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Il concorso per quattro edifici postali nella citt di Roma (1932).

Considerazioni sulla relazione tra rappresentazione grafica e linguaggio architettonico.


Cesare Cundari*, Mariella La Mantia**. Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dellArchitettura, Facolt di Architettura, Sapienza Universit di Roma

Introduzione. Nel 1932 lAmministrazione delle Ferrovie dello Stato indice un concorso per il progetto di quattro edifici ad uso dei Servizi postali da costruirsi in Roma. Una apposita Commissione fu nominata con Decreto in data 5 Gennaio 1933 per la compilazione dei relativi bandi, per la valutazione dei progetti presentati. I disegni prodotti sono stati considerati inusuali per le tecniche grafiche utilizzate e allo stesso tempo davanguardia per le modalit rappresantative scelte. Prima di procedere alla loro analisi, tuttavia, bisogna innanzitutto focalizzare lattenzione su due aspetti importanti: il primo, di carattere formale, relativo alle modalit rappresentative utilizzate per i disegni presentati nei concorsi progettuali; il secondo, prettamente temporale, inerente al particolare periodo storico italiano, gli anni Trenta del secolo scorso, in cui tali concorsi ebbero luogo, e le cui produzioni grafiche erano una delle pi evidenti espressioni dei cambiamenti in atto nella cultura architettonica italiana. Tornando al primo punto doveroso ricordare che le elaborazioni grafiche di un progetto architettonico si realizzano con modalit e tempi diversi allinterno delliter progettuale assumendo caratteri e valori che sono propri dellobiettivo e della finalit di ciascun disegno. A partire dallideazione fino alla stesura del progetto esecutivo possiamo distinguere almeno tre differenti modalit di rappresentazione: lo schizzo, strettamente legato allintuizione creativa dellautore, con il quale si materializza visivamente e prende corpo il suo pensiero; il disegno di studio i cui caratteri grafici sono allinsegna della sintesi e della pi efficace comunicazione; infine il progetto esecutivo, quello normato, concepito e realizzato con la precisa funzione di definire e quindi di verificare in tutti i suoi aspetti lopera architettonica e consentire la realizzazione. Convenzione ed espressivit grafica corrono di pari passo con le diverse modalit di rappresentazione e si manifestano in misura differente a seconda del tipo di disegno e, di conseguenza, della sua finalit. Lo schizzo, per le sue peculiarit, ha un alto valore espressivo ma del tutto privo delle convenzionalit e delle normazioni che distinguono invece il disegno esecutivo, in quanto trascrizione grafica dellarchitettura da realizzare, e come tale non soggetto a libere interpretazioni. Delle tre forme rappresentative possiamo affermare che il disegno di studio, dal punto di vista della comunicazione, contiene i caratteri grafici pi espressivi, cio rappresenta la forma visiva pi incisiva ed efficace per trasmettere pienamente ai fruitori dellopera architettonica sia le intenzionalit del progettista che il valore stesso dellopera. In questi disegni la rappresentazione assume un vero e proprio

. ruolo di metalinguaggio. Tale rappresentazione risulta la pi ideale e consona per tutte le forme di presentazione in cui laspetto comunicativo prevalga su quello documentaristico, come ad esempio i bandi di concorso e le mostre espositive, in quanto strumenti efficaci di lettura e di comprensione sia per le commisioni giudicatrici che per un pubblico di non addetti ai lavori.

Figura 1. Progetto per il Bando C dellarch. Franco Petrucci (secondo premio). Assonometria cavaliera militare delledificio sulla via Andreoli e verso il viale Mazzini. Il tipo di rappresentazione che accentua particolarmente le forme semplici ma sinuose offrendo una vista scenografica del volume architettonico.

I 136 progetti presentati per il concorso nazionale per la progettazione degli edifici postali di Roma (1932) costituiscono un patrimonio unico nel genere per le rappresentazioni, i cui gradi di convenzionalit ed espressivit permettono sia limmediata comprensione da parte di un vasto pubblico delloggetto rappresentato, sia di esplicitare gli aspetti del nuovo linguaggio architettonico, legati strettamente alla funzione dellopera progettata, alla personalit dellarchitetto nonch al contesto culturale di riferimento. I bandi di concorso indetti per i progetti di quattro palazzi ad uso uffici postali, telegrafici e telefonici nella citt di Roma* Lo svolgimento del Bando di Concorso si inserisce in un frangente storico e culturale caratterizzato da un forte fervore costruttivo1, che si ispira, nei principi architettonici, al Movimento Moderno Internazionale e alla corrente razionalista2 italiana.

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Protagonisti di questa elevata produzione sono i professionisti delle nuove generazioni esterni agli ambienti accademici. Nello stesso anno della pubblicazione del bando, registriamo anche il concorso 3 per la stazione di Firenze , la realizzazione del Foro Mussolini (da "Casabella", gennaio 1933) e linizio dei lavori di fondazione della citt di Sabaudia. Laggiudicazione dei bandi del concorso nazionale per i quattro edifici, agli architetti razionalisti Mario Ridolfi, Giuseppe Samon , Mario De Renzi e Armando Titta, costituisce un evento eccezionale e singolare allinterno del panorama progettuale del periodo, poich il bando si sottraeva alle attivit consuete di redazione e progettazione operate fino a quel momento dallUfficio V (Costruzioni Edilizie e Stradali del Servizio lavori e costruzioni) dell'allora Ministero delle Comunicazioni, presentandosi, nel linguaggio e nella stessa concezione funzionale, in aperta antitesi con quelle della vecchia accademia. Si trattava, sotto laspetto storico-politico di un decennio storicamente animato4 con ripercussioni non indifferenti a livello di tendenze culturali e professionali. Basti pensare che - anche se lesito del bando di concorso delle Poste fu giudicato dalla stessa Commissione5 pi che positivo sia in termini di partecipazione registrata che per la qualit dei progetti presentati6, opinione suffragata anche dal parere favorevole del Sindacato Nazionale degli Architetti che ne chiedeva la disponibilit per lorganizzazione di una mostra dei progetti premiati al concorso - i Palazzi delle Poste riscossero, al momento dellinaugurazione, una fredda accoglienza, fatta eccezione per le palesi riconoscenze verso lopera delle maestranze adoperatesi per garantirne la realizzazione in tempi brevissimi.

Ci fu dovuto soprattutto al tempo intercorso tra la valutazione dei progetti e la loro realizzazione7, durante il quale si registra il passaggio dai caratteri di modernit a quelli stereotipati propri delle opere architettoniche di regime. Le vicende legate a questo bando, tuttavia, costituiscono dal punto di vista tecnicoscientifico un momento di forte innnovazione a partire dal nuovo metodo di progettazione impostato innanzitutto sulla soluzione degli aspetti funzionali e distributivi8 in quanto segna il passaggio dalla tradizione alla modernit. In questoccasione la rappresentazione grafica diviene fondamentale nella comunicazione del nuovo linguaggio architettonico, delle sue nuove forme e delle scelte strutturali orientate alluso del cemento armato. Al termine prescritto per la consegna furono presentati 22 progetti per il Bando A9, 28 progetti per il Bando B, 44 progetti per il Bando C, 42 progetti per il Bando D. Dalla relazione presentata dalla Commissione giudicatrice al Ministro delle Comunicazioni si evince la preferenza per i progetti dindirizzo moderno. Tutti i progetti premiati e menzionati furono in seguito pubblicati nella rivista Architettura10. Non entrando nel merito della loro qualit progettuale, vogliamo adesso soffermarci sulle peculiarit grafiche (stilistiche e tecniche) di tali produzioni, tenendo da conto anche le modalit di consegna richieste dal bando. I parametri grafici del nuovo linguaggio moderno: metodi, trattamenti e convezioni** A norma dellart. 2 del bando Il progetto dovr soddisfare in forma completa e moderna ad ogni necessit dei servizi e rispondere per concezione architettonica alla dignit artistica dellUrbe e allo spirito dellEra storica attuale. Ai sensi dellart. 4 Il progetto dovr constatare esclusivamente degli elaborati seguenti: 1 - planimetria generale 1:500, 2 - piante di tutti i piani e degli scantinati scala 1:100, 3 tutti i prospetti delledificio scala 1:100, 4 - due sezioni scala 1:100, 5 - una prospettiva presa da un punto di vista reale da indicarsi nella planimetria. La superficie del disegno non dovr superare i centimetri quadrati 80 (ottanta). La prospettiva potr essere eseguita con qualsiasi tecnica, 6 - relazione dalla quale risultino i criteri di massima seguiti nel progetto, nonch le modalit strutturali e decorative che si propongono per i fabbricati, 7 - schizzi prospettici relativi specialmente agli interni, in numero non maggiore di tre, e di dimensione complessiva non maggiore di mq 0,80. I prospetti saranno disegnati geometricamente a solo contorno I progetti vincitori del bando hanno rappresentato una efficace mediazione tra tradizione e modernit, mediazione che si riflessa negli stessi grafici progettuali. Il risultato evidente gi negli schizzi prospettici ed assonometrici realizzati per gli interni ed esterni; dal punto di vista del trattamento grafico, allacquarello viene preferito il carboncino. La vasta gamma di sfumature ottenibili con questa tecnica, bene si adattava alle esigenze comunicative degli architetti per lesplicitazione del materiale impiegato, dei sistemi di illuminazione artificiale progettati, nonch per la collocazione dei corpi illuminati e delle altre sue parti

Figura 2. Schemi grafici indicativi del collegamento tra le varie parti (uffici e servizi) e sullo schema distributivo dei vari ambienti.

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rispetto al contesto, ed infine per la rappresentazione della composizione spaziale evidenziata attraverso il disegno delle ombre. Sovente il ricorso al chiaroscuro per la definizione degli effetti della luce e delle ombre ha contribuito ad evidenziare maggiormente il rapporto tra pieno e vuoto, a comunicare con efficacia lidea progettuale dei volumi, dei materiali e dellarticolazione spaziale.

Al di l delle comuni intenzionalit e dei mezzi utilizzati, si registrano elementi di soggettivit relativamente ad alcune elaborazioni, come ad esempio nel caso dei disegni di Samon, che presentano visioni decontestualizzate e quasi astratte, in cui le proporzioni sono sbilanciate dalla scelta di punti di vista estremamente ravvicinati. Per quanto riguarda le elaborazioni planimetriche ed altimetriche, ritornando alla rispondenza del progetto ai criteri di funzionalit richiesti, si registra un ricorso frequente alle didascalie, e alle quotature in alzato per lesplicitazione di queste sia a livello spaziale che distributivo, unitamente ad una rappresentazione simbolica dei percorsi interni.

Figura 3. Progetto per il Palazzo Postale del Milvio dellarch. Armando Titta (primo premio). Vista prospettica della facciata principale.

Figura 4. Progetto per il Palazzo Postale per il Bando D dellarch. Mario Ridolfi (primo premio). Vista prospettica della facciata posteriore.

Figura 6. Progetto per il Palazzo Postale del Quartiere Milvio dellarch. Ettore Sot-Sas (terzo premio). Planimetrie e sezione trasverzale delledificio.

Figura 5. Progetto per il Palazzo Postale del Quartiere Appio dellarch. Giuseppe Samon (primo premio). Prospettive delledificio su via Taranto e su via Pozzuoli.

Figura 7. Progetto per il Bando D dellarch. Mario Ridolfi (primo premio). Sezione, prospetto laterale e principale delledificio.

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Un discorso a parte meritano gli elaborati grafici esecutivi. In questo periodo la tecnica costruttiva in continua evoluzione, spinta sia dai progressi raggiunti in campo tecnologico che dalla diffusione della cultura tecnica sotto forma di formulari e tavole di progettazione. In Italia limpiego di strutture portanti interamente in cemento armato si diffonde nel ventennio fascista, nellambito di unedilizia dallapparenza tradizionale ma che contiene in s i nuovi dettami tecnologici11. Negli anni Trenta tale ambiguit costruttiva si risolver parzialmente in una complessa mediazione tra struttura e immagine che si manifesta nelle differenti configurazioni dellelemento costruttivo della parete muraria innervata con telaio in calcestruzzo e rivestita in pietra e cortina di mattoni12 (tale sistema costruttivo intelaiato alla base del linguaggio classicomoderno italiano degli anni Trenta). Allaccoglimento dellinnovazione tecnologica, emblematica dal punto di vista storico, in quanto segna anche il passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale, consegue lesigenza, nelle elaborazioni grafiche esecutive, di una valida ed adeguata rappresentazione del dettaglio che non si limiti alla definizione plastica delle forme ma che ne delucidi anche le connotazioni tecnologiche e funzionali attraverso notazioni grafiche di carattere costruttivo. Ci si traduce non solo in una accurata nomenclatura di tali elementi, ma anche nelluso di stralci tecnologici esemplificativi, anche tridimensionali, allinterno delle stesse rappresentazioni canoniche di sezioni e prospetti. La rispondenza delledifio ai gi citati criteri di funzionalit viene esplicitata anche attraverso lo studio e la progettazione degli arredi interni con tavole ricche di schemi grafici di dimensionamento e viste prospettiche dei medesimi.

Ad esempio luso dei materiali lapidei, come il travertino e i marmi in generale, in lastre dallo spessore molto sottile per il rivestimento delle facciate comportava la nomenclatura dei singoli pezzi relativamente alla loro collocazione finale con lindicazione precisa non solo delle dimensioni ma anche del taglio delle pietre di rivestimento.

Figura 9. Alcuni esempi di tavole grafiche di progetto degli elementi specifici di arredo degli uffici postali (mobilio relativo alla sala pacchi del Palazzo postale di piazza Bologna).

Non va inoltre dimenticato lo studio e la progettazione dei nuovi impianti di rete con i relativi componenti (idrico, sanitario, dilluminazione, comunicazioni telefoniche, ascensori, elettrico, di riscaldamento, ecc..), che si traduceva in una documentazione grafica relazionale sia sul loro dimensionamento che sulla loro collocazione.

Figura 10. Planimetria esecutiva scala 1:100 del piano rialzato del Palazzo postale del Quartiere Milvio dellarch. Armando Titta con le specifiche relative agli impianti sanitari.

Considerazioni Dallanalisi effettuata si possono trarre le seguenti conclusioni. Per la prima volta si nota, in questo concorso, una distinzione della rappresentazione di progetto concorsuale, finalizzata alla fruizione della commissione giudicatrice e quindi semplificata e altamente comunicativa, da quella esecutiva diretta alle maestranze prettamente normata. Lapparato grafico di progetto presentato in risposta al bando, per le sue fattezze stilistiche e per le scelte tecniche di rappresentazione quasi sempre volto alla necessit di comunicare in maniera chiara ed efficace sia il processo che lintenzionalit progettuale dellarchitetto. Lapparato grafico esecutivo consegnato, invece, non

Figura 8. Alcuni esempi di tavole grafiche di progetto degli elementi specifici di arredo degli uffici postali (banco vendita per la sala scrittura del Palazzo postale dellAppio).

A tutto ci si aggiunge lintroduzione nel ciclo produttivo edilizio di nuovi materiali che ha comportato ladeguamento della rappresentazione nei metodi e nelle convenzioni oltre che in termini di fattore di scala.

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contiene pi solo la definizione e la rappresentazione geometrica degli elementi ma anche lindicazione delle sequenze operative di realizzazione, e di costruzione dei medesimi. N.B. Il presente contributo deriva dalla collaborazione organica di entrambi gli autori che ad ogni fine concordano nellassegnarsi i paragrafi contrassegnati rispettivamente dagli asterischi (*C. Cundari, **M. La Mantia).

Lusanna, si aggiudica il primo premio nel concorso per la Stazione di Firenze Santa Maria Novella.
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Tra i pi importanti eventi storici abbiamo lo scoppio della Seconda guerra Mondiale (1 settembre 1939), laffermazione in Germania del partito nazionalsocialista di Hitler (1930); le conquiste coloniali dellItalia in Etiopia in Cirenaica e in Libia, la firma dell Patto delle quattro potenze (Gran Bretagna, Germania, francia e Italia) nel 1933; la nascita del Terzo Reich, la sigla dellasse Roma-Berlino (1936) La commissione era presieduta dal Direttore generale delle Poste e Telegrafi il prof. ing. Giuseppe Pession e composta dagli architetti Alberto Calza Bini, Gustavo Giovannoni, Carlo Broggi, Giuseppe Pagano, Enrico Del Debbio, Giuseppe Vaccaro. Segretari furono ling. Ferruccio Businari, capo servizio alle Ferrovie, e larch. Roberto Narducci anche egli delle ferrovie dello Stato.

REFERENZE -Architettura. Rivista del Sindacato Nazionale Fascista Architetti (diretta da Marcello Piacentini). Milano. Fratelli Treves Editori. Roma. Annata XII. Ottobre 1933/XI. Fascicolo X; Annata XIII. Gennaio 1934/XII. Fascicolo I. -AA.VV., 2003. Angiolo Mazzoni (1894-1979). Architetto Ingegnere del Ministero delle Comunicazioni. MART - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Skira. Milano. -ROMA. Archivio delle Ferrovie dello Stato, Fondo Ministero delle Comunicazioni -FRANCHETTI, Pardo V. (a cura di). 2003. L' Architettura nelle citt italiane del XX secolo. Dagli anni Venti agli anni Ottanta. Jaca Book. Milano. -LANFRANCHI, Fabio. 2006. Il linguaggio romano del disegno architettonico tra le due guerre. Aracne. Roma. -MEZZETTI, Carlo (a cura di). 2003. Il Disegno dell'architettura italiana nel XX secolo. Kappa. Roma. -PORETTI, Sergio. 1990. Progetti e costruzione dei palazzi delle Poste a Roma: 1933-1935. Edilstampa. Roma.

In massima si constatato che i concorrenti si sono attenuti alle piante schematiche che erano allegate ai bandi concorsi salvo qualche variante di importanza non sostanziale. Per quanto riguarda il lato architettonico tra i progetti degni di nota se si toglie qualche eccentricit e qualche espressione ancora legata alle forme tradizionali, prevalgono quelli di indirizzo moderno (dalla Relazione a S. E. il Ministro delle Comunicazioni sui risultati dei concorsi indetti per i quattro palazzi postali da costruirsi in Roma 26 giugno 1933XI).
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Lelenco delle tappe pi significative: 5 gennaio 1933/XII nomina della Commissione giudicatrice; 25 febbraio 1933/XII pubblicazione del bando dei concorsi; 31 maggio 1933/XII scadenza presentazione dei progetti; 26 giugno 1933/XII relazione della Commissione giudicatrice; 29 luglio 1933/XII - 8 agosto 1933/XII - approvazione dei bozzetti; 31 agosto 1933/XII - approvazione delle conclusioni della Commissione giudicatrice; 28 ottobre 1935/XII inaugurazione dei Palazzi delle Poste. Relativamente ad ogni bando furono allegati organigrammi funzionali e schemi grafici distributivi quali modelli da seguire nella progettazione degli edifici.

DATI SUGLI AUTORI MARIELLA LA MANTIA, Assegnista di ricerca e Dottore di Ricerca in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo presso il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dellArchitettura della Sapienza Universit di Roma (dal 2007). mariella.lamantia@uniroma1.it CESARE CUNDARI, Professore ordinario (dal 1986) di Disegno dellArchitettura presso il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dellArchitettura della Sapienza Universit di Roma. cesare.cundari@uniroma1.it

9 Per il bando A sono premiati i progetti di La Padula, Paniconi e Vallot (exequo); per il bando B sono premiati Franzi e Boni-1(ex-equo) Leoni e Rapisardi; per il bando C Petrucci e a pari merito i progetti di Wittinch e SotSas; per il bando D il progetto di Marino e a pari merito quelli di Marletta e Puppo. In massima si constatato che i concorrenti si sono attenuti alle piante schematiche che erano allegate ai bandi concorsi salvo qualche variante dimportanza non sostanziale. Per quanto riguarda il lato architettonico tra i progetti degni di nota se si toglie qualche eccentricit e qualche espressione ancora legata alle forme tradizionali prevalgono quelli diindirizzo moderno. (Per limporto dei premi ved. Rassegna delle poste, dei telefoni e dei telegrafi, ottobre 1933, n.10). 10

Architettura. Rivista del Sindacato Nazionale Fascista Architetti (diretta da Marcello Piacentini). Milano. Fratelli Treves Editori. Roma (Annata XII. Ottobre 1933/XI. Fascicolo X; Annata XIII. Gennaio 1934/XII. Fascicolo I). I primi impieghi della struttura portante in travi e pilastri in cemento armato avveniva su una impostazione architettonica classica, cio nella modalit tipica degli edifici in muratura portante. I tamponamenti erano eseguito in mattoni pieni, con inserimenti di pietra, accuratamente accostata allintelaiatura in cemento armato.

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NOTAS
1 Molti sono i programmi urbanistici attuati in questo periodo (la sistemazione dei Fori Imperiali, la Citt Universitaria, la sistemazione dell'Augusteo, la demolizione dei Borghi). 2

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L'edificio ex G.I.L. di Macerata: Aspetti formali, tipologici, costruttivi (di P. Munaf, C. Tassi).

Nel 1926 un gruppo di architetti, provenienti dal Politecnico di Milano (Luigi Figini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Gino Pollini, Carlo Enrico Rava, Giuseppe Terragni e Ubaldo Castagnola, sostituito l'anno dopo da Adalberto Libera), formarono il "Gruppo sette". Larchitetto G. Michelucci nel 1933 insieme al Gruppo Toscano, formato da Nello Baroni, Pier Niccol Berardi, Italo Gamberini, Sarre Guarnieri, Leonardo

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