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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
INDICE
1 INTRODUZIONE............................................................................................................... - 7 -
2 PONTI AD ARCO IN MURATURA ................................................................................. - 8 -
3 EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEI PONTI IN MURATURA ................................... - 9 -
3.1 PONTI ROMANI ........................................................................................................ - 9 -
3.2 PONTI IN EPOCA MEDIEVALE ........................................................................... - 11 -
3.3 PONTI NEL RINASCIMENTO ............................................................................... - 13 -
3.4 PONTI DAL SETTECENTO AI GIORNI NOSTRI ................................................ - 14 -
4 ELEMENTI COSTITUTIVI DEI PONTI IN MURATURA .......................................... - 17 -
4.1 ARCATE ................................................................................................................... - 18 -
4.2 SPALLE .................................................................................................................... - 22 -
4.3 PILE .......................................................................................................................... - 23 -
4.4 PILESPALLE .......................................................................................................... - 24 -
4.5 FONDAZIONI .......................................................................................................... - 24 -
4.6 RINFIANCO ............................................................................................................. - 26 -
4.7 CAPPA ...................................................................................................................... - 27 -
4.8 RIEMPIMENTO ....................................................................................................... - 28 -
4.9 TIMPANO ................................................................................................................. - 28 -
4.10 MURI DALA ......................................................................................................... - 28 -
5 PONTI FERROVIARI IN ITALIA E REGOLE DI PROGETTO .................................. - 29 -
6 COMPORTAMENTO STRUTTURALE DEI PONTI AD ARCO ................................. - 34 -
6.1 COMPORTEMENTO DELLARCO SOTTO CARICHI VERTICALI .................. - 34 -
6.2 COMPORTAMENTO ARCO SOTTO CARICHI ORIZZONTALI ....................... - 36 -
7 ANALISI CINEMATICA DELLE STRUTTURE .......................................................... - 39 -
8 ANALISI CINEMATICA DEI PONTI MONOCAMPATA........................................... - 46 -
8.1 COSTRUZIONE DEL CINEMATISMO DI COLLASSO ...................................... - 46 -
8.1.1 Definizione di curva delle pressioni .................................................................... - 46 -
8.1.2 Costruzione della curva delle pressioni............................................................... - 48 -
8.1.3 Esempi di curve delle pressioni........................................................................... - 51 -
8.1.4 Confronto con soluzioni esistenti ........................................................................ - 56 -
8.2 CALCOLO DEL MOLTIPLICATORE CRITICO................................................... - 59 -
8.3 CALCOLO SPOSTAMENTO ULTIMO ................................................................. - 63 -
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1 INTRODUZIONE
I recenti eventi sismici che hanno interessato il nostro paese hanno messo in evidenza la
vulnerabilit dellattuale patrimonio edilizio, composto ancora oggi in maggior parte da
strutture in muratura o in calcestruzzo, realizzate senza considerare la possibilit che tali
eventi si verifichino. Nel ramo delle opere civili, quella dei ponti in particolare, rappresenta
una componente strategica per la salvaguardia nazionale. In Italia i ponti ad arco in muratura
sono assai diffusi nella rete infrastrutturale; si tratta di opere costruite per lo pi nel secolo
scorso, che svolgono tuttora la propria attivit a pieno regime.
Il recente adeguamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni riporta in primo piano la
necessit di effettuare valutazioni di vulnerabilit sismica sui manufatti esistenti, gestiti da
Enti pubblici e privati, allo scopo di adeguarli in tempi successivi ai nuovi standard di
sicurezza introdotti dalla normativa vigente.
Per tali motivazioni si rivelato importante la ricerca dei comportamenti principali che
caratterizzano questo tipo di strutture, in modo da rendere lo studio pi rapido e preciso.
Lanalisi attraverso modellazione fem per tali di strutture richiede un notevole onere
computazionale a causa della complessit della geometria e dei legami costitutivi che
descrivono il comportamento del materiale. Inoltre, la grande quantit di queste opere presenti
nel territorio nazionale rende molto difficile percorrere la strada della modellazione numerica.
Lo scopo di questa tesi stato pertanto quello di ricercare una metodologia di verifica adatta
allanalisi dei ponti ad arco in muratura, tale da rendere possibile lanalisi di una grande
quantit di strutture nel minor tempo possibile. A tal fine stato sviluppato un programma
implementato in un foglio elettronico, basato sullo studio del comportamento delle strutture
sotto azioni sismiche, per stabilire un appropriato fattore di sicurezza sul comportamento
globale e locale dellopera soggetta ad una qualsiasi azione sismica.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Le singole parti che compongono un ponte vengono usualmente indicate con termini
specifici il cui significato sar chiarito di seguito:
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I Romani furono i veri maestri dellesecuzione dei ponti ad arco, anche se i loro primi ponti
furono in legno, come il Ponte Sublicio sul Tevere il quale oltre a garantire il collegamento
con la sponda destra del fiume, costituiva un valido elemento di difesa in quanto poteva essere
es
smontato in condizioni di pericolo.
Il primo ponte in pietra attribuito ai Romani lEmilio (figura 3.1).. Questo sub numerose
peripezie e venne ricostruito lultima volta da Gregorio XIII nel 1575, che volle mantenere la
severit e le grandiosit primitive.
imitive. La ricostruzione non ebbe molta fortuna perch gi nel
1598 due archi caddero, da allora
llora il ponte fu detto Rotto [20].
Lo sviluppo dellala tecnologia romana del ponte ad arco fu volta alla costruzione di volte
circolari aventi linee robuste ed eleganti; in preferenza le arcate sono in numero dispari,
preferibilmente con profilo ad arco di cerchio ribassato, o a tutto sesto. In particolare la grossa
evoluzione fu nella tendenza ad aumentare la luce dellarco per arrivare al terreno della riva
che in genere presentava caratteristiche meccaniche migliori, piuttosto che fondare le pile
nellalveo torrentizio.. Tale condizione port ad avere luci di 30-40m
30 notevoli per
p lepoca. La
grandezza nello sviluppo della tecnologia del ponte Romana si rileva soprattutto nella
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
costruzione degli acquedotti, i quali potevano presentare da uno tre ordini, di arcate. Un
esempio significativo di tali strutture rappresentato dal acquedotto del Gard (20-10 a.c.) in
Francia, che portava lacqua a Nimes, ha tre ordini di arcate di larghezza decrescente verso
lalto: le luci degli archetti superiori sono di 4,4 m e, scendendo, si varia da 15,5 m a 24,4 m,
distribuiti in modo non regolare. I Romani costruivano ponti con asse in genere rettilineo, ma
andamenti curvi o spezzati venivano comunque costruiti allo scopo di posare le pile su
affioramenti rocciosi [2]. La presenza di archi a tutto sesto rendeva estensione del timpano
notevole, per questo motivo veniva traforato per lo scarico delle acque sopra le pile.
Il ponte in muratura si presenta come una struttura di notevole peso, che grava su una
superficie limitata di terreno. Per garantirne la stabilita era perci fondamentale la cura dei
sistemi di fondazione. Gi Vitruvio, nel suo trattato, individua come condizione fondamentale
la ricerca del solido su cui impostare la fondazione, il cui spessore dovr essere superiore a
quello del muro sovrastante. Particolare attenzione era posta ai terreni argillosi, non in grado
di garantire la ricercata solidit. In questi casi, si prevedeva linfissione di pali di quercia per
consolidare il sottosuolo. Le estremit dei pali erano dotate di coni metallici per proteggere la
punta durante linfissione, mentre lestremo su cui batteva la mazza era rinforzato con delle
cerchiature.
Un altro problema che si pose ai costruttori romani fu quello dellinterazione tra la corrente
dellacqua e la struttura del ponte. Per limitare lazione diretta dellacqua sulla parte bassa del
pilone, questo poteva essere munito di uno sperone che fungeva da frangiflutti, mentre sulla
faccia del pilone rivolta a valle un altro sperone si opponeva ai mulinelli dacqua, che si
venivano a formare.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Nel medioevo la costruzione dei ponti era commissionata in particolar modo da mercanti e
monaci ed era votata quasi esclusivamente alla realizzazione di itinerari verso i luoghi di
pellegrinaggio. Di conseguenza la teoria e la pratica della costruzione dei ponti fu affidata ad
istituzioni di carattere religioso Collegium Pontifices che aveva il controllo di strade e ponti.
In questo periodo la forte influenza della cultura orientale modifica la tecnologia costruttiva
di riferimento specialmente nellItalia meridionale. Tali strutture erano caratterizzate da una
forma dellarco molto ribassata e spesso policentrica. In Francia nello stesso periodo iniziano
a svilupparsi nuove tecniche costruttive con ponti ad arco aventi la volta parabolica ad anelli
accostati. Le luci di queste strutture arrivavano a luci di 20-25m con uno spessore dellarco di
70cm.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Nel XIV secolo si verificano progressi nella costruzione dei ponti, che si discostano dal
modello romano attraverso la frequente introduzione di linee ribassate, non mai per
geometricamente diverse dal segmento di cerchio. Si tende inoltre ad aumentare la luce,
mentre viene ridotto lo spessore in chiave. Esempi notevoli di questa tendenza sono il Ponte
Vecchio a Firenze e quello di Castelvecchio di Verona (figura 3.3).. Questultimo ha la volta
maggiore di 48,7m con le arcate aventi un rapporto tra luce e altezza
altezza dellarco di 1/4.
1/4 Tali
strutture a causa della loro forma presentano da analisi recenti sforzi notevoli sui materiali.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Sempre in questo periodo numerosi sonosono poi i ponti ad un solo arco, con linea estradossale
che segue la curvatura, con il caratteristico andamento a schiena dasino. Tra gli esempi pi
notevoli non si pu dimenticare il ponte della Maddalena che attraversa il fiume Serchio nei
pressi di Borgo a Mozzano in provincia di Lucca (figura 3.4).
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I ponti in muratura raggiungono il loro apogeo grazie alle innovazioni studiate e proposte
dallingegnere francese Giovanni Rodolfo Perronet. Egli aveva infatti intuito che il criterio,
sino ad allora considerato di massima sicurezza, di costruire delle pile con spessore pari a 1/5
dellapertura dellarco rappresentava in realt una scelta progettuale assolutamente errata, sia
per leccessivo appesantimento dellintera struttura, sia per le alterazioni causate al sistema
idraulico del fiume. La soluzione consisteva nelladozione di pile sottili, sfruttando i vantaggi
offerti dalla mutua elisione delle spinte laterali degli archi; in tal modo le pile potevano essere
ritenute sottoposte solo a sforzi normali. Una volta dimostrata linfondatezza delle tradizionali
regole costruttive, Perronet ebbe quindi modo di sostenere le sue due principali innovazioni:
- Assottigliamento delle pile: lo spessore delle pile veniva ridotto esclusivamente a quello
necessario ad assorbire le spinte verticali degli archi, lasciando che le opposte spinte
orizzontali degli archi contigui si bilanciassero, rafforzando invece le spalle del ponte.
- Ribassamento delle volte: in modo da offrire alla corrente il flusso pi libero possibile e
di proteggere le volte dallazione distruttiva delle acque.
Lidea di queste volte ribassate, quasi assimilabili a delle travi orizzontali, appoggiate su pile
estremamente sottili, alla base dei ponti moderni e ha richiesto sostanziali modifiche a
livello di cantiere. La contemporanea realizzazione di tutte le centine di un ponte, condizione
necessaria per ottenere delle pile sottili, richiedeva infatti un investimento economico
nettamente superiore a quello effettuato quando le volte venivano costruite una per volta,
spesso riutilizzando il legname delle centine. Il primo ponte che Perronet realizz applicando
queste soluzioni innovative fu il Pont de Neuilly, cominciato nel 1767. Il ponte demolito nel
1939, aveva una lunghezza complessiva di 195 metri e attraversava la Senna in 5 arcate di 39
metri di luce ribassate di 1/4 , appoggiate su delle pile spesse 4,22 metri: il rapporto tra lo
spessore delle pile e lapertura degli archi passava dal tradizionale valore di 1/5 a 1/9,23
dimezzandosi [2].
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Dopo il Pont de Neuilly, Perronet progetto altri quindici ponti, dei quali solo sette furono
realizzati; oggi rimangono soltanto il Pont de la Concorde (figura 3.6),, ampliato tra il 1929 e
il 1931, e il Pont de Nomours
Altri esempi furono il ponte sulla Dora a Torino costruito da C.B.Mosca, ingegnere della
Scuola parigina di Ponti e Strade, ed uno degli esempi migliori per la costruzione in pietra
da taglio; lintradosso dellarco circolare, con luce di 45 m e freccia di 5.5 m, i conci
dimposta sono molto grossi e pesanti.
Dalla met dell800 migliorano le conoscenze sul comportamento delle volte nei riguardi
delle azioni esterne, si adottano nuovi sistemi di fondazione, si utilizzano cerniere permanenti
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
o temporanee durante il disarmo. Nascono teorie per risolvere il problemi dellarco incastrato:
Moseley e Mry (1840) col principio di minima spinta e la costruzione della curva delle
pressioni, Culmann con il principio del valor minimo della tensione massima, cio
landamento pi favorevole per la curva delle pressioni, Castigliano (1876) con il calcolo
dell'arco elastico. Inoltre si dimostra come un tracciamento razionale dellasse dellarco
(come curva funicolare del peso proprio) renda ragionevole determinati ardimenti nelle
proporzioni.
Con tali conoscenze vengono costruiti ponti sempre pi arditi nella forma e nelle
dimensioni. Inoltre lestremo sviluppo delle reti ferroviarie favorirono lulteriore studio del
problema con opere di notevole importanza. In particolare in questo periodo vengono
apportate alcune migliorie nelle tecniche costruttive (figura3.7) e nei materiali con un pi
accurato utilizzo dei materiali di qualit soprattutto nei riguardi dei viadotti molto frequenti
nelle reti ferroviarie, perch rendono possibile muoversi attraverso morfologie di terreno non
regolari: i viadotti pi antichi hanno molti ordini (quattro il Viadotto di Goeltschtal) e gli
archi di quelli inferiori tendono a ridursi a sbadacchi, restringendosi e diventando pi
ribassati. I viadotti pi recenti hanno un solo ordine, con pile anche molto alte (Ponte di Sitter,
90 m). Nei ponti italiani ricostruiti dopo le guerre, le pile-spalle e gli ordini intermedi sono
aboliti, anche per altezze di 65m.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
La maggioranza dei ponti significativi in muratura stata costruita tra la seconda met del
diciannovesimo secolo e la prima met del ventesimo. In questo breve lasso di tempo stata
costruita la quasi totalit dellattuale rete ferroviaria italiana di conseguenza dovendo eseguire
unanalisi sui ponti ad arco in muratura relativi alla rete ferroviaria Italiana ci si limiter alla
descrizione delle caratteristiche tipologiche di questi ultimi.
Con riferimento alla figura 4.1 si possono individuare le seguenti parti costitutive del ponte
in muratura [2]:
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
4.1 ARCATE
Larco nel ponte in muratura rappresenta lelemento dominante, in quanto consente alla
struttura di trasferire i carichi derivanti dal peso proprio e dalle relative sottostrutture.
Presentano solitamente la forma di una volta a botte con pianta solitamente retta. Larco che
costituisce la volta presenta spesso una forma circolare e raramente presenta una forma di tipo
parabolico.
Le volte si possono distinguere in base al rapporto tra laltezza dellarco e la luce (rapporto
f/L figura 4.2):
- arco a tutto sesto (f/L=0,4-0,5): rappresentano la struttura del classico arco molto
alto. Questa struttura consente il trasferimento di spinte relativamente basse.
- arco ribassato (f/L=0,1-0,4): rappresentano la soluzione ottimale nel caso di vincoli
in altezza del ponte, questi presentano sollecitazioni pi alte.
- arco ogovale (f/L>0,5): rappresenta una soluzione poco utilizzata nel nostro paese,
questa consente la forte riduzione delle sollecitazioni orizzontali ma richiede un forte
ingombro in altezza.
Larco a tutto sesto ha trovato un largo impiego nel caso dei viadotti, prevalentemente per
ragioni strutturali in fase esecutiva. La realizzazione del viadotto per avanzamenti successivi,
infatti, definisce alcune fasi operative in cui lultima arcata realizzata poggia sullultima pila
completata, senza il contrasto delle arcate successive. In questa condizione larco
semicircolare, risulta la struttura meno spingente e che, quindi, induce le minime
sollecitazioni flessionali nellultima pila.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Larco acuto o ogivale impiegato solo nel caso che sulla chiave insista un carico
concentrato (ad, esempio per mezzo di una pila). Per le altre condizioni di carico invece la sua
risposta risulta peggiore di quella delle altre tipologie.
Altro elemento tipico dellarcata larmille che costituisce la parte di rifinimento esterno ai
lati della volta. Questa costituita da elementi di maggiore qualit o in pietra da taglio e
possono in alcuni casi sporgere di alcuni centimetri dal muro di testa.
La muratura dellarcata viene realizzata utilizzando pietra da taglio, pietra concia oppure
mattoni di laterizio. La pietra concia invece si ricava da pietre tenere, preparate a forma di
cuneo o parallelepipedo e poste in opera con malta. Il mattone di laterizio caratterizzato da
leggerezza, facilit di posa in opera ed economicit. Impiegando laterizi e malte a lenta presa
si possono raggiungere resistenze pari a quelle delle volte in pietra. Affinch sia possibile
trasferire rilevanti azioni verticali e orizzontali alle reni necessario che la muratura della
volta abbia una specifica tessitura in cui i conci devono presentare angoli retti e i giunti si
devono intersecare perpendicolarmente. In una volta a pianta rettangolare, i conci vengono in
genere disposti secondo la tessitura retta o tessitura ordinaria, ovvero con file parallele alle
generatrici, facendo in modo che in chiave si trovi sempre un concio e non un giunto. Ogni
fila viene posata sfalsando i giunti rispetto a quella precedente. Per ridurre il rischio di
scorrimenti, il giunto tra due file deve essere il pi possibile perpendicolare alla curva delle
pressioni [2].
Le arcate non sempre presentano superfici comprese fra due curve parallele in quanto a volte
lo spessore dellarcata aumenta procedendo verso le imposte. In alcuni casi lestradosso
stato costruito scalettato, per facilitare il collegamento dei cunei delle arcate con quelli dei
timpani sulle fronti.
La particolarit degli archi, che ne costituisce un grosso pregio ma anche un limite, che la
capacit di sopportare i carichi data praticamente solo dalla geometria. Infatti, eccetto che
per alcuni casi in cui la forma dellarcata particolarmente ardita, la tensione interna nel
materiale generalmente bassa. Il problema che ne deriva dato dal fatto che per la
costruzione della volta necessaria la costruzione centine temporanee che sopporti i carichi
sino alla posa della chiave. Tali strutture temporanee erano costituite da forme reticolari
lignee disposte in vari modi a seconda della tecnologia utilizzata.
La costruzione delle centine costituisce un grosso vincolo nella costruzione delle arcate in
quanto necessitavano di molto materiale e impegnavano lo spazio sottostante per lunghi
periodi. Solitamente le centinature venivano riutilizzate per la costruzione delle arcate
adiacenti [2].
Le centine possono essere fisse o a sbalzo. Le prime (figura 4.4) sono appoggiate a pali
direttamente infissi nel terreno mentre le seconde (figura 4.3) sono appoggiate direttamente
sulle pile e sulle spalle mediante mensole incastrate nel paramento delle stesse, oppure su
riseghe appositamente ricavate. Comunemente solo i ponti di altezza contenuta si prestano
allimpiego di centine fisse. Leliminazione delle strutture provvisionali permessa da due
cunei, la cui rimozione, completata la volta, consente il graduale abbassamento delle centine.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
La muratura dellarcata viene realizzata utilizzando pietra da taglio, pietra concia oppure
mattoni di laterizio. Per motivi economici e decorativi luso della pietra da taglio stato
spesso limitato allarco frontale e alla chiave dellarco, mentre la rimanente parte della
struttura stata realizzata in laterizio. La pietra concia invece si ricava da pietre tenere,
preparate a forma di cuneo o parallelepipedo e poste in opera con malta.
La costruzione della volta successiva alla posa delle centine pu avvenire secondo diverse
tecnologie. La prima denominata metodo ordinario (figura 4.5). In questo caso ciascun filare
viene completato prima di iniziare il successivo. In questo caso si ha linconveniente che lo
spessore dello strato di malta non costante su tutto lo spessore dellarco e potrebbe
raggiungere dimensioni eccessive e conferire alla volta una deformabilit non omogenea. Si
impone inoltre luso di robuste centine, poich larco viene realizzato in tutto il suo spessore
per ogni concio, e le zone laterali possono fessurare durante la costruzione a causa della
deformazione della centina.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Una seconda metodologia detta metodo delle zone concentriche (figura 4.6) consiste nella
costruzione per strati della volta. Il primo strato pu cos gi essere utilizzato come supporto
per il secondo strato, e cos via per quelli successivi. In questo caso la centina deve sostenere
solo il primo strato di arcata, ma i vari anelli non hanno un comportamento omogeneo in
quanto quello inferiore, sostenendo il peso degli strati superiori, risulta pi sollecitato degli
altri. Fenomeni di deformazione differita dei giunti tendono a ridistribuire e ad uniformare lo
stato tensionale. Le arcate multistrato si trovano solo nelle volte in muratura di mattoni di
forte spessore, negli altri casi si preferito utilizzare lapparecchio ordinario. Esistono anche i
sistemi misti, i quali realizzano per strati solo la parte centrale della volta e con il metodo
ordinario la zona in prossimit delle imposte.
Figura 4.6: Costruzione della volta con il metodo delle zone concentriche
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
4.2 SPALLE
Le spalle costituiscono lelemento di assorbimento e trasferimento dei carichi derivanti dalla
volta superiore. Per assorbire gli sforzi orizzontali derivanti dalla forma dellarco la spalla
deve avere una dimensione notevole in modo da rendere la fondazione sottostante interamente
reagente. Infatti, il momento alla base che si sviluppa non si pu ridurre, ma si pu solo
diminuirne leffetto aumentando la base dappoggio a terra. Per tali motivi le spalle possono
essere riconducibili ad un massiccio muro di sostegno. La spalla infatti oltre ad assorbire i
carichi verticali e o orizzontali derivanti dalle arcate ha la funzione di contenimento del
terreno a monte. I materiali che costituiscono la spalla sono in genere di media bassa qualit
eccetto che per le zone esterne e di appoggio dellarco. Questo perch la costruzione della
spalla richiede una grossa quantit di materiale. Nella zona di imposta dellarco come gi
accennato pu presentare un cambiamento nella tessitura dei mattoni per riuscire ad assorbire
e a trasferire le sollecitazioni della volta (figura 4.7).
Le spalle sono generalmente pi ampie della loro parte visibile e, se di spessore rilevante,
possono essere alleggerite mediante la realizzazione di volte interne alla spalla talvolta visibili
dallesterno se costituiscono passaggi pedonali (figura 4.8).
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
4.3 PILE
Le pile rappresentano lelemento di appoggio intermedio delle arcate nei ponti
multicampata. Queste sono costituite da una muro verticale pi esile delle spalle. Il materiale
con cui sono costruite in genere uguale a quello delle spalle. Come per le spalle se la
sezione notevole la pila pi risultare cava o costituita da un materiale di scarsa qualit nella
sezione centrale.
Le pile hanno normalmente forma verticale la loro altezza inferiore a i 12-15m. per altezze
superiori queste presentano solitamente una leggera rastremazione verso lalto per ridurre il
materiale impiegato. Le pile situate allinterno di un corso dacqua presentano sia a monte che
a valle due appendici detti rostri con la funzione di modificare gradualmente la sezione
dellalveo, di deviare i sedimenti trasportati dal fiume e di diminuire il rischio di erosione del
fondo. La sezione orizzontale dei rostri semicircolare di diametro pari alla larghezza della
pila, un triangolo isoscele con base coincidente con la larghezza della pila, oppure formata da
due archi di cerchio. I rostri si estendono fino allaltezza di massima piena, ma in alcuni casi
arrivano fino al piano del ferro, dove vengono usati per ricavare piazzole per il rifugio del
personale addetto alla manutenzione. I rostri sono rifiniti in sommit con cappucci in pietra da
taglio.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
4.4 PILESPALLE
Le pile-spalle rappresentano un caso particolare di pile. Queste infatti presentano una
sezione notevole rispetto alle normali pile. Lutilizzo di questo particolare tipo di pile
necessario in ponti con un gran numero di campate. In tali ponti si vuole evitare che
leventuale crollo di unarcata porti al collasso a catena di tutta la struttura a causa
dellintabilit negli sforzi orizzontali che si viene a generare. Perci buona regola
posizionare ad intervalli regolari (ogni 4-5 campate) pile molto massicce in grado di assorbire
gli sforzi orizzontali derivanti dalleventuale crollo di una delle due arcate adiacenti (figura
4.9), da qui il nome di pila-spalla, in quanto questa struttura assolve in pieno le funzioni di
una spalla laterale. In passato come gi accennato tutte le pile erano considerabili pile-spalle
in quanto le strutture venivano realizzate una campata alla volta per riutilizzare le centine,
questo imponeva perci la capacit delle pile di assorbire gli sforzi orizzontali di ogni arcata.
4.5 FONDAZIONI
Le fondazioni rappresentano lelemento strutturale necessario a trasferire i carichi delle
sovrastrutture al terreno. Le forme fondazionali sono rimaste praticamente immutate da quelle
moderne eccetto che per i materiali e le tecnologie costruttive.
Le fondazioni su pali sono di concezione antica, infatti veniva utilizzata anche ai tempi dei
Romani. Tale tecnologia prevedeva linfissione di pali in legno del diametro di 20-30cm per
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
lunghezze che arrivavano sino ai 10m (figura 4.10). I pali venivano infissi secondo maglie
regolari a distanze tra 80 e 150cm. Successivamente le teste dei pali che rimanevano scoperte
venivano collegate e fuse insieme attraverso un riempimento in pietra tenera e malta per uno
spessore pari a circa laltezza delle testa del palo. Al di sopra delle strato di riempimento
veniva posto un tavolato di legno, che faceva da base per la posa in opera del dado di
fondazione. In tempi pi recenti levoluzione delle tecniche costruttive permise
lapprofondimento delle teste dei pali. Questo permise una maggior protezione delle teste e
quindi consentiva un aumento della durabilit dellopera.
Infine la tecnologia delle fondazioni superficiali si pu ritrovare solo nel caso in cui il
substrato roccioso si trova a breve distanza dal piano di campagna. Per le opere importanti la
fondazione della pila era realizzata mediante un allargamento, ottenuto mediante un aumento
della pendenza dei paramenti delle pile o tramite una successione di riseghe, fino a formare
una sorta di plinto di fondazione. In alcuni casi in cui lo strato roccioso posizionato pi in
profondit si utilizzavano cassoni privi di chiusura inferiore che venivano affondati sul piano
di fondazione. La base del cassone era costituita da un sacco impermeabile riempito di argilla
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
che consentiva al cassone di adattarsi alle severit del fondo, permettendo il getto del
calcestruzzo a secco allinterno del cassone.
Spesso la struttura di fondazione era fortemente ingrossata nel senso della corrente al fine di
limitare lerosione della struttura fondale. Per contenere limpiego di materiale era
consuetudine realizzare camere interne al contrafforte che, per non alleggerire la struttura di
fondazione, venivano anche riempite con terreno o materiale sciolto. Per contrastare
lerosione furono realizzate spesso anche delle cortine di pali e di palancole solidali con la
struttura fondale.
4.6 RINFIANCO
Il rinfianco quelelemento posizionato alle reni delle arcate necessarie al rinforzo della
struttura. Questo infatti aiuta la struttura ad assorbire le spinte orizzontali trasferendo parte
della sollecitazione direttamente alla pila o alla spalla grazie al zavorramento fornito.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per ponti di grande luce, realizzati con archi a tutto sesto o poco ribassati, solitamente per
ridurre le masse in gioco si ritrovano dei fori (figura 4.11), detti occhi di ponte, al di sopra
delle pile o anche in prossimit delle reni delle volte con la funzione di ridurre i pesi al di
sopra delle pile. Gli occhi di ponte posti in prossimit delle reni alleggeriscono la struttura in
una parte dove il peso risulta essere a sfavore della sicurezza portando la curva delle pressioni
verso il centro dellarco.
Lalleggerimento del rinfianco solitamente s realizzato con due diverse modalit. La prima
consiste nella sostituzione del rinfianco e del riempimento con una o pi volte nascoste
allinterno dei timpani, mentre la seconda consisteva nel realizzare limpalcato su arcate
secondarie con pile appoggiate sulla struttura principale
4.7 CAPPA
La cappa assolve alla funzione di impermeabilizzazione del ponte, ed eseguita con malta
cementizia, e di spessore compreso tra i 5 ed i 10cm. Spesso anche costituita da malta
idraulica, confezionata con molto legante, preparata con sabbia e ricoperta di asfalto
bituminoso. Le superfici dei rinfianchi hanno inclinazioni opposte alterne, in modo tale da
realizzare, in corrispondenza delle pile, delle canalette di raccolta dove vengono convogliate
le acque infiltratesi dal ballast (figura 4.12). Il materiale drenante (pietrisco) nelle cunette
facilita la raccolta delle acque, che vengono poi allontanate dagli sfogatoi, disposti
perpendicolarmente allintradosso dellarco [2]. Unaltra geometria di rinfianco e cappa
prevede il raduno delle acque nella mezzeria dellarcata. In questo caso la dimensione del
rinfianco notevole, per cui questo tipo di geometria piuttosto raro per il peso ed il costo
che ne deriva.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
4.8 RIEMPIMENTO
Lo scopo del riempimento quello di creare un piano utilizzabile nel ponte. Il solo rinfianco
infatti non costituisce un superficie piana superiormente. Il riempimento generalmente
costituito da terreno drenante e leggero. Questo strato favorisce inoltre la ripartizione dei
carichi concentrati applicati sul piano del ferro. Laltezza del riempimento tra la suola della
rotaia ed il punto pi alto della cappa deve essere almeno di 40cm per ripartire in maniera
adeguata i carichi.
4.9 TIMPANO
Il timpano o muro andatore quellelemento necessario al contenimento del rinfianco e del
riempimento. Sono realizzati al si sopra delle arcate e collegano tutte le volte garantendo
anche una funzione di stabilizzazione delle volte. Oltre alla funzione propriamente strutturale
questo assolvono anche una funzione estetica di rifinitura della parte esterna.
I timpani, in genere, erano costruiti con murature pi leggere di quelle dellarco stesso e del
rinfianco per garantire un peso relativamente omogeneo sulla volta. Al di sopra dei timpani si
ritrovano le cornici di coronamento, di dimensione mediamente 50x70cm, al di sopra delle
quali viene collocato il parapetto di altezza compresa fra 90 e 100cm e larghezza fra 20 e
60cm. Sia le cornici sia la sommit del parapetto sono realizzati in pietra tagliata o mattoni a
coltello.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
5 PONTI FERROVIARI
FERROVI IN ITALIA E REGOLE DI PROGETTO
Le Ferrovie in Italia nacquero nel 1838 durante il Regno delle Due Sicilie, prima ancora
dell'unificazione, e solo nove anni dopo la nascita ufficiale delle ferrovie nel 1829, anno in cui
G. Stephenson con la sua locomotiva The Rocket vinse il concorso per la ferrovia Liverpool
- Manchester in Inghilterra [1].
[1]
Nel 1910 la rete ferroviaria italiana si era ormai estesa in tutto il territorio italiano, si
giunsero ai 16000km di rete ferrata, un numero che rimase inalterato per molti anni, basti
pensare che dopo settantasei
tantasei anni, cio nel 1986, la rete si port a 16500km: un incremento di
soli 500Km.
Figura 5.1: Evoluzione della rete ferroviaria in Italia dal 1861 al 1870
Lorografia del territorio italiano implicava la costruzione di una grande quantit di ponti.
Questo aspetto, assieme alla velocit con cui nata ed cresciuta la rete ferroviaria italiana,
italian
impose una sorta di standardizzazione nelle forme geometriche dei ponti,
ponti che allepoca erano
- 29 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
La ricerca di una procedura di validit generale avrebbe dovuto tenere conto di tutte le
variabili interessate nella progettazione di un ponte, vale a dire della luce dellarcata, del
profilo dell'intradosso, della resistenza del materiale impiegato nella costruzione, dellentit e
della ripartizione dei carichi. Ovviamente una procedura spiega la definizione di varie regole,
in cui venivano di volta in volta considerati solo alcuni degli aspetti sopra elencati.
Frequentemente, nei trattati furono inserite tavole di proporzionamento delle principali parti
del ponte, seguite dalla raccomandazione che il loro uso fosse limitato alla determinazione in
prima approssimazione della geometria dellarco, alla quale doveva necessariamente seguire
uno studio pi approfondito sulla stabilit dellopera.
- 30 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Gli archi a sesto acuto, od ogivali, sono giustificati solo nel caso che si abbiano forti carichi
in chiave; per questa ragione nei ponti, in condizioni di carico usuali, non tipico l'uso di
questo tipo di arco. Tuttavia, alcuni ponti con arcate a sesto acuto sono stati costruiti lungo la
linea Milano-Venezia, nei pressi di Desenzano.
Se tutti i pesi propri ed i sovraccarichi non fossero soggetti a variazioni, la forma ottimale da
assegnare alla volta sarebbe la curva funicolare del sistema di forze agente sull'arco. Poich,
invece, una parte dei carichi variabile, questo procedimento sarebbe suscettibile di
restrizioni nella sua applicazione. In realt, i carichi variabili sono spesso di molto inferiori ai
pesi propri, per cui la curva funicolare non subisce grandi spostamenti al variare della
posizione del carico mobile. Per questa ragione era usuale definire la forma dell'arco
attraverso la ricerca del poligono funicolare per un sistema di forze pari al peso proprio della
struttura, con l'aggiunta di un carico uniformemente distribuito sul piano stradale (Baggi,
1926). Seguendo queste regole, le volte di piccoli ponti e di ponti ordinari vengono costruite
con direttrici ad arco di circonferenza. Larco a tutto sesto la forma maggiormente usata
nelle volte raccordate ai piedritti, sia a causa della semplicit di costruzione del profilo a
curvatura costante, sia perch ritenuto che tale arco non causasse spinte orizzontali
allimposta. La grandezza caratteristica per gli archi ribassati il rapporto f/L tra la monta e la
luce, rapporto detto ribassamento. Per la volta circolare ribassata stato comunemente
adottato il rapporto f/L minore di 1/4, mentre per rapporti maggiori preferibile l'uso della
volta ellittica o policentrica, anche se questi tipi di volte sono state usate anche in altri casi,
generalmente per ragioni estetiche (Baggi, 1926).
Una volta determinata la direttrice della volta, il progettista si trova a dover determinare lo
spessore e della stessa. Il primo problema da risolvere la ricerca dello spessore dellarco
nella sezione di chiave. Alberti, Palladio e Serlio (Corradi, 1998) furono i primi a fissare un
rapporto s/L tra lo spessore in chiave e la luce dellarco, consigliando rispettivamente un
valore pari a 1/15, 1/12 e 1/17 [25].
Successivamente, a partire dallinizio del XVIII secolo, furono definite numerose regole
empiriche, le regole dellarte, per la determinazione dello spessore in chiave, in funzione della
forma dellintradosso e della luce della campata. Come riporta il Campanella (1928), nel XIX
secolo molti autori forniscono lo spessore dellarco e in chiave in base alla luce L ed al raggio
di curvatura r in chiave. Sia per archi a tutto sesto, ribassati ed ellittici, alcuni di essi
(Perronet, Dejardin, Gautier, L'veill, gli ingegneri russi e tedeschi) propongono regole in
mentre altri autori forniscono una dipendenza dello spessore dellarco in chiave da
cui la dipendenza dalla luce o dal raggio lineare (nella forma s=a+bL oppure s=a+br),
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Il manuale del Colombo (1923) riporta la regola di Kaven, in cui lo spessore in chiave dato
in funzione della luce e della freccia, con correzioni legate alle caratteristiche del riempimento
ed alluso (ponte stradale o ferroviario). Questa formula, per, viene proposta con pesanti
limitazioni. Una delle formule pi recenti (Baggi, 1926) stata proposta, dopo uno studio
approfondito delle opere esistenti, da Croizette Desnoyers (1885) nella forma s=a+b2R ; i
coefficienti variano a seconda del tipo di curva di intradosso e della destinazione duso del
manufatto [25].
Nel 1907 la Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato produsse una disposizione interna
dal titolo Modalit da adottarsi per la compilazione dei progetti dei manufatti muri e
gallerie, contenente tabelle per il dimensionamento degli elementi strutturali di ponti ad arco
in muratura. Queste tabelle riassumono alcuni criteri adottati dalle Ferrovie nella costruzione
dei ponti ad arco avvenuta fino a tale data, divenendo regole da adottarsi nelle costruzioni
successive. Non tutti i ponti costruiti in epoche precedenti rispettano queste regole.
Le disposizioni delle ferrovie riguardano ponti con arcate di luce fino a 15 metri; per arcate
maggiori non vengono fornite indicazioni lasciando il progettista la scelta pi opportuna sul
piano statico.
Vengono considerate arcate a tutto sesto e ribassate con sei valori differenti di ribassamento:
1/3, 1/4, 1/5, 1/6, 1/8 e 1/10 per le quali vengono tabellati gli spessori da assegnare per tre
diversi tipi di resistenza del mattone: 10, 20 e 30MPa. Tali spessori sono necessariamente
multipli della dimensione del mattone e di dimensione pi prossima a quella delle indicazioni
[25].
Le Ferrovie dello Stato (1907) hanno fornito le dimensioni degli spessori delle spalle SS per
ponti aventi arcate di luce inferiore a 15 metri. Gli spessori risultano tabellati a seconda del
tipo di arcata, sia questa a tutto sesto o ribassata per sei valori tipici di ribassamento, 1/3, 1/4,
1/5, 1/6, 1/8 e 1/10 [25].
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
limitano a considerare altezze h1 delle spalle inferiori a 4 metri per arcate a tutto sesto e 5
metri per arcate ribassate, mentre per viadotti a tutto sesto le Ferrovie dello Stato hanno
predisposto una tabella dedicata. Le regole delle Ferrovie dello Stato ricalcano le formule di
Lesguillier dove SS = (0,60 +0,04 h1) con L in metri [25].
Nellipotesi che le due arcate producano spinte circa uguali, lo spessore delle pile pu essere
calcolato mediante la formula fornita da LEveill (Corradi, 1998). Essa dipende, oltre che
dalle usuali grandezze geometriche, dalla posizione di quello che veniva chiamato giunto di
rottura, vale a dire linizio strutturale dellarco, dal volume del semiarco, da un fattore di
sicurezza. A seconda della geometria dellarco veniva individuata la posizione del giunto di
rottura, tramite, per esempio, il metodo delle curve ipotetiche di pressione del Mry.
Le Ferrovie dello Stato (1907) danno indicazioni solamente per larghezze in sommit di pile
di viadotti a tutto sesto, che risultano essere tabellate in funzione della luce delle arcate e
dellaltezza della pila stessa misurata dalla risega di fondazione allimposta [25].
- 33 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Analizzando levoluzione del carico sullarco si pu notare che per piccoli carichi la
struttura presenta una risposta completamente elastica, con larco soggetto nel suo spessore a
sole tensioni di compressione, o al massimo piccole tensioni di trazione, compatibili con la
massima resistenza della malta di collegamento tra i mattoni.
Oltre tale soglia, nel momento in cui la resistenza a trazione degli elementi viene superata in
alcuni punti, si ha un radicale cambiamento del comportamento strutturale. Infatti, nei punti in
cui il momento massimo si ha la parzializzazione della sezione, come noto per i materiali
non resistenti a trazione. Come conseguenza di tale meccanismo, si ha un notevole aumento
delle rotazioni relative nellintorno della zona parzializzata. Questa zona pu essere
facilmente associata ad uno schema strutturale di una cerniera. Nella pratica tale meccanismo
detto, impropriamente, cerniera plastica. Questa denominazione comunque accettabile, in
quanto alla sua formazione, la capacit di resistenza rimane comunque sostanzialmente
inalterata con la possibilit di aumentare le rotazioni. La creazione del cinematismo di
collasso presuppone la formazione di un certo numero di cerniere plastiche. Solitamente come
natura insegna il numero di cerniere il minimo necessario alla formazione del meccanismo il
che significa soddisfare una condizione di energia minima. Perci analizzando il caso
- 34 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
dellarco il numero minimo di cerniere quattro. La particolare simmetria di cui gode larco
per va ad aumentare lenergia necessaria alla formazione del meccanismo di collasso con la
nascita di cinque cerniere, una in pi del minimo necessario (figura 6.1).
Figura 6.1: Andamento del momento flettente e conseguente cinematismo di collasso nell'arco soggetto a soli carichi
gravitazionali simmetrici
Tale modalit di rottura presuppone che le spalle non si rompano. Questo non sempre vero
in quanto se queste sono sufficientemente snelle la rottura potrebbe coinvolgere anche queste
con un cinematismo cosiddetto globale (figura 6.2).
Figura 6.2: Cinematismo del ponte ad arco monocampata con pile snelle soggetto a carichi gravitazionali
simmetrici
Le strutture multicampata possono presentare delle rotture per carichi gravitazionali in una
sola arcata o nellintera struttura. Solitamente le condizione pi frequente che porta al collasso
della struttura la presenza di carichi elevati in una sola arcata, la quale va a generare un
cinematismo globale nellintera struttura. casi di crolli pi frequenti sono rappresentati dal
cedimento di una fondazione di una pila. Questa va ad imporre uno spostamento imposto
allattacco delle arcate adiacenti, che va a creare un cinematismo di collasso sulla struttura
- 35 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
sovrastante. Questa condizione abbastanza frequente nelle struttura da ponte con pile in
alveo. Queste infatti se non opportunamente progettate dal punto di vista idraulico possono
presentare erosioni notevoli andando ad intaccare il piano di posa delle fondazioni.
Figura 6.3: Andamento qualitativo delle curvature lungo l'arco con meccanismo attivato
Alla formazione della prima cerniera si ha ancora una struttura iperstatica. Laumento della
sollecitazione orizzontale, per, ben presto va a generare altre zone critiche, sino al
raggiungimento di una situazione in cui si forma un cinematismo labile. Tale situazione
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
comunque non porta subito al collasso, in quanto per muovere in cinematismo bisogna
consumare energia. Ci significa che la configurazione di equilibrio
equilibrio ancora stabile.
EQUILIBRIO
Energia potenziale INSTABILE
EQUILIBRIO
STABILE
Energia potenziale
Lavoro forze verticali
Figura 6.4:: Andamento qualitativo dell'energia potenziale durante il movimento del cinematismo
Dal punto di vista degli spostamenti rilevabili si pu osservare come nello stato iniziale conco
tutte le sezioni dellarco interamente reagenti, la struttura si presenta come estremamente
rigida, grazie proprio alla particolare geometria dellarco e al suo principio di funzionamento.
Gli spostamenti perci relativi a questa condizione sono molto piccoli.
piccoli. Alla formazione delle
prime cerniere la rigidezza della struttura va calare progressivamente,
progressivamente con un conseguente
aumento della capacit di spostamento. Il comportamento cambia notevolmente alla
formazione della quarta cerniera quando la struttura va a perdere qualsiasi riserva di resistenza
formando un meccanismo labile. Ci permette alla struttura di compiere spostamenti
teoricamente indefiniti mantenendo lazione orizzontale costante. Come precedentemente
detto per si arriva ad una condizione di instabilit
instabilit del cinematismo labile. A questo punto gli
spostamenti che si possono registrare sono notevolmente maggiori rispetto a quelli iniziali.
Simile il discorso per accelerazioni variabili nel tempo. Infatti mentre per accelerazioni basse
anche se variabili
iabili la struttura rimane in campo elastico per accelerazioni maggiori in cui si
forma il cinematismo il discorso cambia. Infatti, Infatti se per sollecitazioni statiche esiste
unaccelerazione tale per cui la struttura si instabilizza nel caso di sollecitazioni variabili nel
tempo la struttura pu resistere ad azioni pi grandi di quelle statiche in quanto il
raggiungimento di una condizione ultima necessita di una certa quantit di tempo per essere
attivata (figura 6.5).
- 37 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Accelerazione orizzontale
COLLASSO
a0
IL CINEMATISMO NON SI ATTIVA
Durata dell'impulso
Come nellanalisi del cinematismo sotto carichi verticali nelle strutture monocampata si
possono registrare meccanismi che coinvolgono le spalle (figura 6.6) con la formazione di
cerniere alla base di queste ultime.
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Lanalisi cinematica una della possibili applicazioni dellanalisi limite la quale si fonda sui
seguenti teoremi:
se esiste un meccanismo di collasso plastico tale che il lavoro degli sforzi esterni
coincide con quello degli sforzi interni, allora si verifica il collasso e il sistema dei
carichi esterni risulta non minore del carico di collasso.
se esiste un sistema di carichi esterni in equilibrio con una distribuzione di sforzi interni
tale che in nessun punto viene violato il criterio di resistenza del materiale, allora il
collasso non si verifica e il sistema dei carichi esterni risulta non maggiore del vero
carico di collasso
Nel caso in esame viene utilizzato il teorema del limite superiore, costruendo per lappunto
un cinematismo labile congruente con la struttura determinando il moltiplicatore dei carichi
orizzontali tale per cui il lavoro delle forze verticale sia uguale al lavoro delle forze
orizzontali.
La peculiarit dellanalisi limite sta nel fatto che le soluzioni ricavabili sono in linea di
principio infinite ma solo una corretta, nel senso che lunica soluzione corretta quella che
rispetta entrambi i teoremi (figura 7.1). Questo ci fa capire come lanalisi limite inferiore va a
generare un moltiplicatore in generale sempre pi piccolo della soluzione esatta, mentre
lanalisi limite superiore fornisce una soluzione sempre maggiore di quella esatta. Di
conseguenza il moltiplicatore dei carichi esatto ricavato sfruttando il teorema del limite
superiore, costruendo a priori un cinematismo congruente, deve essere il minore tra tutti i
cinematismi possibili. Questo pu risultare un grosso problema, in quanto la determinazione
del cinematismo che fornisce il moltiplicatore minimo non banale.
- 39 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
[]Per ottenere il moltiplicatore orizzontale 0 dei carichi che porta allattivazione del
meccanismo locale di danno si applicano ai blocchi rigidi che compongono la catena le
seguenti forze: i pesi propri dei blocchi, applicati nel loro baricentro; i carichi verticali
portati dagli stessi (pesi propri e sovraccarichi dei solai e della copertura, altri elementi
murari non considerati nel modello strutturale); un sistema di forze orizzontali proporzionali
ai carichi verticali portati, se queste non sono efficacemente trasmesse ad altri parti di
edificio; eventuali forze esterne (ad esempio quelle trasmesse da catene metalliche) ed
eventuali forze interne (ad esempio le azioni legate allingranamento tra i conci murari).
Assegnata una rotazione virtuale k al generico blocco k, possibile determinare in funzione
di questa e della geometria della struttura, gli spostamenti delle diverse forze applicate nella
rispettiva direzione. Il moltiplicatore 0 si ottiene applicando il Principio dei Lavori Virtuali,
in termini di spostamenti, uguagliando il lavoro totale eseguito dalle forze esterne ed interne
applicate in corrispondenza dellatto di moto virtuale:
,
,
,
dove:
n il numero di tutte le forze peso applicate ai diversi blocchi della catena cinematica;
m il numero di forze peso non direttamente gravanti sui blocchi le cui masse, per
effetto dellazione sismica, generano forze orizzontali sugli elementi della catena
cinematica, in quanto non efficacemente trasmesse ad altre parti delledificio;
o il numero di forze esterne, non associate a masse, applicate ai diversi blocchi;
Pi la generica forza peso applicata (peso proprio del blocco, applicato nel suo
baricentro, o un altro peso portato);
Pj la generica forza peso, non direttamente applicata sui blocchi, la cui massa, per
effetto dellazione sismica, genera una forza orizzontale sugli elementi della catena
cinematica, in quanto non efficacemente trasmessa ad altre parti delledificio;
x,i lo spostamento virtuale orizzontale del punto di applicazione delli-esimo peso Pi,
assumendo come verso positivo quello associato alla direzione secondo cui agisce
lazione sismica che attiva il meccanismo;
x,j lo spostamento virtuale orizzontale del punto di applicazione dellj-esimo peso Pj,
assumendo come verso positivo quello associato alla direzione secondo cui agisce
lazione sismica che attiva il meccanismo;
y,i lo spostamento virtuale verticale del punto di applicazione delli-esimo peso Pi,
assunto positivo verso lalto;
- 40 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Tale moltiplicatore critico per come definito quello che associato ad una sollecitazione
statica che va a produrre il primo innesco del cinematismo.
,
!
,
dove:
- n+m il numero delle forze peso Pi applicate le cui masse, per effetto dell'azione sismica,
generano forze orizzontali sugli elementi della catena cinematica;
- x,i lo spostamento virtuale orizzontale del punto di applicazione delli-esimo peso Pi.
- 41 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
!
"
#
$ #
dove:
- g laccelerazione di gravit;
- $ ! /
la frazione di massa partecipante della struttura;
- FC il fattore di confidenza. Nel caso in cui per la valutazione del moltiplicatore a non si
tenga conto della resistenza a compressione della muratura, il fattore di confidenza da
utilizzare sar comunque quello relativo al livello di conoscenza LC1.
,
' '(
,(
,
dove n, m, Pi , x,i sono definiti come sopra e x,k lo spostamento virtuale orizzontale del
punto k, assunto come riferimento per la determinazione dello spostamento dk.
Nel caso in cui la curva presenti un andamento lineare (C8A.4.2), fatto che si verifica quando
le diverse azioni vengono mantenute costanti, la curva di capacit assume la seguente
espressione:
0.40
a0*
0.30
a* [g]
0.20
0.10
d0*
0.00
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 0.045 0.05
d* [m]
- 42 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Le tipologie di verifica delle struttura sono rivolte al controllo dello stato limite di danno e
allo stato limite di salvaguardia della vita. Tali verifiche sono espresse dalla normativa al
paragrafo C8A.4.2.3 come segue:
La verifica di sicurezza nei confronti dello Stato limite di danno soddisfatta qualora
laccelerazione spettrale di attivazione del meccanismo sia superiore all'accelerazione di
picco della domanda sismica.
Nel caso in cui la verifica riguardi un elemento isolato o una porzione della costruzione
comunque sostanzialmente appoggiata a terra, laccelerazione di attivazione del
meccanismo viene confrontata con laccelerazione al suolo, ovvero lo spettro elastico
definito nel 3.2.6, valutato per T=0:
dove:
- ag funzione della probabilit di superamento dello stato limite scelto e della vita di
riferimento come definiti al 3.2 delle NTC;
Il significato di tale verifica consiste in breve nel garantire la non attivazione del meccanismo
di rottura nella struttura sollecitata da un sisma con un determinato tempo di ritorno.
La verifica allo Stato limite di salvaguardia della vita dei meccanismi locali, pu essere
svolta con uno dei criteri seguenti.
Nel caso in cui la verifica riguardi un elemento isolato o una porzione della
costruzione comunque sostanzialmente appoggiata a terra, la verifica di sicurezza
nei confronti dello Stato limite di salvaguardia della vita soddisfatta se
l'accelerazione spettrale a0* che attiva il meccanismo soddisfa la seguente
disuguaglianza:
". )/0 , 2
" -
3
in cui ag funzione della probabilit di superamento dello stato limite scelto e della
vita di riferimento come definiti al 3.2 delle NTC, S definito al 3.2.3.2.1 delle
NTC e q il fattore di struttura, che pu essere assunto uguale a 2.0.
- 43 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
La verifica di sicurezza dei meccanismi locali nei confronti dello Stato limite di
salvaguardia della vita consiste nel confronto tra la capacit di spostamento ultimo
du* del meccanismo locale e la domanda di spostamento ottenuta dallo spettro di
spostamento in corrispondenza del periodo secante Ts. Definito lo spostamento
ds*=0,4du* ed individuata sulla curva di capacit (vedi paragrafo Analisi
cinematica non lineare) l'accelerazione as*, corrispondente allo spostamento ds* ,
il periodo secante calcolato come:
'5
45 278
"5
La domanda di spostamento d(Ts) sar cos ottenuta:[] nel caso in cui la verifica
riguardi un elemento isolato o una porzione della costruzione comunque
sostanzialmente appoggiata a terra, la verifica di sicurezza nei confronti dello Stato
limite di salvaguardia della vita si considera soddisfatta se:
Il significato della prima verifica allo stato limite di collasso consiste nel garantire una certa
resistenza alle azioni a cui soggetta la struttura considerando una certa duttilit.
possibile curva di capacit determinando il picco di resistenza )"5 ; '5 , e la relativa rigidezza
Nel secondo caso invece la normativa va a dare delle indicazioni sulla costruzione di una
residua del sistema che permette la valutazione del periodo proprio della struttura Ts. Questo
permette di determinare lo spostamento richiesto dallo spettro e confrontarlo con lo
spostamento ultimo del cinematismo (figura 7.3).
- 44 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1.0
0.4
du*
0.3
PGA/q
0.2
0.1
d0*
0.0
0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09
d* [m]
Differenza tra laccelerazione
resistente e sollecitante per
Figura 7.3: Esempio di confronto tra capacit e domanda di spostamento
lattivazione del cinematismo
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Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
La caratterizzazione del cinematismo della struttura per il calcolo del moltiplicatore critico,
passa per la definizione della posizione delle cerniere di cui questo composto. Infatti, uno
dei problemi della determinazione del moltiplicatore cinematico rappresentato dal fatto che
questo viene ricavato facendo riferimento allanalisi limite ed in particolare al limite
superiore. perci fondamentale determinare il cinematismo che fornisca il valore minimo
del moltiplicatore, garantendo contemporaneamente una soluzione staticamente ammissibile.
Per tali motivi la determinazione del cinematismo deve essere fatta passando da una
risoluzione di tipo statico della struttura. Tale soluzione pu essere facilmente rappresentata
attraverso la cosiddetta curva delle pressioni a cui soggetta la struttura.
La prima ipotesi formulata per semplificare il problema e risulta a favore della sicurezza,
la seconda ipotesi si basa sulla constatazione che il collasso di una struttura in muratura, a
causa del basso livello degli sforzi presenti, non dovuto allo schiacciamento di alcuni
elementi, ma allapertura di fessure e alla formazione di un meccanismo. Con la terza ipotesi
si suppone che il coefficiente di attrito tra i conci sia sufficientemente elevato o che le pietre
siano ben interconnesse tra loro.
Ritornando allanalisi del comportamento della sezione (figura 8.1), si pu osservare che
con lo sforzo normale applicato al centro la sezione risulta interamente compressa con una
curvatura nulla della sezione. A piccoli spostamenti della curva delle pressioni si osserva una
variazione della distribuzione delle tensioni che porta alla nascita di un momento flettente che
va a generare una piccola curvatura della sezione. La sezione rimane comunque interamente
reagente.
- 46 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Oltrepassata la posizione del nocciolo centrale dinerzia si pu osservare che una porzione
della struttura risulta tesa. Questo significa che immaginando di trascurare la resistenza a
trazione la sezione inizia a parzializzarsi. Leccentricit del carico pu aumentare sino al
raggiungimento del bordo della sezione. In questo istante la capacit di rotazione della
sezione passa istantaneamente ad un valore indeterminato.
Nellanalisi dei cinematismi si presa in considerazione una rigidezza infinita dei blocchi.
Questo permette di analizzare con una certa facilit la struttura, infatti si pu affrontare il
problema della determinazione della posizione delle cerniere del cinematismo studiando la
struttura nella sua configurazione iniziale. Questa anche se non rappresenta una situazione
realistica accettata, in quanto la rigidezza strutturale data dalla forma dellarco comunque
elevata ed inoltre il valore del moltiplicatore che si va a ricavare a spostamento nullo.
Quindi analizzando levoluzione del meccanismo allaumentare dello spostamento si pu
stimare il reale moltiplicatore allo spostamento ultimo della struttura.
- 47 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 8.2: Schematizzazione della geometria della struttura per la costruzione della curva delle pressioni
Con tale schematizzazione strutturale molto facile inserire dei carichi esterni di qualsiasi
forma siano essi puntuali o distribuiti. Nel caso dei carichi concentrati per semplicit
andranno applicati al concio di appartenenza come distribuito nella piccola area superficiale
del concio.
Per ogni singolo elemento si deve andare a determinare il peso del volume di riempimento
ed il peso proprio dellarco. Questi contributi definiscono la quota parte del carico verticale
- 48 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
agente, che sommato alla forza esterna va a definire il carico verticale che si trasferisce concio
per concio allintera struttura.
Per gestire il comportamento sotto azioni sismiche si considerato di applicare ai pesi propri
e portati il moltiplicatore dei carichi, il quale andr a definire linclinazione della retta
dazione di carichi.
La risultante dei carichi stata fatta semplicemente come una somma di vettori (figura 8.3).
Questo possibile grazie alla forma con cui stato suddiviso larco infatti ogni sottoparte
presenta i baricentri dei carichi praticamente allineati.
- 49 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Eseguite questa operazione per ogni concio si pu andare a costruire il poligono funicolare.
Tale costruzione geometrica rappresenta un vero e proprio solutore della struttura, infatti
permette di risolvere completamente il problema determinando le reazioni vincolari ai lati e le
sollecitazioni in tutte le sezioni della struttura. Tutte le potenzialit di questa risoluzione sono
per vanificate dalla indeterminazione intrinseca del sistema. Questa indeterminazione nasce
dal fatto che la risoluzione del problema necessita dellindividuazione della posizione di un
punto caratteristico detto polo del poligono.
La posizione del polo definita dalle coordinate xP e yP relative al sistema di riferimento con
cui stato costruito il sistema di forze. Il problema descritto nel piano risulta doppiamente
indeterminato. Nel caso specifico la posizione del polo determinata per tentativi. Questo
reso possibile grazie alla costruzione del problema in un foglio elettronico, per mezzo del
quale possibile ridefinire facilmente di volta in volta il problema. Assunta nota la posizione
del polo il problema si risolve descrivendo le congiungenti delle forze al polo (figura 8.5).
Tali rette rappresentano la risultante degli sforzi di compressione agenti sulla sezione di
confine tra concio e concio. Tali sforzi sono rappresentati nel poligono come vettori in cui
nota la direzione e lintensit ma non si conosce il reale punto di applicazione.
Il passo successivo quello di riportare le rette costruite nel poligono nella sezione reale
della struttura (figura 8.6). Prendendo in via esemplificativa la retta i-1 riportata nellesatta
posizione nello spessore dellarco la si fa intersecare con la retta di applicazione della forza
agente sul concio i. A questo punto nellintersezione tra le due rette si fa partire la nuova retta
i, che va a rappresentare la risultante delle compressioni, tra il concio i e i+1.
Allintersezione con la retta di applicazione della forza i+1 si va ad individuare la nuova
direzione della risultante delle pressioni. Questa operazione va eseguita per tutti i conci
andando a definire una spezzata rappresentante per lappunto la curva delle pressioni.
- 50 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 8.6: Costruzione della curva delle pressioni nello spessore dell'arco
Un altro problema nella costruzione della curva delle pressioni dato dal fatto che, per il suo
posizionamento necessario definire un punto di partenza, il che costituisce unaltra
indeterminazione del problema statico. Nel caso dellarco la notevole esperienza nelle
modalit di rottura garantita da prova sperimentali ed elaborazioni numeriche, permette di
individuare allinterno della struttura almeno un punto in cui si praticamente sicuri della
formazione della cerniera plastica. Nel caso di sismico, ad esempio, si evidenzia la
formazione di una cerniera plastica sempre allimmorsamento dellarco nella spalla nel lato
opposto alla direzione della sollecitazione. Queste considerazioni permettono di costruire una
curva delle pressioni realistica del comportamento strutturale.
- 51 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
reazioni vincolari agli incastri sono uguali, il che permette di conoscere a priori la coordinata
yP del polo.
4.0
3.5 C
3.0
2.5
2.0
1.5
B D
1.0
0.5 A
E
0.0
-0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0
Figura 8.7: Curva delle pressioni per l'arco caricato da un carico distribuito verticale
-60
-40
-20
20
0
-20
-40
-60
-80
-100
Forze verticali [kN]
-120
Polo
-140
-160
-180
-200
-220
-240
-260
-280
-300
-320
Figura 8.8: Rappresentazione del poligono funicolare relativo al carico distribuito verticale
- 52 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
4.0
F
3.5
3.0
B
2.5
2.0
C
1.5
A
1.0
0.5
D
0.0
-0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0
-40
-20
0
annullarsi instaurando delle condizioni per cui il
-20 cinematismo si attiva con sollecitazioni relativamente basse.
-40
Dalla figura 8.9 si vede come il cinematismo si attiva con
-60 la formazione di quattro cerniere, numero minimo
-80
necessario per rendere labile il sistema. Dalla curva delle
pressioni si osserva che il metodo utilizzato riesce a cogliere
Forze verticali [kN]
-100
leffetto della singolarit del punto in cui applicata la
Polo
-120 sollecitazione. Si vede infatti che al di sotto del carico la
curva delle pressioni presenta una variazione brusca di
-140
curvatura assimilabile ad una cuspide. La causa di questo la
-160 si vede bene nella costruzione del poligono funicolare
-180 (figura 8.10) in quanto lentit della sollecitazione
concentrata notevole rispetto a quelle distribuite
-200
generando una forte variazione della pendenza delle rette
-220 prima e dopo il carico. Anche in questo caso la soluzione
-240 ritrovata assimilabile a quella ottenuta sperimentalmente
infatti si nota come una delle cerniere plastiche si forma al
-260
di sotto del carico concentrato.
Figura 8.10: Poligono funicolare relativo
al caso di carico concentrato
- 53 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
3.5 B
3.0
2.5
2.0
A C
1.5
1.0
0.5
D
0.0
-0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0
-20
20
40
0
Polo
-100
-120
-140
-160
-180
-200
-220
- 54 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
8.1.3.4 Arco soggetto ad accelerazione sismica orizzontale con carico verticale distribuito.
In questo caso si presa in considerazione la struttura soggetta ad un carico distribuito
verticale agente su met arco in concomitanza di unaccelerazione sismica agente sulle masse
della struttura (figura 8.13).
3.0
2.5
2.0 B
1.5
C
1.0
0.5
D
0.0 A
-0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0
Figura 8.13: Arco soggetto ad accelerazione sismica orizzontale con carico da treno su met campata
-20
40
60
80
0
0
la struttura va a formare un cinematismo
-20
con quattro cerniere. La differenza sta nel
fatto che la curva delle pressioni nella
-40 parte al di sotto del carico presenta una
curvatura maggiore, data dalla maggiore
-60
intensit delle forze verticali. Questo lo si
-80 nota facilmente dal poligono funicolare
Forze verticali [kN]
-140
-160
-180
-200
-220
- 55 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Saranno ora calcolate le posizioni delle cerniere per due diversi archi per poter garantire il
funzionamento del sistema nelle diverse situazioni.
Il primo arco rappresenta il tipico esempio di un arca a tutto sesto con uno spessore
medio. Nellesempio sono state calcolate le posizioni delle cerniere plastiche e
confrontate con quelle definite da Clemente
4.0
B
BC B 0,116
3.0
A
BF B 0,453M
2.0
@BJ B 0,793
C
? B: B 1,000
1.0 A
D
0.0
-1.0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 7.0 8.0
Di seguito (figura 8.15) si riportato il grafico di clemente nel quale si entra attraverso i
parametri s/R e .
- 56 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
BC B 0,12
A
BF B 0,45M
@BJ B 0,79
? B: B 1,00
B B 0,000
A C
BF B 0,219M
2.0
@BJ B 0,693
? B: B 1,000
1.0
B
C
A D
0.0
-1.0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 7.0
Di seguito (figura 8.16) si riportato il grafico di clemente nel quale si entra attraverso i
parametri s/R e
- 57 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
BC B 0,00
A
BF B 0,21M
@BJ B 0,69
? B: B 1,00
- 58 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Questo di facile costruzione, infatti necessita del posizionamento delle sole quattro
cerniere in un piano cartesiano. Note queste si determina la posizione del centro istantaneo di
rotazione. Questo si determina considerando lintersezione della retta passante per le cerniere
A e B e la retta passante per le cerniere C e D.
- 59 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Ovviamente, come mostrato nelle figure 8.17 e 8.18, bisogna fare molta attenzione alla
tipologia di cinematismo utilizzato. Infatti, bisogna considerare la possibilit che il
movimento delle masse possa coinvolgere altre strutture adiacenti generando un meccanismo
pi debole del solo arco.
Nel caso dei ponti monocampata la distinzione tra le due tipologie di rottura, viene fatta in
funzione della snellezza delle spalle, rispetto alla luce. Questo perch prendendo in
considerazione la spalla, come una mensola incastrata alla base, con una forza orizzontale
applicata in sommit, questa presenter un momento massimo alla base, proporzionale
allaltezza della stessa spalla. Se laltezza sufficiente, si pu arrivare ad una condizione in
cui leccentricit del carico alla base della spalla crea una cerniera plastica, ancora prima che
si formi sullarco. Questa per lappunto la situazione in cui il cinematismo non coinvolge
pi il solo arco, ma va ad interessare entrambe la spalle. Solitamente la distinzione tra i casi
risulta la seguente:
Tali condizioni sono per puramente indicative. necessario perci verificare lipotesi
adottata con la verifica delle spalle eseguibile solo dopo la risoluzione del comportamento
longitudinale.
Note tutte le posizioni dei centri di rotazione, si pu andare a definire il legame tra le diverse
rotazioni sfruttando delle semplici relazioni geometriche (figura 8.19). Infatti, per la
definizione delle rotazioni si sfruttata lipotesi delle piccole rotazioni e piccoli spostamenti.
Questo permette di semplificare notevolmente le relazioni confondendo la tangente e il seno
dellangolo con langolo stesso.
QR Rq
pCF prF
q# #W
prF p:J
- 60 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 8.20: Evoluzione dello spostamento analizzato per piccoli passi successivi
- 61 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
B
V > sin u B v
t 2 2 M
B
T > cos u B v )> w,
2
xyzy z = > B
- Caratteristiche riempimento:
= B
V|
}>
~ sin u B v
t 2 2 2 M
= B B 1 = B B
T| }>
~ cos u B v > cos u v
Tz }>
~ cos u B v > cos u v
2 2 2 2 2 2 2
B = B = B
x| ; Tz
> cos u v }>
~ cos u B v }> ~ B cos u B v
2 2 2 2 2
Definita la struttura in dettaglio, in modo che il sistema di coordinate coincida con quello
individuato per lossatura del cinematismo, si passato alla definizione degli spostamenti
virtuali di ogni parte della struttura, in modo da poter determinare i lavori virtuali compiuti
dalle forze verticali e alle forze orizzontali.
V )T TC ,
pCF M
Tronco AB
T )V VC ,
pCF
V )Tr T ,
prF M
Tronco BC
T )Vr V ,
prF
V )T T: ,
p:J M
Tronco CD
T )V V: ,
p:J
A questo punto si pu passare allapplicazione del principio dei lavori virtuali, per la
determinazione del moltiplicatore dei carichi statici che garantiscono lequilibrio come
definito da normativa.
;
,
,
,
- 62 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
)r , / 0
/
r
Figura 8.22: Schema del cinematismo al raggiungimento del collasso per instabilit geometrica
Per lapplicazione pratica del calcolo dello spostamento ultimo si applicato un metodo
dicotomico che permette di determinare lo zero dellequazione che esprime il lavoro delle
forze verticali.
- 63 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Si riportano di seguito i grafici relativi allandamento del lavoro delle forze esterne (figura
8.23), e allenergia potenziale (figura 8.24) del sistema allaumentare dello spostamento del
punto di controllo relativo ad un caso di studio (Lnetta=4m; s/R=0,083; =123,86).
La costruzione dei grafici relativi allandamento del lavoro stata fatta valutando al variare
dello spostamento il lavoro necessario per compiere un piccolo incremento di rotazione.
Questo possibile grazie alla conformazione del foglio elettronico costruito, che permette di
calcolare il lavoro delle forze agenti sul sistema ad ogni spostamento. Questa funzione stata
inserita per la determinazione dello spostamento ultimo, infatti come precedentemente scritto
la condizione di collasso si ha per lannullamento del lavoro delle forze verticali.
Dalla figura 8.23 si evince come il lavoro da compiere per incrementare lo spostamento
vicino alla configurazione di equilibrio stabile basso, andando poi a incrementare sino a
raggiungere un punto in cui massimo. Successivamente il lavoro necessario diminuisce
progressivamente, finch non si annulla in corrispondenza del punto di equilibrio instabile. In
questo punto, infatti, si ha un incremento di spostamento a forza costante il che corrisponde
alla definizione di collasso strutturale.
0.4
0.3
Lavoro delle forze verticali [kNm]
0.1
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4 0.45 0.5 0.55 0.6
-0.1
-0.2
-0.3
-0.4
-0.5
-0.6
Rotazione tronco AB [rad]
- 64 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
), '
0.2
Energia potenziale delle masse del ponte
0.18
0.16
0.14
0.12
Punto in cui lequilibrio
[kNm]
Figura 8.24: Energia potenziale delle masse associate al ponte al variare della
rotazione del tronco AB
Raggiunta tale posizione, la struttura si trova in una nuova condizione di equilibrio, dove ad
un piccolo incremento di spostamento la struttura inizia a muoversi, senza opporre resistenza,
situazione questa per lappunto definibile come equilibrio instabile (incremento di
spostamento a forza costante).
Noto lo spostamento ultimo, si pu arrivare a rappresentare lintero processo con cui larco
arriva dalla posizione iniziale di stabilit al collasso finale. Tale costruzione stata fatta
rappresentando levoluzione del cinematismo nei diversi incrementi di spostamento adottati.
- 65 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
2.0
1.5
1.0
0.5
0.0
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0
2.0
1.5
1.0
0.5
0.0
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0
Figura 8.25: Esempi di evoluzione dello spostamento sino al collasso per diverse
geometrie di ponti a spalle rigide
2.0
1.0
0.0
-1.0
-2.0
-3.0
-4.0
-5.0
-1.0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0
Figura 8.26: Esempio di evoluzione dello spostamento sino al collasso per un ponte a spalle snelle
Come si vede dai grafici in questi casi la rottura avviene per il raggiungimento di una
posizione di equilibrio instabile dal punto di vista energetico, poich lallineamento delle
cerniere A B e C non si raggiunge.
- 66 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I confronti saranno eseguiti verificando tutte le componenti necessarie per la definizione del
cinematismo. Saranno perci paragonate dapprima le posizioni delle cerniere, per poi
verificare i valori dei diversi moltiplicatori dei carichi e la rotazione ultima del tronco AB che
definisce lo spostamento ultimo.
Di seguito (figura 8.27) si riportano schemi statici e una tabella relativa ai casi presi in
considerazione con i relativi risultati:
- 67 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
caratteristiche
n Geometria arco Posizione cerniere
cinematismo
prova
s/R A/ B/ C/ D/ v
1 0,010 45 0,000 0,210 0,695 1,000 0,994 0,051
2 0,020 45 0,000 0,175 0,668 1,000 2,086 0,113
3 0,025 45 0,000 0,141 0,639 1,000 2,670 0,176
4 0,050 90 0,000 0,267 0,724 1,000 0,657 0,097
5 0,080 90 0,000 0,216 0,673 1,000 1,088 0,200
6 0,120 90 0,000 0,161 0,612 1,000 1,896 0,416
7 0,050 125 0,020 0,416 0,787 1,000 0,195 0,026
8 0,100 125 0,000 0,304 0,726 1,000 0,504 0,128
9 0,150 125 0,000 0,263 0,703 1,000 0,780 0,231
10 0,100 155 0,068 0,424 0,777 1,000 0,190 0,040
11 0,150 155 0,000 0,364 0,742 1,000 0,378 0,111
12 0,130 180 0,156 0,471 0,790 1,000 0,081 0,017
13 0,170 180 0,106 0,435 0,778 1,000 0,205 0,054
14 0,200 180 0,060 0,403 0,767 1,000 0,287 0,091
Inserendo i risultati ottenuti nei rispettivi grafici di Clemente si ottengono i confronti con le
soluzioni ricavate attraverso il foglio elettronico.
1.0
0.9
10 12
0.8 7 13 14
11
0.7 1 2 4 8 9
5 6
0.6 3
i/ 0.5
10 12
7 13 14
0.4 11
8
0.3 4
1 5 9
0.2 6 12
3
2 13
0.1 14
7 10
0.0
0.01 0.03 0.05 0.07 0.09 0.11 0.13 0.15 0.17 0.19 0.21
s/R
Figura 8.28:: Confronto posizione delle cerniere con grafico di Clemente (1998)
- 68 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
3
2.5
2 6
2
1.5
5
1 1 9
4
8
0.5 11
13 14
7 10
12
0
0.01 0.03 0.05 0.07 0.09 0.11 0.13 0.15 0.17 0.19 0.21
s/R
Figura 8.27:: Confronto valore del moltiplicatore con grafico di Clemente (1998)
0.5
6
0.4
0.3
v [rad] 9
5
0.2
3
8
4 11 14
2
0.1
13
1 10
7 12
0
0.01 0.03 0.05 0.07 0.09 0.11 0.13 0.15 0.17 0.19 0.21
s/R
Figura 8.30:: Confronto valore della rotazione ultima con il grafico di Clemente (1998)
- 69 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I confronti con le soluzioni esistenti sono stati fatti inserendo direttamente i risultati ottenuti
nelle curve ricavate da Clemente (1998), come si pu vedere dalle figure 8.28, 8.27 e 8.30.
Dai confronti, si nota che il funzionamento dei diversi cinematismi rispecchia quanto ricavato
dallautore con differenze molto piccole imputabili in gran parte allimprecisione intrinseca
nella lettura dei valori dai grafici. Da ci si pu facilmente concludere che, lanalisi dei ponti
monocampata attraverso il foglio elettronico costruito sufficientemente preciso, nei riguardi
delle soluzioni esistenti. Il grosso vantaggio della soluzione generata attraverso il foglio
elettronico non tanto quello di ritrovare i risultati di Clemente, ma quanto la capacit di
rappresentare la soluzione del problema sotto qualsiasi tipologia di carico agente, sia esso
distribuito o concentrato. Tali condizioni, infatti, sono in grado di modificare in maniera
sensibile le posizioni delle cerniere avendo uninfluenza diretta sulla costruzione della linea
della curva delle pressioni.
- 70 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Lanalisi stata fatta considerando il ponte caricato dal treno LM71 mantenendo la sola
parte di carico concentrato (figura 8.31), condizione sfavorevole dal punto di vista della
sicurezza. Questa operazione permessa dalla normativa:
Il carico distribuito presente alle estremit del treno tipo LM 71 deve segmentarsi al di
sopra dellopera andando a caricare solo quelle parti che forniscono un incremento del
contributo ai fini della verifica dellelemento per leffetto considerato []
La parte di sollecitazione che simula la motrice attraverso i quattro carichi concentrati stata
simulata, in via semplificata, attraverso un carico distribuito. Questo sempre permesso da
normativa considerando una distribuzione dei carichi attraverso le traversine e la successiva
massicciata.
Una prima applicazione stata fatta considerando la risultante del carico LM71 applicata ad
un quarto della luce del ponte, situazione che a prima vista sembra la pi sfavorevole, in
quanto analisi presenti in letteratura evidenziano questa come situazione pi sfavorevole. Si
riporta di seguito il grafico ottenuto per varie aperture dellarco e della luce (figura 8.32). In
questo modo si cercato di rappresentare in via semplificata una grossa variet di ponti.
Parametro invariato il rapporto s/R mantenuto costante e pari a 0,15.
- 71 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
3
f/L=0,25
Moltiplicatore di innesco del cinetismo 0
Figura 9: Grafico rappresentante l'andamento dei moltiplicatori al variare della condizione di carico
Dal grafico stata estrapolata una linea ideale rappresentante il confine di separazione tra la
condizione in cui considerare o meno il carico a favore o meno della sicurezza.
sicurezza. Si pu infatti
osservare che a destra della curva di separazione considerare il carico a favore della
sicurezza mentre a sinistra di tale curva consigliabile considerare il carico da treno.
- 72 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.40
0.35
0.30 Scarico
x=1/2L
0.25
x=1/4L
a0* [g]
0.20 x=0
x=-1/4L
0.15 x=-1/2L
0.10 Inviluppo
0.05
0.00
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
Luce L [m]
Figura 8.33:: Moltiplicatore a0* al variare della posizione del carico per ponti f/L=0,5
0.50
0.45
scarico
0.40
x=1/2L
a0* [g]
x=1/4L
0.35
x=0
x=-1/4L
0.30
x=-1/2L
Inviluppo
0.25
0.20
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
Luce L [m]
- 73 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.60
0.55
scarico
0.50 x=1/2L
x=1/4L
a0* [g]
0.45 x=0
x=-1/4L
0.40 x=-1/2L
Inviluppo
0.35
0.30
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
Luce L [m]
0.70
0.65
scarico
0.60 x=1/2L
x=1/4L
a0* [g]
0.55 x=0
x=-1/4L
0.50 x=-1/2L
Inviluppo
0.45
0.40
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
Luce L [m]
- 74 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.90
0.85
scarico
0.80
x=1/2L
a0* [g]
x=1/4L
0.75
x=0
x=-1/4L
0.70
x=-1/2L
Inviluppo
0.65
0.60
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
Luce L [m]
Figura 8.37: Moltiplicatore a0* al variare della posizione del carico per ponti f/L=0,30
f/L=
Analizzando brevemente i grafici (figure 8.33, 8.34, 8.35, 8.36 e 8.37) si mette subito in
evidenza come la condizione analizzata in precedenza solo una delle possibili condizioni di
utilizzo. perci necessario considerare situazioni pi generali.
925 27 1017
w ^ 9 "
0,45 t 400000 625 12500 M
157 1577 2597
- 9 "
3333333 500000 10000
21 119 1553
w ^ 9 "
0,30 t 15625 5000 2500 M
9 49 1419
- 9 "
200000 20000 2000
Costruiti i grafici relativi ad ogni rapporto f/L si proceduto a riunire tutte le informazioni in
ununica rappresentazione (figura 8.38), in modo da avere una panoramica completa sul
comportamento delle strutture monocampata al variare della geometria della struttura.
- 75 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.80
f/L=0,30
0.70
0.60 f/L=0,35
0.50
f/L=0,40
a0* [g]
0.40
f/L=0,45
0.30
f/L=0,50
0.20
0.00
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
Luce L [m]
Figura 8.38:: Confronti tra i moltiplicatori dei carichi per ponti scarichi e caricati da treno LM71
-100
moltiplicatore rispetto al ponte scarico
-90
Differenza in percentuale del
-80
-70
-60
-50 f/L=0,50
f/L=0,45
-40
f/L=0,40
-30 f/L=0,35
f/L=0,30
-20
-10
0
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
Luce L [m]
- 76 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
-60
Differenza in percentuale del moltiplicatore
L=5m
-50 L=10m
L=15m
rispetto al ponte scarico
L=20m
-40 L=25m
L=30m
-30
-20
-10
0
0.3 0.35 0.4 0.45 0.5
rapporto f/L
Figura 8.40: differenze tra i moltiplicatori dei carichi relativi ai ponti carichi
caric i rispetto ai ponti scarichi al
variare dellapertura dellarco espresse in percentuale.
percentuale
Dal grafico riportato in figura 8.40 invece si pu osservare come nelle arcate a sesto
ribassato leffetto del carico poco influente ed in particolare per campate di apertura f/L
inferiore a 0,38 si presenta una differenza
di inferiore al 10%.
- 77 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Nel seguente capitolo sar affrontato il problema dellanalisi dei ponti multicampata.
Strutture, queste, molto pi complesse degli archi a singola campata ed in genere pi
importanti dal punto di vista dimensionale. Come per i ponti monocampata la risoluzione
dellanalisi cinematica passa per la definizione del cinematismo di rottura pi probabile. Nel
caso delle strutture ad arco monocampata la definizione del cinematismo stata fatta
risolvendo il problema per via statica attraverso luso della curva delle pressioni.
Per la risoluzione del problema della definizione del cinematismo compatibile, che fornisca
contemporaneamente il moltiplicatore di collasso minimo, nei ponti multicampata stata
utilizzata ancora una volta la curva delle pressioni. Nel caso dei ponti multicampata la
costruzione della curva delle pressioni non semplice, in quanto liperstaticit della struttura
notevolmente maggiore, rispetto al problema del singolo arco. La risoluzione del problema
attraverso luso del poligono funicolare necessita a causa di questo di alcune ipotesi
semplificative, esprimibili attraverso alcune osservazioni fatte sulla geometria della struttura.
- 78 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Ovviamente, nella costruzione della curva delle pressioni sono state considerate ancora
valide le ipostesi di Heyman sulla capacit di resistenza del materiale.
Le ipotesi introdotte, sul posizionamento delle cerniere alla base delle pile e nel considerare
i problemi delle singole arcate in maniera separata, non influisco sulla possibilit del
problema di considerare carichi esterni di qualsiasi forma, il che permette al metodo di
mantenere una certa validit generale.
- L = 10 m
- s = 0,6 m
- f=4m
Le due arcate sono relativamente ribassate sono perci a sesto acuto con un angolo di
apertura =154
Dallesempio (figura 9.1) si pu subito notare quanto detto nellesplicitazione delle ipotesi
del modello con il posizionamento delle cerniere alla base della pila. Si pu notare dalla
figura il metodo utilizzato per il tracciamento dove le due arcate sono trattate separatamente,
infatti, si vede come nel secondo arco la curva delle pressioni scollegata da quella derivante
dal primo arco.
- 79 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
6.0
5.0
B
4.0 E
3.0
C F
2.0
1.0
H
0.0
A
-1.0
-2.0
-3.0
-4.0
-5.0 D
-6.0
-1.0
0.0
1.0
2.0
3.0
4.0
5.0
6.0
7.0
8.0
9.0
10.0
11.0
12.0
13.0
14.0
15.0
16.0
17.0
18.0
19.0
20.0
21.0
22.0
23.0
24.0
Figura 9.1: esempio di curva delle pressione relativa ad un ponte a due campate
BC B 0,00 B B 0,27
Arco n1 BF B 0,36M Arco n2 B B 0,70 M
BJ B 0,77 B B 1,00
Una validazione del metodo pu essere fatta costruendo un modello fem della struttura,
eseguendo una soluzione di tipo statico. Infatti, dallandamento delle sollecitazioni si pu
arrivare ad individuare la pi probabile posizione delle cerniere che si creano durante un
evento sismico. Nel caso specifico stato costruito un semplice modello monodimensionale
costituito da elementi beam rappresentanti, rispettivamente, lo spessore dellarco e la pila. I
carichi alla struttura sono stati assegnati attraverso le specifiche masse strutturali, applicando
unaccelerazione in direzione orizzontale in contemporanea al peso proprio strutturale.
La massa del riempimento stata simulata attraverso degli elementi plate di peso specifico
pari a quello del materiale di riempimento, con una rigidezza molto bassa rispetto a quella
strutturale, per mantenere le ipotesi di base del metodo. In questo modo gli elementi
bidimensionali vanno ad agire in modo equivalente allapplicazione di forze concentrane nei
singoli nodi. Questo rappresenta una grossa facilitazione nellimplementazione dei dati.
- 80 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Detto ci le possibili posizioni delle cerniere plastiche si localizzano nei punti in cui le
sollecitazioni flettenti sono massime (figura 9.2). Questo perch nei punti in cui la flessione
massima si ha la maggior probabilit di raggiungere prima di altre sezioni la condizione di
rottura per trazione delle fibre tese, andando a parzializzare la risposta esercitata dalla sezione.
In poche parole, si analizza la stessa condizione ricercata nel tracciamento della curva delle
pressioni.
Cerniera B Cerniera F
Cerniera C Cerniera E
Cerniera A
Cerniera E
Cerniera D
Figura 9.2: Modello fem del ponte a due campate con andamento dei momenti flettenti
Cerniera B Cerniera F
Cerniera E
Cerniera C
Figura 9.3: Modelle fem del ponte a due campate con andamento della sollecitazione tagliante
- 81 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
in cui il taglio si annulla si realizza una condizione di momento massimo. Detto la forma del
cinematismo ricavata dal modello fem data dalle seguenti cerniere plastiche:
BC B 0,00 B B 0,26
Arco n1 BF B 0,35M Arco n2 B B 0,70M
BJ B 0,79 B B 1,00
Con un veloce confronto con le posizioni determinate utilizzando la curva delle pressioni si
pu osservare che lerrore massimo rilevato pari a circa 3,7% localizzato nella cerniera E,
mentre le altre cerniere presentano una differenza allincirca del 2% . Bisogna comunque
osservare che la variazione nel posizionamento delle cerniere nellintorno della posizione
esatta provoca una cambiamento trascurabile nel valore finale del moltiplicatore. Tali errori
sono perci totalmente accettabili.
- L=6m
- s = 0,36 m
- f=2m
Anche in questo esempio si riporta un ponte multicampata con arcate leggermente ribassate
con un angolo di apertura =134
3.0
B
2.0 E H
1.0 C F I
L
0.0 A
-1.0
-2.0
D G
-3.0
-1
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Figura 9.4: esempio di curva delle pressione relativa ad un ponte a tre campate
Dalla figura 9.4 si pu notare come il cinematismo del ponte di attiva dopo la formazione di
dieci cerniere che consentono alla struttura di diventare labile. Le posizioni rilevate sono le
seguenti:
BC B 0,00 B B 0,25
M B B 0,27M
Arco n1 BF B 0,31 Arco n2 Arco n3 B B 0,69 M
B B 0,75
BJ B 0,75 B B 1,00
- 82 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Anche questa applicazione stata verificata attraverso la modellazione della struttura agli elementi
finiti. I criteri di modellazione utilizzati sono gli stessi utilizzati per la struttura a due campate.
Analizzando i diagrammi del momento (figura 9.5) e del taglio (figura 9.6) relativi alle strutture
principali si possono individuare le posizioni delle cerniere costituenti il cinematismo come segue.
Cerniera C Cerniera F
Cerniera D Cerniera G
Figura 9.5: Modello fem del ponte a tre campate con andamento dei momenti flettenti
Figura 9.6: Modelle fem del ponte a tre campate con andamento della sollecitazione tagliante
BC B 0,00 B B 0,26
M B B 0,28M
Arco n1 BF B 0,32 Arco n2 Arco n3 B B 0,70 M
B B 0,73
BJ B 0,77 B B 1,00
Da queste due applicazioni si pu affermare che il modello utilizzato per la costruzione delle
curve delle pressioni sufficientemente preciso, anche per rappresentare la strutture dei ponti
multicampata, anche se con imprecisioni leggermente pi elevate.
- 83 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
U U U
A 3CF 3J: CF A 3: 3 : A 3 3
UJ: U U
[X U [X U: [X U
1 CF M 1 1
UJ: U M U M
@ [X 3J: @ @
\X
\X [X 3 \X [X 3
? UJ: ? U ? U
- 84 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Quello globale uno dei cinematismi possibili. Infatti, se laltezza delle pile
sufficientemente piccola il meccanismo di collasso pu localizzarsi nel singolo arco,
generando una rottura del tutto simile a quella analizzata per il monocampata (figura 9.8).
La discriminante tra i due cinematismi come accennato laltezza delle pile in funzione
della loro larghezza. Nella pratica si vanno a distinguere casi come segue:
1,5 $ =P$$
R
^ 1,5 $ NX$
R
Perci si andr a caratterizzare il cinematismo in base alle pile, infatti in presenza di pile
snelle il cinematismo risulta globale andando a coinvolgere nel movimento anche le pile.
Mentre in presenza di pile tozze si andr a definire il cinematismo che coinvolge le sole arcate
e la soluzione sar del tutto coincidente con quella descritta per le strutture monocampata.
Note tutte le posizioni dei centri di rotazione, si pu andare a definire il legame tra i diversi
tronchi, sfruttando delle semplici relazioni geometriche (figura 9.9). Per la definizione delle
rotazioni si sfruttata lipotesi delle piccole rotazioni e piccoli spostamenti. Questo permette
di semplificare notevolmente le relazioni confondendo la tangente e il seno dellangolo con
langolo stesso.
- 85 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
QR Rq #W q q
pCF prF p:J pr p pr p
- 86 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
B
V > sin u B v
t 2 2 M
B
T > cos u B v )> w,
2
xyzy z = > B
- Caratteristiche riempimento:
= B
V| }>
~ sin u B v
t 2 2 2 M
= B B 1 = B B
T| }>
~ cos u B v > cos u v
Tz }>
~ cos u B v > cos u v
2 2 2 2 2 2 2
B = B = B
x| ; Tz
> cos u v }>
~ cos u B v }> ~ B cos u B v
2 2 2 2 2
- 87 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per la definizione delle arcate successive si fa riferimento alle medesime formule, con
lunica eccezione che bisogna aggiungere il valore coordinata dellorigine del sistema di
riferimento locale dellarcata i-esima.
Individuata la struttura in dettaglio in modo che il sistema di coordinate coincida con quello
definito per lossatura del cinematismo si passato alla descrizione degli spostamenti virtuali
di ogni parte della struttura, in modo da poter determinare i lavori virtuali compiuti dalle forze
verticali e alle forze orizzontali.
V )T TC ,
pCF M
Tronco AB
T )V VC ,
pCF
V )Tr T ,
prF M
Tronco BC
T )Vr V ,
prF
V )T T: ,
p:J M
Tronco CDE
T )V V: ,
p:J
V )Tr T ,
pr M
Tronco EF
T )Vr V ,
pr
V )T T ,
p M
Tronco FGH
T )V V ,
p
V )Tr T ,
pr M
Tronco HI
T )Vr V ,
pr
V )T T ,
p M
Tronco LI
T )V V ,
p
A questo punto si pu passare allapplicazione del principio dei lavori virtuali, per la
determinazione del moltiplicatore dei carichi statici che garantiscono lequilibrio come
definito da normativa.
;
Scrivendo i singoli contributi:
,
,
,
)r , / 0
/
Il moltiplicatore dei carichi si pu riscrivere come:
r
- 88 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per lapplicazione pratica del calcolo dello spostamento ultimo si applicato un metodo
dicotomico che permette di determinare lo zero dellequazione che esprime il lavoro delle
forze verticali.
0.6
diventa instabile
0.2
0
0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09 0.1
-0.2
-0.4
-0.6
-0.8
-1
-1.2
Rotazione tronco AB [rad]
- 89 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.07
0.05
0.04
[kNm]
0.02
0.01
0
0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09 0.1
Rotazione tronco AB [rad]
Noto lo spostamento ultimo della struttura si pu costruire la sua forma deformata andando
ad analizzare levoluzione della forma strutturale sino al collasso. Dal disegno relativo al
ponte a tre campate esaminato in precedenza, si pu osservare che gli spostamenti delle
singole parti della struttura vanno ad aumentare verso sinistra. In altre parole la campata che
subisce gli spostamenti maggiori la terza. Tale condizione realistica, in quanto a seguito di
unaccelerazione orizzontale la struttura tende a spostarsi di conseguenza, aumentando le
deformazioni campata dopo campata trovando per un impedimento sulla spalla verso cui
diretta la sollecitazione.
Si riportano di seguito (figure 9.13 e 9.14) alcune deformate ottenute dai fogli excel costruiti
relative ad esempi di vari ponti multicampata:
4.0
3.0
2.0
1.0
0.0
-1.0
-2.0
-3.0
0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 7.0 8.0 9.0 10.0 11.0 12.0 13.0 14.0 15.0 16.0 17.0 18.0 19.0 20.0 21.0 22.0
Figura 9.13: Evoluzione dello spostamento sino al collasso dei un ponte a tre campate
- 90 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
10.0
5.0
0.0
-5.0
-10.0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100
Figura 9.14: Evoluzione dello spostamento sino al collasso dei un ponte a sette campate
Preso atto di tali osservazioni si pu affermare che in generale nelle strutture multicampata
le arcate critiche nel caso di sollecitazioni sismiche sono quelle ai lati.
- 91 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Lanalisi mediante modelli fem rappresenta ancora una strada con grandissime potenzialit,
ma ancora non del tutto sfruttata. La modellazione attraverso gli elementi finiti consente la
rappresentazione completa dei diversi comportamenti dei materiali, dal pi semplice elastico
lineare ai pi complessi in grado di rappresentare le condizioni di plasticit e rotture locali.
Nellambito dei materiali fragili la modellazione fem ancora in fase di evoluzione, ma
sufficientemente precisa per la rappresentazione delle modalit di rottura che si potrebbero
verificare.
- 92 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
In entrambi i casi i modelli fixed e rotating la prima fessura inizia sempre secondo le
direzioni principale di deformazione. La muratura, nei primi istanti, assume un
comportamento assimilabile ad un materiale isotropo mentre allapertura delle prime fessure
questo diventa anisotropo. MIDAS tratta questo problema utilizzando un modello isotropo nei
primi istanti, implementando successivamente un legame costitutivo di tipo ortotropo dopo
lapertura della prima fessura. In questa fase la tensione normale e lo sforzo tangenziale sono
calcolati nella superficie della fessura. In questo modo, la direzione di espansine della fessura
rimane inalterata nel modello fixed crack. Nel modello rotating crack la direzione della
fessura, al contrario di prima, si evolve, seguendo le direzioni principali di deformazione,
ignorando il modo in cui le fessure precedenti si sono formate, cos sono presenti solo le
tensioni normali alla superficie di rottura. Si pu perci affermare che, i modelli fixed crack e
rotating crack utilizzano, rispettivamente, i concetti del metodo sforzo-deformazione fisso e
del metodo sforzo-deformazione coassiale. Poich MIDAS considera solamente i casi di
angoli di fessura perpendicolari, il modello fixed crack e rotating crack possono essere
classificati come modelli a rottura ortogonale [22].
Bench il modello fixed crack possa stimare le caratteristiche fisiche del materiale in
maniera pi realistica, il modello di fessura ortogonale tende a sovrastimare la rigidezza del
materiale, rispetto al modello di fessura non ortogonale. Al contrario, lalgoritmo del modello
rotating crack relativamente semplice e converge pi velocemente, in quanto non considera
le condizioni di rottura al passo precedente. Per tali motivi, nelle analisi non lineari dei
- 93 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
materiabili rappresentabili con il total strain crack model il modello rotating crack
solitamente preferibile, rispetto al fixed crack.
Il modello costitutivo basato sulla deformazione totale fondato sulla teoria del campo della
compressione modificata, proposta da Vecchio e Collins. Tale teoria basata su modelli
bidimensionali. MIDAS implementa estensioni a modelli tridimensionali secondo le
formulazioni di Salby e Vecchio [22].
Il modello implementato in MIDAS in grado di rappresentare tutti gli stati ultimi dei
materiali, come la frattura per trazione, lo schiacciamento per compressione, e quella per
taglio. La fase di scarico definita nel modello total strain crack model attraverso due punti,
uno nella curva sforzo deformazione e uno nellorigine del diagramma.
Il modello costitutivo del total strain crack model ha la particolarit di definire la tensione
allinterno del materiale in funzione della deformazione (figura 10.2). Questo concetto, in cui
la curva di carico-scarico segue lo stesso percorso della curva sforzo-deformazione,
solitamente noto come ipo-elasticit. In MIDAS la curva si carico-scarico calcolata in modo
separato, rispetto alla curva sforzo deformazione, in particolar modo questo accade in fase di
scarico modellato con scarico secante. Per la relazione sforzo deformazione possibile
limplementazione di diversi modelli alcuni preimpostati nel software.
- 94 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
nelle direzioni definite dalle direzioni della fessura. Il vettore di deformazione nel
Il concetto base del Total Strain Crack Model, sta nel fatto che la tensione viene valutata
5 4
4 4
Nel modello fixed crack la matrice T di trasformazione fissata nella direzione della
nascente fessura. La trasformazione della matrice di deformazione fatta attraverso il metodo
Jacobiano. Il tensore delle deformazioni espresso da:
# #5 #
> P = N # #5 #
# #5 #
Il modello costitutivo fondato nel sistema di coordinate della fessura e generalmente dato
da:
5
5
Il tensore delle tensioni finale dato dalla nuova rotazione questa volta allindietro per
ritornare al sistema di riferimento del singolo elemento:
4
5
- 95 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
4
dallo sforzo corrente. Nel modello fixed crack la matrice di trasformazione
Nel modello rotating crack la matrice di trasformazione T determinata come
Il comportamento a trazione pu essere modellato usando diversi approcci (figura 10.3). Per
il modello Total crack Strain, sono applicate quattro tipologie di rammollimento basate
sull'energia di frattura:
- rammollimento lineare
- rammollimento esponenziale
- rammollimento non lineare
- rammollimento non lineare secondo Hordijk
In tutti i modelli, eccetto che per il legame elastico, necessario definire il fattore di scala h.
Sono anche implementati un comportamento di trazione costante, un comportamento multi
lineare e un comportamento fragile.
Figura 10.3: Legami sforzo-deformazione relativi allo stato di trazione implementabili in MIDAS [22]
Per il comportamento a compressione sono disponibili vari legami costitutivi (figura 10.4),
oltre al legame elasto-plastico perfetto esistono leggi caratterizzati da ramo Softening e leggi
con ramo incrudente.
- 96 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 10.4: Legami sforzo-deformazione relativi allo stato di compressione implementabili in MIDAS [22]
Il modello del comportamento a taglio necessario solo nel modello fixed crack dove la
rigidezza a taglio di solito ridotta dopo la rottura. Nellimplementazione in MIDAS
necessario inserire il fattore di riduzione del taglio dove 01
y| B
- 97 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
Figura 10.5:: Modalit di esecuzione prova a compressione Stefano De Santis (2011) Load-carrying
Load capability
and seismic assessment of masonry bridges [13]
Dalle prove sono state ricavate le principali caratteristiche della muratura testata (figura
10.5).. In particolare quelle necessarie a definire il problema nellanalisi
nellanalisi fem sono [13]:
- 98 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 10.6:: Curva sforzo deformazione ottenuto da diverse prove Stefano De Santis (2011) Load-carrying
Load
capability and seismic assessment of masonry bridges [13]
- 99 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Il modello fem stato costruito attraverso una modellazione tridimensionale (figura 10.7),
simulando la prova nella sua intera forma. La forma del provino stata discretizzata mediante
elementi finiti cubici ad otto nodi. Il modello stato studiato applicando il legame costitutivo
total strain crack model, analizzando le diverse opzioni che questo consente. In particolar
modo stato studiato il legame sforzo deformazione relativo alla parte compressa. Infatti, si
pu affermare con una certa sicurezza che il materiale a trazione ha una resistenza molto
bassa e una rottura di tipo fragile, il che significa assumere un modello che consideri un
comportamento lineare sino alla rottura con un conseguente tratto di rammollimento molto
breve, in modo da simulare un comportamento fragile. Per tale motivo il legame sforzo
deformazione assunto quello denominato dal programma come linear, con le seguenti
caratteristiche:
Nei riguardi del comportamento a compressione si sono considerati diversi modelli per
capire il reale comportamento del materiale. In particolare dopo varie prove si sono ritenuti
validi i due comportamenti del materiale definiti dal programma come Costant ed Parabolic.
Il primo pi semplice da calibrare considera un comportamento elastico perfettamente
plastico. In questo caso gli unici parametri in imput sono rappresentati dalla tensione di
snervamento e dal modulo elastico iniziale del materiale:
- 100 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
del parametro y detta energia di frattura del materiale. Questa infatti definisce la forma del
Il secondo modello richiede una calibrazione pi accurata in quanto richiede lesplicitazione
legame ed in particolare da una sorta di peso per capire lentit del ramo di rammollimento
del materiale. Nel caso specifico il legame costitutivo implementato :
6
Tensione media [MPa]
3
Prova a compressione
2
Parabolic
1 Costant
0
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03
Deformazione media
- 101 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I risultati ottenuti sono stati inseriti in un grafico rappresentante nellasse delle ordinate la
tensione media registrata per effetto dello spostamento impresso e nelle ascisse la
deformazione media registrata nel provino (figura 10.8). Analizzando il grafico riportante i
risultati ricavati, si pu osservare che si registra una certa differenza tra i vari comportamenti.
- 102 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Direzione frattura
Figura 10.9: Tensioni verticali nel piano medio ed individuazione delle fessure
Frattura effetto
dellimmorsamento
delle teste
Rottura per
compressione
- 103 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
5 1,5
0,167
5 0,25
- 104 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
5000" Y 0,25
wy 5"
La risoluzione del problema stata fatta attraverso unanalisi non lineare in controllo di
forze. Loutput del problema rappresentato dalla curva forza spostamento in cui la forza
rappresentata dallaccelerazione orizzontale impressa (figura 10.12).
0.18
0.16
0.14
0.12
Formazione
0.1 cerniera alla
[g] base
0.08
0.06
Analitica
0.02
0
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2
Spostamento punto di controllo [mm]
Figura 10.12:: Curva forza spostamento relativa alla mesh mediamente fine con elementi a 4 nodi
- 105 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Analizzando landamento della curva forza su spostamento si osserva, come dopo una prima
parte di rigidezza costante, rappresentante la condizione in cui la muratura completamente
in campo elastico, la curva comincia a diminuire di pendenza, in maniera abbastanza brusca in
corrispondenza della formazione della cerniera alla base della parete.
- 106 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.18
0.16
0.14
0.12
0.1
[g]
0.08
0.06
Modello fem
0.04 Analitica
0.02
0
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2
Spostamento punto di controllo [mm]
Figura 10.14: Curva forza spostamento relativa alla mesh mediamente fine con elementi a 8 nodi
Figura 10.15:
10.15 diversi stadi di formazione del cinematismo
- 107 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
Infine, lo stesso problema stato studiato utilizzando una discretizzazione molto spinta della
mesh. Poco utile ai fini del calcolo del moltiplicatore,
moltiplicatore ma interessante nei riguardi della forma
di fessura. Linfittimento della mesh stato fatto in particolar modo nella zona in cui si va a
formare la fessura per unaltezza pari allo spessore della parete. Il legame sforzo
accelerazione come gi accennato non cambia molto con un addolcimento dei salti di
rigidezza registrati in precedenza
denza (figura 10.16).
0.18
0.16
0.14
0.12
0.1
[g]
0.08
0.06
0.04 Modello fem
0.02 Analitica
0
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2
Spostamento punto di controllo [mm]
Figura 10.16:Curva
Curva forza spostamento
spostamento nel caso del infittimento della mesh alla base
Inizio formazione fessura Espansione della zona Configurazione in cui Evoluzione del
per unaccelerazione scarica 0,12g la cerniera cinematismo e del
orizzontale pari a circa completamente formata quadro fessurativo
0,11g 0,14g 0,15g
Figura 10.17:
10.17 diversi stadi di formazione del cinematismo
- 108 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Molto interessante nel seguente caso lanalisi delle fratture che si generano alla base della
del
parete (figura 10.17). Infatti,, dopo la formazione della cerniera alla base individuata dal
distacco netto della parte tesa dallincastro,
dallincastro si osserva la formazione di una seconda fessura
pi in alto solo accennata nei casi precedenti. Questa seconda crepa
crepa spiegabile con la rottura
per trazione della muratura,
ura, a causa del peso dei mattoni sottostanti e degli sforzi di taglio che
ch
nascono a causa dei forti gradienti di tensione tra la zona compressa e la zona scarica. Tali
considerazioni sono molto importanti
importanti quando si in presenza di una costruzione esistente e si
vuole analizzare la forma e le cause di fessure presenti.
0.18
0.16
0.14
0.12
0.1
[g]
0.08
mesh poco fitta 4 nodi
0.06 mesh poco fitta 8 nodi
mesh fitta 4 nodi
0.04
Analitica
0.02
0
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2
Spostamento punto di controllo [mm]
Figura 10.18:
10.18 Confronto tra le diverse curve forze spostamento
- 109 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
- 110 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1600
1400
1200
1000
F [N]
800
600
Modello fem
400
Soluzione NTC
200
0
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2
Spostamento punto di controllo [mm]
Figura 10.20:: curva forza spostamento relativa alla rottura a taglio della muratura
Dallanalisi della curva forza spostamento si evince subito come la rottura in questo caso
di tipo fragile (figura 10.20), in quanto il comportamento passa istantaneamente da un legame
elastico lineare ad un legame in cui gli spostamenti sono indefiniti con una sollecitazione
costante. Ci significa che la formazione del meccanismo di rottura istantanea. Questo lo si
nota anche nel modello dove da uniterazione e laltra si ha la rottura del materiale. Una
validazione del modello stata fatta confrontando il taglio resistente ottenuto con quello
previsto da normativa (NTC08 7.8.2.2.2) per la verifica dei setti murari.
x Nw
dove:
- l la lunghezza della parte compressa della parete
. )N,
con n nel paragrafo citato) sulla parte compressa della sezione .
Nel seguente caso si assunta una resistenza a taglio del materiale w =2,095MPa
calcolato come suggerito da norma in base allo sforzo normale (N=3250N)) applicato partendo
dalla tensione resistente a taglio di 0,095MPa.
0,095
conseguente taglio resistente di x 1362. Nel caso specifico la differenza tra i due valori
In base allo sforzo normale applicato la zona compressa risultata essere di 650mm
650 con un
si rilevata
ilevata essere di circa 5%.
- 111 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Direzione del
puntone compresso
Lanalisi del modello mette in evidenza la formazione delle fessure tipiche della rottura a
taglio della muratura con delle crepe diagonali corrispondenti alla direzione principale di
trazione (figura 10.21). Questo significa che il modello in grado di rappresentare la
formazione del tipico comportamento puntone-tirante delle struttura tozze.
- 112 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1) 1,00mm
2) 0,25mm
3) 0,10mm
4) 0,05mm
1200
1000 1,00mm
0,25mm
Forza orizzontale applicata [N]
800 0,10mm
0,05mm
600
400
200
0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26
Spostamento in testa [mm]
- 113 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Dallanalisi si sono ottenute le diverse curve forze spostamento dalle quali si evince come la
parte di carico essenzialmente coincidente nei diversi casi con un carico ultimo di circa
1000N contro i 1125N rilevabile analiticamente.
Ad analisi pi attenta si nota per che gli spostamenti durante la fase di rammollimento sono
sensibilmente diversi. Questo aspetto si piega semplicemente con i diversi cinematismi di
collasso che si generano allaumentare della precisione di calcolo. Infatti osservando la figura
10.23 si pu notare come per step troppo alti la modalit di rottura dellelemento non
corretta inficiando la risposta nei successivi passi. Osservando le curve ottenute per step di
carico piccoli si evince come ottenuto il meccanismo di calcolo corretto la parte di
rammollimento non pi influenzata dalla finezza della soluzione.
- 114 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Losservazione del comportamento di tali strutture stato fatto per gradi analizzando prima
di tutto la struttura del solo arco definendo il legame costitutivo pi appropriato per
caratterizzare
terizzare il materiale. Successivamente si definito il legame costitutivo relativo al
riempimento confrontando il modello con soluzioni ottenute su modelli sperimentali.
Il comportamento del materiale nella fase iniziale stato modellato come elastico lineare
con un modulo elastico iniziale stimato in 5000MPa.
5000 . A compressine stato modellato
attraverso un legame di tipo costant in cui la resistenza massima a compressione stata
assunta pari a 5MPa.. Questo perch si pensa che leffetto di confinamento che si genera nella
zona compressa fa assumere alla muratura un comportamento assimilabile a quello elasto-elasto
plastico perfetto. Infine, il comportamento del materiale a trazione stato modellato
attraverso un legame di tipo linear con una resistenza a trazione di 0.1MPa
MPa.
Formazione cerniere B e C
0.5
0.45
Accelerazione orizzontale [g]
0.4
0.35
0.3
Formazione cerniera A
0.25
0.2 Formazione cerniera D
0.15
0.1 Modello fem
Analisi limite
0.05
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4 0.45 0.5
Spostamento punto di applicazione del carico [mm]
- 115 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 10.25: Stato ferrurativo del materiale in confronto con la curva forza-spostamento
Formazione cerniere B e C
per accelerazione pari a 0,47g
Tale applicazione dimostra la bont del legame costitutivo total strain in quanto oltre
allesatta determinazione del moltiplicatore critico dei carichi rappresenta in maniera
completa le cerniere che costituiscono il meccanismo di collasso.
- 116 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Tale comportamento si conferma dallanalisi delle tensioni principali (figura 10.28) dove si
nota la forate concentrazione delle tensioni nella zona compressa in corrispondenza delle
cerniere (figura 10.29), ricreando parzialmente la forma della curva delle pressioni.
- 117 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 10.29: Particolare della concentrazione delle tensioni di compressione nella cerniera C
Unulteriore osservazione pu essere fatta sul posizionamento delle cerniere allinterno della
struttura. Infatti confrontando la soluzione fem con quella ottenuta mediante la costruzione
dalla curva delle pressioni si notano con differenze massime del 3-4%.
2.5
B
2.0
1.5
C
1.0
0.5
D
0.0 A
-0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0
B B 0,000 B B 0,000
A C A C
BF B 0,328 BF B 0,331M M
UX'$X w$U "P"= "P"N"
@BJ B 0,732 @BJ B 0,750
? B: B 1,000 ? B: B 1,000
- 118 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Schema M1
Schema M2
Schema M3
Schema M4
Figura 11.1: Schema dei modelli di carico previsti da P. Clemente ( Verifica degli archi a conci lapidei) [7]
- 119 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
- Schema M1; Prevede lapplicazione del riempimento come carico gravitazionale per tutto
lo sviluppo dellarco e lapplicazione delle forze sismiche come peso di volume dei conci
orizzontali di riempimento, della sola parte sinistra dellarco (direzione del sisma). La
met si destra, invece, non sollecitata direttamente dal sisma pensando ad un distacco
del riempimento dalla superficie della volta.
- Schema M2; Prevede lapplicazione del carico gravitazionale lungo tutta larcata e come
per lo schema M1 lapplicazione della sollecitazione sismica attraverso il peso di volume
dei conci orizzontali di riempimento. In questo caso, per, la sollecitazione agisce lungo
tutta larcata.
- Schema M3; Prevede lapplicazione del carico gravitazionale lungo tutta larcata e
lapplicazione delle sollecitazioni sismiche pari esattamente al peso dei conci verticali
agenti lungo tutta larcata
- Schema M4; prevede come per gli altri schemi lapplicazione dei carichi gravitazionali
lungo tutta la struttura, ma in questo caso a differenza degli altri schemi la sollecitazione
sismica applicata come carico distribuito applicato alla sola parte sinistra dellarco la
cui risultante pari allintero peso della struttura riempimento compreso.
Come spesso accade tutti questi schemi di calcolo degli effetti del riempimento non sono
esenti da errori. Sar perci utile determinare la condizione meno sbagliata, quella perci che
porta a risultati pi simili alla realt.
- 120 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 11.2: geometria del modello [A. Cavicchi e L. Gambarotta, Dipartimento di Ingegneria Strutturale e
Geotecnica, Universit di Genova 2005]
Figura 11.3: meccanismo di collasso a rottura [A. Cavicchi e L. Gambarotta, Dipartimento di Ingegneria
Strutturale e Geotecnica, Universit di Genova 2005]
- 121 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Il modello fem stato costruito come in precedenza applicando uno stato piano di
deformazione. Le caratteristiche dei materiali utilizzate sono quelle riportate nellarticolo che
sono:
- 15000"
1) Arco
- 20 U
- y 4,5"
- 300"
2) Riempimento
- 20 U
- 37
- 0,01"
Larco stato modellato attraverso lutilizzo del total strain crack model nelle stesse
modalit utilizzate nellapplicazione precedente. Noto il comportamento del materiale
costituente larco stato modellato il riempimento attraverso diversi legami costitutivi:
1) Elastico lineare
300"
2) Drucker Prager
300"
37
0,01"
3) Total strain crack model
300"
Fase elastica
w 0,1"
Resistenza a trazione
0,001 UU
] 200UU
I tre modelli utilizzati sono di complessit crescente, infatti mentre il primo rappresenta il
materiale con un semplice materiale elastico lineare, il secondo ed il terzo entrano nel
complesso campo della non linearit con il consecutivo aumento dellonere computazionale.
Una prima prova stata eseguita trascurando la presenza del riempimento. In questo caso
lunico elemento considerato larco modellato attraverso il legame costitutivo total strain
crack model. Lanalisi stata fatta applicando uno spostamento incrementale a L/4 ottenendo
la curva forza spostamento relativa figura 11.4.
- 122 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
45
40 Soluzione analitica Pu=35,02kN
Dal grafico (figura 11.4) si pu notare come la sollecitazione applicabile piuttosto bassa
rispetto al carico registrato dellanalisi sperimentale. La soluzione comunque paragonabile a
quella analitica calcolata sfruttando il cinematismo implementato in un foglio elettronico. La
differenza che si nota con il modello risultata essere del 3,6%. Ci dimostra leffetto
stabilizzante del riempimento sullapplicazione dei carichi eccentrici.
Dalla figure 11.5 e 11.6 si mette in evidenza la forma di collasso dellarco soggetto al carico
concentrato. Dallanalisi delle tensioni interne si pu notare la formazione delle quattro
cerniere, che innescano il cinematismo di collasso, nelle sezioni in cui le tensioni si
concentrano al sul bordo esterno.
- 123 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Detto ci si passati allanalisi vera e propria sulla modellazione del riempimento. In primo
luogo si modellato il riempimento come materiale elastico lineare mantenendo la rigidezza
indicata nellarticolo. Come in precedenza si determinata la curva forza spostamento relativa
al punto di applicazione della forza concentrata (figura 11.8). Da analisi si notato come
leffetto dellinterazione tra riempimento e arco risulta condizionante nei riguardi della
risposta. Questo avviene a causa della resistenza a trazione che presenta il materiale elastico
di riempimento. Tale effetto tende ad aumentare la resistenza della struttura dopo il
raggiungimento del carico ultimo. Per ovviare a questo problema si inserito un elemento di
interfaccia tra larco ed il riempimento, in grado di trasferire gli sforzi di compressione ma
non quelli di trazione. Il modello di interfaccia consente nellinserimento di un elemento di
separazione tra due diverse parti della struttura. In particolare questa metodologia di analisi
consiste nellapposizione di una sorta di molle tra gli elementi attraverso le quali trasmettono
gli sforzi da una parte allaltra (figura 11.7). La natura dellelemento di interfaccia pu essere
espressa secondo diverse modalit consentendo la trasmissione di solo parte degli sforzi a cui
soggetta la struttura.
Nel seguente caso il modello di interfaccia utilizzato del tipo Dilatancy Crack. Questo tipo
di legame permette la trasmissione dei soli sforzi di compressione assegnando al materiale un
comportamento di tipo elastico nei confronti degli sforzi di compressione. Nei confronti degli
sforzi di trazione il legame costitutivo di tipo elasto-fragile. La componente tagliante
modellata come per la compressione attraverso un comportamento elastico. Le caratteristiche
meccaniche inserite nel modello di interfaccia sono:
- 124 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Con tale modellazione si nota dopo il raggiungimento del carico ultimo un ramo di continuo
rammollimento.
240
220 Sperimentale
Analisi limite
200
fem senza interfaccia
180
Carico applicato [kN]
- 15000"
140 Arco:
- 20 U
120
- wy 4,5"
100
80
- 300"
Riempimento:
60
- 20 U
40
20
0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5
Spostamento punto di applicazione del carico [mm]
Figura 11.8: Curva forza- spostamento relativa al ponte modellato con riempimento elastico lineare
Dal grafico si pu facilmente notare come il carico ultimo di collasso calcolato nel modello
fem molto vicino a quello misurato sperimentalmente. Nello specifico il carico massimo
registrato pari a 202kN. La differenza con lanalisi sperimentale di circa il 10%. Bisogna
comunque considerare gli arrotondamenti e le approssimazioni utilizzate nella determinazione
dei parametri meccanici. Successivamente allapertura delle quattro cerniere lo sforzo da
applicare tende di nuovo ad aumentare per effetto della tendenza del cinematismo a tornare
alla condizione iniziale. Raggiunto il massimo dellenergia potenziale del sistema lo sforzo da
applicare cala repentinamente in quanto la struttura in fase di collasso. La resistenza residua
opposta spiegabile solamente con la resistenza a trazione esplicata dal riempimento che
ricordiamo stato modellato come elastico, quindi non reale.
Figura 11.9: Deformata del ponte con riempimento elastico lineare allinnesco del cinematismo completo
Oltre allanalisi del solo carico ultimo risulta interessante osservare landamento delle
tensioni principali allinterno del riempimento per capire come questo si comporta
allapplicazione della sollecitazione concentrata.
- 125 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Da una prima osservazione si nota la forte concentrazione delle tensioni al di sotto del carico
che almeno in parte tendono a distribuirsi andando successivamente a caricare larco come si
pu vedere dalla figura 11.10 e 11.11.
Nelle altre zone si nota un cambiamento delle direzioni delle tensioni principali per effetto
del movimento dellarco. Questo effetto esplicitato in modo evidente in figura 11.12 dove si
vedono i vettori delle tensioni principali ruotare in senso orizzontale.
Figura 11.11: Particolare dell'andamento delle tensioni nel riempimento nella zona di applicazione del carico
Figura 11.12: Particolare dell'andamento delle tensioni nel riempimento nella met arco scarica
Confrontando il risultato ottenuto con landamento delle tensioni ottenute dalle analisi di
Cavicchi e Gambarotta (figura 11.13), si osserva come landamento ricavato attraverso
- 126 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
lanalisi del materiale elastico abbastanza simile con un picco meno elevato delle tensioni al
di sotto del carico ma congruente nelle zone circostanti.
Figura 11.13: Tensioni nel riempimento ottenuto dalle analisi di A. Cavicchi e L. Gambarotta, [Dipartimento di
Ingegneria Strutturale e Geotecnica, Universit di Genova 2007]
- 127 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
240
220
200
180
Carico applicato [kN]
160
140
120 Sperimentale
100 Analisi limite
80 Riemp. elastico
60 Riemp. Drucker Prager
40 Riemp. total strain
20
0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5
Spostamento punto di applicazione del carico [mm]
- 15000" - 37
Arco: Drucker Prager
- 20 U - 0,01"
- wy 4,5"
4
- w 0,1"
Total strain crack model
- 300"
300
Riempimento
to:
- 0,001 UU
- 20 U
- ] 200UU
La risoluzione del problema per via analitica stata fatta attraverso limplementazione di un
meccanismo di collasso labile in cui la rappresentazione del riempimento stata fatta
considerandone leffetto attraverso dei carichi concentrati applicati al baricentro dei singoli
conci. Nel caso dellanalisi del cinematismo sotto carico concentrato si simulato anche
leffetto
tto prodotto dagli effetti di contorno. Infatti nel caso del cinematismo che si forma sotto
il carico concentrato lentit degli spostamenti orizzontali non indifferente, il che va ad
attivare tutti quei meccanismi di spinta nel riempimento ai lati dellarco
dell (figura 11.15).
11.1 Si
ritenuto perci congruente assumere la formazione completa del meccanismo di spinta attiva
nella parte sinistra dellarco, quella in cui applicato il carico, mentre nella parte destra a
causa dellinnalzamento accompagnato da uno uno spostamento verso destra si assunta la nascita
del cuneo di spinta passiva che tende a stabilizzare il cinematismo.
- 128 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Dal meccanismo di collasso applicato il carico ultimo che si rilevato risultato essere pari
a 207,8kN molto vicino a quello ricavato dallanalisi sperimentale con una differenza dell8%.
Tale carico comunque coincidente con quelli rilevati dalle analisi fem il che conferma il
range ottenibile dalle modellazioni analitiche e numeriche.
- 129 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
55
50
45
40
Carico ultimo P [kN]
35
30
25
20
15
Analisi limite
10 modello fem
5 Cavicchi-Gambarotta
Gambarotta 2007
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Valore della resistenza a compressione dell'arco c [MPa]
Figura 11.16:: Grafico riportante la variazione del carico critico in funzione della resistenza del materiale c
Dal grafico si evince come la soluzione ottenuta da modello fem si stabilizza al valore
ottenuto attraverso il modello cinematico per valori di tensione relativamente bassi. Infatti
oltre a tensioni di 1MPa la soluzione assume il valore ottenuto da analisi limite.
limite Tale tensione
corrisponde a murature di qualit molto bassa,
bassa che difficilmente si ritrova nelle strutture da
ponte.. La soluzione ottenuta dal modello di Cavicchi e Gambarotta invece riporta un
andamento diverso con un aumento maggiore del carico ultimo
ultimo allaumentare della resistenza
a compressione.
- 130 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
riempimento
imento dove la stabilizzazione della soluzione avviene per resistenze dellarco superiori
a 1,5MPa.
240
180
Carico ultimo P [kN]
150 Sperimentale
Analisi limite
120 modello fem
Cavicchi-Gambarotta
Gambarotta 2007
90
60
ANALISI SENZA
RIEMPIMENTO
30
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Valore della resistenza a compressione dell'arco c [MPa]
d materiale c
Figura 11.17:: Grafico riportante la variazione del carico critico in funzione della resistenza del
Dal grafico (figura 11.17) si evince come le ipotesi di Heyman sul calcolo del carico ultimo
di collasso sono ancora valide per murature ordinarie. Nel grafico come in precedenza si
riportata la soluzione ottenuta dal modello costruito da Cavicchi e Gambarotta dove si nota
come il carico ultimo aumenta progressivamente
progressivam allaumentare della resistenza del materiale,
materiale
sino a raggiungere in maniera asintotica il valore sperimentale per resistenze dei materiali
molto alte.
Dalla seguente applicazione si pu giungere alla conclusione che il modello fem costruito
presenta una
na certa stabilit al variare della resistenza del materiale,
materiale, con un valore del carico
ultimo molto simile al carico ultimo calcolato analiticamente. Questo va a convalidare le
ipotesi formulate da Heyman anche per strutture caricate dal riempimento.
- 131 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
Come fatto i precedenza una prima valutazione stata fatta per la struttura priva di
riempimento in modo da distinguere leffetto
lef dei due diversi materiali.
Dallanalisi fem si ritrova una curva forza spostamento rappresentante levoluzione dello
spostamento della struttura allaumentare della sollecitazione orizzontale (figura 11.18).
Come noto il collasso della struttura avviene
avviene per la formazione di un cinematismo labile che
porta allinstabilit strutturale.
Dallosservazione della curva si osserva una riduzione della rigidezza allaumentare della
sollecitazione conseguente alla formazione delle cerniere. A differenza dellesempio
delles riportato
nei paragrafi precedenti la formazione delle cerniere pi graduale
graduale e di conseguenza la curva
presenta un andamento pi regolare.
0.6
0.5
Acclerazione orizzontale [g]
0.4
0.3
Analisi limite
Analisi fem ft=0,05MPa
0.2
Analisi fem ft=0,1MPa
Analisi fem ft=0,15MPa
0.1
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4 0.45 0.5
Spostamento punto di controllo [mm]
Questo conferma la bont del modello numerico costruito per il solo arco. Il passo
successivo stato quello di inserire leffetto del riempimento durante lazione sismica.
- 132 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Il riempimento stato modellato come un materiale elastico collegato allarco attraverso uno
strato di interfaccia che in trasferisce gli sforzi di trazione
trazione tra larco e il riempimento, come
calibrato in precedenza.
0.6
0.5 Schema M1
Acclerazione orizzontale [g]
0.4 Schema M3
Schema M2
Schema M4
0.3
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3
Spostamento punto di controllo [mm]
0.6
0.5 Schema M1
Acclerazione orizzontale [g]
0.4 Schema M3
Schema M2
Schema M4
0.3
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3
Spostamento punto di controllo [mm]
Figura 11.20: Curva forza spostamento del ponte con riempimento confrontato con i diversi
div modelli di
riempimento al variare della resistenza a trazione del muratura per fc=4,5MPa.
- 133 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Le curve forze spostamento sono state determinate per diversi valori di resistenza a
compressione in equivalenza a quanto fatto per lanalisi sotto carico concentrato. Dallanalisi
eseguita si osservato come il raggiungimento del moltiplicatore di collasso raggiunge un
valore stabile per tensioni di compressione relativamente basse.
Dallanalisi della curva forza spostamento si osserva una diminuzione della rigidezza della
struttura nel suo complesso. Leffetto del riempimento perci rende la struttura pi debole.
Dallanalisi fem il moltiplicatore dei carichi ottenuto risulta essere pari a 0,45g. A questo
punto possibile eseguire il confronto con le soluzioni analitiche costruite con i diversi
schemi di carico.
Dal confronto tra i diversi schemi di riempimento si osserva immediatamente come i modelli
di carico M2 e M4 possono essere immediatamente scartati, perch eccessivamente
cautelativi. I due modelli rimanenti presentano la stessa differenza in percentuale, con il
valore ottenuto per via numerica. Per, mentre nello schema M3 il carico ultimo
leggermente in sottostima nello schema M1 la resistenza dellarco sovrastimata. Perci
applicando un concetto a favore di sicurezza si pu affermare come il modello di carico pi
plausibile rappresentato dallo schema M3. Si precisa, comunque, come i modelli M1, M2 ed
M3 forniscono sempre un valore di collasso plausibile. Lo schema M4 invece tende a
sottostimare eccessivamente la resistenza della struttura.
Una conferma sul modello di riempimento applicato avviene dallanalisi delle tensioni
principali allinterno del riempimento (figura 11.21). Osservando tali tensioni, infatti, si pu
in qualche modo risalite al comportamento del materiale soggetto a sisma.
Nella parte sinistra dellarco (figura 11.22), direzione dalla quale arriva la sollecitazione
orizzontale si pu vedere come leffetto del sisma sulle tensioni tende a farle ruotare andando
a comprimere larco soprattutto nellimposta. Nella zona al di sopra delle reni le tensioni sono
ancora orientate verso destra il che deriva dallapplicazione del peso proprio. Nella zona
- 134 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
vicino alla chiave dellarco le tensioni tendono ad aumentare e a disporsi in senso quasi
orizzontale.
Figura 11.22: Particolare dellandamento delle tensioni principali nella parte sinistra dell'arco.
Nella parte destra dellarco (figura 11.23) si vede ancora un andamento delle tensioni ancora
poste inclinate nel senso della direzione del sisma. Il valore degli sforzi al bordo dellarco
sono ancora notevoli rispetto alle zone limitrofe il che va a confermare quanto ipotizzato nello
schema M3 dove gli sforzi sono trattati allo stesso modo nelle due met dellarco.
Figura 11.23: Particolare dellandamento delle tensioni principali nella parte sinistra dell'arco
- 135 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per concludere secondo lanalisi eseguita si pu affermare come lo schema dei carichi pi
appropriato risulta essere il modello M3 come per altro consigliato dallo stesso Cavicchi.
1.5
B
1.0
C
0.5
D
A
0.0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 7
Figura 11.24: Posizione cerniere del meccanismo di collasso relative al ponte senza riempimento
2.0
1.5 B'
B C
1.0
C'
0.5
D
A
0.0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 7
Figura11.25: Posizione cerniere del meccanismo di collasso relative al ponte con riempimento schema M3
Dal confronto si evince come leffetto del riempimento genera uno spostamento verso
sinistra delle cerniere centrali, a causa dellasimmetria dello schema di carico che genera una
sollecitazione nella sola parte sinistra dellarco con una conseguente variazione della forma
della curva delle pressioni.
- 136 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
2.0
1.5
B
1.0 C
0.5
D
A
0.0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 7
- 137 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per tali motivi, la ricerca di un possibile cinematismo di rottura della struttura nella
direzione trasversale pu rappresentare un grosso vantaggio. Come gi accennato le maggiori
criticit di una simile modellazione sta nel fatto che bisogna usare una formulazione
tridimensionale con la conseguente generalizzazione della tipologia dei vincoli che devono
essere in grado di rappresentare tutti i comportamenti fuori dal piano.
Si ricorda che lanalisi cinematica unapplicazione dellanalisi limite. Questo aspetto non
secondario, in quanto lerrata simulazione del meccanismo di rottura porta ad una sovrastima
del moltiplicatore critico. In questo caso non possibile individuare delle soluzioni statiche in
modo da individuare le esatte criticit locali del problema, quindi opportuno tener conto
dellapprossimazione nella forma del meccanismo attraverso parametri correttivi che riportino
alla soluzione esatta.
Nel caso specifico lanalisi del problema sar condotta ipotizzando la formazione di un
particolare cinematismo di collasso, costruito analizzando il collasso di ponti esistenti e le
forme di collasso registrate nella simulazione attraverso modelli fem.
- 138 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per la costruzione del cinematismo di collasso si fatto riferimento a modelli fem di tipo
tridimensionale. Le modalit di costruzione dei diversi modelli e le particolarit sui materiali
utilizzati sono esposte nei paragrafi successivi.
Dallanalisi dei modelli si evince come la struttura nella sua complessit presenta
sicuramente un comportamento trasversale globale simile a quello che si pu rilevare
attraverso lo studio del primo modo di vibrare. Prendendo in considerazione strutture
multicampata regolari nella forma, quindi con pile di dimensione simile e arcate dello stesso
ordine di grandezza, si pu affermare che la forma di rottura coinvolge le pile alla loro base.
Questo verosimile in quanto si pu pensare di approssimare le pila come un pendolo inverso
in cui lelemento pila incastrato alla base. Tale struttura sollecitata alla base da un peso
verticale, pari alla massa della quota parte del peso del ponte sollecitante la pile, e da una
forza inerziale orizzontale generata sempre dalla massa applicata alla pila. Per tali motivi
verosimile assumere che alla base delle pile si formino delle cerniere che attivino il
cinematismo trasversale.
Lanalisi del cinematismo che si forma nel piano dellimpalcato abbastanza complesso a
causa della forma tridimensionale delle strutture portanti. Il grosso vantaggio della
modellazione fem attraverso il legame costitutivo total strain la capacit del solutore di
mettere in evidenza le principali fratture che si instaurano nella struttura, come mostrato in
figura 12.1.
- 139 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Fessure dovute al
ribaltamento del
timpano.
Formazione cerniera
alla base delle pile e
delle spalle
Tendenza del
timpano a
ribaltarsi. Fessure dovute al ribaltamento
del timpano.
Figura 12.2: Particolare del cinematismo nella spalla con tendenza al ribaltamento del timpano.
Dallanalisi del quadro fessurativo si evince come la struttura genera un cinematismo basato
sulla formazione di cerniere alla base degli elementi dappoggio, a causa della
parzializzazione della sezione. Questo comportamento pi evidente analizzando
- 140 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
landamento delle reazioni vincolari alla base della struttura (figura 12.3), dove si nota per
lappunto una fascia scarica che non trasferisce tensioni alla sovrastruttura. Lunico elemento
di trasferimento degli sforzi dalla struttura alla fondazione rimane una piccola fascia
compressa attorno alla quale la struttura inizia il suo movimento rotazionale.
Figura 12.3: Reazioni vincolari generate dai vincoli sulle pile e le spalle
Dallanalisi delle tensioni (figura 12.4 e 12.5) si evince come allinterno delle pile e delle
spalle lo stato tensionale da distribuito con una pressione uniforme nella zona di imposta
dellarco passa ad una stato in cui le tensioni vanno a concentrarsi gradualmente verso lo
spigolo inferiore opposto alla direzione del sisma. Questo aspetto va ad ulteriore conferma
della modalit di rottura globale delle pile e delle spalle.
Osservando con pi attenzione la zona compressa si pu vedere come lasse attorno al quale
la struttura innesca la sua rotazione molto vicina allo spigolo esterno il che fa capire come
sebbene la struttura sia molto grande e le forze in gioco notevoli le ipotesi di Heyman possono
ancora essere considerate valide.
- 141 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Zona scarica
Zona carica
Tensioni rimangono
verticali a causa degli
effetti del bordo libero
aumentando per di
valore. Inclinazione della tensione
dovuta allaccelerazione
orizzontale.
Zona in cui si vanno a
localizzare le tensioni
di compressione con la Zona alla base della pila
formazione della che va a scaricarsi e a
cerniera. rompersi a causa della
bassa resistenza a trazione
della muratura.
Capito la modalit di rottura delle pile e delle spalle si cercato di interpretare come le
arcate si rompono, analizzando la formazione delle fessure (figura 12.1) e landamento delle
tensioni principali nelle volte (figura 12.5).
- 142 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
- 143 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
imposte come alla frattura in chiave dellintera arcata. Il collegamento tra le diverse campate
campat
pertanto garantito da una cerniera applicata al bordo esterno dellarcata che garantisce la
continuit strutturale tra i diversi conci e al contempo permette alla struttura di rappresentare
la variazione di spostamento orizzontale.
A questo punto possibile definire il meccanismo di collasso della struttura. Per semplicit
sar adesso esplicitata la formulazione adottata per la struttura a tra campate. Il cinematismo
definito rappresentabile attraverso
ttraverso la corruzione di quattro macroconci che descrivono
rispettivamente la pila e la quota parte delle campate gravanti su di essa (figure 12.7 e 12.8).
12.8
- 144 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 12.9: Configurazione deformata del ponte a tre campate ottenuta da modello fem
- 145 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 12.11: schema semplificato di calcolo degli spostamenti non uniformi in direzione trasversale
/2
sin)2,
VV )V, ) ',
VV V V cos )
,
A questo punto sono stati definiti gli spostamenti trasversali a livello del baricentro
strutturale del ponte per ogni punto dellimpalcato lungo la direzione longitudinale.
- 146 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Il valore numerico degli spostamenti verticali nelle pile e nelle spalle sono valutati
sfruttando alcune semplici considerazioni geometriche di seguito riportate (figura 12.13).
T. >. sin) , T.
. . >. cos) ,
Nel caso della cerniera di base possibile oltrepassare le ipotesi di Heyman sui cinematismi.
Infatti alla base delle pile noto con sufficiente precisione il carico verticale agente, il che
permette di definire con buona approssimazione attraverso la resistenza a flessione del
materiale costituente la pila una probabile posizione della cerniera plastica. Larretramento
della cerniera di base stato determinato pensando ad una distribuzione delle tensioni di
compressione di tipo stress-block lungo la direzione trasversale. Questo ha permesso
limmediata determinazione della posizione dellasse neutro in condizioni ultime nota la
resistenza del materiale e lo sforzo di compressione agente.
- 147 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1
Lavoro delle forze verticali
-0.5
-1
-1.5
-2
Spostamento punto di controllo [m]
4.5
Energia potenziale delle
masse del ponte [kNm]
4
3.5
3 Equilibrio stabile
2.5
2
1.5
Punto in cui lequilibrio
1 diventa instabile
0.5
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4
Spostamento punto di controllo [m]
- 148 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
-2
-4
-6
-6 -4 -2 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28
-2
-4
-6
-6 -4 -2 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28
2
0
-2
-4
-6
-6 -4 -2 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28
- 149 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Purtroppo lanalisi trasversale non mai stata trattata in maniera approfondita dal punto di
vista cinematico. Si rileva perci fondamentale luso di modelli fem. Si infatti verificato in
precedenza la capacit di questi modelli di rappresentare in maniera sufficientemente precisa
il cinematismo si collasso delle strutture in muratura.
Sono state modellate le geometrie delle pile e delle spalle. Queste nellanalisi parametrica
presentano la medesima altezza e la larghezza della spalla stata assunta sempre pari al
doppio della larghezza della pila, valore ritenuto congruo rispetto alle costruzioni esistenti.
Le arcate sono state modellate con il medesimo materiale delle pile mentre la parte di
riempimento con un materiale di tipo elastico lineare con rigidezza abbastanza bassa in modo
che questo fornisca quasi esclusivamente un contributo di tipo massivo alla struttura.
L [m] 6 12 18
f [m] f/L=0,5 3 6 9
s [m] s/L=0,08 0.48 0.96 1.44
B [m] 1.8 2.4 3
4 7.2 9.6 12
H/B 2 3.6 4.8 6
1 1.8 2.4 3
Tali geometrie possono essere considerate rappresentative della variet dei ponti ferroviari a
tre campate.
Si riporta di seguito (figura 12.19) lesempio di uno dei modelli fem utilizzati. Si nota in
particolare la modellazione tridimensionale con la rappresentazione completa della geometria.
Inoltre si pu vedere la modalit con cui la struttura vincolata al suolo. Nellesempio si
riporta anche il particolare della rappresentazione del timpano modellato con la reale
geometria e costituito dal medesimo materiale delle arcate.
- 150 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Particolare sulla
modellazione del
timpano
Noti i moltiplicatori critici da analisi fem relativi alle geometrie modellate si proceduto
alla calibrazione del paramento K confrontando il valore ottenuto con quelli ricavati dal
modello meccanico.
- 151 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
12.2.2
.2.2 Calibrazione del modello
Eseguiti i modelli fem relativi al comportamento tridimensionale dei ponti ad arco in
muratura si semplificata la curva forza spostamento attraverso una formulazione bilineare.
Questa operazione permette di determinare del moltiplicatore critico dei carichi che rende la
struttura un cinematismo labile.
Determinato il valore
ore dellaccelerazione critica da modello fem lo si confrontato con le
soluzioni analitiche. Questo stato fatto per via grafica,
grafica costruendo la curva relativa
allandamento del moltiplicatore in funzione del rapporto K,, confrontando i valori con quelli
ottenuti attraverso lanalisi fem. Il valore del rapporto K pi plausibile cos ottenuto
attraverso lintersezione delle due curve.
Si riportano di seguito i grafici relativi alla determinazione dei valori del rapporto K (figure
12.20, 12.21 e 12.22).. Questi sono stati calcolati per le diverse geometrie prese in
considerazione nella modellazione fem.
0.70
0.60 H/B=1
0.50
H/B=2
/B=2
a0* [g]
0.40
0.30 H/B=4
/B=4
0.20
Valori modello
Soluzione fem
0.10
Calibrazione
0.00
0 0.125 0.25 0.375 0.5 0.625 0.75 0.875 1
k
Figura 12.20:: Calibrazione dei ponti a tre campate con luce della singola campate di 6m
- 152 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.40
0.35
0.30 H/B=1
0.25
a0* [g]
H/B=2
0.20
H/B=4
0.15
0.10
Valori modello
Soluzione fem
0.05 Calibrazione
0.00
0 0.125 0.25 0.375 0.5 0.625 0.75 0.875 1
k
0.40
0.35
0.30
0.25
a0* [g]
0.20 H=B=1
0.15 H/B=2
/B=2
H/B=4
/B=4
0.10
Valori modello
0.05 Soluzione fem
Calibrazione
0.00
0 0.125 0.25 0.375 0.5 0.625 0.75 0.875 1
k
Figura 12.22: Calibrazione dei ponti a tre campate con luce della singola campate di 18m
Noti i valori del rapporto K relativi alle diverse geometrie analizzate si pu ricostruire un
andamento generale
enerale del coefficiente in modo da rappresentare in maniera completa il
problema dei ponti a tre campate.
Da una prima analisi si pu osservare come il valore del coefficiente di calibrazione non
varia sostanzialmente al cambiare della luce della capata (figura 12.23).
- 153 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
1
0.9
0.8
Rapporto K 0.7
0.6
0.5
0.4 H/B=4
0.3 H/B=1
H/B=2
0.2
0.1
0
6 8 10 12 14 16 18
Luce singola campata L [m]
Figura 12.23:: Andamento del rapporto K al variare della luce della singola campata
Riunendo i risultati in funzione del rapporto H/B si pu osservare come landamento del
rapporto K sostanzialmente lineare. Dal grafico riportato in figura 12.24 si pu infatti notare
come landamento lineare quello che approssima meglio landamento del coefficiente.
1
0.9
0.8
0.7
Rapporto K
0.6
0.5
0.4 L=6m
L=12m
0.3
L=18m
0.2 Interpolazione
0.1
0
1 1.5 2 2.5 3 3.5 4
Rapporto H/B
Dalle varie analisi si pu giungere alla conclusione che landamento del valore di K
costante al variare della luce delle campate mentre varia linearmente con il rapporto H/B con
unequazione:
23 4731
250 R 5000
- 154 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1.2
adimensinalizzato d/du
1
0.8
Spostameto
0.6
0.4
Modello fem
0.2 Modello cinematico
0
-2.2 -1.8 -1.4 -1
1 -0.6 -0.2 0.2 0.6 1 1.4 1.8 2.2
Coordinata in direzione longitudinale adimensinalizzata in funzione della luce della campata x/L
Figura 12.25:: confronto tra le deformate ottenute dal modello cinematico con il modello fem
Dal confronto (figura 12.25) si pu osservare come le due deformate non sono esattamente
coincidenti, ma si pu affermare
fermare come il suo andamento verosimile. Infatti gli spostamento
in direzione trasversale per lintera estensione del monte mantiene la medesima forma e
ordine di grandezza. Questo conferma la bont del modello costruito e della calibrazione.
- 155 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Nel caso specifico dei ponti a tre campate sono state eseguite molte analisi considerando una
grossa quantit di possibili configurazioni. Le diverse geometrie prese in considerazione sono
le seguenti:
L4-6-8-10-12-14-16-18m
f/L0,5-0,4-0,3-0,2-0,1
s/L0,06-0,08-0,1
H/B6-4-2-1
P5-10m
Le larghezze delle pile considerate sono state ricavate in funzione di analisi di tipo statistico
su rilevazione di ponti esistenti. Tali grandezze risultano essere le seguenti in funzione della
luce delle singole campate:
L4m B1,4m
L6m B1,8m
L8m B2,0m
L10m B2,2m
L12m B2,4m
L14m B2,6m
L16m B2,8m
L18m B3,0m
Eseguendo tutte le possibili combinazioni si ottengono 960 diversi ponti. La versatilit del
modello analitico costruito rende possibile una simile analisi. Infatti, eseguire un tale numero
di modelli attraverso formulazioni fem sarebbe unimpresa ardua senza considerare il
notevole onere computazionale.
- 156 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Una prima osservazione pu essere fatta valutando limportanza dello spessore delarco sul
comportamento globale della struttura. Infatti,
In costruendo dei grafici in cui il moltiplicatore
dei carichi espresso in funzione dello spessore dellarco adimensionalizzato
adimensi ato si pu osservare
la sua influenza nel comportamento strutturale (figure 12.26, 12.27 e 12.28).
12.28
0.80
H/B=1
H/B=2
0.70
H/B=4
H/B=6
0.60
0.50
a0* [g]
0.40
0.30
0.20
0.10
0.00
0.06 0.07 0.08 0.09 0.1
rapporto s/L
Figura 12.26:
12.26 a0* in funzione di s/L per L=6m e f/L=0,5
0.80
H/B=1
0.70 H/B=2
H/B=4
0.60 H/B=6
0.50
a0* [g]
0.40
0.30
0.20
0.10
0.00
0.06 0.07 0.08 0.09 0.1
rapporto s/L
Figura 12.27:
12.27 a0* in funzione di s/L per L=12m e f/L=0,5
- 157 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
0.80
H/B=1
0.70
H/B=2
0.60 H/B=4
H/B=6
0.50
a0* [g]
0.40
0.30
0.20
0.10
0.00
0.06 0.07 0.08 0.09 0.1
rapporto s/L
Figura 12.28:
12.28 a0* in funzione di s/L per L=18m e f/L=0,5
Dai grafici si pu facilmente osservare come linfluenza dello spessore dellarco poco
importante sul comportamento globale del ponte. Linfluenza dello spessore presenta, inoltre,
allincirca lo stesso rapporto con il valore del moltiplicatore al variare della luce dellaltezza
delle pile il che fa sembrare leggermente pi importante
i lo spessore nei ponti
pont di luce pi
modesta. I grafici riportati fanno riferimento ad arcate a tutto sesto, altri confronti sono stati
fatti per arcate pi basse osservando le medesime condizioni appena rilevate.
Una seconda valutazionee sul comportamento del ponte stata fatta analizzando landamento
del moltiplicatore al variare del rapporto f/L.. Questo consente di valutare linfluenza della
geometria dellarcata sul comportamento globale.
1.20
H/B=1
H/B=2
1.00
H/B=4
H/B=6
0.80
a0* [g]
0.60
0.40
0.20
0.00
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
rapporto f/L
- 158 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1.20
H/B=1
1.00 H/B=2
H/B=4
H/B=6
0.80
a0* [g]
0.60
0.40
0.20
0.00
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
rapporto f/L
1.20
H/B=1
H/B=2
1.00 H/B=4
H/B=6
0.80
a0* [g]
0.60
0.40
0.20
0.00
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
rapporto f/L
- 159 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Si ritenuto perci utile costruire diverse curve isoaccelerazione in funzione della forma
dellarco. Individuato il rapporto f/L si costruito il relativo grafico isoaccelerazione posto su
un piano definito dagli assi coordinati rappresentanti rispettivamente la luce della singola
campata e il rapporto H/B. In questo modo si riesce a definire in forma completa il
comportamento di un qualsiasi ponte a tre campate appartenente alla famiglia dei ponti
oggetto dellanalisi anagrafica.
Nel caso specifico dopo unattenta analisi delle possibili funzioni interpolanti si ritenuto
pi appropriato usare delle funzioni di tipo potenziale le quali rappresentano in maniera fedele
landamento del moltiplicatore. Tale procedura stata svolta per rapporti f/L rispettivamente
di 0,5-0,3-0,1 e per rapporti H/B rispettivamente di 6-4-2-1.
1.6
H/B=1
H/B=2
1.4 H/B=4
H/B=6
1.2
H/B=1 y = 3.7623x-1.025
H/B=4 y = 1.4375x-0.89
0.6
0.4
0.2
0.0
4 6 8 10 12 14 16 18
Luce singola campata L [m]
Figura 12.32: a0* in funzione della luce della singola campata L [m] per f/L=0,5
- 160 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1.60
H/B=1
1.40 H/B=2
H/B=4
H/B=6
1.20
H/B=1 y = 4.3007x-0.959
1.00 H/B=2 y = 2.7017x-0.896
a0* [g]
H/B=4 y = 1.4765x-0.83
0.80 H/B=6 y = 0.9903x-0.797
0.60
0.40
0.20
0.00
4 6 8 10 12 14 16 18
Luce singola campata L [m]
Figura 12.33: a0* in funzione della luce della singola campata L [m] per f/L=0,3
1.6
H/B=1
H/B=2
1.4 H/B=4
H/B=6
1.2
H/B=1 y = 4.9926x-0.846
1.0
H/B=2 y = 2.9149x-0.798
a0* [g]
H/B=4 y = 1.5043x-0.746
0.8 H/B=6 y = 0.9854x-0.721
0.6
0.4
0.2
0.0
4 6 8 10 12 14 16 18
Luce singola campata L [m]
Figura 12.34: a0* in funzione della luce della singola campata L [m] per f/L=0,1
- 161 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
5.5
4.5
4
H/B
3.5
2.5
1.5
1
4 6 8 10 12 14 16 18
Luce singola campata L[m]
Figura 12.35: Curve isoaccelerazione per ponti a tre campate di arcate f/L=0,5
5.5
4.5
4
H/B
3.5
2.5
1.5
1
4 6 8 10 12 14 16 18
Luce singola campata L[m]
Figura 12.36: Curve isoaccelerazione per ponti a tre campate di arcate f/L=0,3
- 162 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
5.5
4.5
4
H/B
3.5
2.5
1.5
1
4 6 8 10 12 14 16 18
Luce singola campata L[m]
Figura 12.37: Curve isoaccelerazione per ponti a tre campate di arcate f/L=0,1
A questo punto si possiede uno strumento molto utile per la valutazione qualitativa del
comportamento di un qualsiasi ponte a tre campate.
- 163 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Tale opera per lappunto un ponte costituito da tre campate di ugual luce con arcate a tutto
sesto. Le pile presentano una larghezza di 1,4m e altezza di 5,6m. la larghezza dellimpalcato
e delle pile di circa 5m. ulteriori caratteristiche geometriche sono riportate pi in dettaglio in
figura 12.38.
Parametri in input per la germinazione per via grafica del moltiplicatore critico sono il
rapporto f/L il rapporto H/B e la luce della singola campata L.
- 164 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
5.5
4.5
4
H/B
3.5
2.5
1.5
1
4 6 8 10 12 14 16 18
Luce singola campata L[m]
Laccelerazione resistente del cinematismo in direzione trasversale che si determina per via
grafica risulta essere pari a 0,29g.
La verifica delle pile nei confronti della sollecitazione tagliante stata fatta assumendo uno
schema statico semplificato, immaginando le diverse pile e le spalle come semplici mensole
incastrate alla base alla cui sommit applicata la massa rappresentante il concio (figura
12.40). La massa applicata in corrispondenza del baricentro del concio considerato. Tale
modello verosimile nei riguardi del comportamento reale della struttura eccetto che per la
parte superiore in cui leffetto irrigidente dato dalle arcate stato trascurato.
- 165 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
Le sollecitazioni agenti alla base della mensola sono rappresentate dallo sforzo normale dato
dal peso strutturale, dal taglio dal peso strutturale moltiplicato per il moltiplicatore di collasso
e dalla flessione che deriva dallaltezza dellapplicazione della massa.
Figura 12.40:
12.40: Modellazione schema statico per la verifica a taglio
A questo punto sono note, anche se in modo semplificato, le sollecitazioni agenti alla base
della pila nelle condizioni di collasso e sii pu procedere con la verifica della struttura nei
riguardi delle sollecitazioni taglianti. La verifica secondo normativa prevede il calcolo di un
taglio resistente (cap 7.8.2.2.2
.8.2.2.2 NTC) da confrontare con quello sollecitante determinato in
funzione del moltiplicatore
ltiplicatore dei carichi e del peso proprio della struttura. Di seguito (figura
12.41) si riportano due esempi di grafici in cui si suddivide la zona in cui la rottura
sicuramente di tipo flessionale e una un cui la rottura mista tra flessionale e tagliante.
tagl
1.40 1.40
H/B=1 H/B=1
H/B=2 1.20 H/B=2
1.20
H/B=4 H/B=4
H/B=6 H/B=6
1.00 1.00
0.80
a0* [g]
0.80
a0* [g]
0.60 0.60
0.40 0.40
0.20 0.20
0.00 0.00
5 6 7 8 9 10 5 6 7 8 9 10
P [m] P [m]
Figura 12.41:Verifica
Verifica a taglio per ponti L=6m f/L=0,5 e L=12m
m f/L=0,5
- 166 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Nei due grafici si osserva come la rottura di tipo esclusivamente flessionale avviene
preferibilmente per ponti di luce maggiore e rapporto H/B maggiore come precedentemente
accennato. In questo caso stato eseguito un confronto variando la profondit P del ponte.
Questo parametro influisce sensibilmente sul comportamento strutturale del ponte
aumentando notevolmente la resistenza nei confronti delle azioni sismiche. sismich Tale
considerazione
onsiderazione per non tiene certo
certo delleventuale rottura di tipo tagliante. Questo diventa un
problema nel caso di ponti di piccola luce dove si nota come la rottura di tipo flessionale
avviene solo per rapporti H/B alti. Per ponti di luce di 18m si osservata la validit del
modello in qualsiasi condizione per entrambe le profondit analizzate.
Tutte le verifiche eseguite sono state riunite in modo sintetico nei grafici isoaccelerazione in
modo da capire le condizioni di applicabilit
applicabilit del modello cinematico costruito. stata perci
aggiunta una linea di separazione tra le due condizioni di rottura alla destra della quale la
rottura sicuramente di tipo flessionale,
flessionale mentre alla sua sinistra la rottura risulta una
combinazione tra collasso tagliante e flessionale.
Per semplificare la comprensione dei grafici stata colorata la parte in cui la rottura una
combinazione tra flessione e taglio (figure 12.42, 12.43 e 12.44).
5.5
4.5
4
H/B
3.5
2.5
1.5
1
4 6 8 10 12 14 16 18
L [m]
Figura 12.42:: Curve isoaccelerazione per ponti a tre campate di arcate f/L=0,5
- 167 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
5.5
4.5
4
H/B
3.5
2.5
1.5
1
4 6 8 10 12 14 16 18
L [m]
Figura 12.43: Curve isoaccelerazione per ponti a tre campate di arcate f/L=0,3
5.5
4.5
4
H/B
3.5
2.5
1.5
1
4 6 8 10 12 14 16 18
L [m]
Figura 12.44:: Curve isoaccelerazione per ponti a tre campate di arcate f/L=0,1
- 168 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Osservando i grafici importante mettere in evidenza come la separazione tra rottura di tipo
esclusivamente flessionale e rottura di tipo tagliante avviene in tutti i casi per accelerazioni di
circa 0,45g. Infatti la curva di separazione praticamente coincide con la suddetta curva di
livello. Comportamento simile lo si era notato nei grafici in figura 12.41.
- 169 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
Il ponte riportato ad una campata di piccole dimensioni, con arco ribassato (f/L=0,3),
( le
spalle sono tozze e lo spessore dellarco pu considerarsi medio-piccolo
medio piccolo per la classe di
appartenenza (s/L=0,083).
- 170 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
GEOMETRIA DELL'ARCO
Ln [m] Lunghezza campata all'intradosso 4,00
fn [m] Freccia all'intradosso 1,20
s [m] Spessore dell'arco 0,36
h [m] Distanza tra estradosso e piano del ferro 0,45
P [m] Profondit ponte 5,00
- 171 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I carichi permanenti strutturali sono rappresentati dal peso proprio dellarco. Sono perci di
facile determinazione nota la geometria. Nel caso dellarco il peso proprio proiettato
sullorizzontale genera una distribuzione del carico parabolica con unintensificazione del
carico distribuito verso i lati (figura 13.3). Tale condizione impedisce una valutazione globale
del carico costringendo ad unanalisi per conci successivi. Nel caso specifico la sollecitazione
globale relativo ad una sezione di un metro di spessore determinabile calcolando larea dell
arco e moltiplicandola per il peso specifico della muratura.
- 172 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I carichi permanenti portati sono rappresentati dal riempimento dellarco. In questo caso si
pu aver a che fare con diversi materiali con pesi specifici non omogenei. Nel caso in esame
si prender un peso specifico medio stimato in 18kN/m3. Il carico da riempimento proiettato
sullorizzontale presenta una forte variabilit con un andamento pressoch parabolico (figura
13.4). Questo come per la parte strutturale non consente una valutazione media del carico
necessitando di una definizione locale attraverso una suddivisione in conci. Una valutazione
globale del peso del riempimento pu essere fatta misurando la superficie di riempimento
moltiplicandola per il peso specifico stimato:
- 173 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Carichi da traffico
I carichi da traffico agenti sulla struttura sono rappresentati da dei particolari modelli di
carico definiti in maniera univoca da normativa. In particolare lNTC08 fornisce due treni di
carico distinti: il primo rappresentativo del traffico normale (Treno di carico LM 71), il
secondo rappresentativo del traffico pesante (Treno di carico SW). I valori dei suddetti carichi
dovranno essere moltiplicati per un coefficiente di adattamento , variabile in ragione della
tipologia dellInfrastruttura (ferrovie ordinarie, ferrovie leggere, metropolitane, ecc.). La
normativa considera tre tipologie di carico i cui valori caratteristici sono definiti di seguito.
I diversi treni di carico sono definiti come dei carichi distribuiti lineari agenti sullintero
complesso traversine-rotaie. necessario perci diffondere il carico attraverso le traversine e
la massicciata per definire un carico per unit di superficie.
I carichi da treno in combinazione sismica devono essere ridotto al 20% del valore iniziale
(NTC08 tab. 5.2.V)
Ulteriori carichi agenti sulla struttura non sono stati presi in considerazione in quanto
lanalisi piana del cinematismo non permette di considerare eventuali marciapiedi o
contemporaneit di treni di carico nel caso di ponti con pi binari. Si pu per affermare che
questa assunzione comunque a favore di sicurezza in quanto il carico va a rappresentare una
condizione raramente raggiungibile dalla struttura.
- 174 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per ponti ferroviari si considerata una vita nominale della struttura pari a 50 anni (punto 2
tab. 2.4.I - 2.4.1. D.M. 14.01.2008), e la classe duso ( 2.4.2. D.M. 14.01.2008) stata
considerata pari a classe III: Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di
emergenza. ecc..
Vita nominale
TIPI DI COSTRUZIONE
VN (in anni)
1 Opere provvisorie -Opere provvisionali-Strutture in fase costruttiva 10
Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni
2 50
contenute o di importanza normale
Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o
3 100
di importanza strategica
x0 x # 50 1,5 75"PP
dove CU (coefficiente duso) si determina utilizzando i dati di Tabella 2.4.II del D.M.
14.01.2008.
Nota la posizione del sito e il periodo di riferimento si ricavano le caratteristiche del sisma
atteso sullo strato roccioso di riferimento:
Suolo D
- S=SSST
- Ss Cc Categoria
T1 SLO 1,800
topografica
SLO 1,800 2,265 SLD 1,800
ST 1,0
SLD 1,800 2,195 SLV 1,406
SLV 1,406 2,020 SLC 1,071
SLC 1,071 1,957
- 175 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
Note le caratteristiche del sito e quindi lamplificazione a cui soggetta lazione sismica si
pu andare a definire lo spettro elastico relativo al specifico stato limite (figure 13.5 e 13.6)
1.0
0.9
0.8 SLO
0.7 SLD
0.6 SLV
ag/g
0.5 SLC
0.4
0.3
0.2
0.1
0.0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 7 7.5 8
Periodo T [s]
0.60
0.50
0.40
Spostamento [m]
SLO
0.30 SLD
SLV
0.20 SLC
0.10
0.00
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 7 7.5 8
Periodo T [s]
- 176 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
BC B 0,000
A
BF B 0,242M
@BJ B 0,691
? B: B 1,000
1.6
1.4
1.2
B
1.0
0.8 C
0.6
0.4
0.2
D
0.0
A
-0.2 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 1.8 2.0 2.2 2.4 2.6 2.8 3.0 3.2 3.4 3.6 3.8 4.0 4.2 4.4 4.6 4.8
Dallanalisi del cinematismo longitudinale il moltiplicatore critico dei carichi dato dal
rapporto tra i lavori verticali e i lavori orizzontali risulta essere:
/
r
Definito il modo in cui viene calcolato il moltiplicatore dei carichi, si deve andare a cercare
quello minimo, che determina la condizione di pi sfavorevole per la struttura. Per fare ci si
analizzata la costruzione sollecitata da un treno di carico modello definito da norma. Nel
caso specifico si considerato il treno di carico LM71 in combinazione sismica, definito
come effetto del traffico ferroviario normale (figura 13.8).
- 177 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
Sono di seguito riportate le diverse condizioni di carico prese in considerazione con i relativi
risultati (figura 13.9).
Che riassunti in un grafico (figura 13.10) in cui lasse delle ascisse rappresenta la posizione
della risultante dei carichi rispetto al sistema di riferimento con cui stata definita la
geometria dellarco risulta:
2.0
1.5
0
1.0
- 178 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 13.11: Schema del cinematismo al raggiungimento del collasso per instabilit geometrica
Dal calcolo dello spostamento ultimo si possono ricavare le seguenti curve relative
allandamento dellenergia (figura 13.13) e del lavoro incrementale (figura 13.12). Per la loro
costruzione si rimanda ai precedenti capitoli.
0.4
0.3
Lavoro delle forze verticali [kNm]
- 179 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.2
ponte [kNm]
0.12
Punto in cui lequilibrio
0.1
diventa instabile
0.08
0.06
0.04
0.02
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4 0.45 0.5 0.55 0.6
Rotazione tronco AB [rad]
Noto lo spostamento ultimo si pu arrivare a rappresentare lintero processo con cui larco
arriva dalla posizione iniziale di stabilit al collasso finale (figura 13.14).
1.75
1.50
1.25
1.00
0.75
0.50
0.25
0.00
0.00 0.25 0.50 0.75 1.00 1.25 1.50 1.75 2.00 2.25 2.50 2.75 3.00 3.25 3.50 3.75 4.00 4.25 4.50 4.75
Come si vede dal grafico in questo caso la rottura avviene per il raggiungimento di una
posizione di equilibrio instabile dal punto di vista energetico, poich lallineamento delle
cerniere A B e C non si raggiunge.
'(z 0,338U
E un angolo tra le cerniere tra le congiungenti delle cerniere B e C con A di FCJ 3,64
- 180 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
,
7649!
!
,
!
" 0,61!
#
$ #
,
' '( ' 0,081U
,(
Pensando di dare alla funzione un andamento lineare " " )1 ' ' , si ottiene la curva
di capacit del sistema ad un grado di libert definita da normativa (figura 13.15).
13.15)
0.80
a0*
0.60
a* [g]
0.40
0.20
d0*
0.00
0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09
d* [m]
Costruita
ta la curva di capacit si pu procedere alla verifica della struttura come prevista da
norma:
'5 0,013
45 278 278 0,318=
"5 0,514
- 181 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
1.0
0.9 Curva di capacit
SDe(Ts) Curva di capacit NTC
0.8
Curva di domanda
0.7
a0*
0.6
a* [g]
as*;ds*
0.5
0.4
du*
0.3
0.2
PGA/q
0.1
d0*
0.0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4 0.45 0.5 0.55
d* [m]
Figura 13.16:
13.16 Confronto capacit su domanda di spostamento
Eseguito gli opportuni confronti si pu affermare che dal punto di vista del comportamento
longitudinale la struttura soddisfa le verifiche proposte da normativa.
La verifica del timpano stata fatta applicando lanalisi cinematica delle strutture in
muratura determinando, come in precedenza, un moltiplicatore
moltiplicatore critico e lo spostamento
ultimo trasformando il tutto in un sistema da un grado di libert.
Lanalisi del cinematismo del timpano a differenza di prima molto pi semplice, in quanto
lunico elemento soggetto a movimento il muro che va a ruotare rigidamente attorno ad una
cerniera posta alla base di questo. Il cinematismo appena descritto rappresenta senzaltro la
situazione pi sfavorevole, in quanto se pensiamo alla struttura come ad una trave incastrata
alla base il momento massimo lo si va a registrare
registrare alla base, quindi posizione dove si
raggiunge prima la condizione necessaria per la rottura.
Per lanalisi del cinematismo del timpano si sono prese in considerazione le forze statiche
agenti su di esso (figura 13.17),
13.17) derivanti dal peso proprioo e dalla spinta generata dal
riempimento sul paramento verticale del muro, e le forze dinamiche generate dal peso proprio
del muro e del cuneo di spinta attiva.
- 182 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
La spinta del terreno stata determinata attraverso il coefficiente di spinta attiva definito da
Coulomb attraverso langolo dattrito interno del materiale di riempimento.
Per la definizione del problema bisogna prima di tutto definire la geometria del timpano.
Lungo la direzione longitudinale del ponte laltezza del timpano varia notevolmente. Infatti,
partendo dalla spalla questo presenta la sua altezza massima che progressivamente cala sino
allaltezza minima che si registra in chiave come si nota dal seguente grafico (figura 13.18).
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Figura 13.18: Andamento delle altezze del timpano lungo la direzione longitudinale
- 183 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Le sollecitazioni agenti sul timpano (figura 13.19) possono essere cos sintetizzate:
- Sriemp. Quota parte di spinta attiva derivante dal terreno agente sulla superficie del timpano
applicata ad un terzo dellaltezza.
1
2| ; | ; 1,8
2
- Smass. Quota parte di spinta attiva derivante dal sovraccarico della massicciata applicata a
met altezza del timpano.
255 | ; 55 0
- Ppar. Peso del parapetto sovrastante il timpano applicato nel baricentro geometrico del
parapetto.
| 9|z |. N|. 0
- 184 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
- Ptimp. Peso del timpano applicato nel baricentro geometrico del timpano
9|z N 7,7
- Ppar. Forza inerziale generata dalla massa del parapetto applicata al baricentro del parapetto
stesso
- Ptimp. Forza inerziale generata dalla massa del timpano applicata al baricentro del timpano
stesso.
- Pterr. Forza inerziale generata dalla massa del cuneo di terreno a tergo del timpano in fase
di spinta attiva.
;|| 12,5
/ 5
0,165
r |
In questo caso lo spostamento ultimo del punto di controllo risultato pari a '(z
0,125U
- 185 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Noto il comportamento del sistema a molti gradi di libert si passa a definire il sistema a
singolo grado di libert
,
780!
!
,
!
" 0,122!
# $ #
,
' '(
' 0,125U
,(
,
0.14
a0*
0.12
0.10
0.08
a* [g]
0.06
0.04
0.02
d0*
0.00
0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.12 0.14
d* [m]
Costruita la curva di capacit si pu procedere alla verifica della struttura come prevista da
norma:
'5 0,020
45 278 278 0,884=
"5
0,103
- 186 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
1.0
0.9
Curva di capacit
0.8 SDe(Ts)
Curva di capacit NTC
0.7 Curva di domanda
0.6
a* [g]
0.5
0.4
0.3 PGA/q
0.2
as*;ds*
0.1 du*
d0*
0.0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4 0.45 0.5 0.55
d* [m]
Dalle verifiche si pu affermare che nella direzione trasversale la struttura non sicura, in
quanto entrambi i confronti in termini di accelerazione non sono soddisfatte. Ci significa che
il cinematismo si attiva abbastanza facilmente sotto lazione sismica. da dire per anche
an che
nel caso in esame allattivazione del cinematismo la struttura completamente svincolata da
terra, nel senso che una volta innescato il cinematismo eccetto che per la forza peso non c
nessuna parte che svolge unazione che tenda a stabilizzare il
il muro. Questo comportamento
in genere migliorato con interventi ci consolidamento del timpano.
Definito lo schema statico della spalla (figura 13.22) si possono andare a descrivere le
sollecitazioni
oni a cui questa sar coinvolta. Innanzitutto si possono definire i carichi propri della
struttura quali pesi propri della spalle e del ponte sovrastante. I primi determinati
semplicemente a attraverso il volume di materiale mentre i secondi sono stimati attraverso
a il
poligono funicolare dei carichi che va a considerare i carichi esterni applicati e le
sollecitazioni sismiche indotte attraverso il moltiplicatore dei carichi.
- 187 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Atre sollecitazioni derivano dalle spinte orizzontali del terreno a tergo del paramento
verticale del muro. Queste sono calcolate attraverso il coefficiente di spinta attiva determinato
secondo Coulomb. Le spinte orizzontali derivanti dallazione simica si sono determinate
utilizzando il moltiplicatore dei carichi, ricavato nellanalisi del comportamento longitudinale.
Questo per verificare quanto detto in precedenza sulla capacit della spalla di generare il
cinematismo definito.
In questo caso i carichi sono definiti per la sola spalla sinistra in quanto supponendo lazione
sismica, nellistante in cui valutata proveniente da sinistra, questa risulta essere quella pi
sollecitata. Le sollecitazioni descritte sono di seguito descritte brevemente:
- S1. Quota parte di spinta attiva derivante dal terreno agente sulla superficie della spalla
applicata ad un terzo dellaltezza.
1
2 5 5 3,1/U
2
Dove:
- S2. Quota parte di spinta attiva derivante dal sovraccarico del terreno sovrastante e
dalleventuale presenza di sovraccarichi esterni applicata a met altezza della spalla.
2 5 ;| 5 35 16,2/U
- 188 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
5 5 5 R 71,5/U
- Psopra spalla. il peso gravante sulla spalla al netto della sollecitazione trasmessa dallarcata
B
5z| 5 | ; ;| )R = sin u v, 71,5/U
2
- Pponte. la sollecitazione gravante sulla spalla derivante dal trasferimento del carico della
campata sulla spalla
- Pspalla. la sollecitazione inerziale dovuta alla massa della spalla applicata nel baricentro
della stessa
5 21,0
- Pterr. la sollecitazione inerziale dovuta alla mobilitazione del cuneo di spinta attiva
applicato a met altezza della spalla
;|| 4,6
5 34,7U
5 192,2
x5 29,7
- 189 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Note le sollecitazioni indotte alla struttura si pu passare alla verifica a flessione della spalla.
In questo caso si andr a confrontare il momento sollecitante con il momento ultimo
determinato secondo quanto detto in normativa al paragrafo 7.8.2.2.1 dellNTC:
dove:
- Mu il momento corrispondente al collasso per pressoflessione
- l la lunghezza complessiva della parete (inclusiva della zona tesa)
9 72,6U 5 34,7U
x Nw
dove:
- l la lunghezza della parte compressa della parete
. )N,
(indicata con sn nel paragrafo citato) sulla parte compressa della sezione
x 69,0 x5 29,7
Dai confronti eseguiti si pu affermare che le spalle sono verificate e sono in grado di
sopportare gli sforzi a cui soggetta nel caso in cui un sisma attivi il cinematismo dellarco.
Ci significa che leventuale crollo non dovrebbe coinvolgere le spalle.
- 190 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Verificato il comportamento strutturale della spalla bisogna come ultima cosa controllare il
comportamento del terreno sotto lazione sismica. Per fare ci si sono trasferiti i carichi
determinati in precedenza fino alle fondazioni determinando le sollecitazioni al livello del
piano di fondazione confrontandoli con la capacit portante corrispondente.
Le sollecitazioni che tendono ad instabilizzare la spalla sono riassunte nella seguente tabella:
Le sollecitazioni che tendono a stabilizzare la spalla sono riassunte nella seguente tabella:
Una prima verifica riguarda la possibilit che il paramento verticale della spalla possa
ribaltarsi o scorrere sul piano di fondazione. Per fare ci si assimilata la spalla ad un muro di
sostegno eseguendo perci le verifiche a ribaltamento e a scorrimento.
Il momento stabilizzante dovuto alle forze peso risulta essere pari a 5 1003U
contro unazione ribaltante 5 122U.
5 1003U 5 122U
La spinta sollecitante agente sulla spalla risulta essere 25 123,2 contro unazione
resistente di 2| 200,5 calcolata assumendo in via cautelativa un coefficiente dattrito
terreno-fondazione peri ai due terzi dellangolo dattrito interno del terreno.
2| 200,5 25 123,2
- 191 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
3 12 R = 3 = y =y y
agente usando R )R 2$, invece che B, della forma della fondazione attraverso i
Tale equazione riferita alle condizioni drenate del terreno e tiene conto del momento
coefficienti (=y ; = ; = ) in questo caso rettangolare e dellinclinazione del carico dovuto alle
azioni orizzontali (y ; ; ).
3 0,61"
Per una capacit portante di:
- 192 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Si vede dal fattore di sicurezza globale che la struttura esaminata non sicura dal punto di
vista sismica poich risulta minore di uno. In particolare la criticit della struttura la si
riscontra nel comportamento trasversale.
- 193 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Definizione caratteristiche
sismologiche del sito
Definizione caratteristiche
geometriche del ponte
Definizione caratteristiche
dei materiali
SI
Cinematismo coinvolge le
spalle?
SI NO
Verifica spalle
SI
Verifiche fondazioni
Calcolo FS globale
Figura 13.23: Schema logico per la verifica dei ponti ad arco moncampata in muratura
- 194 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Figura 13.24:Ponte
13.24 sulla linea Orte-Falconara km 236+178
- 195 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I ponti ad arco in muratura ad una campata sono tipologie di ponti, per i quali la
vulnerabilit sismica collegata alla fragilit di un certo numero di elementi, che
intervengono nel meccanismi di collasso legati allazione nel piano longitudinale e
trasversale; per ciascuno di questi meccanismi possibile calcolare il moltiplicatore di
collasso:
"
che rappresenta la massima accelerazione spettrale a0* sopportabile dal ponte prima che si
determini linnesco del cinematismo collegato al collasso dellelemento i-esimo.
GEOMETRIA DELL'ARCO
Ln [m] Lunghezza campata all'intradosso 6,00
fn [m] Freccia all'intradosso 3,00
s [m] Spessore dell'arco 0,36
h [m] Distanza tra estradosso e piano del ferro 0,75
P [m] Profondit ponte 5,20
- 196 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
- 197 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I carichi permanenti strutturali sono rappresentati dal peso proprio degli archi delle pile e dei
timpani. Sono perci di facile determinazione nota la geometria. Nel caso dellarco il peso
proprio proiettato sullorizzontale genera una distribuzione del carico parabolica con
unintensificazione del carico distribuito verso i lati (figura 13.26). Tale condizione impedisce
una valutazione globale del carico costringendo ad unanalisi per conci successivi. Nel caso
specifico la sollecitazione globale relativo ad una sezione di un metro di spessore
determinabile calcolando larea dell arco e moltiplicandola per il peso specifico della
muratura.
- 198 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
I carichi permanenti portati sono rappresentati dal riempimento. In questo caso si pu aver a
che fare con diversi materiali con pesi specifici non omogenei. Nel caso in esame si prender
un peso specifico medio stimato in 18kN/m3. Il carico da riempimento proiettato
sullorizzontale presenta una forte variabilit con un andamento pressoch parabolico (figura
13.27). Questo come per la parte strutturale non consente una valutazione media del carico
necessitando di una definizione locale attraverso una suddivisione in conci. Una valutazione
globale del peso del riempimento pu essere fatta misurando la superficie di riempimento
moltiplicandola per il peso specifico stimato:
Carichi da traffico
I carichi da traffico agenti sulla struttura sono rappresentati da dei particolari modelli di
carico definiti in maniera univoca da normativa. Per una pi approfondita discussione si
rimanda allanalisi dei carichi relativa al ponte monocampata.
- 199 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per ponti ferroviari si considerata una vita nominale della struttura pari a 50 anni (punto 2
tab. 2.4.I - 2.4.1. D.M. 14.01.2008), e la classe duso ( 2.4.2. D.M. 14.01.2008) stata
considerata pari a classe III: Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di
emergenza. etc..
Vita nominale
TIPI DI COSTRUZIONE
VN (in anni)
1 Opere provvisorie -Opere provvisionali-Strutture in fase costruttiva 10
Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni
2 50
contenute o di importanza normale
Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o
3 100
di importanza strategica
x0 x # 50 1,5 75"PP
dove CU (coefficiente duso) si determina utilizzando i dati di Tabella 2.4.II del D.M.
14.01.2008.
Nota la posizione del sito e il periodo di riferimento si ricavano le caratteristiche del sisma
atteso sullo strato roccioso di riferimento:
Noti i parametri di riferimento si deve andare a definire lo spettro relativo al sito reale in
base alle caratteristiche del sito, in particolare al suolo e alla condizione topografica:
Suolo D
- S=SSST
- Ss Cc Categoria
T1 SLO 1,800
topografica
SLO 1,800 2,333 SLD 1,800
ST 1,0
SLD 1,800 2,294 SLV 1,651
SLV 1,651 2,163 SLC 1,427
SLC 1,427 2,147
- 200 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Note le caratteristiche del sito e quindi lamplificazione a cui soggetta lazione sismica si
pu andare a definire lo spettro elastico relativo al specifico stato limite (figure 13.28 e
13.29).
1.0
SLO
0.9 SLD
0.8 SLV
SLC
0.7
0.6
ag/g
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0.0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 7 7.5 8
Periodo T [s]
Figura 13.28:
13.28 Spettri di risposta elastici in accelerazione
0.50
0.45
0.40
0.35
Spostamento [m]
0.30 SLO
SLD
0.25
SLV
0.20
SLC
0.15
0.10
0.05
0.00
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 7 7.5 8
Periodo T [s]
- 201 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
4.0
B E H
3.0
2.0
1.0
C F I
A
0.0
L
-1.0
-2.0
-3.0
-4.0
-5.0
D G
-6.0
0.0
1.0
2.0
3.0
4.0
5.0
6.0
7.0
8.0
9.0
-1.0
10.0
11.0
12.0
13.0
14.0
15.0
16.0
17.0
18.0
19.0
20.0
21.0
22.0
Figura 13.30: Curva delle pressioni nel ponte a tre campate in esame
Dal tracciamento della curva delle pressioni si determinano le seguenti posizioni delle
cerniere plastiche relative al ponte scarico allinterno delle arcate.
Arco n1
BQ B 0,12
BR B 0,43M
B# B 0,80
Arco n2
B B 0,43M
B B 0,80
Arco n3
B B 0,43M
B B 0,80
Nota la posizione delle cerniere nota anche la forma del cinematismo ed possibile
definire il moltiplicatore critico dei carichi attraverso il rapporto tra i lavori verticali ed
orizzontali.
Definito il modo in cui viene calcolato il moltiplicatore dei carichi si deve andare a cercare
quello minimo che determina la condizione di pi sfavorevole per la struttura. Per fare ci si
- 202 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
analizzata la costruzione sollecitata da un treno di carico modello definito da norma. Nel caso
specifico si considerato il treno di carico LM71 definito come effetto del traffico ferroviario
normale (figura 13.31).
Sono di seguito riportate le diverse condizioni di carico prese in considerazione con i relativi
risultati (figura 13.32).
- 203 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
Che riassunti in un grafico in cui lasse delle ascisse rappresenta la posizione della risultante
dei carichi rispetto al sistema di riferimento con cui stata definita la geometria dellarco
risulta:
0.18
0.16
0.14
0.12
00.10
0.08
0.06 Ponte carico LM71
Ponte scarico
0.04 Moltiplicatore critico
0.02
0.00
-3 -1 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21
Posizione della risultante del carico distribuito
Figura 13.33:: Grafico dell'andamento del moltiplicatore critico al variare della posizione del carico
Durante il calcolo dello spostamento ultimo come per il monocampata possibile risalire
allandamento dellenergia potenziale e del lavoro incrementale verticale.
0.6
0.4 Punto in cui lequilibrio
Lavoro delle forze verticali
-0.4
-0.6
-0.8
-1
-1.2
Rotazione tronco AB [rad]
- 204 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.07
0.04
0.03
Punto in cui lequilibrio
0.02 diventa instabile
0.01
0
0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09 0.1
Rotazione tronco AB [rad]
Figura 13.35: Energia potenziale delle masse associate al ponte al variare della rotazione del tronco AB
Noto lo spostamento ultimo si pu arrivare a rappresentare lintero processo con cui larco
arriva dalla posizione iniziale di stabilit al collasso finale (figura 13.36).
4
-1
-2
-3
-4
-5
-6
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Come si vede dal grafico in questo caso la rottura avviene per il raggiungimento di una
posizione di equilibrio instabile dal punto di vista energetico poich lallineamento delle
cerniere non si raggiunge.
Nel caso in esame le caratteristiche del ponte a rottura riferite al moltiplicatore minimo
risultano:
'(z 0,210U
Langolo tra le cerniere tra le congiungenti delle cerniere B e C con A di FCJ 27,9
Langolo tra le cerniere tra le congiungenti delle cerniere D e E con F di : 22,2
-
- 205 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
,
75370!
!
,
!
" 0,087!
#
$ #
,
' '( ' 0,370U
,(
Pensando di dare alla funzione un andamento lineare " " )1 ' ' , si ottiene la curva
di capacit del sistema ad un grado di libert definita da normativa (figura 13.37).
0.10
ao*
0.08
0.06
a* [g]
0.04
0.02 d0*
0.00
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4
d* [m]
Costruita la curva di capacit si pu procedere alla verifica della struttura come prevista da
norma:
'5 0,059
45 278 278 1,787=
"5
0,075
- 206 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
0.9
Curva di capacit
0.8
Curva di capacit NTC
0.7 Curva di domanda
a* [g] 0.6
0.5
0.4 SDe(Ts)
0.3
PGA/q
0.2
a0* ds*;as*
0.1
du* d0*
0.0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4
d* [m]
Figura 13.38:
13.38 Confronto capacit su domanda di spostamento
Analizzando le verifiche si osserva che dal punto di vista del comportamento longitudinale
lon
la struttura non garantisce unadeguata resistenza.
resistenza
a: 0,411. Mentre
lo spostamento ultimo risultato '( 3,212U
Dallanalisi il moltiplicatore critico dei carichi risultato essere pari a:
4
K
2
0 Ki
-6 -4 -2 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26
-2
-4
-6
-8
Figura 13.39:
13.39 Evoluzione del cinematismo sino al collasso
- 207 -
Analisi limite dei ponti ad arco in
i muratura
,
865282!
!
,
!
" 0,325!
# $ #
,
' '(
' 0,904U
,(
,
A questo punto
nto sono note le caratteristiche del sistema ad un grado di libert equivalente ed
cos possibile eseguire le verifiche previste da normativa:
'5 0,362
45 278 278 2,308=
"5
0,273
0.9
0.8 Curva di capacit
Curva di capacit NTC
0.7 Curva di domanda
0.6
a* [g]
0.5
0.4
a0*
0.3 SDe(Ts)
0.1
d0*
0.0
0 0.25 0.5 0.75 1 1.25 1.5 1.75 2 2.25 2.5
d* [m]
Figura 13.40:
13.40 Confronto capacit su domanda di spostamento
- 208 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Dai confronti eseguiti si pu affermare che la struttura risulta verificata nei confronti delle
azioni sismiche agenti in direzione trasversale.
La verifica del timpano stata fatta applicando lanalisi cinematica delle strutture in
muratura determinando, come in precedenza, un moltiplicatore critico e lo spostamento
ultimo trasformando il tutto in un sistema da un grado di libert.
La definizione della geometria del timpano lungo la direzione longitudinale del ponte va
fatta determinando laltezza media lungo tutto il ponte (figura 13.42).
400
300
200
100
Figura 13.42: Andamento delle altezze del timpano lungo la direzione longitudinale
- 209 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
- Sriemp. Quota parte di spinta attiva derivante dal terreno agente sulla superficie del timpano
applicata ad un terzo dellaltezza.
1
2| ; | ; 7,5
2
- Smass. Quota parte di spinta attiva derivante dal sovraccarico della massicciata applicata a
met altezza del timpano.
255 | ; 55 0
- Ppar. Peso del parapetto sovrastante il timpano applicato nel baricentro geometrico del
parapetto.
| 9|z |. N|. 0
- 210 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
- Ptimp. Peso del timpano applicato nel baricentro geometrico del timpano
9|z N 25,2
- Ppar. Forza inerziale generata dalla massa del parapetto applicata al baricentro del parapetto
stesso
| 0
- Ptimp. Forza inerziale generata dalla massa del timpano applicata al baricentro del timpano
stesso.
2,9
- Pterr. Forza inerziale generata dalla massa del cuneo di terreno a tergo del timpano in fase
di spinta attiva.
;|| 6,0
/ 5
0,084
r |
Noto il moltiplicatore dei carichi si passato al calcolo dello spostamento ultimo della
struttura. Come per il ponte monocampata la determinazione dello spostamento ultimo stata
fatta ricavando la posizione in cui lenergia potenziale massima. Come prima il calcolo
dello spostamento tiene conto delleffettiva geometria del sistema prendendo in
considerazione lipotesi di grandi spostamenti:
- 211 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
T(
V( )V( V ,
)T( T , sin uarctan u v
v V(
V(
T(
T( )V( V ,
)T( T , cos uarctan u v
v T(
V(
In questo caso lo spostamento ultimo del punto di controllo risultato pari a '(z
0,113U
Noto il comportamento del sistema a molti gradi di libert si passa a definire il sistema a
singolo grado di libert
,
2569!
!
,
!
" 0,062!
# $ #
,
' '(
' 0,113U
,(
,
0.25
a0*
0.20
0.15
a* [g]
0.10
0.05
d0*
0.00
0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09 0.1 0.11 0.12 0.13
d* [m]
Costruita la curva di capacit (figura 13.44) si pu procedere alla verifica della struttura
come prevista da norma:
- 212 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
'5 0,018
45 278 278 1,184=
"5
0,052
0.9
Curva di capacit
0.8
Curva di capacit NTC
Curva di domanda
0.7
0.6 SDe(Ts)
a* [g]
0.5
0.4
0.3
0.2 PGA/q
0.1 ds*;as*
du* d0*
0.0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4
d* [m]
Figura 13.45:
13.45 Confronto capacit su domanda di spostamento
Dalle verifiche si pu affermare che nella direzione trasversale la struttura non verificata,
verifica in
quanto entrambi i confronti in termini di accelerazione non sono soddisfatte. Ci significa che
il cinematismo si attiva abbastanza facilmente sotto lazione sismica. da dire per anche che
nel caso in esame allattivazione del cinematismo la struttura completamente svincolata da
terra, nel senso che una volta innescato il cinematismo eccetto che per la forza peso non c
nessuna parte che svolge unazione che tenda a stabilizzare il muro. Questo comportamento
in genere migliorato con interventi ci consolidamento del timpano.
- 213 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
La struttura delle spalle stata modellata allo stesso modo del ponte monocampata
assumendo per la spalla un comportamento a mensola. Tale verifica ci permette di capire se il
cinematismo pu coinvolgere o meno le spalle. Infatti se la spalle non sono in grado di
resistere alla flessione indotta dalle arcate e dal terreno a cinematismo attivo questultimo non
ammissibile e bisogner ridefinire un meccanismo diverso.
Definito lo schema statico della spalla (figura 13.46) si possono andare a descrivere le
sollecitazioni a cui questa sar coinvolta. Innanzitutto si possono definire i carichi propri della
struttura quali pesi propri della spalle e del ponte sovrastante. I primi determinati
semplicemente a attraverso il volume di materiale, mentre i secondi sono stimati attraverso il
poligono funicolare dei carichi che va a considerare i carichi esterni applicati e le
sollecitazioni sismiche indotte attraverso il moltiplicatore dei carichi.
Atre sollecitazioni derivano dalle spinte orizzontali del terreno a tergo del paramento
verticale del muro. Queste sono calcolate attraverso il coefficiente di spinta attiva determinato
secondo Coulomb.
- 214 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
In questo caso i carichi sono definiti per la sola spalla sinistra in quanto supponendo lazione
sismica, nellistante in cui valutata proveniente da sinistra, questa risulta essere quella pi
sollecitata. Le sollecitazioni descritte sono di seguito descritte brevemente:
- S1. Quota parte di spinta attiva derivante dal terreno agente sulla superficie della spalla
applicata ad un terzo dellaltezza.
1
2 27,6/U
2 5 5
Dove:
- S2. Quota parte di spinta attiva derivante dal sovraccarico del terreno sovrastante e
dalleventuale presenza di sovraccarichi esterni applicata a met altezza della spalla.
2 5 ;| 5 35 63,1/U
5 5 5 R 155,5/U
- Psopra spalla. il peso gravante sulla spalla al netto della sollecitazione trasmessa dallarcata
B
5z| 5 | ; ;| )R = sin u v, 173,1/U
2
- 215 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
- Pponte. la sollecitazione gravante sulla spalla derivante dal trasferimento del carico della
campata sulla spalla
- Pspalla. la sollecitazione inerziale dovuta alla massa della spalla applicata nel baricentro
della stessa
5 17,8
- Pterr. la sollecitazione inerziale dovuta alla mobilitazione del cuneo di spinta attiva
applicato a met altezza della spalla
;|| 7,3
5 144,7U
5 423,6
x5 77,5
Note le sollecitazioni indotte alla struttura si pu passare alla verifica a flessione della spalla.
In questo caso si andr a confrontare il momento sollecitante con il momento ultimo
determinato secondo quanto detto in normativa al paragrafo 7.8.2.2.1 dellNTC:
dove:
- Mu il momento corrispondente al collasso per pressoflessione
- l la lunghezza complessiva della parete (inclusiva della zona tesa)
9 156,8U 5 144,7U
- 216 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
x Nw
dove:
- l la lunghezza della parte compressa della parete
. )N,
(indicata con sn nel paragrafo citato) sulla parte compressa della sezione
x 216,5 x5 77,5
Dalle verifiche eseguite si pu affermare la spalla verificata nei riguardi degli sforzi a cui
soggetta nel caso in cui un sisma attivi il cinematismo dellarco. Ci significa che leventuale
crollo non coinvolger le spalle.
Verificato il comportamento strutturale della spalla bisogna come ultima cosa controllare il
comportamento del terreno sotto lazione sismica. Per fare ci si sono trasferiti i carichi
determinati in precedenza fino alle fondazioni determinando le sollecitazioni al livello del
piano di fondazione confrontandoli con la capacit portante corrispondente.
- 217 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Una prima verifica riguarda la possibilit che il paramento verticale della spalla possa
ribaltarsi o scorrere sul piano di fondazione. Per fare ci si assimilata la spalla ad un muro di
sostegno eseguendo perci le verifiche a ribaltamento e a scorrimento.
Il momento stabilizzante dovuto alle forze peso risulta essere pari a 5 238,4U
contro unazione ribaltante 5 370,4U.
5 2838,0U 5 370,4U
La spinta sollecitante agente sulla spalla risulta essere 25 172,2 contro unazione
resistente di 2| 445,7 calcolata assumendo in via cautelativa un coefficiente dattrito
terreno-fondazione peri ai due terzi dellangolo dattrito interno del terreno.
2| 445,7 25 172,2
3 12 R = 3 = y =y y
agente usando R )R 2$, invece che B, della forma della fondazione attraverso i
Tale equazione riferita alle condizioni drenate del terreno e tiene conto del momento
coefficienti (=y ; = ; = ) in questo caso rettangolare e dellinclinazione del carico dovuto alle
azioni orizzontali (y ; ; ).
5 6581
x5 1638,8
5 2037,25U
3 1,02"
- 218 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Anche in questo caso si vede come la struttura della spalla risulta verificata nei riguardi delle
azioni sismiche, molto pi vincolanti rispetto alle condizioni statiche a causa dellinclinazione
del carico, che agendo sui coefficienti ii riduce notevolmente la capacit portante.
La capacit portante stata calcolata allo stesso modo con cui stata calcolata per la spalla.
3 1,29"
Anche in questo caso perci la struttura risulta verificata se sollecitata da azioni sismiche.
- 219 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Si vede dal fattore di sicurezza globale che la struttura esaminata non sicura dal punto di
vista sismica poich risulta minore di uno. In particolare la criticit della struttura la si
riscontra nel comportamento trasversale del timpano e nel cinematismo globale longitudinale
del ponte.
- 220 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Definizione caratteristiche
sismologiche del sito
Definizione caratteristiche
geometriche del ponte
Definizione caratteristiche
dei materiali
SI
Cinematismo coinvolge le
pile?
SI NO
Verifica pile
SI
Cinematismo coinvolge le
Verifiche fondazioni spalle?
SI NO
Verifica spalle
Figura 13.47 Schema logico per la verifica dei ponti ad arco multi campata
- 221 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
14 CONCLUSIONI
Nella tesi sono stati trattati i diversi aspetti dellanalisi limite determinando le caratteristiche
proprie del collasso delle strutture ad arco in muratura. stata posta particolare attenzione
nellindividuazione dellesatta modalit di collasso per garantire lindividuazione di una
soluzione che rispettasse entrambi i teoremi dellanalisi limite. stato perci trattato in
maniera approfondita il problema del calcolo della curva delle pressioni, la quale ha permesso
di ricavare una soluzione di tipo statico in modo semiautomatico attraverso la semplice
costruzione del poligono delle forze. Tale trattazione ha permesso lanalisi di molteplici
problemi e diverse modalit di carico grazie allelasticit del programma implementato.
La costruzione delle soluzioni analitiche mediante analisi limite stata accompagnata da una
trattazione di tipo numerico. Lanalisi in parallelo del problema ha permesso la validazione
del problema cinematico confrontando in particolare la forma del cinematismo.
Noto il comportamento delle strutture nella sola direzione longitudinale si passati alla
definizione di un appropriato cinematismo di collasso per la rappresentazione del
comportamento dei ponti multicampata sollecitati da azioni orizzontali agenti in direzione
trasversale. Tale modalit di rottura stata confermata e validata attraverso il confronto con
analisi fem dalle quali peraltro si calibrato il modello. La calibrazione del modello
cinematico stata fatta prendendo in considerazione una serie di ponti per capire landamento
del parametro libero al variare della geometria della struttura. La costruzione di un modello
cinematico per la rappresentazione del comportamento trasversale ha permesso lanalisi di
tipo parametrico di una grossa quantit di ponti grazie alla quale stato possibile costruire
delle curve isoaccelerazione, le qual permettono una stima immediata del moltiplicatore di
collasso.
- 222 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
Per concludere si pu affermare come lobbiettivo della tesi sia stato raggiunto, con
laggiunta delle verifiche delle relative sottostrutture, quali pile, spalle e fondazioni.
Limplementazione del problema attraverso fogli elettronici ha permesso inoltre lanalisi di
una qualsiasi da ponte struttura ad arco in muratura in pochi minuti grazie allanalisi di tipo
limite. La particolare attitudine del programma implementato a rappresentare la risoluzione
del problema delle strutture soggette a sforzi sismici permette la verifica dei ponti
determinando un fattore di sicurezza globale che individua le criticit proprie dei singoli
elementi. Perci prendendo in considerazione la grande quantit di ponti ferroviari in
muratura tuttora presenti in Italia ed ancora in esercizio possibile la verifica sistematica di
tali strutture, previa la raccolta dei dati geometrici identificativi dellopera, in modo da
individuare le strutture che realmente necessitano di intervento.
- 223 -
Analisi limite dei ponti ad arco in muratura
15 BIBLIOGRAFIA
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Ingegneria Civile, Universit degli studi di Padova, A.A. 2010/2011.
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