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Marcel Breuer
Sedia cesca: le sedie di Breuer sono famosissime in questa stagione
Sedia Wassily: Breuer comincia a usare procedimenti appartenenti a tutt’altro campo. Studia le macchientte
con i quali gli idraulici curvano i cuvi e capisce che la modulazione può risultare utile anche alla
progettazione dei mobili. L’idea del congegno che piega solo ad angolo retto coincide con un’estetica di
tipo industriale. Preferisce infatti gli angoli perfetti, a 45 o 90 gradi. Il mondo industriale sta prendendo il
sopravvento. Da questa idea nascono molti mobili di Breuer.
La poltrona richiedeva una presentazione diversa, più moderna rispetto alle precedenti. La fotografia era
entrata nella pubblicità ma non era ancora il medium prevalente. La ragazza seduta indossa un abito liscio
e spiovente, porta una maschera metallica progettata da Schlemmel che fa di questa ragazza in parte un
essere umano ed in parte un essere robotico, questo comunica la duplicità dell’oggetto. La comodità è data
dalla pelle tesa elasticamente sotto al corpo.
Mies Van de Rohe aggiunge al teorema di Loos il detto ‘’less is more’’. La poltrona Barcellona traduce nella
modernità l’idea di poltrona ottocentesca. Abbiamo due staffe di acciaio flessibile, saldate diagonalmente al
centro che creano un effetto di minima molleggiatura. Seduta senza braccioli ad una piazza e mezza.
Inaugura l’idea di adattare il lusso e l’oggetto dispendioso al look moderno.
Casiers Standard: ‘’cassettoni’’ con dimensioni standardizzate. Il mobile moderno era di colore grigio, panna
o nocciola. Il vecchio mobile da ufficio di lamiera verniciata.
Stream lining è la versione americana dell’art deco europea. Alcuni
tra i maggiori grattacieli di quell’epoca sono degli esempi di art
deco adattata al nuovo mondo. L’architettura fastosa e fantasiosa
(balze) riprende lo stile europeo. Questi due si mescoleranno al
bauhaus, dato che i grandi architetti bauhaus si trasferiranno negli
Stati Uniti
Doveva avere una forte attrattiva
(per usarla si deve usare una monetina).
Per essere attraente la macchina assume la forma
del grattacielo ed un colore sgargiante.
Quando si decise di voltare pagina nei confronti della guerra si sentì il bisogno
di cose nuove. La spettacolarizzazione degli oggetti ha a che fare anche con una
reazione psicologica nei confronti di una situazione di difficoltà.
L’architettura si rifaceva molto all’immaginario transatlantico. Perfino nelle chiese si trovano delle soluzioni
che riecheggiano il tema dello stream line. Negli USA con i protestanti, una comunità si può costruire la
propria chiesa in qualsiasi modo, privatizzazione spinta. Alcune chiese ricordano motel e stazioni di
servizio. Aumentano i cinema multisala ed i drive in. Qui la fantasia si sbizzarrisce. In una sala
cinematografica è molto più importante l’esterno.
L’aspetto transatlantico attrae il pubblico.
Aeroporto La Guardia di NY
Richiamo alle stazioni marittime e alle caserme dei pompieri.
Raymond Loewy nasce in Francia, origini ebree come grandi designer industriali. Comincia a progettare
oggetti, apre succursali (tra cui Parigi).
Opera tra Stati Uniti ed Europa.
> Fu un flop.
Studebaker Avanti
Logo Shell
Logo pop e vivace. Produzione serigrafica
che si rifà ai fumetti e ai rotocalchi.
Natura esuberante e divertente dei
prodotti.
Si eliminano griglie e elementi come cromature etc. Lo si trova al suo meglio quando lavora sui marchi.
Fondamentali per il riconoscimento dell’azienda.
Bus Greyhound
In Europa lo steam lining inizia a funzionare dopo la
Guerra, si parlerà di furniture design. Lo stile viene espresso
soprattutto dagli oggetti di mobilio.
Charles e Ray Eames
Uno dei più importanti rappresentanti americani che nel
55-60 inizia ad influenzare anche la nascita del grande
design italiano.
Inizia a formarsi un linguaggio che è tuttora molto
contemporaneo. Con questo design si apre un’altra epoca.
Le sedie sono di plastiche rinforzate prive di plasticità (altro rimando al design italiano). Si trovano nello
showroom di Herman Miller. I magazine iniziano ad occuparsi della figura del designer che diventa pop.
Scommettono tanto sulla pubblicità e sull’uso della fotografia, grande ironia. La loro casa era una sorta di
showroom, metteva in mostra il mondo degli Eames in
modo colorato e con tanti rimandi a Le Corbusier. I quadri
erano posti in posizione zenitale.
Gio Colombo, Giotto Stoppino, Mangiarotti sono famosi per
i prodotti in plastica e metallo.
Furniture Design
Raymond Loewy (1893-1986), grande divo che fa diventare il design quello che è oggi, soprattutto
comunicazione.
I designer iniziano a giocare sullo stacco discontinuità sull’elemento vero e proprio e l’elemento
ingegneristico che sembra vivere di vita propria. Gli elementi di solito sono elementi in gomma che
assicurano elasticità nel momento in cui ci si assesta sulla sedia. Con la Diamond si ha anche la versione
completamente scoperta, che diventa significante e ha precisa valenza ornamentale.
Harry Bertoia, Plastic side chair Charles e Ray Eames Lounge Chair, 1956
Hang it all
Richiama il pomello del cambio delle auto e l’aspetto divertente e pop delle
‘’caramelle’’
Tulip, 1956
propone modelli estetici che sono antropologicamente
interessanti (persone che posano insieme agli oggetti).
FIAT Topolino
Parallela della Ford T negli USA (che poi diventa auto di
massa). La Topolino ha un pubblico limitato. Nascono
anche diversi tipi di motocicli.
Negli anni 20-30 i corridori italiani utilizzano i mezzi nel
Tour de France e nel Giro d’Italia (marchi come
Legnano (paese non lontano da Milano) e Bianchi).
All’epoca la ‘’firma’’ del prodotto non era importante
quanto un design credibile e performante. Quando si
parla di italian design si parla di un fenomeno recente (fine della seconda guerra mondiale), in quanto inizi
con la ricostruzione italiana dopo la guerra. Negli anni 1946-47 fino ai primi 50 le città devono essere
ricostruite, qui entrano in gioco gli architetti come Gardella etc… Per quanto riguarda i designer, che si
formano tra le due guerre, essi nascono come ingegneri ed architetti
D’Ascanio
Realizza la Vespa per la Piaggio nel 1946. Nasce nel
dopoguerra. La bicicletta fino agli anni 50 era un mezzo
popolare e largamente diffuso ed utilizzato.
Nel 1947 nasce la Lambretta. La Vespa non è il primo
scooter nato dalla concezione di motociclo sul quale si
sale mettendosi a cavallo del corpo che ci trasporta.
La parte motoristica è messa nella parte posteriore. La
forma ricorda quella di un guscio rigido rivestito da carlinga (che diventa carrozzeria e telaio). D’Ascanio
era un progettista aeronautico: lo si nota dalla capacità del bagagliaio, la ruota di scorta, la possibilità di
portare due persone, la posizione di guida permette l’uso anche alle donne (all’epoca si portavano
prevalentemente gonne). Il veicolo ha anche consumi molto bassi. D’Ascanio introduce anche la singola
forcella per consentire lo smontaggio facile della ruota. Il sistema di molleggio è diverso da quello delle
moto tradizionali. L’oggetto diventa popolarissimo anche per l’uso fatto nel medium film. La Vespa diventa
simbolo dell’Italia all’estero.
Caproni
Produzione di aerei, fabbrica in periferia. L’azienda venne distrutta dai bombardamenti nel 1944 e in
seguito ricostruita. In tutte le città la periferia industriale veniva spesso bombardata.
Quando i designer non sono ingegneri ed architetti sono artisti (progettazione di ceramiche in laboratori
artigianali). I laboratori si allargano a causa della larga domanda.
Gli anni 48-50 vedono gettare le basi del design italiano moderno.
L’industria del cinema italiano, dopo la guerra, ha un grande successo. Il personale italiano era preparato, i
costi di produzione bassi. Nel 1960-61 La dolce vita mostra un paese pieno di divi e dive. Una situazione
attuale.
La stessa povertà del paese e valore della lira (ha uno scambio favorevole rispetto alle altre monete)
favorisce la rinascita dell’industria e del mercato italiano. Intorno al 1970 si prende coscienza del
fenomeno italiano. De Fusco ne parla, dicendo che il design italiano promette un estro ed un’artisticità che
spesso in altri paesi viene a mancare.
Mussolini all’EUR: Italia popolo di santi, artisti e navigatori
In questo periodo l’Italia è uno dei più grandi produttori di oggetti in plastica. In Italia non si hanno
grandi risorse di beni materiali (legno etc). si sfruttano quindi gli idrocarburi, tra cui la plastica. Negli anni
60-70 diventa uno tra i più grandi poli chimici al mondo (impennata di malattie professionali e danni
ambientali).
Puntata di Blu Notte in cui si parla delle morti causate dall’eternit dove forse spiega qualcosa ??? https://
www.youtube.com/watch?v=9uxVjik357s
L’Italia è anche un luogo predisposto all’educazione e al miglioramento continuo dei prodotti di design. La
struttura industriale statunitense e tedesca rendono i propri paesi vincenti. Per il design non sono il mezzo
migliore, in quanto non siano interessati a produzione in piccola serie (solo grande serie ed omogenee in
un territorio più ampio possibile). in Italia c’è una fortissima competitività interna, che porta un oggetto ad
essere modificato da regione a regione. Le piccole aziende ed artigianale erano un pilastro del design,
realizzavano oggetti di pregio. Queste piccole aziende italiane non hanno avuto bisogno di mega imprese (es.
Daewoo per Giappone). L’Italia si specializza in pochi prodotti che diventano però il top di gamma. La
forza di penetrazione del prodotto italiano è diventata ora una debolezza specie sul piano economico
mondiale. Il prodotto ed il marchio viene inglobato da aziende più grosse. Tante aziende italiane operano
all’estero.
De Fusco nota anche che rispetto ai grandi modelli stranieri, in Italia (progetto, produzione, vendita e
consumo quadrifoglio) la distribuzione è capillare e suddivisa in più canali. Un prodotto di punta è
vendibile solo in poche decine di pezzi. La popolarità del prodotto spesso non esce dall’ambito regionale.
Spesso i prodotti sono proposti in gamme molto vaste che permettono anche modifiche (variabilità).
Andrea Branzi scrive che i difetti dell’industria italiana (mai maturata come quelle americane e tedesche)
sono anche vantaggi rispetto agli altri paesi.
Citroen, CV2
https://www.moma.org/calendar/exhibitions/1783
nel 1980 il MOMA dedica una mostra monografica al design italiano. L’Italia, negli anni ’70 (crisi del ’73 e
rincaro degli idrocarburi da parte dei paesi arabi), fa notizia nel mondo.
Nel 1978 viene rapito ed ucciso Aldo Moro. Nel 1973 riceve il Nobel per la chimica Giulio Natta, il quale si
occupa di elaborazione di materiali sintetici. Nel ’70 mette a punto la formula del moplen. La plastica
soppianta i materiali tradizionali (legno, terracotta e ceramica). Grazie all’invenzione di Natta, Italia diventa
una delle più grandi produttrici di sottoprodotti idrocarburi (industria chimica). Il moplen era un materiale
amato dal pubblico. Veniva pubblicizzato anche da Gino Bramieri (https://www.youtube.com/watch?
v=PNCpF4K--Fs).
Mario Bellini
http://www.designindex.it/designer/design/mario-bellini.html
Fa parte della mostra del MOMA. Tanti elementi in plastica
(soluzione linguistica prevalente). La Divisumma 18 è una delle
prime calcolatrici realizzata per Olivetti. Collabora spesso con
l’azienda.
Achille Castiglioni
http://www.designindex.it/designer/design/achille-castiglioni.html
Rimane sulla cresta dell’onda fino agli anni ’80 insieme ad Ettore Sottsass
Fornasetti Piero
http://www.designindex.it/designer/design/piero-fornasetti.html#0
È riconosciuto soprattutto come decoratore. I suoi famosi piatti della Cavalieri sono rielaborati secondo
modalità surrealiste e pop. Famosissima linea che comprende anche tazze, candele e altro. Elemento
umoristico prevalente. Si dedica solo al design ed alla progettazione.
Vico Magistretti
Famosissima la lampada Atollo e la Eclissi. Uso di materiale plastico. Si forma intorno al 1944-45 ed inizia la
carriera da Rogers, spostandosi poi verso il design. Continua parallelamente la sua carriera di architetto
tuttavia riuscendo di più in quella di designer.
Enzo Mari
Pratica delle strade antisistema industriale che induce allo spreco. Insieme a Munari inizia a pensare ai
giocattoli per bambini che siano anche didattici. Famosi i Calendari perpetui, legati ad un uso attivo e
pensati per durare nel tempo.
Giovanni Sacchi
Ettore Sottsass
Anche grafico. Per Olivetti produce la Valentine. Insieme a Castiglioni fa parte dei designer che si
rinnovano continuamente. Appartiene a più cicli del design italiano: ricostruzione, contestazione degli anni
’60, design moderno e postmoderno.
Giotto Stoppino
Realizza oggetti per Kartell e usa la plastica prendendo in esame le modalità nuove che essa introduce. La
plastica può essere infatti fusa e stampata. Grande coerenza e linearità. Fa parte della mostra del ’72 al
MOMA.
Marco Zanuso
Idea di razionalismo moderno. Realizza oggetti iconici del design italiano tra cui televisioni e radio (TS 522).
Nasce il premio Compasso d’oro in cui si premiano i migliori designer per stimolare la qualità della
produzione.
Perché Olivetti perde la leadership nel campo dell’elettronica? Intorno al 60 Adriano Olivetti prende in
carico l’azienda. È il figlio del fondatore, Camillo Olivetti. Quando si parla di Olivetti si pensa appunto al
figlio Adriano. Pratica un modello di fabbrica ed industria diverso dalla tipologia italiana (es. famiglia
Agnelli per FIAT). Il capitalismo italiano si traduce in un capitalismo assistito dallo stato che si disinteressa
alla situazione lavorativa interna alla fabbrica e che mantiene un rapporto teso tra amministrazione e
lavoratori. La Olivetti cerca una forza lavoro diversa per l’azienda, crea asili nido e crea dimensioni
educative e di ricerca per i suoi lavoratori. Fonda anche una casa editrice e si impegna in politica, viene
eletto tra le file del PCI. Innovazione è la parola chiave: essa passa anche attraverso il design e
l’architettura. Nel reparto pubblicità e comunicazione lavorano nomi famosi della letteratura italiana ed
esponenti delle università italiane.
Famiglia Feltrinelli
Fonda la casa editrice e negli anni 60 e 70 è la casa editrice con la politica aziendale più innovativa.
Giangiacomo Feltrinelli muore nel ’68. Avvicina alcuni dei settori della lotta armata all’azienda.
Alessi
http://www.designindex.it/aziende/design/alessi.html
Insieme a Bialetti (1930) nasce nel 1921 (prima della seconda guerra mondiale). Si afferma negli anni 50 e
60. La Olivetti viene fondata a fine 800. Le aziende più note vengono fondate nel dopoguerra.
Brionvega
Viene fondata nel 45-46. Abbraccia le nuove necessità della generazione del dopoguerra (elettrodomestici,
apparecchi radio, apparecchi televisivi…).
Bianchi
http://www.designindex.it/aziende/design/bianchi.html
Fabbrica di biciclette più antica del mondo. Nasce nel 1885. Fabbrica biciclette o bici motorizzate
(Aquilotto).
Cappellini
Nasce nel 1946 dal bisogno di crearsi dei lavori nuovi. Cappellini diventa famosa grazie ai suoi mobili. Negli
ultimi anni sposa il tema del postmoderno.
Flos
http://www.designindex.it/aziende/design/flos.html
La lampada Arco è un oggetto post razionalista. È formata da un blocco di marmo collegata ad un fusto di
metallo flessibile collegato ad un elemento lampada che direziona il fascio di luce. È la prima lampada che
introduce l’idea di lampada da scrivania. Il buco serve per trasportare l’oggetto. Azienda che interpreta
bene il cambiamento del design italiano.
Kartell
http://www.designindex.it/aziende/design/kartell.html
Plastica è il materiale privilegiato. Si rinnova nel tempo rimanendo sulla cresta dell’onda fino al 1990-2000.
Ingaggia Philippe Starck.
Alfa Romeo
MV Augusta: lavora su più campi. Negli anni 60 e 70 è famosa grazie a Giacomo Agostini.
Oluce
Nasce nel 1945, fondata da Ostuni. Collabora con grandi designer italiani. Crea lo stile oluce.
Piaggio
Nasce nel 1887 a Genova. Ad un certo punto viene inglobata dalla FIAT. L’azienda si esprime con grande
versatilità (mezzi di locomozione).
Zanotta
Casa produttrice della poltrona Sacco. Comincia ad interpretare a partire dal 54 un design molto
anticonformista. Insieme alla Kartell, sono nominate e diventano sponsor della mostra del MOMA.