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venerdì 5 ottobre 2018

PARTE 2°:

Dai CIAM a Team X (1928-1959)

⁃ 1928-1933

⁃ 1933-1947

⁃ 1947-1956

⁃ 1959

Il movimento moderno ha creato molto in termine di legislazioni/demolizioni e


conseguenti danni a città, a volte anche positivi.

1928: la fondazione dei Congrés Internationaux d’Architecture Moderne (CIAM) a la


Sarraz, Svizzera

Gli antefatti: il concorso per il Palazzo della Società delle Nazioni a Ginevra
(1926-1027) e l’esposizione del Werkbund a Stoccarda (1927)

Gli architetti si sentono esclusi dai concorsi e messi in difficoltà dalle istituzioni

Concorso Palazzo della Società delle Nazioni (Ginevra) - Architektur vs Bauen


Al concorso, bandito nel 1926, parteciparono 377 gruppi tra i quali si annoveravano
molti dei protagonisti della transizione dall'architettura cosiddetta "storicista" o
"accademica" all’architettura “razionalista”.

Il progetto doveva naturalmente rispettare le dimensioni del sito, con la possibilità


però dell'ulteriore acquisto della proprietà adiacente da prendere in considerazione
durante il concorso.

La giuria, presieduta da Victor Horta, era composta da otto architetti, tra questi si
annoveravano, da un lato, quattro tradizionalisti e, dall'altro, quattro modernisti della
generazione attiva all'inizio del Novecento.

Il progetto vincitore fu quello di Henri Paul Nénot, ispirato all'architettura Beaux-


Arts, messo in opera tra il 1931 ed il 1938 per ospitare l'assemblea ed il segretariato
della Società delle nazioni. Le Corbusier, essendo svizzero, dava per scontato di
vincere il concorso, così non sarà in quanto verrà preferito un progetto più classico,
sarà proprio questo il punto di svolta che porterà gli architetti moderni a interrogarsi
sulla loro esclusione nel grandi concorsi. Da questi ragionamenti nascerà il CIAM
(Congresso internazionale di architettura moderna) con lo scopo di promuovere
l'architettura moderna.

L’esposizione del Deutscher Werkbund al Weissenhof (Stoccarda)


Per l'Esposizione di Stoccarda del 1927 a Werkbund affidò la progettazione del
quartiere residenziale di Weissenhof sia a propri membri che ad architetti "esterni"
di fama internazionale come Le Corbusier, Ludwig Mies van der Rohe, Ludwig
Hilberseimer, J.J.P Oud, Hans Poelzia, Hans Scharoun. L'evento segnerà una tappa
importare per il nascente Movimento Moderno in quanto i principi che ispirarono il
progetto (nonostante la presenza di personalità così diverse) fu la necessità di
ricercare una coerenza fra estetica e funzionalità nell'architettura moderna piuttosto
che la ricerca di uno stile unitario.

L'esperienza condotta in Germania acquistò valore internazionale: nel 1910 fu


fondata la Werkbund austriaca (Österreichischer Werkbund), nel 1913 la Werkbund

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elvetica (Schweizerischer Werkbund) e nel 1915 quella inglese, associazioni che si
ispirarono al modello tedesco.

Il quartiere è stato una sorta di "vetrina" internazionale, per mostrare le innovazioni


(architettoniche e sociali) proposte dal Movimento Moderno.

Il comprensorio includeva ventun edifici, per un totale di sessanta abitazioni,


progettate da sedici architetti europei, la maggior parte dei quali tedeschi. Mies van
der Rohe era stato incaricato della gestione del progetto, in qualità di direttore
architettonico del Werkbund, e fu lui a scegliere gli architetti, a distribuire i lotti e i
fondi, e a supervisionare l'intero progetto.

Le Corbusier ottenne due lotti diretti verso la città e il budget più ampio. Gli edifici
non variano molto nella forma, presentando una grande coerenza progettuale; si
tratta di case a schiera, villette e blocchi di appartamenti. Le caratteristiche comuni
agli edifici sono le facciate essenziali, i tetti piani, adibiti a terrazza, le finestre a
nastro, la cosiddetta “pianta libera” e l'elevato livello di prefabbricazione, che
permise l'edificazione del complesso in soli cinque mesi.

1928: Il congresso di fondazione dei CIAM

La dichiarazione conclusiva del primo CIAM stabiliva, in sintesi, un’architettura e


un’urbanistica come pura teorica.

L'idea del congresso nasce come iniziativa polemica rispetto al risultato del
concorso per il Palazzo della Lega delle Nazioni (1927), che aveva visto premiato un
progetto "accademico" invece della proposta di Le Corbusier.

1929: Francoforte

Tema: Die Wohnung für das Existenzminimum (L'abitazione per il minimo vitale).

Relazioni introduttive: Walter Gropius, I fondamenti sociologici dell'alloggio minimo;

Le Corbusier (che era assente ma invia uno scritto) Analisi degli elementi
fondamentali del problema dell'alloggio minimo;

Victor Burgeois (Bruxelles), L'organizzazione dell'alloggio minimo;

Hans Schmidt, Sulle normative tecniche; Ernst May, L'alloggio per il livello minimo
di vita.

Contemporaneamente l'Ufficio alloggi della municipalità di Francoforte allestisce


una mostra di esempi di edilizia residenziale. I risultati del congresso vengono
pubblicati in un volume dall'editore Hoffmann di Stoccarda.

1930: Bruxelles

Tema: Rationelle Bebauungsweisen (Metodi costruttivi razionali).

Relazioni introduttive di: Walter Gropius, Costruzioni basse, medie o alte?;

Le Corbusier, La parcellizzazione del suolo urbano;

Karel Teige (Praga), La domanda di alloggi per i ceti al livello minimo di vita;

Cornelius van Eesteren (Amsterdam), Metodi costruttivi razionali.

1933: Sulla nave Patris II in viaggio da Marsiglia ad Atene



Tema: La città funzionale (il IV Ciam avrebbe dovuto aver luogo a Mosca, ma
difficoltà organizzative e la svolta in senso "accademico" della politica culturale
sovietica a partire dal 1932 resero necessario il trasferimento). In preparazione al
congresso, i diversi gruppi nazionali elaborano indagini conoscitive su 33 città
europee.

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1937: Parigi 

Tema: Logis et loisirs (Abitazione e tempo libero).

1947: Bridgwater 

Non si trattò di un congresso tematico, bensì di un lavoro di riorganizzazione. Gli
interventi prendevano in esame i seguenti problemi: ripresa dei contatti dopo
l'interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale, riaffermazione dei principi
formulati nei precedenti congressi, riconfigurazione delle strutture organizzative.
Vengono delineati i temi per i futuri congressi: urbanistica, espressione
dell'architettura, insegnamento dell'architettura. Gli atti non vennero pubblicati se
non nella forma di comunicati per la stampa.

1949: Bergamo

I lavori, dato l'elevato numero di partecipanti, vengono organizzati per commissioni:
urbanistica, arti plastiche, insegnamento, industrializzazione, legislazione,
programmi sociali. È questa la prima volta nella quale, per la presentazione dei
lavori nella commissione sull'urbanistica, viene utilizzata la Griglia Ciam (elaborata
da Le Corbusier, cfr. Grille Ciam d'urbanisme. Mise en pratique de la Charte
d'Athènes, Clermont-Ferrand 1948).

1951: Hoddesdon

Tema: Il cuore della città.

1953: Aix-en-Provence

Tema: Habitat. La riflessione sull'umanizzazione dello spazio urbano si allarga alla
scala del quartiere per riorganizzare la vita degli abitanti in relazione alle necessità
biologiche, sociali e spirituali. Il risultato di maggior rilievo del congresso fu la
stesura di una "Carta dell'Habitat". Per il suo carattere innovativo si segnala
l'intervento dei giovani architetti inglesi Alison e Peter Smithson centrato sui
problemi dell'organizzazione delle comunità urbane in relazione ad assetti spaziali
riconoscibili (in grado di rafforzare il senso di appartenenza dei singoli luoghi).
Attorno agli Smithson si coaugulò un gruppo di giovani architetti che, sotto la sigla
Team X, si sarebbero dovuti occupare dell'organizzazione del X CIAM.

1957: Dubrovnik

Tema: Habitat: the problem of relationships (Habitat: il problema delle relazioni). Nel
dibattito emerse la posizione dell'architetto olandese Jaap Bakema, che delineò il
ruolo dell'architetto-urbanista nel mettere a punto nuovi ordinamenti spaziali, politici
ed economici della società.

1959

Sul problema del ruolo dell'architetto-urbanista nella società la struttura
organizzativa del CIAM si sfalda. Da una parte ci sono i fondatori (Gropius, Tyrwhitt,
Sert, Le Corbusier e Giedion), dall'altra i "giovani" (Alison e Peter Smithson, Jaap
Bakema, Aldo Van Eyck e in generale i componenti del Team X).

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