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La personalità dell'anonimo
Doppia dimensione dell'architettura che da un lato nel primo '900 richiede una propria personalità,
e dall'altra la dimensione collettiva dell'opera e quindi anonima
(è costruita e utilizzata da più persone, non da un solo individuo)
--> l'anonimità però non implica la scomparsa dell'architetto
--> Tavora era contrario alla fotografia perché isolava l'opera, non mostrandola nel suo ambiente
complessivo e in tutte le condizioni possibili e in modo completo
I temi di Tavora:
Le costanti:
1. La costruzione:
sempre mescolata però con un dato soggettivo e qualitativo (cioè l'oggetto plastico)
--> la forma perfetta è quella che traduce l'esatto dosaggio tra plastica e tecnica
--> viaggio a Roma nel 1947: conoscere la tradizione che passa dall'epoca greca, fino alla cultura
romana fino ad arrivare anche l'opera del 900
--> viaggia anche in Sicilia, a Venezia, a Milano
- Fa attenzione non solo ai grandi monumenti ma anche ad esempio alla camera in cui dorme perché
tutto ciò che vedo costituisce l'esperienza della modernità perenne
--> viaggio ad Atene e contatto con l'Acropoli
--> viaggio in Giappone: doveva essere presente alla word design conference che si era tenuta in
Giappone nel 60
Eteronimia
Távora è collezionista di Pessoa: accoglie l'idea chiave dell'eteronimia = personalità creata da tante
personalità diverse
--> l'architetto non è solo mai sé stesso, è anche altri allo stesso tempo
--> non c'è l'obbligo dell'invenzione individuale, ma l'idea dell'utilizzo delle costanti
--> non bisogna sempre partire da zero, ma prendendo qualcosa di esistente e rinnovandolo o
correggendolo (qui sta la collettività e pluralità dell'opera)
Nel 49 entra nell'organizzazione degli architetti portoghesi e questo porterà a partecipare ai CIAM
--> diventa presidente dell'organizzazione Carlos Ramos
Dal viaggio apprende che queste figure importanti progettano una particella minuscola dello spazio
organizzato, tutto il resto è caos
--> la nuova architettura deve lavorare sull'organizzazione di questo caos, non di essere geniale
La "Terza Via"
- Aprire gli occhi alla realtà portoghese:
Il compito dell'architettura è porsi le domande sul luogo specifico
- Progetto va oltre all'astrazione --> è azione: andare nel cantiere, passeggiare col cliente
- Tema del lavoro come fatto naturale e non forzato
- Forte conoscenza del luogo: Tavora cammina per i luoghi, per il Portogallo e questo è già parte del
progetto
Organizzazione planimetrica mai condizionata dalla geometria (riferimenti alle ricerche di fine
ottocento della casa inglese)
--> Pianta che segue il pensiero della vita all'interno dell'edificio e si sviluppa per gemmazione:
Se c'è bisogno di aggiungere una stanza si fa, senza pensare alla forma
Durante questo lavoro Tavora scopre che l'architettura non è qualcosa di inarrivabile, non è solo
l'opera dei grandi geni
(lezione 3/04)
1962: l'organizzazione dello spazio
- Abbandona l'idea precedente dello spazio continuo e armonico dopo i diversi viaggi in Giappone,
Italia e Egitto --> "il mondo è confusione e caos"
--> comprende che non si ha più bisogno dei grandi geni e maestri--> è una fase di ricerca estetica
ormai conclusa
- Mette insieme una nuova idea di progetto: l'organizzazione dello spazio (come diceva L.C. per
descrivere il lavoro dell'architetto)
- Scrive quindi un volume nel '62 con questo titolo, raccogliendo tutti i temi elaborati durante questi
anni
--> idea che anche il vuoto diventa elemento di progetto, è un elemento da modellare--> idea
antifigurativa (anti Le corbuseriana)
--> l'architettura non è insieme di forme e volumi, ma comprende sia le cose e anche i rapporti tra
esse
--> questo deriva dalla concezione di un'architettura circostanziale--> le persone occupano lo
spazio vuoto dell'architettura non il pieno
XYZ + T+ M
= formula dell'organizzazione dello spazio
- La posizione di un punto può essere determinata dalle coordinate spaziali --> il punto organizza lo
spazio stesso tramite i tre valori xyz
La poligrafia
Fase di abbandono della rappresentazione prospettica, sostituendola con una poligrafia
Serve un bisogno più realista: che rappresenti meglio la realtà
Progetto pensato come conseguenza dei movimenti delle persone su un foglio bianco
(riferimento a Carlo Scarpa per il progetto della Piazza di Modena)
I progetti di restauro
- Il restauro è un dialogo con l'edificio
- Non c'è nessuna distinzione tra il progetto del nuovo dal progetto di restauro
--> anche il nuovo lavora su un luogo esistenze e circostanze esistenti
--> è comunque uno spazio in continua attualizzazione
Es. Casa Rua Nova (1985) e Casa di Vacanza a Vila Nova de Cerveira (1994)
- Il metodo di Távora crea discontinuità fra due ipotesi che solitamente si definiscono opposte:
1. Mantenimento filologico dell'immagine dell'edificio--> attualizzazione sottile
Es. Pousada S. Marinha, 1972-85
2. Trasformare l'edificio, confermando l'immagine originale e aggiungendone un'immagine
nuova
Es. Scuola di Agraria, Ponte de Lima, 1986
-->riesce a passare dall'una all'altra tecnica grazie all'utilizzo e riconoscimento delle costanti
architettoniche che perdurano nella storia
--> crolla il concetto di pura conservazione
-->Questo mi permette di aggiungere nuove immagini
- Programma di costruire aula magna da 450 posti in un terreno in discesa, al margine della piazza
principale dell'università
- Il progetto parte da schizzi preparatori che descrivono l'essenza del rudere degli edifici (della
biblioteca)
- Tema: affacciare edificio verso la città
- L'edificio si pone in una posizione tale da mettere in evidenza gli edifici preesistenti, senza
sovrastarli
--> il livello della copertura coincide con il livello di ingresso degli edifici antichi
--> la si immagina come una sorta di continuazione della Piazza delle Scuole
- Gira l'aula non verso il paesaggio ma verso gli edifici storici, come segno di appartenenza al
sistema degli spazi dell'università
- L'aula è completamente introversa
- Riferimento all'acropoli di Atene e a San Francesco ad Assisi
--> struttura che si eleva dalla pendenza del terreno e tema di come l'edificio si appoggia sul suolo
Doppia natura:
- Piattaforma su cui spicca l'esistente
Opus
L'architettura di Távora non è completamente raccontabile, perché ogni volta è frutto di un viaggio
e di esperienze diverse
--> è un opus