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ROMA
GUIDA D’ITALIA
ROMA
Roberto Ruozi
Presidente del Touring Club Italiano
INDICE GENERALE
ROMA
Per la realizzazione della guida:
Coordinamento editoriale e redazione:
Mirabilianetwork / Paola Colombini, Eduardo Grottanelli de’ Santi
Consulenza generale: Gianni Bagioli, Anna Ferrari-Bravo
Revisione grafica e impaginazione:
Mirabilianetwork / Tatiana Missaglia, Fabio Palumbo
Hanno contribuito alla realizzazione della guida:
Uomini e Terre srl - Carlo Unnia (stesura dei testi della Galleria
Doria Pamphilj, del Museo Nazionale Romano - Palazzo Altemps,
dell’Antiquarium del Palatino, del Museo del Folklore e dei Poeti
romaneschi, del Museo e Galleria Borghese, dei Musei Capitolini - ex
centrale elettrica Montemartini), con la collaborazione di Monica
Nastrucci (compilazione dell’Indice dei nomi).
Abbreviazioni
ab. abitanti
a.C. avanti Cristo
c. circa
d. destro, destra
d.C. dopo Cristo
E est
ecc. eccetera
F. fiume
km chilometri
L. lago
m metri
m. morto
M. monte
N nord
N. numero
O ovest
pag. pagina
S sud
S. santo, santa
SS. santissimo,-a
Ss. santi, sante
sec. secolo
sin. sinistro, sinistra
t. telefono
T. torrente
v. vedi
V. valle
«Roma non basta una vita.» Questo celebre titolo di Silvio Negro
ha fatto epoca, perché esprime un concetto profondo e una realtà
diffusa. Non per nulla tanti romani, anche di famiglia romana, non
conoscono bene la loro città. Anche chi ha studiato professionalmente
Roma per decenni talvolta si orizzonta soprattutto per aver ascoltato
gli insegnamenti della nonna, che a fine Ottocento aveva vissuto il
trapasso dalla Roma papalina a quella piemontese e che a sua volta
aveva ascoltato i racconti della sua nonna, arrivata a Roma dalla
provincia sotto il sovrano-pontefice Pio IX.
All’inizio di una visita, breve o lunga che sia (purché non si tratti
di quella dei turisti giapponesi, che in 24-48 ore debbono vedere tutto
quello che hanno già visto in cdrom), è necessaria qualche riflessione
preliminare. Nel panorama della storia mondiale della città Roma
costituisce un unicum, un caso a sé stante, con i suoi 34 secoli
d’ininterrotta storia urbana. Durante questo periodo non è esistita una
sola città, bensì si sono susseguite tre distinte città (quella antica,
quella cristiana e dei papi, la terza Roma capitale italiana). Queste
sono state del tutto diverse tra loro, anche se il preesistente ha
sempre condizionato il nuovo, ovvero la città morta ha sempre
abbracciato quella viva. In questo senso il turista motivato può
progettare più visite differenziate, per vedere le singole opere d’arte
nel contesto spazio-temporale delle tre diverse Roma. Già nel 1786 un
turista geniale, Johann Wolfgang Goethe, aveva compreso che
bisognava «discernere come Roma sia succeduta a Roma, e non
soltanto la nuova sopra l’antica, ma le varie epoche della nuova e
dell’antica l’una sull’altra» («Viaggio in Italia»). E sempre ricordando
che, dai tempi di Costantino fino al primo Novecento, è stata la città
del riuso, del restauro, del rifacimento in stile o della vera e propria
falsificazione «more antiquorum».
I PONTEFICI
ROMA ANTICA
LE NOVITÀ EDILIZIE, oltre agli archi trionfali (di Stertinio nel 196 e
di Scipione Africano nel 190, sul Campidoglio), sono rappresentate dai
quadriportici, o vere e proprie piazze porticate (di Ottavio, 168; di
Metello, 146), costruiti nella zona del Circo Flaminio attorno a templi
monumentali, e dalle basiliche («Porcia», «Fulvia» poi «Aemilia»,
«Sempronia» e «Opimia») erette una dopo l’altra tra il 184 e il 121
a.C., fra il Comizio e il Foro, nello schema dell’aula rettangolare
allungata, colonnata all’interno e porticata all’esterno sul lato lungo di
facciata.
Sullo scorcio del secolo nasce infine, al posto delle tradizionali
tombe gentilizie e ancora una volta ispirato a modelli ellenistici, il tipo
di sepolcro individuale (come quello di Galba nella zona
dell’«Emporium»), a blocco parallelepipedo con eventuale
coronamento superiore. A determinarne la nascita sono le forti
tendenze individualistiche della lotta politica che favoriranno anche il
diffondersi del ritratto «realistico», dalla marcata accentuazione dei
tratti fisionomici (magari con la testa posta su un corpo ispirato a tipi
della statuaria classica), caratteristico dell’ultima fase della Repubblica
quando, d’altro canto, s’affermeranno anche correnti artistiche di
gusto classicistico che s’andranno a sovrapporre al fondo culturale
ancora dominato dalle espressioni dell’arte etrusco-italica.
ROMA PALEOCRISTIANA
Grande rilievo acquistano del resto, già all’inizio del Duecento, gli
interventi strategici di Innocenzo III, il primo costruttore dello Stato
ecclesiastico moderno. Le torri dei Conti e delle Milizie, strutture
militari imponenti e complesse a dominio dell’area strategica tra il Foro
e il Quirinale, si rapportano alla città nel suo insieme più che a
esigenze difensive locali, divenendone una fondamentale componente
simbolica.
L’INSEDIAMENTO DEL COMUNE SUL CAMPIDOGLIO attesta, con
l’affaccio verso il Tevere, l’abbandono di quella che diventerà in
seguito l’area archeologica e l’integrazione con i nuovi insediamenti
dell’ansa del fiume. Qui si insediano gli ordini mendicanti, lungo una
linea, tra Campidoglio e Tor di Nona, neutrale rispetto alle due aree di
influenza dominate dalle due principali famiglie romane, gli Orsini e i
Colonna, e da quelle minori che le fiancheggiano. I primi, a lungo
filopapali, occupano i capisaldi lungo il Tevere, a valle di Castel S.
Angelo, mentre i secondi, filoimperiali, controllano l’area settentrionale
e orientale, tra il mausoleo di Augusto e il Laterano. Questa
bipartizione, che si prolunga nel contado, avrà un notevole peso nelle
vicende urbanistiche romane fino all’inizio del XVI secolo, ostacolando
lo sviluppo dell’area centrale al confine tra le due fazioni.
LA CITTÀ TRECENTESCA
DA GIULIO II A LEONE X
L’OPERA DI SISTO V
Ogni aspetto della politica sistina può essere visto come la tessera
di un mosaico complessivamente unitario e teso a un unico fine: il
rafforzamento e il risanamento dello Stato ecclesiastico e delle sue
istituzioni (tra le quali primeggia la capitale) non attraverso la forza
delle armi ma attraverso la diplomazia, la dura repressione degli
interessi privati, lo sviluppo del commercio e delle arti, in vista,
beninteso, del trionfo della fede cristiana. La modernità dell’azione di
Sisto V consiste in una integrazione tra componenti diverse e in una
superiore capacità organizzativa, sempre tesa a concludere (più che a
iniziare) memorabili imprese: è rimasta proverbiale la febbrile
conclusione della cupola di S. Pietro grazie a un cantiere aperto giorno
e notte.
ROMA CONTEMPORANEA
Nel 1945 il comune di Roma contava un milione e mezzo di
abitanti. Oggi, al principio del XXI secolo, la popolazione presente è
aumentata di circa un milione di individui, anche se, a partire dalla
seconda metà degli anni settanta, ha smesso ormai di aumentare.
Se due milioni e mezzo è la quantità che, ormai da più di un
ventennio, caratterizza il territorio comunale, che con 150000 ettari
circa (la dimensione dell’intera provincia di Milano) è il più grande
d’Italia, ben più vasta e popolata è però l’area romana. Qui una
popolazione complessiva di quasi 4 milioni si è organizzata su un
territorio che, pur difficile da delimitare con precisione, comprende un
numero rilevante di altri comuni e di nuovi insediamenti, spesso assai
diversi fra loro ma tutti fortemente tributari dell’area centrale. Tale
processo, di cui l’andamento demografico costituisce solo un
indicatore, ha caratteristiche strutturali, politiche e spaziali proprie,
che derivano da cause sia locali sia esterne, regionali e nazionali.
L’egemonia che la città esercita sul territorio non si è trasformata,
come hanno sempre sperato e previsto politici e pianificatori, in una
ristrutturazione dell’area regionale ove i diversi centri assumessero
una propria autonoma capacità di sviluppo; al contrario, la crescita dei
centri minori non è che il risultato della domanda di alloggi, servizi e
aree produttive che viene dalla capitale.
L’AREA DI ROMA si è ormai consolidata secondo alcune direttrici
chiaramente individuabili: verso sud, nella fascia litoranea e nei
Castelli, con insediamenti di tipo industriale e residenziale; nella valle
del Tevere, caratterizzata da nuove e rilevanti addizioni industriali e
residenziali; verso nord, lungo la litoranea per Civitavecchia e intorno
al lago di Bracciano, dove l’insediamento è stato soprattutto
residenziale. Si tratta di percorsi che hanno peraltro origine all’interno
dello stesso territorio comunale: la direttrice mare, tra la foce del
Tevere e la città, quella dei Castelli, la Salaria e quella di Bracciano. È
dunque la città o, se si preferisce, la metropoli romana che si è distesa
ben al di là dei confini amministrativi del comune.
Qui si sono rovesciate le tensioni e i problemi che la città ha
dovuto affrontare nel corso della sua trasformazione. Mentre Roma si
ampliava verso l’esterno, in forma compatta intorno all’area centrale
prima e lungo le vie consolari poi, i comuni contermini si espandevano
in direzione della città, fino alla saldatura. Il risultato, in assenza di
qualsiasi politica di organizzazione territoriale, è stato una specie di
processo di periferizzazione dell’intera area, che confermava, a scala
regionale, la medesima struttura squilibrata che caratterizzava il
comune.
Ma se la città sembra essersi stabilizzata, in termini di
popolazione, da più di 20 anni, è aumentata invece in modo
considerevole la superficie urbanizzata (che è triplicata, secondo
alcune stime, rispetto al 1950), così come è enormemente cresciuto il
volume delle costruzioni. Le cause sono quelle ben note, comuni alle
maggiori aree urbane europee, mentre altre sono legate alla
particolare condizione di Roma: l’aumento delle famiglie dovuto alla
diminuzione del numero dei componenti, la domanda di nuovi spazi
per attività commerciali e amministrative (che spesso si traduce nella
trasformazione d’uso di edifici residenziali), la drastica riduzione
dell’offerta di alloggi in affitto, il continuo aumento del valore delle
aree centrali e la conseguente espulsione delle attività produttive,
artigianali e industriali. Si è andato così instaurando un flusso
migratorio dal centro verso la periferia che dalla città si è ripercosso
sul territorio.
A chi la guarda dall’alto, la capitale appare come un’ameba,
protesa lungo le vie consolari, che si allarga in corrispondenza dei
vecchi nuclei della corona e delle loro espansioni. Tale conformazione
è origine ed effetto di molti problemi. Questi non sono dunque più
quelli della città, ancora compatta e chiaramente identificabile nelle
sue dimensioni, uscita dal ventennio fascista, che solo per Roma
aveva sostenuto una politica di forte e controllata urbanizzazione.
L’espansione del dopoguerra è invece il risultato sia del processo di
ristrutturazione economica e geografica che attraversa tutta l’Italia,
sia dell’atteggiamento dell’amministrazione comunale sugli aspetti
urbanistici della trasformazione.
IL FENOMENO DELL’ABUSIVISMO
La combinazione di recessione edilizia e politiche di piano porta
alla ribalta, negli anni sessanta, la questione, fino allora rimossa,
dell’abusivismo. Di edilizia costruita fuori dei limiti della città prima, e
fuori delle zone previste dai piani regolatori poi, la storia di Roma
capitale ne ha sempre avuta. È stato anzi più volte affermato che gli
stessi piani sono spesso dei documenti che provvedono in primo luogo
a incorporare o a legalizzare insediamenti costruiti senza i permessi di
legge: è stato così per il quartiere Prati, avviato prima che il piano del
1883 lo prendesse in considerazione, ed è stato così per l’EUR, frutto
di una legge speciale che veniva di fatto a ribaltare la logica del piano
del 1931.
Ma l’abusivismo, che dal 1960 in poi costituirà il tema privilegiato
di discussione dell’urbanistica romana (così come prima lo era stata la
speculazione fondiaria), ha origini e caratteristiche del tutto diverse,
benché altrettanto lontane. Abusivi, e cioè illegali, sono naturalmente
quegli alloggi provvisori – baracche, grotte, tuguri – nei quali da
sempre si insediano alcune frange di popolazione con redditi bassi e
discontinui. Vi abitavano dopo il 1870 gli edili impiegati nella
costruzione della capitale; vi abitano dal 1945 masse crescenti di
immigrati, disoccupati, abitanti presenti ma non registrati come
residenti nel comune di Roma. Fino agli anni sessanta abusivismo ed
emarginazione si accompagnano: alcuni di questi insediamenti, i
borghetti, sono dentro la città, sulle pendici dei rilievi, sotto gli archi
degli acquedotti o addossati alle antiche mura, nei terreni vuoti della
prima periferia; altri, le borgate, sono sparsi nella campagna, spesso
cresciuti intorno a nuclei preesistenti di varia origine.
Quando il fascismo diede il via alla demolizione dei tessuti urbani
che insistevano sulle aree monumentali dell’antica Roma, molte
migliaia di abitanti furono espulse. Per loro, e per coloro che venivano
sfrattati dallo sblocco dei fitti, dopo qualche costoso tentativo di
insediarli all’interno della città furono realizzate le borgate, in aree
normalmente lontane (anche visivamente) dalla città, costruite –
soprattutto le prime – con materiali molto scadenti e abitazioni spesso
prive di servizi: Acìlia, S. Basilio, Prenestino, Gordiani e Pietralata, il
Trullo, Primavalle, Tor Marancia, Tufello, Valmelaina, Quarticciolo,
insediamenti sparsi in modo apparentemente casuale nell’Agro
romano, per lo più fuori delle aree di espansione previste dai piani
regolatori vigenti e dunque anch’essi in qualche modo abusivi o
illegali.
Negli anni cinquanta sorgono, in aree esterne e spesso molto
distanti dalla città costruita, i nuovi quartieri popolari – S. Basilio
(ampliamenti), Torre Spaccata, Magliana, Tor de’ Schiavi, Acìlia
(ampliamenti) – accanto alle antiche borgate d’anteguerra o in luoghi
del tutto nuovi. Sono iniziative quantitativamente di scarso rilievo, se
raffrontate al ritmo di crescita della città in quegli anni, ma ottengono
il risultato di portare le strade e i servizi primari in aree non ancora
urbanizzate. Parallelamente alle borgate ‘ufficiali’ sorgono quelle
‘spontanee’ – Tor Sapienza, La Rustica, Rebibbia, Ponte Mammolo,
Alessandrina, Finocchio – e quelle costruite lungo le strade che
attraversano l’agro – Cassia, Trionfale, Aurelia, Magliana
(ampliamenti) – dove si insediano di solito i nuovi immigrati e, in
generale, coloro che non possono affrontare il costo di una residenza
urbana a pieno titolo.
ROMA CONTEMPORANEA
Clicca su una sezione delle mappe di seguito per ingrandire:
sinistra, destra, sinistra e destra.
IL MEDIOEVO
Agli inizi del IV secolo la conversione di Costantino mise in moto il
processo di cristianizzazione di Roma. Con quell’avvenimento coincise,
sul piano artistico, l’inizio per la città dell’età medievale.
L’arco che all’imperatore fu dedicato dal Senato nel 315, nei rilievi
appositamente realizzati per l’occasione rispetto a quelli recuperati da
monumenti più antichi, riflette un radicale cambiamento di mentalità
nei confronti del classicismo delle età precedenti. Lo stesso passaggio
coinvolse l’architettura. L’edificio che Costantino decise di costruire,
già nell’inverno tra il 312 e il 313, come sede per il vescovo di Roma
(Basilica Lateranense) era caratterizzato, in quella sua primitiva
versione, da un impianto a cinque navate, ciascuna emergente
rispetto alla laterale e dotata di una possibilità propria di illuminazione.
Con l’ampia abside al termine della navata centrale e con i bassi bracci
del transetto debordanti solo rispetto alle navatelle laterali, esso
proponeva un tipo che in maniera molto vaga si ispirava alla basilica
laica, formulando una cristianizzazione delle forme in termini che
costituiranno la base sostanziale per tutta l’edilizia religiosa medievale.
Gli itinerari a tema che la città offre sono innumerevoli: come, per
esempio, quelli cronologici attraverso le varie fasi storico-urbanistiche
e artistiche. Essi si possono facilmente desumere, nelle tappe
fondamentali, dai saggi introduttivi e organizzare con l’aiuto di quelli
predisposti che, per i criteri sopra enunciati, seguono aree il più
possibile omogenee.
PER LA FASE CLASSICA, l’itinerario base sarà il 2.8 (dove si
concentrano il Campidoglio, il Foro Romano, il Palatino, il Circo
Massimo, i Fori Boario e Olitorio), da integrare con i Fori Imperiali e la
valle del Colosseo (1.2), con le mura Aureliane (capitolo 6) e, per
l’area extra-urbana, con la Via Prenestina (8.7), la Via Appia Antica
(8.11), gli scavi di Ostia Antica (8.14) e la necropoli di «Portus»
(8.16).
LE SPARSE TRACCE DELLA FASE MEDIEVALE, costituite quasi
esclusivamente da chiese e da brani di città che ne conservano più
l’atmosfera che l’aspetto, sono soprattutto localizzate nel rione Monti
(2.1), all’Aventino (3.1), sul Celio (3.2), nell’ansa di Trastevere (primo
percorso del 4.1).
LA FASE RINASCIMENTALE si coglie appieno nei tre percorsi
attraverso i rioni Regola, Ponte e Parione (2.5), che si completano con
i monumenti lungo corso Vittorio Emanuele II (1.1), i rioni
Sant’Eustachio (2.6), Sant’Angelo (2.9) e, sulla sponda opposta, via
della Lungara e il Gianicolo (secondo percorso del 4.1), il rione Borgo
(4.2), S. Pietro (5.1) e il Vaticano (5.2).
LA FASE BAROCCA trionfa soprattutto nel settore formato dai rioni
Trevi (2.2), Colonna (2.3) e Campo Marzio (2.4) e attraversato da via
del Corso (1.2), nonché, naturalmente, ancora in S. Pietro (5.1) e in
Vaticano (5.2).
LE FASI OTTOCENTESCA E NOVECENTESCA sono evidenziate soprattutto
nell’itinerario 1.1 lungo l’asse della città ‘umbertina’ formato da via
Nazionale e corso Vittorio Emanuele II, in quelli attraverso i rioni
Esquilino (3.3), Castro Pretorio, Sallustiano e Ludovisi (3.4), lungo il
viale di Trastevere e sul versante meridionale del Gianicolo (terzo
percorso del 4.1), nonché nel cap. 7, dedicato ai lungotevere e ai
ponti. La Roma contemporanea è poi l’oggetto principale di tutti gli
itinerari del capitolo 8 (a parte la Via Appia Antica), e segnatamente
degli itinerari 8.1 (rione Prati, quartiere della Vittoria, Foro Italico), 8.2
(Valle Giulia, i Parioli, il Villaggio olimpico), 8.13 (Garbatella ed EUR) e
8.14 (Lido di Ostia).
ROMA DALL’ALTO
ROMA SOTTERRANEA
GLI OBELISCHI
LE COLONNE
LE ‘STATUE PARLANTI’
IL MONDO A ROMA
IL GIUBILEO
*PIAZZA VENEZIA
VIA DEL PLEBISCITO, che ricalca l’antica via del Gesù, si diparte
dall’angolo nord-ovest di piazza Venezia correndo tra il prospetto
laterale del palazzo omonimo e alcuni edifici barocchi disposti in
successione sul lato d.: ai numeri 107-112 uno degli affacci di palazzo
Doria Pamphilj →; al N. 102 il palazzo Grazioli già Gottifredi,
rifacimento di Camillo Arcucci (1646-50) di quello di Giacomo Della
Porta, al quale Antonio Sarti aggiunse nel 1863-74 il corpo con
facciata su piazza Grazioli (sul cornicione, in angolo con via della
Gatta, è il felino marmoreo, proveniente dall’Iseo Campense, che le ha
dato il nome).
PIAZZA DEL GESÙ, che la via va a formare a sin., è situata a metà
del percorso dalla Minerva all’Aracoeli in corrispondenza dell’antica
piazza degli Altieri: la famiglia, che aveva qui sin dal ’300 le proprie
case, da metà ’500 concentrò la residenza nell’isolato tra la piazza e le
vie del Gesù, di S. Stefano del Cacco, degli Astalli e del Plebiscito,
costituendo il vasto complesso del palazzo Altieri (N. 49).
PALAZZO MANCINI poi Salviati e ora del Banco di Sicilia, che via del
Corso costeggia ai numeri 270-272, venne costruito su progetto di
Carlo Rainaldi (1662) per Filippo Giuliano Mazzarino Mancini, duca di
Nevers, e proseguito fino al 1690 c. da Sebastiano Cipriani; dal 1725
al 1803 fu sede dell’Accademia di Francia. La nobile facciata, versione
romana del contemporaneo barocco classicista di Luigi XIV, è tripartita
verticalmente da lesene e rivestita da un leggero bugnato: presenta
finestre a timpano al primo piano, architravate al secondo, due
mezzanini (il secondo inserito tra le mensole del fastoso cornicione
con putti) e portale balconato con quattro colonne tuscaniche;
notevole l’atrio passante, deformato dalla trasformazione del cortile in
salone della banca.
Poco oltre si sbocca in piazza Venezia →.
Iniziata nel 1507 dalla confraternita dei Fornari su una più antica
chiesa e subito interrotta, la costruzione – forse su progetto di
Bramante – fu ripresa nel 1522 e consacrata nel 1534 (era realizzata
la parte basamentale al rustico, includente la pianta centrale
ottagona; il prospetto fu ultimato nel 1550-52), mentre in una
seconda fase, sotto la direzione di Jacopo Del Duca (1573-76), furono
completati i fianchi, venne costruito il complesso sistema cupolato e il
campanile e compiuto all’interno l’ordine gigante fino alla cornice (la
decorazione fu eseguita nel secolo successivo). Un restauro sia statico
sia decorativo fu condotto nel 1867-73 da Luca Carimini, che ricostruì
anche la sagrestia e aggiunse la retrostante Canonica (1871).
LA VICINA CHIESA DEL SS. NOME DI MARIA fu eretta dal 1736, sul
luogo della quattrocentesca S. Bernardo, su progetto di Antoine
Dérizet; gli subentrò nel 1743 Mauro Fontana, che assieme ad
Agostino Masucci curò la decorazione interna chiudendo nel 1751, per
motivi statici causati dalla cupola, i due ingressi laterali. Il rivestimento
a finto marmo dell’interno risale al 1858, quando Luigi Gabet effettuò
radicali restauri alla cupola e ai piloni. L’architettura è un’intenzionale
trascrizione in chiave tardo-barocca – anche nelle esagerate
proporzioni della cupola – dello schema della prossima S. Maria di
Loreto, con un più immediato rapporto tra corpo e copertura: sulla
parte basamentale ottagona, definita da paraste composite e
semicolonne accoppiate sorreggenti timpani curvi spezzati in
corrispondenza dei tre ingressi originari, s’imposta la cupola, con
paraste accoppiate nel tamburo in cui si aprono i finestroni centinati;
sulla balaustra dell’ordine inferiore, statue di evangelisti e profeti.
I RILIEVI. FRONTE NORD (verso il Colosseo; pianta I). *1, *4, *5, *8:
Daci prigionieri; *2: Trionfo dell’imperatore Marco Aurelio nel ritorno a
Roma (174); *3: L’imperatore, nel ritornare a Roma, è salutato dalla
Via Flaminia personificata; *6: L’imperatore distribuisce pane e denaro
al popolo; *7: L’imperatore interroga un re germano prigioniero; *9:
Caccia al cinghiale; *10: Sacrificio ad Apollo; 11: Costantino parla al
popolo; 12, 13, 21, 22: Fiumi; 14, 15, 23, 24: Vittorie con legionari
romani e prigionieri barbari; 16, 17: Vittorie; *18: Caccia al leone;
*19: Sacrificio a Ercole; 20: Costantino distribuisce le tessere; 25:
«Imperatori Caesari Flavio Constantino Maximo pio felici augusto
Senatus Populusque Romanus quod instinctu divinitatis mentis
magnitudine cum exercitu suo tam de tyranno quam de omni eius
factione uno tempore iustis rem publicam ultus est armis arcum
triumphis insignem dicavit» (All’imperatore Cesare Flavio Costantino
Massimo pio felice augusto il Senato e il Popolo romano dedicarono
questo arco insigne per trionfi perché, per stimolo della divinità e per
grandezza di mente, rivendicò col suo esercito, per mezzo di una
giusta guerra, lo stato sia dal tiranno sia, contemporaneamente, da
ogni fazione). FIANCO EST (verso il Celio; pianta II). *1: Combattimento
contro i Daci; 2: Il Sole; 3: Trionfo di Costantino. FRONTE SUD (verso via
di S. Gregorio; pianta I). *1, *4, *5, *8: Daci prigionieri; *2, *3:
episodi di guerra di Marco Aurelio; *6: Allocuzione dell’imperatore
all’esercito; *7: Sacrificio; *9: Partenza per la caccia; *10: Sacrificio a
Silvano; 11: Costantino conquista Susa; 12, 13, 21, 22: Fiumi; 14, 15,
23, 24: Vittorie con legionari romani e Barbari prigionieri; 16, 17:
Vittorie; *18: Caccia all’orso; *19: Sacrificio a Diana; 20: La vittoria a
ponte Milvio; 25: iscrizione speculare a quella del fronte nord. FIANCO
OVEST (verso il Palatino; pianta II): *1: Combattimento contro i Daci;
2: La Luna; 3: Trionfo di Crispo figlio di Costantino; al di sotto,
iscrizione commemorativa del restauro di Clemente XII. FORNICE
MEDIANO (A). Lato O: *Combattimento contro i Daci; lato E: *Traiano
entra vittorioso da porta Capena.
I SS. QUIRICO E GIULITTA. Si scende per via Tor de’ Conti (alla
base del muraglione sono tre fornici del foro di Augusto – → – seguiti
dal portale e da due bifore della distrutta chiesa dell’Annunziata),
lasciando a sin. via Baccina (dopo il N. 35, mercato coperto in stile
littorio del 1934) e raggiungendo la chiesa, testimoniata già nel sec.
VII. La facciata con lievi spartiture in stucco (Filippo Raguzzini, c.
1733) accoglie un portale rinascimentale, attribuito a Baccio Pontelli, e
un’iscrizione risalenti al restauro di Sisto IV (1475) e qui spostati nel
1584 quando fu invertito l’orientamento del luogo di culto. Nelle
strutture dell’ex convento (Gabriele Valvassori, 1750-53), oggi hotel
Forum, è inglobato il piccolo campanile romanico.
L’INTERNO, a navata unica con arcate laterali, fu coperto attorno
al 1730 da una volta a botte (nella tribuna, affreschi di Pietro
Gagliardi) che celò gli archi acuti trasversali di una sopraelevazione del
’300. Alla chiesa è annesso il Museo del Presepio (t. 066796146;
www.presepio.it), con circa 3000 figurine provenienti da ogni parte del
mondo.
L’EX VILLA SFORZA. Dal lato sin. dello slargo si stacca via dei
Quattro Cantoni, dove al N. 50, oltre un recinto settecentesco
rimaneggiato a fine ’800, è l’ex residenza, costruita nella prima metà
del sec. XVII ispirandosi a prototipi palladiani nella pianta con salone
centrale (le ali laterali risalgono ai primi del ’700); la facciata,
preceduta da una doppia scalinata, presenta belle cornici barocche ed
è sormontata da un belvedere in corrispondenza del salone centrale.
Il rione, il cui nome deriva dal trivio presso piazza dei Crociferi,
accolse nel Medioevo la massima concentrazione di abitazioni attorno
alle piazze di Trevi, dove restava attiva l’Acqua Vergine, e dei Ss.
Apostoli; la sommità del Quirinale, denominato Monte Cavallo dai
colossali Dioscuri e sulle cui pendici era stato costruito al tempo di
Caracalla il tempio di Serapide, rimase scarsamente abitata,
conservando un aspetto suburbano fino a metà Cinquecento, quando
agli insediamenti difensivi medievali si sostituirono casini e ville (villa
Carafa d’Este, nucleo del palazzo del Quirinale), nonché edifici di
carattere religioso oggi in gran parte scomparsi. Con Pio IV s’iniziò
una parziale rivitalizzazione della zona con il livellamento e
l’ampliamento dei percorsi classici dell’«Alta Semita» e del «vicus
Portae Collinae», che presero il nome di strada Pia (le attuali vie del
Quirinale e XX Settembre), ma fu soprattutto sotto Sisto V, con
l’apertura nel 1585 della strada Felice (il rettifilo che ancora oggi
collega Trinità dei Monti a S. Croce in Gerusalemme) e con la
costruzione del condotto dell’Acqua Felice (1585-89), che cominciò la
vera urbanizzazione. Nel Seicento si restaurarono antiche chiese (S.
Susanna, sorta nel Medioevo come «titulus Gai») e se ne costruirono
di nuove (S. Paolo poi S. Maria della Vittoria, S. Nicola da Tolentino, S.
Basilio), mentre attorno a piazza dei Ss. Apostoli importanti palazzi
(Odescalchi, Colonna, Grimaldi, Muti Papazzurri) sorsero a fianco di
abitazioni di borghesi e artigiani formando un fitto tessuto urbano; il
complesso del Quirinale, sede papale alternativa al Vaticano, divenne
il fulcro della zona, che dal XVIII secolo ebbe assetto definitivo con la
costruzione degli edifici connessi alla residenza e al governo pontificio
(scuderie, palazzo della Consulta, palazzo della Famiglia Pontificia,
Manica Lunga, palazzina del Segretario della Cifra).
Sostanziali cambiamenti si verificarono dopo il 1870 nella parte
alta del rione per adeguarla alle funzioni di Roma capitale: la
costruzione degli edifici dei ministeri mutò completamente l’aspetto
della strada Pia, asse di collegamento tra il Quirinale – divenuto
residenza del re – e la stazione ferroviaria, mentre la sistemazione di
via della Dataria (1866) e il livellamento di via XXIV Maggio (1877)
crearono i collegamenti fra il centro storico e i nuovi quartieri a nord-
est; l’apertura delle vie del Tritone (1885-1925), Barberini (1926-32),
Bissolati (1933) e del traforo Umberto I (1902-1903) hanno
accentuato la trasformazione del rione, che ha mantenuto le
caratteristiche più suggestive intorno al polo di fontana di Trevi e che
ha nella visita (pianta →) di importanti complessi museali (le Gallerie
Colonna, dell’Accademia di S. Luca e nazionale d’Arte antica) e di due
splendidi esempi di architettura sacra seicentesca (S. Carlo alle
Quattro Fontane e S. Andrea al Quirinale) i momenti di maggiore
interesse.
PALAZZO COLONNA, sul lato NE (N. 53) di piazza dei Ss. Apostoli
(aperta su via Battisti: →), fu eretto da Martino V sul luogo di un
castello dei conti Tuscolani anteriore al Mille e in parte ricostruito nel
1730 da Nicola Michetti, che aggiunse sul lato prospiciente la piazza
un’originalissima quinta composta da una fascia bassa con botteghe,
due portali e due eleganti padiglioni cubici con loggia a finestroni; il
prospetto su via IV Novembre fu eretto ripetendo le forme
settecentesche del fronte sulla piazza nel 1879. Nel padiglione in
angolo con la summenzionata via, ora sede del Museo delle Cere (t.
066796482), è l’ex CAFFEE-HAUS, che accoglie, al secondo piano, la
splendida sala a volta ottagonale affrescata (Favola di Amore e
Psiche) da Francesco Mancini.
Il palazzo vero e proprio, posto in un vastissimo cortile (la
PALAZZINA DEL CARDINALE GIULIANO DELLA ROVERE, eretta nel 1484 e
incorporata nel fabbricato settecentesco, forma il fianco N di un
secondo cortile), ospita la famosa *Galleria Colonna (ingresso dalla
retrostante via della Pilotta N. 17; t. 066784350), costituita nel 1654-
65 dal cardinale Girolamo e incrementata da Lorenzo Onofrio Colonna
e da Fabrizio Colonna; dopo la vendita forzosa di un discreto numero
di capolavori nel 1798, nel sec. XIX entrarono nella collezione dipinti di
maestri italiani del ’300 e ’400, mentre nel successivo l’accorta politica
di acquisizioni di Marcantonio Colonna ha riportato la raccolta
all’antico splendore.
SOTTO IL PORTICO, a d., aquila imperiale, rilievo romano del sec. II,
e, sotto, leone firmato da un Vassalletto (sec. XIII); a d. della porta d.
lapide del musicista Gerolamo Frescobaldi, a sin. pietra tombale con
ritratto di Giovanni Colonna (m. 1484), attribuita a Luigi Capponi; ai
lati del portale mediano, leoni stilofori romanici; a sin., *stele
funeraria di Giovanni Volpato di Antonio Canova (1807).
VIA DELLA DATARIA. Per una scalinata a sin. del palazzo del
Quirinale si può scendere a questo tracciato, il cui assetto definitivo
(Virginio Vespignani, 1866) risale a Pio IX, che ne promosse la
generale sistemazione assicurando una facile transitabilità verso i
nuovi quartieri a NE e intervenendo sugli edifici. Il palazzo sulla d.,
collegato alla residenza del presidente della Repubblica dal torrione
circolare, è quello della Famiglia Pontificia, detto della Panetteria, che
fu rinnovato sotto Clemente XIII (1764-65) con l’ala in angolo con
vicolo Scanderbeg. Al numero 21 è il lungo prospetto del palazzo di S.
Felice, eretto sotto Pio IX nel 1864 da Filippo Martinucci sul luogo del
convento dei Cappuccini (1580) poi annesso alla chiesa di S. Croce e
S. Bonaventura dei Lucchesi, che accoglie nel cortile quadrato interno
strutture della chiesa superiore di S. Nicola de Portiis → e nel
sotterraneo i resti del sepolcro dei Semproni, scoperto nel 1863: la
facciata in blocchi di travertino della tomba, che prospettava
sull’antico tracciato verso il Quirinale, è sormontata da un elegante
fregio a palmette con cornice a dentelli e ovuli (sopra la porta di
accesso alla cella, iscrizione dedicata a Sempronio, alla sorella e alla
madre). Seguono (numeri 94-95) il palazzo della Dataria Apostolica
oggi dell’ANSA, rinnovato da Andrea Busiri Vici (1860) che inglobò il
palazzo del cardinale Orazio Maffei sede dal 1615 della suddetta
istituzione papale, e (N. 22) il palazzo Testa Piccolomini (Filippo
Barigioni, 1718-19).
VERSO VIA SISTINA. Si sale, a sin. di S. Andrea delle Fratte, per via
di Capo le Case, così denominata perché posta fino ai primi del ’600 al
limite dell’abitato, incontrando via Due Macelli, dove (N. 9) è il palazzo
Chauvet (Giulio De Angelis, 1886), dall’originale soluzione dei negozi
svetrati e delle colonnine metalliche a piano terra. Proseguendo su via
di Capo le Case, si lascia a d. (numeri 2-5) il barocco palazzo Centini
poi Toni, detto Casa dei Pupazzi, dove ebbe lo studio Massimo
d’Azeglio; rinnovato nel 1722-42 per Felice Centini, presenta una
singolare facciata con finestre riccamente decorate e, al primo piano,
cariatidi e timpani mistilinei.
Intitolata a Francesco Crispi, la strada accoglie al N. 24 la
Galleria comunale d’Arte moderna e contemporanea, la cui
fondazione risale al 1883 e che è stata reinaugurata nel 1995 nel
seicentesco ex convento di S. Giuseppe; illustra attraverso 200 opere
c. momenti significativi dell’arte italiana dei sec. XIX-XX (t. 064742848;
www.comune.roma.it/galleriacomunale).
La sede di via Crispi ospita l’allestimento permanente delle opere
della collezione storica della Galleria, datate dall’Ottocento ai primi
decenni del Novecento. La collezione contemporanea, nella quale sono
rappresentate diverse generazioni di artisti (tra cui Turcato, Rotella,
Accardi, Dorazio, Attardi, Castellani, Mauri, Carrino, Tacchi, Lombardo,
Mambor, Fioroni, Lorenzetti, Cotani, Verna, Morales, Montessori,
Tirelli, Dessì, Asdrubali, Dompè, Zanazzo, D’Alonzo), già destinata a
esposizione permanente presso l’ex stabilimento della Birra Peroni,
dopo l’assegnazione di questo al Museo d’Arte contemporanea -
MACRO è in deposito in locali della fabbrica stessa.
*S. ELIGIO DEGLI OREFICI. Oltre il palazzo Varese poi degli Atti (N.
16), eretto nel 1495 ma ricostruito da Carlo Maderno nel 1617-18, via
di S. Eligio, che si stacca a sin., conduce a una casetta del sec. XV
(numeri 7-8) e a questa chiesa: fu disegnata da Raffaello sotto
l’influenza di Bramante ed edificata nel 1509-1775, mentre la facciata,
crollata nel 1601, venne rifatta da Flaminio Ponzio, completata da
Giovanni Bonazzini nel 1620 e restaurata nel 1955-62.
VIA DEI BANCHI VECCHI, che da largo Tassoni si diparte sul lato S
di corso Vittorio Emanuele II →, è parte della «via Peregrinorum» (per
l’inquadramento →) e così chiamata dagli uffici che i banchieri vi
avevano nel sec. XV; costeggiato a sin. un fianco del palazzo Sforza
Cesarini →, s’incontrano al N. 123 il cinquecentesco palazzo degli
Accetti poi Muti, Del Nero, Strozzi e Guerrieri, con piano terreno
bugnato e botteghe, e (N. 22) il palazzo cosiddetto dei Pupazzi (1538-
40), casa del milanese Giovan Pietro Crivelli: la stretta facciata, con
quattro finestre per piano (tre prima dell’estensione sulla d.), è
elegantemente decorata da stucchi, attribuiti a Giulio Mazzoni, in
ciascuno dei piani superiori a eccezione del quarto, ripartito da
semplici paraste.
Nell’edilizia quattro-cinquecentesca del tratto successivo spicca al
N. 14 l’incompiuto palazzo del Vescovo di Cervia, attribuito ad Antonio
da Sangallo il Giovane, con vigorosa bugnatura d’angolo, fascia
marcapiano a greca e finestre sormontate da timpano al primo piano.
Forse a fine sec. XII risale la vicina chiesa di S. Lucia del Gonfalone,
riedificata nel 1511 e nuovamente nel 1764 da Marco David in forme
tardo-barocche; nell’interno a navata unica coperta a volta e con tre
cappelle per lato, decorato da Francesco Azzurri nel 1859-66 (gli
affreschi sono di Cesare Mariani), all’altare maggiore Madonna del
Gonfalone, tavola cinquecentesca entro ricca cornice dorata, e alla 2ª
cappella sin. un Crocifisso ligneo del sec. XVI.
VIA DEL PELLEGRINO, che si diparte a sin. dal successivo largo
compreso tra i vicoli del Malpasso e della Moretta, è percorso antico
che venne sistemato da Sisto IV nel 1483 e ampliato nel 1497 da
Alessandro VI. Nella quinta continua di edifici spiccano (numeri 66-65)
due case del sec. XVI, con resti assai danneggiati di dipinti forse di
Daniele da Volterra, e poco oltre, in angolo con l’arco di S. Margherita,
un tabernacolo in stucco con Madonna e il Bambino, putti e
medaglione di S. Filippo Neri, opera di Francesco Moderati del 1716.
VIA DI MONSERRATO, lungo la quale dal largo si continua, è così
detta dal celebre santuario spagnolo e, lasciata a sin. la casa di Pietro
Paolo della Zecca (c. 1470) dalle piccole finestre centinate e dalla
loggia sommitale, conduce tra edifici sei-settecenteschi (il palazzo
Incoronati de Planca al N. 152 è del ’500) in piazza de’ Ricci. La chiude
a d. la facciata, su cui è ancora visibile l’affresco di Maturino da
Firenze e Polidoro da Caravaggio (c. 1525), di palazzo Ricci (prima
metà sec. XVI), attribuito senza fondamento a Nanni di Baccio Bigio
forse per confusione con l’omonimo palazzo poi Sacchetti e ampliato
nel 1634 con la facciata su via Giulia; restauri hanno rimesso in luce,
in un salone al primo piano, affreschi (Virtù) di fine sec. XVI. Contigua
al palazzo è la chiesa di S. Giovanni in Ayno, fondata nel XII ma
sconsacrata nel XX, con facciatina rinascimentale.
Via di Monserrato incontra (N. 34) palazzo Capponi poi Dall’Olio e
Antonelli (sec. XVI). Avanti a d. è la chiesa di S. Maria in
Monserrato, iniziata su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane
dal 1518, compiuta nel 1673-75 quale chiesa degli Aragonesi e dei
Catalani (ora è chiesa nazionale degli Spagnoli), e rimaneggiata da
Giuseppe e Pietro Camporese il Giovane (1820-21). La facciata è a
due ordini: l’inferiore (Francesco da Volterra, 1582-84), a lesene
corinzie, è assai movimentato, con nicchie nelle campate laterali e
portale settecentesco tra colonne, coronato dal gruppo della Madonna
e il Bambino che sega la roccia (allusione alla montagna del santuario
catalano di Montserrat); l’ordine superiore, a intonaco, fu sistemato da
Salvatore Rebecchini nel 1929-35.
CAMPO DE’ FIORI, al termine di via de’ Giubbonari, è uno dei centri
più importanti di Roma (vi si tenevano corse, palii ed esecuzioni
capitali) e, dal 1869, sede di un animato mercato; occupa la platea del
tempio di Venere Vincitrice annesso al teatro di Pompeo → e il suo
nome deriverebbe da Flora, amata da Pompeo, ma probabilmente
anche dal fatto che nel sec. XV la piazza venne abbandonata
trasformandosi in prato. Al centro si erge il monumento a Giordano
Bruno (Ettore Ferrari, 1887), qui bruciato come eretico il 17 febbraio
1600: la figura in bronzo del filosofo incappucciato, che tiene le mani
strette sul libro delle sue teorie, si leva su un alto basamento ornato di
medaglioni di eretici, sotto i quali sono rilievi bronzei con episodi della
vita di Giordano Bruno.
IL CAMPIDOGLIO
L’INTERNO, a navata unica con due cappelle per lato e abside del
1880 (in sostituzione dell’originaria quadrangolare), fu ridecorato
nell’800. Al centro del soffitto ligneo, rilievo (Natività) del Montano
(1612). La cantoria è settecentesca con modifiche ottocentesche;
coretti dipinti da G.B. Speranza e Giuseppe Puglia (1634). 1ª cappella
d.: Sacra famiglia con S. Anna di Giuseppe Ghezzi. Cappella maggiore:
Sposalizio della Vergine di Horace Le Blanc (1605) e lunetta (Eterno)
di Antonio Viviani detto il Sordo (1610); il Viaggio a Betlemme (d.) e la
Bottega di S. Giuseppe (sin.) sono di Cesare Maccari (firma; 1883); ai
lati dell’arco, bei torcieri seicenteschi. 2ª cappella sin.: Natività di
Carlo Maratta (1651).
A metà della parete d. è l’accesso all’ORATORIO rettangolare,
ampliato nel 1569 (le finestre sono del 1627), che conserva il soffitto
ligneo scolpito (1628), stalli in noce di pregevole fattura (1643) e un
leggio intagliato settecentesco: Concezione con i Ss. Gioacchino e
Giuseppe di Pier Leone Ghezzi (1716); alle pareti, storie della Sacra
famiglia, affreschi di Marco Tullio Montagna (1631-37). In un vano
ricavato fra la volta della prigione e il pavimento della chiesa è la
CAPPELLA DEL CROCIFISSO, che ospita il Crocifisso ligneo (sec. XVI) già
venerato sopra la porta del Carcere Mamertino.
Via del Tulliano, che corre tra la chiesa dei Ss. Luca e Martina e il
foro di Cesare →, conduce a via dei Fori Imperiali →, che si percorre a
d. – costeggiando l’area dei fori di Cesare, di Nerva e della Pace – fino
a largo Romolo e Remo, dove inizia la visita (t. 0639967700 -
067844271; www.archeologia.beniculturali.it) di uno dei complessi
archeologici più importanti del mondo.
LA «BASILICA IULIA». Sul lato S della piazza del Foro, segnato dal
lastricato a selci poligonali della «via Sacra» – il nome deriva dai
santuari disposti lungo di essa e dalle processioni che la percorrevano
– si allineano sette basi in laterizio, già rivestite di marmi, risalenti al
tempo di Diocleziano e sostenenti colonne onorarie (due sono state in
parte ricomposte). Oltre queste è il portico della «basilica Iulia», il
luogo dove si riuniva il tribunale dei Centumviri, eretta da Cesare al
posto della «basilica Sempronia» e completata da Augusto; dopo
l’incendio durante l’impero di Carino venne restaurata da Diocleziano.
Di forma rettangolare (m 49x101) e rivestita di marmi, si componeva
di un’aula centrale circondata da una galleria su pilastri (resti in gran
parte restaurati); sul pavimento in marmo del portico e dell’aula sono
incise alcune «tabulae lusoriae» (tavole da gioco).
Sul lato E della «basilica» corre il «vicus Tuscus», la ‘via degli
Etruschi’ che dal Foro portava al Velabro e al Tevere, così chiamata
per l’antica presenza in quel luogo di un ‘quartiere’ etrusco.
LA CASA DI ROMOLO. Alle indagini di fine anni ’40 del sec. XX risale
il ritrovamento, a S del tempio della Magna Mater e a O delle «scalae
Caci» – uno degli antichi accessi al Palatino – di tre capanne della
prima età del Ferro, consistenti in ‘pavimenti’ scavati nel tufo nei quali
furono praticati fori per i pali (la loro disposizione permette di
ricostruire una pianta ovale, con sostegni centrali per il trave maestro
e piccolo portichetto antistante all’ingresso): all’esterno sono visibili i
cavi per il deflusso delle acque, mentre nel vano centrale era posto il
focolare, riconosciuto dai residui carboniosi. Tali testimonianze
avvalorano la tradizione che qui colloca la capanna del mitico
fondatore, mentre il Lupercale, ove la lupa avrebbe allattato i gemelli,
sarebbe da collocare poco a sud.
I TEMPLI DEL FORO OLITORIO, sui quali sorse la chiesa e che sono
in parte visibili nella fronte, ai lati e nei sotterranei della stessa, furono
costruiti in età repubblicana (erano allineati e con il fronte rivolto a E)
e riedificati nel sec. I. Del primo tempio, dedicato, sembra, alla
Speranza e costruito dopo la prima guerra punica, è visibile, a d. della
facciata della chiesa, il podio di travertino, da cui spiccano due
colonne ioniche di peperino, in origine rivestite di stucco, mentre le
otto colonne del lato sin. sono incorporate nel muro della chiesa. Il
tempio mediano, il maggiore e più ricco, è identificato con quello di
Giunone Sospita, eretto nel 197 a.C. e interamente inglobato nella
chiesa; dell’edificio, esastilo e di ordine ionico al pari di quello
settentrionale, sono visibili, all’esterno, la scalinata di travertino (con
al centro l’altare davanti al podio), e, nei sotterranei, parti di
quest’ultimo. Del più piccolo tempio meridionale – forse quello di
Giano eretto nel 260 a.C. – pure esastilo ma di ordine dorico, sono
visibili dall’esterno, incorporate nel fianco sin. della chiesa, sei colonne
di travertino già rivestite di stucco e, nei sotterranei, resti del podio.
L’«ISOLA DEI CENCI». In piazza delle Cinque Scole (già via del
Progresso), che si apre a sin. di via del Portico d’Ottavia e che trae
nome dalle Scole (Tempio, siciliana, castigliana, nova, catalana)
raccolte nel tempio ebraico un tempo qui prospettante, è stata
ricostruita nel 1930 la fontana marmorea, a vasca inferiore mistilinea
e superiore circolare, opera di Giacomo Della Porta e originariamente
collocata in piazza Giudea, ingresso principale del Ghetto. Chiude lo
slargo a O il cinquecentesco palazzo Cenci Bolognetti (il portale al
N. 23 è dell’800), parte dell’imponente complesso di fabbriche sorte a
residenza dei Cenci, famiglia nota a Roma già nel Medioevo, in parte
su un rilievo del terreno (Monte dei Cenci) originato dai ruderi di
costruzioni romane (il tempio dei Dioscuri era in corrispondenza della
cappella di S. Tommaso ai Cenci). La facciata principale, su via Monte
de’ Cenci che sale a sin. del prospetto sulla piazza, rivela ad angolo
l’esistenza di fabbriche diverse, unificate nel ’500; opposta al palazzo è
la cappella gentilizia di S. Tommaso ai Cenci, ricordata dal sec. XII e
detta «in capite molarum» per la vicinanza dei mulini sul Tevere, della
quale nel 1559 Cristoforo Cenci iniziò il totale rinnovamento, terminato
nel 1575 dal figlio Francesco (la singolare facciata bipartita conserva
fra i due portali l’ara funeraria romana di un Marcus Cincius
Theophilus, posta qui dai Cenci per la somiglianza col loro nome;
nell’interno, la mensa dell’altare maggiore è su due trapezofori in
marmo con leoni alati del sec. I, la pala con l’Incredulità di S.
Tommaso è firmata da Giuseppe Vermiglio e datata 1612, le storie
della Vergine nella 1ª cappella sin. sono del Sermoneta, 1585). La
facciata posteriore del palazzo, su piazza Cenci che si raggiunge, al
termine di via Monte de’ Cenci, prendendo a d. via Beatrice Cenci, è
costituita da un primo corpo (N. 7A), con androne sormontato da una
loggia e da una finestra con cornice barocca (in alto, fregio dorico con
le mezzelune dei Cenci alternate alle aquile coronate dei Lante, cui si
imparentarono nel 1575), e da un secondo (N. 7), con bugnato piatto,
del ’700.
Su piazza Cenci prospetta anche (N. 56) il palazzetto Cenci,
eretto da Martino Longhi il Vecchio nel 1579-84; la facciata, con
bugnato piatto a stucco, ha finestre irregolarmente spaziate (cieche
nel finto mezzanino, con architrave a cuscino al piano nobile) ed è
conclusa da un bel cornicione con mezzelune araldiche. Lo spoglio
portale, non del tutto armonicamente inserito, immette nel CORTILE,
che presenta su due lati un elegante portico (c. 1587) con serliane e
sovrapposto loggiato ionico, e sui restanti due una preesistente
costruzione della famiglia. Al piano nobile, affreschi (scene dell’Esodo,
1583-87) di Giovanni Guerra e aiuti. A destra del palazzetto è l’arco
dei Cenci, d’impianto medievale.
VIA DELLA NAVICELLA, che dal largo della Sanità Militare si stacca
in direzione SE, prende nome da un modello di nave romana in
marmo, ritenuta copia di un ex voto proveniente dai «Castra
Peregrina» →, posto su un basamento con insegne di Leone X (1513)
e adattato a fontana in occasione dell’allargamento della via (1931). Al
numero 4 è un duecentesco portale marmoreo, sormontato da
edicola con mosaico (Gesù tra due schiavi liberati), opera di Jacopo e
Cosma dei Cosmati; la facciata laterizia con finestrelle in marmo e la
porta a sesto acuto in peperino sono i resti del complesso monastico e
dell’ospedale di S. Tommaso in Formis, fondato nel 1209 e distrutto
nel 1925 per la costruzione della sede dell’Istituto sperimentale per la
Nutrizione delle Piante (per la chiesa →).
GLI ORATORî. Per una cancellata a sin. della scalinata della chiesa
si accede a un pittoresco slargo con cipressi (già cimitero dei
Benedettini), in fondo al quale sono i tre luoghi di culto sistemati a
inizi ’600 dal cardinale Cesare Baronio (quelli di S. Andrea e S. Barbara
appartennero già al complesso fondato da S. Gregorio Magno).
Al centro, preceduto da un portichetto su quattro colonne
antiche, è l’oratorio di S. Andrea (sec. IV-XII), restaurato nel 1602-
1606 dal Baronio e ultimato dal cardinale Scipione Borghese (1607-
1608) con la direzione di Flaminio Ponzio. Nell’interno: *Flagellazione
del santo, affresco del Domenichino (1608); a sin., *S. Andrea
condotto al supplizio, affresco di Guido Reni (1608); all’altare
Madonna e i Ss. Andrea e Gregorio del Pomarancio (1602-1603); ai
lati S. Pietro e S. Paolo, affreschi del Reni; in controfacciata, Ss. Silvia
e Gregorio di Giovanni Lanfranco (1608).
A destra è l’oratorio di S. Silvia, madre di S. Gregorio Magno,
eretto dal Baronio nel 1602-1606 (al 1608 risale il soffitto ligneo
intagliato): nella calotta dell’abside, *Concerto d’angeli, affresco del
Reni e di Sisto Badalocchio (1608-1609); all’altare, statua di S. Silvia
di Nicolas Cordier (1603-1604); ai lati Davide e Isaia, affreschi del
Badalocchio (1608-1609).
A sinistra è l’oratorio di S. Barbara o del Triclinium, restaurato
dal Baronio (1602-1606) e poggiante su resti di un’insula romana con
tabernae (sec. II-III): sulla parete di fondo statua di S. Gregorio Magno
del Cordier (1602); al centro mensa marmorea del sec. III; alle pareti,
affreschi (Apparizione della Vergine a S. Gregorio Magno, S. Agostino
davanti a re Edelberto, Partenza di S. Agostino e degli altri monaci dal
monastero del Celio, Apparizione dell’angelo alla mensa dei poveri,
Elezione di Probo ad abate, S. Gregorio Magno dispensa le elemosine
ai pellegrini e ai poveri) di Antonio Viviani (1602); alla parete di fondo,
monocromi (Ss. Nereo, Achìlleo, Barbara e Flavia Domitilla) ancora del
Viviani.
L’EDIFICIO, dei primi del ’600 e attribuito a Carlo Lambardi (le ali
intorno al giardino residuo sono però un’aggiunta del 1951), è un
tipico esempio del gusto antiquario tardo-manierista: i prospetti, dalle
semplici linee, furono arricchiti, a metà sec. XVII, da sculture antiche
(negli ovali, busti e profili a rilievo; nei riquadri, fronti di sarcofagi); le
decorazioni in stucco recano sia le aquile dei Giustiniani sia le colombe
dei Pamphilj.
Il neoclassico SALONE su via Boiardo ha nicchie con statue antiche
di imperatori e divinità. I tre ambienti verso il giardino accolgono
*affreschi, voluti del marchese Carlo Massimo, con scene tratte dai
maggiori poemi della letteratura italiana: nella STANZA DELL’ARIOSTO,
episodi dall’Orlando Furioso di Julius Schnorr von Caroesfeld (1822-
27); nella STANZA DEL TASSO, episodi della Gerusalemme Liberata di
Johann Friedrich Overbeck (1819-27) completati da Joseph von
Führich (1827-29); nella STANZA DI DANTE, alle pareti scene dell’Inferno e
del Purgatorio di Joseph Anton Koch (1825-28), al soffitto Allegoria del
Paradiso di Philip Veit (1818-24).
VERSO VIA VENETO. Si sale ancora per via Piemonte fino a via
Sicilia, dove si volta a sin. incontrando (numeri 57-59) il razionalista
palazzo del Consiglio nazionale degli Ordini e Collegi professionali
(Carlo Broggi, 1935-36), che include il teatro delle Arti opera dello
stesso. Sul lato opposto è la chiesa Evangelica Luterana (Franz
Schwechten, 1910-1922), con facciata a capanna tra due torri-
campanile e grande fornice d’ingresso, che si distingue per l’asciutto
rigore formale e l’integrale rivestimento di travertino.
Costeggiandone il fianco sin. lungo via Toscana si è in via
Sardegna, dove, al N. 79, è la Biblioteca dell’Istituto Archeologico
Germanico, la più importante del settore a Roma.
IL VIALE DI TRASTEVERE
LO STATO
LA SALA DEGLI INDIRIZZI DI PIO IX. Da una porta nella parete delle
storie di Cristo, oltre la transenna, si esce dalla Cappella Sistina; per
un corridoio (che corre lungo un lato del cortile della Sentinella) e una
scala si raggiunge il piano della Biblioteca Apostolica Vaticana
sboccando nella sala. In una vetrina, oggetti rinvenuti in uno scavo
effettuato a Pompei durante la visita di Pio IX (1849); notevole
bassorilievo marmoreo greco raffigurante un *cavaliere (sec. IV a.C.).
Segue la CAPPELLA DI S. PIO V, decorata di affreschi con storie della
vita di S. Pietro martire di Jacopo Zucchi su disegni di Giorgio Vasari.
Nella vetrina a muro, oggetti (dal sec. IV-V all’XI) del tesoro del «Sancta
Sanctorum».
SALA DEGLI INDIRIZZI: negli armadi, raccolta di vetri romani e
paleocristiani e oggetti d’arte sacra in avorio, smalto e metalli preziosi
dal Medioevo ai tempi moderni. Notare nella vetrina subito a sin., il
bicchiere con incrostazioni a forma di animali marini, eseguito a
Colonia nel sec. IV; nella vetrina davanti alla finestra: disco con la più
antica raffigurazione dei Ss. Pietro e Paolo; nella 8ª vetrina di d.,
storie di Cristo, smalti di Limoges del sec. XIII, dalla vecchia basilica di
S. Pietro; nella 11ª, dittico di Rambona (Crocifissione e Madonna in
trono con angeli e santi; Italia centrale, c. sec. X) e pisside eburnea da
Milano (sec. VI).
*VILLA BORGHESE
Sul lato E di piazzale Flaminio, i monumentali propilei greci
(1827), l’opera di maggior impegno di Luigi Canina (una cancellata,
realizzata nel 1831, raccorda quattro elementi simmetrici: due a
doppia fronte con colonne ioniche e frontone triangolare, e due,
ortogonali ai precedenti, simili a piccoli templi «in antis»), danno
accesso al vasto parco pubblico, il cui verde è disseminato di
monumenti a famosi personaggi stranieri.
Clicca su una sezione delle mappe di seguito per ingrandire:
sinistra, destra, sinistra e destra.
GLI ISTITUTI DI VALLE GIULIA. Viale delle Belle Arti, asse principale
della sistemazione urbanistica progettata da Cesare Bazzani per
l’Esposizione del 1911 rifacendosi nel disegno generale con rampe,
scalinate e terrazzamenti ai coevi modelli viennesi, scende verso NO e
forma allargandosi piazza Thorwaldsen, spazio enfatizzato da
monumenti tra cui, a d., quello equestre di Simone Bolivar (Pietro
Canonica, 1934).
Sulle soprastanti via Gramsci (d.) e via Omero (sin.) si attestano
accademie e istituti di cultura esteri. Lungo la prima sono la Scuola
britannica (Edwin Landseer Lutyens, 1911-13) – unico padiglione
superstite della mostra del 1911 – e l’Istituto giapponese di Cultura
(N. 74; Isoya Yoshida, 1960) che ospita una biblioteca specializzata di
c. 21000 volumi; lungo la seconda spiccano l’Accademia del Belgio (N.
8; 1937-39), la cui biblioteca (c. 100000 volumi) riguarda il campo
umanistico, al N. 12 l’Istituto olandese (Jan Stuyt, 1933; la biblioteca
raccoglie c. 50000 volumi di archeologia, storia e storia dell’arte),
l’Istituto svedese (N. 14; Ivar Tengbom, 1938) con biblioteca
specializzata di c. 50000 volumi, e l’Accademia di Danimarca di Kay
Fischer (N. 40; 1962-65), che riunisce c. 22000 volumi umanistici.
VIA DI VILLA GIULIA. Sul lato N del piazzale di Villa Giulia affaccia
il prospetto a bugne (1686) dell’Arco Oscuro, che fu murato al
momento dell’apertura di viale Bruno Buozzi (v. oltre). Sull’altro lato
del piazzale si stacca l’omonima strada, la «Via Julia Nova» (1551) che
collegava la Villa Giulia con il Tevere attraverso un percorso pergolato.
VILLA PONIATOWSKI. Agli inizi dell’800 Stanislao Poniatowski,
nipote dell’ultimo re di Polonia, incaricò Giuseppe Valadier di
trasformare in villa la costruzione cinquecentesca situata vicino a Villa
Giulia in via dell’Arco Oscuro.Raffigurata nelle incisioni del Venturini
(1683) e del Vasi (1757), la costruzione è menzionata già nel 1581 dal
Montaigne come Villa Cesi. Dopo l’intervento del Valadier la villa si
presentava affacciata con il suo ingresso principale su via Flaminia,
innalzandosi su una terrazza cui si accedeva tramite una cordonata,
tuttora esistente, affiancata da vasche e fontane alimentate da un
braccio dell’Acquedotto Vergine. L’ampio giardino, formato da terrazze
a gradoni e ornato da sculture antiche, era chiuso in alto, verso il
monte, da un pergolato detto «loggia delle delizie». Di particolare
raffinatezza è la decorazione degli ambienti di rappresentanza della
villa che i restauri hanno restituito all’originario aspetto, come quelle
della sala dell’Ercole Farnese al pianterreno o della sala delle Colonne
doriche al primo piano.
Diverse vicende hanno modificato nel tempo la villa e il giardino;
danneggiato durante gli scontri tra Garibaldi e i Francesi al tempo
della Repubblica Romana (1849), il complesso fu trasformato negli
anni dopo l’unità d’Italia dal nuovo proprietario Riganti che edificò una
conceria su due piani nell’area del giardino.
Villa Poniatowski è stata acquistata dallo Stato nel 1989 al
termine di un lungo iter di esproprio per accogliere l’ampliamento del
vicino Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e realizzare così il «Polo
museale etrusco» di Roma. Da qualche anno il complesso è oggetto di
sistematici interventi di restauro architettonico e di lavori per
l’adeguamento degli spazi in funzione museale. I nuovi allestimenti
prevedono l’esposizione delle antichità provenienti dal Latium vetus e
dall’Umbria, ora al Museo di Villa Giulia, oltre a un’ampia area
destinata a esposizioni temporanee. Attualmente (2008) sono in fase
di completamento i lavori di restauro del settore delle concerie Riganti.
I PARIOLI. Sul lato opposto del viale si diparte l’ampio viale Buozzi
che, aperto attorno al 1938, costeggia questo quartiere, una delle
aree predilette dall’alta borghesia romana.
VIA FLAMINIA. Viale delle Belle Arti sbocca in viale Tiziano, che
una stretta aiuola separa dal tratto urbano della statale 3: tale spazio
verde è ciò che resta della passeggiata Flaminia, progettata nel 1866-
78 e il cui tratto terminale fu realizzato da Raffaele De Vico nel 1929-
39.
VIA PO, che s’imbocca a d., si andò definendo nei primi decenni
del sec. XX con la costruzione degli edifici umbertini che in alcuni tratti
ancora si vedono; negli anni ’60 ha preso vita un processo di
sostituzione edilizia che, pur mantenendo le sagome e i volumi dei
fabbricati originari, ne ha mutato profondamente la morfologia: ne
sono esempi la palazzina di Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti
(N. 10; 1951-52), il palazzo per uffici di Leo Calini ed Eugenio
Montuori (N. 19; 1960-64). All’‘antico’ rimanda, al N. 25C, l’ambasciata
di Germania (Clemente Busiri Vici, 1912), dal massiccio avancorpo che
scarica su quattro grandi archi pensili; il fronteggiante complesso per
abitazioni, uffici e studi professionali sostituisce dal 1972-77 due
costruzioni di inizi ’900.
IL «QUARTIERE SEBASTIANI». Si volta a sin. per via Allegri (a d. è la
villa Georgina di Clemente Busiri Vici, 1920 c.) per proseguire
diagonalmente in via Paisiello (asse del «quartiere Sebastiani»
previsto dal piano del 1909) sino a largo Spinelli: al N. 5 sorge una
palazzina di Ugo Luccichenti (1954), composta da un edificio
principale e da un avancorpo basso, il cui prospetto è caratterizzato
dal contrasto tra il basamento marmoreo e la parte superiore,
interamente rivestita di tesserine di mosaico color salmone; il villino al
N. 3 è di Giuseppe Mariani (1918).
Continuando per via Paisiello si incontrano il villino Rossi del
Mariani (N. 33; 1914) e a d. la chiesa di S. Teresa del Bambin Gesù
(1928-32), detta in Panfilo perché costruita sopra le catacombe di S.
Panfilo (visita a richiesta alla Pontificia Commissione di Archeologia
Sacra), le più importanti della via «Salaria Vetus» le cui pareti
conservano graffiti di pellegrini e iscrizioni funerarie spesso dipinte
sull’intonaco dei loculi. Seguono (numeri 39 e 43) due case di Busiri
Vici (1912 e 1928), la seconda delle quali esemplifica il linguaggio
«Novecento», e la palazzina del Mariani (N. 45; 1928), risolta secondo
i dettami classici; a d. (N. 38) è invece il coevo villino Alatri, costruito
secondo un progetto in stile di Vittorio Ballio Morpurgo, la cui
sopraelevazione (Mario Ridolfi, Volfango Frankl e Mario Fiorentino,
1949) si contrappone decisamente all’edificio originario evitando
qualsiasi rimando.
Via Bellini, che si prende a d., si apre a d. in piazza Verdi, cuore
del quartiere. Vi domina l’imponente mole del palazzo del Poligrafico
dello Stato (Garibaldi Burba, 1913-18), il cui linguaggio magniloquente
ed eclettico è in funzione rappresentativa delle istituzioni. Ai numeri 8
e 9, due costruzioni di Marcello Piacentini (1923) con elementi
bugnati, statue e nicchie.
ATTORNO ALLA CHIESA. Si percorre, a sin. del luogo di culto, via dei
Villini che, incrociata via Malpighi (nel tratto di d. è, riconoscibile per la
torretta loggiata, il villino Aletti di Giuseppe Sommaruga, 1900-1902),
giunge alla casa studentesca già convento di Notre-Dame des Oiseaux
(Carlo Busiri Vici, 1900); il cancello al N. 32 dà accesso alle catacombe
di Nicomede (visita a richiesta alla Pontificia Commissione di
Archeologia Sacra), in realtà ipogeo privato che riutilizzò in parte
preesistenti cunicoli idrici, che sono l’unica testimonianza della vasta
necropoli distrutta per la costruzione dei villini.
Al termine della via si è in piazza Galeno avendo di fronte il
villino Ximenes, appartenuto allo scultore che lo progettò con
Leonardo Paterna Baldizzi ed Ernesto Basile nel 1900: d’ispirazione
liberty, è caratterizzato dalla ricca e fantasiosa decorazione che
raggiunge il punto più alto nel balcone di copertura, riccamente
traforato, e nella loggia centrale, con balcone nel mezzo e fascia in
bassorilievo, lungo la facciata, recante una doppia teoria di artisti ai
lati di una «ara Artium».
VIALE REGINA ELENA, che si stacca dal fondo del piazzale verso
NO, è tratto dell’arteria – iniziata intorno al 1880 – che costituì la
circonvallazione E della prima periferia romana: lungo il lato d. si
susseguono l’Istituto superiore di Sanità e l’Istituto Regina Elena,
edificati in parte sulle catacombe di Novaziano (sec. III-IV; visita a
richiesta alla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra) scoperte
nel 1926.
Per via Saturnia (2ª traversa a sin. di via Gallia) e, oltre piazza
Epiro, per via Lusitania si possono osservare: le palazzine Mancioli
(Mario Ridolfi e Volfango Frankl, 1952-53; N. 29) e la Scuola
Alessandro Manzoni (Ignazio Guidi, 1932).
*S. GASPARE DEL BUFALO. Da largo dei Colli Albani, spiazzo a sin.
dell’Appia Nuova, diverge via dei Colli Albani che sbocca nell’ampio
piazzale dei Castelli Romani. Sul fondo si individua la chiesa (Pier Luigi
e Antonio Nervi, Mario Desideri e Francesco Vacchini, 1975-79), il cui
interno, a pianta quadrata digradante verso l’altare collocato come i
tre ingressi in corrispondenza di un vertice, s’ispira a una grande
tenda; l’espressività architettonica del luogo di culto è affidata alla
struttura in cemento armato a vista, costituita da due telai triangolari
– separati da un’asola a vetri multicolori – ai quali appoggiano le travi
sagomate.
L’ORIGINE DEI TITOLI. Il luogo di culto si vuole sorto sul luogo ove
Gesù sarebbe apparso a S. Pietro che fuggiva da Roma per scampare
alla persecuzione di Nerone. All’apostolo che gli chiedeva: «Domine,
quo vadis?» (Signore, dove vai?), Gesù avrebbe risposto: «Eo Romam
iterum crucifigi» (Vado a Roma a farmi crocifiggere di nuovo); Pietro,
pentito, sarebbe tornato indietro verso il martirio. La denominazione
«in palmis» o «del passo» deriva dalla tradizione medievale di
venerare una pietra votiva, qui in copia (l’originale è nella basilica di S.
Sebastiano), su cui sono due orme di piedi ritenute di Cristo.
UNA BREVE DEVIAZIONE a sin. del grattacielo per via Liszt conduce
al piazzale Sturzo, dove prospetta sul lato ovest il palazzo già sede
centrale della Democrazia Cristiana (Saverio Muratori, 1955-58) che,
elaborando elementi tratti dal tipo del palazzo rinascimentale (cortile
centrale, piano nobile, ammezzati, loggiato), sembra collegarsi al
linguaggio e ai temi adottati nel quartiere prima del conflitto. Lungo
viale dell’Astronomia (proseguimento di via Liszt) s’incontra (N. 30) il
palazzo della sede centrale della Confindustria (Vincenzo ed Edoardo
Monaco e Pier Luigi Spadolini, 1958-73), suggestivo blocco scuro in
«curtain-wall».
Stretti tra macchinari antichi, si sale alla SALA MACCHINE (il nome
deriva da due enormi motori Diesel che la occupano). La statua
colossale di Atena, che si ha alle spalle e che si ispira all’originale di
Kresilas, introduce una galleria di statue e copie romane – allineate
anche dietro i macchinari – che documentano il rinnovamento
architettonico e urbanistico tardo-repubblicano. L’Atena si
contrappone alla ricostruzione del frontone del tempio di Apollo
Sosiano, monumentale decorazione di un edificio religioso greco (metà
sec. V a.C.) reimpiegata a Roma per volere di Augusto a fine I a.C.;
allo stesso luogo di culto appartiene il retrostante *fregio-
architrave, decorato da scene di processione trionfale e di battaglia.
Dall’area del Campidoglio provengono i reperti esposti a d. del fregio-
architrave (la *statua di Aristogitone è replica del I a.C. del celebre
originale; il monumento in pietra scura riferito ipoteticamente a Bocco,
pure del I a.C., si ispira sia all’arcaismo sia al classicismo sia al tardo
ellenismo); dall’area sacra di largo Argentina quelli a sin. del fregio-
architrave, tra cui i frammenti colossali della statua della Fortuna
Huiusce Diei.
La SALA CALDAIE (solo una delle tre originarie è restata) è riservata
alla sfera privata degli alti dignitari romani. I reperti provengono per la
maggior parte dagli «horti», sontuose residenze che circondavano il
cuore dell’antica Roma. Dagli «horti Liciniani», proprietà
dell’imperatore Licinio Gallieno, arrivano la statua di fanciulla seduta
(copia adrianea di originale ellenistico) e le due statue di magistrati in
atto di dare il via alle gare nel circo, databili tra sec. IV e V. Essi
guardano il *mosaico policromo (Cattura di animali per le cacce
nell’anfiteatro), simile per concezione e resa stilistica a quelli della villa
di Piazza Armerina in Sicilia, che fu scoperto nei pressi della chiesa di
S. Bibiana.
OSTIA ANTICA
MONTE MARIO. Dal lato opposto della Trionfale, viale del parco
Mellini – apprezzato da Goethe per gli squarci paesaggistici (al termine
si gode un ampio panorama fino ai Colli Albani) – conduce sulla
sommità m 139, punto geodetico del meridiano di Roma.
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Guide Rionali di Roma, 51 volumi, Roma, 1973-92 (in corso).
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Masson G., Guida di Roma, Milano, 1986 (4ª edizione).
Mura Sommella A., Nuova guida ai Musei Capitolini, Milano, 2007.
Pavolini C., Ostia, Roma-Bari, 1983 (2ª edizione 1988).
Quilici Gigli S., Roma fuori le mura (itinerari archeologici), Roma,
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Ravaglioli A., Vedere e capire Roma, Roma, 1980 (1ª edizione).
Spagnol M., Santi L., Guida ai misteri e segreti di Roma, Milano,
1980 (7ª edizione).
Staccioli R.A., Guida di Roma antica, Milano, 1986.
TCI, Le città. Itinerari, della collana «Capire l’Italia», Milano,
1978.
TCI, Guida rapida d’Italia, volume 4°: Lazio, Abruzzo, Molise,
Sardegna, Milano, 1999.
TCI, Da Roma, della collana «Itinerari turistici illustrati», Milano,
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TCI, Roma antica. I musei, i fori, le terme, le catacombe, le vie
consolari, della collana «Guide Archeologiche», Milano, 2006.
Zeppegno L., Mattonelli R., Alla scoperta di Roma sconosciuta,
Roma, 1987 (2ª edizione).
9 I periodici
Alma Roma, Roma, 1960 e seguenti.
Analecta Romana Instituti Danici e Supplementa, Roma, 1960 e
seguenti.
Annuario della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, Città
del Vaticano, 1951 e seguenti.
Archivio della Società Romana di Storia Patria, Roma, 1878 e
seguenti.
Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, Città del
Vaticano, 1923 e seguenti.
Bollettino dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie, Città del
Vaticano, 1959 e seguenti.
Bollettino dei Musei Comunali di Roma, Roma, 1954 e seguenti.
Bollettino della Unione Storia ed Arte, nuova serie, 1957 e
seguenti.
Bullettino della Commissione Archeologica Municipale, Roma,
1872 e seguenti.
Capitolium, Roma, 1925-76, con supplemento Roma Oggi, 1962-
76.
Italia Nostra – Sezione di Roma. Notiziario, 1974 e seguenti.
Lazio ieri e oggi, Roma, 1965 e seguenti.
Lunario romano, Roma, 1972 e seguenti.
Mitteilungen des Deutschen Archaelogischen Instituts. Roemische
Abteilung, Mainz am Rhein, 1886 e seguenti.
Nuovo Bullettino di Archeologia Cristiana, Roma, 1895-1922.
Palatino, nuova serie, Roma, 1957-68.
Papers of the British School at Rome, Londra, 1902 e seguenti.
Rivista di Archeologia Cristiana, Città del Vaticano, 1925 e
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Roma Comune, 1977 e seguenti.
Roma ieri oggi e domani, Roma, 1988 e seguenti.
Roma. Rivista di studi e di vita romana, Roma, 1923-44.
Roma-Rome, Roma, 1988 e seguenti.
«Romana Gens» Bollettino dell’Associazione Archeologica
Romana, nuova serie, Roma, 1984 e seguenti.
Strenna dei romanisti, Roma, 1940 e seguenti.
Studi romani, Roma, 1953 e seguenti.
L’Urbe, Roma, 1936 e seguenti.
10 La cartografia
Comune di Roma, Atlante di Roma. La forma del centro storico in
scala 1:1000 nel fotopiano e nella carta numerica, Venezia,
1991.
Comune di Roma, Carta storica archeologica monumentale e
paesistica del Suburbio e dell’Agro Romano, in scala 1:10000,
Roma, 1988.
Frutaz A.P., Le carte del Lazio, 3 volumi, Roma, 1972.
Frutaz A.P., Le piante di Roma, 3 volumi, Roma, 1962.
Guidoni E. (a cura di), Carta del Centro Storico di Roma in scala
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Lanciani R., Forma Urbis Romae, Roma-Milano, 1893-1901
(ristampa anastatica Roma, 1989).
Lugli G. (a cura di), Carta archeologica del territorio di Roma, in
scala 1:50000, 11 fogli, Firenze, 1977 (3ª edizione).
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Mezzapesa S., Planimetria di Roma, suburbio, Agro Romano. Con
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Muratori S. (a cura di), Studi per una operante storia urbana di
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Rodríguez Almeida E., Forma urbis marmorea. Aggiornamento
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Tomei M.A., Liverani P.,Carta Archeologica di Roma - Lexicon
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Quadrante, Roma, 2005.
TCI, Atlante stradale d’Italia - Volume Centro in scala 1: 200 000,
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TCI, Autoatlante d’Italia in scala 1:350 000, Milano, 2006.
TCI, Carta stradale d’Italia - Lazio in scala 1:200 000, Milano,
2004.
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TCI, Piante di città - Roma in scala 1:12 500, Milano, 2006.
INDICE DEI NOMI
Accardi Carla
Acciaioli Ottaviano
Acciapacci Nicolò
Acilia (famiglia)
Acquasparta (d’) Matteo
Acquaviva Francesco
Acquaviva Giulio
Adalberto
Adimari Filippo
Adriano, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27.
Adriano I, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Adriano IV
Adriano VI, 1, 2.
Agapene
Agnelli Giovanni
Agnesi Vincenzo
Agoracrito
Agrippa, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Agrippina, 1, 2.
Agucchi Girolamo
Alagno (d’) Lucrezia
Alano
Alarico, 1, 2, 3, 4, 5.
Albani Alessandro, 1, 2.
Albani Orazio
Alberico II
Alberini Giovanni
Alberti Leon Battista, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Albertoni Antonio
Albertoni Marcantonio
Albret (d’) Ludovico
Alcamene
Alciati Francesco
Aldobrandeschi Vanna
Aldobrandini Cinzio
Aldobrandini Olimpia, 1, 2, 3, 4.
Aldobrandini Pietro, 1, 2, 3, 4.
Aldobrandini Salvestro
Aldovrandi (famiglia)
Aldus
Aleandri Gerolamo
Alençon (d’) Filippo, 1, 2.
Alessandro III, 1, 2, 3.
Alessandro IV
Alessandro V
Alessandro VI, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20, 21, 22, 23.
Alessandro VII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32,
33.
Alessandro VIII, 1, 2.
Alessandro Magno, 1, 2, 3.
Alessandro Severo, 1, 2, 3, 4.
Alessi Galeazzo
Alfano
Alfonso d’Aragona
Alfonso XIII
Algardi Alessandro, 1, 2, 3, 4, 5.
Alidosi Francesco
Alkamenes, 1, 2.
Alma-Tadema
Almagià (famiglia)
Altemps (famiglia), 1, 2.
Altemps Giovanni Angelo
Altemps Marco Sittico, 1, 2, 3, 4, 5.
Altemps Roberto, 1, 2, 3, 4.
Altieri (famiglia), 1, 2.
Altieri Angelo
Altieri Emilio, v. Clemente X.
Altieri Giovanni Battista
Altieri Parabianchi Vittoria
Altoviti Bindo
Amalasunta
Amasis
Amenophis III
Ammannati Bartolomeo, 1, 2.
Ammanati Piccolomini Giacomo
Anacleto II
Anastasio IV
Anchier de Troyes Pantaléon
Anco Marcio, 1, 2, 3, 4.
Andersen Hans Christian
Andrea d’Asburgo
Andrea d’Assisi
Andrea del Castagno
Andrea del Sarto
Andreino Giovanni
Angeli Franco
Anguillara (dell’) Everso, 1, 2.
Anici (famiglia), 1, 2.
Anicio Auchenio Basso
Anicio Petronio Probo
Annia Regilla
Annibal Caro, 1, 2.
Annibaldi (famiglia), 1, 2.
Annibale
Ansedum (d’) Giraud
Anterote (santo e papa)
Antici Mattei
Antinoo, 1, 2.
Antonelli Giacomo
Antoniazzo Romano, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Antonini (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Antonino Pio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14.
Antonio, 1, 2.
Antonio di Burgos
Antonio da Rio
Antonio da Sangallo il Giovane, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11.
Apollodoro di Damasco
Appio Claudio Cieco, 1, 2.
Apuleio
Arcadio, 1, 2.
Arcesilao
Argan Giulio Carlo
Armellini Francesco, 1, 2.
Arnaldo da Brescia
Arnolfo di Cambio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Arrigo VII
Asprucci Antonio
Astarita Mario
Atinia
Attalo I, 1, 2.
Attardi Ugo
Augusto, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33,
34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49,
50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57.
Aulo Gellio
Aulo Irzio
Aulo Postumio
Aurelia Faustiniana
Aureliano, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Auria (d’) Teresa
Auriti Giacinto
Azzurri Francesco
Baccelli Guido, 1, 2, 3.
Baciccia, 1, 2, 3.
Baglione Giovanni
Bainbridge Cristoforo
Baldetti Marcantonio
Baldi Lazzaro
Baldini Antonio
Balestra (famiglia)
Balestra Carlo Pio
Balla Giacomo, 1, 2.
Bandiera (fratelli)
Barberini (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Barberini Antonio, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Barberini Cornelia Costanza
Barberini Francesco, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Barberini Colonna di Sciarra
Barbo (famiglia), 1, 2.
Barbo Marco, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Barbo Pietro, v. Paolo II.
Barnabei Felice
Barocci Federico
Baronio Cesare, 1, 2.
Barracco Giovanni
Barsanti Alfredo
Barthel Beham
Bartolomeo de Las Heras
Bartolomeo di Tommaso
Basaldella Mirko
Basile Ernesto
Basileo (papa)
Bassano (scuola)
Bassano Jacopo
Batoni Pompeo, 1, 2.
Beato Angelico, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Belisario, 1, 2, 3, 4, 5.
Belli Giuseppe Gioachino, 1, 2, 3, 4.
Bellini Giovanni, 1, 2.
Bembo Pietro
Benedetto V
Benedetto VII
Benedetto IX
Benedetto XII
Benedetto XIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Benedetto XIV, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20.
Benedetto XV, 1, 2.
Benedetto XVI, 1, 2.
Benefial Marco
Bernini (famiglia)
Bernini Gian Lorenzo, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14,
15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26.
Bernini Pietro
Berthault Louis Martin
Bessarione (cardinale), 1, 2, 3, 4.
Besso Marco, 1, 2.
Betti (famiglia)
Bevilacqua Bonifacio
Biagio da Cesena
Bianchedi Girolamo
Bianchi Salvatore, 1, 2.
Bibbiena Maria
Bilhères (de) de Lagraulas Jean, 1, 2.
Bilotti Carlo
Biondo Flavio, 1, 2, 3.
Bizante
Boccamazzi (famiglia), 1, 2.
Bocciaccio Giovanni Andrea
Böcklin Arnold
Boethos di Calcedonia
Bolivar Simone
Bolognetti Ercole
Bolognetti Francesco
Bolognetti Giorgio
Bolognetti Luigi
Bolognetti Mario
Bolognetti Pietro
Bonanni (famiglia)
Bonaparte (famiglia)
Bonaparte Carlotta
Bonaparte Giuseppe Napoleone
Bonaparte Letizia
Bonaparte Paolina, 1, 2.
Bonaparte Zenaide
Boncompagni (famiglia), 1, 2, 3.
Boncompagni Borghese Eleonora
Boncompagni Ludovisi (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5.
Boncompagni Ludovisi Rodolfo
Bonelli Carlo
Bonelli Michele, 1, 2, 3.
Bonfigli Benedetto
Bonifacio II
Bonifacio IV
Bonifacio VIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12.
Bonifacio IX, 1, 2, 3, 4.
Bonini Filippo Maria
Bonsi (fratelli)
Bonsignore Francesco
Borbone (famiglia), 1, 2.
Borgatti Mariano
Borghese (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Borghese Camillo, 1, 2, 3.
Borghese Marcantonio IV, 1, 2.
Borghese Paolo
Borghese Scipione, 1, 2, 3, 4, 5.
Borghese (Caffarelli) Scipione, 1, 2, 3, 4, 5.
Borgia (famiglia), 1, 2.
Borgia Cesare
Borgia Rodrigo
Borgia Stefano
Borgianni Orazio
Borgognone (Guillaume Courtois, d.)
Borromeo Federico
Borromini Francesco, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Bosco Giovanni (don)
Bosio Antonio
Botero Giovanni
Bottari Giovanni Gaetano, 1, 2.
Botticelli Sandro, 1, 2, 3, 4.
Boucher François
Bracci Cecchino
Bracciolini Francesco
Bragadin Marcantonio
Bragaglia
Bramante, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21.
Bramantino
Brancaleone Laudomia
Branda Castiglioni (cardinale), 1, 2.
Brandolini Lippo
Braschi (famiglia)
Brasini Armando
Breccioli Filippo
Bregno Andrea, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15,
16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23.
Brenno
Brill Paul
Briosco Andrea d. il Riccio
Broglio Mario
Bronzino, 1, 2.
Brueghel Jan il Vecchio
Brueghel Pieter il Vecchio
Bruno Giordano, 1, 2, 3, 4.
Brusati Giovanni Francesco
Bruto
Bucarelli Palma
Bufalini Leonardo
Buozzi Bruno
Buratti Carlo
Burckhardt Giovanni
Burne-Jones Edward, 1, 2.
Burri Alberto, 1, 2.
Bussi (famiglia)
Cacchiatelli Domenico
Caccia Matteo
Cades Giuseppe
Cadorna Raffaele
Caetani (famiglia), 1, 2, 3, 4.
Caetani Enrico, 1, 2.
Caetani Filippo
Caetani Giovannella
Caffarelli (famiglia)
Caffarelli Gian Pietro
Cagliostro (Giuseppe o, d.)
Caio Aurelio Cotta
Caio Cestio Epulone
Caio Curzio
Caio Flaminio
Caio Gracco
Caio Sallustio Crispo
Caio Sosio
Caio Vibio Rufino
Cairoli (fratelli), 1, 2, 3.
Calamide, 1, 2.
Calandrucci Giacinto
Calasanzio Giuseppe, 1, 2, 3.
Calcagnini Carlo Leopoldo
Caldarini Pecori Riccardi Francesca
Caligola, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12.
Callimaco
Callisto
Callisto II, 1, 2, 3.
Callisto III, 1, 2, 3, 4
Calza Guido
Cambellotti Duilio
Cambise
Camillo, 1, 2, 3.
Camporesi Giuseppe
Camuccini Vincenzo, 1, 2.
Candelori (famiglia)
Canevari Raffaele, 1, 2.
Canina Luigi, 1, 2, 3, 4
Caninio
Canonica Pietro
Canova Antonio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Canuti Domenico Maria
Capocci (famiglia)
Capocci Giacomo
Capodiferro Girolamo
Capogrossi Giuseppe, 1, 2.
Capponi Alessandro Gregorio, 1, 2.
Capponi Luigi, 1, 2.
Capranica (famiglia)
Capranica Domenico, 1, 2.
Capranica Federico
Capranica Pompeo
Caracalla, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12.
Caracciolo Bernardino
Caracciolo Riccardo
Carafa Oliviero, 1, 2, 3.
Carafa Pierluigi
Caramuel Giovanni
Caravaggio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Carbone Gilido
Carboni (famiglia)
Cardelli Jacopo
Carduli Cesi Francesca
Caretti Giovanni Battista
Carimini Luca
Carino, 1, 2.
Carissimi Benedetto
Carlandi Onorato
Carlo IV di Spagna
Carlo V, 1, 2, 3, 4, 5.
Carlo VIII, 1, 2.
Carlo Alberto, 1, 2.
Carlo d’Angiò, 1, 2.
Carlo il Calvo
Carlo Magno, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Caroselli Angelo
Carpegna (famiglia), 1, 2.
Carpegna Gaspare
Carpoforo
Carracci (famiglia)
Carracci Annibale
Cartaro
Carvajal Bernardino, 1, 2.
Casanate Girolamo
Casati (cardinale)
Castalio Antonio
Castelbarco (famiglia)
Castellani (famiglia)
Castellani Augusto
Castellesi da Corneto Adriano
Castiglione Baldassarre, 1, 2.
Castiglione Giovanni Benedetto
Castiglioni Branda (cardinale), 1, 2.
Castiglioni Francesco
Castriota Giorgio
Catanei Vannozza
Caterina II
Cavalier d’Arpino, 1, 2, 3.
Cavalli Emanuele
Cavallini Giovanni
Cavallini Pietro, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Cavarozzi Bartolomeo
Cavour Camillo Benso (conte di)
Ceccarini Sebastiano
Ceccarius
Cecco del Caravaggio
Ceccobelli, 1, 2.
Cecilia Metella, 1, 2, 3, 4
Cefisodoto, 1, 2.
Cefisodoto il Vecchio
Ceicna (famiglia)
Celentano Bernardo
Celestino I, 1, 2.
Celestino III, 1, 2.
Celio Vibenna
Cellini Benvenuto
Cellini Giuseppe
Cenci (famiglia)
Cenci Cristoforo
Cenci Francesco
Centini Felice
Ceracchi
Ceracchini Gisberto
Ceroli Mario, 1, 2.
Cerruti Michelangelo
Cesare (Giulio), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27.
Cesarini (famiglia), 1, 2.
Cesi (famiglia), 1, 2.
Cesi Angelo
Cesi Federico, 1, 2, 3.
Cesi Paolo Emilio
Champollion Jean-François
Chateaubriand
Cheope
Chia Sandro
Chiaramonti Barnaba, v. Pio VII.
Chiari Giuseppe
Chigi (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Chigi Agostino, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Chigi Fabio, v. Alessandro VII.
Chigi Mario
Chigi Sigismondo
Chigi Della Rovere (famiglia)
Chigi Odescalchi Maria Flaminia
Ciarpi Baccio
Cicala Meliaduce
Cicerone
Cigoli
Cini Francesco
Circignani Nicolò, 1, 2.
Ciseri Antonio
Clarelli (famiglia)
Claudio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,.
Claudio II il Gotico
Claudius Dionisius
Clemente (papa)
Clemente II
Clemente III, 1, 2.
Clemente V, 1, 2.
Clemente VI
Clemente VII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15.
Clemente VIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20.
Clemente IX, 1, 2, 3, 4, 5.
Clemente X, 1, 2, 3, 4
Clemente XI, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20.
Clemente XII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20, 21.
Clemente XIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Clemente XIV, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Cleopatra
Clèves (di) Carlo Federico
Clodio
Cneo Servilio Cepione
Coca (de) Giovanni
Codazzi Viviano
Coghetti Francesco
Cola di Rienzo, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Coleman Henry
Coli Giovanni
Colla Ettore
Colonna (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Colonna Carlo
Colonna Fabrizio
Colonna Filippo I
Colonna Giovanni
Colonna Girolamo
Colonna Lorenzo Onofrio
Colonna Marcantonio, 1, 2.
Colonna Pietro
Colonna Lante Maria
Commodo, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Comotto Paolo
Conca Sebastiano, 1, 2, 3.
Condiano Sesto Quintilio
Consagra Pietro
Consalvi (cardinale)
Consalvi Ercole
Conti (famiglia), 1, 2.
Conti Sigismondo
Copernico Nicola
Cornaro Federico
Cornaro Luigi
Cornelia
Cornelii (famiglia)
Cornelio (santo e papa)
Corradini Pietro Marcellino
Correggio, 1, 2, 3, 4, 5.
Corsi (famiglia)
Corsini (famiglia), 1, 2.
Corsini Lorenzo
Corsini Neri
Corsini Ottaviano
Corsini Tommaso
Corvi Domenico
Cosimo II
Cosma (di Lorenzo)
Costa di Portogallo Giorgio
Costa Nino, 1, 2.
Costaguti (famiglia)
Costante
Costante II, 1, 2, 3.
Costantina, 1, 2, 3.
Costantino, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33,
34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43.
Costantino (papa)
Costanza, 1, 2.
Costanzi Placido
Costanzo
Costanzo II, 1, 2, 3, 4.
Costanzo Cloro
Cozzi (bottega)
Cranach Lucas il Giovane
Crasso
Crescenzi (famiglia), 1, 2.
Crescenzi Giovanni Battista
Crescenziano
Crescenzio Giovanni
Crescenzio Rogata
Crescimbeni Giovanni Maria, 1, 2.
Cresila, 1, 2, 3, 4, 5.
Crispi Francesco, 1, 2.
Crispina
Cristina di Svezia, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Cristofori Bartolomeo
Cristoforo Colombo
Crivelli Alessandro
Crivelli Giovanni
Crivelli Giovan Pietro
Cruyl Lewin
Cucchi Enrico
Curiazi (famiglia), 1, 2.
Cusani Agostino
Cybo Alderano
Cybo Lorenzo, 1, 2, 3, 4.
Damaso (papa), 1, 2, 3, 4, 5.
D’Amico Silvio
Damofonte da Messene
Daniele da Volterra, 1, 2, 3, 4, 5.
D’Annunzio Gabriele
Danti Egnazio (Pellegrino)
Da Sylva (famiglia)
Dati Lesa
D’Azeglio Massimo, 1, 2.
Dazzi Arturo
De Amicis (famiglia)
De Castro Bermudez
De Castro Giovanni
De Chaves Antonio Martino
De Chirico Giorgio
Decio
De Conciliis Luigi
De Feo
De Gasperi Alcide
De Levis Eustachio
De Levis Filippo
De Luca Giovanni Battista
De Merode Francesco Saverio, 1, 2, 3.
De Pereriis Guillermus
De’ Pietri Pietro
De Pinedo Francesco
De Rossi Giovanni Battista, 1, 2.
De Sanctis Francesco
De Torres (famiglia)
De Torres Ludovico
De Tournon Camillo, 1, 2, 3.
De Troy Jean François
De Vecchi Giovanni
Del Bufalo (famiglia)
Del Bufalo Paolo
Del Corno Camillo
Del Corno Giulio
Del Debbio Enrico, 1, 2.
Del Duca Antonio
Del Duca Jacopo, 1, 2.
Del Monte Antonio, 1, 2, 3.
Del Monte Fabiano
Del Nero (famiglia)
Della Casa Giovanni
Della Porta Giacomo, 1, 2, 3, 4.
Della Porta Giovanni Battista, 1, 2, 3.
Della Robbia (bottega)
Della Rovere (famiglia), 1, 2, 3.
Della Rovere Cristoforo
Della Rovere Domenico, 1, 2.
Della Rovere Francesco Maria I
Della Rovere Giovanni Basso
Della Rovere Girolamo Basso
Della Rovere Giuliano, 1, 2, 3.
Della Rovere Raffaele
Della Valle (famiglia)
Della Valle Andrea, 1, 2.
Della Valle Filippo, 1, 2.
Demetriade
Depero Fortunato
Dereham Tommaso
Desiderio (abate), v. Vittore III.
Deti Giovanni Battista
Diaz Armando
Dickens Charles
Di Cocco
Diocleziano, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12.
Dioscoro
Di Palombara Massimo
Doidalsas, 1, 2, 3, 4.
Domenichino, 1, 2, 3, 4.
Domenico Veneziano
Domizi (famiglia)
Domiziano, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29.
Donatello, 1, 2.
Donghi
Dorazio Piero
Doria Giacomo
Doria Pamphilj (famiglia)
Doria Pamphilj Alfonso
Dosio
Dossi Dosso, 1, 2.
Dottori Gerardo
Dughet Gaspard
Duquesnoy François
Durand Guglielmo
Dürer Albrecht
Elagabalo, 1, 2, 3, 4.
Elena, 1, 2.
Eleuterio
Elisabetta I di Russia
Elvino Bernardino
Embriaco Giovanni Battista, 1, 2.
Emilio Scauro
Enckenvoirt Guglielmo
Enea
Enrico del Portogallo
Enrico IV, 1, 2, 3, 4.
Enrico VIII, 1, 2.
Epagathus
Epaphroditus
Eraclio
Erizzo Francesco
Erode Attico, 1, 2, 3, 4.
Eroli Berardo
Esopo, 1, 2.
Estaço Achille
Estouteville (d’) Guglielmo, 1, 2, 3, 4, 5.
Etruscilla
Eudossia minore, 1, 2.
Eufranore, 1, 2.
Eufrosino della Volpaia
Eugenio II
Eugenio III
Eugenio IV, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Eumene II
Eurisace
Eusebio (papa)
Eustachio Ferdinando
Eutichiano (santo e papa)
Eutichide
Eutichio
Evandro
Fabi (famiglia)
Fabiano (santo e papa)
Fabio Massimo, 1, 2.
Falcioni Bonifacio
Falconieri (famiglia), 1, 2.
Falconieri Lelio
Falconieri Orazio
Falda Giovanni Battista
Farinacci Prospero
Farini Luigi Carlo
Farnese (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Farnese Alessandro, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Farnese Alessandro, v. Paolo III.
Farnese Gerolamo
Farnese Giulia
Farnese Odoardo
Farnese Ranuccio
Fausta
Faustina
Faustolo
Favoriti Agostino
Fea Carlo, 1, 2, 3, 4.
Federico duca d’Urbino
Federico II, 1, 2.
Felice IV, 1, 2.
Ferdinando II d’Aragona
Ferdinando II d’Asburgo
Ferdinando IV di Borbone
Fermi Enrico, 1, 2.
Ferrari Ettore, 1, 2.
Ferrata Ercole, 1, 2.
Ferratini Bartolomeo
Ferricci Pietro
Festa Tano
Fidia, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Field Mary Elisabeth
Fieschi Guglielmo
Filarete (Antonio Averulino, d.)
Filippo
Filippo III di Spagna
Finelli Carlo
Flavi (famiglia), 1, 2, 3.
Flavia (famiglia)
Flavia Domitilla
Fleres Ugo
Foca, 1, 2, 3, 4.
Foderato Antonio
Fonseca Pietro
Fontana (bottega)
Fontana Carlo, 1, 2, 3, 4, 5.
Fontana Domenico, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Fontana Francesco
Fontana Giovanni
Fontana Lucio, 1, 2.
Fontana Prospero
Forteguerri Nicolò
Fortunati Lorenzo, 1, 2.
Fortuny y Carbó Mariano
Foscari Pietro
Foschini Arnaldo
Fouquet Jean
Francalancia
Francesco I, 1, 2.
Francesco I re di Francia
Francesco da Borgo S. Sepolcro, 1, 2.
Franchetti Giorgio
Franchi Alessandro
Franco Battista
Franconi (cardinale)
Frangipane (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Franzoni Francesco Antonio
Frescobaldi Gerolamo
Fuà Fusinato Erminia
Fuga Ferdinando, 1, 2, 3, 4.
Furia (famiglia)
Furio Camillo
Furio Dionisio Filocalo
Gabet Luigi
Gaio, 1, 2.
Gaio (papa)
Gaio Poplicio Bibulo
Gaius Iunius Euhodus
Gaius Vibius Pansa
Galassi Vincenzo
Galba Servio Sulpicio
Galerio
Galilei Alessandro, 1, 2.
Galli Bibiena Francesco
Gallieno, 1, 2.
Gallori Emilio
Garibaldi Anita
Garibaldi Giuseppe, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Garofalo
Garrucci Raffaele
Garzoni Giovanna
Gastaldi Andrea
Gastaldi Benedetto
Gastaldi Girolamo, 1, 2.
Gatta (della) Bartolomeo
Gelasio I
Gelasio II
Genserico
Gentile da Fabriano, 1, 2, 3, 4.
Gentileschi Orazio
Germanico
Gessi Berlinghiero
Gessi Romolo
Gesualdo Alfonso
Geta, 1, 2, 3, 4.
Gherardi Filippo
Gherardi Antonio d. il Reatino
Ghezzi Giuseppe
Ghezzi Pier Leone, 1, 2.
Ghiberti
Ghini Simone
Ghirlandaio
Ghirlandaio Davide
Ghirlandaio Domenico, 1, 2.
Giacomo da Pietrasanta
Giacomo III Stuart
Giambologna, 1, 2.
Giani Felice
Giaquinto Corrado
Giglioli Giulio Quirino
Gimignani Ludovico
Giorgione, 1, 2.
Giotto, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Giovanni da Crema
Giovanni Dalmata, 1, 2.
Giovanni da Verrazzano
Giovanni II, 1, 2.
Giovanni III
Giovanni IV, 1, 2.
Giovanni V
Giovanni VII
Giovanni VIII, 1, 2.
Giovanni XII
Giovanni XX
Giovanni XXII
Giovanni XXIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Giovanni Paolo I, 1, 2.
Giovanni Paolo II
Giovannoni Gustavo
Giraud (famiglia)
Gisleni Giovanni Battista
Gismondi Italo
Giulia Domna, 1, 2.
Giuliano da Maiano, 1, 2.
Giuliano da Sangallo, 1, 2.
Giuliano da Volterra
Giulio I, 1, 2.
Giulio II, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33.
Giulio III, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Giulio Cesare, v. Cesare.
Giulio Romano, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Giulio Claudii (famiglia)
Giunio Basso, 1, 2.
Giunio Valentino
Giunta Pisano
Giustiniani (famiglia)
Giustiniano, 1, 2, 3, 4.
Giustino II
Goethe Johann Wolfgang, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Gogol’ Nikolaj Vasil’evicˇ
Goldoni Carlo
Gordiani (famiglia)
Gorga (famiglia)
Gorga Evan, 1, 2.
Gozzoli Benozzo, 1, 2, 3.
Grammatica Antiveduto
Grassi Carlo
Grato Margani Lodovico
Graziano
Grazioli (famiglia), 1, 2.
Gregorio III, 1, 2, 3, 4.
Gregorio IV, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Gregorio V
Gregorio VI
Gregorio VII, 1, 2, 3.
Gregorio IX, 1, 2, 3.
Gregorio XI, 1, 2, 3.
Gregorio XII
Gregorio XIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32,
33.
Gregorio XIV
Gregorio XV, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Gregorio XVI, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19.
Gregorio Magno, v. S. Gregorio Magno.
Grenier Jean-Claude
Greuter Matteo
Grifoni Matteo
Grillo (del) Livia
Grimani (famiglia)
Guercino, 1, 2, 3.
Guerrini Giovanni
Guerrini Lorenzo
Guglielmi Benedetto
Guglielmi Bernardo
Guglielmi Giacinto
Guglielmi Giulio
Guglielmi Gregorio
Guglielmo II
Guidiccioni Lelio
Guido di Montpellier
Guttuso Renato, 1, 2.
Haffner Enrico
Hatshepsut (regina), 1, 2.
Hebi
Helbig (famiglia)
Hermanin Federico, 1, 2.
Hertz Enrichetta
Hitler Adolf
Hoffmann Ernst Theodor Amadeus
Howard di Norfolk Filippo Tommaso
Ilario (papa), 1, 2.
Imperiali Lorenzo
Imperiali Renato
Ina
Innocenzo I
Innocenzo II, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Innocenzo III, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Innocenzo VII
Innocenzo VIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12.
Innocenzo IX
Innocenzo X, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18.
Innocenzo XI, 1, 2.
Innocenzo XII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Innocenzo XIII, 1, 2, 3, 4.
Iofonte
Ippolito d’Este
Iry
Isaia da Pisa, 1, 2, 3.
Isauricus Publius Servilius
Iuf-âa
Iulia (gens), 1, 2.
Labacco Antonio
Ladislao di Durazzo
La Marmora Alessandro Ferrero, 1, 2.
Lancellotti Scipione
Lanciani Rodolfo
Lancisi Giovanni Maria
Lanfranco Giovanni, 1, 2.
Lante (famiglia), 1, 2, 3.
Lante Isabella
Lante Della Rovere Carlotta
Lante Della Rovere Federico
Lante Della Rovere Livia
La Padula Ernesto Bruno
Lapis Gaetano
Laris Harenies
Laterani (famiglia)
Le Brun Charles
Legros Pierre, 1, 2, 3.
Lello da Orvieto
Leni Giovanni Battista
Leocare, 1, 2.
Leonardo da Vinci, 1, 2.
Leoncillo
Leone
Leone II
Leone III, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12.
Leone IV, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Leone VIII
Leone X, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30.
Leone XI, 1, 2.
Leone XII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Leone XIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15.
Leone Magno, v. S. Leone Magno.
Leopardi Marcello
Le Roy Thomas, 1, 2.
Libera Adalberto, 1, 2.
Liberio (papa)
Licinio Crasso
Licinio Gallieno
Licurgo
Ligorio Pirro, 1, 2, 3, 4.
Liotard Jean-Étienne
Lippi Filippino
Lippi Filippo
Lisippo, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11.
Liverani Giantomaso
Livia, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Loewy Emanuele
Lonati Bernardino
Longhi Onorio, 1, 2.
Longhi Pietro
Lorenzetti Pietro
Lorenzo Monaco
Lorenzo di Viterbo
Loria Lamberto
Lotto Lorenzo
Lucilio Felice
Lucio
Lucio (santo e papa), 1, 2.
Lucio II, 1, 2.
Lucio Aurelio Aviano Simmaco
Lucio Aurelio Cotta
Lucio Cassio Longino
Lucio Cassio Longino Ravilla
Lucio Cecilio Metello Dalmatico
Lucio Cestio
Lucio Cornelio Balbo, 1, 2.
Lucio Cornelio Scipione
Lucio Cornelio Scipione Barbato, 1, 2.
Lucio Elio Lamia
Lucio Emilio Lepido
Lucio Emilio Paolo
Lucio Fabio Cilone
Lucio Fabricio
Lucio Mummio
Lucio Munazio Planco
Lucio Nevio Sordino
Lucio Opimio
Lucio Scipione
Lucio Vero, 1, 2.
Lucrezia d’Este
Ludovisi (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Ludovisi Ludovico, 1, 2.
Luigi XII
Luigi XIV, 1, 2.
Luigi XV, 1, 2.
Luigi XVIII, 1, 2.
Luti Benedetto
Maccabei (fratelli)
Maderno Carlo, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Maderno Stefano
Mafai Mario, 1, 2.
Maffei (famiglia), 1, 2.
Maffei Marcantonio
Maggi Girolamo
Magni Giulio
Mai Angelo
Maidalchini Olimpia
Majorana Ettore
Malatesta Francesco Saverio, 1, 2.
Malvezzi Nestore
Mamiani Della Rovere Terenzio
Manetti Rutilio
Manili Lorenzo
Mantegna Andrea, 1, 2, 3.
Manuzio Paolo
Manzi Pietro
Manzoni Piero
Manzù Giacomo
Maratta Carlo, 1, 2.
Marcantonio II
Marcelliano (martire)
Marcellina
Marcellino
Marcello, 1, 2, 3.
Marcello II
Marchionni Carlo, 1, 2.
Marco (martire)
Marco (papa), 1, 2, 3.
Marco Antonio
Marco Aurelio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20, 21, 22.
Marco Aurelio Antonino, v. Caracalla.
Marco Cocceio Nerva
Marco Curzio
Marco Emilio Lepido, 1, 2.
Marco Emilio Scauro, 1, 2.
Marco Fulvio Nobiliore, 1, 2.
Marco Gavio Massimo
Marco Livio Druso
Marco Valerio Massimo, 1, 2.
Marco Vipsanio Agrippa, 1, 2.
Marconi Guglielmo, 1, 2, 3, 4, 5.
Marcus Cincius Theophilus
Marcus Clodius Hermes
Margani (famiglia)
Margaritone d’Arezzo
Margherita d’Austria
Margherita di Parma
Margherita di Savoia, 1, 2.
Margotti Lanfranco
Mariani Camillo
Mariani Cesare
Marini Gaetano
Marini Luigi
Marino I
Marino II
Mario, 1, 2, 3.
Marliano Bartolomeo
Martini Arturo
Martini Simone
Martino II
Martino III
Martino V, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13.
Marzi Giovanni Battista
Masaccio, 1, 2.
Mascagni Paolo
Masolino da Panicale, 1, 2, 3.
Masotti Zanoni
Massenzio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18.
Massimi Porzia
Massimo (famiglia), 1, 2.
Massimo Angelo, 1, 2.
Massimo Carlo
Massimo Luca
Massimo Pietro
Matilde di Canossa
Mattei (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Mattei Alessandro
Mattei Asdrubale, 1, 2.
Mattei Ciriaco
Mattei Ludovico
Matteo da Città di Castello, 1, 2.
Matteotti Giacomo, 1, 2.
Maturino da Firenze
Mausolo
Mazzarino Giulio, 1, 2.
Mazzarino Mancini Filippo Giuliano
Mazzini Giuseppe, 1, 2, 3, 4.
Mazzoni Giulio, 1, 2.
Mazzoni del Grande Angiolo
Mazzuoli Giuseppe
Mecenate, 1, 2, 3, 4.
Medici Giacomo
Medici (de’; famiglia)
Medici (de’) Alessandro, 1, 2.
Medici (de’) Cosimo II, v. Cosimo II.
Medici (de’) Ferdinando
Medici (de’) Giovanni, 1, 2.
Medici (de’) Giovanni Angelo, v. Pio IV.
Medici (de’) Giulio, v. Clemente VII.
Medici del Vascello (famiglia)
Melchiade (papa)
Mellini Garcia
Mellini Mario
Mellini Paolo
Mellini Savo
Melozzo da Forlì, 1, 2, 3, 4.
Menelao
Menelik
Mengs Anton Raphael, 1, 2.
Meo del Caprino
Merenda Ippolito
Merry del Val (cardinale)
Meruli (famiglia)
Messalla Corvino
Messalla Marcus Valerius
Metastasio, 1, 2.
Metella Cecilia, 1, 2, 3, 4.
Metello Cretico
Metilia Acte
Meucci Antonio
Miani Giovanni
Micali Giuseppe
Michelangelo, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32,
33, 34, 35, 36, 37, 38.
Michele Antonio di Saluzzo
Michele di Ridolfo del Ghirlandaio
Michiel Giovanni, 1, 2, 3.
Milani Aureliano
Millo Giovanni Jacopo
Mills Carlo
Milone
Milziade (santo e papa)
Minardi Tommaso, 1, 2.
Mineptah
Minghetti Marco
Minnucci Gaetano
Mino da Fiesole, 1, 2, 3.
Mino del Reame, 1, 2.
Mirone, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Mirone il Giovane
Mitridate
Mochi Francesco
Modigliani Amedeo
Mola Pier Francesco
Molara (famiglia)
Mondrian Piet
Monnot Pierre-Étienne
Montaigne
Montauto (di) Asdrubale
Monti Giuseppe
Montorsoli Giovanni Angelo
Montoya Pietro
Moore Henry
Morelli Cosimo
Morelli Domenico, 1, 2.
Moretti Luigi, 1, 2.
Moretti Nanni
Morner Karel Gustaf Hyalmar
Mulier Pieter d. il Cavalier Tempesta
Muñoz di Zamora (fra’)
Munthe Axel
Muratori Domenico Maria
Mussolini Benito, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Musmeci
Muti Giovanni, 1, 2.
Muziano Girolamo
Nabucodonosor II
Nakht-Hor-em-hab
Nanni di Baccio Bigio
Napoleone (Bonaparte), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Napoleone III
Nardini Stefano, 1, 2, 3.
Narsete, 1, 2.
Nathan Ernesto, 1, 2, 3.
Nattier Jean-Marc
Naucide
Nebbia Cesare
Nectanebo I, 1, 2.
Negro Silvio
Nerone, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24.
Neroni Diotisalvi
Nerva, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Nevin Robert J
Niccolò I
Niccolò III, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Niccolò IV, 1, 2, 3, 4, 5.
Niccolò V, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28.
Nicola da Forca Palena
Nicola da Guardiagrele
Nicola I
Nicola I (zar)
Nicola II
Nicolò di Crescenzio
Nicolò da Cusa
Nobile Umberto
Nobili Sforza di Santa Fiora Caterina
Nolli Giovanni Battista
Numa Pompilio, 1, 2.
Numenia (famiglia)
Nunzio
Oddi Maddalena
Oddone di Cluny
Odescalchi (famiglia)
Odescalchi Baldassarre
Odescalchi Tommaso, 1, 2.
Odoacre
Oliva (padre)
Omodei Luigi Alessandro
Onesti (famiglia)
Onorio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Onorio I, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Onorio III, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11.
Onorio IV
Orazi, 1, 2, 3.
Orazio
Orazio Coclite
Orbiana
Orcagna
Orsi Prospero
Orsini (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Orsini Camillo Pardo
Orsini Francesco
Orsini Maddalena
Orsini Matteo
Orsini Virginio
Orso Antonio
Ortega Gomiel Giovanni
Ortensio
Osio Stanislao
Ottavia, 1, 2, 3.
Ottaviano, v. Augusto.
Ottoboni (famiglia)
Ottoboni Pietro, 1, 2, 3.
Ottone I
Ottone II, 1, 2.
Ottone III, 1, 2, 3.
Oudinot Nicolas Charles Victor, 1, 2.
Overbeck Federico, 1, 2, 3.
Ovidio, 1, 2, 3.
Pacca Bartolomeo
Pacini Giovanni
Pagano Giuseppe
Palagi Pelagio, 1, 2.
Palizzi Filippo, 1, 2.
Palladio Andrea
Pallante
Pallavicini Antoniotto
Pallavicini Lazzaro, 1, 2, 3.
Pallavicini Maria Camilla
Pallavicini Nicolò
Pallavicini Rospigliosi (famiglia), 1, 2.
Palmezzano Marco
Palmieri Pompeo
Pammachio
Pamphilj (famiglia), 1, 2, 3, 4.
Pamphilj Benedetto, 1, 2, 3.
Pamphilj Camillo, 1, 2, 3, 4.
Paolino da Nola
Paolo, 1, 2, 3.
Paolo, v. S. Paolo.
Paolo I, 1, 2.
Paolo II, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20.
Paolo III, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33,
34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43.
Paolo IV, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Paolo V, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33,
34.
Paolo VI, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Paolucci Fabrizio, 1, 2.
Papazzurri Alessandro
Papazzurri Caterina
Paradinas Alfonso
Paravicini Giuseppe
Parmigianino, 1, 2, 3, 4.
Parrocel Etienne
Pascali Pino
Pascarella Cesare
Pasolini Pier Paolo
Pasquale I, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Pasquale II, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Passeri Giuseppe
Passignano
Patrizi Costanzo
Pelagio I
Pelagio II, 1, 2.
Penni Francesco
Peretti (famiglia)
Peretti Alessandro, 1, 2.
Peretti Felice, v. Sisto V.
Peretti Flavia
Peretti Michele, 1, 2.
Peretti Montalto (famiglia)
Peretti Montalto Alessandro
Perin del Vaga, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Peroni Gaetano
Perugino, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Peruzzi Baldassarre, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Pesaro Leonardo
Petrachia (famiglia)
Petrarca Francesco
Petrolini Ettore
Philiskos di Rodi, 1, 2, 3.
Piacentini Marcello, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Piacentini Pio
Piano Renzo
Piastrini Domenico
Picchiarini Cesare
Piccinato Luigi, 1, 2.
Piccolomini Francesco
Pierleoni (famiglia)
Piero della Francesca, 1, 2.
Pietro, v. S. Pietro.
Pietro da Cortona, 1, 2, 3, 4, 5.
Pietro d’Illiria
Pietro di Leone
Pignatelli Antonio Maria
Pigorini Luigi
Pimentel Domenico
Pinard
Pinelli Bartolomeo, 1, 2, 3.
Pinturicchio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Pinza Giovanni
Pio II, 1, 2, 3, 4, 5.
Pio III, 1, 2.
Pio IV, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18,
19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33.
Pio V (santo e papa), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14.
Pio VI, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18,
19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27.
Pio VII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18,
19.
Pio VIII, 1–2.
Pio IX, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18,
19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34,
35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50,
51, 52, 53, 54.
Pio X (santo e papa), 1, 2, 3, 4.
Pio XI, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11ß.
Pio XII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13.
Pipino III il Breve
Pirandello Fausto
Piranesi Giovanni Battista, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Pisanello, 1, 2, 3.
Pizzi Cannella, 1, 2.
Pizzullo Giovanni
Platina
Plinio
Plotina
Podesti Francesco
Podocataro Ludovico
Pole Reginald
Poletti Luigi
Poli Fausto
Poli Gaudenzio
Policle
Policleto, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Polidoro da Caravaggio
Polieucto
Pollaiolo
Pollaiolo (del) Antonio
Pollaiolo (del) Piero
Pollock Jackson, 1, 2.
Pomarancio (Cristoforo Roncalli, d.)
Pontelli Baccio
Ponzetti (famiglia)
Ponziano (santo e papa)
Ponzio Flaminio, 1, 2.
Porcari (famiglia)
Porcari Girolamo
Porcari Nicola
Porcari Stefano
Porsenna
Portocarrero Gioacchino Ferdinando
Postumio Albino
Pourbus Franz il Giovane
Poussin Nicolas, 1, 2, 3.
Pozzi Stefano
Pozzo Andrea
Prampolini Enrico
Prassitele, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14.
Preti Mattia
Primoli (famiglia)
Primoli Giuseppe, 1, 2.
Primoli Pietro
Priscilla, 1, 2, 3, 4, 5.
Probo, 1, 2.
Procopio
Properzio
Psammetico
Publio Cincio Salvio
Publio Scipione Emiliano
Publio Ventidio Basso
Publio Vibio Mariano
Publius Nonius Zethus
Pucci Ridolfi Virginia
Pudente, 1, 2.
Pulzone Scipione
S. Agostino
S. Ambrogio
S. Bernardo
S. Callisto (papa)
S. Carlo Borromeo, 1, 2, 3.
S. Caterina da Siena, 1, 2.
S. Cecilia
S. Ciriaco
S. Domenico, 1, 2, 3.
S. Elena
S. Filippo Neri, 1, 2, 3, 4, 5.
S. Francesca Romana, 1, 2, 3.
S. Francesco d’Assisi, 1, 2.
S. Giuseppe Calasanzio
S. Gregorio Magno, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
S. Ignazio di Loyola, 1, 2, 3, 4.
S. Leone Magno, 1, 2, 3.
S. Lorenzo, 1, 2.
S. Luca, 1, 2, 3.
S. Monica
S. Paolo, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
S. Pietro, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21.
S. Pio V, v. Pio V.
S. Pio X, v. Pio X.
S. Prassede, 1, 2, 3.
S. Pudenziana, 1, 2, 3.
S. Roberto Bellarmino
S. Saba
S. Sebastiano, 1, 2.
S. Silvia
S. Tommaso d’Aquino
S. Tommaso di Canterbury
S. Zenone
Sabbatini Lorenzo
Sacchetti (famiglia), 1, 2.
Sacchetti Ottavia
Sacchi Andrea, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Sacco Giovanni
Sacconi Giuseppe
Salustri Carlo Alberto, v. Trilussa.
Salvi Nicola, 1, 2.
Salviati (cardinale), 1, 2.
Salviati Antonio Maria, 1, 2.
Salviati Francesco
Samminiati Girolamo
Sampajo (famiglia)
Sanfilippo Antonio
Sangallo
Sanguigna (famiglia)
Sanjust di Teulada Edmondo
Sansovino Andrea, 1, 2, 3, 4.
Sansovino Jacopo, 1, 2, 3.
Santacroce (famiglia)
Santacroce Alfonso
Santacroce Prospero
Santacroce Publicola (famiglia)
Santarelli Odoardo
Santori Giuliano Antonio
Santorio Giovanni Fazio, 1, 2.
Saraceni Carlo
Sardi Giuseppe
Sarti Antonio
Sartorio Giulio Aristide
Satri (famiglia)
Sauli Antonio
Savelli (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5.
Savelli Elena, 1, 2.
Savelli Giovanni Battista
Savelli Luca
Savelli Ottone III
Savelli Pietro
Savelli Farnese Camilla Virginia
Savoia (famiglia), 1, 2, 3, 4.
Savoia Lusignano (di) Carlotta
Savoia Massimo (di) Gabriella
Scanderbeg Giorgio Castriota, 1, 2.
Scarpa
Schifano Mario, 1, 2, 3, 4.
Sciarra (famiglia)
Sciarra Maffeo, 1, 2.
Scipione
Scipione Ispallo
Scipione Ispano
Sebastiano del Piombo, 1, 2, 3, 4, 5.
Secchi Angelo, 1, 2.
Sega Filippo
Seiter Daniele
Sella Quintino, 1, 2, 3.
Serbelloni Giovanni Antonio
Sergio I, 1, 2.
Sergio II
Sergio IV
Serlio Sebastiano
Serlupi (famiglia)
Serristori Averardo
Servilia (famiglia)
Servio Tullio, 1, 2, 3, 4, 5.
Sesto Quintilio Valerio Massimo
Sethi I
Settimio Severo, 1,2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15,
16, 17, 18.
Severi (famiglia), 1, 2, 3.
Severiano
Severina
Severini (famiglia)
Severo
Severo Alessandro, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Sfondrati Paolo Emilio
Sforza (famiglia)
Sforza Ascanio
Sforza Cesarini Giuseppe,
Shelley Percy Bysshe, 1, 2.
Skopas, 1, 2, 3.
Sidoli Giuditta
Signorelli Luca, 1, 2.
Silanion
Silla, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Silverio (papa)
Silvestri (famiglia)
Silvestri Eurialo
Silvestro I, 1, 2, 3.
Silvestro II, 1, 2.
Silvestro III
Simmaco (papa), 1, 2, 3.
Simonetti (famiglia)
Simplicio (papa)
Siricio (papa)
Sironi Mario
Sisto (frate)
Sisto II (santo e papa)
Sisto III, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Sisto IV, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33,
34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49,
50.
Sisto V, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18,
19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34,
35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50,
51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66,
67, 68.
Sluse Johann Walter
Smaragdo
Sobieski Alessandro
Sobieski Clementina
Sobieski Maria Clementina
Sodoma
Sokrates
Soranzo Benedetto
Soria Giovanni Battista
Soso di Pergamo, 1, 2.
Souza (de) Alessandro
Spaccarelli Attilio
Spada (famiglia)
Spada Bernardino, 1, 2.
Spada Orazio
Spada Tommaso
Spadarino
Spadini Armando
Spaventa Silvio
Specchi Alessandro, 1, 2, 3, 4
Spedalieri Nicola
Spellman Francis
Spinelli Baldassarre
Stefaneschi Bertoldo
Stefaneschi Jacopo (cardinale), 1, 2.
Stefaneschi Pietro
Stefano da Ferrara
Stefano II
Stern Ludovico
Stern Raffaele, 1, 2.
Strozzi (famiglia), 1, 2.
Strozzi Amerigo
Strozzi Uberto
Stuart (famiglia), 1, 2.
Subleyras Pierre
Surdis (de) Stefano
Sussmann Margaret Nicod
Sustermans Justus
Tacchini Pietro
Taccone Paolo
Tadolini Enrico
Tarquinio Prisco, 1, 2, 3, 4.
Tarquinio il Superbo, 1, 2, 3.
Tassi Agostino
Tasso Torquato
Tebaldeo Antonio
Tebaldi (cardinale)
Tempesta Antonio, 1, 2.
Tenerani Pietro, 1, 2.
Teodora, 1, 2.
Teodorico, 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Teodoro (papa)
Teodoro I (papa)
Teodosio
Testa Pietro
Thaon di Revel Paolo
Thefarie Velianas, 1, 2.
Théodon Jean-Baptiste
Thiene Gaspare
Thomas Antoine-Jean-Baptiste, 1, 2.
Thorwaldsen Berthel
Thutmosis III, 1, 2.
Tiberio, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Tiberio Sempronio Gracco
Timoteo
Timotheus
Tirelli
Tischbein Johann Heinrich Wilhelm
Tito, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11.
Tito Livio, 1, 2.
Tito Sempronio Gracco
Tiziano, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Todeschini Piccolomini Francesco, v. Pio III
Tognetti Gaetano
Tolomei (famiglia)
Tomacelli Lucrezia
Tonti Michelangelo
Torlonia (famiglia), 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11.
Torlonia Alessandro, 1, 2, 3.
Torlonia Anna
Torlonia Giovanni
Tornabuoni Francesco
Torquemada Giovanni
Torriti Jacopo, 1, 2.
Toti Enrico, 1, 2.
Totila, 1, 2, 3.
Traiano, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18, 19, 20.
Trevisan Ludovico
Trevisani Francesco, 1, 2.
Triga Giacomo
Trilussa (Carlo Alberto Salustri, d.), 1, 2.
Trivulzio Agostino
Trombadori Francesco, 1, 2.
Trompeo Pietro Paolo
Tullia
Tullo Ostilio, 1, 2, 3.
Turcato Giulio
Turini Baldassarre
Tuscolani (famiglia)
Tutmes III
Tutmes IV
Ugonio Pompeo
Umberto I, 1, 2, 3, 4, 5.
Ungarelli Luigi Maria
Urbano (papa)
Urbano IV
Urbano V, 1, 2.
Urbano VI, 1, 2, 3.
Urbano VII
Urbano VIII, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26.
Usia
Zaccaria (papa), 1, 2, 3, 4.
Zacosta Pietro Raimondo
Zaga Domenico
Zanardelli Giuseppe, 1, 2.
Zanelli Angelo
Zefirino (santo e papa)
Zenodoro
Zeri Federico
Ziveri Alberto
Zoboli Giacomo
Zoppo Rocco
Zuccari (bottega)
Zuccari (fratelli)
Zuccari Federico, 1, 2.
Zuccari Taddeo, 1, 2, 3.
INDICE DEGLI AUTORI
ROMA
Abbazia delle Tre Fontane
Accademia di Francia
– Lancisiana
– nazionale dei Lincei
– nazionale di S. Cecilia
– nazionale di S. Luca
Acilia
Acquario romano (ex)
Acquedotto dell’Acqua Antoniniana
– dell’Acqua Iulia
– dell’Acqua Marcia
– dell’Acqua Tepula
– dell’Acqua Vergine
– dell’«Anio Novus»
– Claudio
– Felice
– Neroniano
– Paolo
– dei Quintili
Aeroporto di Centocelle (ex)
– di Ciampino Ovest G.B. Pastine
– intercontinentale Leonardo da Vinci
Albergo Ambasciatori
– della Catena
– Cavalieri Hilton
– Excelsior
– Majestic
– dell’Orso
– Palace (ex)
– rosso
Altare della Patria
Anfiteatro Castrense
– Flavio
«Antemnae»
Antiquarium comunale (ex; edificio)
– comunale (ex; museo)
– forense
– del Palatino
Aranciera
Ara massima di Ercole
Ara Pacis Augustae
Archivio capitolino
– centrale dello Stato
– Fotografico Comunale
– fototeca di Architettura e Topografia dell’Impero romano
– dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano
– di Stato di Roma
Archivium Romanum Societatis Jesu
Arco degli Argentari
– dei Banchi
– di Camilliano
– dei Cenci
– di Costantino
– di Dolabella
– di Druso
– di Gallieno
– di Giano
– Oscuro
– del Passetto Farnese
– Romano
– di S. Lazzaro
– di Settimio Severo
Arco di Sisto V
– di Tito
– dei Tolomei
Area archeologica del Foro Romano e del Palatino
– sacra dell’Argentina
– sacra di S. Omobono
Arsenale pontificio
Auditorium
– di Mecenate
Autoparco centrale della Pubblica Sicurezza
Autostrada Roma-aeroporto di Fiumicino
Babington’s
«Basilica Aemilia»
– «Iulia»
Basilica di Massenzio
– di Nettuno
– di Porta Maggiore
– di S. Agnese fuori le Mura
– di S. Antonio da Padova
– di S. Cecilia in Trastevere
– di S. Clemente
– di S. Croce in Gerusalemme
– di S. Eugenio
– di S. Giovanni in Laterano
– di S. Lorenzo in Damaso
– di S. Lorenzo fuori le Mura
– di S. Marco
– di S. Maria degli Angeli
– di S. Maria Maggiore
– di S. Maria in Trastevere
Basilica di S. Martino ai Monti
– di S. Pancrazio
– di S. Paolo fuori le Mura
– di S. Pietro in Vincoli
– di S. Prassede
– di S. Sabina
– di S. Sebastiano
– di S. Silvestro
– di S. Valentino
– dei Ss. Apostoli
– dei Ss. Cosma e Damiano
– dei Ss. Giovanni e Paolo
Bastione Ardeatino
– della Colonnella
Battistero Lateranense
Belvedere Tarpeo
Berretta del Prete
Biblioteca di Agapito
Biblioteca Angelica
– della Camera dei Deputati
– Casanatense
– musicale governativa del Conservatorio di S. Cecilia
– Hertziana
– dell’Istituto Archeologico Germanico
– dell’Istituto nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte
– Lancisiana
– nazionale centrale Vittorio Emanuele II
– Pontificia Missionaria
– e Raccolta teatrale del Burcardo
– romana
– del Senato
– di Storia moderna e contemporanea
Biblioteca Universitaria Alessandrina
– Vallicelliana
Borgata di Colle Monfortani
– di Colle Prenestino
– del Làbaro
– di Ponte Mammolo
– di Prima Porta
– del Quarticciolo
– di Quarto Miglio
– S. Maria del Soccorso
– Statuario
– del Trullo
Borgo Angelico
– Pio
– S. Angelo
– S. Lazzaro
– Vittorio
Bosco Parrasio
– Sacro
Breccia di porta Pia
«Burrò»
Caffè Aragno
– Canova
– Greco
– Rosati
Calcografia
Campo de’ Fiori
Canale dell’«Euripus»
Cappella della Madonna dell’Archetto
– di Reginald Pole
– di S. Tommaso ai Cenci
Carcere Mamertino
Carcere di Rebibbia
– di Regina Coeli
Carceri Nuove
«Careiae»
Casa Aletti
– delle Armi
– di Augusto
Casa Baldi
– Bonadies
– del Burcardo
– Castellani
– dei Cavalieri di Rodi
– dei Crescenzi
– del Curato
– di Febo Brigotti
– di Fiammetta (piazza Fiammetta)
– di Fiammetta (via dei Coronari)
– di Flaminio Ponzio
– della Fornarina
– generalizia dei Carmelitani Scalzi
– Giannini
– della Gioventù italiana del Littorio (ex)
– di Goethe
– dei Grifi
– internazionale dello Studente
– Lezzani (via dei Coronari)
– Lezzani (via del Corso)
– di Livia
– madre dei Mutilati
– dei Manili
– del Maresciallo
– di Michelangelo
– del Passeggero
– dei Pierleoni
– di Pietro Paolo della Zecca
– Professa
– di Prospero Mochi
– di Raffaello
– di Romolo
– Roy
– Ruboli
– de’ Salvi
– Tarpea
– Vacca
– dei Vallati
Casa delle Vestali
– di Dante
– Museo di G. De Chirico
Casal Palocco
Casale della Bottaccia
– della Caffarella
– della Cecchignola
– di Falcognana
– di Malborghetto
– di Pratolungo
– Rotondo
– di Salone
– di S. Maria Nova
– di S. Pio V (ex)
– Strozzi
– di Tor di Mezzavia di Albano
Case della Cooperativa Ferrovieri
– per i dipendenti FF.SS.
– dei Fabi
– ICP Ponte Lungo
– IRBS
– dei Porcari
– di S. Paolo
Caserma dei Carabinieri
– della Guardia di Finanza
– dei Vigili del Fuoco
Caserme (viale delle Milizie)
Casetta
Casina del cardinale Bessarione
– delle Civette di Villa Torlonia
– di Raffaello
– delle Rose
– Rossa
– Vagnuzzi
– Valadier
Casino dell’Aurora
– Borghese
– Evangelisti
Casino Fini
– del Graziano
– Massimo Lancellotti
– dell’Orologio
Castel di Guido
Castel S. Angelo
Castello Caetani
– Farnese
– di Lunghezza
– della Magliana
– di Torrimpietra
«Castra Peregrina»
– «Praetoria»
Catacombe di Balbina
– di Calepodio
– di Ciriaca
– di Commodilla
– di Domitilla
– ebraiche di Vigna Randanini
– ebraiche di Villa Torlonia
– di Generosa
– dei Giordani
– di Nicomede
– di Novaziano
– di Pretestato
– di Priscilla
– di S. Agnese
– di S. Callisto
– di S. Ermete
– di S. Felicita
– di S. Ippolito
– di S. Pancrazio
– di S. Panfilo
– di S. Sebastiano
– di S. Valentino
– dei Ss. Marcellino e Pietro
– dei Ss. Marco e Marcelliano
– della Santa Croce
– di via Anapo
Centrale Montemartini (ex)
Centro Direzionale
Centro sperimentale di Cinematografia
– sportivo delle Tre Fontane
– Studi L. Huetter
Châlet del Circolo Canottieri Aniene
Chiesa dell’Annunziata
– dell’Annunziatella
– del Bambin Gesù
– del Corpus Domini
– di Cristo Re
– Dives in Misericordia
– del Domine quo vadis?
– Evangelica Luterana
– del Gesù
– del Gesù Divino Lavoratore
– di Gesù e Maria
– di Gesù Nazareno
– della Gran Madre di Dio
– dell’Immacolata e S. Benedetto Giuseppe Labre
– dell’Immacolata e S. Giovanni Berchmans
– della Madonna dei Monti
– della Natività
– della Natività di Gesù
– di Nostra Signora de La Salette
– di Nostra Signora del Sacro Cuore
– Nuova
– di Ognissanti
– dei Re Magi
– del Sacro Cuore di Gesù (via Marsala)
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (via Piave)
– del Sacro Cuore Immacolato di Maria
– del Sacro Cuore del Suffragio
– di S. Agata
– di S. Agata dei Goti
– di S. Agnese in Agone
– di S. Agostino
– di S. Alessio
– di S. Alfonso de’ Liguori
– di S. Ambrogio della Massima
– di S. Anastasia
– di S. Andrea (via XX Settembre)
– di S. Andrea (viale Tiziano)
– di S. Andrea apostolo
– di S. Andrea delle Fratte
– di S. Andrea al Quirinale
– di S. Andrea della Valle
– di S. Angelo in Pescheria
– di S. Anna
– di S. Anselmo
– di S. Antonio Abate
– di S. Antonio da Padova
– di S. Antonio dei Portoghesi
– di S. Apollinare
– di S. Atanasio
– di S. Balbina
– di S. Barbara dei Librai
– di S. Bartolomeo all’Isola
– di S. Basilio
– di S. Benedetto in Piscinula
Chiesa di S. Bernardino da Siena
– di S. Bernardo alle Terme
– di S. Biagio de Mercato
– di S. Biagio della Pagnotta
– di S. Bibiana
– di S. Bonaventura
– di S. Brigida
– di S. Callisto
– di S. Camillo de Lellis
– di S. Carlo ai Catinari
– di S. Carlo alle Quattro Fontane
– di S. Caterina dei Funari
– di S. Caterina a Magnanapoli
– di S. Caterina della Rota
– di S. Caterina da Siena
– di S. Cesareo de Appia
– di S. Chiara (piazza dei Giuochi Delfici)
– di S. Chiara (via di Torre Argentina)
– di S. Cosimato
– di S. Crisogono
– di S. Crispino
– di S. Croce al Flaminio
– di S. Croce delle Scalette
– di S. Croce e S. Bonaventura dei Lucchesi
– di S. Dorotea
– di S. Egidio
– di S. Elena fuori Porta Maggiore
– di S. Eligio dei Ferrari
Chiesa di S. Eligio degli Orefici
– di S. Eusebio
– di S. Eustachio
– di S. Filippo Neri
– di S. Francesca Romana
– di S. Francesco (ex)
– di S. Francesco d’Assisi
– di S. Francesco di Paola
– di S. Francesco a Ripa
– di S. Francesco Saverio
– di S. Galla
– di S. Gaspare del Bufalo
– di S. Giacomo in Augusta
– di S. Giacomo in Settignano
– di S. Gioacchino
– di S. Giorgio in Velabro
– di S. Giovanni in Ayno (ex)
– di S. Giovanni Battista dei Genovesi
– di S. Giovanni Bosco
– di S. Giovanni Calibita
– di S. Giovanni Decollato
– di S. Giovanni dei Fiorentini
– di S. Giovanni della Malva
– di S. Giovanni della Pigna
– di S. Giovanni a Porta Latina
– di S. Girolamo della Carità
– di S. Girolamo degli Illirici
– di S. Giuliano Ospitaliere
Chiesa di S. Giuseppe
– di S. Giuseppe dei Falegnami
– di S. Giuseppe alla Lungara
– di S. Gregorio Barbarigo
– di S. Gregorio della Divina Pietà
– di S. Gregorio Magno
– di S. Gregorio Nazianzeno
– di S. Gregorio VII
– di S. Ignazio
– di S. Ippolito
– di S. Isidoro
– di S. Isidoro alle Terme (ex)
– di S. Ivo
– di S. Ivo dei Brettoni
– di S. Lazzaro
– di S. Leone I
– di S. Lorenzo in Fonte
– di S. Lorenzo in Lucina
– di S. Lorenzo in Miranda
– di S. Lorenzo in Panisperna
– di S. Lorenzo in Piscibus
– di S. Lucia del Gonfalone
– di S. Lucia in Selci
– di S. Luigi dei Francesi
– di S. Macuto
– di S. Marcello al Corso
– di S. Marco Evangelista in Agro laurentino
– di S. Margherita
– di S. Maria dell’Anima
Chiesa di S. Maria Annunziata
– di S. Maria Antiqua
– di S. Maria in Aquiro
– di S. Maria in Aracoeli
– di S. Maria Ausiliatrice
– di S. Maria del Buon Consiglio
– di S. Maria in Campitelli
– di S. Maria in Cappella
– di S. Maria del Carmine
– di S. Maria in Celsano
– di S. Maria della Concezione
– di S. Maria della Concezione in Campo Marzio
– di S. Maria della Consolazione
– di S. Maria in Cosmedin
– di S. Maria in Domnica
– di S. Maria Egiziaca
– di S. Maria delle Grazie
– di S. Maria delle Grazie alle Fornaci
– di S. Maria in Grottapinta (ex)
– di S. Maria Liberatrice
– di S. Maria di Loreto
– di S. Maria della Luce
– di S. Maria Maddalena
– di S. Maria Mediatrice
– di S. Maria sopra Minerva
Chiesa di S. Maria dei Miracoli
– di S. Maria in Monserrato
– di S. Maria in Monterone
– di S. Maria di Montesanto
– di S. Maria in Monticelli
– di S. Maria Nova
– di S. Maria dell’Orazione e Morte
– di S. Maria dell’Orto
– di S. Maria della Pace
– di S. Maria del Pianto
– di S. Maria del Popolo
– di S. Maria Portae Paradisi
– di S. Maria Porto della Salute
– di S. Maria in Publicolis
– di S. Maria della Quercia
– di S. Maria Regina dei Cuori
– di S. Maria Regina Pacis
– di S. Maria del Rosario
– di S. Maria della Scala
– di S. Maria dei Sette Dolori
– di S. Maria del Suffragio
– di S. Maria in Traspontina
– di S. Maria in Trivio
– di S. Maria dell’Umiltà
– di S. Maria in Vallicella
– di S. Maria in Via
Chiesa di S. Maria in via Lata
– di S. Maria della Visitazione
– di S. Maria della Visitazione e di S. Francesco di Sales
– di S. Maria della Vittoria
– di S. Marta
– di S. Melchiade
– di S. Nicola de Calcarariis
– di S. Nicola a Capo di Bove
– di S. Nicola in Carcere
– di S. Nicola dei Lorenesi
– di S. Nicola de Portiis
– di S. Nicola ai Prefetti
– di S. Nicola da Tolentino
– di S. Omobono
– di S. Onofrio al Gianicolo
– di S. Pancrazio Martire
– di S. Pantaleo
– di S. Paolo della Croce
– di S. Paolo entro le Mura
– di S. Paolo primo eremita (ex)
– di S. Paolo alla Regola
– di S. Pasquale Baylon
– di S. Passera
– di S. Patrizio
– di S. Pietro in Montorio
– di S. Policarpo
– di S. Prisca
– di S. Pudenziana
– di S. Rita
– di S. Rita da Cascia (ex)
Chiesa di S. Roberto Bellarmino
– di S. Rocco
– di S. Saba
– di S. Salvatore alle Coppelle
– di S. Salvatore in Lauro
– di S. Salvatore ai Monti
– di S. Salvatore in Onda
– di S. Sebastiano al Palatino
– di S. Silvestro in Capite
– di S. Silvestro al Quirinale
– di S. Sisto Vecchio
– di S. Spirito in Sassia
– di S. Stanislao dei Polacchi
– di S. Stefano
– di S. Stefano del Cacco
– di S. Stefano Rotondo
– di S. Susanna
– di S. Teodoro
– di S. Teresa
– di S. Teresa del Bambin Gesù
– di S. Tommaso di Canterbury
– di S. Tommaso in Formis
– di S. Tommaso in Parione
– di S. Urbano
– di S. Valentino
– di S. Vitale
– della SS. Addolorata
– dei Ss. Ambrogio e Carlo al Corso
– dei Ss. Andrea e Bartolomeo
– dei Ss. Andrea e Claudio dei Borgognoni
Chiesa dei Ss. Angeli Custodi
– dei Ss. Bartolomeo e Alessandro dei Bergamaschi
– dei Ss. Cecilia e Biagio
– dei Ss. Celso e Giuliano
– dei Ss. Domenico e Sisto
– dei Ss. Fabiano e Venanzio
– dei Ss. Gioacchino e Anna ai Monti
– dei Ss. Giovanni Evangelista e Petronio dei Bolognesi
– dei Ss. Giuseppe e Orsola (ex)
– dei Ss. Ildefonso e Tommaso da Villanova
– dei Ss. Ippolito e Lucia
– dei Ss. Isidoro ed Eurosia
– dei Ss. Luca e Martina
– dei Ss. Marcellino e Pietro
– dei Ss. Marcellino e Pietro ad Duas Lauros
– dei Ss. Maria e Gallicano
– dei Ss. Martiri Canadesi
– dei Ss. Michele e Magno
– dei Ss. Nereo e Achìlleo
– del SS. Nome di Maria
– dei Ss. Pietro e Paolo
– dei Ss. Quattro Coronati
– dei Ss. Quirico e Giulitta
Chiesa del SS. Rosario di Pompei
– delle Ss. Rufina e Seconda
– dei Ss. Sergio e Bacco
– delle Ss. Stimmate di S. Francesco
– del SS. Sudario
– della SS. Trinità dei Pellegrini
– della SS. Trinità degli Spagnoli
– dei Ss. Vincenzo e Anastasio
– dei Ss. Vito e Modesto
– dello Spirito Santo alla Ferratella
– dello Spirito Santo dei Napoletani
– della Trinità dei Monti
– Valdese (piazza Cavour)
– Valdese (via IV Novembre)
Ciampino
Cimitero acattolico
– dei Cappuccini
– Flaminio
– Maggiore
– del Verano
Cinecittà
Cinema Capranica
– Étoile
– Maestoso
Cineteca nazionale
Circo Massimo
– Variano
Città Giardino Aniene
– militare della Cecchignola
– Universitaria
Clivo dei Publicii
– di Scauro
«Clivus Argentarius»
Cloaca del Circo Massimo
Cloaca «Maxima»
Colle S. Agata
Collegio Capranica
– Inglese
– Nazareno
– dei Neofiti
– S. Alessio Falconieri
– Urbano di Propaganda Fide
Colombario di Pomponio Hylas
– di Tiberio Claudio Vitale
– di Vigna Codini
Colonna di Foca
– dell’Immacolata Concezione
– di Marco Aurelio
– Traiana
Colosseo
«Comitium»
Complesso ICP Appio I
– ICP Appio III
– ICP Casilino I
– ICP Casilino III
– ICP Flaminio I
– ICP Flaminio II
– ICP Ostiense
– ICP S. Saba
– INA-Casa Valco S. Paolo
– dell’Ordine dei Cavalieri di Malta
– Tiburtino
– Tor Sapienza
Consorzio agrario cooperativo (ex)
Convento degli Agostiniani
– degli Agostiniani (ex)
– di S. Giuseppe (ex)
– di S. Marcello
– di S. Pietro in Montorio
Convento dei Teatini
Corso di Francia
– d’Italia
– del Rinascimento
– Vittorio Emanuele II
Criptoportico di Nerone
Curia
– Pompeia
Deposito ATAC
– Stefer
Discoteca di Stato
«Domus Augustana»
– Aurea
– «Flavia»
– «Praeconum»
– «Severiana»
– «Tiberiana»
– «Transitoria»
Ecoparco
Edicola di S. Andrea
Edificio della Meridiana
Edificio della 3P
– per la fabbricazione delle carte valori della Banca d’Italia
Emeroteca romana
Episcopio di Porto
«Excubitorium» della VII coorte dei «vigiles»
«Gabii»
Gabinetto comunale delle Stampe
– nazionale delle Stampe
Galleria dell’Accademia di S. Luca
– Borghese
– Colonna
– comunale d’Arte moderna (ex convento di S. Giuseppe)
– comunale d’Arte moderna (ex stabilimento della Birra Peroni)
– Corsini
– Doria Pamphilj
– nazionale d’Arte antica
– nazionale d’Arte moderna
– Pallavicini
– Spada
– Colonna
– Principe Amedeo Savoia Aosta
– Sciarra
Gazometri
Giardini di Adone
Giardino della Cascata
– del Lago
Gipsoteca Tenerani
Granai Camerali
Granai Clementini (ex)
– di Paolo V
Grande Raccordo Anulare
Grattacielo Alitalia
– Italia
Grotta di Egeria
«Horologium Augusti»
«Horti Sallustiani»
Hotel Bernini Bristol
– Jolly
– de Russie (ex)
– Sheraton
La Giustiniana
Lago di Traiano
«Lapis Niger»
Largo dei Chiavari
– Goldoni
– Magnanapoli
Largo del Pallaro
– Ricci
– di S. Susanna
– delle Stimmate
– di Torre Argentina
– Trionfale
– del Tritone
La Storta
Latomie di Salone
Lido di Ostia
Basilica della Regina Pacis
Borghetto dei Pescatori
Canale dello Stagno
Caserma IV Novembre
Chiesa di Nostra Signora di Bonaria
– di S. Maria Stella Maris
Colonia Vittorio Emanuele III (ex)
Lungomare Duilio
– Lutazio Catulo
– Toscanelli
Palazzetto della Delegazione Municipale
– dello Sport
Palazzo del Pappagallo
– della Scuola elementare Fratelli Garrone
Piazza Anco Marzio
– dei Ravennati
– della Stazione Vecchia
Stabilimento balneare Kursaal
– balneare Plinius
– balneare Tibidabo
Tor S. Michele
Ufficio postale
Loggetta Mattei
Loggia delle Benedizioni
«Ludus Magnus»
Lupercale
Maccarese
Magazzini generali
– dell’Olio (ex)
– Rovatti (ex)
Manica Lunga
Manifattura dei Tabacchi (ex)
Marrana della Caffarella
Mattatoio (ex)
Mausoleo di Augusto
– della Celsa
– di Grottarossa
– di Lucilio Peto
– Ossario Gianicolense
– di S. Costanza
– di S. Elena
Meccanica Romana (ex)
Mercati generali
– di Traiano
Mercato di porta Portese
«Meta Sudans»
Mitreo Barberini
– del Circo Massimo
– di S. Prisca
Molini Biondi
Monastero delle Agostiniane
– di S. Cosimato (ex)
– di S. Marta
– di Tor de’ Specchi
Monte Ciocci
– del Grano
– Mario
– Testaccio
Monteverde Nuovo
– Vecchio
Monumento ad Anita Garibaldi
– al Bersagliere
– ai Caduti dell’Arma del Genio
– ai Caduti di Dògali
– ai Caduti della Guardia di Finanza
– ai Caduti dei quartieri Nomentano e Salario
– a Carlo Alberto
– a Cavour
– a Cola di Rienzo
– ai fratelli Cairoli
– a Giordano Bruno
– a Giuseppe Garibaldi
– a Giuseppe Gioacchino Belli
– a Goethe
– a Marco Minghetti
– a Mazzini
– a Metastasio
– a Nicola Spedalieri
– a Pio XII
– a S. Caterina da Siena
– a S. Francesco d’Assisi
– a Scanderbeg
– a Simone Bolivar
– a Terenzio Mamiani Della Rovere
– a Trilussa
– a Umberto I
– Vascello della Rivoluzione
– a Vittorio Emanuele II
Moschea
Mostacciano
Mostra dell’Acqua Felice
– dell’acquedotto del Peschiera
Mostra della Comunità ebraica di Roma
– Le Carrozze d’Epoca
Mura Aureliane
– Leonine
– Serviane
– di Urbano VIII
Musei Capitolini
Musei Capitolini (ex centrale Montemartini)
Museo Andersen
– delle Anime del Purgatorio
– delle Antichità Etrusche e Italiche
– Aperto del Tridente
– dell’Architettura militare
– dell’Arte classica
– Astronomico e Copernicano
– Barracco
– Bilotti
– Boncompagni Ludovisi
– Borghese
– Canonica
– Casa Goethe
– della Casina delle Civette
– del Casino dei Principi di Villa Torlonia
– centrale del Risorgimento
– delle Cere
– del Cinema e dello Spettacolo
– civico di Zoologia
– della Civiltà Romana
– del Corpo dei Vigili del Fuoco
– criminologico
– della Didattica delle Scienze
– etrusco di Villa Giulia
Museo etrusco di Villa Giulia (villa Poniatowski)
– della Famiglia calasanziana
– dei Fori Imperiali
– delle Fosse Ardeatine
– Garibaldino
– della Guardia di Finanza
– Manzù
– della Matematica
– MAXXI
– di Merceologia
– di Mineralogia
– delle Mura
– Napoleonico
– delle Navi
– nazionale dell’Alto Medioevo
– nazionale di Arte contemporanea
– nazionale d’Arte Orientale
– nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
– nazionale di Castel S. Angelo
– nazionale delle Paste alimentari
– nazionale degli Strumenti musicali
– nazionale preistorico-etnografico Luigi Pigorini
– Nazionale Romano (ex Collegio «Massimo»)
– Nazionale Romano (terme di Diocleziano)
– Nazionale Romano (Crypta Balbi)
– Nazionale Romano (palazzo Altemps)
– numismatico della Zecca Italiana
Museo delle Origini
– del Palazzo di Venezia
– Praz
– del Presepio
– di Roma
– di Roma in Trastevere
– di Storia della Medicina
– storico dell’Arma dei Carabinieri
– storico dell’Arma del Genio
– storico dei Bersaglieri
– storico della Fanteria
– storico dei Granatieri di Sardegna
– storico della Liberazione di Roma
– storico della Motorizzazione militare
– storico nazionale dell’Arte sanitaria
– storico delle Poste e Telecomunicazioni
– Storico Vaticano
– Tassiano
– del Teatro Argentina
– delle Vetrate liberty
– della Via Ostiense
Necropoli arcaica
– di «Portus»
– romana (villa Doria Pamphilj)
– della Via Laurentina
Obelisco Flaminio
– Lateranense
– di Psammetico II
– di Ramsses II
– Sallustiano
Odeon di Domiziano
Oratorio del Caravita
– del Crocifisso
– del Gonfalone
– dei Quaranta Martiri
– di S. Andrea
– di S. Andrea dei Pescivendoli
– di S. Giovanni in Oleo
– di S. Maria del Buon Aiuto
– di S. Pietro
– del SS. Sacramento
– del SS. Sacramento (ex)
Orti Farnesiani
Orto Botanico
Ospedale della Consolazione (ex)
– dei Cronici
– delle Donne
– Fatebenefratelli
– militare del Celio
– nuovo Regina Margherita
– psichiatrico di S. Maria della Pietà (ex)
– S. Camillo
– di S. Giacomo
– di S. Giovanni
– S. Giovanni Battista
– di S. Giovanni Battista dei Genovesi (ex)
– di S. Spirito in Sassia
– dei Ss. Maria e Gallicano
– del Salvatore
– Teutonico (ex)
Ospizio apostolico di S. Michele a Ripa Grande (ex)
Osservatorio Astronomico e Meteorologico
Osteria del Fornaccio
Osteria dell’Osa
Ostia Antica
Area archeologica
Castello di Giulio II
Chiesa di S. Aurea
Collezione di Ceramiche
Palazzo episcopale
Ottavia
Regia
Roseto comunale
«Rostra vandalica»
Rostri
Tabularium
Tangenziale est
Teatro Adriano
– Argentina
– delle Arti
– di Balbo
– Brancaccio
– Eliseo
– Jovinelli
– di Marcello
– Nazionale
– dell’Opera
– di Pompeo
– Sistina
– Valle
«Tellenae»
Tempietto di Bramante
– di Diana
Tempio di Adriano
– di Antonino e Faustina
– di Apollo Aziaco
– di Apollo Sosiano
– di Augusto
– di Bellona
– dei Càstori
– di Cesare
– della Concordia
– del Dio Redicolo
– del Divo Claudio
– del Divo Romolo
– di Elagabalo
– di Ercole
– di Esculapio
– di Faustina
– della Fortuna Virile
– di Giano
– di Giove
– di Giove Capitolino, 1, 2.
– di Giove Propugnatore
– di Giove Statore
– di Giunone Sospita (Foro Olitorio)
Tempio di Giunone Sospita (Palatino)
– della Magna Mater
– di Matidia
– di Minerva Medica
– di Portunus
– di Saturno
– di Serapide
– alla Speranza
– delle Tempeste
– di Veiove
– di Venere e Cupido
– di Venere e Roma
– di Vespasiano
– di Vesta (Foro Boario)
– di Vesta (Foro Romano)
– della Vittoria
Tempio Battista
Tenuta di Castel Porziano
Terme di Agrippa
– di Caracalla
– di Costantino
– Deciane
– di Diocleziano
– Neroniano-Alessandrine
– di Tito
– di Traiano
Tevere (F.)
Tomba di Cecilia Metella
– dei Curiazi
– di Fadilla
– di Gallieno
– di Geta
– di Marco Servilio
– dei Nasoni
– di Nerone
– di Priscilla
– di S. Callisto
– di S. Urbano
Tor Boacciana
– Maggiore
– Sanguigna
Torre Anguillara
– degli Annibaldi
Torre dei Borgiani
– Caetani
– dei Capocci
– di Capo di Bove
– del Casale di Cerqueto
– del Castel di Leva
– della Castelluccia
– di Centocelle
– dei Colonna
– dei Conti
– del Fiscale
– dei Frangipane
– dei Grassi (ex)
– dei Graziani
– del Grillo
– dei Margani (piazza Margana)
– dei Margani (piazza di S. Pietro in Vincoli)
– delle Milizie
– Millina
– della Moletta
– dell’Orologio
– del Papitto
– in Selce
– Spizzichino
Torrimpietra
Torrione
Traforo Umberto I
Triclinio Leoniano
Trofei di Mario
Uccelliera
Ufficio postale (piazza Bologna)
– (piazzale Asia)
– (via Marmorata)
– (via Taranto)
Università Cattolica del Sacro Cuore
Veio
Velodromo olimpico
Via Anastasio II
– degli Annibaldi
– Appia Antica
– Appia Nuova
– Appia Pignatelli
– dell’Arco della Ciambella
Via Ardeatina
– Arenula
– Aurelia
– Aurelia Antica
– del Babuino
– Balbo
– dei Banchi Nuovi
– dei Banchi Vecchi
– del Banco di S. Spirito
– Barberini
– Battisti
– Bissolati
– Boncompagni
– delle Botteghe Oscure
– Bucimazza
– di Capo le Case
– Carlo Alberto
– Casilina
– Cassia
– Cavour
– della Cecchignola
– dei Cerchi
– Cernaia
– Clementina
– del Clementino
– Clodia
– Cola di Rienzo
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– Flaminia
– dei Foraggi
– dei Fori Imperiali
– delle Fornaci
Via Frangipane
– Gaeta
– Gallia
– Garibaldi, 1, 2.
– del Gesù
– Giraud
– de’ Giubbonari
– Giulia
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– del Mascherino
– della Mercede
– Merry del Val
– Merulana
– Milano
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– della Navicella
– Nazionale
– Nomentana
– Oderisi da Gubbio
– Olimpica
– Ostiense
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– Paisiello
– di Panìco
– Panisperna
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Via Piemonte
– del Plebiscito
– Po
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– di Porta Latina
– di Porta Lavernale
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– di Porta S. Sebastiano
– del Portico d’Ottavia
– Portuense
– Prenestina
– delle Quattro Fontane
– IV Novembre
– del Quirinale
– di Ripetta
– «Sacra»
– Salaria
– di S. Agostino
– di S. Croce in Gerusalemme
– di S. Eufemia
– di S. Francesco a Ripa
– S. Francesco di Paola
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– di S. Gregorio
– S. Martino della Battaglia
– di S. Martino ai Monti
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– di S. Vito
– dei Ss. Quattro
– della Scrofa
– in Selci
– dei Serpenti
– delle Sette Chiese
– Sistina
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– della Stazione di Pavona
– Tagliamento
– del Teatro di Marcello
– del Tempio degli Arvali
– Tiberina
– Tiburtina
– Tiburtina antica
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– di Tor Carbone
– Torino
– di Torre Argentina
– delle Tre Pile
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– Trionfale
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– del Trullo
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– XX Settembre
– XXIV Maggio
– di Vigna Murata
– di Villa Giulia
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Viadotto del Gelsomino
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– delle Belle Arti
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– di Trastevere
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Vico Jugario
Vicolo dell’Atleta
– delle Palline
– della Spada d’Orlando
«Vicus Tuscus»
Vigna Codini
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– Farnesina
– «ad Gallinas Albas»
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