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STORIA DELL’ARCHITETTURA 

Elementi degli edifici 


05/10/2020 
 

Fondazioni  
Sono strutture direttamente poste a contatto col terreno che garantiscono la stabilità di un 
edificio. 

Possono essere: 

● continue (di pietrame) 


● discontinue (a pali) 
● idrauliche 

Lo studio delle fondazioni è molto importante per capire l’assetto distributivo degli edifici 
soprattutto quando gli elevati non sono più esistenti. L’Archeologia dell’Architettura si 
occupa proprio di questo settore.  

Sostruzioni  
E’ l’insieme degli elementi che hanno la funzione di sostenere la struttura soprastante,attraverso 
la realizzazione di una base di appoggio oppure di un elemento verticale. 

 
 
 

Criptoportico 
E’ un corridoio o una via di passaggio coperta.  

Al giorno d’oggi al posto di essi si fanno i locali per i garage. 

Strutture di piedritto 

Setti murari portanti 

I muri componevano la struttura portante e avevano 3 tipi di rivestimento: 

● opus incertum →
​ le pietre hanno forma irregolare e il loro accostamento sembra 
casuale. 
● opus reticolatum​ → si ottiene facendo colare il cemento tra muri formati da 
blocchetti piramidali, che compongono all’esterno un reticolo regolare. 
● opus testaceum​ → prevede l’utilizzo dei soli mattoni, di varie misure.  

Bugnato 

E’ il rivestimento dei muri​ e può essere di vari tipi in base alla texture che crea: rustico, a 
cuscino, liscio o a punta di diamante. 

 

 
 

Strutture discontinue 

Colonne 

Sono composte da base, fusto, capitello e hanno sezione circolare. ( a volte solo da fusto e 
capitello) 

Pilastri 

Hanno sezione quadrangolare e anche loro hanno base, fusto e capitello​.

● pilastri a fascio​ → hanno una sezione più complessa e funzioni statiche differenti 

Piloni 

Si differenziano per dimensione e geometria dai pilastri. 

● pilone centrale ad angoli smussati  

Paraste 

Elemento strutturale inglobato nella parete e che sporge. 

Lesene 

Elemento architettonico con funzione decorativa che può essere dotata di base, fusto e capitello. 
E’ uguale a una parasta ma non ha funzione portante.  

Solai 

Sono strutture che hanno lo scopo di 


suddividere i piani interni di un edificio e di 
creare piano abitabili. 

 

 
 

Palco morto 

Delimita uno spazio non abitabile​ come un sottotetto. 

Collegamenti verticali 

Scale 

Servono a superare un dislivello  

se di maggiore grandezza sono definite ​nobili​. 

Rampe 

La rampa è la serie di gradini compresa tra due pianerottoli​, la cui superficie inferiore è detta 
sottorampa o intradosso​; 

quando la rampa appoggia solo agli estremi viene detta ​rampa a volo  

Collegamenti Orizzontali 

Androne 

Vano d'ingresso tra il portone e il cortile interno o le scale 

Cortile 

Area scoperta destinata a dare aria e luce agli ambienti interni, al passaggio delle persone o ad 
altre funzioni. 

Galleria 

Ambiente di forma allungata e di notevole ampiezza in origine destinato a servire di 


comunicazione tra locali contigui. 

Giardino 

 

 
 

Coperture 

La copertura, o più comunemente tetto, ha la funzione di definire la parte superiore dell'​edificio 


e di preservare l'ambiente interno dagli agenti atmosferici e dall'invasione di animali. 

Lo scopo essenziale delle coperture è proteggere gli edifici sottostanti dalla pioggia, 
opporre resistenza alle sollecitazioni date da n
​ eve​ e v
​ ento​ e diminuire la dispersione 
termica dell'edificio 

Tetti a falde 

Quando la superficie di copertura di un edificio, viene determinata da una o più ​facce piane 
inclinate, dette f​ alde o pioventi​. 

Tetti piani 

I tetti piani sono caratterizzati da una pendenza minima, sufficiente per assicurare lo 
scorrimento dell'acqua fino agli scarichi. 

Capriate 

Struttura portante di coperture di edifici, di forma triangolare, in legno, ferro o cemento armato. 

 

 
 

Arco 

L'arco, considerato dal punto di vista costruttivo, è una struttura curva con la quale si supera 
uno spazio. 

Considerando la forma della curva d'intradosso, si possono distinguere 4 tipi di arco: 

● a tutto sesto​ → curva è una semicirconferenza 


● a sesto ribassato​ → se si tratta invece di un tratto di semicirconferenza (arco scemo 
o a monta depressa) o anche di una policentrica con il centro del tratto di curva 
mediano posto al disotto del livello delle imposte 
● a sesto acuto od ogivale ​→ se la curva d'intradosso si costituisce di due archi di 
circonferenza formanti un vertice  

 

 
 

● arco rampante​ → E' una struttura architettonica che serve non solo a 
sostenere ma a scaricare a terra il peso delle mura principali di un edificio 

Piattabanda 

Elemento strutturale in muratura di mattoni o in pietra da taglio che sostituisce l’architrave. 

Copertura a volta 

Volta a botte 

Copertura di forma semicilindrica che scarica il peso su due muri 


perimetrali​. E’ la continua di un arco a tutto sesto.  

Volte a crociera 

E’ l’intersezione di due volte a botte uguali e ortogonali.  

Volta a vela 

E’ simile a una cupola o a una semisfera.  

Volta a botte lunettata 

È una volta semicilindrica intersecata da altre volte a botte di 


diametro minore. 

Queste, dunque, invece che creare una crociera, aprono con le 
unghie​ delle lunette (cioè delle superfici semicircolari).  

 

 
 

Cupole 

E’ una copertura ottenuta tramite la rotazione di un arco attorno al suo asse. 

Cupola intradossata 

Ovvero che non si vede dall’esterno. 

Tiburio 

Una struttura muraria a pareti rette, coperta da tetto, che può rivestire un’altra struttura di 
copertura interna, solitamente di tipo spingente (cupola, volta). 

Pennacchi 

E’ una superficie murale a forma di triangolo ricurvo, con il vertice in basso, posizionata tra il 
tamburo e i piedritti dell’edificio. 

Tamburo 

Base d’appoggio della cupola. 

Aperture 

Finestra crociata o guelfa 

Vano-finestra caratterizzato da traversa a croce che va a formare 4 finestre indipendenti. 

Monofora 

Finestra con luce unica, priva di suddivisioni. 

Bifora 

Finestra il cui vano risulta diviso, sulla fronte esterna, in due luci uguali, mediante una colonnina

Trifora 

Finestra il cui vano risulta diviso, sulla fronte esterna, in due luci uguali, mediante una colonnina 

 

 

STORIA DELL’ARCHITETTURA 
Architettura Minoica e Micenea 
05/10/2020 
 

Architettura Minoica (Cretese) 2700 a.C.-1400 a.C. 

La Creta minoica da inizio all’architettura occidentale. 

Siccome erano su un’isola e si sentivano al sicuro le loro città non erano fortificate. 

Qui il palazzo non è chiuso e inaccessibile, ma come per la città, tutto è comunicante. Infatti 
l’abitazione reale non ha un muro che la separa dal resto e pure la città non ha 
fortificazioni. 

Nel 1750, in seguito a un terremoto, vengono distrutti i palazzi di Cnosso, ricostruiti però 
subito dopo di dimensioni maggiori. 

Palazzo di Cnosso 

● uso abbondante della colonna cretese → bassa e con capitello simile a quello dorico 

● cortile porticato 

● ricca decorazione parietale 

● Sale ipostile (spazio chiuso con tetto sostenuto da colonne) 

Caratteristiche generali 

● Edifici con piante molto complesse (da qui la leggenda del Minotauro e il labirinto). 
● Edifici con colori molto accesi come il rosso 

L’architettura di Creta fu influenzata da quella Egizia. 

Nel 1400 a.C. l’isola di Creta venne conquistata dai Micenei. 

 
 
 

Architettura Micenea 1700 a.C.-1100 a.C. 

A differenza dei Minoici fortificavano le loro città, per questo preferivano luoghi facilmente 
edificabili.  

I palazzi erano circondati da alte muraglie costruite con blocchi ciclopici, attraverso porte 
monumentali. 

Megaron 

E’ un tempio a sala unica con facciata a portico. 

E’ la parte più intima e solenne del palazzo reale. (Sala del trono, sala banchetti, luogo di 
ritrovo della famiglia) 

La conquista di Troia del 1200 a.C. segna l’apice della potenza micenea, ma anche la loro 
decadenza. Infatti nel 1150 vennero invasi dai Dori. 

Con l’affermarsi dei Dori iniziò l’istituzione della civiltà Greca all’interno delle polis. 

 

 

STORIA DELL’ARCHITETTURA 

Architettura Greca 
09/10/2020 
 

Polis 

Lo sviluppo delle polis aristocratiche parte prima nelle colonie greche dell'Asia minore, per 
poi diffondersi nella penisola greca. Qui divenne centro politico, economico e militare della 
società aristocratica, di conseguenza quindi portava fine alla monarchia micenea. 

Nascita dei templi  

Poichè gli architetti volevano qualificare la casa del dio prendevano come punto di 
riferimento il ​megaron miceneo​, in quanto era l’edificio più complesso fino ad allora.  

● sala rettangolare preceduta da un portico 


● formazione peristilia (​portico a colonne)​ costituita dalla cella circondata da colonne 

Tempio di Hera ad Argo 

L'architettura delle comunità arcaiche ha un carattere 


pratico e utilitario e la dimora degli dei è a immagine 
di quella degli uomini 

● un unico ambiente, inizialmente di forma 


ellittica, quindi rettangolare e poi absidale 
● All'interno due pilastri sostengono il colmo del 
tetto a due falde 
● portico distilo (2 colonne) 

 
 
 

Thermos (Etolia), Tempio di Apollo VIII sec 

● Naos (​ cella dove viene custodita la statua della divinità) con portico perimetrale. 
● Portico del tempio periptero (tempio avente una fila di colonne intorno alla cella) 
● Protezione delle mura in mattoni crudi dagli agenti atmosferici  
● Prestigio alla casa della divinità 

Samo, Hecatompedon, Tempio di Era 

Hecatompedon → una misura sacra = “cento piedi” 

● spazio rettangolare tagliato da una fila di sostegni disposti lungo l’asse longitudinale 
per risolvere i problemi strutturali 
● non esistono le capriate 
● altare spostato su un lato perché non c’era spazio 

In un secondo momento 

● circondato da una fila di colonne che crea un passaggio tra ambiente esterno ed 
interno 

 

 
 

Terzo stadio 

● cella interna è più lunga che larga, quindi ancora non vengono raggiunte le giuste 
dimensioni. (Lunghezza doppia della larghezza) 
● eliminata la fila di sostegni interni, sostituita da sostegni addossati alle pareti, 
risolvendo così il problema del fluire longitudinale dello spazio interno 

 

 
 

Oikos 

il tempietto (oikos) porticato. 

● Tempio prostilo: aula con portico aperto anteriore 


● Tempio in antis: portico chiuso ai lati dall'aggetto delle mura longitudinali  
● Il tipo dell’ oikos con altare interno, fra due colonne o sostegni assiali richiama in 
qualche misura l'assetto del megaron miceneo 

Primitive costruzioni lignee 

Portico a pensilina  

Un’anticipazione tipologica del peristilio templare: l’ ​Heroon di Lefkandi​, 1000 a.C.  

● Pianta a forcina 
● pareti in muratura 
● peristasi lignea 
● serie assiale di 
sostegni 

 

 
 

Tipologie di Templi 

Dal punto di vista tipologico il tempio presenta 

● naos ​→ ​Cella​, contiene la statua della divinità a pianta rettangolare 


● Pronao ​→ portico nella parte anteriore 
● locale per il tesoro 
● Opistodomo​ → portico nella parte posteriore 

Pianta rettangolare 

In antis 

Quando presenta sul davanti un prolungamento dei muri laterali longitudinali della cella 

Doppiamente in antis 

Quando questo prolungamento è presente 


anche nella parte posteriore 

Prostilo 

Quando presenta un portico anteriore 

Anfiprostilo 

Quando presenta anche un portico 


posteriore 

Periptero 

Quando è circondato da una fila di colonne 

Diptero 

Quando è circondato da due file di colonne 

Pseudoperiptero 

Quando presenta semicolonne addossate alle pareti della cella 

 

 
 

Va ricordato inoltre che il 


tempio viene nominato 
in base al numero delle 
colonne sulla fronte 
d’accesso (​tetrastilo, 
pentastilo, esastilo, 
eptastilo, octastilo,ecc.​) 

Enostilo​ (Pronao ad 


unico pilastro libero tra 
le ante) 

Pianta circolare 

Vengono chiamati a ​Tholos ​e vengono destinati alla celebrazione di eroi mitici. 

Temenos 

Il termine greco di temenos nel suo significato originario indica la d


​ otazione di un 
appezzamento di terreno a un privato​ (re, eroe, divinità), come attestato di onorificenza. 

Il significato originario del termine subì variazioni sia nelle diverse regioni della Grecia, sia 
nelle successive età, sino a giungere all'inesatto significato tuttora corrente di ​santuario  

Un recinto sacro, delimitato da un peribolos e comprendente 

● tempio  
● altare 
● una determinata area di terreno occupata o da spazi verdi e giardini, o da 
monumenti varî e edifici connessi col culto della divinità venerata 
● Racchiude l’area in cui pregano e si muovono i fedeli e viene realizzata seguendo i 
perimetri accidentati del terreno. 

 

 
 

Gli ordini architettonici 

Quell’organismo che costruttivamente si ricollega al sistema trilitico ed è costituito da tre 


elementi dei quali due portanti e uno portato, e che esteticamente presenta caratteristiche 
costanti e corrispondenti a determinate regole decorative e stilistiche. 

L’ordine architettonico è diviso in 3 parti principali: 

● Piedistallo​ → diviso in 3 membri: basamento, dado, cimasa 


● Colonna​ → base, fusto e capitello 
● Trabeazione​ → architrave, fregio, cornice 
● Membri a loro volta formati da modanature 

Le parti principali sono suddivise a loro volta in tre membri; ogni membro è diviso in 
modanature 

Le 8 modanature REGOLARI sono:  

Listello 

Astragalo 

Toro 

Scozia 

Echino 

Cavetto 

Gola dritta 

Gola rovescia 

  

 

 
 

Ordine dorico 

L’ordine dorico è legato particolarmente alle aree del Peloponneso e alle colonie greche in 
Italia a partire dal VII secolo a.C. Riprende la struttura del sistema trilitico (architrave + due 
colonne). È il più antico degli ordini architettonici greci e il suo nome deriva dai Dori.  

Si presenta in una forma estremamente essenziale, con elementi di sostegno meno 


slanciati di quelli degli altri ordini.  

Colonna 

● non ha una base ma poggia direttamente 


sullo ​stilobate ​(basamento) circondato da 
gradoni (tre di solito) chiamati ​crepidoma​. 
● Fusto → Rastremato, ovvero che si restringe 
verso l’alto. Presenta l​’entasi,​ ovvero un 
rigonfiamento che elimina l’effetto di rigidità. 
Poi non è liscio ma presenta delle 
scanalature poco profonde. 
● Capitello → è costituito dall’​echino (​ ​a profilo
curvilineo convesso e svasato verso l'alto,che
riprende la forma di un tronco di cono) e
dall’​abaco (​parallelepipedo a base quadrata).
Vicino alla base dell’echino ci sono poi degli
anellini (da 3 a 5) che fermano le scanalature
del fusto stesso.

Trabeazione  

● Architrave → liscio. 
● Fregio → è caratterizzato da m
​ etope​ e ​triglifi​. Le metope sono tavolette quadrate 
lisce o ornate da bassorilievi, mentre i triglifi sono tavolette rettangolari con 
scanalature verticali che sono disposte a ritmo alternato. Queste vengono usate non 
solo per qualificare l’opera ma per coprire gli spazi vuoti e per proteggere le testate 
delle travi di copertura dalle intemperie. 

 

 
 
● Cornice → sporge e presenta nella parte inferiore mutili e gocce, mentre nella parte 
superiore un timpano triangolare ornato da bassorilievi. 

Tempio dorico e conflitto angolare 


Nel tempio dorico gli architetti greci dovettero affrontare il conflitto angolare costituito 
dall’interruzione nell’angolo del ritmo formato dalle metope e dai triglifi. 

Il problema si pone nello spigolo in quanto non si possono rispettare 2 regole fondamentali 
contemporaneamente: 

1. Triglifo in asse con colonna 


2. Triglifo in corrispondenza dello spigolo 

Quindi le Soluzioni sono: 

1. Triglifo angolare e prima metopa maggiore 

2. Triglifo non angolare, metope tutte uguali e 


porzione di metopa angolare (soluzione 
armonica proposta da Vitruvio) 

3. Triglifo angolare, metope tutte uguali, e primi 


intercolumni diversi 

Tuttavia per perfezionare e risolvere 


raffinatamente il problema si diminuirono 
gradualmente le misure dell’intercolumnio dal 
centro verso l’esterno. 

I greci non impiegando come legante la calce, tagliavano i blocchi di pietra su piani di posa 
e li trasportavano con le macchine (non strisciando). Per collegare le pietre tra di loro si 
facevano colature di metallo fuso nelle incisioni  

  

 

 
 

Ordine ionico 

È il secondo dei tre ordini architettonici classici e si diffonde intorno al Vi secolo a.C. Nasce 
dall’incontro di due culture (persia e grecia) dell’Asia minore e presenta tonalità più accese. 
Esso è più raffinato ed elegante di quello Dorico.  

Colonna 

● è snella 
● non appoggia direttamente sullo stilobate ma 
presenta una base attica 
● Fusto → presenta scanalature separate da sottili 
strisce piane ed è rastremato  
● Capitello → presenta delle volute. Inoltre è 
caratterizzato da un abaco schiacciato e decorato da 
un echino a pianta circolare intagliato a ovuli e volute 
con occhio. Una caratteristica delle volute è che 
venivano realizzate a tre facce,quindi una era 
posizionata all’angolo, in modo da poter essere viste 
da tutte le parti. 

Trabeazione 

● Architrave → a tre fasce  


● Fregio → continuo e quindi senza metope e triglifi 

Tempio ionico 
Uno dei più importanti è quello di ​Efeso​ dedicato ad Artemide, per le dimensioni, la 
ricchezza e le decorazioni alla base del fusto (tamburo) che servivano proprio per 
qualificare maggiormente le colonne. È inoltre considerato una delle sette meraviglie del 
mondo antico.  

 
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Ordine Corinzio 

È il terzo ordine architettonico classico e si diffonde alla 


fine del V secolo a.C. 

Colonna 

● Come la colonna ionica appoggia su una base 


attica  
● Piedistallo → quadrato 
● Capitello → riccamente decorato con foglie 
d’acanto (ispirato a forme vegetali) Formano una 
sorta di campana rovesciata avente in basso due 
file di foglie di acanto. 

Trabeazione 

● Fregio → continuo come quello ionico 

Tempio corinzio 
Un tempio importante è quello a 
Bassae​ dedicato ad Apollo. 

Al lato ha un’apertura che è stato 


fatto per permettere il passaggio 
della luce e c’era anche una 
statua della divinità. Sono 
presenti tutti e tre gli ordini 
architettonici: dorico all’esterno, 
ioniche all’interno e infine una 
colonna corinzia al centro.  

 
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Ordine tuscanico o toscano 

È un ordine architettonico dell’architettura etrusca (IX secolo a.C.). Il termine 


“toscano” deriva dal fatto che questo popolo era stanziato nell’Etruria, ossia l’attuale 
Toscana.  

La colonna toscana si ottiene tramite l’aggiunta di una base ad una colonna dorica. 
Non presenta particolari decorazioni ed è molto semplice ed elegante. 

Ordine composito 

Fu inventato dai romani dopo il 15 d.C., infatti Vitruvio non lo menziona tra i 
suoi. 

Il capitello composito si ottiene tramite la composizione di un capitello ionico e 


uno corinzio (capitello ionico nella parte superiore, capitello corinzio nella parte 
inferiore) ed è molto raffinato. L’arco di Tito (I secolo d.C.) presenta i primi resti 
del capitello composito. 

Nell’impero romano molti edifici possono presentare degli ordini sovrapposti, ovvero 

più ordini che coesistono (dorico, ionico e corinzio), come nel caso del colosseo​. 

Il sistema di colonne che sorreggono una trabeazione​ è definito o


​ rdine trabeato 

Il sistema di colonne che sorreggono archi​ è definito o


​ rdine ad arcate 

 
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Acropoli di Atene 

La vecchia Acropoli venne distrutta dai persiani nel 480 a.C. La ricostruzione iniziò nel 447 
a.C. sotto il governo di Temistocle, per poi essere ultimata sotto il governo di Pericle, che 
per celebrare la vittoria sui persiani decise di costruire il Partenone, i Propilei, l'Eretteo e il 
tempio di Atena Nike. Fu restaurata, infatti è uno dei cantieri più importanti.  

L’acropoli era l’area dedicata ai culti ed era l’elemento rappresentativo della Polis ed era 
posizionata su un’altura rocciosa. L’acropoli era una parte delle polis (città) greche, che 
erano delle città-stato, circondate da mura e caratterizzate da un’agorà, ovvero la piazza, il 
centro di incontro. Atene era una delle polis più potenti della Grecia, e in particolare 
insieme a Sparta, le più forti dell’Egeo. 

L’acropoli segue l’andamento del terreno stesso e si componeva di vari edifici sacri: 

● Partenone (Atena Parthenos) 

● Eretteo 

● Tempio di Nike 

● Propilei 

C’erano poi anche edifici di servizio. 

Come veniva assemblato un tempio: 

I blocchi di marmo, precedentemente tagliati nella cava e modellati sul posto, venivano 
agganciati tra loro tramite delle graffe; mentre i rocchi delle colonne venivano fissati 
tramite dei perni inseriti al centro della colonna. 

L’assenza del cemento rendeva la struttura più “mobile” conferendogli una buona tenuta 
sismica. 

Sulla parte bassa dell’Acropoli era presente un “odeon”. Si trattava di un teatro, in origine 
coperto, per eseguire spettacoli musicali che poteva contenere 500 persone. 

 
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Partenone 

Architetti: Ictino e Callicrate sotto la supervisione di Fidia che si è dedicato alle decorazioni. 

La costruzione venne iniziata nel 447 a.C. 

Il Partenone custodiva all’interno del naos una statua alta più di 10 metri della Dea Atena. 
La statua era realizzata in oro e avorio (crisoelefantina) ed era rivolta verso est. 

La struttura era in marmo Pentelico e ancora oggi viene utilizzato lo stesso marmo, preso 
dalla stessa cava, per restaurarlo. Quando si accedeva all’Acropoli si vedeva il fronte 
occidentale del Partenone (lato ovest), ma il fronte principale era quello orientale (lato est). 
Davanti al pronao c’era un altare dove venivano fatti i sacrifici animali. 

È tutto in ordine dorico fatta eccezione per le 4 colonne dell’opistodomo che sono ioniche. 

Durante la costruzione del tempio vennero adottate delle correzioni ottiche: 

● Il crepidoma ha una forma leggermente convessa. 


● Le colonne vennero gonfiate a circa 2/3 dell’altezza per evitare che si snellissero 
tramite le ombre. 

Sul frontone est c’era raffigurata la nascita di Atena dalla testa di Zeus. 

Sul frontone ovest c’era raffigurata la contesa dell’Attica tra Atena e Poseidone. 

Su tutti i fronti, ossia sulle trabeazioni, erano rappresentate scene di battaglie. Questo 
aveva lo scopo di sottolineare la vittoria dei greci sui persiani. 

Nel fregio interno, ossia quello del porticato del pronao creato dalle due file di colonne, 
sono raffigurate le festività. Ora troviamo 2 curiosità: 

● La presenza di un fregio ionico su un ordine dorico. 

● Il fregio si poteva vedere solamente accedendo al tempio, ma siccome i cittadini non 


vi potevano accedere essi non lo potevano vedere. Questo aveva un significato di 
devozione verso la divinità. 

 
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Le decorazioni erano fatte con colori molto sgargianti e avevano lo scopo di comunicare 
qualcosa a chi guardava. 

Negli anni il Partenone subì numerosi mutamenti: 

● Nel V secolo d.C. fu convertito in chiesa cristiana e venne portata via la statua di 
Athena. 
● Nel 1453, dopo che cadde l’impero romano d’oriente, e Atene andò sotto gli 
Ottomani, il Partenone fu trasformato in moschea. 
● Alla fine 1700 vennero portate via molte sculture dagli inglesi. 
● Nel 1832 il popolo greco ottiene l’indipendenza e intraprese un percorso di restauro 
per riportarla a com’era al suo massimo splendore (V secolo), così vennero eliminati 
tutti quei cambiamenti che erano stati effettuati durante i secoli dai romani e dai 
turchi. 

 
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Propilei 

Architetto: Mensile. 

La costruzione iniziò nel 437 a.C. e finì nel 432a.C. 

I Propilei sono l’ingresso dell’Acropoli e vi si accede tramite la salita della via sacra. Si 
compongono di 3 corpi di fabbrica: 

● Corpo centrale: era in ordine dorico, fatta eccezione per le 6 colonne interne che 
erano di stile ionico; e veniva attraversato dai fedeli per accedere all’Acropoli. 
● Ala nord: più grande di quella sud e veniva usata come area espositiva. 
● Ala sud: serviva per dare simmetria ai propilei. 

 
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Eretteo 

Architetto: Filocle. 

La costruzione iniziò nel 421 a.C. e finì nel 406 a.C. 

Aveva una pianta molto complessa poiché sorgeva in un punto che era sede di precedenti 
culti ateniesi. 

È totalmente in ordine ionico. 

Una particolarità dell’Eretteo è che aveva due naos, uno per Atena e l’altro per Poseidone. 

All’interno dell’Eretteo si trova il sacro ulivo con il quale Atena aveva sconfitto Poseidone 
per la contesa dell’Attica. 

Sul lato sud troviamo la loggia delle Cariatidi che al posto delle colonne presenta 6 donne. 
Questo, secondo il libro di Vitruvio, ha un significato politico: le donne che sopportarono i 
persiani durante le guerre con i greci devono essere punite sopportando il peso 
dell’edificio. Lo scultore di queste cariatidi non si conosce di preciso, ma si tende ad 
attribuire queste opere ad Alcamene. 

 
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Tempio di Atena Nike 

Architetto: Callicrate. 

La costruzione venne iniziata nel 425 a.C. e finita nel 424 a.C.  

È totalmente in ordine ionico ed ha dimensioni molto ridotte. 

È posizionata in un luogo molto scenografico di fianco alla via sacra e davanti ai Propilei. 

Il tempio aveva lo scopo di commemorare Atena vincitrice. 

Al giorno d’oggi si presenta in buone condizioni poiché restaurata tramite l’anastilosi. 

  

  

 
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Restauro dell’Acropoli 

Nonostante le varie sciagure mantiene le sue prerogative. Con l’avvento del Cristianesimo 
(V-Vl secolo d.C.). 

Molti templi greci e pagani vengono convertiti in chiese o demoliti, come il Pantheon. 

Il Partenone nel Medioevo viene convertito in chiesa cristiana: ciò avviene ribaltando 
l’impostazione degli interni. 

L’asse che è a est, ovvero quello della cella, dell’altare e del naos, cambia: 

● l’opistodomo diventa l’ingresso 


● dove c’era la porta ora c’è l’abside (est) 

Nel 1687 i conflitti tra la repubblica di Venezia e i turchi hanno portato ad un 
bombardamento del Partenone (causa è Morosini, che è veneziano). Tutto questo ha 
causato la distruzione della parte centrale e delle decorazioni. 

Così viene costruita una piccola moschea per la popolazione che risiedeva nell’acropoli, 
mentre i propilei diventano il Palazzo Acciaiuoli (sede ancora esistente ad Atene) 

Alla fine del ‘700 poi Lord Elgin ottiene la possibilità di studiare il Partenone, così porta a 
Londra una cariatide, diverse statue, smonta delle metope e porta dietro dei marmi. 

Per questo motivo ancora oggi ci sono dei conflitti tra Inghilterra e Grecia. 

Infine iniziano a fine ‘800 i restauri per ritornare all’acropoli del V secolo da parte del popoo 
greco una volta diventato indipendente. 

Il processo di ricostruzione delle colonne si chiama a


​ nastilosi ​e consiste nel ricostruire gli 
elementi architettonici con i materiali recuperati in cantiere. 

 
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Lavori di conservazione 

Vengono fatti anche dei lavori per la conservazione. Gli interventi eseguiti sotto la 
supervisione di ESMA si rendono necessari per far fronte ai seguenti problemi di 
conservazione: 

● lesioni e le fratture provocate dall’ossidazione dei ferri 


● inadeguatezza statica dei monumenti a seguito del loro stato di rovina;  
● alterazione delle loro superfici causata dall’inquinamento atmosferico e altri fattori 
meccanici e fisici 
● il consumo turistico 

Con essi si è provveduto alla conservazione dei monumenti attraverso l’eliminazione degli 
errori condotti con i restauri precedenti, soprattutto attraverso la giusta ricollocazione dei 
frammenti nelle loro posizioni originarie e l’esecuzione di restauri strutturali veri e propri 
condotti con l’ausilio di armature in titanio e malte a base di cemento bianco.  

Il titanio garantisce grande resistenza alla corrosione e mostra alta compatibilità con il 
marmo pentelico dei monumenti. 

 
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STORIA DELL’ARCHITETTURA 

Architettura Ellenistica 
12/09/2020 
 

L’ellenismo Inizia con la morte di Alessandro magno (323 a.C.) e termina con la caduta del 
regno di Egitto (31 a.C.). 

Nel 431 ci fu la guerra del Peloponneso che indebolì molto le poleis greche. Così Filippo II di 
Macedonia e suo figlio Alessandro magno in seguito, piegarono il mondo greco; 
quest’ultimo fece espandere l’impero macedone fino ai confini dell’Asia, così si verificò una 
fusione tra lo stile greco, adottato per le costruzioni, e lo stile orientale, adottato molto per 
le decorazioni. 

Il Philippeion di Olimpia 

Venne commissionato da Filippo II nel 338 a.C. 


e venne finito nel 336 a.C. 

È una struttura di tipo Tholos poiché di pianta 


circolare.  

● La parte esterna è composta da 18 


colonne ioniche 
● Il naos interno da 8 semicolonne 
corinzie 
● La trabeazione presenta, oltre al fregio 
continuo e alla cornice, dei dentelli. 
Questi non si trovavano mai sopra un ordine ionico classico, infatti fu uno dei primi 
edifici a mostrare questa compresenza che sarà poi molto utilizzata dai romani. 

Era in materiale vulcanico “poros” e poi stuccata per renderla più bella. Oggi si trovano 
pochi resti poiché le macerie vennero riutilizzate per la costruzione di altri monumenti, 
come era consuetudine dei greci. 

 
 
 

Il santuario di Atena 

Fu costruito circa nel 300 a.C. a Rodi, un’isola 


greca. 

Si trova sullo strapiombo dell’acropoli di 


Rodi. 

È di tipo Dorico e venne costruito sul sito di 


un precedente tempio.  

Tempio oracolare di Apollo a Didyma 

È una delle più rinomate stazioni oracolari del mondo ellenistico, e dopo la conquista di 
Didyma, una città dell’attuale Turchia, da parte di Alessandro Magno nel 334 a.C. il tempio 
venne restaurato. 

● Le colonne sono tutte ioniche  


● crepidoma era composto da 7 scalini al contrario dei soliti 3. 

I resti manifestano una pianta molto particolare.  

● pronao 
● tra il pronao e la scalinata interna che porta al piano inferiore c’è un vestibolo. 
● Scendendo la scalinata interna si giunge al livello inferiore dove si trova un cortile 
all’interno del quale c’era un piccolo altare dove vi era la statua di Apollo. 

Le decorazioni erano molto articolate e di tipo orientale; infatti sui lati della strada che 
portavano al tempio erano presenti dei leoni accovacciati, che erano tipici dell’Egitto. 

 

 
 

  

I teatri venivano realizzati per le rappresentazioni teatrali e non solo. Al contrario del 
mondo romano il teatro per il mondo greco era molto importante. 

  

 

 
 

Bouleuterion 

Era l’edificio in cui venivano tenute le sedute politiche come le assemblee, spesso collegate 
col culto di Zeus, di Hestìa e di altre divinità e quindi allo stesso tempo sede di un altare. 
Per questo quindi avevano la necessità di poter ospitare molte persone.  

Avevano una struttura mista: gradoni in materiale lapideo e copertura in legno. 

I bouleutèria, specie a Mileto e Priene, non erano soltanto edifici utilitari ma anche 
rappresentativi. Infatti della pianta di Mileto, ad un certo punto, viene studiata la 
razionalizzazione dello spazio urbano tramite la suddivisione ortogonale e questo modo di 
gestire lo spazio urbano creò degli isolati. Questo diede spunto all’articolazione di alcune 
città del futuro. 

Altare di Pergamo 

Pergamo fu un regno ellenistico, la città sorge su un rilievo collinare e roccioso. 

L’altare è dedicato a Zeus e ad Atena tra il 166 e il 156 a.C. 

Fu fatto edificare da Eumene II re di Pergamo nel II secolo a.C. Non si sa di preciso chi 
eseguì l’opera, ma si pensa che ci fosse un unico maestro a guidare la costruzione 
dell’intera opera, ossia Firomaco, uno dei sette più grandi scultori greci. 

Il monumento aveva forma quasi quadrata. Questa impostazione architettonica, che nella 
monumentalità e nell’articolazione ricorda il Mausoleo di Alicarnasso, ha una chiara origine 
orientale.  

La parte edificata sulla piattaforma è circondata da un duplice porticato: uno esterno, che 
la cinge interamente, e l’altro interno, attorno all’ara sacrificale, formato da colonne ioniche 
binate (a coppie), collegate tra loro da un piccolo setto murario. 

 

 
 

L’apparato decorativo è una parte molta importante dell’altare: 

La decorazione sul basamento è lunga 120 metri e narra la Gigantomachia. Era scolpita in 
altorilievo quasi a grandezza reale, quindi quando si salivano le scale ci si addentrava 
all’interno. 

Sul fregio interno all’altare narrava le storie di Telefo ossia il fondatore della città. 

Tecniche e materiali 

Il cocciopesto 

Si diffonde intorno al III secolo a.C. E’ composto da frammenti di laterizi frantumati e malta 
fine. Veniva utilizzato come rivestimento impermeabile. 

La pozzolana 

È una pietra di origine vulcanica che veniva aggiunta alla malta per alleggerirla e ne 
permetteva la presa in condizioni ambientali difficili. 

OPUS CAEMENTICIUM: malta + pozzolana + inerti di diversa pezzatura e natura 

 

 

STORIA DELL’ARCHITETTURA 

Architettura Romana 
Fino al 30/10/2020 
 

Roma 

Nel periodo in cui i regni ellenistici si sviluppano, sul lato occidentale del mediterraneo 
troviamo il dominio di Roma e Cartagine. 

L’impero romano si sviluppa molto e rimane attivo per molti secoli, dopo di che si divide in 
due: d’occidente, che cadde nel 476 d.C con la morte dell’ultimo imperatore Romolo 
Augusto, e d’oriente, che cadde 1453 d.C. con l’assedio di Costantinopoli. 

Roma nasce il 21 aprile 753 a.C. con Romolo fondatore e fino al 509 a.C., quando nacque la 
repubblica, fu una monarchia e ebbe 7 Re. 

Nasce in un punto di cerniera tra gli etruschi e gli altri popoli che occupavano la penisola. 
Presero questa zona poiché era affiancata dal Tevere e dalle colline, quindi era facilmente 
fortificabile. 

Era dotata di mura esterne (serviane) che vennero ricostruite dopo l’invasione dei Galli del 
390 a.C. All’esterno delle mura vi erano delle buche per rallentare il nemico. 

Le mura Aureliane vennero fatte attorno a Roma, dall’imperatore Adriano nel II secolo d.C., 
poco più larghe di quelle serviane, nel III secolo d.C poiché non si sentiva più al sicuro e 
aveva paura degli attacchi. 

Tempio di Giove 

È un tempio di tipo “etrusco” ed è uno degli edifici di culto più importanti, poiché era la 
meta del trionfo. E’ composto da  

● tre celle → Giunone, Giove e Minerva.  


● colonne tuscaniche  

 
 
 
● altare prima del pronaos 

Quindi noi nel periodo monarchico abbiamo una città con delle mura (serviane), il tempio 
di Giove e la città in una posizione strategica. 

Roma Repubblicana (509 a.C.-27 a.C.) 

Roma conquista l’Italia tramite le strade e le colonie. 

Nei primi anni della repubblica Roma divenne la potenza più feroce dell’Italia, ma nel 390 
a.C. Roma rischiò di scomparire dalla storia poiché ci fu un’invasione da parte dei Galli, che 
però vennero poi cacciati via, anche se non si sa ancora come.  

Fino al III secolo a.C. i romani si espansero fino al sud Italia scontrandosi poi con i 
Cartaginesi, che sconfissero con le tre guerre puniche dal 264 a.C. al 146 a.C.  

Nello stesso anno Roma attaccò anche Corinto e così si impossessò delle enormi ricchezze 
dell’ormai debole impero di Alessandro Magno. 

Nel 60 a.C. Giulio Cesare formò il primo triumvirato e iniziò ad espandere i territori romani. 
Infatti tra il 58 e il 50 a.C. si spinse fino alla Gran Bretagna. Ma nel mentre il triumvirato si 
sciolse, e Pompeo, ex membro del triumvirato, prese il comando del senato; così Cesare nel 
45 a.C., grazie al suo fedele esercito, sconfisse Pompeo ed ottenne il titolo di imperator e si 
fece eleggere dittatore a vita ma nel 44 a.C. morì. 

Età’ Imperiale (26 a.C.-476 d.C.) 

Nel 43 a.C. Cesare Ottaviano forma il secondo triumvirato che conferiva ai tre il controllo 
totale di una parte dell’impero. Nel 31 a.C. Ottaviano accusò un membro del triumvirato di 
voler creare un impero indipendente da Roma, così lo attaccò e lo sconfisse. 

Nel 26 a.C. Ottaviano riceve l’appellativo di “augusto” e diventa il primo imperatore di Roma 
e con lui inizia la “pax romana” che durò per più di 2 secoli. Durante questi anni vennero 
edificati anche i F
​ ori imperiali​. 

Tutte le città di tipo romano hanno un’impostazione della pianta ortogonali e un sistema di 
difesa come le mura. 

 

 
 

Il Foro Romano 
E’ compreso tra il Colosseo, il Campidoglio, il palatino e altare della patria. 

A differenza dell’acropoli, il foro presenta sia edifici religiosi che edifici civili, ossia le 
basiliche. 

Foro → piazza rettangolare circondata da portici con tempio su uno dei lati corti e basilica 
giudiziaria sull’altro lato; altri edifici disposti in modo vario. A Roma invece ogni foro non è 
un elemento isolato ma va interpretato con quello che lo precede ed è parte di un sistema 
architettonico complesso. 

Venne edificato nel periodo repubblicano (509 a.C.-27 a.C.) e i monumenti più importanti al 
suo interno erano: 

Tempio della Concordia 367 a.C. 

Venne edificati per celebrare la fine delle lotte tra i patrizi e i plebei.  

Basilica Emilia 179 a.C. 

E’ composta da  

● tre navate → la navata centrale presenta delle colonne con capitello corinzio, 
mentre le due laterali presentano un capitello dorico;  
● fregio continuo → erano raffigurate scene di mitologia romana. Al giorno d’oggi non 
troviamo più resti ma possiamo sapere molto grazie alle testimonianze scritte e ai 
dipinti. 

Basilica Iulia 54 A.C.-46a.C. 

Venne fatta costruire da Giulio cesare e poi ultimata dal figlio Ottaviano Augusto.  

Tempio Di Saturno 497 a.C. 

Presentava colonne di tipo ioniche e una scalinata che portava al pronaos, per poi entrare 
nel tempio dove vi era il naos con la statua di Saturno 

 

 
 

La Curia (Terminata da Augusto nel 29 a.C.) 

All’interno venivano fatte delle assemblee.  

Era un edificio in mattoni.  

La facciata era rivestita nella parte inferiore con lastre di marmo e nella parte superiore con 
lastre di travertino. 

Tempio di Castore e Polluce 495 a.C. 

Durante la sua vita ebbe vari utilizzi e per tutto il corso del I secolo ebbe una funzione per 
lo più di edificio pubblico e conservava le unità di misura ufficiali. 

Tempio del Divo Giulio 42 a.C.-29 a.C. 

Dedicato a Giulio Cesare che venne divinizzato dopo la sua morte nel 44 a.C.  

Tempio Di Vesta IV sec a.C. 


Costituiva insieme alla casa delle vestali in luogo in cui vi era il sacro fuoco. 

 

 
 
Porticus Metelli 146 a.C.-143 a.C. 

Presenta un porticato che circonda i templi all’interno, uno per Giove e l’altro per Giunone e 
davanti ai templi troviamo un altare.  

Il portico e i templi presentano colonne con capitello corinzio. 

Tempio di Ercole Vincitore 120 a.C. 

Ha una forma circolare (tholos) e presenta un colonnato con capitello corinzio. 

I Fori Imperiali 
Nei fori imperiali i fregi sono dedicati all’imperatore. 

Foro di Cesare 46 a.C. 

Giulio Cesare per celebrare la 


vittoria su Pompeo nel 45 a.C. 
realizzò l’ampliamento del vecchio 
foro tramite l’aggiunta del​ Foro di 
Cesare​, che era composto da 

● porticato a forma di U  


● due navate con colonne 
corinzie 
● un tempio dedicato a Venere 
Genitrice, sul lato senza 
porticato. In epoca traianea il 
tempio venne spostato per 
lo sbancamento della collina, 
ma venne poi ricostruito con 
la medesima pianta. 

Con questo foro Giulio cesare vuole rimarcare l’importanza della sua famiglia, poiché si dice 
che discende da Romolo. 

 

 
 

Il Foro di Ottaviano Augusto 2 a.C. 

● forma rettangolare  
● due porticati  
● due esedre ai lati composti da colonne corinzie.  
● All’interno c’è il tempio dedicato a Marte Ultore, divinità alla quale chiese aiuto per 
sconfiggere gli assassini di suo padre. 
Alle spalle del foro c’è un muro che lo separava dal zona definita oggi “Suburra”.  

Oggi rimane poco delle strutture del foro poiché molti templi venivano smantellati per 
riutilizzare i materiali. 

 

 
 

Foro di Vespasiano 75 d.C. 

Venne fatto dopo la vittoria su Gerusalemme, infatti all’interno del foro veniva custodito il 
tesoro di Gerusalemme come il candelabro a 7 braccia e le trombe d’argento del tempio di 
Gerusalemme.  

Questo foro presentava 

● tempio della pace 


● ampio giardino con fontane contornato da un porticato a singola navata con 
colonne corinzie. 

 

 
 

Foro di Nerva 97 d.C. 

Questo foro sorge nello stretto spazio rimanente tra il foro di Cesare, il foro di Augusto e il 
foro di Vespasiano; per questo viene definito anche foro transitorio. 

Il foro è composto  

● un cortile centrale rettangolare contornato su tre lati dalle ​Colonnacce ​ in stile 


corinzio 
● le pareti longitudinali interne non erano circondate da portici 
● i capitelli erano collegati, a due a due, da una singola trabeazione ad “u” 
● su un lato vi era il tempio dedicato a Minerva, anch’esso con colonne corinzie. 

 

 
 
Il Foro Di Traiano 113 a.C. 

Per realizzare questo foro fu necessario lo sbancamento della collina retrostante. 

Aveva una pianta più complessa 

● piazza fiancheggiata da portici ed esedre 


● basilica Ulpia, alle cui spalle si ergeva la colonna di Traiano, due biblioteche, una 
greca e una latina, e il tempio di Traiano.  

La realizzazione di questo foro fu possibile grazie alle ricchezze ottenute con la conquista 
della Dacia, infatti l’apparato decorativo sulla colonna traiana raffigurava la vittoria sui Daci. 

Assieme al foro vennero costruiti anche i ​mercati di Traiano​.  

Questi, a differenza delle strutture del foro, erano totalmente in laterizi. Essi avevano vari 
funzioni come quelle rappresentative e amministrative del foro stesso. Questo edificio è 
attivo ancora oggi e ospita le sale del museo dei fori imperiali. 

● terrazza con botteghe si aprivano sulla via Biberatica  


● 24 finestre ad arco davano luce ad un corridoio  
● 11 botteghe addossate alla roccia 
● I materiali: opus caementicium rivestito di mattoni e travertino 

 

 
 

Con l’andare avanti degli anni Roma perse il ruolo di centro dell’apparato amministrativo e 
così i fori imperiali caddero in disuso, diventando luogo di pascolo. Questo durò fino alla 
prima metà del XX secolo, quando con il fascismo ci fu la rimozione di tutti gli edifici che 
risalivano ad un'epoca post-cedente l'età imperiale. Così nel 1932 venne inaugurata la “via 
dell’impero” oggi “via dei fori imperiali”. 

Nel 1401 Brunelleschi e Raffaello vanno a Roma per studiare le rovine della vecchia 
architettura e accumulano un bagaglio che gli permette di ampliare il proprio sapere. Infatti 
su palazzo de medici troviamo la stessa morfologia che troviamo sulle Colonnacce di Nerva. 
Lo stesso concetto di domus dell’antica domus romana viene ripresa nella composizione 
degli spazi interni di palazzo de medici.  

Archi di trionfo 
Il trionfo è una processione concessa dal senato a chi aveva trionfato in battaglia​. Per far si che 
si potesse fare il trionfo la vittoria doveva essere stata schiacciante.  

Il trionfo prevedeva una sfilata con i tesori conquistati del vincitore e dell’esercito, fino 
all’impero di Giove. Durante il trionfo era l’unico momento in cui l’esercito poteva entrare 
armato a Roma.  

La sfilata prevedeva il passaggio sotto l’​arco del trionfo​.  

Gli archi di trionfo rappresentavano uno strumento propagandistico, per raffigurare le 
proprie vittorie. 

Molte volte assumono il ruolo di porta e costituiscono una tipologia dell’architettura 


romana.  

Dal punto di vista sacrale venivano visti come purificazione dei soldati, ma l’aspetto 
principale è legato alla celebrazione di un console o imperatore. 

Da noi sono in condizioni buone, mentre in altre parti sono stati integrati dei materiali e dei 
restauri, che assumono anche un ruolo decorativo. 

Rapporto tra architettura e decorazione → qui abbiamo un messaggio propagandistico, 


soprattutto dopo l’ara augustea.  

 
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Al contrario, In età repubblicana ogni cittadino poteva ricoprire cariche magistrature. 

Il Senato poteva concedere un arco di trionfo ad un’altra autorità dello stato ma dopo 
Augusto vengono costruiti soprattutto come autocelebrazione. 

Arco di Tito (81 d.C.) 

Venne commissionato dal Senato in memoria dell’imperatore Tito dopo la sua morte nel 81 
d.C. Nel tempo subì molte traversie, ma venne portato agli antichi splendori nel 1822 su 
commissione di Papa Pio VII. 

È realizzato in prossimità del Colosseo e rappresenta un monumento celebrativo molto 


elegante 

● unico Fornice 
● alto 15 metri, lari 13 e profondo quasi 5.  
● L’arco è orientato verso il Tempio di Giove, sul campidoglio e verso il foro. 
● Presenta una volta a botte cassettonata, con al centro un rilievo di Tito con 
un’aquila.  
● Nell'intradosso delle 
volte a botte a 
cassettoni, abbiamo due 
pannelli decorativi, nel 
primo troviamo Tito 
incoronato da Atena 
Nike (dea della vittoria), 
e nel secondo il bottino 
di Gerusalemme, 
entrambi i pannelli sono 
orientati verso il Tempio 
di Giove, ossia con il 
Colosseo alle spalle. Al centro della volta c’è una decorazione con Tito e un’aquila 
come simbolo di divinizzazione dell’imperatore. 
● Presenta un capitello composito e si deve immaginarlo con un apparato decorativo 
molto sgargiante. 

 
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Arco di Settimio Severo 202-203 a.C. 

Venne eretto in campidoglio per commemorare la vittoria contro i Parti. 

● triplo fornice.  
● apparato decorativo più fornito rispetto a quello di Tito  
● colonne con capitello corinzio distaccate rispetto alla parete 
● Le decorazioni rappresentano sia la vittoria contro i Parti sia decorazioni fine a se 
stesse, figurazioni allegoriche che hanno lo scopo di mantenere la memoria.  
● Le tre volte a botte presentano anche loro i cassettoni. 

Nel corso dei secoli venne abbandonato e quindi subì dei cambiamenti. 

 
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L’arco di Costantino 315 d.C. 

Venne eretto dal senato per commemorare la vittoria di Costantino contro Massenzio, crea 
Costantinopoli, riconosce libertà di rito  

● triplo fornice  
● colonne di tipo corinzio 
staccate dalle pareti 
● I rilievi raffigurano le scene 
di battaglia e oltre ad essi 
presenta un apparato 
decorativo, in chiave 
propagandistica, 
proveniente da vari edifici 
diversi precedenti, come le 
statue sopra le colonne che 
erano sulla basilica Ulpia e 
gli 8 pannelli che 
appartengono all’arco di 
marco Aurelio. 
● struttura decorativa molto ricca 

Costantino a differenza degli altri, non celebra vittorie e battaglie, ma vuole creare una 
continuità insieme agli altri imperatori, stabilità e gloria. 

Interessante è che se viene analizzato l’arco di tito, nelle decorazioni c'è un forte realismo 
delle scene, si creano dei pieni, lo spazio, tridimensionalità. Figure ben proporzionate.  

Nell’arco di Costantino invece questo naturalismo di matrice ellenistica viene abbandonato, 


per essere sostituita da una gerarchia delle figure per dimensione in base all’importanza. 
Gradualmente cambia il concetto di realismo. Nel I secolo abbiamo un realismo con lo 
scopo celebrativo, dopo la figura dell’imperatore viene associata a qualcosa il divino e 
quindi il realismo viene abbandonato.  

Nuovo concetto di fare arte. 

 
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L’arco di Giano IV secolo d.C. 


Non è un arco di trionfo, ma ha una struttura che lo ricorda. Il nome con cui è oggi noto 
venne attribuito dagli studiosi di antiquaria a partire dal XVI secolo, quando interpretarono 
i quattro ingressi dell’arco come la specularità delle due facce del dio Giano. 

● pianta quadrangolare con 4 piloni che creano una volta a crociera su cui poggiava 
un alto attico rivestito in marmo. 
● La decorazione è composta da delle nicchie con una conchiglia soprastante che 
contenevano delle statue.  

Questa tipologia venne ripresa nel rinascimento.  

Hanno demolito la parte superiore. 

 
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Basiliche 
Erano edifici a destinazione pubblica, potevano avere delle botteghe e hanno delle 
dimensioni per contenere un numero elevato di persone. 

Esempio è la basilica di santa Emilia, nel foro. 

Caratterizzate spesso da Marmi provenienti da tutte le zone del mediterraneo. 

● Arcata teatrale → arcate su pilastri con delle semicolonne addossate ad essi 


● Ordine dorico, colonne che poggiano la base non sul crepidoma ma sul piedistallo. 
● Luoghi di ritrovo, con una pianta molto grande, presenza di esedre, absidi, ambienti 
separati in navate. 

Basiliche romane vengono riprese nel periodo paleocristiano. 

 
Domus 
La domus è la casa privata unifamiliare. 

● porta (ostium)  
● corridoio (fauces)  
● cortile centrale (atrium) di forma 
quadrata, coperto da un tetto 
(compluvium) e che raccoglie le 
acque piovane e le fa cadere in una 
vasca (impluvium), circondato da 
una serie di stanze (cubicola) 
● in fondo all’atrio c’è il tabilino 
(tablinum) soggiorno e luogo di 
riunione della famiglia 
● orto (hortus) recintato da mura 

 
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Domus Ecclesiae 
Nel I secolo d.C., dopo la morte di Gesù, si sviluppa la religione cristiana con gli apostoli fino 
ad arrivare a Roma. Il cristianesimo così penetra nella società romana. 

All’inizio i cristiani si riuniscono nelle case private, ossia nelle domus. Con l’andare del 
tempo si arriva al punto di necessitare di edifici permanenti dove stare, così si instaurarono 
le d
​ omus ecclesiae​, donate da persone benestanti.  

L’area cimiteriale era composta dalle ​catacombe​ (cimiteri sotterranei, anche qui c’erano 
delle decorazioni che riprendono il Vangelo).  

Nell’architettura paleocristiana, alla prima metà del IV secolo, le basiliche romane vennero 
prese e vennero costruite trasformandolo in edificio religioso, aggiungendo un transetto e 
un altare, che ospitava la tomba di un apostolo o un santo. 

Per quanto riguarda la ritualità, il battesimo si svolgeva nel battistero, il rito e i sacramenti 
nelle domus ecclesiae e poi la sepoltura nelle catacombe. 

 
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Templi 
A Roma una tipologia molto diffusa è il  

Tempio pseudoperiptero = ​presenza di semicolonne nel perimetro che delimitano 


esternamente la cella 

Tempio Portunus o Fortuna Virile seconda metà del II a.C.  

Tipologia: tetrastilo pseudoperiptero 

● Le colonne sono addossate alla parete e sono rivestite in stucco.  


● Lo stucco → ha enormi vantaggi, tra cui la possibilità di simulare altri materiali, deve 
però essere realizzato da persone specializzate. 
È una miscela di acqua e leganti, più qualche additivo e può essere tinteggiato.  
● Sono presenti poi delle colonne libere in travertino. 

Il tempio era dedicato Portuno divinità del porto e delle porte cittadine il cui aspetto oggi è 
dovuto a una ricostruzione databile alla seconda metà del II secolo a.C. seguita poi da un 
rifacimento nel I secolo a.C.  

● Tempio pseudoperiptero 
● tetrastilo 
● ordine ionico 
● realizzato in tufo intonacato. Anticamente le parti in tufo erano intonacate per 
simulare l'effetto del marmo.  
● Fregio continuo con decorazioni a festoni. 
● Non è di grandi dimensioni e l’ingombro maggiore è dato dalla cella. 

Arrivato in buone condizioni, perché viene convertito in chiesa cristiano.  

Il tempio viene convertito in chiesa cristiana dedicata al culto mariano nel IX secolo 
(Sanctae Mariae in Secundicerio) e successivamente dedicata a S. Maria Egiziaca, la 
protettrice delle prostitute.  

 
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Con la caduta dell’impero romani e la guerra greco gotica (535-553 dc), gli edifici o venivano 
convertiti oppure se ne usavano i materiali. 

Palladio scrive 4 libri dell’architettura, visita Roma, in particolare questo edificio e lo prende 
come riferimento, nel 1738 restituito nella pubblicazione del trattato. Gli edifici romani più 
rappresentativi vengono presi come riferimento dagli architetti. 

La chiesa era dedicata alla madonna, quindi diventa edificio mariano e ha subito una 
rivisitazione del fronte principale. Viene quindi modificata. 

NB. incisioni e foto rappresentano un bacino di informazioni, così come le mappe catastali 

  

 
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Tempio di Giove Anxur I sec. a.C. 

Colonne incassate sono, come la cella, in mattoni; colonne libere in pietra del Circeo. 
Questa pianta inizia a diffondersi, infatti è la pianta di tempi importanti come quello di 
Minerva, Giove ecc. 

Tempio di Apollo 433 a.C. 

Ha origini antichissime, ne restano tre colonne presso il teatro Marcello.  

Si parla già del 433 a.C., quando la città di Roma era pulita dalla peste, per questo per 
placare gli dèi viene realizzato un tempio dedicato ad Apollo, Apollo medico che cura le 
ferite. 

(Interventi di cerchiatura) Il tempio conosce una serie di ricostruzioni qui e nel 34 a.C. viene 
integralmente ricostruito da Caio Sosio, e da quel momento venne conosciuto anche come 
tempio di Apollo Sosiano​. 

Di questo tempio nella pianta si vede il rapporto tra interno ed esterno: nella cella erano 
contemplate delle colonne libere mentre all'esterno abbiamo la stessa impostazione del 
tempo della Fortuna Vinile.  

Ovviamente la vicinanza al teatro Marcello non consentiva di realizzare una rampa o una 
scala. Questo problema viene superato tramite delle scale laterali in una ricostruzione del 

 
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35/25 a.C. poi questo tempio viene in qualche maniera rivalutato anche perchè Ottaviano 
Augusto ha un forte legame con Apollo. 

Ottaviano nel palatino realizza delle bellissime lastre in terracotta in onore della divinità, 
mette in scena delle narrazioni. 

Presenta un particolare corredo decorativo soprattutto nei capitelli. 

Questo tempio aveva una pianta pseudo periptero con all'interno delle colonne libere, 
questo si differenza rispetto al tempio della fortuna perché all'interno sono diversi.  

Avendo anche dimensioni maggiori non c'era possibilità di poter usufruire dello spazio.  

 
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Teatro 
Ciò che differenzia l’architettura romana da quella greca è la costruzione di teatri e 
anfiteatri. 

I greci consideravano il teatro non solo una manifestazione artistica ma anche qualcosa 
dedicato al culto, come ad esempio ad Atene, a Dio. Quindi rappresenta un aspetto 
fondante della società, della cultura, infatti in ciascuna delle maggiori polis è presente un 
teatro. 

A Roma in realtà non è così, anzi a Roma era vietato costruire teatri in muratura o 
comunque ambienti scenici permanenti, perché in Grecia c’è una cultura del teatro, mentre 
a Roma il Senato non vuole (almeno in età repubblicana), perché volevano evitare la satira. 
Nel mondo romano c'è una mentalità molto rigida, soprattutto nel periodo della 
Repubblica, quindi quando il teatro veniva eseguito, non era permanente. La 
rappresentazione avveniva in uno spazio aperto e una volta finita veniva smontato il palco, 
la scena, perché si doveva dare l’impressione che il teatro scomparisse.   

Avere un teatro in muratura, una struttura architettonica di grandi dimensioni in grado di 
accogliere fisicamente il grande numero di persone, era visto come una minaccia. Allo 
stesso tempo però poteva essere uno strumento in grado di attrarre l’oligarchia che 
governava Roma.  

 
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A Roma, quindi, i teatri inizialmente non sono costruiti, ma gradualmente nel I secolo a.C. il 
governo repubblicano va in crisi, proprio per l’avvicendamento di personaggi molto forti 
politicamente, e quindi questa regola cade. 

I Greci realizzano la​ cavea​, ovvero lo spazio dedicato alla gli spettatori sfruttando il rilievo 
collinare, grazie soprattutto a determinati siti geologici ovvero il calcare e quant'altro che 
permettevano di realizzare delle gradinate sul fianco di una collina. 

A Roma no perché ci sono condizioni geologiche diverse. I romani quando poi costruiranno 
sempre teatri e anfiteatri, non li realizzano sfruttando i rilievi collinari, bensì sui piani di 
campagna. 

Con la crisi del regime repubblicano, e quindi la formazione del Principato di Augusto, si 
afferma anche l’uso di costruire i teatri in muratura. 

Teatro di Pompeo 61-55 a.C. 

Pompeo è un personaggio politico, come Silla e Cesare, che scuote l’assetto politico di 
Roma nel I secolo a.C., ha ottenuto preziose cariche e decide di realizzare un teatro. Però la 
legge vieta la costruzione di teatri, così crea un tempio dedicato alla dea venere vincitrice 
con una scalinata semicircolare. 

Il teatro di Pompeo presenta  

● È vicino al campidoglio 
● tempio esastilo di Venere vincitrice​ a una quota molto elevata 
● gradonata ma che in realtà è una cavea semicircolare quindi una struttura 
permanente che rappresenta un fondale scenografico. Cavea → le gradinate 
destinate a ospitare gli spettatori, si dispone intorno a un’orchestra semicircolare 
però, a differenza dell’edificio teatrale greco cui si ispira, non poggia su un declivio 
naturale ma è sostenuta da una struttura portante in muratura ad archi e volte che 
imprime alla costruzione un aspetto monumentale e ne permette la realizzazione 
anche in uno spazio pianeggiante. La càvea è conclusa in alto da un colonnato che 
sostiene il velarium, un telone di lino sorretto da corde che viene teso su càvea e 
orchestra allo scopo di riparare gli spettatori dal sole.  

 
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● l'area adibita alla scena con due esedre quindi l’orchestra  
● Nella parte retrostante c’è un quadriportico con dei giardini  
● la curia,dove si riuniva il senato e dove venne ucciso cesare 

È un’opera monumentale che Pompeo decide di regalare alla città perché è potente, ma 
celebra comunque Pompeo. Purtroppo, però del teatro non è rimasto tanto.  

Giulio cesare muore nel 44 a.C. e vuole costruire un teatro, perché l’aveva costruito 
Pompeo. Viene costruito dal suo successore, Marcello, figlio di ottavia, sorella di augusto. 
Nel mondo romano la successione non è automatica (padre figlio), ma viene scelto 
nell’intero nucleo familiare (genero, adottato…perché potevano essere adottati anche in età 
adulta) 

 
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Teatro di Marcello 13 a.C. 

Campidoglio. 

● Ordine dorico senza base, quindi fusto poggia direttamente sul gradino 
● 1 registro ordine dorico (più rovinato rispetto al secondo perché il livello della terra 
si è abbassato) 
● 2 registro ordine ionico 
● 3 registro paraste corinzie. 

Dal punto di vista strutturale c’era un problema: il Tevere inumidiva il terreno e quindi non 
poteva reggere un edificio così grande. Per questo i tecnici romani realizzano delle ottime 
fondazioni utilizzando materiali diversi, infatti erano palificati.  

Realizzano una struttura molto solida attraverso setti murari radiali e sostruzioni in opus 
caementicium e l’impiego massiccio di volte (a botte, a crociera) in più archi per scaricare i 
pesi. 

Nel teatro di Marcello a differenza di quello di Pompeo la cavea è caratterizzata da esedre 

Prima di essere restaurato poggiava a terra, più tardi era poggiato su una base perché si 
era innalzato il terreno. 

Sono presenti poi dei fori per il recupero delle staffe. 

 
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Anfiteatro 
Anfiteatro Flavio o Colosseo  

È detto così perché viene realizzato dalla gens Flavia, voluto da vespasiano (71 d.C.), 
inaugurato da Tito ( 80 d.C.) e concluso sotto Domiziano. 

Ha avuto una serie di criticità e per questo in parte è andato perduto.  

Sorge su un’area occupata dalla domus aurea, residenza scelta da Nerone ai piedi del 
Palatino. Scelta non casuale, perché era per sottolineare la sostituzione della gens giulia 
con la gens Flavia 

● Viene inaugurato nell’80 da Tito 


● altezza di circa 50 m 
● pianta pseudo ellittica 
● dimensioni importanti 
● numero considerevole di spettatori. 
● Esternamente costituito da quattro registri, i primi tre costituiti da arcate teatrali 
mentre ultimo da una muratura con lesene 
● Una cosa straordinaria è il velarium, bende con lo scopo di proteggere gli spettatori 
dal sole 
● numero consistente di tribune, che seguivano un ordine sociale prestabilito: più ci si 
allontanava dal centro più la classe sociale era meno agiata 
● ordini architettonici, 1 registro tuscanico, poi ionico, corinzio e composito.  
● Nelle arcate teatrali le semicolonne hanno una funzione portante perché se ne 
viene meno una cade la trabeazione.  
● Nell’ultimo registro ci sono questi pali di legno per stendere il velarium. 

Anfiteatro fu anche cavia di materiale, per il recupero del travertino, ha subito una serie di 
cedimenti strutturali (degrado e terremoti). 

Nel 1907 viene bloccato il dissesto legato allo sperone per l’ala orientale. 

 
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Anfiteatro a Firenze 

Anfiteatro di cui però non abbiamo una testimonianza, se non un’anomalia in una foto 
aerea che fa capire la sua passata esistenza. Si parla di una pianta ortogonale e di una 
parte semi ellittica. 

Gli edifici hanno sfruttato parte delle strutture dell’anfiteatro e nel 1853 Stefano Bonsignori 
fornisce una visione prospettica di Firenze. 

Pantheon ​ 113-124 d.C 


Con il termine pantheon indico un tempio dedicato a tutte le divinità, a Roma era 
fondamentale salvaguardare la pace degli dèi (pax deorum), questo perché temevano di 
offenderle. 

Questo edificio nel 609 fu dedicato al culto di S


​ anta Maria ad Martyres​, quindi c’è una 
sostituzione del culto. Questo porta ad una perdita dell’apparato decorativo, ma 
fortunatamente l’impianto è ancora in uso. 

Il pantheon rappresenta un edificio di riferimento per gli architetti del rinascimento non 
solo per l’eleganza e per l’impianto, ma soprattutto per le scelte costruttive e per l’interno, 
quindi la presenza di una ​grande cupola cassettonata (con lacunari)​. 

È stato ricostruito, voluto da Agrippa, genero di ottaviano augusto.  

Siamo all’inizio del ll secolo, l’impero Romano si trovava in un periodo di relativa 


tranquillità, ha raggiunto una certa espansione soprattutto grazie alle campagne di Traiano, 
alla conquista della Dacia perché ha fatto affluire a Roma numerose ricchezze grazie anche 
a giacimenti minerari della Dacia. 

Adriano è un imperatore che ama la Grecia e la sua cultura, ed è il primo che inizia a 
portare la barba. Nella statuaria noi abbiamo Adriano con la barba e questo è una novità 
perché dimostra il profondo amore verso il mondo orientale. 

 
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Adriano è un imperatore che vive un periodo in cui l’impero non necessita di campagne 
militari o comunque sia di conquiste. 

Il Pantheon quindi viene in qualche maniera costruito e così come altri grandi edifici, non 
sono mai isolati ma sono parte di un contesto urbano, quindi hanno delle strutture a 
corredo, dove appunto lo scopo è quello di sottolineare la magnificenza dell’imperatore, un 
carattere di rappresentatività. 

Quindi anche per il pantheon c'era  

● uno spazio antistante 


● una piazza con dei portici 

tutto questo per sottolineare l’importanza stessa dell'edificio. 

La pianta 

● all’interno è un edificio circolare  


● un pronao con un colonnato 
● delle nicchie anche se forse possono essere più 
assimilate ad absidi.  

Quindi un'articolazione dove sussiste un gioco tra pieni e 


vuoti, colonne nella parte antistante, nel pronao, ma anche 
colonne interne. 

Quello che maggiormente colpisce è ovviamente 


la sezione per la presenza di una copertura a 
cupola che ha un diametro massimo di 43,5 m. 
Rappresenta indubbiamente una delle coperture 
a cupola più importanti dell'antichità. 

 
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Cupola 

● intradosso della cupola decorata con cassettone anche se in questo caso si parla di 
lacunari. ​I lacunari avevano due scopi fondamentali: alleggerivano la struttura e 
creavano delle nervature, e poi naturalmente un fatto estetico. Si presume abbiano 
una decorazione. 
● la cosa interessante è che la parte centrale in realtà è aperta, un ampio spazio. 

La cupola fortunatamente si salva, anche se le decorazioni in bronzo vengono asportate 


durante un incendio da Papa Urbano Vlll Barberini 

Da un punto di vista costruttivo, più in alto si realizza un edificio, più bisogna stare attenti al 
materiale.  

Per realizzare questa struttura 

● hanno realizzato una volta in o


​ pus 
caementicium​ ma cambiando all'interno 
della miscela di calcestruzzo, di volta in 
volta, il materiale, proprio perché verso 
l'alto c'era l'esigenza di alleggerire la 
struttura stessa. 
● Quindi se le murature perimetrali sono 
realizzate in pietrame, mattoni di 
rivestimento ecc, la cupola in realtà viene 
realizzata con degli strati di calcestruzzo, 
dove all'interno sussistono degli inerti, ad 
esempio scaglie di tufo, sfere titaniche, 
che tutte a seconda dello strato sono 
andati a riempire.  

 
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Quindi la sua omogeneità è data dal calcestruzzo ma la sua natura cambia a seconda degli 
strati, cambiano gli inerti. 

Tra gli inerti ci sono le scaglie di tufo, che è una roccia vulcanica, è di natura porosa, ovvero 
piena di fori, contiene aria e quindi è logico che ha una leggerezza molto superiore rispetto 
ad una pietra calcarea, un blocco di marmo. 

La cupola del Pantheon è quindi un’ opera cementizia e presenta all’interno degli inerti 
differenti per garantire non solo la resistenza ma anche e soprattutto la leggerezza. 

Dalla sezione si capisce che si scarica tutto su una muratura massiccia, su quella 
perimetrale. La cupola, come gli archi, è una struttura che necessita di supporti laterali per 
essere sostenuta. 

Il pantheon presenta un 


apparato decorativo 
caratterizzato da ​materiali 
altamente pregiati q
​ uindi 
ci sono colonne giallo 
antico, colonne in 
pavonazzetto, capitelli 
corinzi in marmo 
pentelico. 

I materiali provengono 
dal mediterraneo, dalle 
colonie dell’impero romano (come il marmo di Carrara) di conseguenza il materiale deve 
essere trasportato a Roma, poi lavorato in cantiere. Ovviamente questo valorizza la 
realizzazione delle foglie di acanto, e così come gli altri elementi architettonici all'interno 
che si sono fortunatamente conservati.   

Nella pianta dell’antica Roma si può notare un’anomalia a causa della scelta di Traiano di 
essere sepolto alla base della colonna (traiana). 

 
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Mausoleo 
Aveva il compito di raccogliere le ceneri dell’imperatore, ma anche quelle dei membri della 
sua famiglia. Era come collina artificiale, con della vegetazione, struttura circolare (richiamo 
alla civiltà etrusca). 

A Roma ci sono i mausolei di Augusto e di Adriano. Quello di Augusto si trova vicino piazza 
del popolo, mentre quello di Adriano era stato realizzato verso il Tevere, è importante 
perché quando diventa cristiano prende il nome di castel sant’Angelo  

Mausoleo di Augusto o Augusteo I sec. d.C. 

Di ritorno dalla campagna militare in Egitto, conclusasi con la vittoria di Azio del 31 a.C. e la 
sottomissione di Cleopatra e Marco Antonio, nel 28 a.C. Ottaviano Augusto diede inizio alla 
costruzione del Mausoleo nell’area settentrionale del Campo Marzio all'epoca non ancora 
urbanizzato.  

Il Mausoleo con il suo diametro di 300 piedi romani (circa 87 m) è il più grande sepolcro 
circolare che si conosca.  

Il monumento si componeva di 

● un corpo cilindrico 
rivestito in blocchi di 
travertino, al centro del 
quale si apriva a sud una 
porta preceduta da una 
breve scalinata; 
● in prossimità 
dell’ingresso, forse su 
pilastri, erano collocate le 
tavole bronzee con incise 
le Res Gestae, ovvero 
l'autobiografia 
dell'imperatore, il cui testo è trascritto sul muro del vicino Museo dell' Ara Pacis.  

 
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● Nell’area antistante erano collocati due obelischi di granito, poi riutilizzati uno in 
piazza dell'Esquilino, alle spalle di S. Maria Maggiore (1587), l’altro nella fontana dei 
Dioscuri in piazza del Quirinale (1783) 
● Attraverso un lungo corridoio d'accesso, il d
​ romos​, si giungeva alla cella sepolcrale, 
di forma circolare, con tre nicchie rettangolari ove erano collocate le urne.   

La nicchia di sinistra, ospitava le ceneri di Ottavia, sorella dell’imperatore e di suo 


figlio Marcello, successore designato di Augusto morto nel 23 a.C.  

Augusto fu forse sepolto nell'ambiente ricavato all'interno del nucleo cilindrico 


centrale. All’interno del sepolcro vennero deposte le ceneri dei membri della 
famiglia imperiale. 

Castel sant’angelo o Mausoleo di Adriano 135 d.C. 

Mausoleo di Adriano, fatto 


da Decriano. È stato 
realizzato vicino al Tevere, 
di forma circolare è ricco di 
vegetazione. 
Successivamente diventa 
una fortezza e prende il 
nome di Castel Sant’angelo.  

Castel sant’angelo 
rappresenta una fortezza 
inespugnabile, conteneva 
l’archivio e il tesoro 
pontificio, ha anche il 
potere di proteggere i papi. 

Era collegato a Roma con un passetto, un ponte sopraelevato, (rione borgo) che serviva al 
passaggio del papa per essere protetto. 

Nel 1527 le truppe di Carlo V invadono Roma e costringono il Papa Clemente Vll a ritirarsi a 
Castel Sant’Angelo. 

 
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Questa zona si chiama Rione Borgo, e adesso è divisa in repubblica italiana e città del 
vaticano. 

● grande basamento quadrato 


● rivestito in marmo  
● coronato di statue 
● tumulo di terra alberato.  
● Sulla sommità presenta poi una grande ara sulla quale poggiava una quadriga di 
bronzo guidata dal sole, Elio, il cui nome era uno dei nomi di Adriano 

Nel 590, mentre si teneva da Gregorio Magno una processione votiva per invocare la 
cessazione della peste, vuole la leggenda che, passando la processione sul ponte Elio, un 
Angelo si posasse sulla sommità del monumento, in atto di riporre nel fodero la spada, a 
significare che l'ira di Dio si era placata, e da questo avvenimento, ha origine la 
denominazione di Castel S. Angelo, data poi al fortilizio nel sec. XI o nel XII 

Septizonium 203 d.C. 

Struttura architettonica voluta da Settimio Severo, all’inizio del 3 secolo, che però è fine a sé 
stesso, è un edificio scenografico. 

Questo doveva qualificare un’area del palatino dove c’era la residenza imperiale. 

Costituito da  

● 3 registri di ordini sovrapposti 


● esedre  
● colonne che evocano più una scena 
teatrale che un edificio con 
funzionalità religiosa. 

Viene demolito da Domenico Fontana nel 


1589, per recuperare i materiali, infatti oggi non è rimasto nulla. 

“Quanto grande fu Roma, lo insegnano le sue rovine stesse” 

 
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Villa 
La società romana è costituita da un’elite, parte integrante del senato, in età repubblicana, 
dove ci sono personaggi con enormi disponibilità economiche. L’elite senatoriale aveva 
delle dimore suburbane, chiamate ​ville​, che si trovavano fuori città. 

La finalità è quella di essere un luogo di piacere, luogo di ristoro che accoglieva anche gli 
amici e i parenti. Un altro scopo è però quello di poter essere anche un centro direzionale 
di grandi proprietà terriere. 

Inoltre queste erano caratterizzate da una separazione ben precisa. 

Villa Adriana 117 d.C. 

Realizzato a Tivoli su strutture preesistenti di età repubblicana. 

Villa di committenza imperiale (Adriano) che è stata realizzata seguendo tre fasi, è 
particolare dal punto di vista morfologico e si trova a circa 30km da Roma, in una zona ricca 
di acqua. Estensione di circa 120 ettari, può essere considerata una vera e propria città. 

L’acqua rappresenta un elemento estremamente territoriale e di qualificazione degli 


ambienti (non si parla solo di rifornimento ma anche della manifestazione del potere del 
committente). 

La villa evoca gli stili dei Paesi da lui visitati, infatti è pieno di statue, terme, giardini, vasche 
ecc. 

Il complesso si articola in quattro gruppi di edifici, ciascuno avente un proprio 


orientamento e una diversa quota. 

Teatro marittimo 

Isola artificiale circondata da un canale d'acqua dove Adriano si isolava dal mondo o 
riceveva le persone. 

 
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Piazza d’oro 

Piazza con 

● giardino centrale  
● pozzo longitudinale affiancato da una serie simmetrica di aiuole e vasche 
● circondata da un portico a pilastri con semicolonne addossate in laterizio. 
● lo spazio coperto era suddiviso in due navate da colonne in cipollino e granito verde 
alternati 
● pilastri con semicolonne, ancora in laterizio, sono ripetuti sul muro di fondo del 
portico, arricchito da archetti su lesene. 
● Padiglione centrale con cupola (andamento concavo convesso) 

Vestibolo 

Ambiente di passaggio  

● a pianta ottagonale  
● nicchie rettangolari e semicircolari 
● leggera costolonatura. 

Dai mattoni si può capire il luogo di produzione per la presenza del sigillo. Grazie alla 
misura si può poi risalire al periodo di realizzazione. 

Pecile 

Quadriportico che delimita un giardino con grande piscina centrale.  

Il tutto era poi circondato da alti muri dotati di grandi finestre per mostrare il panorama 

Dal Pecile si poteva accedere, tramite scale, alla Sala dei Filosofi e al Teatro Marittimo da un 
lato, e all’Edificio con Tre Esedre, al Ninfeo- Stadio e all’Edificio con Peschiera dall’altro. 

 
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Canopo e Serapeum 

La presenza 
di uno 
stibadium​, o 
letto 
tricliniare​, 
all’interno 
dell’ampio 
padiglione a 
esedra del 
Canopo 
prova che il 
complesso 
sia da 
interpretare 
come un 
grande 
spazio per banchetto all’aperto. Arricchito da giochi d’acqua: le cascatelle, i canali, e il 
mosaico di pasta vitrea sulla grande volta a ombrello dell’esedra conferiscono al padiglione 
quasi l’aspetto di una fontana monumentale.  

Lo stibadium, costituito da un basamento in muratura di forma semicircolare e dalla 


superficie inclinata, era coperto in antico da tappeti e cuscini: gli ospiti vi si sdraiavano in 
occasione del convito, rinfrescati dallo scorrere dell’acqua in rivoli, cascatelle e fontane, che 
circondava i commensali garantendo frescura e una piacevole atmosfera, completata dalla 
vista sul lungo specchio d’acqua. Quest’ultimo, inquadrato da un pergolato e da siepi di 
fiori, era completato da numerose sculture, in parte emergenti dall’acqua: su un dado in 
muratura nella zona meridionale era posizionato il gruppo di Scilla, mentre sul lato opposto 
era verosimilmente collocato il coccodrillo-fontana di marmo cipollino. 

Serapeo è
​ il nome che viene dato ad ogni tempio dedicata alla divinità Serapide, venerata 
nell'Egitto ellenistico 

 
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Domus Aurea 
Fu realizzata da Nerone a seguito di un incendio e significa "Casa Dorata". Per la nuova 
dimora Nerone si avvalse degli architetti Celere e Severo, che la edificarono in soli quattro 
anni, e del celebre pittore Fabullo.Era circa 80 ettari con giardini e padiglioni. 

La domus aurea è importante perché era situata ai piedi del palatino, è in proiezione del 
foro ed aveva lo scopo di piacere, solo che dopo la morte dell’imperatore nel 68 viene 
smantellata dai flavi e viene realizzato il colosseo. Nerone è l’ultimo della dinastia, i suoi 
successori la smantellano per cancellare il suo ricordo. 

Nerone la realizza in modo sfarzoso, c’era infatti anche un lago, a differenza di Augusto. 

Il Colosseo è nel centro della domus 


aurea, così come le terme di traiano. 

Molto ambienti della domus aurea 


erano interrati, infatti furono scoperti 
nel rinascimento.  

Era famosa per l’uso di materiali 


pregiati, soprattutto nei rivestimenti, 
oro, affreschi, mosaici. Quando 
vengono osservate le decorazioni si 
rimane stupidi. Per questo vengono 
riprese in nuovi edifici, chiamata 
decorazione grottesca. 

La definizione di “grottesche” non si riferisce ai temi decorativi che questi dipinti 


rappresentavano ma al modo in cui gli artisti tra la fine Quattrocento e i primi anni del 
Cinquecento le avevano riscoperte, “immergendosi” nelle “grotte oscure” all’interno della 
Domus Aurea di Nerone, all’epoca completamente sotterrata. La figura del principe qui 
veniva esaltata anche a livello urbano. La domus doveva apparire come la coedizione del 
foro. 

 
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Terme 
Le terme erano impianti pubblici con lo scopo di garantire alla popolazione un luogo di 
incontro e la cura del proprio corpo.  

● Necessità di tanta acqua 


● sistema di canalizzazione 
● acqua non del fiume, per questo c’erano gli acquedotti 
● sistemi per il calore 
● organizzazione interna per il benessere. 

Viene realizzato un complesso termale vicino Roma termini grazie a Diocleziano nel 3 
secolo d.C. 

Erano formate da 

● Calidarium 
● Tepidarium 
● Frigidarium 
● Palestra 

L’acqua calda veniva riscaldata grazie alla combustione 

Gli impianti termali subiscono un declino nella metà del VI secolo d.C. nella guerra greco 
gotica, dopo la caduta dell’impero romano d’occidente. Dopo questa guerra quindi gli 
acquedotti non vengono più gestiti. 

 
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Terme di Diocleziano 298/306 d.C. 

Le Terme di Diocleziano furono costruite in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C. e si 
estendevano su una superficie di 13 ettari, nella zona compresa tra i colli Viminale e 
Quirinale. 

Potevano contenere più di 3000 persone contemporaneamente, ma parte del complesso 


viene destinato al culto cristiano ,nel 1561 quando Papa Pio lV affidò il progetto a 
Michelangelo. 

La chiesa è dedicata alla madonna degli angeli e dei martiri cristiani. 

Gli impianti termali ,così come i teatri e gli anfiteatri, hanno Lo scopo di garantire un 
servizio alla comunità, intrattenimento. Solo che non era possibile a tutti (gli schiavi non 
potevano andare), per questo essere cittadino romano rappresentava un privilegio. 
(soprattutto prima di Caracalla, 3 secolo) 

 
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Basilica di Massenzio 312 d.C. 

Viene iniziata da Massenzio, è collocata vicino il foro e viene conclusa da Costantino.  

E’ l’ultima del foro, sono rimasti pochi resti e risale al 312/313 d.C. 

● 3 navate 
● volte a crociera in quella centrale  
● Colonne a sostegno delle volte 
● ambienti laterali legati con volti a botte cassettonate (con lacunari) 
● Interno materiali pregiati.  

Basilica civile (destinata alla res pubblica) absidata con statua dell’imperatore che viene 
sostituita con quella di Costantino. Molto grande e con lo sguardo verso l’alto (rapporto con 
il divino) 

Due ingressi, uno laterale e uno in asse con l’abside 

Fine III secolo e gli inizi del lV, l’architettura e la scultura romana inizia ad essere 
caratterizzata da un effetto chiaroscurale, gioco di luce e ombre, effetto plastico delle 
superfici. (colonna di traiano e marco Aurelio), cosa non presente nell’architettura 
paleocristiana. 

 
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STORIA DELL’ARCHITETTURA 

Architettura Paleocristiana 
Dal 30/10/2020  
 

Nel II secolo iniziano a diffondersi le d


​ omus ecclesiae​.  

Queste hanno un Impianto simile alla domus romana ed erano destinate ai sacramenti, alla 
predicazione, alle riunioni con canto delle lodi, alla comunione.  

Vasche battesimali​ → 3 gradini di ingresso, la vasca, 3 gradini di uscita. Tutto questo per far 
riferimento ai tre giorni per risorgere. 

Si diffondono però anche le ​catacombe  

Sono l​ uoghi di sepoltura sotterranei ​anche affrescate e che prendevano il nome del martire. 
(I cristiani venivano seppelliti vicino a lui.) 

L’ultima Persecuzione fu quella di Diocleziano che vuole eliminare il cristianesimo. Ma con 


Costantino cambia tutto. 

Nel periodo cristiano si ha una simbologia che riprende il vangelo, il vecchio e il nuovo 
testamento. 

Nel medioevo si pregava con le mani congiunte mentre qui le mani venivano aperte verso il 
cielo. 

Abside e altare richiamano l’ultima cena, con scene di trionfo della chiesa. Mentre 
nell’architettura romana l’abside significava l’adorazione dell’imperatore, in quella cristiana 
era anch’essa il fulcro. 

Nel corso dei secoli dopo la persecuzione nel 313 Costantino dà la possibilità di professare 
la libera religione.  

 
 
 
Costantino elimina la divisione dell’impero in quattro e cerca di unificarlo, così ottiene il 
potere politico assoluto, ma anche quello sociale. Per questo motivo vuole che i cristiani 
vengano riconosciuti. 

Nel 325 ci fu un concilio con lo scopo di ottenere unità anche nella fede cristiana, questo 
segnò l’inizio dell’architettura paleocristiana. 

Basilica cimiteriale 
Aspetto fondamentale è la venerazione dei santi e dei martiri, perché sono esempi da 
seguire 

Più che culto dei morti si parla di cura dei morti.  

Si sviluppano edifici con  

● una pianta a una navata centrale e due laterali che si uniscono formandone una 
continua (​basiliche circiformi)  
● sono adiacenti a dei mausolei 
● terminano in modo semicircolare (​a deambulatorio​) = di forma rettangolare con 
semicerchio in uno dei lati corti.  
● copertura con tetto a capriate.  

Venivano utilizzate dai cristiani per le sepolture, per i banchetti funebri (refrigerium), per le 
commemorazioni. 

Basilica dei santi Marcellino e 


Pietro, vicino al mausoleo di 
sant’Elena 
(mamma di Costantino) 

 

 
 

Mausoleo di sant’Elena ​326​-3


​ 30​ d.C. 

Il Mausoleo di Sant’elena, detto anticamente 


Torre Pignattara, sorge al III km della via 
Casilina ed è realizzato per volere 
dell’Imperatore Costantino al fine di accogliere 
le sue spoglie e quelle, appunto, della madre 
Flavia Giulia Elena (248-329). 

Edificio  

● pianta circolare con un diametro di 


oltre 20 metri  
● ambienti dalla geometria alternata 
● coperta a cupola  
● con dentro il sarcofago 

Tempio di minerva medica inizio lV secolo 

Costruito su terreni appartenuti nel 


secolo precedente all’imperatore 
Gallieno. 

● Pianta centrala  
● copertura a cupola.  

Nell’Ambiente che introduce allo spazio 


centrale, così come quello di sant’Elena, 
non è presente il ​nartece​ = 

(Parte della basilica paleocristiana 


riservata ai catecumeni e ai penitenti, 
costituita da un vestibolo per lo più 
addossato all'esterno della facciata o, 
meno spesso, ricavato all'interno.) 

 

 
 

Mausoleo di santa costanza circa 340 

Qui invece il Nartece c’è e rappresenta un ambiente di raccordo tra la basilica e il 
mausoleo. 

Fuori c’è sant’Agnese che è una martire a lei vicina. 

● Ambiente circolare con 12 colonne (apostoli) e coperto da cupola 


● Ambulacro → spazio che permette al visitatore di percorrere l’interno senza entrare 
nel luogo del sarcofago.  
● Ci sono i mosaici nell’intradosso 
● apparato decorativo particolarmente ricco e pregiato.  
● Colonne in ordine composito, accoppiate che sorreggono un frammento di 
trabeazione.  
● Fregio ha una particolare forma. 
● Architrave tripartito con bombatura del fregio 
● Superfici sono preziose, ricche di mosaici e marmi. I mosaici evidenziano figure 
religiose e floreali ed erano caratterizzati da tessere d’oro 
● I materiali usati sono il laterizio e i mattoni di rivestimento 
● 12 grandi finestre che 
illuminano il centro 

La l​ uce​ assume un valore simbolico 


legato alla fede.C’è una scelta ben 
studiata tra l’ombra dell’ambulacro 
e luce al centro, che assume valore 
simbolico. 

(Vestibolo viene trasformato in un 


elemento di raccordo della basilica) 
rivisitazione dell’architettura 
romana 

 

 
 

Basiliche 
Basilica san Giovanni in Laterano lV secolo 

È stata realizzata grazie all’aiuto di Costantino. 

Costantino scioglie il corpo degli equites singulares, che avevano appoggiato Massenzio e 
dona a Papa Melchiade i terreni per costruirvi una domus ecclesia. Viene infatti costruita in 
un’ala di un palazzo imperiale, il Laterano, e viene donata da Costantino alla Chiesa come 
sede vescovile 

La Basilica venne consacrata nel 324 (o 318) da Papa Silvestro I, e dedicata al SS.mo 
Salvatore. 

Nel IX sec., Sergio III la dedicò anche a San Giovanni Battista, mentre nel XII sec. Lucio II 
aggiunse anche San Giovanni Evangelista. Dal IV secolo fino al termine del periodo 
avignonese (XIV sec.), in cui il papato si spostò ad Avignone, il Laterano, fu l’unica sede del 
papato. Il Patriarchio, o dimora lateranense (l’antica sede Papale), annesso alla Basilica fu la 
residenza dei Papi per tutto il medioevo. Il Laterano, quindi, fu da questo periodo fino al 
XIV sec. la sede e il simbolo del papato e quindi, il cuore della vita della Chiesa. Vi furono 
ospitati anche cinque concili ecumenici. 

A Roma Costantino aveva donato alla Chiesa un palazzo imperiale, il Laterano, affinché 
diventasse la sede del Vescovo di Roma; la prima cattedrale di Roma fu quindi la basilica 
fondata da Costantino (con dedica al Salvatore), costruita nei pressi del palazzo nel secondo 
decennio del IV sec., oggi San Giovanni in Laterano. 

Le basiliche vennero costruite per aver il maggior richiamo di fedeli. 

L’altare è collocato in prossimità dell’abside che è divisa dall’​obitorio​ e dalla ​cattedra 


vescovile​. 

 

 
 
La basilica presenta 

● cinque navate ma nel corso degli anni è stata aggiornata 


● navata centrale terminata da un’abside aggettante all’esterno 
● navate laterali (più piccole e divise da due file di 15 colonne enormi con trabeazione) 
● di fronte all’abside c’è l’altare  

Nella navata centrale e in quelle laterali si radunavano i fedeli, a quelle esterne invece 
avevano accesso i catacumeni. 

L'architettura delle basiliche è molto semplice:  

● copertura lignea 
● moltissime finestre che dovevano far entrare la luce, che a sua volta rifletteva sulle 
decorazioni. 
● La struttura è incentrata, in muratura, portante con una porta d’ingresso. 

Vicino la basilica c’è anche un battistero. 

Battistero di San Giovanni Laterano 

Questo ha forma ottagonale ed è carico di simbologie.  

Il centro c’è la vasca per il battesimo e poi un nartece. 

 

 
 

Basilica di San Pietro 320 ca. 

È un edificio religioso molto importante ancora oggi realizzato grazie a Costantino 

Si trova nello stato della città del vaticano e custodisce al suo interno un grande patrimonio 

Secondo la tradizione cristiana, Pietro è uno degli apostoli e colui che fonda la chiesa, 
inoltre ha anche le chiavi del paradiso. È il principe degli apostoli, quindi si ha a Roma sia 
Pietro che Paolo. (grande fortuna) 

Tra l’altro l’arco di Nerone e San Pietro si intersecano. 

Per realizzarla viene creata una base (fondazioni) 

Viene fondata sulla tomba di pietro, che è diventata luogo di pellegrinaggio (anche se 
ancora non è sicuro che sia stato sepolto la). 

Trofeo di Gaio​ → celebra la sepoltura 


dell’apostolo e I fedeli vanno sia a pregare che 
a visitare la basilica. 

Presenta  

● scalinata 
● quadriportico 
● pigna al centro  
● e poi la chiesa vera e propria. 
● 5 navate : Navata centrale è divisa dalle 
navate laterali da colonne. 
Diversamente da tutte le altre chiese 
costantiniane, questa termina in una 
struttura trasversa, più bassa della 
navata centrale e sporgente rispetto alle 
laterali.  

 

 
 
Navata centrale: architravi 

Navate laterali: archi 

● transetto ortogonale continuo 


● abside 
● Pianta a croce latina commissa  
● Martyrium (non una normale chiesa) 
● Esterno, c’è un portico e un atrio porticato con ingresso a tre porte 

Transetto e abside contenevano la memoria del Santo, l’altare per le funzioni e le offerte, i 
sedili per il clero, in un ambiente unico suddiviso. 

L’impianto di san pietro segue quello delle basiliche paleocristiane, infatti il fedele entra 
nell’edificio, poi ci sono le necropoli e infine il perimetro dell’altare. 

Rispetto alle basiliche romane, le murature non sono tanto spesse, ma sono sottili. 

In​ San Pietro di Tiberio Alfarano​ del XVI secolo, Due Martyrion imperiali ospitavano in 
origine le spoglie mortali dell’imperatore Onorio (384-423), delle mogli e di Galla Placidia, 
mentre l’altro presenta caratteristiche simili ma non è stato identificato; più avanti saranno 
consacrate come chiese. 

● Strutture lignee per la copertura (a capriata non a volte) ma anche per sostenere. 
Abbiamo numerose fonti iconografiche. 
● Colonne che sostengono un architrave 
● pavimento marmoreo 
● mosaici 

Importanti quindi venivano considerati la ​luce​ (che entrava dalle numerose finestre) e le 
decorazioni​. 

la luce come carattere liturgico 

Qui ha sempre esaltato la fede e non la figura dell’imperatore. 

 

 
 
Costantino vuole diffondere il cristianesimo e quindi unifica l’impero 

Nel 325 con il p


​ rimo concilio​, favorisce la pacificazione dell’impero. 

Abside e altare si trovano dove il baldacchino di san pietro, per la volontà di mantenere 
l’altare dove giaceva il corpo di pietro. 

Già nella metà del 400 si voleva ampliare la zona absidale così Demoliscono partendo 
dall’abside (ma non fu totale) 

La facciata era semplice (sobria e monumentale) e si parla di committenza imperiale.  

Si tratta di un’architettura funzionale. 

La navata centrale aveva un’altezza maggiore con capriate rispetto a quelle laterali. 
La struttura muraria era in opera laterizia e listata. 

C’erano Anche gli ospedali, i ricoveri e delle strutture ausiliarie per l'assistenza dei 
bisognosi. 

la basilica di San Pietro rimane in piedi integra fino al 1506 quando Giulio 2 della rovere, al 
secolo Giuliano della Rovere, decide di fondare il nuovo San Pietro, ma non solo, decide di 
creare il Belvedere, il palazzo dei tribunali nel rione ponte. 

Dal 1506 la basilica costantiniana viene gradualmente abbattuta perché si costruisce il 
nuovo San Pietro. Giulio secondo è un papa che restaura i domini temporali della chiesa, 
sottomette con le armi la città di Bologna, recupera La Romagna che era stata sottratta 
dalla repubblica di Venezia e conquista Parma e Piacenza. 

Quindi è un grandissimo committente perché commissionò a Michelangelo Buonarroti la 


realizzazione della Cappella Sistina, commissionò a Raffaello delle opere delle stanze 
vaticane che poi saranno continuate da leone 10, suo successore. 

È un papa mecenate ma anche un capo di Stato. Trasforma quella che era lo stato della 
chiesa in uno stato moderno, efficiente. 

Riforma le finanze lasciate esauste da Papa Alessandro sesto Borgia 

 

 
 
 

È un pontefice illuminato ma aveva un carattere molto difficile, tanto che a volte si urtava 
anche con lo stesso Michelangelo. 

Giulio 2 decide quindi di abbattere la chiesa perché non era in buone condizioni, ma 
soprattutto perché il suo scopo era quello di sottolineare il carattere universale della chiesa 
e la sua potenza. 

Tutto questo dopo vari problemi che il papato ha dovuto affrontare, ad esempio la cattività 
avignonese 1307/1377 quando il papato è sotto la protezione francese e non ha grande 
libertà. 

All'inizio del 400 ci sono una serie di scismi, quindi i territori che nominalmente 
appartenevano allo stato della chiesa come Bologna, Perugia fino ad arrivare alla Romagna. 
praticamente erano governati da signori feudali che governavano in maniera totalmente 
autonoma, indipendente. 

Giulio ll in realtà ricostruisce la chiesa e lo fa anche da un punto di vista simbolico, 


ricostruendo il nuovo San Pietro. Questo progetto però venne poi continuato da altri papi 
(Leone X, Bonifacio 7, Paolo 3 farnese). 

Raffaello sanzio fece un affresco (incendio di borgo) che riprende l’antico con diversi ordini 
e raffigura papa Leone 4 che benedice la città infuocata. 

Nella seconda metà del 400 i papi vogliono trasferirsi nel vaticano, per questo motivo 
vennero costruite delle mura difensive (fortificazioni) 

 
10 
 
 

Basilica di San Paolo fuori le mura (385) 

E’ un’altra chiesa vaticana in territorio italiano. Viene persino considerata una copia della 
Basilica di San Pietro. 

Sorgeva su un mausoleo probabilmente posto nel luogo dove fu sepolto il Santo, per 
questo motivo era orientata inversamente con l’entrata ad ovest. Costituiva un vasto 
ambiente per la venerazione della tomba che veniva usato anche come cimitero coperto. 

● 5 navate 
● preceduta da un atrio porticato 
● transetto continuo scarsamente sporgente che conteneva la memoria del Santo 
posta direttamente sotto l’altare. Era inoltre separato dalla navata centrale con un 
arco trionfale 
● terminava con un’abside 
● colonne navata centrale sostengono archi 

 
11 
 
 

Basilica di Santa Maria Maggiore (432-440) 

Si tratta di un organismo basilicale  

● 3 navate separate da file di colonne ioniche che sorreggono una trabeazione 


classica 
● sul fondo c’è un arco trionfale che inquadra l’abside 
● parete muraria sopra la trabeazione è divisa una serie di pilastri che riquadrano le 
finestre colorate con fregi in stucco 
● interno illuminato da una doppia fila di finestre 
● spazio unico coperto da un tetto di legno 

Successivamente fu rimodellato introducendo  

● doppio ordine trabeato di 8 colonne che forma un ​baldacchino 


● grandi finestre 
● tetto di legno piramidale o cupola in materiale leggero 
● questo nucleo centrale è circondato da un deambulatorio ottagonale coperto a 
botte 

 
12 
 
 

Basiliche paleocristiane d’Oriente 


Gerusalemme 

Basilica del sepolcro 325-336  

In palestina si diffonde la struttura centralizzata fusa con una navata basilicale 

In Terrasanta prevalsero i Martyria circolari liberi che riprendono un po’ la struttura del 
mausoleo romano. Tra questi la Rotonda dell’Anastasis (Resurrezione) di Gerusalemme 

Rotonda dell’Anastasis (Resurrezione) di Gerusalemme 

Questa racchiudeva il sepolcro di Cristo, al centro, sotto un baldacchino conico 

● 17 m di diametro 
● ambiente centrale circondato da 
un corridoio anulare separato da 
colonne con archi 
● ritmo sostegni → erano 20 ed 
erano interrotti da 4 coppie di 
pilastri sugli assi principali 
● sopra il corridoio c’era una 
galleria destinata ai fedeli 
● cupola di legno, probabilmente 
conica e forata da un oculo 

Simbolico riferimento alla croce 


nonostante l’andamento circolare 

 
13 
 
 

Betlemme 

Basilica della Natività 333 

Originariamente era composta da  

● atrio  
● corpo basilicale coperto a tetto 
● innestata in un ottagono che serviva soprattutto come martyrium elevato sul luogo 
dove Cristo era nato 

Martyrium e Basilica erano unite ma nettamente distinte nella pianta e nella funzione 

 
14 
 
 

Europa 
Treviri 

Basilica Palatina lV secolo 

Città in posizione strategica, la città romana di Augusta Treverorum venne fondata intorno 
al 15 a. C. 

Nel 293, Treviri divenne residenza del cesare Costanzo Cloro e in seguito di suo figlio 
Costantino il Grande, che vi risiedette dal 
306 fino alla sua vittoria a ponte Milvio, 
nel 312 

Caratterizzata da  

● un’aula unica 
● un’abside che però non era 
dedicata al culto.  
● L'interno misura 67 metri di 
lunghezza, 27,20 di larghezza ed 
è alto 33 metri di altezza. 

È infatti una basilica civile, ma che a 


differenza di quelle romane, era più 
simile alle basiliche paleocristiane. 

Molte volte il fatto che le chiese 


venivano chiamate come l’arcangelo san 
michele, fa capire che c’era qualche 
collegamento sacro (reliquie) 

 
15 
 
 

Milano 

286-402 Milano Capitale dell’Impero Romano d’Occidente  

Ambrogio Vescovo di Milano dal 373 al 397 

Roma riveste il ruolo di capitale, ma ci sono altre città che assumono comunque un ruolo 
importante. Ad esempio Milano, è un luogo ricco di acqua e di ricchezze naturali. 

Complesso episcopale di San Sepolcro 

Dopo il 313 d.C. il Complesso Episcopale diviene punto nevralgico della città con  

● chiesa di Santa Maria (basilica vetus)  


● basilica di Santa Tecla (basilica nova)  
● battisteri 
● serie di edifici pertinenziali destinati anche all’assistenza e alla carità. 

Basilica di Santa Tecla IV secolo 

Basilica a 5 navate. Una centrale e 4 


laterali 

● navata centrale termina in un 


coro 
● due vasti locali laterali con 
colonne 
● all’esterno sporgono l’abside e 
due piccoli ambienti di 
servizio 
● dietro l’abside sorge poi un 
battistero ottagonale 

Tra la basilica e il battistero c’erano delle tombe (proprio perché veniva considerata una 
posizione importante) 

 
16 
 
 

Battistero di San Giovanni alle Fonti 378-397 

● Pianta ottagonale 
● nicchie quadrangolari alternate a nicchie semicircolari 
realizzate in spessore di muro 

Questa scelta richiama quella dei mausolei.  

Richiamo al mausoleo imperiale di San Vittore al Corpo. 

Sant’Ambrogio 
È un personaggio di altissimo rilievo che concepisce il vangelo 
come stile di vita, quindi di conseguenza non era per niente 
d’accordo con l’arianesimo. L​ ’arianesimo deriva da ario (non credeva alla 
trinità). 

Dopo il 374, Ambrogio, vescovo di Milano, promuove una vasta committenza con l’intento 
di connotare in senso cattolico la città, monumentalizzando il centro urbano, presidiando il 
suburbio con luoghi di culto e organizzando aree funerarie intorno alla devozione dei 
martiri.  

Alle quattro estremità di una croce ideale che ha come centro il complesso episcopale, 
Ambrogio avrebbe favorito la costruzione di quattro basiliche che segnalano, ispirandosi a 
diversi modelli architettonici, le fonti diversificate della tradizione ambrosiana: 

● basilica apostolorum (San Nazaro) 

● basilica martyrum (sant’Ambrogio)  

● basilica virginum (San Simpliciano)  

● basilica Salvatoris et sanctorum veteris testamentis 

 
17 
 
 

Sant’Ambrogio  

Edificata tra il 379 e il 386 per volere del vescovo di Milano Ambrogio in una zona in cui 
erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane, per questo venne 
dedicata ai martiri ed era chiamata 
Basilica Martyrum.   

Nel secolo IX subì importanti 


trasformazioni ma prese l’aspetto di 
edificio romanico verso la fine del XII 
secolo, venne mantenuto l’impianto  

● a tre navate(senza transetto)  


● e tre absidi corrispondenti. 

San Simpliciano 

Risale agli ultimi decenni del 400 


quando inizia a formarsi la c​ roce latina 

● struttura a copertura lignea 


● muri sempre in mattoni 
(transetto) 
● arcate cieche 
● finestre  

 
18 
 
 
San Nazaro 

Pianta a croce latina ma 


simile alla croce greca. 

Qui è presente il triforium 


(apertura a tre archi) e una 
grande ricchezza decorativa. 

Basilica di San Lorenzo (410 ca) 

● Impianto centrico 
● portico su tre lati 
● nartece 
● tetraconco​ ​(pianta centrale di forma quadrata con 
quattro absidi) 

 
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Ravenna 
Ravenna, al confine tra parte orientale e parte occidentale dell’impero divenne capitale con 
Onorio nel 409 e vi rimase con Galla Placidia (425-450) e Valentiniano lll (450-455) 

Inizialmente non era una città importante, mentre dopo divenne il luogo dove vivevano gli 
imperatori perché l’impero era insicuro. 

Nel 410 ci fu il sacco di roma quindi Ravenna era facilmente difendibile. 

Si parla di tre periodi: 

● periodo imperiale​ → metà del V secolo 


● periodo ostrogoto​ → fine del V e inizi del Vl 
● periodo bizantino​ → metà del Vll 

Chiesa di San Giovanni Evangelista, da marzo del 426 

Risale agli inizi del V secolo. 

● 3 navate  
● navata centrale termina in modo circolare (interno) 
poligonale all’esterno 
● nartece inglobato nella chiesa 
● colonne sono elementi di spoglio  
● Pulvino​ → ​Elemento architettonico sovrapposto al 
capitello con funzione di raccordo tra la struttura 
portante lineare (colonna o pilastro) e la struttura portata 
(sia di tipo monolitico sia a piattabanda, ad arco o a 
volta); spesso costituisce anche una membratura a sé 
stante e formalmente ben definita. Si può presentare al 
disopra del capitello come un parallelepipedo a base 
quadrata (quando la base è rettangolare e sporge ai lati del capitello è detto p. a 
stampella), come tronco di piramide rovesciato, come grosso spessore di cornici ecc 

 
20 
 
 
Erano presenti tratti architettonici dell’oriente ma si mantiene un impianto basilicale.  

Tra l’altro l’impero romano d’occidente non stava vivendo un bel periodo.  

Chiesa di Santa Croce prima metà del V secolo  

Chiesa a croce latina . 


Anche In questo caso si 
parla di una croce latina 
molto simile a una croce 
greca. 

Mausoleo di Galla Placidia 

Presenta 

● pianta a Croce libera, con 


braccio anteriore allungato 
● finestre con archi 
● decorazioni interne a mosaici 
ad imitazione di un cielo 
stellato 
● realizzato in mattoni che 
dovevano essere intonacati 

 
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Battistero Neoniano o degli Ortodossi 

Siamo all’inizio del V secolo. E' chiamato anche "Neoniano" perché il Vescovo Neone, 
successore di Orso, ha voluto alcune modifiche riguardanti soprattutto l'interno. Ha fatto 
decorare a mosaico la cupola e gli intarsi policromi della parte inferiore. L'altro nome: 
Battistero degli Ortodossi, è usato per distinguerlo dal Battistero degli Ariani, voluto da 
Teodorico circa mezzo secolo più tardi. 

● pianta ottogonale 
● 4 absidi laterali  
● vasca al centro. 
● materiali erano pregiati 
● motivi decorativi importanti, luce e 
colore sono protagonisti, assume più 
importanza l’aspetto aulico. 
● illuminazione delle finestre 
● mosaici del soffitto, inizialmente il 
tetto era ligneo 

Tutto questo ci fa capire l’altissima qualità 


dell’architettura cristiana ravennata. 

Una caratteristica dell’architettura paleocristiana è la realizzazione di volte con​ tubi fittili​: 


montaggio agevole, produzione facilitata. I tubi fittili hanno lo scopo di alleggerire la 
struttura ma anche di fare da scheletro. Questo tipo di volta ha diversi impieghi, in base 
alle esigenze (diverse da quelle romane) 

In questo caso ha lo scopo di evocare il vangelo, le superfici interne sono lisce e non 
cassettonate. 

 
22 
 
 
L’impero romano d’occidente cadde nel 476 perché entra in crisi. 

Ci fu quindi man mano una sostituzione culturale, i popoli volevano entrare nell’impero ma 
non sottostavano a determinate regole legislative e militari. 

L’idea che i barbari distruggono tutto non è del tutto vera fino al Vl secolo. Questa crisi 
toccò però anche i paesi anglosassoni. 

I franchi così iniziano dei veri e propri atti di conquista. 

Teodorico doveva governare la penisola italiana, così iniziò a commissionare diverse opere: 

Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo, inizio 505 

La chiesa viene realizzata su ordine di Teodorico come edificio di culto annesso al vicino 
palazzo reale. 

Presenta una tipologia basilicale a 3 navate 

● croce latina 
● archi  
● navata molto alta 
● mosaici 
● pulvini 
● colonne e capitelli in marmo Proconnesio, importati da Costantinopoli. Capitello 
corinzio con due corone di foglie: quella inferiore a cinque foglie e quella superiore 
a quattro foglie d’acanto 

 
23 
 
 

Mausoleo di Teodorico 526 ca 

● dodecagonale nell’ordine 
inferiore e superiore 
● tamburo cilindrico che 
sostiene una calotta 
monolitica 
● camera sepolcrale 
cruciforme in basso 
● camera rotonda sotto la 
cupola 
● costruito in blocchi di pietra 
d’Aurisina squadrati, si 
chiama per questo heroon 
● cupola in monolite in pietra 
d’Aurisina. Questa è caratterizzata da 12 anse, con fori serviti al sollevamento e 
decorazione «a tenaglia», originale barbarica. 

Chiesa di San Vitale (521-548) 

● pianta centrica ottagonale preceduta da un 


cortile e da un nartece 
● trifori ripetuti ripetuti su due ordini 
● ambulacri 
● galleria per la corte 
● cupola a otto spicchi con doppia fila di tubi 
fittili disposti in cerchi concentrici 
● quadriportico 
● esedre 
● anche qui colonne e capitelli portate da 
costantinopoli.  

 
24 
 
 
● E’ presente anche il capitello «​ a imposta» ​originato a Costantinopoli in età 
Giustinianea; o
​ vvero quando capitello e pulvino sono ricavati da un pezzo unico di 
materiale, e decorati a trama d’intrecci fittamente traforata a trapano 
● motivo a​ tribelon​ è ​una sequenza di tre archi sostenuti da colonne o pilastri disposti 
consecutivamente che fungono da apertura. È un elemento ricorrente nell'architettura 
paleobizantina e lo troviamo impiegato per dividere il nartece dalla basilica. 
● volte in mattoni e murature in laterizio 

Una particolarità è che viene accentuato un senso di movimento, infatti vi sono nicchie 
prive di staticità 

Qui c’è un mosaico bellissimo che esalta 


l’imperatore non come tale ma come uomo 
scelto da Dio.  

Il fondo è oro e questo fa capire che si trattava 


di una committenza importante. 

In questo mosaico è evidente che non si segue 


più lo studio della prospettiva, non c’è più il 
naturalismo (cambiamento epocale) 

L’ordine architettonico gradualmente è 


sparito, non c’è più tutto il rapporto di prima 
tra gli elementi, la misura di questi ordini 
viene quasi dimenticata. 

SS. Sergio e Bacco, 527-536 

cupola a 16 spicchi veloidici e sferici, in 


origine la parte più alta era forse stata 
realizzata in legno 

 
25 
 
 

Chiesa di Sant’Apollinare in Classe, 532-536 

● 3 navate 
● senza transetto 
● colonne corinzie e pulvini in marmo di Costantinopoli 
● abside circolare (poligonale all’esterno 
● interno, fusione struttura locale con decorazione importata da costantinopoli 
● interamente in mattoni  
● 54 finestre in totale 
● capitelli compositi con «acanto mosso dal vento»  

 
26 
 

STORIA DELL’ARCHITETTURA 

Architettura Carolingia 
06/11/2020 
 

Teodorico imperatore della penisola italiana. 

Con la guerra greco-gotica, Giustiniano era riuscito a riportare il dominio dell’Impero 


romano d’Oriente, che dura nel corso del tempo 

Un popolo in mano ai barbari, i longobardi, dalla seconda metà del VI secolo si insediano in 
Italia e ne conquistano gran parte (in mano dei bizantini) Città di Ravenna, parte della 
Romagna, Roma, e le isole. 

I longobardi occupano numerose aree a esclusione dell’Esarcato, viene chiamato così 


perché Esarca diventa il rappresentante dell’Impero romano d’oriente. 

In realtà non è un popolo pacifico, non hanno possibilità di espansione, l’unica possibilità 
che avevano era quella di occupare la parte dei bizantini. Minacciano Roma stessa. 

L’Europa quindi dopo la caduta dell’Impero romano d’occidente ha un periodo di continua 


evoluzione che vede la formazione dei franchi 

I franchi erano confederati e quindi dovevano proteggere alcune aree di Roma, ma dopo la 
caduta dell’impero prendono potere e iniziano a conquistare parte della Gallia 

I franchi raggiungono dimensioni e forza, la presenza bizantina viene meno. 

A Roma c’è il papa e nel 754 nasce la chiesa. 

I franchi avevano accordi con la chiesa, così il papa interviene e i longobardi vengono 
conquistati. 

I franchi e il papato stipulano accordi di collaborazione. Unione sancita in maniera 


indelebile con l’incoronazione di Carlo magno nell’800 

 
 
 
Territori conquistati nelle mani del papa e non dell’imperatore 

Lo stato della chiesa che rimane in piedi fino al 1870, è un’entità politica e territoriale 
importanti. 

Affermazione dei carolingi. Carlo magno era già re dei franchi, ma Roma da un lato 
riconosce il potere imperiale di Carlo, dall’altro Carlo come re dei franchi ottiene una 
legittimazione che gli consente di partecipare attivamente all’organizzazione ecclesiastica. 

Concetto di stato come res publica va a sparire. 

Nell’800 l’incoronazione rappresenta uno spartiacque tra occidente e oriente (a occidente 


c’è Irene) 

Carlo magno ha a cuore l’unità della chiesa, perché ha la possibilità di rendere solido 
l’impero 

Regno di Carlo si era formato già prima grazie alla famiglia, ma nell’800 che dura fino al 
887, nasce il sacro romano impero. 

Da un punto di vista politico c’è la presenza dello stato della chiesa. 

Carlo magno avvia una serie di riforme, costruzione di abbazie e edifici religiosi, quindi un 
processo di cristianizzazione tra il Vl, Vll e l’ VIII secolo è un fenomeno prettamente 
religioso, si sviluppa nella penisola italiana. Questo è il m
​ onachesimo​, il più importante è 
l’ordine benedettino (abbazie) che si diffonde in Italia ed Europa. 

Abazia 
Ruolo decisivo dal punto di vista religioso, predicazione e preghiera. 

Interno c’è un meccanismo di comunità anche laiche.  

Abbazie, chiesa abbaziale, chiostro, celle dei monaci, repertorio, stalle, magazzini, deposito, 
strutture che servivano alle figure ecclesiastiche. Abbazia governata da un abate che aveva 
una casa madre. Centro politico dell’impero è Aquisgrana 

 

 
 

Abbazia di Fulda 791-802; consacrata 819 

Impianto basilicale, simile a quella di san Pietro, mentre le dimensioni del 


transetto come quelle di san paolo fuori le mura. 

Carlo magno favorisce la formazione di abbazie e monasteri, che 


presentano un impianto basilicale. 

Presenta 

● due absidi contrapposte 


● transetto occidentale, legato allo sviluppo del culto per la tomba di 
S.Bonifacio 

Chiesa di St Denis 475 

Impianto basilicale di derivazione romana, ricostruita nel 754, in pieno 


periodo franco. Questa è caratterizzata dalla realizzazione di qualcosa 
che in quella romana non c’era, ovvero un corpo aggettante, volumi che 
accentuano la facciata, chiamato w
​ estwerk 

● Croce latina 
● 3 navate, una centrale e due laterali 
● transetto 
● abside 

Westwerk ​→ ​edificio tra la navata e l’atrio. È un’innovazione carolingia. È 


costituito da diversi piani che qualifica l’ingresso della basilica. Zona 
riservata all’imperatore, potevano esserci dei sotterranei o anche una 
cappella C
​ arattere monumentale, si sviluppa nel gotico, ​la presenza di 
torri  

 

 
 

Abbazia di St Riquier consacrata nel 799 

● 3 navate 
● transetto 
● abside 
● westwerk simmetrico al transetto che comprende due torri con scale interne e 
un’altra torre di maggiori dimensioni 
● attraverso le torri si entra in un loggiato 

In pratica quindi si parla di facciata a tre torri 

Abbazia di Corvey  

In questo caso il westwerk viene aggiunto tra l’873 e 885.  

L’ambiente centrale destinato all’imperatore, presenta una 


doppia altezza e risulta inquadrato da un arco molto ampio 
che arriva fino a terra 

 

 
 

Pianta di San Gallo 830-840 

Primi decenni del nuovo secolo. 

Viene utilizzata la pergamena, che è un supporto di origine 


animale molto pregiato, 

Documento iconografico importante perché viene realizzato il 


corpo, il chiostro e altri edifici per le comunità monastiche. 

Porta Torhalle 774 

Dalle foto aeree si vedono gli edifici che non ci sono più 

L'edificio è in ottime condizioni conservative, era parte di una 


struttura più complessa ed era circondata da un atrio 

● pianta rettangolare, absidata nei lati corti 


● a tre fornici  
● semicolonne addossate alle pareti 
● due registri, inferiore alternanza con semi colonne.  
● Cornice, paraste doriche che sorreggono elementi 
triangolari 
● tre monofore 
● capitelli di ordine composito 
● decorazione simile all’opus reticulatum attraverso l’uso di tasselli di pietre di diversi 
colori 

Riferimento anche agli edifici a pianta centrica romani. Importante significato simbolico 
perché richiama con la sua struttura l’arco di trionfo, considerato universalmente il simbolo 
della romanità.  

 

 
 

Oratorio Germigny-des-Prés 806 

Costruito per Teodolfo presenta sia 


elementi bizantini (pianta a croce greca) 
che orientali (arcate a ferro di cavallo) 

Complesso palaziale di Aquisgrana 

È uno dei centri più importanti. 

Presenta  

● Palazzo delle udienze o di Carlo Magno 


● Cappella Palatina 

 

 
 
Cappella Palatina 792 

E’ la residenza preferita dell'imperatore, è stata iniziata nel 792 e poi consacrata nell’805 da 
Papa Leone lll 

Edificio  

● a pianta centrica che riprende la basilica di san vitale.  


● 16 lati che all’interno si riducono ad 8 
● 2 piani 
● parte occidentale → corpo a 3 torri (due con scala interna) 
● coro di dimensioni ridotte e a forma quadrata 
● coperture → a crociera nel deambulatorio inferiore alternate con volte triangolari; a 
botte rampante nel piano superiore con funzione di sostegno della cupola centrale 

L’ambiente è di altissimo prestigio e presenta qualche riferimento alle terme di Diocleziano 


negli archi. 

● Ambienti adibiti alle terme  


● edifici di servizio. 

 

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 

Architettura Ottoniana 
È un’arte per lo più religiosa e prodotta nelle grandi abbazie, improntata su quella 
carolingia. 

Ottone è il nome di tre re di Germania della dinastia sassone, Imperatori del Sacro Romano 
Impero dal 962 al 1024:Viene chiamata così per la dinastia degli ottoni (periodizzazione) 

Inizia ad esserci un periodo di stabilità con la dinastia ottoniana, ma non regna moltissimo. 
In questo periodo si diffonde la formula del westwerk, si mantiene l’impianto basilicale con 
delle varianti e si sviluppano delle cripte (sotterranei). 

Dall’architettura carolingia quella ottoniana derivò i suoi elementi più tipici:  

1. la preferenza per gli impianti basilicali;  


2. la formula del Westwerk; 

Rappresenta un’architettura di continuità tra quella romana e quella carolingia. 

Il westwerk si trasforma in ​westbau​, ovvero qualcosa di più semplice, con le torri. 

● Torre​, aspetto qualificante e simbolico (san pantaleone) 

Gernrode, San Ciriaco, Conventuale femminile (fondata 961) 

● Arco a tutto sesto 


● Alternanza colonne/pilastri,  
● matronei 
● potenti masse murarie 
● cripta divisa da pilastri 
● sviluppo di capitelli fogliati con teste umane  
● transetto continuo 
● assenza di torri 

Tutto questo per aumentare le prestazioni 

 

 
 
San Michele di Hildesheim 1010  

Ambiente 

● navata maggiore 
● due navate minori separate da quella centrale con arcate e sostegni alternati 
● doppio transetto 
● doppio coro 
● due absidi 
● volte a crociera 
● deambulatorio 
● coro (presbiterio) sopraelevato in cui c’erano coloro che aiutavano l’abate 
● cripta 
● ritmo pilastro-colonna 

  

 
10 
 

STORIA DELL’ARCHITETTURA 

Architettura Romanica 
13/11/2020 
 

Si sviluppa in alcune delle maggiori città italiana 

Durante il medioevo, la situazione politica, sociale e economica cambia. Dopo le evasioni, 


nell’VIII secolo la situazione si consolida 

Il sacro romano impero da una certa sicurezza, sia nelle città (espansione) che 
nell'economia. 

L’impero stesso è diviso in signorie feudali e territoriali, e città governati da vescovi-conti 


che assumono un ruolo politico. 

Strutturazione  

● potere feudale che sostituisce quello pubblico. 


● Struttura ecclesiastica, monastica. 
● Ceto prevalentemente che lavora la terra. 

Grazie al potere centrale nell’alto medioevo garantisce un periodo di stabilità nel Xl-Xll-Xlll 
secolo, prima della peste nera del 1348 che riguarda tutte le comunità europee, e che 
rappresenta un fenomeno che provoca un crollo demografico in tutta Europa. 

In quei secoli c’è quindi una grossa crescita economica soprattutto in Italia. 

Nel basso medioevo (Xll-Xlll-XlV sec) le città diventano notevolmente importanti. Quelle che 
avevano subito dei crolli, erano diventati centri attrattivi. 

All’interno della città le regole feudali non avevano efficacia, così si stabiliscono le gerarchie. 

La città inizia ad organizzarsi, soprattutto da un punto di vista politico. Rappresenta un 


luogo di incontro, attività economiche. Si forma la classe dirigente e politica. 

 
 
 
La città inizia a crescere, e nascono i comuni, ovvero città organizzate, dopo di che si 
sviluppa il contado, fuori dalle mura. Le città hanno un vero e proprio raggio d’azione, 
infatti hanno anche influenze nel mediterraneo, come Genova. 

Mantengono una propria autonomia amministrativa. 

Ci sono poi quindi il potere della chiesa (cattedrali) e quello politico. 

Si crea un edifico dove avvengono le riunioni, le elezioni, ovvero il palazzo pubblico 

Le città ottengono una propria identità e iniziano ad influenzare anche i territori circostanti. 

Le mura garantiscono la protezione, la cattedrale il centro religioso principale. Alcune città 


con il vescovo-conta hanno i due poteri che coincidono 

Le città si sviluppano grazie all’economia (scambi commerciali ma soprattutto i capitali) 

Si forma la classe dei mercanti banchieri che costituiscono il potere economico (no 
borghesia) 

Nel medioevo ricoprono un ruolo sociale importante ma anche politico. Nel rinascimento 
saranno anche committenti. 

Alcuni di loro possedevano i banchi (compagnie commerciali con lo scopo di commerciali i 


beni e di gestire i capitali). 

Banco (istituto che ha non solo capitali finanziari ma anche commercio di beni) 

Ordini religiosi, come domenicani, benedettini e francescani. Nascono quindi luoghi per le 
predicazioni, preghiere.  

Un esempio è ​Firenze​ (metà carolingia).  

 

 
 
Nel corso del medioevo nasce un nuovo circuito delle mura, che racchiude al suo interno 
sobborghi esistenti. così come le porte, costituiscono l’immagine della città 
(rappresentative) Quindi la disposizione delle mura non è casuale. 

Nel 1070 nasce la prima cerchia di mura, che proteggeva edifici religiosi 

Nel 1865 d.C. diventa capitale e le mura vengono sostituite da vere e proprie ​fortificazioni​. 

Strade sono fondamentali che formano il ​tessuto urbano ed extraurbano 

Nel 1333 nasce l’ultima cerchia che non verrà considerata fino al 1800 perché la peste del 
1848 nera blocca tutto 

Mura 

Costituiscono un limite tra ciò che è dentro e ciò che fuori, ma qui rappresentano un limite 
giurisdizionale 

Rappresentano la forza della città 

Hanno un carattere rappresentativo, mentre le porte, le decorazioni. 

Nuovi centri urbani di formazioni (insediamenti voluti da una città per il consolidamento 
del territorio) ne fanno parte le porte e le mura della città 

 

 
 

Architettura 

Architettura militare che ha uno scopo prettamente difensivo. Ha anche linguaggio 


architettonico che non va trascurato 

Ausilio di elementi architettonici che assumono anche valore decorativo, 

● pilastri cruciformi 
● arco a tutto sesto 
● volte a crociera 

Si parla di strutture non infiammabili, presentano la ripresa degli elementi distributivi della 
carolingia ma vi è una maturazione per la richiesta di monumentalità 

● Cleristorio → parete finestrata della navata centrale 


● Matroneo →  
● navate 
● Cripta → potevano essere conservate le reliquie in quanto ambiente sacro 
● Esonartece →vestibolo all’interno della facciata che sostituisce il quadriportico ma 
che caratterizza solo il ponte principale 
● Leone Stiloforo → costituito da un leone scolpito che sorregge una colonna, 
appartiene al protiro. Leoni hanno valore decorativo, di sostegno 
● Protiro → qualifica il portale della chiesa e presenta delle colonne. Struttura 
aggettante, autonoma rispetto all'edificio 
principale ma non indipendente e ha lo 
scopo di abbellire il portale (portone è 
infisso, portale è la struttura 
architettonica) 
● Strombatura → rientranza del portale. Si 
diffonde soprattutto nel gotico e possono 
essere fatti da materiali diversi 
● Contrafforte → È un elemento strutturale 
che nasce per assorbire le spinte 
orizzontali e oblique degli archi e di altre strutture 

 

 
 
Gli elementi cardine dell’architettura romanica sono quattro:  

● arco 
● volta 
● pilastro 
● campata, che si genera dalla 
combinazione dei primi tre. divisa in 
elementi di pietra, di muratura e 
copertura  

Tanto più un edificio è alto e tanto più ha 


bisogno di stabilità 

Pianta di sant’Ambrogio 

La Chiesa viene ricostruita e aggiornata del XV sec.  

● Mantiene l’impianto basilicale e 


rimane il quadriportico.  
● Ci sono poi due torri 
● materiale lapideo per strutture 
di piedritto mentre il mattone 
per il resto 
● Presenza di volte a crociera 
● costoloni, aspetto principale 
dell’architettura lombarda 
● All’interno i pilastri che 
sostengono le volte, livello 
superiore 

Influenze dell'architettura ottoniana sono importanti 

 

 
 

Pisa 

Repubblica marinara che ha avuto molta espansione, infatti, raggiunge anche la toscana 
meridionale 

Commerci che permettono a Pisa di giungere a tante località, attività mercantili e marinare 

Grazie alla battaglia contro i Saraceni, a Palermo, viene edificata la Cattedrale di Pisa 

Cattedrale di Pisa 1064 

Viene consacrata nel 1118  

● Pianta a croce latina 


● 5 navate divise da colonne 
● matroneo 
● soffitto a cassettoni  

Edificio religioso con una grande ricchezza architettonica 

Viene realizzata al margine di un centro abitato 

● Fronte principale elegante e raffinato,  


● Losanga ​→ elemento decorativo a forma romboidale. 
● Logge 
● primo registro con portale principale di dimensioni 
maggiori.  
● Semi colonne che sostengono archi.  

Schema compositivo 

● Abside con mosaici dall’oriente 


● presenza di monofore 
● losanghe che diventano anche elemento decorativo 
● cupola che riprende l’oriente con caratteri bizantini e 
islamici 

 

 
 
Torre di Pisa 1574-1575 

Torre campanaria realizzata da Bonanno Pisano, 

Viene realizzata in più parti, perché ci furono dei problemi nelle fondazioni che la fecero 
inclinare. 

Cantiere molto complesso perché c’era sia il problema della struttura che del rivestimento 
(marmo) 

Battistero 1152 

Realizzato da Diotisalvi per valorizzare il luogo della natività, infatti la sua forma riprende il 
luogo di morte di Gesù 

Le cuspidi gotiche del primo e del secondo piano risalgono alla fine del XIII secolo e si 
devono a Giovanni Pisano. 

edificio interessante soprattutto nella copertura. 

 

 
 

Venezia 

Repubblica che non fa parte del sacro romano impero ma crea legami con l’impero 
ottomano. 

Edificio più importante è San Marco 

San Marco 1063-1071 

Linguaggio architettonico legato all’Oriente 

Avviata da Domenico Contarini (1063-1071), e 


proseguita dai suoi successori Domenico Selvo e Vitale 
Falier. 

● pianta ricorda una croce greca 


● interno, materiale prezioso nelle decorazioni 
delle cupole e delle volte. C’è quindi un richiamo 
all’architettura bizantina 

Costantinopoli 

Apostoleion 

Impostazione di San Marco è simile a quella di Costantinopoli 

Interno tessuto prezioso, Venezia può permetterselo 

 

 
 

Firenze 

E’ una città non sul mare e conosce una notevole espansione 

San Miniato al Monte 

Edifico che inizia nel 1080   

● Ha una pianta rettangolare  


● abside 
● 3 navate 
● cripta 
● piano rialzato 
● Esterno marmo bianco e verde, molto 
elegante soprattutto in quella frontale 
● colonne 
● archi a tutto sesto 
● primo registro caratterizzato 
dall’alternanza di colonne ed archi 
● interno decorato con affreschi 
● Opus Sectile →
​ antica tecnica artistica 
che utilizza marmi (o, in alcuni casi, 
anche paste vitree) tagliati per 
realizzare pavimentazioni e 
decorazioni murarie a intarsio, 

La struttura a sinistra viene realizzata dopo 

 

 
 
Battistero di San Giovanni Battista 1059 

Edificio romanico di fronte a dove c’era prima la chiesa di santa reparata 

● Pianta ottagonale 
● Scarsella → abside che presenta una forma semicircolare 
● Lanterna → una costruzione, a pianta poligonale o circolare, che termina la cupola e 
facilita, con le sue aperture verticali, l’illuminazione degli interni. In alcuni casi 
concorre alla stabilità della copertura.  
● Interni ed esterni in marmo 
● Porte del Paradiso → dorate, sopra di esse vi sono rappresentazioni del battesimo di 
Gesù, Statue di san Giovanni 
● 3 registri con presenza degli ordini architettonici 
● lesene 
● architrave a fasce 
● finestra edicola che 
ritroviamo nella facciata di 
san miniato a monte 
● forte gioco del 
bicromatismo 
● semicolonne 
● timpano 
● Presenza di mosaici che 
impreziosiscono l’interno 
● marmo all’esterno 
● Cupola nascosta da una 
copertura a falde e a punta 
● Arco a sesto acuto, concentra le forze in un punto, spinta orizzontale è minore.  

Questa geometria porta allo sviluppo dell’architettura gotica 

 
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Francia 

Abbazia di Cluny 903 

E’ benedettina e risale al X secolo 

riprende il romanico fiorentino 

Ha attraversato 3 fasi di costruzione 

In seguito alla rivoluzione francese venne 


saccheggiata e distrutta, vengono utilizzati 
però i materiali.  

Quello che è rimasto oggi è solo il transetto 

● cappelle assiali 
● deambulatorio 

Montalcino 

Abbazia benedettina di Sant’Antimo  

● deambulatorio che però è separato 


dall’altare 
● cappelle radiali 
● colonne 
● pilastri 
● capitelli ricchi di decorazioni diverse tra 
loro 
● tetto a capanna 
● fronte principale, presenta un portale e 
una bifora  

 
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STORIA DELL’ARCHITETTURA 
Architettura Medievale a Firenze 
16/11/2020 
 

San Miniato al Monte 1018 

Fa parte del periodo romanico, fine Xl e inizio XII secolo 

In realtà però non è del tutto romanica, perché se si confronta con quella di sant’Ambrogio 
si possono notare le notevoli differenze 

Se si guardano le architetture di fine X secolo alcuni edifici vengono ricondotti al romanico 


ma il gotico inizia nel XII secolo (secolo in cui c’è anche il romanico) 

Il culto di San Miniato è molto diffuso in toscana 

Il monaco Drugo, si rifà ad un testo più antico, di cui non sono conosciute nè la data nè 
l’autore, quindi molto probabilmente egli l’ha modificato inserendo le sue conoscenze. 

Egli dice che Miniato raccolse una piccola comunità di anacoreti, nel 249 d.C. quando ci fu 
la persecuzione dei cristiani dell’imperatore Decio. 

Viene poi ucciso e vuole essere sepolto sul monte fiorentino 

Dopo la promulgazione dell’editto di Milano del 313, il culto cristiano viene accettato e 
quindi si potevano fare degli edifici adibiti al culto cattolico 

Così Debrando quando viene fondato il monastero maschile, ottiene il permesso da parte 
di Enrico ll, solo che questa iniziativa non va a buon fine come voleva lui. 

Per un bel periodo sono stati mantenuti gli edifici preesistenti, poi successivamente ha 
inizio la ricostruzione 

 
 
 
Cripta 

negli anni 40/50 fu costruita. 

● Era particolarmente decorata 


● i capitelli vengono associati alla basilica di santa reparata 
● colonne che sostengono volte e sottarchi 

Le Colonne dimostrano una post-produzione che permette di adattarle al contesto in cui 


vengono utilizzate 

Nella seconda fase viene costruita l’abside e poi il corpo longitudinale della chiesa 

Nel 1077 ci fu una causa tra i monaci di santa reparata e san miniato, per la decima (un 
decimo della terra coltivata): la metà di questa decima andava a uno e l’altra agli altri. In 
realtà però non accadde questo e quindi ci fu la discussione. 

Per la disposizione dei sostegni viene usata l’​alternanza sassone​: Due colonne di spoglio e 
un pilastro. 

● Profondità maggiore dell’ampiezza nelle navate 


● arcate a tutto sesto che legano la navata centrale a quelle laterali 
● Materiali diversi ma organismo uniforme 
● Copertura a capriate di legno 
● Bicromia dei marmi​, bianco marmo di 
carrara e marmo verde di prato. 
● Sui pilastri si innestano archi-diaframma, 
concatenati da un tavolato ligneo 

Bicromia sottolinea il dettaglio architettonico ma 


ha anche una funzione decorativa. 

Dalla Germania viene importato in Italia un modo 


di costruire che diventa poi un carattere distintivo. 

 

 
 
La facciata 

● 5 navate come quella di San Pietro 


● La parte inferiore è divisa in cinque arcate 

Questo sistema riprende le basiliche del IV secolo a cinque navate, in particolare san Pietro, 
anche nel mosaico del giudizio universale che viene ripreso nella rappresentazione di cristo 
in trono e san miniato con la corona (non è un re) 

I monaci di san miniato erano proprietari di un terreno a Empoli (sant’Andrea) 

Nel 1083 a Empoli iniziano i lavori, mentre la facciata arriva dopo. Dovrebbe essere 
terminata nel 1840 ca 

Battistero fiorentino inizio del XII secolo 

Quando venne costruito non aveva vicino la cattedrale di santa maria del fiore, ma una 
chiesa che era intitolata a san giovanni. Successivamente viene intitolata a santa Reparata, 
vengono portate le reliquie (in età paleocristiana) 

Ci sono molti problemi però perché i mosaici fanno 


pensare al VI secolo, in più larga parte considera san 
Lorenzo come prima cattedrale di Firenze. 

Gli ariani venivano considerati eretici perché non 


consideravano Dio unico e trino e questo aveva delle 
conseguenze, in quanto c’era sia una cattedrale cattolica 
che ariana nella stessa città. Sant’Ambrogio, infatti, dovette 
adattarsi alla presenza di un vescovo ariano. 

Con la costruzione del battistero ci furono discussioni sulla 


consacrazione.  

Nel 1059 ci fu questa consacrazione da Papa Niccolò ll, in 


realtà però questa data viene associata alla chiesa di santa 
Reparata.  

 

 
 
I lavori finiscono nel 1128 

● Impianto ottagonale, “inventato” da Sant’Ambrogio. (8 numero della salvezza.  


● nicchie schermate da coppie di colonne, quadrangolari e circolari 

Per quanto riguarda l’interno riprende il Pantheon 

● trifore che sorreggono architravi al piano terreno 


● galleria praticabile al piano superiore 
● matroneo 

Sul lato opposto c’è una terminazione sporgente che vien costruita nel 200, la ​scarsella​, 
ovvero l’abside. Rivestimento esterno è simile a quello di san miniato. 

● La parte alta è scandita da pannellature quadrangolari 


● alte arcate cieche con chiavi sotto le basi della cupola 
● richiamo all’antico con le finestre cuspidate 

Cupola decorata da mosaici di molti artisti fiorentini, in particolare Coppo di Marcovaldo 

Cattedrale di Santa Reparata 

Santa Reparata XI secolo, consacrata nel 1059 da Niccolò ll 

Cripta 

● Pilastri che dividono le navate (3), quella centrale 


maggiore rispetto alle laterali 
● Transetto introdotto in un secondo momento 
● Coro con tre absidi, quella al centro è più ampia e 
profonda 
● In totale cinque absidi con quelle del transetto  
● Coro e cappelle scaglionate.  

Modello architettonico presente anche in altri contesti diversi. Rimase in piedi fino al 1375. 
Pavimento della cripta è quello della basilica paleocristiana. 

 

 
 

Santi Apostoli fine XI secolo 

● Arcate a tutto sesto  


● no alternata sassone,  
● no rivestimento policromo bianco e verde, ma 
priorità di quello verde 
● tipologia classicheggiante dei capitelli 
compositi 

Molti dicono sia stata fondata in età carolingia, ma 


non è vero 

Secondo Giorgio Vasari quest’armonia viene molto 


apprezzata da Brunelleschi. 

Superficie mista anche all’esterno ma senza bicromia.  

Cattedrale di Firenze  

Fino al 1412 rimane santa Reparata 

Arnolfo di Cambio, uno dei più importanti artisti del tardo medioevo (200) 

Per quanto riguarda la facciata viene realizzata a ovest, quando solitamente si partiva da 
est 

Il cantiere ha inizio nel 1296 e si tratta di un cantiere laico. 

In alzato si vede la controfacciata (di Arnolfo) con la Giustapposizione del semipilastro. 

Circa la metà dei perimetrali delle pareti minori possono essere ricondotte a lui 

Il cantiere si interrompe perché muore intorno al 1302-1310 

Dopo di che ci fu un periodo di stasi 

 

 
 
Nel medioevo le reliquie avevano un potere molto forte perché potevano anche dare inizio 
a nuovi cantieri, in questo caso infatti vengono trovate le reliquie di san Zanobi, così la 
devozione dei fiorentini riconosce un risveglio importante. 

Nel 1331 il comune incita l’arte della lana a raccogliere le offerte per il cantiere, per 
l’avanzamento dei lavori, in quanto la somma era molto elevata 

Campanile di Giotto 

Nel 1334 il comune emana un’altra delibera, dicendo che il cantiere andava affidato a 
Giotto, in quanto artista stimato e completo. 

Purtroppo però venne chiamato a Milano nel 1335 e vi rimane fino al 1336, per poi morire 
l’anno successivo 

Realizza quindi solo i primi due piani, con dei pannelli. Formelle a rombo e ad esagono 

Dal 1337 inizia la fase di A


​ ndrea Pisano 

Andrea pisano era l'architetto di fiducia di un tiranno, Gualtiero di Brienne che provocò una 
sollevazione popolare del 1341. 

Nel 1341 massimo 1342 troviamo Andrea a Pisa. 

Egli realizzò il 3 e il 4 piano, con partizioni differenti da Giotto : pannellature a nicchie con 
sculture, e pannellature con formelle che si concludono con archi a tutto sesto 

Purtroppo però Pisano non era molto gradito e per questo venne cacciato nel 1342 

Arrivo di ​Francesco Talenti 

Ha lavorato per la prima volta nel cantiere di Santa Maria del fiore nel 1351. 

Suo fratello era Jacopo Talenti, capomastro di Santa Maria Novella.  

Il necrologio di Jacopo Talenti ci dice che Jacopo muore nel 1362 all'età di 60 anni quindi 
potrebbe essere nato nel 1302 circa. 

 

 
 
La prima attestazione di Francesco talenti che noi abbiamo riguarda una prestazione del 
1325 nel contesto del cantiere della cattedrale di Orvieto. 

Erano gli anni nei quali si stava lavorando alla facciata sotto la guida di Lorenzo Maitani.  

Si possono subito notare delle somiglianze importanti con la facciata della cattedrale di 
Siena, tant'è vero che Lorenzo proveniva proprio da Siena. 

I registri contabili dell’opera del Duomo di Orvieto ci dicono che nel 1725 il giovane 
Francesco talenti viene pagato 5 soldi al giorno, però non sappiamo per quanti giorni e non 
sappiamo per cosa, forse possiamo pensare che svolgesse un attività di scultore in 
coordinamento con il ruolo di capomastro svolto da Lorenzo Maitani. Infatti anche per il 
cantiere del Duomo di Firenze fu incaricato di realizzare un modello per i capitelli. 

Nel 1351 noi abbiamo questo primo documento in latino che dice che Francesco talenti è il 
capomastro dell'opera del Duomo. Ma non solo, ci dice anche che affianco a lui c'era un 
altro capomastro del quale purtroppo non conosciamo il nome. Questa cosa vuol dire che 
abbiamo un buco di 9 anni tra il 42, che è l'anno in cui Pisano se ne va da Firenze, e il 51 
che è l'anno in cui talenti è documentato per la prima volta nel cantiere della cattedrale. 

L'ultima attestazione di Andrea pisano risale alla fine del 1341 massimo 1342 e la prima di 
Talenti nel 1351. 

Questo fantomatico documento del 1351 parla della fornitura di marmi che Francesco 
talenti aveva ordinato per l'ultimo piano (che è il settimo), rimangono fuori quindi il quinto 
e il sesto piano sui quali documenti non ci danno informazioni,non ci dicono in maniera 
sicura quale sia la paternità. 

Antonio Pucci era un poeta fiorentino che si era assunto il difficile compito di redigere la 
poesia e la cronaca di Giovanni Villani, grande cronista fiorentino che era morto nel 1348 a 
causa della violentissima peste nera. 

Antonio Pucci scrive una versificazione della cronica nel 1373. 

 

 
 
La il Comune di Firenze andò letteralmente in bancarotta. Ovviamente questo finì per 
ripercuotersi in maniera importante anche sulla flusso dei finanziamenti al cantiere, però 
dal documento del 1347 siamo in grado di sapere che a quella data si stava lavorando 
all’armatura delle volte che scandivano, e scandiscono ancora oggi, all'interno del fusto 
della torre campanaria,quindi stava procedendo in altezza. 

Il documento famoso del 51 è il primo che parla di Talenti, dice che i marmi procurati 
devono essere messi in opera in corrispondenza di quattro finestre. 

Si hanno quattro finestre all'ultimo piano del campanile, una per lato, quindi allude alle 
trifore dell’ultimo piano della torre campanaria. 

Nel 1355 Francesco talenti viene incaricato di realizzare un modello di legno della 
cattedrale, dell'edificio, questi modelli erano molto. 

Erano modelli tridimensionali perfettamente dettagliati sia all'interno sia all'esterno, che 
davano alle maestranze una traccia molto precisa da seguire nella costruzione dell'edificio. 

Alcuni sono in Toscana, per esempio possiamo citare il modello michelangiolesco della 
facciata di San Lorenzo; altri sono in Lombardia, per esempio il bellissimo modellino del 
Duomo di Pavia che oggi è conservato al castello visconteo. 

Francesco talenti ha il compito di correggere il difetto delle cappelle dell’estremità orientale 


del capocroce 

In realtà però le spese affrontate da talenti supereranno il budget che l'opera dell'uomo gli 
mette a disposizione, infatti dovrà pagarla di tasca sua. 

 

 
 
Il modello costa troppo però piace all'opera del Duomo. L'opera del Duomo, così, decide di 
applicare le modifiche al modello antico 

● il sistema di volta 
● la prima colonna cioè il basamento del primo pilastro, il grande plinto molto 
massiccio che fa da costruzione al primo pilastro della nuova cattedrale di Firenze, è 
fondato dentro la vecchia cattedrale di Santa reparata. E questo accade per tutti i 
primi quattro pilastri 
● la colonna viene considerata più forte, più bella e più lodevole rispetto alle altre 
proposte 
● si tratta di pilastri a forma di croce, che hanno appunto quattro facce piatte, 
rettilinee 
● tra un braccio e l'altro di questa croce abbiamo delle seghe pentagonali che sono gli 
elementi che poi salgono a raccordarsi fino al ballatoio 
● ciascuno dei pilastri ha membrature secondarie che salgono a collegarsi fino alle 
imposte degli archi e dei costoloni 
● qui abbiamo un sistema uniforme dei sostegni, ovvero che a ciascuna della navata 
centrale ne corrisponde una in ciascuna delle navate laterali. 

Se invece avessimo avuto due campate in ciascuna delle navate laterali, come per esempio 
a Sant'Ambrogio di Milano, allora bisognava parlare di sistema a due e quindi di sistema 
alternato, che comporta anche una differenza : è un'alternanza fra i sostegni più grandi e 
più piccoli, e a Santa Maria del fiore questa alternanza non c’è. 

Talenti era stato incaricato anche di realizzare un modello per i capitelli, che sono molto 
simili a quelli di Orsanmichele. 

La conversione di orsanmichele da loggia del grano a chiesa era avvenuta nel 1337 per 
iniziativa dell arte della seta 

purtroppo non sappiamo chi fosse l'architetto. Rimangono scoperti gli anni del 1359 al 63 
tranne qualche citazione nell'opera di uno studioso tedesco dell'Ottocento che 
evidentemente era a conoscenza di questi documenti ma che oggi non si trovano più. 

 

 
 
Nel 1364 talenti viene cacciato dal cantiere, le motivazioni non sono chiare, è possibile che 
fosse dovuto al fatto che il capomastro che era stato affiancato, Giovanni di Lapo Ghini, 
aveva cercato di brigare in tutti i modi per primeggiare su Francesco Talenti, tanto è vero 
che cerca di mettere i bastoni fra le ruote a Talenti. 

Senza Talenti il cantiere va avanti 

Nel 65 erano in costruzione le due grandi volte, le prime due della navata centrale a partire 
dalla facciata. 

Poi però nel 1366, quindi due anni dopo, talenti viene riammesso nel cantiere e anche la 
sua riammissione per la verità è misteriosa perché non è motivata. 

Molto probabilmente arnolfo non aveva lasciato soltanto la controfacciata, ma anche un 
tratto dei perimetrali al grezzo. 

I documenti ci dicono che il rivestimento del muro della chiesa verso il campanile viene 
fatto nel 1359 da uno scultore lombardo che si chiamava Alberto Arnoldi. 

Nel 1366 l'opera del duomo commissiona ad un gruppo di orefici una perizia che deve 
stabilire il da farsi per quanto riguarda l'avanzamento del cantiere.   

Innanzitutto loro notano che la chiesa è troppo bassa, viene costruito quindi un attico che 
inizialmente non era previsto, però viene costruito proprio per fare in modo che l'altezza 
venisse aumentata. 

Inoltre dissero che il corpo longitudinale doveva essere suddiviso in quattro campate. 

Questo ha portato a pensare che arnolfo di campate ne avesse previsto soltanto tre, 
quindi da tre diventano quattro. 

Sono presenti delle lesioni molto sottili che sono il risultato del rivestimento delle pareti 
ereditate dal cantiere arnolfiano, in quanto Santa reparata era ancora in piedi ed era 
semplicemente stata inglobata nella nuova struttura. 

 
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Arnolfo aveva pensato ad una copertura per il duomo di Firenze e in questo senso sarebbe 
stato sicuramente d’accordo con le scelte fatte nei cantieri del cosiddetto periodo 
romanico, si ricorda San Miniato che in realtà cambia le cose : abbandona il progetto di 
copertura del tetto e decide di introdurre un sistema a volte. 

A destra C’è un solido contrafforte pensato proprio per contrastare le spinte provenienti 
dalla copertura voltata 

Per quanto riguarda il corpo longitudinale, risulta da questa perizia degli eretici con quattro 
campate disposte a sistema uniforme e una copertura a volta costolonata che si estende 
sia nella navata maggiore sia nelle navate laterali. 

Nel 1366 in seguito all’apparecchiatura delle volte fu constatato che c'erano delle fessure, si 
giunge alla conclusione che non ci sarebbe un difetto di fabbricazione ma semplicemente 
delle crepe dovute all’assestamento della struttura. 

Le arcate trasversali che separano le campate delle navate minori sono molto impegnative 
dal punto di vista strutturale, sopra ciascuno degli archi trasversi insiste un contrafforte 
triangolare 

Il contrafforte è un arco rampante che però è suddiviso in tre sotto archi. 

I pilastrini a spigolo vivo sono fatti di marmo, di conci molto ben lavorati, riesce quindi 
molto difficile immaginare che potessero essere pensati per essere nascosti nel sottotetto . 
In realtà erano pensati per essere a vista soltanto che poi nel 1366 subentrò la perizia degli 
orefici i quali stabilirono che la chiesa era troppo bassa di conseguenza venne costruito un 
attico che comportò l'occultamento dei contrafforti nei sottotetti delle navate laterali. 

Le Iesene che sono contrassegnate con il colore rosa si sviluppano esattamente in 
continuità visiva rispetto alle lesene dei perimetrali esterni, e sono molto probabilmente un 
retaggio della partitura arnolfiana che poi viene rivestito di marmi colorati nel 1359-1360. 

Questo a causa della dislocazione dei grandi contrafforti nel sottotetto, che sono a filo con 
l'arco trasversale 

 
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Quindi questa partitura doveva avere una funzione completamente estetica per 
dissimulare la discontinuità tra il nuovo sistema dei contrafforti e la partitura di arnolfo 

La perizia degli orefici del 1366 non si limita a dire che la chiesa è troppo bassa e troppo 
forte ma dice anche che per ciascuna delle campate dei perimetrali ci dovrà essere una 
sola finestra. 

Grazie al rivestimento di marmo si vede che all'interno dei pannelli c'è lo stesso motivo 
decorativo, c'è sempre questa rosa di marmo rosa con quattro petali. 

Affresco di Andrea Buonaiuto realizzato nella sala capitolare del convento domenicano di 
Santa Maria Novella, sala capitolare che era stata progettata dal fratello di Francesco 
talenti, Jacopo talenti, sala capitolare che a noi è per lo più nota con il nome di cappellone 
degli spagnoli. 

Andrea buonaiuto lavorò a questo ciclo di affreschi tra il 1366 e il 1368 anno nel quale è 
documentato a Orvieto. 

Nell'affresco di Andrea buonaiuto vediamo quattro campate, tuttavia non vediamo gli attici. 

Probabilmente questa raffigurazione arriva prima della costruzione degli attici e anche la 
tribuna che vediamo a sinistra. 

La quarta volta a crociera a partire dalla facciata viene realizzata nel 1378 

Gli ordini religiosi erano principalmente i francescani e domenicani , si sviluppano all'inizio 


del 200 e conoscono una grande fortuna perché erano dediti alla predicazione 

Papa Innocenzo lll è stato quello che ha avuto un ruolo fondamentale per quanto riguarda 
il ripristino della centralità dell’istituzione della chiesa romana 

Domenicani 

San Domenico di guzman è il fondatore dell'ordine e muore nel 1920 

A Bologna e a Milano ci sono già due conventi molto importanti. Un forte impulso alla 
diffusione dell’ordine è dato dal suo successore Giordano di Sassonia. 

 
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Chiesa di Santa Maria Novella  

Viene iniziata nel 1279 e gli architetti di questa chiesa erano tra Sisto e fra Ristoro 

Per quanto riguarda la fase iniziale di Santa Maria Novella prende avvio nel 1279 

● Grande transetto sporgente che si incrocia con la navata centrale davanti alla 
campata d'incrocio 
● grande coro maggiore più ampio e più profondo 
● ai lati vediamo i cori minori che sono a loro volta quadrangolari ma sono più piccoli 
e appunto meno profondo 
● pilastri compositi disposti a sistema uniforme 
● bicromia delle intelaiature delle arcate ancora una volta bianco di Carrara e verde di 
Prato , nei costoloni delle volte nell’avanzamento dei lavori del cantiere del corpo 
longitudinale 

Ha un ruolo molto importante Jacopo talenti fratello di Francesco. 

A Jacopo talenti si deve sicuramente l'avanzamento dei lavori nella navata e anche la 
costruzione della parte inferiore della decorazione marmorea della facciata 

Nel 1333 a Firenze ebbe luogo un Alluvione che distrusse tra gli altri edifici il ponte alla 
carraia sull'arno 

Per ricostruire questo ponte devastato da questa calamità naturale viene interpellato il 
capomastro di Santa Maria Novella,Giovanni la campi, al quale era affiancato un altro 
capomastro che era per l'appunto Jacopo talenti che è capomastro anche di Santa Maria 
Novella nel 1339 

Giovanni da Fanti muore e quindi Jacopo talenti rimane solo nella direzione di questo 
cantiere. 

C’è un sistema di sepolture, a lato del portale. Queste nicchie a gruppi di tre, sono 
frazionate dai portali minori che sono inquadrate all'interno di queste arcate. 

 
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Queste pannellature marmore quadrangolari ancora una volta bianca si pongono in 
continuità rispetto a San Miniato,il Battistero ma anche in sintonia con i lavori alla 
cattedrale e il campanile 

Jacopo talenti realizza il chiostro verde. il chiostro più piccolo di Santa Maria Novella 
adiacente al fianco sinistro della chiesa è scandito da questi pilastri di sezione ottagonale 
sui quali si impostano le volte. Costruisce anche le coperture voltate. 

Progetta anche la sala capitolare cioè il cappellone degli spagnoli e poi riceve la 
decorazione pittorica di Andrea bonaiuto 

I costoloni si assottigliano verso la chiave e questo permette di dare una maggiore 


leggerezza. 

Jacopo muore nel 1362 

È probabile però che a Jacopo talenti debba essere ricondotta la progettazione del palazzo 
degli acciaiuoli. 

 
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Santa Croce 

Qui abbiamo diversi problemi perché anche in questo caso esiste una delibera del Comune 
di Firenze che ci parla dell'intenzione di avviare la ricostruzione. 

E’ la seconda chiesa dei frati minori cioè Francescani, quindi viene da pensare che il 
comune abbia avuto un ruolo impegnativo per quanto riguarda la gestione di questo 
cantiere. 

Il progetto di Santa Croce è stato ricondotto ad arnolfo di cambio a partire dal 1996 

Guardando la planimetria vediamo un organismo architettonico che è profondamente 


diverso rispetto alla cattedrale di Firenze a Santa reparata Santa Maria 

Santa Croce ha avuto una vicenda molto sfortunata così come l'ha avuta anche il suo 
patrimonio artistico, terribili danni provocati dal violentissimo Alluvione del 1966 

Consacrazione di Santa Croce nel 1385 

Talenti mandava delle maestranze a Ferrara a prendere il marmo 

● impianto a tre navate coperte a tetto 


● lunga navata centrale alla quale si affiancano 7 campate 
● in ciascuna delle navate laterali le campate sono a loro volta coperte 
● questa copertura tetto e frazionata 
● archi trasversi in muratura che si impostano su capitelli pensili 
● transetto molto sporgente dall'ambiente. Da qui si affaccia il coro principale a forma 
pentagonale a sua volta affiancato da due serie di 5 cappelle. 
● struttura modulare  
● uso della terminazione piatta che abbiamo già incontrato a Santa Maria Novella e 
che effettivamente è una caratteristica ricorrente Nell'architettura degli ordini 
mendicanti francescani e domenicani 
● pilastri che sono diagonali quando invece a Santa Maria del fiore abbiamo dei 
pilastri a forma di croce con le riseghe di sezione pentagonale 

 
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● parete molto sottile e che quindi fin da subito non è stata pensata per supportare le 
spinte molto forti provenienti da una copertura voltata che non è mai stata costruita 
perché era prevista fin da subito la copertura 

Questi elementi verticali hanno una funzione prettamente decorativa e si impostano sui 
capitelli. Scavallano nel ballatoio e vanno a saldarsi con le mensole, sulle quali si impostano 
le catene delle capriate 

● campata d'incrocio individuata da queste quattro grandi arcate trasversal. 


● le arcate longitudinali sono molto più alte rispetto a quelle delle navate e 
immettono nei due bracci del transetto 
● partitura delle pareti delle navale : queste arcate a sesto acuto che immettono 
all'interno di ciascuna delle cappelle minori 
● cappella maggiore di pianta pentagonale coperta da una volta costolonata ombrello  
● sopra l'arco trionfale della cappella 
● ballatoio che risvolta quindi per tutta la lunghezza della navata centrale compresa la 
campata d'incrocio 

Questa volta anche nelle navate laterali non abbiamo delle campate coperte da volte in 
muratura e questi archi trasversi si innestano in queste mensole pensili molto allungate 
che si adeguano perfettamente al profilo della copertura sovrastante. 

Viene da pensare seriamente che le superfici di Santa Croce fossero destinate a ricevere un 
rivestimento marmoreo per due ragioni 

1) innanzitutto perché a parte l’intelaiatura delle monofore, gli altri dettagli 


architettonici, il paramento murario, la tessitura muraria non è di qualità 
particolarmente buona. Sono materiali piuttosto piccoli, non squadrati, dalle 
dimensioni piuttosto eterogenee, quindi a maggior ragione è legittimo pensare che 
ci fosse quantomeno una finitura di intonaco, forse meglio ancora un rivestimento 
di marmo. Tant'è vero che capitava che l'opera di Santa Maria del fiore procurasse 
marmi lavorati anche per il cantiere di Santa Croce. 

 
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La facciata di Santa Croce ha avuto un problema comune a molte facciate nelle chiese di 
Firenze, è rimasta al grezzo per secoli. anche qui ci fu un grande dibattito per quanto 
riguarda l'assetto definitivo  

Simone talenti, era figlio di Francesco talenti e 


documentato per la prima volta nel cantiere 
della cattedrale di Firenze nel 1357.  

In qualità di garzone del padre doveva 


collaborare nell'esecuzione del modello per i 
capitelli della cattedrale del Duomo di Firenze 
ma non era previsto un pagamento. 

In qualità di capomastro talenti Simone, oltre 


che per il suo apporto a Santa Maria del fiore, 
è ricordato per la splendida loggia dei lanzi che 
vediamo ancora oggi in piazza della Signoria. 

● arcate a tutto sesto e non a sesto acuto come Francesco talenti aveva fatto ancora 
nel Duomo di Firenze vedete 
● struttura modulare molto regolare, suddivisa in tre campate esattamente identiche 
ricoperte da volte a crociera costolonata.  

Loggia dei lanzi  

ospita le sculture in marmo 

E’ significativo il fatto che i pilastri della Loggia dei lanzi hanno esattamente la stessa forma 
dei pilastri del Duomo, quindi evidentemente la prassi costruttiva di suo padre aveva 
notevolmente influenzato anche la vita di Simone. organismo architettonico 

● capitelli delle mensole sulle quali si impostano le volte e anche quelli dei pilastri che 
affacciano verso l'esterno presentano somiglianze portanti con i capitelli in Santa 
Maria del fiore di orsanmichele 
● ripensamento della tipologia del pannello composito  

 
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Orsanmichele 

Nasce nel 1290 come loggia del grano e nel 1337 sotto la guida dei tessitori di seta viene 
convertita a chiesa. 

Non sappiamo con certezza purtroppo chi fosse l’architetto ma qualcuno dice che fosse 
Andrea pisano , qualcuno che dice che fosse talento. 

La presenza di Simone talenti nel cantiere di or San Michele attestata a partire dal 1367 

In particolare fu incaricato di realizzare arcate a tutto sestO, che erano quelle che 
individuavano il portico della Loggia del grano, evidentemente si tratta della fase conclusiva 
di questo lavoro di conversione a chiesa . 

Culto dei Cioni nel 1381 che permise la circolazione di francesi  

Modo di trattare il marmo quasi fosse un pizzo traforato, un merletto,  

Proprio nella produzione scultorea francese,per esempio nella Certosa 

Esattamente dello stesso parco, però questa intelaiatura,questo incrocio di archi a tutto 
sesto va a formare l’incurvatura maggiore di 
queste aperture di Simone talenti. 

Riprende la partitura delle trifore dell'ultimo piano 


del campanile del Duomo e ancora una volta era 
opera di suo padre di Francesco talenti ,quindi 
una volta di più vediamo come l’operato del padre 
avesse influito notevolmente sull’operato del figlio 
che però presentavano una notevole originalità. 

Nel museo di orsanmichele si conservano dei 


frammenti di pavimentazione a motivi ottici che ci 
fanno capire perfettamente che brunelleschi con i 
suoi studi sulla prospettiva crea un legame di 
continuità tra tradizione e innovazione. 

 
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