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Palladio


1527/1530=> a Roma, invasione delle truppe
di Carlo V della città blocco di crescita delle
arti I
Venezia => divenne un grande laboratorio, nell
architettura trovò la sua espressione più
elevata per affermare i valori di dominio e di
solidità progettuale architettonica.
Uno dei più grandi temi è il progetto per il
rinnovamento di piazza San Marco (ossia del
centro politico e religioso della città attorno alle
procuratie, ovvero gli uffici di stato) => regista
di tale rinnovamento è Jacopo Sansovino
(dagli anni 30 agli anni 50 => della zecca e
della biblioteca marciana). Ricorso a stilemi
architettonici elaborati nella Roma di primo 500
(Roma di Michelangelo, Raffaello, Bramante,
Peruzzi). Qui vi si sperimentano nuove forme
architettoniche come ad esempio le finestre ad
apertura serliana (forme di combinazione tra l
ordine architettonico e l apertura degli edifici).

I progetti di Sansovino si estendono a tutta la piazza di San Marco e della


biblioteca. In particolare nell area del campanile medievale di San Marco
che viene rivestito alla base da una nuova “pelle” romaneggiante all
antica, con la costruzione della loggetta (successione di archi trionfali) la
cui funzionalità era legata alle riunioni del consiglio di stato; che avrebbe
dovuto ruotare ai piedi del campanile.

<= Ricostruzione novecentesca , assieme


al campanile. Stesso luogo e stesse forme
e stessi materiali di cui è stata
originariamente edificata. Ricomposizione
precisa e attenta, alla base delle moderne
tecniche di restauro.
Palladio (1508-1580)
Architetto Veneto, da qui partirà per un avventura culturale che avrà effetti
sulla cultura architettonica. Vicentino non era di nascita, era di Padova ed
era uno scalpellino. Gian Giorgio Trissino ne riconobbe lo straordinario
talento e gli pagò gli studi. Personaggio molto importante per l architettura
del 500.
Dedicó buona parte della sua attività anche alla scrittura dell architettura, a
costruire un trattato dell architettura scritto e disegnato che servisse a
diffondere i fondamenti teorici dell arte architettonica, vi fu uno dei
primissimi trattatisti del 500 italiano e uno dei più efficaci **(ricordiamo

}
Leon Battista Alberti, primo architetto scrittore del rinascimento che aveva
affidato le sue conoscenze a un libro “de re aedificatoria” che si basava
sulla scrittura e rielaborazione del testo di Vitruvio, ma non vi erano
illustrazioni)**
}
Palladio vuole fare un passo oltre, cercando di volgarizzare la conoscenza
dell architettura rendendola più ampia e dando accesso a più persone
semplificando il testo Vitruviano e soprattutto accompagnandolo con il
disegno ( educazione dei tecnici e dei futuri architetti).
Prima della morte, nel 1570, pubblicherà “i quattro libri dell architettura; foto
opera molto importante nella storia dell architettura occidentale in quanto
riassume tutti i saperi dell antico e li ripropone in maniera accessibile in
volgare, in italiano e accompagna tutti i ragionamenti con delle immagini di
singoli edifici o particolari, i fondamenti geometrico-costruttivi…è una
elaborazione molto complessa narrati con l intento di avere un grande
pubblico per poter offrire tali conoscenze il più possibile condivise. Ebbe
molto successo in Italia e all estero. Alla base della diffusione dell
architettura rinascimentale, è un libro che verrà stampato e tradotto,
soprattutto troverà nel mondo anglosassone un apprezzamento
incondizionato in quanto Palladio possiede una visione dell antico che si
traduce in forme moderne.
Molti architetti hanno riconosciuto il debito con l architettura palladiana e in
lui hanno letto un riferimento di straordinaria grandezza per puntualizzare
alcuni aspetti dell architettura.
Palladio è stato definito±“l architetto per gli architetti”,E è il primo che guarda
alla necessità di diffondere il sapere architettonico attraverso strumenti
critici che possono essere mediati dallo strumento librario e attraverso la
parola scritta.
Palladio ebbe molti sostenitori, soprattutto nel patriziato Veneto. Ad
esempio Andrea Barbaro fu uno degli uomini che lo guidarono nella ricerca
dei principi anche tecnico-scientifici che regolavano l architettura. Fu il
primo a tradurre in volgare vitruvio, quindi accessibile a tutti (sempre con i
disegni illustrativi di Palladio).
00
Giorgio Trissino, vi fu il rimo mentore, vicentino, era un umanista. Incontró
Palladio al momento della costruzione della sua casa, della sua villa (Villa
Trissino a Vicenza). È stato realizzato a partire da una pianta palladiana.
Prima pianta palladiana, I
disegnata e immaginata da lui,
ci aiuta a capire una serie di
elementi, di semplificazione del
processo progettuale che da
questo edificio in avanti saranno
sempre rielaborati in forme diversi.
Palladio lavorava soprattutto in
due direzioni: quella di realizzare
1

degli edifici simbolo per il patriziato


Veneto, di ville e dell aspetto residenziale e produttivo di tali edifici all
interno di aziende agricole; si occuperà di edifici religiosi (in questi due
2

campi porterà delle innovazioni costruttive e tipologiche).


Le ville sono una sorta di costante nella produzione di palladio per circa una
quarantina d anni. Molto richieste in quanto centri di importanti aziende
agricole in cui il patriziato Veneto organizzarono la propria economia nel
corso del 500 ( l agricoltura era l elemento di punta e l organizzazione del
paesaggio agrario era uno degli elementi fondamentali di tale crescita
economica). Più che le città erano le zone suburbane che assunsero
particolare importanza in tale momento storico

Palladio cura il sistema di relazione tra gli edifici e la progettazione degli


edifici padronali centrali (sempre costruiti con blocchi edilizi semplici di
forma quadrilatera dove alcuni principi compositiva basilari affermano e si
ripropongono ogni volta). Qui il corpo di fabbrica è attraversato da un asse
di simmetria molto preciso e lo sviluppo dell edificio si attrezza attraverso
due ali perfettamente simmetriche rispetto l asse di simmetria (che va a
tagliare una sorta di loggia e il salone della casa). Le stanze della residenza
sono suddivise in ambienti sempre diversi. Le scale sono simmetriche
quando son due o si trovano rispetto all asse in un punto specifico.

Quasi tutte le ville di palladio sono costruite 2
con questa assialità e specularità. Qui
vediamo un altro schema con salone (giallo)
e loggia (arancio), che possono prendere
forme differenziate; ad esempio Villa
La
Malcontenta.

L aspetto fondamentale è dato dalla
simmetria delle parti che gioca una valenza
importante nel complesso del sistema
regolatore dell architetto. Un altra soluzione 3

è quella di Villa Pisani, forma quadrata


La
centrale, una loggia e i blocchi degli
ambienti di carattere residenziale e le scale
sempre simmetriche.

Palladio si dedica a molte ville (dagli anni 35
del 500 fino alla morte), son ville
prevalentemente del territorio vicentino ma che poi trovano delle
espressioni anche in altre parti del Veneto.
Una delle prime ville di Palladio vi fu: Villa Godi; situata a Lonigo vicino
Venezia. Edificio a blocco con una parte centrale che presenta un
arretramento alle due ali, dove una rampa conduce alla loggia e introduce
all edificio. Vi è sempre questa simmetria molto forte tra le due parti,
coincide con il percorso d ingresso. Palladio 4
ha sempre a che fare con ambienti a destra
e sinistra dall asse speculari, li fa slittare
dall area retrostante. Mantiene fissi la
simmetria e l assialitá, ma gli ambienti
possono assumere dei cambiamenti.
<Palladio inizia a muovere le parti dell

architettura interna. Il tutto all interno di


strutture rigorosamente razionali, in cui le
parti dell edificio padronale si connettono a quelle agricole (barchesse =>
all estremità; cominciano ad essere frutto di un disegno coordinato tra le
parti). L edificio è tutto il sistema che ruota alla produzione agricola la
quale viene accuratamente coordinata e disegnata e precisata da
a
Palladio.

In questo edificio, vicino Venezia, Villa Chiericati
qui Palladio sperimenta un elemento 5
architettonico che avrà una grande fortuna,
cioè il pronao collegato all edificio residenziale.
Per la prima volta abbiamo la presenza di un
particolare, il frontone è il pronao (che abbiamo
sempre associato ad edifici religiosi) che però
Palladio decise di
associare alla famiglia
residente. Fa tutto questo dopo essere stato a
Roma (formazione sul campo); si pose delle
domande sulle ville antiche (che gli chiesero),
studiò molti edifici tra cui il tempio di Palestrina
(come aveva fatto Bramante), andò a Tivoli.
Giunse alla considerazione finale che gran parte
delle ville antiche avevano un pronao in facciata
(era un errore in verità, aveva confuso i ruderi
degli edifici sacri antichi con delle ville e si era
messo in testa che molte ville antiche avessero
tale pronao difronte alla struttura residenziale;
dato che gli archeologi contemporanei hanno
smentito).
tra
sacralità relazione la sacralità della casa con quella della famiglia, che gli
oooooo
consentì di teorizzare che le ville antiche avevano un pronao, trattare come
edifici religiosi. Ciò avveniva negli edifici singoli, nelle campagne e li era
possibile rappresentare tale sacralità. Qui l edificio di grande semplicità
viene nobilitato attraverso tre fattori: la presenza del pronao tetrastilo, l
innalzamento della struttura con un basamento molto alto è una rampa che
tog

permette l accesso all edificio (innalzamento, separandolo dal suolo =>


valenza che anche Alberti aveva dato all edificio religioso) e la presenza di
statue (che vengono collocato sul tetto e sul frontone del pronao. Il tutto
usando dei semplici mattoni (colonne in mattoni intonacate, economiche)
RAGIONI

( le architetture palladiane devono imitare quelle antiche). Non esistono


ordini architettonici se non nel pronao, anche le finestre son molto semplici.
Questa è la pianta dell edificio. La distribuzione
delle stanze è sempre diversa, anche le misure ma
lo schema tipologico è sempre uguale. Ma sta volta
si aggiunge la loggia che si proietta all esterno,
coerente con il tutto, più la rampa d accesso.
I quattro libri spiegano anche come si fa l architettura e
come si parte dagli elementi geometrici per disegnarla
come si arriva a comporre attraverso strumenti elaborati,
uno di questi è il ragionare per tipologie (griglie
tipologiche che usa Palladio su cui impostare i propri
edifici in maniera razionale).

Villa Pisani-Montagnana (1552), per la famiglia
Pisani. Villa per il benessere della famiglia.
Tale edificio molto semplice, di forma cubica,
con in planimetria la ripresa degli stessi
principi (simmetria e assialitá); le diverse
ambientazioni della residenza con le diverse
misure delle stanze, con un loggiato e un 6
salone contrassegnato da 4 colonne e regge
un soffitto piano. Novità: oltre alla rielaborazione dei piani vi è il modo di
trattare l esterno sia verso lo spazio pubblico e quello privato. Presenza
di un pronao, assolutamente d invenzione concettuale rispetto i pronai
all antica (nell antichità si proponevano su un livello), qui Palladio decide
di sovrapporre esso su due livelli con due ordini architettonici (balaustra
che divide) (sul secondo vi è la trabeazione con il frontone), non sporge
ma viene schiacciato sulla facciata e viene reso tale con delle
semicolonne che vanno ad addossarsi alla parete retrostante (“doppio
pronao disegnato” => d invenzione, non l aveva visto dall antico ma lo
ricreò partendo da delle suggestioni dell antico). Possiamo notare la
semplicità con cui è trattato il resto della fabbrica; ad esempio le finestre
son dei puri tagli funzionali della pareti e non caricati di elementi
decorativi (lo nobilita la sola presenza del pronao all antica e del frontone
che non occupa l intera facciata, va a confondersi con le falde del tetto).
Fornisce al suo committente un prodotto nuovo, semplice e fondato su
principi classicheggianti. Sul versante del giardino vi è una situazione
speculare e avviene per sottrazione di spazi (il pronao sembra quasi in
“antis”).
Sia all esterno che all’interno vi è la sovrapposizione degli ordini classici,
dorico al piano inferiore e ionico in quello superiore (sovrapposizione tipica
dei teatri e anfiteatri antichi). Sintesi progettuale tra sovrapposizione di
ordini dei templi e dei teatri; allo stesso tempo ancorato ai principi dell
architettura classica romana. Tale operazione verrà molto apprezzato e lo
chiederanno in molti; ad esempio nel contesto vicentino, a Piombino Dese:

Villa Cornaro (1552). Villa isolata, più legata ad ozi familiari che da caratteri
produttivi. Ha delle caratteristiche simili a Villa Pisani.
7

Pronao aggettante che guarda verso l esterno, ossia verso la parte


pubblica della strada, proiettato come se fosse un doppio pronao
classico, su una facciata molto larga. Dalla pianta tale monumentalità è
data da due stanze che vengono proiettate come due ali per conferire una
maggiore valenza espressiva senza che ci sia un corrispettivo volumetrico
ampio dell edificio stesso. L intera facciata ha una valenza scenografica. Il
doppio pronao l ha “scavato”, esastilo (6 colonne). Svolge molta
importanza la rampa. Ci sono comignoli molto elevati che svolgono la
funzione di acroteri da una parte e dei pinnacoli da un altra (sostituiscono
la presenza di una statuaria.) Nella stanza interna vi sono colonne ioniche.

Villa la Malcontenta (1559), della
famiglia Foscari (famiglia nobile di
Venezia) che si trova lungo il Brenta.
Edificio di piccole dimensioni, Palladio
con i mezzi dell arte voleva
raggiungere una “perfezione” retorica.

È un edificio in riva al fiume, infatti vi è un sollevamento; cerca di unire tale


necessità di tipo pratico a una espressività di carattere architettonico. ☒
Edificio a pianta rettangolare, grande loggia e un salone (di forma
cruciforme, ed è rialzato, occupa due livelli, di straordinaria valenza
spaziale che si carica anche di distribuire gli ambienti ai lati). Il pronao è di
grande valore e monumentalità, il podio finestrato, vi sono due scale a
tenaglia medievali (ricorda il tempietto longobardo alle sorgenti del
clitunno). Il pronao è su un alto basamento all interno del quale vi sono
cantine legate alla produzione della vicina azienda agricola. Rende sempre
più confortevoli e pratiche le abitazioni; la casa deve poter ospitare tutte le
funzioni, comprese quelle delle conservazioni dei cibi. Due sono i fronti, il
secondo da al giardino senza ordini ne pronao ma con una serie di finestre
che richiamano le grandi finestre termali di forma semicircolare, tripartite
inserite al centro del prospetto per illuminare il salone centrale; tutto fatto
con il bugnato gentile (molto curato e non grezzo), motivi ripresi in parte
dall “opus quadratum” romano e in parte dalla tradizione del primo
rinascimento fiorentino. Grande salone quadrilatero a doppio volume, con
tale finestra termale, ambiente completamente rivestito da affreschi
realizzati in team con Paolo Veronese.
Livello secondo corrispondente a quello del
pronao. L ultimo, a contatto con il terreno
svolge la funzione di magazzino. Al piano
superiore vi sono camere della servitù e ai
laterali per i residenti.
9


Per la famiglia trevigiana e veneziana. È un edificio in cui Palladio per la
prima volta unisce il nucleo domenicale alla struttura agricola. Al centro vi è
la Villa, affianco vi sono le barchesse laterali porticate concluse da due
torrette delle piccionaie. Sotto le arcate si sviluppano ambienti come per
esempio le stalle. Vi è una struttura unitaria sotto un disegno di estrema
semplicità e chiarezza compositiva. Presenta il nucleo centrale che si
raggiunge tramite una rampa che ha funzione sia come elemento di
congiunzione sia come luogo per la conservazione dei materiali prodotti
dell azienda agricola. Vi è sempre questa assialitá pronunciata che passa
nel pronao incassato in antis con due colonne libere e pilastri angolari, con
frontone e timpano decorati che evidenziano i valori classicheggianti dell
intero sistema architettonico. Presenta aperture finestrate molto semplici,
vi è in Palladio una capacità di guardare l antico e di trarne gli elementi
fondamentali del disegno architettonico e di riproporli in una maniera A
sobria legata a principi di funzionalità. Relazione tra nucleo centrale
quadrato e gli ambienti laterali. Non inserì statue (=>differenziazione con i
disegni fatti da Palladio).
IO


Si trova in provincia di Treviso; è ai margini di un bosco. I committenti furono
due fratelli Daniele e Marcantonio. Nucleo domenicale, padronale è quello al
centro, rettangolare con ai lati le barchesse con i magazzini all estremità
contrassegnati da fronti con superfici a volute e dei piccoli frontoni, vi sono
collocate due ampie meridiane. Vi è un vasto ninfeo e altri annessi agricoli. Il
fronte della villa, è templare, pronao addossato che usa l ordine gigante (idea di
unificare); struttura tetrastila (a 4 colonne ioniche) che regge una trabeazione e
un timpano con un frontone (spezzato volutamente mancante dell architrave =>
per lasciare più spazio alla finestra centinata semicricolare => usato da Leon
Battista Alberti). La parete retrostante è fatta da bugnato gentile e le finestre
sono a edicola, su due piani (vanno ad organizzare la struttura centrale).

Spazio domenicale cruciforme e ambienti


posti ai lati del quadrilatero in
→ ☒
* corrispondenza dei bracci della croce.
Lunga barchesse + spazi funzionali all
*
azienda. Il ninfeo acquatico retrostante
(sorta di fontana antica impreziosito dalla
presenza di statue). Consapevolezza con
cui Palladio unifica elementi artistici e
classicheggianti come l ideale a
costruzione di un ninfeo antico con il
tentativo di risolvere i problemi pratici,
come tenere pulite le stalle dell azienda.
La grande sala cruciforme all interno della villa. Presenta pitture di
architetture dipinte di Paolo Veronese, che inquadrano grandi arcate
classicheggianti ai quali all interno mostrano paesaggi che riflettono il
paesaggio esterno (ciò per potenziare le visuali reali ed ideali dell
abitazione in un gioco di rimandi tra finestre vere e finestre d invenzione
=> relazionare l oggetto architettonico con il suo contesto esteriore.7
Uso di particolari architettonici all interno (ad esempio i portali con
edicole con frontone).

R
"


Famiglia veneziana, con grandi possedimenti nella zona di Rovigo.
Realizza l edifici per governare il territorio su cui aveva la proprietà e
teneva a coltivare nel migliore dei modi. Blocco rettangolare con la loggia
e il salone interno e le stanze. Originariamente doveva avere due pronai,
quello retrostante non fu realizzato. Interessante è il modo in cui si
relaziona con le barchesse, stalle a sinistra e magazzini a destra, per
tenere insieme in una figura coerente e razionale inventa il sistema dei
raccordi semicircolare (mettono in collegamento le rampe con le strutture
agricole laterali). Tali barchesse ottengono una duplice valenza:
conferiscono magnificenza e vastità con uno sforzo economico minimo,
ali che impediscono la visione delle attività delle aziende.

7 a
@
Luogo di ozio e di piacere del suo
committente, Alberico Capra (ricco
possedente vicentino). È una Villa
compatta nella sua concezione
12
architettonica, astratta nella
definizione delle componenti e
concreta al tempo stesso. Egli voleva
un edificio che fosse diviso in quattro
appartamenti.

Definita da un doppio asse di


simmetria, al centro c è una
sala circolare messa
direttamente a contatto con
le scale che collegano i
quattro ambienti. La
simmetria raddoppiata
genera dei problemi nella
distribuzione degli spazi.

Presenza dei 4 pronai, elementi porticati che si aprono al paesaggio


circostanti; ciascuno dei quali ha un ampio rampa. Il tutto è dominato da un
nucleo centrale, circolare e cupolato (un po’ più ribassata =>non come l aveva
disegnata nel suo trattato). Spazi che danno uno slancio verticale all edificio
mediato dalle grandi rampe rispetto al piano di campagna circostante. L
illuminazione è garantita da finestre e da una lanterna per il nucleo centrale.
Originale è la soluzione di creare quattro frontoni. Edificio totalmente
intonacato, in muratura comprese le colonne, con la presenza di elementi
architettonicamente significativi solo nei frontoni delle finestre e nella cura del
disegno dei diversi pronai con statue che si addossano ai quattro prospetti. L
elemento di sollevamento, le rampe che permettono l accesso al piano.

3g
A Nabus in Palestina, vi è una clonazione della villa come l aveva esattamente
} progettata nel trattato, Palladio: Villa El Masri (1998). Costruita da un ricco
} palestinese. Ci fa notare come quella di Palladio sia un architettura universale
(dichiarazione che fa nei 4 libri, architettura che può essere costruita in luoghi
} non radicati nella tradizione classica).
13

Grande edificio pubblico nella
piazza principale di Vicenza. È
caratterizzato da un doppio ordine
di loggiati, da un portico al piano
superiore che avvolgono il nucleo
centrale della basilica laica. Dopo
un incendio fece tale involucro in
marmo. Ha una particolarità
architettonica ossia la serliana, la
sequenza di archi composti da una
struttura arcuata centrale e due
strutture trabeate affiancate che
costituiscono le diverse campate della ☒
costruzione. Questo edificio nasce
come operazione di ristrutturazione
generale di un palazzo medievale
andato incendiato. Era caratterizzato
dall irregolarità e Palladio decise di
conferire quella regolarità al nuovo
edificio.

Lo fa attraverso l uso delle serliane, cambia non la dimensione dell arco


ma la larghezza delle diverse aperture affiancate, quelle rette dalle
colonnine ioniche (archi centrali costanti => cambia l apertura trabeata).
Ogni campata è trattata diversamente grazie a questo impiego, il nostro
occhio percepisce lo spazio della serliana come costante proprio perché
è costante l arco centrale (tutti gli archi hanno la stessa ampiezza ma è
diversa il modo di trattare le aperture secondarie => ciò conferisce
regolarità). Sovrapposizione degli ordini: dorico e ionico.
Palazzo Chiericati-Vicenza (1550),

1h
Palladio realizza una villa urbana.
Generata da una struttura regolare è
arricchita di statue e membrature
architettoniche che lo rendono molto
elaborato. Edificio a pianta rettangolare,
la struttura trasversale è sempre segnata
dall assialitá e son presenti loggia e
salone; le stanze e le scale sempre
simmetriche. In facciata il pronao è molto
allungato è diverso rispetto gli altri.

Spazio di loggia tamponata nella zona centrale e aperta in quelle laterali;


tutto generato come gli edifici antichi sempre con una trabeazione non con
la presenza di archi. Sopra la trabeazione vi è una sequenza di acroteri che
vanno ad accentuare verticalmente i punti culminanti. Dorico al piano
inferiore e ionico al piano superiore, totalmente in muratura intonacato per
imitare la preziosità dei muri antichi.
15

Venezia-Basilica di San Giorgio Maggiore (dal 1565).


La facciata è un tema che Palladio tratta con maestria e originalità. Palladio come si
pone alle facciate di edifici religiosi?
Egli ha a che fare con edifici basilicali a tre navate. Egli sovrappone due facciate di
tempio l una all altra, le intreccia per generare una “terza cosa” nuova, che
sostanzialmente è una sorta di tempio tetrastilo con colonne composite molto
sviluppate a partire da grandi piedistalli regge un frontone triangolare con dentelli e
delle statue sopra. Le navate laterali invece sono caratterizzate da un secondo
tempio tetrastilo, retrostante il primo e spezzato, che si basa sul secondo ordine
architettonico, ossia il corinzio su una piattaforma ampia e lunga quanto tutta la
fabbrica e ne costituisce la struttura complementare (Facciata primaria, navata
centrale e quella secondaria è quella laterale => l uno schiacciato sull’ altro).
Il grigio della pietra veneta risalta e si contrasta con il
bianco della muratura intonacata. Bianchi e grigi che
collaborano a definire uno spazio interno molto maestoso
generato da grandi pilastri su cui si addossano delle
semicolonne riprese dall impianto tetrastilo esterno. Spazio
molto profondo che va oltre il presbiterio fino al coro.
16 Venezia-Basilica del Redentore (1577).

È un edificio che si presenta con una
grande facciata frutto della
combinazione di due facciate di tempio
sovrapposte. Il tutto su un alto
basamento e con una rampa che affronta
l edificio. Idea di Palladio di tenere gli
edifici verso l alto.

Composta da due parti: una grande


navata centrale, con due cappelle e
associato a una struttura trilobata,a tre
absidi. Spazio interno ripensato da
Palladio e frutto di una ricomposizione
delle parti con una sapiente capacità
di tradurre l esperienza dell antico
nella sua contemporaneità con i a
materiali e la concezione. Spazio che
riprende la concezione ambientale
delle grandi terme. Sottolinea i bianchi
e i neri senza ornamenti particolari per
sottolineare la forza architettonica
delle membrature. Impianto equilibrato
e sofisticato che Palladio raggiunge
con straordinaria conoscenza dell
architettura antica

Vicenza-Teatro Olimpico (dal 1580) poi completato da Scamozzi, è il
-

primo tentativo di costruire un teatro romano antico classico. Riedifica


tale teatro in legno e muratura con caratteristiche che contraddistingueva
tali strutture pubbliche. Prima differenza con quelli antichi era la copertura
ma per illudere gli spettatori fa dipingere un cielo proprio per ricordare la
prescrizione dei templi antichi (che dovevano essere aperti). Struttura di
un teatro antico, colonnato ornato di statue che conclude la struttura
ambientale e architettonica dell edificio e stabilisce i limiti estremi dell
area curva della cavea. Sovrapposizione di ordini, Palladio fa disegnare le
prospettive illusorie poi costruite in legno. Proporzioni tra le parti.
17

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