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In realtà sembra ormai quasi certo che Michelangelo fu mandato a bottega proprio
dal padre a causa dell'indigenza familiare.
D
a lui considerata come una "cosa sciocca", la sua attività poetica si viene caratterizzando, a differenza di
quella usuale nel Cinquecento influenzata dal Petrarca, da toni energici, austeri e intensamente
espressivi, ripresi dalle poesie di Dante.
I
più antichi componimenti poetici datano agli anni 1504-1505, ma è probabile che ne abbia realizzati
anche in precedenza, dato che sappiamo che molti suoi manoscritti giovanili andarono perduti.
L
a sua formazione poetica avvenne probabilmente sui testi di Petrarca e Dante, conosciuti nella cerchia
umanistica della corte di Lorenzo de' Medici. I primi sonetti sono legati a vari temi collegati al suo lavoro
artistico, a volte raggiungono il grottesco con immagini e metafore bizzarre.
N
egli ultimi anni le sue rime si focalizzano maggiormente sul tema del peccato e della salvezza
individuale; qui il tono diventa amaro e a volte angoscioso, tanto da realizzare vere e proprie visioni
mistiche del divino.
L
e rime di Michelangelo incontrarono una certa fortuna negli Stati Uniti, nell'Ottocento, dopo la loro
traduzione da parte del grande filosofo Ralph Waldo Emerson.
CLICCA PER L‘IMMAGINE Affresco 13,70x12,20 Città del Vaticano, Cappella Sistina
Michelangelo muore il 18 febbraio
del 1564 a Roma avendo fatto
testamento, secondo quanto
riportato dal Vasari “di tre parole,
che lasciava l’anima sua nelle
mani di Dio, il suo corpo alla terra,
e la roba a’ parenti più prossimi”.
Ghiggi Giulia