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MuMe

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MuMe
Museo
Interdisciplinare
Regionale
di Messina
Assessorato Regionale
dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana

Servizio VI Fruizione, valorizzazione e promozione


del patrimonio pubblico e privato
Iniziativa direttamente promossa,
Cap. 376528, Es. Fin. 2017
D.D.G. n. 5763 del 15/11/2017

Polo regionale di Messina per i siti culturali


Museo Interdisciplinare di Messina
Direttore Caterina Di Giacomo

Dirigente responsabile U.O. 1 Rosario Vilardo


Affari generali e del personale,
sicurezza e protezione civile, legale e contenzioso,
contabilità, bandi, gare e contratti, ufficiale rogante

Dirigente responsabile U.O. 2 Grazia Musolino


Valorizzazione, manutenzione e restauri, promozione,
ricerca scientifica, gestione siti dipendenti

Dirigente responsabile U.O. 3 Gianfranco Anastasio


Direzione Museo delle Tradizioni silvo-pastorali di Mistretta

a cura di
Caterina Di Giacomo

Testi
Lilly Aloisio - L.A.
Elena Ascenti - E.A.
Flavia De Domenico - F.D.
Caterina Di Giacomo - C.D.G.
Giovanna Famà - G.F.
Agostino Giuliano - A.G.
Giusy Larinà - G.L.
Alessandra Migliorato - A.M.
Grazia Musolino - G.Mu.
Antonella Piazza - A.P.
Donatella Spagnolo - D.S.

Collaborazione
Domenico Crisafulli, Franco Grasso, Enrico Vita

Progetto grafico, impaginazione e stampa


Stampa Open srl, Messina

Traduzioni
Flavia De Domenico

Ph Archivio Museo Regionale di Messina, Giuseppe Lacava


Sommario

8 Introduzione 48 Apporti manieristi continentali


9 Introduction 49 Continental Mannerim’s contributors

10 Il preesistente complesso monastico 52 Giovanni Angelo Montorsoli


del S.Salvatore 53 Giovanni Angelo Montorsoli
11 The pre-existing monastery
of S.Salvatore 54 Le Maioliche Veneziane
55 Venetian Majolica
15 Il percorso / The itinerary
56 Caravaggio a Messina
16 La Sezione Archeologica 58 Caravaggio in Messina
18 The Archaeology section
60 L’orbita del Caravaggio
20 Il Medioevo 61 The followers of Caravaggio
21 The Middle Ages
64 Il classicismo pittorico
24 Il Trecento e gli apporti veneto toscani 65 The pictorial classicism
25 The 14th Century and Tuscan Venetian
contributions 70 Agostino Scilla
71 Agostino Scilla
28 Le importazioni fiamminghe
29 Flemish imports 72 Le icone del XVII secolo
72 The 17th century icons
32 Antonello da Messina
34 Antonello da Messina 74 Il Settecento messinese
75 The 18th century in Messina
36 L’eredità di Antonello
37 Antonello’s heredity 80 L’Ottocento accademico
81 The 19th century and the Academies
40 Il Fondo Antico - I Corali
41 The ‘Fondo Antico’ of the Museum 86 Tommaso Aloysio Juvara e la sua scuola
Library - The Corals 87 Tommaso Aloysio Juvara and his school

42 Antonello Gagini e la scultura 88 Il piazzale / The xxxxxx


della prima metà del Cinquecento
43 Antonello Gagini and the first half 92 Mostre alla Filanda
of the sixteenth century sculpture 94 Bibliografia essenziale

46 Girolamo Alibrandi
47 Girolamo Alibrandi
Regione Siciliana
Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana
Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana
Polo regionale di Messina per i siti culturali
Museo Interdisciplinare Regionale

MuMe
Museo Interdisciplinare Regionale di Messina

Già allestito nella ottocentesca Filanda dal sisma del 1908, e dalle collezioni
Mellinghoff, sede storica fin dalla istituzione dell’ottocentesco Museo Civico Peloritano,
della struttura avvenuta nel 1914 ed dal 1890 allocato nell’ex monastero di S.
oggi (dopo gli interventi di adeguamento Gregorio, fu trasferito nella spianata del
tecnologico che hanno assicurato San Salvatore, ove sussistevano i resti del
dotazioni impiantistiche conformi cinquecentesco monastero omonimo.
ai massimi standard internazionali) All’interno del perimetro che cinge una
destinata all’accoglienza di mostre ed superficie di 17.118 metri quadri, allestita
eventi temporanei, il Museo è noto in anche nelle aree esterne e nei piazzali
tutto il mondo per le opere di Antonello con suggestivi elementi architettonici,
da Messina, il Polittico di S. Gregorio, sorge il nuovo, imponente e panoramico
firmato “Antonellus Messanensis” e datato plesso (oltre 4.700 mq di esposizione),
1473, la tavoletta bifronte acquisita al caratterizzato da spazi emozionanti
Demanio Regionale nel 2006 e le due come quello dedicato alle possenti opere
pale caravaggesche con la Resurrezione scultoree del Montorsoli ed ai portati
di Lazzaro e l’Adorazione dei pastori, manieristici continentali.
dipinte durante la sosta siciliana del genio Nell’ambito di un complesso e articolato
lombardo, fra il 1609 e il 1610. percorso è esposta la ricchissima e
Il MuMe rappresenta il luogo più di ogni interdisciplinare collezione permanente di
altro deputato a custodire la memoria opere pittoriche e lapidee e di manufatti
della millenaria tradizione della città - testa che disvelano gli accenti di cosmopolitismo
di ponte per la sua strategica posizione della storia della città, dalle origini (fu
geografica fra le civiltà del Mediterraneo fondata nell’VIII secolo a.C.) al primo
e l’Europa - prima di essere piegata Novecento, attraverso il susseguirsi di
dall’imperversare di eventi tragici. settori supportati da apparati didattici
L’ingente patrimonio recuperato fra le distinti cromaticamente.
macerie del centro urbano, distrutto Caterina Di Giacomo

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The Museum has already been set up of the Mediterranean basin and Europe –
in the XIX century Filanda Melinghoff, before being affected by tragic events.
has historical headquarters since its The enormous heritage taken from the
establishment in 1914 and today, the rubble of the city centre destroyed by
technological adjustments have ensured the earthquake in 1908, and from the
equipment in line with the highest collections of the XIX century Museo Civico
international standards. Designed to host Peloritano located in the former Monastery
exhibitions and temporary events, the of S. Gregorio since 1890, was transferred
Museum is known throughout the world for to the open area of San Salvatore. Here
the Polyptych of Saint Gregory, signed by stood the XVI century Monastery of San
“Antonellus Messanensis” and dated 1473, Salvatore, in an area of over 17,118 square
in the section reserved for the multifaceted metres, including outer areas and squares
artistic culture of the city between the with suggestive architectural elements.
XIV and the XV centuries. Here the two- Today it houses the new, majestic and
sided painting with Madonna and Blessing panoramic complex, characterized by
Child and Franciscan in adoration (recto) thrilling spaces like the one dedicated to
and Ecce Homo (verso), the extraordinary the monumental sculptures by Giovan
wooden Crucifix of presumed Spanish Angelo Montorsoli and the continental
origin, the marvellous Flemish panels, the manneristic influence developed during a
precious art work collection of Antonello's period of particular civic prestige marked
school stand out. by the visit of Charles V and the new urban
its two Caravaggesque alterpieces development plan entrusted to Francesco
including the Raising of Lazarus and the Maurolico.
Adoration of the Shepherds painted during The rich interdisciplinary permanent
the Lombard genius' stay in Sicily, between collection of paintings,stone art works
1609 and 1610. and artefacts, which are part of a complex
The MuMe represents the place that, more and well-organized tour, reveal the
than any other, preserves the memory of cosmopolitan nature of the city's history,
the age-old and e cosmopolitan tradition from the High Middle Ages to the early
of the city – a bridgehead thanks to its twentieth century, through colored sections
strategic position, between the countries supported by educational devices.

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torrente Annunziata. La struttura subì
Il preesistente complesso diverse modifiche nei secoli successivi sino
monastico del S.Salvatore al completamento della cupola della chiesa
avvenuto soltanto nel 1743. Il complesso
era costituito da due ali destinate ai monaci
suddivise in diciotto celle, da un seminario,
La fondazione del monastero del SS. una ricca biblioteca, un viridiarum e
Salvatore in lingua phari, sulla falce del Porto, dall’alloggio dell’Archimandrita. La chiesa
fu predisposta dai Normanni a partire dal era ad unica grande navata con sette
1122, nell’ambito di un ambizioso progetto cappelle laterali. Il transetto, leggermente
di centralizzazione del monachesimo di rito aggettante, era sormontato da un’imponente
greco nei territori della Contea. Ruggero II cupola, crollata durante il terremoto del
nominò nel 1134 lo ieromonaco Luca primo 1783, e precedeva un’ampia abside
Archimandrita del monastero messinese, semicircolare, di cui ancora sussistono i
definito nel 1132, che riuniva sotto la propria ruderi, al di là della vetrata della sala, così
giurisdizione i cenobi siciliani della Val come avanzi della scalinata emergono sul
Demone e del sud della Calabria ospitando, piazzale antistante. La facciata della chiesa
tra l’altro, nella seconda metà del sec. XV, presentava tre grandi portali sormontati da
la famosa scuola di greco sotto la direzione alti balconi. Al di sotto della nave vi era la
dell’erudito Costantino Lascaris. cripta provvista di sedici nicchie-colatoi per
Dopo l’arrivo a Messina di Carlo V nel 1535, la mummificazione dei corpi, messa in luce
si decise il trasferimento del monastero durante i lavori di costruzione del nuovo
per trasformare le fabbriche dello stesso Museo Regionale e conservata in situ.
in fortificazione militare a difesa della città. A seguito delle leggi eversive, nel 1870 il
Solo la chiesa fu risparmiata anche se pochi complesso del SS. Salvatore fu adibito
anni dopo (1549) anch’essa andò distrutta ad Accademia della Guardia di Finanza. Il
per l’esplosione della vicina santabarbara terremoto del 1908 rase al suolo la struttura e,
del forte, innescata accidentalmente da un poco dopo, si decise di utilizzare la spianata
fulmine. Nel 1573 i monaci prenderanno di San Salvatore dei Greci per convogliarvi il
possesso dei nuovi edifici, ancora non materiale architettonico ed artistico recuperato
ultimati, siti in prossimità della foce del tra le macerie della città. n C.D.G.

Francesco Sicuro, Acquaforte, seconda metà XVIII sec.,


Galleria Regionale di Palazzo Abatellis.

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buildings near the mouth of the Annunziata
The pre-existing monastery torrent. The structure underwent several
of S.Salvatore modifications in the following centuries
until the completion of the church dome,
occurred only in 1743. The complex
consisted of two wings designed for monks,
The foundation of the monastery of S. divided into eighteen cells, a seminary, a rich
Salvatore “in lingua Pharii” on the sickle of library, a “viridiarum” and the Archimandrite’s
the port, was predisposed by the Normans accomodation. The church had only one
from 1122, in the framework of an ambitious large nave with seven side chapels. The
project of centralizing the monasticism of transept, slightly protruding, was surmounted
Greek rite in the territories of the county. by a stately dome, collapsed during the
Ruggero II nominated in 1134 the hieromonk earthquake of 1783, and preceded a large
Luca as First Archimandrite of the monastery, semicircular apse, of which ruins still exist,
established in 1132, meeting under his beyond the stained-glass window, as well as
jurisdiction the Sicilian cenobas of Val stairs left on the frontyard. The front prospect
Demone and south Calabria, hosting, inter of the church had three large portals,
alia, in the second half of the 15th century, surmounted by tall balconies. Below the
the famous Greek school under the direction nave there was the crypt with sixteen niches
of Costantino Lascaris. casting for the mummification, highlighted
After Carlo V arrived in Messina (1535), during the construction of the new Regional
it was decided to transfer the monastery Museum and preserved in situ. Following the
to transform its buildings into a military subversive laws, in 1870 the complex of S.
fortification in defense of the city. Only the Salvatore was admitted to the Academy of
church was spared, although a few years the Guardia di Finanza. The 1908 earthquake
later (1549) it was alsodestroyed by the rased the structure to the ground and shortly
explosion of the nearby powder magazine afterwards it was decided to use the open
of the fort, accidentally triggered by a space of S. Salvatore dei Greci to convey the
lightning strike. In 1573 the monks will take architectural and artistic material recovered
possession of the new, still unfinished, from the rubble of the city. n

Il monastero adibito a caserma


della Guardia di Finanza, 1906.

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Chiesa del S. Salvatore, cripta.

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Primo Livello

Secondo Livello

Legenda

Archeologia Settecento
Medioevo Ottocento
Primo Rinascimento xxxxx
Rinascimento xxxxx
Manierismo
Caravaggio
Seicento
Il percorso
Introducono il percorso corredi di tombe
La Sezione Archeologica dell’età del Bronzo medio, secc. XV-XIII
Archeologia

circa a.C., riferibili alla cultura di Milazzese-


Thapsos, fra cui grandi pithoi (giare) per le
sepolture.
Ben rappresentate la ceramica e la
Prospiciente la sala che ingloba la cripta coroplastica dai livelli dell’abitato antico e
della chiesa del S. Salvatore distrutta dal nei complessi delle necropoli, con lekythoi
Sisma (al di là della vetrata i ruderi delle attiche e statuette di età arcaica.
absidi) è allestita la Sezione Archeologica 1 , Uno dei complessi ceramici più importanti
fondamentale per la conoscenza della è quello rinvenuto nel 1926 sulla penisola
storia di Zancle – Messana, fondata nella di S. Raineri databile dalla fine dell’VIII
sec. metà dell’VIII sec. a.C. dai Greci all’inizio del V secolo a.C.
calcidesi provenienti dall’Eubea e dalla Dall’area degli “Orti della Maddalena”,
colonia di Cuma nel golfo di Napoli. proviene un gruppo di vasi configurati in
Il nucleo più antico è costituito da “Magenta Ware”, databili tra il III e il II sec. a.C.
materiali dell’ottocentesco Museo Civico Epigrafi in lingua osca incise in alfabeto
Peloritano cui si aggiunsero, negli anni greco su blocchi di calcare risalgono
della Ricostruzione dopo il Sisma del 1908, all’occupazione di mercenari campani
i rinvenimenti nei cantieri edilizi della città Mamertini (288 a.C.).
grazie all’attività di Antonino Salinas e Il testo fa riferimento ai meddices
Paolo Orsi ed alle indagini successive di (magistrati italici) che insieme al popolo
Piero Griffo, Georges Vallet, Luigi Bernabò mamertino costruirono la struttura (cui
Brea e Giacomo Scibona. appartengono le iscrizioni), sacra ad

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Uno dei pezzi più interessanti è il cosiddetto
ritratto di stratega, ritenuto replica di epoca

Archeologia
romana di un originale di “stile severo”
in bronzo databile entro il V sec. a.C. o
rielaborazione classicistica o ancora un
ritratto “retrospettivo” colto del I sec. d.C 3 .
Di provenienza ignota sono i ritratti imperiali
databili al II e inizio del III d.C. di Publio
Elio Adriano, Marco Ulpio Traiano, una
principessa della famiglia dei Severi, forse
Giulia Mesa, una testa femminile ispirata al
2 3 ritratto di Faustina Minore moglie di Marco
Aurelio.
Tutti di reimpiego, come bacini di fontana, o
Apellon, cioè al dio Apollo. nelle chiese per la sepoltura di personaggi
Al gruppo di sculture in marmo di illustri, i sarcofagi figurati databili intorno
provenienza ignota afferiscono la statua alla metà del III sec. d.C. come il sarcofago
di Igea, dea della salute, rinvenuta nel con Ratto di Proserpina utilizzato nella
1915, nell’area di una casa romana “ degli chiesa di S. Francesco come tomba di
impiegati” nei pressi del Duomo, replica Elisabetta d’Aragona 4 e quello con
di buona qualità di un tipo noto risalente Centauri e medusa dalla chiesa di S. Nicolò
all’età classica, l’Igea Hope, realizzata dei Cistercensi 5 .
intorno al II d.C. All’archeologia subacquea è riservato un
Il torso maschile è una copia di età romana ambiente con il celebre Rostro bronzeo 6
di un originale di età tardo classica o di Acqualadroni (III/I sec. a.C.) dal relitto di
del primo ellenismo, forse raffigurante una nave romana rinvenuta al largo di capo
Meleagro, attribuito a Scopas 2 . Esso fu Rasocolmo, sulla riviera tirrenica, deposito
rinvenuto nel 1916 insieme ad altri materiali della Soprintendenza del Mare e le gallocce
nel sito del Palazzo Municipale, dove si (36 a.C.?) della Soprintendenza di Messina,
localizza un’area monumentale di età cui pertiene anche il Cratere a figure rosse 7
romana, forse identificabile con il Foro. della sec. metà del IV sec. a.C. n G.B.

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Archeologia

necropolis complexes, with attic lekythoi


The Archaeology section (vessels) and archaic statuettes.
A very important ceramic complex is the
one discovered in 1926 on the S. Raineri
Peninsula dating from the end of the VIII
century BC.
The Archaeology section overlooks the From the “Orti della Maddalena” area,
room enclosing the cript of the church of there is a group of vessels configured in
S. Salvatore, destroyed by the earthquake “Magenta Ware” dating from the III to the II
of 1908 (beyond the glass window there century. BC.
are the ruins of the apses) 1 .This section Oscan epigraphs engraved in Greek
is essential to know the history of ancient alphabet on limestone blocks date back to
Zancle - Messana, founded in the second the occupation of Mamertini, mercenaries
half of the VIII century. BC by the Greeks from Campania (288 BC).
coming from Chalcis (Eubea) and from the The text refers to the meddices (Italic
colony of Cumae in the Gulf of Naples. magistrates) who together with the
The oldest core is made up of materials Mamertine people built the structure (to
from the nineteenth-century Civic Museum which such inscriptions belong), sacred to
of Messina, to which, in the years of Apellon, that is to god Apollo.
reconstruction after the hearthquake of To the group of marble sculptures of
1908, the findings in the construction sites unknown origin belong there are:
of the city were added thanks to the work - The statue of Igea, goddess of health,
of Antonino Salinas and Paolo Orsi and found in 1915, in the area of a Roman
to further investigations of Piero Griffo, house called “of employees” near the
Georges Vallet, Luigi Bernabò Brea and Duomo, a good quality reproduction of a
Giacomo Scibona. known type dating back to Classic age,
The itinerary begins with funerary objects Igea Hope, built around the II century AD.
from tombs of the Middle Bronze Age - The torso of male is a Roman copy of
(about XV - XIII century BC) referring to the an original work of late-Classic or early
Milazzese-Thapsos culture, including large Hellenistic period, perhaps depicting
pithoi (jars) for tombs. Meleagro, attributed to Scopas 2 . It was
Well-depicted ceramics and coroplastics retrived in 1916 along with other materials
from the levels of the ancient village and in on the site of the Palazzo Municipale,

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Archeologia
6

where a Roman monumental area, perhaps


identifiable with the Forum, is located.
- The so-called strategist portrait, one of
the most interesting pieces, believed to
be a bronze Roman copy of an original of
“severe style” dating back to the V century.
BC or classicist reworking or a refined
“retrospective” portrait of the I century AD 3 .
- The imperial portraits of unknown origin
dating to the II century and beginning of
the III century AD. of Publius Elio Adriano,
Marco Ulpio Traiano, a princess of the
Severi family, perhaps Giulia Mesa, a female
head inspired by the portrait of Faustina
Minore wife of Marco Aurelio.
The figured sarcophagi dating back to the half
of the III century AD were reused as fountain 7
basins or, in churches, as tombs of illustrious
people (such as the sarcophagus with the Rape
of Proserpina, in the church of S. Francesco, the wreck of a Roman ship found off of
used for the tomb of Elizabeth of Aragon 4 and Capo Rasocolmo, on the Tyrrhenian cost,
the one with Centauri and Medusa from the (by Superintendence of the Sea) and the
church of S. Nicolò dei Cistercensi) 5 . cleats (36 BC?) found by Superintendence
A place is reserved to underwater of Messina, to which also the red-figure
archeology with the famous Bronze Ram 6 Crater 7 of the second half of the IV
of Acqualadroni (III - I century BC) from century. BC belongs. n

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Il Medioevo
Secc. XI - XIV

La conquista normanna della Sicilia,


Medioevo

iniziata da Messina nel 1061 ad opera del


Conte Ruggero, pur riconducendo l’Isola
nell’alveo dell’occidente cristiano dopo
la lunga parentesi musulmana, favorisce
la commistione di elementi nordici sul
complesso substrato culturale islamico –
bizantino.
I Normanni adottarono infatti un’accorta
politica di tolleranza e liberalità nei confronti
delle sussistenti realtà etniche, coinvolte
nel sistema amministrativo, e religiose
consentendo la convivenza del clero latino
(favorito dallo stabilizzarsi dei rapporti Palmer e dallo sviluppo dello Scriptorium,
con il Papato) con il monachesimo greco, si infrangono i complessi equilibri instaurati
riorganizzato intorno al monastero del Ss. dalla dominazione normanna e la situazione
Salvatore in lingua phari, sulla falce del di stallo agevola un rigurgito musulmano
porto, sede dell’Archimandritato. annientato definitivamente da Federico II di
Il coacervo di culture determinerà accenti Svevia incoronato Imperatore.
di cosmopolitismo artistico che grazie Muta l’assetto demografico e geografico
all’espansione degli Altavilla in oriente e e si ripopolano le zone costiere mentre la
nell’Africa settentrionale, verrà alimentato produzione artistica vira in senso gotico
dal rinnovato ruolo strategico della città, alimentata dagli apporti oltremontani
gratificata da vantaggi e privilegi e al centro assorbiti nell’humus romanico bizantino
delle rotte mediterranee. islamico, come nell’apparato scultoreo
Esempi della straordinaria congiuntura della chiesa di S.Maria degli Alemanni (I
l’imponente iscrizione edile istoriata metà del XIII secolo).
inneggiante al re Ruggero ed al suo Frammenti delle travi lignee del soffitto,
palazzo, “opificio di corte”, i motivi realizzato da Manfredi nell’ambito dei
ornamentali squisitamente bizantini della restauri del Duomo dopo l’incendio
conca di Gandolfo, ricorrenti negli altri durante le esequie di Corrado IV nel 1254
manufatti lapidei esposti, l’enigmatica e interessanti brani musivi provenienti dalle
decorazione pavimentale o parietale, con chiese di San Gregorio e S. Maria della
motivi nordici e bizantini in formelle di valle (Badiazza) documentano il persistere
evidente origine araba. in età sveva di stilemi bizantini adottati
Alla morte di Guglielmo II (1189), fautore di dalle maestranze indigene, nell’ambito di
una più marcata occidentalizzazione della un processo evolutivo orientato dalla nuova
cultura impressa dall’arcivescovo Richard visione naturalistica del mondo. n C.D.G.

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Secc. XI - XIV
Medioevo
of his palace, the Byzantine decorative motifs
The Middle Ages of the Gandolfo basin (also recurring in the
other exibited stone artifacts), the enigmatic
floor and wall decoration with Nordic and
Byzantine motifs in tiles of Arab origin.
After the death of William II (1189), supporter
The Norman conquest of Sicily, begun of a more consistent westernization of the
from Messina in 1061 by Count Ruggero, culture of archbishop Richard Palmer and
though putting the island into the Christian the development of the Scriptorium, the
West sphere after the long Muslim period, complex equilibriums established by Norman
encourages the mixture of nordic elements domination are broken and the empass
on the Islamic-Byzantine cultural substratum. facilitate a Muslim rice, definitively annulled by
The Normans, in fact, adopted an intelligent Frederick II King of Swabia crowned Emperor.
policy of tolerance and liberality for the The demographic and geographic
existing ethnic and religious realities, structure changes and the coastal areas
allowing the coexistence of the Latin clergy are repopulated, while artistic production
(favoured by the stabilization of relations turns in Gothic sense fueled by Transalpin
with the Papacy) with Greek monasticism, contributions absorbed in the Islamic-
reorganized around the monastery of S. Byzantine-Romanesque context, as in the
Salvatore in Lingua Pharii, on the sickle sculptures of the church of S. Maria degli
shaped harbor, seat of the Archimandritate. Alemanni (first half of the XIII century).
The accumulation of cultures will determine Fragments of the wooden beams of the
tones of artistic cosmopolitanism, which to ceiling, made by Manfredi in the restoration
through the expansion of the Altavilla family of the Duomo after the fire during the
in the East and North Africa, will be fueled by funeral of Corrado IV in 1254 and some
the renewed strategic role of the city, gratified interesting mosaic pieces from the churches
by benefits and privileges and at the center of of San Gregorio and Santa Maria della Valle
Mediterranean routes. (Badiazza) document the persistence in the
Examples of the extraordinary economic Swabian age of Byzantine styles adopted by
situation are: the imposing decorated indigenous workers, as part of an evolutionary
inscription engraved on porphyry, that process oriented to the new naturalistic vision
celebrates King Ruggero II and the splendour of the world. n

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Maestranze arabo-normanne Maestranze siculo-sveve (seconda
(metà del sec. XII) metà sec. XIII)
Secc. XI - XIV

Iscrizioni Assi dipinte: S. Giorgio a cavallo; S.


Medioevo

Marmo con intarsi in porfido (rosso) Michele Arcangelo; Giona inghiottito


e serpentino (verde), misure varie dalla balena
prov. Messina, chiesa di S. Maria Gandolfo (I metà sec. XII) tempera su tavola, cm. 40x200;
Annunziata dei Catalani e Duomo, Conca, doc.1134 34x260; 31x210
inv. 268 marmo, cm.59,5x53 prov. Messina, Cattedrale, invv. 975;
prov. Messina, monastero del S. 1111; 1116
Degli oltre sedici metri di iscrizioni edili Salvatore, inv. 290
in arabo con caratteri naskhi, circa I tre grossi frammenti, dei sette oggi
due terzi (13 elementi) provengono L’accertata provenienza greca del custoditi al Museo (inv. 1112/115),
dalla Chiesa dei Catalani dove furono marmo, analogo a quello di alcuni residuano dalle travi del soffitto
riutilizzati come stipiti della porta capitelli impiegati nella costruzione ligneo realizzato in età sveva da
principale, mentre i rimanenti cinque del Duomo nel XII secolo, hanno Manfredi, nell’ambito dei lavori di
provengono dal Duomo. In origine suggerito il possibile reimpiego restauro della Basilica, distrutta
tutti i frammenti decoravano il Palazzo di un blocco antico, ad opera del dall’incendio del 1254 sviluppatosi
Reale o, secondo recenti ipotesi, il maestro Gandolfo, su commissione durante i funerali di Corrado IV.
Castello Reale che sorgeva nei pressi dell’archimandrita Luca, come L’apporto delle maestranze
della Chiesa dei Catalani, detta anche indica l’iscrizione greca con la data indigene si individua, nonostante il
S. Maria di Castellammare, ove sul bell’elemento ritrovato nel 1876 deperimento delle pitture, eseguite
delimitavano delle aperture, come si nell’area del forte S. Salvatore. senza imprimitura, vicine a quelle
evince dalla presenza di legamenti Un’alta fascia decorata a nastro della Palatina e della Sala Magna
epigrafici ad angolo retto. Il testo, tripartito vimineo, di derivazione dello Steri di Palermo, nella
realizzato con intarsi in serpentino bizantina, coniugata alle riproposizione di stilemi bizantini.
(il porfido è utilizzato per i decori componenti nordiche (la stessa Si conservano alcuni rilievi ad
vegetali), seppur frammentario, esalta struttura e le quattro protomi acquarello affidati dal Valenti a
in versi lo splendore e la maestosità umane), marca il bordo della vasca, G. Alfano e S. Gregorietti per
del palazzo e del committente sul cui fondo è incisa una croce, il rifacimento dell’arredo dopo
Ruggero al malik (il Signore). nA.G. assimilata alla conca del Patirion di il Sisma del 1908, che ancora
Rossano del Metropolitan Museum distrutto nel 1943 venne sostituito
Norman-Arab mastery (mid-twelfth century) di New York. nC.D.G. dalla realizzazione attuale di D.
Inscriptions Schmiedt. nC.D.G.
Marble inlaid with porphyry (red) Gandolfo (first half of the twelfth century)
and serpentine (green), various sizes basin, doc.1134
origin. church of St. Maria marble, 59.5x53 cms
Annunziata of the Catalans and origin. Messina, monastery of St.
Duomo, inv. 268 Salvatore, inv. 290

Of the over sixteen meters of building The established Greek origin of the
inscriptions in Arabic naskhi characters, marble, similar to that of some of the
about two thirds (13 items) come from capitals employed in the construction
the Church of the Catalans, where they of the Duomo in the twelfth century,
were reused as main door posts, while suggested the possible reuse of an
the remaining five are from the Duomo. ancient block, by Master Gandolfo,
Originally, all the pieces decorated on commission of the archimandrite
the Royal Palace, or according to a Luke, as indicated by a Greek
recent speculation, the Royal Castle, inscription, which also has a date, on
which stood near the Church of the the beautiful item found in 1876 in the
Catalans, also known as St. Mary of area of St. Salvatore fort.
Castellammare, where they delimited A high wicker-like tripartite tape-
some openings, as shown by the decorated band of Byzantine origin,
presence of epigraphic ligaments at combined with Northern components
a right angle. The text, realized with (the same structure and the four
inlaid serpentine (porphyry is used for human busts), marks the edge of
plant decorations), albeit fragmentary, the tub, where the bottom has an
enhances in verse the splendour and engraved cross, similar to the font
majesty of the palace and of the principal of the Patirion by Rossano at the
Ruggero to the malik (the Lord). n Metropolitan Museum in New York. n

22 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Swabian-Sicilian mastery (second
half of the thirteenth century)

Secc. XI - XIV
Painted boards: St. George on

Medioevo
horseback; St. Michael, the Archangel;
Jonah swallowed by the whale
tempera on panel, 40x200; 34x260; Ignoto (sec. XII) Maestranze italo – greche
31x210 cms Madonna orante (attive nel sec. XIII)
origin. Messina, Cathedral, inv. 975; marmo, cm.109x88 Madonna in trono con Bambino
1111; 1116 prov. Messina, chiesa di San detta Madonna della Ciambretta
Francesco d’Assisi, inv. 285 mosaico, cm. 255x163
The three large fragments, among prov. Messina, chiesa di San
the seven now preserved at the Rinvenuta nel 1599 da Fra’ Tullio Gregorio, inv. 961
Museum (Inventory Nos. 1112/115), Natale, sotto il pavimento della
were left over from the wooden chiesa, con il verso occultato per Sullo sfondo dorato è raffigurata
ceiling beams made ​​by the Swabian evitare l’oltraggio dei saraceni o per la Madre di Dio, così definita dai
Manfredi, during the restoration of un presumibile riutilizzo quale lastra caratteri greci sincopati posti in alto.
the Basilica, which was destroyed tombale, e a lungo denominata La maestosa figura dall’espressione
by a fire in 1254, occurred during Madonna dello Spasimo per le ieratica, seduta su una cattedra
the funeral of Conrad the Fourth. piaghe sulle mani e sui piedi semicircolare e reggente in grembo
The contribution of indigenous della Vergine (P. Samperi, 1644), il Bambino Gesù benedicente, è
workers can be identified, despite dopo il Sisma venne trasferita, paludata dal manto blu, colore
the deterioration of the paintings, frammentaria, al Museo. Gli scudi simbolico di umanità nella cultura
executed without priming, close araldici con le tre aquile, visibili greca, e porge una lettera ad
to the ones in the Palatine and the già nella incisione del Samperi, un monaco genuflesso, (San
Sala Magna of Steri in Palermo, in a risalgono ad epoca posteriore a Benedetto?). Le insegne gentilizie in
revival of Byzantine styles. quella in cui il notevole, calligrafico basso sono riconducibili al casato di
Some watercolours are preserved, manufatto, affine alle Madonne committenza. Dati storici e stilistici
assigned by Valenti to G. Alfano and oranti di matrice bizantina ed in consentono di datare al XIII secolo
S. Gregorietti for the renovation of particolare al prototipo del Museo l’opera, la cui trattazione realistica
the furnishings after the earthquake Archeologico di Istanbul, viene è dovuta a maestranze bizantine e
in 1908, which, still destroyed in riferito dal Lange (1964). nC.D.G. artigiani locali aggiornati sulle nuove
1943, were replaced by the current tendenze artistiche. nG.L.
realization by D. Schmiedt. n Unknown (twelfth century)
Praying Madonna Italian-Greek mastery
marble, 109x88 cm, inv. 285 (thirteenth century)
Madonna Enthroned with
Discovered in 1599 by Fra’ Tullio Child known as Madonna della
Natale under the floor of the church Ciambretta
of S. Francesco d’Assisi, with mosaic, 255x163 cms, inv. 961
its face concealed to avoid the
outrage of Saracens, or for reuse On a golden background the Mother
as a presumable gravestone, and of God is depicted, so defined by
long known as Madonna dello the Greek syncopated characters
Spasimo (Our Lady in Anguish) at the top. The majestic figure of
due to wounds on her hands and hieratic expression, sitting on a
feet (P. Samperi, 1644), it was semicircular chair with blessing Child
fragmentarily transferred to the Jesus in her lap, has a blue mantle,
Museum after the earthquake. The a symbolic colour for humanity in
heraldic shields with three eagles, Greek culture, and hands a letter
already visible in the engraving by to a kneeling monk (St. Benedict?).
Samperi, date from a later period The banners below are linked to the
than that when Lange (1964) refers noble house of patrons. Historical
to the remarkable, calligraphic records and style allow us to date
artefact, similar to the praying the work, provenience by the church
Madonnas of Byzantine matrix, of S. Gregorio, back to the thirteenth
and in particular to the prototype century, whose treatment is realistic
of the Archaeological Museum in due to Byzantine mastery and local
Istanbul. n craftsmen, updated on new art
trends. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 23


Il Trecento e gli apporti
veneto toscani
Secc. XI - XIV

Mentre l’assetto sociale della città si


Medioevo

trasforma e l’alternarsi delle dominazioni


angioina e aragonese, nel corso del XIV
secolo, agevola l’instaurarsi del sistema
feudale a discapito dei ceti mediobassi,
si consolida il ruolo commerciale del
Porto e si afferma la presenza di colonie
“forestiere” in rapporto con i mercanti locali
e la classe dirigente.
La cultura figurativa di conseguenza si
rapporta nella Sicilia orientale ai modelli
veneto-greco-bizantini, provenienti dai
centri adriatici, mentre riflessi iberico
catalani influenzano prevalentemente la
produzione del versante opposto.
Gli incrementati scambi commerciali
marittimi alimentano altresì il nodo culturale
siculo-dalmata. dal Garrison nella collezione Stockett a
Le opere stilisticamente legate all’area Bruxelles.
nord orientale sono dipinti di problematica Capolavoro della scultura trecentesca in
attribuzione e verosimilmente riferibili ad città la Madonna col Bambino detta degli
artisti ben informati sugli sviluppi della Storpi presunto elemento del monumento
coeva pittura toscana. funebre a Guidotto d’Abbiate del Duomo
In questo clima va inserito il trittico di Messina 1333, eseguito nel 1333
raffigurante La Madonna col Bambino tra i dall’artista senese Goro di Gregorio, dal
Santi Agata e Bartolomeo proveniente dalla 1326 documentalmente presente nel
chiesa di San Gioacchino, già attribuita da cantiere della Maramma con proprie
Federico Zeri al Maestro del dittico Sterbini maestranze toscane.
La cultura senese e gli echi bizantini si Alla fine del secolo o primi decenni del
fondono in quest’opera e ne rendono 400 è stato recentemente ricondotto
difficile l’analisi filologica complicata dalla il monumentale Crocefisso ligneo,
presenza dell’aquila bicipite, dipinta nella capolavoro delle collezioni museali,
veste di Sant’Agata, emblema dell’impero recuperato fortuitamente dalla Guardia
romano d’Oriente e della chiesa ortodossa. di Finanza dopo il Sisma del 1908 e di
Attribuito ad artista veneto con evidenti misteriosa provenienza, assimilabile ai
influenze toscane è la tavola centinata migliori prodotti del gotico internazionale e
con San Placido pendant di quella con forse rapportabile ad un contesto iberico
San Benedetto o Benefactus individuata catalano. n C.D.G. - G.F.

24 | MuMe - Museo Regionale di Messina


The 14th Century and Tuscan
Venetian contributions

Secc. XI - XIV
As the social structure of the city is

Medioevo
transformed and the succession of Angevin
and Aragonese dominations, in the 14th
century, facilitates the establishment of
the feudal system at the expense of lower-
middle classes, the commercial role of the
Port is consolidated and the presence of
“foreigners” colonies grows, in relation to
the local merchants and the ruling class. Benedict or Benefactus found by Garrison
In Eastern Sicily the figurative culture in the Stockett collection in Brussels.
consequently relates to the Venetian-Greek- The masterpiece of 14th century sculpture
Byzantine models coming from the Adriatic in the city Madonna and Child named
areas, while Catalan Iberian models are Madonna degli Storpi alleged element of
mainly reflecting in the Western areas. the memorial for Guidotto d’Abbiate of the
Increased maritime trade also fuels the Cathedral of Messina, performed in 1333
Sicilian-Dalmatian cultural link. by the Sienese artist Goro di Gregorio,
The art works stylistically linked to the documentary present in the Maramma
North-Eastern areas are paintings of building with his own Tuscan workers from
difficult attribution and probably related 1326.
to well-informed artists about the At the end of the century or the
development of the Tuscan contemporary early decades of the 15th century,
painting. the monumental wooden Crucifix, a
In this climate, the triptych depicting masterpiece of museum collections, was
Madonna and Child between the Saints recovered fortuitously by the Guardia di
Agata and Bartholomew coming from the Finanza following the earthquake of 1908
church of S. Gioacchino, already attributed and of mysterious origin, comparable to the
by Federico Zeri to the “Maestro of the best artworks of the International Gothic
Sterbini diptych”. and possibly connected to a Catalan Iberian
The Sienese culture and the Byzantine context. n
echoes merge into this work and
make difficult the philological analysis
complicated by the double-headed eagle,
painted in the appearance of Sant’Agata,
emblem of the Eastern Roman Empire and
the Orthodox church.
Attributed to a Venetian artist with obvious
Tuscan influences is the arched panel with
S. Placido, equivalent to the one with St.

MuMe - Museo Regionale di Messina | 25


Ignoto (sec. XIV-XV)
Crocifisso
legno policromo, cm. 216x200
prov. ignota, inv. 345

Recuperato dopo il terremoto


del 1908 dalla guardia di finanza
mentre stava per essere trafugato,
il monumentale Crocifisso ligneo
Secc. XI - XIV

risulta di incerta provenienza,


Medioevo

Goro di Gregorio (Siena 1275/80 – anche se potrebbe ipoteticamente


Maestro dei Santi Placido post 1334) identificarsi (Molonia 1997) con
e Benedetto (ambito veneto, Madonna con il Bambino detta degli quello ricordato da Placido
seconda metà sec. XIV- inizi sec.XV) storpi, doc.1333 Samperi presso il monastero di San
S. Placido, fine sec. XIV marmo, cm.90 Salvatore dei Greci.
tempera su tavola, cm.170x95 prov. Messina, Cattedrale, inv. 289 Il sapiente equilibrio formale
prov. Messina, monastero di S. del modellato, caratterizzato da
Placido Calonerò, inv.963 Esemplare dei parametri goreschi proporzioni allungate e sottili,
dibattuti fra il classicismo di Marco così come il raffinato trattamento
La figura allungata del santo Romano e le suggestioni gotiche pittorico e l’accentuata espressività,
benedicente dall’espressione ieratica della oreficeria senese, il manufatto ne fanno uno degli esemplari più
è inscritta entro una centina con è ritenuto pertinente alla complessa alti della scultura lignea tardogotica
archetti in pastiglia su fondo oro, struttura del cenotafio di Guidotto in Sicilia, consentendo significativi
tra piccole immagini del Cristo d’Abbiate. Agli inizi del XX secolo riscontri con un filone di opere
e della Vergine e di due devoti in realtà la statuetta, “indipendente ritenute di importazione iberica da
oranti, individuati con Marullo de dai prototipi di G. Pisano e T. da gran parte della storiografia.
Balsamo e Nicolaus de Balsamo da Camaino” (P. Toesca) figurava Proprio l’originalissimo motivo a
iscrizioni oggi illeggibili. Il dipinto collocata nell’ altare di S. Cristoforo rotuli pergamenacei del perizoma,
si colloca stilisticamente alla fine lo vecchio, mentre l’Arca trasferita più appare, infatti, benché con diversa
del trecento, nell’ambito della volte nell’area del transetto, subiva resa stilistica, in uno dei più
pittura greco-veneta con influenze modifiche e danni durante il sisma e importanti esemplari di questo
toscane. L’icona è affine ad un’altra soprattutto per l’incendio del ’43. ambito: la Croce dipinta della
tavola raffigurante San Benedetto, È peraltro documentato sin dal chiesa dell’Annunziata di Agira
verosimilmente proveniente dallo 1326 il coinvolgimento di Goro (Enna). nA.M.
stesso monastero e transitata nel progetto di “abbellimento”
attraverso i mercati antiquari nella del Duomo voluto dal fattivo Anonimus (XIV-XVth century)
collezione Stoclet a Bruxelles. nG.L. arcivescovo, in sintonia con il re Crucifix
Federico d’Aragona. nC.D.G. polychrome wood, cm. 216x200
Master of Saints Benedict and prov. unknown, inv. 345
Placido (Veneto area, second half Goro di Gregorio (Siena 1275/80 –
of the fourteenth century - early after 1334) Recovered after the earthquake of
fifteenth century) Madonna and Child known as degli 1908 by Guardia di Finanza as it was
St. Placido, end of the fourteenth storpi (Of the Crippled), doc.1333 about to be stolen, the monumental
century marble, 90 cms wooden Crucifix is of uncertain
tempera on panel, 170x95 cms origin. Messina Cathedral, inv.289 origin, although it could be identified
origin. Messina, Monastery St. with the one mentioned by Placido
Placido Calonerò inv. 963 Specimen of Goro-like parameters, Samperi at the monastery of S.
debated between Marco Romano’s Salvatore dei Greci.
The elongated figure of the blessing classicism and Gothic influences of The clever formal equilibrium of
saint with a solemn expression is Sienese goldsmiths, the artefact is shape, characterized by elongated
inscribed within a frame with small considered relevant to the complex and thin proportions, as well as the
arches on a golden background, structure of the cenotaph of Guidotto refined pictorial treatment and the
among small images of Christ and d’Abbiate. At the beginning of the emphasized expressiveness, make
the Virgin and two devotees praying, twentieth century, the statue in fact, it one of the highest specimens of
identified with Marullo de Balsamo “independent from the prototypes of Late Gothic wood sculpture in Sicily,
and Nicolaus de Balsamo thanks G. Pisano and T. Camaino” (P. Toesca), allowing significant findings with a
to now illegible inscriptions. The appeared on the altar of S. Christopher trend of works believed to be Iberian
painting can be stylistically placed at the old, while the Ark moved several imports by most of historiography.
the end of the fourteenth century, as times in the transept, was changed The very original motif of the thong,
part of the Greek-Venetian painting and damaged during the earthquake appears, though with different
with Tuscan influences. The icon is and especially the fire in 1943. stylistic rendering, in one of the most
similar to another painting depicting Goro’s involvement since 1326 in the important examples of this area: the
St. Benedict, probably coming from project of “decoration” of the Duomo Painted Crucifix of the church of the
the same monastery and transited required by the active archbishop, in Annunziata in Agira (Enna). n
through the antique markets in the line with King Frederick of Aragon, is
Stoclet collection in Brussels. n also documented. n

26 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Secc. XI - XIV
Medioevo

MuMe - Museo Regionale di Messina | 27


Le importazioni fiamminghe

Nel XV secolo Messina e Palermo sono


considerate i centri commerciali marittimi più
importanti della Sicilia, un florido scambio di
merci, soprattutto panni e grano si svolgeva
con l’Oriente, mentre solo intorno al sesto
Primo Rinascimento

decennio del Quattrocento si incrementarono


Secc. XV - XVI

le rotte per le Fiandre. Il porto era tuttavia


frequentato da genovesi, catalani e dalle
solide galere mercantili veneziane che dopo
aver fatto scalo in Inghilterra e nelle Fiandre
stazionavano a Messina. Se la committenza
locale, specie quella ecclesiastica, almeno fino
alla metà del XV secolo prediligeva gli attardati
polittici di gusto gotico e di area adriatica è
1
ipotizzabile che, in linea con gli orientamenti di
Alfonso d’Aragona e della corte napoletana,
la classe egemone peloritana tendesse a scuola di Petrus Christus, artista presente
richiedere in un momento prossimo all’inizio in Sicilia anche con altre opere. Il dipinto
dell’attività di Antonello da Messina i raffinati con la Deposizione e simboli della Passione
prodotti dell’arte fiamminga. L’altissimo 2 , ricco di finezze iconografiche care alle
livello raggiunto da questi maestri quali il pratiche devote, fu commissionata dai Minori
Maestro di Flèmalle, Jan Van Eyck, Petrus Osservanti di Santa Maria di Gesù inferiore,
Christus, Roger Van der Weyden, conquista edificio solennemente consacrato nel 1467.
l’ammirazione delle corti italiane e della classe Nel XVI secolo l’interesse per questa cultura
borghese dedita al commercio e ai traffici è altresì rappresentata dal raffinato trittico del
marittimi; la loro capacità di riprodurre con 1503 con al centro la Modonna in trono e negli
minuzia ogni dettaglio, le acute analisi nel sportelli incernierati San Giovanni Battista e
genere della ritrattistica e la padronanza della la Maddalena, assegnato a Jacob Cornelisz
pittura ad olio e della tecnica a “velature”, van Costzanen, dall’interessante San Giovanni
sono aspetti destinati ad essere recepiti Battista con storie della sua vita, accostato a
ed elaborati da molti maestri italiani. La Herri Met De Bles detto il Civetta, ed ancora
circolazione di dipinti fiamminghi a Messina dalla Deposizione attribuita a Colijn de Coter, in
è documentata nella seconda metà del cui la funzione emotiva del soggetto è affidata
secolo, come peraltro attestano gli inventari al drammatico primo piano e alla figura del
e le note d’archivio esaminati dal La Corte Cristo che mostra la venerata piaga della
Cailler. La testimonianza pittorica più antica mano sinistra. Chiude la sezione dedicata
delle collezioni museali è rappresentata all’arte fiamminga il Leggio in bronzo a forma di
dalla Madonna col Bambino 1 attribuita a pellicano opera del XVI secolo. n G.Mu.

28 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Flemish imports

In the 15th century Messina and Palermo


were the most important maritime centers
in Sicily; a flourishing exchange of
merchandise, especially cloths and grain,
took place with the Orient, while only

Primo Rinascimento
around the sixth decade of the 15th century

Secc. XV - XVI
the routes to Flanders increased.
However, the port was also frequented by
Genoese, Catalans and Venetian galleys
who, after going to England and Flanders,
were stationed in Messina. If the local and
2
especially ecclesiastical, commissioners,
at least until the middle of the 15th
century preferred the late polyptychs of museum collections is represented by the
Gothic taste and of the Adriatic area; it small table depicting The Madonna and
is conceivable that, accordingn to the Child 1 attributed to the school of Petrus
guidelines of Alfonso of Aragon and of Christus, also present in Sicily with other
the Neapolitan court, the Messinese works. The painting with The Deposition
hegemonic class tended to demand at the and symbols of the Passion 2 , reach
beginnngof the activity of Antonello da of iconic refinements dear to devoted
Messina the refined works of Flemish art. practices, was commissioned by the
The very high level achieved by artists of Minor Observants of Santa Maria di Gesù
extraordinary formal virtuosity such as the Inferiore, a building wich was consacreted
“Maestro di Flèmalle”, Jan Van Eyck, Petrus in 1467.
Christus, Roger Van der Weyden, conquers In the 16th century the interest in this
the admiration of the Italian courts and culture was also represented by the fine
bourgeois class committed to trade and triptych of 1503 with Madonna enthroned
maritime traffic; their ability to reproduce in the center and St John the Baptist and
meticulously every detail, the acute Mary Magdalen in the hinged doors given
analysis in portraiture and the mastery of to Jacob Cornelisz van Oostzanen, by the
oil painting and “velature” technique, are interesting Saint John the Baptist with
aspects intended to be transposed and stories of his life, attributed to Herri Met de
elaborated by not a few Italian masters. The Bles named “the Civetta”, and again by the
circulation of Flemish paintings in Messina Deposition attributed to Colijn de Coter.
is documented in the second half of the The bronze shaped Pelican lectern, work of
century, as the inventories and archival the 16th century, ends the section on the
notes examined by La Corte Cailler attest. flemish art. n
The most ancient pictorial testimony of

MuMe - Museo Regionale di Messina | 29


Pseudo Blesius (Jan de Beer?)
(attivo ad Anversa, prima metà sec.
XVI), attr.
San Giovanni Battista e storie della sua vita
olio su tavola, cm 129x100
prov. Messina, Museo Civico
Peloritano dalla chiesa dello Spirito
Santo, inv. 1023
Jacob Cornelisz van Oostzanen
(Oostzanen 1470 – Amsterdam L’identificazione dell’autore è stata
1533), attr. oggetto di varie ipotesi. Si ritiene
Madonna in trono col Bambino, ai lati: che l’ambito di riferimento sia
San Giovanni Battista, la Maddalena; Colijn de Coter (attivo a Bruxelles quello dei pittori di Anversa operanti
nelle facce esterne: San Cristoforo, 1474 – 1536), attr. intorno al 1520, il cui stile era
San Sebastiano, sec. XVI (1503) Deposizione dalla croce caratterizzato da un elegante gusto
olio su tavola, cm 80x61,5; laterali cm 92x31 tempera e olio su tavola, cm della linea, dall’eccentricità delle
Primo Rinascimento

prov. Messina, Museo Civico 97x69,5 pose, dai costumi esotici e da una
Secc. XV - XVI

Peloritano dalla chiesa dei prov. Messina, Museo Civico precoce sensibilità paesaggistica.
Cappuccini, invv.1030;5077 Peloritano dalla chiesa di S. La personalità più vicina è l’autore
Francesco d’Assisi, inv. 1024 di un gruppo di opere che fanno
Attribuito al pittore e incisore olandese capo all’Adorazione dei Magi
Jacob Cornelisz. van Oostzanen Databile tra il 1515 e il 1520, in della Pinacoteca di Monaco, nella
sulla base di confronti stilistici, origine era nella chiesa di San quale è la firma apocrifa “Henricus
costituirebbe un raro esempio della Francesco d’Assisi. La composizione Blesius”. Da questa deriva il nome
sua produzione giovanile, con forti compressa e avvitante, quasi del convenzionale di Pseudo-Blesius,
influenze da Geertgen tot Sint Jans, tutto priva di riferimenti spaziali, se pittore identificato anche con il
uno dei primi maestri olandesi. Mostra si escludono l’angolo di paesaggio documentato Jan de Beer. nD.S.
uno stile ancora legato alle atmosfere sulla destra e il moto suggerito dal
fiabesche della cultura tardo-gotica, manto svolazzante in alto, risale ad Pseudo Blesius (Jan de Beer?)
un gusto per le materie preziose - oro, un prototipo, più volte riprodotto, di (working in Antwerp, first half of the
gemme, l’ermellino della Maddalena Rogier van der Weyden, utilizzato dal sixteenth century), attr.
- e soluzioni fantasiose e raffinate nostro pittore con l’aggiunta di spunti St. John the Baptist and stories of his life
nelle acconciature e nei costumi. da un altro fiammingo, Barend van oil on panel, 129x100 cms
Si segnala un confronto stringente Orley. La condotta pittorica è minuta origin. Messina, Museo Civico
con il retro degli sportelli del Trittico e analitica, con esiti di notevole Peloritano from the church of the
dell’Adorazione dei Magi (Amsterdams verosimiglianza nella resa della Holy Spirit, inv.1023
Historisch Museum) del 1517. nD.S. materia; la stesura, a velature, ha una
qualità smaltata e lucente. nD.S. The identification of the author
Jacob Cornelisz van Oostzanen has been the subject of various
(Oostzanen 1470 – Amsterdam 1533), attr. Colijn de Coter (working in assumptions. It is believed that the
Madonna Enthroned with Child, on Brussels 1474 – 1536), attr. scope of reference is that of artists
the sides: St. John the Baptist, Mary Deposition from the Cross working in Antwerp around 1520,
Magdalene; in the external faces: St. tempera and oil on panel, 97x69.5 cms whose style was characterized by an
Christopher, St. Sebastian, sixteenth origin. Messina, Museo Civico elegant taste for the line, eccentricity
century (1503) Peloritano from the church of St. of the poses, exotic costumes and a
oil on panel, 80x61.5 cms; sides 92x31 cms Francis of Assisi, inv.1024 precocious landscape sensitivity. The
origin. Messina, Museo Civico closest personality is the author of a
Peloritano from the church of the Probably dated between 1515 group of works that are part of the
Capuchins,invv.1030; 5077 and 1520, it was originally in the Adoration of the Magi at the Munich
church of St. Francis of Assisi. Art Gallery, which has the apocryphal
Attributed to the Dutch painter The compressed and twisted signature “Henricus Blesius.” From
and engraver Jacob Cornelisz van composition, almost devoid of this derives the conventional name of
Oostzanen due to stylistic comparisons, spatial references, apart from Pseudo-Blesius, also identified with
it constitutes a rare example of his the landscape in the right corner the documented painter Jan de Beer. n
early work, with strong influences by and the motion suggested by the
Geertgen tot Sint Jans, one of the cloak billowing up, goes back to a
early Dutch masters. It show a style prototype, most often reproduced,
still tied to the fairytale atmosphere by Rogier van der Weyden, used
of the late-gothic culture, a taste by our painter with the addition of
for precious materials - gold, gems, hints from another Flemish author,
Magdalene’s mink - and imaginative Barend van Orley. The pictorial
and sophisticated solutions in hairstyles behavior is tiny and analytical,
and costumes. It indicates a stringent with outcomes of considerable
comparison with the back of the doors plausibility in the yield of raw
of 1517 Trittico dell’Adorazione dei Magi materials; the misty layout has a
(Amsterdams Historisch Museum) n glazed and shiny quality. n

30 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Primo Rinascimento
Secc. XV - XVI

MuMe - Museo Regionale di Messina | 31


Antonello da Messina

L’ipotetica data di nascita di Antonello da assegnabile agli anni Settanta denotano


Messina è posta intorno al 1430, figlio dello un rinsaldato rapporto con la cultura
scalpellino Giovanni de Antonio e di Garita fiammingo - provenzale e la conoscenza
(Margherita) muore con certezza nella sua diretta con l’arte di Piero della Francesca.
città natale nel febbraio del 1479. Aspetto palese nel polittico commissionato
Primo Rinascimento

La formazione a Napoli presso la bottega dalle Monache di San Gregorio di


Secc. XV - XVI

di Colantonio, avvenuta presumibilmente Messina. L’opera reca la data 1473 seguita


tra 1445 e il 1455 lo mette in contatto con dall’iscrizione Antonellus messanensis
l’ambiente artistico aragonese fortemente me pinxit e presenta ai piedi del San
suggestionato dalla cultura e dal linguaggio Gregorio lo stemma della Badessa Frabia
figurativo fiammingo sia in ragione della Cirino. Smembrato e forse privato
presenza nelle collezioni reali delle opere della carpenteria già nel Cinquecento
dei più importanti maestri neerlandesi, sia fu ricomposto agli inizi dell’Ottocento,
per le interpretazioni che ne fornirono gli dopo un maldestro intervento di restauro,
artisti spagnoli, e soprattutto i miniatori nel Museo Civico Peloritano. Nel
e i pittori provenzali. Analogamente al dipinto l’artista supera brillantemente
linguaggio di Colantonio anche nei primi l’anacronistica imposizione del fondo oro
lavori del pittore messinese: le Madonne e unifica lo spazio avvalendosi del grigio
di Baltimora e quella Salting di Londra, o parapetto in muratura che si estende,
ancora la Crocifissione di Sibiu, riflettono come la larga base del trono, nelle tavole
aspetti formali vicini ai testi dell’artista laterali. Lo scomparto centrale è dominato
franco - fiammingo Barthélemy d’Eyck; dalla nobile figura della Vergine con il
mentre il celebre ed enigmatico Ritratto Bambino collocata sulla pedana da cui
d’uomo di Cefalù si collega ai modi del pende il magistrale brano della “Corona del
Quarton. In questo contesto culturale Signore” formata da 38 grani; nei pannelli
rientra anche la tavoletta bifronte con la laterali le solide figure di San Gregorio
Madonna il Bambino un francescano del e San Benedetto convergono verso il
Museo di Messina che è stata ritenuta gruppo mariano e avanzano in direzione
una delle opere più vicine al linguaggio dello spettatore. Il registro superiore
colantoniano. manca del riquadro mediano, dove forse
L’artista è con certezza nella città dello era rappresentata una Pietà, nei due
stretto nel 1457 quando vari documenti laterali emergono dal parapetto l’Angelo
(1460 e il 1465) attestano il suo ruolo annunciante e la Vergine annunciata. In
autonomo di capo bottega. L’assenza tutta la composizione accanto ai preziosi
di notizie tra il 1465 e il 1470 ha fatto dettagli e lucori di gusto ponentino si
ipotizzare un lungo viaggio nelle fiandre, percepisce nell’uso limpido della luce e
nell’Italia centrale e forse anche a Venezia. della prospettiva “ la misura di Piero “.
Le novità registrate nella produzione Connotazioni altresì riconoscibili

32 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Primo Rinascimento
Secc. XV - XVI

nell’Annunciazione (1474) di Siricusa, ed di Giovanni Bellini. Sono da annoverare


ancora, ma con maggiore propensione per tra i capolavori assoluti di questo felice
gli stilemi fiamminghi, nel San Gerolamo momento la Pala di San Cassiano del
nello studio,Londra, presumibilmente 1476, il Cristo benedicente di Londra la
eseguito per la committenza veneta a cui Crocifissione di Anversa (firmata e data
già erano noti i suoi straordinari ritratti. 1475), l’Annunciata di Palermo e in ultimo
Il soggiorno a Venezia tra il 1474 le due Pietà di Venezia e del Prado. Il San
e il 1476 segna l’apice della sua Sebastiano, oggi a Dresda è l’ultima opera
carriera anche in ragione degli stimoli realizzata in Sicilia nel 1478 per la città
determinati dall’ambiente e dalla figura lagunare. n G.Mu.

MuMe - Museo Regionale di Messina | 33


Antonello da Messina

Born about 1430, Antonello da Messina,


son of the stone-sculptor Giovanni de
Antonio and Garita (Margherita) died in
February 1479 in Messina.
His training in Naples at Colantonio's
Primo Rinascimento

workshop, probably between 1445


Secc. XV - XVI

and 1455, puts him into contact with


the Aragonese artistic climate strongly
influenced by Flemish figurative language
and culture, both for the presence in the
royal collections of the most important
Netherlands masters’ works, and for the
interpretations provided by Spanish artists,
and especially by the miniaturists and
painters from Provence.
Similarly to Colantonio's language, even
the early works of the Messisese painter:
the Madonnas in Baltimore and the Salting
Madonna in London, or the Crucifixion
inSibiu, reflect formal aspects close to the
Franco-Flemish artist Barthélemy d'Eyck
works; while the famous and enigmatic relationship with Flemish-Provencal
Portrait of Man in Cefalù echoes the culture and a direct knowledge of Piero
Quarton's manner. In this cultural context della Francesca's art, as it appears in the
it is also placed the two-faced tablet with polyptych commissioned by the nuns of
the Madonna and Child with a Franciscan San Gregorio monastery in Messina.
in the Messina Museum which was The painting dates back to 1473 with an
considered one of the works closest to inscription: “Antonellus messanensis me
Colantonio’s language. pinxit” showing at the foot of St. Gregory
The artist is safely in Messina in 1457, when the coat of arms of Abbess Frabia Cirino.
several documents (1460 and 1465) attest Dismembered and perhaps deprived of
to his autonomous role as a shopkeeper. carpentry already in the sixteenth century,
The absence of news between 1465 and it was rearranged at the beginning of the
1470 suggested a long journey through nineteenth century, after a misguided
Flanders, Central Italy and perhaps even restoration, in the “Civico Museo Peloritano”.
Venice. In this painting, the artist brilliantly exceeds
The innovations in his production of the anachronistic imposition of the gold
the Seventies indicate a strengthened background and unifies the space using the

34 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Primo Rinascimento
Secc. XV - XVI
grey muraturache parapect that extends, in the Annunciation in Syracuse (1474), and
as the large base of the throne, in the side yet, with more propensity for the Flemish
tables. The central section is dominated by styles, in the St. Gerome in his Study in
the noble figure of the Madonna and Child London, supposedly executed for Venetian
and a rosary with 38 pearls hangs in the commissioners who already knew his
step’s hedge; in the side panels St. Gregory extraordinary portraits.
and St. Benedict face the Virgin and move His stay in Venice between 1474 and
toward the spectator. In the upper level the 1476 marks the peak of his career also
Angel of Annunciation and the Annunciate for exchange with Giovanni Bellini, as
are depicted, while the central panel, where evidenced by the Pala in San Cassiano of
perhaps it was depicted a Pity, is lost. In the 1476, the Blessing Christ in London, the
whole composition, along side the precious Crucifixion in Antwerp (signed and dated
details and glows of lightly-western taste 1475), the Virgin Annunciate in Palermo
the “balance” of Piero della Francesca can and lastly the two Pieties, in Venice and
be seen thanks to the clear use of light and in Madrid. The St Sebastian, today in
perspective. Dresden, is the last work he had done in
These connotations are also recognizable Sicily in 1478 for the Venetian committee.

MuMe - Museo Regionale di Messina | 35


probabilmente un tempo si trovava a
L’eredità di Antonello Venezia, come riferito da Marco Boschini nel
1664. Si ispira al perduto San Sebastiano
della Pala di San Cassiano di Antonello, a
noi noto attraverso la copia seicentesca
di David Teniers, e al modello del Cristo
I seguaci più fedeli di Antonello furono i suoi alla colonna, utilizzato da Antonello nel
discendenti, cioè il figlio e i nipoti. Il figlio si magnifico esemplare del Louvre e dai
chiamava Jacobello, mentre i nipoti furono seguaci nelle versioni di Venezia (Gallerie
Giovanni Salvo d’Antonio, figlio del fratello dell’Accademia), Detroit e Budapest.
Giordano, e Antonio e Pietro de Saliba, Il più aggiornato e originale tra gli “Antonii”
Primo Rinascimento

figli della sorella di Antonello, sposata con fu Salvo, autore nel 1509-10 del Transito
Secc. XV - XVI

Giovanni de Saliba, un intagliatore del legno della Vergine, dipinto per la Cappella del
originario di Noto. Litterio del Duomo di Messina. Perduto nel
Nel 1479 Antonello muore e nel 1488, 1908, se ne conserva un piccolo frammento
come risulta dal testamento della con la firma nei depositi del Museo.
madre Margherita, sono già morti sia Altri pittori si ispirarono allo stile di
il fratello Giordano - anch’egli pittore - Antonello anche se non sappiamo se e in
che, probabilmente, il figlio Jacobello. quale misura fecero parte della bottega o
La mancanza di documenti messinesi delle botteghe messinesi degli “Antonii” e
sull’attività dei discendenti di Antonello “de Saliba”: tra questi, Giovannello d’Itala,
a partire dal 1481 e fino al 1490, è stata autore del San Tommaso di Canterbury, nel
considerata un indizio che essi, forse quale, nonostante i guasti, apprezziamo
per sfuggire alla peste che imperversava il nitore della luce e il disegno diligente
a Messina in quegli anni, avevano costruito sui modelli antonelliani - in
temporaneamente trasferito la loro attività particolare sul San Gregorio del Polittico
altrove, con ogni probabilità a Venezia, dove - mentre la tonaca leggermente svasata
Antonello aveva già lavorato. riecheggia Colantonio e gli stilemi
Infatti il Cristo alla colonna, già assegnato circolanti nella Napoli della metà circa del
ad Antonello e poi a Pietro de Saliba, Quattrocento. n D.S.

36 | MuMe - Museo Regionale di Messina


He is inspired by the lost Antonello’s St.
Antonello’s heredity Sebastian depicyted in San Cassiano
altarpiece, known to us through the
seventeenth-century copy by David Teniers,
and by the pattern of the Christ at the
Column, used by Antonello in a magnificent
The most faithful followers of Antonello specimen exhibited in the Louvre Museum
were his descendants, namely his son and and his followers in Venice (Gallerie dell’
grandchildren. His son was called Jacobello, Accademia), Detroit and Budapest.
while his grandchildren were Giovanni The most updated and creative of the
Salvo d’Antonio, son of brother Giordano, “Antonii” was Salvo, author in 1509-10 of

Primo Rinascimento
and Antonio and Pietro de Saliba, sons of the Transit of the Virgin, painted for the

Secc. XV - XVI
Antonello’s sister, married to Giovanni de Cappella del Litterio of the Cathedral of
Saliba, a wood carver from Noto. Messina. Lost in 1908, it preserves a small
In 1479 Antonello died, and in 1488, fragment of the painting with his signature
according his mother’s testament, both and it is kept in the museum’s storages.
his brother Giordano, a painter too, and Other painters were inspired by the style of
probably his son Jacobello had already Antonello even if we do not know whether
died. The lack of documents about and to what extent they were part of the
Antonello’s descendants from 1481 to 1490 Messinese’s workshops of “Antonii” and
in Messina was seen as a clue that they, “de Saliba”. Among them, Giovannello
perhaps to escape the plague that struck d’Itala, author of the St. Thomas of
Messina in those years, had temporarily Canterbury, in which, despite the damages,
relocated their activities elsewhere, most we appreciate the light and the diligent
likely in Venice, where Antonello had drawing based on the Antonellian models
already worked. - particularly on the S. Gregorio depicted
In fact the Christ at the column, already in the Polittico - while the slightly flared
assigned to Antonello and then to Pietro cassoch echoes Colantonio and the styles
de Saliba, was probably once in Venice, as circulating in Naples around the middle of
it is reported by Marco Boschini in 1664. the 15th century. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 37


Giovanni Salvo d’Antonio?
(Messina, 1462 circa-ante 1526)
La Madonna del Rosario tra due
schiere di laici ed ecclesiastici
tela, cm 296x194
prov. Messina, chiesa dell’Oratorio
della Pace, dalla chiesa di San
Benedetto, inv. 1004

Pietro Befulco ovvero Francesco Laurana e bottega Le fonti ci dicono che nel 1489
“Monogrammista Petr” (Vrana 1420/30- Avignone 1502) fu trasportata nella chiesa di San
(att. a Napoli 1471-1503 circa), attr. Madonna col Bambino detta del popolo Benedetto, sua prima collocazione.
Sant’Antonio Abbate e due giovani devoti marmo, cm 140x60 Da allora quell’anno è stato
olio su tavola, cm 134,7x57,5 prov. Messina, chiesa di ritenuto la data approssimativa
prov. ignota, inv. 5073 Sant’Agostino, inv. 346 di esecuzione. L’identificazione
dell’autore, a lungo dibattuta dalla
Primo Rinascimento

Entrato al Museo in seguito ad un Ricordata dal Samperi nella critica, si è orientata da tempo verso
Secc. XV - XVI

errato riconoscimento nel corso di cappella Romano Colonna della Salvo d’Antonio in una fase giovanile
un recupero di refurtiva (Spagnolo, in chiesa di Sant’Agostino, la scultura (Sricchia Santoro 1986). Di recente
corso di stampa), si tratta della tavola potrebbe attendibilmente essere sono stati riscontrati paralleli con
laterale di un polittico smembrato, stata commissionata da un l’emiliano Paolo da San Leocadio,
apparentemente compagna di esponente della nobile famiglia. di formazione ferrarese e a lungo
una Santa martire e committente Attribuita sia a Pietro da Bonitate, attivo in Spagna: attribuzione che
(Esztergom, Museo Cristiano). La che a Francesco Laurana, è alla spiegherebbe sia le componenti
presenza di Sant’Antonio suggerisce bottega di quest’ultimo che va ferraresi e iberiche del dipinto,
anche una relazione con la Sant’Anna più probabilmente ricondotta che quelle venete e antonelliane,
Metterza (collezione privata), attribuita per le palesi affinità con analoghi assimilate durante un probabile
da F. Bologna (1977) alla fase giovanile esemplari eseguiti dallo scultore soggiorno in Italia tra il 1484 e il
di Pietro Befulco, oggi identificato dalmata durante il suo soggiorno 1489 (Spagnolo, 2016). nD.S.
con il cosiddetto “Petr”, forse una nell’isola tra il 1568 e il 1571.
sigla di bottega che riuniva le opere di All’orizzonte figurativo del Giovanni Salvo d’Antonio?
Pietro Befulco e Pietro Buono. Nel suo Laurana rimandano appunto (Messina, 1462 circa-ante 1526)
corpus si condensano componenti gli aspetti di semplificazione Our Lady of the Rosary between
centro-italiane, fiamminghe e iberiche, formale del modellato dalla two arrays of lay and ecclesiastics
e inoltre trova espressione una compatta volumetria, così come canvas, 296 x 194 cm
sensibilità per il dato umano e reale la caratterizzazione fisionomica origin. Messina, ’Oratorio della
che mostra risonanze da Colantonio e delle due figure e le raffinate scene pace’ church, San Benedetto
forse dal giovane Antonello. nD.S. scolpite nel basamento. nA.M. church,inv.1004

Pietro Befulco or Francesco Laurana and workshop It is said that in 1489 it was taken
“Monogrammista Petr” (working in (Vrana 1420/30 - Avignon 1502) to Saint Bernedette’s church,
Naples 1471-1503 ca.), attr. Madonna and Child known as del it’s first collocation. From that
St. Anthony Abbate and two young devotees popolo (of the People) moment, it was believed that 1489
oil on canvas, 134.7x57.5 cms marble, 140x160 cms was approximately the year of
unknown origin, inv. 5073 origin. Messina, church of St. execution. The author’s identity,
Augustine, inv. 346 at length debated by critics, was
Joining the Museum as a result of for some time orientated towards
incorrect recognition during a recovery Racalled by Samperi in the chapel Salvo d’Antonio during his youth
of stolen goods (Spagnolo, 2012), it Romano Colonna of the church of (Sricchia Santoro 1986). Similarities
is the side panel of a dismembered St. Augustine, the sculpture could have recently been found with the
altarpiece, apparently companion to have been reliably commissioned by Emilian, Paolo da San Leocadio who
Santa martire e committente (Holy a member of the noble family. had a Ferrara training, and at length
Martyr and patron) (Esztergom, It is attributed both to Pietro da active in Spain. These attributions
Christian Museum). The presence Bonitate and Francesco Laurana, would explain not only the
of St. Anthony also suggests a however it can be more likely referred ‘Ferrarese’ and Iberian components
relationship with Sant’Anna Metterza to the workshop of the latter, due to the of the painting, but also Ventian and
(private collection), attributed by apparent affinity with similar specimens ‘Antonelliane’ assimilated during a
F. Bologna to the juvenile stage of from the Dalmatian sculptor, executed possible stay in Italy between 1484
Pietro Befulco. A key figure in the during his stay in the island between and 1489 (Spagnolo 2016). n
second fifteenth century in the South, 1568 and 1571. Laurana’s figurative
where Central Italian, Flemish and horizon is precisely recalled by the
Iberian components are condensed, aspects of formal simplification of the
and a sensitivity for the human and compact volume modelling, as well as
real elements is expressed, which by the physiognomic characterization
shows resonances by Colantonio and of the two figures and scenes carved
perhaps by young Antonello. n into the base. n

38 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Primo Rinascimento
Secc. XV - XVI

MuMe - Museo Regionale di Messina | 39


Il Fondo Antico Menologio greco del 1595, ricchi di
pregevoli incisioni. Numerosi testi del
La raccolta di manoscritti ed edizioni XVII e XVIII secolo costituiscono inoltre
a stampa della biblioteca del Museo la Collezione messano-calabrese,
Regionale nasce dalle collezioni e dagli testimonianza della fiorente arte
acquisti degli Accademici Peloritani tipografica e incisoria locali. Il Fondo
e dalle donazioni di illustri famiglie Antico comprende anche pubblicazioni
messinesi che confluiscono nel Museo periodiche di carattere antinapoleonico
Civico Peloritano a partire dal 1806, su come la Gazzetta Britannica, segno del
iniziativa di C.La Farina e G.Cianciolo. ruolo di crocevia politico e culturale della
Primo Rinascimento
Secc. XV - XVI

Il La Corte Cailler ricorda che nel 1839 si citta peloritana. n


aprono al pubblico nei locali del Collegio
dei Gesuiti, due sale della biblioteca
che conserva tra i manoscritti, alcuni I Corali
corali miniati del XV secolo; codici di
Cicerone, Svetonio, Guido delle Colonne, La raccolta dei corali comprende 15
libri a stampa del XV secolo, un trattato codici liturgici, manoscritti ed a stampa,
di chirurgia, il più antico Erbario di databili tra la fine del ‘400 e la metà
Sicilia, opere di storia patria del Cuneo, del ‘700. Essi giunsero al Museo Civico
Samperi, Gallo e Bisazza. Anche nel 1903 dalla chiesa di S. Maria di
questo patrimonio di edizioni a stampa Gesù Inferiore, ex convento dei Minori
incunaboli e cinquecentine, arricchito nel Osservanti di S.Francesco, dotato di
tempo, viene trasferito, dopo il 1908, dal un fiorente scriptorium. Alcuni codici
Convento di S. Gregorio all’ ex Filanda riportano la firma del copista spesso
Mellinghoff, grazie al lavoro di recupero accompagnata nell’intestazione dalla
e inventariazione di G. Columba e di formula ‘sub titulo paupertatis’, con lo
A.Salinas. stemma francescano. I corali sono testi
Qui esposti esemplari realizzati tra il XV liturgici destinati all’uso del coro, di
e il XVI secolo: la Grammatica greca grande formato per consentirne la lettura
di Costantino Lascaris, pubblicata a ai cantori. Pergamenacei o cartacei,
Venezia da Aldo Manuzio, intorno al finemente decorati, in scrittura gotica
1495, la Bibbia di Lione del 1541, un corale ed umanistica, con iniziali miniate
policrome e motivi floreali e geometrici.
Testo in inchiostro nero alternato a
tetragrammi in rosso con neumi quadrati
in nero. Fra gli esemplari a stampa due
antifonari pubblicati a Venezia, presso i
Giunta, nel 1503 e nel 1645. Le legature
più antiche sono in legno rivestito di
cuoio con borchie metalliche, le più
recenti in cuoio pergamenato. n
 L.A. - F.D.D. - A.P.

40 | MuMe - Museo Regionale di Messina


The ‘Fondo Antico’ of the Museum Library

The collection of manuscripts and printed


editions of the Museum’s Library started
through collections and purchases made by
the “Peloritani” Accademics and donations
from wealthy families from Messina, that came
together in the “Civico Museo Peloritano”
starting in 1806, following the initiative of C.
La Farina and G. Cianciolo, amongst the most

Primo Rinascimento
Secc. XV - XVI
active members of the Academy. The Corals
G. La Corte Cailler reminds us that in 1839
two rooms in the Jesuit College were Today the collection of corals includes
opened to the public, with a library that liturgical codes, manuscripts and prints
preserves among its manuscripts, several dating back to between the end of the
miniture corals from the 15th century; 15th century and mid-18th century. They
codes of Cicerone, Svetonio, Guido delle arrived at the museum in 1903 from
Colonne, printed books from the 15th the S. Maria di Gesù Inferiore church,
century, a book of surgery, the oldest ex Covento dei Minori Osservanti di S.
Sicilian herbarium, works of history heritage Francesco, equipped with a flourishing
of Cuneo, Samperi, Gallo and Bisazza. The scriptorium. Some codes indicate the
bibliographic heritage has been further copywriter’s signature, often accompanied
enriched over time and together with these by the formula ‘sub titulo paupertatis’ in
works of art was moved after 1908, from the heading, which together with the coat
Saint Gregorio’s Convent to the ex Filanda of arms with a cross between two folded
Mellinghoff, thanks to the work of recovery arms, leads to the Francescan spirit. The
and inventory of G.Columba and A. Salinas. corals are liturgical texts intended for
The exhibits present here are exemplars from the use by the choir, they are extremely
the 15th century to 16th century: the Greek large so as to permit them to be read by
Grammar by Costantino Lascaris published the singers. Finely decorated parchment
in Venice by Aldo Manuzio in 1495 circa; “La or paper in Gothic choral and humanist
Bibbia” (Bible) by Lione from 1541, a Greek scriptures and miniture initials with
Menologium from 1595, rich in precious polychrome figures, floral patterns and
engravings. Numerous books from the geometric shapes. Texts are in black ink,
17th and 18th centuries also constitute the alternating with tetragrams in red with
“Messano-Calabrese” collection, testimony black squares. Amongst the prints there
of the flourishing typographical art and local are two antiphonaries published in Venice
engraving. The “Fondo Antico” also includes by Giunta in 1503 and 1645. The oldest
periodic anti-Napoleonic publications such bindings are made of wood covered with
as the “Gazzetta Britannica”, a sign of the leather and metal studs, the most recent,
role of political and cultural crossroads in the instead, are made of leather parchment, all
“Peloritana” city. n of which dramatically deteriorated. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 41


vita dell’artista la statua raffigurante
Antonello Gagini e la scultura Sant’Antonio, inviata da Palermo nel 1534,
della prima metà del Cinquecento già nel convento benedettino di Santa
Lucia del Mela (Messina) e la lunetta con
l’Ecce Homo e simboli della Passione (in
deposito), eseguita da Antonello e dal figlio
Figlio del bissonese Domenico, Antonello Giandomenico tra il 1530 e il 1532 per la
Gagini (Palermo 1478-1536) si può grande custodia eucaristica della chiesa
considerare uno dei più celebri scultori matrice di Marsala (Trapani).
siciliani: a lui si deve, infatti, l’innesto dei Alla partenza di Gagini, nella città dello
moduli scultorei del maturo Rinascimento Stretto si affermò la produzione del
nella produzione plastica isolana e la carrarese Giovan Battista Mazzolo, attivo dal
messa a punto di una formula di piacevole 1512 al 1554, autore della Santa Caterina
classicismo, diffusa su tutto il territorio d’Alessandria, proveniente dal convento
attraverso l’ingente produzione della benedettino di Santa Lucia del Mela, che si
bottega. colloca fra le opere più significative della sua
Rinascimento

Attivo per lo più a Palermo, lo scultore produzione, e, probabilmente, il Monumento


Sec. XVI

esordì proprio a Messina, dove si stabilì per funerario all’ammiraglio Angelo Balsamo
circa dieci anni, dal 1498 al 1508, avviando (post 1507), proveniente dalla chiesa di San
da qui anche un’intesa produzione per il Francesco, già riferito allo scultore Antonello
territorio calabrese. Freri. n A.M.
Fra le opere di questa fase si colloca la
Madonna degli Angeli 1 , commissionata
già nel 1500 da Carlo de Rosa e
originariamente destinata a un altare
eucaristico per la chiesa di San Francesco,
ma consegnata solo nel 1508. Nonostante
i danni subiti, la statua si pone fra i più alti
esiti del decennio messinese per la delicata
espressività e la morbidezza del modellato.
Una collocazione prestigiosa era prevista
originariamente pure per il Tabernacolo
2 , commissionato nel 1504 da Ranieri
Romano per il duomo, in cui l’artista
utilizza con padronanza l’eredità tardo-
quattrocentesca toscana, definendo le
sagome con intagli sottili e precisi.
Entro i primissimi anni del XVI secolo
dovrebbe inserirsi anche il gruppo con
l’Annunciazione (all’inizio del corridoio, invv.
365-366), proveniente da un più ampio
complesso scultoreo già nella chiesa di
Santa Maria della Scala.
Risalgono, invece, agli ultimi anni di 1

42 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Homo and symbols of the Passion (in
Antonello Gagini and the first half storage), performed by Antonello and his
of the sixteenth century sculpture son Giandomenico between 1530 and 1532
for the great Eucharistic tabernacle of the
Marsala (Trapani) Cathedral.
After Gagini’s departure, the production
Antonello Gagini, Domenico’s son, (Palermo of Giovan Battista Mazzolo from Carrara
1478-1536) can be considered one of the became established in Messina. He was
most famous sculptors in Sicily: he, in active from 1512 to 1554 and he was
fact, introduced the sculptural elements author of the St. Catherine of Alexandria,
of late Renaissance in the Sicilian plastic coming from the Benedictine monastery of
production and established a formula of Santa Lucia del Mela, which is among the
pleasing classicism, spread all over the most important works and probably author
country through the numerous works of his of the funeral Monument to Admiral Angelo
workshop. Balsamo (post 1507), coming from the
Mostly active in Palermo, the sculptor church of S. Francesco, already referred to

Rinascimento
started his artistic career in Messina, where the sculptor Antonello Freri. n

Sec. XVI
he lived for about ten years, from 1498 to
1508, launching from here also an intense
production for the Calabrian territory.
Amongst the works of this phase is the
Madonna degli Angeli 1 , commissioned in
1500 by Carlo de Rosa and initially intended
for an Eucharistic altar for the church of S.
Francesco, delivered only in 1508. Despite
the damage suffered, the statue is among
the highest achievements of his decade in
Messina for the delicate expressiveness
and softness of the shape.
A prestigious location was originally
planned for the Tabernacle 2 ,
commissioned in 1504 by Ranieri Romano
for the Cathedral, in which the artist
masterfully utilizes the late-fifteenth century
Tuscan heritage, defining the shapes with
subtle and precise carvings.
In the early 16th century, the group with
the Annunciation, coming from a larger
sculptural complex already in the church of
S. Maria della Scala, should be included.
His latest works are the Sant’Antonio,
sent by Palermo in 1534, already in the
Benedictine monastery of S. Lucia del
Mela (Messina) and the bezel with the Ecce 2

MuMe - Museo Regionale di Messina | 43


Manifattura veneta Giovan Battista Mazzolo Giovan Battista Mazzolo
(fine sec. XV - primo quarto del XVI) (Carrara 1485 ca - Messina 1550/54 ca), attr. (Carrara 1485 ca - Messina 1550/54 ca), attr.
Cassone nuziale Monumento di Angelo Balsamo (post 1507) Santa Caterina d’Alessandria
legno di cedro, cm 153 x 50 x 45 marmo, cm. 430x285 Marmo, cm 153 base cm 31
prov. Messina, chiesa di Santa prov. Messina, chiesa di San prov. Messina, Museo Civico Peloritano
Caterina di Valverde, inv. 1841 Francesco d’Assisi, inv. 455 da Santa Lucia del Mela, monastero
benedettino
L’arredo è decorato con la Realizzato per onorare la memoria inv. 369
tecnica dell’intaglio piatto a fondo dell’ammiraglio Angelo Balsamo,
ribassato, tipica delle zone dell’alto barone di San Basilio, morto nel 1507, Attribuita sia ad Antonello Freri, che
Veneto, che prevede un disegno il monumento si ispira ad una tipologia a Giovan Battista Mazzolo, l’opera
definito a tinta nera su sfondo di origine castigliana, già adottata è oggi riconosciuta fra i più alti esiti
rifinito a “reticolo” da un punzone. in Sicilia per la tomba del vicerè de di quest’ultimo, che ne replicò il
Rinascimento

I due riquadri istoriati del fronte Acuña nella cattedrale di Catania. soggetto -con risultati alterni- in
Sec. XVI

rappresentano figure mitologiche All’interno di una struttura architravata numerosi esemplari.


care alla lirica rinascimentale legata con soffitto a cassettoni, campeggia Carrarese di origine, il Mazzolo si
all’amore coniugale: Orfeo che la statua del defunto genuflesso con trasferì a Messina entro il 1512,
incanta la natura al suono della lira il giovanissimo paggio. Il sarcofago giungendo a occupare un notevole
e Perseo che libera Andromeda. è decorato a bassorilievo con una spazio nel campo delle commissioni
Anche i motivi zoomorfi e fitomorfi, scena raffigurante il Trionfo di Anfitrite, scultoree, almeno fino all’arrivo in
presentano riferimenti a virtù (forza, chiaramente ispirata alla scultura città di Giovan Angelo Montorsoli.
prudenza, purezza) strettamente antica. Formatosi in un ambiente artistico
connesse al tema. Al centro del Già attribuito allo scultore Antonello ancora legato ai moduli del tardo
fronte si rileva la fontana della Freri, il sepolcro è stato di recente riferito Quattrocento toscano, il Mazzolo
giovinezza, motivo prediletto al carrarese Giovan Battista Mazzolo, assorbì altri spunti sia dal classicismo
dalle rappresentazioni dell’amore peraltro nei primi anni della sua attività gaginesco, che dal nuovo linguaggio
cortese. nA.G. siciliana in società con lo stesso Freri, della Maniera. nA.M.
come documentato. nA.M.
Venetian craftsmen (end of the Giovan Battista Mazzolo
fifteenth century – first quarter of Giovan Battista Mazzolo (Carrara 1485 ca - Messina 1550/54 ca), attr.
the sixteenth century) (Carrara 1485 ca - Messina 1550/54 ca.), attr. Santa Caterina d’Alessandria
Wedding chest Monument of Angelo Balsamo (post 1507) Marble, 153 cm base 31 cm
cedar, 153 x 50 x 45 cms marble, 430x285 cms origin. Messina, Museo Civico Peloritano
origin. Messina, church of Santa origin. Messina, church of St. from Santa Lucia del Mela,
Maria di Valverde, inv.1841 Francis of Assisi inv.455 Benedictine Monastery
inv. 369
The piece is decorated in the flat Built to honor the memory of Admiral
carving technique with recessed Angelo Balsamo, Baron of St. Basil, Attributed both to Antonello Friars,
bottom, typical of Northern Veneto, who died in 1507, the monument was and to Giovan Battista Mazzolo, the
which includes a distinct drawing inspired by a type of Castilian origin, work is now recognized as one of
in black on a “grid” background already adopted in Sicily for Viceroy the highest products of the latter,
finished by a punch. The two de Acuña’s grave in the cathedral who repeated the subject, with
stained front panels represent of Catania. Within an architraved mixed results, in many specimens.
mythological characters linked to structure with panelled ceiling, stands Originally from Carrara, Mazzolo
marital love, popular in Renaissance the statue of the deceased, kneeling moved to Messina by 1512, coming
lyrics: Orpheus charming nature with the young page. The coffin is to occupy a considerable space in
to the sound of the lyre, and decorated in bas-relief with a scene the field of sculptural commissions,
Perseus freeing Andromeda. Even depicting the Triumph of Amphitrite, at least until the arrival in town
phytomorphic and animal motifs clearly inspired by ancient sculpture. of Giovanni Angelo Montorsoli.
have references to virtues (strength, Formerly attributed to the sculptor Educated in an artistic environment
wisdom, purity) closely related to Antonello Freri, the tomb has been still tied to the modules of Tuscan
the topic. At the centre of the front recently referred to Giovan Battista art in the late fifteenth century,
is the fountain of youth, a subject Mazzolo from Carrara, in the early Mazzolo absorbed other ideas from
beloved by representations of years of his Sicilian activity with both Gagini’s classicism and from
courtly love. n Freri, as documented. n the new language of Mannerism. n

44 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Rinascimento
Sec. XVI

MuMe - Museo Regionale di Messina | 45


Girolamo Alibrandi

Secondo le fonti, Girolamo Alibrandi


nacque a Messina nel 1470, formandosi,
però, soprattutto nell’Italia settentrionale
e in particolare tra Veneto e Lombardia,
dove acquisì una cultura composita, fitta di
citazioni da Leonardo, da Cesare da Sesto,
da Raffaello, da Dürer e dai fiamminghi.
Rientrato a Messina, nel 1514 dipinse la
tavola con il Giudizio Universale per la
chiesa dei Catalani su commissione del
Rinascimento

mercante Michele Campillo, realizzata con


Sec. XVI

l’aiuto di Pietro da Villanova.


Subito dopo, tra il 1515 e il 1516, realizzava 1
la Madonna dei Giardini per la chiesa
matrice di Santo Stefano Medio, in cui collezione privata.
il tema leonardesco della Madonna con Il capolavoro del maestro rimane comunque
Bambino e San Giovannino viene tradotto in la monumentale Presentazione al Tempio
forme nitide e compatte. 1 eseguita nel 1519 per la Sacra Milizia
Esplicito omaggio alla pittura di Antonello, dei Verdi, una confraternita di nobili che
ma anche a quella di Leonardo e dei veneti, aveva sede nella chiesa della Candelora
viene reso nella Presentazione al tempio di e alla quale apparteneva lo stesso artista.
piccolo formato, già conservata presso il Dopo l’abbattimento dell’edificio nel 1850,
duomo peloritano e oggi al Museo. essa venne spostata nella chiesa di San
Dallo stesso duomo proviene la tavola con Nicolò dei Gentiluomini, dove rimase fino al
Santa Caterina d’Alessandria, caratterizzata terremoto del 1908, quando andò distrutta
dalla monumentale figura della Santa che in 193 pezzi e 74 piccoli frammenti. Portata
si staglia su uno sfondo paesaggistico al museo, venne dunque ricomposta da
delimitato a destra da un candido edificio Riccardo De Bacci Venuti e più tardi, tra il
classicheggiante. 1983-84, reintegrata con l’inserimento di
Un’impostazione analoga si riscontra nelle alcuni frammenti recuperati.
due tavole con San Pietro e San Paolo 2 Celebrata dalle fonti fin dall’antico, la pala
3 acquistate sul mercato antiquario, in cui, è, infatti, una preziosa testimonianza delle
grazie all’ottimale stato di conservazione, qualità compositive dell’artista nel gestire
si evidenziano la smagliante resa cromatica un’impresa dalle dimensioni grandiose,
e la minuziosa attenzione ai dettagli. integrando, in maniera sapiente e originale,
Qualità, queste, che emergono altresì nel il moto dei personaggi che affollano il primo
dipinto giovanile con la Madonna in trono piano con il solenne spazio architettonico
col Bambino, anch’essa proveniente da dello sfondo. n A.M.

46 | MuMe - Museo Regionale di Messina


2 3

From the same Cathedral comes the


Girolamo Alibrandi table with St. Catherine of Alexandria,

Rinascimento
characterized by the monumental figure

Sec. XVI
of the saint standing on a landscap
background bordered to the right by a
snow-white building in classical style.
According to the sources, Girolamo A similar approach is found in the two
Alibrandi was born in Messina in 1470, he tables with St. Peter and St. Paul 2 3
mostly accomplished his artistic education bought on the antiques market, in which,
in Northern Italy, namely in Veneto and due to the excellent state of preservation,
Lombardy, where he acquired a composite the remarkable colour rendering and the
culture, full of quotations from Leonardo, careful attention to details are highlighted.
Cesare da Sesto, Raffaello, Dürer and the These qualities also emerge in the youth
Flemings. painting Madonna enthroned and Child,
After his return to Messina, in 1514 he painted coming from a private collection too.
the table with the Universal Judgment for the Alibrandi’smasterpiece still remains the
Church dei Catalani, commissioned by the monumental Presentation in the Temple 1
merchant Michele Campillo, realized with the performed in 1519 for the Sacra Milizia dei
assistance of Pietro da Villanova. Verdi, a confraternity of nobelmen who had
Rightly after, between 1515 and 1516, he their seat in the Church of Candelora and
realized the Madonna dei Giardini for the to which the same artist belonged. After
church of Santo Stefano Medio, in which the demolition of the building in 1850, it
the Leonardo’s theme of the Madonna with was moved to the church of S. Nicolò dei
Child and San Giovannino is translated into Gentiluomini, where it remained until the
sharp and compact shapes. earthquake of 1908, when it was destroyed
A clear tribute to Antonello’s paintings, but also in 193 pieces and 74 small fragments.
to Leonardo’s and Venetian paintings, is made Brought to the Museum, it was rebuilt
in the small sized Presentationof Christ in the by Riccardo De Bacci Venuti and later,
Temple, formerly preserved in the Cathedral of between 1983 and 1984, reintegrated by
Messina and today at the Museum. inserting some recovered fragments. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 47


provenienti dal museo civico di probabile
Apporti manieristi continentali destinazione devozionale, è qui esposto
invece il paradigmatico Presepe, ultimato
forse dall’allievo Stefano Giordano autore
del Cenacolo per l’ospedale di S.Angelo alla
Caperrina.
Lungo il sedicesimo secolo si raggiungono Suggestioni del maestro lombardo
a Messina livelli di eccezionale impulso si rinvengono nella tavola di Mariano
culturale e artistico, riflesso di un clima Riccio per la chiesa di S. Paolello e nella
di generale floridezza ed euforia. La città produzione di tutta rilevanza del napoletano
si è guadagnata, testa di ponte decisiva Deodato Guinaccia, qui presente con
per la battaglia di Lepanto, un ruolo da alcune tavole che mediarono in città i
protagonista nella vittoria della cristianità cangiantismi e l’espressività della corrente
occidentale sulla minaccia musulmana, manierista di Marco Pino, pittore senese
un prestigio civico sancito dalla visita di attivo a Roma e Napoli.
Carlo V, re di Sicilia dal 1516 e dall’arrivo Importazioni significative dei modelli toscani
dei migliori ingegni del continente, coinvolti le opere dell’Allori e del Paladini, mentre
nel piano di riammodernamento urbanistico attestano il recepimento delle istanze
affidato alla regia di Francesco Maurolico. continentali e la traduzione su registri
In pittura è sintomatica la subitanea equilibrati dalle formule controriformiste e
penetrazione dei modelli di pala d’altare dalle cromie ammorbidite del manierismo
inventati da Raffaello e da Giorgione, internazionale ed in particolare nordico,
Manierismo
Sec. XVI

attraverso le opere di Cesare da Sesto e i messinesi Antonio Catalano l’Antico e


recepiti dal messinese Girolamo Alibrandi Giovan Simone Comandè, entrambi allievi
durante presumibili contatti con l’area del Guinaccia. n C.D.G.
lombardo veneta. Da allora altri importanti
contributi aggiornano l’ambiente locale sui
parametri del migliore manierismo romano,
toscano e napoletano, coesistendo con il
perdurare fino almeno al terzo decennio del
secolo della tradizione antonellesca.
Polidoro da Caravaggio, reduce dal Sacco
di Roma, arriva a Messina nel 1528 e
assume da subito incarichi importanti
come la commissione degli Apparati per le
manifestazioni carloquintane introducendo il
proprio repertorio decorativo nel programma
di abbellimento della cattedrale. Oggi è
custodita nel museo di Capodimonte la sua
celebre Andata al calvario, eseguita per la
chiesa della SS.Annunziata dei catalani, già
esemplare della sua maniera espressionista,
i cui sviluppi maturano nelle suggestive
tavolette intrise di intenso patetismo,

48 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Venetian area is symptomatic. Since
Continental Mannerim’s contributors then other important contributions have
upgraded the local artistic circles to
the parameters of Roman, Tuscan and
Neapolitan best manners, coexisting with
the tradition of Antonello’s art at least the
In the course of the 16th century Messina third decade of the century.
reached levels of exceptional cultural and Polidoro da Caravaggio, who had
artistic impetus, reflected in a climate of escaped the sac of Roma, arrived in
general flourishing and euphoria. The city Messina in 1528 and soon assumed
has gained, the decisive head of the battle important appointments such as the
for Lepanto, a prominent role in the victory Plans committee to celebrate Charles
of Western Christianity on the Muslim V by introducing his own decorative
threat, a civic prestige enshrined by the repertoire in the cathedral embellishment
visit of Charles V, king of Sicily since 1516 program. Today, in the museum of
and the arrival of the best minds from the Capodimonte, is celebrated its famous
continent, involved in the urban planning Way to Calvary, performed for the church
reorganization under the direction of of SS. Annunziata dei Catalani, already an
Francesco Maurolico. exemplary of his expressionist way, whose
As for painting, the subtle penetration developments mature in the suggestive
of the altarpiece models invented by tablets intrise of intense patheticism,
Raffaello and Giorgione through the works coming from the civic museum for a

Manierismo
Sec. XVI
of Cesare da Sesto and transmitted by probable devotional destination, here
the messenger Girolamo Alibrandi during is the paradigmatic Nativity, which was
presumed contacts with the Lombardy- perhaps completed by the student Stefano
Giordano, author of the Last Supper for
the hospital of S. Angelo at Caperrina.
Suggestions of the Lombard master are
found in the table of Mariano Riccio for
the church of S. Paolello and in the very
important production of the Neapolitan
Deodato Guinaccia, present here with
some tables that mediated in the city
the Mannerist chromatic tecnique and
expressiveness of Marco Pino, a painter
from Siena, active in Rome and Naples.
Significant imports of the Tuscan models
are the works of Allori and Paladini,
whereas the Messinese painters Antonio
Catalano the Ancient and Giovan
Simone Comandè, both apprentices of
Guinaccia, rework Counter-Reformation
stylistic formulas and Nordic chromatic
atmospheres. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 49


Manierismo
Sec. XVI

50 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Polidoro Caldara da Caravaggio
(Caravaggio 1499/1500- Messina 1543)
Adorazione dei pastori, (doc. 1533)
olio su tavola, cm 257 x 200
prov. Messina, Museo Civico
Peloritano dalla chiesa
dell’Altobasso, inv. 1009 Andrea Calamecca Ignoto, I metà sec. XVII
(Carrara 1524/25- Messina 1589), Monumento funebre di Francesca
Collaboratore di Raffaello nella Rinaldo Bonanno Lanza Cibo
decorazione delle Logge Vaticane, (Raccuia 1544/45- Messina 1590) bronzo e rame dorato, cm 277x314
Polidoro giunge a Messina nel Monumento funerario di Antonio prov. Messina, chiesa di San
1528 e crea una fiorente scuola Marchese e Antonina Barresi (doc. 1572) Francesco d’Assisi, inv. 459
pittorica, centrale nel rinnovamento marmo cm 168x363 (base); 141x236 (cassa)
della pittura messinese. La tavola, prov. Messina, chiesa di Santa Lo splendido sepolcro fu eretto
commissionata nel 1533 dalla Maria del Gesù Inf. inv. 456 da Giovanni Lanza per la moglie
Confraternita messinese di Santa Francesca Cybo morta a soli quindici
Maria dell’Altobasso, rivela nuovi Il monumento, destinato a sé e alla anni nel 1618. Attribuito dal Venturi ad
fermenti manieristici uniti a echi propria consorte, fu commissionato Andrea Calamecca (1524ca.-1589),
di un colto classicismo. Il segno nel 1572 da Antonio Marchese per la il monumento non può ascriversi
lineare crea spazi e volumi plastici propria cappella familiare nella chiesa direttamente al maestro carrarese
accostati a un cromatismo raffinato di Santa Maria del Gesù Inferiore, per evidenti motivi cronologici, ma è
nelle figure della Natività con i assieme ad un altro, gemello, dedicato probabile che, almeno sotto il profilo
pastori, colti con una peculiare ai genitori (attualmente in deposito). ideativo, sia stato elaborato all’interno
forza realistica. Alcune discrepanze Progettati da Andrea Calamecca, della bottega calamecchiana,
stilistiche hanno fatto supporre furono scolpiti da Rinaldo Bonanno capeggiata, dopo la morte del
l’intervento di un aiuto identificato con la collaborazione dei marmorai caposcuola, dal nipote Lorenzo. La
concordemente in Stefano Andrea Doro e Giuseppe Vanello. tipologia sepolcrale adottata, così
Giordano. nE.A. Secondo una recente ricostruzione come l’aristocratico ritratto della
(Migliorato, 2009), i due sarcofagi fanciulla, nonché il raffinato repertorio
Polidoro Caldara da Caravaggio erano sormontati da altri elementi decorativo, rimandano, infatti alla
(Caravaggio 1499/1500- Messina 1543) scultorei, esposti in questa sala, cultura di questi artisti, che ebbero
Adoration of the shepherds, (doc. 1533) ossia due bassorilievi raffiguranti il un ruolo dominante nella produzione

Manierismo
oil on canvas, 257 x 200 cms Miracolo del fuoco e la Guarigione scultorea messinese a partire dagli

Sec. XVI
origin. Messina, Museo di un paralitico (invv. 425, 427) e due anni Sessanta del Cinquecento. n
Civico Peloritano from the statue di Virtù (invv. 549-550). nA.M. A.M.
Altobassochurch inv.1009
Andrea Calamecca Unknown (first half of the
Polidoro worked with Raffaello in (Carrara 1524/25- Messina 1589), seventeenth century)
the decoration of the Vatican Logge, Rinaldo Bonanno Funeral monument of Francesca
arrived in Messina in 1528 and (Raccuia 1544/45- Messina 1590) Lanza Cibo
created a flourishing school, crucial Funeral monument of Antonio Marchese bronze and gilded copper, 277x314
to painting renewal in Messina. The and Antonina Barresi (doc. 1572) cms
panel, commissioned in 1533 by marble 168x363 cms (base); 141x236 (box) origin. Messina, church of Francis of
the Confraternity of Santa Maria origin. Messina, church of Santa Assisi, inv. 459
dell’Altobasso in Messina, reveals Maria del Gesù Inf. inv.456.
new Mannerist turmoil together with The magnificent tomb was erected
echoes of a cultured classicism. The monument, intended to himself by Giovanni Lanza for his wife
The linear sign creates spaces and and his wife, was commissioned in Francesca Cibo who died at the
plastic volumes combined with a 1572 by Antonio Marchese for his age of fifteen in 1618. Attributed
refined chromatism in the Nativity family chapel in the church of Santa by Venturi to Andrea Calamecca (​​
figures with the shepherds, seized Maria del Gesù Inferiore, along with 1524 ca. - 1589), the monument
with a peculiar realistic force. Some another one, devoted to his parents can not be ascribed directly to the
stylistic differences have led to the (currently in warehouse). master from Carrara for obvious
supposition of an aid, unanimously Designed by Andrea Calamecca, historical reasons, but it is likely
identified in Stefano Giordano. n they were sculpted by Rinaldo that, at least in terms of ideation, it
Bonanno with the collaboration of was developed within Calamecca’s
marble cutters Andrea Doro and workshop, managed, after the
Giuseppe Vanello. death of the founder, by his nephew
According to a recent reconstruction Lorenzo. The burial type, as well
(Migliorato, 2009), the two coffins as the aristocratic portrait of the
were surmounted by other sculptural girl, and the refined decorative
elements, displayed in this room, that repertoire, recall in fact the culture
is, two bas-reliefs depicting the Miracle of these artists, who played a
of the fire and the Healing of a paralytic dominant role in Messina sculptural
(inventory Nos. 425, 427) and two statues production since the Sixties of the
of Virtue (Inventory Nos. 549-550). n sixteenth century. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 51


Giovanni Angelo Montorsoli

Frate dell’ordine servita, il toscano Giovan


Angelo Montorsoli (Montorsoli 1499 -
Firenze 1563), allievo di Andrea Ferrucci e
collaboratore di Michelangelo Buonarroti,
fu chiamato a Messina nel 1547 dal Senato
cittadino per la realizzazione della Fontana
di Orione, con la quale si intendeva
celebrare l’imperatore Carlo V e i benefici
da questi concessi alla città.
Dopo il completamento di quest’opera,
l’artista eseguì altre prestigiose imprese,
quali la Lanterna di San Raineri, la chiesa
di San Lorenzo (distrutta), l’Apostolato del
duomo e la Fontana di Nettuno.
Quest’ultima, dalla quale provengono
le due statue qui esposte, raffiguranti
Manierismo
Sec. XVI

rispettivamente Nettuno e Scilla (sostituite


in loco dalle copie ottocentesche
rispettivamente di Gregorio Zappalà e di
Letterio Subba), rappresenta uno degli esiti Per commemorare l’impresa, lo stesso
più felici della sua produzione e costituisce Montorsoli varò il conio di una medaglia,
un’innovazione anche dal punto di vista di cui il museo possiede alcuni esemplari
tipologico: abbandonata la consueta recuperati sotto la statua di Nettuno nel 1887.
struttura a vasche sovrapposte, si inaugura Durante il suo soggiorno nell’isola, lo
qui un nuovo modello di fontana in cui la scultore progettò anche alcune fontane
statuaria a dimensioni colossali prevale minori, di cui è possibile identificare la
sull’impianto architettonico. Dama col Liocorno (1551), già collocata
Originariamente collocata nel punto dalla salita di San Paolo e il frammento
centrale del porto -ma nel 1934 spostata in con Tritoni e stemma, proveniente da una
piazza Unità d’Italia e ruotata di 180 gradi-, fontana ubicata nei pressi del distrutto
l’opera presenta al sommo la statua del oratorio di Santa Cecilia.
dio marino stante e, ai lati, i due mostri in A Messina Montorsoli ricevette, infine,
catene di Scilla e Cariddi, con un’evidente importanti commissioni private, come le
allusione alla protezione accordata alla città cappelle Cicala e Borsa nella chiesa di
sotto il dominio asburgico. Tale significato San Domenico da cui provengono i rilievi
appare sottolineato dal contenuto dei raffiguranti rispettivamente la Trinità,
distici composti dal Maurolico, incisi lungo l’Annunciazione (in deposito) e il Noli me
il bordo della vasca. tangere. n A.M.

52 | MuMe - Museo Regionale di Messina


over the architectural system.
Giovanni Angelo Montorsoli The fountain, once placed in the center of
the port and moved in 1934 to Piazza Unità
d’Italia where it was rotated 180 degrees,
presents the towering statue of the sea
god and, on the sides, the two enchained
Friar from the Ordine dei Servi di Maria, monsters of Scylla and Charybdis,
the Tuscan Giovanni Angelo Montorsoli apparently alluding to the protection given

Manierismo
Sec. XVI
(Montorsoli 1499 - Florence 1563), a pupil to the city under Habsburg rule. This
of Andrea Ferrucci and collaborator of meaning is emphasized by the couplets by
Michelangelo Buonarroti, was summoned Maurolico, engraved along the edge of the
to Messina in 1547 by the Senate for basin.
the realization of the Orion Fountain to Montorsoli himself, commemorating
celebrate the Emperor Charles V and the this work, coined a medal, of which the
benefits he had given to the city. museum has some specimens recovered
After finishing the fountain, the artist under the statue of Neptune in 1887.
performed other prestigious works, such During his stay in Sicily, the sculptor also
as the S. Raineri Lantern, the church of S. designed some smaller fountains, of which
Lorenzo (destroyed), the Apostolate of the it is possible to identify the Dama with
Cathedral and the Neptune Fountain. Liocorno (1551), already placed in St.
The two statues shown here, representing Paul street and the fragment with Tritons
Neptune and Scylla (replaced in loco by and coat of arms, coming from a fountain
the nineteenth copies of Gregorio Zappalà located near the destroyed oratory of Santa
and Letterio Subba),come from the Cecilia.
Neptune Fountain which is one of the most In Messina Montorsoli also received
successfull results of his production and it important private commissions, such as
is also a typological innovation: the usual the Cicala and Borsa chapels in the church
overlapped basins structure is abandoned of S. Domenico from which the reliefs
and a new fountain model is inaugurated depicting the Trinity, the Annunciation (in
here, in which colossal statuary prevails store) and the Noli me tangere come. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 53


Le Maioliche Veneziane

Le maioliche cinquecentesche provengono


dalla Spezieria del Grande Ospedale di
Messina, come il sontuoso bancone da
farmacia del sec. XVII, realizzato con marmi
policromi a motivi floreali, con al centro il
pellicano, (simbolo dell’Ospedale), e figure
allegoriche in marmo bianco di raffinata
fattura.
Il corredo di vasi (1562-1568) è opera del
pittore e ceramista Domenico da Venezia,
noto per le preziose armonie cromatiche
delle sue decorazioni. La ricchezza
della cultura veneta (Giorgione, Tiziano,
Tintoretto, Veronese, Schiavone e delle
loro scuole) traspare nel vivace cromatismo
delle sue figurazioni, dalle scene bibliche e
Manierismo
Sec. XVI

mitologiche ai “ritratti”, che superano i limiti


dell’idealismo rinascimentale per aprirsi alle
suggestioni di un nascente realismo.
Nella varietà dei temi trattati risalta -“ritratto” di uomini e donne, con diverse
una sottile analisi dei costumi, del tipologie ed espressioni. Le donne,
repertorio naturalistico e floreale e di abbigliate secondo la moda del tempo,
quello rinascimentale rappresentato presentano vari ornamenti come orecchini,
da trofei, strumenti musicali, animali seriche fasce intrecciate ai capelli raccolti e
fantastici, spesso realizzati come unica preziosi merletti. Nelle teste virili di vecchi,
decorazione. Nella serie di belle maioliche sono sottolineate le lunghe barbe e i
con decorazione a trofei, tra cui la boccia capelli bianchi, messi in risalto dal brillante
firmata e datata 1562, è ricercata la effetto cromatico del medaglione. Di
composizione prospettica e lineare con diversa ideazione appaiono due bocce con
raffinati accostamenti cromatici su brillante paesaggi e con una complessa figurazione
fondo blu cobalto. I motivi decorativi sono di architetture classiche.
“sottolineati” dal filo bianco che compone In otto piccoli vasi a palla figurano, a
piccole volute su tutta la superficie dei vasi, monocromo blu con effetti luministici,
divenendo un tratto formale caratteristico teste di fanciulli, donne, vecchi e uomini
dell’artista. armati, incorniciati da ghirlande. La
Numerosi vasi presentano soggetti tratti ricca decorazione floreale sarà ripresa
dalla mitologia o dalla simbologia sacra. nel Settecento dalle famose botteghe di
In una serie di vasi si profilano teste Caltagirone. n E.A.

54 | MuMe - Museo Regionale di Messina


with trophy decoration, including the jar that
Venetian Majolica is signed and dated 1562, the prospective
and linear composition with refined colour
combinations on a bright cobalt blue base
is sophisticated. The decorative motifs are
“set off” by a thin white spiral line on the
The sixteenth century majolica comes from whole vases surface, becoming a formal

Manierismo
Spezieria del Grande Ospedale di Messina, characteristic feature of the artist.

Sec. XVI
like the sumptuous pharmacy counter of Numerous vases have subjects taken from
the 17th century, realized with polychrome mythology or sacred symbolism.
floral-motifs marbles, with the pelican Heads portraits of men and women, with
(symbol of the Hospital), in the center, and different typologies and expressions are
allegorical refined white marble figures. depicted in a series of vases. Women,
The vases (1562-1568) are attributed to the dressed according to the fashion of their
painter and ceramist Domenico da Venezia, time, have various ornaments such as
known for the precious chromatic harmony earrings, silk bands woven with braided
of his decorations. The richness of Venetian hair and precious laces. In the virile heads
culture, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, of old men, the long white beards and hair
Veronese, Schiavone and their schools, are emphasized, highlighted by the brilliant
is reflected in the bright colours of his colour effect of the medallion, whereas
figurations, from biblical and mythological two jars show landscapes and a complex
scenes to “portraits” that exceed the limits figuration of classical architectures.
of Renaissance idealism to open up to the In eight small ball-shaped jars, on the
suggestions of an emerging realism. monochrome cobalt blue background
In the variety of the themes, there is an acute with luminary effects, there are heads of
analysis of the costumes, the natural and children, women, old men and armed men,
floral repertoire and the Renaissance one framed by garlands.
represented by trophies, musical instruments, The rich floral decoration will be taken up
mythical creatures, often made as a unique again in the 18th century by the famous
decoration. In the series of beautiful vases workshops in Caltagirone. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 55


Caravaggio a Messina

In fuga forzata per eludere le conseguenze al ciclo con Storie della Passione per il
dell’implicazione nel delitto di Campo Marzio messinese Nicolò di Giacomo.
del 1606, Caravaggio percorre in lungo e Se alcune opere eseguite in città furono di
largo l’area mediterranea, fino a Malta ed in certo coinvolte nella diaspora del patrimonio
Sicilia dove, evidentemente preceduto dalla della sfortunata città, e gli studi ne abbiano
sua fama, lascia dipinti esemplari dell’ultimo restituito altre ai più validi seguaci, il Museo
concitato e sintetico fare pittorico prima Regionale annovera nel suo patrimonio i
della seconda permanenza napoletana e due capolavori già confluiti a seguito delle
la prematura morte avvenuta nel luglio del leggi eversive del 1866 ed alla conseguente
1610 a Porto Ercole. soppressione delle corporazioni religiose,
Messina aveva vissuto, nel corso del nelle collezioni del museo civico peloritano.
sedicesimo secolo, una felice fase di Il 10 giugno del 1609 i padri crociferi ricevono
magnificenza culturale. All’impulso in offerta, per la propria cappella nella
straordinario conferito all’attività urbanistica, chiesa dei Santi Pietro e Paolo dei Pisani,
edilizia e fortificatoria dal favore dei regnanti dal mercante genovese Giovan Battista de’
spagnoli, dalla fiorente attività commerciale Lazzari la Resurrezione di Lazzaro, mentre al
e manifatturiera, dall’incidenza di una classe Senato si attesta la prestigiosa commissione
nobiliare e borghese illuminata si coniugò dell’Adorazione dei pastori, destinata
infatti la sprovincializzazione delle arti plastiche all’altare maggiore della chiesa di S. Maria la
e pittoriche, grazie all’arrivo di personalità di Concezione dei padri cappuccini, ed eseguita
Caravaggismo

notevole calibro, tramite delle più avanzate nel periodo del soggiorno messinese del
Sec. XVII

istanze del manierismo continentale. pittore fra la fine del 1608 e l’estate del 1609.
Se quindi il resto dell’Isola risente più Emancipata da qualsiasi remora
marcatamente dei vincoli della pittura accademica la passione realista del genio
controriformata, a Messina sussistono lombardo trova la massima espressione
le condizioni idonee ad accogliere la nella drammaticità della morte e nel mistero
rivoluzionaria lezione del Caravaggio, sicchè della luce salvifica della Resurrezione così
le fonti segnalano da subito numerose come nei valori intimisti di adesione agli
commissioni pubbliche e private, come ideali di povertà e umiltà popolare del
la perduta Andata al calvario, pertinente commovente Presepe. n C.D.G.

56 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Caravaggismo
Sec. XVII

MuMe - Museo Regionale di Messina | 57


Caravaggio in Messina

Forced to flee escaping the consequences Nicolò di Giacomo.


of the involvement in Campo Marzio’s If some works performed in the city were
crime in 1606, Caravaggio travels throwgh certainly involved in the diaspora of the
the Mediterranean area to Malta and Sicily unfortunate city’s heritage, and the studies
where, apparently preceded by his fame, have given other works back to the most
he leaves extraordinary paintings of his last valued followers, the Regional Museum has
agitated and concise pictorial way before his the two masterpieces already confluenced
second Neapolitan stay and his premature following the suppression of the religious
death on July 1610 in Porto Ercole. corporations (1866), in the collections of the
The city of Messina had experienced, “Civico Museo Peloritano”.
during the sixteenth century, a happy period On June 10, 1609, the Crociferi Fathers
of cultural magnificence. received as a gift, for their chapel in the
Deprovincialisation of plastic and church of Santi Pietro e Paolo dei Pisani,
pictorial arts, by the arrival of remarkable by the Genoese merchant Giovan Battista
personalities who spread the continental de ‘Lazzari the Resurrection of Lazzaro,
mannerism’s innovations, was combined while the prestigious commission of the
with the extraordinary impulse given to Adoration of Shepherds for the main altar
urban planning, building and fortification of the church of S. Maria la Concezione of
by the favor of the Spanish reigns, the the Capuchin Friars, and performed during
flourishing commercial and manufacturing Caravaggio’s stay in Messina between the
Caravaggismo

activity, the incidence of enlightened noble end of 1608 and the summer of 1609 was
Sec. XVII

and middle classes. commissioned by Senate.


If the rest of Sicily is more influenced by Free by any academic influence, the
Counter-Reformation painting, Messina realistic passion of the Lombard genius
has the conditions to accommodate the finds the utmost expression in the dramatic
revolutionary style of Caravaggio, so that nature of death and the mystery of the
the sources immediately report a number saving light of the Resurrection as well as
of public and private commissions, such in the intimate values of adherence to the
as the Way to Calvary, relating to the cycle ideals of poverty and the humility of the
with Stories of Passion for the Messinese moving Nativity Scene. n

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Caravaggismo
Sec. XVII

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Il siracusano Mario Minniti, secondo lo
L’orbita del Caravaggio storiografo Susinno amico e convivente del
Caravaggio a Roma, presenta diversi registri
nella sua adesione al caravaggismo: convinto
seguace del Merisi, ne ripropone alcuni
modelli in iconografie di vasta fortuna (come
Il naturalismo del Caravaggio determina le Scene della Passione) interpretandone
sensibili mutamenti nella pittura il realismo drammatico, i colpi di luce e la
messinese, in qualche caso profondi, in tecnica pittorica; altrove invece adotta un
altri percepibili in un rinforzo delle ombre caravaggismo addolcito e morbido, con
e in una semplificazione nei soggetti, ampie aperture paesistiche e dalle atmosfere
ora maggiormente legati ai testi sacri o vagamente venete e toscaneggianti.
con ambientazioni ispirate al reale e al È però soprattutto il messinese Alonzo
quotidiano. Questo processo darà luogo, Rodriguez a cogliere dal Caravaggio, cui
nei primi decenni del Seicento, a diversi spesso si ispira anche nella costruzione
casi di commistione tra tardo-manierismo, scenica, gli elementi di maggiore rottura
per lo più legato all’eredità della scuola di col passato in termini di realismo e
Polidoro o a più aggiornati esempi di pittura sensibilità verso il mondo popolare. Artista
tosco-romana “riformata”, e naturalismo dai forti contenuti emozionali, in opere
caravaggesco. Tra i pittori che seguono come la Cena in Emmaus, l’Incredulità di
questa tendenza, sono il messinese Giovan San Tommaso o il San Carlo Borromeo in
Simone Comandé, nel quale troviamo una preghiera 1 Rodriguez si impone anche
personale interpretazione delle istanze per la pregnanza ritrattistica dei volti tratti
naturalistiche che mescola aspetti ereditati dal vero. Nella Strage degli Innocenti,
dal maestro Antonio Catalano l’Antico collocabile, secondo le ultime acquisizioni
con espressioni caravaggesche, e Filippo critiche, verso gli anni Trenta, si riscontra il
Caravaggismo

Paladini, toscano ma residente in Sicilia dal recupero di modelli di derivazione classica,


Sec. XVII

1600 al 1614 (anno della morte), che ebbe cui il pittore infonde intenso pathos e un
una vasta influenza nell’isola grazie alla senso commosso della realtà che assume
sua cifra elegante e di pacato, quotidiano toni enfatici, per certi aspetti anticipatori
naturalismo. del barocco. n D.S.

60 | MuMe - Museo Regionale di Messina


The followers of Caravaggio

Caravaggio's naturalism leads many


significant changes in Messinese painting
mostly concerning the intense quality
of shadows and in the simplification of
subjects, now more closely related to
sacred texts or with settings inspired
by reality and everyday life. In the first
decades of the seventeenth century this
process will lead a fusion between Late-
Mannerism, mostly related to the legacy
of Polidoro school or to more up-to-date
examples of Tuscan-Roman "reformed"
painting, and Caravaggio naturalism.
Among the painters who follow this
trend there are the Messinese Giovan 1
Simone Comandé, who had a personal
interpretation of naturalism mixing aspects
inherited by Antonio Catalano the Ancient often in the scenic construction,some
with caravaggesque expressions, and elements that contrast the patterns of
Filippo Paladini, Tuscan but resident in the past for its realism and sensitivity to

Caravaggismo
Sicily from 1600 to 1614 (the year of his the popular world. An artist with strong

Sec. XVII
death), who had a great influence on the emotional contents, in the works such as
island thanks to his elegant style and to his the Supper at Emmaus or the Incredulity
quiet and daily naturalism. of St. Thomas, Rodriguez is very popular
Mario Minniti from Syracuse, according for the portraitist significance of faces
to the historiographer Susinno, was a drawn from life. In the Massacre of the
friend and a cohabitant of Caravaggio in Innocents, dated around 1630, according
Rome. He presents several aspects in his to the latest critical acquisitions, there is
adherence to Caravaggism, proposing the recovery of classic models, to which
some models in iconographies of great the painter infuses an intense pathos and
success (like the Scenes of the Passion) a strong sense of reality that reaches
by interpreting the dramatic realism, the emphatic tones,which are precursors of
highlights and the panting technique; the baroque. n
elsewhere instead he adopts a softened
Caravaggism, with wide landscapes and
Venetian and Tuscan-like atmospheres.
However, especially the Messinese Alonzo
Rodriguez captures from Caravaggio,

MuMe - Museo Regionale di Messina | 61


Carlo Sellitto (Napoli, 1581-1614), attr.
Santa Lucia
olio su tela, cm 75x100
prov. Messina, Museo Civico
Peloritano, inv. 987

Il dipinto, che si connota per


l’intensità del viso della protagonista
e la posa sentimentale della mano
Alonzo Rodriguez Mario Minniti (Siracusa 1577 – 1640) sinistra sul petto, si deve ascrivere
(Messina 1578 ca. – 1648) Miracolo della vedova di Naim all’ambito napoletano post-
Commiato dei Santi Pietro e Paolo olio su tela, cm 245x320 caravaggesco della prima metà del
prima del martirio prov. Messina, Museo Civico Seicento. L’attribuzione corrente è
olio su tela, cm 261x191 Peloritano dalla chiesa dei a Carlo Sellitto, caravaggesco della
prov. Messina, chiesa di San Rocco, Cappuccini, inv. 994 prima ora, proposta da F. Bologna,
inv. 995 che parrebbe trovare conferma
In origine era nella chiesa dei in un documento che ricorda una
Pur se riferito dalle fonti locali Cappuccini, secondo le fonti Santa Lucia del Sellitto venduta
ad Alonzo Rodriguez, è stato in accanto alla pala dell’Adorazione al duca di Nocera. Gli accenti
passato attribuito, per le qualità del dei pastori del Caravaggio. classicheggianti e i volumi torniti dal
colore, alla cerchia del Guercino Arriva al Museo Civico nel 1823. chiaroscuro hanno fatto supporre
(Roberto Longhi). Gli studiosi vi Rappresenta l’episodio, narrato però, insieme ad una datazione
hanno rilevato confronti con le nei Vangeli, del miracolo della più tarda, tra il 1640 e il 1650, una
opere del periodo estremo del resurrezione di un ragazzo, figlio cultura vicina ai modi di Massimo
Caravaggio e dei suoi seguaci di una vedova della città di Naim, Stanzione (Campagna Cicala,
napoletani, tanto da far pensare raffigurata sullo sfondo in un ampio 1992). n  D.S.
che sia stato eseguito dopo un paesaggio. Il dipinto è uno dei più
soggiorno di Rodriguez a Napoli, da rappresentativi di Mario Minniti, Carlo Sellitto (Naples, 1581-1614),
situare poco prima del 1617, data che qui mostra, nel linguaggio attr. Saint Lucy
del Cenacolo oggi al Municipio. naturalistico e nel contrasto luce- oil on canvas, 75x100 cms
Il nostro dipinto documenta una ombra, la sua aderenza allo stile origin. Messina, Museo Civico
nuova fase rispetto alla Cena in del Caravaggio, pur se mitigata Peloritano, inv.987
Emmaus o all’Incredulità, nella da un’atmosfera di qualità tonale
quale trovano spazio una resa più e da una stesura pittorica fluida e The painting, which stands out for
plastica e vigorosa delle anatomie, sfumata. nD.S. the intensity of the protagonist’s
un impianto chiaroscurale netto face and the emotional laying of
ma atmosferico, un tono emotivo Mario Minniti (Siracusa 1577 – 1640) her left hand on her chest, must be
tendente al patetico. nD.S. Miracle of the Widow at Naim ascribed to the Neapolitan post-
oil on canvas, 245x320 cms Caravaggio scope in the first half
Caravaggismo

Alonzo Rodriguez origin. Messina, Museo Civico of the seventeenth century. The
Sec. XVII

(Messina 1578 ca. – 1648) Peloritano from the Capuchin current allocation is to Carlo Sellitto,
Farewell of Saints Peter and Paul church, inv. 994 inspired by initial Caravaggio,
before martyrdom proposed by F. Bologna, which
oil on canvas, 261x191 cms It was originally in the Capuchin seems to be confirmed in a
origin. Messina church of San Church, according to sources close document recalling a Santa Lucia
Rocco, inv. 995 to the altarpiece of Caravaggio’s by Sellitto, sold to the Duke of
Adoration of the Shepherds. Nocera. Classical accents and
Although referred by local sources to Received by the Museum in 1823, chiaroscuro defined volumes led to
Alonzo Rodriguez, it was previously it represents the event, narrated in assume, however, along with a later
attributed to Guercino’s circle the Gospels, of the miracle of the date between 1640 and 1650, a
(Roberto Longhi) due to its colour resurrection of a boy, a widow’s son culture closer to Massimo Stanzione
qualities. Scholars pointed out in the city of Naim, pictured on the (Campagna Cicala, 1992). n
comparisons with Caravaggio’s final background in a wide landscape.
works and those of his followers It is one of Mario Minniti’s most
from Naples, so as to suggest that representative paintings, and here
it was executed after Rodriguez’s it shows, in a natural language and
stay in Naples, just before 1617, in contrasting light and shadow,
date of the Cenacolo today at the his adherence to Caravaggio’s
City Hall. Our painting documents a style, although mitigated by an
new phase compared to the Cena atmosphere of tonal quality and a
in Emmaus (Supper in Emmaus), or smooth, nuanced painting. n
the Incredulità (Unbelief), in which
more space is given to a vigorous
and plastic anatomy, a direct yet
environmental chiaroscuro layout, an
emotional tone verging on pathetic. n

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Caravaggismo
Sec. XVII

MuMe - Museo Regionale di Messina | 63


Il classicismo pittorico

Il Seicento, il secolo d’oro della pittura


messinese tra classicismo, naturalismo e
barocco, è rappresentato da opere di artisti
legati alle più importanti linee della pittura
italiana.
Antonio Barbalonga Alberti, tra i protagonisti
della corrente classicista a Messina, fu
allievo e collaboratore di Domenichino a
Roma. L’adesione all’ideale classico del
maestro traspare nella Pietà dal solenne
ritmo lineare, animato da un’abile ricerca
cromatica e nella figura di san Sebastiano 1
realizzata con sottili e calcolati effetti di luce
e ombra, in un accademico plasticismo di
ispirazione scultorea. Tra le opere del pittore 1
il ritratto dello zio, Padre Alberti e La Vergine
e San Filippo Neri, distrutta nel 1908 e nota dal realismo dei particolari, accostato a un
attraverso una foto Brogi. complesso studio degli effetti luministici. Una
Tra classicismo e barocco si pongono le raffinata armonia cromatica anima l’Immacolata
opere di Giovan Battista Quagliata, allievo del con l’Eterno e angeli; nei Quattro Dottori della
Cortona a Roma, ma legato anche all’ideale Chiesa (p. 71) ritornano le tipologie dei volti
classico di Sacchi, Poussin e Lanfranco. delle opere più note, come il san Benedetto che
Nella Nascita della Vergine, nei Santi Cosma ordina la distruzione degli idoli.
e Damiano e nell’ Immacolata, la forza Figlio del più celebre Antonio Catalano
cromatica è unita a un solenne impianto l’antico, Antonio Catalano il giovane si ispira
compositivo e lineare in una luce che anima e a un accademico classicismo nella grande
Sec. XVII

sottolinea particolari elementi realistici. tela con la Madonna della Lettera, legata
Agostino Scilla è tra i massimi rappresentanti alla tradizionale iconografia della patrona di
a Messina del classicismo ispirato ad Andrea Messina, cara alla committenza locale.
Sacchi e ai grandi modelli della tradizione Di particolare interesse La Madonna della
romana. Accademico di San Luca, ebbe tra Lettera con i santi Pietro e Paolo 2 , con la
i committenti la regina Cristina di Svezia e il veduta del porto di Messina, del napoletano
principe Antonio Ruffo, mecenate e raffinato Nunzio Rossi.
collezionista, proprietario della famosa Di impianto classicista anche il Martirio di
“quadreria” nel suo palazzo nel “Teatro san Placido di A. Bova e le figure, animate da
marittimo”. raffinate cromie, di san Benedetto e di san
Nel Sant’Ilarione in braccio alla morte, (p. 70) Placido di autore ignoto, dalla chiesa di san
il tema religioso e simbolico è sottolineato Michele. n E.A.

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The pictorial classicism

The 17th century, the golden age of


Messinese painting between classicism,
naturalism and baroque, is represented by
works of artists linked to the most important
trends of Italian painting.
Antonio Barbalonga Alberti, a protagonist
of the classicist trend in Messina, was a
pupil and an assistent of Domenichino in
Rome. The adherence to the classical ideal
of the teacher is reflected in the Pity by
the solemn linear rhythm, animated by an
opulent chromatic search and in the figure
of St. Sebastian 1 made with subtle and
calculated effects of light and shadow,
in an academic plasticism of a sculptural 2
inspiration. Among the works of the painter,
the portrait of his uncle, Father Alberti and Marittimo”.
The Virgin and St. Philip Neri, destroyed in In the St.Ilarione dying (p. 70), the religious
1908 and noted through a photo Brogi. and symbolic theme is emphasized by
Among classicism and baroque are the the realism of the details, coupled with
works of Giovan Battista Quagliata, a a complex study of luminary effects. A
student of Cortona in Rome, but also linked refined chromatic harmony animates the
to the classic idea of Sacchi, Poussin Immaculate Conception with God and
and Lanfranco. In the Birth of theVirgin, angels; the typologies of the faces of
in the Ss Cosmas and Damian and in the the most well-known works, such as St.
Immaculate Conception, the chromatic Benedict orders the destruction of idols
Sec. XVII
force is combined with a solemn, linear and return in Four Fathers of the Church (p. 71).
compositional plant in a light that animates Son of the most famous Antonio Catalano
and emphasizes particular realistic elements. “the Ancient”, Antonio Catalano, “the
Agostino Scilla, is among the most Young” pursues an academic classicism in
remarkable exponents of classicism in the great canvas with the Madonna della
Messina drawing inspiration from Andrea Lettera, linked to the traditional iconography
Sacchi and the great masters of Roman of the patron saint of Messina, dear to the
tradition. Academician of St. Luca, had local commissioners.
amongst his clients Christina Queen of Of particular interest is the Madonna della
Sweden and Prince Antonio Ruffo, patron Lettera and Ss Peter and Paul 2 , with
and refined collector, owner of the famous the view of the port of Messina, of the
“picture-gallery” in his palace in the “Teatro Neapolitan Nunzio Rossi. n

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Sec. XVII

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Sec. XVII

MuMe - Museo Regionale di Messina | 67


Abraham Casembrot (?1593 ca –
Messina1658) attr.
Veduta di Messina Innocenzo Mangani Maestranze trapanesi
olio su tela, cm 53 x 122 (Firenze 1608 ?- Palmi 1678) Gruppo scultoreo con Martirio di S.
prov. Messina, Museo Civico Busto dell’arcivescovo Simone Agata (inizi sec. XVII)
Peloritano dal monastero del SS. Carafa, 1670-1674 ca. rame dorato, corallo rosso, cm. 31,5x16
Salvatore, inv.282 marmo, cm.105x75 prov. Messina, Museo Civico
prov. Messina, chiesa della S.S. Peloritano, inv. 179
Nella tela risalta l’abilità dell’artista Annunziata dei Teatini inv. 2263
fiammingo nella resa prospettica La raffinata struttura, di ipotizzabile
delle architetture e della topografia Il busto proviene dal monumento originaria destinazione profana
messinese, ispirate anche alle funebre all’arcivescovo Simone (alzata da tavola?), appare
incisioni della città, come quella Carafa (1596-1676), già nella chiesa suggestionata dalla cultura da
di Placido Donia del 1642. La dell’Annunziata dei Teatini. Figlio wunderkammer dell’oreficeria
veduta dall’alto mostra la falce del del principe Fabrizio Carafa della manierista di fine Cinquecento. È
porto, incorniciata dalla solenne Spina, l’arcivescovo teatino fu una presumibile che l’opera sia stata
struttura della Palazzata e animata figura chiave del panorama culturale adattata a suppellettile sacra
da imbarcazioni in “movimento”. cittadino. Commissionato dallo stesso con l’inserimento della scultura
Tra gli edifici sono riconoscibili il mecenate, il sepolcro fu realizzato, su barocca in corallo con il Martirio
Palazzo Reale, il Duomo, la Rocca progetto dell’architetto Andrea Gallo, di Sant’Agata. La perizia della
Guelfonia, la lanterna del Montorsoli dallo scultore fiorentino Innocenzo lavorazione del rame con elementi
e il Forte San Salvatore, mentre si Mangani, allievo di François in corallo, inseriti con la tecnica del
segnala l’assenza della “Cittadella”, Duquesnoy e già assistente di Cosimo retroincastro, potrebbe ricondursi
voluta dagli Spagnoli nel 1681. Fanzago a Napoli. Il ritratto, con ad esperte maestranze trapanesi
Altri paesaggi con figurine, “vedute l’attenta adesione alle caratteristiche a supporto di un colto ideatore. I
di mare, tempeste, porti con fisionomiche del personaggio e la modelli decorativi trovano tangibili
vascelli e galee”, erano presenti felice soluzione dell’abito che si dilata riscontri con quelli del disegno per
nelle collezioni di nobili famiglie in basso in un complesso groviglio acquamanile (Palermo, Galleria
messinesi. nE.A. di pieghe, costituisce un efficace Palazzo Abatellis), riferito alla
esempio delle qualità esecutive del cerchia di Mariano Smiriglio,
Abraham Casembrot (?1593 ca – suo artefice. nA.M. dell’inizio del Seicento. nG.L.
Messina1658) attr.
Messina view Innocenzo Mangani Mastery from Trapani
oil on canvas, 53 x 122 cms (Florence 1608 ?- Palmi 1678) Sculpture group with Martyrdom of
origin. Messina, Museo Civico Bust of the Archbishop Simone St. Agatha (XVII century)
Peloritano Carafa, 1670-1674 ca. gilded copper, red coral, 31.5x16 cms
from the Monastery of SS. marble, 105x75 cms origin.Messina, Museo Civico
Salvatore, inv.282 origin. Messina, church of S.S. Peloritano
Annunziata dei Teatini inv.2263.
The painting enhances the Flemish The fine structure of hypothetical
artist’s skill in rendering Messina The bust comes from the funeral original mundane purpose (table
Sec. XVII

architectural and topographic monument dedicated to Archbishop stand?) appears to be influenced


perspective, also inspired by the Simone Carafa (1596-1676), in the by the wunderkammer culture of
engravings of the city, such as the Church of Annunziata dei Teatini. late sixteenth-century Mannerist
one by Placido Donia in 1642. The Son of Prince Fabrizio Carafa della goldsmith’s art. Probably the work
view from above shows the crescent Spina, the Archbishop was a key was adapted to sacred furnishings
of the harbour, framed by the solemn figure in the cultural life of the town. with the inclusion of a baroque coral
Palazzata structure and animated Commissioned by the same patron, sculpture of the Martyrdom of St.
by “moving” vessels. Among the the tomb was built, on a project Agatha. The expertise of copper
recognizable buildings are the by the architect Andrea Gallo, by manufacturing with coral elements,
Royal Palace, the Duomo, Guelfonia the Florentine sculptor Innocenzo inserted with a back joint technique,
Fortress, Montorsoli’s lighthouse Mangani, François Duquesnoy’s could be attributable to skilled
and Forte San Salvatore, while we pupil and Cosimo Fanzago’s former craftsmen from Trapani supporting a
note the absence of the “Cittadella”, assistant in Naples. The portrait, well-educated creator (Pavone 2008).
commissioned by the Spanish in with careful adherence to the facial The decorative patterns find tangible
1681. Other landscapes with figures, features of the character and the evidence in the design for aquamanile
“views of the sea, storms, ports with happy solution of the robe that (Palermo, Palazzo Abatellis Gallery),
ships and galleys,” were found in extends down into a complex tangle referring to Mariano Smiriglio’s circle
the collections of noble families in of folds, is a powerful example of its at the beginning of the seventeenth
Messina. n author’s quality of execution. n century (Larinà, 2012). n

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Maestranze messinesi Mastery from Messina
Paliotto della Ciambretta, con storie Paliotto della Ciambretta, with stories
della vita di Giuseppe (1628 post) from Joseph’s life (after 1628).
tessuto ricamato in filo d’argento fabric embroidered in silver golden
dorato, granati, madreperla, corallo thread, garnets, mother-of-pearl, red
rosso, cera modellata, cm. 105x235 coral, molded wax, 105x235 cms
prov. Messina, Museo Civico origin. Messina, Museo Civico
Peloritano dalla chiesa di San Peloritano from the Church of St.
Gregorio inv. 1509 Gregory, inv. 1509

Commissionato da Giulia Alliata Commissioned by Giulia Alliata


Spatafora per ornare la cappella Spatafora to adorn the chapel
della Madonna della Ciambretta, of Madonna della Ciambretta, Sec. XVII
fatta erigere nella Chiesa di San erected in the Church of St.
Gregorio nel 1628. Trasferito al Gregory in 1628. Transferred to
Museo Civico intorno al 1890, the Civic Museum around 1890,
transitò dopo il sisma del 1908 nelle after the 1908 earthquake it passed
collezioni del Museo Nazionale. through the collections of the
Il paliotto raffigura tre scene del National Museum. The vestment
Vecchio Testamento con storie di depicts three scenes from the Old
Giuseppe e i suoi fratelli, entro un Testament with stories of Joseph
decoro barocco a volute vegetali and his brothers, within a Baroque
e uccelli. L’opera documenta decoration with plant spirals and
la maestria tecnica raggiunta birds. This work illustrates the
dall’artigianato messinese del technical craftsmanship in Messina
secolo, abile nella realizzazione del during the century, skilled in the
ricamo ed esperta nella lavorazione production of embroidery and
delle pietre dure e della cera, experienced in the processing of
coadiuvati qui da un sapiente stones and wax, aided here by a
artista, autore del disegno. nG.L. skilful artist, author of the design. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 69


Agostino Scilla

Poliedrico uomo di cultura, inizia la sua


formazione artistica presso il messinese
Barbalonga. Nel 1646, all’età di 17 anni,
frequenta a spese del Senato la scuola
del classicista Andrea Sacchi a Roma. Al
rientro nel 1651, la sua maniera gratissima è
resa più espressiva dall’influenza del Ribera
e del Novelli, ma anche dal confronto con i
maestri della nota pinacoteca del principe
Antonino Ruffo, con il quale condivide
interessi intellettuali e lavorativi. Il doloroso
esilio a seguito della rivolta antispagnola lo
porta definitivamente a Roma, divenendo
uno degli artisti più richiesti dell’Accademia
di San Luca per il suo eclettismo. Amante dettate dall’interesse verso la disciplina
dei classici, antiquario, numismatico, geometrica. Il pittore filosofo, smaliziato
accademico della Fucina pubblica poesie esploratore dell’animo umano, dota i
con lo pseudonimo di scolorito. Avviato suoi personaggi di vibranti personalità
agli studi letterari e scientifici dal padre e si serve della gestualità, tanto cara al
notaio, dottore in filosofia e medicina, teatro greco, per l’immediatezza della
approfondisce in particolare le discipline comunicazione. Altere e composte
filosofiche e naturalistiche. Collezionista di figure femminili sono le interpreti delle
fossili, è ritenuto uno dei primi paleontologi sceniche rappresentazioni, dotate di
per l’importante trattato sull’argomento bellezza e di “Grazia”, secondo i canoni
corredato anche da suoi disegni (La vana seicenteschi. La medesima regola vige
speculazione disingannata dal senso, per la caratterizzazione dei saggi uomini
Sec. XVII

Napoli 1670). Da attento osservatore, dallo sguardo indagatore e astuto, le cui


scienziato e naturalista trasferisce nei decantate “teste di vecchioni”, risolte
dipinti il risultato delle sue scoperte, con magistrale realismo, trasmettono una
ritraendo con precisione persino le fasi di penetrante forza introspettiva. n G.L.
decomposizione.
Scilla, infatti, acquisisce notorietà anche
per le raffigurazioni di nature morte e
per l’istituzione di una scuola di pittura,
innovativa per i metodi di esercitazione. Le
sue narrazioni pittoriche sono essenziali,
spesso calibrate da aggregazioni
numeriche e impostazioni razionali,

70 | MuMe - Museo Regionale di Messina


and he especially deepens philosophical
Agostino Scilla and natural subjects. A collector of fossils,
he is considered to be one of the first
paleontologists for the important treatise on
this subject, embellished by his drawings
(La vana speculazione disingannata dal
A poliedric man of culture, Scilla starts his senso, Naples 1670).
artistic formation working for the Messinese As an attentive observer, scientist, and
Barbalonga. naturalist, he transfers the result of his
In 1646, at the age of 17, at the Senate’s discoveries to the paintings, carefully
expense, he attended the school of the portraying the decomposition steps too.
classicist Andrea Sacchi in Rome. On his Scilla, in fact, is well known also for his still
return to Messina, in 1651, his “maniera life depictions and for the setting-up of an
gratissima” (most gratifying manner) was innovative painting school. His pictorial
made more expressive by the influence of narratives are essential, often calibrated
Ribera and Novelli, but also by facing the by numerical aggregations and rational
masters of the picture gallery of Prince settings based on his interest in geometry.
Antonino Ruffo, with whom he shares The philosopher-painter, an astute explorer Sec. XVII
intellectual and work interests. The painful of the human soul, gives his characters
exile following the anti-Spanish rebellion vibrant personalities and uses gestures, so
brings him finally to Rome, where he dear to Greek theater, for the immediacy
becomes one of the most popular artists of communication. Proud and dignified
of the Accademia di San Luca, thanks female figures are the interpreters of the
to his eclecticism. A lover of classics, scenic representations, so full of beauty
antiquarian, numismatic, member of the and "Grace", according to the seventeenth-
Accademia della Fucina, he publics poems century principles. The same rule is for
under the pseudonym of “Scolorito” the characterization of the wise men with
(discolored). Scilla was initiated in literary inquiring eyes, whose extolled "heads of
and scientific studies by his father, a notary old men", resolved with masterly realism,
and a doctor of philosophy and medicine convey a penetrating introspective power. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 71


Le icone del XVII secolo

Una cospicua collezione di icone è


custodita al Museo Regionale di Messina,
testimonianza di una produzione locale,
affidata per lo più ad artisti immigrati,
parallela alla diffusione di manufatti
provenienti dai centri greco-cretesi e
veneziani, in rapporto con il persistere in
città del rito greco.
Nel XVII secolo si registra il lotto più
importante, qui rappresentato da alcuni
significativi esemplari, che attestano la
fortuna devozionale di queste invenzioni
figurative di matrice bizantina. n

The 17th century icons

The Museo regionale di Messina owns a


large collection of icons produced for a
local public following the Greek rite.
Most of the paintings were made by
artists from the Eastern Mediterranean,
who established in Messina, but a
number of the works were imported
directly from Crete and Venice.
The largest nucleus of the collection
includes works from the 17th century.
They show the popularity of iconografic
subjects of Byzantine origins relating to a
Sec. XVII

widespread local cult. n

Ignoto cretese (secc. XVI-XVII) Joannes Muscu


Dormitio Virginis Madonna della Consolazione, 1667
tempera su tavola e madreperla, cm. 29x17,5 olio su tavola, cm. 180x126
prov. Messina, chiesa di S. Gioacchino prov. Acquisizione 1986
inv. 971 inv. 6649

Unknown cretan (16th-17th centuries) John Moskos


Dormitio Virginis Virgin of Consolation,1667
Tempera on wood and nacre oil on wood, cm. 180x126
origin. Messina, Saint Gioacchino origin. Acquisition 1986
church inv. 6649

72 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Sec. XVII

MuMe - Museo Regionale di Messina | 73


Il Settecento messinese

Nei primi decenni del Settecento, fino alla


peste del 1743, opera a Messina un gruppo
di pittori e frescanti, che sa rinnovare la
significativa, alta tradizione della cultura
artistica locale.
Le chiese si abbelliscono di preziose
decorazioni in stucco o in tarsie marmoree e
di sontuosi affreschi dalle luminose tonalità
cromatiche, legati alla scuola romana e
napoletana, in maggior parte distrutti e noti
attraverso una documentazione fotografica
in bianco e nero.
Tra i rappresentanti della scuola messinese,
Filippo Tancredi crea il nuovo linguaggio
formale, come dimostra nelle decorazioni di 1
varie chiese messinesi e palermitane. Legate
alla cultura marattesca, si rivelano le tele con nudi maschili in varie pose.
con la Natività, la Visitazione e L’Estasi di Di Antonio Filocamo, fondatore con i fratelli
Santa Teresa, nelle quali traspare la qualità Paolo e Gaetano di una Accademia del
dei colori, per cui il pittore era famoso. disegno, si ricordano gli affreschi delle chiese
Anche la maniera di Giovanni Tuccari, di S. Gregorio e di Santa Caterina Valverde,
espressa con una cromia ricca e ricercata, che rivelano la conoscenza dei maestri
riflette i più moderni orientamenti formali, romani e napoletani, a lungo studiati dal
come nel ciclo per S. Maria delle Grazie pittore, allievo del Maratta a Roma. Legate al
(Ester e Assuero, Davide e Abigail, il classicismo romano sono anche le tele con l’
Ritrovamento di Mosè, il Giudizio di Ecce Homo e il devozionale Presepe.
Salomone e il perduto Passaggio del mar Una veduta del porto di Messina appare
Rosso) e nella Santa Lucia 1 della chiesa nell’ Ambasceria dei Messinesi alla Vergine,
di Sant’Agata dei Minoriti (?). di Placido Campolo, proveniente dalla
Tra i maggiori esempi di decorazione chiesa di Santa Maria sotto il Duomo.
messinese erano i perduti affreschi per la Particolare significato ha la presenza di
Sec. XVIII

chiesa di Montevergine (1736) di Letterio opere di pittori non messinesi come i


Paladino. La grazia leggera della sua napoletani Conca e De Mura.
maniera, in consonanza con la tradizione Con il palermitano Giuseppe Crestadoro
napoletana da Giordano a Solimena e De rinasce una vivace e originale linea di
Mura, traspare nella bella figura alata, a pittoricismo, legata anche alla tradizione
lui attribuita. Una testimonianza di studi locale (L’Immacolata e Sant’Alberto
“accademici” è costituita dalla serie di tele Carmelitano 2 ). n E.A.

74 | MuMe - Museo Regionale di Messina


The 18th century in Messina

From the first decades of the 18th century


until the plague of 1743, a group of painters
and fresco painters in Messina renews the
significant, high tradition of local artistic
culture.
The stern church are embellished with
precious stucco decorations or marble
inlay works and sumptuous frescoes with
bright chromatric hues, tied to Roman and
Neapolitan schools, mostly destroyed and
known through black and white photographic
documentation.
Among representatives of the Messinese
school, Filippo Tancredi creates the
2
new formal language, as evidenced by
decorations of various Messinese and
Palermitan churches. Linked to the school of By Antonio Filocamo, founder with his
Maratta are the canvases with the Nativity, brothers Paul and Gaetano of an Academy
the Visitation and the Ecstasy of St Teresa, in of Art, we remember the frescoes of the
which the color quality, for which the painter churches of San Gregorio and Santa Caterina
was famous, is reflected. Valverde, revealing the knowledge of Roman
Even Giovanni Tuccari’s style, expressed in and Neapolitan masters, who have long been
a rich and sophisticated colour, reflects the studied by the painter, pupil of Maratta, in
most modern formal trends, as in the cycle for Rome. Linked to Roman classicism are also
S. Maria delle Grazie (Esther and Ahasuerus, the canvases with the Ecce Homo and the
David and Abigail, Finding of Moses, devotional Nativity.
Judgment of Solomon and the lost Crossing of A view of the port of Messina appears in the
the Red Sea) and the Santa Lucia 1 Embassy of Messinese to Virgin by Placido
Among the most important examples of Campolo, coming from the church of Santa
Messinese decoration were the lost frescoes Maria under the Duomo.
for the church of Montevergine (1736) by Moreover, painters like Conca and De Mura,
Sec. XVIII

Letterio Paladino. The light grace of his from Neaples are also active in Messina at the
manner, in consonance with the Neapolitan time.
tradition from Giordano to Solimena and De By Giuseppe Crestadoro from Palermo,
Mura, is reflected in the beautiful winged there is a revival of a lively and original line of
figure attributed to him. A testimony of pictorialism, also linked to the local tradition
“academic” studies is made up of a series of (Immaculate Conception and St. Albert the
canvases with nude men in various poses. Carmelite 2 ). n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 75


Francesco De Mura
(Napoli 1696 – 1792), attr.
Natività; Visitazione
olio su tela, cm 128x 102
prov. Acquisizione 1997,
invv. 6672; 6673

I dipinti, due pendant, sono stati


resi noti come opere di Francesco
De Mura (G. Famà, 1999 che li ha
rintracciati nel 1989 sul mercato
antiquario) sulla base di evidenti
affinità stilistiche con la produzione
dell’artista, tra i maggiori allievi di
Francesco Solimena. L’ipotesi che
le due tele, di piccole dimensioni,
fossero versioni semplificate di
progetti destinati alla realizzazione
di pale d’altare, trova conferma
nell’esistenza di una replica della
Natività eseguita dal De Mura tra il
1749 ed il 1750 per la Congrega di
Gesù e Maria di Betlemme a Napoli
oltre che in altre analoghe versioni
presenti sul mercato antiquario. Il
modello fu desunto dal dipinto del
Solimena nella chiesa napoletana di
Santa Maria Donnalbina. nG.F.

Francesco De Mura
(Naples 1696 – 1792), attr.
Nativity; Visitation
oil on canvas, 128x 102 cm
origin. Acquisition 1997,
invv. 6672; 6673

The paintings, two pandants, have


been made known as works by
Francesco De Mura (G. Famà, 1999
who tracked them in 1989 on the
antiquarian market) according to
evident stylistic affinities with the
artist’s production, among the major
students of Francesco Solimena.
The hypothesis that the two small
canvases were simplified versions
of projects for the construction of
altar-piece, confirms the existence
of a copy of the Nativity performed
by De Mura between 1749 and
1750 for the Congregation of Jesus
and Mary of Bethlehem in Naples as
well as in other similar versions on
the antiquarian market. The pattern
was derived from the painting of
Sec. XVIII

Solimena in the Neapolitan church


of Santa Maria Donnalbina. n

76 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Domenico Biondo (prima metà del
sec.XVIII) Carlo Minaldi (Messina, seconda
Letterio Paladino (Messina 1691-1743) metà sec. XVIII - primo quarto sec.
Frate Ludovico Calascibetta da Berlina del Senato messinese (doc.1742) XIX); (?) La Spina
Petralia Sottana attr. (? - 1729) legno intagliato, dorato e dipinto, La leggenda della Sacra Lettera (doc.1800)
Ciborio (fine sec. XVII – primo misure varie rame dorato, sbalzato, cm. 95x115 (placca
quarto del XVIII) prov. Messina, Palazzo Senatorio a losanga); cm. 102x97 (clipeo ovale)
legno di noce e vari, intagliati e intarsiati, inv. 2031 prov. Messina, Museo Civico
madreperla, cm. 300 ca. x 205 Peloritano,invv. 2013-2221
prov. Messina, chiesa ex- La sontuosa carrozza senatoriale
conventuale di Porto Salvo inv. 1562 fu costruita nel 1742 in coincidenza Le nove placche con il clipeo
con la reintroduzione, da parte del raffigurante la Madonna della
L’opera è una straordinaria Vicerè Eustachio de Laviefuille, dei Lettera, recante la scritta VOS ET
testimonianza dell’attività di quei più importanti privilegi cittadini, aboliti IPSAM CIVITATEM BENEDICIMUS,
frati francescani che con umiltà e dagli Spagnoli per ritorsione dopo ornavano i fianchi di una macchina
devozione, oltre che conoscenza la rivolta messinese del 1674-78. Il festiva a forma di galea. L’apparato
dell’arte e dell’architettura barocca rinnovato prestigio cittadino sembra sfarzosamente illuminato che
colta, arricchirono nei secoli XVII e trovare forma negli sfarzosi intagli, di ospitava un’orchestra, veniva
XVIII, con manufatti lignei dai pregevoli linea ancora barocca, con elementi realizzato nel piano di S. Giovanni
intagli e/o intarsi, chiese e conventi floreali misti ad animali e trofei, Gerosolimitano il 3 giugno, in
francescani di tutta la penisola opera dell’intagliatore messinese occasione dei festeggiamenti dedicati
italiana. La stretta somiglianza Domenico Biondo, a cui fanno alla Patrona della città. Vi sono
della struttura architettonica e dei eco le pitture a figure mitologiche rappresentati gli episodi legati alla
particolari decorativi apparentano ed insegne cittadine affidate al sacra legenda, secondo la quale la
l’arredo al ciborio dell’altare maggiore pennello, dal vivace cromatismo, del Vergine avrebbe inviato una lettera,
della chiesa di San Papino a pittore Letterio Paladino. Utilizzata tramite una delegazione di cittadini
Milazzo, realizzato da Frà Ludovico in occasione delle ricorrenze più guidati da S. Paolo, concedendo la
Calascibetta, che peraltro, secondo importanti la berlina era trainata da sua protezione ai messinesi. L’opera
un manoscritto, conservato presso tre coppie di cavalli ed accoglieva i fu eseguita, a spese del Senato, nel
la chiesa catanese di Santa Maria di Senatori ed il Mastro Notaro. nA.G. 1800 dall’argentiere messinese La
Gesù, fu autore di altre sei custodie in Spina su disegno del Minaldi. nG.L.
Sicilia tra cui una a Messina. nA.G. Domenico Biondo (first half of the
eighteenth century) Carlo Minaldi (Messina, second half of
Frate Ludovico Calascibetta da Letterio Paladino (Messina 1691-1743) the eighteenth century – first quarter of
Petralia Sottana (? - 1729) attr. Carriage of the Senate in Messina (doc. 1742) the nineteenth century); (?) La Spina
Ciborium (end of the XVII century – carved wood, gilded and painted, The legend of the Holy Letter (doc. 1800)
first quarter of the XVIII century) various sizes gilded, embossed copper, 95x115 cm
Walnut and various woods, carved and origin. Messina, Palace of the (lozenge plate); 102x97 cm (oval clipeus)
inlaid, mother-of-pearl, 300 ca. x 205 cms Senate inv.2031 origin. Messina Province, Museo
Civico Peloritan, invv. 2013-2221
The work is an extraordinary example The Senate sumptuous carriage was
of the activity of those Franciscan built in 1742 to coincide with the The nine plates with the clipeus
friars who with humility and devotion, re-introduction by Viceroy Eustachio depicting the Madonna of the Letter,
as well as knowledge of art and de Laviefuille, of the most important bearing the inscription VOS ET
baroque cultured architecture, in the citizen privileges, abolished by the IPSAM CIVITATEM BENEDICIMUS,
seventeenth and eighteenth centuries Spaniards in retaliation after the riots adorned the sides of a festive galley-
enriched Franciscan churches and of Messina in 1674-78. The town shaped machine. The brilliantly
convents throughout the Italian renewed prestige seems to find lighted array housing an orchestra
peninsula with artefacts of precious shape in the gorgeous, yet baroque was realized in the plain of S.
Sec. XVIII

wood carvings and/or inlays. The close carvings, with floral elements mixed Giovanni Gerosolimitano on June 3rd,
similarity of architectural structure and to animals and trophies, work of the during the celebrations dedicated
decorative details approximate furniture engraver Domenico Biondo from to the Patroness of the town. They
to the tabernacle of the main altar in the Messina, echoed in the paintings represented the episodes of the holy
church of San Papino in Milazzo, made ​​ of mythological figures and town legend, according to which the Virgin
by Frate Ludovico Calascibetta, who, banners caught by painter Letterio had sent a letter through a delegation
however, according to a manuscript Paladino‘s brush, of vivacious colour. of citizens led by St. Paul, giving her
preserved in the church of Santa Maria Used during the most important protection to Messina. The work was
di Gesù in Catania, was the author events, the carriage was driven by performed in 1800 at the Senate
of six other cases (custodie) in Sicily, three pairs of horses and welcomed expense by La Spina, a silversmith in
including one in Messina. n Senators and the Master Notary. n Messina, on Minaldi’s drawing. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 77


Sec. XVIII

Berlina del Senato messinese (doc.1742), part.

78 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Sec. XVIII

MuMe - Museo Regionale di Messina | 79


dall’Accademia Peloritana dei Pericolanti
L’ottocento accademico e dall’Accademia Carolina, e gli artisti
messinesi più noti legano le proprie
esperienze alle dottrine orientate al primato
del disegno e a stilemi neoclassici delle
Accademie di Roma, Firenze, Napoli e
Nel clima di rinascita seguito al terremoto Venezia, frequentate assiduamente grazie
del 1783 l’arrivo di numerosi mercanti agli incentivi disposti dal Senato.
stranieri, agevolati dal porto franco, proietta Il primo docente della Cattedra di Belle
l’economia locale nel grande commercio Arti fu il versatile Letterio Subba, la cui
internazionale, mentre la borghesia cittadina ampia produzione è qui documentata da
consolida le funzioni di classe dirigente. piccoli dipinti da interni ispirati per lo più a
La città manifesterà i propri sentimenti temi storico mitologici e spesso manifesti
liberali e le appassionate aspirazioni dell’innato patriottismo che costò all’artista
risorgimentali, aderendo al progetto politico l’esilio maltese.
che, dopo l’impresa dei Mille di Garibaldi, Gli contese il primato, nella produzione
porterà all’unificazione nazionale nel 1861. figurativa della prima metà del secolo,
Nella seconda metà del secolo la città Michele Panebianco, autore del noto
viene ampliata e si dota di attrezzature sipario disperso per il Teatro d S.Elisabetta,
come il monumentale gran Camposanto, del quale si espone il raffinato bozzetto.
opera di Leone Savoja, la villetta Mazzini, Analogo attardamento nelle formule
l’orto botanico, con piante di ogni tipo, classiciste si riscontra nella scultura
già esistente lungo le mura del torrente commemorativa e monumentale, come
Portalegni, il teatro Elisabetta, poi Vittorio nelle lapidi sepolcrali collocate nel vialetto
Emanuele. adiacente alla Filanda e nei busti di Saro
Si registra un rinnovato interesse nei Zagari, Gregorio Zappalà, Giuseppe Prinzi.
confronti della salvaguardia del patrimonio Accenni di adesione a moduli romantici si
storico artistico sancito dall’istituzione, nel rilevano nei ritratti di Giacomo Conti, Lucà
1806, del Museo Civico che dopo varie Trombetta e Dario Querci, mentre accenti
soluzioni provvisorie viene allocato nell’ex di verismo antiaccademico traspaiono nel
Monastero di S. Gregorio. gesso di Salvatore Buemi con il supplizio di
L’ambiente culturale è dominato Tommaso Campanella. n C.D.G.
Sec. XIX

80 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Both the “Accademia dei Pericolanti” and the
The 19th century and the Academies “Accademia Carolina” dominate the cultural
circles of the city and the most famous
Messinese artists link their own experiences to
doctrines oriented to the primacy of drawing
and neoclassical styles of the Academies of
In the climate of rebirth following the Rome, Florence, Naples and Venice, attended
earthquake of 1783, the arrival of numerous thanks to the Senato’s financial support.
foreign merchants, falicited by the free The first professor of the chair of Fine Arts
port, projects the local economy into great was the versatile Letterio Subba, whose
international commerce, while the town extensive production is documented by
bourgeoisie consolidates the leading class small interior paintings inspired mostly by
functions. historical-mythological themes and often
The city will manifest its own liberal feelings manifestations of the innate patriotism that
and passionate Risorgimento aspirations, costs the artist the Maltese exile.
adhering to the political project that, after Michele Panebianco, who painted the lost
the Expedition of Garibaldi’s Thousand, will curtain of the Santa Elisabeth Theater,
lead to national unification in 1861. a sketch of which is here on show,
In the second half of the century the city contended with Letterio Subba for the first
is enlarged and is provided with some place in figurative production of the first
equipment, such as the monumental Gran half of the century.
Camposanto, work of Leo Savoja, the Villa Of neoclassical taste is the commemorative
Mazzini, the botanic garden, with all kinds and monumental sculpture, as evidenced
plants, already existing along the walls of in the memorial tablets placed in the lane
Portalegni Stream, the Santa Elisabetta next to the Filanda and in the busts by Saro
Theater, then Vittorio Emanuele. Zagari, Gregorio Zappalà, Giuseppe Prinzi.
There is a renewed interest in safeguarding Huits of adherence to romantic forms can
the historical and artistic heritage stated be found in portraits by Giacomo Conti,
by the institution, in 1806, of the Civic Lucà Trombetta and Dario Querci, while
Museum, which, after various temporary accents of anti-academic verism appear in
solutions, is allocated in the former the plaster by Salvatore Buemi representing
Monastery of S. Gregorio. the Martyrdom of Tommaso Campanella. n
Sec. XIX

MuMe - Museo Regionale di Messina | 81


Letterio Subba (Messina 1787 - 1868) Salvatore Buemi (Novara di Sicilia Luigi Di Giovanni (Palermo 1856 - 1938)
L’Istituzione della Compagnia dei 1867 – Bellosguardo 1916) Piazza Duomo di Messina, dat.1891
verdi ad ora che la pugna è in sul Il supplizio di Tommaso Campanella olio su tela cm. 99x204
fitto della piazza Darsena 1840 ca. (dat.1891) prov. Messina, Museo Civico
olio su tela, cm. 330x454 gesso, cm. 102x125x25 Peloritano, inv 1119
prov. Messina, Museo Civico prov. Messina, Museo Civico Peloritano
Peloritano dal Municipio inv. 4702 dal palazzo municipale, inv. 1994 Il dipinto autografo, così come i
21 disegni preparatori pervenuti
Fra le undici opere oggi al Il suggestivo altorilievo firmato nel taccuino custodito nel fondo
Museo, delle 49 elencate nel dallo scultore, come altri numerosi museale (inv. 4626), si attesta
verbale del 1872 relativo al lascito artisti sostenuto dalla municipalità fra i documenti iconografici
testamentario al Municipio, si è messinese per il perfezionamento più interessanti della città,
identificato (L. Paladino,1989) degli studi a Roma, dove aderisce che di lì a poco avrebbe
questo monumentale bozzetto per alla corrente del realismo (L. Paladino, perduto, nel terremoto, la sua
sipario teatrale. L’opera, databile 1997) e autore del celebre monumento originaria fisionomia urbanistico
prima dell’esilio maltese del alla Batteria Masotto, realizzato nel architettonica.
pittore iniziato nel ‘48, esempla la Giardino a mare (oggi davanti allo Presente all’Esposizione Nazionale
virata dalla tradizione neoclassica sbarcatoio), attesta il subentrare della di Palermo del 1891, dove fu
all’accezione della passionalità corrente verista agli orientamenti acquisito dal re Vittorio Emanuele
romantica, financo nella scelta del puristi della precedente produzione III per la città, rivela l’adesione del
tema, utilizzato per filtrare le istanze plastica. Consegnato nel 1903 al pittore, di formazione napoletana
risorgimentali del paese. Museo Civico il bozzetto rappresenta e, dopo il rientro a Palermo, attivo
L’episodio di insurrezione al l’episodio della tortura inflitta all’eretico per una committenza aristocratica
dominatore musulmano è occasione al cospetto di un frate inquisitore, e borghese, agli orientamenti veristi
per provare le doti di battaglista simbolo di quel potere clericale introdotti nell’Isola da Francesco
del versatile pittore. di formazione avversato dagli ambienti liberali Loyacono. nC.D.G.
accademica, stemperata nella massonici e repubblicani al Buemi
concitazione narrativa, evidenti anche congeniali. nC.D.G. Luigi Di Giovanni (Palermo 1856 - 1938)
nelle tele di piccolo formato. nC.D.G. Piazza Duomo in Messina, dated 1891
Salvatore Buemi (Novara di Sicilia oil on canvas, 99x204 cms
Letterio Subba (Messina 1787 -1868) 1867 – Bellosguardo 1916) origin. Messina, Museo Civico
The Institution of the Compagnia dei The torture of Tommaso Campanella Peloritano inv. 1119
Verdi now that the battle is in the (dated 1891)
depths of Piazza Darsena 1840 ca. chalk, cm 102x125x25 cms The autographed painting, as well
oil on canvas, 330x454 cms origin. Messina, Museo Civico as the 21 preparatory drawings
origin. Messina, Museo Civico Peloritano from the Town Hall inv.1994 found in the notebook kept in the
Peloritano from the Town Hall inv.4702 museum deposit (inventory no.
4626), is among the most interesting
Among the eleven works in the The striking high relief signed by iconographic documents of the city,
Museum today, of the 49 listed in the sculptor shows the taking over which would soon lose its original
1872 minutes relating to the legacy of Realism to purist guidelines architectural urban features in the
of the Town Hall, this monumental of previous plastic productions. earthquake.
sketch for a theatre curtain was Like many other artists he was Present at the National Exhibition
identified (L. Paladino, 1989). The supported by the city of Messina in Palermo in 1891, where it was
work, dated before the artist’s exile for further studies in Rome, where acquired by King Vittorio Emanuele
in Malta since 1848, is an example he joined the Realism movement III for the town, it reveals the
of his turn from neoclassical (L. Paladino, 1997); he was the painter’s adherence to realist
tradition to a sense for romantic author of the famous monument to guidelines introduced on the
passion, even in the choice of the Batteria Masotto, built in the Garden Island by Francesco Loyacono; Di
theme, used to filter the country’s at sea (now in front of the landing Giovanni was educated in Naples,
Renaissance instances. dock). Delivered in 1903 at the Civic and after his return to Palermo
The episode of revolt against Museum, this sketch represents he worked for aristocratic and
Muslim dominators is an opportunity the episode of torture inflicted on bourgeois clients. n
to test the battle-reproducing skills the heretic in the presence of an
of the versatile painter, of academic inquisitor monk, symbol of that
Sec. XIX

training, as it merges into a narrative clerical power opposed by liberal


excitement, evident even in small Masonic and Republican circles,
format paintings. n suited to Buemi. n

82 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Sec. XIX

MuMe - Museo Regionale di Messina | 83


Luigi Di Giovanni (Palermo 1856 - 1938)
Piazza Duomo di Messina, dat.1891
Sec. XIX

84 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Sec. XIX

MuMe - Museo Regionale di Messina | 85


alla morte per suicidio nel 1875.
Tommaso Aloysio Juvara Gli allievi diretti di Juvara rappresentati
e la sua scuola nella nostra selezione sono: Saro Cucinotta
(Messina 1830-Parigi 1871), maestro
straordinario nella tecnica dell’acquaforte;
Francesco Di Bartolo (Catania 1826-
Raffinato interprete della tradizione 1913), interprete della pittura “dal vero”
classica, nelle incisioni di straordinaria di F. Palizzi e autore anche di incisioni
abilità tecnica, Alojsio Juvara (Messina da soggetti originali e ritratti; Antonio
1809-Roma 1875) traduce e diffonde Piccinni (Trani 1846-Roma 1920), la cui
il vasto repertorio iconografico Imbalsamazione di Cristo, dal dipinto
rinascimentale mentre rivela accenti di D. Morelli, riesce a restituire il clima
di realismo nei ritratti di personaggi drammatico e la ricchezza di toni della
storici. Dopo un periodo di studi a pittura morelliana. Infine Pietro Inzoli
Roma, nel 1832 torna a Messina, dove (Mistretta 1868-Messina 1903), allievo
gli verrà affidata la cattedra di incisione a Messina di G. Micale (1830-1908), è
all’Università. Dal 1829 è Accademico presente con scene e ritratti dal vero di
di San Luca. Tra le opere migliori la ambientazione messinese ripresi con vigore
Madonna col Bambino da Camuccini e e freschezza realistica. n E.A. - D.S.
l’Autoritratto di Rembrandt dai calcolati
effetti luministici.
Di straordinario effetto scenografico appare
la litografia “Ingresso di Ferdinando II in
Messina”, mentre nel Ritratto del Cardinale
Villadicani, e nel Ritratto del Marchese
Santangelo, i personaggi, raffigurati
nei costumi istituzionali, sono colti con
realismo e solennità.
Il Ritratto del Generale Filangeri, da un
busto di T. Angelini, rivela l’attenzione
alla resa “plastica” dell’opera marmorea.
Nel 1847 l’artista si trasferisce a Napoli e
realizza la celebre Madonna della Reggia
di Napoli, da Raffaello, considerata il
suo capolavoro. Nel Ritratto di Vincenza
Grassellini, da G. Patania, la delicata
figura, in un sontuoso costume, ricorda
le raffinate realizzazioni di Ingres. Nel
1869 è nominato condirettore della Regia
Calcografia di Roma.
Intanto inizia la fase di declino dell’incisione
di “riproduzione” che finirà per essere
Sec. XIX

sostituita dalla fotografia; Juvara soffre di


manie di persecuzione che lo condurranno

86 | MuMe - Museo Regionale di Messina


the Self-portrait from Rembrandt with
Tommaso Aloysio Juvara evalued luminary effects.
and his school The lithograph Entry of Ferdinand II into
Messina appears in an extraordinary
dramatic effect, while in the Portrait of
Cardinal Villadicani and in the Portrait
Sophisticated interpreter of classical of Marquis Santangelo, the characters
tradition of extraordinary technical skill in depicted in institutional costumes are
the engravings, Aloysio Juvara (Messina catched with realism and solemnity.
1809 - Rome 1875) interpretes and The Portrait of general Filangeri, from a
spreads the vast iconographic repertoire bust by T. Angelini reveals the attention
of Renaissance while revealing accents to the “plastic” result of the marble work.
of realism in portraits of historical In 1847, the artist moved to Naples and
characters. After studying in Rome in realized the famous the Madonna of
1832, he returned to Messina, where he the Palace of Neaples from Raffaello
was assigned the engraving chair at the considered his masterpiece. In Portrait
University. Since 1829 he is Academician of Vincenza Grassellini, from G. Patania,
of San Luca. Among the best works the the delicate figure, in a sumptuous
Madonna and Child from Camuccini and costume, recalls Ingres’s sophisticated
performances. In 1869 he was appointed
co-director of Regia Calcografia in Rome.
Meanwhile, a decline of the “reproduction”
engraving begins, which will be replaced
by photography; Juvara suffers from
persecution manias that will lead him to
death for suicide in 1875.
The direct Juvara pupils represented in
our selection are: Saro Cucinotta (Messina
1830-Paris 1871), extraordinary master in
etching technique; Francesco Di Bartolo
(Catania 1826-1913), interpreter of the
F. Palizzi’s “true” painting and author of
engravings from original subjects and
portraits; Antonio Piccinni (Trani 1846-
Rome 1920), whose Embalming of Body
of Christ, from the painting of D. Morelli,
is able to restore the dramatic climate and
the richness of tones of Morelli’s painting.
Finally Pietro Inzoli (Mistretta 1868-Messina
1903), a student in Messina of G. Micale
(1830-1908), is present with scenes and
portraits from the “true” of Messinese
Sec. XIX

setting taken with vigor and realistic


freshness. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 87


Il piazzale

Giacomo Calcagni, Innocenzo Giacomo Calcagni, Innocenzo


Mangani, Antonino Amato e Mangani, Antonino Amato e
Ignazio Buceti (?) Ignazio Buceti (?)
Quattro Fontane, 1666-1742 Four Fountaines, 1666-1742
marmo, pietra marble, stone
Dallo slargo tra Via Cardines e Via From the widening between
Primo Settembre Cardines street and Primo
Settembre street
Sulla scorta degli analoghi esempi
di riqualificazione urbanistica degli On the basis of similar examples
snodi viari di Roma e Palermo, le of urban redevelopment of road
Quattro Fontane messinesi furono junctions in Rome and Palermo,
collocate, a partire dal 1666, ai the Messina’s Four Fountains
cantonali d’angolo fra via Cardines were placed, starting from 1666,
e via Austria (l’odierna via Primo on the corner of Cardines street
Settembre). Ideate su progetto and Austria street (now Primo
dell’architetto romano Giacomo Settembre). Designed by the
Calcagni, fu lo scultore fiorentino Roman architect Giacomo Calcagni,
Innocenzo Mangani (Firenze they started to be executed by
1608? - Palmi 1678) ad avviarne the Florentine sculptor Innocenzo
l’esecuzione, portandone a termine, Mangani (Florence 1608? - Palmi
però, solamente una. 1678) who, however, completed
La seconda, del 1717, è stata only one of them.
attribuita dal Susinno al marmoraro The second, executed in 1717,
Antonino Amato, anche se forse è was attributed by Susinno to
da vedervi pure la partecipazione the sculptor Antonino Amato;
dello scultore Ignazio Buceti, al perhaps also the sculptor Ignazio
quale Grosso Cacopardo ascriveva Buceti worked on it, since Grosso
la realizzazione di alcuni “puttini e Cacopardo ascribed to him the
cavalli marini”. creation of some “putti and sea
La paternità delle ultime due, horses”.
completate nel 1742, resta invece The authors of the last two
ignota. fountains, completed in 1742,
Dopo il terremoto del 1908 solo remain unknown.
due di esse furono rimontate in situ, After the earthquake of 1908, only
mentre le altre, più frammentarie, two of them were replaced in situ,
vennero portate al Museo e while the others, more fragmentary,
successivamente ricomposte. were brought to the museum and
Proprio queste ultime possono then reassembled.
essere identificate con le più These two fountains can be
antiche e in particolare la prima identified with the oldest ones,
a destra (per chi proviene and in particular the first, placed
dall’ingresso del vecchio museo) on the right (for those who come
sormontata dallo stemma imperiale from old museum’s entrance) and
asburgico, sarebbe quella eseguita sourmounted by the Habsburg coat
dal Mangani e presenta una qualità of arms, should be the one sculpted
esecutiva più raffinata, mentre by the Mangani and shows a finer
quella antistante, più fredda executive quality, while the other,
e schematica, sarebbe quella more schematic, should coincide
realizzata sotto la dinastia dei with the one realized under the
Savoia. nA.M. Savoy dynasty. n

88 | MuMe - Museo Regionale di Messina


MuMe - Museo Regionale di Messina | 89
Portale, fine sec. XVII (datato 1699) Portal, end of the 17th century
calcarenite di Billiemi (dated 1699)
prov. Messina, Chiesa di San calcarenite of Billiemi
Giovanni Battista incription: D.O.M./ VOCI
iscrizione: D.O.M./ VOCI CLAMANTIS / ADDANDUM /
CLAMANTIS/ADDANDUM/ SCIENTIAM SALUTIS MDCLXXXXIX
SCIENTIAM SALUTIS MDCLXXXXIX
It comes from the church of St.
Proviene dalla chiesa di San Giovanni John the Baptist, annexed to the
Battista, annessa al Collegio Primario Primary College of the Society of
della Compagnia di Gesù, già Jesus, already realized on the project
realizzato su progetto dell’architetto of the architect Natale Masuccio
messinese Natale Masuccio (1608). Il from Messina (1608). The portal
portale fu trasferito dopo il sisma del was transferred after the earthquake
1908 nella spianata del San Salvatore of 1908 to the outskirts of the
dei Greci e quindi ricollocato nella San Salvatore dei Greci and then
sede attuale. L’impianto squadrato relocated to the present site. The
presenta una cornice modanata, square system has a moulded frame,
inquadrata da lesene piatte enclosed by flat pilasters surmounted
sormontate da capitelli ionici con by Ionic capitals with festoons and
festoni e un cartiglio sorretto da due a booklet propped up by two putti
putti con l’iscrizione. Nel timpano del with the inscription. There is a small
frontone spezzato c’è una piccola aedicula with Agnus Dei in the
edicola con l’Agnus Dei. L’opera tympanum of the broken pediment.
dimostra la volontà dell’autore - forse The work demonstrates the author’s
il gesuita Angelo Italia (G.Chillè 2003)- will - perhaps the Jesuit Angelo Italia
di raggiungere un sistema lineare (G.Chillè 2003) - to achieve a linear
e geometrico appena sfiorato da and geometric system just touched
delicati moduli barocchi. nA.M. by delicate baroque modules. n

90 | MuMe - Museo Regionale di Messina


Portale, sec. XIV (seconda metà) Portal, 14th century (second half)
conci di tufo tuff ashlars
prov. Messina chiesa di Santa origin Messina chiesa di Santa
Caterina di Valverde Caterina di Valverde

L’antica chiesa di Santa Caterina The old church of St. Catherine of


di Valverde edificata sugli avanzi di Valverde, built on the remains of
un tempio consacrato a Venere, fu a temple dedicated to Venus, was
ricostruita dopo i terremoti del 1693 rebuilt after the earthquakes of 1693
e del 1783 ed infine fu demolita and 1783 and finally demolished with
con la dinamite dopo il 1908. Il dynamite after 1908. The main portal
portale principale venne recuperato was recovered and reassembled in
e rimontato nella spianata di San the outskirts of San Salvatore dei
Salvatore dei Greci. Raro esempio Greci. A rare example of Gothic
di architettura gotica, le cui ghiere architecture, whose bow arch rings
dell’archivolto sono interrotte dagli are interrupted by the coats of arms
stemmi di casa d’Aragona, si ritiene of Aragon’s house,we think it to have
realizzato nella seconda metà del been realized in the second half of
Trecento da maestranze messinesi the 13th century by craftsmen from
suggestionate da soluzioni Messina suggested by Northern
nordiche afferite nell’Isola. nG.F. solutions in the Island. n

MuMe - Museo Regionale di Messina | 91


Mostre alla Filanda
Exhibitions at Filanda

1965
Esposizione di opere restaurate (4-11 aprile
1965) a cura di G. Scavizzi
1966
Messina attraverso le stampe (giugno 1966) a
cura di G. Scavizzi
1970
Opere d’arte restaurate 1965-1969. (12-19
aprile 1970) a cura di G. Consoli
1972
Opere d’arte restaurate nel messinese (15-22
ottobre 1972), a cura di F. Campagna Cicala,
G. Consoli
1978
Grafica 77 Internazionale (12 novembre- 4
dicembre 1977) a cura di F. Campagna Cicala
1979
Mostra di opere d’arte restaurate nel 1997
messinese (agosto - ottobre 1979) a cura di F. La scultura a Messina nell’Ottocento (21
Campagna Cicala agosto - 31 ottobre 1997) a cura di L.
Paladino
1978
Grafica 78 Internazionale (2 – 31 dicembre 1998
1978) a cura di F. Campagna Cicala Gli anni dimenticati. Pittori a Messina tra Otto
e Novecento (21 giugno - 10 ottobre 1998) a
1980 cura di G. Barbera
Grafica 79 Internazionale (27 dicembre 1979 –
30 gennaio 1980) a cura di AA.VV. 2001
D’oro e d’argento. La collezione del Museo
1981 Regionale … (18 dicembre 2001- 31 marzo
Antonello da Messina (22 ottobre 1981 - 31 2002) a cura di M.P. Pavone
gennaio 1982) a cura di A. Marabottini, F.
Sricchia Santoro 2002
Dal Mediterraneo allo Stretto: passaggi di
1986 copisti e miniatori (aprile-maggio 2002) a cura
Opere d’arte restaurate 1980-1985 (12 marzo di M. T. Rodriguez
- 31 maggio 1986) a cura di G. Barbera, F.
Campagna, C. Ciolino Omaggio ad Antonio Catalano l’antico (20
aprile - 20 giugno 2002) a cura di G. Barbera,
1990 F. Campagna Cicala
Un’antologia di frammenti. Dipinti secenteschi
inediti o poco noti delle collezioni del Museo a 2003
cura di F. Campagna Cicala Storie d’acqua e di marmo. Fontane di
Messina …(10 maggio -13 luglio 2003) a cura
1996 di G. Barbera
Aspetti della pittura a Messina nel
Cinquecento Interventi di restauro e La fabbrica del teatro. Disegni di P. Valente
acquisizioni culturali, (29 marzo - 31 maggio per il teatro … (10 maggio -13 luglio 2003) a
1996), a cura di F. Campagna Cicala cura di G. Barbera

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Twentysix Gasoline Stations e altri libri
d’artista. Una collezione (novembre 2009 -
gennaio 2010) a cura di A. Freiles
L’Annunciata di Antonello da Palazzo Abatellis
al Museo... (22 agosto - 22 settembre 2009) a
cura di G. Barbera, G. Davì
2010
Ritratto d’uomo di Antonello della Galleria
Borghese (4 febbraio - 4 maggio 2010) a cura
di G. Barbera, R. Vodret
Caravaggio. Adorazione dei Pastori (19 giugno
2010) a cura di G. Barbera, V. Merlini, D. Storti
Maioliche dalle collezioni del Museo di
Messina, (24 aprile 2010 -15 marzo 2013) a
cura di E. Ascenti, G. Larinà
2011
D’intaglio e indoro. Arredi lignei dalle
collezioni del Museo... (10 febbraio 2011 - 10
febbraio 2012), a cura di C. Di Giacomo
L’Adorazione dei pastori del Greco di “nuovo”
in Sicilia, (9 dicembre 2011 - 19 febbraio
2012) a cura di C. Di Giacomo
2012
Caravaggio. La Resurrezione di Lazzaro. Il
Antonello inedito. Presentazione del dipinto capolavoro restaurato (26 luglio 2012) a cura
bifronte …. (17 novembre 2003) a cura di G. di C. Di Giacomo, D. Radeglia
Barbera
2013
2004 Immagine e Scrittura. Presenza greca a
Dal golfo allo stretto. Itinerari seicenteschi Messina … (23 marzo - 26 maggio 2013) a
tra Napoli e Messina (27 novembre 2004 - 6 cura di A. Lazaridou, R. Lavagnini
febbraio 2005) G. Barbera, N. Spinosa
2015
2006 La Cattedrale prima e dopo il sisma nei
Design finlandese. La collezione Mangano (5 documenti cartacei del Museo... (14 gennaio -
marzo - 30 giugno 2006) a cura di A. Pansera 6 maggio 2015) a cura di C. Di Giacomo
Acquisizioni e restauri 2002-2005 (2 aprile - 30 L’invenzione Futurista. Case D’Arte di Depero,
giugno 2006) a cura di G. Barbera (2 ottobre -15 novembre 2015), a cura di N.
San Girolamo nello studio. Antonello da Boschiero, C. Di Giacomo
Messina (8 luglio - 1 ottobre 2006) a cura di G. 2016
Barbera Il Museo festeggia le donne. Gioie e monili
2007 dalle collezioni (8 marzo - 7 novembre 2016) a
Tommaso Aloysio Juvara e la sua eredità cura di C. Di Giacomo, G. Larinà
(12 - 20 maggio 2007) a cura di E. Ascenti, A. Il ritratto Trivulzio di Antonello. Un atteso
Migliorato, D. Spagnolo “rientro” (1 giugno -10 luglio 2016) a cura di
2009 C. Di Giacomo, S. Baiocco
Restauri 2007-2008 (19 aprile - 31 luglio 2009) Mediterraneo Luoghi e Miti capolavori del
a cura di G. Barbera Mart (9 dicembre 2016/5 marzo 2017) a cura
Rubens vede Caravaggio. Le Adorazioni dei di N. Boschiero
pastori a confronto (25 gennaio - 15 marzo
2009) a cura di V. Sgarbi

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Bibliografia essenziale
Essential bibliography

1901 – G. La Corte Cailler, Il Museo 1992 – F. Zeri, F. Campagna (a cura 2003 – G. Barbera (a cura di),
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di N. Falcone, Patti (Me), 1981 Palermo dal XV al XX secolo, in “Quaderni
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1915 – A. Salinas, G.M. Columba, 1998 – G. Barbera, G. Molonia regionale di Messina”,13, Messina
Terremoto di Messina (28 dicembre (a cura di), Contributi per la
1908). Opere d’Arte recuperate conoscenza delle collezioni del 2008 - G. Barbera; F. Campagna
dalle RR. Soprintendenze dei Museo Regionale di Messina, in Cicala; G. Molonia, Inventario fra le
Monumenti e delle Gallerie di “Quaderni dell’Attività didattica del rovine. Opere d’arte recuperate a
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Messinese”, III serie, II, 1949-1950, sulle collezioni del Museo, “Quaderni Museo regionale di Messina”,11,
pp. 91-103 dell’Attività didattica del Museo Messina
regionale di Messina”, 5, Messina
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d’Arte”, XLI, pp. 344-348 Icone del Museo di Messina, dedicate a Francesca Campagna
Messina Cicala, Messina
1960 – M. Accascina, Museo
Nazionale di Messina. Ordinamento 1998 – G. Barbera (a cura di), Verso 2010 - A. Mottola Molfino, Viaggio
della sezione maioliche, monete e il Nuovo Museo L’ordinamento di nei musei della Sicilia Guida ai
paliotti, in “Bollettino d’Arte”, XLV, Maria Accascina del 1954: progetti, luoghi, Palermo
pp. 189-192 relazioni, documenti, in “Quaderni
dell’Attività didattica del Museo 2013 – M. Grassi, Stemmi araldici
1970 - G. Consoli, Il Museo regionale di Messina”, 7, Messina dalle collezioni del Museo Regionale
nazionale di Messina nella ex di Messina, Messina
Filanda Mellinghoff. Vicende, stato, 1999– F. Campagna, G. Molonia (a
previsioni, Messina cura di), Acquisizioni e documenti 2014 – C. Di Giacomo (a cura
sul patrimonio storico-artistico del di), Restauri tra conservazione
1980 - G. Consoli, Messina, Museo Museo regionale di Messina, in e fruibilità Ultimi Interventi in
Regionale, Messina “Quaderni dell’Attività didattica del “Quaderni dell’Attività didattica del
Museo regionale di Messina”,9, Museo regionale di Messina”, 14,
1984 - F. Campagna Cicala (a cura Messina Messina
di), Il Museo Regionale di Messina
Breve Guida alla lettura delle opere, 2002 – G. Barbera (a cura di),
Messina Miscellanea di studi e ricerche, in
“Quaderni dell’Attività didattica del
1987 - F. Matranga, Il Monastero dei Museo regionale di Messina”,12,
Greci del Ss. Salvatore, Messina Messina

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