RUSSIA
Con lavvento della Seconda Guerra Mondiale il Razionalismo perde di carattere in molti paesi, in questo
contesto che si sviluppa larchitettura sovietica. Mancanza di una tradizione accademica radicata e
destrutturazione linguistica la caratterizzano. Lobiettivo principale quello di monopolizzare le terre,
industrie e imprese. Dopo la rivoluzione si formano due correnti: il costruttivismo e il formalismo simbolista.
Fino al 1932 nascono associazioni autonome di architetti che vogliono rompere con il passato. Ben presto
larchitettura moderna viene abbandonata in quanto non possiede radice storiche, formalista, non
Marxista, individualista e controrivoluzionaria ed contro il metodo del realismo sociale. Per improntare
queste giustificazioni si sfrutt lignoranza delle masse e lisolamento della Stato dal resto di Europa.
GERMANIA
Anche in Germania il Nazismo tronca con il movimento Moderno. Per il nazismo ogni attivit guidata dal
totalitarismo statale e per il benessere collettivo, larchitettura razionalista internazionale e non ammette
frontiere e quindi anti-tedesca inoltre il movimento del Bauhaus di tipo democratico.
FRANCIA
Il razionalismo non venne stroncato da forze esterne ma era incapace di svilupparsi poich esaltava la tecnica
e non le nuove esigenze psicologiche ed ambientali, era dogmatico, non era funzionale perch non
considerava i luoghi ed era costoso.
ITALIA
In Italia ritroviamo tutte le fasi del ciclo Europeo con Mussolini che cerc di sfruttare larchitettura
(classica,romana e monumentale). Firenze,Brescia,Milano,Napoli e Roma sono gli oggetti di tale architettura
provincialista e internazionalista..Si impongono forme accademiche pi o meno semplificate. Marcello
Piacentini e Enrico del Dubbio sono architetti del regime. Nel 1927 con il concorso per la sede di Ginevra si
costituiscono tre gruppi di progettisti: monumentalisti,architetti cautamente moderni e avanguardia
razionalista. In Italia, una tirannia corrotta che rispolvera i trionfi feticci della romanit.
La vicenda Italiana
TARDO OTTOCENTO
La rivoluzione industriale giunse tardi in Italia e gli stimoli offerti dalle nuove tecniche costruttive e i
fermenti sociali derivanti dalla concentrazione urbana non ebbero poi la stessa intensit che nel resto
d'Europa. Non emerse un moto Arts and Craft capace di scuotere il mondo dell'artigianato.In Italia, dove l'art
noveau non visse un decennio fecondo, ci si limit alla formazione di uno stile liberty episodico e
decorativistico. Questo dovuto al fatto che nel mezzo secolo conclusosi con la grande guerra, l'Italia conta
strutturalisti quali Alessandro Antonelli e Giuseppe Mengoni, architetti come Ernesto Basile, Giuseppe
Sommaruga, Gaetano Moretti e Raimondo D'Aronco, figure nobili ma pallide se paragonate ai celebri
ingegneri dell'800, da Telford a Eiffel, e a personalit di livello di Horta, Mackintosh, Gaud, Olbrich e Loos.
La vicenda italiana fu ipotecata da un'affannosa quanto incostante volont di rincorrere l'Europa:
dall'ingegneria ottocentesca, alle esperienze art and craft e art noveau, alle esperienze razionalistiche.
Un contributo fondamentale al movimento art noveau in Italia, fu dato dal siciliano Ernesto Basile e
dall'udinese Raimondo D'Aronco.
Ernesto ha uno spirito neoclassico ereditato dal padre. Attento al medioevo, specificatamente
dell'epoca normanna, e dei suoi riflessi rinascimentali in Sicilia a cui unisce la conoscenza degli
indirizzi internazionali. L'esposizione nazionale di Palermo del 1892 costituisce il suo esordio
ufficiale: padiglioni ispirati al mondo normanno, e una Galleria delle Macchine chiusa in facciata da
pesanti torrioni. La personalit di Basile si precisa nella Villa Igea del 1898.
Raimondo D'Aronco legato all'esposizione di Torino del 1902. Viveva in Turchia dove lavor
fino al 1908 come architetto capo del sultano Abdul Hamid. D'Aronco realizz numerose opere
interessanti in Turchia, ma tornato in Italia, sub un'involuzione, registrabile nell'opera del municipio
di Udine. Neppure lui come anche Basile, seppe cogliere il significato del razionalismo, mentre Van
de Velde e Offman avevano l'intelligenza di recepire le indicazioni della nuova generazione
razionalista. Negli strumenti espressivi si evidenzia il carattere di Basile e D'Aronco; mentre il loro
limite viene appunto evidenziato dal rifiuto del razionalismo.
IL RAZIONALISMO ITALIANO
Antonio SantElia il precursore del razionalismo italiano. Modello di rinnovamento dellarchitettura in
campo europeo a cui si ispir lo stesso Corbusier. SantElia ader nel 1914 al movimento futurista,fondato da
Filippo Tommaso Marinetti cinque anni prima. Per creare larchitettura nuova, bisognava partire da zero, non
tenendo in conto minimamente le esperienze dettate dalla tradizione, e pi specificamente, i riferimenti
formali degli stili storici. Larchitetto comasco, che mor giovanissimo in guerra, non ebbe modo di porre
in pratica la teoria presentata nel manifesto, ma produsse, comunque una gran quantit di disegni teorici.
Coloro che, in Italia, dettero vita al movimento chiamato razionalismo avvertirono senza dubbio linfluenza
dellopera sante liana.
Il razionalismo nasce con la formazione nel 1926, di un nucleo di giovani architetti dellambiente milanese
che si autodefinisce Gruppo 7 (sorta di associazione). Coloro che ne facevano parte Gino Pollini, Luigi
Figini, Giuseppe Terragni, Guido Frette, Sebastiano Larco, Carlo Enrico Rava, Ubaldo Castagnoli
presentarono il loro programma per mezzo di una serie di quattro articoli. In breve si pu affermare che il
Gruppo 7, tende a collocare la propria idea della progettazione nellambito internazionale; pur non
allontanandosi da quella italiana.
Giuseppe Terragni esord con unopera che suscit echi assai notevoli ed ampie polemiche. Si tratta
del cosiddetto Novocomum, un edificio per appartamenti costruito a Como nel 1928.
Questarchitettura pu essere definita la prima che, in Italia, nasce con lintento di sperimentare il
linguaggio nuovo che si sta consolidando in alcuni paesi europei. Se il punto di partenza senzaltro
linsegnamento lecorbuseriano, non vi dubbio che nel Novocomum siano rappresentati anche
elementi formali che possono essere collocati nellarea dellespressionismo e in quella del
costruttivismo. Nel 1932 iniziano i lavori per la Casa del Fascio. Rinuncia al costruttivismo e al neoplasticismo, capolavoro del razionalismo italiano. Pianta quadrata,gabbia strutturale di quadrati sul
fronte,tetto giardino,uso dei tracciato regolatori (adesione decisa al PURISMO). Accetta la
geometria pura nella forma cubica ma rifiuta la facciata libera. La pianta e la volumetria sono
elementari,ma pianta non libera e volume non indipendente dalla struttura. Ossatura non in vista. Si
ricordano agli progetti: Casa Rustica a Milano,Villa Bianca a Seveso e Asilo dinfanzia Antonio
SantElia.
Giovanni Michelucci nato nel 1891 divenne il miglior artista italiano della sua generazione. La
Stazione di Firenze segna nel 1936 la vittoria pi clamorosa del razionalismo anche per la sua
ubicazione a tergo di Santa Maria Novella. Ne autore un gruppo di giovani toscani diretto da un
maestro, Michelucci. Di fronte allabside di Santa Maria Novella,un volume basso di pietra forte,con
orizzontalit accentuata dalle tettoie, sbilanciato dalla cascata vitrea dellingresso che si prolunga
con un portico verso la citt. La stazione splendidamente in bilico tra funzionalismo e tendenza
organica poich plasma le cavit conformandole ai percorsi,e si reintegra allambiente urbano. Nella
sua architettura non esiste un indirizzo unico e rigoroso ma anche suggerimenti formali e spaziali
provenienti dagli ambienti architettonici pi diversi. Notevole la travolgente plasticit del cemento
armato a faccia nella Chiesa dell'Autostrada del Sole (1964) e nella struttura della Banca di Val
d'Elsa di Giovanni Michelucci (1977), dove si leggono chiaramente i segni del linguaggio Brutalista
Ing. Pier Luigi Nervi esorbita dallambito nazionale. Tutte le sue invenzioni sono condizionate da
una sensibilit classicista. Le Aviorimesse ad Orbetello del 1936 costituiscono il suo capolavoro per
lo straordinario,levitante traliccio della copertura e per le stupende soluzioni plastiche angolari.
Residui tradizionali invischiano il Palazzetto dello Sport a Roma. Egli un forte sostenitore di un
architettura che prescinde inevitabilmente dalla struttura.