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LEON BATTISTA

ALBERTI
(1404-1472)
16. Rinascimento a Firenze. La stagione delle esperienze

Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quinta edizione, © Zanichelli editore 2023


Leon Battista Alberti
(1404-1472)
È un colto umanista. Scrive tre trattati in latino che rappresentano la
sistemazione teorica delle scoperte e degli ideali del Rinascimento.

• Nel trattato sulla pittura, De pictura (1435), espone i principi della


prospettiva.
• Nel trattato sulla scultura, De statua (ca 1450), discute delle
proporzioni e della posizione della statua nello spazio.
• Nel trattato sull’architettura, De re aedificatoria (1447-1452),
pone come fini da raggiungere l’armonia tra le parti e l’ispirazione
all’Antico, di cui è un grande conoscitore.

• Nasce a Genova nel 1404, poi si trasferisce a Venezia e a Padova


• A Roma lavora come funzionario del papa; a Firenze frequenta artisti e letterati
• Muore a Roma nel 1472
L’architettura di Leon Battista Alberti
Modello per Alberti è il De architectura di Vitruvio, il più grande
architetto e teorico della classicità.

Anche per Alberti, come per Brunelleschi, è importante lo studio


dell’Antico. Come architetto Leon Battista Alberti:

• pensa che l’architettura sia un’attività «mentale» e che il ruolo


dell’architetto risieda nella progettazione
• studia gli antichi monumenti, con rilevazioni dal vero
• recupera gli ordini architettonici classici e le tipologie degli
edifici romani, che reinterpreta secondo le esigenze dei
committenti e i principi rinascimentali.
Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quinta edizione, © Zanichelli editore 2023
Tempio Malatestiano a Rimini (dal 1450)
È la prima opera architettonica di Leon Battista Alberti.

Alberti trasforma la chiesa di San Francesco in mausoleo di famiglia


di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini.

La chiesa è rivestita di lastre di


pietra d’Istria e assume un aspetto
classico.

Ai lati del portale dovevano essere


collocati i sarcofagi del Malatesta
e della moglie Isotta.

Ispirato a un arco di trionfo, il


Tempio celebra il Malatesta come
un imperatore romano.
Tempio Malatestiano a Rimini (dal 1450)
Nel progettare la facciata, Alberti non guarda alla
forma del tempio bensì ad altri edifici classici.

Il disegno generale si ispira Le arcate dei fianchi si ispirano


all’Arco di Augusto di Rimini. agli acquedotti romani e, nella
forma, richiamano quelli del
Colosseo e del Mausoleo di
Teodorico.

La medaglia coniata
da Matteo de’ Pasti,
collaboratore
dell’Alberti, mostra
la cupola prevista
nel progetto a
imitazione di quella
del Pantheon di
Roma.
Tempio Malatestiano a Rimini (dal 1450)

Anche l’interno viene modificato secondo i modelli classici:

• c’è una navata unica; le cappelle laterali sono aperte da archi a


sesto acuto
• le pareti sono scandite da un doppio ordine di paraste
• tra i due livelli corre una mensola sormontata da statue.
Palazzo Rucellai a Firenze (post 1452)
Era la residenza del mercante
fiorentino Giovanni Rucellai.
Alberti rinnova l’architettura civile:

• adotta per la prima volta in un


edificio civile la sovrapposizione
degli ordini architettonici
• si ispira al linguaggio
dell’architettura romana
(mensole, cornici, capitelli ecc.)
• il bugnato (un tipo di
rivestimento esterno
del muro) è ridotto
a puro disegno.
La facciata di Santa Maria Novella (dal 1450/1460)
Alberti progetta per Giovanni Rucellai, intorno al 1458-1460, la
facciata della basilica domenicana di Santa Maria Novella a Firenze.
La facciata è Il Sole del timpano
rivestita di marmi è simbolo del
bicolori a disegno quartiere e
geometrico. dell’ordine
domenicano.
La metà superiore
Le volute laterali
si ispira a un
raccordano l’ordine
tempio classico
superiore all’attico.
tetrastilo.

Il progetto
risponde a precisi Nella zona inferiore
rapporti Alberti ingloba e
proporzionali armonizza le parti
basati sul trecentesche
quadrato e sul preesistenti.
cerchio.
Chiesa di San Sebastiano a Mantova
(1460-1470)
Per il marchese di Mantova, Ludovico II Gonzaga, Alberti progetta nel
1460 la chiesa di San Sebastiano, mausoleo dei Gonzaga.
È uno dei primi esempi di
chiesa rinascimentale a pianta
centrale.
• La cripta, a cui si accede dagli
ingressi di facciata, sopraeleva la
chiesa come un tempio classico
• un’alta trabeazione è conclusa da un
frontone spezzato.

L’impianto è a
croce greca
preceduta in
uno dei bracci
da un pronao.
Chiesa di Sant’Andrea a Mantova (1470)
Chiesa di Sant’Andrea a Mantova (1470)
Si tratta del nuovo santuario per la
celebre reliquia del Sangue di Cristo

• progetta una pianta longitudinale


• crea una grande navata unica su
cui si aprono cappelle a pianta
quadrangolare
• copre sia la navata sia le cappelle
laterali con volte a botte
• trae l’ispirazione da edifici
romani imperiali come le terme e
la Basilica di Massenzio.

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