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@cinzia.ester.invernizzi
Il trattato: De re
aedificatoria
•Leon Battista Alberti era un intellettuale eclettico, un
uomo di mondo. Realizza dei trattati ‘onnivori’ Questi
seguono la traccia di Vitruvio, (altro libro che era ‘sul
tavolo’ di pittori e architetti umanisti e verrà inciso e
riprodotto negli annni ’70).
•Come architetto Alberti era quasi un dilettante (Patetta
1986), non viene da un mestiere di famiglia o da un’
‘arte’.
•Eppure (forse anche per questo) divenne ricercato da
molte signorie della penisola, perché la sua architettura
era veramente mentale, raffinata, monumentale,
magniloquente, ideale per dimostrare la potenza e
l’aggiornamento culturale di principi e signori. E
naturalmente il suo trattato farà circolare questa idea.
Composizione ed elementi
Leon Battista Alberti è interessato al tipo della pianta centrale. Nel libro settimo del
suo trattato De re ædificatoria ( letteralmente "Sull'edilizia") egli studia la pianta degli
edifici sacri e raccomanda l'uso del cerchio con queste parole:
"la natura medesima si compiace sopra ogni altra della forma rotonda, come è
provato dalle sue creazioni stesse, quali la terra, le stelle, gli alberi, i nidi degli
animali e le gocce"
Ma anche va avanti e parla di una relazione fra il cerchio e altre figure geometriche
inscritte del cerchio: quadrato, esagono, ottagono, decagono e dodecagono. In tal
modo pongono le basi delle successive teorizzazioni e ricerche sulla pianta centrale
come modello ideale della chiesa-tempio. Alberti come progettista affrontò il tema
nelle chiese di San Sebastiano a Mantova, nel capocroce di Sant’Andrea e nella
tribuna della Santissima Annunziata (progetto del 1469) a Firenze.
Origini ed elaborazione del tipo edilizio a pianta centrale
(prima di L. B. Alberti)
• Sotto: arte paleocristiana, era molto diffuso il tipo edilizio dove non c’è un centro privilegiato
ma ci si trova avvolti in uno spazio soffuso e divino, gli effetti chiaroscurali, planari sono realizzati
con l’apporto del mosaico oro o multicolore
Confronto gli spazi: