Sei sulla pagina 1di 5

Riassunto 1

LALTRA MODERNITA. Considerazioni sul futuro dellarchitettura (Rafael Moneo)

1. After Modern Architecture entrati nellultimo quarto secolo


Primo quarto del novecento iniziano nuove tendenze che andranno poi a consolidarsi nella seconda met,
mentre tra il 1950-1975 inizia a essere criticato questo movimento moderno. Era un movimento che
accomunava tutti tipi di architettura, un movimento che sub pesanti critiche perch negava i principi
usati fino ad allora. Kahn colui che pose le basi dellattacco al movimento che poi verr sollecitato da
molti altri. Larchitettura moderna viene interpretata come architettura funzionale. Dato che il movimento
moderno ha fallito ora ci si cerca di staccare dai motivi che hanno permesso ci: funzione, tecnologia e
societ. Noi ora siamo in un momento di after e quello che dobbiamo fare dimenticare il periodo e
cercare di tornare a pensare che larchitettura ha
sempre comportato linvenzione della forma.

2. Su luogo, tempo e specificit in architettura


Il luogo contribuisce a determinare il carattere e il significato dellarchitettura che sar edificata su di esso.
Larchitettura appartiene al terreno ed per questo motivo che dovrebbe essere appropriata. necessario
decidere cosa tenere e cosa invece dovr manifestarsi nella nuova realt. Non bisogna per costruire
basandosi solo sul luogo, infatti, larchitettura scaturisce da un dialogo tra il luogo e il libero pensiero
dellarchitetto. Negli ultimi anni si sta rendendo il mondo tutto uguale, tramite i mass media e il trasporto
di massa non si riesce pi a distinguere il luogo. Larchitettura per pu riscattare il luogo dandogli unicit,
quelledificio pu stare solo l. Larchitettura capace di congelare un istante e larchitetto la costruisce
immaginando rimanga per pi tempo possibile. Al giorno doggi per vista come un oggetto effimero che
serve momentaneamente ma sar destinato ad essere smantellato. Moneo si oppone ovviamente a questa
nuova visione e consiglia di guardare al passato, dato che ora abbiamo tecniche che ci permettono di
rendere molto duraturo un edificio e che studiare i materiali di costruzione perch solo cos che un
architetto pu esprimersi liberamente. Non siamo pi vincolati dai materiali, le innovazioni tecnologiche ci
permetto di costruire qualsiasi cosa, basta conoscerle. Vorrei trasmettere agli studenti di architettura che
essere coscienti della specificit in architettura in termini di luogo, durata, materiali e processi di
produzione significa attribuire il dovuto rispetto alla nostra amata professione

3. Paradigmi di fine secolo frammentazioni e compattezza dellarchitettura recente


Anni novanta caratterizzati dalla frammentazione, vista come un modo per descrivere la realt che ci
circonda. La prima idea di frammentazione nasce con Giulio Romano ma poi venne abbandonata nel corso
del ottocento. Anche nel movimento moderno ci sono esempi di frammentazione nonostante sono
camuffati un esempio Kahn. Massimo esponente Gehry. Lultima corrente invece, nata alla fine degli anni
80, quella di cercare di eliminare la forma. La forma rappresenta qualcosa di fisso e permanente e ci si
vuole staccare da questo perch siamo in un mondo in cui prevalgono indifferenza di disponibilit. Si
persegu questo fine ignorando loggetto, liconografia e gli elementi strutturali cercando di creare
condizioni fisiche che favoriscono alla vita.

4. Cosa ci si aspetta oggi dallarchitettura?


Larchitettura odierna si distacca molto da quella moderna, non si basa su frammentariet e minimalismo.
Larchitettura ora fluttuante, non si riferisce al contesto, forme che crescono e si distorcono. Il linguaggio
superato dalla continua invenzione formale, architettura che sembra aver dimenticato la citt. La
tecnologia ha aiutato gli architetti a raggiungere forme complesse ed per questo che si passato dalla
semplice sovrapposizione di piani a forme complesse.

5. Laltra modernit
Larchitettura moderna molto differente rispetto a quella contemporanea, questo lo si nota nel diverso
approccio delle due correnti verso lo spazio. Prima larchitettura nel suo spazio era in grado

1
Riassunto 2

LAltra Modernit raccoglie una serie di saggi di Rafael Moneo scritti negli anni tra il 1978 e il 2011.
Lautore descrive la crisi della modernit, i suoi esiti postmoderni negli ultimi trent'anni, senza evitare le
differenze interne e i punti di vista diversi espressi molte volte proprio dai protagonisti di questa
generazione; da Ungers ad Aymonino, da Rossi a Venturi, allo stesso Moneo, oltre ai dibattiti tra alcuni
critici e storici sempre della stessa generazione, da Tafuri a Benevolo, da Eisenman a Frampton per citarne
alcuni. Il libro di Moneo composto da sei diversi saggi; il primo, del 1975, intitolato After Modern
Architecture e contiene, oltre ai sentimenti sulla crisi imminente, alcuni giudizi sulla fine della tradizione
del progetto moderno, che oggi non sono condivisibili perch il pensiero della modernit non pu essere
ridotto all'idea di funzione, ma che lo stesso Moneo corregge, sia nei quattro saggi successivi (tutti molto
pi recenti e databili a partire dai primi anni Novanta), sia nell'intervista finale, dove pi chiaramente si
rivela il nucleo centrale delle sue intenzionalit: costruire un giudizio sulle ragioni delle concrete
architetture che si propongono, soprattutto a partire dagli anni Novanta.
I quattro testi centrali si muovono da titoli molto promettenti a cui danno risposte ma su cui propongono
anche interrogativi di grande interesse, specie per le loro critiche alle condizioni attuali della pratica
architettonica e del linguaggio delle sue scelte. Per esempio, quando scrive della sostanza della specificit
disciplinare delle idee di durata e di luogo e dell'incombere su di esse del dovunque e del temporaneo.
Oppure quando, nel terzo saggio, scrive della pratica della frammentazione, delle sue origini piranesiane e
della loro trasformazione a partire dagli anni Novanta come opposizione dell'idea di forma ed esaltazione di
quella di superficie. Questa attitudine verso l'informe segnalata, nel quarto saggio, come modo altro di
intervenire a servizio della societ cos come essa si presenta.
La conclusione offerta dal quinto saggio dove Moneo constata concretamente, con esempi, la
opposizione tra moderno e contemporaneo. Una conclusione certamente non positiva per un giudizio
intorno alle architetture di successo mediatico dei nostri anni, ma che, ammonisce infine lautore, deve
prendere coscienza delle incertezze e delle contraddizioni che le nuove possibilit offerte dalla
globalizzazione propongono o impongono alla specificit della pratica architettonica.

Rafael Moneo (Tudela, Navarra, 1937) si laurea a Madrid nel 1961, con un apprendistato presso lo studio di
Francisco Saenz de Oiza. Dopo le esperienze internazionali, quella danese con Jorn Utzon e il soggiorno a
Roma presso laccademia di Spagna, assume la guida intellettuael della ETSA di Barcellona e
successivamente di Madrid. Dopo aver insegnato alla Cooper Union di New York, a Princeton e alla EPFL di
Losanna, dal 1985 titolare della cattedra Jos Luis Sert dellUniversit di Harvard. Ha ricevuto numerosi
premi internazionali, tra cui spicca il Pritzker Architecture Prize del 1996 (unico spagnolo ad oggi) e il
recente premio Principe de Asturias

Capitolo 1 After Modern Architecture


Nel primo capitolo il cammino percorso dallarchitettura nel Novecento viene diviso dallautore in quattro
parti corrispondenti ai quarti di secolo; nel primo si assiste alla lotta intrapresa dagli architetti moderni per
imporre una nuova sensibilit, parallela a quella di altre discipline quali pittura, poesia, musica, fisica, con
un atteggiamento presentabile come programma (Vers une Architecture); il secondo quarto vede queste
tendenze prendere forma ed essere accettate, con la costruzione del maggior edificio istituzionale
dellepoca, il Palazzo delle Nazioni Unite, secondo i canoni della modernit; dal 1950 al 1975 vi invece un
periodo in cui le critiche al Movimento Moderno, si susseguono senza sosta, presagendone la scomparsa. I
principi su cui si era fondato funzione, tecnica e societ subiscono aspre critiche: da Kahn che separa

2
lopera di architettura da un interpretazione strettamente funzionale, in unoperazione di recupero del
significato; a Venturi che attacca le inespresse preferenze iconografiche dei moderni da cui nasce
linterpretazione errata del funzionalismo; anche linterpretazione tecnologica data da Giedion comincia a
barcollare, mentre la fiducia riposta dal Movimento Moderno nellarchitettura come mezzo per contribuire
allevoluzione della societ si spegne.
Larchitettura dellultimo quarto secolo risvegliata cos dal sonno della ragione cerca da un lato di affermare
la propria autonomia assumendo nuovi volti, dallaltro si avvicina il pi possibile alla realt e allarchitettura
gi data, antica. Lautore conclude affermando la necessit di dimenticare il Modern Movement come
punto di riferimento obbligato, per tornare a una riflessione sulla costruzione come invenzione della forma.

Capitolo 2 Su luogo, tempo e specificit in architettura


In questo secondo saggio dei primi anni Novanta, Moneo, si occupa della trattazione di tre concetti
fondamentali del pensiero architettonico: luogo, tempo e specificit.
Senza il terreno, senza un luogo di origine singolare, unico, larchitettura non si pu manifestare: il luogo
che garantisce la supremazia dellarchitettura come oggettualit, come linguaggio dellimmobilit
sostanziale. E implicito anche un senso di appartenenza delloggetto architettonico al luogo ed quindi
compito dellarchitetto identificare, comprendere e reagire ai caratteri di un locum in modo che contesto e
oggetto dialoghino. Larchitettura scaturisce, infatti, per lautore, da un dialogo tra il luogo e il libero
pensiero dellarchitetto. Il mondo di oggi e la sua globalizzazione sembrano opporsi allidea del particolare e
incombe lombra del dovunque, a cui larchitettura deve far fronte imponendo la sua specificit.
La riflessione sul tempo parte dallidea che lessenza dellarchitettura sia la vocazione alla permanenza.
Infatti considerando la capacit degli edifici di sopravvivere nel corso del tempo, ci rendiamo conto della
forza della presenza architettonica. Presenza, inoltre, che non mai isolata e che raggiunge il suo culmine
nella costruzione delle citt. Le recenti costruzioni sembrano tuttavia appartenere al regno delleffimero a
causa di motivi economici ed qui che si riallaccia il discorso di Moneo sulla specificit. Larchitettura non
pu essere dettata dallimmediatezza e dalla necessit o essere il risultato di un processo automatico o
lespressione di gesti individuali.
Costruire con specificit significa essere coscienti e usare correttamente i meccanismi e i metodi che
consentono di dare forma alle idee.

Capitolo 3 Paradigmi di fine secolo: frammentazione e compattezza nellarchitettura recente


Qui Moneo cerca di analizzare larchitettura degli anni Novanta, dominata dalla frammentazione,
asserendo come questo concetto sia diventato una metafora che in termini formali aiuta a descrivere la
realt e il mondo esterno, che appare sempre pi eterogeneo e spezzettato. Si reclama un mondo privo di
forma, in continuo cambiamento dove lazione deificata; di conseguenza larchitettura contemporanea si
interessa a forme spezzate, frammentate o ad artifici quali textures e riflessi, che esaltano le superfici
annullando la forma. Le origini della frammentazione vengono fatte risalire ai disegni di Piranesi di Campo
Marzio, in cui lo scontro degli organismi, immersi in un mare di frammenti formali, dissolve lidea di
forma e di unit. Accanto a questa tendenza frammentaria, rappresentata al meglio nella figura
contemporanea di Frank Gehry, appare sul finire degli anni Ottanta un nuovo movimento, che predica un
mondo senza forma. Questo atteggiamento, di origini prettamente contemporanee, si traduce nella
questione sostanziale della continuit tra forma e materia. Prevale la pelle, larchitettura esalta le superfici
e i riflessi, negando identit formale al volume costruito. La forma diventa quasi un anacronismo in questa
concezione dinamica della realt.
Lautore riscatta poi, attraverso la spiegazione di alcuni suoi progetti come il Kursaal di San Sebastian e il
Museo di Belle Arti di Houston , lidea di compattezza. Questo concetto, presente fin dallarchitettura
romana e musulmana, e ben delineato da Scamozzi e Terragni in tempi pi recenti, permette una
saturazione degli spazi che risponde alla realt su due fronti: il tessuto urbano da una parte e un mondo
interno autonomo dallaltra.

3
Capitolo 4 Cosa ci si aspetta oggi dallarchitettura
In questo saggio Moneo, partendo dal lavoro di alcuni architetti attuali, afferma come larchitettura di oggi
sembri aver dimenticato la citt, il costruito, alla ricerca di un individualismo sempre pi estremo.
Allarchitettura odierna si chiede di essere visibile, emblematica; la celebrazione delliconografia diventa il
programma che larchitettura deve assolvere e soddisfare.
Il linguaggio viene quindi superato dalla continua invenzione formale e i nuovi strumenti di
rappresentazione sono il punto di partenza per la creazione linguistica a dispetto della sintassi.
Accanto a questa tendenza rimane, in alcuni esempi, il desiderio dellarchitettura di inserirsi nella societ e
nel contesto urbano della citt, ricorrendo a categorie che il passato ci aiuta a scoprire ed utilizzare; questa
condizione urbana delloggetto architettonico malgrado limiti la sua presunta autonomia conferisce
allopera unintensit di indubbio valore.

Capitolo 5 Laltra modernit


Nel saggio che d il titolo al libro Moneo cerca di definire le differenze esistenti tra larchitettura
contemporanea e quella moderna.
Il primo concetto analizzato lidea di spazio: larchitettura moderna faceva dello spazio la sua sostanza e
la sua giustificazione, dallo spazio organico di Wright alla promenade di Le Corbusier. Per i contemporanei,
invece, lo spazio il prodotto, e non lorigine, dellazione progettuale, come ben dimostrato dalla biblioteca
di Seattle di Koolhaas.
Un altro aspetto di diversit tra tradizione moderna e attuale costituito dalluso dei materiali come
alternativa al linguaggio: larchitettura contemporanea non ha infatti inventato un linguaggio universale e
condiviso, come quello della modernit classica. Oggi si sostituita la ricerca di un linguaggio con la
scoperta e lesplorazione dei valori espressivi dei materiali, come traspare nellopera di Herzog & de
Meuron.
Larchitettura moderna, inoltre, ha ereditato dalla storia e dallarchitettura antica la condizione di
oggettualit degli edifici, mentre a partire dagli anni Ottanta e Novanta lidea di oggetto andata sfumando
fino a trasformare ledificio in paesaggio. Anche il rapporto tra forma e funzione ha subito negli ultimi anni
un brusco distacco: nellattualit infatti si costruiscono icone architettoniche capaci di assumere nella loro
disponibilit astratta qualunque funzione possibile.
Oggi, in virt della liberta di espressione individuale, larchitetto pu assumere inoltre un atteggiamento di
indifferenza nei confronti del luogo e del contesto, come si osserva ad esempio nei progetti di Will Aslop.
Infine anche il valore attribuito alla costruzione, alla struttura vera e propria, evidenziato con forza dai
moderni, ha perso la sua essenza, tanto che la volont di far coincidere struttura e programma, che ispir
tanti architetti del secolo scorso, ormai priva di senso e la struttura stessa tende a scomparire.
Lautore, definite le radicali differenze tra larchitettura moderna e contemporanea, analizza quindi
lesempio reale della Casa della Musica di Oporto di Rem Koolhaas, dimostrando come in essa confluiscano
tutti i concetti esaminati in precedenza.

Capitolo 6 Larchitettura attuale italiana vista dalla Spagna


Prima di soffermarsi sulla situazione attuale dellarchitettura italiana, lautore fa un breve excursus sulla
storia architettonica in Italia dal dopoguerra agli anni Ottanta, evidenziando come questa abbia influenzato
enormemente la Spagna. Nella condizione di isolamento in cui era immersa la nazione spagnola, i testi e gli
esempi italiani rappresentavano infatti, il principale canale di accesso allarchitettura moderna. LItalia degli
anni Sessanta era un vero e proprio modello da seguire, sia dal punto di vista culturale che politico. La
generazione di architetti milanesi affascinava Barcellona e le sue accademie per il suo intendere
larchitettura come manifestazione di cultura. Con la crisi del petrolio lItalia divenne un vero e proprio
campo di battaglia ideologico ed da queste premesse che si svilupparono le dominanti figure di Aldo Rossi
e Manfredo Tafuri, che furono i protagonisti indiscussi della cosiddetta generazione di mezzo. Lansia di
raggiungere lutopia, le fantasie e linquietudine che avevano mantenuto viva la discussione teorica in
quegli anni crollarono negli anni Novanta, lasciando un vuoto nel panorama architettonico italiano,
nonostante alcuni ottimi esempi di architettura, a causa della mancanza di peso sulla vita culturale.

4
Il testimone dellitalianit passato, dopo la scomparsa di Aldo Rossi, a Renzo Piano, che lavora per su
temi diversi e non pu essere considerato lerede n degli interessi dei maestri del dopoguerra n delle
inquietudini dei suoi compagni di generazione degli anni Settanta.
La situazione attuale vede decadere la posizione di rilievo che molte pubblicazioni di architettura avevano
avuto nella cultura del paese negli anni dal dopoguerra: non sono pi portavoce di una tendenza e non
documentano neanche una discussione teorica come in passato. Questo, unito a una progressiva
scomparsa degli italiani dalla scena delle esposizioni internazionali di Milano e Venezia, ha ridimensionato il
ruolo che larchitettura italiana ebbe negli anni Sessanta e Settanta.
La crescita delle citt non pi affidata a piani regolatori ma a concorsi di idee, sviluppati su aree dismesse,
in cui la garanzia di qualit data dalla presenza di architetti di spicco. Lidea di citt e di piano viene
sostituita dallo splendore dellarchitettura dautore.
Il panorama architettonico italiano si deve scontrare, quindi, con un ambiente consolidato e statico, in cui si
differenziano varie tendenze: una di continuit con i vecchi maestri, laltra di sperimentazione formale.

Capitolo 7 Riflessioni sulla critica darchitettura e sul futuro delle citt


Il capitolo finale si delinea come una conversazione in cui Rafael Moneo risponde a vari temi, iniziando dal
diverso approccio sviluppato nei due progetti del museo del Prado e della Banca di Spagna: mentre il primo
un progetto espansivo che dissolve nella citt i vari ampliamenti del museo, il secondo un
completamento e si sviluppa dallesterno verso linterno.
La conversazione si sposta poi sul tema di appartenenza al luogo dellarchitettura, gi affrontato nei
precedenti saggi, che viene ulteriormente approfondito: lintervento in un luogo non consiste nel
completarlo dal punto di vista del contesto ma invece di ampliare la comprensione del contesto stesso.
Lautore risponde anche al tema dellinsegnamento affermando lesigenza di acquisire un sapere
disciplinare che aiuti gli studenti nellidentificazione dei principi della composizione, e la necessit, inoltre,
di comprendere e assimilare le nuove tecniche costruttive che accompagnano levoluzione dellumanit.
Una scuola di architettura dovrebbe porsi come priorit la scoperta e lesplorazione di quella conoscenza
architettonica che permette agli studenti di muoversi in modo efficace nella macchina produttiva.
In ultimo una riflessione sulla citt, vista dallautore come il risultato del lavoro degli architetti che vi hanno
costruito. Moneo porta come esempio lampante di ci Milano, in cui la citt andata costruendosi con gli
architetti e questo ne ha configurato il carattere.

Potrebbero piacerti anche