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TESTI
6
Il testo
DESCRITTIVO
PERCORSI
A
ED PER SCOPRIRE IL TESTO
SCH
E tu, sei abile nell’osservare o ti limiti a dare uno sguardo d’insieme? Fai una verifica
prima di rispondere.
• Osserva per 30 secondi la persona seduta accanto a te nel banco.
• Poi, senza alzare lo sguardo, annota quanti più particolari del suo abbigliamento
ricordi. (Devono essere almeno dieci, per poter essere definiti buoni osservatori!)
COME SI OSSERVA?
Perché un’osservazione risulti efficace, è necessario utilizzare e far esprimere tutti i
cinque sensi:
Anche se spesso usiamo maggiormente la vista e l’udito, tutti e cinque sono preziosi
per fornire informazioni e scoprire dettagli.
340
COME SI FA?
341
COME SI FA?
342
La storia
La protagonista, una giovane eritrea,
racconta la sua vita e presenta
i suoi genitori così come li vedeva
con i suoi occhi di bambina.
Il luogo
• La città di Asmara, capitale dell’Eritrea.
Il tempo
• Al giorno d’oggi.
I personaggi
• La protagonista.
• La madre.
• Il padre.
DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
descrivere: far conoscere attraverso le parole com’è fatto un oggetto, oppure
una persona, un animale, un luogo della realtà o della fantasia.
sensi: vista, udito, olfatto, gusto, tatto.
Ci servono per osservare e descrivere.
343
344
COMPRENDERE
1. L’autrice ci dà alcune informazioni sulla sua famiglia.
Quali sono vere (V) e quali false (F)?
ANALIZZARE
5. La bambina osserva la mamma con attenzione, mentre prepara
da mangiare. Completa la tabella: scegli e scrivi le parole
che si riferiscono alle caratteristiche della mamma.
dolce • svelta e abile • magre, rugose eppure molto belle, con dita lunghe
mani ................................................................................................
sorriso ................................................................................................
345
LA DESCRIZIONE
DI UNA PERSONA
Nel testo precedente hai letto ritratti che sicuramente ti saranno rimasti impressi: gli
scrittori, infatti, riescono a cogliere gli aspetti più significativi di una persona, così da
permettere al lettore di immaginarla nei suoi movimenti, nelle sue espressioni.
In una DESCRIZIONE OGGETTIVA o SOGGETTIVA di una PERSONA si possono in-
dividuare una serie di punti fondamentali.
350
OGGETTIVO O SOGGETTIVO?
Questa descrizione è soprattutto soggettiva, ma contiene anche elementi oggettivi. Rico-
nosci tra le seguenti espressioni quali sono oggettive (O) e quali soggettive (S).
O S
vestita da zingara, indossava una gonna lunga a balze, un gilet, una camicia
a sbuffo, un gran numero di collane e un fazzoletto legato dietro alla nuca,
un paio di stivali da uomo
favolosa, meravigliosa, misteriosa, con occhi neri come la notte
351
LA DESCRIZIONE
DI UN ANIMALE
Le sequenze descrittive all’interno di un racconto o di un romanzo hanno generalmen-
te la funzione di presentarci i personaggi e farceli conoscere. Molto spesso, tra questi
protagonisti, troviamo gli animali, che, essendo esseri viventi, assumono un proprio
comportamento e si pongono in relazione non solo con l’uomo, ma anche con altri
animali presenti nel testo.
Come per le descrizioni delle persone, anche in quella degli animali lo scrittore coglie
gli elementi più significativi, così da permettere al lettore di immaginare non solo il
loro aspetto, ma anche le loro azioni e i loro comportamenti.
La scaletta per la descrizione di un animale può essere la seguente.
– Nel caso in cui si tratti di una descrizione oggettiva, questi elementi sono il risulta-
to di un’osservazione attenta e minuziosa, che si traduce in un linguaggio chiaro e
ricco di termini specifici, spesso scientifici, privo di commenti personali.
– Diversamente, una descrizione soggettiva è arricchita da considerazioni persona-
li, stati d’animo e ricordi legati all’animale, così da suscitare in chi legge o ascolta
una serie di reazioni emotive.
360
Il gatto soriano
Il bosco era fitto, impraticabile. Cosimo mise avanti lo spadino,
scostò un ramo, lo lasciò ritornare piano al suo posto. Trasse un
sospiro di sollievo, rise del timore provato; aveva visto di chi erano impressioni
quegli occhi gialli, erano d’un gatto. L’immagine del gatto, appena del protagonista
dritti come aculei d’istrice, nel soffio che si sentiva quasi più con
la vista che con l’udito uscire tra una doppia fila di denti affilati unione di immagini
che richiamano
come uncini; negli orecchi che erano qualcosa di più che aguzzi, sensi diversi
erano due fiamme di tensione, guarnite d’una falsamente tenue
verbo usato in peluria; nel pelo, tutto ritto, che gonfiava attorno al collo rattratto
senso connotativo
un collare biondo, e di lì si dipartivano le strie che fremevano sui
fianchi come carezzandosi da sé; nella coda ferma in una posa
così innaturale da parere insostenibile: a tutto questo che Cosimo
immaginazione aveva visto in un secondo dietro il ramo subito lasciato tornare al
del protagonista proprio posto s’aggiungeva quello che non aveva fatto in tempo a
vedere ma s’immaginava: il ciuffo esagerato di pelo che attorno
alle zampe mascherava la forza lancinante degli unghielli, pronti parole colorate
a scagliarsi contro di lui; e quello che sentiva: il bofonchio sempre
verso indefinito più cupo e intenso; tutto questo gli fece capire di trovarsi davanti
al più feroce gatto selvatico del bosco. Lo spavento venne dopo,
vedendosi il felino su un ramo proprio sopra la sua testa. Era là,
rattratto, ne vedeva la pancia dal lungo pelo quasi bianco, le zam-
pe tese con le unghie piantate nel legno, mentre inarcava il dorso e
faceva: fff… e si preparava certo a piombare su di lui. Cosimo, con
un perfetto movimento neppure ragionato, passò su di un ramo
più basso. Fff… fff… fece il gatto selvatico, e ad ognuno dei fff…
faceva un salto, uno in là uno in qua, e si ritrovò sul ramo sopra
Cosimo, che non sapeva cosa avrebbe fatto la bestia, appena avesse
finito d’emettere quello straziante suono tra il soffio e il gnaulìo.
(Italo Calvino, Il barone rampante, Mondadori)
361
Descrizione oggettiva
Il gatto soriano
Il gatto soriano prende nome dalla Soria (l’antico nome dell’odierna Si-
spiegazione ria), dove tale razza era diffusa allo stato selvatico. Un altro nome con cui
scientifica del nome
il gatto soriano viene definito è quello di Tabby, che deriva dalla modifica
del latino medievale attabi, che stava a indicare un’altra regione asiatica,
Attablyah, nell’attuale Iraq, dove veniva prodotta una seta striata i cui mo-
tivi ricordavano il pelo di tali gatti.
• Corporatura: testa medio-grande, corpo robusto e zampe forti.
• Peso: le femmine arrivano ai 4-5 kg in media e i maschi ai 6-7 kg d
informazioni adulti.
precise
• Pelo: il pelo del gatto soriano è corto e il colore può essere tigrato
striato, nero-grigio o grigio fumo, rosso, bianco o di più colori. Il man-
aggettivi to fulvo contraddistingue un particolare tipo di soriano, le cui tonali-
di grado positivo
tà oscillano dal rossiccio al color rame. Ciascun mantello si distingu
inoltre per il tipo di striature; sono distinguibili striature di tono pi
sostantivi presi scuro e di spessore medio-grande, che conferiscono al pelo un aspett
dal linguaggio
scientifico
marmorizzato. In base al colore del pelo varia anche la colorazione de
cuscinetti.
• Occhi: al colore del mantello è anche abbinato il colore degli occhi: co
i mantelli grigi o castano-marroni, troviamo occhi di tonalità verde
tenue distinti dal contorno nero delle palpebre; con i mantelli fulvi v
assenza di opinioni, sono in genere occhi verde tenue o avàna.
considerazioni,
impressioni • Carattere: è simile al gatto selvatico perché ha un carattere indipen-
personali dente, ma è in genere molto affettuoso e giocherellone. Ha un fort
istinto alla caccia, ama le coccole e la vita all’aria aperta.
• Alimentazione: i gatti preferiscono spiluccare e se il cibo è sempr
loro disposizione possono arrivare anche a 16 pasti al giorno.
• Cuccioli: le gatte partoriscono al massimo due volte all’anno: il nume-
ro dei cuccioli varia da 1 a 8 in genere. In circa due o tre mesi lo svez-
zamento è completo.
(Wikipedia.it)
362
Sara Abbracciasacco
Stai per leggere la descrizione di un cucciolo
molto particolare.
La storia
P A C IF IC O
L’autore di questa storia, Gerald Durrell,
si trova per caso ad avere a che fare
OCEANO
con un cucciolo di formichiere gigante, orfano.
Da quel momento l’animale lo adotta
BUENOS AIRES
come genitore, e inizia così OCEANO
ATLANTICO
una bella avventura: vivere
con un formichiere molto affettuoso!
I luoghi
• Il Paraguay, un piccolo Paese dell’America del Sud. Il tempo
• Buenos Aires, la capitale dell’Argentina • Circa
un altro Paese dell’America del Sud. cinquant’anni fa.
I personaggi
• Sara Abbracciasacco
un cucciolo di formichiere.
• La moglie dell’autore.
DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
oggettivo: fondato sulla realtà e non sulle impressioni personali.
soggettivo: che deriva dal modo di pensare e di sentire di una persona.
363
Sara Abbracciasacco
SITUAZIONE L’autore, Gerald, lavora in un campo ricerche
INIZIALE
in un villaggio del Paraguay. Un giorno un indiano
gli porta un sacco, dentro il quale c’è un neonato
femmina di formichiere gigante.
L’indiano racconta di averla trovata sola e piangente
nella foresta. Il cucciolo è grande più o meno
come un cagnolino, ha il pelo di color nero, grigio e bianco,
ha un muso lungo e sottile e due piccoli occhietti.
Fa dei versi che sembrano dei lamenti.
364
COMPRENDERE
1. Che animale è Sara?
.............................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................
3. Che cosa fa Gerald perché Sara non gli stia sempre aggrappata
alla schiena?
.............................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................
ANALIZZARE
7. Come viene descritto l’animale? Completa le seguenti frasi con le
parole del testo.
365
LA DESCRIZIONE DI UN OGGETTO
Spesso, all’interno di un racconto o di un romanzo, si può trovare una
SEQUENZA DESCRITTIVA
che ha lo scopo di illustrarci in modo particolareggiato un OGGETTO.
Anche di un oggetto è possibile realizzare sia una descrizione soggettiva sia una de-
scrizione oggettiva. Vediamo insieme questi due tipi di descrizione di un oggetto che
sicuramente conosci molto bene: un peluche.
382
Viene scelto il verbo “rappresentare”, che è neutro, Inizia con il verbo “adorare”, che rivela un’immediata
privo di qualsiasi sfumatura affettiva e fortissima componente affettiva e personale
L’oggetto viene misurato con estrema precisione e ne Tutto ciò è sintetizzato in un diminutivo, che è anche
vengono riportate le esatte dimensioni vezzeggiativo e trasmette l’idea di un legame con
l’oggetto
Viene precisato il materiale di cui è fatto e le sue ca- La parola peluche significa «tessuto morbido in fibre
ratteristiche naturali o sintetiche», ma ormai si usa solo per indi-
care un animale finto o un pupazzo con cui giocano
i bambini
Ci si limita a riportare l’odore del materiale di cui è Tutti i profumi richiamano l’universo personale, la
fatto l’oggetto sfera emotiva di chi descrive
Si dice che in generale l’oggetto è morbido, ma non Per descrivere la stessa qualità si usano due paragoni
ci si sofferma su una qualità difficilmente “misu- e una parola presa dal linguaggio figurato infan-
rabile” tile
Degli occhi e dei baffi viene riportato il colore in Per dare maggiore immediatezza all’immagine, il
modo “anonimo”, senza cioè ricondurlo a qualcosa colore degli occhi viene paragonato a un altro og-
di personale getto al quale chi descrive è particolarmente legato
L’oggetto produce un suono indifferenziato L’oggetto partecipa alla vita di chi lo possiede e il
suono che emette è personificato
383
LA DESCRIZIONE DI UN LUOGO
O DI UN AMBIENTE
In molti testi (racconti, romanzi, cronache, biografie, articoli…) è facile trovare parti
descrittive di luoghi o ambienti.
Sono descrizioni importanti, che con un uso attento delle parole guidano chi legge a ca-
pire e visualizzare com’è fatto un luogo, quali sono le sue caratteristiche fondamentali.
Quali aspetti possono essere presi in considerazione nella descrizione di un luogo?
Esattamente come per le persone, gli animali, gli oggetti, anche per i luoghi possia-
mo trovare descrizioni reali, vere o verosimili oppure fantastiche.
Un luogo Abitavamo in un vecchio appartamento in via del Babuino, al quinto
reale piano di un vecchio palazzo.
Il nostro appartamento era un po’ cadente e piuttosto disordinato.
Impressione Mi ricordo un intrico di fili elettrici e tubi per il riscaldamento che
dominante
correvano a vista lungo le pareti, vecchi divani ricoperti di stoffe stin-
te, tappeti consunti, e i pavimenti di piastrelle ottagonali scheggiate…
(F. Marciano, Casa rossa, Longanesi)
Un luogo In una caverna sotto terra viveva uno hobbit. Era una caverna hob-
fantastico bit, cioè comodissima. Aveva una porta perfettamente rotonda come
Impressione un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello di ottone proprio
dominante
nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come
un tunnel, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ri-
Anche una descrizione coperto di tappeti, fornito di sedie lucidate, e di un gran numero di
di un luogo fantastico
può essere attaccapanni per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto ricevere
dettagliata e precisa! visite. Niente piani superiori: le camere da letto, i bagni, le cantine, le
cucine, le sale da pranzo erano tutte sullo stesso piano…
391
Come accade per tutti i testi descrittivi, anche la descrizione di un luogo può essere
oggettiva oppure soggettiva.
Osserva i due esempi: entrambi i testi descrivono una foresta, ma sono ben evidenti
le differenze.
Descrizione oggettiva
Le foreste pluviali
Le foreste pluviali sono ambienti complessi, antichi e ricchi di vita: alberi
colossali, con tronchi lisci alti fino a 40 metri, formano con le loro chio-
me sempreverdi una copertura quasi ininterrotta. Altri alberi svettano al
di sopra della volta arborea superando anche i 60 metri di altezza; piante
epifite, tra cui molte orchidee, crescono sui rami, sui tronchi e sulle foglie
affondando le radici nel muschio e nei detriti che vi si raccolgono; liane e
altri rampicanti si avvinghiano a rami e tronchi formando un ammasso
intricato; la densità, la varietà e la stratificazione degli organismi vegetali
creano condizioni ideali per la vita di un gran numero di animali.
Descrizione soggettiva
Immersi nella foresta pluviale
Il mattino seguente entrarono nell’umida eterna oscurità della foresta
pluviale del Congo. La foresta era diversa da come se l’era immaginata.
Era totalmente impreparato alle sue dimensioni: gli alberi giganteschi
che svettavano sopra la sua testa, i tronchi larghi come case… Percorrere
i vasti spazi sotto quegli alberi era come camminare in una cattedrale
molto buia, la luce del sole era completamente esclusa. Si udivano ogni
tanto cinguettii di uccelli e squittii di scimmie, ma regnava di solito una
profonda quiete. Faceva un caldo incredibile e sembrava che tutto fosse
bagnato: le foglie, il suolo, i tronchi degli alberi, la stessa aria immota e
opprimente, intrappolata sotto i rami sporgenti.
(M. Crichton, Congo, Garzanti)
Nella descrizione soggettiva o personale (che molto spesso si identifica con la de-
scrizione letteraria) chi scrive mette in evidenza le emozioni, gli stati d’animo, le
impressioni e le opinioni personali. Il linguaggio in questo caso è ricco di aggettivi,
di paragoni, di metafore, di commenti.
392
Impressione
Un bosco autunnale
dominante Eravamo a metà autunno, e il bosco aveva un aspetto magnifico.
Certe zone erano ancora di un lucente verde dorato, e nel pallido
Vista sole mattutino i grandi alberi svariavano dall’oro al bruno fulvo al
Tatto rosso scarlatto, con bioccoli di bruma aleggianti come code d’aquilo-
ne tra i rami. L’aria era fredda e umida. Piccoli ruscelli luccicavano e
Udito sussurravano furtivi tra le alte sponde di terra nera. Camminavamo
circondati dall’intenso e penetrante aroma dei funghi…
Olfatto (G. Durrell, Il naturalista a quattro zampe, Adelphi)
Può capitare, al contrario, di leggere una descrizione basata su un solo senso: per
esempio esclusivamente sulle percezioni visive, oppure olfattive, oppure uditive,
come in ciascuno dei tre esempi che seguono.
393
394
IL TESTO DESCRITTIVO
OSSERVAZIONE
GUSTO
• sapori dolci, amari, aspri…
TATTO
• superfici, consistenze,
temperature…
416
417
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.................................................................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................................................................
....... 2
3. Quale termine usa l’autore, nel primo capoverso, per indicare la facilità a offendersi di
Lugaretzia? Trascrivilo.
..................................................................................... ....... 1
5. La frase “mamma si astenne da qualunque osservazione” (r. 9-10) significa che la madre
A. si frenò nel pronunciare giudizi
B. rinunciò a tutte le considerazioni
C. si limitò nel dare giudizi
D. evitò di rivolgere rimproveri ....... 1
6. L’espressione “nei suoi occhi da spaniel” (r. 12) è una metafora, cioè un paragone abbre-
viato, senza il legame “come”. Gli occhi del cane di razza spaniel sono così descritti in una
scheda tecnica: «Occhi grandi e scuri, dolci e umidi». Quali due caratteristiche di Lugaret-
zia, in comune con gli occhi dello spaniel, possono aver suggerito questa metafora?
........................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
....... 2
7. Nella frase “Mentre per la maggior parte delle persone l’ipocondria è un hobby, Lugaret-
zia ne aveva fatto la sua principale occupazione” il pronome “ne” sostituisce la parola
A. hobby B. occupazione
C. persone D. ipocondria ....... 1
419
9. Nella frase “dando a ognuno di noi un resoconto particolareggiato delle battaglie nottur-
ne sostenute col suo apparato digerente (r. 18-20)
a. la parola “battaglie” è usata in senso
letterale figurato
b. In quale delle seguenti frasi è usata con lo stesso significato?
A. Le battaglie tra quei Paesi confinanti sono una notizia terribile
B. Molte furono le battaglie durante il Risorgimento
C. Quasi sempre le battaglie provocano un numero enorme di vittime
D. Stanotte le battaglie con le coperte mi hanno rovinato il sonno ....... 2
10. Nel descrivere Lugaretzia che “si aggirava zoppicando in modo pietoso e gemendo forte
e spesso” quali percezioni sensoriali sono attivate?
..................................................................................... ....... 2
12. Quale sinonimo di “malanni” usa l’autore nella seconda parte della descrizione?
..................................................................................... ....... 1
13. Alla riga 51, la parola “acquattati”, che normalmente si riferisce a esseri viventi, con il si-
gnificato di “rannicchiati per nascondersi” è riferita ai mobili.
L’autore fa perciò uso di una
A. similitudine B. personificazione
C. metafora D. ripetizione ....... 1
14. Rileggi attentamente la descrizione dei mobili, dalla riga 51 alla 56. Individua e trascrivi i
quattro termini che si riferiscono alla percezione sensoriale dell’udito.
a. .....................................................................................
b. .....................................................................................
c. .....................................................................................
d. ..................................................................................... ....... 4
420
15. Il testo descrittivo che hai letto è prevalentemente soggettivo, ma non mancano espressio-
ni oggettive. Nella tabella distingui quali frasi del testo sono soggettive e quali oggettive.
Metti una crocetta per ogni riga.
DESCRIZIONE DESCRIZIONE
FRASI DEL TESTO
OGGETTIVA SOGGETTIVA
....... 6
421