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Il museo invisibile
Immagini dal Museo Archeologico Oliveriano
Provincia di Pesaro e Urbino Presidente Matteo Ricci Comune di Pesaro Sindaco Luca Ceriscioli Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro Presidente Gianfranco Sabbatini
Coordinamento Marcello Di Bella Maria Grazia Alberini Comunicazione web Brunella Paolini Comunicazione graca Alberto Barbadoro Didascalie e consulenza archeologica Valeria Valchera Supporto tecnico-operativo Gianfranco Romani
ISIA Urbino
Presidente Fernando dalla Chiesa Direttore Luciano Perondi Coordinamento generale del progetto Paola Binante Roberto Pieracini Marco Ravenna Paolo Semprucci e-publishing Valentina Rachiele Davide Riboli
Studenti del Corso di Diploma Accademico di II livello in Fotograa dei Beni Culturali
Martina Agostini Matteo Agostini Annamaria Amura Roberta Capaldi Stefano Ciocchetti Marco Del Zotto Giovanni Della Ceca Orlando Lacarbonara Nicola Cristina Leck Stefano Maniero Manuele Marraccini Sara Meloni Eleonora Milner Silvestro Simone Trovato Monastra Riccardo Muzzi Francesca Pedranghelu Umberto Pertosa Giacomo Pulcinelli Kimberly Therese Michelle Ossani Salvatore Valeo
Introduzione
Introduzione
Il 31 ottobre 2012, mentre Vittorio Ciarrocchi si accingeva a iniziare la prima di sette lezioni di latino (quasi per gioco) ospitate nella terza sala del Museo archeologico oliveriano, il pubblico era distratto da un singolare sciabordo dacqua proveniente dallangolo in fondo al locale. Ci si accorgeva cos che sotto la moquette si trovava una grata dalla quale proveniva con grande chiarezza il rumore come di un ruscello che poi sarebbe esondato allagando una vasta area di quella porzione di spazio museale. Poi arrivo di vigili urbani, tecnici comunali e, il giorno dopo, chiusura a tempo indeterminato in attesa degli interventi per rimuovere le cause del danno in vista delle doverose riparazioni. Al momento in cui si scrive questa nota sembra che le tubazioni esterne responsabili del guasto siano state riparate e si attende linizio dei lavori propedeutici al risanamento dei locali, cos come concertato in un sopralluogo che ha visto riuniti, oltre ai responsabili dellOliveriana, tecnici del Comune, della Regione e della Soprintendenza archeologica.
Il caso ha voluto che pochi giorni dopo il non fausto evento la Regione Marche promuovesse una nuova edizione di un circuito di manifestazioni denominato Gran tour cultura attraverso la rete del Coordinamento di Musei, Archivi, Biblioteche (MAB Marche) invitando le istituzioni interessate a proporre iniziative volte a far conoscere e valorizzare il proprio patrimonio inteso come elemento distintivo e creativo del proprio territorio. Si pens allora, grazie ai rapporti di collaborazione didattica instaurati da qualche anno con ISIA Urbino e la sua direzione, in particolare Roberto Pieracini, di esporre prove di fotograa dei beni culturali che ritraggono gli Istituti oliveriani e tra questi il Museo archeologico realizzate dagli studenti nel 2011, sotto la guida di Marco Ravenna e nel 2012, docente Paolo Semprucci, nellambito del Diploma accademico di secondo livello di graca delle immagini che vede Paola Binante coordinatrice del corso di fotograa dei beni culturali. Nacque cos Il museo invisibile , una "esposizione lampo" (gennaio-aprile 2013) allestimento e comunicazione visiva di Alberto Barbadoro che sempre il caso volle potesse essere disponibile per non lasciare delusi i visitatori dellOliveriana con delle immagini che almeno suggerissero la strepitosa importanza del Museo e lurgenza del suo ripristino.
In proposito non bisogna dimenticare limportanza delle raccolte esposte, il cui nucleo principale costituito, oltre che dalle collezioni preziosissime di oggetti etruschi, greci e romani, costituite dal fondatore, Annibale Olivieri (1708-1789) dalla documentazione materiale proveniente dal territorio: come i reperti della necropoli di Novilara (VIII-VI secolo a.C.), o gli ex voto del bosco sacro di Pesaro arcaica (a partire dal III secolo a.C.). Infine lesposizione ha costituito una ulteriore testimonianza delleccellenza di questa scuola urbinate di graca, design e arti visive considerata una delle pi importanti nel panorama europeo. La mostra si realizzata con il patrocinio e la collaborazione della Provincia di Pesaro e Urbino, del Comune di Pesaro, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e con il contributo di Banca Marche. Questo eBook, gracamente molto elegante e icastico, che si deve alla disponibilit di Davide Riboli e Valentina Rachiele, ambedue docenti dellISIA, intende lasciare una traccia digitale di quella mostra. Marcello Di Bella
Entrata e scaloni
Umberto Pertosa
Particolare dello scalone dingresso alla Biblioteca Oliveriana con iscrizioni murate nelle pareti.
Umberto Pertosa
Umberto Pertosa
Umberto Pertosa
Sarcofago marmoreo paleocristiano con strigilature e gure femminili, ne III secolo d.C.
Particolare del pannello centrale di un sarcofago paleocristiano in marmo rafgurante una madre con la glia e due putti, ne III secolo d.C.
Sarcofago marmoreo paleocristiano con strigilature e gure femminili. Vista laterale, ne III secolo d.C.
Prospettiva delle sezioni III e IV della Sala terza con cippo sepolcrale, basi marmoree inscritte e sarcofago paleocristiano.
Prospettiva della sezione V della Sala terza con testa virile, pietra miliare di IV secolo d.C. e ttili vari.
Vetrine contenenti i bronzetti votivi. Al centro, hydria di produzione greca, VI secolo a.C.
Dedica votiva a Giunone inscritta in un cippo proveniente dal lucus Pisaurensis (CIL XI, 6292), ne III secolo a.C.
Cippo in arenaria con dedica votiva a Giunone dal lucus Pisaurensis (CIL XI, 6292), ne III secolo a.C.
Cippo in arenaria con dedica votiva a Giunone dal lucus Pisaurensis (CIL XI, 6292). Vista laterale, ne III secolo a.C.
Cippo in arenaria con dedica votiva a Salus dal lucus Pisaurensis (CIL XI, 6295), ne III secolo a.C.
Dedica votiva a Iuno Regina inscritta in un cippo proveniente dal lucus Pisaurensis (CIL XI, 6300), prima met del II secolo a.C.
Veduta della sezione VI della Sala terza: al centro, vetrine con i bronzi; alle pareti, iscrizioni, urne sepolcrali e frammenti di mosaici romani.
Prospettiva delle sezioni III e IV della Sala terza con bassorilievi, un cippo sepolcrale e sarcofagi di et tardo romana.
Calco di stele inscritta e grafta a gure e fregi da Novilara (faccia A), ne VI - inizi V secolo a.C.
Matteo Agostini
Calco di stele inscritta e grafta a gure e fregi da Novilara (faccia B), ne VI - inizi V secolo a.C.
Corredi sepolcrali maschili e femminili rinvenuti a Novilara nel 1892-1893, VIII - VI secolo a.C.
Teste e sculture in marmo di et imperiale romana. Al centro, i vetri cimiteriali paleocristiani, III - IV secolo d.C.
Corredi sepolcrali maschili e femminili rinvenuti a Novilara nel 1892-1893. Sullo sfondo, la stele di Novilara, VIII - VI secolo a.C.
Veduta della sezione V della Sala terza: al centro, vetrine con lucerne romane, vasi magno greci e ttili vari (collezione Passeri).
Stele grafte a gure e fregi rinvenute a Novilara e dintorni, VIII - VI secolo a.C.
Salvatore Valeo
Copia di statua in bronzo denominata Idolino di Pesaro. Sullo sfondo, Eros-Hypnos e bassorilievi di et romana.
Salvatore Valeo
Testa di giovane dio. Copia romana di originale greco del V secolo a.C.
Testa di sacerdote o divinit. Copia romana di originale greco della prima met del V secolo a.C.
Particolare di copia della statua in bronzo denominata Idolino di Pesaro. Sullo sfondo, teste marmoree e iscrizioni di et romana.
Prospettiva della sezione II della Sala terza con Idolino di Pesaro, Eros-Hypnos e teste marmoree.
Roberta Capaldi Giovanni Della Ceca Stefano Maniero Silvestro Simone Trovato Monastra
Roberta Capaldi Giovanni Della Ceca Stefano Maniero Silvestro Simone Trovato Monastra
Roberta Capaldi Giovanni Della Ceca Stefano Maniero Silvestro Simone Trovato Monastra
Monumento sepolcrale con bassorilievo rafgurante un uomo, una donna e un bambino, I - II secolo d.C.
Roberta Capaldi Giovanni Della Ceca Stefano Maniero Silvestro Simone Trovato Monastra
Anemoscopio o rosa dei venti in marmo con planisfero celeste, II secolo d.C.
Torso di giovinetto e iscrizione sepolcrale a Vettia Hospita. Sullo sfondo, urne sepolcrali e un frammento di mosaico pavimentale romano.
Salvatore Valeo
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Pesaro, 2014