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La vita

Michelangelo nacque il 6 marzo 1475, da padre fiorentino, e il Vasari lo definisce come una benedizione di
Dio, come se fosse uno spirito divino, mandato in terra per mostrare quale fosse la vera perfezione
dell’arte, nella pittura e nella scultura per dare rilievo, esperto in tutte le professioni anche letterarie. Iniziò
i suoi studi a Firenze per poi interromperli e andare nella Bottega deli Ghirlandaio, ma si formò soprattutto
con gli affreschi di Giotto e del Masaccio, e apprendendo la scultura antica nella collezione Medicea. Nel
1505 tornerà per una seconda volta a Roma chiamato da Giulio II, ma continuando ad andare avanti e
dietro tra Roma e Firenze.

Era convinto che lo scopo dell’arte fosse imitare la natura, e l’artista doveva trarne l’aspetto migliore con un
po’ di fantasia, appunto migliorandola con una bellezza superiore a quella che già c’era in natura.
Michelangelo dopo vari avvenimenti, inizia a puntare più sulla spiritualità, giungendo al fatto che l’arte e la
bellezza della natura stanno solo a distogliere lo sguardo da quella che è la bellezza dell’anima, e dunque
l’artista per rendere credibile la sua opera oltre che bravo deve essere particolarmente pio.

Il disegno

Michelangelo ricorre al disegno prima di ogni sua opera, perché per lui il disegno serve per fissare l’idea che
l’artista ha in mente della sua opera. Nei disegni giovanili ricorre spesso alla penna e al tratteggio sottile e
incrociato, utilizzando molto lo sfumato e disegnando personaggi singoli con caratteri scultorei. (di
impronta scultorea) Nell’età matura abbandona essenzialmente il tratteggio forte e inciso della sua giovane
età e utilizza tratti più leggeri e fumati con una maggiore resa pittorica.

La Pietà di San Pietro

Gli viene commissionata dal cardinale Jean Bilhèers, perché voleva lasciare una sua impronta a Roma. La
pietà è un gruppo scultoreo molto in voga in quel periodo e rappresenta la figura della vergine che sostiene
il corpo del figlio morto. Michelangelo compone il gruppo scultoreo secondo una forma piramidale, e in
modo tale che dalla vista frontale si possano bene evidenziare tutti i valori della rappresentazione. La figura
della vergine è rappresentata da una figura di una fanciulla, che anche facendo un conteggio in base alle
sacre scritture (circa 16/15 +33) non coinciderebbe con l’età che dovrebbe avere, e questo per evidenziare
un passo della divina commedia di Dante, dove San Bernardo nella sua preghiera elogia la vergine, madre e
figlia del suo stesso figlio. Il corpo possente della vergine, e coperto da un voluminoso panneggio, che offre
un gran numero di ombre profonde, e questo per evidenziare la figura del corpo nudo e liscio del Cristo,
che viene rappresentato con la testa rovesciata all’indietro, il bacino sceso in corrispondenza dello spazio
tra le gambe di Maria, e il braccio destro abbandonato. E cinto sotto la spalla dal braccio destro di Maria.
(fascia con la firma)

David

Dopo il suo primo periodo a Roma, Michelangelo ritorna a Firenze e gli viene dato l’incarico di scolpire il
David, per decorare la cattedrale di santa Maria del fiore, mettendogli a disposizione un blocco di marmo
che era stato già iniziato da una latro artista, e che fu abbandonato perché presentava delle difficoltà
tecniche del materiale, quindi questa era una difficoltà aggiunta. L’opera di Michelangelo viene definita dal
Vasari come un’opera miracolosa, come se fosse riuscito a far resuscitare qualcuno che era morto, tanto
che quest’opera divenne il simbolo di Firenze, non più posta nella cattedrale ma davanti al palazzo del
potere cittadino, palazzo vecchio. Il David rappresenta il brano evangelico del pastore che sconfiggerà golia,
nell’atto della valutazione delle proprie forze prima di scagliare la pietra contro golia. La statua rappresenta
proporzioni classiche, possiamo notare come il braccio destro e la gamba sinistra siano a riposo, al contrario
degli altri due arti, (con rispettiva inclinazione del bacino e delle spalle) e questo va a richiamare quello che
era il chiasmo che abbiamo trovato nelle sculture classiche (doriforo). I muscoli del David sono in tensione e
le mani risultano nervose, pronte per affrontare un’azione precisa e scattante. La fronte è leggermente
aggrottata che indica l’atteggiamento di concentrazione e valutazione della situazione, che rappresentando
il periodo storico possono ben corrispondere all’utilizzo della ragione e lo studio della natura.

Tondo Doni

Questa rappresenta l’unica opera mobile di Michelangelo, viene chiamata così perché si presuppone che gli
sia stata commissionata in occasione delle nozze del ricco mercante Agnolo Doni. In primo piano sono
rappresentati i 3 componenti della sacra famiglia, la vergine accoccolata a terra che smette di leggere il
libro che notiamo è posato sul panneggio posatogli sulle gambe, si porge verso la sua destra per prendere il
bambino che gli è porto dal suo consorte inginocchiato alle sue spalle. Sul fondo sono rappresentate delle
figure nude, che a differenza del movimento circolare rappresentato dal trittico principale, offrono un
movimento più lineare, e tra le due scene è rappresentata la figura di san Giovannino che è chiamato a
intermediare tra gli uomini e il Cristo, come infatti è descritto nei brani evangelici esso stesso è chiamato a
preparare la predicazione del cristo stesso. La pittura di Michelangelo richiama molto la scultura, perché
secondo lui la perfezione della rappresentazione della natura, risiedeva appunto nella scultura, e nella sua
rappresentazione più plastica possibile, con i bordi ben definiti a differenza di quello che faceva Leonardo.

Battaglia di Cascina

La rappresentazione della Battaglia di cascina sulla parete della scala del gran consiglio di palazzo vecchio,
gli fu assegnata qualche anno dopo, a quella analoga di un'altra battaglia a Leonardo. Però Michelangelo a
differenza del suo rivale che lascia incompiuta l’opera per andare a Milano, prima di partire per Roma al
servizio di Giulio II finisce di disegnare il cartone. In questa opera l’intento principale di Michelangelo è
quella di rappresentare dei nudi maschili, infatti rappresenta il momento in cui i fiorentini intenti nel
rinfrescarsi nell’Arno vengono colti di sorpresa dai pisani, e dunque tutti rappresentati in diverse azioni.
L’opera rappresenta la ricerca di valori plastici sempre più simili alla scultura con l’utilizzo di forti
chiaroscuri, che aiutano in una corretta visione prospettica dove ognuno ha il proprio posto nello spazio
reale.

Tomba di Giulio II

La tomba fi Giulio II, fu causa di esaltazione per Michelangelo quando gli venne commissionata, date le sue
maestose dimensioni e la sua collocazione nella basilica di san Pietro, ma fu anche causa di forti avvilimenti
per le sue continue fasi di rinvio e ridimensionamento. Infatti l’opera fu eretta nella chiesa di san Pietro in
Vincoli, quasi 30’ anni più tardi. Originariamente era stata concepita come un’opera a 4 facce con molte
sculture, come si evince da un primo progetto conservato a New York. Ma successivamente fu realizzata
come opera muraria a solo 3 facce, dove le opere più importanti sono il Mosè e i due schiavi. Il primo è
rappresentato come caratteristico di Michelangelo co un’imponente tonicità muscolare, e una barba folta e
morbida, seduto con il braccio destro appoggiato su di un libro. I due schiavi rappresentano lo schiavo
fuggente e lo schiavo morente che offrono a Michelangelo la possibilità di scolpire dei corpi perfetti.

Volta della Cappella Sistina

Gli viene affidata questa opera dopo la delusione del ridimensionamento della tomba di giulio secondo, e
per la creazione di questa opera rifiuta l’aiuto di altri, nonostante principalmente era quasi intanto a
rifiutare l’opera in quanto prediligesse la scultura.
Sulla volta sono dipinti degli arconi che poggiano su una cornice poco al disopra delle vele triangolari, che
affiancano i troni di 7 profeti e 5 sibille. Così si vengono a formare nove riquadri che ospiteranno
rappresentazione della genesi, 5 di essi sono più piccoli perché limitati da 10 coppie di ignudi che
sorreggono medaglioni di colore bronzeo con rappresentazioni evangeliche, nei pennacchi sono
rappresentate i 4 miracoli fondamentali per la salvezza di Israele, e nelle vele triangolari e nelle sottostanti
lunette sono rappresentate le 40 generazioni degli antenati di Cristo.

Creazione di Adamo è il dipinto più celebre della Cappella Sistina, dio è rappresentato in volo
avvolto da angeli e un manto rosa-violaceo che richiama i contorni di un cervello umano, sede della
ragione, e Adamo disteso sulla terra è attratto dalla potenza vitale di Dio, e quindi si cerca di alzare, quasi
come se stesse ancora imparando i suoi primi movimenti dato che era stato appena plasmato dalla terra.
Adamo sembra quasi rappresentato in chiasmo.

Nelle figure degli ignudi va nuovamente ad esprimere il suo paragone di bellezza in un corpo scolpito e
atletico.

Giudizio universale

La decorazione della parete dietro l’altare gli viene commissionato oltre 20 anni dopo la volta della stessa
cappella. Michelangelo decise di rappresentare un dipinto senza finte architetture perché ormai non aveva
più timore di dipingere su così ampi spazi. Le figure rappresentate da Michelangelo in questa opera sono
sempre molto massicce e muscolose ma risultano molto più tozze nell’aspettare il proprio giudizio. Gesù
occupa una parte centrale accerchiato da una moltitudine di santi, come cristo giudice che indica alle anime
dove devono collocarsi, se nel paradiso o nell’inferno, mentre vengono scrutate dallo sguardo materno e
pietoso della Vergine Maria. Al disopra della figura del cristo, nelle lunette, sono collocati due gruppi di
angeli senza ali che cercano posizionare in maniera eretta gli strumenti della passione del cristo, quali la
croce e la colonna della flagellazione. Invece nella parte inferiore è rappresentato l’inferno, dove molte
persone cercano di fuggire ma vengono respinte bruscamente da gli angeli, e altri corpi vengono ammassati
e bastonati dalla figura di caronte, dipinta secondo la descrizione di dante nella divina commedia, e spinti
verso l’entrata dell’inferno dove seguiranno le indicazioni di Minosse.
L’atmosfera generale rappresenta un forte caos che probabilmente rispecchia l’animo tormentato
dell’autore, dove le urla e la confusione delle anime si combinano a quella dei demoni, e gli squilli delle
trombe degli angeli che annunciano il giudizio universale come descritto nell’apocalisse.

Sagrestia nuova

Biblioteca Laurenziana

È formata principalmente da uno spazio di pianta rettangolare, con muri di scarso spessore e ritmati da
paraste e finestre. Lo spazio è sovrastato da una copertura lignea cassettonata, che dà un senso di
continuità con le paraste dei muri. Le pareti del vestibolo sono suddivise in due principali ordini, il primo è
costituito da una serie di colonne binate con al centro delle finestre cieche, alle quali coincidono una coppia
di paraste. L’ambiente sembra il cortile su cui prospettano 4 facciate di palazzi. Lo spazio è quasi tutto
occupato dalla scala monumentale, che viene paragonata ad un fiume in piena che straripa nelle due
scalinate laterali, prive di balaustra e dove si alternano gradini rettangolari e gradini a L, che si raccordano a
quella principale per mezzo di due volute, ma dove prevale la curva, che paragonata a una colata lavica, in
corrispondenza degli argini si arriccia.

Piazza del Campidoglio

Michelangelo viene incaricato, da Paolo III, di creare il piedistallo per la statua di Marco Aurelio che fino a
quel momento era posizionate in Laterano, per posizionarla al centro di piazza del campidoglio che ospitava
la sede del governo cittadino dal 200. Erano presenti già due palazzi Palazzo senatorio a est e palazzo dei
conservatori a Sud, dopo la morte di Michelangelo ne fu aggiunto un altro a nord ma molto meno
profondo.
Michelangelo progetto una grande rampa a due scala contrapposte per palazzo senatorio, e poi vennero
messe in facciata delle paraste di ordine gigante, per riprendere il palazzo dei conservatori.
Il palazzo dei conservatori ha anteposto un porticato a 7 campate con un sistema gigante di paraste di
ordine corinzio, e poi viene costituito in ordine di colonne corinzie, per poi sormontare il tutto da una
trabeazione che sosterrà un muro di competenza alleggerito da ampie finestre.
La pianta della piazza è di Forma trapezoidale e inquadra lo sguardo di chi si appresta ad entrare in questa
piazza proprio verso palazzo senatorio, e sul pavimento è rappresentato un ovale con un disegno stellare
intrecciato al suo interno che irradia la statua equestre.

Basilica di san Pietro

La basilica di san Pietro, progettata inizialmente da Bramante passo nelle mani di molti architetti, i quali
apportarono tutti varie modifiche ai progetti, fino a quando giunsero nelle mani di Michelangelo per opera
di Paolo III. Compatta le strutture rendendo la pianta centrale con una concezione di un interno luminoso,
elimina i deambulatori. Interviene ulteriormente sulla zona absidale con una struttura muraria che si avvale
delle paraste di ordine gigante, e in questo modo le superfici esterne.
La cupola eretta su di un tamburo, che seguirà lo stile della cupola Brunelleschiana di Santa Maria del Fiore,
ma in questo caso sono i costoloni a creare la struttura portante, a differenza della struttura a muratura
autoportante. Anche questa cupola è sormontata da una lanterna ritmata da colonne binate che terminano
con dei contrafforti che irrigidiscono la struttura

Le ultime pietà

1. Il primo disegno, rappresenta la madonna accasciata a terra, che tiene tra le braccia il corpo nudo
del figlio morto, quasi disarticolato, e dietro di essa altri personaggi, molto sfumati che sembra
provochino disordine, e dove lo sfumato si unisce alla linea definita, che utilizza per definire bene il
busto del Cristo
2. Il secondo è un disegno di presentazione, quindi molto definito, e unisce il tema della pietà a quello
della deposizione dalla croce, e anche il tema del cristo imago pietatis, dove il corpo è tenuto eretto
sul sepolcro da angeli. La vergine allarga le braccia simmetricamente a quelle del figlio ed eleva gli
occhi al cielo.
3. Nella pietà al museo dell’opera a Firenze, oltre alla madonna si aggiungono anche la maddalena e
Nicodemo, che aiutano a sostenere in maniere eretta il corpo del cristo, che comunque rimane
molto abbandonato, per rappresentare comunque un corpo morto.
4. Solo nell’ultima opera a cui lavora quando lo prese la morte ritorna alla presenza delle due figure
originarie.

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