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STORIA DEL DESIGN

Premessa - La scuola del bauhaus

È una scuola che nasce sulla falsa riga delle scuole che mettevano insieme arte e mestieri. Nasce in Germania
nel 1919 e avrà una vita brevissima, infatti verrà chiusa in maniera forzata dal governo nazista nel ’33,
arrivando addirittura alla cancellazione di tutte le opere che erano state realizzate in quel decennio.

Inizio lezione – Gropius, Breuer, Mies Van der Rohe

I primi anni ’20 sono anni di pieno sconvolgimento per tutto ciò che riguarda la produzione industriale, per via
del complesso dibattito che nasce all’interno di alcune realtà tra l’artista e l’artigiano, il fatto a mano fatto e
con macchina e così via. In questi primi anni, soprattutto nel secondo decennio del 1900 possiamo notare
come una serie di correnti che nascono come correnti artistiche delle avanguardie, pur gravitando
esclusivamente nel mondo artistico, di fatto influenzano con le loro ideologie i progettisti di quell’epoca; questo
è il caso di W. Gropius, M. Breuer e L. Mies Van der Rohe. Tutti artisti che vivono a cavallo tra la fine dell” ’800
e vivranno fino a ben oltre la metà del 900. Saranno i protagonisti del vero e proprio progetto di design e
alcuni di loro saranno non solo progettisti ma soprattutto architetti. Notiamo come il concetto di arte a tutto
tondo continua a permanere modernizzandosi nel sistema industriale (aspetto progettuale, produttivo, processi
di comunicazione, vendita e consumo).

Piet Mondrain

sedia rossa e blu - Rietveld

RIETVELD SCHRÖDER HOUSE

Possiamo vedere come nell’opera di rietveld, sia archietettonica che nell’arredamento, fu di forte influenza i
principi promogati dai principi neoclassici di Theo van Doesburg. Possiamo notare gli stessi principi nelle opere
di Piet Mondrain che divenne in qualche modo il manifesto legato alla produzione e ai concetti neoclassici
dell’epoca. Il concetto è l’adesione ad uno spazio con linee geometriche che tendono a non incontrarsi e che
nei loro contesti creano spazi aperti, senza chiusure e con possibilità di modulazione. Questo concetto di
modulo viene successivamente acquisito dai grandi maestri.
Club proletari

Casa comune

Accanto al neoclassicismo un'altra corrente d’avanguardia che arrivò ad influenzare addirittura l’Europa fu la
corrente del costruttivismo architettonico sovietico; possiamo notare una serie di edifici intorno agli anni
’20/’30, a Mosca, realizzati secondo questa nuova teoria definita costruttivista dal primo architetto (che scrisse
il Manifesto) el Lissitzky, che influenzò inevitabilmente la produzione europea degli stessi anni.

La serie di edifici presentati sopra sono il manifesto dell’epoca, per via della scelta delle forme, di superfici
lisce e vetrate con una conseguente scomparsa delle decorazioni. Il primo schizzo a sinistra è il disegno di uno
dei primi edifici costruttivisti, e possiamo notare aspetti estremamente moderni come le vetrate e gli ascensori
a vista esterni. Ci soffermiamo poi ad analizzare il club proletari della fabbrica compressor e la casa comune
dell’istituto tessile: analizzando questi edifici possiamo collocarci immediatamente nella realtà geografica e
politica dell’epoca: siamo in Russia nel periodo di diffusione del concetto di comunismo e socialismo e la
costruzione di questi spazi comuni diventa quasi inevitabile in un paese socialista.

Questo ci consente di comprendere una serie di opere:

Fabbrica AEG

Peter behrens, si occupa della fabbrica aeg, una delle realtà più importanti nel processo di introduzione alla
rivoluzione industriale tedesca. Lui è una di quelle figure poliedriche che si afferma nell’aspetto della
progettualità di più forme: dall’oggetto quotidiano a quello elettrico fino alla progettazione architettonica, in
cui possiamo vedere l’applicazione di una serie di principi costruttivi.
GROPIUS

Questo brano Anticipa la posizione di Gropius rispetto alle architetture. Lui inizierà a lavorare, nei primissimi
tempi, nello studio di Peter Behrens, permettendogli di entrare a diretto contatto con tutto ciò che riguardava
l’aspetto della produzione industriale, dei nuovi materiali etc. Nel 1910 Gropius scrive un memorandum in cui
descriveva il concetto di case razionalizzate, anticipando il concetto di costruzione modulare e case
prefabbricate; l’obiettivo non è rendere tutto uguale ma consentire un abbassamento dei costi di produzione.

Progetti di Gropius

Possiamo prendere in considerazione la fabbrica fagus (fabbrica di scarpe), notando l’adesione ad una serie di
principi architettonici: le pareti a vetrate, tetti piani, possibilità di osservare internamente gli spazi, la rinuncia
al concetto dei pilasti di sostegno che vengono spostati per non rendere le pareti perimetrali chiuse.
La vicinanza con Peter Behrens e l’adesione alla tecnologia e ai nuovi principi progettuali si manifestano anche
nella produzione di oggetti per gli interni: nell’immagine sopra vediamo lo studio di Gropius (si trova all’interno
della scuola bel bauhaus) che lui stesso disegnò; possiamo delineare i principi minimalisti: la poltrona e il
divano hanno lo stesso concept costruttivo, vengono realizzati sulla base di un cubo che raddoppia o si
suddivide. La libreria in elementi modulari assemblati in maniera rigorosa e geometrica.

Sono tutti progetti che a partire dagli anni 60 vengono riprodotti.

Tips: Il pubblico per questo tipo di prodotti era un pubblico fatto di clientela borghese che non doveva
necessariamente essere ricca, in quanto questo rappresentava proprio un principio della nuova produzione
industriale.

BREUER

Paglia Wassily

Paglia di Vienna- Thonet

Breuer è stato un progettista ungherese giovanissimo, uno studente che a 18 anni si iscrive alla scuola del
bauhaus e che avrà come suo insegnante Gropius. Nella sua formazione da studente diventa il maestro
responsabile del laboratorio di carpenteria e di altri laboratori all’interno della scuola. Coglie la maestria
nell’utilizzo del tubolare d’acciaio continuo. L’ idea di utilizzare questo materiale gli venne dal manubrio d’acciaio
della bicicletta. Attraverso questa intuizione decise di adottare questo nuovo materiale per la realizzazione in
primis delle sedie: i vantaggi erano - una struttura estremamente leggera – la realizzazione a bassissimo
costo; ancora una volta i principi di economicità e adattamento dei materiali di produzione combaciano tutti
con questi progetti.

Paglia di vienna: sedia creata da Breuer per Thonet. Questo genere di sedie vengono definite cantilene, sedie
con un unico sostegno, senza quello posteriore.

Sedia wassily: vediamo una somiglianza con la sedia rossablu, spazi tra seduta e appoggio che non si toccano
e sono lineari.

MIES VAN DER ROHE

Sedia barcellona Sedia MR


Sedia BRNO

Anche Mies Van der Rohe in un primo tempo, legato all’aspetto del razionalismo e semplificazione delle forme,
mantenne il principio di sedia che si autososteneva per poi arrivare anche lui all’utilizzo del tubolare d’acciaio.

Sedia brno: realizzata verso la fine degli anni venti e gli inizi degli anni trenta.

Sedia barcellona: realizzata con il sistema di capitonnè.

Sedia mr: con seduta in cuoio e che richiama la sedia di Breuer ma che è anche un omaggio a Thonet nel
principio delle figure e delle forme rotonde che proseguono e che creano la struttura della sedia.

- tutte caratterizzare dall’utilizzo dell’acciaio vuoto –


Mies Van der Rohe

Una foto scattata negli anni ’40 ma in cui possiamo notare il contrasto tra le strutture classiche, britanniche e
parigine (lo notiamo dalle boiserie, architettura tipica dell’800) e gli arredamenti estremamente moderni. oggi
questa è una tendenza di moda: il recupero dell’elemento originario accomunato ad elementi estremamente
moderni.

Lampada Luis Poulsen

villa tugendhat - Mies Van

Villa realizzata da Mies Van der Rohe, la villa tugendhat dove vediamo l’adattamento di una serie di mobili
progettati da Van der Rohe abbinati ad elementi estremamente moderni anche negli spazi interni, rendendo
un concetto di open space: si abbandonano le pareti fisse rendendole mobili per creare delle stanze solo
all’occorrenza. Tutto ciò nasce dall’esigenza di aprire gli spazi e rompere con la tradizione, coinvolgendo lo
sguardo che deve abbracciare tutti gli spazi interni.

Tips: lampada luis Poulsen, lampada che appartiene al design scandinavo degli anni successivi

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