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Il Rinascimento in senso stretto è databile però intorno al 400: l'architettura arriva al Rinascimento dopo
le altre arti. Finisce circa con Michelangelo (muore nel 1564).
Si tratta di un avvenimento o fenomeno di lunga durata ("lungo rinascimento").
Periodizzazioni o unitarietà, pluralità o monolicitá
Non esiste un'idea totale o unitaria del Rinascimento, così come non c'è una monolicitá.Durante i secoli il
rinascimento cambia: c'è pluralità di forme d'espressione, che vengono via via diversificate (in base a
geografia, maestranze, popolazione, materiale).
Con il termine “Rinascimento” si è soliti indicare quella fase di rinnovamento culturale, ispirato all’antico
che ha origine a Firenze intorno al secondo decennio del 400. In questo periodo Alberti e Vasari lodano
l’usanza moderna di costruire di Brunelleschi riprendendo la classicità greca e romana (antico), mentre si
disprezza l’arte gotica e quella bizantina. Nel 500 Vasari conia il termine di Rinascita e loda quegli artisti
che sono riusciti a risuscitare l’arte del disegno. Per lui esistono 3 maniere: - antica (classicità), -
vecchia (medioevo), -nuova (Cimabue e 400), - moderna (Leonardo in poi).
Le corti diventano le principali committenze di questo periodo: per dimostrare il proprio potere, i duchi
vanno alla ricerca degli artisti più celebri. Ad esempio Filarete disegna per Francesco Sforza
l'Ospedale Maggiore. La committenza principale è l’oligarchia imprenditoriale fiorentina, ma come
destinatario abbiamo il popolo fiorentino in generale.
- Cultura letteraria e filosofica fondata sugli studi umanistici e antiquari: la cultura architettonica del
Rinascimento si fonda su una cultura letteraria e filosofica degli antichi (ad esempio il trattato di
Vitruvio) permette di creare un rapporto tra artisti e classe dirigente (poi trattatistica)
- Invenzione della prospettiva
- Rinascita dell'antichità: è presente un forte desiderio di rinascita dell'antichità
- Un'architettura fondata sull'Antico (nel '400 con "antico" si sta parlando di Roma, Atene viene
totalmente dimenticata in questo periodo)
CLASSICISMO E NATURALISMO
Oltre all’antico viene ripresa anche la natura attraverso la mimesi; la natura possiede le leggi già
scoperte e applicate dagli antichi che vanno riprese e indagate per fondare su di esse la nuova
scienza e la nuova architettura. L’identificazione fra Microcosmo e Macrocosmo permette
l’inesistenza di una frattura tra
Medioevo e Rinascita. In architettura l’indagine di queste leggi è possibile grazie all’affiancamento al codice
proporzionale medievale; vengono dedotti una serie di modelli: umani (antropomorfismo), animali
(zoomorfismo) e vegetali (fitomorfismo).
Lo studio dell'antico
Per riproporre un ideale bisogna cogliere il vero significato di
questo. I modelli di riferimenti provengono infatti da:
1. Studio dell'antico
– Ricerca (riconoscimenti)
– Rilievo e disegni
2. Lettura dei trattati (“boni authori”)
3. Confronto tra le parole del testo di Vitruvio e di Plinio e il Giovane con gli edifici in parte osservati
4. Dall’antichità vengono ripresi anche l’ordine architettonico e l’arco a tutto sesto
Se ci si appropria di alcune forme, come si fa a vedere se l'edificio che si sta costruendo é "all'antica"?.
Ci sono modi completamente diversi:
• Attraverso una semplice citazione (cito per esempio il concorrente del tempio di Marte Ultore
per far vedere che si conosce quell'edificio).
- Il basamento che Alberti posiziona alla base del Palazzo Rucellai è una
rappresentazione dell'opus quadratum e non un opus quadratum vero e
proprio.
- Il rivestimento di Santa Maria Novella riprende il battistero di
San Giovanni
- San Biagio a Montepulciano presenta colonne con pilastro
affiancato: questo schema era già presente nella basilica Emilia
- Gli archi che si trovano sul fianco del tempio Malatestiano sono
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• Estraniando elementi dal contesto e riutilizzarli, con "altra significazione che la lor propria":
viene cioè decontestualizzato un edificio
• Copia
• Spolia (si utilizzano pezzi per collocarli nel nuovo edificio)
• Imitando le tecniche costruttive (Brunelleschi osserva per esempio le tecniche costruttive
del Ghiberti)
N.B. Durante il Rinascimento gli architetti iniziano ad acquisire per la prima volta una vera e
propria importanza
Architettura rinascimentale
• Non è un'operazione nostalgica
• Non é un atteggiamento accademici
• Non è un atteggiamento da eruditi
• Non è una semplice imitazione dell'antico
1. Ma un processo che usa l'antico (non un antico ma la pluralità delle esperienze) come
segno in grado di rimandare a valori e significati
2. Un raffinato equilibrio tra ricerca di fondamento e sperimentazione: da una parte si cercano
le regole dell'antico, cioè il fissare di alcune precise regole. Dall'altra parte non tutti rispettano
queste regole e si assiste quindi a un distacco dall'antico (questo farà nascere il concetto di
manierismo). Da qui nascono due tipi di rinascimenti: da una parte la sperimentazione
(antico anomalo), dall'altra l'applicazione della regola (che, di fatto, è la morte della
ricerca).
3. Nasce la prospettiva scientificametodo di rappresentazione su un piano di uno spazio
tridimensionale secondo le regole della geometria proiettiva. Si può con questa rappresentare
uno spazio esistente, conoscendone le misure e le distanze tra gli oggetti.
4. Ripresa del tipo, della norma Vitruviana che viene studiata continuamenti (nel I Rinascimento)
5. Viene spesso usato l’ordine gigante, ovvero quell’ordine che va ad abbracciare e occupare più
di un piano in altezza (a volte voleva sottolineare la nullità dell’uomo nei confronti del
potere ritrovabile nel palazzo su cui l’ordine veniva posto).
A) Sperimentazione
• Continuo confronto tra le esperienze e i modelli
• L'antico é soltanto simulato e la volontà è quella di superarlo
• L'uso dell'antico assume nuovi significati: si usa l'antico con una sintassi diversa. (Michelangelo e
Giulio Romano)
• La ricerca è indirizzata verso un Anticiceronismo e a favore di cultura dialogica
• Rinascimento come "événement" (→ evento)
Uno dei primi per la ripresa dell'antico è appunto Filippo Brunelleschi, il quale lavora principalmente a
Firenze.
Passiamo dai caratteri generici di un periodo a quelli personali di un individuo, un'architettura dovuta
quindi alla cultura personale.
Si tratta di un artista: scultore, orafo e architetto. Non nasce come architetto. La sua formazione
artistica avviene come orefice.
Prima del 1418 abbiamo poche informazioni su di lui. Copre il ruolo di artista scienziato, per la sua
particolare abilità di risolvere problemi di tipo tecnologico. Viene spesso portato come esempio come
colui che ha saputo risolvere la copertura di Santa Maria del Fiore. È frequentemente coinvolto in
imprese di stato.
Oltre al suo particolare ingegno, ha potuto conoscere direttamente l'antico tramite lo studio di Roma →
obbiettivo di riprendere e riproporre la grandezza e le proporzioni degli antichi (es. il suo tipico
modulo quadrato ripetuto nelle architetture).
Le novità introdotte:
• «Il modo di murare degli antichi»
• «Un ordine certo di membri e di ossa» → sistema degli ordini architettonici
• «Le simmetrie degli antichi» (Santo Spirito)
• Un rapporto di continuità con la tradizione fiorentina (confronti possibili San Miniato, Battistero)
→ Brunelleschi, pur essendo un architetto rinascimentale, non si distacca totalmente dalla
tradizione fiorentina, bensì ne fa un'unione.
• Un nuovo rapporto con l’architettura degli antichi, non tipologica ma linguistica (solo corinzio) →
Lo spazio architettonico del Brunelleschi è tipicamente medievale, affonda le sue radici
nella
tradizione.
• Più che la ridefinizione degli elementi ci ha lasciato una grammatica → non ha rinnovato
tanto gli elementi quanto il rimettere in campo la grammatica di un tempo.
Nel 1401 partecipa al concorso per la fornella della porta del battistero di Firenze contro il Ghiberti,
il quale vincerà. E l'anno successivo vende un appezzamento di terreno e si trasferisce a roma con
Donatello, dove vi è un contesto culturale con grandi protagonisti. Fino al 1406/7 si occuperà di
scavi per portare a casa un grande repertorio figurativo. Donatello tornerà a Firenze, mentre
Brunelleschi rimarrà fino al '18 ca e si occupa del ridisegno degli edifici antichi; per poi tornare,
dopo questi 15 anni, a Firenze. Così facendo ha acquisito un grande occhio sul modo di lavorare
degli antichi e un grande bagaglio culturale superiore agli altri fiorentini.
laterali notiamo una similitudine al partito alla romana. Non vengono mantenute le proporzioni
tra colonne e lesene delle navate. Trabeazione che circonda l'edificio è sorretta dalle paraste.
Piccola cupola interna che si imposta su elementi rettilinei, inscritta all'interno di un
quadrato, esternamente non estradossata ma risolta all'interno di un tiburio di forma
quadrata.
Facciata rimasta incompiuta.
• Cappella Pazzi, l'atrio che precede la cappella e la cupola portano due date successive alla
morte di Brunelleschi. Il resto degli elementi corrispondono alle caratteristiche tipiche di
Brunelleschi. Impianto trasversale, scarsella superiore e sacrestia vecchia, con l'aggiunta
di due ali.
concio di trabeazione ecc. elemento delle navate laterali quadrato. A differenza di San Lorenzo
studia in maniera diversa la composizione delle navate sul lato.
Alla fine della sua carriera viene richiamato al Duomo di Firenze, per le
tribune morte che servono come contrafforti
per le spinte della cupola. Inserisce sistema binato nell'ordine
architettonico, stesso che abbiamo nella lanterna; simile al partito alla
romana. Contrafforti percorribili come contrafforto alla lanterna.
Ruolo che Leon Battista Alberti ha a Roma: molto vicino alla corte papale. Scrive il suo trattato, lo
dedica in parte a Niccolò V, destinato più a un pubblico delle corti piuttosto che reali architetti.
All'interno di questa corte può aver sicuramente suggerito progetti, soprattutto nei passaggi
papali.
A Niccolò V vanno dati vari meriti, come quello di aver una grande magistratura a Roma. Sposta la
residenza del papa nel colle vaticano → ricostruzione mura vaticano, fortificazione del borgo,
ricostruzione tra le chiese più importanti ormai abbandonate. Ingrandimento borgo vaticano,
impostazione con maglia abbastanza geometrica, una sorta di seconda città. All'interno del palazzo
pontificio viene costruita la Cappella Niccolina. Altro intervento: ricostruzione parziale della basilica
di San Pietro (avviene lo spostamento obelisco vaticano e la costruzione della basilica su quello
che era il circo di Nerone).
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Il problema di Battisti a Roma è che non abbiamo prove su tutti questi progetti elencati, una
giustificazione è che tra i due vi era una stretta vicinanza quindi non ci sono scambi di lettere ecc.
(slide interventi sommari su borgo vaticano)
(s. pietro → allargamento transetto e coro presbiteriale perchè non funzionale a cerimonie in presenza del
papa. Dalle testimonianze pare che alberti abbia suggerito di rinforzare le murature perchè
murature abside troppo sottili per la volta (immagine sx). Quella che vediamo oggi, la cupola
esattamente in linea con tomba s pietro(immagine dx)
• Una prova certa viene data dopo pochi anni con San Sebastiano.
Ludovico Gonzaga ospita a Mantova una Dieta (→ riunione con principi duchi e regnanti italiani
per organizzare una grande crociata contro i turchi). Alberti è a Mantova per accompagnare
Pio II e verrà ospitato da Ludovico II in una delle sue proprietà in campagna, il quale gli
chiederà un progetto per questa chiesa.
Sorge nella periferia sud di Mantova, terreno piuttosto paludoso e instabile. La chiesa è stata
dedicata a San Sebastiano per un sogno di Ludovico, santo protettore della peste.
L'impianto è circolare (non molto frequente in questo periodo), a croce greca, articolato su un
vano centrale, pressoché cubico e coperto da volte a crociera, da cui si dipartono tre corti bracci
absidati di uguale misura. Presenta anche un livello sottostante, poco visitabile, si tratta di
un memoriale.
La chiesa è divisa su due piani, con quello inferiore seminterrato, che ricorda un podio classico.
Si accede al piano superiore oggi dalle due rampe di scale laterali, mentre originariamente
esisteva una scala laterale a sinistra. Anche le cinque aperture del portico in facciata sono
frutto del restauro. La parte superiore della facciata è originale e ricorda un'elaborazione del
tempio classico. Facciata tripartita, tetrastila, chiusa da un timpano.
Due possibili riferimenti: Spalato (il cortile), arco di trionfo.
I molti problemi dell'edificio: la terra paludosa rende impossibile la costruzione di un'edificio in
questo punto. Quindi viene realizzata su due diversi livelli, quello inferiore selva di pilastri
di fondazione, quello superiore coperto forse da una cupola, al quale si accedeva tramite scale.
Elementi innovativi: elemento semicircolare che spezza la continuazione del timpano, sistema
di bucature, una sorta di loggia aperta sull'esterno.
Elementi di dettaglio: partito alla romana, sopra porte ioniche con grandi plutei marmorei.
Non interrompe i rapporti con i Gonzaga. Ludovico ha l'idea di ricostruire la più importante chiesa
di Mantova. Rappresenta una delle reliquie più importanti, in due ampolle conservava del sangue preso
dalla croce. Durante la storia era diventata una chiesa benedettina, quindi reliquia importante per i
pellegrini → aspetto economico e di importanza per la cristianità. La reliquia veniva conservata
all'interno di una cripta e poi esposta in una loggia.
Lo scopo della ricostruzione era quello di ospitare molti pellegrini.
• Si tratta della chiesa di Sant'Andrea. L'Alberti morirà poco dopo aver mandato il modello, non ci
sarà lui in cantiere → dubbio su di chi sia l'edificio e quante trasformazioni abbia subito.
È una chiesa decisiva per la storia dell'architettura per le caratteristiche insolite dell'edificio: volta
a botte cassettonata continua, idea di avere una direzione precisa tra ingresso e
presbiterio. Può averla vista negli spazi di passaggio come ad esempio negli archi di trionfo.
Nelle cappelle lateriali abbiamo altre volte a botte che lavorano in maniera perpendicolare.
Ha tre cappelle per lato alternate ad altre tre sistemi di cappelle (simile alla Basilica di
Massenzio), questo genera un ritmo alternato di spazio grande ad arco e piccolo trabeato
(come nella facciata della chiesa, arco di trionfo) travata ritmica.
La facciata presenta un elemento con volta a botte cassettonata, ombrellone, sopra al
timpano, dentro c'è una finestra che dà luce alla navata centrale e sotto all'ombrellone ci
sono dei locali. È un corpo addossato alla facciata. Descritto come luogo di riunione e di
esposizione per la reliquia.
Mantiene anche la presenza di una cripta, suggerita dai quattro corpi scalari presenti nel
transetto che salgono e scendono in altezza.
Mantova è povera di materiale lapideo verrà costruita una fornace nei pressi del cantiere.
I palazzi
Le residenze sono prevalentemente ubicate all'interno delle mura cittadine. La residenza più
ricorrente è la casa a torre. Vi è anche l'isolato stretto e allungato con un affaccio su strada
limitato e i terreni retrostanti hanno un valore ridotto. Si tratta del lotto gotico, tra
loro ciechi.
La casa a torre cresce in altezza, hanno delle aperture disassate, nascono in maniera casuale.
• Un'architettura di passaggio tra il medievale e rinascimentale Palazzo
Davanzati, permette una distribuzione di spazi attorno a una zona aperta, una
sorta di domus romana.
• Il Palazzo Pitti, anticipa palazzo fiorentino →
sviluppo su tre piani, il primo per la finanza,
deposito ecc. (alcune volte con grande loggia),
piano nobile della residenza, ulteriore piano per
eventuale servitù e ospiti. Seconda caratteristica
disposizione allineata di aperture e la terza è la
simmetria nella facciata con un portale centrale.
Ultima caratteristica rivestimento lapideo della
facciata.
• Palazzo Medici, codifica un po' questa
tipologia. Presenta molte
caratteristiche che ritroveremo nei
palazzi del '400 e '500. Il piano terra è
organizzato attorno a un cortile (per i
monasteri e conventi si parla di
chiostri), diventa luogo di
rappresentanza del palazzo. Porticato
con volte a crociera, organizzato da
archi su colonne. La parte del portico
superiore è più larga di quella
sottostante. È coperto da una volta a
botte lunettata.
Vestibolo di ingresso coperto da volta a
botte (come domus romana) che immette
nella casa. La scala è direttamente
connessa al portico → percorso
lineare. Idea di grande cornicione.
Leggerezza mano a mano che si sale.
Bifore finestre.
• Palazzo Strozzi, un'altra particolarità
del palazzo fiorentino e
rinascimentale. Un palazzo isola,
ovvero isolato da altri
edifici, il quale occupa un intero isolato. Idea di chiusura verso
l'ambiente urbano. Cortile di forma rettangolare, sempre archi su colonne, doppio
cromatismo.
• Palazzo Piccolomini, rispetto alla tradizione
brunelleschiana negli archi su colonne manca
l'elemento strutturale che sostiene la trabeazione.
Finestre crociate.
•
• Palazzo Ducale di
Urbino, rappresenta quasi
una città. Abbiamo un
ordine nel cortile interno,
angolo risolto con un
pilastro a L al quale
vengono addossate due
semicolonne. Il fregio
presenta scritte
dedicatorie come nella
facciata di Santa
Maria Novella. Il capitello è ben curato, come all'antica, d'ordine trionfale.
I seguaci di Brunelleschi
1- Michelozzo; vicinissimo a Cosimo de Medici tanto
da seguirlo nel suo esilio a Venezia. Per i medici
eseguì
l’ampliamento dei convento di S.Marco dove per
l’organizzazione funzionale delle parti risalta la
successione degli spazi attraverso le intelaiature
architettonichesemplificazione linguaggio Brunelleschi.
La biblioteca si articola su tre navate, la centrale
minore (luogo di percorso) e le laterali maggiori (per lo
studio e gli stalli dei libri); è intesa come una scatola
qualificata dalla successione di colonne ed archi
sui quali si sviluppa la volta a botte dello
spazio centrale e le volte a crociera degli spazi
laterali.
Michelozzo si dedicò anche alla sistemazione di
diverse ville medicee dove l’organizzazione degli
spazi interni-esterni è in rapporto sia funzionale sia
visivo con l’ambiente esterno. Realizza poi la villa-castello dove gli elementi militari sono
trasformati in elementi formali. Cosimo gli affida anche il suo palazzi, Palazzo Medici a Firenze
e a Milano realizzerà il palazzo del Banco dei Medici e la cappella Portinari in S.Eustorgio.
Facciata semplice a due piani; sotto una sola porta, sopra 3 finestre a
edicola, solo la centrale reale. Una cornice separa le due zone e forma
una sorta di attico a disegno
trapezio con i lati che individuano le cappelle. Un timpano triangolare chiude il prospetto.
Rispetto questo periodo importantissimo abbiamo pochissimi documenti e scritti che ci possano
testimoniare le caratteristiche e le tendenze di questo periodo; specialmente riguardanti due artisti
(Filarete, Bramante).
• Dalla Pace di Lodi (1454) sino alla fine del
secolo periodo di stabilità: il Ducato va da
Bellinzona a Pontremoli, comprende Parma e
Piacenza.
• Milano è sede di corte
• Corte milanese accoglie un universo variegato di
architetti; non chiaro programma autocelebrativo, fatto
da episodi (differente da quello della vicina
Mantova).
A Milano vi sono i migliori bombardieri, i migliori orefici, tanto da farla sembrare una capitale “ante
litteram”. Milano è sede di corte e quindi affida all’architettura e all’arte un ruolo di potere notevole;
Sforza va a realizzare delle grandi opere architettoniche che vadano ad esaltare il suo potere.
Il ducato di Milano per tutto il ‘400 è un ducato estesissimo, si estende dal Ticino (possedimenti dei
Grigioni/Elvetici).
Famiglia Solari
• Marco da Carona (1393)
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• Giovanni (1400c.-1481)
• Guiniforte (1429-1481)
• Pietro Antonio (1450-1493)
Linguaggio:
• Modulo del quadrato
• Abbandono del sistema alternato
• Campata-Crociera
• Crociere costolonate archiacute
• Cappelle seriali tutte uguali
• Compressione del transetto
• Colonne al posto di pilastri compositi
• Aperture ogivali
• Mattoni a vista
• Sostegno appeso
• Campiture di intonaco bianco per aperture in contrasto con inserti pietra e laterizio
• Ruolo importante della pittura
•
• Sottolineatura membra strutturali
(idea sincerità strutturale)
S.Pietro in Gessate, Milano: architetture unitarie e compatte (perchè si tratta di cantieri unici).
Gran parte di queste chiese sono state poi restaurate nel corso dell’800 provando a
dare unitarietà come per esempio a S.Ambrogio e ristrutturate anche dopo la II
G.M.
Fenomeno dell’osservanza: S.Maria della Pace chiesa suddivisa tra una esterna e una più interna,
tra esse vi è un arco con diaframma decorato con due cappelle; parte interna presbiteriale.
- Gli elementi più identificativi della tradizione lombarda sono trasferiti alla nuova
architettura: - tiburio; -sistema della galleria interna ed esterna; - modulo quadrato; -
una certa sincerità strutturale
Edifici religiosi
Impianto longitudinale
• Santo Spirito e San Lorenzo (Brunelleschi). San Lorenzo riprende schemi di origine cistercensi e
degli ordini mendicanti. Novità fondamentale nella connessione sintattica di due sistemi
dell'ordine architettonico e dell'arco. Ciò permette il coordinamento tra navata principale,
navata minore e cappelle.
Impianto “composito”
• San Bernardino (Francesco di Giorgio Martini). Costituito dalla fusione tra una parte a
sviluppo longitudinale e una parte terminale centrica, con cupola.
Impianto centrico
• Convinzione che il tipo più caratteristico di tempio avesse nell’antichità un impianto centrico a
cupola (Battistero di Firenze/tempio di Marte, Pantheon, Santa Costanza/tempio di Bacco, Santo
Stefano Rotondo, San Lorenzo a Milano o San Satiro, Anastasis)
• Equivalenza tra Cupola e volta celeste. Prima chiesa centrica: Santa Maria degli Angeli.
• Fortuna del tema delle cappelle centriche su modello della Sacrestia Vecchia a San Lorenzo.
Castiglione Olona, Bergamo, Milano….
Le maestranze sono giudicate le migliori e gli architetti migliori sono lombardi. Questi architetti si
formano nelle diverse branhe dell’arte (non esistono scuole di architettura, si diventa ingegneri e
architetti grazie alla pratica).
Gli architetti possono essere:
1. Magister a muro
2. Lapicidi e scultori
3. Intagliatore ligneo
4. Fornaciaro
5. Agrimensore
6. Bombardiero
7. Pittore
7a. Pittore prospettico
Gli ingegneri quindi rivelano diverse capacità e proprio per queste capacità, gli architetti lombardi
entrano in conflitto con gli architetti toscani e che giungono in Lombardia dal sud. Sono molto
scarsi nei confronti della conoscenza dello sviluppo architettonico o nelle scelte formali. Questo
dualismo tra cultura tardo gotica e cultura più aggiornata continua a notarsi in questi cantieri.
• tecnico-ingegneristica, progettista di macchine e ingegni con applicazioni soprattutto militari
• tradizione del magister che sa organizzare un cantiere.
• la terza è quella di ingegneri provenienti da altre arti e capaci di disegnare con un linguaggio aggiornato
In questa
formella lui
ritrae sé stesso e per questo motivo verrà accusato soprattutto da va
Cappella Portinari: piana con una scarsella quadrata con una serie di permanenze lombarde
intersecate ad influenze fiorentine. Permanenza lombarda visibile in: finestra ogivale e contrafforti
ben evidenti che segnalano la sincerità costruttiva e gugliette, piccole torri e un tiburio alla
lombardo; l’interno è molto
decorato tipico del contesto milanese in età sforzesca. Vi sono volte a vele di tipica ispirazione fiorentina.
Lazzaretto
•1468 primo progetto redatto da Elia Reina e Lazzaro Cairati (cittadella dei malati in 200 casette)
•1488 avvio della costruzione su disegno di Lazzaro Palazzi
•1511 intervento di Amadeo
•1585 Pellegrino Tibaldi realizza la cappella ottagonale di San Carlo al Lazzaretto
•1880 Demolizione ad eccezione della chiesa e di un breve tratto di mura ° 375 x 375 metri; 504 arcate,
288 celle
Viene realizzata in difesa della città dalla peste che devastano continuamente Milano.
• Bergamo, decorazione a fresco della facciata del palazzo del Podestà (1477)
• Milano, affreschi di una sala di casa Panigarola (ca. 1480-85)
• Milano, Incisione Prevedari (1481)
• Milano, decorazione a fresco di casa Fontana
• Milano, Chiesa di Santa Maria presso San Satiro (1479-83)
• Milano, chiostri e canonica di Sant’Ambrogio (1492-98)
• Milano, Tribuna di Santa Maria delle Grazie (1492 ca.)
• Abbiategrasso, arcone di Santa Maria Nuova (1497)
• Roma, chiostro di Santa Maria della Pace (1500-04)
• Roma, Tempietto di San Pietro in Montorio, (1502-10)
• Roma, Cortile del Belvedere (1504-13)
• Roma, coro di Santa Maria del Popolo (1505-07)
• Roma, Basilica di San Pietro (dal 1506)
Duomo di Pavia
- 1481 I deputati chiedono ad Ascanio Sforza di risistemare 2 basiliche esistenti e Battistero
- 1487 Scrivono ad Ascanio Sforza per il permesso di demolire le
due antiche cattedrali affermando di voler costruire un tempio
che somigliasse a quelli più belli di Roma o meglio come
Hagia Sofia
- 1488 Secondo progetto presentato ad Ascanio da
Amadeo e Cristoforo Rocchi
- 1488 (giugno) Fondazione
- 1488 (agosto) III progetto: tre architetti Giovanni Antonio Amadeo
e Cristoforo Rocchi + Bramante (?)
- 1492 compiuta la cripta
- 1497 Amadeo richiamato nel cantiere presenta un IV progetto
Piazza di Vigevano:
in alcuni elementi richiama lo stile di
Bramante. Piazza Ducale a Vigevano è
una vasta piazza in stile rinascimentale.
La sua costruzione iniziò nel 1492 per
volere
di Ludovico il Moro come anticamera
del castello ormai trasformato in palazzo
ducale, e fu ultimata nel 1494. Egli
costruì la torre e intervenne sul castello
per volere del signore di Vigevano.
È codificato un modo di fare architettura e di rappresentare gli ordini architettonici che sarà alla base del
linguaggio classicista dei secoli successivi. Questo linguaggio che si forma tra il 1500 e il 1527 è molto
facile da applicare, e questo periodo è stato affrontato dalla storiografia a più riprese in quanto
“secolo d’oro” dell’architettura occidentale.
Questo periodo è caratterizzato anche da un contesto politico particolare:
- Nel 1492 muore Lorenzo Medici (il Magnifico) e da questo momento in poi cominciano ad avere
un ruolo fondamentale i papi:
- 1492-1503 Alessandro VI Antonio e Giuliano da Sangallo
- 1494 Ludovico il Moro chiama Carlo VIII per combattere
- Ferdinando I di Napoli. Isabella d’Aragona aveva
- sposato Gian Galeazzo Sforza, morto avvelenato nel
- 1494 a Pavia.
- 1499 Lega tra Luigi XII e Venezia, sconfitta del Moro
- 1503-13 Giulio II (Giuliano Della Rovere di Savona) Bramante e Sangallo
- 1513-1523 Leone X (Giovanni Medici di Firenze)
- Raffaello, Sansovino, Giulio Romano, Peruzzi e Sangallo
- 1517 Lutero rende pubbliche le sue tesi contro la Chiesa
- 1519 Carlo V, re di Spagna, re di Germania e dei Romani.
- Nel 1530 è incoronato imperatore a Bologna.
- 1523-34 Clemente VII (Giulio Medici di Firenze)
Sangallo
- 1527 Sacco di Roma
Architetti:
Anche per quanto riguarda questo periodo, si possono creare due divisioni principali partendo dalle
figure degli architetti più importanti:
1. 1500-1514: Bramante, Antonio da Sangallo il Vecchio e Giuliano da Sangallo
2. 1514-1527: Raffaello (Urbino), Baldassarre Peruzzi (Siena), Jacopo Sansovino (Firenze), Antonio
da Sangallo il Giovane (Firenze), Sebastiano Serlio (Bologna), Giulio Romano (Roma), Michele
Sanmicheli (Verona).
Temi
a) Importanza della committenza papale e della corte papale (Roma)
b) Utilizzo dell’antico con funzione simbolico-rappresentativa (papato=impero)
• Citazione di architetture dell’antico nelle nuove opere, ma anche citazione di architetture
contemporanee considerate di eguale valore di quelle antiche
• Monumentalità e grandiosità
• Recupero delle tecniche costruttive antiche
*Il problema chiave era quello di emulare l’architettura romana e degli antichi (delle grandi terme e
del Pantheon) e questo lo possono fare attraverso lo studio, il ridisegno della cultura degli antichi.
La caratteristica più importante che rappresentava il mondo degli antichi era l’abilità nell’uso
dell’OPUS CEMENTICIUM e il recupero di questa tecnica permetterà, ad esempio, la realizzazione
delle volte di San Pietro.
Bramante (1500-1514)
– Chiostro Santa Maria della Pace, Roma
– San Pietro, Roma
– Belvedere Vaticano, Roma
– San Pietro in Montorio, Roma
– Palazzo dei Tribunali, Roma
– Palazzo Caprini, Roma
– Palazzo Adriano Castellesi, Roma
– Tribuna Santa Maria del Popolo, Roma
Tutto parte da questo progetto (agli Uffizi) su pergamena e progettato da Bramante (anche firmato), ma
egli disegna solo la metà di un progetto ipotetico (questa è la parte terminale o quella d’ingresso),
ma si
presume che sia la metà simmetrica di un progetto. La chiesa più significativa e meta di tutti i
pellegrinaggi si trasforma da impianto longitudinale a impianto
centrale.
Questa chiesa ha impianto centrale, a croce
greca iscritta in un quadrato con quattro
bracci
terminanti in absidi. Tutto è costruito in
funzione del centro, dove vi sta la cupola che
sormonta la tomba di S.Pietro (Bramante si
immagina la cupola più grande di quella del
Pantheon). Questa cupola è contornata da 4
altre cupole negli angoli del quadrato. È
costruita in opus cementicium (novità
strutturale) e inoltre s’imposta in uno spazio
ottagonale irregolare (con i lati diversi). I
pilastri
che sorreggono la cupola sono “a coda di rondine”,
tagliati trasversalmente. La cupola centrale, è più
larga della navata centrale (novità del 1504 di Bramante). Questo può farlo solo grazie al sistema dei
pilastri tagliati (in diagonale). Negli angoli abbiamo le cupole con un altro gioco di rimando ad altri spazi
ottagonali che corrispondono a 4 torri/campanili (ripresa di San Lorenzo).
Nel 1506 la cappella del presbiterio prende il nome di Cappella Iulia (in onore di Giulio II). Bramante
inoltre disegna una nuova chiesa a 5 navate, le due più strette a fianco a quella centrale, vanno a
picchiare contro i piloni della cupola. Diviene quindi una chiesa a 5 navate in ripresa delle basiliche.
Internamente, grazie ai deambulatori presenti, si crea un percorso (ripresa del Duomo di Milano e
di San Lorenzo).
Vedendo oggi S.Pietro si rivede perfettamente lo schema che lo stesso Bramante aveva disegnato per
la costruzione di questa chiesa; essa conserva al
suo interno le tracce di una serie di
modifiche che testimoniano il passaggio e i
cambiamenti apportati dai diversi architetti
che si
dedicarono a quest’architettura. Nei
sotterranei, oggi vi sono ancora le basi
delle colonne della basilica
costantiniana.
Giulio II non è però completamente soddisfatto
di questa chiesa e chiede a Bramante di
creare un passaggio per la sua passeggiata
quotidiana verso la zona del Belvedere (villa di
Innocenzo VIII, zona più rialzata che
permetteva di avere un’aria migliore rispetto
a quella che si aveva nella residenza papale
ufficiale Vaticano). E Giulio II chiede di
unire S.Pietro e la zona del
Belvedere; ha in mente una via di 1000
passi, una strada, e chiede la realizzazione
di questa via a Bramante a partire dall’unico
documento
rimasto (la medaglia). E quindi Bramante va a realizzare la via perpendicolare alla
Basilica di S.Pietro (cortile di circa 100m per 300m). Giulio II chiede di realizzare
una strada dalla sua stanza fino alla villa del Belvedere, ma il papa
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In facciata abbiamo il partito alla romana dorico. Sui lati abbiamo un sistema a serliane concatenate
con spazi grandi e piccoli alternati
(richiamo all’arco di trionfo). Vi è
poi una piccola torre con una
scala a rampa (ci può salire
chiunque e
nell’antichità il papa si muoveva
a cavallo o su una mula), e
mantenendo la stessa trabeazione
e la stessa altezza egli va ad
inserire
tutti gli ordini architettonici. Nella
parte più esterna, il cortile diviene
anche la zone di protezione del
papa, inoltre da S.Pietro parte
anche un
“biscione” coperto che porta a
castel Sant’Angelo (castello dove il
papa si rifugia durante il sacco di
Roma del 1527. Il palazzo che
demoliscono si
trovava sulla dx della via
principale che torna a san
Pietro e viene
costruito il palazzo Caprini (uno dei
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Per realizzare tutto ciò in laterizio e non in Pietra ci si mette la metà del tempo.
I papi tra il 1514 e il 27, vogliono spostare la loro residenza in una zona più centrale di Roma,
allora il papa chiede ad Antonio da Sangallo di realizzare un piano per lo spostamento della sede
papale (palazzo papale) vicino alla piazza Navona (un palazzo vicino ad un circo). Il papa vuole essere
il nuovo imperatore di Roma. Questo palazzo non verrà mai realizzato (oggi palazzo Madama) e dei
sistemi di residenze attorno alle quali vengono costruite delle chiese delle altre nazioni che
andavano a costituire le assemblee.
RAFFAELLO (1483-1520)
Si forma ad Urbino e si dedicò alla realizzazione di un gran numero di opere. Egli svolge la funzione di
architetto dal 1514 al 1520 e opera architetture in cui mette in campo soluzioni tra loro molto
diverse, quindi non si può parlare di un vero linguaggio di Raffaello.
Fama di Raffaello soprattutto come pittore. Ma le sue opere architettoniche non sono per niente marginali.
Importante ruolo delle sue architetture dipinte che costituiscono l’unico precedente all’attività
architettonica (Sposalizio della Vergine, Scuola di Atene, Incendio di Borgo, Cacciata di
Eliodoro).
Attività architettonica tra il 1511 e il 1520. Soprattutto dopo 1514-16. ma colpito da damnatio memoriae
(opere non completate, demolite, pochi documenti, pochissimi disegni, scarsa fortuna
storiografica). Enorme distanza tra le prime opere (Chigi) e le ultime, con la straordinaria eccezione
della cappella in Santa Maria del Popolo.
Impossibile separare l’opera di Raffaello dalle strategie urbane e politiche pontificie nella Roma di primo
Cinquecento.
Due punti nodali su cui la critica insiste:
1) il continuo modificarsi del suo linguaggio;
2) come partecipe delle strategie di potere e delle implicazioni ideologiche della Roma di Giulio II e di
Leone X, dove prende forma e corpo.
La grande fabbrica che ci fa capire l’importanza delle opere di Raffaello è quella di Villa Madama, Roma.
Si tratta di una villa che Leone X decide di farsi costruire fuori dal Vaticano, in un luogo non
centrale, ma sotto le pendici di Monte Mario e a fianco dei campi del foro Italico e in linea retta
(2km) abbiamo la villa del Belvedere. Su questo luogo il papa chiede di progettare una grande villa di
otium per coltivare le proprie passioni (come imperatore) e questa villa non può non avere un teatro;
al centro vi è una cortile circolare (S.Pietro in Montorio, Villa Adriana) oggi imitato a Granada
(palazzo di Carlo V). Di questa villa viene
costruita solo la parte dx con gli appartamenti invernali e nella parte sottostante Raffaello progetta le
cucine, le saune e piccoli spazi termali su modello dell’antico. La parte sopra presenta teatri e atri per
accogliere gli ospiti. Presenta un peristilio antistante (ripresa antico). Verso il Tevere, vi è un sistema di
logge e a serliana (Spalato), richiamo anche della muratura che cinge e fortifica la villa.
Per la famiglia dei Chigi Raffaello costruisce una piccola cappella a impianto
ottagonale con grande cupola centrale e nicchia interna (riproposizione dello
spazio centrale della basilica di San Pietro). Internamente vi è tutta una serie
di marmi all’antica.
Sulla fabbrica di Raffaello a San Pietro, tutto ciò che sappiamo è che lui è
più propenso verso un impianto longitudinale.
Sant’Eligio degli Orefici è una piccola chiesa realizzata da Raffaello per una
congregazione. Vi è sempre un motivo a serliana e di cupola contro un muro.
OPERE PRINCIPALI:
- VILLA FARNESINA: questa villa ha uno schema a C; una grande parte centrale dedicata alla
residenza e lungo le ali vi sono i vari appartamenti o i locali di servizio. Peruzzi progetta
questa loggia con un sistema di gradini come se fosse una piccola cavea per le
rappresentazioni. Le finestre si aprono
-
all’interno del fregio. È inoltre presente un sistema di ordine dorico su dorico.
- PALAZZO MASSIMO DELLE COLONNE, ROMA: è un palazzo molto particolare e nel 1527 viene
bruciato nel sacco di Roma, ma ricostruito dalla famiglia. Sono 3 fratelli che decidono di
costruire un palazzo ciascuno. L’erede principale mantiene la posizione del palazzo bruciato.
Pianta generale con cui Peruzzi realizza il nuovo palazzo.
In facciata abbiamo un vestibolo.
Ho un sistema di colonne trabeate; abbiamo una variazione di ritmo data dall’importanza di
sistemi che sorreggono la struttura.
Ho un’accelerazione di
elementi, di ritmo verso
il centro. Accentua
questo passaggio verso
l’ordine
centrale. Questo palazzo è
interamente rivestito di
bugnato, tutta la superficie
è impostata sull’opera
isodoma
del palazzo di Augusto. Tutto
è affidato al bugnato.
Peruzzi sposta attenzione
sul tentativo di ricreare una
nuova
architettura sulla base
dell’antico.
Il 400 guarda continuamente l’architettura degli antichi, mentre il 500 guarderà il primo 500 che
a sua volta aveva guardato all’architettura antica presa come modello chiave.
Il cortile interno di questo edificio è molto piccolo, con ogni facciata diversa e con ordine
ionico, dorico (ma questo non ha il fregio), ma mette le guttae nell’architrave. Fa una sorta di
trabeazione contratta, perché sopra deve aprire delle finestre a bocca di lupo per dare luce
all’interno.
Sono tutti piccoli dettagli che ci fanno capire che questi architetti hanno una cultura molto
elevata e che stanno giocando con gli elementi architettonici.
I Sangallo
“sette sangallesca”, si tratta di una tendenza a normalizzare il linguaggio dell’architettura riducendo
l’esperienza creativa all’elaborazione di pochi tipi fondamentali.
Caratteristica principale: costante e assiduo impegno professionale.
Antonio da Sangallo il Vecchio lavora con il fratello Giuliano, segue i modi stilistici di quest’ultimo e poi se
ne distacca. Dopo la morte del fratello inizia attività
indipendente e rinnova il suo linguaggioadotta elementi
e soluzioni del repertorio linguistico elaborato a Roma.
Palazzo del Monte a Monte S.Savino applicazione dei prototipi romani, con basamento bugnato e
finestre a edicola incorniciate da paraste.
Dopo il Sacco di
Roma: 1. 1527-1546
Verona: Michele Sanmicheli
Venezia: Jacopo Sansovino e Sebastiano Serlio
Firenze: Michelangelo Buonarroti
Roma: Antonio da Sangallo il
giovane Mantova: Giulio Romano
Pesaro: Girolamo Genga
2. 1546-1564
Roma: Michelangelo
Genova: Galeazzo Alessi
Veneto: Andrea Palladio
1527-1546periodo in cui vengono codificate le prime norme lasciati da Bramante e Raffaello in modo
particolare. Gli architetti di questo periodo possono decidere se perseguire queste norme oppure se
rompere totalmente gli schemi e seguire le proprie idee, cercando innovazioni.
APPLICAZIONE DELLA NORMA – ROTTURA DEGLI SCHEMI
1546-1564in questo periodo abbiamo un prevalere della norma e, potremo notare come Palladio sia
il massimo esponente della ripresa della norma e della sua applicazione sugli edifici dell’architetto.
3. 1564-1580 dopo il concilio di Trento cambia la liturgia e quindi gran parte delle chiese si
adattano a questo cambiamento.
- Milano: Pellegrino Tibaldi, Martino Bassi. Fabio Mangone, Francesco Maria Richino
- Venezia: Vincenzo Scamozzi, Andrea Palladio
- Firenze: Bernardo Buontalenti, Bartolomeo Ammannati
- Roma: Martino e Onorio Longhi, Ottavio Mascherino, Domenico Fontana
Architetto particolarmente legato alla villa papale; egli non lascerà mai Roma, nemmeno dopo il
sacco di Roma del 1527. Egli è fiorentino di formazione, vive in una cultura architettonica di altissimo
livello perché i suoi zii sono architetti indiscussi sia del panorama architettonico fiorentino, sia
Romano.
OPERE PRINCIPALI
- Villa Madama, Roma (1520-)
- San Pietro, Roma (1520-1546)
- Concorso per S. Giovanni dei Fiorentini, Roma
- Palazzo Farnese, Roma (1512-1546)
- Cappella Paolina e Sala dei Re, Vaticano (1534-40)
- Palazzo Baldassini, Roma
PALAZZO FARNESE, ROMA: si tratta del più grande palazzo del 500 e racchiude al suo interno alcuni
elementi tipici del palazzo fiorentino e alcuni dell’architettura romana. I Farnese sono molto ricchi e
hanno quindi la possibilità di comprare gran parte del terreno circostante al palazzo e abbattere gli
edifici di fronte al palazzo per la costruzione di una piazza.
ELEMENTI FIORENTINI:
1- Palazzo in isola (chiuso su sé stesso palazzo Strozzi)
2- Si organizza rispetto ad un cortile quadrato, organizzato a sua volta rispetto ad un partito
alla romana.
3- Successione di 3 ordini: dorico, ionico, corinzio preimpostati sull’ordine del partito alla romana.
L’ordine dorico presenta semicolonne, con triglifi e metope propri dell’ordine.
4- Vestibolo a 3 navate per l’accesso (fu letto erroneamente un trattato di Vitruvio da un trattatista
che disse che Vitruvio aveva scritto che l’entrata nelle domus romane avveniva attraverso un
atrio, invertendo i due elementi)
5- Scala
6- Si sviluppa su 3 piani
7- Ingresso assiale
8- Aperture perfettamente allineate
9- Vi sono marcapiani e marca davanzali che dividono i pianoricerca di orizzontalità più
che verticalità ricercata solo dal portale con sopra un balcone loggiato
10- Cornicione che chiude la costruzione (cappello che delimita)
DIFFERENZE CHIAVE:
1- Il bugnato rimane solo sugli angoli per chiudere composizione
2- Le finestre in questo caso sono grandi, mentre nel palazzo fiorentino rimanevano alte e
piuttosto piccole. Non c’è una netta chiusura con il mondo esterno
3- Finestre timpanate alternate semicircolare e triangolare (Pantheon edicole)
Egli lavora per 16 anni ad un modello ligneo di S.Pietro. Su questo modello vengono fate un gran
numero d’incisioni.
La grande cupola che si crea si sviluppa su 2 diversi ordini
SALA REGIA, PALAZZO VATICANO: egli si dedica soprattutto agli stucchi dei lacunari.
Egli voleva seguire il re in Francia e proprio per questo motivo si sposta a Venezia.
-
Libreria Marciana: gli viene chiesto di costruire un luogo pubblico
che potesse contenere un grande patrimonio librario. Egli riprende
nettamente la basilica Aemiliapilastro con colonna con ordine
dorico: ci si pensa all’interno di un foro con una loggetta.
L’ultima parte è aggiunta, in quanto il cantiere si fermava alla
fine della
stecca.
Sulla facciata abbiamo un PARTITO ALLA ROMANA per il primo
ordine; sul secondo ordine abbiamo seliane inserite all’interno di
semicolonne di ordine ionico; sopra v’è un enorme frego con
festoni e piccole finestre, contornato da una balaustra che slancia
la composizione in modo orizzontale. Egli per l’interno ha in mente
di costruire un enorme spazio voltato, ma ciò non è possibile
per il
territorio veneziano paludoso. Sansovino viene accusato e
viene obbligato a risarcire i danni.
Loggetta del Campanile, Venezia: viene collocata alla base del campanile e riprende nettamente l’arco di
trionfo, a 3 fornici con un grande fregio che li sovrastazona, tribuna da cui il doge si affacciava al
pubblico. Opposta alla porta d’ingresso del palazzo ducale. Loggia con partito alla romana.
piccolo-spazio grande con superfici lisce con bugnato e definisce la facciata come una sorta di “non
finito” e l’idea che riprende la caduta (tutto che crolla)egli voleva rappresentare l’edificio come un
gigntesca
rovina. È un palazzo di svago, intrattenimenti, feste, deve rappresentare una gioia, una ricchezza di una
corte. V’è una gigantesca loggia che si apre verso le peschiere con un sistema di serliane concatenate
sui lati e definiscono un andamento particolare (spazi tra loro diversi)gioco con ordini
architettonici che
presuppone una perfetta conoscenza di quest’ultimi.
Pittorecappella sistina
Architetto per i Medici
Scultore
Vasari: «Michelangelo fece assai diverso da quello che di misura, ordine e regola facevano gli uomini»
Rottura decisiva nei confronti del classicismo vitruviano
Antinorma (Scala iperumana)
Tensioni strutturali (Dinamicità – dilatazione)
San Pietro: 1546 diviene architetto di S. Pietro e prova ad annullare tutto il progetto di San Gallo. Il
progetto richiama e semplifica il progetto di Bramante. Abbiamo la grande cupola centrale con le
cupole laterali e 4
S. Maria degli Angeli: 1559 viene eletto papa Pio IV, unico papa
milanese della storia, che porta a compimento parte delle
fabbriche iniziate nel 500. A lui si deve Porta Pia, Via Pia, il
compimento del
Belvedere. Terme di Diocleziano erano state affidate ad un
ordine monastico e Pio IV decide di dedicare questa zona ad
una chiesa. Mantiene andamento chiesa, colloca sul fondo un
piccolo coro. Le volte e le colonne libere sono ancora quelle
delle terme.
Porta Pia: non completata da Michelangelo perché muore prima
(1562/64). Egli inserisce tutta una serie di dettagli degli ordini architettonici
rompendo però la sintassi che vige tra gli elementi e questi vengono
postati dalla loro posizione.
-
Palazzo Farnese, Roma: usa un bugnato e una sorta di
partito trionfale con sopra serliane
concatenate richiamando l’arco di
trionfoidea di fortezza.
Roma, Chiesa del Gesù: chiesa che diventa la chiesa madre dei Gesuiti (nascono
in un momento in cui si tenta la riforma della chiesa dopo il sacco di Roma)
a Roma. È la chiesa della “casa professa. Sono tutti ordini
religiosi che come obiettivo scelgono
l’educazionesi occupano dei collegi. La chiesa
dei Gesuiti è stata spesso usata come modello
delle altre chiese anche se non esiste un modello
di chiesa, ma dei tipi che sono
legati ai vari ordini religiosi. È una chiesa molto
particolare. È una chiesa a impianto composto da
una zona con impianto a croce greca iscritta in un
quadrato con un sistema di 5 cupole a cui viene
giustapposta una navata unica con cappelle sui
lati. La copertura è una volta a botte (S.Andrea
di Mantova). C’è un’abside in cui è collocato
l’altare = la chiesa non
deve avere ostacoli così che l’occhio possa dedicarsi al
luogo di Cristo (altare). Ha un coro poco profondo e quindi non ha bisogno di un
corpo corale per le diverse liturgie. Vi sono però coretti, ovvero zone dove vi stanno i coretti. Abbiamo
una cupola al centro su un impianto quadrato della stessa ampiezza della navata centrale.
La facciata oggi molto diversa da quella pensata all’inizio (visibile nella medaglia di fondazione
facciata con due ordini della stessa ampiezza e altezza con una serliana al centro della
facciataoggi simile al
Santuario di Saronno). La facciata di oggi presenta un’accentuazione di elementi verso il centro per
sottolineare il portale d’ingresso con una serie di elementi che fuori escono verso lo spettatore. Sono
chiese molto ricche, ricoperte d’oro perché è la casa di Dio e quindi è il luogo che va esaltato più di
tutti. La chiesa secondo il concilio di Trento dev’essere il più aperta possibile verso il culto esterno
(anche l’idea che si ha del luogo).
Piacenza, palazzo Farnese: mai portata a compimento. Palazzo gigantesco, fuori scala rispetto alle
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misure della città. Al suo interno conservava un semicerchio che conteneva un teatro all’aperto con un
sistema di serliane.
- Manierista che si dedicò alla costruzione della villa d’Estè a Tivoli voluta dal cardinale
d’Este; progetta un giardino a terrazze ricco di percorsi e di giochi d’acqua (istinto
manierista)
- Si dedica poi con il Casino di Pio IV ai giardini Vaticani dove propone un tipo di facciata
subordinata alla decorazione; anche gli ordii sono ridotti a fasce cariche di motivi in stucco
con bassorilievi, elementi floreali ecc..
- Proveniente da Urbino
- Opera più importante: l’imperiale Nuova edificio aggiunto alla villa 400esca Sforza presso
Pesaro. La villa si articola su vari livelli: il primo livello abbiamo il cortile esterno con
nicchioni e ambienti
sotterranei; le scale portano al secondo livello con un’aula
absidata, un atrio-loggia, vari ambienti e il cortile; al
terzo livello abbiamo le stanze, una cappella e il primo
giardino pensile, poi terrazze un altro giardino e un
grande
ingresso. La villa è un organismo compatto all’esterno,
ma all’interno si articola in diversi spazi. L’atrio
presenta una volta a botte triplicata e sorretta da
colonne con al fianco due vani simmetrici, bassi e
strettitipologia pseudo vitruviana. Sulla superficie il
moduelo chiave è la nicchia con specchiature
rettangolari.
- A Pesaro abbiamo poi la chiesa di S.Giovanni Battista una navata con cupola.
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Allievo di Antonio da San Gallo il giovane, quindi ha un’educazione particolarmente attenta agli ordini
architettonici. Lavora a Genova (tempo d’oro per Genova), lavora per la famiglia Sauli, poi lavora per la città
stessa e poi è chiamato a Milano per realizzare Palazzo Marino (rimane a Milano 10-12 anni).
- 1548 è documentato nei lavori di Villa Giustiniani a Genova
- 1549 Convenzione tra la famiglia Sauli e Alessi per Santa Maria di Carignano
- 1553 Porta del Molo a Genova
- 1557 è documentato nel cantiere di Palazzo Marino a Milano
- 1561 Elabora una soluzione per la chiesa di San Barnaba a Milano
- 1562 Parere di Alessi sul Palazzo della Loggia di Brescia
- 1564 È pagato dalla fabbrica di Santa Maria presso San Celso a Milano
- 1566 È pagato dalla fabbrica di Santa Maria della Consolazione di Todi
- 1567 È pagato per un primo modello per Santa Maria degli Angeli ad Assisi
- 1572 Muore a Perugia
Palazzo Marino, Milano: Tommaso Marino è il più ricco uomo sulla terra in quel periodo; è il garante di
ogni spesa del Papa ed è garante anche delle spese dell’imperatore, ma egli farà un fallimento
colossale, tanto
che il palazzo non sarà mai terminato e sarà anche espropriato nel momento del fallimento di
Tommaso. La facciata (che ora non esiste più, sul lato della scala) è completata uniformandosi
all’originale.
Planimetria: ci sono due cortili, uno di rappresentanza, separato da un gigantesco salone (a doppia
altezza) e un cortile rustico alle spalle (accedono i carri, dove ci sono le stalle, ecc), è un palazzo in
isola (pochissimi palazzi milanesi sono in isolaripresa palazzo genovese, infatti l’architetto e il
committente sono genovesi), non abbiamo un corpo di fabbrica in facciata, accediamo direttamente
al cortile; il salone posto al piano
terra è strano perché a Milano abbiamo sempre un piano nobile e il salone delle feste è solitamente
rialzato, qui no, il salone è al piano terra (completamento della volontà di rappresentarsi).
Pellegrino Tibaldi
Puria in Valsolda (1527) - Milano (1596)
1547-55 È a Roma come pittore lavora con Daniele da Volterra e Perin del
Vaga 1550-51 È a Bologna e lavora negli affreschi di Palazzo Poggi
1551-63 È pittore a Roma, Ancona e
Bologna 1563 Collegio Borromeo a Pavia
1563 Lavori all’arcivescovado di Milano e S. Maria Podone
1567-86 (luglio) Architetto della Fabbrica del Duomo (scurolo, battistero, tabernacolo, altari, organi, coro
ligneo)
Chiesa di San Fedele per i Gesuiti Seminario Maggiore Canonica degli Ordinari del Duomo Chiesa di
San Vittore
1571 Santuario di Caravaggio
1577 San Sebastiano
1578 Santuario di Saronno: facciata
1580 San Carlo al Lazzaretto San Raffaele: facciata
1584 Santuario di Rho
1586-93 È in Spagna e lavora all’Escorial, scrive il suo Discorso
1596 Muore a Milano
Si forma a Bologna, è di formazione pittore. Lavora per il papa nelle fortificazioni delle Marche e serve
anche il papa in alcune sale di castel sant’Angelo. Nel 1563 Borromeo (nipote di Pio IV) conosce Tibaldi
e lo conosce attraverso Pio IV e la famiglia Borromeo decide di far costruire un enorme collegio; Tibaldi
nel 1563 arriva a Pavia con la fama di grande pittore, ma con una scarsa impostazione
architettonica. Dal 1563 al 1586 è presente in quasi tutti i cantieri papali sollecitato dalla famiglia
Borromeo. Diventa anche architetto fondamentale per le architetture civili; Milano non ha una corte,
ma governatori e la vera committenza di questi anno è religiosa e Pellegrino ne è protagonista; è
chiamato anche come architetto e ingegnere della Camera (lavora per lo stato); si fa anche una
grande quantità di nemici che lo processano per tentativi di concussione che lo mettono ai ferri
corti negli anni del 1584-85; muore Borromeo e quindi non ha un
difensore e per questo accetta di andare in Spagna e lavorare all’Escorial. In questo periodo si diffonde
il sistema della gara di appalto.
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI:
- Straordinaria ricchezza del vocabolario decorativo (varianti del fregio, mensole, lesene
scanalate e rastremate, ordini figurati).
- È aggiornato sul dibattito architettonico sugli ordini (in particolare dorico e corinzio)
- Debito nei confronti di Michelangelo (grande amante dello stile e dell’architettura di Michelangelo)
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- Ruolo delle Istructiones di Borromeo del 1577 (conosce cambiamento della liturgia grazie a
Borromeo che aveva partecipato attivamente al concilio di Trento) durante il concilio di Trento ci
si rende conto che è fondamentale l’istruzione per i sacerdoti che hanno poca capacità
dialetticanasce il seminario (la scuola per i preti), evoluzione del termine collegio. La
formazione del clero viene affidata ad una congregazione “gli oblati”, che si forma in
Lombardia.
- Collaborazione tra architetto e vescovo
- Idea della magnificenza e del decoro degli edifici religiosi
- Altari, reliquiari, tabernacoli, ripostiglio per olii e vasi sacri
- Invenzione del tipo del collegio
Collegio Borromeo, Pavia: c’è bisogno di un collegio-convitto dove gli studenti che arrivano a Pavia
possano stare lì a vivere e a dilettarsi nei loro hobby. Qui non vi sono scuole né grandi chiese, ma
solo una piccola cappella. In facciata vi sono elementi che percorrono lo stile del palazzo del 500
con una specie di horror
vacui, ovvero una continua ripetizione quasi con insistenza degli ordini proposti. Abbiamo una
serie di colonne fasciate in facciata. L’interno riprende il modulo compositivo delle serliane, molto
esili, molto leggere, concatenate (usata da Alessi a palazzo Marino) con un ordine dorico e
uno ionico.
Entrando si trova un piccolo battistero che forma un tempietto con 4 colonne libere. La vera
riforma s’incentra nella parte del presbiteriocoro e altari che contornano l’altare maggiore sono
ricostruiti.
L’altare maggiore ha una posizione dominanterialzato con un tabernacolo. Prima dell’altare vi sono
due giganteschi organi e davanti i due pulpiti colossali attaccati ai piloni. Pulpito di sx per il
Vangelo e quello di dx alle altre letture e attraverso a questi i pulpiti avviene il commento (esegesi
del testo ancora in latino). Sono realizzati in legno con lamine di argento dorato. Coro ligneo viene
disegnato e predisposto da
Pellegrino e viene collocato all’interno della chiusura del deambulatorio. Sotto l’altare, in corrispondenza
dell’altare maggiore, c’è lo scurolo di forma circolare al cui interno si trovano le reliquie dei santi (la
chiesa si fonda sulle loro reliquie). Coro iemalis ambiente più caldo che impone al clero di
accedere al duomo e a
celebrare le liturgie delle ore per ostacolare la diffusione dell’eresia luterana. All’interno del coro vi sono
dei sacerdoti che celebrano all’interno del coro e abitavano sparsi nel mondo, ma Borromeo fece
costruire per
loro delle residenze. La pietra usata è quella di Azzo con una serie di stucchi che ricoprono.
S.Vittore, Milano: chiesa a 3 navate molto vicino all’impianto composto di S.Giorgio a Venezia (richiamo di
Palladio
San Lorenzo, Escorial: partecipazione di architetti italiani e spagnoli. Grande fabbrica che è il palazzo
di Filippo II di spagna, è un collegio ed è un monastero con una grandissima biblioteca. La
facciata è
chiaramente Tibaldiana.
La parte inferiore riprende l’Ospedale maggiore (9 cortili); due crociere, 4 cortili a dx e 4 a sx con
un cortile centrale e la chiesa terminale con impianto quinconce (ripresa di S.Pietro). pellegrino lavora
come pittore.
- Unico grande architetto del Rinascimento italiano ad aver conosciuto gli antichi edifici greci.
- Visita Roma
- Nel 1509 lavora al Duomo di Orvieto;
- 1535 entra al servizio di Venezia come sovrintendente di tutte le opere difensive militare
attivo della repubblica, attivo alle fortificazione di Corfù, Creta e Cipro.
- Sue architetture civili Verona
- Progetta a Verona alcune porte tra cui Porta Nuova e Porta Palio. La prima è costituita da un
blocco trasversale con passaggio voltato e torri per artiglieri ai lati; movimento rustico delle
facciate (porta Maggiore Roma); ordine corinzio. La Porta Palio non era destinata alle artiglierie;
sul lato esterno, 3 passaggi voltati che portano in un’aula a volta che si apre sulla città con 5
archi. Edificio allungato e membrature forti. Ordine dorico. Le porte si elevano sopra le mura
intorno.
- Palazzo Bevilacqua (riprende palazzo Caprini); 3 aperture raggruppate ad arco trionfale su
colonne corinzie interne spiralate. Cornicione con una ricca decorazione a festoni; piano
nobile colonne innalzate su piedistalli; piano terreno finestre più alte. Una scala esterna
conduce ai piani alti.
- Palazzo Canossa a Verona; blocco allungato a C con cortile, atrio e 3 aperture con
facciata posteriore sull’Adige; lesene binate al piano nobile e una balausta con statue,
parte inferiore bugnato liscio.
- Palazzo Pompei Verona; rettangolo allungato con vasto atrio e cortile; la facciata è divisa in
zona inferiore con bugnato, aperture e arco centrale e zona superiore con colonne doriche
scanalate e con ampie finestre.
- Palazzo Grimani (su canal Grande, Venezia), sorge su un lotto lungo e stretto, atrio 3 navate
con un lungo salone centrale e un cortile. Facciata pilastri corinzi reggono colonne
corinzie al piano nobile e al centro di ogni piano viene inquadrato il motivo dell’arco
trionfale
- Cappella Petrucci in S.Domenico (Orvieto), pianta ottagonale.
- Madonna di Campagna (verona) unica grande chiesa 500 che realizzi l’idea albertiniano di
un tempio rotondo libero fuori dalla città. Basso colonnato tuscanico circonda la base del
grande cilindro: la superficie del tamburo è interrotta solo da pilastri ionici e finestre; una
balaustra corona la cupola. La pianta interna è un ottagono con nicchie e volta a 8 spicchi
sotto la semisfera conchiglia esterna. Di fronte all’ingresso di accede al coro (seconda piccola
chiesa a croce greca) la cui cupola è tangente al tamburo di quella maggiore.
Nei paesi dell’est europeo i manuali di architettura costituiranno un elemento fondamentale per la fase di
progettazione degli edifici.
La prima distinzione che si può fare è tra TRATTATO E MANUALE:
- Il trattato è un libro di regole che traccia
norme utili per qualcosa
- Il manuale ha un’accezione più tecnica
relativa ad uno specifico argomento
La produzione teorica che noi abbiamo tra 400 e 500 sono norme che possono essere divisi in due tipi:
- di tipo tecnico;
- di tipo ideologico o teorico
Quattrocento
- Poche edizioni
- Un indirizzo essenzialmente teorico (Teoria dell’architettura) creare i principi generali
dell’archiettura e riflettere sulla materia.
- Una ricerca filologica da parte di circoli umanisti (Esegesi del trattato di Vitruvio)
- A volte sotto forma di dialogo, non un corpus di regole ma una verifica pubblica delle argomentazioni, una
Disputatio (Filarete)
- Tentativo di elevare fra le arti liberali l’architettura che per la sua forma pratica era invece relegata fra le
artes mechanicae obiettivo principale degli architetti.
applicando i criteri di uno schema geometrico astratto. Il nuovo architetto è un progettista, ma anche un
letterato e uno studioso, che con il suo lavoro intellettuale risolve i problemi tecnici e teorici della
costruzione garantendone, insieme, la validità dal punto di vista culturale.
Prologo
Libro I: Il Disegno (scelta del sito, il progetto, le principali componenti dell’edificio)
Libro II: I materiali
Libro III: L’esecuzione dell’opera
Libro IV: Opere di carattere universale (le infrastrutture urbane)
Libro V: Opere di carattere particolare (edifici pubblici e residenze per i privati)
Libro VI: Gli Ornamenti (la bellezza, macchine impiegate per la costruzione, tipi di rivestimenti e
decorazioni)
Libro VII: Gli ornamenti degli edifici di culto (templi, ordini, basiliche, uso delle statue)
Libro VIII: Gli ornamenti degli edifici pubblici profani (tombe, torri, strutture pubbliche tra cui strade,
porti, fori, archi trionfali, edifici per lo spettacolo, terme, curie senatorie)
Libro IX: Gli ornamenti degli edifici privati (decorazioni e bellezza, concinnitas, proporzioni, l’architetto)
Libro X: il restauro degli edifici (acque e loro impiego, canali, dighe, argini, chiuse, difetti delle strutture
e restauri)
L’esecuzione materiale di ciò che ha ideato non gli compete, è affidata ad altri.
Distingue tra disegno e costruzione, tra progetto ed esecuzione dell’opera.
Il tema della bellezza è risolto dall’introduzione del concetto di concinnitas, giusta proporzioni tra le
parti, dove non si può aggiungere o togliere niente senza alterare il tutto.
Francesco di Giorgio Martini, Trattati di Architettura, Ingegneria e Arte Militare, a cura di Corrado
Maltese, Ed. Il Polifilo, Milano, 1967.
• Compare per la prima volta la rappresentazione del corpo umano armonizzato con il cerchio e il quadrato
• L’architettura viene proporzionata a partire da un modulo desunto dall’uomo (visione
fortemente antropometrica)
• Nel capitolo relativo ai templi (per i quali la pianta più adatta è ritenuta
quella circolare), a fianco di antichi esempi vengono descritte le “moderne
formazioni” I 7 libri del trattato sono così strutturati: premessa;
1: condizioni preliminari per la costruzione. Teoria dei materiali;
2: costruzione di case e palazzi. Metodi di rinvenimento
dell’acqua; 3: castelli e progettazione delle di città;
4: costruzione di templi;
5: forme della fortificazione;
6: impianti portuali;
7: macchine mobili di trasporto; conclusioni.
Egli è uno dei primi architetti che si occupano di Urbanistica e riesce a segnare il
passaggio da una forma di architettura medievale di tipo difensivo/fortificato, a una
invece più tozza in grado di difendere chi vi stava dentro anche da grandi colpi
(su tutti i lai è molto resistente).
Le città venivano costruite in base al corpo umano (testacorte del signore, parte
pensante).
Cinquecento
La trattatistica nel Cinquecento diventa:
- Il principale tramite di colloquio con la storia e con l’antichità; e la trasmissione delle
esperienze contemporanee attraverso:
- Il rilievo dell’antico (Raffaello; Giuliano e Antonio da Sangallo; Peruzzi; Sansovino; Serlio)
- l’illustrazione delle opere degli architetti contemporanei (Bramante, Serlio, Palladio)
- Si inverte il rapporto tra testo e immagine. Il trattato si trasforma in un volume illustrato dove le
immagini arrivano a sostituire il testo:
• Il trattato è stampato con incisioni
• Il testo è un commento delle immagini
• Poche premesse teoriche
Si possono stampare volumi a prezzi molto bassi e questo aiuta notevolmente lo sviluppo della stampa.
La trattatistica si divide in due gruppo principali:
Abbiamo diversi trattati particolarmente interessati che vengono stampati e si diffondono ponendosi
come obiettivo la revisione del testo di Vitruvio:
1. Fra Giovanni Giocondo da Verona (Napoli, Blois, Roma, Verona, Venezia) (1433 c. – 1515)
Edizione del testo di Vitruvio del 1511, 1513, 1522 e 1523 a Venezia
- Edizione ancora in latino e senza commento, ad eccezione delle didascalie delle incisioni
- 136 xilografie (illustrazioni) che cercano di eliminare le difficoltà create dalla perdita dei disegni, ma
anche, forse
a sostituire l’autorità delle immagini all’autorità del testo
- L’edizione sembra rispondere ad una utilizzazione concreta del testo Vitruviano più che ad una
edizione Filologica.
Il suo obiettivo è quello di castigare il codice vitruviano e illustrarlo con una serie di figure affinchè esso
possa essere più comprensibile per gli architetti.
Il De Architectura
tradotto e commentata (1521) da Cesare Cesariano
- L’edizione commentata del testo vitruviano
- In latino il testo; in volgare la traduzione e le
note; a stampa
- I riferimenti all’architettura antica sono ispirati
da esempi dell’Italia settentrionale
- I commenti in corpo tipografico più
piccolo intorno al testo vero e proprio
- I concetti vitruviani di icnografia, ortografia e
scenografia sono illustrati con la pianta, la
sezione e la “triangolatura” del duomo di
Milano.
dell’architettura classica.
L’esito è la costruzione, l’inserzione di una serie di norme che però non sono mai esistite. Nell’antica
Roma non c’è una norma che regola gli ordini architettonici, tutto è anche solo leggermente diverso da
altro. C’è qui l’astrazione della regola fino alla creazione di una norma.
L’autore è il primo a pubblicare un trattato in cui crea una regola per quanto riguarda gli schemi
architettonici.
A Roma dal 1514 al 1527, dove fu assistente di Baldassarre Peruzzi (tanto da essere accusato da
Lomazzo di aver rubato le sue idee; Vasari lo dice senza usare questi toni), a Venezia (1527-1540) e in
Francia (1540- 1553) 1528 serie di incisioni di basi e capitelli, nel 1537 appaiono a Venezia le
Regole generali di
architettura, concepite come il quarto di una serie di sette libri. È un trattato nuovo, costituito
soprattutto da illustrazioni accompagnate da testi non collegati organicamente tra loro.
Opera in nove libri
Libro IV (Venezia, 1537)
Libro III (Venezia,
1540) Libri I e II
(1545)
Libro V (1547)
Libro Extraordinario (1551)
Libro VII (1575)
La Regola delli cinque ordini d’architettura (1562) di Jacopo Barozzi detto il Vignola (1507-
1573)
Esordisce come pittore; arriva all’architettura solo dopo gli studi sull’antico; allievo del
Serlio; a Roma dal 1530 al 1540 e dal 1549
La Regola delli cinque ordini di architettura
- 250 edizioni in 9 lingue
- Si rifà al IV libro del Serlio
- Si impone come il più conciso, chiaro, semplice e
influente manuale sugli ordini tanto da diventare nei secoli
successivi il vademecum per principi, architetti,
disegnatori…
Non è più un trattato ma una serie di incisioni su rame con figure, dati numerici e spiegazioni
concise (il testo è solo un corredo)
Titolo: regola, ordini, cinque
Maturata all’interno dell’Accademia Vitruviana. Funzione didattica: misura ogni parte dell’ordine.
Più che un tratto in questo caso è un manuale in quanto il titolo è “Regole..”, quindi si tratta di una
serie di spiegazioni coincise date da incisioni su rame con figure, dati numerici.
Scamozzi è una sorta di Bibbia conclusiva di tutte le ricerche che gli architetti avevano fatto tra il 400 e il
500. Egli è l’erede di Palladio e molto spesso si raffigura come architetto ed è anche quello che nel
frontespizio del suo trattato si raffigurapromozione dell’architetto si chiude proprio con la sua
rappresentazionearchitetto = erudito fatto e finito, non più muratore.
CARATTERI PRINCIPALI:
- Uso antidogmatico del linguaggio classico
- Utilizzo di geometrie volumetriche diverse da quelle elementaridal cubo e da elementi
poligonali si passa a elementi circolari, più plastici
- Uso di tematiche illusionistiche (grazie anche all’uso compositivo della luce)si scelgono
forme illusionistiche per andare ad enfatizzare spazi e caratteristiche non esistenti
realmente.
- Complessità (spazi dentro spazi, modanature complicate, intricato, “dentro una cosa cavare un’altra
cosa” risponde Borromini al cardinale Spada)dentro uno spazio ne creo un altro.
Papati:
Si parla di Roma, di un contesto religioso particolarissimo dove il papato svolge un ruolo indiscusso di
committenza per le costruzioni. Bisogna considerare che queste famiglie papali sono famiglie enormi e
quindi capendo quali sono i vari committenti dei diversi periodi e la provenienza dei diversi papi si
comprende la fortuna dei vari architetti.
Vi sono 3 papati principali che racchiudono al loro interno l’avviamento di grandi cantieri. Molte
fabbriche sono papali (usate dal papa), altre sono invece necessarie per spostare il baricentro del papa
dalla zona vaticana al centro della città (es. costruzione Quirinaleno residenza extraterritoriale, ma
centrale: sulle terme di Costantino). Questi papi commissionano anche una serie di opere che servono
per la vita della
curia.
Santa Bibiana
Architetto dell’Acqua Vergine e Felice
• Figura dell’architetto
– Mediazione tra strutture sociali e produzione architettonica (es. Bernini è il braccio architettonico
del papa)
• Tecnica
– Innovazioni strutturali e rivalutazioni
– Tecniche operative al di fuori delle prassi (abbiamo la ripresa di alcune tecniche precedenti, c’è una
rivalutazione di tecniche precedenti)
• Cultura scientifica degli architetti
– Arti meccaniche e arti liberali (si apre sempre di più alla sperimentazione e alla conoscenza del
mondo naturale; gli architetti erano interessati alle forme che la natura mette in campo che
richiamano le forme architettoniche.
Papà fiorentino che si sposta a Napoli per una serie di commesse e sposa una donna napoletana; il
padre è un abile scultore e fin dai primi anni di vita è inserito nel campo.
Scaricato da Raul Rojas (proyectosrbca@gmail.com)
lOMoARcPSD|4612309
Critica
Molti legano la grande fortuna di Bernini al suo carattere spigliato; ha quelle caratteristiche
(elencate sopra) già visibili in Carlo Fontana; un uomo versatile, su cui si può contare; egli unisce
a queste caratteristiche un carattere che lo porta al successo. È amico del papa (quando è sul letto di
morte arriverà il papa a dargli l’estrema unzionericonoscimento incredibile). È un personaggio che sta
bene nella corte e questa è la sua grande fortuna.
Bernini è un architetto che lavora su più campi architettonici, ma anche artisticivuole passare alla
storia come il nuovo Michelangelo, ovvero una figura che ha compreso tutte le diverse arti ed è
riuscito a metterle in pratica. Borromini è considerato un buon mediatore, mentre Bernini è un
architetto conformista e il suo erede è Carlo Fontana; Bernini è strumentale al potere papale, dove
il papa non ha bisogno di architetture molto decorate, molto complicate, ma ha bisogno di qualcuno
che realizzi dei segni molto leggibili dai fedeli (la sua piazza è classicista; chiaro e diretto).
S.Andrea al Quirinale: palazzo che sorge davanti S.Andrea e sorge vicino al noviziato dei Gesuiti. Pianta
ellittica con un gioco di illuminazione. C’è un richiamo al Pantheon, ma di forma ellittica, senza un
pronao principale, ma con un piccolo protiro confesso; qui sull’asse trasversale abbiamo un pieno e non
una nicchia
a differenza del Pantheon che ha una nicchia. Abbiamo una sorta di dilatazione
laterale. Asse maggiore parallelo all’ingresso. Questo per permettere di
concentrarsi sul rapporto ingresso-altare. Abbiamo un sistema dei coretti
(su balcincini).
Santa Maria Assunta: netto richiamo al Pantheon; chiesa vicino ad una residenza
papale e si pensa che sia la ricostruzione del vecchio Pantheon.
Scala Regia: che da piazza San Pietro porta agli ambienti superiori delle stanze vaticane. Sfrutta questo
lotto costruendo un corpo scalare di forma trapezoidale, con una prospettiva accentuata per il
ristringimento
dello spazio. Aumenta prospettiva diminuendo altezza colonne e volta a botte. Oltre al senso
d’imponenza e di grandezza gli permette di sistemare la seconda rampa per raggiungere la quota degli
appartamenti papali.
Palazzo Chigi: mette in campo le caratteristiche chiave di palazzo Farnese e del palazzo romano;
finestre allineate, timpani semicircolari e triangolari che si alternano.
Parigi, Louvre: 1665 parte per Luigi XIV (consacrazione di una carriera), presenta vari progetti, sta lì
diversi mesi. Coulbert appena divenuto I ministro (ha una straordinaria importanza perché risistema le
casse dello stato, cerca di separare il re dall’aristocrazia)nasce idea di autarchia nazionale. Per
rendere ricco il re
dev’essere ricco il popolo francese e rendere ricchi i prodotti francesi per avere un buon
reddito nel campo economico. Fonda accademia di Francia per rivendicare alla nazione un dominio
architettonico assoluto. Vuole riprendere un’architettura classicaBernini lascia vari disegni tra cui uno
con un blocco centrale di forma ovale, convessa, sopra una grande gradinata. Un progetto “barocco”.
Questo palazzo è ritrovabile a Carignano (Guarino Guarini che era in Francia)
- Santa Maria in Via Lata; ha una fronte non ricurva, ma piana a due ordini
separati da una cornice. Un doppio loggiato che immette in un atrio sia
al piano inferiore sia a quello superiore.
La città rinascimentale.
Questa città dovrà rinfuzionalizzarsi alle nuove esigenze, alla dinamica imposta dai rapporti sociali
mutati, alle intenzioni dei nuovi signori. Si afferma in modo definitivo il concetto di “piano
urbanistico”, di programmazione, cioè di progetto dello sviluppo urbano, sia che si tratti di
ristrutturare singole zone,
percorsi o intorni della città preesistente sia che si debba creare una città dall’inizio. Lo spazio
urbano rinascimentale è unitario, concluso, costituito da parti simmetriche, basato su forme geometriche
regolari e misurabili, del tutto razionale.
Caratterizzate dal delinearsi di una nuova coscienza politica e sociale che porta a formulare proposte
per nuovi ordinamenti e servizi. La città di Palmanova rappresenta perfettamente tutti gli ideali teorici in
chiave militare; è una città fortificata a piano radiocentrico. Un poligono regolare a 9 lati con una
piazza centrale collegata al resto della città da strade radiali che la uniscono anche alle mura e alle
porte.
La città barocca.
Il XVII secolo è un periodo di grande sviluppo urbanistico. Abbiamo lo sviluppo di 3 città chiave:
- La città capitale: si tratta di una rappresentazione tangibile dell’ideologia del potere;
trasformazione e sviluppo avvengono dall’alto per diretto intervento del sovrano e del
governo. Non si tratta più di una città chiusa nelle mura ma di un organismo aperto.
All’interno della città, il tracciato è determinante urbanistica, con grande vie larghe e dritte
che convergono in ampie piazze. I due tipi urbanistici fondamentali sono la strada e la piazza.
(Parigi, Amsterdam, Torino e Londra seguono questo modello).
- Complessi paesistici: residenze suburbane dei sovrani tra cui Versailles (modello chiave).
L’architettura si esercita a livello paesistico con un paesaggio inteso come spazio infinito ordinato
secondo l’asse longitudinale predominante che rappresenta il fuoco prospettico del sistema.
- Citta militari: importanze della capitale con l’espandersi anche fuori della cinta muraria, la
difesa dello stato viene assunta dalle città nei più prossimi confini sviluppo di opere di
fortificazione non solo per le città esistenti, ma quelle nuove vengono costruite già in punti
strategici.