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ANTOLOGIA 1

TESTI
6
Il testo
DESCRITTIVO

PERCORSI
A
ED PER SCOPRIRE IL TESTO
SCH

OSSERVARE PER DESCRIVERE


CHE DIFFERENZA C’È TRA “GUARDARE” E “OSSERVARE”?
Entrambi i verbi fanno riferimento alla vista, ma mentre guardare significa rivolgere
lo sguardo verso qualcosa o qualcuno, osservare qualcosa o qualcuno implica un’at-
tenzione, una cura e un tempo particolari, perché prevedono un maggiore “coinvol-
gimento” e una partecipazione attiva e volontaria dei sensi per notare non solo le
caratteristiche più importanti, ma anche i dettagli.

E tu, sei abile nell’osservare o ti limiti a dare uno sguardo d’insieme? Fai una verifica
prima di rispondere.
• Osserva per 30 secondi la persona seduta accanto a te nel banco.
• Poi, senza alzare lo sguardo, annota quanti più particolari del suo abbigliamento
ricordi. (Devono essere almeno dieci, per poter essere definiti buoni osservatori!)

COME SI OSSERVA?
Perché un’osservazione risulti efficace, è necessario utilizzare e far esprimere tutti i
cinque sensi:

VISTA UDITO OLFATTO GUSTO TATTO

Anche se spesso usiamo maggiormente la vista e l’udito, tutti e cinque sono preziosi
per fornire informazioni e scoprire dettagli.

CHE COSA SI PERCEPISCE CON I CINQUE SENSI?


Con la vista il colore, la forma, la dimensione
Con l’udito il rumore, il suono, la voce, i versi degli animali
Con l’olfatto l’odore, il profumo
Con il gusto il sapore
Con il tatto il tipo di superficie, la consistenza del materiale, la temperatura

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SCH
DESCRIZIONE OGGETTIVA E SOGGETTIVA ED
A

DESCRIVERE PER INFORMARE


E PER ESPRIMERE SENTIMENTI:
descrizione OGGETTIVA e SOGGETTIVA
I cinque sensi ci permettono di percepire aspet-
ti della realtà attraverso un’osservazione consa-
pevole: la sua “traduzione” in parole si chiama
descrizione.
È possibile descrivere sia la realtà che ci circonda
(luoghi, animali, persone, oggetti), sia il mondo
della fantasia (castelli incantati, draghi, principi e
bacchette magiche); in ogni caso, però, è molto
importante aver ben chiaro qual è lo scopo per
il quale si vuole descrivere, perché in base allo
scopo cambiano le tecniche della descrizione.

DESCRIVERE PER INFORMARE


Si può descrivere per INFORMARE in modo preciso sulle caratteristiche di luoghi,
animali, persone, oggetti, fornendo i dati in modo obiettivo ed esatto, senza aggiun-
gere interpretazioni o commenti personali.

COME SI FA?

Si fa uso di una DESCRIZIONE OGGETTIVA


L’osservazione deve essere attenta e minuziosa e il linguaggio preciso, tecnico, di
tipo DENOTATIVO, cioè chiaro e neutro, privo di considerazioni e coinvolgimenti
emotivi, caratterizzato da:
• uso della terza persona;
• uso del tempo presente, che garantisce la validità universale di quanto detto
oppure dell’imperfetto, che è il tempo proprio della descrizione;
• un lessico ricco di termini propri dei linguaggi settoriali (linguaggio scientifico,
burocratico, tecnico…);
• uso moderato degli aggettivi qualificativi, che sono al grado positivo ed essen-
ziali per la comprensione della descrizione;
• sintassi semplice e lineare, spesso nominale (senza l’uso dei verbi).
Questo tipo di descrizione si trova soprattutto nei manuali scientifici, per esempio sui
tuoi libri di scienze e di tecnologia, e sui manuali delle istruzioni.

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A
ED PER SCOPRIRE IL TESTO
SCH

DESCRIVERE PER ESPRIMERE SENTIMENTI


Si può descrivere per ESPRIMERE I PROPRI SENTIMENTI, positivi o negativi, che sono
stati suscitati dall’osservazione di un determinato luogo, animale, persona, oggetto.
Naturalmente, a maggior ragione in questo caso, si tratta di testi in cui abbondano
le sensazioni, le impressioni, i giudizi, i commenti e gli stati d’animo di chi descrive.

COME SI FA?

Si fa uso di una DESCRIZIONE SOGGETTIVA


Anche in questo caso l’osservazione deve essere attenta e minuziosa, ma si fa uso
di un linguaggio vario ed espressivo, di tipo CONNOTATIVO per suggerire al lettore
associazioni e interpretazioni particolari. Questo linguaggio è caratterizzato da:
• uso della prima o della terza persona;
• uso del tempo presente oppure dell’imperfetto;
• un lessico in cui le parole assumono un valore emotivo carico di suggestioni;
• un lessico ricco di sostantivi alterati (vezzeggiativi, dispregiativi, accrescitivi, dimi-
nutivi) e di verbi come parere, sembrare, apparire…;
• uso abbondante degli aggettivi qualificativi, anche al grado comparativo e su-
perlativo;
• ricorso frequente alle similitudini (“Sei robusto come una quercia”), alle metafo-
re (“Sei una quercia”) e altre figure retoriche;
• impiego di parole emozionali come interiezioni ed esclamazioni.
In un testo narrativo difficilmente troveremo una descrizione totalmente oggettiva o
una totalmente soggettiva, ma uno dei due tipi può essere prevalente: per esempio,
anche in una descrizione fortemente soggettiva si potranno trovare elementi oggettivi.
Osserva i due esempi che seguono: le espressioni blu sono oggettive perché le pa-
role sono usate nel loro senso denotativo, mentre quelle rosse sono espressioni sog-
gettive perché le parole sono usate con un valore connotativo.

Al suo fianco sedeva un ragazzo grande e grosso di È una biglia di terracotta


nome Jay. Gli piaceva un sacco mostrare i musco- con la vernice scheggiata che
li, soprattutto quando c’erano le ragazze. Jay aveva crea sulla sua superficie delle
una gran massa di capelli rossi, perennemente in asperità, dei disegni, come il
disordine, che sembrava non avessero mai visto il mappamondo che abbiamo
pettine in vita loro. in classe.
(Robert Lawrence Stine) (Joseph Joffo)

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competenze di lettura Percorso

Due persone speciali


Stai per leggere una bella descrizione di due persone.

La storia
La protagonista, una giovane eritrea,
racconta la sua vita e presenta
i suoi genitori così come li vedeva
con i suoi occhi di bambina.

Il luogo
• La città di Asmara, capitale dell’Eritrea.

Il tempo
• Al giorno d’oggi.

I personaggi
• La protagonista.

• La madre.

• Il padre.

• I fratelli e le sorelle, che vengono solo nominati.

Chi ha scritto il testo


Feven Abreha Tekle è il nome che usa una giovane eritrea
emigrata in Italia, dove lavora come donna delle pulizie.
Ha raccontato la sua storia in un libro, Libera,
senza usare il suo vero nome per evitare vendette.

DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
descrivere: far conoscere attraverso le parole com’è fatto un oggetto, oppure
una persona, un animale, un luogo della realtà o della fantasia.
sensi: vista, udito, olfatto, gusto, tatto.
Ci servono per osservare e descrivere.

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Percorso competenze di lettura

Due persone speciali


SITUAZIONE La protagonista presenta se stessa
INIZIALE
e la sua famiglia: è nata ad Asmara; il padre Abreha
lavora e guadagna bene; la famiglia è numerosa:
in casa vivono suo padre, sua madre Alganesh, lei,
i fratelli Daniel, Tesfay, Biniam, Tedros ed Esayas,
il piccolino di casa, e le sorelle, Eden e Semhar.

SVILUPPO Se ripensa alla sua infanzia, la prima immagine


che le viene alla memoria è quella della mamma.
La vede mentre cuoce l’engera, il pane eritreo,
sulla piastra bollente nell’angolo della cucina.
La mamma è svelta e abile. La bambina guarda
le sue mani magre, rugose eppure molto belle, con dita
lunghe. La mamma parla poco, ma è sempre tranquilla
e disponibile. Quando la mamma e la bambina
si guardano, nasce subito sulle labbra della mamma
un dolce sorriso. Per la figlia è un dono di immenso
valore, che la fa felice. Anche il babbo osserva
con amore la moglie e nel suo sguardo
si legge l’affetto profondo che li unisce.
Il padre dà sicurezza. È un uomo robusto,
sempre molto calmo. Il suo viso è sempre sereno,
anche quando rimprovera i figli: solo il tono di voce
diventa duro e deciso. Quando parla in quel modo,
nessuno dei figli osa protestare.
Sempre, però, nei suoi occhi brilla la bontà.

CONCLUSIONE La protagonista ricorda con gioia le domeniche


della sua infanzia ad Asmara. Il padre porta la figlia
ed Esayas, il piccolino di casa, a passeggio
in centro. Lui saluta tutti e intanto guarda attento
i bambini che giocano e saltano sul marciapiede.
La figlia si diverte a camminargli davanti e fermarsi
improvvisamente: lui è obbligato a cambiare passo.
Invece di arrabbiarsi, le accarezza la testa
con tenerezza.
(Adatt. da: Feven Abreha Tekle, Libera, Sperling & Kupfer)

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competenze di lettura Percorso

COMPRENDERE
1. L’autrice ci dà alcune informazioni sulla sua famiglia.
Quali sono vere (V) e quali false (F)?

È figlia unica V F La madre è spesso nervosa V F


Lei è la piccola di casa V F I genitori vanno d’accordo V F
Il padre ha un buon lavoro V F Il padre è affettuoso V F

2. Quale immagine ricorda per prima la protagonista?


3. Che cosa ricorda con gioia delle domeniche della sua infanzia?
4. Quale sentimento provano genitori e figli?

ANALIZZARE
5. La bambina osserva la mamma con attenzione, mentre prepara
da mangiare. Completa la tabella: scegli e scrivi le parole
che si riferiscono alle caratteristiche della mamma.
dolce • svelta e abile • magre, rugose eppure molto belle, con dita lunghe

CARATTERISTICHE DELLA MAMMA PAROLE DEL TESTO

modo di fare ................................................................................................

mani ................................................................................................

sorriso ................................................................................................

6. Dal comportamento del papà puoi conoscere qualcosa


del suo carattere. Collega le informazioni nella tabella.

CHE COSA FA COM’È


osserva la moglie con amore severo ma buono
dà sicurezza: è robusto e calmo
affettuoso
rimprovera con tono deciso ma nei suoi occhi
brilla la bontà protettivo

7. Indica quale tra i cinque sensi è usato in ciascuna


delle frasi seguenti:
VISTA UDITO OLFATTO GUSTO TATTO
la mamma cuoceva il pane,
tutto intorno si sentiva
il profumo
quando il padre rimprovera
i figli il tono è duro e deciso
mi accarezzava la testa
con tenerezza

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A
ED PER ANALIZZARE IL TESTO
SCH

LA DESCRIZIONE
DI UNA PERSONA
Nel testo precedente hai letto ritratti che sicuramente ti saranno rimasti impressi: gli
scrittori, infatti, riescono a cogliere gli aspetti più significativi di una persona, così da
permettere al lettore di immaginarla nei suoi movimenti, nelle sue espressioni.
In una DESCRIZIONE OGGETTIVA o SOGGETTIVA di una PERSONA si possono in-
dividuare una serie di punti fondamentali.

ELEMENTI PER DESCRIVERE UNA PERSONA


• Presentazione generale: come si chiama, qua
è la sua età, dove vive, che mestiere fa…
• Presentazione fisica: si parte da una vision
d’insieme (per esempio dalla corporatura),
per prendere poi in considerazione i dettagli: i
viso (oltre al colore degli occhi e dei capelli
possono osservare i tratti, la carnagione, la for-
ma della bocca…), le mani (che dicono molt
riguardo al lavoro e, più in generale, allo stile d
vita di una persona), la voce, l’abbigliamento
(non solo abiti, ma anche trucco, gioielli…).
• Presentazione dei tratti psicologici: molt
spesso il carattere di una persona si ricava da
suo comportamento e, più in generale, dall
azioni che compie o non compie.

IL LINGUAGGIO DELLA DESCRIZIONE


Le parole possono avere un significato letterale, cioè essere fedeli all’immagine che
si descrive, senza considerazioni e coinvolgimenti personali, cioè avere un valore de-
notativo
oppure
possono avere un significato figurato quando suggeriscono al lettore immagini, asso-
ciazioni e interpretazioni particolari, cioè avere un valore connotativo.
La descrizione di una persona può essere in parte ESPLICITA, cioè diretta, espressa
chiaramente, e in parte IMPLICITA, vale a dire che alcune informazioni si devono rica-
vare dai suoi gesti, dalle sue parole, dagli episodi che vengono riportati.
Inoltre, in una descrizione prevalentemente SOGGETTIVA ci sono impressioni e consi-
derazioni personali, attraverso le quali si esprimono emozioni e sentimenti.

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SCH
LA DESCRIZIONE DI UNA PERSONA ED
A

Un esempio, per capire meglio.

Una nonna favolosa


In un punto del nostro salotto c’era una specie di alta-
rino, coperto da una tovaglietta rossa. Sopra era posata
una fotografia e davanti una candela accesa, per onorare
presentazione la memoria della persona amata. Era la foto della non-
con nome na, la favolosa Ocean Jones, che io purtroppo non avevo
mai conosciuto. Era seduta sui gradini color seppia di un visione d’insieme

camper di legno. Non c’è molto da dire; la nonna, vestita


aggettivi qualificativi da zingara, era semplicemente meravigliosa: bene in car-
ne, misteriosa, con gli occhi neri come la notte. Indossava espressione
connotativa:
paragone/similitudine una gonna lunga a balze, un gilet, una camicia a sbuffo, si evitano gli aggettivi
che conferma
un gran numero di collane e un fazzoletto legato dietro neutri e banali come
l’aspetto misterioso
“grasso”, “magico”
della nonna la nuca. I lunghi capelli bianchi, mai tagliati, erano rac-
colti in una treccia grossa come la coda di un cavallo: la
linguaggio figurato treccia si appoggiava sulla sua spalla e le ciondolava fino
per dare maggiore
immediatezza alla vita. Indossava un paio di stivali da uomo e teneva
in mano una pipa. Ai piedi dei gradini c’erano anche mia abbigliamento
madre e i miei zii, ma passavano in secondo piano. Non
era difficile capire chi fosse il capo di quella famiglia… commento personale
(Sally Beauman, Ritratto di ragazza, Sperling & Kupfer)

OGGETTIVO O SOGGETTIVO?
Questa descrizione è soprattutto soggettiva, ma contiene anche elementi oggettivi. Rico-
nosci tra le seguenti espressioni quali sono oggettive (O) e quali soggettive (S).
O S

vestita da zingara, indossava una gonna lunga a balze, un gilet, una camicia
a sbuffo, un gran numero di collane e un fazzoletto legato dietro alla nuca,
un paio di stivali da uomo
favolosa, meravigliosa, misteriosa, con occhi neri come la notte

purtroppo non l’avevo mai conosciuta

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A
ED PER ANALIZZARE IL TESTO
SCH

LA DESCRIZIONE
DI UN ANIMALE
Le sequenze descrittive all’interno di un racconto o di un romanzo hanno generalmen-
te la funzione di presentarci i personaggi e farceli conoscere. Molto spesso, tra questi
protagonisti, troviamo gli animali, che, essendo esseri viventi, assumono un proprio
comportamento e si pongono in relazione non solo con l’uomo, ma anche con altri
animali presenti nel testo.

Come per le descrizioni delle persone, anche in quella degli animali lo scrittore coglie
gli elementi più significativi, così da permettere al lettore di immaginare non solo il
loro aspetto, ma anche le loro azioni e i loro comportamenti.
La scaletta per la descrizione di un animale può essere la seguente.

ELEMENTI PER DESCRIVERE UN ANIMALE

• Presentazione generale: il tipo di animale, la razza


l’ambiente in cui abitualmente vive…

• Presentazione fisica: dimensioni, parti del corp


(muso, coda, zampe, orecchie, occhi…), pelo, piu-
maggio, caratteristiche particolari dell’aspetto (l
proboscide per gli elefanti, il collo per le giraffe, i
marsupio per i canguri…).

• Comportamento: carattere, abitudini, relazioni co


altri animali, rapporto con l’essere umano, capacit
di adattamento…

– Nel caso in cui si tratti di una descrizione oggettiva, questi elementi sono il risulta-
to di un’osservazione attenta e minuziosa, che si traduce in un linguaggio chiaro e
ricco di termini specifici, spesso scientifici, privo di commenti personali.
– Diversamente, una descrizione soggettiva è arricchita da considerazioni persona-
li, stati d’animo e ricordi legati all’animale, così da suscitare in chi legge o ascolta
una serie di reazioni emotive.

Osserviamo insieme questi due tipi di descrizione, attraverso la presentazione di un


gatto soriano.

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SCH
LA DESCRIZIONE DI UN ANIMALE ED
A

Un esempio, per capire meglio.


Descrizione soggettiva

Il gatto soriano
Il bosco era fitto, impraticabile. Cosimo mise avanti lo spadino,
scostò un ramo, lo lasciò ritornare piano al suo posto. Trasse un
sospiro di sollievo, rise del timore provato; aveva visto di chi erano impressioni
quegli occhi gialli, erano d’un gatto. L’immagine del gatto, appena del protagonista

vista scostando il ramo, restava nitida nella sua mente, e dopo un


momento Cosimo era di nuovo tremante di paura. Perché quel
sensazioni gatto, in tutto uguale a un gatto, era un gatto terribile, spaventoso,
del protagonista
da mettersi a gridare al solo vederlo. Non si può dire cosa avesse
di tanto spaventoso: era una specie di soriano, più grosso di tutti
i soriani, ma questo non voleva dire niente, era terribile nei baffi similitudine

dritti come aculei d’istrice, nel soffio che si sentiva quasi più con
la vista che con l’udito uscire tra una doppia fila di denti affilati unione di immagini
che richiamano
come uncini; negli orecchi che erano qualcosa di più che aguzzi, sensi diversi
erano due fiamme di tensione, guarnite d’una falsamente tenue
verbo usato in peluria; nel pelo, tutto ritto, che gonfiava attorno al collo rattratto
senso connotativo
un collare biondo, e di lì si dipartivano le strie che fremevano sui
fianchi come carezzandosi da sé; nella coda ferma in una posa
così innaturale da parere insostenibile: a tutto questo che Cosimo
immaginazione aveva visto in un secondo dietro il ramo subito lasciato tornare al
del protagonista proprio posto s’aggiungeva quello che non aveva fatto in tempo a
vedere ma s’immaginava: il ciuffo esagerato di pelo che attorno
alle zampe mascherava la forza lancinante degli unghielli, pronti parole colorate
a scagliarsi contro di lui; e quello che sentiva: il bofonchio sempre
verso indefinito più cupo e intenso; tutto questo gli fece capire di trovarsi davanti
al più feroce gatto selvatico del bosco. Lo spavento venne dopo,
vedendosi il felino su un ramo proprio sopra la sua testa. Era là,
rattratto, ne vedeva la pancia dal lungo pelo quasi bianco, le zam-
pe tese con le unghie piantate nel legno, mentre inarcava il dorso e
faceva: fff… e si preparava certo a piombare su di lui. Cosimo, con
un perfetto movimento neppure ragionato, passò su di un ramo
più basso. Fff… fff… fece il gatto selvatico, e ad ognuno dei fff…
faceva un salto, uno in là uno in qua, e si ritrovò sul ramo sopra
Cosimo, che non sapeva cosa avrebbe fatto la bestia, appena avesse
finito d’emettere quello straziante suono tra il soffio e il gnaulìo.
(Italo Calvino, Il barone rampante, Mondadori)

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A
ED PER ANALIZZARE IL TESTO
SCH

Descrizione oggettiva

Il gatto soriano
Il gatto soriano prende nome dalla Soria (l’antico nome dell’odierna Si-
spiegazione ria), dove tale razza era diffusa allo stato selvatico. Un altro nome con cui
scientifica del nome
il gatto soriano viene definito è quello di Tabby, che deriva dalla modifica
del latino medievale attabi, che stava a indicare un’altra regione asiatica,
Attablyah, nell’attuale Iraq, dove veniva prodotta una seta striata i cui mo-
tivi ricordavano il pelo di tali gatti.
• Corporatura: testa medio-grande, corpo robusto e zampe forti.
• Peso: le femmine arrivano ai 4-5 kg in media e i maschi ai 6-7 kg d
informazioni adulti.
precise
• Pelo: il pelo del gatto soriano è corto e il colore può essere tigrato
striato, nero-grigio o grigio fumo, rosso, bianco o di più colori. Il man-
aggettivi to fulvo contraddistingue un particolare tipo di soriano, le cui tonali-
di grado positivo
tà oscillano dal rossiccio al color rame. Ciascun mantello si distingu
inoltre per il tipo di striature; sono distinguibili striature di tono pi
sostantivi presi scuro e di spessore medio-grande, che conferiscono al pelo un aspett
dal linguaggio
scientifico
marmorizzato. In base al colore del pelo varia anche la colorazione de
cuscinetti.
• Occhi: al colore del mantello è anche abbinato il colore degli occhi: co
i mantelli grigi o castano-marroni, troviamo occhi di tonalità verde
tenue distinti dal contorno nero delle palpebre; con i mantelli fulvi v
assenza di opinioni, sono in genere occhi verde tenue o avàna.
considerazioni,
impressioni • Carattere: è simile al gatto selvatico perché ha un carattere indipen-
personali dente, ma è in genere molto affettuoso e giocherellone. Ha un fort
istinto alla caccia, ama le coccole e la vita all’aria aperta.
• Alimentazione: i gatti preferiscono spiluccare e se il cibo è sempr
loro disposizione possono arrivare anche a 16 pasti al giorno.
• Cuccioli: le gatte partoriscono al massimo due volte all’anno: il nume-
ro dei cuccioli varia da 1 a 8 in genere. In circa due o tre mesi lo svez-
zamento è completo.
(Wikipedia.it)

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competenze di lettura Percorso

Sara Abbracciasacco
Stai per leggere la descrizione di un cucciolo
molto particolare.

La storia

P A C IF IC O
L’autore di questa storia, Gerald Durrell,
si trova per caso ad avere a che fare

OCEANO
con un cucciolo di formichiere gigante, orfano.
Da quel momento l’animale lo adotta
BUENOS AIRES
come genitore, e inizia così OCEANO
ATLANTICO
una bella avventura: vivere
con un formichiere molto affettuoso!

I luoghi
• Il Paraguay, un piccolo Paese dell’America del Sud. Il tempo
• Buenos Aires, la capitale dell’Argentina • Circa
un altro Paese dell’America del Sud. cinquant’anni fa.

I personaggi
• Sara Abbracciasacco
un cucciolo di formichiere.

• L’autore che racconta.

• La moglie dell’autore.

Chi ha scritto il testo


Gerald Durrell è stato uno zoologo
e scrittore inglese, con una grande passione
per la natura e gli animali.

DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
oggettivo: fondato sulla realtà e non sulle impressioni personali.
soggettivo: che deriva dal modo di pensare e di sentire di una persona.

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Percorso competenze di lettura

Sara Abbracciasacco
SITUAZIONE L’autore, Gerald, lavora in un campo ricerche
INIZIALE
in un villaggio del Paraguay. Un giorno un indiano
gli porta un sacco, dentro il quale c’è un neonato
femmina di formichiere gigante.
L’indiano racconta di averla trovata sola e piangente
nella foresta. Il cucciolo è grande più o meno
come un cagnolino, ha il pelo di color nero, grigio e bianco,
ha un muso lungo e sottile e due piccoli occhietti.
Fa dei versi che sembrano dei lamenti.

SVILUPPO Gerald è molto incerto se tenere la cucciola o no,


ma lei gli si arrampica in braccio e si addormenta.
Dopo aver deciso di adottarla, la prima difficoltà
che si presenta è darle da mangiare. Per fortuna
lui e la moglie trovano un biberon, così la piccola
riesce a succhiare il latte.
I piccoli formichieri di quell’età vivono attaccati
alla schiena della madre, e anche quel cucciolo
vuole stare sempre in groppa a Gerald o a sua moglie.
Ma le sue unghie molto lunghe fanno male, per cui l’uomo
decide di riempire con della paglia un sacco per lei.
La piccola, cui hanno dato il nome di Sara,
lo accetta volentieri, e da allora viene chiamata
Sara Abbracciasacco.
Quando Gerald e sua moglie si trasferiscono a Buenos Aires
portano Sara con loro. Intanto la piccola cresce
e diventa sempre più indipendente. Il tempo passa
e Sara cresce sempre di più. Diventa difficile
per la coppia tenere in casa un formichiere gigante, per cui
il veterinario consiglia di portare Sara in uno zoo.

CONCLUSIONE Quando, sei mesi dopo, Gerald e sua moglie


vanno a trovarla allo zoo, Sara li riconosce
e li lascia entrare nella sua gabbia per giocare con lei.
Adesso Sara ha un compagno, e magari li farà diventare
nonni di un grazioso e vivace piccolo formichiere!
(Adatt. da: Gerald Durrell, Incontri con animali, Adelphi)

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competenze di lettura Percorso

COMPRENDERE
1. Che animale è Sara?
.............................................................................................................................................................................................................

2. Come fanno a darle da mangiare?


.............................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................

3. Che cosa fa Gerald perché Sara non gli stia sempre aggrappata
alla schiena?
.............................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................

4. Come viene chiamata da allora?


.............................................................................................................................................................................................................

5. Quando Sara diventa grande, che cosa devono fare Gerald


e sua moglie?
.............................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................

6. Da allora incontrano ancora Sara? Completa la frase giusta.


Sì, infatti .........................................................................................................................................................................

No, infatti .......................................................................................................................................................................

ANALIZZARE
7. Come viene descritto l’animale? Completa le seguenti frasi con le
parole del testo.

Il formichiere è di color ....................................................................................................................... vista

Il muso è ................................................... e ........................................................................................................ vista

Gli occhi sono .................................................................................................................................................... vista

Le unghie sono .................................................................................................................................................. tatto

I versi che fa sembrano ........................................................................................................................... udito

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A
ED PER ANALIZZARE IL TESTO
SCH

LA DESCRIZIONE DI UN OGGETTO
Spesso, all’interno di un racconto o di un romanzo, si può trovare una
SEQUENZA DESCRITTIVA
che ha lo scopo di illustrarci in modo particolareggiato un OGGETTO.
Anche di un oggetto è possibile realizzare sia una descrizione soggettiva sia una de-
scrizione oggettiva. Vediamo insieme questi due tipi di descrizione di un oggetto che
sicuramente conosci molto bene: un peluche.

Il peluche che mi hanno regalato rappre- Adoro abbracciare il mio coniglietto di


senta un coniglio, con zampe snodate e peluche. Profuma di mela, di liquiri-
mobili. Si tratta di un piccolo oggetto di zia, di sapone, di rosa, di profumo della
20 cm, calcolati dalla punta delle orec- mamma, di minestra vecchia, di riso, di
chie, lunghe almeno 4 cm, alla pun- pane tostato, di cera, di cane bagnato. E
ta della coda rotonda e morbida. Pesa poi, soprattutto, mi ricorda l’odore del
all’incirca 100 grammi e odora di stof- mio letto che di notte è tutto caldo. È sof-
fa. Il coniglio è di colore marrone con fice come una coccola e, quando lo guar-
chiazze nere e ha la pancia di un beige do, i suoi occhi neri come l’inchiostro
chiaro. della mia penna preferita mi sorridono.
Gli occhi e i baffi sono neri. Sulla pancia Quando ero piccolo gli mangiucchiavo le
è posto un tasto, schiacciandolo si sen- orecchie, che sapevano di zucchero fila-
te un verso. Il materiale di cui è fatto è to, e lo sollevavo per la coda soffice come
100% fibra di poliestere, è lavabile solo in un batuffolo di cotone. E se gli schiaccio
superficie e non è tossico. Si tratta di un la pancia si mette a ridere!
giocattolo adatto ai bambini di età supe- (Brigitte Minne - Natali Fortier, Adoro…,
riore ai due anni. Ape Junior)

La prima è una descrizione Nel secondo caso, invece, la descri


descri-
precisa e particolareggia- zione si traduce in un linguaggio
ta: si basa su un’osservazione connotativo, che colpisce i sensi e
attenta e usa un linguaggio la fantasia. Contiene sensazioni
denotativo. In questo caso e stati d’animo legati all’og-
vengono riportate le caratte- getto.
ristiche esteriori, senza espri-
mere nessuna considerazione
o emozione personale.

si tratta di una si tratta di una


descrizione oggettiva descrizione soggettiva

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SCH
LA DESCRIZIONE DI UN OGGETTO ED
A

Che cosa distingue la descrizione soggettiva da quella oggettiva? Le scelte linguisti-


che. Vediamo le differenze, con l’aiuto dei colori.
DESCRIZIONE OGGETTIVA DESCRIZIONE SOGGETTIVA

Viene scelto il verbo “rappresentare”, che è neutro, Inizia con il verbo “adorare”, che rivela un’immediata
privo di qualsiasi sfumatura affettiva e fortissima componente affettiva e personale

L’oggetto viene misurato con estrema precisione e ne Tutto ciò è sintetizzato in un diminutivo, che è anche
vengono riportate le esatte dimensioni vezzeggiativo e trasmette l’idea di un legame con
l’oggetto

Viene precisato il materiale di cui è fatto e le sue ca- La parola peluche significa «tessuto morbido in fibre
ratteristiche naturali o sintetiche», ma ormai si usa solo per indi-
care un animale finto o un pupazzo con cui giocano
i bambini

Ci si limita a riportare l’odore del materiale di cui è Tutti i profumi richiamano l’universo personale, la
fatto l’oggetto sfera emotiva di chi descrive

Si dice che in generale l’oggetto è morbido, ma non Per descrivere la stessa qualità si usano due paragoni
ci si sofferma su una qualità difficilmente “misu- e una parola presa dal linguaggio figurato infan-
rabile” tile

Degli occhi e dei baffi viene riportato il colore in Per dare maggiore immediatezza all’immagine, il
modo “anonimo”, senza cioè ricondurlo a qualcosa colore degli occhi viene paragonato a un altro og-
di personale getto al quale chi descrive è particolarmente legato

L’oggetto produce un suono indifferenziato L’oggetto partecipa alla vita di chi lo possiede e il
suono che emette è personificato

E se dovessi scrivere tu la descrizione di un OGGETTO?


Potresti seguire una scaletta come la seguente.

• Che cos’è e quali sono le sue funzioni


elementi • Materiale di cui è costituito, provenienza
per • Forma, consistenza e peso
descrivere • Posizione rispetto all’osservatore e collocazione nello spazio
un • Altre qualità fisiche percepibili attraverso i cinque sensi (colore,
oggetto odore, sapore)
• Sensazioni e impressioni che si provano alla vista, al tatto…

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PER ANALIZZARE IL TESTO ED
A

LA DESCRIZIONE DI UN LUOGO
O DI UN AMBIENTE
In molti testi (racconti, romanzi, cronache, biografie, articoli…) è facile trovare parti
descrittive di luoghi o ambienti.
Sono descrizioni importanti, che con un uso attento delle parole guidano chi legge a ca-
pire e visualizzare com’è fatto un luogo, quali sono le sue caratteristiche fondamentali.
Quali aspetti possono essere presi in considerazione nella descrizione di un luogo?

ELEMENTI PER DESCRIVERE UN LUOGO


• Presentazione: nome o definizione, posizione geografica
• Caratteristiche percepibili con i cinque sensi: colori, forme, dimensioni, rumo
e suoni, odori e profumi, superfici, temperatura…
• Impressione dominante: elementi che prevalgono sugli altri, profumi o luci o
suoni particolari, un’atmosfera che resta nel ricordo, un senso di calma e serenità
o di paura o di mistero…
• Qualità, confronti: pregi, difetti, cambiamenti nel corso del tempo…
• Commenti personali: ricordi, impressioni, emozioni…

Esattamente come per le persone, gli animali, gli oggetti, anche per i luoghi possia-
mo trovare descrizioni reali, vere o verosimili oppure fantastiche.
Un luogo Abitavamo in un vecchio appartamento in via del Babuino, al quinto
reale piano di un vecchio palazzo.
Il nostro appartamento era un po’ cadente e piuttosto disordinato.
Impressione Mi ricordo un intrico di fili elettrici e tubi per il riscaldamento che
dominante
correvano a vista lungo le pareti, vecchi divani ricoperti di stoffe stin-
te, tappeti consunti, e i pavimenti di piastrelle ottagonali scheggiate…
(F. Marciano, Casa rossa, Longanesi)

Un luogo In una caverna sotto terra viveva uno hobbit. Era una caverna hob-
fantastico bit, cioè comodissima. Aveva una porta perfettamente rotonda come
Impressione un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello di ottone proprio
dominante
nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come
un tunnel, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ri-
Anche una descrizione coperto di tappeti, fornito di sedie lucidate, e di un gran numero di
di un luogo fantastico
può essere attaccapanni per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto ricevere
dettagliata e precisa! visite. Niente piani superiori: le camere da letto, i bagni, le cantine, le
cucine, le sale da pranzo erano tutte sullo stesso piano…

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A
ED PER ANALIZZARE IL TESTO
SCH

Come accade per tutti i testi descrittivi, anche la descrizione di un luogo può essere
oggettiva oppure soggettiva.
Osserva i due esempi: entrambi i testi descrivono una foresta, ma sono ben evidenti
le differenze.

Descrizione oggettiva
Le foreste pluviali
Le foreste pluviali sono ambienti complessi, antichi e ricchi di vita: alberi
colossali, con tronchi lisci alti fino a 40 metri, formano con le loro chio-
me sempreverdi una copertura quasi ininterrotta. Altri alberi svettano al
di sopra della volta arborea superando anche i 60 metri di altezza; piante
epifite, tra cui molte orchidee, crescono sui rami, sui tronchi e sulle foglie
affondando le radici nel muschio e nei detriti che vi si raccolgono; liane e
altri rampicanti si avvinghiano a rami e tronchi formando un ammasso
intricato; la densità, la varietà e la stratificazione degli organismi vegetali
creano condizioni ideali per la vita di un gran numero di animali.

Nella descrizione oggettiva o impersonale si presenta l’ambiente in modo preciso


e dettagliato, con un linguaggio ricco di termini specifici, a volte tecnici. Con que-
sto tipo di descrizione si forniscono informazioni e dati oggettivi.

Descrizione soggettiva
Immersi nella foresta pluviale
Il mattino seguente entrarono nell’umida eterna oscurità della foresta
pluviale del Congo. La foresta era diversa da come se l’era immaginata.
Era totalmente impreparato alle sue dimensioni: gli alberi giganteschi
che svettavano sopra la sua testa, i tronchi larghi come case… Percorrere
i vasti spazi sotto quegli alberi era come camminare in una cattedrale
molto buia, la luce del sole era completamente esclusa. Si udivano ogni
tanto cinguettii di uccelli e squittii di scimmie, ma regnava di solito una
profonda quiete. Faceva un caldo incredibile e sembrava che tutto fosse
bagnato: le foglie, il suolo, i tronchi degli alberi, la stessa aria immota e
opprimente, intrappolata sotto i rami sporgenti.
(M. Crichton, Congo, Garzanti)

Nella descrizione soggettiva o personale (che molto spesso si identifica con la de-
scrizione letteraria) chi scrive mette in evidenza le emozioni, gli stati d’animo, le
impressioni e le opinioni personali. Il linguaggio in questo caso è ricco di aggettivi,
di paragoni, di metafore, di commenti.

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LA DESCRIZIONE DI UN LUOGO O DI UN AMBIENTE ED
A

DESCRIVERE CON LE PERCEZIONI SENSORIALI


Descrivere un luogo esprimendo a parole le percezioni derivate dall’uso dei sensi per-
mette di far “immergere” chi legge in quel luogo, di immaginare i colori, le forme e le
dimensioni, di percepire i rumori, la temperatura, le superfici, gli odori…
Solitamente nelle descrizioni sono utilizzati soprattutto la vista e l’udito, ma non è
difficile trovare descrizioni che fanno uso di più sensi contemporaneamente.
Osserva l’esempio che segue.

Descrivere con l’uso di più sensi

Impressione
Un bosco autunnale
dominante Eravamo a metà autunno, e il bosco aveva un aspetto magnifico.
Certe zone erano ancora di un lucente verde dorato, e nel pallido
Vista sole mattutino i grandi alberi svariavano dall’oro al bruno fulvo al
Tatto rosso scarlatto, con bioccoli di bruma aleggianti come code d’aquilo-
ne tra i rami. L’aria era fredda e umida. Piccoli ruscelli luccicavano e
Udito sussurravano furtivi tra le alte sponde di terra nera. Camminavamo
circondati dall’intenso e penetrante aroma dei funghi…
Olfatto (G. Durrell, Il naturalista a quattro zampe, Adelphi)

Può capitare, al contrario, di leggere una descrizione basata su un solo senso: per
esempio esclusivamente sulle percezioni visive, oppure olfattive, oppure uditive,
come in ciascuno dei tre esempi che seguono.

Descrivere con la percezione VISIVA


L’aurora boreale
Quella notte Lee e io sperimentammo per la prima volta l’aurora
boreale. Spensi la luce e fui subito paralizzato dallo stupore. L’ampio
Con la VISTA tratto di cielo sopra di noi sembrava una cosa viva.
si possono descrivere
stati d’animo, Sul nero profondo del cielo erano impresse volute, drappeggi, stria-
emozioni, ture e arruffate matasse lilla, verdi, azzurre, rosa, argentee, che sem-
impressioni, colori,
forme e dimensioni, bravano appartenere a una nuvola ma erano come animate da una
paragoni e ricordi. vita propria. A ogni istante si spostavano, si separavano, si fondeva-
no, si spezzavano per riformarsi in un disegno diverso, sempre illu-
minate come da riflettori tra le quinte, e i colori cambiavano con il
loro movimento. Mi tornò in mente un caleidoscopio che mi aveva-
Impressione no regalato da bambino, un tubo simile a un microscopio. Restam-
dominante mo un’ora a guardare quella fantasmagoria incredibile.
(G. Durrell, Il naturalista a quattro zampe, Adelphi)

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ED PER ANALIZZARE IL TESTO
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Descrivere con la percezione OLFATTIVA

Gli odori della città di Parigi


Nel diciottesimo secolo non era ancora stato posto alcun limite all’a-
zione dei batteri, e così non vi era attività umana o manifestazione
di vita che non fosse accompagnata dal puzzo. Al tempo di cui par-
Con l’OLFATTO si può liamo, nella città di Parigi regnava un puzzo poco immaginabile per
descrivere un aspetto
molto particolare noi moderni. Le strade puzzavano di letame, i cortili interni di ori-
di un luogo, na, le scale di legno marcio e di sterco di ratti, le cucine di cavolo an-
tutta la gamma di
cattivi odori di strade, dato a male e di grasso di montone; le stanze non aerate puzzavano
case e persone. di polvere stiantìa, le camere da letto di lenzuola bisunte, dell’umido
Le parole “puzzo” dei piumini e dell’odore pungente e dolciastro dei vasi da notte.
e “puzzavano” sono
volutamente ripetute Puzzavano le piazze, puzzavano le chiese, c’era puzzo sotto i ponti e
per evidenziare nei palazzi. Il contadino puzzava come il prete, l’apprendista come
l’impressione
dominante. la moglie del maestro, puzzava tutta la nobiltà, perfino il re puzzava,
puzzava come un animale feroce, e la regina come una vecchia ca-
pra, sia d’estate sia d’inverno.
(P. Süskind, Il profumo, Tea)

Descrivere con la percezione UDITIVA

La misteriosa vita di Bosco Vecchio


Nell’aspettare il nuovo giorno, per la prima volta nella sua vita Seba-
stiano conobbe i rumori della foresta.
Con l’UDITO Stormire di foglie. Cigolio di rami piegati dal vento. Fruscio di foglie
si possono descrivere
i tanti rumori, versi secche sul terreno. Tonfi di pigne che cadevano a terra. Un mormo-
e suoni che rendono rio remotissimo di acque correnti. Il frullo d’ali di un uccello levatosi
viva la foresta.
in volo. Lo scalpiccio quasi impercettibile di scoiattoli, faine, lepri e
Osserva le parole
(nomi e aggettivi) volpi che attraversavano la foresta. A lunghi intervalli, il ronzio di
che si riferiscono in una grossa zanzara. Il grido improvviso e lacerante di una civetta.
modo preciso
a ciascun rumore. Squittii del tutto misteriosi. Ma, due o tre volte quella notte, ci fu
anche il vero silenzio. Il solenne silenzio degli antichi boschi…
(D. Buzzati, Barnabo delle montagne, Garzanti)

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Percorso ORGANIZZA LE TUE CONOSCENZE

Mappa di riepilogo: il testo descrittivo


un TIPO DI TESTO CHE PRESENTA attraverso le parole
PERSONE, ANIMALI, OGGETTI e LUOGHI,
della realtà o della fantasia

IL TESTO DESCRITTIVO

è basato su può essere

OSSERVAZIONE

attraverso OGGETTIVO SOGGETTIVO


• dati precisi • emozioni,
sentimenti
I CINQUE SENSI • senza commenti
personali • impressioni
personali
• descrizione
tecnica
• commenti
VISTA
• colori, forme, dimensioni,
aspetti fisici, comportamenti linguaggio linguaggio
azioni, abitudini… • uso della 3 • uso di 1ª o 3
persona persona
• tempo presente • tempo passato
UDITO
• lessico • lessico ricco
• rumori, suoni, voci/versi… specifico, di aggettivi
chiaro, preciso qualificativi,
similitudini
OLFATTO e metafore
• odori, profumi, puzze…

GUSTO
• sapori dolci, amari, aspri…

TATTO
• superfici, consistenze,
temperature…

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

Verifica formativa con autovalutazione


Nella casa di Corfù
Gerald Durrell
Una volta che fummo installati nella casa di Corfù1, in un mo-
mento di entusiasmo mia madre prese la moglie del giardiniere come
domestica. Si chiamava Lugaretzia ed era una creatura sparuta e lu-
gubre, coi capelli che sfuggivano continuamente dalle impalcature di
5 forcine e di pettini con cui se li teneva attaccati al cranio. Era, come
mamma scoprì ben presto, di una permalosità eccessiva, e alla mini-
ma critica, per quanto garbatamente le fosse rivolta, gli occhi bruni
le si colmavano di lacrime in un imbarazzante sfoggio di dolore. Era
uno spettacolo così straziante che ben presto mamma si astenne da
10 qualunque osservazione.
Una sola cosa al mondo riusciva a portare un sorriso sulla malin-
conica faccia di Lugaretzia, uno sfavillìo nei suoi occhi da spaniel2:
parlare dei suoi malanni. Mentre per la maggior parte delle persone
l’ipocondria3 è un hobby, Lugaretzia ne aveva fatto la sua principale
15 occupazione. Quando ci trasferimmo nella villa, era tormentata dal
mal di stomaco. Cominciava a diramare bollettini sullo stato del suo
stomaco fin dalle sette del mattino, quando ci portava il tè. Passava da
una camera all’altra coi vassoi, dando a ognuno di noi un resoconto
particolareggiato delle battaglie notturne sostenute col suo apparato
20 digerente. Era maestra nell’arte di descrivere; gemendo, ansimando,
piegandosi in due per il dolore, battendo i piedi, ci dava un quadro
così realistico delle sue sofferenze che per simpatia finivamo con l’a-
ver mal di stomaco anche noi.
– Non puoi fare qualcosa per quella donna? – domandò Larry4 a
25 mamma una mattina, dopo che lo stomaco di Lugaretzia aveva pas-
sato una notte particolarmente brutta.
– Che cosa vuoi che faccia? – disse mamma. – Le ho dato un po’
del tuo bicarbonato di sodio.
– Probabilmente è stato quello a farla star male.

1. Corfù: isola greca nel mare Ionio.


2. spaniel: cane dagli occhi espressivi e malinconici.
3. ipocondria: preoccupazione eccessiva per i propri mali.
4. Larry: fratello di Gerald.

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Verso la PROVA NAZIONALE MISURA LE TUE COMPETENZE

30 – Sono sicura che non mangia in modo razionale – disse Margo5.


– Probabilmente ha solo bisogno di una buona dieta.
– Lo so che è un po’ pesante – disse mamma – ma in fondo quella
poveretta soffre sul serio.
– Macché – disse Leslie5 – per lei è un vero godimento. Come per
35 Larry quando è malato.
Poco tempo dopo, con nostro grande sollievo, lo stomaco di Luga-
retzia cominciò a star meglio, ma quasi immediatamente entrarono
in crisi i suoi piedi, e lei si aggirava zoppicando in modo pietoso e ge-
mendo forte e spesso. Larry disse che mamma non aveva assunto una
40 domestica ma uno spirito maligno e suggerì di comprarle una palla di
ferro e una catena. Sottolineò che così, se non altro, avremmo saputo
quando si stava avvicinando e saremmo riusciti a scappare in tempo,
perché Lugaretzia aveva preso l’abitudine di accostarsi di soppiatto
alle spalle della gente e di dare all’improvviso in un forte gemito.
45 Larry cominciò a fare colazione in camera dopo una certa mattina in
cui Lugaretzia, nella sala da pranzo, si tolse le scarpe per farci vedere
esattamente quali dita le facevano male.
Ma a parte i malanni di Lugaretzia, in casa c’erano altre maga-
gne. Il mobilio (che avevamo preso in affitto con la villa) era un’in-
50 credibile collezione di antichità che stavano chiuse in quelle stanze
da vent’anni. Quei mobili erano acquattati dappertutto, brutti, goffi,
scomodi, scricchiolando orribilmente tra loro, e perdendosi qualche
pezzetto – con certi schianti che parevano spari e grandi nuvole di
polvere – tutte le volte che uno gli passava vicino pestando un po’
55 troppo i piedi. La prima sera si staccò la gamba del tavolo della sala da
pranzo, e tutta la nostra cena precipitò sul pavimento. Qualche gior-
no dopo Larry si sedette su un’enorme sedia dall’aria molto solida, e
tutt’a un tratto lo schienale scomparve in una nube di polvere acre.
Infine, quando mamma andò ad aprire un armadio grande come una
60 casa e l’intero sportello le rimase in mano, stabilì che bisognava pren-
dere dei provvedimenti.
– È semplicemente impossibile vivere in una casa dove tutto va in
pezzi soltanto a guardarlo – disse. – Non c’è alternativa, dobbiamo
comprare dei mobili nuovi.
(Tratto da: G. Durrell, La mia famiglia e altri animali, Adelphi)

5. Margo: sorella di Gerald.


6. Leslie: un altro fratello di Gerald.

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

1. Il testo che hai letto contiene una doppia descrizione. Completa.


a. Nella prima parte l’autore descrive ...................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................

b. Nella seconda parte l’autore descrive .............................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................

....... 2

2. L’espressione “sparuta e lugubre” (r. 3-4) corrisponde a


A. triste, magra e misteriosa B. magra, pallida e cupa
C. triste, pallida e lenta D. rabbiosa, cupa e triste ....... 1

3. Quale termine usa l’autore, nel primo capoverso, per indicare la facilità a offendersi di
Lugaretzia? Trascrivilo.
..................................................................................... ....... 1

4. Alla riga 6, la parola “eccessiva” si può sostituire con


A. sovrabbondante B. sproporzionata
C. esagerata D. sterminata ....... 1

5. La frase “mamma si astenne da qualunque osservazione” (r. 9-10) significa che la madre
A. si frenò nel pronunciare giudizi
B. rinunciò a tutte le considerazioni
C. si limitò nel dare giudizi
D. evitò di rivolgere rimproveri ....... 1

6. L’espressione “nei suoi occhi da spaniel” (r. 12) è una metafora, cioè un paragone abbre-
viato, senza il legame “come”. Gli occhi del cane di razza spaniel sono così descritti in una
scheda tecnica: «Occhi grandi e scuri, dolci e umidi». Quali due caratteristiche di Lugaret-
zia, in comune con gli occhi dello spaniel, possono aver suggerito questa metafora?
........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................
....... 2

7. Nella frase “Mentre per la maggior parte delle persone l’ipocondria è un hobby, Lugaret-
zia ne aveva fatto la sua principale occupazione” il pronome “ne” sostituisce la parola
A. hobby B. occupazione
C. persone D. ipocondria ....... 1

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Verso la PROVA NAZIONALE MISURA LE TUE COMPETENZE

8. Alla riga 16, si potrebbe sostituire il verbo “diramare” con


A. diffondere B. spedire
C. inviare D. dividere ....... 1

9. Nella frase “dando a ognuno di noi un resoconto particolareggiato delle battaglie nottur-
ne sostenute col suo apparato digerente (r. 18-20)
a. la parola “battaglie” è usata in senso
letterale figurato
b. In quale delle seguenti frasi è usata con lo stesso significato?
A. Le battaglie tra quei Paesi confinanti sono una notizia terribile
B. Molte furono le battaglie durante il Risorgimento
C. Quasi sempre le battaglie provocano un numero enorme di vittime
D. Stanotte le battaglie con le coperte mi hanno rovinato il sonno ....... 2

10. Nel descrivere Lugaretzia che “si aggirava zoppicando in modo pietoso e gemendo forte
e spesso” quali percezioni sensoriali sono attivate?
..................................................................................... ....... 2

11. Lugaretzia aveva preso l’abitudine di “accostarsi di soppiatto”, cioè


A. allontanarsi senza farsi accorgere
B. avvicinarsi facendo rumore
C. allontanarsi facendo finta di nulla
D. avvicinarsi senza farsi accorgere ....... 1

12. Quale sinonimo di “malanni” usa l’autore nella seconda parte della descrizione?
..................................................................................... ....... 1

13. Alla riga 51, la parola “acquattati”, che normalmente si riferisce a esseri viventi, con il si-
gnificato di “rannicchiati per nascondersi” è riferita ai mobili.
L’autore fa perciò uso di una
A. similitudine B. personificazione
C. metafora D. ripetizione ....... 1

14. Rileggi attentamente la descrizione dei mobili, dalla riga 51 alla 56. Individua e trascrivi i
quattro termini che si riferiscono alla percezione sensoriale dell’udito.
a. .....................................................................................

b. .....................................................................................

c. .....................................................................................

d. ..................................................................................... ....... 4

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

15. Il testo descrittivo che hai letto è prevalentemente soggettivo, ma non mancano espressio-
ni oggettive. Nella tabella distingui quali frasi del testo sono soggettive e quali oggettive.
Metti una crocetta per ogni riga.
DESCRIZIONE DESCRIZIONE
FRASI DEL TESTO
OGGETTIVA SOGGETTIVA

a. Quando ci trasferimmo nella villa, era tormentata dal mal di


stomaco
b. Passava da una camera all’altra coi vassoi
c. Era maestra nell’arte del descrivere
d. Quasi immediatamente entrarono in crisi i suoi piedi
e. La prima sera si staccò la gamba del tavolo della sala da
pranzo
f. certi schianti che parevano spari

....... 6

16. L’intero testo descrittivo ha un tono


A. tragico
B. ironico, scherzoso
C. indifferente, neutro
D. entusiastico ....... 1

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../28


• Ho trovato la lettura del testo descrittivo
facile di media difficoltà difficile
• Negli esercizi
ho capito le consegne non ho capito bene le consegne
conoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

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