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5. Laltra modernit
Larchitettura moderna molto differente rispetto a quella contemporanea, questo lo si nota nel diverso
approccio delle due correnti verso lo spazio. Prima larchitettura nel suo spazio era in grado
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Riassunto 2
LAltra Modernit raccoglie una serie di saggi di Rafael Moneo scritti negli anni tra il 1978 e il 2011.
Lautore descrive la crisi della modernit, i suoi esiti postmoderni negli ultimi trent'anni, senza evitare le
differenze interne e i punti di vista diversi espressi molte volte proprio dai protagonisti di questa
generazione; da Ungers ad Aymonino, da Rossi a Venturi, allo stesso Moneo, oltre ai dibattiti tra alcuni
critici e storici sempre della stessa generazione, da Tafuri a Benevolo, da Eisenman a Frampton per citarne
alcuni. Il libro di Moneo composto da sei diversi saggi; il primo, del 1975, intitolato After Modern
Architecture e contiene, oltre ai sentimenti sulla crisi imminente, alcuni giudizi sulla fine della tradizione
del progetto moderno, che oggi non sono condivisibili perch il pensiero della modernit non pu essere
ridotto all'idea di funzione, ma che lo stesso Moneo corregge, sia nei quattro saggi successivi (tutti molto
pi recenti e databili a partire dai primi anni Novanta), sia nell'intervista finale, dove pi chiaramente si
rivela il nucleo centrale delle sue intenzionalit: costruire un giudizio sulle ragioni delle concrete
architetture che si propongono, soprattutto a partire dagli anni Novanta.
I quattro testi centrali si muovono da titoli molto promettenti a cui danno risposte ma su cui propongono
anche interrogativi di grande interesse, specie per le loro critiche alle condizioni attuali della pratica
architettonica e del linguaggio delle sue scelte. Per esempio, quando scrive della sostanza della specificit
disciplinare delle idee di durata e di luogo e dell'incombere su di esse del dovunque e del temporaneo.
Oppure quando, nel terzo saggio, scrive della pratica della frammentazione, delle sue origini piranesiane e
della loro trasformazione a partire dagli anni Novanta come opposizione dell'idea di forma ed esaltazione di
quella di superficie. Questa attitudine verso l'informe segnalata, nel quarto saggio, come modo altro di
intervenire a servizio della societ cos come essa si presenta.
La conclusione offerta dal quinto saggio dove Moneo constata concretamente, con esempi, la
opposizione tra moderno e contemporaneo. Una conclusione certamente non positiva per un giudizio
intorno alle architetture di successo mediatico dei nostri anni, ma che, ammonisce infine lautore, deve
prendere coscienza delle incertezze e delle contraddizioni che le nuove possibilit offerte dalla
globalizzazione propongono o impongono alla specificit della pratica architettonica.
Rafael Moneo (Tudela, Navarra, 1937) si laurea a Madrid nel 1961, con un apprendistato presso lo studio di
Francisco Saenz de Oiza. Dopo le esperienze internazionali, quella danese con Jorn Utzon e il soggiorno a
Roma presso laccademia di Spagna, assume la guida intellettuael della ETSA di Barcellona e
successivamente di Madrid. Dopo aver insegnato alla Cooper Union di New York, a Princeton e alla EPFL di
Losanna, dal 1985 titolare della cattedra Jos Luis Sert dellUniversit di Harvard. Ha ricevuto numerosi
premi internazionali, tra cui spicca il Pritzker Architecture Prize del 1996 (unico spagnolo ad oggi) e il
recente premio Principe de Asturias
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lopera di architettura da un interpretazione strettamente funzionale, in unoperazione di recupero del
significato; a Venturi che attacca le inespresse preferenze iconografiche dei moderni da cui nasce
linterpretazione errata del funzionalismo; anche linterpretazione tecnologica data da Giedion comincia a
barcollare, mentre la fiducia riposta dal Movimento Moderno nellarchitettura come mezzo per contribuire
allevoluzione della societ si spegne.
Larchitettura dellultimo quarto secolo risvegliata cos dal sonno della ragione cerca da un lato di affermare
la propria autonomia assumendo nuovi volti, dallaltro si avvicina il pi possibile alla realt e allarchitettura
gi data, antica. Lautore conclude affermando la necessit di dimenticare il Modern Movement come
punto di riferimento obbligato, per tornare a una riflessione sulla costruzione come invenzione della forma.
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Capitolo 4 Cosa ci si aspetta oggi dallarchitettura
In questo saggio Moneo, partendo dal lavoro di alcuni architetti attuali, afferma come larchitettura di oggi
sembri aver dimenticato la citt, il costruito, alla ricerca di un individualismo sempre pi estremo.
Allarchitettura odierna si chiede di essere visibile, emblematica; la celebrazione delliconografia diventa il
programma che larchitettura deve assolvere e soddisfare.
Il linguaggio viene quindi superato dalla continua invenzione formale e i nuovi strumenti di
rappresentazione sono il punto di partenza per la creazione linguistica a dispetto della sintassi.
Accanto a questa tendenza rimane, in alcuni esempi, il desiderio dellarchitettura di inserirsi nella societ e
nel contesto urbano della citt, ricorrendo a categorie che il passato ci aiuta a scoprire ed utilizzare; questa
condizione urbana delloggetto architettonico malgrado limiti la sua presunta autonomia conferisce
allopera unintensit di indubbio valore.
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Il testimone dellitalianit passato, dopo la scomparsa di Aldo Rossi, a Renzo Piano, che lavora per su
temi diversi e non pu essere considerato lerede n degli interessi dei maestri del dopoguerra n delle
inquietudini dei suoi compagni di generazione degli anni Settanta.
La situazione attuale vede decadere la posizione di rilievo che molte pubblicazioni di architettura avevano
avuto nella cultura del paese negli anni dal dopoguerra: non sono pi portavoce di una tendenza e non
documentano neanche una discussione teorica come in passato. Questo, unito a una progressiva
scomparsa degli italiani dalla scena delle esposizioni internazionali di Milano e Venezia, ha ridimensionato il
ruolo che larchitettura italiana ebbe negli anni Sessanta e Settanta.
La crescita delle citt non pi affidata a piani regolatori ma a concorsi di idee, sviluppati su aree dismesse,
in cui la garanzia di qualit data dalla presenza di architetti di spicco. Lidea di citt e di piano viene
sostituita dallo splendore dellarchitettura dautore.
Il panorama architettonico italiano si deve scontrare, quindi, con un ambiente consolidato e statico, in cui si
differenziano varie tendenze: una di continuit con i vecchi maestri, laltra di sperimentazione formale.