Sei sulla pagina 1di 8

DOMANDA 1 La spiccata vocazione per l'architettura del Borromini si nutr soprattutto dello studio dell'opera di Michelangelo, ma l'architetto ebbe

modo di apprendere anche le prime opere di Bramante e di studiare gli edifici antichi. Lartista sente che la realt si manifesta solo se la si cerca e che larchitettura parte del suo essere, come un grande manto che ripara dalle intemperie. Deve produrre stupore: sono infatti gli occhi che muovono lanima. Lo stupore serve per educare l'immaginazione del fedele. CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELL'ARCHITETTURA DI BORROMINI: 1- Applica nuova concezione dello spazio: Compressione e dilatazione dello spazio: questa la tecnica per eccellenza adottata dall'architetto. In Sant'Ivo alla Sapienza, per esempio, evidente nell'alternanza di pareti ondulate convesse e concave e nella pianta mistilinea . Senso di profondit in tutte le direzioni riscontrabile sempre in Sant'Ivo alla Sapienza nella cupola, che replica la medesima forma della pianta che raggiunge qui i massimi valori di tensione verticale: adozione di piante innovative e insolite, date dalla compresenza di pi unit geometriche. Per esempio la pianta ellittica di San Carlo alle quattro fontane risulta da due triangoli equilateri con le basi sull'asse trasversale e con i lati incurvati verso l'interno. Idea di movimento e mutamento. Secondo Borromini non ci sono confini, limiti o muri che possano sottrarci la infinita copia delle cose, perch dall'infinito nasce sempre nuova copia di materia. Borromini privilegia la linea curva, poich paragonabile alla linea della vita che non ha sempre lo stesso andamento. Inoltre la dinamicit data dall'articolarsi dei cornicioni, per esempio in San Carlo alle quattro fontane o in Sant'Ivo alla Sapienza.

2- Grande cura nei dettagli: vedi le decorazioni all'interno della chiesa di Sant'Agnese in Agone. Borromini curava personalmente tutti i particolari dell'ornamento facendo cos, della sua architettura, una specie di miracolo di tecnica e insieme di stile. 3- Uso perlopi di materiali comuni quali gesso, pietra e mattoni.

L E T TU R A V I S I V A : OP E RA A RC HI TE TT O NI C A

A)Osservazioni 1) Raccolta Dati: titolo: Chiesa di santAndrea al Quirinale autore: Bernini collocazione: Roma datazione: 1658-1676 dimensioni: N.C. 2) Descrizione del soggetto: Descrizione generale: La facciata si apre su un piccolo sagrato dilatato da due ali concave, che ampliano illusionisticamente lo spazio. Completano la facciata una gradinata semicircolare ed un portico monumentale, con lo stemma dei Pamphili (realizzato da allievi) retto da colonne ioniche, che copre la finestra della facciata. La pianta, centralizzata, ovale, con l'asse maggiore trasversale; le minuscole dimensioni sono cos dilatate in un ampio respiro. Le due absidi laterali non sono occupate da cappelle ma da elementi di sostegno, cos da spingere lo sguardo direttamente sull'altare maggiore, costituito da una cappella. Lo spazio centrale risulta luminoso,grazie alle numerose finestre praticate allimposta della cupola.

B)Analisi: 1)Analisi compositiva: individua le linee compositive, la modularit, i rapporti geometrici tra le parti, ricerca se ci sia armonia o ritmo, o quali siano le linee prevalentI. Asse minore Pianta:

Asse maggiore

Legenda composizione: Base ovale

Alzato:

Scrivi quanto raccolto grazie allo schema: La pianta ha una forma ovale, avendo lasse trasversale pi lungo dellasse principale che va dallingresso fino allaltare maggiore. Lingresso principale posto sullasse minore dellovale. La facciata si apre su di un piccolo sagrato allargato da due ali concave, che ampliano illusionisticamente lo spazio sul modello del colonnato della Basilica di San Pietro in Vaticano, anche questo progettato dal Bernini. Una gradinata semicircolare introduce alla chiesa. Al centro della facciata a un solo ordine, inquadrata da lesene corinzie, presente un finestrone semicircolare. Un portico esterno semi-circolare, sopportato da colonne ioniche, si protrae dallalta e stretta facciata, sormontato da una trabeazione e sopportata da monumentali pilastri corinzi. Il portico dominato dallo stemma in travertino dei Pamphilj, scolpito da due membri dello studio del Bernini. 2)Analisi dello spazio: Larea su cui sorge la chiesa di Sant'Andrea, misura circa trenta metri di lunghezza per quaranta di larghezza, e fu proprio questo limite, probabilmente, che port larchitetto a ruotare lasse dinamico dellellisse di novanta gradi. Lingresso principale e laltare maggiore furono cos disposti sullasse corto dellovale, introducendo una no tevole tensione fra le direzioni principali. All'interno il fluire concavo e convesso delle pareti viene interrotto da angoli vivi e segmenti rettilinei. La cupola, innestata direttamente sui muri perimetrali, segue il ritmo delle sporgenze e rientranze del setto murario, in modo da accelerare dinamicamente la sensazione di elevazione verticale della cupola.

C)Ricostruzione critica: (sintetizza e commenta quanto raccolto grazie allo schema) La chiesa di Sant'Andrea al illustra la sua preferenza per i volumi elementari, espressi piuttosto chiaramente. Questa chiesa considerata uno dei migliori esempi dellarchitettura barocca romana, Bernini infatti utilizza tecniche architettoniche che creano stupore,proprio com tipico di quellepoca.

L E T TU R A V I S I V A : OP E RA A RC HI TE TT O NI C A

A) Osservazioni: 3) Raccolta Dati: titolo: Chiesa di SantIvo alla Sapienza autore: Borromini collocazione: Roma datazione: 1642-1660 dimensioni: N.C. 4) Descrizione del soggetto Descrizione generale: La pianta centralizzata, mistilinea, disegna una sorta di stella a sei punte, e le mura ne ricalcano il perimetro. La parete divisa da una serie di lesene scanalate, delle sottilissime cornici orizzontali, che sottolineano gli spigoli interni concavi e convessi della chiesa; sopra questa fascia vi una cornice non eccessivamente aggettante, con funzioni di trabeazione, in cui ritroviamo il motivo del soffitto leggermente concavo. Sulla trabeazione poggia infine la cupola con sottili costolature che convergono all'ultimo anello della lanterna. Lo spazio interno racchiuso in un involucro unitario in cui c' un riferimento classico al Pantheon, come testimonia anche la totale visibilit da ogni parte di tutta la struttura.

E)Analisi 1) Analisi compositiva: individua le linee compositive, la modularit, i rapporti geometrici tra le parti, ricerca se ci sia armonia o ritmo, o quali siano le linee prevalenti. pianta: 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Alzato:
Legenda composizione: triangoli equilateri

Cortile esterno

Alzato:

Scrivi quanto raccolto grazie allo schema: La pianta formata da due triangoli equilateri,i quali intersecandosi ormano una stella a sei punte con un semicerchio su ciascun lato. In questo modo abbiamo un susseguirsi di parti concave e convesse. Anche lalzato costituito da unalternarsi di linee concave e convesse,termina infatti con una lanterna a spirale.

2)Analisi dello spazio: Lo spazio interno racchiuso in un involucro unitario in cui c' un riferimento classico al Pantheon, come testimonia anche la totale visibilit da ogni parte di tutta la struttura. La partenza geometrica, creata dalla contaminazione di forme dure e forme concave, fa pensare a un bilanciamento di movimenti centrifughi e centripeti, intrecciati tra loro. La conclusione pi profonda verso l'alto, dove decorazioni di stelle, che rimpiccioliscono, suggeriscono altezze smisurate ed intoccabili.

A)Ricostruzione critica: (sintetizza e commenta quanto raccolto grazie allo schema) Nella sua ricerca di sintesi, Borromini opera una fusione di elementi classici e gotici, usandoli non come ingrediente per un compromesso, ma come elementi rivissuti prima separatamente e poi organicamente. La stessa operazione di coerenza avviene tra esterno ed interno e non per ragioni meccaniche, anzi perch da questo punto di vista, la cupola sarebbe un falso strutturale, in quanto la diversit dei sei lobi interni non traspare nell'esterno, e il sesto acuto interno nascosto da un tamburo ed un tetto a gradinate va verso la lanterna: non esiste cio corrispondenza tra interno ed esterno.

COMPITO 3 PITTORICO: Il disegno slegato e il modellato non coincidono pi, geometricamente, con la forma corporea del modello, ma riproducono soltanto l'apparenza ottica degli oggetti Questa caratteristica si riscontra: nella PIANTA MISTILINEA:data dalla contaminazione di forme dure lineari e curve profonde, che riproduce una stella a sei punte; Nell' ALZATO: grazie alla successione di lineareconcavo-convesso, che crea dinamismo nella composizione e poca schematicit, nell'andamento sinusoidale del tamburo; non esiste pi un contorno continuo e le superfici tattili sono scomparse. Fondamentalmente questo si nota grazie a: Le lesene, le loro scanalature, le sottilissime cornici orizzontali, la trabeazione sopra di esse che sembra essere ribadita dalle continue cornici sovrastanti, le costolature della cupola; Il tetto a gradinate e sulla lanterna le trabeazioni e l'andamento a spirale il quale da anch'esso un forte senso di movimento. RAPPRESENTAZIONE IN PROFONDITA' Si accentuano i rapporti spaziali in ogni direzione costringendo losservatore a impostare la visione nel senso della profondit. La profondit visibile in diversi modi e diverse direzioni. Nell'interno tutti gli elementi concavi sembrano suggerire un tentativo di andare oltre uno schema prefissato, di superare la linearit. Anche gli spigoli sporgenti della trabeazione e le suddivisioni convesse della cupola sono manifestazioni di questo tentativo di evasione, ma questa volta verso l'interno. Anche per quanto riguarda l'esterno si pu parlare di profondit, ma va considerata come sviluppo nella direzione dell'altezza. Infatti, dapprima il tetto a gradinate e successivamente il tetto spiralizzato della lanterna alludono a un movimento vorticoso ascensionale che sembra non terminare pi. Finir infatti molto pi in alto con la croce, passando per la corona e la sfera. FORMA APERTA: lo stile della forma aperta tende in ogni parte a superare se stesso e vuole apparire illimitato. e con esso la disposizione degli elementi esula da un qualsiasi ordine geometrico. -INTERNO: Esso gi riscontrabile nella pianta mistilinea, che non segue una precisa forma geometrica, e di conseguenza anche nell'alzato, poich l'andamento murario segue quello prefissato dalla pianta, e nella cupola, data da suddivisioni concave e convesse. La

trabeazione,data da una linea spezzata con alternanze di semicirconferenze e linee dritte, ne testimonianza. Anche l'accentuazione spaziale in tutte le direzioni (gi trattata nel paragrafo sulla profondit) contribuisce alla forma aperta, che pu essere interpretata anch'essa come un tentativo di evasione dagli schemi geometrici semplici. -ESTERNO: Anche la trabeazione del tamburo che sorregge la cupola risulta segmentata, allo stesso modo di quella che sottost alla spirale della lanterna.

UNITA': Nonostante le forme siano distinte esse risultano nel complesso amalgamate con omogeneit. Vi sono alcune che indiscutibilmente sono predominanti rispetto alle altre, per esempio le lesene e gli archi, tutta via esse non rappresentano elementi scindibili dal complesso, ma operano in esso. Ad accentuare questo senso di unit soprattutto il fatto che lo spazio interno sia racchiuso in un involucro unitario (in cui c' un riferimento classico al Pantheon), come testimonia anche la totale visibilit da ogni parte di tutta la struttura. CHIAREZZA RELATIVA: la bellezza non coincide pi con la forma chiara e pienamente visibile, ma passa a quelle forme che hanno in s qualcosa di inafferrabile e che sembrano volere sfuggire ogni volta all'osservatore Questo aspetto riguardante la chiarezza relativa lo si riscontra nella segmentazione della trabeazione ma anche nelle forme ( come le stelle, le cornici, le scanalature delle lesene) che sembrano affiorare appena dalla superficie in cui si trovano. La chiarezza relativa barocca cerca la potenza espressiva nellapparizione casuale, fuggevole. La spirale sopra la lanterna pu rappresentare anche in questo caso il migliore esempio, in quanto da la massima idea di movimento e una sensazione di irraggiungibilit protrattasi fino all'estremit della croce, molto pi in alto.

RISPOSTA DOMANDA N 4 Bernini e Borromini si possono collocare il quel periodo storico chiamato Barocco preceduto dal Rinascimento e dal Manierismo che si svilupp a partire dal XVII secolo. In questo contesto l architettura sub vari e sempre pi radicali mutamenti dati dalla situazione storico-politica. Nel periodo che va dalla seconda met del XVI secolo ai primi anni del Seicento, la riforma protestante si diffuse in numerose regioni d'Europa, dando inizio allo sviluppo di diverse chiese riformate. La conseguente Controriforma, avviata dalla Chiesa cattolica col Concilio di Trento, ebbe notevoli ripercussioni anche in campo artistico: fu promossa l'importanza didascalica delle immagini e furono fissate una serie di norme nelle arti per sottolineare la distinzione tra il clero ed i fedeli. Caratteristiche fondamentali dell'architettura barocca furono le linee curve, dagli andamenti sinuosi, come ellissi, spirali o curve utilizzate soprattutto nella costruzione di chiese. Tutto doveva destare meraviglia ed il forte senso della teatralit spinse l'artista all'esuberanza decorativa, unendo pittura, scultura nella composizione spaziale e sottolineando il tutto mediante suggestivi giochi di luce ed ombre. Questo atteggiamento raggiunse tutte le regioni del mondo cattolico grazie all'opera dei Gesuiti e, malgrado il suo carattere rigido e difensivo, favor lo sviluppo dell'arte barocca.

Infatti, nel XVII secolo la Chiesa cattolica si avvi alla ricerca di un compromesso col potere politico, cercando di conciliare le questioni di fede con quelle inerenti alla vita mondana; proprio per questo il Barocco divenne uno stile adatto per esprimere sia i dogmi della fede che le semplicit della vita comune.

Potrebbero piacerti anche