orientamento, basandolo sul principio semperiano della definizione di volumi tramite superfici ma senza nascondere le strutture. Questa fusione il frutto dell'approfondimento di quei due grandi architetti, che Berlage studia nelle riflessioni generali, senza entrare nel merito del linguaggio: entrambi credono in un principio d'ordine, che vedono come un richiamo alla natura (le-Duc), le cui varianti sono basate su pochi tipi e forme essenziali (Semper). Questo il principio d'ordine che assume; naturalmente la forma architettonica risultante deve essere coerente, non un vestito largo che nasconde lo scheletro! Nella sua opera si riflette la volont di recuperare una sincerit costruttiva (espressa sia nell'uso appropriato dei materiali che nell'esposizione del funzionamento statico), persa con l'avvento dell'industrializzazione. Nel 1888, in occasione di una fiera, pubblica una tavola in cui fa una sapiente unione di tutti gli stili architettonici storici: non ben chiaro il significato, potrebbe aver voluto dimostrare l'impossibilit di mescolare tutto, oppure indicare una svolta nella sua opera, o, ancora, dimostrare le proprie capacit e cultura. Di certo un punto di non ritorno. Negli anni '80 lavora anche agli edifici per uffici delle assicurazioni der Algemenek e de Nederlanden, nelle quali applica una teatralizzazione del riferimento storico, non fa archeologia: facciate solide, massicce, in cui spiccano i punti strutturalmente importanti (cambio di materiale o decorazione); interpreta l'architettura come l'unione delle altre. Per questa ultima societ costruisce parecchi edifici, tra cui una sede a l'Aja e la casa privata di Karel Enni (1896), in cui spicca il lavoro geometrico attorno alla hall centrale a tutta altezza. L'esterno semplicissimo, a mattoni gialli (un giornale parler di pericolo giallo...). Particolare la sede della compagnia dei tagliatori di diamanti ANDB, edificio molto amato da Berlage: una parete non articolata, in cui sono scavati i fori delle finestre. L'accesso asimmetrico da sinistra, parte enfatizzata dallo scalone e dalla torre. Il problema della chiusura in alto della facciata viene risolto alla veneziana, con delle merlature che sfumano il corpo massiccio al cielo. Importante come le strutture abbiano due dimensioni + spessore, proprio come i tappeti; tutto scavato nelle superfici (vedi balaustra). L'edificio certo pi importante di Berlage la Borsa di Amsterdam (1896 1903), della quale riprende il progetto dopo aver ottenuto l'appoggio dalla commissione ( promette un progetto pi bello ed economico) negli anni '90, periodo in cui Berlage aveva ormai assunto una certa notoriet. Nella seconda met di quel decennio lavora ad una soluzione che occupi tutto il lotto disponibile (trapezio), la cui pianta si sviluppa attorno alle tre sale principali: la prima, molto grande, borsa merci, quindi quella del grano e dei valori marittimi. All'esterno si nota la lunga parete sulla via principale (Damrak), che si chiude dalla parte della facciata principale con un campanile (al quale ha lavorato molto per definirne le caratteristiche), e dall'altra parte con una apertura simmetrica ad arco. I fori della facciata sono definiti da regole geometriche. La soluzione finale semplificata, con pareti forti, unitarie. Nella facciata opposta alla principale evidenzia la presenza di due volumi. Come di consueto enfatizza i cambi delle strutture, negli angoli e nelle architravi delle aperture.
Endrik Petrus Berlage (1856 1934) 12-03-2004
Si tratta di un edificio importante perch di fatto il monumento nazionale, in un paese di mercanti! Importante come rispetto a Darmstadt nella citt, nella societ. Nella grande sala merci si nota la convivenza delle ideologie di Viollet-le-Duc e di Semper: lo scheletro metallico della copertura a vista poggia infatti su dei piloni che finiscono per immergersi nelle pareti (e che assorbono anche le spinte degli archi laterali). I fianchi sono articolati a tre livelli, con due balconate; nella parte bassa si nota ( stato di proposito evidenziato) un intervento strutturale per ovviare ad un problema di fondazioni (non attribuibile a Berlage). Molto particolare il passaggio tra le sale, strutturato in modo da permettere la visione dell'intero spazio interno. Proprio in questo punto c' un particolare strano: gli archi a pianterreno e la balconata fanno un angolo strano, sembrano frutto di un errore progettuale. In realt Berlage vuole enfatizzare come si tratti
Endrik Petrus Berlage (1856 1934) 12-03-2004
Giacomo Longo Corso di Storia dell'Architettura Ing. Edile Architettura Anno I di un'intersezione tra due superfici, che idealmente continuano. Ovunque si nota la distinzione tra pareti lisce e scheletro articolato, e come siano ben distine ed evidenziate le varie componenti. Le pareti delle varie sale sono trattate proprio come dei tessuti, degli arazzi, con variazione delle cromature dei mattoni, o ancora con dei festoni sulla parte sommitale. Ricorrono anche dei simboli: ad esempio nei cancelli delle sale del grano (sacco) e dei valori marittimi (ancora), o nel grande dipinto parietale della semina. importante considerare anche che Berlage introduce valori sociali nel commercio: realizza un simbolo comunitario, nel quale tutti si identificano e dove lavorano delle persone per il progresso di tutti. Nel 1905, in una conferenza, Berlage cita un passo di Semper, in cui il maestro individuava la radice nath (cucitura) e di not (necessit), e usava questa affinit per reinterpretare far di necessit virt con far di cucitura virt. importante tenere presente che le cuciture sono nei passaggi tra gli elementi, e che offrono la possibilit di esaltarli, decorarli. Secondo Berlage ci perfettamente in sintonia con quanto sostenuto da Viollet-le-Duc. Berlage stato anche un urbanista: in quel periodo architettura e urbanistica erano intrecciata, ed erano uno dei temi principali, molto dibattuti. L'opinione della manualistica tedesca (J. Strubben, ...) sosteneva una posizione pratica, concreta, secondo cui il piano regolatore deve pianificare una libera espansione, garantendo razionalit e uguaglianza economica, dunque assecondando la naturale evoluzione degli agglomerati urbani. Lo scritto l'Arte di Costruire le Citt di Camillo Sitti avvia una riflessione in merito, in quanto considera come le citt siano brutte, in quanto costruite da ingegneri, che non considerano affato i valori artistici (le strade servono per collegare, ...). Berlage ovviamente d'accordo, anche se nel suo approfondimento arriva oltre: coglie l'importanza del rapporto architettura spazio, si concentra pi sulla strada che sulla piazza e sui block-bau, le unit da lui considerate per stabilire l'espansione, gli isolati. convinto che il piano deve regolare le linee principali delle comunicazioni e dei blocchi edilizi, senza entrare nel particolare delle tipologie delle singole componenti. Nella sua conferenza del 1894 titolata l'arte costruire e impressionismo affronta il tema della costruzione di abitazioni a basso costo per la gente,
Endrik Petrus Berlage (1856 1934)
12-03-2004
ma comunque di qualit. Per questo gli architetti devono farsi impressionisti, non pi ragionare al dettaglio ma all'insieme, definire i profili. Nel 1907-'11 Berlage realizza il piano per l'Aja, al quale allega prospettive che prefigurano proprio impressionisticamente alcune viste. Nel 1914-'17 presenta la seconda versione del piano di espansione per Amsterdam Sud, poi realizzato: si oppone all'idea di prolungare le linee principali, ma riprende il principio (storico) dei canali concentrici, tra i quali si costruiscono i block-bau. evidentemente una citt in scala monumentale, l'unit nella molteplicit. Interessante notare come Berlage non costruisca in pratica quasi niente nei nuovi quartieri, ma rimane la sua impostazione. Importante anche il suo rapporto con i Krller - Mller, una famiglia di magnati olandesi, dei quali diventa architetto di fiducia per molti anni. Helene Mller era un'appassionata di arte contemporanea (da sempre aveva approfondito la sua passione), raccoglieva molte opere importanti (soprattutto Van Gogh), e voleva costruire un museo, aperto a tutti i cittadini. Per questo interpella vari architetti, da Behrens a Mies (ma che era ancora giovane) fino a Berlage, che ottiene la sua approvazione, anche se poi il museo non sar realizzato. Per la famiglia realizza comunque molte opere, a partire dal notevole casino di caccia di Sant'Uberto (1914-1920), nella tenuta Otterlo, dove trover fra l'altro posto la collezione d'arte. Si tratta di una reinterpretazione in chiave monumentale di un tema comune; spicca l'alto campanile, su una struttura piuttosto semplice, geometrica. Contemporaneamente progetta la sede di Londra, la Holland House, realizzata nel '15 '17, senza per la sua supervisione: un omaggio a Sullivan, la cui opera lo ha molto colpito (era inevitabile l'incontro con le parallele tendenze americane di Richardson e Sullivan), anche nella struttura (in acciaio rivestita da formelle in ceramica). Il successivo progetto per il museo segna la rottura con questi committenti, che si rivolgono a van de Welde (che effettivamente costruir quel museo).
12-03-2004
Negli anni '20 Berlage realizza una chiesa scientista a l'Aja, con una struttura in c.a., comunque rivestita da mattoni. In questa occasione inserisce una finestra composta da vetro-mattone, che di fatto mantiene la continuit della parete. Sempre in quegli anni realizza una sede della De Nederlander, in cui la struttura in c.a. a vista, e il passaggio tra calcestruzzo (intonacato) e mattoni di tamponamento avviene con una riga di mattoni neri. Nel complesso una soluzione non molto interessante.
un'importante opportunit che sfugge a Berlage, che riceve per una richiesta analoga dal comune de l'Aja (Chemente Museum a Den Haag), che ha bisogno di una sede per le sue collezioni. Il primo progetto era una fastosa cittadella strutturata attorno ad una lago artificiale, le cui eccesive dimensioni e costo lo rendono irrealizzabile. Nel '28-'34 (ultimi anni di vita) lavora alla costruzione del progetto definitivo, notevolmente ridimensionato e inverso: la struttura in centro al lotto, con due specchi d'acqua artificiali. molto interessante, un Berlage maturo. La superficie tessuta dal mattone, disposto in maniera accorta (anche per dimostrare come una parete sia sorta dal terreno o sia in aggetto). Lo spazio espositivo disposto sui lati di una quadrato, su due piani. Il superiore illuminato da dei lucernari (caratterizzati da veneziane che regolano la luminosit). Ci sono vari percorsi e sale di diverse dimensioni. Tutto l'edificio costruito sul modulo del mattone, anche se ricopre solo la funzione di rivestimento. All'interno si notano le strutture di c.a.
Il calcestruzzo materiale al quale si rivolge con un misto di interesse e timore: la sua versatilit permette di realizzare pareti senza giunzioni, il che provocherebbe la mancanza di cuciture! Per questo non considera la neue sachligckeit un passo avanti, un'esperienza mancante di ideali. Ci spinger i giovani architetti olandesi, che avevano imparato da lui, a definirlo arido, oppure romantico (van Dusburg: hai una concezione romantica dello spazio, cosa da Berlage espressamente confermata).
12-03-2004