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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Fondazioni
Sono strutture direttamente poste a contatto col terreno che garantiscono la stabilità di un
edificio.
Possono essere:
Lo studio delle fondazioni è molto importante per capire l’assetto distributivo degli edifici
soprattutto quando gli elevati non sono più esistenti. L’Archeologia dell’Architettura si
occupa proprio di questo settore.
Sostruzioni
E’ l’insieme degli elementi che hanno la funzione di sostenere la struttura soprastante,attraverso
la realizzazione di una base di appoggio oppure di un elemento verticale.
Criptoportico
E’ un corridoio o una via di passaggio coperta.
Strutture di piedritto
● opus incertum →
le pietre hanno forma irregolare e il loro accostamento sembra
casuale.
● opus reticolatum → si ottiene facendo colare il cemento tra muri formati da
blocchetti piramidali, che compongono all’esterno un reticolo regolare.
● opus testaceum → prevede l’utilizzo dei soli mattoni, di varie misure.
Bugnato
E’ il rivestimento dei muri e può essere di vari tipi in base alla texture che crea: rustico, a
cuscino, liscio o a punta di diamante.
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Strutture discontinue
Colonne
Sono composte da base, fusto, capitello e hanno sezione circolare. ( a volte solo da fusto e
capitello)
Pilastri
● pilastri a fascio → hanno una sezione più complessa e funzioni statiche differenti
Piloni
Paraste
Lesene
Elemento architettonico con funzione decorativa che può essere dotata di base, fusto e capitello.
E’ uguale a una parasta ma non ha funzione portante.
Solai
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Palco morto
Collegamenti verticali
Scale
Rampe
La rampa è la serie di gradini compresa tra due pianerottoli, la cui superficie inferiore è detta
sottorampa o intradosso;
quando la rampa appoggia solo agli estremi viene detta rampa a volo
Collegamenti Orizzontali
Androne
Cortile
Area scoperta destinata a dare aria e luce agli ambienti interni, al passaggio delle persone o ad
altre funzioni.
Galleria
Giardino
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Coperture
Lo scopo essenziale delle coperture è proteggere gli edifici sottostanti dalla pioggia,
opporre resistenza alle sollecitazioni date da n
eve e v
ento e diminuire la dispersione
termica dell'edificio
Tetti a falde
Quando la superficie di copertura di un edificio, viene determinata da una o più facce piane
inclinate, dette f alde o pioventi.
Tetti piani
I tetti piani sono caratterizzati da una pendenza minima, sufficiente per assicurare lo
scorrimento dell'acqua fino agli scarichi.
Capriate
Struttura portante di coperture di edifici, di forma triangolare, in legno, ferro o cemento armato.
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Arco
L'arco, considerato dal punto di vista costruttivo, è una struttura curva con la quale si supera
uno spazio.
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● arco rampante → E' una struttura architettonica che serve non solo a
sostenere ma a scaricare a terra il peso delle mura principali di un edificio
Piattabanda
Copertura a volta
Volta a botte
Volte a crociera
Volta a vela
Queste, dunque, invece che creare una crociera, aprono con le
unghie delle lunette (cioè delle superfici semicircolari).
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Cupole
Cupola intradossata
Tiburio
Una struttura muraria a pareti rette, coperta da tetto, che può rivestire un’altra struttura di
copertura interna, solitamente di tipo spingente (cupola, volta).
Pennacchi
E’ una superficie murale a forma di triangolo ricurvo, con il vertice in basso, posizionata tra il
tamburo e i piedritti dell’edificio.
Tamburo
Aperture
Monofora
Bifora
Finestra il cui vano risulta diviso, sulla fronte esterna, in due luci uguali, mediante una colonnina
Trifora
Finestra il cui vano risulta diviso, sulla fronte esterna, in due luci uguali, mediante una colonnina
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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Architettura Minoica e Micenea
05/10/2020
Siccome erano su un’isola e si sentivano al sicuro le loro città non erano fortificate.
Qui il palazzo non è chiuso e inaccessibile, ma come per la città, tutto è comunicante. Infatti
l’abitazione reale non ha un muro che la separa dal resto e pure la città non ha
fortificazioni.
Nel 1750, in seguito a un terremoto, vengono distrutti i palazzi di Cnosso, ricostruiti però
subito dopo di dimensioni maggiori.
Palazzo di Cnosso
● uso abbondante della colonna cretese → bassa e con capitello simile a quello dorico
● cortile porticato
Caratteristiche generali
● Edifici con piante molto complesse (da qui la leggenda del Minotauro e il labirinto).
● Edifici con colori molto accesi come il rosso
A differenza dei Minoici fortificavano le loro città, per questo preferivano luoghi facilmente
edificabili.
I palazzi erano circondati da alte muraglie costruite con blocchi ciclopici, attraverso porte
monumentali.
Megaron
E’ la parte più intima e solenne del palazzo reale. (Sala del trono, sala banchetti, luogo di
ritrovo della famiglia)
La conquista di Troia del 1200 a.C. segna l’apice della potenza micenea, ma anche la loro
decadenza. Infatti nel 1150 vennero invasi dai Dori.
Con l’affermarsi dei Dori iniziò l’istituzione della civiltà Greca all’interno delle polis.
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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Architettura Greca
09/10/2020
Polis
Lo sviluppo delle polis aristocratiche parte prima nelle colonie greche dell'Asia minore, per
poi diffondersi nella penisola greca. Qui divenne centro politico, economico e militare della
società aristocratica, di conseguenza quindi portava fine alla monarchia micenea.
Poichè gli architetti volevano qualificare la casa del dio prendevano come punto di
riferimento il megaron miceneo, in quanto era l’edificio più complesso fino ad allora.
● Naos ( cella dove viene custodita la statua della divinità) con portico perimetrale.
● Portico del tempio periptero (tempio avente una fila di colonne intorno alla cella)
● Protezione delle mura in mattoni crudi dagli agenti atmosferici
● Prestigio alla casa della divinità
● spazio rettangolare tagliato da una fila di sostegni disposti lungo l’asse longitudinale
per risolvere i problemi strutturali
● non esistono le capriate
● altare spostato su un lato perché non c’era spazio
In un secondo momento
● circondato da una fila di colonne che crea un passaggio tra ambiente esterno ed
interno
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Terzo stadio
● cella interna è più lunga che larga, quindi ancora non vengono raggiunte le giuste
dimensioni. (Lunghezza doppia della larghezza)
● eliminata la fila di sostegni interni, sostituita da sostegni addossati alle pareti,
risolvendo così il problema del fluire longitudinale dello spazio interno
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Oikos
Portico a pensilina
● Pianta a forcina
● pareti in muratura
● peristasi lignea
● serie assiale di
sostegni
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Tipologie di Templi
Pianta rettangolare
In antis
Quando presenta sul davanti un prolungamento dei muri laterali longitudinali della cella
Doppiamente in antis
Prostilo
Anfiprostilo
Periptero
Diptero
Pseudoperiptero
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Pianta circolare
Temenos
Il significato originario del termine subì variazioni sia nelle diverse regioni della Grecia, sia
nelle successive età, sino a giungere all'inesatto significato tuttora corrente di santuario
● tempio
● altare
● una determinata area di terreno occupata o da spazi verdi e giardini, o da
monumenti varî e edifici connessi col culto della divinità venerata
● Racchiude l’area in cui pregano e si muovono i fedeli e viene realizzata seguendo i
perimetri accidentati del terreno.
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Le parti principali sono suddivise a loro volta in tre membri; ogni membro è diviso in
modanature
Listello
Astragalo
Toro
Scozia
Echino
Cavetto
Gola dritta
Gola rovescia
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Ordine dorico
L’ordine dorico è legato particolarmente alle aree del Peloponneso e alle colonie greche in
Italia a partire dal VII secolo a.C. Riprende la struttura del sistema trilitico (architrave + due
colonne). È il più antico degli ordini architettonici greci e il suo nome deriva dai Dori.
Colonna
Trabeazione
● Architrave → liscio.
● Fregio → è caratterizzato da m
etope e triglifi. Le metope sono tavolette quadrate
lisce o ornate da bassorilievi, mentre i triglifi sono tavolette rettangolari con
scanalature verticali che sono disposte a ritmo alternato. Queste vengono usate non
solo per qualificare l’opera ma per coprire gli spazi vuoti e per proteggere le testate
delle travi di copertura dalle intemperie.
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● Cornice → sporge e presenta nella parte inferiore mutili e gocce, mentre nella parte
superiore un timpano triangolare ornato da bassorilievi.
Il problema si pone nello spigolo in quanto non si possono rispettare 2 regole fondamentali
contemporaneamente:
I greci non impiegando come legante la calce, tagliavano i blocchi di pietra su piani di posa
e li trasportavano con le macchine (non strisciando). Per collegare le pietre tra di loro si
facevano colature di metallo fuso nelle incisioni
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Ordine ionico
È il secondo dei tre ordini architettonici classici e si diffonde intorno al Vi secolo a.C. Nasce
dall’incontro di due culture (persia e grecia) dell’Asia minore e presenta tonalità più accese.
Esso è più raffinato ed elegante di quello Dorico.
Colonna
● è snella
● non appoggia direttamente sullo stilobate ma
presenta una base attica
● Fusto → presenta scanalature separate da sottili
strisce piane ed è rastremato
● Capitello → presenta delle volute. Inoltre è
caratterizzato da un abaco schiacciato e decorato da
un echino a pianta circolare intagliato a ovuli e volute
con occhio. Una caratteristica delle volute è che
venivano realizzate a tre facce,quindi una era
posizionata all’angolo, in modo da poter essere viste
da tutte le parti.
Trabeazione
Tempio ionico
Uno dei più importanti è quello di Efeso dedicato ad Artemide, per le dimensioni, la
ricchezza e le decorazioni alla base del fusto (tamburo) che servivano proprio per
qualificare maggiormente le colonne. È inoltre considerato una delle sette meraviglie del
mondo antico.
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Ordine Corinzio
Colonna
Trabeazione
Tempio corinzio
Un tempio importante è quello a
Bassae dedicato ad Apollo.
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La colonna toscana si ottiene tramite l’aggiunta di una base ad una colonna dorica.
Non presenta particolari decorazioni ed è molto semplice ed elegante.
Ordine composito
Fu inventato dai romani dopo il 15 d.C., infatti Vitruvio non lo menziona tra i
suoi.
Nell’impero romano molti edifici possono presentare degli ordini sovrapposti, ovvero
più ordini che coesistono (dorico, ionico e corinzio), come nel caso del colosseo.
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Acropoli di Atene
La vecchia Acropoli venne distrutta dai persiani nel 480 a.C. La ricostruzione iniziò nel 447
a.C. sotto il governo di Temistocle, per poi essere ultimata sotto il governo di Pericle, che
per celebrare la vittoria sui persiani decise di costruire il Partenone, i Propilei, l'Eretteo e il
tempio di Atena Nike. Fu restaurata, infatti è uno dei cantieri più importanti.
L’acropoli era l’area dedicata ai culti ed era l’elemento rappresentativo della Polis ed era
posizionata su un’altura rocciosa. L’acropoli era una parte delle polis (città) greche, che
erano delle città-stato, circondate da mura e caratterizzate da un’agorà, ovvero la piazza, il
centro di incontro. Atene era una delle polis più potenti della Grecia, e in particolare
insieme a Sparta, le più forti dell’Egeo.
L’acropoli segue l’andamento del terreno stesso e si componeva di vari edifici sacri:
● Eretteo
● Tempio di Nike
● Propilei
I blocchi di marmo, precedentemente tagliati nella cava e modellati sul posto, venivano
agganciati tra loro tramite delle graffe; mentre i rocchi delle colonne venivano fissati
tramite dei perni inseriti al centro della colonna.
L’assenza del cemento rendeva la struttura più “mobile” conferendogli una buona tenuta
sismica.
Sulla parte bassa dell’Acropoli era presente un “odeon”. Si trattava di un teatro, in origine
coperto, per eseguire spettacoli musicali che poteva contenere 500 persone.
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Partenone
Architetti: Ictino e Callicrate sotto la supervisione di Fidia che si è dedicato alle decorazioni.
Il Partenone custodiva all’interno del naos una statua alta più di 10 metri della Dea Atena.
La statua era realizzata in oro e avorio (crisoelefantina) ed era rivolta verso est.
La struttura era in marmo Pentelico e ancora oggi viene utilizzato lo stesso marmo, preso
dalla stessa cava, per restaurarlo. Quando si accedeva all’Acropoli si vedeva il fronte
occidentale del Partenone (lato ovest), ma il fronte principale era quello orientale (lato est).
Davanti al pronao c’era un altare dove venivano fatti i sacrifici animali.
È tutto in ordine dorico fatta eccezione per le 4 colonne dell’opistodomo che sono ioniche.
Sul frontone est c’era raffigurata la nascita di Atena dalla testa di Zeus.
Sul frontone ovest c’era raffigurata la contesa dell’Attica tra Atena e Poseidone.
Su tutti i fronti, ossia sulle trabeazioni, erano rappresentate scene di battaglie. Questo
aveva lo scopo di sottolineare la vittoria dei greci sui persiani.
Nel fregio interno, ossia quello del porticato del pronao creato dalle due file di colonne,
sono raffigurate le festività. Ora troviamo 2 curiosità:
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Le decorazioni erano fatte con colori molto sgargianti e avevano lo scopo di comunicare
qualcosa a chi guardava.
● Nel V secolo d.C. fu convertito in chiesa cristiana e venne portata via la statua di
Athena.
● Nel 1453, dopo che cadde l’impero romano d’oriente, e Atene andò sotto gli
Ottomani, il Partenone fu trasformato in moschea.
● Alla fine 1700 vennero portate via molte sculture dagli inglesi.
● Nel 1832 il popolo greco ottiene l’indipendenza e intraprese un percorso di restauro
per riportarla a com’era al suo massimo splendore (V secolo), così vennero eliminati
tutti quei cambiamenti che erano stati effettuati durante i secoli dai romani e dai
turchi.
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Propilei
Architetto: Mensile.
I Propilei sono l’ingresso dell’Acropoli e vi si accede tramite la salita della via sacra. Si
compongono di 3 corpi di fabbrica:
● Corpo centrale: era in ordine dorico, fatta eccezione per le 6 colonne interne che
erano di stile ionico; e veniva attraversato dai fedeli per accedere all’Acropoli.
● Ala nord: più grande di quella sud e veniva usata come area espositiva.
● Ala sud: serviva per dare simmetria ai propilei.
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Eretteo
Architetto: Filocle.
Aveva una pianta molto complessa poiché sorgeva in un punto che era sede di precedenti
culti ateniesi.
Una particolarità dell’Eretteo è che aveva due naos, uno per Atena e l’altro per Poseidone.
All’interno dell’Eretteo si trova il sacro ulivo con il quale Atena aveva sconfitto Poseidone
per la contesa dell’Attica.
Sul lato sud troviamo la loggia delle Cariatidi che al posto delle colonne presenta 6 donne.
Questo, secondo il libro di Vitruvio, ha un significato politico: le donne che sopportarono i
persiani durante le guerre con i greci devono essere punite sopportando il peso
dell’edificio. Lo scultore di queste cariatidi non si conosce di preciso, ma si tende ad
attribuire queste opere ad Alcamene.
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Architetto: Callicrate.
La costruzione venne iniziata nel 425 a.C. e finita nel 424 a.C.
È posizionata in un luogo molto scenografico di fianco alla via sacra e davanti ai Propilei.
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Restauro dell’Acropoli
Nonostante le varie sciagure mantiene le sue prerogative. Con l’avvento del Cristianesimo
(V-Vl secolo d.C.).
Molti templi greci e pagani vengono convertiti in chiese o demoliti, come il Pantheon.
Il Partenone nel Medioevo viene convertito in chiesa cristiana: ciò avviene ribaltando
l’impostazione degli interni.
L’asse che è a est, ovvero quello della cella, dell’altare e del naos, cambia:
Nel 1687 i conflitti tra la repubblica di Venezia e i turchi hanno portato ad un
bombardamento del Partenone (causa è Morosini, che è veneziano). Tutto questo ha
causato la distruzione della parte centrale e delle decorazioni.
Così viene costruita una piccola moschea per la popolazione che risiedeva nell’acropoli,
mentre i propilei diventano il Palazzo Acciaiuoli (sede ancora esistente ad Atene)
Alla fine del ‘700 poi Lord Elgin ottiene la possibilità di studiare il Partenone, così porta a
Londra una cariatide, diverse statue, smonta delle metope e porta dietro dei marmi.
Per questo motivo ancora oggi ci sono dei conflitti tra Inghilterra e Grecia.
Infine iniziano a fine ‘800 i restauri per ritornare all’acropoli del V secolo da parte del popoo
greco una volta diventato indipendente.
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Lavori di conservazione
Vengono fatti anche dei lavori per la conservazione. Gli interventi eseguiti sotto la
supervisione di ESMA si rendono necessari per far fronte ai seguenti problemi di
conservazione:
Con essi si è provveduto alla conservazione dei monumenti attraverso l’eliminazione degli
errori condotti con i restauri precedenti, soprattutto attraverso la giusta ricollocazione dei
frammenti nelle loro posizioni originarie e l’esecuzione di restauri strutturali veri e propri
condotti con l’ausilio di armature in titanio e malte a base di cemento bianco.
Il titanio garantisce grande resistenza alla corrosione e mostra alta compatibilità con il
marmo pentelico dei monumenti.
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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Architettura Ellenistica
12/09/2020
L’ellenismo Inizia con la morte di Alessandro magno (323 a.C.) e termina con la caduta del
regno di Egitto (31 a.C.).
Nel 431 ci fu la guerra del Peloponneso che indebolì molto le poleis greche. Così Filippo II di
Macedonia e suo figlio Alessandro magno in seguito, piegarono il mondo greco;
quest’ultimo fece espandere l’impero macedone fino ai confini dell’Asia, così si verificò una
fusione tra lo stile greco, adottato per le costruzioni, e lo stile orientale, adottato molto per
le decorazioni.
Il Philippeion di Olimpia
Era in materiale vulcanico “poros” e poi stuccata per renderla più bella. Oggi si trovano
pochi resti poiché le macerie vennero riutilizzate per la costruzione di altri monumenti,
come era consuetudine dei greci.
Il santuario di Atena
È una delle più rinomate stazioni oracolari del mondo ellenistico, e dopo la conquista di
Didyma, una città dell’attuale Turchia, da parte di Alessandro Magno nel 334 a.C. il tempio
venne restaurato.
● pronao
● tra il pronao e la scalinata interna che porta al piano inferiore c’è un vestibolo.
● Scendendo la scalinata interna si giunge al livello inferiore dove si trova un cortile
all’interno del quale c’era un piccolo altare dove vi era la statua di Apollo.
Le decorazioni erano molto articolate e di tipo orientale; infatti sui lati della strada che
portavano al tempio erano presenti dei leoni accovacciati, che erano tipici dell’Egitto.
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I teatri venivano realizzati per le rappresentazioni teatrali e non solo. Al contrario del
mondo romano il teatro per il mondo greco era molto importante.
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Bouleuterion
Era l’edificio in cui venivano tenute le sedute politiche come le assemblee, spesso collegate
col culto di Zeus, di Hestìa e di altre divinità e quindi allo stesso tempo sede di un altare.
Per questo quindi avevano la necessità di poter ospitare molte persone.
I bouleutèria, specie a Mileto e Priene, non erano soltanto edifici utilitari ma anche
rappresentativi. Infatti della pianta di Mileto, ad un certo punto, viene studiata la
razionalizzazione dello spazio urbano tramite la suddivisione ortogonale e questo modo di
gestire lo spazio urbano creò degli isolati. Questo diede spunto all’articolazione di alcune
città del futuro.
Altare di Pergamo
Fu fatto edificare da Eumene II re di Pergamo nel II secolo a.C. Non si sa di preciso chi
eseguì l’opera, ma si pensa che ci fosse un unico maestro a guidare la costruzione
dell’intera opera, ossia Firomaco, uno dei sette più grandi scultori greci.
Il monumento aveva forma quasi quadrata. Questa impostazione architettonica, che nella
monumentalità e nell’articolazione ricorda il Mausoleo di Alicarnasso, ha una chiara origine
orientale.
La parte edificata sulla piattaforma è circondata da un duplice porticato: uno esterno, che
la cinge interamente, e l’altro interno, attorno all’ara sacrificale, formato da colonne ioniche
binate (a coppie), collegate tra loro da un piccolo setto murario.
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La decorazione sul basamento è lunga 120 metri e narra la Gigantomachia. Era scolpita in
altorilievo quasi a grandezza reale, quindi quando si salivano le scale ci si addentrava
all’interno.
Sul fregio interno all’altare narrava le storie di Telefo ossia il fondatore della città.
Tecniche e materiali
Il cocciopesto
Si diffonde intorno al III secolo a.C. E’ composto da frammenti di laterizi frantumati e malta
fine. Veniva utilizzato come rivestimento impermeabile.
La pozzolana
È una pietra di origine vulcanica che veniva aggiunta alla malta per alleggerirla e ne
permetteva la presa in condizioni ambientali difficili.
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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Architettura Romana
Fino al 30/10/2020
Roma
Nel periodo in cui i regni ellenistici si sviluppano, sul lato occidentale del mediterraneo
troviamo il dominio di Roma e Cartagine.
L’impero romano si sviluppa molto e rimane attivo per molti secoli, dopo di che si divide in
due: d’occidente, che cadde nel 476 d.C con la morte dell’ultimo imperatore Romolo
Augusto, e d’oriente, che cadde 1453 d.C. con l’assedio di Costantinopoli.
Roma nasce il 21 aprile 753 a.C. con Romolo fondatore e fino al 509 a.C., quando nacque la
repubblica, fu una monarchia e ebbe 7 Re.
Nasce in un punto di cerniera tra gli etruschi e gli altri popoli che occupavano la penisola.
Presero questa zona poiché era affiancata dal Tevere e dalle colline, quindi era facilmente
fortificabile.
Era dotata di mura esterne (serviane) che vennero ricostruite dopo l’invasione dei Galli del
390 a.C. All’esterno delle mura vi erano delle buche per rallentare il nemico.
Le mura Aureliane vennero fatte attorno a Roma, dall’imperatore Adriano nel II secolo d.C.,
poco più larghe di quelle serviane, nel III secolo d.C poiché non si sentiva più al sicuro e
aveva paura degli attacchi.
Tempio di Giove
È un tempio di tipo “etrusco” ed è uno degli edifici di culto più importanti, poiché era la
meta del trionfo. E’ composto da
● altare prima del pronaos
Quindi noi nel periodo monarchico abbiamo una città con delle mura (serviane), il tempio
di Giove e la città in una posizione strategica.
Nei primi anni della repubblica Roma divenne la potenza più feroce dell’Italia, ma nel 390
a.C. Roma rischiò di scomparire dalla storia poiché ci fu un’invasione da parte dei Galli, che
però vennero poi cacciati via, anche se non si sa ancora come.
Fino al III secolo a.C. i romani si espansero fino al sud Italia scontrandosi poi con i
Cartaginesi, che sconfissero con le tre guerre puniche dal 264 a.C. al 146 a.C.
Nello stesso anno Roma attaccò anche Corinto e così si impossessò delle enormi ricchezze
dell’ormai debole impero di Alessandro Magno.
Nel 60 a.C. Giulio Cesare formò il primo triumvirato e iniziò ad espandere i territori romani.
Infatti tra il 58 e il 50 a.C. si spinse fino alla Gran Bretagna. Ma nel mentre il triumvirato si
sciolse, e Pompeo, ex membro del triumvirato, prese il comando del senato; così Cesare nel
45 a.C., grazie al suo fedele esercito, sconfisse Pompeo ed ottenne il titolo di imperator e si
fece eleggere dittatore a vita ma nel 44 a.C. morì.
Nel 43 a.C. Cesare Ottaviano forma il secondo triumvirato che conferiva ai tre il controllo
totale di una parte dell’impero. Nel 31 a.C. Ottaviano accusò un membro del triumvirato di
voler creare un impero indipendente da Roma, così lo attaccò e lo sconfisse.
Nel 26 a.C. Ottaviano riceve l’appellativo di “augusto” e diventa il primo imperatore di Roma
e con lui inizia la “pax romana” che durò per più di 2 secoli. Durante questi anni vennero
edificati anche i F
ori imperiali.
Tutte le città di tipo romano hanno un’impostazione della pianta ortogonali e un sistema di
difesa come le mura.
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Il Foro Romano
E’ compreso tra il Colosseo, il Campidoglio, il palatino e altare della patria.
A differenza dell’acropoli, il foro presenta sia edifici religiosi che edifici civili, ossia le
basiliche.
Foro → piazza rettangolare circondata da portici con tempio su uno dei lati corti e basilica
giudiziaria sull’altro lato; altri edifici disposti in modo vario. A Roma invece ogni foro non è
un elemento isolato ma va interpretato con quello che lo precede ed è parte di un sistema
architettonico complesso.
Venne edificato nel periodo repubblicano (509 a.C.-27 a.C.) e i monumenti più importanti al
suo interno erano:
Venne edificati per celebrare la fine delle lotte tra i patrizi e i plebei.
E’ composta da
● tre navate → la navata centrale presenta delle colonne con capitello corinzio,
mentre le due laterali presentano un capitello dorico;
● fregio continuo → erano raffigurate scene di mitologia romana. Al giorno d’oggi non
troviamo più resti ma possiamo sapere molto grazie alle testimonianze scritte e ai
dipinti.
Venne fatta costruire da Giulio cesare e poi ultimata dal figlio Ottaviano Augusto.
Presentava colonne di tipo ioniche e una scalinata che portava al pronaos, per poi entrare
nel tempio dove vi era il naos con la statua di Saturno
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La facciata era rivestita nella parte inferiore con lastre di marmo e nella parte superiore con
lastre di travertino.
Durante la sua vita ebbe vari utilizzi e per tutto il corso del I secolo ebbe una funzione per
lo più di edificio pubblico e conservava le unità di misura ufficiali.
Dedicato a Giulio Cesare che venne divinizzato dopo la sua morte nel 44 a.C.
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Porticus Metelli 146 a.C.-143 a.C.
Presenta un porticato che circonda i templi all’interno, uno per Giove e l’altro per Giunone e
davanti ai templi troviamo un altare.
I Fori Imperiali
Nei fori imperiali i fregi sono dedicati all’imperatore.
Con questo foro Giulio cesare vuole rimarcare l’importanza della sua famiglia, poiché si dice
che discende da Romolo.
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● forma rettangolare
● due porticati
● due esedre ai lati composti da colonne corinzie.
● All’interno c’è il tempio dedicato a Marte Ultore, divinità alla quale chiese aiuto per
sconfiggere gli assassini di suo padre.
Alle spalle del foro c’è un muro che lo separava dal zona definita oggi “Suburra”.
Oggi rimane poco delle strutture del foro poiché molti templi venivano smantellati per
riutilizzare i materiali.
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Venne fatto dopo la vittoria su Gerusalemme, infatti all’interno del foro veniva custodito il
tesoro di Gerusalemme come il candelabro a 7 braccia e le trombe d’argento del tempio di
Gerusalemme.
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Questo foro sorge nello stretto spazio rimanente tra il foro di Cesare, il foro di Augusto e il
foro di Vespasiano; per questo viene definito anche foro transitorio.
Il foro è composto
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Il Foro Di Traiano 113 a.C.
La realizzazione di questo foro fu possibile grazie alle ricchezze ottenute con la conquista
della Dacia, infatti l’apparato decorativo sulla colonna traiana raffigurava la vittoria sui Daci.
Questi, a differenza delle strutture del foro, erano totalmente in laterizi. Essi avevano vari
funzioni come quelle rappresentative e amministrative del foro stesso. Questo edificio è
attivo ancora oggi e ospita le sale del museo dei fori imperiali.
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Con l’andare avanti degli anni Roma perse il ruolo di centro dell’apparato amministrativo e
così i fori imperiali caddero in disuso, diventando luogo di pascolo. Questo durò fino alla
prima metà del XX secolo, quando con il fascismo ci fu la rimozione di tutti gli edifici che
risalivano ad un'epoca post-cedente l'età imperiale. Così nel 1932 venne inaugurata la “via
dell’impero” oggi “via dei fori imperiali”.
Nel 1401 Brunelleschi e Raffaello vanno a Roma per studiare le rovine della vecchia
architettura e accumulano un bagaglio che gli permette di ampliare il proprio sapere. Infatti
su palazzo de medici troviamo la stessa morfologia che troviamo sulle Colonnacce di Nerva.
Lo stesso concetto di domus dell’antica domus romana viene ripresa nella composizione
degli spazi interni di palazzo de medici.
Archi di trionfo
Il trionfo è una processione concessa dal senato a chi aveva trionfato in battaglia. Per far si che
si potesse fare il trionfo la vittoria doveva essere stata schiacciante.
Il trionfo prevedeva una sfilata con i tesori conquistati del vincitore e dell’esercito, fino
all’impero di Giove. Durante il trionfo era l’unico momento in cui l’esercito poteva entrare
armato a Roma.
Gli archi di trionfo rappresentavano uno strumento propagandistico, per raffigurare le
proprie vittorie.
Dal punto di vista sacrale venivano visti come purificazione dei soldati, ma l’aspetto
principale è legato alla celebrazione di un console o imperatore.
Da noi sono in condizioni buone, mentre in altre parti sono stati integrati dei materiali e dei
restauri, che assumono anche un ruolo decorativo.
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Il Senato poteva concedere un arco di trionfo ad un’altra autorità dello stato ma dopo
Augusto vengono costruiti soprattutto come autocelebrazione.
Venne commissionato dal Senato in memoria dell’imperatore Tito dopo la sua morte nel 81
d.C. Nel tempo subì molte traversie, ma venne portato agli antichi splendori nel 1822 su
commissione di Papa Pio VII.
● unico Fornice
● alto 15 metri, lari 13 e profondo quasi 5.
● L’arco è orientato verso il Tempio di Giove, sul campidoglio e verso il foro.
● Presenta una volta a botte cassettonata, con al centro un rilievo di Tito con
un’aquila.
● Nell'intradosso delle
volte a botte a
cassettoni, abbiamo due
pannelli decorativi, nel
primo troviamo Tito
incoronato da Atena
Nike (dea della vittoria),
e nel secondo il bottino
di Gerusalemme,
entrambi i pannelli sono
orientati verso il Tempio
di Giove, ossia con il
Colosseo alle spalle. Al centro della volta c’è una decorazione con Tito e un’aquila
come simbolo di divinizzazione dell’imperatore.
● Presenta un capitello composito e si deve immaginarlo con un apparato decorativo
molto sgargiante.
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● triplo fornice.
● apparato decorativo più fornito rispetto a quello di Tito
● colonne con capitello corinzio distaccate rispetto alla parete
● Le decorazioni rappresentano sia la vittoria contro i Parti sia decorazioni fine a se
stesse, figurazioni allegoriche che hanno lo scopo di mantenere la memoria.
● Le tre volte a botte presentano anche loro i cassettoni.
Nel corso dei secoli venne abbandonato e quindi subì dei cambiamenti.
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Venne eretto dal senato per commemorare la vittoria di Costantino contro Massenzio, crea
Costantinopoli, riconosce libertà di rito
● triplo fornice
● colonne di tipo corinzio
staccate dalle pareti
● I rilievi raffigurano le scene
di battaglia e oltre ad essi
presenta un apparato
decorativo, in chiave
propagandistica,
proveniente da vari edifici
diversi precedenti, come le
statue sopra le colonne che
erano sulla basilica Ulpia e
gli 8 pannelli che
appartengono all’arco di
marco Aurelio.
● struttura decorativa molto ricca
Costantino a differenza degli altri, non celebra vittorie e battaglie, ma vuole creare una
continuità insieme agli altri imperatori, stabilità e gloria.
Interessante è che se viene analizzato l’arco di tito, nelle decorazioni c'è un forte realismo
delle scene, si creano dei pieni, lo spazio, tridimensionalità. Figure ben proporzionate.
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● pianta quadrangolare con 4 piloni che creano una volta a crociera su cui poggiava
un alto attico rivestito in marmo.
● La decorazione è composta da delle nicchie con una conchiglia soprastante che
contenevano delle statue.
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Basiliche
Erano edifici a destinazione pubblica, potevano avere delle botteghe e hanno delle
dimensioni per contenere un numero elevato di persone.
Domus
La domus è la casa privata unifamiliare.
● porta (ostium)
● corridoio (fauces)
● cortile centrale (atrium) di forma
quadrata, coperto da un tetto
(compluvium) e che raccoglie le
acque piovane e le fa cadere in una
vasca (impluvium), circondato da
una serie di stanze (cubicola)
● in fondo all’atrio c’è il tabilino
(tablinum) soggiorno e luogo di
riunione della famiglia
● orto (hortus) recintato da mura
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Domus Ecclesiae
Nel I secolo d.C., dopo la morte di Gesù, si sviluppa la religione cristiana con gli apostoli fino
ad arrivare a Roma. Il cristianesimo così penetra nella società romana.
All’inizio i cristiani si riuniscono nelle case private, ossia nelle domus. Con l’andare del
tempo si arriva al punto di necessitare di edifici permanenti dove stare, così si instaurarono
le d
omus ecclesiae, donate da persone benestanti.
L’area cimiteriale era composta dalle catacombe (cimiteri sotterranei, anche qui c’erano
delle decorazioni che riprendono il Vangelo).
Nell’architettura paleocristiana, alla prima metà del IV secolo, le basiliche romane vennero
prese e vennero costruite trasformandolo in edificio religioso, aggiungendo un transetto e
un altare, che ospitava la tomba di un apostolo o un santo.
Per quanto riguarda la ritualità, il battesimo si svolgeva nel battistero, il rito e i sacramenti
nelle domus ecclesiae e poi la sepoltura nelle catacombe.
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Templi
A Roma una tipologia molto diffusa è il
Il tempio era dedicato Portuno divinità del porto e delle porte cittadine il cui aspetto oggi è
dovuto a una ricostruzione databile alla seconda metà del II secolo a.C. seguita poi da un
rifacimento nel I secolo a.C.
● Tempio pseudoperiptero
● tetrastilo
● ordine ionico
● realizzato in tufo intonacato. Anticamente le parti in tufo erano intonacate per
simulare l'effetto del marmo.
● Fregio continuo con decorazioni a festoni.
● Non è di grandi dimensioni e l’ingombro maggiore è dato dalla cella.
Il tempio viene convertito in chiesa cristiana dedicata al culto mariano nel IX secolo
(Sanctae Mariae in Secundicerio) e successivamente dedicata a S. Maria Egiziaca, la
protettrice delle prostitute.
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Con la caduta dell’impero romani e la guerra greco gotica (535-553 dc), gli edifici o venivano
convertiti oppure se ne usavano i materiali.
Palladio scrive 4 libri dell’architettura, visita Roma, in particolare questo edificio e lo prende
come riferimento, nel 1738 restituito nella pubblicazione del trattato. Gli edifici romani più
rappresentativi vengono presi come riferimento dagli architetti.
La chiesa era dedicata alla madonna, quindi diventa edificio mariano e ha subito una
rivisitazione del fronte principale. Viene quindi modificata.
NB. incisioni e foto rappresentano un bacino di informazioni, così come le mappe catastali
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Colonne incassate sono, come la cella, in mattoni; colonne libere in pietra del Circeo.
Questa pianta inizia a diffondersi, infatti è la pianta di tempi importanti come quello di
Minerva, Giove ecc.
Si parla già del 433 a.C., quando la città di Roma era pulita dalla peste, per questo per
placare gli dèi viene realizzato un tempio dedicato ad Apollo, Apollo medico che cura le
ferite.
(Interventi di cerchiatura) Il tempio conosce una serie di ricostruzioni qui e nel 34 a.C. viene
integralmente ricostruito da Caio Sosio, e da quel momento venne conosciuto anche come
tempio di Apollo Sosiano.
Di questo tempio nella pianta si vede il rapporto tra interno ed esterno: nella cella erano
contemplate delle colonne libere mentre all'esterno abbiamo la stessa impostazione del
tempo della Fortuna Vinile.
Ovviamente la vicinanza al teatro Marcello non consentiva di realizzare una rampa o una
scala. Questo problema viene superato tramite delle scale laterali in una ricostruzione del
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35/25 a.C. poi questo tempio viene in qualche maniera rivalutato anche perchè Ottaviano
Augusto ha un forte legame con Apollo.
Ottaviano nel palatino realizza delle bellissime lastre in terracotta in onore della divinità,
mette in scena delle narrazioni.
Questo tempio aveva una pianta pseudo periptero con all'interno delle colonne libere,
questo si differenza rispetto al tempio della fortuna perché all'interno sono diversi.
Avendo anche dimensioni maggiori non c'era possibilità di poter usufruire dello spazio.
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Teatro
Ciò che differenzia l’architettura romana da quella greca è la costruzione di teatri e
anfiteatri.
I greci consideravano il teatro non solo una manifestazione artistica ma anche qualcosa
dedicato al culto, come ad esempio ad Atene, a Dio. Quindi rappresenta un aspetto
fondante della società, della cultura, infatti in ciascuna delle maggiori polis è presente un
teatro.
A Roma in realtà non è così, anzi a Roma era vietato costruire teatri in muratura o
comunque ambienti scenici permanenti, perché in Grecia c’è una cultura del teatro, mentre
a Roma il Senato non vuole (almeno in età repubblicana), perché volevano evitare la satira.
Nel mondo romano c'è una mentalità molto rigida, soprattutto nel periodo della
Repubblica, quindi quando il teatro veniva eseguito, non era permanente. La
rappresentazione avveniva in uno spazio aperto e una volta finita veniva smontato il palco,
la scena, perché si doveva dare l’impressione che il teatro scomparisse.
Avere un teatro in muratura, una struttura architettonica di grandi dimensioni in grado di
accogliere fisicamente il grande numero di persone, era visto come una minaccia. Allo
stesso tempo però poteva essere uno strumento in grado di attrarre l’oligarchia che
governava Roma.
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A Roma, quindi, i teatri inizialmente non sono costruiti, ma gradualmente nel I secolo a.C. il
governo repubblicano va in crisi, proprio per l’avvicendamento di personaggi molto forti
politicamente, e quindi questa regola cade.
I Greci realizzano la cavea, ovvero lo spazio dedicato alla gli spettatori sfruttando il rilievo
collinare, grazie soprattutto a determinati siti geologici ovvero il calcare e quant'altro che
permettevano di realizzare delle gradinate sul fianco di una collina.
A Roma no perché ci sono condizioni geologiche diverse. I romani quando poi costruiranno
sempre teatri e anfiteatri, non li realizzano sfruttando i rilievi collinari, bensì sui piani di
campagna.
Con la crisi del regime repubblicano, e quindi la formazione del Principato di Augusto, si
afferma anche l’uso di costruire i teatri in muratura.
Pompeo è un personaggio politico, come Silla e Cesare, che scuote l’assetto politico di
Roma nel I secolo a.C., ha ottenuto preziose cariche e decide di realizzare un teatro. Però la
legge vieta la costruzione di teatri, così crea un tempio dedicato alla dea venere vincitrice
con una scalinata semicircolare.
● È vicino al campidoglio
● tempio esastilo di Venere vincitrice a una quota molto elevata
● gradonata ma che in realtà è una cavea semicircolare quindi una struttura
permanente che rappresenta un fondale scenografico. Cavea → le gradinate
destinate a ospitare gli spettatori, si dispone intorno a un’orchestra semicircolare
però, a differenza dell’edificio teatrale greco cui si ispira, non poggia su un declivio
naturale ma è sostenuta da una struttura portante in muratura ad archi e volte che
imprime alla costruzione un aspetto monumentale e ne permette la realizzazione
anche in uno spazio pianeggiante. La càvea è conclusa in alto da un colonnato che
sostiene il velarium, un telone di lino sorretto da corde che viene teso su càvea e
orchestra allo scopo di riparare gli spettatori dal sole.
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● l'area adibita alla scena con due esedre quindi l’orchestra
● Nella parte retrostante c’è un quadriportico con dei giardini
● la curia,dove si riuniva il senato e dove venne ucciso cesare
È un’opera monumentale che Pompeo decide di regalare alla città perché è potente, ma
celebra comunque Pompeo. Purtroppo, però del teatro non è rimasto tanto.
Giulio cesare muore nel 44 a.C. e vuole costruire un teatro, perché l’aveva costruito
Pompeo. Viene costruito dal suo successore, Marcello, figlio di ottavia, sorella di augusto.
Nel mondo romano la successione non è automatica (padre figlio), ma viene scelto
nell’intero nucleo familiare (genero, adottato…perché potevano essere adottati anche in età
adulta)
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Campidoglio.
● Ordine dorico senza base, quindi fusto poggia direttamente sul gradino
● 1 registro ordine dorico (più rovinato rispetto al secondo perché il livello della terra
si è abbassato)
● 2 registro ordine ionico
● 3 registro paraste corinzie.
Dal punto di vista strutturale c’era un problema: il Tevere inumidiva il terreno e quindi non
poteva reggere un edificio così grande. Per questo i tecnici romani realizzano delle ottime
fondazioni utilizzando materiali diversi, infatti erano palificati.
Realizzano una struttura molto solida attraverso setti murari radiali e sostruzioni in opus
caementicium e l’impiego massiccio di volte (a botte, a crociera) in più archi per scaricare i
pesi.
Prima di essere restaurato poggiava a terra, più tardi era poggiato su una base perché si
era innalzato il terreno.
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Anfiteatro
Anfiteatro Flavio o Colosseo
È detto così perché viene realizzato dalla gens Flavia, voluto da vespasiano (71 d.C.),
inaugurato da Tito ( 80 d.C.) e concluso sotto Domiziano.
Sorge su un’area occupata dalla domus aurea, residenza scelta da Nerone ai piedi del
Palatino. Scelta non casuale, perché era per sottolineare la sostituzione della gens giulia
con la gens Flavia
Anfiteatro fu anche cavia di materiale, per il recupero del travertino, ha subito una serie di
cedimenti strutturali (degrado e terremoti).
Nel 1907 viene bloccato il dissesto legato allo sperone per l’ala orientale.
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Anfiteatro a Firenze
Anfiteatro di cui però non abbiamo una testimonianza, se non un’anomalia in una foto
aerea che fa capire la sua passata esistenza. Si parla di una pianta ortogonale e di una
parte semi ellittica.
Gli edifici hanno sfruttato parte delle strutture dell’anfiteatro e nel 1853 Stefano Bonsignori
fornisce una visione prospettica di Firenze.
Il pantheon rappresenta un edificio di riferimento per gli architetti del rinascimento non
solo per l’eleganza e per l’impianto, ma soprattutto per le scelte costruttive e per l’interno,
quindi la presenza di una grande cupola cassettonata (con lacunari).
Adriano è un imperatore che ama la Grecia e la sua cultura, ed è il primo che inizia a
portare la barba. Nella statuaria noi abbiamo Adriano con la barba e questo è una novità
perché dimostra il profondo amore verso il mondo orientale.
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Adriano è un imperatore che vive un periodo in cui l’impero non necessita di campagne
militari o comunque sia di conquiste.
Il Pantheon quindi viene in qualche maniera costruito e così come altri grandi edifici, non
sono mai isolati ma sono parte di un contesto urbano, quindi hanno delle strutture a
corredo, dove appunto lo scopo è quello di sottolineare la magnificenza dell’imperatore, un
carattere di rappresentatività.
La pianta
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Cupola
● intradosso della cupola decorata con cassettone anche se in questo caso si parla di
lacunari. I lacunari avevano due scopi fondamentali: alleggerivano la struttura e
creavano delle nervature, e poi naturalmente un fatto estetico. Si presume abbiano
una decorazione.
● la cosa interessante è che la parte centrale in realtà è aperta, un ampio spazio.
Da un punto di vista costruttivo, più in alto si realizza un edificio, più bisogna stare attenti al
materiale.
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Quindi la sua omogeneità è data dal calcestruzzo ma la sua natura cambia a seconda degli
strati, cambiano gli inerti.
Tra gli inerti ci sono le scaglie di tufo, che è una roccia vulcanica, è di natura porosa, ovvero
piena di fori, contiene aria e quindi è logico che ha una leggerezza molto superiore rispetto
ad una pietra calcarea, un blocco di marmo.
La cupola del Pantheon è quindi un’ opera cementizia e presenta all’interno degli inerti
differenti per garantire non solo la resistenza ma anche e soprattutto la leggerezza.
Dalla sezione si capisce che si scarica tutto su una muratura massiccia, su quella
perimetrale. La cupola, come gli archi, è una struttura che necessita di supporti laterali per
essere sostenuta.
I materiali provengono
dal mediterraneo, dalle
colonie dell’impero romano (come il marmo di Carrara) di conseguenza il materiale deve
essere trasportato a Roma, poi lavorato in cantiere. Ovviamente questo valorizza la
realizzazione delle foglie di acanto, e così come gli altri elementi architettonici all'interno
che si sono fortunatamente conservati.
Nella pianta dell’antica Roma si può notare un’anomalia a causa della scelta di Traiano di
essere sepolto alla base della colonna (traiana).
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Mausoleo
Aveva il compito di raccogliere le ceneri dell’imperatore, ma anche quelle dei membri della
sua famiglia. Era come collina artificiale, con della vegetazione, struttura circolare (richiamo
alla civiltà etrusca).
A Roma ci sono i mausolei di Augusto e di Adriano. Quello di Augusto si trova vicino piazza
del popolo, mentre quello di Adriano era stato realizzato verso il Tevere, è importante
perché quando diventa cristiano prende il nome di castel sant’Angelo
Di ritorno dalla campagna militare in Egitto, conclusasi con la vittoria di Azio del 31 a.C. e la
sottomissione di Cleopatra e Marco Antonio, nel 28 a.C. Ottaviano Augusto diede inizio alla
costruzione del Mausoleo nell’area settentrionale del Campo Marzio all'epoca non ancora
urbanizzato.
Il Mausoleo con il suo diametro di 300 piedi romani (circa 87 m) è il più grande sepolcro
circolare che si conosca.
● un corpo cilindrico
rivestito in blocchi di
travertino, al centro del
quale si apriva a sud una
porta preceduta da una
breve scalinata;
● in prossimità
dell’ingresso, forse su
pilastri, erano collocate le
tavole bronzee con incise
le Res Gestae, ovvero
l'autobiografia
dell'imperatore, il cui testo è trascritto sul muro del vicino Museo dell' Ara Pacis.
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● Nell’area antistante erano collocati due obelischi di granito, poi riutilizzati uno in
piazza dell'Esquilino, alle spalle di S. Maria Maggiore (1587), l’altro nella fontana dei
Dioscuri in piazza del Quirinale (1783)
● Attraverso un lungo corridoio d'accesso, il d
romos, si giungeva alla cella sepolcrale,
di forma circolare, con tre nicchie rettangolari ove erano collocate le urne.
Castel sant’angelo
rappresenta una fortezza
inespugnabile, conteneva
l’archivio e il tesoro
pontificio, ha anche il
potere di proteggere i papi.
Era collegato a Roma con un passetto, un ponte sopraelevato, (rione borgo) che serviva al
passaggio del papa per essere protetto.
Nel 1527 le truppe di Carlo V invadono Roma e costringono il Papa Clemente Vll a ritirarsi a
Castel Sant’Angelo.
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Questa zona si chiama Rione Borgo, e adesso è divisa in repubblica italiana e città del
vaticano.
Nel 590, mentre si teneva da Gregorio Magno una processione votiva per invocare la
cessazione della peste, vuole la leggenda che, passando la processione sul ponte Elio, un
Angelo si posasse sulla sommità del monumento, in atto di riporre nel fodero la spada, a
significare che l'ira di Dio si era placata, e da questo avvenimento, ha origine la
denominazione di Castel S. Angelo, data poi al fortilizio nel sec. XI o nel XII
Struttura architettonica voluta da Settimio Severo, all’inizio del 3 secolo, che però è fine a sé
stesso, è un edificio scenografico.
Questo doveva qualificare un’area del palatino dove c’era la residenza imperiale.
Costituito da
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Villa
La società romana è costituita da un’elite, parte integrante del senato, in età repubblicana,
dove ci sono personaggi con enormi disponibilità economiche. L’elite senatoriale aveva
delle dimore suburbane, chiamate ville, che si trovavano fuori città.
La finalità è quella di essere un luogo di piacere, luogo di ristoro che accoglieva anche gli
amici e i parenti. Un altro scopo è però quello di poter essere anche un centro direzionale
di grandi proprietà terriere.
Villa di committenza imperiale (Adriano) che è stata realizzata seguendo tre fasi, è
particolare dal punto di vista morfologico e si trova a circa 30km da Roma, in una zona ricca
di acqua. Estensione di circa 120 ettari, può essere considerata una vera e propria città.
La villa evoca gli stili dei Paesi da lui visitati, infatti è pieno di statue, terme, giardini, vasche
ecc.
Teatro marittimo
Isola artificiale circondata da un canale d'acqua dove Adriano si isolava dal mondo o
riceveva le persone.
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Piazza d’oro
Piazza con
● giardino centrale
● pozzo longitudinale affiancato da una serie simmetrica di aiuole e vasche
● circondata da un portico a pilastri con semicolonne addossate in laterizio.
● lo spazio coperto era suddiviso in due navate da colonne in cipollino e granito verde
alternati
● pilastri con semicolonne, ancora in laterizio, sono ripetuti sul muro di fondo del
portico, arricchito da archetti su lesene.
● Padiglione centrale con cupola (andamento concavo convesso)
Vestibolo
Ambiente di passaggio
● a pianta ottagonale
● nicchie rettangolari e semicircolari
● leggera costolonatura.
Dai mattoni si può capire il luogo di produzione per la presenza del sigillo. Grazie alla
misura si può poi risalire al periodo di realizzazione.
Pecile
Il tutto era poi circondato da alti muri dotati di grandi finestre per mostrare il panorama
Dal Pecile si poteva accedere, tramite scale, alla Sala dei Filosofi e al Teatro Marittimo da un
lato, e all’Edificio con Tre Esedre, al Ninfeo- Stadio e all’Edificio con Peschiera dall’altro.
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Canopo e Serapeum
La presenza
di uno
stibadium, o
letto
tricliniare,
all’interno
dell’ampio
padiglione a
esedra del
Canopo
prova che il
complesso
sia da
interpretare
come un
grande
spazio per banchetto all’aperto. Arricchito da giochi d’acqua: le cascatelle, i canali, e il
mosaico di pasta vitrea sulla grande volta a ombrello dell’esedra conferiscono al padiglione
quasi l’aspetto di una fontana monumentale.
Serapeo è
il nome che viene dato ad ogni tempio dedicata alla divinità Serapide, venerata
nell'Egitto ellenistico
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Domus Aurea
Fu realizzata da Nerone a seguito di un incendio e significa "Casa Dorata". Per la nuova
dimora Nerone si avvalse degli architetti Celere e Severo, che la edificarono in soli quattro
anni, e del celebre pittore Fabullo.Era circa 80 ettari con giardini e padiglioni.
La domus aurea è importante perché era situata ai piedi del palatino, è in proiezione del
foro ed aveva lo scopo di piacere, solo che dopo la morte dell’imperatore nel 68 viene
smantellata dai flavi e viene realizzato il colosseo. Nerone è l’ultimo della dinastia, i suoi
successori la smantellano per cancellare il suo ricordo.
Nerone la realizza in modo sfarzoso, c’era infatti anche un lago, a differenza di Augusto.
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Terme
Le terme erano impianti pubblici con lo scopo di garantire alla popolazione un luogo di
incontro e la cura del proprio corpo.
Viene realizzato un complesso termale vicino Roma termini grazie a Diocleziano nel 3
secolo d.C.
● Calidarium
● Tepidarium
● Frigidarium
● Palestra
Gli impianti termali subiscono un declino nella metà del VI secolo d.C. nella guerra greco
gotica, dopo la caduta dell’impero romano d’occidente. Dopo questa guerra quindi gli
acquedotti non vengono più gestiti.
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Le Terme di Diocleziano furono costruite in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C. e si
estendevano su una superficie di 13 ettari, nella zona compresa tra i colli Viminale e
Quirinale.
Gli impianti termali ,così come i teatri e gli anfiteatri, hanno Lo scopo di garantire un
servizio alla comunità, intrattenimento. Solo che non era possibile a tutti (gli schiavi non
potevano andare), per questo essere cittadino romano rappresentava un privilegio.
(soprattutto prima di Caracalla, 3 secolo)
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Basilica di Massenzio 312 d.C.
E’ l’ultima del foro, sono rimasti pochi resti e risale al 312/313 d.C.
● 3 navate
● volte a crociera in quella centrale
● Colonne a sostegno delle volte
● ambienti laterali legati con volti a botte cassettonate (con lacunari)
● Interno materiali pregiati.
Basilica civile (destinata alla res pubblica) absidata con statua dell’imperatore che viene
sostituita con quella di Costantino. Molto grande e con lo sguardo verso l’alto (rapporto con
il divino)
Fine III secolo e gli inizi del lV, l’architettura e la scultura romana inizia ad essere
caratterizzata da un effetto chiaroscurale, gioco di luce e ombre, effetto plastico delle
superfici. (colonna di traiano e marco Aurelio), cosa non presente nell’architettura
paleocristiana.
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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Architettura Paleocristiana
Dal 30/10/2020
Queste hanno un Impianto simile alla domus romana ed erano destinate ai sacramenti, alla
predicazione, alle riunioni con canto delle lodi, alla comunione.
Vasche battesimali → 3 gradini di ingresso, la vasca, 3 gradini di uscita. Tutto questo per far
riferimento ai tre giorni per risorgere.
Sono l uoghi di sepoltura sotterranei anche affrescate e che prendevano il nome del martire.
(I cristiani venivano seppelliti vicino a lui.)
Nel periodo cristiano si ha una simbologia che riprende il vangelo, il vecchio e il nuovo
testamento.
Nel medioevo si pregava con le mani congiunte mentre qui le mani venivano aperte verso il
cielo.
Abside e altare richiamano l’ultima cena, con scene di trionfo della chiesa. Mentre
nell’architettura romana l’abside significava l’adorazione dell’imperatore, in quella cristiana
era anch’essa il fulcro.
Nel corso dei secoli dopo la persecuzione nel 313 Costantino dà la possibilità di professare
la libera religione.
Costantino elimina la divisione dell’impero in quattro e cerca di unificarlo, così ottiene il
potere politico assoluto, ma anche quello sociale. Per questo motivo vuole che i cristiani
vengano riconosciuti.
Nel 325 ci fu un concilio con lo scopo di ottenere unità anche nella fede cristiana, questo
segnò l’inizio dell’architettura paleocristiana.
Basilica cimiteriale
Aspetto fondamentale è la venerazione dei santi e dei martiri, perché sono esempi da
seguire
● una pianta a una navata centrale e due laterali che si uniscono formandone una
continua (basiliche circiformi)
● sono adiacenti a dei mausolei
● terminano in modo semicircolare (a deambulatorio) = di forma rettangolare con
semicerchio in uno dei lati corti.
● copertura con tetto a capriate.
Venivano utilizzate dai cristiani per le sepolture, per i banchetti funebri (refrigerium), per le
commemorazioni.
2
Edificio
● Pianta centrala
● copertura a cupola.
3
Qui invece il Nartece c’è e rappresenta un ambiente di raccordo tra la basilica e il
mausoleo.
4
Basiliche
Basilica san Giovanni in Laterano lV secolo
Costantino scioglie il corpo degli equites singulares, che avevano appoggiato Massenzio e
dona a Papa Melchiade i terreni per costruirvi una domus ecclesia. Viene infatti costruita in
un’ala di un palazzo imperiale, il Laterano, e viene donata da Costantino alla Chiesa come
sede vescovile
La Basilica venne consacrata nel 324 (o 318) da Papa Silvestro I, e dedicata al SS.mo
Salvatore.
Nel IX sec., Sergio III la dedicò anche a San Giovanni Battista, mentre nel XII sec. Lucio II
aggiunse anche San Giovanni Evangelista. Dal IV secolo fino al termine del periodo
avignonese (XIV sec.), in cui il papato si spostò ad Avignone, il Laterano, fu l’unica sede del
papato. Il Patriarchio, o dimora lateranense (l’antica sede Papale), annesso alla Basilica fu la
residenza dei Papi per tutto il medioevo. Il Laterano, quindi, fu da questo periodo fino al
XIV sec. la sede e il simbolo del papato e quindi, il cuore della vita della Chiesa. Vi furono
ospitati anche cinque concili ecumenici.
A Roma Costantino aveva donato alla Chiesa un palazzo imperiale, il Laterano, affinché
diventasse la sede del Vescovo di Roma; la prima cattedrale di Roma fu quindi la basilica
fondata da Costantino (con dedica al Salvatore), costruita nei pressi del palazzo nel secondo
decennio del IV sec., oggi San Giovanni in Laterano.
5
La basilica presenta
Nella navata centrale e in quelle laterali si radunavano i fedeli, a quelle esterne invece
avevano accesso i catacumeni.
● copertura lignea
● moltissime finestre che dovevano far entrare la luce, che a sua volta rifletteva sulle
decorazioni.
● La struttura è incentrata, in muratura, portante con una porta d’ingresso.
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Si trova nello stato della città del vaticano e custodisce al suo interno un grande patrimonio
Secondo la tradizione cristiana, Pietro è uno degli apostoli e colui che fonda la chiesa,
inoltre ha anche le chiavi del paradiso. È il principe degli apostoli, quindi si ha a Roma sia
Pietro che Paolo. (grande fortuna)
Viene fondata sulla tomba di pietro, che è diventata luogo di pellegrinaggio (anche se
ancora non è sicuro che sia stato sepolto la).
Presenta
● scalinata
● quadriportico
● pigna al centro
● e poi la chiesa vera e propria.
● 5 navate : Navata centrale è divisa dalle
navate laterali da colonne.
Diversamente da tutte le altre chiese
costantiniane, questa termina in una
struttura trasversa, più bassa della
navata centrale e sporgente rispetto alle
laterali.
7
Navata centrale: architravi
Transetto e abside contenevano la memoria del Santo, l’altare per le funzioni e le offerte, i
sedili per il clero, in un ambiente unico suddiviso.
L’impianto di san pietro segue quello delle basiliche paleocristiane, infatti il fedele entra
nell’edificio, poi ci sono le necropoli e infine il perimetro dell’altare.
Rispetto alle basiliche romane, le murature non sono tanto spesse, ma sono sottili.
In San Pietro di Tiberio Alfarano del XVI secolo, Due Martyrion imperiali ospitavano in
origine le spoglie mortali dell’imperatore Onorio (384-423), delle mogli e di Galla Placidia,
mentre l’altro presenta caratteristiche simili ma non è stato identificato; più avanti saranno
consacrate come chiese.
● Strutture lignee per la copertura (a capriata non a volte) ma anche per sostenere.
Abbiamo numerose fonti iconografiche.
● Colonne che sostengono un architrave
● pavimento marmoreo
● mosaici
Importanti quindi venivano considerati la luce (che entrava dalle numerose finestre) e le
decorazioni.
8
Costantino vuole diffondere il cristianesimo e quindi unifica l’impero
Abside e altare si trovano dove il baldacchino di san pietro, per la volontà di mantenere
l’altare dove giaceva il corpo di pietro.
Già nella metà del 400 si voleva ampliare la zona absidale così Demoliscono partendo
dall’abside (ma non fu totale)
La navata centrale aveva un’altezza maggiore con capriate rispetto a quelle laterali.
La struttura muraria era in opera laterizia e listata.
C’erano Anche gli ospedali, i ricoveri e delle strutture ausiliarie per l'assistenza dei
bisognosi.
la basilica di San Pietro rimane in piedi integra fino al 1506 quando Giulio 2 della rovere, al
secolo Giuliano della Rovere, decide di fondare il nuovo San Pietro, ma non solo, decide di
creare il Belvedere, il palazzo dei tribunali nel rione ponte.
Dal 1506 la basilica costantiniana viene gradualmente abbattuta perché si costruisce il
nuovo San Pietro. Giulio secondo è un papa che restaura i domini temporali della chiesa,
sottomette con le armi la città di Bologna, recupera La Romagna che era stata sottratta
dalla repubblica di Venezia e conquista Parma e Piacenza.
È un papa mecenate ma anche un capo di Stato. Trasforma quella che era lo stato della
chiesa in uno stato moderno, efficiente.
9
È un pontefice illuminato ma aveva un carattere molto difficile, tanto che a volte si urtava
anche con lo stesso Michelangelo.
Giulio 2 decide quindi di abbattere la chiesa perché non era in buone condizioni, ma
soprattutto perché il suo scopo era quello di sottolineare il carattere universale della chiesa
e la sua potenza.
Tutto questo dopo vari problemi che il papato ha dovuto affrontare, ad esempio la cattività
avignonese 1307/1377 quando il papato è sotto la protezione francese e non ha grande
libertà.
All'inizio del 400 ci sono una serie di scismi, quindi i territori che nominalmente
appartenevano allo stato della chiesa come Bologna, Perugia fino ad arrivare alla Romagna.
praticamente erano governati da signori feudali che governavano in maniera totalmente
autonoma, indipendente.
Raffaello sanzio fece un affresco (incendio di borgo) che riprende l’antico con diversi ordini
e raffigura papa Leone 4 che benedice la città infuocata.
Nella seconda metà del 400 i papi vogliono trasferirsi nel vaticano, per questo motivo
vennero costruite delle mura difensive (fortificazioni)
10
E’ un’altra chiesa vaticana in territorio italiano. Viene persino considerata una copia della
Basilica di San Pietro.
Sorgeva su un mausoleo probabilmente posto nel luogo dove fu sepolto il Santo, per
questo motivo era orientata inversamente con l’entrata ad ovest. Costituiva un vasto
ambiente per la venerazione della tomba che veniva usato anche come cimitero coperto.
● 5 navate
● preceduta da un atrio porticato
● transetto continuo scarsamente sporgente che conteneva la memoria del Santo
posta direttamente sotto l’altare. Era inoltre separato dalla navata centrale con un
arco trionfale
● terminava con un’abside
● colonne navata centrale sostengono archi
11
12
In Terrasanta prevalsero i Martyria circolari liberi che riprendono un po’ la struttura del
mausoleo romano. Tra questi la Rotonda dell’Anastasis (Resurrezione) di Gerusalemme
● 17 m di diametro
● ambiente centrale circondato da
un corridoio anulare separato da
colonne con archi
● ritmo sostegni → erano 20 ed
erano interrotti da 4 coppie di
pilastri sugli assi principali
● sopra il corridoio c’era una
galleria destinata ai fedeli
● cupola di legno, probabilmente
conica e forata da un oculo
13
Betlemme
● atrio
● corpo basilicale coperto a tetto
● innestata in un ottagono che serviva soprattutto come martyrium elevato sul luogo
dove Cristo era nato
Martyrium e Basilica erano unite ma nettamente distinte nella pianta e nella funzione
14
Europa
Treviri
Città in posizione strategica, la città romana di Augusta Treverorum venne fondata intorno
al 15 a. C.
Nel 293, Treviri divenne residenza del cesare Costanzo Cloro e in seguito di suo figlio
Costantino il Grande, che vi risiedette dal
306 fino alla sua vittoria a ponte Milvio,
nel 312
Caratterizzata da
● un’aula unica
● un’abside che però non era
dedicata al culto.
● L'interno misura 67 metri di
lunghezza, 27,20 di larghezza ed
è alto 33 metri di altezza.
15
Milano
Roma riveste il ruolo di capitale, ma ci sono altre città che assumono comunque un ruolo
importante. Ad esempio Milano, è un luogo ricco di acqua e di ricchezze naturali.
Dopo il 313 d.C. il Complesso Episcopale diviene punto nevralgico della città con
Tra la basilica e il battistero c’erano delle tombe (proprio perché veniva considerata una
posizione importante)
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● Pianta ottagonale
● nicchie quadrangolari alternate a nicchie semicircolari
realizzate in spessore di muro
Sant’Ambrogio
È un personaggio di altissimo rilievo che concepisce il vangelo
come stile di vita, quindi di conseguenza non era per niente
d’accordo con l’arianesimo. L ’arianesimo deriva da ario (non credeva alla
trinità).
Dopo il 374, Ambrogio, vescovo di Milano, promuove una vasta committenza con l’intento
di connotare in senso cattolico la città, monumentalizzando il centro urbano, presidiando il
suburbio con luoghi di culto e organizzando aree funerarie intorno alla devozione dei
martiri.
Alle quattro estremità di una croce ideale che ha come centro il complesso episcopale,
Ambrogio avrebbe favorito la costruzione di quattro basiliche che segnalano, ispirandosi a
diversi modelli architettonici, le fonti diversificate della tradizione ambrosiana:
17
Sant’Ambrogio
Edificata tra il 379 e il 386 per volere del vescovo di Milano Ambrogio in una zona in cui
erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane, per questo venne
dedicata ai martiri ed era chiamata
Basilica Martyrum.
San Simpliciano
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San Nazaro
● Impianto centrico
● portico su tre lati
● nartece
● tetraconco (pianta centrale di forma quadrata con
quattro absidi)
19
Ravenna
Ravenna, al confine tra parte orientale e parte occidentale dell’impero divenne capitale con
Onorio nel 409 e vi rimase con Galla Placidia (425-450) e Valentiniano lll (450-455)
Inizialmente non era una città importante, mentre dopo divenne il luogo dove vivevano gli
imperatori perché l’impero era insicuro.
● 3 navate
● navata centrale termina in modo circolare (interno)
poligonale all’esterno
● nartece inglobato nella chiesa
● colonne sono elementi di spoglio
● Pulvino → Elemento architettonico sovrapposto al
capitello con funzione di raccordo tra la struttura
portante lineare (colonna o pilastro) e la struttura portata
(sia di tipo monolitico sia a piattabanda, ad arco o a
volta); spesso costituisce anche una membratura a sé
stante e formalmente ben definita. Si può presentare al
disopra del capitello come un parallelepipedo a base
quadrata (quando la base è rettangolare e sporge ai lati del capitello è detto p. a
stampella), come tronco di piramide rovesciato, come grosso spessore di cornici ecc
20
Erano presenti tratti architettonici dell’oriente ma si mantiene un impianto basilicale.
Tra l’altro l’impero romano d’occidente non stava vivendo un bel periodo.
Presenta
21
Siamo all’inizio del V secolo. E' chiamato anche "Neoniano" perché il Vescovo Neone,
successore di Orso, ha voluto alcune modifiche riguardanti soprattutto l'interno. Ha fatto
decorare a mosaico la cupola e gli intarsi policromi della parte inferiore. L'altro nome:
Battistero degli Ortodossi, è usato per distinguerlo dal Battistero degli Ariani, voluto da
Teodorico circa mezzo secolo più tardi.
● pianta ottogonale
● 4 absidi laterali
● vasca al centro.
● materiali erano pregiati
● motivi decorativi importanti, luce e
colore sono protagonisti, assume più
importanza l’aspetto aulico.
● illuminazione delle finestre
● mosaici del soffitto, inizialmente il
tetto era ligneo
In questo caso ha lo scopo di evocare il vangelo, le superfici interne sono lisce e non
cassettonate.
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L’impero romano d’occidente cadde nel 476 perché entra in crisi.
Ci fu quindi man mano una sostituzione culturale, i popoli volevano entrare nell’impero ma
non sottostavano a determinate regole legislative e militari.
L’idea che i barbari distruggono tutto non è del tutto vera fino al Vl secolo. Questa crisi
toccò però anche i paesi anglosassoni.
Teodorico doveva governare la penisola italiana, così iniziò a commissionare diverse opere:
La chiesa viene realizzata su ordine di Teodorico come edificio di culto annesso al vicino
palazzo reale.
● croce latina
● archi
● navata molto alta
● mosaici
● pulvini
● colonne e capitelli in marmo Proconnesio, importati da Costantinopoli. Capitello
corinzio con due corone di foglie: quella inferiore a cinque foglie e quella superiore
a quattro foglie d’acanto
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● dodecagonale nell’ordine
inferiore e superiore
● tamburo cilindrico che
sostiene una calotta
monolitica
● camera sepolcrale
cruciforme in basso
● camera rotonda sotto la
cupola
● costruito in blocchi di pietra
d’Aurisina squadrati, si
chiama per questo heroon
● cupola in monolite in pietra
d’Aurisina. Questa è caratterizzata da 12 anse, con fori serviti al sollevamento e
decorazione «a tenaglia», originale barbarica.
24
● E’ presente anche il capitello « a imposta» originato a Costantinopoli in età
Giustinianea; o
vvero quando capitello e pulvino sono ricavati da un pezzo unico di
materiale, e decorati a trama d’intrecci fittamente traforata a trapano
● motivo a tribelon è una sequenza di tre archi sostenuti da colonne o pilastri disposti
consecutivamente che fungono da apertura. È un elemento ricorrente nell'architettura
paleobizantina e lo troviamo impiegato per dividere il nartece dalla basilica.
● volte in mattoni e murature in laterizio
Una particolarità è che viene accentuato un senso di movimento, infatti vi sono nicchie
prive di staticità
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● 3 navate
● senza transetto
● colonne corinzie e pulvini in marmo di Costantinopoli
● abside circolare (poligonale all’esterno
● interno, fusione struttura locale con decorazione importata da costantinopoli
● interamente in mattoni
● 54 finestre in totale
● capitelli compositi con «acanto mosso dal vento»
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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Architettura Carolingia
06/11/2020
Un popolo in mano ai barbari, i longobardi, dalla seconda metà del VI secolo si insediano in
Italia e ne conquistano gran parte (in mano dei bizantini) Città di Ravenna, parte della
Romagna, Roma, e le isole.
In realtà non è un popolo pacifico, non hanno possibilità di espansione, l’unica possibilità
che avevano era quella di occupare la parte dei bizantini. Minacciano Roma stessa.
I franchi erano confederati e quindi dovevano proteggere alcune aree di Roma, ma dopo la
caduta dell’impero prendono potere e iniziano a conquistare parte della Gallia
I franchi avevano accordi con la chiesa, così il papa interviene e i longobardi vengono
conquistati.
Territori conquistati nelle mani del papa e non dell’imperatore
Lo stato della chiesa che rimane in piedi fino al 1870, è un’entità politica e territoriale
importanti.
Affermazione dei carolingi. Carlo magno era già re dei franchi, ma Roma da un lato
riconosce il potere imperiale di Carlo, dall’altro Carlo come re dei franchi ottiene una
legittimazione che gli consente di partecipare attivamente all’organizzazione ecclesiastica.
Carlo magno ha a cuore l’unità della chiesa, perché ha la possibilità di rendere solido
l’impero
Regno di Carlo si era formato già prima grazie alla famiglia, ma nell’800 che dura fino al
887, nasce il sacro romano impero.
Carlo magno avvia una serie di riforme, costruzione di abbazie e edifici religiosi, quindi un
processo di cristianizzazione tra il Vl, Vll e l’ VIII secolo è un fenomeno prettamente
religioso, si sviluppa nella penisola italiana. Questo è il m
onachesimo, il più importante è
l’ordine benedettino (abbazie) che si diffonde in Italia ed Europa.
Abazia
Ruolo decisivo dal punto di vista religioso, predicazione e preghiera.
Abbazie, chiesa abbaziale, chiostro, celle dei monaci, repertorio, stalle, magazzini, deposito,
strutture che servivano alle figure ecclesiastiche. Abbazia governata da un abate che aveva
una casa madre. Centro politico dell’impero è Aquisgrana
2
Presenta
● Croce latina
● 3 navate, una centrale e due laterali
● transetto
● abside
3
● 3 navate
● transetto
● abside
● westwerk simmetrico al transetto che comprende due torri con scale interne e
un’altra torre di maggiori dimensioni
● attraverso le torri si entra in un loggiato
Abbazia di Corvey
4
Dalle foto aeree si vedono gli edifici che non ci sono più
Riferimento anche agli edifici a pianta centrica romani. Importante significato simbolico
perché richiama con la sua struttura l’arco di trionfo, considerato universalmente il simbolo
della romanità.
5
Presenta
6
Cappella Palatina 792
E’ la residenza preferita dell'imperatore, è stata iniziata nel 792 e poi consacrata nell’805 da
Papa Leone lll
Edificio
7
8
Architettura Ottoniana
È un’arte per lo più religiosa e prodotta nelle grandi abbazie, improntata su quella
carolingia.
Ottone è il nome di tre re di Germania della dinastia sassone, Imperatori del Sacro Romano
Impero dal 962 al 1024:Viene chiamata così per la dinastia degli ottoni (periodizzazione)
Inizia ad esserci un periodo di stabilità con la dinastia ottoniana, ma non regna moltissimo.
In questo periodo si diffonde la formula del westwerk, si mantiene l’impianto basilicale con
delle varianti e si sviluppano delle cripte (sotterranei).
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San Michele di Hildesheim 1010
Ambiente
● navata maggiore
● due navate minori separate da quella centrale con arcate e sostegni alternati
● doppio transetto
● doppio coro
● due absidi
● volte a crociera
● deambulatorio
● coro (presbiterio) sopraelevato in cui c’erano coloro che aiutavano l’abate
● cripta
● ritmo pilastro-colonna
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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Architettura Romanica
13/11/2020
Il sacro romano impero da una certa sicurezza, sia nelle città (espansione) che
nell'economia.
Strutturazione
Grazie al potere centrale nell’alto medioevo garantisce un periodo di stabilità nel Xl-Xll-Xlll
secolo, prima della peste nera del 1348 che riguarda tutte le comunità europee, e che
rappresenta un fenomeno che provoca un crollo demografico in tutta Europa.
In quei secoli c’è quindi una grossa crescita economica soprattutto in Italia.
Nel basso medioevo (Xll-Xlll-XlV sec) le città diventano notevolmente importanti. Quelle che
avevano subito dei crolli, erano diventati centri attrattivi.
All’interno della città le regole feudali non avevano efficacia, così si stabiliscono le gerarchie.
La città inizia a crescere, e nascono i comuni, ovvero città organizzate, dopo di che si
sviluppa il contado, fuori dalle mura. Le città hanno un vero e proprio raggio d’azione,
infatti hanno anche influenze nel mediterraneo, come Genova.
Le città ottengono una propria identità e iniziano ad influenzare anche i territori circostanti.
Si forma la classe dei mercanti banchieri che costituiscono il potere economico (no
borghesia)
Nel medioevo ricoprono un ruolo sociale importante ma anche politico. Nel rinascimento
saranno anche committenti.
Banco (istituto che ha non solo capitali finanziari ma anche commercio di beni)
Ordini religiosi, come domenicani, benedettini e francescani. Nascono quindi luoghi per le
predicazioni, preghiere.
2
Nel corso del medioevo nasce un nuovo circuito delle mura, che racchiude al suo interno
sobborghi esistenti. così come le porte, costituiscono l’immagine della città
(rappresentative) Quindi la disposizione delle mura non è casuale.
Nel 1070 nasce la prima cerchia di mura, che proteggeva edifici religiosi
Nel 1865 d.C. diventa capitale e le mura vengono sostituite da vere e proprie fortificazioni.
Nel 1333 nasce l’ultima cerchia che non verrà considerata fino al 1800 perché la peste del
1848 nera blocca tutto
Mura
Costituiscono un limite tra ciò che è dentro e ciò che fuori, ma qui rappresentano un limite
giurisdizionale
Nuovi centri urbani di formazioni (insediamenti voluti da una città per il consolidamento
del territorio) ne fanno parte le porte e le mura della città
3
Architettura
● pilastri cruciformi
● arco a tutto sesto
● volte a crociera
Si parla di strutture non infiammabili, presentano la ripresa degli elementi distributivi della
carolingia ma vi è una maturazione per la richiesta di monumentalità
4
Gli elementi cardine dell’architettura romanica sono quattro:
● arco
● volta
● pilastro
● campata, che si genera dalla
combinazione dei primi tre. divisa in
elementi di pietra, di muratura e
copertura
Pianta di sant’Ambrogio
5
Pisa
Repubblica marinara che ha avuto molta espansione, infatti, raggiunge anche la toscana
meridionale
Commerci che permettono a Pisa di giungere a tante località, attività mercantili e marinare
Grazie alla battaglia contro i Saraceni, a Palermo, viene edificata la Cattedrale di Pisa
Schema compositivo
6
Torre di Pisa 1574-1575
Viene realizzata in più parti, perché ci furono dei problemi nelle fondazioni che la fecero
inclinare.
Cantiere molto complesso perché c’era sia il problema della struttura che del rivestimento
(marmo)
Battistero 1152
Realizzato da Diotisalvi per valorizzare il luogo della natività, infatti la sua forma riprende il
luogo di morte di Gesù
Le cuspidi gotiche del primo e del secondo piano risalgono alla fine del XIII secolo e si
devono a Giovanni Pisano.
7
Venezia
Repubblica che non fa parte del sacro romano impero ma crea legami con l’impero
ottomano.
Costantinopoli
Apostoleion
8
Firenze
9
Battistero di San Giovanni Battista 1059
● Pianta ottagonale
● Scarsella → abside che presenta una forma semicircolare
● Lanterna → una costruzione, a pianta poligonale o circolare, che termina la cupola e
facilita, con le sue aperture verticali, l’illuminazione degli interni. In alcuni casi
concorre alla stabilità della copertura.
● Interni ed esterni in marmo
● Porte del Paradiso → dorate, sopra di esse vi sono rappresentazioni del battesimo di
Gesù, Statue di san Giovanni
● 3 registri con presenza degli ordini architettonici
● lesene
● architrave a fasce
● finestra edicola che
ritroviamo nella facciata di
san miniato a monte
● forte gioco del
bicromatismo
● semicolonne
● timpano
● Presenza di mosaici che
impreziosiscono l’interno
● marmo all’esterno
● Cupola nascosta da una
copertura a falde e a punta
● Arco a sesto acuto, concentra le forze in un punto, spinta orizzontale è minore.
10
Francia
● cappelle assiali
● deambulatorio
Montalcino
11
STORIA DELL’ARCHITETTURA
Architettura Medievale a Firenze
16/11/2020
In realtà però non è del tutto romanica, perché se si confronta con quella di sant’Ambrogio
si possono notare le notevoli differenze
Il monaco Drugo, si rifà ad un testo più antico, di cui non sono conosciute nè la data nè
l’autore, quindi molto probabilmente egli l’ha modificato inserendo le sue conoscenze.
Egli dice che Miniato raccolse una piccola comunità di anacoreti, nel 249 d.C. quando ci fu
la persecuzione dei cristiani dell’imperatore Decio.
Dopo la promulgazione dell’editto di Milano del 313, il culto cristiano viene accettato e
quindi si potevano fare degli edifici adibiti al culto cattolico
Così Debrando quando viene fondato il monastero maschile, ottiene il permesso da parte
di Enrico ll, solo che questa iniziativa non va a buon fine come voleva lui.
Per un bel periodo sono stati mantenuti gli edifici preesistenti, poi successivamente ha
inizio la ricostruzione
Cripta
Nella seconda fase viene costruita l’abside e poi il corpo longitudinale della chiesa
Nel 1077 ci fu una causa tra i monaci di santa reparata e san miniato, per la decima (un
decimo della terra coltivata): la metà di questa decima andava a uno e l’altra agli altri. In
realtà però non accadde questo e quindi ci fu la discussione.
Per la disposizione dei sostegni viene usata l’alternanza sassone: Due colonne di spoglio e
un pilastro.
2
La facciata
Questo sistema riprende le basiliche del IV secolo a cinque navate, in particolare san Pietro,
anche nel mosaico del giudizio universale che viene ripreso nella rappresentazione di cristo
in trono e san miniato con la corona (non è un re)
Nel 1083 a Empoli iniziano i lavori, mentre la facciata arriva dopo. Dovrebbe essere
terminata nel 1840 ca
Quando venne costruito non aveva vicino la cattedrale di santa maria del fiore, ma una
chiesa che era intitolata a san giovanni. Successivamente viene intitolata a santa Reparata,
vengono portate le reliquie (in età paleocristiana)
3
I lavori finiscono nel 1128
Sul lato opposto c’è una terminazione sporgente che vien costruita nel 200, la scarsella,
ovvero l’abside. Rivestimento esterno è simile a quello di san miniato.
Cripta
Modello architettonico presente anche in altri contesti diversi. Rimase in piedi fino al 1375.
Pavimento della cripta è quello della basilica paleocristiana.
4
Cattedrale di Firenze
Arnolfo di Cambio, uno dei più importanti artisti del tardo medioevo (200)
Per quanto riguarda la facciata viene realizzata a ovest, quando solitamente si partiva da
est
Circa la metà dei perimetrali delle pareti minori possono essere ricondotte a lui
5
Nel medioevo le reliquie avevano un potere molto forte perché potevano anche dare inizio
a nuovi cantieri, in questo caso infatti vengono trovate le reliquie di san Zanobi, così la
devozione dei fiorentini riconosce un risveglio importante.
Nel 1331 il comune incita l’arte della lana a raccogliere le offerte per il cantiere, per
l’avanzamento dei lavori, in quanto la somma era molto elevata
Campanile di Giotto
Nel 1334 il comune emana un’altra delibera, dicendo che il cantiere andava affidato a
Giotto, in quanto artista stimato e completo.
Purtroppo però venne chiamato a Milano nel 1335 e vi rimane fino al 1336, per poi morire
l’anno successivo
Realizza quindi solo i primi due piani, con dei pannelli. Formelle a rombo e ad esagono
Andrea pisano era l'architetto di fiducia di un tiranno, Gualtiero di Brienne che provocò una
sollevazione popolare del 1341.
Egli realizzò il 3 e il 4 piano, con partizioni differenti da Giotto : pannellature a nicchie con
sculture, e pannellature con formelle che si concludono con archi a tutto sesto
Purtroppo però Pisano non era molto gradito e per questo venne cacciato nel 1342
Ha lavorato per la prima volta nel cantiere di Santa Maria del fiore nel 1351.
Il necrologio di Jacopo Talenti ci dice che Jacopo muore nel 1362 all'età di 60 anni quindi
potrebbe essere nato nel 1302 circa.
6
La prima attestazione di Francesco talenti che noi abbiamo riguarda una prestazione del
1325 nel contesto del cantiere della cattedrale di Orvieto.
Erano gli anni nei quali si stava lavorando alla facciata sotto la guida di Lorenzo Maitani.
Si possono subito notare delle somiglianze importanti con la facciata della cattedrale di
Siena, tant'è vero che Lorenzo proveniva proprio da Siena.
I registri contabili dell’opera del Duomo di Orvieto ci dicono che nel 1725 il giovane
Francesco talenti viene pagato 5 soldi al giorno, però non sappiamo per quanti giorni e non
sappiamo per cosa, forse possiamo pensare che svolgesse un attività di scultore in
coordinamento con il ruolo di capomastro svolto da Lorenzo Maitani. Infatti anche per il
cantiere del Duomo di Firenze fu incaricato di realizzare un modello per i capitelli.
Nel 1351 noi abbiamo questo primo documento in latino che dice che Francesco talenti è il
capomastro dell'opera del Duomo. Ma non solo, ci dice anche che affianco a lui c'era un
altro capomastro del quale purtroppo non conosciamo il nome. Questa cosa vuol dire che
abbiamo un buco di 9 anni tra il 42, che è l'anno in cui Pisano se ne va da Firenze, e il 51
che è l'anno in cui talenti è documentato per la prima volta nel cantiere della cattedrale.
L'ultima attestazione di Andrea pisano risale alla fine del 1341 massimo 1342 e la prima di
Talenti nel 1351.
Questo fantomatico documento del 1351 parla della fornitura di marmi che Francesco
talenti aveva ordinato per l'ultimo piano (che è il settimo), rimangono fuori quindi il quinto
e il sesto piano sui quali documenti non ci danno informazioni,non ci dicono in maniera
sicura quale sia la paternità.
Antonio Pucci era un poeta fiorentino che si era assunto il difficile compito di redigere la
poesia e la cronaca di Giovanni Villani, grande cronista fiorentino che era morto nel 1348 a
causa della violentissima peste nera.
7
La il Comune di Firenze andò letteralmente in bancarotta. Ovviamente questo finì per
ripercuotersi in maniera importante anche sulla flusso dei finanziamenti al cantiere, però
dal documento del 1347 siamo in grado di sapere che a quella data si stava lavorando
all’armatura delle volte che scandivano, e scandiscono ancora oggi, all'interno del fusto
della torre campanaria,quindi stava procedendo in altezza.
Il documento famoso del 51 è il primo che parla di Talenti, dice che i marmi procurati
devono essere messi in opera in corrispondenza di quattro finestre.
Si hanno quattro finestre all'ultimo piano del campanile, una per lato, quindi allude alle
trifore dell’ultimo piano della torre campanaria.
Nel 1355 Francesco talenti viene incaricato di realizzare un modello di legno della
cattedrale, dell'edificio, questi modelli erano molto.
Erano modelli tridimensionali perfettamente dettagliati sia all'interno sia all'esterno, che
davano alle maestranze una traccia molto precisa da seguire nella costruzione dell'edificio.
Alcuni sono in Toscana, per esempio possiamo citare il modello michelangiolesco della
facciata di San Lorenzo; altri sono in Lombardia, per esempio il bellissimo modellino del
Duomo di Pavia che oggi è conservato al castello visconteo.
In realtà però le spese affrontate da talenti supereranno il budget che l'opera dell'uomo gli
mette a disposizione, infatti dovrà pagarla di tasca sua.
8
Il modello costa troppo però piace all'opera del Duomo. L'opera del Duomo, così, decide di
applicare le modifiche al modello antico
● il sistema di volta
● la prima colonna cioè il basamento del primo pilastro, il grande plinto molto
massiccio che fa da costruzione al primo pilastro della nuova cattedrale di Firenze, è
fondato dentro la vecchia cattedrale di Santa reparata. E questo accade per tutti i
primi quattro pilastri
● la colonna viene considerata più forte, più bella e più lodevole rispetto alle altre
proposte
● si tratta di pilastri a forma di croce, che hanno appunto quattro facce piatte,
rettilinee
● tra un braccio e l'altro di questa croce abbiamo delle seghe pentagonali che sono gli
elementi che poi salgono a raccordarsi fino al ballatoio
● ciascuno dei pilastri ha membrature secondarie che salgono a collegarsi fino alle
imposte degli archi e dei costoloni
● qui abbiamo un sistema uniforme dei sostegni, ovvero che a ciascuna della navata
centrale ne corrisponde una in ciascuna delle navate laterali.
Se invece avessimo avuto due campate in ciascuna delle navate laterali, come per esempio
a Sant'Ambrogio di Milano, allora bisognava parlare di sistema a due e quindi di sistema
alternato, che comporta anche una differenza : è un'alternanza fra i sostegni più grandi e
più piccoli, e a Santa Maria del fiore questa alternanza non c’è.
Talenti era stato incaricato anche di realizzare un modello per i capitelli, che sono molto
simili a quelli di Orsanmichele.
La conversione di orsanmichele da loggia del grano a chiesa era avvenuta nel 1337 per
iniziativa dell arte della seta
purtroppo non sappiamo chi fosse l'architetto. Rimangono scoperti gli anni del 1359 al 63
tranne qualche citazione nell'opera di uno studioso tedesco dell'Ottocento che
evidentemente era a conoscenza di questi documenti ma che oggi non si trovano più.
9
Nel 1364 talenti viene cacciato dal cantiere, le motivazioni non sono chiare, è possibile che
fosse dovuto al fatto che il capomastro che era stato affiancato, Giovanni di Lapo Ghini,
aveva cercato di brigare in tutti i modi per primeggiare su Francesco Talenti, tanto è vero
che cerca di mettere i bastoni fra le ruote a Talenti.
Nel 65 erano in costruzione le due grandi volte, le prime due della navata centrale a partire
dalla facciata.
Poi però nel 1366, quindi due anni dopo, talenti viene riammesso nel cantiere e anche la
sua riammissione per la verità è misteriosa perché non è motivata.
Molto probabilmente arnolfo non aveva lasciato soltanto la controfacciata, ma anche un
tratto dei perimetrali al grezzo.
I documenti ci dicono che il rivestimento del muro della chiesa verso il campanile viene
fatto nel 1359 da uno scultore lombardo che si chiamava Alberto Arnoldi.
Nel 1366 l'opera del duomo commissiona ad un gruppo di orefici una perizia che deve
stabilire il da farsi per quanto riguarda l'avanzamento del cantiere.
Innanzitutto loro notano che la chiesa è troppo bassa, viene costruito quindi un attico che
inizialmente non era previsto, però viene costruito proprio per fare in modo che l'altezza
venisse aumentata.
Inoltre dissero che il corpo longitudinale doveva essere suddiviso in quattro campate.
Questo ha portato a pensare che arnolfo di campate ne avesse previsto soltanto tre,
quindi da tre diventano quattro.
Sono presenti delle lesioni molto sottili che sono il risultato del rivestimento delle pareti
ereditate dal cantiere arnolfiano, in quanto Santa reparata era ancora in piedi ed era
semplicemente stata inglobata nella nuova struttura.
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Arnolfo aveva pensato ad una copertura per il duomo di Firenze e in questo senso sarebbe
stato sicuramente d’accordo con le scelte fatte nei cantieri del cosiddetto periodo
romanico, si ricorda San Miniato che in realtà cambia le cose : abbandona il progetto di
copertura del tetto e decide di introdurre un sistema a volte.
A destra C’è un solido contrafforte pensato proprio per contrastare le spinte provenienti
dalla copertura voltata
Per quanto riguarda il corpo longitudinale, risulta da questa perizia degli eretici con quattro
campate disposte a sistema uniforme e una copertura a volta costolonata che si estende
sia nella navata maggiore sia nelle navate laterali.
Nel 1366 in seguito all’apparecchiatura delle volte fu constatato che c'erano delle fessure, si
giunge alla conclusione che non ci sarebbe un difetto di fabbricazione ma semplicemente
delle crepe dovute all’assestamento della struttura.
Le arcate trasversali che separano le campate delle navate minori sono molto impegnative
dal punto di vista strutturale, sopra ciascuno degli archi trasversi insiste un contrafforte
triangolare
I pilastrini a spigolo vivo sono fatti di marmo, di conci molto ben lavorati, riesce quindi
molto difficile immaginare che potessero essere pensati per essere nascosti nel sottotetto .
In realtà erano pensati per essere a vista soltanto che poi nel 1366 subentrò la perizia degli
orefici i quali stabilirono che la chiesa era troppo bassa di conseguenza venne costruito un
attico che comportò l'occultamento dei contrafforti nei sottotetti delle navate laterali.
Le Iesene che sono contrassegnate con il colore rosa si sviluppano esattamente in
continuità visiva rispetto alle lesene dei perimetrali esterni, e sono molto probabilmente un
retaggio della partitura arnolfiana che poi viene rivestito di marmi colorati nel 1359-1360.
Questo a causa della dislocazione dei grandi contrafforti nel sottotetto, che sono a filo con
l'arco trasversale
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Quindi questa partitura doveva avere una funzione completamente estetica per
dissimulare la discontinuità tra il nuovo sistema dei contrafforti e la partitura di arnolfo
La perizia degli orefici del 1366 non si limita a dire che la chiesa è troppo bassa e troppo
forte ma dice anche che per ciascuna delle campate dei perimetrali ci dovrà essere una
sola finestra.
Grazie al rivestimento di marmo si vede che all'interno dei pannelli c'è lo stesso motivo
decorativo, c'è sempre questa rosa di marmo rosa con quattro petali.
Affresco di Andrea Buonaiuto realizzato nella sala capitolare del convento domenicano di
Santa Maria Novella, sala capitolare che era stata progettata dal fratello di Francesco
talenti, Jacopo talenti, sala capitolare che a noi è per lo più nota con il nome di cappellone
degli spagnoli.
Andrea buonaiuto lavorò a questo ciclo di affreschi tra il 1366 e il 1368 anno nel quale è
documentato a Orvieto.
Nell'affresco di Andrea buonaiuto vediamo quattro campate, tuttavia non vediamo gli attici.
Probabilmente questa raffigurazione arriva prima della costruzione degli attici e anche la
tribuna che vediamo a sinistra.
La quarta volta a crociera a partire dalla facciata viene realizzata nel 1378
Papa Innocenzo lll è stato quello che ha avuto un ruolo fondamentale per quanto riguarda
il ripristino della centralità dell’istituzione della chiesa romana
Domenicani
A Bologna e a Milano ci sono già due conventi molto importanti. Un forte impulso alla
diffusione dell’ordine è dato dal suo successore Giordano di Sassonia.
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Viene iniziata nel 1279 e gli architetti di questa chiesa erano tra Sisto e fra Ristoro
Per quanto riguarda la fase iniziale di Santa Maria Novella prende avvio nel 1279
● Grande transetto sporgente che si incrocia con la navata centrale davanti alla
campata d'incrocio
● grande coro maggiore più ampio e più profondo
● ai lati vediamo i cori minori che sono a loro volta quadrangolari ma sono più piccoli
e appunto meno profondo
● pilastri compositi disposti a sistema uniforme
● bicromia delle intelaiature delle arcate ancora una volta bianco di Carrara e verde di
Prato , nei costoloni delle volte nell’avanzamento dei lavori del cantiere del corpo
longitudinale
A Jacopo talenti si deve sicuramente l'avanzamento dei lavori nella navata e anche la
costruzione della parte inferiore della decorazione marmorea della facciata
Nel 1333 a Firenze ebbe luogo un Alluvione che distrusse tra gli altri edifici il ponte alla
carraia sull'arno
Per ricostruire questo ponte devastato da questa calamità naturale viene interpellato il
capomastro di Santa Maria Novella,Giovanni la campi, al quale era affiancato un altro
capomastro che era per l'appunto Jacopo talenti che è capomastro anche di Santa Maria
Novella nel 1339
Giovanni da Fanti muore e quindi Jacopo talenti rimane solo nella direzione di questo
cantiere.
C’è un sistema di sepolture, a lato del portale. Queste nicchie a gruppi di tre, sono
frazionate dai portali minori che sono inquadrate all'interno di queste arcate.
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Queste pannellature marmore quadrangolari ancora una volta bianca si pongono in
continuità rispetto a San Miniato,il Battistero ma anche in sintonia con i lavori alla
cattedrale e il campanile
Jacopo talenti realizza il chiostro verde. il chiostro più piccolo di Santa Maria Novella
adiacente al fianco sinistro della chiesa è scandito da questi pilastri di sezione ottagonale
sui quali si impostano le volte. Costruisce anche le coperture voltate.
Progetta anche la sala capitolare cioè il cappellone degli spagnoli e poi riceve la
decorazione pittorica di Andrea bonaiuto
È probabile però che a Jacopo talenti debba essere ricondotta la progettazione del palazzo
degli acciaiuoli.
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Santa Croce
Qui abbiamo diversi problemi perché anche in questo caso esiste una delibera del Comune
di Firenze che ci parla dell'intenzione di avviare la ricostruzione.
E’ la seconda chiesa dei frati minori cioè Francescani, quindi viene da pensare che il
comune abbia avuto un ruolo impegnativo per quanto riguarda la gestione di questo
cantiere.
Il progetto di Santa Croce è stato ricondotto ad arnolfo di cambio a partire dal 1996
Santa Croce ha avuto una vicenda molto sfortunata così come l'ha avuta anche il suo
patrimonio artistico, terribili danni provocati dal violentissimo Alluvione del 1966
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● parete molto sottile e che quindi fin da subito non è stata pensata per supportare le
spinte molto forti provenienti da una copertura voltata che non è mai stata costruita
perché era prevista fin da subito la copertura
Questi elementi verticali hanno una funzione prettamente decorativa e si impostano sui
capitelli. Scavallano nel ballatoio e vanno a saldarsi con le mensole, sulle quali si impostano
le catene delle capriate
Questa volta anche nelle navate laterali non abbiamo delle campate coperte da volte in
muratura e questi archi trasversi si innestano in queste mensole pensili molto allungate
che si adeguano perfettamente al profilo della copertura sovrastante.
Viene da pensare seriamente che le superfici di Santa Croce fossero destinate a ricevere un
rivestimento marmoreo per due ragioni
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La facciata di Santa Croce ha avuto un problema comune a molte facciate nelle chiese di
Firenze, è rimasta al grezzo per secoli. anche qui ci fu un grande dibattito per quanto
riguarda l'assetto definitivo
● arcate a tutto sesto e non a sesto acuto come Francesco talenti aveva fatto ancora
nel Duomo di Firenze vedete
● struttura modulare molto regolare, suddivisa in tre campate esattamente identiche
ricoperte da volte a crociera costolonata.
E’ significativo il fatto che i pilastri della Loggia dei lanzi hanno esattamente la stessa forma
dei pilastri del Duomo, quindi evidentemente la prassi costruttiva di suo padre aveva
notevolmente influenzato anche la vita di Simone. organismo architettonico
● capitelli delle mensole sulle quali si impostano le volte e anche quelli dei pilastri che
affacciano verso l'esterno presentano somiglianze portanti con i capitelli in Santa
Maria del fiore di orsanmichele
● ripensamento della tipologia del pannello composito
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Orsanmichele
Nasce nel 1290 come loggia del grano e nel 1337 sotto la guida dei tessitori di seta viene
convertita a chiesa.
Non sappiamo con certezza purtroppo chi fosse l’architetto ma qualcuno dice che fosse
Andrea pisano , qualcuno che dice che fosse talento.
La presenza di Simone talenti nel cantiere di or San Michele attestata a partire dal 1367
In particolare fu incaricato di realizzare arcate a tutto sestO, che erano quelle che
individuavano il portico della Loggia del grano, evidentemente si tratta della fase conclusiva
di questo lavoro di conversione a chiesa .
Esattamente dello stesso parco, però questa intelaiatura,questo incrocio di archi a tutto
sesto va a formare l’incurvatura maggiore di
queste aperture di Simone talenti.
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