del
Rinascimento, influenzato dall’architettura greco-romana e da vitruvio. Egli è considerato
come una delle personalità più influenti della storia dell’architettura occidentale.
Costruì numerose ville, chiese e palazzi .
Pubblicò il trattato I quattro libri dell’architettura 1570 attraverso il quale i suoi modelli
hanno avuto una profonda influenza sull’architettura occidentale, l’imitazione del suo stile
diede origine al movimento IL PALLADIANESIMO che si richiama ai principi dell’antichità
classica .
Nel trattato I quattro libri dell’architettura pubblicato a Venezia nel 1570 , ridefinì i canoni
classici degli ordini architettonici , la progettazione delle ville patrizie – ville palladiane ,
palazzi pubblici e ponti .
Si tratta di un celebre trattato di architettura rinascimentale che anticipò lo stile
dell’architettura neoclassica.
Palazzo Valmarana a Vicenza :
Prima di Palladio non abbiamo nell’area veneta , zona delle ville palladiane qualcosa, noi ci
chiediamo come mai palladio ha cosi successo nella creazione delle Ville Palladiane.
Siccome gli aspetti economici si riflettono sull’architettura, notiamo che nel 1492 noi
abbiamo la scoperta dell’america e da qui abbiamo il crescere una potenza : quella
spagnola, che era più avvantaggiata per gli scambi.
Succede che i veneti hanno bonificato il loro territorio.
Non abbiamo le ville perché non c’era l’esigenza di creare un’economia e la conversione
dell’economia in terraferma.
C’è l’esigenza di realizzare dimore.
Quando si parla di Palladio seppur parliamo della stessa persona diciamo che ha due
personalità diverse, doppia anima del lavoro di palladio.
Il disegno proposto da palladio nel suo trattato di architettura fa si che chi guarda il palazzo
ha l’idea che questo sia realizzato e percepito provenendo da LONTANO . Questo è il
prospetto di chi si mette a 50 metri.
Dal vivo questo palazzo si percepisce solo di scorcio poiché non c’è lo spazio nella via per
percepirlo frontalmente .
Il disegno che vediamo è il disegno che realizza palladio nei quattro libri dell’architettura. Il
trattato dell’architettura è scritto in QUATTRO LIBRI.
Questi quattro libri scritti da palladio hanno cosi successo che vengono anche studiati a
livello internazionale ad esempio, in Inghilterra dall’inghilterra –
PALLADIANESIMO: architettura classica/neoclassica che attinge le sue forme
direttamente dai 4 trattati dell’architettura , ove palladio scrive come fare le forme
architettoniche e compositive.
Succede che quando gli intellettuali nordici, dopo aver studiato dal trattato di Palladio e
facevano il gran tour in italia, per acculturarsi, notarono che tra il disegno IDEALE che crea
palladio e la REALTA’ del Palazzo Valmarana a Vicenza, non c’era una corrispondenza ,
poiché noi nel palladio abbiamo due anime.
Lui era NEOCLASSICO nell’architettura disegnata
E quando realizza le stesse architetture le fa in un contesto, in un luogo che è “
sacrificato”, realizza delle immagini neoclassiche che COLLOCATE IN QUEL CONTESTO
RISULTANO ESSERE ANTI CLASSICHE, POICHE’ LA STRUTTURA NON RIESCE AD ESSER
PERCEPITA TOTALMENTE , ma di sguincio, scorcio e taglio.
Il contesto in cui opera il palladio è un contesto in cui possiamo vedere sia IL PROGETTO, IL
TEORICO e il PRATICO.
Palladio nella sua classicità assume un valore anti classico
Villa Rotonda del Palladio:
Nella rotonda del palladio vediamo che quest’architettura sta su un poggio in campagna.
Noi vediamo che tutti i lati dell’architettura sono uguali.
Questa è una rivoluzione poiché se prima si pensava che la parte frontale dell’architettura
dovesse assumere un ruolo ieratico, qui troviamo che tutti i lati dell’architettura sono messi
sullo stesso piano, Palladio ci dimostra che non c’è orientamento
All’interno della pianta abbiamo due assi a CROCE – STUDIA LA PIANTA
E’ ovvio che c’è un’affermazione sul LINGUAGGIO CLASSICO DELL’ARCHITETTURA
Ecco perché si dice che da Brunelleschi in avanti l’architettura altro non è che un
ripensamento di quello che è il linguaggio classico. Qui abbiamo una novità,
un’innovazione NON PARLIAMO DI UN’ARCHITETTURA NEOCLASSICA.
Il culto e l’esaltazione del moderno con palladio ottiene la sua sublimazione.
Come trattatista ha un’influenza oltre oceano - perchè
o SCAMOZZI: conosciuto da una nicchia di persone – egli ha una fortuna critica molto limitata
egli ha un successo di nicchia.
Conosciuto per lo più a Vicenza e nell’area veneziana .
Secondo scamozzi l’architettura doveva essere una scienza esatta , complessa, con proprie
regole da studiare attentamente e con pazienza. Rudolf Wittkower lo ha definito come il
padre del NEOCLASSICISMO Non ha successo tra gli architetti del tempo . Scamozzi ha un
successo di nicchia non ha tutto questo successo tra gli argomenti del tempo- il trattato
dello scamozzi risulta essere visionario del 1700. Con i trattatisti completiamo i beni
architettonici sul linguaggio classico dell’architettura.

BAROCCO:

Tutto quello che era stato teorizzato nel 1500, con quello che era considerata la forma base
dell’architettura ossia il CERCHIO. Nel 1600 la forma base del barocco è l’ellissi. La facciata
non è dritta ma è concava . Il cambio di forma architettonica e gli inventori di queste
forme sono data da Bernini e Borromini.
Borromini ha dato fuoco al suo trattato dell’architettura e quindi non ci è arrivato molto
Il termine barocco ha origine incerta . Secondo la tradizione italiana deriva da baroco, nella
tradizione francese deriva da barrueco che designa un tipo di perla a forma irregolare . Dal
1700 è utilizzato in senso dispregiativo in riferimento alle arti visive del 1700
Il barocco si propone con caratteristiche antitetiche ai canoni del rinascimento e all’arte
classica .
Il barocco abbandona l’idea dell’arte come imitazione del naturale puntando sempre più
sull’emozione e l’esaltazione dei sensi attraverso ritratti fortemente emotivi che dovevano
generare stupore nello spettatore . Era una scelta formale che si adattava alle nuove
funzioni sociali e alle esigenze della chiesa controriformata .
Uno degli aspetti cardini del barocco è la fusione delle diverse forme artistiche con la
COMPENETRAZIONE DI ARCHITETTURA, SCULTURA E PITTURA la fusione di queste tre
tipologie di arti creano uno SPETTACOLO
L’estetica barocca esalta la teatralità e la spettacolarità di ogni manifestazione artistica con
la grandiosità scenografica
CORTILE DI SANT’IVO ALLA SAPIENZA:
All’opposto di bernini abbiamo Francesco Borromini
La straordinaria originalità di borromini è possibile ritrovarla nell’opera architettonica San Carlo
alle Quattro fontane e in Sant’Ivo alla sapienza . Borromini era attratto dalla figura triangolare e
propose una pianta ESAGONALE con la Compenetrazione di due triangoli equilateri come
formazione della cappella. Ovviamente la cappella di sant’Ivo è tipica del Barocco poiché ricorda i
rapporti concavo/convesso. Il dinamismo presente nell’architettura è notevole . Come notevole è
la plasticità dell’opera
All’interno della chiesa non abbiamo un cerchio, come nel 1500, cerchio misura di tutto, la pianta è
ELLITTICA, nel tamburo, spazio che regge la cupola, si esalta l’essenza del barocco ARCHITETTURA
FORTEMENTE DINAMICA E DECORATIVA e questo dinamismo lo vediamo anche nella LANTERNA
DI SANT’IVO sembra quasi che le forme generate dall’architetto ci diano un moto perpetuo e ci
fanno sembrare che la forma sia uno spirale.
Anche lui utilizza l’ordine classico dell’architettura ad esempio l’ordine ionico lo prende e lo
capovolge, le volute non vanno verso il basso ma verso l’alto.
Borromini lavora per la confraternita
COLONNATO DI SAN PIETRO DI BERNINI:
Poi abbiamo bernini che realizza una costruzione eccezionale .

Il colonnato è ELLITTICO- si arriva dalla parte destra o sinistra. Che richiama l’abbraccio della chiesa . Il
colonnato non fa altro che riprendere il LINGUAGGIO CLASSICO DELL’ARCHITETTURA. Ove compito
dell’architetto sarà la sperimentazione del linguaggio classico dell’architettura.

Per finire i beni architetonici possiamo dire che l’architettura barocca si distingue rispetto a quella
rinascimentale dal fatto che si passa dal Cerchio , base dell’architettura 1500 , citando il libro di Withcover: i
principi architettonici dell’umanesimo, possiamo dire che tutta l’architettura era tesa ad individuare una
sorta di FORMA ASSOLUTA tanto che si era arrivato alla conclusione che la forma ideale potesse essere il
CERCHIO. Bramante.

Se abbiamo visto con i 4 trattatisti come nel 1500 risulta matura l’idea di una disciplina come l’architettura
che da vita ai beni architettonici che ammiriamo e contempliamo, DIFFUSIONE DI UN LINGUAGGIO
ARCHITETTONICO CHE DIVENTA PUNTO DI RIFERIMENTO NEL MONDO, nel 1600 a serie di una serie di
vicissitudini drammatiche : Sacco di Roma, e tutte le certezze dell’umanesimo sono venute meno. Cambia il
mondo e nel 1600 vediamo in architettura borromini e bernini , colonnato di san pietro di Bernini – forma
ellittica, Bernini lavora per le confraternite e piccoli ordini e in questo senso entrambi compiono una
RIVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO ARCHITETTONICO. Dalla forma circolare la forma diventa ellittica,
diviene più organica. Nel 1600 la facciata si adegua all’andamento della strada. La facciata diviene ondulata
e il barocco risulta essere un’architettura di grande estro .

Borromini brucia il suo trattato di architettura e al di la dei risvolti intimi.

Nel 1600 vi sono differenti linguaggi e presupposti dell’architettura

A partire dalgi anni 1660 la carica innovativa del barocco si affievolì e si affiancò con il 1700 al Rococò che
costituì la massima affermazione nel 1730 fino al 1745 soprattutto presso le corti più raffinate d’Europa :
espressione del gusto raffinato di una società colta ed elegante e di uno stile di vita basato sul godimento
dei piaceri raffinati e sulla contemplazione estetica.

Giochi arabeschi, decorazioni a stucco degli interni,

Nel 1700 abbiamo il ROCOCCO’ che risulta essere lo stile delle grandi aristocrazie , che richiama il lusso
sfrenato. Non è uno stile che si rifà al linguaggio classico dell’architettura ma ha una sua strada autonoma.

ECLETTISMO :

Dal punto di vista architettonico nel 1800 a fronte di un secolo denso di avvenimenti storici e un grande
fermento storico non corrisponde un altrettanto interesse per l’architettura.

Pietro Selvatico teorizza: che dopo aver analizzato i diversi stili e ciò che caratterizza i diversi stili, si
manifesta che nel 1800 non si produce una forma originale e nuova. Non c’è un’espansione con il
proliferare delle città e delle megalopoli, c’è bisogno di edifici e architettura ( esempio Londra ) ci si chiede
forme devono avere questi luoghi? Si formano degli stilemi in base all’edificio architettonico da costruire.

CI SONO DELLE FORME ARCHITETTONICHE TIPO CHE VENGONO PRESE E RECUPERATE IN QUANTE FORME
CHE LEGITTIMANO QUELLA FUNZIONE SPECIFICA.

Il palazzo di Giustizia dev’essere di stile dorico

Il teatro dev’essere in stile Barocco

Nel 1800 l’idea di quello che chiamiamo ECLETISMO STORICISTICO : recuperare tutti i linguaggi
architettonici della storia per adattare quella funzione agli edifici

Gli architetti si sbizzarriscono all’interno di alcuni stili .

In architettura l’eclettismo definisce lo stile nato dalla MESCOLANA DEI MIGLIORI STILEMI PRESI DA
DIVERSI MOMVIMENTI ARCHITETTONICI, STORICI ED ESOTICI. Le prime manifestazioni si verificarono
nell’Inghilterra settecentesca e duraro no per tutto l’ottocento e parte del Novecento.
Le manifestazioni dell’eclettismo del primo Ottocento vi erano riprese in generale delle forme CLASSICHE ,
ingatti si sviluppò principalmente l’architettura neoclassica, che si manifestò con il recupero di forme del
classicismo greco, rinascimentale e barocco.

L’aspetto più significativo di quest’architettura è dato dallo Storicismo inteso come RIPRESA DI STILI
COSTRUTTIVI e ASPETTI FORMALI . Questo significa che gli architetti non cercano più un linguaggio
coerente con il periodo nel quale vivono ma , al contrario, preferiscono rifugiarsi negli stilemi del passato,
ispirandosi fantasiosamente agli stili che si sono via via succeduti.

Neogotico – cattedrale

L’architettura storicistica si limita quasi sempre a coinvolgere la sola pelle degli edifici e non le strutture he
sono realizzate secondo le più moderne tecnologie edilizie. Gli architetti attingono contemporaneamente
anche a stili diversi inventando soluzioni talmente artificise e bizzarre da non essere più riconducibili agli
stili di partenza . Si parla quindi di Ecletismo , termine che deriva dal greco che significa appunto scegliere
tra più progetti. Il senso dell’architettura ecletica sta nel saper attingere all’immenso repertorio delle
forme e degli stili del passato scegliendo tra esso gli accostamenti ritenuti più armoniosi e raffinati. La
scelta eclettica si riduce ad un ATTO FORMALE .

Se lo storicismo architettonico nasce dalla ripresa anche solo formale delle caratteristiche tipologiche delle
antiche costruzioni, l’eclettismo è al contraro, antistoricistico.

IL MESCOLARE ALL’INTERNO DI UNA SOLA ARCHITETTURA DUE O PIU’ STILI SPESSO TRA LORO ANCHE
PROFONDAMENTE DIVERSI SIGNIFICA NON TENERE CONTO LE RAGIONI PROFONDE CHE HANNO
DETERMINATO QUELLO STILE . Progettare diviene un raffinato gioco compositivo

Fanno parte dello stile eclettico le architetture:

Palazzo del Parlamento a Londra

Padiglione reali Brighton Sussex

Loggia dei marescialli a Monaco

Cattedrale di Sant’Isacco di San pietroburgo

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