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21/12/2021

Adolf Loos (1870-1953)


La vicenda professionale apparentemente isolata rispetto allo sviluppo dall’art Nouveau al
movimento moderno, che tende ad unificare e raggruppare gli architetti nei CIAM. Vi sono infatti
elementi estranei come le vite professionali di singoli architetti che si sviluppano in contemporanea
a questa transizione.
Loos è un critico radicale all’Art Nouveau allora al suo apice, alla Wiener Secession, al Deutscher
Werkbund.
a) 1893-1896: viaggio negli USA; legge Sullivan (Ornament in architecture, 1892: «sarebbe
augurabile rinunciare completamente per qualche anno a ogni decorazione, in modo da concentrare
il nostro pensiero sulla costruzione di edifici piacevoli nella loro semplicità»).
Per Loos la decorazione non è solo superflua (come dice Sullivan) ma è un crimine che
andrebbe punito con la prigione
b) 1897 in poi: articoli contro i ‘crimini’ del decorativismo; fonda «Das Andere» [=l’alieno] si
distacca dal contesto attuale, criticando proprio l’apice della Secessione viennese
c) 1910 scrive il saggio critico Architektur: gran parte dei moderni compiti dell’edilizia riguardano
la tecnica piuttosto che l’arte. “Necessità” del classico.
Lo sviluppo della secessione viennese con Olbrich, futurismo. Firmitas (tecnologia) è il principio
fondamentale per l’architetto, tralasciando l’arte (estetica).
Per Loos il fine dell’architetto è progettare spazi per renderli costruibili, privi di decorazioni. → ritorno
al classicismo inteso come necessità
Per Loos quello che non è necessario è il telaio, è fondamentale invece lo spazio interno.
[Mies less is more, aspirazione all’essenzialità, principio del classicismo. Le Corbusier si ispira al
Partenone perché privo di decorazioni in eccesso, è essenziale e quindi riproducibile in serie
(macchina)]
Da Laugier, Schinkel ecc. vi è la ricerca di ciò che è essenziale e ciò che non lo è, e successivo
sviluppo delle regole compositive.

Casa Steiner, Vienna 1910


Facciata sulla strada è una volumetria priva di decorazioni, composta
unicamente da pareti intonacate, fori per porte e finestre. Simil
Hoffman ma privo di decorazioni.
Il disegno delle pareti esterne è condizionato dalla disposizione
interna. Vi sono una grande quantità di gradini che distanziano gli
ambienti nello stesso piano. → composizione per sezioni
La diversa superficie delle stanze condiziona l’altezza del solaio.
Sistema compositivo → RAUMPLAN
“e come un giorno l’uomo riuscirà a giocare a scacchi su un cubo, così anche gli altri architetti risolveranno
il problema della pianta nello spazio”

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Raumplan: principio compositivo secondo cui gli ambienti planimetricamente ampi richiedono
un’altezza maggiore degli ambienti contigui aventi pianta più piccola. Ne consegue che in sezione
un solo solaio non può essere utilizzato per stanze di altezza diversa.
Loos incastra verticalmente uno sull’altro locali a quote diverse, assicurando il passaggio attraverso
scale e gradini che articolano la spazialità degli ambienti.

 Economia spaziale (ciascun


ambiente è ampio quanto basta
per assolvere la sua funzione)
e varietà nella conformazione
degli ambienti.
 In facciata incastri di volumi a
varie quote si vedono da
aperture disposte in maniera
dissimmetrica

“L’architettura è come una bolla di sapone dentro cui si soffia lo spazio” parole di Le Corbusier per
descrivere Santa Sofia a Istanbul, evidenziando come l’organizzazione interna influenzi l’esterno.
Le Corbusier identifica Loos come maestro, tuttavia risolve gli spazi in pianta non in sezione.

 Scomparsa del cornicione


 copertura piana
 intonaco steso come superficie continua (voluta continuità con la tradizione viennese).
 Gioco di volumi.
La differenza di soluzioni tra di due fronti (due e quattro livelli) è dovuta al regolamento edilizio che
permetteva la costruzione di case a un solo piano: stratagemma architettonico del tetto a quarto di
cerchio. Regolamenti comunali di Vienna imponevano la facciata sulla strada con solo un piano. →
copertura a quarto di cerchio
Ornamento e delitto, 1908: uno stile vero per l’epoca sarebbe stato scoperto soltanto con la
scomparsa dell’ornamento quando forma, proporzione, rigore e misura avrebbero potuto emergere
disadorne. Le Corbusier lo traduce e lo pubblica nell’«Esprit nouveau» (Ornement et crime, 1920)

Più un popolo è primitivo, più è prodigo di ornamenti, di decorazioni. L’indio ricopre ogni oggetto, ogni
imbarcazione, ogni remo, ogni freccia con fitti ornamenti. Il voler scorgere nell’ornamento un elemento di
distinzione significa porsi allo stesso livello degli indios […] (Hoffman con la progettazione di vestiti e
gioielli)
Gli individui tatuati che non sono in prigione sono delinquenti latenti o aristocratici degenerati. Se avviene
che un uomo tatuato muoia in libertà, significa semplicemente che è morto qualche anno prima di aver potuto
compiere il proprio delitto.
Ogni età ha avuto il suo stile e solo alla nostra dovrà essere negato uno stile? Per stile s’intendeva
l'ornamento. Dissi allora: non piangete! Guardate, questo appunto costituisce la grandezza del nostro tempo,
il fatto cioè che esso non sia in grado di produrre un ornamento nuovo. Noi abbiamo superato l'ornamento,
con fatica ci siamo liberati dall'ornamento. Guardate, il momento si approssima, il compimento ci attende
Presto le vie delle città risplenderanno come bianche muraglie! Come Sion, la città santa, la capitale del cielo.
Allora sarà il compimento.
Estetica e veste hanno la stessa radice etimologica, ovvero il rivestimento visibile di qualcosa che è
invisibile. → forma, composta da composizione, decorazione, ecc.
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Palazzo per la sartoria Goldman & Salatsch (Looshaus) in
Michaelerplatz, 1909-1910
L’ordine architettonico divenne per Loos quasi un’ossessione. Negozio
della ditta con uffici e laboratori lungo la Ringstrasse; quattro piani
destinati ad appartamenti.
Pianterreno e ammezzato accorpati da un alto basamento rivestito in
origine in marmo dell’Eubea (sostituito nel 1959 da marmo cipollino
cambiandone completamente il colore); piani superiori a pareti lisce
intonacate a calce perché è l’intonaco tradizionale di Vienna. Tetto in rame a spioventi poco inclinati.
Loos attento alla creazione dello spazio non trascura quello che è il problema del prospetto, che non
è un foglio di carta come afferma Le Corbusier.
Da una parte Loos critica ironicamente gli edifici “tatuati”, dall’altra si pone il problema dell’ordine
architettonico che monumentalizza il prospetto. → importanza rappresentativa, valore retorico
Edificio su un lotto trapezoidale.
La facciata d’ingresso della bottega (ovvero quella laterale), dove usa un
ordine architettonico monumentale in marmo che regge una trabeazione in
metallo che a sua volta regge un mezzanino con alternanza tra bow
window e pilastro. Chiusura canonica con trabeazione ad architrave, fregio
e cornice. Continua poi con parete liscia intonacata di bianco.
Il punto di contatto tra questa facciata e la facciata rivolta alla piazza è un
paradosso a-tettonico in quanto la divisione in due livelli ha una quota di
passaggio non continua.

 Utilizza l’ordine architettonico della facciata d’ingresso ma con


dimensioni differenti a sostegno delle bow window. → assurdità
della volenza decorativa-monumentale
 Finestre del mezzanino in facciata e sui fianchi. Tutti gli elementi
che articolano la facciata sono incassati all’interno dello spessore
del muro di perimetro
 Interni (perduti): sala vendite del settore sportivo al piano terra. Loos mostra come il telaio
debba essere messo in risalto rivestendo gli elementi portanti in marmo e travi e pilastri sono
rivestiti in quercia lucidata, mentre il resto deve essere intonacato.
Da una parte, quindi, rifiuta il decorativismo di Hoffman, il quale usa il marmo per distinguere ciò che
strutturale da ciò che non lo è.
Loos da un lato evidenzia come il principio dell’architettura sia lo spazio e recupera il classicismo
come ciò che è permanente nell’architettura. Quindi solo nel classicismo si può trovare la soluzione
dei problemi della contemporaneità.

Progetto per la sede del Chicago Tribune, 1922


Progetto presentato a concorso già scaduto. Pubblica insieme al progetto uno scritto
secondo il quale l’origine antica della colonna avrebbe garantito al grattacielo una
validità senza limiti di tempo, resistendo ai repentini cambiamenti di gusto.

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Classicismi
Esiste una corrente, parallela al movimento moderno, sopravvissuta fino ai giorni d’oggi. Classicismo
inteso come linguaggio non come sistema concettuale, in modo astratto. Il classicismo che perde
progressivamente la decorazione e si concentra sulla monumentalità connessa al classicismo.

 Pilastri e colonne che perdono la morfologia dell’ordine architettonico


 Volumetrie squadrate

Hauptbahnhof (stazione centrale, di testa), 1911–1928, Paul Bonatz, Fritz


(E.) Scholer, Stoccarda
Edificio che presenta tutte le connotazioni classiche. Struttura in cls ma
rivestimento tradizionale. Elementi come archi, pilastri, organizzazione
volumetria in senso piramidale con enfasi sulla parte centrale dell’edificio.
Lincoln Memorial, 1911-1922, Henry Bacon, Washington DC
Riproposizione in tutta la capitale statunitense
Castello di Praga, 1921-1935, Jože Plečnik
Plečnik rivoluziona la capitale Lubiana quando divenne la Slovenia divenne stato
dopo la disgregazione dell’impero austro-ungarico. Anche Praga divenne così
capitale della Cecoslovacchia. Plečnik venne incaricato di trasformare la sede di
visita dell’imperatore, il castello, nel palazzo presidenziale. Utilizza l’involucro
dell’edificio preesistente e introduce una serie di elementi come transenne di
colonne nell’ingresso monumentale.

Cappella Woodland, 1918-1920, Eric Gunnar Asplund, cimitero di Enskede, Stoccolma


La cappella è un luogo di cremazione e di preghiera. All’esterno è
concepito come un tempietto antico con pronao antistante coperto
da un alto tetto a spioventi. All’interno un ampio spazio dominato da
questa cupola circolare sostenuta da colonne doriche scanalate.
Interpretazione dell’eredità illuminista (l’impiego del legno è riferibile
alla concezione della capanna originaria di Laugier; l’impiego di
coni, cubi, piramidi e sfere ai disegni di Boullée e Ledoux) per
un’architettura semplice nella forma ma complessa nel significato.
Biblioteca pubblica, 1920-1928, Eric Gunnar Asplund, Stoccolma
In pianta è costituita da due corpi di fabbrica: uno cilindrico che
contiene la sala di lettura e un corpo a C contenente uffici e
magazzini dei libri. La sala di lettura con gli scaffali aperti ricorda il
progetto di Boullèe per l’ampliamento della biblioteca nazionale.
Jean Nicolas Louis Durand [1760-1834], Precis des lecons
d'architecture données à l'ecole polythechnique, 1802-1805 →
tipologie di edifici e schemi dispositivi
All’esterno particolare del fregio con le indicazioni degli argomenti trattati nei libri conservati nella
biblioteca. (architettura parlante) → Bibliothèque Sainte-Geneviève, Labrouste
Similitudini con Barrière de la Villette di Ledoux (volumetria)
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Classicismo e i Totalitarismi

1. Germania

 Anni Venti: dibattiti politici per la nuova architettura; supporto socialista per gli interventi
residenziali di grande scala, ovvero i quartieri popolari (Siedlung); → parlavano il linguaggio del
movimento moderno

 1933: i nazisti salgono al potere. Immaginario dell’architettura moderna non è ritenuto adatto alla
grandiosa monumentalità civica o all’espressione regionalista.
L’architettura divenne strumento di propaganda, intervenendo sull’immaginario che si oppone
al movimento moderno ponendo enfasi sulla monumentalità.

Palazzo della Cancelleria, Berlino 1938, Albert Speer


La funzione è tanto quella di sede degli uffici della cancelleria e di
Hitler ma ha anche la funzione retorica del luogo da cui Hitler
comanda il Reich, il mondo.
Linguaggio architettonico eterno, che valica le mode. Edificio di
dimensioni smisurate, con una sequenza di cortili monumentali e
di assi lunghi centinaia di metri in cui si articolano ambienti articolati.
Raso completamente al suolo dopo la Seconda Guerra Mondiale e oggi vi sono dei giardini e
condomini (trovandosi nella zona est di Berlino).

Piano per la riorganizzazione di Berlino, 1937


Nell’idea di Speer e Hitler Berlino doveva diventare la capitale del mondo. Il
progetto venne pensato in modo accademico ovvero ricavando enormi assi
che collegavano gli edifici principali del partito nazista: sede del partito, arco
trionfale fino ad arrivare alla sala per le adunate. I lunghi viali, scenario
teatrale tratto da Parigi, dall’antica Roma, da Washington. Anche i materiali
sono quelli della tradizione, con cupole, tetti a piastra, archi, colonne di
dimensioni colossali.
Secondo Speer le centinaia di migliaia di persone che sarebbero entrate
sotto la cupola della Grande Sala avrebbero creato un microclima rischiando
di far piovere all’interno.
Inizio della costruzione della cupola, in cls, nel posto meno indicato per
un’opera che se costruibile avrebbe creato delle sollecitazioni strutturali
pazzesche ovvero nel suolo paludoso. Le fondazioni sono le uniche rimaste.

Esposizione internazionale, 1937


Padiglione tedesco posto difronte a quello dell’unione sovietica (Iofan). Linguaggio simile: aquila
nazista e lavoratore che regge la falce e il martello sopra la testa. Associazione tra scultura e
architettura.

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Significato politico che evidenzia la distanza tra il padiglione di Mies di Barcellona e il simbolismo
di quello di Speer.

2. Italia
Panorama più variegato. Il regime fascista nasce come un movimento rivoluzionario. Questa
anima rivoluzionaria-movimentista dovrà convivere in un regime totalitario-statalista.
Queste due anime della politica fascista corrispondono due anime dell’architettura di regime: una
legata al legame totalitario, ovvero classicismo astratto semplificato, e un legame all’aspetto
rivoluzionario-futurista con enfasi sulla tecnologia, ovvero il razionalismo. (Giorgio Ciucci)

Chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, 1932


Giovanni Muzio
Giovanni Muzio, non direttamente legato al regime, sviluppa un
classicismo semplificato in cui ha tutti gli elementi essenziali di
una chiesa: pianta croce latina, transetto e pronao monumentale
sono declinati attraverso un’estrema semplificazione degli
elementi del classicismo.

 Pilastri ridotti a fusto a pianta rettangolare con placchetta al posto del capitello.
 Serliana con pronao che richiamano a soluzioni rinascimentali come san Sebastiano a
Mantova
 Legame con le tradizioni lombarde del trattamento esterno con cotto della tradizione
medievale lombarda.
 Interno: eliminazione di qualsiasi elemento decorativo per sottolineare l’aspetto
monumentale e sacro.

Formazione della nuova generazione di architetti


 1914: riforma dell’insegnamento dell’architettura → scuole di architettura a Roma (con docenti
dell’Istituto di Belle Arti e della Scuola di ingegneria), Firenze, Venezia

 1919: prima scuola specifica per architetti a Roma (Scuola Superiore di Architettura) che diventa
il centro del sistema di insegnamento dell’architettura: da una scuola che privilegia una
formazione di tipo tecnico (Politecnico di Milano) a una scuola che insegue un programma
ideologico, per la costruzione della città di domani assumendo un carattere politico.
→ disciplina investita di un carattere politico

a) Manfredo Manfredi: composizione architettonica;


b) Gustavo Giovannoni: restauro dei monumenti;
c) Marcello Piacentini: edilizia cittadina (=urbanistica) [architetto del Duce]
d) Vincenzo Fasolo: storia e stili dell’architettura;
e) Giovanni Battista Milani: caratteri distributivi.

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Architettura di regime e Razionalismo
Il rinnovamento del metodo di insegnamento dell’architettura formerà una generazione di architetti
che confluirà nell’architettura del fascismo che per prima cosa è urbanistica.
Urbanistica è strumento di regime, Roma in primis. Piano per la Grande Roma nel 1925 realizzato
da Marcello Piacentini coincide con la visione di Mussolini, non prevede di riorganizzare e
modernizzare la città, è un atto politico prima ancora che tecnico.
Continuità del modello politico romano e il nuovo regime.
→ apertura di grandi assi prospettici che avviene demolendo e costruendo interi quartieri.

Via della Conciliazione


Collegamento tra piazza San Pietro con Castel
sant’Angelo che sta sul Tevere. Demolendo la spina
di Borgo, con palazzo Caprini del Bramante, palazzo
Dall’Aquila di Raffaello. Inizio dei lavori nel 1928 ma
completati solo al termine della guerra. Chiamata
Conciliazione perché celebrava la conciliazione tra la
Santa Sede e l’Italia con il concordato del ’29.
Errori individuati da Giovannoni:
 distruzione del tessuto storico delle numerose vie che portavano a San Pietro
 eliminazione della spina centrale del sistema
 creazione di uno spazio irrazionale e non proporzionato agli edifici che non erano stati
costruiti per quella dimensione viaria
 necessità di rifare gli edifici nel tratto iniziale
 sfalsamento della prospettiva di piazza San Pietro

Per Giovannoni: necessità di demolire le parti aggiunte (superfetazioni) per conciliare


modernizzazione e conservazione (più aria, luce, spazio per le strade e il verde, possibilità di mettere
in valore i caratteri ambientali di un’area storica).
L’urbanistica o ‘edilizia cittadina’ è l’ambito in cui bisogni divergenti trovano realizzazione.
‘Diradamento ambientale’ = cambiare e salvaguardare per un innesto del ‘nuovo sull’antico’, restauro
(principio di Le-Duc espanso a tutta la città)

Via dell’Impero, 1924-32


La più grave intervento di Mussolini al tessuto urbano con il collegamento tra il Colosseo, l’elemento
più rappresentativo del primo impero, e Palazzo Venezia, sede del nuovo impero. Demolendo di un
grande quartiere medievale e rinascimentale, distruggendo chiese, palazzi portando in luce i fori
imperiali (da fori di Traiano ai fori della Pace).
L’architettura fascista non si appiattisce nell’architettura di regime come quella nazista, ma
attraverso il classicismo astratto riesce ad interagire con il movimento moderno.
Pensiero urbanistico di Mussolini come maestro per Hitler. → origine nello sventramento di
Haussman di Parigi che a sua volta è derivante dal contesto della Roma barocca

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