Ferrara, Duomo,
facciata iniziata nel
1135
Un mostro divora un bambino nella chiesa di Saint-Pierre (Chauvigny. Francia), XII secol
LORENZO GHIBERTI
NANNI DI BANCO
DONATELLO
Il richiamo al mondo antico
1391-97
Polykleitos
Doryphoros
Napoli, Museo Archeologico
Illustra il salmo
150 e ogni
riquadro ne
rappresenta un
verso
Donatello, cantoria per S. Maria del Fiore. Firenze, Museo
dell’opera del Duomo 1433-40
Donatello, cantoria per S. Maria del Fiore. Firenze, Museo
dell’opera del Duomo 1433-40. Uso del rilievo continuo.
Richiamo all’arte medievale per via del mosaico e ai sarcofagi
romani
L.Ghiberti
Porta del Paradiso.
Commissionata
dall’Arte di Calimala
nel 1425.
I rilievi furono fusi nel
1436.
«mirabile in
composizione e
varietà, prompto et
con grande vivacità o
nell’ordine o nel
situare delle figure, le
quali tutte appaiono in
moto» C. Landino
Secondo L. Battista Alberti (
Della Pittura, 1435) l’artista
dovrebbe usare una figura
stante sul piano frontale
come modulo numerico su
cui organizzare tutti i
rapporti all’interno della
composizione. La figura sarà
6 volte l’altezza della sua
testa e così la distanza tra i
motivi geometrici del
pavimento sono 2 volte
l’altezza della testa.
Donatello
, Festino
di Erode.
Siena
Battistero
1423.
dettaglio
Donatello, Miracolo del neonato. Padova, basilica del
Santo. 1450 ca.
Firenze, San
Lorenzo.
Donatello, Pulpito
della Passione
LA STATUA CON FUNZIONE
ETICA ED ESTETICA
• A partire dal ‘400 la statua assolve a una nuova funzione etica
ed estetica al contempo.
• Si inizia a fruire di una statua a tutto tondo, libera
dall’architettura. La statua si libera dalla griglia architettonica.
• La scultura, così come avveniva nell’antica Grecia e a Roma,
ha lo scopo di preservare la memoria, celebrare una
personalità, comunicare al pubblico valori morali nei quali
potersi identificare.
• La piazza o comunque gli spazi pubblici, diventano il luogo
ideale dove esporre le sculture per i loro pregi decorativi e
commemorativi
Porta della
Mandorla
Nanni di Banco, Isaia.
Firenze, Cattedrale, 1408
Donatello, David.
Firenze, Museo
Nazionale del Bargello
1408-09
Firenze, Or San Michele. La Signoria di Firenze ordina nel 1406
a ogni arte di occuparsi della decorazione scultorea delle nicchie
dell’edificio gotico
Donatello, San Marco.
Firenze, Museo di Or San Michele
1411-13
Arte dei linaiuoli
la nicchia fu decorata nel 1411da
Giovanni e Albizzo di Pietro e
pagata 200 fiorini.
Donatello fu pagato 100 fiorini
Arte dei
maestri di
pietra e
legname
Nanni di Banco, I Santi
quattro Coronati
(Castorio, Simproniano,
Claudio, Nicostato), c.
1414-16.
Firenze, Museo di Or San
Michele
Nanni di Banco, I Santi quattro Coronati, c. 1414-16 predella
(copia)
Arte dei Corazzai
Donatello, San Giorgio.
Firenze Museo naz. del Bargello, c.
1410-15
A. Mantegna. Altare di S.
Zeno. Verona, san Zeno
1456-59
IL GRUPPO SCULTOREO
DUE FIGURE INTERAGISCONO NELLO SPAZIO CREANDO UNA
STORIA, UN RACCONTO DAL QUALE SI POSSONO
ESTRAPOLARE
Donatello, Giuditta e
Oloferne. Firenze, Palazzo
Vecchio 1457-64 ca., già
nel giardino mediceo del
palazzo di via Larga (forse
per una fontana)
Andrea del Verrocchio,
Incredulità di San
Tommaso.
1465-83.
Firenze, Museo di Or San
Michele
Andrea del Verrocchio,
Incredulità di San Tommaso.
Copia nella nicchia originale.
Antonio Rossellino,
Ritratto di Giovanni
Chellini. Londra V&AM
1456
Mino da Fiesole,
Niccolò di Lionardo
Strozzi. Berlino
Staatliche Museen 1454
Andrea del Verrocchio,
Dama dal mazzolino.
Firenze, Museo naz. del
Bargello 1475
VIRTUOSISMO E
INNOVAZIONI TECNICHE
Fusione a cera persa
Il metodo diretto prevedeva la realizzazione di un modello in cera, successivamente ricoperto con
dell’argilla, per poter creare uno stampo. Veniva dunque scaldato e la cera fuoriusciva attraverso gli
sfiatatoi, dei tubicini realizzati nell’argilla, nei quali veniva successivamente colato il bronzo fuso. Si
eliminava dunque lo stampo, ottenendo una scultura del tutto identica al modello in cera iniziale.
Il metodo indiretto era molto simile, ma il modello di partenza era in argilla, sopra il quale veniva rifinito
quello in cera, dalle dimensioni e proporzioni identiche a quelle che si volevano ottenere nell’opera finita.
La forma così ottenuta veniva ricoperta di creta, anch’essa dotata di sfiatatoi attraverso i quali la cera
scaldata veniva fatta defluire e sostituita dal metallo fuso.
Esiste in realtà un terzo procedimento, la fusione a terra, diffusasi soprattutto per la potenziale capacità di
riproduzione illimitata partendo dal modello di riferimento e la minore riduzione delle misure dal modello
originario, rispetto alle precedenti tecniche. La fusione a terra portava però alla realizzazione di un prodotto
generalmente di qualità inferiore e solitamente di piccole dimensioni o comunque di opere che possano
essere estratte in un sol pezzo e che dunque non presentino sottosquadri eccessivi. Per tale motivo questo
procedimento era impiegato soprattutto per bassorilievi, medaglie o placchette. Prevedeva infatti l’impiego
di staffe, delle sorta di scatole prive di fondo, che potevano essere impilate le une sopra le altre in base alle
dimensioni dell’oggetto da realizzare. Venivano dunque realizzati degli stampi partendo da modelli che
venivano pressati sulla terra refrattaria, lasciando così il proprio calco. In questo stampo veniva quindi
colato il bronzo per ottenere l’opera finita, che veniva rifinita solamente nella parte a vista, mentre quella
posteriore veniva lasciata grezza.
Lorenzo Ghiberti, S. Giovanni
Battista per la nicchia dell’ Arte di
Calimala o della Lana 1412-1417
Principi prospettici:
1. tutte le ortogonali o linee di profondità si incontrano nel
«punto di vista»= perpedicolare che cade dall’occhio sul piano
di proiezione.