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Medioevo

Dopo il 1066, i vescovi e i nobili cominciarono presto ad affermare la loro potenza fondando
abbazie e cattedrali.
-> Si va a creare lo stile romanico

Chiesa = unico edificio di pietra a cui il popolo potesse fare riferimento -> ne andavano orgogliosi
Sono poche le decorazioni, poche le finestre.

In Francia si ornano le chiese romaniche.


Per ornato si intende che tutto ciò che appartenesse alla Chiesa, aveva una sua funzione ed
esprimeva un’idea definita.
I teologi hanno avuto una grande influenza per gli artisti

Il XII secolo era in contatto con la Chiesa di Oriente per via delle crociate
-> ed ecco che dalla tradizione bizantina con Duccio o Cimabue rimase la rappresentazione della
Madonna Odigitria o le Crisografie
-> I pittori erano liberi di scegliere le loro illustrazioni. Affiancati dall'imitazione del mondo reale si
prepararono per quella del Soprannaturale

Lo stile romanico non sopravvisse oltre il XII secolo


In Francia nasce il gotico con la sua complessità, (noi ci perdiamo al suo interno)

Con il gotico nelle sculture si applica la vita, il respiro


delineando i tratti e la corposità anche sotto le vesti -> (come in Arnolfo)

Per lo scultore gotico le sculture:


1. Volevano narrare la storia sacra nel modo più commovente e persuasivo possibile
2. Prendevano spunto dai greci per l'imitazione del naturale (Loro volevano raggiungere la
perfezione ma i gotici volevano imparare dalla mimesi)

L'artista medievale faceva da apprendista ai grandi maestri lavorando sulle parti meno importanti.
Ma imparavano da ciò e riuscivano addirittura a superare il maestro acquisendo una autonomia
personale senza spesso avvalersi di un modello.

Nel medioevo non esistevano i ritratti come li interpretiamo noi oggi.


L'artista si limitava a disegnare con dei simboli che richiamano il soggetto rappresentato.

Gli artisti medievali trascuravano le proporzioni non per ignoranza ma perché non ritenute
fondamentali.

L'arte bizantina permise agli italiani di valicare la separazione tra scultura e pittura.
Giotto riscoprì ad esempio l'arte di creare su una superficie la profondità.

La fase successiva del gotico era dedita al decorativismo e all'ornato

A Siena non si ruppero i legami con l'arte bizantina, ma figure come Duccio riuscirono a:
dare vita alle vecchie forme bizantine prediligendo le forme delicate a quelle rigide.

L'arte del ritratto inizia a svilupparsi con Simone Martini che pone attenzione ai dettagli della
natura
DISPENSA DI BEATO ANGELICO

Figura:
1. Preiconografico, rappresenta un oggetto al naturale riconoscibile nel mondo (apparenza)
2. Il motivo che diventa figura personificando un concetto narrativo (verità)

Attraverso la figura si comprende il mistero

Essa è un concetto temporale ovvero che sta tra due cose come apparenza e verità

Apparenza potrebbe coincidere con la prima parte


Verità con la seconda parte che si ricollega al segno, al dissimile

Per segno si intende ciò che va al di là dell'aspetto,


[come la gesticulatio o il gesto che determinano l'anima espressa (come in Arnolfo di Cambio nel
ritratto di Carlo d'Angiò o come in Bonanno Pisano nella Porta di bronzo)]

Il dissimile è ciò che è diverso da Dio, in quanto il simile ci inganna.

Attraverso il dissimile si va al di là del visibile -> come i simboli


(il Cristo o Dio veniva spesso raffigurato sottoforma di una pietra, per i valori che questa si portava dietro)

Attraverso il segno si porta un’IDEA e da questa si arriva all'immaginazione

Quando si parla di immaginazione si fa ricorso all'arte della memoria che fa si che le figure ci
rimangano impresse (gli artisti del passato soprattutto nel Medioevo non avevano mai visto le
sembianze della vergine o del cristo, ma si rifacevano all'arte della memoria, ovvero attraverso la
figura si coglieva il mistero o la verità nascosta)

Una figura secondo niccolo niccoli viene prodotta dal luogo nel quale si manifesta la materia.

GIOTTO

Linguaggio giottesco viene avviato negli affreschi di Assisi e poi ripetuto nella meravigliosa
Cappella di Padova
-> è un linguaggio che deve molto alla componente classica che dava opportunità ,dalla figura
di Francesco in poi, di aderire ad alcuni soggetti un’ufficialità una classicità e eroicità.

Immagine calibrata in elementi orizzontali verticali ed elementi in piedi


Spazi chiusi dalle rocce

Il linguaggio giottesco (naturalista) non dice niente.


Sia Dante che Petrarca sul piano della letteratura metteranno in evidenza che il linguaggio
classicista avviato da Giotto diventa eroico
-> è ufficiale perché calibrato su strutture semplici
-> ma avviato bene sul piano della conoscenza
-> rappresentazione visibile dell’ordine delle idee

Classicismo -> sinonimo di una linea conoscitiva che aderiva all’ordine delle idee
Gli studi che seguono quello che dicono Dante Petrarca e Boccaccio (che danno i modelli della
conoscenza e della letteratura) ci dicono l’opposto
Il linguaggio geometrizzato che semplificava

Dottrina, eroicità, lingua colta e ufficiale di stampo greco romano e quindi una lingua di potere.
Valore della rappresentazione
Raffigurazione solo un dato del processo del mistero che queste immagini portavano avanti
(hubermann)
Proporzioni armonia e misura (elementi già segnalati nella poetica di Tommaso d’ Aquino)

-> Tommaso d’ Aquino (filosofo) definisce il rappresentare come cosa eminentemente artistica

Quindi il culto delle immagini può svolgersi purché vi siano questi fondamentali requisiti:
- ordine
- regolarità
- proporzioni
- attenzione alla bellezza naturale
Quattro elementi che facilitano la rappresentazione della spiritualità.

Giustizia

1. Immagine - dato mentale


2. Dopo che immagino io do la figura (da fingére)

[Senza il rapporto in cui si guardano il bambino con la madre


L’attenzione e la cortesia di una donna che solleva il bambino verso la madre]

-> Linguaggio che riporta dal sensibile all’idea riconoscibile dell’invisibile

Giotto lavora sul dato sensibile e su quello invisibile

Il primo passo per la conoscenza è la meraviglia


L’animo umano conosce perché si meraviglia

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