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Riassunto lezione: Daniel Libeskind, decostruttivismo e architettura

Accademia di Architettura di Mendrisio Teoria dellarchitettura: concetti di spazio Professoressa Elisabeth Bergmann BAC 3 Giovanni Bresciani Dario Cadoni Alberto Mazza Pietro Mazzanti Lucas Jaramillo Vincenzo Patern

23.11.2010

Daniel Libeskind nato il 12 maggio 1946 in Polonia, nel 1965 ottiene la nazionalit statunitense. Studia pianoforte in Israele ma subito lo abbandona per intraprendere gli studi di architettura alla Cooper Union di New York ottenendo la laurea nel 1970. Noto nel panorama contemporaneo sopratutto per i suoi saggi e progetti sulla architettura decostruttivista. Per questa presentazione abbiamo individuato una domanda fondamentale posta da Libeskind nel mondo dellarchitettura, ovvero il tentativo di tradurre il decostruttivismo preso dalla interpretazione semantica applicato al linguaggio architettonico. Per poter avere un panorama chiaro e capire largomento abbiamo analizzato in particolar modo la traduzione e la messa in pratica del decostruttivismo, dalla teoria di Jacques Derrid principale studioso del concetto ad altre circostanze a lui contemporanee. Jacques Derrid, principale teorico del decostruttivismo inizia a scrivere la sua teoria sul tema allinizio degli anni settanta, in parole povere possiamo fare il tentativo di definire che in principio la decostruzione una strategia della semantica per provare a scoprire aspetti di un codice che sono stati persi per la rigidezza ottenuta dalla forma col tempo. In altre parole, se il mondo pu essere letto come un insieme di segni che compongono parole che fanno parte di un linguaggio le quali costruiscono un discorso, la sommatoria di parole o lettere a dare il significato, quindi anche se lordine degli elementi allinterno viene cambiato il significato sar lo stesso, e un processo decostruttivo viene avviato per poter scoprire aspetti dellinsieme che emergono solo attraverso un processo di distruzione e ricostruzione. Libeskind prende questa idea e si chiede se anche larchitettura deve essere intesa come un discorso composto da una lingua, una grammatica e una sintassi, nel quale il processo progettuale analogo a un processo di scrittura. Il percorso progettuale decostruttivista di Libeskind si potrebbe dire che inizia nel 1979 con le Micromegas, in questi disegni a china esprime un mondo con una spazialit stranamente definita, un nuovo tipo di composzione di elementi e forme architettoniche che emergono da un mondo idale nel quale i rapporti tra i diversi componenti sono tra lambiguo e il caotico, in generale rapporti che esulano dalla dimensione spazio temporale.

Durante la biennale di Venezia del 1985 Aldo Rossi espone il Teatro del Mondo, opera simbolo di un linguaggio semiologico nel quale si sottolineano i valori di una traduzione storico formale. Contemporaneamente Libeskind si esprime nella mostra Tre Lezioni di Architettura attraverso le Abstract Machines con lintento di mostrare come gli oggetti possono essere ricostruiti in chiave semantica esponendo tre macchine, la Memory Machine, Reading Machine e Writing Machine. Con questa mostra lautore prova a dimostrare come il processo creativo del progettare pu essere analogo a un processo di scrittura nel quale una grammatica e una sintassi sono individuate e rielaborate ma nel quale la riconoscibilit del significato rimane intatta. Nel 1988 Libeskind viene invitato insieme a Frank Ghery, Zaha Hadid, Bernard Tschumi, Coop Himmenblau, Rem Koolhass, e Peter Eisenman ad esporre alcune delle sue opere al MoMa di New York per un mostra intitolata Deconstructivist architecture a cura di Philip Johnson e Mark Wigley . La mostra raccoglie progetti considerati decostruttivisti dai curatori, alcuni dei quali classificati tali per solamente a causa di una similitudine formale ma senza che in effetti lo fossero nella riflessione progettuale. Il decostruttivismo nell architettura diventato un marchio, un etichetta data dalle pubblicazioni di moda in architettura per caratteristiche stilistiche, motivo per il quale abbiamo individuato cinque progetti nei quali lidea di decostruire ricostruire per cercare nuovi valori in un ipotetico linguaggio e grammatica dellarchitettura. Case II, III e X (1969, 1970, 1975) Per la serie di dieci case progettate tra gli anni sessanta e settanta Peter Eisenman decide per prendere la Casa del Fascio di Giuseppe Terragni come un linguaggio, individuando gli elementi che la compongono come se fossero parole e prova a comporre nuovi spazi completamente diversi attraverso variazioni nella sua composizioni. Nella Casa II mantiene la purezza della griglia ma gioca con la posizione degli elementi allinterno ricercando la qualit spaziale e il valore della continuit e frammentazione di essi. Nella Casa III lautore prova a modificare i valori della spazialit della griglia attraverso la rotazione e la sovrapposizione di unaltra griglia. La Casa X la pi radicale, in questa la griglia sparisce e gli spazi vengono composti dalla dislocazione degli elementi che una volta erano accuratamente posizionati.

House in Santa Monica (1978) Frank Gehry per la sua casa sperimenta attraverso luso dei materiali delledilizia tradizionale americana. Prendendoli e modificando la forma e luso nel quale solitamente vengono utilizzati, cos provando a dare un nuovo valore a le superfici che creano lo spazio abitativo. Gehry rifiuta le forme tradizionali cercando in nuove geometrie di dare un valore unico lopera. Parc de la Villete (1982) Per il concorso del 1982 Bernard Tschumi lavora insieme al filosofo Jacques Derrid, la loro proposta consiste in posizionare 35 folies architettoniche attraverso una griglia nella vasta superficie del parco, nel programma le follies servono come punti dorientamento nel parco. I progettisti sperimentano l'ambiguit spaziale e semantica costruendo oggetti composti da elementi architettonici riconoscibili, la cui funzione non risponde piu a quella originale, ma si esaurisce nel riferimento semantico storico a cui gli elementi rimandano. In conclusione possiamo dire che il tentativo di traslare il pensiero decostruttivista in architettura ha portato importanti riflessioni sulle scelte progettuali delle tendenze degli ultimi tre decenni del ventesimo secolo. Col tempo i risultati di quelli riflessioni sono diventati segni stilistici con un ricordo molto lontano sul pensiero originale, e limportante domanda che era stata messa nel mondo del architettura diventata un pretesto per giustificare scelte progettuali dette radicali ma senza fondamenta nei processi della costruzione di un idea di progetto.

Bibliografia

- Caputo, John, Deconstruction in a nutshell: a conversation with Jacques Derrid, Fordham University Press, Fordham, 2004 - Ciorra, Pippo, Peter Einseman: Opere e Progetti, Electa, Milano, 1995 - De Bure, Gilles, Bernard Tschumi, Norma Editions, Paris, 2008 - Derrid, Jacques, Derrida and Diffrance, ed. David Wood and Robert Bernasconi, Parousia Press, Coventry, 1988 - Kagheb, Fiona, Frank Gehry architect, Guggenheim Museum, New York, 2001 - Kipnis, Jeffrey; Vidler, Anthony, The Space of Encounter, Thames & Hudson, Londra, 2001 - Libeskind, Daniel, Daniel Libeskind and the Contemporary Jewish Museum, Skira, Milano, 2009 - Libeskind, Daniel, Between Zero and Infinity, Rizzoli, New York, 1981 - Libeskind, Daniel, Counterpoint, Birkhauser, Basel, 2008 - Libeskind, Daniel, Breaking Ground, Sperling & Kupfer, Milano, 2005 - Terragni, A. Alberto, Daniel Libeskind: Oltre ai Muri, Testo & Immagine, Torino, 2001

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