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PORTA TRIUMPHAL/S, ARCUS DOMITIANI,


TEMPLUM FORTUNAE REDUCIS, ARCO DI PORTOGALLO

Il tema della porta Triumphalis è un argo- sottolineata. Poiché infatti la porta Triumpha-
mento sul quale negli ultimi anni si sono in- lis marca il punto di attraversamento del po-
centrate approfondite discussioni (1 ). Il dibat- merio da parte della processione trionfale, si
tito ha esaminato gli aspetti rituali e topografi- deve necessariamente pensare che gli sposta-
ci con una particolare attenzione alle fasi menti del pomerio abbiano avuto riflessi sulla
arcaiche e repubblicane, giungendo fino alla posizione della porta, indipendentemente dal-
prima età imperiale in quanto questo periodo la posizione delle mura repubblicane o di
ci ha conservato alcune delle più dettagliate quelle Aureliane. Se è giusta questa considera-
notizie sul rito del trionfo, esito di pratiche de- zione, diventa necessario sottoporre a verifica
cisamente più antiche. La fase medio e tar- le idee correnti sulla porta Triumphalis di età
doimperiale, invece, costituisce in questi studi imperiale.
un'appendice dalla quale non ci si aspettano Ma andiamo con ordine: in età repubblica-
generalmente elementi che possano mutare na, secondo Coarelli (3) la porta sarebbe da
sostanzialmente il quadro delineato per le epo- identificare con la porta Scelerata citata a pro-
che anteriori. O meglio, si sono avuti studi in- posito della sfortunata spedizione dei Fabii: si
teressati alla fase tardoimperiale, ma a partire tratterebbe di uno dei fornici della porta Car-
da un'ottica incentrata sugli aspetti rituali, ce- mentalis e andrebbe identificata in una strut-
rimoniali e sul loro legame con l'evoluzione tura inserita tra i due templi di Fortuna e di
della concezione del potere (2), prospettiva Mater Matuta nel Foro Boario, che l'autore ri-
che ha lasciato in secondo piano l'aspetto mo- costruisce come un arco quadrifronte a due
numentale e topografico in senso stretto. fornici di età adrianea (4). Da un punto di vi-
È invece opportuno riesaminare la que- sta architettonico una simile soluzione presen-
stione partendo da una considerazione fonda- ta qualche problema: si stenta infatti a trovare
mentale che forse non è stata sufficientemente confronti tipologici e a comprendere esatta-

Oltre a quelle della rivista sono state utilizzate le se- LUGLI 1934: G. LUGLI, I monumenti antichi di Roma e
guenti abbreviazioni: suburbio II. Le grandi opere pubbliche, Roma 1934.
RooRiGUEZ-ALMEIDA 1978-80: E. RooRìGUEZ-ALMEIDA,
ANDREUSSI 1988: M. ANDREUSSI, «Roma. Il Pomerio»' in «li Campo Marzio settentrionale: Solarium e Pome-
ScAnt 2, 1988, pp. 219-234. rium», in RendPontAcc 51-52, 1978-80, pp. 195-212.
ANGELICOUSSIS 1984: E. ANGELICOUSSIS, «The Pane! Re-
liefs of Marcus Aurelius», in RM 91, 1984, pp. 141-205. (1) Si pensi in particolare agli studi di CoARELLl
COARELLI 1968: F. COARELLT, «La porta trionfale e la via 1968; COARELLJ 1988, pp. 363-414, COARELLI 1996.
dei trionfi», in DdA 2, 1968, pp. 55-103. (2) Cfr. S. MACCORMACK, Arte e cerimoniale nell'anti-
COARELLI 1977: F. COARELLI, «Il Campo Marzio occi- chità, Torino 1995, pp. 176-183, fig. 37 (ed. inglese, Art
dentale. Storia e topografia», in MEFRA 89, 1977, and Ceremony in Late Antiquity, Berkeley 1981 ); M.
pp. 807-846. McCoRMICK, Vittoria Eterna. Sovranità trionfale nella tar-
CoARELLI 1988: F. COARELLI, Il Campo Marzio, Roma da antichità, a Bisanzio e nell'occidente altomedioevale, Mi-
1988. lano 1993 (ed. inglese: Eternai Victory. Triumphal rulerslzip
COARELLI 1996: F. COARELLI, in LTUR III (1996), s.v. in late antiquity, Byzantium and the early medieval west,
"Murus Servii Tullii"; Mura repubblicane: Porta Trium- Cambridge 1986); importanti osservazioni anche in A.
phalis, pp. 334-335. FRASCHETTI, La conversione da Roma pagana a Roma cri-
KOEPPEL 1986: G. KOEPPEL, «Die historischen Reliefs der stiana, Bari 1999.
ròmischen Kaiserzeit VI. Stadtr6mischen Denkmiiler (3) COARELLl 1968; COARELLI 1988, pp. 363-414.
unbekannter Bauzugehi:irigkeit aus hadrianischer bis COARELLI 1996.
konstantinischer Zeit», in BonnJ 186, 1986, pp. 1-90. (4) Cfr. anche F. IOPPOLO, «L'arco gemino nell'Area
LABROUSSE 1937: M. LABROUSSE, «Le pomerium de la Sacra di S. Omobono», in COARELLI 1988, Appendice 2,
Rome impériale. Notes de topographie romaine», in pp. 443-450.
MEFR 54, 1937, pp. 165-199.
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Fig. I. Pro/èc1io di Ma1·co Aurelio. Arco di Cos1an1ino. Fig. 2. Adl'ell/us di Mor·co Aurelio. Arco di Cos tami no.

mente come l'elevato del prestmto arco si inse- Vanno invece esaminate più in d ettaglio le
risse tra i due templi (5). Non è tuttavia neces- fonti letterarie e figurate riferibil i a lla porta
:sario in questa sede affronta1·e un tema com- Triw11phalis per le epoche successive. Posse-
plesso come questo, che non è centrale per iJ diamo infatti alcune raffigurazioni numisma-
soggetto del presente contributo. L'essenziale ciche, i due rilievi che illustrano una profèctio
è invece il fa tto che la posizione della porta e un adve11t11s di Marco Aurelio reimpiegati
Tri u rnphalis, in base alle indicazioni delle fon- sull'Arco di Costantino (6) (figg. 1-2), il rilievo
ti e a lla conoscenza della topografia circostan- con l'ingresso tl"ionfale di Marco Aurelio (e
Le, deve col locarsi su q uesto versante delle Commodo) dei Musei Capitolini (7) (fig. 3). il
mu rn che da l Campidoglio si dirigono verso il rilievo dell'adve111us di Coscantino sul suo arco
Teve1·e. Mi pare q uesto il nocciolo fondamen- già citato (8) (figg. 4-5) e alcune ulteriori testi-
ta le dell'argomentazion e del Coarelli, su cui si monianze il cui apporto è meno decisivo. Par-
può concordare senza problemi . ticola1·e importanza, infine, riveste un famo o

(5) CIT. anche le osse1vaz ion i critiche di VON SYl)OW, KOEPPEL 1986, p. 50. n. 24, fig. 28 (trionfo dd I ì6): ,\ li.I..
in AA 1973, pp. 585-586 nota 256 t: F.S. K 1 1; 1NHR. in J RA CAFlERO . in E. LA rッ」・ゥセ@ (a cun1 di), Ri/ie1·i S:orici Capito-
2, 1989, p. 202. /it1i (cat. della mostra). Roma 1986, pp. 39-40, 1.av. XXXI.
(6) Profectio del 169: ANGE I tCOtlSSJS 1984. pp. 145, (8) H .P. L'ORAN<;E-A. voN GaRKAI\., Der _çpti1fll11ike
tav. 62.1; K OEPPF.L 1986. pp. 56-58, n. 26. fig. 31. Ad1·e11- BildscJ111111ck des Ko11s1a111i11sboge11s, Bcrlin 1939, pp. 72-
111s del J 76: ANGELICOUSSJS 1984, p. 151. lll\T. 166.6; 80, tavv. 12 a, 13 b, 18 a, cl; G. KOEPPEL, in 801111} 190,
KOEPPEL 1986, pp. 70-72, n. 32, fig. 38. 1990. pp. 50-5 l. n. 24. figg. 20 -21.
(7) aセ」eオッウQ@ 1984. pp. 152- 154. 1aw. 66.2;
PORTA TRJUMPIJAL!S, ARCUS D()MITIAN/ , TEMPLUlvl FORTUNA E. RF.DU('fS. ARCO DI PORTOGALLO 55

Fig. 3. Tl'ionlo di Marco Au relio. Musei Capitolini.

epigramma di Marziale (93 d.C.) relativo al


trionfo di Domiziano c.lell'89 (9).
Prendendo in considerazione in particola-
re i due rilievi di Marco Aurelio reimpiegat i
(figg. 1-2 ), riconosciamo su di essi una porla e f'igg . .i-5. Ingresso a Roma aur:\\'crso In Pona Trionfalt>,
fregio <le ll'An:o di Cos tantino.
un tempio che sono stati identificati concorde-
mente con la porta Triw11phalis e con il tempio
della Fortuna Reduce, citato da Ma1-ziale (e da
Claudiano) (10). Coarclli, ndl'ambilo della sua sopra citati presentano sempre esclusivamente
interpretazione, identifica il tempio con quello un solo tempio, mentre quello della Fo11tma al
dì Fortuna nel Forn Boario (1 1). Va però os- Foro Boario faceva coppia con il gemello dedi-
servato che nessuna fonte ch iama in questo cato a Mater lvlatuta. Anche cercando di \'isua-
modo il tempio del Foro Boario e che i rilievi li1.zare la situazione così come \iene proposta

(9) MARTIAL. VIII. 65 (93 d.C.): Hic 11bi Fortw1ae re- 1i·eq11e111e111, I s11ftìci1 i11111ie11sis a11r.•1" ip>e ゥQァセN@ i Haec esr
d11cis (11/gentia late I Te111pla 11i1e111. fi!lix area m1per erat: t d1g1111 QゥセL@ Ger111a11ice, porla 11'i11111pliis: 1 ltos adirus 11rbe 111
ltic stetit Arctoi /Ùr111os11s p11frere belli I pwpureum fimde11s A!anialis lwbere decel.
Caesar ab ore iubar; I hic /mmi redi111i1a comas et candida ( IO) Per Claudiano d r. i11/i·a.
c11/111 I Roll/a salutavit 1·oce 111tl11111111e d11ce111. I Grande foci ( 11) COARELLI 1988, pp. 363·4 I 4; r. COAREl.LI, in
111eri111111 testa11rur et altera dn1w: I wm sacer et domitis ge11- LTIJR Il (1995). pp. 275-276 , セNv@ «For/wta Redux. te111 -
1ilm., 11rc11s 01·a1: I hic ge111i11i c1111·w; 1111111eran/ eleplw111a {Jltt111 ».
56 P. LIVERANI

da Ioppolo e Coarelli, con un arco quadrifron- meriale di Vespasiano (15), si è dato maggiore
te a doppio fornice, i problemi non diminui- peso alla costruzione delle mura di Aurelia-
scono. Si potrebbe infatti pensare che il tem- no (16). Questo sulla base di un passo della
pio di Mater Matuta non sia visibile nelle scene Historia Augusta, secondo il quale Aureliano
di adventus o di trionfo (figg. 2-3) perché na- avrebbe esteso il pomerio dopo aver costruito
scosto dall'arco, ma allora ci si potrebbe aspet- le mura (17). La fiducia in questo brano, però,
tare che nella scena con la profectio di Marco sembra eccessiva: in esso si paragona l'esten-
Aurelio (fig. 1), che costituisce una sorta di in- sione pomeriale di Aureliano agli interventi di
quadratura in controcampo dalla parte oppo- Augusto, Nerone e Traiano, la cui storicità è
sta della porta, quest'ultimo apparisse visto generalmente respinta, e si tralasciano invece i
dal retro. Inoltre in questa scena si riconosce soli ampliamenti sicuri, di Claudio e Vespasia-
una figura femminile sdraiata ai piedi dell'im- no. Tutto il passo è estremamente sospetto e
peratore e appoggiata a una ruota, dunque la non esistono motivi sicuri che ci spingano ad
personificazione di una strada, che di solito accettare nel Campo Marzio ampliamenti suc-
viene interpretata come la via Flaminia (12). cessivi a quello di Vespasiano e al ripristino di
La via Flaminia, tuttavia, evidentemente non Adriano (18).
esce da questo punto della cinta repubblicana Se si accetta l'ipotesi di partenza di questo
e, d'altra parte, non si vede quale possa essere contributo, e cioè che lo spostamento del po-
un'interpretazione alternativa poiché una via merio da parte di Vespasiano abbia avuto
meno importante e di breve percorrenza diffi- come conseguenza anche lo spostamento della
cilmente sarebbe stata raffigurata mediante porta Triumphalis (19), è abbastanza intuitivo
una personificazione ( 13 ). che le difficoltà appena esposte spariscono o
Ancora va aggiunto che, se collochiamo la si riducono notevolmente. Per approfondire
porta Triumphalis tra i templi gemelli del Foro l'ipotesi, però, si deve riprendere la questione
Boario, è difficile interpretare il brano di Mar- del pomerio nel Campo Marzio, questione di
ziale, che attesta come il tempio della Fortuna estrema complessità anche per il fatto che non
Reduce fosse stato costruito da Domiziano su sempre è chiaro se i pochi cippi pomeriali noti
un'area felix, espressione che viene normal- siano stati rinvenuti in situ oppure in giacitura
mente intesa come allusione a uno spazio secondaria e, in tal caso, la valutazione sulla
aperto non edificato. Si deve ricorrere allora a distanza dalla collocazione originaria è inevi-
un'ipotesi ad hoc: (14) un'area già consacrata tabilmente soggettiva.
in precedenza (feli.x) sarebbe stata libera per- Cerchiamo di isolare gli elementi fonda-
ché distrutta dall'incendio dell'SO d.C. La solu- mentali. Un cippo del pomerio di Claudio (20)
zione appare però un poco forzata e sembra è stato rinvenuto poco fuori Porta del Popolo,
eccessivamente ottimistico definire felix un a est della via Flaminia, dal che si è dedotto
campo di rovine da poco sgomberato. che il pomerio si dirigesse a partire di qui ver-
Infine, mentre non è mai stata esaminata a so il centro urbano seguendo il margine orien-
fondo la possibilità che qualche cambiamento tale della via Lata, o meglio correndo su una
sia potuto awenire a seguito dell'estensione po- linea parallela poco più a est, verosimilmente

(12) K. FITTSCHEN, in AA 1972, p. 747, fig. 2; G. Pomerial Extension of Augustus», in Historia, 35, 1987,
KOEPPEL, in Bonnl 190, 1990, pp. 50-51; COARELLI 1988, pp. 13-27, specie pp. 25-26; ANDREUSSI 1988, specie p. 232;
p. 391. EADEM, in LTUR, lV, 1999, s.v. «Pomerium», pp. 96-105.
(13) Le altre personificazioni note di strade riguarda- (18) BOATWRIGHT, cit.; ANDREUSSI, artt. citt.
no la via Traiana e la via Latina: T. GANSCHOW, LIMC VIIJ ( 19) Questa è già in sostanza la proposta di H.
(1997) s.v. «Viae», pp. 236-237; IDEM, ibidem, s.v. «Via LYNGBY, Beitrii.ge zur Topographie des Forum-Boarium-Ge-
Traiana», p. 237. bietes in Rom. Testimonia nebst Kommenlar und kritischen
(14) H. KM1LER, in RE VIIA.1 (1939), c. 376. Apparat, Skrifter Utgivna av Svenska Institutet i Rom, 8°
(15) COARELLJ 1988, p. 368, cita questa possibilità, VII, Lund 1954, pp. 121-122 e di F. CASTAGNOLl, Topogra-
ma solo per escluderla subito, sulla base del carattere tra- fia di Rmna anlica, Torino l 980, p. 67.
dizionalista della politica urbanistica flavia. Una simile as- (20) NS 1913, pp. 68-69; BC 1913, pp. 67-68; Carta Ar-
serzione, però, sembra in contrasto proprio con la decisio- cheologica di Roma II, Firenze 1964, A3; CIL VI, 40852; L.
ne di ampliare il pomerio, che costituisce un'innovazione BoRRELLO, «Via Flaminia. Ex fabbrica del ghiaccio (circ.
molto significativa. II)», in BC XCII, 1987-1988, pp. 473-477. Interessante il
(16) COARELLI 1968, pp. 85, 101nota107; COARELLI fatto che anche il cippo della cinta daziaria ClL VI, 1016c
1977, pp. 820-821; COARELLl 1988, p. 366; ANDREUSSI sia stato visto «ante portam Flaminiam»: era stato posto
1988, pp. 232-233. da Marco Aurelio e Commodo (177-180 d.C.) per segnare
(17) H.A .. Aurelian., 21.9-11. M.T. BOATWRIGHT, «The un confine più antico: secundum veterem legem.
PORTA TRJUMPHALJS. ARCUS DOMITIANI , TEMPLUM FORTUNAE REDUCIS, ARCO DI PORTOGALLO 57

coincidente con le falde del Pincio (21) (fig. 6),


per evitare i sepolcri disposti sul margine della
strada, come quello tardorepubblicano con
ipogeo sottostante di III sec. d.C. presso S.
Ma1ia del Popolo (22) o le piramidi sotto le
chiese gemelle di S. Maria dei Miracoli e S.
Maria in Montesanto all'imbocco dell'attuale
via del Corso (23).
Proseguendo verso sud, a via della Torretta
sono stati trovati due cippi in situ coincidenti
come posizione, ma a livelli diversi: più pro-
fondo quello del pomerio di Vespasiano (24),
tre metri più in alto quello del pomerio ristabi-
lito da Adriano (25). Ciò fa pensare che, in età
Oavia, la linea pomeriale dovesse attraversare
la via Lata piegando verso ovest alJ'incirca al-
l'altezza di questi cippi. Rodrfguez-Almei-
da (26) (fig. 6), accettando nelle linee princi-
pali la ricostruzione già propos ta dal Lu-
gli (27) e dal Labrousse (28), r itiene che il
confine del pomerio, dopo aver attraversato la
via Lata in corrispondenza dell'arco di Porto-
gallo (29), si dirigesse verso ovest e, dopo aver
inglobato l'Horologium di Augusto, dovesse
tornare a coincidere con la via Lata oppure
percorrere una linea parallela alla via poco più
occidentale, per evitare la zona dove sarebbero Fig. 6 . Ricostruzione del pomerio secondo Labrousse e
sorti successivamente gli ustrini, che per il Rodrfguez-Almeida.
loro carattere funerario non avrebbero potuto
essere costruiti all'interno del pomerio (30).
Sempre secondo lo stesso autore, poco più a dere tra Euripo e Tevere fino al cippo di S.
sud il pomerio di Vespasiano si sarebbe ricon- Ma ria in Gonfalone (31) (sulla cui posizione
giunto con quello di Claudio, che invece si sa- però si discute) e al Tevere.
rebbe staccato dalla Flaminia utilizzando l'Ar- La ricostruzione di Almeida per questo
cus Claudii e, seguendo la linea dell'Acqua tratto si basa sull'assunto che l'Arcus Claudii
Vergine, avrebbe lasciato al di fuori i Saepta, il sia una porta pomeriale (32) e la prova di ciò
Diribitorium e lo Stagno di Agrippa, per proce- sarebbe da un lato un passo di Marziale che

(21) LAUROUSSE 1937, p. 188. p. 270; lDEM, ltinerario di Roma amica, Milano 1970, p. 23 e
(22) A. CAMPESE SIMONE, «Contlibuto di un ipogeo quindi da CASTACNOLJ, op. cit. a nota 19, p. 67 e da F. RA-
cimite1iale tardoromano presso S. Ma1ia del Popolo per la KOB, in L'Urbs. Espace urbain el histoire (1er siècle av. J. -C.-
ridefinizione dei limiti del pomerio», in ArchCI 44. 1992, lll' si.ècle ap. J.-C.). Rome 1987, p. 704, nota 39. Nei parag-
pp. 81-110. gi di S. Lorenzo in Lucina. dunque non molto distante,
(23) Carla Archeologica di Roma Il, Firenze 1964, D2-3. pongono l'attnive1·samento LABROUSSE 1937, p. 190 e J .P.
Cfr. anche C.L. e V. VrscoNTl, «DeUe scoperte avvenute Poe, in C!Ant 3, 1984, p. 70. Lo Jordan (Topographie der
per la d emolizione delle torri della Porta Flaminia•, in BC 5, Stadt Rom im Allerthum I.I, Berlin 1871, pp. 332, 336)
1877, pp. 184-25 2; 8. 1880, pp. 169-184. considerava l'arco come limite tra la Vll e la IX regio.
(24) P. ROMANELLI, «Reg. IX. - Via della Torretta. - (30) Questo è un punto debole della ricostruzione tra·
Cippi del Pomerio•, in NS 1933, pp. 240-244; ClL VI. dizionale, in quanto resta inspiega10 il mor ivo per cui Ve-
40854. spasiano avrebbe evitalo l'area degli ustrini in un momen-
(25) ROMANEtL1. loc. cit.; CIL VI, 40855. to in cui questi non esistevano a ncora.
(26) RooRtcue.z-ALME.lOA 1978-80, pp. 203-204. (31) CIL VI, 31537; CoAR.ELLI 1977, pp. 821-822; AN-
(27) Lucu 1934, pp. 91-92, 95, tav. I. DREUSSI 1988, p. 233.
(28) lABROUSSE 1937. (3 2) E. RooRfGUEZ·ALM EIOA, in MEFRA 89, 1977,
(29) L'Arco di Portogallo era stato identificato come p. 246, nota 31; RooR.fGUEZ-ALM EIOA 1978-80, pp. 201-202;
punto di anraversamento della via Lata da parte del pome- IDEM, LTUR I ( 1993), s.v. «Arcu s Claudii» (a. 43 d.C.),
rio già da Lucu 1934. p. 95; IDEM, I monumenti antichi pp. 85-86.
di Roma e suburbio III. A traverso le regioni, Roma 1938,
58 P. LIVERANI

chiamerebbe tale arco porta (33), dall'altro l'origine straniera del culto. L'unica incertezza
l'iscrizione dell'arco stesso (34), che ricorda la potrebbe riguardare la Villa Publica e il Portico
vittoria sui Britanni, cioè la stessa motivazio- di Ottavia, sui quali - dopo il trionfo 71 - non
ne dell'ampliamento pomeriale che ricorre sui abbiamo elementi certi che ce li facciano
cippi. Non sembra però che tali prove siano necessariamente considerare come extrapo-
indubitabili: il brano di Marziale può essere meriali. In ogni caso il pomerio doveva succes-
inteso in senso funzionale senza attribuire al sivamente dirigersi verso ovest e, superato lo
poeta un'espressione tecnica giuridico-sacrale Stagno di Agrippa, avrà seguito verosimilmen-
e inoltre il riferimento è più verosimilmente te l'Euripo fino al cippo adrianeo di Piazza
all'arco dell'acqua Vergine, tuttora esistente in Sforza Cesarini (38).
Via del Nazareno (35); infine l'iscrizione po- Quasi come un'immagine in negativo della
trebbe essere spiegata altrettanto bene se pen- ricostruzione tradizionale appare invece la ri-
sassimo che Claudio, al ritorno dalla guerra in costruzione del pomerio nel Campo Marzio
Britannia, sia passato per la via Lata e che l'ar- proposta da Coarelli (39). Questi, infatti, con-
co ricordi tali celebrazioni. Anche l'Arcus No- sidera extrapomeriale la fascia tra il Tevere e
vus (36), eretto per il trionfo e per i vicennali l'Euripo e interna al pomerio imperiale, alme-
di Diocleziano del 303, sorge sulla via Lata no dall'epoca di Claudio (40), l'area centrale
poco più a sud a ricordo del passaggio dell'im- del Campo Marzio. Un giudizio articolato su
peratore, ma non sembra marcare un confine questa ricostruzione è però difficile a causa
particolare. Inoltre il percorso ipotizzato da del fatto che una serie di importanti dettagli
Almeida va certamente modificato, in quanto non sono esplicitati e che la proposta non è
deve tener fuori l'Iseo Campense, la Villa Pu- corredata da una pianta - anche schematica -
blica e il Portico di Ottavia, cioè i luoghi in cui che permetta di visualizzarne il percorso. Se
si fermarono Tito e Vespasiano per pernottare ben comprendo il pensiero dell'autore, il limi-
e per incontrare il senato prima dell'inizio del- te pomeriale si staccherebbe dalla Via Lata al-
la processione trionfale che celebrava la con- l'altezza dei cippi di via della Torretta prose-
quista di Gerusalemme, il che implica che tali guendo ulteriormente verso ovest fino a rag-
monumenti si trovino al di fuori del pome- giungere l'Euripo, più o meno al suo sbocco
rio (37). A questo punto, però, mancando ogni nel Tevere, e piegherebbe quindi verso sud-est
evidenza riferibile con certezza a Claudio in seguendo lo stesso canale dell'Euripo, mante-
questo tratto, sembra metodologicamente più nendosi sulla sua riva sud-occidentale (41). In
prudente pensare che il pomerio di questo im- seguito, benché Coarelli non lo dica in manie-
peratore seguisse la via Lata fino pressappoco ra del tutto esplicita, la linea pomeriale do-
al Campidoglio, mantenendo la situazione vrebbe tenere fuori il gruppo di monumenti
precedente. già ricordati come extrapomeriali: Iseo Cam-
La linea pomeriale appena discussa, per il pense, Villa Publica, Portico di Ottavia, Saepta
tratto che partendo dai Saepta procede verso e Diribitorium. Infine girando verso nord il
sud, può essere attribuita invece con maggiore confine doveva escludere gli ustrini imperiali
tranquillità a Vespasiano, il cui pomerio doveva che si trovavano sul margine occidentale della
certamente tenere al di fumi Saepta e Diribito- via Lata (42). Per il resto Coarelli non si espri-
rium, dove si svolgevano i comizi centuriati, e me, ma - proseguendo sulla sua linea di pen-
probabilmente l'Iseo Campense, a causa del- siero - si deve forse immaginare che il limite

(33) Epig., 4.18.1-2. rilevalo per es. da LUGLI 1934, p. 92; LABROCSSE l 937,
(34) CIL VI, 31203=920. p, 187; COARELLT 1968, p. 67; COARELLJ ] 988, p. 368.
(35) F. CASTAGNOLl, «Porticus Vipsania», in L'Urbe (38) CIL VI, 31539; COARELLJ 1977, pp. 821-822; AN-
Xl, 1948, n. 3, pp. 9-11; IDEM, in Athenaeum XXVIII, DRECSSI 1988, pp. 233-234.
1950, p. 72 (= Topografìa antica. Un metodo di studio I. (39) COARELLI 1968, pp. 67-68; COARELLT 1977, pp.
Roma, Roma 1993, p. 110); IDEM, in RendPontAcc LI-LII, 820-823; F. COARELLI, li Campo Marzio. Dalle origini alla
1978-79, p. 386, nota 29 (=Topografia a/1/ica. Un metodo fine della repubblica, Roma 1997, pp. 131-135.
di studio I. Ronza, Roma 1993, p. 587, nota 29); M.T. (40) COARELLI 1977, p. 822 ipotizza che la situazione di
BoATWRIGHT, Hadrian and the city of Rame, Princeton età claudia potesse avere già un precedente di età augustea.
(NJ) 1987, 56, nota 71; M.P. MUZZIOLI, in PBSR 60, 1992, (41) Su questa linea si trova il cippo adrianeo di piaz-
pp. 183-184. za Sforza Cesarini, ma ad essa andrebbe riferito anche
(36) M. TORELLI, in LTUR I (1993), s.v. «Arcus quello claudio di S. Maria in Gonfalone che si troverebbe
Novus», pp. 101-102. fuori posto.
(37) Ios., bell. !ud. 7.5.4. L'argomento era stato già (42) COARELLI 1977, p. 821.
- PORTA TRIUMPllALJS, ARCUS DOMITIANI, TEMPLUM FORTUNAE REDUCIS, ARCO DI PORTOGALLO 59

pomeriale, ricongiuntosi alla via Lata, prose-


guisse torna ndo nuovamente verso sud fin ve r-
so il Campidoglio (fig. 7).
Dato e non concesso che una simile rico-
stt-uzione sia fedele al pensiero dell'autore e al
di là delle discussioni di dettaglio sui singoli
punti, sorge una obiezione abbastanza sponta-
nea sul percorso ipoti zzato. Il pomerio nella
versione ricostruita da Almeida colpisce per il
suo a ndamento un po' tortuoso, con quella
s011a di promontorio che ingloba l'Horologium
Augustì. Tuttavia esso sembra più semplice e
più facilmente giustificabile rispetto alla ver-
sione proposta da Coarelli, con quella sorta di
isola che ingloba il Campo Marzio centrale le-
gandolo solo attraverso uno stretto istmo alla
via Lata (43).
Inoltre gli argomenti proposti da questo
autore a sostegno della sua tesi non sembrano
inoppugnabili. Il primo è la connotazione
trionfale di tutta l'area del Circo Flaminio, che
impon-ebbe di cons iderare come extrapome-
tiale la fascia adiacente al Tevere. Anticipando
quanto verrà mos trato a nalit icamente più
avanti, se esaminiamo le notizie dei trionfi o
degli adventus impe riali alla ricerca di indica-
zioni sul percorso delle processioni per il pe- Fig. 7. Ri costruzione del pamerio secondo Coarelli.
riodo che ci interessa, cioè da Claudio fino al
tardo impero, siamo costanteme nte rinviati al-
l'asse della Flaminia - Via Lata e non si trova irre, nach Chiesa Nuova»: ciò significa da un
più nessun accenno all'area del Circo Flami- lato che questa non può essere considerata
nio. Un secondo elemento è costituito dal mo- un'evidenza del tutto sicura, a causa della ri-
numento che si incontra poco a nord del cippo serva dello stesso Jordan, inoltre la sua descri-
di piazza Sforza Cesarini e c he Coarell i inter- zione si adatta anche a un orientamento verso
preta come usttino di Adria no, dunque una sud-est, c he sarebbe perrettamente compatibi-
struttura a carattere funerario extrapomeriale. le con l'ipotesi appena espressa di una svolta
Se tale identificazione fosse confermata si del pomerio in direzione del Tevere, senza do-
potrebbe pur sempre pensare c he il confine ver capovolgere l'interpretazione consueta.
pomei-iale, provenendo da sud-est, segu isse il In s intesi sembra che la ricostruzione tradi-
margine sud-occidentale dell'Euripo e voltas- zionale del pomerio sia ancora da preferire,
se in questo punto verso il Tevere per evitare nonostante qualche nodo non del tutto chiari-
l'ustrino. Infine abbiamo l'olientamento del cip- to, ma in questa sede non conviene approfon-
po stesso, che sarebbe rivolto a est, e poiché il dire ulteriormente la discussione perché, in
lato dell'iscrizione è quello della città esso te- fondo, il percorso del pomerio nel Campo Mar-
stimonierebbe così che era l'area centrale del zio riguarda solo marginalme nte il tema più ri-
Campo Marzio quella intrapomeriale e non la stretto del presente contributo e in definitiva
fascia tiberina. L'odentamento del cippo è te- l'elemento fondamentale che qui interessa, cioè
stimoniato dallo Jordan (44), c he a ttesta che l'attraversamento della via Lata in coincidenza
la faccia principale e ra rivolta «wenn ìch nicht dell'Arco di Portogallo da parte del pomerio

(43) La situazione non migliora se si rifiuta l'identifi- caso il pomerio d ovrebbe tenere fuor; il Mausoleo di Au-
cazio ne dell'arco di Portogallo come punto di auraversa- gusto e dunque l'arca del Campa Marzio centrale rimar-
menlo della via L::ita da parte della li nea pomerialc: infat- rebbe una sorta di penisola collegata alla via Lata in modo
ti, anche se volessimo pensare a un punto più senentrio- anomalo.
nalc. lo modifi ca non sarebbe sostanziale, paiché in ogni (44) H. J ORDAN. in Hem1es 2, 1867, p. 407.
60 P. LIVERANI

flavio, è conciliabile sia con la ricostruzione che sia stato costruito solo alla fine del IV sec.
tradizionale che con quella di Coarelli. Potrebbe infatti riutilizzare parzialmente o so-
L'arco di Portogallo, così come lo cono- stituire un analogo arco più antico.
sciamo dalla documentazione rinascimentale Un paio di indizi spingono in questa dire-
e barocca (45), era una struttura che riutiliz- zione. Il primo è la natura inconsueta della
zava elementi più antichi e di recente ho pro- tecnica edilizia: sappiamo infatti che esso ave-
posto di identificarlo con l'arco dedicato dal va un nucleo in travertino rivestito di blocchi
senato all'imperatore Onorio in vista di un
suo arrivo a Roma nel 399 o nel 400, adven-
di peperino. Questa tecnica non è nota per al-
tre costruzioni e potrebbe essere spiegata 1
tus mai verificatosi (46). Ciò sulla base di un come un adattamento tardo (in peperino) che
passo del panegirico composto da Claudiano ingloba un nucleo anteriore (in travertino). Il
per il VI consolato di questo imperatore (47). secondo indizio proviene dal testo di Claudia-
Nel panegirico, pronunciato verosimilmente no, poeta che sa raggiungere una straordinaria
il 1° gennaio del 404, Roma stessa interviene precisione nella scelta delle espressioni.
rimproverando l'imperatore di non essere ar- Roma, infatti, parlando all'imperatore, dichia-
rivato qualche anno prima, quando era già ra: «Già dedicavo un arco al tuo nome, attra-
pronto l'arco dedicato al suo nome, attraver- verso il quale avresti dovuto fare ingresso or-
so il quale egli avrebbe dovuto fare il suo in- nato della toga splendente, erano costruiti i
gresso in città su un carro trainato da due monumenti della battaglia che attestano con
cavalli immacolati. Poiché l'imperatore era iscrizione perenne la difesa della Libia, e già si
atteso da Milano o da Ravenna sarebbe do- preparavano le immagini per la futura proces-
vuto giungere attraverso la via Flaminia, sione che sarebbero state osservate da lontano
come era effettivamente avvenuto per Co- da Giove Tarpeo» (SO). La traduzione è lette-
stantino (312), Costanzo (357) e infine per lo rale e poco scorrevole, ma serve a mostrare
stesso Onorio (403) (48). come ogni sottigliezza e ogni dettaglio siano
Sulla via Lata, come è noto, esistevano tre calcolati: Giove viene ricordato perché la sua
archi, di cui i due più interni alla città (Arcus presenza è un topos nel contesto trionfale, ma
Claudii e Arcus Novus) sono ben databili a al tempo stesso egli avrebbe osservato da lon-
epoca anteriore, mentre il più esterno, l'Arco tano (spectanda), dall'alto della rupe Tarpea
di Portogallo appunto, è di datazione discussa, cioè sul lato del colle da cui si può vedere il
ma certamente tarda (49), e costituisce un ot- Foro (51), la pompa imperiale, che dall'epoca
timo candidato per l'identificazione. Era infat- di Costantino non saliva più sul Campidoglio.
ti posto, come si è visto, sul limite pomeriale I monumenti che ricordano la vittoria del 398
ed era dunque un arco d'ingresso, tant'è vero contro Gildone, il magister militum che si era
che era decorato solo sul lato esterno. ribellato in Africa, erano già costruiti (iam mo-
L'aspetto con cui conosciamo tale monu- lita ... monumenta) con tanto di iscrizione: tra
mento è chiaramente quello di una struttura essi doveva essere almeno la base dedicata nel
tarda, ma ciò non implica necessariamente Foro Romano ad Arcadio e a Onorio (52).

(45) Raccolta da S. STUCCHI, «L'Arco detto 'di Porto- gusti, Oxford 1996, p. 94; F. COARELLI, Il Foro Romano II,
gallo' sulla via Flaminia», in BC 73, 1949-50, pp. 101-122. Roma 1985, pp. 80-84; T.P. WISEMAN, in LTUR IV (1999),
(46) P. LIVERANI, «Arco dì Onorio-Arco di Portogal- s.v. «Saxum Tarpeium», pp. 237-238.
lo», in BC 104, 2003, in corso dì stampa. (52) CIL VI, 1187 = 31256; C. HDLSEN, «Miscellanea
( 47) CLAUD., VI Cons. 369-373: Ast ego fì'enabam ge- epigrafica. XVI. Il monumento della guerra Gildonica sul
minos, quibus altior ires, I electi candoris equos et nominis Foro Romano», in BC 10, 1895, pp. 52-66; IDEM, Il Foro
arcum I iam molita tui, per quem radiante decorus I ingre- Romano, Roma 1905, pp. 82-83; R. LANCIANI, Ruins and
dere toga, pugnae monumenta dicabam I defensam titulo Excavations of Ancient Rome, London 1897, p. 261 ( = II
Libyam testata perenni I iamque parabantur pompae simu- ed. italiana, Roma 1985, pp. 231-232); E. NASH, A Picto-
lacra fiiturae I Tarpeio spectanda lavi (... ). rial Dictionary of Ancient Rame, New York-Washington 2
(48) Cfr. infra note 80-81 e 83. 1962, II, pp. 262-263, s.v. «Quadriga Arcadii et Honorii»;
(49) STUCCHI, op. cit. a nota 45 datava l'arco al V sec.; A. CAMERON, Claudian. Poetry and Propaganda at the
a momenti differenti del III sec. lo riportano invece E. LA Court of Honorius, Oxford 1970, pp. 114-115. Non è pos-
RoccA, Rilievi Storici Capitolini (cat. della mostra), Roma sibile tuttavia identificare il monumento a cui si riferisce
1986, pp. 24-32 e M. TORELLI, «Topografia e iconologia. l'iscrizione con il basamento posto tra la base dei decen-
Arco di Portogallo, Ara Pacìs, Ara Providentiae, Templum nali e i cd. Rostra Vandalica: P. VERDUCHI, in C.F. GIU-
Solis», in Ostraka, 1.1, 1992, pp. 105-131. LIANI, P. VERDUCHI, L'area centrale del Foro Romano, Fi-
(50) Per il testo latino cfr. supra nota 47. renze 1987, pp. 69-73, n. 1 (specie p. 70). Alla stessa occa-
(51) Così anche CLAUD., VI Cons 44-45, cfr. M.J. DE- sione risalgono le dediche a Stilicone CIL VI, 1730 (add.
WAR, Claudian. Panegyricus de sexro consulatu Honorii Au- p. 4746) e 41382.
PORTA TRIUMPHALIS, ARCUS DOMITIANI, TEMPLUM FORTUNAE REDUC/S, ARCO DI PORTOGALLO 61

Roma dedicava invece al nome dell'imperatore Aurelio, dobbiamo cercare subito a sud-ovest
un arco (arcum ... dicabam). Che cosa signifi- della porta stessa, accanto all'Ara Pacis. Tale
cano queste differenze tra i due verbi, sotti- associazione, tra l'altro, è piuttosto interes-
gliezze che di solito vengono tradite nelle tra- sante perché connette il ritorno dalla guerra e
duzioni correnti? (53) Verosimilmente voglio- la pace (54 ).
no sottintendere che l'arco preesisteva e non Si potrebbe aggiungere ancora qualcosa:
era specificamente costruito per la vittoria, ma l'unico altro autore che ricordi il tempio della
solo rinominato e adattato all'occasione a dif- Fortuna Reduce, come è noto, è Claudiano
ferenza dei monumenti, che invece erano stati nel già citato panegirico per il VI consolato di
costruiti ex novo espressamente per comme- Onorio (55). La lode della Fortuna Reduce è
morare la campagna africana. posta proprio all'inizio dell'opera e, secondo il
Stabilita la verosimiglianza di (almeno) poeta, la dea non sarebbe mai stata invocata
una fase più antica di quest'arco, è chiaro che più degnamente che nell'occasione in cui
i problemi sopra sollevati a proposito della Onorio allo stesso tempo restituiva onore al
porta Triumphalis appaiono sotto una luce di- consolato e a Roma, in quanto tornava ad as-
versa e trovano una soluzione piuttosto natu- sumere la carica nell'antica capitale. L'elezio-
rale se si identifica la porta Triumphalis - da ne dell'imperatore nel Campo Marzio, conti-
Domiziano in poi - con un arco nella stessa nua Claudiano, non era stata una pura forma-
posizione dell'arco di Portogallo. lità e Onorio era un vero romano. Questi
Si vede facilmente, per esempio, come la accenni all'elezione consolare nei Saepta ven-
personificazione di una strada, verosimilmen- gono intesi normalmente solo come una con-
te la Flaminia, posta di fronte all'arco in uno notazione di carattere antiquario, ma - se il
dei due rilievi di Marco Aurelio reimpiegati tempio della Fortuna Reduce era effettiva-
nell'arco di Costantino diventi in questa ma- mente nei pressi dell'Arco di Portogallo - ac-
niera un'indicazione topografica perfettamen- quistano invece una connotazione ben più
te calzante. Inoltre, anche la difficoltà dell'e- precisamente allusiva, in quanto i Saepta di-
pigramma di Marziale, costituita dalla pre- stano non più di 500 metri in linea d'aria dal-
senza della felix area prima della costruzione l'Arco di Portogallo.
del tempio di Fortuna Reduce, sparisce. Se in- Inoltre si deve notare la ripresa delle figu-
fatti accettiamo lo spostamento della porta re poetiche già presenti in Marziale, ripresa
Triumphalis, ne consegue che Marziale parla che non sembra casuale: in particolare l'ac-
della nuova porta e del tempio appena co- cenno alla Fortuna Reduce, la personificazio-
struito accanto a essa, in un punto che, in ne di Roma che accoglie l'imperatore, l'ingres-
base alla testimonianza dei rilievi di Marco so alla città attraverso l'arco (56). È verosimi-

(53) DEWAR, op. cit. a nota 51, traduce «I had con- chen Marsfeldes. Neue Forschungen im Areai des Horolo-
structed an arch that bore your name ( ... ) and I was busy gium Augusti», in L'Urbs. Espace urbain et histoire, Rame
dedicating monuments to your battles that bore witness in 1987, pp. 687-712. Va però ricordato che la posizione lun-
everlasting inscriptions lo Libya defence»: Roma cioè co- go la via Lata-Flaminia poteva rivestire anche altri signifi-
struisce un arco e dedica monumenti, il che non coglie il cati: si trattava infatti della via d'accesso a Roma per chi
senso più sottile del brano. La versione di PLATNAUER del- proveniva da nord e J.W. RrcH, in PBSR 66, 1998, pp. 74-
l'edizione Loeb (1922) è ancor meno accurata «already 75 propone di vedere la scelta della posizione in collega-
had r builded in thy name a triumphal arch ( ... ), and I mento al percorso di arrivo di Augusto nel 13 a.C. dalla
was dedicating it as a memoria! of the war with an in- Gallia e dalla Spagna, sulla base del modello già collauda-
scription to be the undying witness of the salvation of Lib- to dell'ara della Fortuna Redux di Porta Capena, consacra-
ya»: in essa non solo l'arco è costruito, ma viene identifi- ta nel I 9 a.C. in occasione del ritorno di Augusto dalla Si-
cato in maniera inaccettabile con i monumenti. ria e del suo ingresso a Roma dall'Appia. Una simile spie-
(54) Normalmente si collega la posizione dell'Ara Pa- gazione è ovviamente molto interessante nel contesto qui
cis all'Horologium di Augusto e al suo mausoleo: E. BucH- ipotizzato perché presuppone un legame tra i due culti
NER, «Solarium Augusti und Ara Pacis», in RM 83, 1976, preesistente a Domiziano.
pp. 319-365; IDEM, «Horologium Solarium Augusti. Be- (55) CLAUD., VI Cons. 1-7: Aurea Fortunae Reduci si
richte uber die Ausgrabungen 1979/80», in RM 87, 1980, tempia priores I ob reditum vovere ducum, non dignius um-
pp. 355-373; IDEM, Die Sonnenuhr des Augustus, Mainz quam I haec dea pro meritis amplas sibi posceret aedes, I
a.R. 1982 (ristampa dei precedenti articoli con un aggior- quam sua cum pariter trabeis reparatur et urbi I maiestas:
namento sugli scavi 1980-81); RoDRiGUEZ-ALMEIDA 1978- neque enim campus sollemnis et urna I luditur in morem,
80; E. BucHNER, «L'orologio solare di Augusto», in Rend- species nec dissona coetu I aut peregrina nitet simulati iuris
PontAcc 53-54, 1980-82, pp. 331-345; IDEM, in Kaiser Au- imago.
gustus und die verlorene Republik, Berlin 1988, pp. (56) MARTIAL. VIIl, 65 cit. sopra nota 9; CLAUD., VI
244-245, n. 110; F. RAKOB, «Die Urbanisierung der nordli- Cons. 1-7; 369-373, citt. sopra note 55, 47.
--
62 P. LIVERANJ

le che Claudiano conoscesse l'epigramma di Il primo a trionfare secondo le nuove re-


Marziale: un'edizione di questo poeta era sta- gole, o meglio secondo la nuova situazione
ta curata nel 401 da quel Torquatus Genna- pomeriale, è stato quindi Domiziano al più
dius con il quale Claudiano era in corrispon- tardi verso la fine dell'89 (64 ). La nuova porta
denza (57). Se è giusta questa lettura, la ripre- Triumphalis, però, era stata già costruita
sa di Claudiano risulterebbe perfettamente qualche anno prima, in quanto appare già su
calzante anche per quel che riguarda il luogo un sesterzio dell'85 (fig. 8) (65). Qui ne rico-
e l'occasione del componimento, mentre l'al- nosciamo già gli elementi fondamentali, che
lusione ai priores che votarono il tempio della ritroveremo nei rilievi di Marco Aurelio: un
Fortuna Reduce ob reditum ducum rinviereb- arco quadrifronte coronato da due quadrighe
be con precisione proprio a Marziale, che rife- trainate da elefanti, che ne costituiranno il
risce della costruzione del tempio da parte di segno più caratteristico, notato anche da
Domiziano. Marziale.
Questo poeta ci dà alcune preziose noti-
Se si accetta quindi la posizione della porta zie: associa infatti la porta e il tempio della
Triumphalis in coincidenza con l'arco di Por- Fortuna Reduce, costruito da Domiziano in
togallo si può ripercorrere brevemente la do- un'area felix. Sull'interpretazione di questo
cumentazione disponibile vedendola sotto la termine si è già detto precedentemente. Il
nuova luce. culto della dea è attestato anche in età ante-
Procedendo in maniera schematica si può riore: oltre a un'ara dedicata a questa divini-
iniziare da Claudio, il quale arriva a Roma per tà in altra parte della città per un'occasione
celebrare il suo trionfo sui Britanni nel 44 analoga (66), esiste la testimonianza di un ri-
d.C. (58) provenendo da Verona (59) e Raven- lievo estremamente frammentario dal Foro
na (60), dunque attraverso la Flaminia. In suo di Cesare (67), che mostra un tempio con
onore alcuni anni più tardi (51-52 d.C.) viene una decorazione frontonale uguale a quella
decorato l'arco dell'Acqua Vergine che scaval- del tempio della Fortuna Reduce sul rilievo
cava la via e sotto il quale l'imperatore era dell'adventus di Marco Aurelio e infine una
passato (61). Le modalità del trionfo non sa- iscrizione giulio-claudia menziona un aedi-
ranno state però fondamentalmente diverse da tuus della stessa dea (68). Se questo culto
quelle che conosciamo per il trionfo del 71 di precedente vada collocato presso il luogo del
Vespasiano e Tito, in particolare per quel che nuovo tempio domizianeo, vada cercato in
riguarda la situazione del pomerio. Infatti solo prossimità della vecchia porta Triumphalis o
successivamente, nel 74, Vespasiano provvide addirittura in una terza posizione è difficile
all'ampliamento del confine pomeriale (62). È dire.
dunque probabilmente ancora la vecchia porta Una raffigurazione estremamente sche-
delle mura repubblicane quella che compare matica della porta, attraversata da due caval-
nel famoso rilievo del fornice interno dell'arco li impennati che seguono la quadriga impe-
di Tito (63). riale, compare anche nel fregio dell'arco di

(57) CLAUD., c.m. XIX; A. CAMERON, Claudian. Poetry rante l'impero romano, Torino l 9 5 2, p. 11 I e L. RrCHARD-
and Propaganda at the Court of Honorius, Oxford 1970, SON, A New Topographical Dictionary of Ancient Rame,
p. 394; PLRE II, s.v. «Torquatus», p. 1124. Baltimore and London 1992, p. 156 datano la porta al 93,
(58) CASS. DIO 60.23.4-6. riferendola al ritorno dell'imperatore dalla campagna
(59) G. CAVALIERI MANASSE, «L'imperatore Claudio e contro i Sarmati, indubbiamente sulla base della data di
Verona», in Epigraphica 54, 19952, pp. 9-41(specie20-21). edizione dell'epigramma di Marziale. S. DE MARIA, Gli
(60) PLIN .. nat. 3.119; E. LA ROCCA, «Claudio a Ra- archi onorari di Roma e dell'Italia romana, Roma 1988,
venna», in ParPass 47, 1992. pp. 265-314 (specie 265-269). pp. 289-291, n. 75, più giustamente lo riferisce al trionfo
(61) Cfr. sopra note 32, 34. germanico sui Chatti dell'83 e lo data quindi al triennio
(62) Per la data T.V. BurTREY, Documentary evidence 83-85.
far the chronology of tlze Flavian titulature, Meisenheim (66) F. CoARELLI, in LTUR Il (1995), p. 275, s.v.
1980, p. 24. «Fortuna Redux, ara». L'ara si trovava in una posizione to-
(63) M. PFANNER, Der Tiwsbogen, Mainz am Rhein pograficamente e funzionalmente paragonabile a quella
del tempio sulla Via Flaminia, cfr. sopra nota 54.
1983, pp. 71-73, tav. 56.
(64) CASS. DIO 67.8.1-3. (67) N. DEGRASSI, «Un rilievo storico del Foro di Ce- I
(65) H. MATTTNGLY, Coins of the Roman Empire in sare>>, in BC 67, 1939, pp. 61-80.
the British !vluseum Il, London 1930, p. 364, n. 303, tav. (68) C!L VI, 8705.
71.6. C. BARINI, Triumphalia: imprese ed onori militari du-
A

PORTA TRIUMPHALIS, ARCUS DOMITIANI , TEMPLUM FORTUNAE REDUCIS, ARCO DJ PORTOGALLO 63

Fig. 8. Sesterzio di Domiziano de11'85 r.ir- Fig. 9. De1taglio del fregio con la processione del trionfo dacico di Traiano,
figurante la porta Triumphalis. Arco di Beneven1.o.

Fig. IO. Medaglione di Marco Aurelio con


la commemorazione dell'ingresso 169 e per il suo ritorno trionfale ciel 176, scene
trionfale dell'imperato1-e.
immortalate da i due pannelli dell'arco di Co-
stantino e dal r ilievo dei Musei Capitolini
(figg. 1-3). Il primo dei rilievi sull'arco raffigu-
Traiano a Benevento (fig. 9) e raffigura il ra l'imperatore che sta per partire per la sua
trionfo dacico di questo imperatore tenutosi prima spedizione contro i Germani. La scena è
a Rorn a nel 107 (69) . ambientata subito all'esterno della porla, come
Più discutibi le è il caso delle due porte che mostrano la personificazione della via Flami-
si vedono nei rilievi dello stesso arco: il rilievo nia, che si stende davanti all'imperatore, e la
più deuaglialo e interessante è quello del lato presenza dell'esercito in armi (72).
verso la città sull'attico, a destra di chi guar- Nel rilievo che costituisce il pendanl de]
da, esso raffigura un adventus dell'imperatore precedente è ìl ritorno trionfale dell'imperato-
davanti a un arco alla cui destra si vede un re, raffigurato già all'interno della città: è
tempio con decorazione di armi nel timpano e Roma infatti in vesti amazzoniche che lo acco-
nel fregio. C'è chi ha voluto vedervi la porta glie mentre una vittoria regge sopra alla scena
Triwnplzalis (70), tuttavia esistono difficoltà un serto di alloro, allusione alle vittorie conse-
che sconsigliano una simile identificazione: il guite. Sullo sfondo si vedono gli altri due lati
tempio è posto alla destra invece che alla sini- dell'arco quadrifronte e alla sua sinistra il tem-
stra della porla, le armi che lo decorano fan- pio della Fortuna Reduce.
no pensare a Marte piuttosto che a Fortuna Un medaglione di Marco Aurelio (73)
Redux (71). (fig. J O) presenta pressappoco la stessa imma-
Ancor più difficile è decidere della porla gine: al margine sinistro si indovina il tempio
che compare in un'altra scena di adventus nel- della Fortuna Reduce, riconoscibile pili per il
lo stesso arco di Benevento, sempre sul Iato confronto con il rilievo già esaminato che per
urbano, alla base del pilone di destra, owero propria evidenza. L'imperatore viene incoro-
della porta che si riconosce nell'adventus traia- nato da una vittoria che gli sta alle spalle ed è
neo reimpiegato nel passaggio principale del- preceduto da un a lCiere e da un altro portatore
l'arco di Costantino. di vessillo, che si intravede appena in seconda
La nuova porta Triumphalis, dovette servi- fila. In secondo piano è una struttura di diffi-
re anche per la partenza di Marco Aurelio nel cile comprensione. Coarelli (74) la legge come

(69) M. PFANNElt, Der Ti1usbogen. Mainz am Rhein l'arco: Fittschen propone di riconoscervi la sosrruzion<:: o
1983, p. 87, tav. d'aggiuma 3, nn. 188-189; E. KùNZL, Der il podio del tempio di Giove Capitolino e dunque colloca
r6111ische Tri11111ph. Siegesfeiem i111 nn1ike11 Rom, Miinchen la scena all'interno della città. Si 1ra11crebbe secondo, que-
l 988, p. 26, fig. 11 b. sto autore, o di un tempio di Marte in Campo Marzio o,
(70) H. l<AHLER, RE VllA.1 ( 1939), c. 405; lDEM, Ro111 prereribilmente, dcl tempio di /11ppi1cr Feretrius e l'arco
wul seine \Veli. 1958-60, p. 261; C. P rETRANGELI, L'arco di potrebbe esse1·e quello costruito da Traiano dopo la prima
Traiano a Beneve111u, Novara 1947, p. 2; F.J. HASSEL, Der guerra dacica, raffiguralo su scste r7.i e da collocare sul cli-
Trajansbogen in 8eneve111. Ei11 Bauwerk des romischen Se- vo Capitoli no.
nales, Mainz 1966, p. 19, nota 11 8; G. KoEPPEL, in 801111./ (72) COARELLJ 1988, p. 391, seguendo una diversa
169, 1969, p. 167. corrente di studi, propone identificazioni invertite ira ad-
(71) K. FJTTSCHEN, in AA 1972. pp. 774-778 e nota ve11ws e profeclio rispetto a quelle qui adollate.
139 elenca le id<::ntificazioni propos te, alle quali aggiungi (73) F. GNECCHf, I medaglioni romani Il, Roma 1912.
ora CH. R E: tJSS toR. in lTUR !TI ( 1996), s.v. «luppiler Con- p. 27. n. 2, tav. 59.5.
sen-ator», pp. 131-132. Non è chiaro inoltre il significato (74) COARELLI 1968, p. 80; COJ\RELLI 1988, p. 374.
della mmaturn in opern quadrata che si vede attraverso
セL@

64 P. LIVERANI
••
una torre con una finestra e la interpreta come seconda metà del 251, ma in questa raffigura- I
la porta Fenestella, ma - data la rappresenta- zione non si vede traccia dell'arco.
zione assai schematica - si tratta di un'ipotesi Sotto la porta Triumphalis dovette passare I
e non di una evidenza inconfutabile. Ai piedi Diocleziano - come si è già detto - per il trion-
del tempio si vede un'ara: potrebbe essere fo celebrato unitamente ai suoi vicennalia nel I
quella del tempio stesso, ma è possibile anche 303, visto che poco più a sud si ergeva I'Arcus
una lettura più interessante: si potrebbe pen- Novus. 1
sare infatti all'Ara Pacis, che - come si è detto L'immagine dell'adventus di Costantino nel
- doveva essere nelle immediate vicinanze. An- 312 ci viene trasmessa dal famoso fregio sul 1
che per questa identificazione, però, vale quel- lato corto orientale del suo arco, che mostra
lo che si è detto per la porta Fenestella: si tratta all'inizio il carro imperiale appena passato sot- 1
di un'ipotesi attraente, ma non certo di una to alla porta Flaminia, mentre la testa del cor-
prova incontrovertibile. teo già si infila sotto la porta Triumphalis (figg.
Un rilievo conservato nei Musei Capitoli- 4-5), purtroppo assai malridotta, ma che con-
ni (75) (fig. 3) rappresenta l'ingresso trionfale serva ancora dietro l'angolo un accenno della
di Marco Aurelio che in origine era accompa- quadriga di elefanti (80).
gnato da Commodo, ma la cui figura fu scal- Anche Costanzo II nel 357 passò per la via
pellata a seguito della damnatio memoriae. An- Flaminia, visto che proveniva da Otricoli ( 81).
che in questo caso sullo sfondo si vede a de- Della dedica a Onorio dell'Arco di Portogal-
stra l'arco, di cui a differenza degli altri rilievi lo nel 399 o 400 si è già detto: entro questa data
compare solo una faccia, e a sinistra il tempio verosimilmente l'arco non è più quadrifronte,
della Fortuna Reduce (76). È stato proposto di ma diventa a un solo fornice (82). Finalmente
vedere un riflesso della Porta Trionfale anche in nel 403 Onorio arriva nell'antica capitale per la
alcune matrici in terracotta che servivano per Flaminia, passando per Ponte Milvio con un
formare il pane, di cui la meglio conservata si adventus descritto da Claudiano (83). Un altro
trova a Budapest e proviene da Aquincum (77). adventus con caratteri trionfali si verificò nella
Anche in questo caso l'imperatore raffigurato primavera del 416, quando lo stesso On01io fe-
sarebbe Marco Aurelio. steggiò la vittoria sull'usurpatore Prisco Atta-
Dalla via Lata dovette passare Settimio Se- lo (84): è verosimile che, provenendo da nord,
vero durante il suo adventus del 202, in quanto anche in questo caso l'imperatore sia entrato
proveniva dalla Pannonia (78). dalla via Flaminia. Troppo scarse sono le indi-
Un medaglione di Treboniano Gallo e Vo- cazioni sull'arrivo di Valentiniano III, giunto a
lusiano raffigura invece i due imperatori men- Roma nel 450 assieme alla madre Galla Placi-
tre sacrificano davanti al tempio di Fortuna dia e la moglie Eudossia.
Reduce (79). Possiamo pensare sia una emis- Se scendiamo in epoca ancora successiva
sione legata all'adventus dei due a Roma nella arriviamo a Teodorico, il quale nel 500 si recò

(75) Sopra nota 7. (77) F.S. KLEINER, inJRA 2, 1989, pp. 203-204, fig. 2.
(7 6) Accanto alle differenze stilistiche e iconografiche (78) HEROD. 3.10.l-2.
molto forti la presenza di una scena che può essere consi- (79) GNECCHI, op. cii. a nota 73, p. 103, n. 3, tav. III.9.
derata sostanzialmente la stessa in due rilievi fa pensare (80) L'ORANGE-VON GERKAN, op. cit. a nota 8, pp. 72-
che i rilievi capitolini non possano essere considerati 80, tavv. 12 a, 13 b, 18 a, d.
come facenti parte dello stesso monumento di quelli del- (81) AMM. 16.10.4.
l'arco di Costantino, come vorrebbe una parte della criti- (82) È ovvio che se si accetta l'identificazione dell'Ar-
ca. Non avrebbe senso, infatti, reduplicare l'ingresso trion- co di Portogallo con la porta pomeriale attraverso la quale
fale e presentare una volta Marco Aurelio da solo e una se- sarebbe dovuto passare Onorio, ne consegue che fino alla
conda in compagnia di Commodo. Ultimamente A. fine dell'antichità il limite del pomerio nel Campo Marzio
VrscoGLIOSI, I Fori Imperiali nei disegni d'architettura del non si discostò più da quello stabilito da Vespasiano e
primo Cinquecento. Ricerche sull'architettura e l'urbanisti- confemrnto da Adriano.
ca di Roma, Roma 2000, pp. 32-39, 44, tavv. 1-6, ha con- (83) CLAUD., VI Cons. 543-660.
vincentemente dimostrato come questo rilievo, esistente (84) Prosp. Aquit., Epit. Chron., a. 417 (MGH, AA IX.J,
nel Medioevo nella chiesa di S. Martina, faceva parte di p. 468): Olympiodorus, fr. 26.2 (ed. BLOCKLEY J 983 セ@ Phi-
un arco inglobato dalla chiesa stessa: tra le due opzioni ri- lostorgius, 12.4-5). Cfr. McCORMICK, op. cit. a nota 2, pp.
costruttive proposte dall'autore (un arco quadrifronte o 74-76; FRASCHETTT, op. cit. a nota 2, p. 255; H. LEJDEGÀRD,
uno più semplice a un solo fornice) mi pare preferibile la Honorius and the city of Rame: authority and legitimacy in
seconda, più prndente e che non utilizza i rilievi dell'arco late antiquity (diss.), Uppsala 2002, pp. 124-128.
di Costantino.
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PORTA TRIUMPHAL/S, ARCUS DOMITIANI, TEMPLUM FORTUNAE REDUCIS, ARCO DI PORTOGALLO 65

a S. Pietro e solo in un secondo tempo fece il mutare profondamente e si deve ritenere che
suo ingresso a Roma (85). Ciò significa, owia- la funzione giuridico-sacrale del pomerio - e
mente, che passò non per la via Lata, ma per il di conseguenza quella della porta Triumphalis -
ponte Elio, l'arco di Graziano, Valentiniano e avesse perso di significato.
Teodosio, le Porticus Ma.ximae e l'arco di Arca-
dio, Onorio e Teodosio II (86). Ormai il proto- PAOLO LTVERANI
collo della cerimonia dell'adventus iniziava a Musei Vaticani

(85) Exc. Vales., 65-67 (MGH, AA IX, p. 65). Referenze grafiche e fotografiche:
(86) Su questo percorso e sulla posizione dell'arco di Fig. 3, foto Musei Capitolini 1223 l; figg. 4-5, foto
Arcadio, Onorio e Teodosio II cfr. P. LIVERANI, Trionfatori Istituto Archeologico Germanico, Roma; fig. 6, da POE
e pellegrini nella tarda antichità e nell'alto medioevo, in con modifiche; figg. 8, 10, da COARELLI 1988; fig. 9, da
Urbs: Concepts and realities of public space, Atti Congr. lnt. PFANNER.
Roma 2-4.4.2003, MededRom 62, 2003, in stampa.

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