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Riassunto
Mario Torelli, Riti di passaggio maschili di Roma arcaica, p. 93-106.
Si prendono in esame le testimoniale relative ai riti compiuti dai salii, partendo da quelle concernenti il costume. Come nell'ambito
delle novae nuptae (esaminato dall'autore nel volume Lavinio e Roma. Riti iniziatici e matrimoniali tra archeologia e storia, Roma,
1984), cosi nell'abbigliamento dei salii possibile riconoscere, fossilizzata per ragioni rituali, la vestis regia o triumphalis e con
essa il relativo armamento usato nel Lazio - e in Etruria - tra il IX e la met circa dell'VIII sec. a.C. Il luogo della loro saltatio va
riconosciuto nel percorso della via Sacra, forse a partire dal tigillum sororium, anche questo un percorso trionfale, ma pi
antico di quello storico, dovuto alla monarchia etrusca. I tempi del rito, gli agonia, grazie al loro inserimento nel sistema
calendariale, appaiono marcare il ciclo reale della riproduzione e della guerra e quello simbolico del sole.
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14 Cfr. H. Hencken, The Earliest European Helmets - Bronze Age and Early Iron
Age, Cambridge (Mass.), 1971.
15 K. Kilian, Das Kriegergrab von Tarquinia, in Jahrb., XCII, 1977, p. 77 ss.
16 Sulle spade, cf. V. Bianco Peroni, Die Schwerter in Italien {Prhistorische
Bronzefunde, IV, 1), Monaco di B., 1970.
17 Cos la traduzione di E. Cary (Loeb Classical Collection), Cambridge (Mass.) Londra, 1937, I, p. 517, ripetuta da F. Cantarelli (edizione Rusconi), Milano, 1984,
204.
18 Sul trionfo H. S. Versnel, Triumphus. An Inquiry into the Origin, Develop
ment
and Meaning of the Roman Triumph, Leida, 1970, con F. Coarelli, // Foro
Boario, Roma, 1988, p. 363 ss. (d'ora in poi citato come Coarelli 1988).
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dobbiamo infatti vedere nella tunica piet il diretto antecedente della toga
piet del trionfo (cui rinvia anche il bordo purpureo della trabea, ripreso
dalla toga purpurea, veste trionfale pi antica della piet)19 e nel basto
ne
brandito nella destra dai salii il predecessore dello sceptrum scipio
regale, appannaggio anch'esso del trionfatore20.
Abito regale - trionfale dunque quello dei salii, sostituito poi da altri
e pi vistosi segni del potere con l'adozione del trionfo di tipo etrusco, ma
l'uso della trabea altrettanto interessante e rivelatore, dal momento che
questa veste in epoca storica appare essere elemento distintivo degli equites. Il rito iniziatico di questi ultimi (significativamente, in quanto rito tar
divo e collegato con il funerale regio, non segnato nei calendari) invece
l'altra danza, dove, con evidente calco del saltus dei salii, gli iuvenes deb
bono redamptruare, e cio il lusus Troiae21 : i segni dell'iniziazione sono
simili, giacch i componenti delle turmae si esibiscono presumibilmente
vestiti con la trabea e soprattutto tonsa coma (come li descrive Virgilio)22,
ma non sono identici, se i protagonisti del lusus Troiae recano non solo
una torques (che rester poi come uno dei dona militarla)23, ma anche
una corona sul capo (pressa corona, dice sempre Virgilio nello stesso vers
o). Da questo intreccio di concordanze e discordanze si ricavano alcune
prime conclusioni: l'iniziazione dei giovani quits ricalca alcune forme
di quella dei salii, ossia dei normali cittadini (la trabea, i capelli tagliati), a
partire dall'et degli iniziandi, fissata al quindicesimo anno di et circa
sia per gli quits che per la vestizione della toga virile, ma aggiunge
segni che appartengono piuttosto all'uso etrusco, come la corona, che nel
rito trionfale era definita espressamente come corona Etrusca24. Si direb
be
quasi che il rito del lusus Troiae sia posteriore alla codificazione della
religione saliare e contemporaneo appena di poco anteriore all'adozione
delle forme etrusche del trionfo, come sembra dimostrare l'uso della
corona : ci coincide sia con la relativa seriorit dell'importanza della
cavalleria rispetto all'arcaica unit e centralit del populus-exercitus ,
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25 Su tutto questo argomento, v. ora G. Valditara, Studi sul magister populi Dagli ausiliari militari del rex ai primi magistrati repubblicani, Milano, 1989.
26 V. sopra, n. 21.
27 Fest. 439 L.
28 V. J. Gag, Matronalia, Bruxelles, 1963.
29 Sullo stato delle vestali, v. da ultimo, M. Beard, The Sexual Status of Vestal
Virgins, in JRS, LXX, 1980, p. 12 ss.
30 Coarelli 1988, p. 388, 416.
31 Dion. Hal, II, 70, 2.
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zo36, ossia alla vigilia delle due grandi met delle feste iniziatiche di marz
o,il giorno prima dei Matronalia e il giorno prima di Anna Perenna, quas
i
a mettere in rilievo l'equipollenza di quelle due met, l'una di prepara
zione
e l'altra di esibizione pubblica delle prove e di azione .
Ma le date di questi ludi vogliono ulteriormente sottolineare anche lo
stretto nesso tra feste di marzo e feste di maggio : in particolare gli Equirr
ia
del 14 (data pari e pertanto, come noto, assai singolare) sono altres
un preannuncio della festa del 1 maggio, Mars Invictus, che celebra il
ritorno dalla campagna primaverile. Siamo dinanzi alla fine di una fase,
messa in risalto il 14 marzo dalla cacciata dell'anno agrario vecchio
incarnato dal fantoccio Mamurius Veturius, operata proprio dai salii ar
mati dei dodici mesi del nuovo anno (i dodici anciliaY1 e simmetricament
e
conclusa il 14 di maggio dal lancio dal ponte Sublicio dei fantocci detti
scirpei nel corso della processione degli Argei; ma non meno significativo
appare l'altro parallelismo tra Equirria del 14 marzo ed Equorum probatio
del 14 novembre, un parallelismo che enfatizza il ruolo dei cavalli in que
sto sistema di feste, e sopratutto, come ci informa Ovidio38, che mette in
rapporto Equirria del 14 marzo ed Equus October del 15 ottobre.
Poich, come stato da tempo riconosciuto39, X Equus October, cele
brato il giorno stesso dei ludi Capitolini (con un associazione dunque
simile a quelle viste per gli Equirria), una festa che celebra il giorno del
trionfo arcaico (vedremo meglio che si tratta di un trionfo arcaico), con
tutte le sue valenze dionisiache rese esplicite dalla stessa parola triumphus : eccoci di nuovo alla medesima atmosfera trionfale affiorante
dall'analisi del costume dei salii e dal significato guerriero delle iniziazio
ni
giovanili.
Questi riti di passaggio romani arcaici, anche se di fatto soltanto nel
giorno dei Liberalia compiuti dal popolo tutto, trovano il loro aspetto di
spettacolare celebrazione simbolica lungo l'intero anno attraverso i riti
della duplice confraternita saliare, la quale, servendosi di pubbliche ' per
formances
', svolge la funzione di protagonista di una grande pedagogia
collettiva mimata dei tempi della guerra, scanditi da pirrichie e feriae stativae, partenze e ritorni delle campagne di primavera e di autunno40.
36 Cfr. Varr, IL. VI, 13; Fest. epit. 71 L, e 117 L; Ovid. Fast. II, 587 ss.
37 Su Mamurius Veturius v. K. Latte, Rmische Religionsgeschichte, Monaco di
B., 1960, p. 117.
38Ovid. Fast. Ill, 517 ss.
39 Coarelli 1988, p. 433 ss. con bibl. prec.
40 P. Scarpi, La pyrriche le armi della persuasione, in Dial. Arch., I, 1979,
78 ss.
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41 Termine oscuro gi agli antichi, v. Varr, l.L. VI, 14, cfr. anche Torelli
1984, p. 28 ss.
42 Su tutto questo e in generale sulle feste di marzo-maggio, v. Torelli 1984,
passim.
43 Correggo quanto affermato in Torelli 1984, p. 99, nota 95, anche se tutto
l'argomento da riconsiderare in prospettiva in parte diversa.
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In ultima analisi i due cicli degli agonia, in rapporto stretto con i ruol
i
maschili e con i riti dei salii, hanno il chiaro valore di ciclo del nuovo
anno solare (agonia di dicembre-gennaio) e di ciclo dell'iniziazione
guerriera (agonia di marzo-maggio), duplice valore che riassumibile
anche nella simmetria concettuale tra polarit sessuale di solstizio (c
elebrazione
della capacit generativa dell'antenato comune, Sol Indiges) /
primavera (celebrazione della capacit generativa dei liberi, ossia dei
nuovi cittadini), polarit agraria di riposo invernale / ripresa della
germinazione e polarit politica di pace / guerra.
Qualche parola di commento merita il rapporto evidente che la docu
mentazione
consente di istituire tra salii, Sol Indiges e Volcanus, oltre a
quelli pi ovvi con la divinit maschile per eccellenza e preposta alla
guerra, Mars, e con il dio degli initia Ianus. Abbiamo gi visto dei due
Tubilustria, il primo, quello del 23 marzo, segnato con la nota feriae Mart
i,il secondo, quello del 23 maggio, annotato invece con la nota feriae
Volcano : il parallelismo, anche questa volta in altra sede rilevato44,
notevole e non si limita a sottolineare i ruoli delle due divinit intestatane
delle feste, l'una in ovvio nesso con la guerra e l'altra celebrata per la
rituale distruzione con il fuoco delle armi catturate al nemico, ma esalta
la centralit di Volcanus nel cuore del politico di Roma arcaica. Volcanus
infatti la divinit principale del Comitium45, l dove i salii danzano nei
Liberalia e dove la tomba eroica di Romolo, figura notoriamente paral
lelaa quella di Enea - (Sol) Indiges46; a Volcanus si sacrifica ai Volcanalia con i pisciculi47 , quelli stessi che Varrone chiama in causa nella sua
spiegazione dell'etimo di Indiges : Indigetes illi qui in f lumen repunt et
in alveis Numici cum ranis et pisciculis degunt48. Volcanus appare per
molti versi simmetrico a Sol Indiges (e all'altro Apollo infero Vediovis),
con il quale divide valori solari e ctonii, e i calendari lo registrano pun
tualmente
con questo sistema di corrispondenze :
- 9 agosto : sacrum publicum Solis in Quirinali ) 9 gennaio : agonium Iano;
- 1 1 dicembre : agonium, Indigeti ) 1 gennaio : dies natalis Vediovis
in insula;
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62 Sui valori escatologici del dionisismo gi in epoca molto arcaica, . . Jeanmaire, Dionysos. Histoire du culte de Bacchus, Parigi, 1951.
63 Su questo, . . Torelli, // volto oligarchico della crisi, in La crise du Ve sicle
av. J.-C. (Atti del Colloquio di Roma, 1987), in stampa.
64 Nell'attribuire al 27 gennaio la dedica del tempio del 484 a.C. seguo A. Degrassi, Inscr. It., XIII, 2, Roma, 1963, p. 403 s.
65 V. Torelli 1984, p. 117 s.