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Speranze e timori
Spazio, tempo ed architettura si occupa della frattura che esiste nell’uomo contemporaneo fra pensiero e
sentimento, della sua personalità dissociata e del parallelismo inconsapevole di metodi nell’arte e nelle
scienze.
Causa di questa dicotomia è la meccanizzazione. Ogni generazione deve capire come superare la frattura
fra realtà interna ed esterna ristabilendo, fra le due, un equilibrio.
Importante per Gideion è capire il rapporto tra durata e mutamento: cosa deve mutare nella natura
umana?
L’arte contemporanea nasce come ricerca di una risposta elementare a una volontà sepolta che si avvicina
alle espressioni dell’uomo primitivo.
Confusione e fatica
Attualmente c’è confusione sia in arte che in architettura. Si percepisce una certa fatica che porta
all’indecisione, alla superficialità e al dubbio. I risultati sono orge romantiche, revivals, mode che possono
avere un effetto pericoloso sul panorama architettonico.
Per descrivere l’arte contemporanea ci asteniamo ad utilizzare la parola stile perché spesso unita
all’aggettivo internazionale diventò sinonimo di architettura senza radice, di cartone, di caratterizzazione
formale.
I valori universali smarriti dal nostro periodo sono: la scala umana, i diritti dell’individuo, la sicurezza
primitiva di movimento nell’ambito della città devono essere restaurati: la città non deve estraniare
l’uomo dai suoi bisogni fondamentali
La meccanizzazione ha creato delle difficoltà nel tracciare semplici direttive. I problemi di oggi pretendono
una soluzione globale.
Sviluppo urbano
Forma di vita del futuro consiste nella conquista dell’intimità della vita: è l’ammassamento eccessivo di
esistenze che comporta disagi per l’uomo.
Si sviluppano quindi progetti per trapiantare centri urbani dalla città in modo che la città possa espandersi
senza soffocare il suo centro compatto: Helsinki, Atene, Baghdad, Khartum, Islamabad, Chandigarh.
Quest’ultima, capitale di nuova fondazione colloca il centro governativo alla testa e non nel seno del suo
corpo urbano (a differenza delle città murate). Brasilia colloca il centro governativo (la piazza dei tre poteri)
all’estremità della sua pianta ad aereo. Schema già usato a Versailles con la disposizione degli edifici
amministrativi fuori dalla città di Parigi, ma che gli urbanisti moderni non avevano preso in considerazione.
Si continuano comunque a creare centri all’interno della città: Stoccolma, progetto non realizzato per
Boston di Gropius.
Per quanto riguarda la collocazione dei volumi: Rockefeller Center la realizzazione più imponente. Ondata
di rinnovamento dagli USA.
Nuovi concetti per lo sviluppo urbano dal Giappone: a Tokyo si propone di costruire nel mare per diminuire
il sovraffollamento della città. Si usano pilastri in cemento armato per le fondamenta di alti edifici nel mare
o enormi zattere in ferro-cemento. (progetto di Kenzo Tange). Si riprendono quindi gli insegnamenti
veneziani.
Distruzione o trasformazione della città? La città non può sparire (soluzione di Wright), le sue forme
mutano continuamente.
Oggi lo sviluppo procede in una direzione che ridurrà più rurale l’aspetto delle città e più urbani gli
agglomerati in aperta campagna.
Architettura universale
Patrimonio comune è la concezione spaziale che corrisponde al sentimento di questa epoca e al suo
atteggiamento spirituale.
Si tiene inoltre conto dei fatti cosmici e terrestri: ogni nazione rinnova il contatto con le proprie culture
passate. Si può parlare di nuovo regionalismo che porta quindi ad un’architettura polifonica.
Il Giappone non ha mai dimenticato la continuità dell’esperienza umana e noi occidentali stiamo cercando
di riappropriarci di questa consapevolezza che i giapponesi non hanno mai perduto.
Il Giappone non torna alla ribalta con l’Imperial Hotel di Wright (molto più vicino alle tendenze opulente
cinesi) ma con architetti giapponesi come: Maekawa, Sakakurah ed altri che andarono da Le Corbusier.
Il giapponese non si separa mai dai tempi passati, non devono imitare stili precedenti perché il passato è
vivo: le loro case hanno un senso di primitivo nonostante la loro raffinatezza. Il loro segreto è il rapporto
con il passato vivente e il desiderio di spingersi verso il futuro.
Ingegneria strutturale dell’800 (sviluppatasi dai nuovi metodi di calcolo e dai nuovi metodi produttivi
dell’industria siderurgica) rappresenta il sub-cosciente che dorme nell’architettura del periodo.
Parti strutturali concepite come elementi lineari: le forze li seguono e agiscono in una direzione prescritta
potendo essere quindi controllate in anticipo per mezzo dei calcoli. Forze convogliate attraverso tubi, travi,
tralicci, archi. Sistema che presuppone la standardizzazione e la prefabbricazione (vedi Tour Eiffel in ferro).
Prima del 1890: Torre Eiffel, Halles des Machines, splendidi ponti. A Chicago il moderno grattacielo.
Fino ad un certo punto i travi di cemento precompresso seguono questi principi ma il metodo del XX secolo
è diverso: si tende a rendere attiva ogni parte di un sistema strutturale le forze si espandono in tutte le
direzioni (non più lungo linee isolate) e sono difficilmente controllabili, sfuggono al calcolo preciso. Occorre
un materiale più flessibile: nel 1900 si afferma il cemento armato e si cominciano a realizzare costruzioni a
guscio d’uovo come i ponti di Maillart (1930) il quale concepisce il concetto di una struttura in superficie
usando la lastra in cemento armato piana o curva ed eliminando gli elementi lineari distribuzione
spaziale delle forze nel complesso della struttura diventa comune anche nella costruzione di auto,
aeroplani, navi e dighe in Francia. Anche le sedie di arredamento come quelle di Saarinen sono costituite da
una struttura ad involucro.
Strutture a guscio d’uovo si moltiplicano e diventano sempre più espressive. Si moltiplicano i metodi
possibili: parabole, iperbole
Leggerezza e flessibilità di forme, sistemi che trovano equilibrio in loro stessi senza esercitare spinte laterali
soluzione per il problema della copertura
Gli elementi lineari non scompaiono: Pier Luigi Nervi nel palazzo dell’Esposizione di Torino del 1961
Il passato deve essere una parte inseparabile dall’esistenza: nell’800 è stato usato come evasione. Nel 1960
si scelgono alcuni elementi del passato e con un pizzico di surrealismo si realizza una poetica espressione
del proprio tempo.
All’inizio del secolo: i mezzi di espressione nelle pitture dei grandi maestri sono vicini all’arte primitiva, non
è una moda ma un parallelismo inconsapevole. Un tentativo di rimmergerci nell’irrazionale, di reagire alla
meccanizzazione.
Uguale è l’atteggiamento degli architetti più importanti: sono alla ricerca non di forme ma di intime affinità
(Convento di Le Corbusier, La Tourette 1959)
Il patio nell’architettura contemporanea: Ur, Romani Sert nei quartieri operai di Chimbote (Perù).
Riprende il concetto, lo spirito, non la forma.
Pregiudizio= architettura è uno spazio cavo, lo spazio interno (esperienza degli ultimi 2000 anni, dall’Impero
Romano in poi). Piazze barocche costituiscono uno spazio interno a cielo aperto
Egitto (Giazah: triade delle piramidi), Sumeri, Greci (complesso dell’acropoli ad Atene): forze dei volumi
emanano spazio, il rapporto fra volumi di diversa altezza, forma e posizione. (sculture di Giacometti)
In architettura: 1945, Centro Civico S. Diè. Oggi gli architetti devono mettere in rapporto tra loro edifici di
altezze diverse. Piazze senza muri: Piazza dei Tre Poteri a Brasilia 1957-60 disposizione di volumi in uno
spazio senza confini, volumi che non modellano solo lo spazio chiuso.
Architettura e scultura
Simultaneità di libertà e di rapporto d’insieme Il volume è un corpo attivo nelle sue emanazioni. Motivo per
cui Cappella di Ronchamps di Le Corbusier e il Salone delle feste di Maekawa sono fortemente modellati
continue reminiscenze tra spazio interno ed esterno ed intero paesaggio (fenomeno dello spazio acustico)
Scultura in primo piano (prima c’era la scultura). L’architetto dovrebbe lavorare per questo fin dall’inizio
con gli altri artisti.
Oggi ci sono offerte possibilità più ampie dal cemento armato: il soffitto può essere ora di forma concava e
il punto più basso trovarsi al centro. Interpenetrazione fra spazio interno ed esterno sempre più raffinata.
(Ronchamps) La copertura supera le pareti perimetrali (orlo di vetro li separa a Ronchamps: copertura
sollevata).
Ripulita dalle decorazioni 800esche. Riscoperta della pura superficie persa dai tempi dell’Egitto dopo il
1920, Doesburg, Mies e Rietveldt scompongono l’abitazione in superfici collocate perpendicolarmente.
La seconda fase di questo sviluppo mette al centro la superficie contrapposta ai rilievi appiccicati alla parete
(prototipo: altorilievi del tardo ellenismo nell’altare di pergamo). Problema di oggi: integrare la superficie e
la sua modellatura in un insieme plastico. Esso rispecchia il carattere dell’odierna arte del bassorilievo e il
trattamento architettonico-plastico della superficie del muro.
Esempi: Duchamp, monumento alla Fosse Ardeatine con le balaustrate di Mirko, rilievi in mattoni sul muro
di mattoni di Moore, opera di Hadju
Le Corbusier: Unitè d’Habitation (marsiglia 1945) modellazione della aprete riuscita con ritmi verticali e
orizzontali, pareti di vetro arretrate dietro schermo plasticamente perforato, Palazzo del Segretariato di
Chandigarh 1952-56 utilizzo dei brise soleil verticali, balaustrate e brise-soleil orizzontali.
Riassunto
Tre stadi dello sviluppo architettonico: 1) si trascura lo spazio interno, lo spazio nasce dal gioco reciproco
dei volumi (Egitto, Sumeri, Greci) 2) spazio sinonimo di spazio scavato interno (dal Pantheon alla fine del
XVIII secolo)
anello intermedio: il XIX secolo mescola 1) e 2) anche se gli edifici soprattutto quelli rappresentativi
sembrano non comunicare fra loro, sono senza legami spaziali.
3) inizia nel XX secolo con la rivoluzione ottica quando viene abolito il punto di vista prospettico unico.
Affinità con la concezione spaziale 1) e sviluppata la 2). Lo spazio scavato come compito supremo. Nuovi
elementi come l’interpenetrazione tra spazio interno ed esterno, capacità di dominare livelli diversi, sopra e
sotto la terra. Influenza dell’automobile obbliga ad incorporare il movimento quale parte integrante della
concezione architettonica. concezione spazio-temporale contemporanea.
PARTE 1: LA STORIA QUALE PARTE DELLA VITA
INTRODUZIONE