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Inizio Note PARMENIDE RACCOLTO DA ERNESTO BERTI Corso 1966-1967: nota 1-p. Nel ms. titolo autografo di Colli.

nota 2-p. Cfr. Ze, la lezione del 27 novembre 1964, pp. 26-29; e sopra, la lezione del 25 novembre 1965, pp. 21-24; FE 165-166 e 185-187; DN 45-47; NF 73 sgg.; RE [156. 201a. 205. 221. 288. 339. 344] . nota 3-p. Cfr. FE 184: Parmenide il segno che rivela la sedimentazione razionale come gi avvenuta, l'erede di generazioni d'individui senza nome che hanno affinato logos e parole, per una curiosit anomala e distaccata... . nota 4-p. Cfr. Plat. Soph. 242 d: la nostra scuola eleatica, che cominciata da Senofane e anche prima ; Arist. Met. 986 b 22: Senofane invece, che fu il primo sostenitore dell'unit (si dice, infatti, che Parmenide sia stato suo discepolo); Diog. IX 21: E di Senofane fu discepolo Parmenide figlio di Pyres, da Elea: costui Teofrasto dice, nell'Epitome, che fosse stato discepolo di Anassimandro ; Simpl. in Arist. Phys. 184 b 15 (Dox. 480, 4-8) : Senofane di Colofone, maestro di Parmenide... . Per la discussione di questi passi, si veda PHK2 39-40 e 54-59; SG Il TH [PHD 4] e la nota relativa. nota 5-p. Diog. IX 21, si veda la nota precedente. nota 6-p. Per la cronologia di Anassimandro, si veda PHK2 145-148, in cui si pone senza certezza -la sua vita tra il 570 e il 506 a.C. Per quella di Parmenide, si veda PHK2 157-159, e PParm 20-31, in cui si pone la sua vita tra il 530 e il 450 a.C. Riassume il problema Pasquinelli 385. Una tesi diversa da quella della lezione sostenuta in SG Il 309, nota a 11 [B1]. nota 7-p. Cfr. SG Il 15-35. nota 8-p. Cfr. in contrario le note a 11 [A 1 ] e a 11 [A 16] in SG Il 298-299 e 308. nota 9-p. Arist. Met. 986 b 21 (21A30 DK): Senofane ... tenendo lo sguardo fisso all'universo nella sua totalit disse che l'uno il dio (Pasquinelli 134). nota 10-p. Si veda, ad esempio, Arist. Met. 1003 a 20. nota 11-p. Cfr. FE 206-207: L'astrattezza eleatica non attirava gli Ateniesi e neppure Socrate ... L'individuazione, prevalendo, indossa i panni morali; si cerca di imporre la nobilt della ragione ai comportamenti e alle azioni degli uomini. il compito che si assume Socrate... . nota 12-p. Cfr. RE [120. 198]. nota 13-p. Cfr. FE 223: Subordinata al punto di vista dell'individuo, la conoscenza diventa cos uno strumento dell'azione: in questa crisi, tragica e decisiva per i secoli seguenti, il filosofo in Descartes impallidisce, trascolora sino ad annullarsi nello scienziato... ; RE [336] : Illuminazione sulla filosofia moderna attraverso Cartesio,

che crede lo spazio sostanziale mentre tutta l'antichit l'ha visto come soggettivo cosicch occorrer il grande sforzo di Kant per recuperare una verit gi raggiunta ; si veda anche RE [82. 418. 467. 474]. nota 14-p. Cfr. FE 194 e 223-225; RE [82. 160. 230. 256. 259. 311. 428. 447]; Ze, le lezioni del 19 novembre 1964,. pp. 21 sg., e del 14 maggio 1965, pp. 149 sg., e le note 6 e 101. nota 15-p. Cfr. SG Il 10 [A 12] e la nota relativa. nota 16-p. Arist. Phys. 203 a 16; cfr. PHK2 95 sgg. nota 17-p. Si veda, ad esempio, Eraclito in SG III 14[A 82] (22B64 DK) : Ma tutte le cose governa la folgore ; cfr. SG Il 32-33. nota 18-p. Ora in SG Il TH [PHD 2]=11 [B1] 1-18: Anassimandro ... dichiar l'infinito sia principio sia elemento delle cose che sono, e fu il primo a introdurre questo nome di "princip i o " . nota 19-p. Cfr. SG Il 32-33: Difatti per primo Anassimandro ha introdotto la parola arch, ponendola al vertice. Sar soltanto molto pi tardi che tale parola significher principio astratto, elemento: anticamente significava origine, inizio, e d'altro canto dominio, sovranit, potere soverchiante, magistratura, autorit. Sono entrambi questi significati antichi che dobbiamo presupporre assieme in Anassimandro. La sua parola un comando, e la filigrana del mondo ch'egli comunica anch'essa un comando. Il mondo una polis: il rapporto tra esso e lal di l del mondo regolato dalla necessit, "secondo ci che dev'essere"; il rapporto nel mondo tra "le cose che sono" sottoposto all'imperio del "decreto del Tempo". nota 20-p. Sull'antitesi uno-molti, si veda, sotto, la lezione del 27 gennaio 1967, pp. 151 sg. e la nota 50. Contro il monismo di Eraclito e Parmenide, si veda PHK2= 171-172 e 189-192. nota 21-p. Cfr. SG I 39-43: Il mito orfico dello sbranamento di Dioniso per opera dei Titani un'allusione essoterica alla separazione del nostro mondo da quello di Dioniso, e al vincolo che tuttavia ci lega al dio (42). nota 22-p. Cfr. PHK2= 193 e SG, Il 11 [A 1 ] e la nota relativa. La traduzione riportata segue quella data da Colli nel corso della lezione. Nota 23-p. Cfr. SG Il 30: .., il pessimismo metafisico di Anassimandro, per cui tutto il mondo che ci circonda conosciuto, provato, espresso come apparenza, diventa pessimismo morale, per cui la nascita colpa e ingiustizia, la morte espiazione e vendetta; e la nota 1: Chiara l'ascendenza orfica di questa dottrina>,: cfr., ad esempio, SG I 4[A5. 8. 23. 31. 34. 36. 55. 65, 6. 69, 4. B66. 79, 5] . nota 24-p. Cfr. PHK2= 102 sgg., e SG Il 23-24: Non si tratta cio di rifiutare questa o quella testimonianza storica di Aristotele, ma di confutare l'etichetta materialistica, fisica, da lui posta sull'epoca sapienziale, e gi chiarita dalla denominazione dei sapienti come

"fisici". Ma il momento ilozoistico faceva comodo all'ottocento hegeliano ... cos come oggi alla storia della scienza sembra ancora interessante rovistare fra i primordi della speculazione fisica , anche SG Il 31. nota 25-p. Cfr. Arist. Phy s . 204 b 22; PHK2- 110 sgg. nota 26-p. Cfr. PHK2156-161; e, sotto, la lezione del 3 marzo 1967, p. 178 e la nota 79. nota 27-p. Cfr. PHK2 165; SG I 43; RE [505(29). 625]. Riporto qui, all'inizio della trattazione di Parmenide, il contenuto di un foglietto autografo, manoscritto in biro nera e rossa, trovato all'interno di DK I (nella BC), in cui delineata la traccia della prima parte del corso: 1, 27 commentare quanto segue 1, 31 Opposizione tra cosa in s e apparenza da un lato (1,29; 2, 4) dall'altro [ (1, 31)]* . (8, 60) Cfr. 1, 32 8, 60 apparente identit La ricerca sull'essere dev'essere guidata da questa prospettiva. 1) bisogna vedere se v = o diverso dall' 2) e qual [la sua designazione] * suo significato vero se v o siano o no la stessa cosa Sul primo punto ci sono ragioni di dubitare a) 2, 1-4 si distingue dall' b) 8, 38-40. Il concetto di v, equivalente ai quindi [ diverso] si oppone all'. La difficolt si concilia con l'intendere v distinto da Anche Platone e Aristotele distinguono v da Esame di tutti i passi in questione v (subordinato a v) 4,2 2,3 3 2,7 6,1 8,2 [6,1]* 7,1 8,19 8,16 6,9 8,7 8,24-25 [8,4]* 8,40 8,12 8,32 8,34-35 8,10 8,37 6,2 8,47 invece la = 8,51 8,51 2,4 8,60 1,29 1,30 Orph. 8,8 Anax. 1 Eracl.7 * parole cancellate. nota 28-p. Cfr. 2 167; FE 43,179; SG Il 270; RE [200.240]. nota 29-p. Cfr. 2 168-169 e Pasquinelli 393-395. nota 30-p. Cfr. DK 231: Wilamowitz in Berl. Sitzsber. a. . S. 1170. Si veda anche, la lezione del 20 aprile 1967, p.205

nota 31-p. Alcuni.apparenza] segnato da Colli con una freccia a margine nel ms. nota 32-p. Autografo di Colli a margine di DK I 222 (nella BC): 1) fuoco ( ) - [notte] 8, 56-9; 9, 3; 12, 1-2 2) [l'intero] 3 passi [sensazione] fr. 7, 3-5 3) Teofrasto 4) [nome] 8, 38; 19 fisico 1) v 2) 3) [uno] [infinito] [caldo] .

nota 33-p. e la intendo ... sugli altri] segnato da Colli con una linea a margine nel ms. nota 34-p. Cfr. Diels Parm. 25-26; 2 167, nota 4; 2821 DK (Simpl. in Arist. Phys. 144, 25): ...vorrei aggiungere a questi miei appunti i non molti versi di Parmenide sull'essere uno... (Pasquinelli 206). nota. 35-p Cfr. 2 181-182; SG I 43. nota 36-p. Cfr. Calogero 2 sgg. e 21-22. nota 37-p. Nel ms. nota di Berti: dagli appunti di Donatella. nota 38-p. Cfr. 2 168 sgg.: L'espressione "a tuttavia anche questo imparerai" (1, 31) introduce a nostro avviso un terzo insegnamento della dea, aggiunto a quelli riguardanti il cuore della verit (che non si esprime in parole) e le "opinioni" dei mortali (oggetto pi appariscente del Per physeos, che sar ripreso in seguito). Linguisticamente tale modo di intendere ineccepibile... . nota 39-p. Cfr. 2166, 185; motto in FE 55; NF 88-89; RE [235. 460.] nota 40-p. Cfr.Empedocle 318 e 9 DK nota 41-p. Cfr. SG Il 308, nota a 11 [16] . nota 42-p. Cfr. SC, Il 298, nota a 11 [A1]. nota 43-p. (Cfr. DK 235: hom. lause ( 26) d.h. ohne Ziel in der Zeit . margine, autografo di Colli: Odissea 2, 273 - non temporale, perch l'essere , subito dopo . nota 44-p. Riporto il contenuto del secondo foglietto autografo (trovato all'interno di DK nella BC), per la parte manoscritta in biro verde, in cui sono analizzati gli attributi dell'essere: della prima via "cuore della verit" parlerebbe i 8, 4

= Platone contesto mistico come nel fr. 1 Cfr. lo stesso passo Phaedr. 250 c: , visioni dei misteri 8, 4 uso omerico non limitato al tempo ov 8, 48 inviolato santuario religioso rassomigliante non identico, cfr. l'uso omerico - quindi la sfericit solo un'immagine un (rappresentazione)
contraddizione

(ragione) - (Mistico) cfr. 8, 32, 42-3

parallelo al contrasto (8, 6) - (8, 25) (confermato 4, 2-4 ) altra contraddizione 8, 49 raggiunge - tende urta - senso di moto vedi l'uso omerico stasi - 8, 14-5 - 8, 26 - cos 8, 29. 30. 31. nota 45-p. Autografo di Colli a margine di DK I 235 (nella BG): il tempo comincia qui . Cfr. SG Il 301, nota a 11 [3]. nota 46-p. Cfr. DK I 235: emendamento di Brandis. nota 47-p. SG I 3 [15] . Cfr. 2 254 e soprattutto 321; FE 180: ... ci che la verit esprime al di l della rappresentazione ... e da Parmenide, che designa pi immediatamente l'immediato, stato chiamato "il fulcro che non trema nel cuore di Aletheia ben rotonda". Questo fulcro della vita ci richiama all'esperienza di cui il nome di Eleusi un ricordo, e che fu la matrice onde emersero questi sapienti. Inconsapevolmente testimonia tale origine e tale nesso irrecuperabile Platone, quando descrive la visione misterica con linguaggio ispirato da Parmenide... . nota 48-p. Cfr. DK I 235: . Friedlaender Platon 127. nota 49-p. Cfr. SG nota a 4[14], 4[50] e nota relativa; SG Il nota a 8[14] e a 11 [1]. nota 50-p. Autografo di Colli in DK I 287, a margine di 3128 (Arist. Met. 984 a 8): problema dell'uno-molti inventato da Platone e Aristotele . Cfr. sopra, la nota 20. nota 51-p. Si veda, ad esempio, Arist. Met. 1001 a 20; 1003 b 22 1004 a 2. Cfr. RE [ 174 (. 226) ] ; FE 72. nota 52-p. Cfr. FE 43, 182; DN 191;RE [40. 144. 200. 227. 252. 625 nota] nota 53-p. Cfr 2= 171 e, sotto, la lezione del 6 aprile 1967, pp. 184 sg. nota 54-p. Per una ricapitolazione di questa indagine terminologica, si veda la lezione del 15 aprile 1967, pp. 201 sg. nota 55-p. Nel ms. nota di Berti: dagli appunti di Donatella .

nota 56-p. Cfr. AO 1045, Indice terminologico: ci che : 16 b 21/ l'essere un qualcosa: 1 a 5, 67 b 11/ l'essere di un qualcosa: 146 b 3. nota 57-p. Cfr. Calogero 2 sgg. e 21-22. passi di Eudemo e di Aristotele sono in 2828 DK (Simpl. in Arist. Phys. 115, 11) e in Met. 1017 7-30. nota 58-p. Cfr. FE 71 sgg. e 77; RE [30. 126 (.162). 174 (. 226)]. nota 59-p. Cfr. SG 33-34. nota 60-p. Cfr. SC 4 [ 501]. nota 61-p. Cfr. SG I 11 [ 1] e la nota relativa. Per la discussione del frammento di Anassimandro, si veda la lezione del 9 dicembre 1966, pp. 122 sg. nota 62-p. Si veda, ad esempio, Arist. Met. 987 a 29-988 a 8; 1090 a 2 sgg. nota 63-p. Cfr. SG III 14 [A 48]. nota 64-p. Si veda sopra, la nota 27. Cfr. FE 70-74, 180-181, 200; RE [226d] e [235]: 7.4.66 ... distinzione v che allude al contenuto inesprimibile (in Parmenide Platone Aristotele) e , che . nota 65-p. Cfr. 2 183. nota 66-p. Cfr.,sotto, la lezione del 14 aprile 1967, pp. 199 sg. nota 67-p. Inizia il secondo quaderno del manoscritto. Autografo di Colli amargine: continua Parmenide . nota 68-p. Per la discussione dei passi in cui compare , si veda, sotto, la lezione del 15 aprile 1967, pp. 201 sg. nota 69-p. In Diels Vors. 152. Per la discussione del frammento, si veda anchela lezione del 16 dicembre 1966, pp. 135 sgg., e la nota 35. nota 70-p. non] aggiunta autografa di Colli nel ms. nota 71-p. Cfr. la lezione del 23 febbraio 1967, . 162. l frammento 4 sar poi preso in esame solo nella lezione del 6 aprile 1967. nota 72-p. Cfr. la lezione del 28 aprile 1967, pp. 213 sg., e la nota 118. nota 73-p. Cfr. SG 145, nota a 14[ 37]; RE [235]: 7.4.66 ... Cfr. anche Parmenide dove si dice che 1' un . Forse l'identificazione parmenidea significa appunto come Aristotele, che "essere" "verit" "toccare e dire", cio allo stadio primitivo, proprio "pensare". nota 74-p. Cfr. FE 182-183: Il logos una ricerca, e di questa si aprono due strade. La necessit ordina una decisione, secondo la legge dell'alternativa. Se ci di fronte a cui

siamo posti non si coglie come immediatezza, la strada imboccata dovr essere quella che dice "non ". Cos dicendo cederemmo alla violenza del logos: tale risposta tuttavia proibita, di contro si erge Dike ... la seconda strada non si deve seguire. Pure il logos, imponendo una decisione, lasciava aperta la possibilit del "non ": ma il "non ", anche se imposto, paradossalmente significa in greco altresi "non possibile", poich "ci che non " "insondabile", non si pu neppure nominare. l necessario si arresta di fronte all'impossibile. Quindi c' una sola risposta, che "" - la quale in greco significa altres che " possibile". Cos si concilia la modalit con la qualit . nota 75-p l'alternativa ... logica] nel ms. : L'alternativa riguarda la forma logica tra l' e l' . nota 76-p . Cfr. 2 182, nota 12. nota 77-p . Cfr. 2 166. nota 78-p . Cfr. SC, 14 [ 46] e la nota relativa. nota 79-p . pi tardi] aggiunta autografa di Colli nel ms. Per la contemporaneit tra Eraclito e Parmenide, si veda 2 156-161, in cui si situa la vita di Parmenide nel 530-450, e quella di Eraclito del 510-450 a.C. nota 80-p . Cfr. SG 14[ 4] per la traduzione. nota 81-p . Cfr. Diels Vors. I 153. nota 82-p . Si vedano, sopra, le lezioni del 3 febbraio 1966 e dell' 11 marzo 1966, pp. 52 sgg. e 85 sgg. nota 83-p . Nel ms. nota di Berti: dagli appunti di Donatella. Sono ripetute ancora una volta tutte le varie argomentazioni critiche rispetto alla tradizionale interpretazione delle due vie dei versi 3 e 5 del frammento 2. nota 84-p . ] nel ms: , correzione autografa di Colli. nota 85-p . Nel ms. nota di Berti: appunti di Donatella . nota 86-p . Parmenide] nel ms.: Gorgia; correzione autografa di Colli. nota 87-p . Nel ms. nota di Berti: vedi pag. 72 e pag. 1a, che si riferiscono al ms. e corrispondono alle pp.-165-66 del presente volume. Per l'identificazione , cfr. RE [235]. nota 88-p . Si veda, sopra, la lezione del 23 febbraio 1967, . 162. Per una discussione del frammento, cfr. 2 169-173. nota 89-p . Cfr. 2 174.

nota 90-p . Si veda, sopra, la lezione del 27 gennaio 1967, pp. 154 sg. Cfr. 2 171. nota 91-p . Cfr. 2 174. nota 92-p . Autografo di Colli in DK I 244 (nella BC), a margine di 16: Od. 18, 136. Cfr. 2 174-180. nota 93-p . Cfr. 2846 DK, per cui si veda, sotto, la lezione dell'8 aprile 1967, pp. 190 sg. nota 94-p . Cfr. 2 177: si noti che non a tradotto mescolanza, ma piuttosto fusione, il termine accentua l'elemento unificante rispetto al molteplice che contiene . nota 95-p . Cfr 2 109, nota 8. nota 96-p . Cfr. 2 174-175 e la nota 8. nota 97-p. Nel ms. nota di Berti: ma Regenbogen fa del De sensu un libro delle , ricordato da Untersteiner. nota 98-p . Si veda, sopra, la nota 32. nota 99-p . Si veda, sopra, la lezione del 23 febbraio 1967, pp. 165 sg. nota 100-p . Cfr. Calogero 14. nota 101-p . Si veda, sopra, la lezione del 26 marzo 1966, . 97. nota 102-p . Si vedano, sopra, le lezioni dal 16 al 24 febbraio 1967, pp. 155-69. nota 103-p . Cfr. 2 166. nota 104-p . Si veda, sopra, la lezione del 20 gennaio 1967, pp. 139 sg. nota 105-p . Si vedano, sopra, le lezioni del 2 marzo e del 14 aprile 1967, pp. 173 e 200. Cfr. SG III 145. nota 106-p . (), tradotto si debba accertare , l'ultima scelta di Colli in relazione alla questione testuale di 1, 32. Ci modifica la preferenza per la lezione espressa al termine della lezione del 15 dicembre (si veda . 131) e riaffermata da Colli nella lezione del 19 gennaio (si vede pp. 136 sg.). Sorge per un dubbio in merito alla traduzione effettivamente proposta da Colli il 15 dicembre: il ms. reca accettare , invece che accertare . Berti non esclude che possa trattarsi di una svista involontaria degli appunti influenzata probabilmente dalla resa italiana di n nehmen nella seconda traduzione di Diels, se non semplicemente indotta dalla vicinanza dell'espressione ... che Colli fondamentalmente accetta con cui aveva introdotto la traduzione del testo greco. Gi nella stessa lezione del 15 dicembre, in effetti, Colli dichiar esplicitamente di accettare la prima traduzione di Diels, la quale recita: wie man alles durchforschend das Scheinsein auf seine Echtheit prfen muss

. Fu verosimilmente lo stato confuso di queste traduzioni negli appunti che indusse Berti a richiedere a Colli il chiarimento registrato in questa lezione. nota 107-p. Cfr. FE 165-166 e 185-189; DN 47-49 e 136; NF73-81. nota 108-p. Cfr. Diog. IX 25 (29A1 DK) e Ze, nota 3, p. 153. nota 109-p. Cfr. RE [147] nota 110-p. Per la cronologia, si veda Ze, 29-39, 2 156-59 e PParm 27-29. Cfr. RE [13]. nota 111-p. Si veda, sopra, la lezione del 15 aprile 1967, . 201; e la lezione del 26 marzo 1966, . 97. nota 112-p. Si veda, sopra, la lezione del 23 febbraio 1967, pp. 162 s g g . nota 113-p. S veda, sopra, la lezione del 25 febbraio 1967, pp. 169 sgg. nota 114-p. Si veda Ze, le lezioni del 15 gennaio, pp. 42-45, e del 13 maggio 1965, pp. 146-49, e sopra, la lezione del 27 gennaio 1966, pp. 47 sg. nota 115-p. Si veda Ze, la lezione del 14 maggio 1965, pp. 149 sg., e sopra, le lezioni del 27 e 28 gennaio 1966, pp. 45-50. nota 116-p. Si veda Ze, la lezione del 29 gennaio 1965, pp. 60-64. nota 117-p. Si veda Ze, la lezione del 13 maggio 1965, pp. 146-49. Cfr. FE 190-192: Parmenide ha percorso le strade della negazione, ma vuole escluderne gli uomini, con parola misurata e imperiosa. Eppure il giovane discepolo, Zenone di Elea, disobbedisce, rompe il divieto. Quello che appare come trasgressione dev'essere tuttavia interpretato come accordo in profondit; che il suo slancio tendesse soprattutto nella direzione e in sostegno del maestro, si pu dire con certezza, anche se in senso pi sottile di quanto non ci faccia apparire Platone, che per primo parl di un suo "aiuto" a Parmenide ... Parmenide ha imposto la legge dell'alternativa " non ", ed proprio nell'applicare questo principio che Zenone congiunge separa, per ogni anello deduttivo, i concetti delle sue dimostrazioni. Con ci la negazione dovr sfuggire al bando parmenideo, poich anche la risposta "non " a inserita nel tessuto dimostrativo. Ed ecco il risultato sconvolgente: attraverso l'uso di quel dilemma, che porta con s l'esclusione ... della congiunzione " e non ", paradossalmente appunto quest'ultima risposta, mediante lo snodarsi di nessi deduttivi paralleli, che viene imposta dalla violenza del logos ... Poich ci che la dialettica annienta non solo la fiducia della ragione di essere costruitiva e di poter incidere in modo creativo nella compagine dell'espressione, ma altres, retrospettivamente, la realt stessa delle espressioni primarie, cio dell'esperienza sensibile, che viene svuotata di ogni valore indipendente e mostrata come pura apparenza. Comunque, distrutta completamente la rappresentazione, rimane, "inviolabile", l'immediato: questo l'aiuto di Zenone . Cfr. anche NF 89-93 e RE [200. 2011. nota 118-p. Si noti ... 2, 5] segnato da Colli con una linea a margine del ms.

nota 119-p. (per il terzo escluso ... la stessa cosa ) ] segnato da Colli con una linea a margine del ms. nota 120-p. Se si. affermasse ... rifiutata] segnato da Colli con una linea a margine del ms. nota 121-p. Cfr. FE 122-123; RE [146. 226c. 479]. nota 122-p. di fatto] correzione autografa di Colli su generica del ms. nota 123-p. Cfr. 281 11-14 DK: i la porta che mette ai sentieri della Notte e del Giorno, e ai due estremi la chiudono l'architrave e la soglia di pietra, e la riempiono, in alto nell'etere, grandi battenti di cui Dike che molto punisce tiene le chiavi dall'alterno uso (Pasquinelli 226-227). nota 124-p. possibile, ] correzione autografa di Colli su necessario del ms. nota 125-p. dominabile] inizia il terzo quaderno del ms. nota 126-p. Cfr. FE 98-99. nota 127-p. da un lato l'essere .., modale] segnato da Colli con una linea a margine nel ms. nota 128-p. nell'antitesi - ... una qualit] segnato da Colli con una linea a margine nel ms. nota 129-p. a meglio pensare ... di Zenone] segnato da Colli con una linea a margine nel ms. Riporto qui, per finire, l'appunto in biro rossa sul secondo foglietto trovato in DK (nella BC): riceviamo solo la forma e non il contenuto della conoscenza - non importa che il discepolo conosca il contenuto - deve solo difenderlo . fine lettura note

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