Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Le guerre tra Celti e Romani o romano-celtiche racchiudono una serie di conitti il cui inizio viene fatto risalire ai primi decenni del IV secolo a.C., quando la prima
invasione storica della penisola da parte dei Celti mise a
repentaglio la stessa sopravvivenza di Roma.
La prima minaccia celtica portata contro Roma si inserisce in un contesto di grandi movimenti migratori
provenienti d'oltralpe, sia dalla Gallia nordorientale che
dall'Europa centrale, che nel IV secolo a.C., ebbero come risultato nale l'occupazione celtica di molti territori dell'Italia del Nord e del litorale adriatico centrosettentrionale, con puntate meridionali che, nel IV secolo
a.C., si spinsero no in Puglia e Campania. Le premesse a tali migrazioni di popoli furono poste da precedenti contatti del mondo celtico transalpino con l'ambiente
peninsulare, dovuti essenzialmente a traci commerciali in cui il fondamentale ruolo intermediario spettava alle
popolazioni dell'area centro-settentrionale della penisola, soprattutto Celti di antico insediamento della cultura
di Golasecca, Etruschi tirrenici e padani, Veneti, con
l'eventuale tramite di popolazioni alpine come i Reti.
Basandosi sul complesso delle fonti, e sull'evidenza archeologica, ma anche sugli sviluppi successivi, la storiograa attuale giunta ad una concorde valutazione delle
occupazioni territoriali dei Celti in Italia, e degli episodi bellici che ne scaturirono: la penetrazione celtica in
Italia, un evento che potrebbe apparire spontaneo, fu invece il risultato di una consapevole pianicazione; esso,
anzi, fu caldeggiato, e forse addirittura perseguito ed eterodiretto, da uno degli attori principali degli equilibri politici che andavano delineandosi sulla penisola: Dionisio
I di Siracusa, l'ambizioso tiranno che da tempo era impegnato sul duplice fronte della rivalit con Cartagine e
della conittualit diretta contro il blocco coalizzato delle
poleis italiote: egli coltivava mire verso un'estensione della sua inuenza in Sicilia e sulle sponde tirreniche e adriatiche dell'Italia, oltre che, secondo il consiglio di Filisto,
sul versante adriatico greco-epirota- ed illirico: era quindi il primo a poter guardare con favore all'ingresso di un
nuovo soggetto nell'agone geopolitico, da cui poteva trarre molti vantaggi, soprattutto in un'ottica antagonista al
mondo etrusco, la cui alleanza con Cartagine suggellava
da tempo il dominio sul Tirreno.
1 Contesto storico
La storia delle guerre tra Roma antica e il mondo celtico ebbe inizio nei primi decenni del IV secolo a.C. La
deagrazione dei primi conitti fu preceduta dalla migrazione, verso alcuni territori dell'Italia, di trib celtiche
provenienti da un'Europa che, gi da lungo tempo, stava
conoscendo una massiccia celtizzazione,[1] ben anteriore
all'emergenza e all'irradiazione della facies lateniana,[1]
considerata dagli studiosi come la principale espressione culturale associata ai Celti storici, cio di quei Celti
invasori citati dalle fonti testuali latine e greche.[2]
1.1
Tra le zone d'Europa gi celtizzate in antico, oltre alla Celtiberia, la ricerca ha denitivamente permesso di
acquisire anche quelle aree poste tra la Lombardia e il
Piemonte dove, gi dall'inizio del I millennio a.C. (inizio
del Bronzo nale), si assisteva al orire di una facies autoctona, la cultura di Golasecca, la cui piena celticit[3]
ora denitivamente assodata grazie al riconoscimento
di una lingua celtica, impropriamente detta lepontica, su
alcune iscrizioni del VII secolo a.C., redatte in un alfabeto derivato da quello etrusco.[4] la celtizzazione di queste
zone della penisola va quindi tenuta distinta dalle ondate
migratorie del IV secolo a.C., che furono successive di
alcuni secoli. La oridezza politica ed economica di queste popolazioni celtiche era assicurata dal ruolo assunto
quali intermediari commerciali tra l'Etruria e le popolazioni transalpine, utilizzando il tramite delle popolazioni
alpine. Un ruolo analogo sar assunto nel V secolo a.C.
dagli Etruschi padani e, in parte, da popoli transpadani
come i Veneti: il tramite, in questo caso, era fornito dai
Reti.[3]
1.2
2.2
2.1
2.3
celtiche si mostrano, al contrario, come operazioni accuratamente pianicate, mirabilmente inserite nel complesso gioco di interessi e alleanze che da tempo andava
prolandosi sulla penisola.
Non vi fu estraneo, molto probabilmente, il lucido disegno strategico-militare di Dionisio di Siracusa, uno dei
pi ranati e ambiziosi protagonisti del gioco politico in atto. Il tiranno siracusano, nel solco di un'antica
conittualit greco-punica, era da tempo impegnato contro Cartagine che, a sua volta, intesseva con il mondo
etrusco alleanze di antica data, declinate in chiave antagonista all'espansionismo greco in Italia e concretizzatesi, gi nel VI secolo a.C., nello scontro navale del mare
Sardo. Analoghi rapporti di antica data sono attestati tra
Cartagine e Roma, come dimostra la gi citata serie di
trattati romano-punici. Dionisio, inoltre, aveva un conto
aperto contro le poleis coalizzate della Lega italiota mentre, d'altro canto, manifestava la volont di sostituire il
controllo siracusano a quello etrusco sul traco marino
commerciale nelle acque del Tirreno[18] e ad espandersi, dopo la pace di Antalcida, lungo entrambe le sponde
dell'Adriatico, assecondando il suo consigliere Filisto.[35]
Questo quadro di interessi e di mire egemoniche raorza
la credibilit di un suo protagonismo, in veste di regista
o suggeritore della calata sull'Italia centro-settentrionale
di un nuovo e bellicoso soggetto, potenzialmente in grado di innescare eetti perturbativi sugli equilibri della regione, soprattutto in chiave anti-etrusca.[36] In questo stesso quadro, si inseriva l'alleanza gi ricordata tra
Roma e i Cerriti, cementatasi in occasione delle guerre
veientane.[18]
L'assedio di Reggio pu essere quindi considerata una
data epocale[36] nelle vicende mediterranee: mentre ai
Celti erano aperte le porte dell'Italia, il tiranno siracusano mostrava il suo volto spietato nella repressione della colonia calcidese, alienandosi le simpatie di Platone e
attirandosi l'indignazione panellenica: alle Olimpiadi del
388 a.C., infatti, Dionisio fu fatto segno di manifestazioni
di ostilit, ben espresse dal vivido accostamento della sua
gura a quella un nemico della Grecia come Artaserse,
nell'orazione olimpica pronunciata da Lisia.[36]
Mercenariato celtico L'attribuzione di questo ruolo
al tiranno siracusano, appare coerente con il successivo
assoldamento di contingenti mercenari celti,[37][38] attinti
da un mercato in cui dovette probabilmente avere un ruolo centrale l'emporium dorico di Ancona, il cui porto era
nitimo al territorio dei Senoni.
lia e sugli episodi bellici collegati: ben lontane da spon- L'alleanza con Dionisio durer una trentina d'anni, durantanei ed improvvisati movimenti di popoli, le migrazioni te i quali i Celti imperverseranno in razzie che raggiun-
2.4
Grazie a questi reclutamenti mercenari, i Celti fecero anche il loro primo ingresso storico sul suolo della Grecia, nel 368/367 a.C., dopo la battaglia di Leuttra quando, insieme a truppe iberiche, furono inviati a
combattere, al anco degli Spartani in dicolt, contro l'assedio di Epaminonda[35][38][40] secondo la testimonianza di Senofonte,[41] discepolo socratico che non aveva egli stesso disdegnato, un tempo, di imbarcarsi nella sua celebre anabasi mercenaria, ritrovandosi inne al
comando di un esercito di diecimila opliti.
Eterie e confraternite militari intertribali Gli storici si sono interrogati su quali dinamiche sociali abbiano permesso, a un complesso etnico cos politicamente frammentato, la pianicazione e il perseguimento di
movimenti di tale ampia portata, sia militare che demograca, come furono l'invasione storica dell'Italia del IV
secolo a.C. e l'espansione balcanica, greca e anatolica
del secolo successivo. Queste dinamiche accompagnano
una mutazione evidente nella struttura sociale dei Celti
del IV secolo a.C., il cui elemento di maggior rilievo
rappresentato dal declino delle antiche dinastie[42] alla
cui dominanza si era andata a sostituire, per cause ancora sconosciute, quella di un nuovo ceto guerriero. La
ricerca non stata ancora in grado di sottrarre le cause di questo rivolgimento sociale al dominio delle pure
ipotesi speculative[42] ma, in taluni casi, l'archeologia dei
popolamenti e dei contesti funerari ha comunque potuto
almeno suggerire l'estrazione dei componenti di questa
lite marziale: esponenti di una piccola aristocrazia terriera, disinteressata ad ostentare, almeno a giudicare dai
corredi funebri, evidenti dierenze di status, e inserita in
organizzazioni inter-tribali a base guerriera, quelle confraternite o etere militari chiamate in causa da Polibio[43]
a proposito dei Celti discesi in Italia.[42][44] Soccorrono
una simile ipotesi sia l'uniformit degli armamenti rinvenuti sia il riprodursi, nel IV e III secolo a.C., di alcuni
ricorrenti temi iconograci, come la coppia di draghi e la
lira zoomorfa: questi, probabili simboli di appartenenza
a simili consorterie, sono stati trovati su foderi di spada
diusi in un'area estesissima che dalla Transilvania arriva
no alle isole britanniche.[45]
L'elmo di gala da Agris, in Charente, testimonia l'ampia irradiazione di un nuovo originale stile artistico maturato in ambiente
greco-italico, stile vegetale continuo, detto anche stile di Waldalgesheim, dalla localit renana che ne ha restituito molte cruciali
testimonianze.
Ora che tra Celti e Romani era corso per la prima volta
il sangue, altri conitti intermittenti, per oltre due secoli,
2.4.1 Lo stile vegetale continuo o stile di Waldalge- continuarono a sorgere tra i contendenti: intorno al 360
sheim
a.C. Tito Manlio Imperioso vinse i Celti in battaglia presso il ponte sull'Aniene,[17][38] trasmettendo alla propria
L'interscambio con gli ambienti artistici greco-etruschi, discendenza il cognomen Torquatus, per aver sottratto il
soprattutto a sud del Po, far emergere in ambiente celto- torque a un nemico vinto in singolar tenzone.[58]
italico, un nuovo originale stile dell'arte celtica (detto 'vegetale continuo' o 'di Waldalgesheim' o ancora 'maturo'), Nel 332 a.C. tra Roma e i Senoni fu stipulato un trattato
garantir un interludio di
caratterizzato da decorazioni oreali e vegetali: motivi di pace che, a quanto sembra,
[25]
pace
durato
circa
trent'anni.
di origine etrusco-italiota, come racemi e palmette, sottoposti a lievi ritocchi, sono inseriti in inviluppi conti- Ma ben presto, nell'ambito della terza guerra sannitinui e concatenazioni, con molta pi verve e minore insi- ca, i Senoni seguirono le sorti della coalizione italica di
stenza per la pura simmetria geometrica,[54] o la sempli- etrusco-sannita con cui si erano alleati: insieme ad esce giustapposizione,[55] in favore di un utilizzo di nuovi si furono scontti nella battaglia di Sentino, che permiprincipi dinamici di composizione artistica, tra cui la se a Roma l'istituzione dell'Ager Gallicus e la fondaziosimmetria per rotazione.[55]
ne della colonia di Sena Gallica,[59] che ancora conserva,
Nella nuova voga, la gurazione umana e animale, pur nel moderno toponimo di Senigallia, la duplice memoria
non scomparendo, assume un ruolo pi velato[54] e dell'etnonimo e dell'origine di quel popolo celtico.
allusivo,[55] prelude all'evoluzione in cui l'evanescenza
delle forme rimane in equilibrio attraverso metamorfosi plastiche i cui esiti sfumati lasciano aperte molteplici e contemporanee interpretazioni della stessa File:
tomorfa, antropomorfa, zoomorfa o astratta.[56]
Sono esempi del 'vegetale continuo' il fodero e i torquis di
Filottrano o l'elmo cerimoniale in bronzo, ferro e corallo,
rinvenuto in un ipogeo di Canosa di Puglia, il pi meridionale tra i reperti in questo stile.[57] La nuova acquisizione stilistica si aerma rapidamente anche oltralpe, come
documentato da numerosi ritrovamenti di alta qualit, in
Nel 283 a.C., Roma vinse nella battaglia del lago Vadimone, combattuta contro una coalizione celto-etrusca.[17][59]
Nel 249 a.C. i Boi chiamano in soccorso i Galli transalpini, innescando una nuova crisi che si concluder nel 225
a.C.,[60] l'anno in cui si registra l'ultima[29] invasione gallica dell'Italia: i Romani perdono la battaglia di Fiesole
mentre l'anno successivo la vittoria contro Celti insubri,
Boii e Gesati[45] nella battaglia di Talamone,[61] spianer
a Roma la strada per la conquista del Nord. Per la prima
volta[59] l'esercito romano poteva spingersi oltre il Po, dilagando in Gallia Transpadana: la battaglia di Clastidio,
4.2
nel 222 a.C., valse a Roma la presa della capitale insubre e popoli gi assoggettati a Cartagine: tra questi vi eradi Mediolanum.
no i Celtiberi, la cui mancanza di coesione procurava
[66]
I Romani subiranno, nel 216 a.C., uno smacco contro i problemi alla pacicazione romana.
Boi, nell'agguato della Selva Litana ma saranno vittoriosi nella battaglia di Cremona, nel 200 a.C., e in quella di
Mutina (Modena), nel 194 a.C. Si compiva, con la sottomissione dei Boi, la conquista della Cisalpina: pochi decenni dopo, lo storico greco Polibio poteva gi personalmente testimoniare la rarefazione dei Celti in pianura padana, espulsi dalla regione o connati in alcune limitate
aree subalpine.[62]
La Gallia cisalpina fornir a Cesare il bacino a cui attingere per la coscrizione delle legioni da utilizzare nella campagna di Gallia: la ricompensa si avr nel 49 a.C.
quando, attraversato il Rubicone, innescata la guerra civile con Pompeo e ottenuto il titolo di dictator, Cesare
concesse la cittadinanza romana.[63]
Fino a quel momento, la conittualit tra Celti e Romani aveva sempre avuto come teatro la penisola italiana.
La propensione di Roma verso la Gallia non aveva potuto manifestarsi neppure dopo la vittoriosa conclusione
della seconda guerra punica, quando le legioni romane si
dovettero impegnare su altri fronti, in un regolamento di
conti con le ostiche trib dei Liguri[64] e con il popolo dei
Celti insubri.[65]
4.1
L'insoerenza e il ribellismo celtiberico si manifestarono in una serie di tre conitti, indicati come guerre celtibere, svoltisi nell'arco di tempo tra il 181 e il 133 a.C.,
durante il quale emerse, come centro simbolico della lotta, la regione di di Numanzia: dislocata lungo l'alta valle
del Durius, la cui roccaforte seppe resistere per decenni a
vari tentativi di assedio prima della capitolazione nale.
La prima delle sollevazioni, quella del 181 a.C., fu temporaneamente sedata da Tiberio Sempronio Gracco nel
179 a.C. Ma, passati nemmeno trent'anni, Roma decise
di intervenire contro quelli che interpretava segnali premonitori di una ripresa: Quinto Fulvio Nobiliore concluse la seconda guerra, nel 153 a.C., con la presa di Segeda e l'assedio, poi revocato, ai superstiti asserragliati a
Numanzia.[59]
Bellovaci
Parisii
Senoni
Aulerci
Mandubi
Edui
Sequani
Am
ba
bi
Cu
rri
igi
r
itu
Segusiavi
Arverni
La ne dell'assedio di Numanzia.
La confederazione edua,
Potenze avversarie
9
agevole collegamento con le province ispaniche, attraver- di Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) e nella battaglia
so la Via Domitia, costruita da Gneo Domizio Enobarbo dei Campi Raudii: entrambe le popolazioni furono
negli anni dal 121 al 117 a.C.[68][71]
virtualmente annichilate e la loro minaccia allontanata.
4.6
10
5.2
Con la soccombenza di Vercingetorige, il grosso della rivolta era ormai denitivamente domato e la conquista della Gallia Transalpina poteva dirsi conclusa. Negli anni dal
52 al 51 a.C., infatti, Cesare si trov a estinguere le ultime
sacche di ribellione che ancora covavano in Gallia: con
il sopraggiungere dell'anno 50 a.C. la Gallia era interamente pacicata e saldamente sotto il controllo di Roma.
Gi in quegli stessi anni, durante un soggiorno invernaQuesto volto di capo gallico, con bula e paludamentum, potreb- le nell'oppidum celtico di Bibracte, Cesare poteva porre
be essere l'unico ritratto di Vercingetorige, emaciato e provato mano alla stesura dei suoi commentarii de bello Gallico.
dalla cattivit. Il denario argenteo fu infatti battuto, con ni propagandistici, da Saserna, magistrato monetale intorno al 48 a.C.,
negli anni in cui Vercingetorige languiva a Roma, prigioniero del
Tullianum.[84]
Vercingetorige fu fatto prigioniero e lasciato al languire alcuni anni nel Carcere mamertino, in attesa di ornare il sempre rimandato trionfo di Cesare che, si celebr inne, insieme agli altri, nell'estate del 46 a.C.: in
11
quell'occasione fu mandato a morte da un Cesare probabilmente restio a indulgere a un simile accanimento a
freddo, ma forse ancor pi riluttante ad opporsi ai desideri di vendetta del popolo plaudente, che chiedeva un trattamento no ad allora riservato al solo Giugurta.[84] Una
sorte ben pi dura di quella toccata a Bituito, l'altro ribelle arverno di 80 anni prima, a cui era stato concesso di
nire i suoi anni, insieme ai gli, in un tranquillo esilio ad
Alba Fucens.[71][84] Era ormai interrotto il lo rosso del
ribellismo arverno che, attraverso due generazioni, aveva
unito Vercingetorige a Bituito, attraverso l'interludio di
Celtillo, padre del leader ribelle.
Treviri
Regno di
Palmira
Impero romano
Palmira
in et
imperiale
5.3
Fuochi di ribellione nella Gallia roma- La sottomissione della Gallia ebbe l'eetto di sopire ogni
possibile minaccia diretta dei Celti verso i territori di Ronizzata
5.3.1
5.3.2
12
6.2
Guerre cantabriche
6.3
Sottomissione e accordi con i Celti Nel settore delle Alpi Cozie (provincia romana) facente capo all'attuale Valle di Susa e zone limitrofe, territoalpini (35 - 7 a-C.)
rio con importanti valichi verso il Sud della Gallia (Colle
6.4
Espansione in Britannia
13
alle fonti del Danubio: probabile che quelle stesse cam- 6.4.1 Britannia pre romana
pagne portassero alla denitiva distruzione dell'oppidum
celtico di Manching ad opera di Tiberio, vicino al cui sito L'interesse romano per il controllo della Britannia si era
fu eretta la citt di Augusta Vindelicorum.[93]
gi manifestato ai tempi della conquista della Gallia di
Nello stesso periodo, anche il Norico cadde sotto il do- Gaio Giulio Cesare, inserito, a quel tempo, nel contesto
minio di Roma: fu Publio Silio Nerva, proconsole della di un vasto disegno strategico che percepiva l'isola, per la
provincia illirica, militarmente attivo nella regione, a san- sua vicinanza, come fonte di insicurezza per la progettata
cirne la sottomissione nel 10 a.C., forse grazie a una tran- espansione romana in Gallia.
sizione indolore, indotta probabilmente dall'estinzione Le due spedizioni di Cesare in Britannia raggiunsero
della locale dinastia regale.[90]
l'esito sperato da Cesare, riuscendo utili a neutralizzaLa sottomissione delle Alpi fu celebrata con la costruzio- zione il pericolo esterno, ma, in termini puramente terne del Trofeo delle Alpi (Tropaeum Alpium), a La Turbie, ritoriali, gli eetti furono invece nulli. Le legioni romala cui frammentaria iscrizione, ricostruita solo grazie al- ne furono ritirate, di fronte alla minaccia della rivolta
la tradizione pliniana,[100] riporta i nomi dei 46 popoli di Vercingetorige in Gallia e in seguito, nel clima della guerre civili con Pompeo e della successiva morte di
soggiogati.[101]
Cesare, la Britannia venne dimenticata.[102]
6.4
Espansione in Britannia
Nonostante questo, l'aver messo piede nell'isola permise a Roma la costruzione di una rete di clientele regali che avrebbe dato la stura a tti rapporti commerciali
e diplomatici con la provincia di Gallia e Roma stessa:
era l'inizio a una forma di romanizzazione condotta per
vie commerciali, che incise soprattutto sugli Atrebati, sui
Trinovanti sui Catuvellauni.[102][103] Indipendentemente
da atteggiamenti lo o anti-romani, reti di commercio e
graduali inltrazioni[104] , entrambe archeologicamente
documentate in questo periodo, ponevano i presupposti
per un futuro assoggettamento.[105]
14
Veduta dell'Hillfort di Maiden Castle, Dorset. Le evidenze archeologiche del rifacimento delle sue mura e del cimitero di
guerra sono considerate conseguenze dell'azione della Legio II
Augusta al comando di Vespasiano, futuro imperatore romano,
durante la conquista della Britannia.
6.5
Irlanda
sotto Nerone, dalla rivolta di Budicca (o Boadicea), regina degli Iceni: da poco divenuta vedova di Prasutago, gi
re britannico cliente di Roma, la regina ispir una vasta
sollevazione di popoli britannici grazie alla quale furono
sottratte al controllo di Roma le citt di Camulodunum,
Verulamium e Londinium (risp., le odierne Colchester, St
Albans e Londra). La reazione romana riusc a soocare
la ribellione nella battaglia della strada Watling, dopo la
quale Boudica si diede la morte con il veleno.[112] .
15
resa evidente da frequenti ribellioni di trib delle attuali Scozia e Inghilterra settentrionale: la situazione indusse Roma, sotto Adriano, a realizzare due basi militari, a
partire dalle qualile truppe romane costruirono e presidiarono il Vallo di Adriano, tra i ordi del ume Tyne e
il Solway Firth (122-125).[113]
Un avanzamento del conne per 160 km pi a nord, si
ebbe sotto Antonino Pio, con l'erezione di una seconda
struttura difensiva, il Vallo Antonino,[113] lungo l'istmo
tra le due insenature del Firth of Forth e del Firth of Clyde: meno imponente ed ecace del precedente, fu mantenuto per una ventina d'anni, dopo i quali Roma si attest
nuovamente sul precedente limes di Adriano.
Un nuovo avanzamento vi fu sotto Settimio Severo, le cui
campagne britanniche, condotte negli ultimi anni della
sua vita, pur coronate da successi, non furono in grado di
ricostituire un limes pi settentrionale:[113] infatti, dopo la
morte dell'imperatore a York, gli avanzamenti territoriali
ottenuti furono abbandonati dal glio Caracalla.
6.5 Irlanda
7 Note
[1] Kruta, I Celti e il Mediterraneo, p. 10.
[2] Kruta, I Celti e il Mediterraneo, p. 8.
[3] Daniele Vitali, I Celti in Italia, in S. Moscati et al., I Celti,
1991.
[4] Kruta, I Celti e il Mediterraneo, pp. 9, 11 e 14.
[5] Robert Maxwell Ogilvie, Le origini di Roma, Parte prima
- cap. 13 - p. 159.
La celebre allocuzione di Calgaco ai Caledoni nell'imminenza
della battaglia del Monte Graupio
16
NOTE
[71] Zecchini, p. 7.
17
[103] Evidenza di questa acculturazione per contiguit commerciale si trova nell'aspetto romanizzante della monetazione
catuvellauna di Cunobelin e di suo padre Tasciovano, di
quella dei Trinovanti sotto il dominio di Epaticco, con
assorbimento di temi iconograci spiccatamente mediterranei come il raro Apollo liricine, quasi certamente
ripreso dall'analogo Mercurio con lira dei denarii della
monetazione romana (cfr. Lloyd and Jennifer Laing, The
Art of the Celts, p. 124-125 e J.V.S. Megaw, La musica
celtica, in S. Moscati et al., I Celti, 1991).
[104] Ian Mathieson Stead, I popoli belgi del Tamigi, in S.
Moscati et al., I Celti, 1991.
[105] Tacito, De vita et moribus Iulii Agricolae 13.
[92] John Bagnell Bury, A History of the Roman Empire, from [113] Demandt, p. 97.
its Foundation to the Death of Marcus Aurelius, cap. XX,
sez. II, 1893
[114] Barry Raftery, Pagan Celtic Ireland, Thames & Hudson,
Londra, 1997 (p. 206)
[93] Demandt, p. 93.
[94] Colin M. Wells, L'impero romano, Il Mulino, 1984 - Cap
I - L'ordine nuovo, p. 29.
8 Bibliograa
Fonti antiche
Polibio, Storie
18
9 VOCI CORRELATE
traduzione inglese su LacusCurtius
Testo greco su
Versione inglese su LacusCurtius
Senofonte, Elleniche
Fonti contemporanee
Venceslas Kruta, I Celti e il Mediterraneo, Jaca
Book, collana Enciclopedia del Mediterraneo, 2004,
ISBN 88-16-43628-X.
Venceslas Kruta, La grande storia dei Celti. La nascita, l'aermazione e la decadenza, Roma, Newton
& Compton, 2004, ISBN 88-8289-851-2.
Alexander Demandt, I Celti, Bologna, Il Mulino,
2003, ISBN 88-15-09306-0.
Robert M. Ogilvie, Le origini di Roma, Bologna, Il
Mulino, 1995.
Giuseppe Zecchini, Vercingetorige, Roma-Bari,
Laterza, 2002, ISBN 88-420-6698-2.
Paola Ruggeri, Roma. Dalle origini della Repubblica al Principato, Jaca Book, collana Enciclopedia del
Mediterraneo, 2004, ISBN 978-88-16-43630-5.
9 Voci correlate
Al sacco celtico di Roma sono legati alcuni racconti tradizionali, come l'intervento provvidenziale
delle oche del Campidoglio, presso il tempio
di Giunone Moneta sul colle capitolino o l'aneddoto
sull'arroganza ricattatoria di Brenno, condensata
nella famosa invettiva che le fonti gli attribuiscono:
Vae victis!.
La storia dei contrasti tra Celti e Roma si inserisce
nella fase di espansione europea dei cosiddetti
Celti storici, cio, sostanzialmente, dei portatori della
cultura di La Tne: la tendenza espansiva li port
in aree peninsulari di antica e precedente estrazione
celtofona ( Cultura di Golasecca), anche se solo
tardivamente coinvolte (III secolo a.C.), e in maniera parziale, dall'irradiazione della facies lateniana.
L'ostilit con Roma, iniziata nel IV secolo a.C., inserisce nella plurisecolare storia delle campagne
militari romane, ed ebbe l'eetto di contenere e poi
annullare l'avanzata celtica sul suolo italiano.
19
L'espansione europea dei Celti storici si rivolger
successivamente anche all'area danubiana a ancora
al sud Europa, sperimentando un nuovo sussulto nel
secolo successivo, con le invasioni dei Celti storici in Grecia e Anatolia e con l'emergere di nuove
realt etniche, come la stabile confederazione degli
Scordisci celto-illirici, o di enclave celtiche dagli
esiti duraturi, come la Galazia anatolica, o altre,
dall'esistenza pi emera, come il regno tracico di
Tylis
20
10
10.1
Guerre romano-celtiche Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_romano-celtiche?oldid=81990546 Contributori: Pasquale, M7, Panairjdde, SunBot, Eumolpo, 1204grandine, Ascia, Demostene119, Castagna, Skyfall, Lord Hidelan, BetaBot, SanniBot, Formica rufa,
Filos96, Phantomas, Glauco92, Cristiano64, Bottuzzu, No2, Tombot, Xoil, FixBot, IncolaBot, FrescoBot, AttoBot, Cunibertus, Seiopotessi, Keltorrics, Nev1, Peppo, Bunet1981, Augusta 89, FCom T 65, Atarubot, Innocenti Erleor, Botcrux, Epdosis, ValterVBot e Anonimo:
18
10.2
Immagini
File:Aerial_photograph_of_Maiden_Castle,_1935.jpg
Fonte:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/97/Aerial_
photograph_of_Maiden_Castle%2C_1935.jpg Licenza: Public domain Contributori: Ashmolean Museum Artista originale: Major George
Allen (18911940)
File:Augustan_Arch,_Susa.JPG Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/64/Augustan_Arch%2C_Susa.JPG Licenza: CC0 Contributori: Opera propria Artista originale: Hibernian
File:Battaglia_Veneti_56_aC_png.png Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/45/Battaglia_Veneti_56_aC_png.
png Licenza: CC BY-SA 3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Cristiano64
File:Battaglia_di_Alesia_battaglia_png.png Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b2/Battaglia_di_Alesia_
battaglia_png.png Licenza: CC BY-SA 3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Cristiano64
File:Boudicca-Aufstand.PNG Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/00/Boudicca-Aufstand.PNG Licenza: Public
domain Contributori: Basiert auf der PD-Karte Romanbritain.jpg Artista originale: Triggerhappy
File:Calgacus.JPG Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/90/Calgacus.JPG Licenza: Public domain Contributori:
The Pictorial History of Scotland from the Roman Invasion to the close of the Jacobite Rebellion. A.D. 79-1646, 2 vols, vol. i, (London,
1859), inside front, righthandside. Artista originale: Not given in text, but viewable on the sketch
File:Celtic_torc.JPG Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b5/Celtic_torc.JPG Licenza: CC-BY-SA-3.0 Contributori: Originally from nl.wikipedia; description page is/was here. Artista originale: Original uploader was Ben Pirard at
nl.wikipedia
File:Ceremonial_Celtic_Helmet_from_III_century_BC_Gaul_(Agris_Charente).png
Fonte:
https://upload.wikimedia.org/
wikipedia/commons/0/05/Ceremonial_Celtic_Helmet_from_III_century_BC_Gaul_%28Agris_Charente%29.png Licenza: CC-BY-SA3.0 Contributori: http://fr.wikipedia.org/wiki/Image:Agris.png Originally uploaded on French wikipedia by Fphilibert Artista originale:
User:Fphilibert on French wikipedia
File:Cesare_prima_Gallia_58_a.C._jpg.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4c/Cesare_prima_Gallia_58_
a.C._jpg.jpg Licenza: CC-BY-SA-3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Cristiano64
File:Cimbrians_and_Teutons_-_it.png Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d2/Cimbrians_and_Teutons_-_it.
png Licenza: CC-BY-SA-3.0 Contributori: Versione italiana di Image:Cimbrians and Teutons.png Artista originale: TcfkaPanairjdde
File:Coin_Vercingetorix.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7a/Coin_Vercingetorix.jpg Licenza: CC-BYSA-3.0 Contributori: Originally from nl.wikipedia; description page is (was) here Artista originale: User CharlesS on nl.wikipedia
File:Dying_gaul.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d4/Dying_gaul.jpg Licenza: CC BY 2.0 Contributori: [1]
Artista originale: antmoose
File:Evariste-Vital_Luminais-L'invasion.jpg
Fonte:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/22/Evariste-Vital_
Luminais-L%27invasion.jpg Licenza: Public domain Contributori: Museum of Fine Arts, Boston Artista originale: variste-Vital Luminais
File:Evariste-Vital_Luminais_-_Combat_de_Romains_et_de_Gaulois.jpg
Fonte:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/
commons/9/93/Evariste-Vital_Luminais_-_Combat_de_Romains_et_de_Gaulois.jpg Licenza: Public domain Contributori: Muse des
Beaux-Arts de Carcassonne. Artista originale: variste-Vital Luminais
File:Evariste-Vital_Luminais_-_Gaulois_en_vue_de_Rome.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3f/
Evariste-Vital_Luminais_-_Gaulois_en_vue_de_Rome.jpg Licenza: Public domain Contributori: Muse des Beaux-Arts de Nancy. Artista
originale: variste-Vital Luminais
File:Exquisite-kfind.png Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f1/Exquisite-kfind.png Licenza: GPL Contributori:
www.kde-look.org Artista originale: Guppetto
File:Gaius_Caesar_Caligula.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/35/Gaius_Caesar_Caligula.jpg Licenza:
CC-BY-SA-3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Louis le Grand
File:Gallia_cisalpina.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c2/Gallia_cisalpina.jpg Licenza: GFDL Contributori: [1] Artista originale: Xoil
File:Hadrianswall2007.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e7/Hadrianswall2007.jpg Licenza: CC BY-SA
3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Michael Hanselmann
File:Impero_romano_260.svg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7b/Impero_romano_260.svg Licenza: CC SA
1.0 Contributori: Transferred from it.wikipedia
Artista originale: Panairjdde. Original uploader was Panairjdde at it.wikipedia
File:La-Turbie-.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5c/La-Turbie-.jpg Licenza: CC BY 2.5 Contributori:
Opera propria Artista originale: Peter Gugerell
File:LupaCapitolina.png Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/40/LupaCapitolina.png Licenza: CC-BY-SA-3.0
Contributori: ? Artista originale: ?
10.3
Licenza dell'opera
21
10.3
Licenza dell'opera