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Il nuovo stato non può dichiararsi con mezzi artistici risalenti a prima della rivoluzione,
lo stato guarda i circuiti artistici europei, l’astrattismo. Questo insieme al costruttivismo
e il suprematismo è molto versatile per mandare messaggi di manifesto.
Però questo tipo di arte è troppo libero e non andrà bene nel 1930. All’inizio ciò è utile
per far uscire l’arte dal museo ma poi il governo capisce che è scomoda per i suoi fini.
I treni adibiti a teatro, cinema e biblioteca.
La mostra “0.10”, 1915 malevich dichiara che il quadrato nero è la nuova icona.
Le Arkhitekton sono sperimentazioni architettoniche, danno una spinta all'architettura
di avanguardia.
L’architettura subisce due svolte negli anni 1920 e 30, per fini di avanguardia ma due
fini diversi.
La torre monumento alla 3 internazionale, progetto di Tatlin. La struttura portante è
fuori. I livelli devono diventare manifesto della nuova società, sembra una torre di
Babele. Ogni strato era un organo dello stato.
Nuovi tipi edilizi
Dall’alloggio al tempo libero.
Dopo lavoro per gli operai, formativi.
L’unione sovietica nel 1924 viene riconosciuta dall’Italia, dopo due anni dalla
formazione. Nel 1932 una legge dichiara la ristrutturazione di tutte le associazioni
artistiche e vengono create le “unioni”. Ogni idea deve passare per l’unione.
“Il palazzo deve dimostrare la gioia del proletariato”
I fratelli Vesnin, architetti, ogni fratello aveva la sua specificazione (piante, costruzione
industriale, formazione artistica).
Lavorarono anche prima della rivoluzione, lavorarono separati fino al 1923.
“Palazzo del lavoro”1922, progetto. Manifestare e determinare un linguaggio
architettonico per tutto il paese. Progetto d’avanguardia ma non vince in primo
premio.
Doveva contenere molti servizi. La sua innovazione è dal punto di vista dei materiali.
Nuovi materiali permettono di creare una nuova immagine. Ideano una forma
organica, non con numerosi cortili o passaggi. Il progetto prevedeva tre blocchi.
Fantasia geometrica. L’antenna è il simbolo dell’informazione.
Progetto della sede della rivista “Pravda”, 1924. Rivista del partito comunista.
Doveva rispettare bisogni tecnici e di propaganda. Al primo piano chiosco di vendita,
al secondo il piano di lettura, al terzo gli uffici, gli ultimi due erano sale editoriali.
Superficie 6m x 6m. Combinazione dei volumi per sfruttare lo spazio. Tra i nuovi
materiali il vetro. La parte sovrastante è un faro.
Un'architettura così cambia il disegno urbano. Dall’esterno si vedeva un interno dove si
comunicava una “verità”.
Negozio universale Mostorg, mosca, 1827-28. L’obiettivo è riempire lo spazio interno
con la luce naturale. Il nuovo materiale lo permette, in questo caso il cemento armato e
il vetro. La facciata diventa leggera e trasparente. La struttura portante sparisce dalla
vista.
Ivan Leonidov
Allievo di A Visnir e poi diventa professore, avanguardia russa. Approccio diverso alla
progettazione, quasi mai faceva gli schizzi. Per lui era importante una progettazione
dello spazio utile e funzionale. Rappresentante dell’architettura di carta, architetture
che rimangono sulla carta perchè progetti erano troppo avanzati per l’epoca.
“Istituto delle scienze bibliotecarie di Lenin” 1927 era la sua tesi di laurea.
L’opera riscuote successo, in quel periodo si crede che tutti i progetti produttivistici si
somigliano.
La sfera di vetro è un auditorium. Il peso viene distribuito sui cristalli. Consente molta
luce naturale. Il parallelepipedo serve come deposito per i libri. Collaborazione spaziale
dei volumi. Sui tre assi si sviluppano aule per i lavoratori e per la ricerca. Lo spazio
dell’auditorium era convertibile in planetario. Voleva rendere l’esperienza del visitatore
completamente automatizzata.
“Progetto per la fabbrica del cinema” 1928
Progetto per la produzione cinematografica. Si trova tra due parchi. Il padiglione
principale è la sede amministrativa. Uso totale della struttura.
C’erano dei cavi su cui venivano spostati materiali.
Progetto per il Centrosoyuz 1928-30
Il concorso viene vinto da un progetto di Le Corbusier. I progetti si somigliano. La
facciata è completamente di vetro.
Palazzo dell’industria 1929-300
I dipartimenti sono divisi rispetto al lavoro svolto. Ogni gruppo ha un proprio piano
diviso mediante ai mobili. Nell’edificio anche altri servizi anche ludici.
Ogni piano diviso in spazio lavorativo e giardino coperto. Uno dei piani è
completamente aperto come giardino. Criticato perché mancava la divisione
funzionale. Leonidov dice che non è l’architetto a decidere come dividere lo spazio, ma
chi lo utilizza.
Mel’nikov
I suoi primi progetti sono neoclassici.
Aveva un laboratorio “dell’architettura sperimentale”. Gli piaceva la posizione dei
razionalisti. È l’unico architetto che realizzò numerosi edifici. Di grande fantasia.
Esposizione internazionale delle arti decorative 1925 a Parigi. Questo padiglione era il
manifesto del nuovo stato, prima apparizione dell'Unione sovietica.
Carattere innovativo rispetto agli altri padiglioni.
Costruzione leggera, facciate in vetro, la scala dinamica taglia il rettangolo della
struttura. Dinamismo.
Libera il volume della massa. Il volume è svuotato dalla scala ma anche i materiali
utilizzati contribuiscono alla resa.
Deve realizzarlo in poco tempo.
Viene allestito anche un club operaio. Ricostruito recentemente in scala. Si percepisce
ciò che volevano trasmettere
Progetto per l’autorimessa a Parigi 1925
Commissionato dal sindaco di Parigi.
Le autorimesse sono parte delle sue progettazioni. Il fulcro del suo lavoro è che cerca
di rendere l’architettura comoda per la sua funzionalità.
Autorimessa Bakhmetievskij 1927
Le lastre non sono decorative, ma usate come aperture che permettono la luce
naturale.
Autorimessa a Mosca 1926-29
Dinamismo della facciata in vetro rispetto alla parete
Autorimessa “intourist” a Mosca 1932-34
Progetta solo la facciata. Utilizza il vetro nella facciata. Dall’esterno vediamo il
movimento delle macchine. Promozione dell’industria.
Casa dell’architetto 1927-1929
Idea dell’edificio composto dai cilindri. Vive e lavora qui.
Per risparmiare nei materiali, opta per la posizione dei mattoni in modo particolare.
Progetta una rete di facciata con finestre a sei angoli. Elimina la struttura portante.
200 finestre di cui solo 60 aperte. Possibilità di aprire le finestre intonacate.
11 spazi al primo piano per i lavori, secondo piano, zona sperimentale, zona notte.
Interessato al processo del sonno, non c’erano angoli nelle stanze e i letti emergevano
come sculture.
Casa comune
Le persone devono saper vivere insieme e emerge il problema della mancanza di
alloggi per i tanti operai. Bisognava condividere ogni aspetto della giornata.
Casa comune, Nicolaev, 1929-1931
La vita degli studenti è regolata. Il corpo principale consiste in 100 celle di 2 posti solo
per dormire. Per lo studio e l’igiene erano previsti altri spazi. Sveglia comune.
Casa di Narkomfin, Ginzburg, 1928
Idea di casa comune ma tiene conto della natura dell'uomo. Ragiona sugli
appartamenti-celle. Da qui parte la sperimentazione di Le Corbusier. Sul tetto anche
spazio comune.
Club operaio
Passare il tempo in modo utile e funzionale. Comunità creata dalle istituzioni del caso.
Club operaio Rusakov, Mel’nikov, 1927-29
La committenza è fatta direttamente all’architetto, così che egli abbia più libertà e
c’erano solo le linee guida generica. Pensa allo sfruttamento massimo dello spazio,
progetta la divisione dello spazio.
Club Burevestnik, Mel’Nikov, 1928-30