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A CURA DELLA REDAZIONE

MoSTre &
GLI ETRUSCHI DI CASENOVOLE.
PASSATO REMOTO DI UNA COMUNITA'
Musei di Maremma, Massa Marittima
Fino all'8 gennaio 2023

N
ella mostra Gli Etruschi di Casenovole. Passato remoto
di una comunità sono esposti i materiali della ne-
cropoli di Casenovole, scoperta nel territorio vi-
cino Civitella Paganico, e prova a restituire, così, la com-
plessità di un contesto poco noto, in un territorio che so-
lo negli ultimi anni ha iniziato a ricevere le giuste atten-
zioni dal mondo scientifico grazie ad una serie di indagi-
ni condotte da ricercatori di diversi Enti e Istituti.
e l’associazione con i cinerari rinvenuti. Al suo ingresso,
il visitatore è subito proiettato nella necropoli di Caseno-
vole e nel contesto storico di riferimento. La time laps
permetterà non solo di definire le principali tappe della
società etrusca, ma soprattutto permetterà di collocare la
vicenda storica della necropoli di Casenovole nel conte-
sto generale dell’Etruria. Nella sala 1, a destra dell’in-
gresso, sono esposti i materiali delle tombe 3, 7 e 11. Nel-
la stessa stanza si può vedere la porta in pietra della tom-
La mostra organizzata dal Maam, sviluppa un percorso ba 7 e una selezione di materiali dalla tomba 11. Nella
di visita articolato in quattro distinti spazi, declinato in stanza 2, a sinistra dell’ingresso, nelle vetrine a muro sa-
modo diverso a seconda degli ambienti. Grazie all’alter- ranno esposte le tombe 6, 9 e 10 e, in una ricostruzione
nanza di supporti informativi e infografica, reperti, sup- in scala 1:1, la tomba 1. Chiude il percorso una stanza de-
porti e approfondimenti multimediali, il visitatore può ri- dicata ad approfondimenti multimediali: un video con in-
percorrere lo sviluppo della necropoli dal IV al III secolo terviste a storici, archeologi, volontari o semplici appas-
a.C. nel contesto della Valle dell’Ombrone e dei territori sionati che hanno partecipato al progetto e, a seguire, un
limitrofi, in relazione alle dinamiche di occupazione ter- video con il volto ricostruito di due individui, un uomo e
ritoriale delle grandi città etrusche (Roselle, Chiusi e Vol- una donna. La mostra sarà aperta fino all'8 gennaio
terra). L’obiettivo è quello di illustrare, grazie a ricostru- 2023, aperta tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10.30 al-
zioni in scala 1:1, la disposizione dei corredi nei sepolcri le ore 18.30, il giovedì dalle 10.30 alle ore 23.

FOSSILIA
denzana” di La Spezia per celebrare lo scienziato Gio-
Museo Civico Etnografico "Giovanni Poden- vanni Capellini a 100 anni dalla sua morte.
zana", La Spezia La mostra, visitabile dal 15 aprile al 27 novembre 2022,
prorogata fino al 31 dicembre 2002 si pone l’obiettivo di fornire un quadro articolato del-
l’attività paleontologica di Capellini, di contestualizzare

I
ll Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa i fossili e i luoghi da lui investigati nel quadro delle più
collabora al progetto Fossilia, una mostra organizza- recenti ipotesi sull’origine del bacino Mediterraneo e sul-
ta presso il Museo Civico Etnografico “Giovanni Po- l’evoluzione di alcuni gruppi rappresentativi di organi-

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ne temporanea dedicata al rapporto di Capellini con l’A-
teneo pisano che sarà visitabile fino al 31 dicembre 2022.
Il catalogo, edito dal Comune della Spezia, è un volume
di circa 175 pagine con immagini a colori in cui viene
presentata la figura di Giovanni Capellini sotto vari pun-
smi sia marini che continentali. ti di vista, seguendo idealmente il percorso espositivo del-
Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa par- la mostra. Il volume è arricchito da illustrazioni scienti-
tecipa all’iniziativa con il prestito del cranio fossile della fiche realizzate da Alberto Bartorelli e Alberto Gennari.
Balaena montalionis, studiata da Capellini a fine Otto- A latere della mostra Fossilia il Museo Etnografico or-
cento, e con 80 fossili rappresentativi delle località e del- ganizza un calendario di incontri per grandi e per bam-
le faune da lui studiate. Inoltre, nella Galleria dei cetacei bini durante i quali si potranno approfondire i temi trat-
del nostro Museo è stata allestita una piccola esposizio- tati dall’esposizione.

LASCAUX EXPERIENCE – LA GROTTA DEI RACCONTI PERDUTI

MUSE – Museo delle Scienze, Trento La preistoria è un’epoca di grandi scoperte dove l’uma-
Fino all'8 gennaio 2022 nità ha dato inizio a molte cose, anche all’arte. La Grot-
ta di Lascaux, Patrimonio Mondiale UNESCO, con-

C
'é ancora tempo per andare al MUSE – Museo serva meravigliose pitture risalenti a circa 20.000 anni
delle Scienze, e vedere la mostra internazionale fa: testimonianze uniche che al MUSE di Trento pren-
Lascaux Experience. La grotta dei racconti perduti, un dono vita nella nuova mostra “Lascaux Experience. La
viaggio indietro nel tempo tra reperti, video e una coin- grotta dei racconti perduti”. L’esposizione, approdata
volgente esperienza di realtà virtuale alla scoperta di in anteprima italiana al Museo Archeologico Naziona-
uno dei luoghi più affascinanti di sempre: la Grotta di le di Napoli (MANN) nel gennaio 2020 ma presto limi-
Lascaux. L’inaugurazione si é tenuta il 23 luglio scorso tata dalle restrizioni dovute alla pandemia, arriva a
all’interno dell’evento di “MUSE di mezza estate”. Trento in una veste del tutto rinnovata grazie ai visori
Oculus che permettono l’esplo-
razione virtuale e interattiva
della grotta.
Il tesoro francese, chiuso al pub-
blico nel 1963 a causa del deli-
cato microclima della grotta,
sensibile alle contaminazioni
esterne, torna alla luce attraver-
so il nuovo percorso espositivo:
reperti, proiezioni multimediali
e l’esperienza di realtà virtuale
raccontano – tra raffigurazioni
di cavalli, bisonti, felini e altre
enigmatiche forme – la magia
senza tempo di un luogo anti-

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chissimo che ancora oggi non smette di stu-
pire e stimolare la nostra immaginazione.
Otre alla mostra vale la pena dare un'oc-
chiata al Museo, che ha un concetto diverso
e innovativo. Il percorso espositivo del Mu-
se usa la metafora della montagna per rac-
contare la vita sulla Terra. Si inizia dalla ci-
ma: terrazza e piano 4 ci fanno incontrare
sole e ghiaccio, per poi scendere ad ap-
profondire le tematiche delle biodiversità,
della sostenibilità, dell'evoluzione, fino al
piano interrato e alla meraviglia della serra
tropicale.
Un incredibile viaggio indietro nel tempo
per immaginare il nostro futuro.

GOTI A FRASCARO -
ARCHEOLOGIA DI UN VILLAGGIO BARBARICO
lo più a ritrovamenti episodici o a manufatti isolati. La
Civico Museo Archeologico, Acqui Terme scoperta si è verificata nell’ambito degli interventi di
Fino al 30 maggio 2023 archeologia preventiva per alcune opere pubbliche (la
variante di Borgoratto della S.S. 30 di Valle Bormida
e il sistema arginale di Castellazzo Bormida).
In ambito accademico l’abitato goto di Frascaro ha
meritato un’ampia notorietà, anche a livello interna-
zionale. Al pubblico più ampio, invece, era già stata
presentata una piccola campionatura di reperti da
questo sito in alcune importanti esposizioni dedicate
al periodo barbarico tenutesi negli ultimi quindici an-
ni. Mancava tuttavia un progetto di valorizzazione
complessiva degli esiti delle ricerche. Verranno esposti
al pubblico i materiali – oreficerie, ceramica e oggetti
in metallo – restituiti dalle indagini archeologiche con-
dotte negli ultimi vent’anni nel territorio comunale di
Frascaro, presso un ampio terrazzo fluviale che ha
conservato anche testimonianze di insediamenti pre-
protostorici (dall’età del Rame, al Bronzo finale, sino
alla media età del Ferro). Qui alcune famiglie gote
fondarono, alla fine del V secolo d.C., un picco-

L
’esposizione, a cura di Egle Michelet- lo villaggio di capanne in legno, seppel-
to (già Soprintendente) e di Gian lendo i propri defunti in un cimitero
Battista Garbarino, presenta i posto a breve distanza dall’abitato.
risultati di diverse campagne di Ulteriori informazioni disponibili
scavo condotte tra il 1997 e il sul sito https://www.acquimu-
2020 nel territorio comunale sei.it/
di Frascaro. Si tratta di un sito Promossa dall’Amministrazio-
di straordinaria importanza ne Comunale di Acqui T. in
per l’archeologia altomedie- collaborazione con la Soprin-
vale, essendo uno dei pochis- tendenza Archeologia belle ar-
simi casi in cui è stato possibi- ti e paesaggio per le province
le indagare le tracce di un vil- di Alessandria, Asti e Cuneo, e
laggio e di una necropoli gota. con il patrocinio del Comune di
Fino a tempi recenti, le cono- Frascaro
scenze archeologiche su questo Orario di apertura:
popolo germanico, così importante dal martedì a domenica 10.00-13.00 e
per la storia d’Italia, erano limitate per 16.00-20.00

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I PITTORI DI POMPEI
Museo Archeologico Nazionale, Bologna esempi di pittura romana provenienti da quelle domus
Fino al 19 marzo 2023 divenute famose proprio per la bellezza delle loro deco-
razioni parietali. Solo per citarne alcuni, capolavori dal-
le domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle

C
urata da Mario Grimaldi e prodotta da Mondo- Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Er-
Mostre, l’esposizione è resa possibile grazie a un colano. Il pubblico puó ammirare un’ampia selezione
accordo di collaborazione culturale e scientifica degli schemi compositivi più in voga nei diversi periodi
tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e dell’arte romana, comprendendo come alcuni artisti sa-
Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il pessero fornire una visione originale di modelli decora-
prestito eccezionale di oltre cento opere di epoca roma- tivi continuamente variati e aggiornati sulla base di mo-
na appartenenti alla collezione del Museo Archeologico de e stili locali.
Nazionale di Napoli. Rivivere scene di accoglienza dell’ospite, raffinate im-
Il progetto espositivo intende porre al centro le figure dei magini di paesaggi e giardini, architetture, ma anche
pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono ammirare gli strumenti tecnici di progettazione ed ese-
gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e cuzione del lavoro: colori, squadre, compassi, fili a piom-
dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la bo, disegni preparatori, reperti originali ritrovati nel cor-
condizione economica nella società del tempo, oltre a so degli scavi pompeiani, comprese coppe ancora ripie-
mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i mo- ne di colori risalenti a duemila anni fa. E, ancora, tricli-
delli. Gli splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, ni, lucerne, brocche, vasi, riaffiorati negli scavi e raffigu-
spesso di grandi dimensioni, ci restituiscono infatti i gu- rati proprio negli affreschi in mostra, con i quali dialo-
sti e i valori di una committenza variegata e ci consente gavano nello spazio.
di comprendere meglio i meccanismi del sistema di pro- Infine la mostra propone la ricostruzione di interi am-
duzione delle botteghe. Sono poche le informazioni che bienti pompeiani come quelli della Casa di Giasone e, in
ci sono giunte sugli autori di queste particolare della Casa di Meleagro
pere e quasi nessun nome ci è no- con i suoi grandi affreschi con ri-
to. Grazie alle numerose testimo- lievi a stucco, per raccontare il rap-
nianze pittoriche conservate dopo porto tra spazio e decorazione, tra
l’eruzione avvenuta nel 79 d.C. e i pictores e i loro committenti.
portate alla luce dalle grandi cam- Al tempo dei romani, i pictores
pagne di scavi borbonici nel Sette- erano visti come abili artigiani, e
cento, le cittadine vesuviane costi- solo alcuni di loro conquistaro-
tuiscono un osservatorio privilegia- no, per la qualità e la raffinatez-
to per comprendere meglio l’orga- za delle loro creazioni, il ruolo di
nizzazione interna e l’operato delle artisti. La loro arte, da mestiere
officine pittoriche. riservato alle classi sociali margi-
Per la prima volta a Bologna é nali, diventa arte che qualifica
esposto un corpus di straordinari chi la pratica.

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DAL MEDIOEVO AL MODERNISMO
Museo Franz Mayer, Città del Messico
Fino al 1° marzo 2023

L
a collezione del Franz Mayer è una delle più va-
ste della città (si stima che siano più di 800 i di-
pinti europei, della Nuova Spagna e messicani).
Tra tante opere, può capitare che molte passino per
semplici mobili o per un altro ornamento alle pareti. Per
questo motivo, e per salvare molti di questi dipinti, il
Franz Mayer ha appena aperto una nuova sala dedica-
ta alla pittura e all'incisione, inaugurando la mostra Dal
Medioevo al Modernismo. Volete maggiori dettagli su que-
sta nuova e interessante esposizione?
Dal Medioevo al Modernismo comprende non meno di
36 dipinti e 17 stampe della collezione Franz Mayer. In
questa mostra potrete ammirare opere di artisti come Al-
brecht Dürer, Rembrandt van Rijn, Juan Correa, José
de Ribera "lo Spagnoletto", Diego Rivera e Joaquín So-
rolla, tra i tanti. Non si tratta affatto di una collezione in-
significante e ora avremo la fortuna di poterla vedere.
La mostra è costruita in ordine cronologico. All'inizio si
trova un dipinto di Sant'Ippolito che benedice la sua fa-
miglia al ritorno dal funerale di San Lorenzo, opera di
Luis Borrassá, che si pensa sia stato dipinto tra il 1419 e
il 1424 e che è il dipinto più antico della collezione. Si at-
traversano varie epoche e stili fino ad arrivare al Paseo no, ma le incisioni potranno rimanere qui solo per 6 me-
de los melancólicos di Diego Rivera (Passeggiata dei ma- si, poiché non possono rimanere al buio per troppo tem-
linconici). L'obiettivo di questo ordine curatoriale è quel- po in posizione orizzontale per la loro conservazione.
lo di farvi vedere come i dipinti si evolvono nel corso de- Avete quindi ancora tempo per andare a vederla, ma
gli anni in diversi stili. non lasciatevela scappare, perché siamo senza dubbio di
I dipinti rimarranno in questa stanza per almeno un an- fronte a una grande mostra nella capitale messicana.

IL RIJKSMUSEUM DEDICHERÁ UNA GRANDE


RETROSPETTIVA A VERMEER NEL 2023

I
l Rijksmuseum di Amsterdam ha annunciato che La mostra includerà una delle opere più famose di
nella primavera del 2023 ospiterà la "più grande Vermeer, "La ragazza con la perla", nota anche co-
mostra della storia" dedicata al maestro olandese me "l'altra Monna Lisa", di proprietà del Maurit-
del XVII secolo Johannes Vermeer, che includerà shuis.
prestiti da tutto il mondo e sarà organizzata in colla- Saranno esposti anche "Il geografo" (1668-1669), di
borazione con il Mauritshuis dell'Aia. proprietà dello Städel Museum di Francoforte sul
La Galleria Nazionale dei Paesi Bassi sta già prepa- Meno; "Una signora scrive una lettera con la sua ca-
rando la mostra retrospettiva e i due musei dediche- meriera" (1670-1671), proveniente dalla National
ranno i prossimi mesi ad approfondire l'arte di Ver- Gallery of Ireland di Dublino, e "Donna che tiene
meer, le sue scelte artistiche e le motivazioni delle sue una bilancia" (1664), di proprietà della National Gal-
composizioni, nonché il processo creativo dei suoi di- lery of Art di Washington.
pinti. L'opera "Una ragazza che legge una lettera a una fi-
Un team di curatori, restauratori e scienziati esami- nestra aperta" (1657-1659), proveniente dalla Galle-
nerà a fondo i sette dipinti di Vermeer presenti nei ria dei Dipinti Antichi di Dresda in Germania, sarà
musei olandesi, ma coinvolgerà anche opere dell'arti- esposta per la prima volta nei Paesi Bassi.
sta presenti in altre collezioni. L'apertura della mostra è prevista tra il 10 febbraio e

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il 4 giugno 2023 in una delle sale del Rijksmuseum,
che possiede quattro importanti opere di Vermeer,
tra cui "La lattaia" (1658-1660) e "Il vicolo" (1657-
1658).
“Vermeer è uno dei pittori più famosi dei Paesi Bassi, insieme
a Rembrandt, Van Gogh e Mondrian. Non avremmo mai cre-
duto che così tanti musei sarebbero stati disposti a prestare le sue
opere”, ha dichiarato Taco Dibbits, direttore del Rijk-
smuseum.
Ha aggiunto che con questa mostra possono “presen-
tare la pittura di Vermeer al più alto livello e i risultati delle ul-
time ricerche a una nuova generazione”.
Nel frattempo, la direttrice della Mauritshuis, Marti-
ne Gosselink, ha considerato la giovane donna con la
perla "la ragazza olandese più famosa del mondo" e
ha sottolineato che la galleria “sentirà molto la sua man-
canza, ma una mostra di Vermeer senza di lei non sarebbe sem-
plicemente una mostra di Vermeer”.
L'opera del maestro barocco si sviluppò nella città
olandese di Delft ed è notevole per le sue scene d'in-
terni tranquille e introverse.
Un altro dei suoi tratti distintivi è l'uso senza prece-
denti di una luce brillante e colorata, anche se l'arti-
sta ha lasciato un'opera notevolmente ridotta rispetto
a pittori come Rembrandt, dato che la sua eredità si
conta in 35 dipinti che raramente vengono prestati.
Il Museo Prinsenhof di Delft dedicherà inoltre, nel-
la primavera del 2023, la prima mostra che ap-
profondisce il contesto storico e culturale in cui Ver-
meer dipinse.

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