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di San
Lorenzo
fuori le
Mura
Esame di Strumenti e Metodi della Ricerca Storica
Prof. Arch. Alessandro Viscogliosi,
Prof. Arch. Guglielmo Villa
Studente Simone Miglio
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
La basilica di San Lorenzo fuori le mura è una chiesa di Roma, situata all'inizio del tratto extraurbano della via Tiburtina,
a ridosso di una collina tufacea a poca distanza dalle Mura Aureliane e dalla Porta Tiburtina.
Riferimento con la cripta anulare della basilica costantiniana di S. Pietro al tempo di Gregorio Magno
Cripta anulare di S. Pietro e S. Lucio a Coira (inizio IX sec.) Ricostruzione della cripta anulare di S. Pietro al tempo di
Gregorio Magno (fonte Testini - Archeologia cristiana)
BASILICA DI PELAGIO
L’importanza della luce nella basilica pelagiana
‘‘Tu subisti un giorno Levita il martirio delle fiamme. Ora la luce sacra torna giustamente al tuo tempio’’,
cosi recita l’iscrizione alla base dell’arco trionfale.
Anche nell’iscrizione superiore, che descrive i lavori eseguiti da Pelagio, si parla della presenza della luce, laddove
prima dimorava il buio. L’insistenza sulla luce da parte delle fonti antiche dimostra come essa avesse un ruolo chiave
nella architettura pelagiana. L’adozione di una tipologia con gallerie su tre lati e navata centrale più alta era
probabilmente funzionale a ottenere un’illuminazione diretta.
Descrizione
L’aula lunga 32 m e larga 21, era divisa in tre navate da 5 colonne
per lato che creano 6 intercolunni. Il settore orientale era occupato
da un nartece che nella parete di fondo presentava due nicchie
rettangolari ai lati e una semicircolare al centro. Il nartece era
separato dalla navata centrale da un triforio, mentre un arco in
muratura immetteva nelle navate laterali.
S. Lorenzo S. Agnese
Ricostruzione della basilica pelagiana intorno al 600 Ricostruzione della basilica S. Agnese intorno al 600
(fonte Krautheimer) (fonte Brandeburg)
BASILICA DI PELAGIO
Confronto con la basilica di S. Agnese f.l.m.
S. Lorenzo S. Agnese
Il modello della basilica con gallerie che S. Demetrio a Salonicco (fine V sec.)
ritroviamo a S. Lorenzo e S. Agnese trova
un precedente nello stile architettonico
delle basiliche bizantine sulle coste dell’Ege
risalenti al V sec.
Interno dopo la ricostruzione successiva Interno prima dell’ incendio del 1917
Sezione e pianta (fonte Orlandos) all’incendio del 1917
BASILICA DI PELAGIO
Particolari architettonici
L’aula basilicale era divisa in tre navate da cinque colonne per lato, tutte di spoglio risalenti al III sec. Il settore orientale era
occupato da un nartece che nella parete di fondo presentava tre nicchie rettangolari ai lati e semi circolare al centro. Il nartece era
diviso dalla navata centrale da un triforio, mentre un arco in muratura lo separava dalle navate laterali.
La scelta del sistema architravato per l’ordine inferiore dimostra la grande importanza della basilica. Il maggior costo che
comportava il reperimento e le messa in opera di grandi blocchi di trabeazione, rispetto al sistema archivoltato, dimostra la volontà
di ispirarsi alle solenni basiliche di S. Pietro e del Laterano.
BASILICA DI PELAGIO
Analisi metrica
Le dimensioni dell’ edificio non
avevano come base il piede romano,
ma il piede bizantino, pari a 31,7 cm
(fonte Krautheimer). In particolare la
lunghezza della basilica pelagiana è
pari a 100 piedi bizantini (31,70 m), la
larghezza corrisponde a 66 piedi
bizantini (20,65 m), la larghezza della
navata centrale è di 36 piedi (11,35 m).
BASILICA DI ONORIO
Le 22 colonne, 11 per lato, che dividono la navata centrale dalle laterali, sono
differenti per diametro e materiale (granito rosso, egiziano e bigio e marmo
cipollino). Soltanto i fusti e alcune basi sono di reimpiego (forse provenienti dalla
basilica circiforme), mentre i capitelli ionici sono contemporanei alla
ricostruzione onoriana. Le colonne sono disposte secondo uno schema a coppie
binate trasversalmente. L’abbinamento è dettato dal colore della pietra e, nel
caso dell’ottava coppia, dalla presenza di alti plinti. Questa particolarità, insieme
al diverso diametro dei fusti, serviva forse a individuare lo spazio destinato al
clero, con la schola cantorum.
BASILICA DI ONORIO
Trabeazione
Analisi metrica
L’aula onoriana presenta mura laterali più sottili rispetto all’edificio pelagiano e non
perfettamente allineate con quest’ultimo. La nuova aula infatti riprendeva
l’andamento delle pareti laterali del retro sacntos, già deviato rispetto all’asse della
basilica orientale, per cui l’asse delle due aule appare deviato. Inoltre l’aula
occidentale si allarga di 0,5 m nelle navate laterali.
Lunghezza aula 42 m
Larghezza aula 20 m
Navata sud 4 m
Navata nord 5 m
BASILICA DI ONORIO
Confronti con altre chiese romaniche di Roma
Durante il XII e XIII sec. a Roma si assiste a una grande fioritura architettonica,
a partire dall’elezione di Pasquale II (1099 – 1118) fino a quella di Onorio III.
Quasi tutti gli edifici costruiti in questo periodo mantengono un forte legame
con l’antica classicità e con la più recente tradizione paleocristiana. Le
soluzioni strutturali e le tipologie adottate nel resto d’Italia non attecchiscono
a Roma, dove le particolari vicende storiche hanno sempre condizionato gli
sviluppi artistici. A Roma vengono dunque edificate chiese a schema basilicale
con portico d’entrata, con navate divise da colonnati archivoltati o persino
architravati, con una profonda abside terminale mosaicata, con la copertura a
travature lignee e campanile in opera laterizia a più livelli scanditi da cornici di
mattoni e progressivamente alleggeriti verso l’alto da vari ordini di bifore,
trifore, quadrifore…
Basilica di S. Maria in Aracoeli
Basilica di S. Lorenzo in Lucina Basilica di S. Maria in Trastevere Basilica dei SS. Giovanni e Paolo al Celio
BASILICA DI ONORIO
Fasi successive della basilica
Il 19 luglio del 1943 una bomba della R.A.F. colpiva il tetto della navata centrale.
I restauri che portarono alla ricostruzione delle coperture e del portico si protrassero
fino al 1950, offrendo l’occasione di ripotare in luce l’area martiriale e la basilica
circiforme.
BIBLIOGRAFIA
R. Krautheimer, S. Corbett, W. Frank, Corpus Basilicorum Christianorum Romae,II Vol, Città del
Vaticano 1962.
D. Mondini, S. Lorenzo fuori le mura. Storia del complesso monumentale nel Medioevo, Roma 2016,
ed. Viella.
S. Ciranna, Spolia e caratteristiche del reinpiego nella basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma,
Roma 2000, ed. Dedalo.
P. Giuseppe da Bra, San Lorenzo fuori le mura, Roma 2005, Scuola tipografica S. Pio X.
S. Serra, La Visita alle Sette Chiese. San Lorenzo fuori le mura, p 101 – 111, Istituto Nazionali di Studi
Romani, Società romana di storia patria, Roma 2009