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Sedia THONET n14

1859 Michael Thonet


La sedia Thonet No. 14 la pi famosa tra quelle progettate e
prodotte dall'azienda Thonet. Conosciuta come la sedia bistrot, stata
disegnata da Michael Thonet nel 1854 secolo con la tecnica del legno
curvato a vapore. Con il suo prezzo abbordabile e il design semplice,
diventato uno dei best-seller mai realizzati. Circa 50 milioni di pezzi
sono stati venduti tra il 1860 e il 1930.
Thonet No. 14 composta da sei pezzi di legno curvato a vapore, dieci
viti e due dadi. Le parti in legno sono state fatte da riscaldamento
doghe in faggio a 100 gradi, premendoli in curve in ghisa stampi, e poi
asciugarli a circa 70 gradi centigradi per 20 ore. Le sedie possono
essere prodotte in massa dai lavoratori non qualificati e smontato per
risparmiare spazio durante il trasporto, un'idea simile a quella piatta
mobili Ikea. Semplice, versatile e sempre attuale, considerata il
primo esempio di industrial design. Limpresa di propriet della
famiglia Thonet produce arredi di squisita fattura per interni privati e
spazi collettivi sin dal 1819.

Sedia LADDERBACK
1902 Mackintosh Charles R.
Mackintosh era noto per essere un perfezionista: concepiva lopera in
maniera globale, ne crava ogni dettaglio, sia che si trattasse di
architettura che di arredamento interni. Le sedie Makintosh nascono
dalla stessa cura dei particolari, in particolare si ricorda, insieme ad
esse, anche la Hill House, realizzata per leditore Walter Blackie.
Proprio per la camera da letto di Walter Blackie, Mackintosh disegna
la Ladder Back Chair (ovvero, sedia dallo schienale a scala).
Per questa sedia, il designer scozzese prende le distanze dal
naturalismo floreale, adottando uno stile lineare e geometrico,
ispirandosi invece, al design minimalista giapponese.
La struttura in legno di frassino scuro, contrasta con il muro che
rimane bianco; laltezza della sedia, quasi eccessiva, vuole in realt
metetre in evidenza le caratteristiche spaziali della camera, cos il
lungo schienale modulato da asticelle, che vanno intreccinadosi con
altre piccole aste, creando un motivo a listelli ortogonali, motivo che
caratterizza tutta la produzione di Mackintosh.

Poltrona PURKERSDORF
1903 Josef Hoffman, Koloman Moser
Questa poltrona,realizzata per la sala di musica del
sanatorio Purkersdorf esibisce un tipico motivo di design del
tempo, progettata dallarchitetto austriaco Josef Hoffmann.
Produttore Wittman.

Posate WRNDORFER
1904 Josef Hoffman
Servizio di posate in argento per Lilly e Fritz Wrndorfer, creati nella
Wiener Werkstatte. La linea geometrica, la rinuncia al tradizionale
volume delle impugnature dei coltelli sconcertano i contemporanei
che accusano Hoffman di aver disegnato un set di strumenti
chirurgici.

Poltrona SITZMASCHINE
1905 Josef Hoffman
Tra gli arredi pi famosi di Hoffman abbiamo la Sitzmaschine
(letteralmente macchina per sedersi) progettata nel 1905, sedia
in legno laminato dipinto e curvato e viti dottone, con schienale
regolabile e seduta con o senza cuscini, imbottiti di crine.
La Sitzmaschine venne disegnata come parte della sua
commissione per il Sanatorio Purkersdorf nel 1904/5. Figlia della
ricerca del suo tempo, poich intorno al 1900, gli architetti viennesi
cominciarono a sperimentare un nuovo mezzo di espressione: la
tecnica del legno curvato.
In questa poltrona Josef Hoffmann, con laiuto dei designer artigiani
Jacob & Josef Kohn coniuga leleganza austera del legno curvato con
il linguaggio caratteristico della Secessione viennese di cui fu uno
dei maggiori rappresentanti.
Secondo alcuni il disegno di questa seduta mostra linfluenza del
linguaggio di Charles Rennie Mackintosh, con il quale ebbe contatti
durante un viaggio in Inghilterra.
La Sitzmaschine prodotta ancora oggi dalla Wittmann.

Sedia FLEDERMAUS
1907 Josef Hoffman
Progettata nel 1907 per il caff Fledermaus di Vienna, fu
poi prodotta dalla societ Kohn (Jacob & Josef Kohn ), societ di
mobili in faggio curvato, in tipico stile Hoffmann. Attualmente
prodotta a Wittman. Le sfere bianche sono utilizzate per irrigidire
gli incastri e come semplici simboli decorativi.

Automobile FORD T
1908 Henry Ford

Il primo Model T di serie usc dallo stabilimento di Piquette


(Detroit) il 24 settembre 1908 e fu la prima vettura prodotta in
grande serie utilizzando la tecnica della catena di montaggio.
Non rappresenta la prima vettura prodotta da Ford in quanto molti
altri modelli, tra i quali diversi prototipi, ne precedettero l'uscita
La prima serie si presentava con una carrozzeria di legno fino ad
arrivare ali ultimi esemplari con carrozzeria in metallo stampato.
per velocizzare la produzione la Model T era disponibile in un solo
colore: il nero opaco, meglio conosciuto come fondo, questo per
risparmiare sui costi.

Ventilatore GB1
1908 Peter Behrens

Ventilatore in tipico stile del Bauhaus del designer Peter Behrens,


prodotto dalla A.E.G.

Bollitore Elettrico
1909 Peter Behrens

Il bollitore non fu fra i primi oggetti di produzione di massa


progettati per AEG, ma Behrens lo concep come tipo e ne
propose la produzione in varie forme (circolare, ottagonale, con
manico rettangolare o semicircolare, con o senza base) e in
materiali e finiture diversi (ottone nichelato, rame martellato o
lucidato). Questa tipologia ha connotato i bollitori per tutto il
secolo. Il principio del manico assiale isolato, con il becco e la spina
in posizioni opposte, stato conservato nel tempo da molti
produttori. Variazioni su questa tipologia sono ancora in
produzione, nonostante levoluzione tecnologica e lintroduzione di
forme alternative. Manico rivestito in rattan.

Bicchieri SERIE B
1910 Josef Hoffman
Classe ed eleganza moderne: queste le parole chiave della
nuova cristalleria moderna firmata Josep Hoffmann per Lobmeyr,
una linea pulita e originale caratterizzata da elementi autentici e
ricercati. Lobmeyr una societ austriaca con sede a Vienna che si
occupa di cristalleria dal 1914, una delle aziende pi importanti
che aderiscono al Wiener Werkstatte. Dopo 100 anni di attivit
viene celebrato l'evento con la Series B, articoli iconici
caratterizzati da linee verticali e orizzontali a colonne che
attualmente vengono esposti presso collezioni museali in tutto il
mondo, frutto della collaborazione con larchitetto e designer
modernista Josef Hoffmann.

Manifesto AEG
1910 Peter Behrens

Behrens un artista di origine Jugendstil che, quando AEG lo


contatta, ha gi iniziato a mettere in discussioni alcuni tratti del
movimento all'interno della riflessione sulla arte-industria che
nasce dal Deutscher Werkbund. L'Allgemeine Elektricitts
Gesellschaft contatta Behrens nel 1907. L'incarico non ha
precedenti nella storia del design: a Behrens viene chiesto di
progettare ogni singola parte dell'identit visiva del gruppo AEG.
Logotipo, font, immagine coordinata, ogni applicazione della
pubblicit su ogni possibile mezzo, punto vendita incluso, e tutto il
below the line, ovvero le pubblicazioni e i cataloghi relativi alla ditta
e ai prodotti.
il primo progetto, colossale, di corporate identity.

Sedia RED AND BLUE


1919 Gerrit Rietveld
Grazie a un gioco attento di linee verticali e orizzontali, questa
poltrona esprime il codice costruttivo del neoplasticismo, del quale
un manifesto, in cui gli elementi della struttura si ottengono per
sovrapposizione delle parti e non attraverso la loro compenetrazione.
Proprio come in un quadro di Mondrian, dove i colori primari rosso,
blu, giallo, pi nero della struttura , identificano le singole parti e le
loro specifiche funzioni.
Rietveld fu uno dei maggiori esponenti del celebre movimento del
neoplasticismo o De Stijl (lo stile in olandese), cos chiamato
dallomonima rivista fondata nel 1917 a Leida (Olanda) da Theo Van
Doesburg. Insieme a Rietveld e Van Doesburg, ne fecero parte gli
architetti Oud e van Eesteren, i pittori Mondrian e van der Leck e lo
scultore Vantongerloo.

Stufa AGA
1922 Gustaf Daln
Nel 1922 l'ingegnere svedese Gustaf Daln invent l'AGA cooker, un
forno a gas realizzato interamente in ghisa resistente e longevo.
Gustaf Daln era amministratore delegato dellazienda elettrica
svedese AGA. L'AGA cooker fu importato nel Regno Unito nel 1929 ed
ebbero la licenze di produrlo l'anno dopo. Da quando venne
introdotto riscosse grande successo soprattutto nelle case di
campagna inglesi in particolar modo in famiglie di classe alta o medio
alta. La loro particolarit funzionare secondo il concetto
rivoluzionario di accumulo e restituzione del calore della ghisa. Il
modello base di 2 forni pesa ben 406kg.

Culla
1922 Laboratorio Bauhaus
La culla Bauhaus, design di Peter Keler, prodotta in Germania da
Tecta sulla base del progetto originale del 1922. una riproduzione
appovata dal Bauhaus Archive di Berlino e reca il sigillo "Original
Bauhaus Modell" disegnato nel 1922 da Oskar Schlemmer alla
Bauhaus di Weimar.
Colori primari, geometria elementare, funzionalit intuitiva.
Tecta ha sede nella citt di Lauenfrde in Bassa Sassonia (Germania)
e dalla sua fondazione nel 1972 ha avuto come obiettivo conservare
lo spirito originario del Bauhaus riproducendo fedelmente gli
arredi, le lampade e gli accessori modernisti progettati negli anni
'20 e '30 da Walter Gropius, Ludwig Mies Van der Rohe, Marcel
Breuer, Peter Keler, Josef Albers, Erich Brendel ed El Lissitzky
collaborando strettamente quando possibile con gli stessi
designers .

Lampada MT9
1923 Wilhelm Wagenfeld
Questa lampada in vetro opalino che ancora oggi un modello per
lindustrial design del settore, scaten contestazioni e polemiche fra
Wilhelm Wagenfeld e Carl Jucker. I due parteciparono alla messa
appunto del prototipo che avvenne al Bauhaus nel 1924. In seguito
rivendicarono entrambi la paternit del disegno. Alla fine degli
sessanta, con la riscoperta del disegno del primo dopoguerra, Jucker
mise commercio una versione leggermente modificata . Wagenfeld,
invece ne cur la prima riproduzione.

Teiera MT 49

1924 Marianne Brandt


Gli oggetti della Brandt, studentessa della scuola Bauhaus, sono
uno splendido esempio di ricerca di semplicit nel progetto e
stampaggio industriale. Si distinguevano per l'utilizzo di forme
primarie (sfera, cerchio, cilindro) e la combinazione di materiali
diversi. Il punto di arrivo della ricerca formale compiuta in questo
laboratorio fu l'estrema funzionalit dei prodotti, la rinuncia
all'arte fine a se stessa. M.Brandt frequentava il laboratorio di
metallo di Lszl Moholy-Nagy. Lutilizzo di materiali costosi come
largento e lebano erano in opposizione alle scelte stilistiche del
Bauhaus.

Fruttiera

1924 Josef Albers


Josef Albers progett la fruttiera utilizzando materiali industriali
quali il cromo, lottone e il vetro. Egli ridusse il progetto a forme
elementary quali la sfera e il cerchio. Nonostante i decenni passati
prima che la ciotola andasse in produzione di serie, gi soddisfaceva
i requisiti del Bauhaus per la produzione industriale .

Sedia WASSILY
1925 Marcel Breuer

La Sedia Wassily, conosciuta anche come sedia Modello B3, fu


disegnata da Marcel Breuer. All'epoca 1925 era direttore del
laboratorio del legno presso il Bauhaus di Dessau.
Questa sedia fu rivoluzionaria nell'uso dei materiali (eisengarn e
tubi di acciaio nichelato piegato) e nei metodi di produzione. Per la
realizzazione della sedia Breuer si era rivolto alla Adler, ma la ditta
non accett, allora si rivolse alla ditta Mannesmann che, gi dal
1885-86, lavorava con tecniche innovative i tubi d'acciaio. Quindi si
fece piegare i singoli elementi di cui aveva bisogno e costru il primo
prototipo. La posizione del sedile e dello schienale della B 3
attestano l'influenza della sedia rossa e blu (Roood-blauwe stoel) di
Gerrit Rietveld.
Inizialmente la Wassily Chair prodotta dalla societ fondata dallo
stesso Breuer la Standard-Mobel Lengyel che nel 1929 viene
assorbita dalla Thonet.

Vaso PROSPETTICA
1925 Gio Ponti
In quel vaso del 1925, si cela lidentit ambigua di Gio Ponti: una
personalit sempre impegnata a sottrarsi a rigide gabbie. Da un lato, si
pu cogliere il bisogno di recuperare alcune vestigia del passato.
Dallaltro lato, la necessit di aderire al presente.
Il vaso realizzato dalla manifattura Richard Ginori su disegno di Gio'
Ponti, maestro del deco' italiano, intitolato "Prospettica". Il decoro
prospettica considerato una delle innovazioni pi moderne e
innovative di Ponti che prende ispirazione dalla classicit e dalla
prospettiva. La tavolozza dei colori molto intensa e passa dal bianco
al giallo ocra, al blu intenso e al marrone. La forma armoniosa e la
semplicit delle linee, gli smalti perfetti e la brillantezza dei colori
rendono questo vaso uno dei pi caratteristici dellla produzione
pontiana.

Cucina di Francoforte
1925 Schutte Lihotzsky Grete
La celebre Cucina di Francoforte progettata da Margarethe SchtteLihotzsky nel 1925, lo spazio ridotto come maggiore efficienza, un
simbolo dello stile chiamato Funzionalismo. Allarchitetto SchtteLihotzky stato chiesto di progettare la cucina per sviluppare dei
nuovi alloggi a Francoforte, in Germania. Dopo la prima guerra
mondiale, il paese sperimentava una grave carenza di alloggi, edifici e
appartamenti nuovi.
Il suo design fu un enorme successo e furono costruite circa 10.000
cosiddette Cucine Francoforte alla fine del 1920. Le sue ispirazioni
principali sono stati i vagoni ristorante sui treni ferroviari. Ogni cucina
aveva una finestra per la luce e laria, uno sgabello e una luce che si
poteva tirare dal soffitto per lilluminazione diretta. Lo scolapiatti e gli
scaffali erano facilmente raggiungibili e cera una dispensa con 18
cassetti in alluminio etichettati per rifornimenti e oggetti. Il forno
andava insieme a tutta la mobilia, dal momento che tutti i
componenti necessari si adattavano perfettamente insieme. La Cucina
di Francoforte riprende molte delle idee implementate da Benita Otte.

Poltrona LC2
1927 Le Corbusier
Charles Edouard Jeanneret Gris, noto con lo pseudonimo Le
Corbusier, fu un architetto, urbanista, pittore e designer famoso
perch ide la serie Grand Comfort, nel 1928. Questa serie di
design d'interno fu composta da poltrone e divani divisi in due
diverse categorie: la prima, di cui fa parte la poltrona LC2, fu Le
Petit Modele creata per ospitare le forme maschili; la seconda fu Le
Grand Modele, dalle forme pi ampie, ideata invece per ospitare le
forme femminili.
La poltrona lc2, conosciuta anche come Fauteuil Grand Confort Petit
Modle, grazie al suo incredibile successo venne esposta al Salon
dAutomne a Parigi del 1929.
La struttura della poltrona LC2 rimasta ancora quella classica con
un tubo dacciaio cromato che oggi disponibile anche laccato.
Inoltre possibile avere cuscini indipendenti in poliuretano espanso
e fibra di poliestere. Prodotta da Cassina.

Chaise Lounge LC4


1927 Le Corbusier, Pierre Jeanneret,
Charlotte Perriand
Disegnata nel 1928 e resa celebre dal 1965 da Cassina, LC4 la
chaise longue per antonomasia: la forma del relax, nata dalla
volont dei tre progettisti di mettere luomo al centro
dellattenzione, grazie alla corrispondenza fra forma e funzione del
riposo, in equilibrio perfetto fra purezza geometrica e corporeit. La
stabilit della culla per qualsiasi angolo di inclinazione
assicurata dallattrito con tubi di gomma che rivestono i traversi del
piedistallo.

Sedia MR20
1927 Ludwig Mies Van der Rohe
Durante la met degli anni Venti, il tubolare d'acciaio conquista il
favore tra i designer d'avanguardia come materiale preferito per la
progettazione di mobili. E' stato Mies van der Rohe che per primo
scopr l'elasticit di tubi di acciaio e utilizzati come un principio
strutturale.
Sedia con braccioli, struttura in tubolare cromato a specchio e
rivestimento in midollino. Studiata da Mies con la collaboratrice Lilly
Reich.

Sedia CANTILEVER B33


1928 Marcel Breuer

In the late 1920s, the idea of a chair that did not stand on four legs
was revolutionary. The Dutch designer Mart Stam created the first
cantilever in 1926. However, the version he came up with was quite
rigid. Breuer, who had presented the tubular steel chair Wassily in
1925, designed the prototype B33 in 1929 influenced by Mies van
der Rohes cantilever MR10. The use of tubular steel enabled the
construction of a chair without any back legs. The chair could swing
because of the strain of the material, creating sitting comfort.

Sedia CANTILEVER B32


1928 Marcel Breuer

Nel 1928 Marcel Breuer progett la sedia B 32, che in seguito prese
il nome Cesca dal nome della figlia adottiva dell'autore Francesca.
La sedia nasce da una serie di elaborazioni del modello di Mart
Stam. Ludwig Mies van der Rohe, che conosceva la sedia di Stam,
aveva realizzato una sedia con una struttura molto pi elastica,
infatti aveva ideato per primo la sedia senza le gambe posteriori,
nel modello "MR 10", facendo proseguire un unico arco a ferro di
cavallo a formare la seduta. La sedia di Mies fu esposta nel 1927 in
occasione dell'esposizione del Werkbund Die Wohnung per la
Weissenhof di Stoccarda, insieme a quella dell'olandese, e Marcel
Breuer ebbe modo di vederle. Tuttavia Breuer aveva gi ideato uno
sgabello ad "U" nel 1925-26 per la mensa del Bauhaus anticipando
il principio della sedia a sbalzo.
La sedia di Breuer realizzata con tubi d'acciaio cromato, legno
laccato, legno incurvato, incannicciato. Questa sedia che entr in
produzione nel 1929 nellaazienda Thonet prodotta ancora oggi
dalla Knoll.

Poltrona BARCELONA
1929 Ludwig Mies Van der Rohe
La Poltrona Barcelona Chair di Mies Van Der Rohe costruita con una
struttura in trafilato in acciaio piatto cromato. Le cinghie di sostegno
sono in cuoio e sono dello stesso colore del rivestimento. Sedile e
schienale sono imbottiti e ricoperti in pelle a riquadri fissati con
bottoni.
Una barra d'acciaio a forma di X costituisce la struttura di base,
mentre 9 nastri d'acciaio costituiscono il supporto per la seduta e lo
schienale.
Tutte le finiture richiedono la lavorazione manuale, rispecchiando il
pensiero del designer che disegnava volontariamente mobili non
adatti alla produzione in serie.
La poltrona Barcelona, nota anche come Mies Pavillon Lounge chair,
fu esposta per la prima volta all'Esposizione Mondiale di Barcellona
del 1929 e Mies Van Der Rohe la progett appositamente per il re e la
regina di Spagna. La poltrona un pezzo imprescindibile del modern
classic design ed un perfetto esempio dello stile minimalista di Van
der Rohe.

Poltrona FRAU VANITY


1930 Renzo Frau
Vanity Fair la replica del famoso modello 904 del catalogo Poltrona
Frau del 1930, divenuto archetipo per eccellenza della poltrona
moderna e conosciuto in tutto il mondo per la tipica forma bombata e
la lunga fila di chiodini rivestiti in pelle che rifiniscono schienale e
braccioli. L'imbottitura utilizza sia crine vegetale modellato a mano
che crine gommato e il cuscino della seduta in piuma d'oca. Sedile,
schienale e braccioli hanno molleggio ottenuto con molle biconiche in
acciaio legate a mano e appoggiate su cinghie di juta.

Sedia STANDARD
1930 Jean Prouv
Le parti maggiormente soggette a sollecitazione in una seduta sono le
gambe posteriori, sulle quali si scarica il peso del corpo. Questo
semplice concetto stato applicato in modo esemplare nella
progettazione di Standard Chair. Mentre per le gambe anteriori
sufficiente utilizzare del tubolare dacciaio, per quelle posteriori
stato utilizzato un corpo cavo pi voluminoso, in grado di scaricare
efficacemente le sollecitazioni a pavimento. Prodotta da Vitra.

Lampada 0024
1931 Gio Ponti
Sequenza di dischi orizzontali in vetro temperato trasparente per
un'autentica installazione luminosa. Disponibile da terra e da
sospensione, anche in formato XXL, che triplica il diametro della
versione classica, fino a raggiungere i 150 cm. Un protagonismo
deciso per arredare anche spazi di grandi dimensioni con uneleganza
intramontabile. Prodotta da Fontana Arte.

Poltrona 41 PAIMIO
1931 Alvar Aalto

Nel 1928 Alvar Aalto e la moglie Aino avevano vinto il concorso per
la progettazione del Sanatorio della citt finlandese di Paimio,
mentre l'edificio era in fase di costruzione, i due coniugi furono
incaricati anche della progettazione degli arredi. Inizialmente
avevano pensato ad utilizzare i mobili in tubo d'acciaio del Bauhaus
(erano in possesso della Sedia Wassily di Marcel Breuer) ma ben
presto optarono per il legno. Nel 1933 il sanatorio era stato
completato e i progetti sia architettonici che dei mobili furono
esposti a Londra. Nel 1934 i mobili erano gi in vendita nel catalogo
della Wohnbedarf di Zurigo, tuttavia il marketing del prodotto non
soddisf gli autori che decisero di creare una loro galleria espositiva
e una ditta di distribuzione, fondarono quindi la Artek.
Artek una ditta di mobili finlandese. Fu fondata nel dicembre del
1935 dall'architetto Alvar Aalto e da sua moglie Aino Aalto. Il nome
nasce dall'esigenza di fondere in un'unica parola il senso di arte e
tecnologia.

Sedia ZIG ZAG


1932 di Gerrit Rietveld

La sedia Zig-Zag di Gerrit Rietveld angolare e rigida e consiste in


quattro superfici rettangolari in legno, uguali in lunghezza e
spessore: schienale, seduta, supporto e base. Questa sedia nasce
nel 1932 dallidea di creare design per una produzione di serie a
basso costo, cos Rietveld cominci a sperimentare un modello di
sedia che potesse essere tagliata da un pezzo unico di materiale e
assemblata con facilit.. La giuntura a coda di rondine tra il sedile e
lo schienale e i cunei triangolari che rinforzano gli angoli a 45,
diventarono una caratteristica peculiare di questo design. La Sedia
Zig-Zag, prodotta inizialmente in Olanda da Van Groenekan e
dallolandese Metz&Co nel 1935 oggi prodotta da Cassina in
legno massello di ciliegio o frassino.

Vettura DIMAXION
1932 Fuller Richard B.

La Dimaxion rappresentava un esperimento radicale. Lavorando


con un'quipe di colleghi per tre anni a partire dal 1932, Fuller
implementa in un'auto idee derivate dalla progettazione di aerei, e
ne realizza tre prototipi.
Innanzitutto, la Dymaxion ha solo tre ruote, due sul davanti
montate su un asse motore, e una sterzante dietro; sotto il pianale
era collocato il motore ad alto rendimento. Sia il telaio che la
carrozzeria erano molto originali, a forma di goccia: uno dei
prototipi era lungo poco pi di 6 metri, e poteva portare fino a 11
persone. La finitura della carrozzeria ricordava da vicino quella dei
moderni aerei in laminati metallici.
Nonostante la lunghezza insolita, l'auto era molto manovrabile
grazie al suo design a tre ruote, e poteva manovrare in un raggio
minimo.

Bottiglia CAMPARI SODA


1932 Depero Fortunato

Il primo legame con larte e la creativit risale al


1932, quando Davide Campari chiese a Fortunato Depero di ideare
la bottiglia per il primo aperitivo monodose. Il flacone, come
veniva chiamato, ha la forma di un calice rovesciato. Con
lideazione della bottiglia Depero crea la sua opera pi significativa
per lazienda milanese.
La forma conica distintiva dellopera di Depero per
Campari gi dalla met degli anni Venti. Lartista la
disegna in un bozzetto nel 1925, Pupazzo che beve il
Camparisoda. Il Camparisoda cui fa riferimento il titolo quello
preparato dai baristi e non il prodotto che giunger sul
mercato sette anni pi tardi. Un pupazzo sorseggia un
aperitivo da una bottiglia che sembra avere proprio i tratti della
bottiglia di Camparisoda! Lo schizzo diventer nel 1926 un
modello in legno verniciato in bianco e sempre nel 1926 un
manifesto realizzato con la tecnica del collage di carte colorate.

MOKA EXPRESS
1933 Alfonso Bialetti

La moka una caffettiera (o macchina per il caff) ideata da Luigi De


Ponti e Alfonso Bialetti nel 1933 e prodotta successivamente in pi
di 105 milioni di esemplari. Si tratta di un prodotto di disegno
industriale italiano famoso in tutto il mondo, presente nella
collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e
del MoMA di New York.
Si tratta di un semplice oggetto composto da 4 componenti in
alluminio o acciaio, a cui si aggiungono una guarnizione sostituibile
e un manico in bachelite.

Accendisigari ZIPPO
1933 Blaisdell George

La Zippo Manufacturing Company fu fondata da George B. Blaisdell


a Bradford (Pennsylvania) nel 1932. Il suo celebre accendino Zippo
deve il nome a un altro prodotto che in quell'epoca era stato ideato
e stava riscuotendo grande successo: la cerniera lampo, che era
chiamata "zipper". Sono pratici perch riescono a produrre una
fiamma costante a qualsiasi temperatura e anche in presenza di
vento e sono rinomati per essere fra i pochi accendini che utilizzano
ancora come combustibile la benzina: essa sfruttata tramite la
combustione dei suoi vapori, liberati attraverso uno stoppino
pescante in un batuffolo di ovatta che ne impregnata.

Lampada LUMINATOR
1933 Chiesa Pietro

Lampada dalla personalit cos attuale che la sua data di nascita


sembra incredibile. Uno stelo lungo dal diametro stretto, si allarga
con continuit verso lalto, descrivendo un cono rovesciato che
cela la fonte luminosa. Luminator il primo esempio di lampada
da terra ad emissione indiretta apparso sul mercato. Prodotta in
ottone da Fontana Arte.

Poltrona PERNILLA
1934 Bruno Mathsson
Bruno Mathsson (1907-1989) mise a frutto ci che aveva appreso nel
laboratorio del padre, ebanista da quattro generazioni, sulla
lavorazione e le propriet del legno. Esplor nuove tecniche, pur
rimanendo legato alla tradizione artigiana svedese, e cre strutture
organiche, con una forma adatta ad una seduta comoda.
Il legno utilizzato per la produzione delle sedute veniva piegato,
incollato e mantenuto in tensione grazie all'azione dell'acqua bollente
e del vapore, tecnica frutto dei suoi lunghi esperimenti sul legno
curvato.
Con lo scopo di garantire flessibilit e comfort, Mathsson evit l'uso di
tessuti e imbottiture pesanti, prediligendo materiali come la juta e la
canapa per le sedute e faggio per le strutture.

Poltrona SCAGNO, FOLLIA


1936 Giuseppe Terragni
Giuseppe Terragni non consider la progettazione della sedia Scagno
distintamente dagli altri elementi, di design o architettonici, del suo
capolavoro, la casa del Fascio a Como: ciascuno di tali elementi era
concepito non per coesistere, ma per formare un tuttuno organico.
Sfortunatamente, linstallazione della sedia Scagno non fu mai
portata a termine e rimase sulla carta in una serie di schizzi realizzati
da Terragni in vari periodi della sua vita. Ci vollero circa quattro
decenni prima che la sedia fosse infine prodotta da Zanotta, nel
1971, in edizioni numerate e limitate a qualche centinaio. Nel 1983
fu avviata la produzione del modello disponibile ancora oggi e
infelicemente denominato Follia. La base laccata nera di faggio non
dice molto sulla sua funzione e colpisce per la forza con cui respinge
ogni intenzione espressiva. La seduta della sedia costituita da un
solido piano che si collega ad altrettanto solide e imponenti gambe.
Lo spazio occupato da questo cubo diventa cos strutturale,
sottolineando sia il volume sia il vuoto, e sposta lo sguardo di chi
losserva tanto verso il basso quanto verso lalto.

Poltroncina SANTELIA
1936 Giuseppe Terragni
Sant'Elia la poltrona disegnata dal padre del Razionalismo italiano,
Giuseppe Terragni, e tutt'ora prodotta da Zanotta per lasilo
SantElia. La struttura che sostiene l'oggetto costituita da un unico
profilo tubolare in acciaio cromato, piegato in modo sinuoso e sul
quale si agganciano le parti imbottite, di esiguo spessore e di colore
nero. In particolare, l'elemento di seduta si curva anteriormente
seguendo il tubo metallico che lo sorregge. Anche i braccioli hanno
una terminazione appena arcuata e lo schienale una configurazione
curva, per un appoggio pi comodo del busto. Una poltrona
essenziale nei suoi componenti e curata fin nel dettaglio, senza vezzi
decorativi, ma allo stesso tempo perfetta e compiuta anche sul piano
formale. Oggi Sant'Elia pu essere elegantemente collocata in
ambienti quali l'ufficio o in un living arredato secondo il gusto
minimalista o altre tendenze contemporanee.

Bicchiere 3031 SAVOY


1936 Alvar Aalto

Fu disegnato nel 1936 in occasione di un concorso indetto


dall'industria vetraria Karhula-Littala che ancora oggi lo produce.
Aalto fu invitato a partecipare al concorso e present disegni a
tecnica mista con il motto pantaloni in cuoio per donne
eschimesi. Risultato vincitore, il vaso fu poi presentato a Parigi nel
1937 in occasione dell'Esposizione Internazionale Arts et
Techniques dans la Vie moderne.
Il vaso venne utilizzato da Aalto come elemento di arredo all'Hotel
Savoy di Helsinki da cui prese il nome, inaugurato nel 1937. I primi
prototipi furono realizzati soffiando il vetro all'interno di una
composizione di bastoni di legno, si poteva cos ottenere il profilo
ondulato divenuto il suo marchio caratteristico che amava ripetere
con i materiali pi diversi.

Roulotte AIRSTREAM
1936 Wallace Byam

La fabbrica Airstream stata fondata da Wallace M. Byam. Nel 1931


egli pubblic un articolo intitolato: "Come costruire un Caravan per
cento dollari". Ne vendette 15.000 copie, che ad 1 dollaro luna gli
fruttarono i fondi per mettere in piedi la sua azienda Airstream. Si
dice che abbia avviato questa attivit per accontentare la moglie,
che era stanca di campeggiare con cucine arrangiate. Lazienda ha
cominciato con pochissima concorrenza; dopo di lei sono sorte pi
di 400 fabbriche e nessuna, tranne lei, sopravvissuta. Robuste e
spaziose Le Roulotte Airstream hanno mantenuto la loro forma
arrotondata e i materiali di base, sulla base del fatto che questo
veicolo si dimostrato negli anni estremamente resistente e
spazioso. Si calcola che il ben 70% dei caravan usciti dalla fabbrica
dal 1936 ad oggi sia ancora circolante. Inoltre, questa roulotte
diventata un'icona di stile, tanto che molte celebrit ne hanno
acquistato una. L?azienda oggi produce roulotte e motorhome nella
sua fabbrica in Ohio, considerata un pezzo di storia americana, al
punto di ospitare quotidianamente visite guidate

Auto CITROEN 2CV


1936 Citroen

La 2CV stata concepita alla vigilia della Seconda Guerra


mondialecon lo scopo principale quello di essere pratica ed
economica. Diventer realt infatti dal 1948 fino al 1990. Gli
esemplari prodotti sono stati 5.114.969 stando a dati ufficiali,
quindi un vero successo mondiale!
La 2CV non era unautovettura mirata magari ad un ceto medio
della popolazione o ad una nicchia ristretta. E diventata sin dagli
esordi unfenomeno di moda potremo dire che ha attirato persone
di ogni et, ceto ed estrazione sociale.

Auto MAGGIOLINO
1936 Ferdinand Porsche
Il Maggiolino (Kfer in tedesco, detta anche Coccinelle in Francia,
Escarabajo in Spagna, Beetle o Bug in Gran Bretagna e negli Stati
Uniti, Fusca in Brasile e Vocho in Messico) sicuramente l'automobile
tedesca pi conosciuta al mondo, simbolo della rinascita industriale
tedesca nel secondo dopoguerra.
Nel 1925, Adolf Hitler lesse una biografia di Henry Ford che, con il
"Modello T", aveva creato per la prima volta una macchina accessibile
per un pubblico pi largo, e si mise in testa di far costruire in
Germania una "macchina per il popolo ("Volkswagen").
Hitler arriv al potere nel 1933 e fu entusiasta quando, nel 1934,
conobbe Porsche. La sua "macchina per il popolo" doveva soddisfare
le seguenti condizioni:
doveva correre 100 km/h in autostrada, fare 7 km con un litro di
benzina, essere capace di trasportare 2 adulti e 3 bambini e costare
meno di 1.000 Reichsmark.

Lampada LUXO L-1


1937 Jacobsen Jacob
Luxo L-1 l'originale lampada da studio creata nel 1937 da Jacob
Jacobsen. Il design unico, ingegnose propriet di illuminazione e il
sistema di regolazione a snodo l'hanno resa uno dei classici di tutti i
tempi a livello mondiale. La lampada Luxo L-1 sempre attuale e
ideale per l'illuminazione negli ambienti di lavoro, come dimostrano
gli oltre 25 milioni di pezzi venduti in tutto il mondo. Prodotta
dallazienda norvegese Luxo.

Telefono MODELL 300


1937 Dreyfuss Henry

Uno dei pi innovativi apparecchi telefonici mai progettati, forma


semplice, microfono e altoparlante integrati in un solo elemento
ergonomico, corpo esterno in materiale plastico. Prodotto dai Bell
Laboratories.

Occhiali MEFLECTO
1938 Giuseppe Ratti
Nel 1917 a Torino, Giuseppe Ratti, gi fotografo e proprietario
dellottica Berry, inizia la sua avventura destinata a culminare in un
successo internazionale: comincia infatti, in un piccolo cortile in via
Caboto, a realizzare occhiali tecnicamente allavanguardia, studiati per
soddisfare le esigenze di comfort, protezione e visione ottimale, di
aviatori e piloti sportivi.

Poltrona BKF (Butterfly)

1939 Jorge Ferrari Hardoy, Kurchan, Bonet


La sedia Butterfly BKF (le iniziali dei designer) una poltrona di
design argentino il cui primo prototipo stato creato alla fine
dellanno 1938 dagli architetti Antonio Bonet, Juan Kurchan e
Jorge Hardoy-Ferrari che si conobbero grazie alla frequentazione
dellatelier parigino di Le Corbusier.
La BKF un moderno aggiornamento della sedia Paragon, usata
nel 1870 . Una versione successiva del progetto era la
sedia Tripolina, una sedia portatile introdotta nel 20esimo
secolo. La sedia ottenne rapidamente un riconoscimento di critica
e di pubblico nazionale e internazionale che tuttoggi rimane
invariato, ottenendo svariati premi in tutto il mondo tanto da
essere inserita nella collezione del Museo di Arte Moderna di New
York sin dal 1944.
Costituita da un telaio in acciaio (12mm) e una seduta in cuoio,
viene prodotta oggi anche con tessuti acrilici e cotone.

Autobus GREYHOUND
1940 Loewy Raymond
Raymond Loewy stato un designer statunitense di origini francesi,
attivo soprattutto negli Stati Uniti, dove stato fra i primi ad aver
sfruttato il potenziale del design industriale da un punto di vista
economico destinandolo ad un pubblico di massa.
L'azienda fu fondata nel 1914 a Hibbing (Minnesota) da un
immigrato svedese, Carl Wickman, che all'epoca gestiva con il suo
automezzo un servizio di trasporto di operai che lavoravano nella
vicina miniera di ferro. Dopo la graduale entrata in societ di altri
autotrasportatori, che effettuavano servizi analoghi nelle regioni
vicine, nel 1926 si costituisce la Greyhound Corporation. Il logo
dell'azienda raffigura un levriero inglese, detto appunto greyhound,
animale conosciuto per la sua velocit e per questo utilizzato anche
nei cinodromi.
Attualmente, gli automezzi della Greyhound servono circa 2400
destinazioni negli Stati Uniti e 1100 in Canada.

Logo LUCKY STRIKE


1940 Loewy Raymond
Questo marchio nato in America nel 1871 ed prodotto e
distribuito dalla "British American Tobacco". Nel 1930 hanno
conosciuto il loro massimo splendore'diventando le sigarette pi
vendute nel Nuovo Continente.
Raymond Loewy, padre del Design Industriale, ridisegna il pacchetto
delle Lucky Strike: posiziona il logo anche sul retro del pacchetto e
abbandona il verde in favore del bianco, che pi essenziale e
realizzabile con minor costi.
Nel 1905 la compagnia venne acquistata dal American Tabacco
Company.

Sedute serie DCM

1945-1946 Eames Charles and Ray


Delle differenti versioni studiate dagli Eames (strutture in metallo,
in compensato, tre o quattro gambe, poltroncine base e seggiole
da tavolo) ne furono sviluppate tre, tutte con quattro gambe:
poltroncina e seggiola da tavolo con struttura metallica
(DCM/LCM) e poltroncina interamente in compensato (LCW). I
piani sono realizzati in playwood (compensato) a cinque strati, con
uno spessore di 1,5cm e lergonomia affidata solo allinclinazione
e alla sagoma impressa al compensato. La produzione in serie sar
avviata da Herman Miller oggi prodotte da Vitra.
Serie LCM (Molded Plywood Lounge Chair)
Serie DCM (Dining Chair Metal)
Serie LCW (Lounge Chair Wood )
Serie DCW (Molded Plywood Dining Chair)

Scooter VESPA

1946 Corradino DAscanio


Nellaprile del 1946 questo nuovo, funzionale e innovativo mezzo
di trasporto venne presentato al pubblico per la prima volta,
disegnata dalla mano dellingegnere aeronautico Corradino
dAscanio e prodotta da Piaggio.
D'Ascanio sfrutt le sue conoscenze di progettista aeronautico per
inventare la prima moto a scocca portante, priva di struttura
tubolare in acciaio e, grazie a questo, priva di tunnel centrale.
Adott una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per
aerei. Spost il cambio sul manubrio, ritenendolo molto pi pratico
da usare, copr il motore con il telaio per rimediare alle frequenti
perdite d'olio che macchiavano i pantaloni, aggiunse la ruota di
scorta in quanto la maggior parte delle strade dell'epoca erano in
sterrato ed i motociclisti erano costretti a frequenti forature da
rimediare con soluzione e toppe. Modell la posizione di guida
attorno al disegno di un uomo comodamente seduto su una
poltrona, affinch la guida prolungata risultasse la meno
affaticante possibile.

Scooter LAMBRETTA125
1947 Ferdinando Innocenti
La Lambretta uno scooter italiano prodotto dalla industria
meccanica Innocenti di Milano, nel quartiere Lambrate, dal 1947 al
1972. Il nome "Lambretta" deriva dal fiume Lambro, che scorre
nella zona in cui sorgevano proprio gli stabilimenti di produzione.
Ferdinando Innocenti prendendo ispirazione dai motorscooter
militari americani giunti in Italia durante la guerra decise di
dedicarsi alla produzione del rivoluzionario scooter. Affida il design
del nuovo veicolo ad una straordinaria accoppiata di ingegneri
aeronautici: Pier Luigi Torre, che si occupa della meccanica, e
ricostruisce gli stabilimenti milanesi dopo i bombardamenti, e
Cesare Pallavicino che era stato il direttore tecnico prima della
Breda fino al 1935 e poi della Caproni, che si occup del telaio e
del design.
Come la Vespa, anche la Lambretta aveva un motore a 2 tempi
funzionante a miscela olio-benzina, 3 o 4 marce, con una cilindrata
che variava dai 39 ai 198 cm.

Coca Cola Company


1947 - 1957 Loewy Raymond
Il famoso designer americano Raymond Loewy progetta il frigorifero
Coca-Cola e la fontana spillatrice Coca-Cola nel 1947. Nel corso degli
anni la bottiglia rimasta pressoch la stessa e pochi sono stati gli
interventi di restyling. Il pi significativo dei quali avvenne nel 1957: il
designer statunitense Raymond Loewy e uno dei suoi collaboratori
John Ebstein sostituirono il classico logo intagliato nella bottiglia e ne
applicarono uno bianco a mo di stencil. Nessuno per si sogn mai di
modificare il logo stesso, che rimasto quello classico progettato nel
1886 da Frank Mason Robinson (cui si deve anche il nome Coca Cola),
una forma di scrittura standardizzata molto utilizzata nella
corrispondenza aziendale negli Stati Uniti e ideata da Platt Rogers
Spencer nel 1840.
La lattina in alluminio Coca Cola verr creata nel 1960.

Auto CISITALIA 202


1947 Pininfarina
Prima vettura al mondo ad essere esposta permanentemente in un
Museo di Arte Moderna, questa Berlinetta fu costruita in piccola serie
per la Cisitalia presso gli Stabilimenti Farina di Corso Trapani a Torino.
stata presentata nel 1947 alla mostra della Carrozzeria della
Triennale di Milano. Ha vinto il primo premio al Concorso di Eleganza
di Villa dEste (Cernobbio, Como) nel 1947, Coppa dOro Villa dEste.
Un design che fonde i volumi con armonia, questa Berlinetta a 2 posti
forse la pi celebre automobile di Pininfarina del dopoguerra, per la
sua forma sintetica e plastica, definita nel 1951 da Arthur Drexler una
scultura in movimento. Le sue forme sono il punto di arrivo di tutte le
ricerche precedenti: frontale semplice ed essenziale; padiglione di
volume pieno, con lunotto di nitido disegno. Su un telaio tubolare,
Pinin realizz una berlinetta con scocca di alluminio saldata a
unossatura di lamierino dacciaio.
Alla costruzione collaborarono nomi quali Castagna, Pininfarina e
Vignale.

Poltrona WOMB CHAIR


1947 Eero Saarinen
Eero Saarinen fu un grande sperimentatore di nuove tecniche
produttive e di nuovi materiali come il legno compensato curvato e la
fibra di vetro. Fu proprio con questultimo materiale che Saarinen
cre nel 1948 la poltrona Womb Chair stimolato da Florence Knoll che
gli commission il progetto di una seduta in grado di garantire il
massimo della comodit. La Womb Chair, sviluppata in collaborazione
con un cantiere navale del New Jersey che utilizzava la fibra di vetro
per la costruzione delle barche, fu concepita come un guscio
accogliente: la morbidezza e le qualit ergonomiche della poltrona
vennero ottenute non solo grazie alla presenza di una adeguata
imbottitura ma soprattutto sfruttando la naturale elasticit di quello
che allepoca era un nuovo materiale ancora poco usato nel settore
dellarredamento. La Womb Chair ha un design fluido ed espressivo
che ancora oggi assolutamente moderno. Ecco perch, dopo essere
uscita per un certo periodo di produzione, ritornata recentemente a
far parte della collezione di arredi dellazienda Knoll.

Sedia La CHAISE

1948 Eames Charles and Ray


Charles e Ray Eames disegnano La Chaise nel 1948 per un
concorsopresso il Museum of Modern Art di New York, ispirato
da "FigureFloating", una scultura di Gaston Lachaise.
La Chaise una "seduta scultura" di grande eleganza che consente
numerose posizioni di seduta a seconda dei diversi angoli e
inclinazioni della postura. Si da tempo affermata come "icona
classica" del design organico.
Prodotta da Vitra dal 1991, in piccola serie.
Realizzata con due gusci in vetroresina, fissati tra loro e dipinti di
bianco. Il sostegno costituito da un telaio tubolare in acciaio
cromato e una solida base in legno di rovere naturale, incrociata.

Mattoncini LEGO

1949 Christiansen Godtfred


Il nome LEGO un'abbreviazione delle due parole danesi "leg
godt", che tradotte significano "gioca bene, e incarnano la nostra
filosofia.
Il LEGO Group stato fondato nel 1932 da Ole Kirk Kristiansen. La
guida della societ stata tramandata di padre in figlio ed ora di
propriet di Kjeld Kirk Kristiansen, nipote del fondatore.
Il mattoncino, nella sua forma presente, fu lanciato nel 1958, ma il
suo sviluppo inizia dal 1949. Il principio di interbloccaggio con i
suoi tubi lo rende unico e offre possibilit illimitate di costruzione.
Basta sbrigliare la propria immaginazione e lasciare che le idee
creative emergano attraverso il gioco.

Macchina LETTERA 22
1950 Marcello Nizzoli
Era il 1950, lingegnere Giuseppe Beccio e il designer Marcello Nizzoli
progettarono questo modello per Olivetti e cos cominci la
diffusione di massa della macchina per scrivere, interessando molte
persone estranee al mondo degli uffici, come scrittori, giornalisti,
sceneggiatori.
Il modello aveva alcune innovazioni e una forma compatta, che
mostrava subito leggerezza di trasporto (3,7 kg ricoverati in una
valigetta con maniglia) e ingombro limitato (quasi le stesse
dimensioni di un computer portatile, anche se pi alta). Le
prestazioni delle Lettera 22 sono ottime, grazie alla precisione dei
martelletti di stampa e ai cinematici, realizzati per rendere pi
leggera la pressione sui tasti.
La tastiera, per contenere le dimensioni della macchina, aveva alcuni
limiti: non era presente il numero 1, che si otteneva digitando la
lettera elle minuscola; non era presente il numero 0, che si otteneva
digitando la O maiuscola; non erano presenti le vocali accentate, a
parte la . Per il resto aveva una serie di accorgimenti che non
facevano rimpiangere le macchine professionali certo pi tozze,
pesanti, e ingombranti. Prodotta da Olivetti.

Penna BIC

1950 Bir Lszl J.


La Bic un'azienda con sede a Clichy, Francia, fondata nel 1945 dal
barone di origine torinese Marcel Bich, leader nella produzione di
materiale da cancelleria come ad esempio la classica penna a sfera.
I primi inventori, i fratelli Br, cedettero il brevetto al barone
italiano, naturalizzato francese, Marcel Bich, che riusc a produrre
una penna abbattendo i costi del 90% e la commercializz in tutto il
mondo.

Serie sedute in fiberglass


1950 Eames Charles and Ray

La serie delle poltroncine in fiberglass fu messa in produzione da


Zenith nel 1950: la particolarit delle sedute il basso costo,
compatibile con la possibilit di spesa della maggior parte dei
cittadini americani. Loriginale, la primissima sedia in materiale
sintetico prodotta industrialmente, era frutto di una collaborazione
con Zenith Plastics per il concorso Low-Cost Furniture Design
organizzato dal Museum of Modern Art. Si trattava anche dei primi
mobili al mondo realizzati in plastica a vista. Le basi sono
intercambiabile (dal traliccio al dondolo,, girevoli e su rotelle).
Oggi sono prodotte da Vitra.

Tavolo VERTEBRE
1951 Carlo Mollino
Carlo Mollino (Torino, 1905-1973) era un designer e moltissime altre
cose: architetto e scenografo, pilota daerei e auto da competizione,
fotografo e scrittore e docente universitario. Un ingegno proteiforme
difficilmente incasellabile.
Dagli anni Quaranta incominci a occuparsi di design e di
progettazione di interni. Anche in questo lavoro dimostr una libert
creativa straordinaria. I suoi mobili e i suoi tavoli, di cui proponiamo
unantologia di immagini sono prototipi e pezzi unici in cui risultano
miscelati elementi stilistici disparati, dal Barocco al Modernismo, dal
Rococ al Surrealismo, dal Futurismo allArt Nouveau.

Poltrona LADY
1951 Marco Zanuso
Icona del design italiano degli anni '50, Lady simbolo di una vera e
propria innovazione stilistica, materica e tecnologica. Per realizzarla,
Marco Zanuso ha assemblato quattro parti imbottite rivestite
separatamente. Cos facendo, tutti gli elementi strutturali si integrano
nell'insieme costituito dal sedile, dallo schienale e dai braccioli,
creando un rivestimento omogeneo e completo. Piccolo capolavoro
del made in Italy, Lady stata premiata con la Medaglia d'Oro alla IX
Triennale di Milano del 1951, ottenendo l'immediato consenso della
critica e il grande successo tra il pubblico. Il suo segreto? Oltre a
essere la prima poltrona rivestita in poliuretano espanso o
gommapiuma, Lady ha introdotto il molleggio: un plus in ambito di
comfort, ottenuto con cinghie elastiche rinforzate. Infine, le sottili
gambe in metallo verniciato color alluminio rendono l'insieme
leggero.

Sedia ANT 3107


1952 Jacobsen Arne
Icona del design nordico e best seller per il brand danese Fritz
Hansen, la sedia 3107 disegnata da Arne Jacobsen una degli
oggetti pi popolari nella storia del design. Nella sua
raffinata semplicit formale, rappresenta il vertice della tecnica di
laminazione sviluppata a partire dagli anni '30: si tratta di una
lavorazione complessa che consente di piegare il compensato in
due dimensioni, ottenendo una scocca continua e perfettamente
sagomata. Parte della Serie 7, il modello 3107 rappresenta la sedia
Fritz Hansen che consente la pi ampia gamma di applicazioni.
perfetta come sedia domestica in cucina o in sala da pranzo, ma
pu essere impiegata anche nelle sale conferenze, nelle caffetterie
e negli ambienti di lavoro. Leggera e impilabile, disponibile con o
senza braccioli e presenta una amplissima gamma di finiture, che
vanno dall'impiallacciatura in legno naturale fino alle versioni
colorate o rivestite in pelle e in tessuto.

Portaagrumi
1952 Ettore Alessi

Portaagrumi in acciaio inossidabile eseguito con lavorazione a filo;


in produzione dal 1952 ormai un grande classico, un vero
archetipo nella tipologia degli indispensabili del servizio bar, per
proporzioni, leggerezza e funzione ispiratore di tutti i progetti di
porta-agrumi del catalogo.

Poltroncina Diamond
1952 Harry Bertoia

Progettata nel 1951 dallamericano Harry Bertoia la sedia Diamond


rappresenta oggi una delle pi popolari icone del design a livello
internazionale. famosa sia per le linee geometriche, una maglia a
rete di fili di metallo che ricorda appunto la forma di un diamante,
sia per il fatto di essere interamente in materiale metallico,
materiale che fino ad allora non era mai stato usato, in tal modo,
per la realizzazione di mobili. Prodotte dalla manifattura Knoll tutte
le sedie della linea o di altre tipologie a rete sono dotate di un
cuscino che si fissa alla seduta e pu essere rimosso.

Lampada LUMINATOR
1954 P. e A. Castiglioni

"Si pu dire che Luminator nato appositamente per il Compasso


dOro del 1955, o meglio scaturito come nostra riposta alla
domanda di un "forma dellutile per lindustria italiana.
Achille Castiglioni
Lampada da terra a luce indiretta con finitura antracite e
lampadina con riflettore. Stelo in ferro smaltato vetrificato, gambe
in metallo zincato verniciato a liquido. Distribuita da Flos

Sistema di arredo ULMER HOCKER


1954 Bill Max - Gugelot Hans
Max Bill disegn lo Sgabello di Ulm in collaborazione con Hans
Gugelot per gli studenti della nuova universit di Ulm. Leggero,
robusto ed estremamente versatile, pu essere utilizzato come
sgabello, tavolino o scaffale, ma anche come contenitore
trasportabile, vassoio o ripiano per tavolo.
I tre pannelli sono uniti tra loro tramite tasselli angolari a incastro
posti sui bordi dei pannelli stessi. I pannelli sono in abete rosso non
verniciato mentre la barra in faggio. Un listello applicato alla parte
inferiore di ciascun pannello funge da protezione contro eventuali
scheggiamenti e scalfitture. Prodotto da Zanotta dal 1975 col nome
Sgabillo.

Sedia LUISA
1955 Franco Albini

Poltroncina con struttura portante, schienale, sedile in acciaio, e


imbottitura in poliuretano espanso. Rivestimento in tessuto o pelle.
Franco Albini lavor quindici anni alla versione definitiva di questa
sedia che esprime compiutamente uno dei capisaldi della sua
poetica: laumento di spessore dei singoli elementi in legno nei
punti di giunzione tra le parti. Questo nuovo linguaggio, che fa della
schiettezza compositiva un metodo progettuale, nel 1955 valse al
progetto il premio Compasso doro. Prodotta da Cassina.

Portaghiaccio MOD.510
1955 Bruno Munari
Il Secchio Thermos "TMT" un progetto del designer italiano Bruno
Munari del 1955 e che nello stesso anno gli valse il massimo
riconoscimento del Design Italiano: il Compasso d'Oro. Negli anni
ottanta il gioco del "Revival" stato uno dei favoriti del design
italiano e Zani&Zani ne cur la riedizione in una versione fedele
all'originale: esterno colorato , interno naturale in alluminio
anodizzato ed intercapedine riempita con lana di vetro, che permette
di conservare il ghiaccio da 5 a 8 ore. All'interno del coperchio trova
posto, agganciata, la molla per afferrare i cubetti di ghiaccio. Il
progetto ha un'impostazione insieme funzionale ed ironica che da
sempre la firma di Bruno Munari. L'utilizzo di un materiale leggero e
tecnologico, una forma essenziale con un' allusione alla meraviglia in
quegli anni '50 dello Sputnik.

Sedia LOUNGE CHAIR


1956 Eames Charles and Ray

La Lounge Chair uno dei progetti pi famosi di Charles e Ray


Eames. Creata nel 1956 e prodotta da Vitra, ormai un classico
nella storia del mobile moderno. Non solo una poltrona, ma un
pezzo di cultura americana, incarna alla perfezione l'immagine di
fiducioso ottimismo degli American Fifty. Vera e propria icona di
stile, combina in maniera ideale raffinato design, massimo comfort
e alta qualit di materiali e lavorazioni. Ispirato alla tradizionale
sedia da club inglese, l'aspetto originale della Lounge Chair
definito da imbottiture di pelle nera abbinate a una scocca in legno
scuro, su base a stella realizzata in alluminio. Nel rispetto del
design pi autentico degli Eames, ora disponibile una versione
che consente il massimo comfort per le persone alte, leggermente
ritoccata nelle misure, e una sofisticata edizione White in pelle
bianca, alluminio lucido e radica di noce, che si inserisce
armoniosamente negli interni pi chiari delle case contemporanee.

Radiogiradischi
Phonosuper SK4
1956 Gugelot H. - Mller G. A.
Il radiogiradischi Phonosuper SK4, soprannominato Bara di
Biancaneve a causa del coperchio in acrilico trasparente,
rispecchia una nobile economia di forme e tratti. Il giradischi
esemplifica in maniera ideale i principi progettuali della Gute Form
elaborati dalla scuola di Ulm. Il Phonosuper stato creato da Braun
sotto la direttore di Dieter Rams.

Macchina MIRELLA
1956 Marcello Nizzoli
Era il 1919 e Necchi, industriale di Pavia, in seguito alla pressante
richiesta della coniuge, decise che, anzich acquistarne un esemplare
di macchina da cucire in commercio, gliene avrebbe fabbricata una
nuova: partiva cos la grande avventura imprenditoriale di una delle
pi importanti aziende produttrici di macchine da cucire del mondo.
Tra i capolavori sfornati dalla Necchi c Mirella, la serie di
macchine da cucire nata nel 1956 grazie allestro di uno fra i pi
importanti designer industriali italiani, lemiliano Marcello Nizzoli. La
Mirella vinse il Compasso dOro, ottenne il Gran Premio
dellundicesima Triennale di Milano e fa parte della mostra
permanente del Museum of Modern Art di New York.

Sedia TULIPE CHAIR


1956 Eero Saarinen
Non soltanto una sedia d'autore, ma un'insuperabile icona di
modernit, nata dall'approccio purista dell'architetto finlandese Eero
Saarinen. nota come Tulip Chair ed caratterizzata dalla celebre
forma a calice, enfatizzata dalla riduzione del supporto ad un unico
stelo centrale. Proprio come un fiore, sbocciato da materiali innovativi
secondo i canoni dell'allora modernit. Con un desiderio: unire design
di qualit e produzione seriale attraverso oggetti domestici belli e
accessibili. E la bella Tulip lo davvero: sia nella versione fissa che in
quella girevole; isolata come poltroncina o disposta in serie attorno al
tavolo da pranzo della stessa collezione. Due le parti che la
compongono: base a piedistallo circolare in alluminio laccato in
materiale plastico, e scocca in fibra di vetro rinforzata.

Calcolatrice DIVISUMMA24
1956 Marcello Nizzoli
La calcolatrice elettromeccanica scrivente Divisumma 24 il risultato
di uno straordinario e complesso insieme di meccanismi cinematici.
Progettata da Natale Capellaro con design di Marcello Nizzoli e
prodotta dal 1956, la Divisumma era all'avanguardia tecnologica per i
suoi tempi; ebbe uno straordinario successo commerciale in Italia e
sui mercati internazionali. L'innovazione tecnologica e l'eccellenza del
prodotto consente di praticare prezzi molto remunerativi: nel 1957 la
Divisumma venduta a 325.000 lire, quando l'acquisto di una FIAT
500 costava 465.000. Prodotta da Olivetti.

Sgabello SELLA
1957 P. e A. Castiglioni

Disegnata dai fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni per


Zanotta nel 1957, Sella uno dei prodotti simbolo del design
italiano che contribuisce al successo del Made in Italy.
Sella stata ideata come uno "sgabello per telefono" realizzato
con elementi industriali. La seduta una vera sella di bicicletta da
corsa, in cuoio, di colore nero fissata con il classico morsetto a leva
ad un'asta in acciaio verniciato di colore rosa.
La base, in fusione di ghisa del diametro di 33 cm, consente
l'equilibrio dinamico e alla seduta di stare sempre in
piedi. L'altezza totale del sedile di 71 cm ed estensibile.
Lidea progettuale di questo oggetto non pu essere colta se non si
ricorda che negli anni cinquanta la maggior parte dei telefoni
anche nelle abitazioni erano collocati su di una parete e le persone
per utilizzarli dovevano restare in piedi accanto allapparecchio.

Sgabello MEZZADRO
1957 P. e A. Castiglioni

Mezzadro lo sgabello che Achille e Pier Giacomo Castiglioni


progettarono nel 1957, partendo dall'idea di utilizzare il sedile di
un trattore agricolo fabbricato circa cinquant'anni prima.
Per questo motivo, presero la seduta del veicolo, in lamiera
stampata e verniciata, e invertirono l'orientamento della balestra
in acciaio cromato che lo sostiene e che nel trattore aveva la
funzione di ridurre al minimo le oscillazioni del sedile dovute al
transito sul terreno irregolare. In questa configurazione, la seduta
appare sospesa e valorizzata la massimo, riconducendosi allo
spirito giocoso e sperimentale che ha animato l'intera
progettazione di Mezzadro. Per garantire l'equilibrio, alla balestra
fissato un elemento ligneo trasversale. Anche quest'ultimo
rimanda alla tradizione del mondo contadino, essendo la sua
forma in qualche modo simile a quella di un giogo. Il sedile si
aggancia alla balestra con un semplice galletto, che si stringe a
mani nude, senza utilizzare alcuno strumento meccanico.

Auto FIAT 500


1957 Dante Giacosa

Pensando a questo enorme bacino di potenziale clientela, Vittorio


Valletta aveva incaricato Dante Giacosa di realizzare,
contemporaneamente alla "600", un'automobile superutilitaria, i
cui costi di acquisto, uso e manutenzione, potessero essere
compatibili con il modesto bilancio delle famiglie operaie.
L'idea attorno alla quale lavorare arriv inaspettatamente da Hans
Peter Bauhof, un giovane impiegato tedesco della Deutsche-Fiat di
Weinsberg che, nel 1953, invi alla casa di Torino i disegni di una
microvettura a due posti, ispirata nelle forme al celebre
Maggiolino, motorizzata con un propulsore due tempi posizionato
posteriormente.
Giacosa esamin il progetto di Bauhof e bocci immediatamente il
motore. Il disegno della carrozzeria, per, gli piacque e lo schema
tecnico risultava perfetto per ottenere un basso costo di
produzione.

Lampada PH5
1957 Poul Henningsen
Louis Poulsen un marchio storico della luce: tra le sue lampade ci
sono icone di design firmate da maestri nordici come Poul
Henningsen, Verner Panton e Arne Jacobsen. Anche oggi che
l'azienda fa parte del gruppo italiano Targetti, continua a editare i
classici danesi Anni 50 diventati simboli del progetto. Tra questi
spicca la sospensione PH 5 progettata da Poul Henningsen produce
un'illuminazione anabbagliante per la particolare forma dei
riflettori che dirigono la luce in direzione verticale ed orizzontale.
Nella versione originale il cono interno verniciato di rosso e,
congiuntamente al piccolo riflettore blu, crea una luce calda e un
effetto scultoreo.

Posacenere CUBO
1957 Bruno Munari
Se non fosse per la sua geometria squadrata, il Cubo di Bruno Munari,
progettato nel 1957, si potrebbe definire un vero Uovo di Colombo. Il
dato funzionale di partenza cui assolvere quello di contenere cenere
e mozziconi, ma le cose si complicano se si desidera che locchio e il
naso dellutente non ne siano investiti. Allora Munari, maestro della
semplificazione, pensa a un essenziale cubo in melammina e vi
incastra un lamierino di alluminio semplicemente piegato su se stesso.
Ci sufficiente a far sparire da vista e olfatto i resti del fumo: la
forma resta visivamente pulita e anche laspetto olfattivo delloggetto
viene risolto. Perch dietro la semplicit del risultato spesso risiede
una grande complessit del progetto. Per svuotarlo, poi, baster
estrarre la parte metallica da quella plastica e reinserirla: il gioco
fatto. A proposito di intelligenza delle piccole cose. Produzione
Danese.

Sedia SUPERLEGGERA
1957 Gio Ponti
La sedia nasce dalla volont di Ponti di reinventare uno degli esempi
pi forti della tradizione vernacolare italiana, l'archetipo della sedia
impagliata: la sedia di Chiavari, uno dei simboli dell'artigianato ligure
sin dall'Ottocento. Decide quindi di sviluppare il suo progetto
seguendo i concetti chiave della storica seduta: leggerezza, semplicit
e stabilit ma soprattutto bassi costi di produzione e d'acquisto.
La Superleggera, infatti, dotata di prestazioni eccellenti (si tratta di una
sedia che pur pesando solo 1,7 kg estremamente solida e robusta).
Per la sua presentazione, infatti, Gi Ponti sottopone la sedia ad un
bizzarro collaudo: facendola cadere dal quarto piano di un edificio
anzich sfracellarsi a terra rimbalza come una palla, senza danni.
Ininterrottamente prodotto da Cassina dal 1957, il frutto della
ricerca di Gio Ponti e della capacit di sperimentazione e di
lavorazione di Cassina e dei suoi artigiani che inventarono lincastro
zigrinato del tenone, ricavato direttamente dal massello del telaio
sedile per realizzare un insieme solidissimo a dispetto delle sezioni
molto esili.

Pesciera
1957 Roberto Sambonet
Espressione di un raffinato capolavoro di ingegneria, difficilmente
imitabile per la complessit dello stampaggio dell'acciaio, la Pesciera
di Roberto Sambonet nota in tutto il mondo (Compasso d'Oro nel
1970, in collezione al MoMA di New York).

Poltrona SWAN
1957 Arne Jacobsen
Poltrona Swan design Arne Jacobsen con seduta e schienale in fibra di
vetro lavorata con stampi e foderati di tessuto imbottito di schiuma di
lattice, base girevole in alluminio. Rivestimento in pelle o lana
cashmere di diversi colori.
Per lAir Terminal SAS e il Royal Hotel di Copenaghen (1956-1960),la
sua opera pi rinomata e al contempo pi integrata, Jacobsen
progett ogni particolare: tessuti, arredamento (proprio la sedia Swan
e la poltrona Egg del 1957-58, simili a sculture, frutto di ricerche nel
campo delle forme fluide e leggere), luci,posacenere e posate. Del
resto gi dieci anni prima creava design di sedie di notevolissimo e
immutato successo come Ant (1951-52) e Series 7(1955) per
lindustriale e amico Hansen.

Accessori per la casa


Colombini Gino
1958

Dal 1949 Gino Colombini inizia a collaborare con Giulio Castelli,


fondatore dell'azienda di materie plastiche Kartell, come direttore
tecnico. Il suo design trasforma tradizionali oggetti di uso
quotidiano in prodotti colorati e con un prezzo pi accessibile
grazie all'utilizzo innovativo delle materie plastiche. Mantiene la
carica di direttore tecnico presso l'azienda Kartell fino al 1960.
I suoi prodotti pi famosi sono un battitappeto (1957), uno
spremiagrumi (1958), un cestino da merenda per bambini (1958) e
vari oggetti per la pulizia della casa (1956-57).

Vassoio PUTRELLA
1958 Enzo Mari

La Putrella, disegnata nel 1958 per Danese da Enzo Mari, rientra in


quella gamma di oggetti la cui ricerca era iniziata qualche anno
prima con i vasi in lamiera saldata o gli stessi Vasi Camicia. Mari
ricerca forme archetipe da elementari lavorazioni industriali. La
Putrella una trave a doppia T piegata agli estremi che si
trasforma in un oggetto che allude alle funzionalit di un vassoio.
Ferro naturale con vernice trasparente opaca. Edizione limitata:
100 esemplari ogni anno.

Poltrona EGG
1958 Jacobsen Arne
La Egg Chair di Arne Jacobsen fu pensata nel 1958 per arredare le
lobby rooms del SAS Royal Hotel di Copenhagen.
La linea trae ispirazione proprio dallidea del guscio che, in questo
caso, racchiude il corpo umano, proteggendolo dagli sguardi
indiscreti e garantendo un alto grado di relax e di privacy. Pare che
nel creare la Egg Chair concepita inizialmente come un divano
Jacobsen si sia ispirato a Eero Saarinen e alla sua Womb Chair.
Grande mito del design e oggetto del desiderio degli appassionati
del genere modernista, la Egg Chair conserva ancora oggi il suo
allure cosmopolita, sofisticato e avanguardistico. Prodotta
dallazienda Fritz Hansen.

Lampada AJ STANDARD
1959 Jacobsen Arne
La lampada da terra AJ stata creata, come molte altre lampade,
per l'Hotel SAS Royal di Copenaghen. La struttura della lampada in
ottone smaltato, mentre l'interno del paralume smaltato in bianco
opaco.
La Lampada presenta una forma unica e asimmetrica, cosi come la
luce che viene emessa. La funzione girevole permette alla luce di
essere facilmente diretta nella direzione desiderata. Il cerchio
presente alla base fu inizialmente progettato per contenere un
posacenere, ed e senza dubbio un dettaglio originale che snellisce
il design. Infatti, il profilo snello della lampada la rende un articolo
molto versatile ed adattabile a qualsiasi interno.
Prodotta da Louis Poulsen.

16 Animali in legno
1959 Enzo Mari
I 16 animali componibili, o a incastro, commercializzati dallazienda
Danese di Milano, sono una folle idea di Enzo Mari, che un giorno
della fine degli anni Cinquanta del secolo scorso sogn elefanti,
rinoceronti, ippopotami, serpenti, giraffe e orsi come tessere di un
puzzle per bambini.
La folle idea lespressione dello stesso designer piemontese
(1932) rimarr nella storia come uno dei pi riusciti esempi di
design applicato ai giochi per bambini, creato da un artista che aveva
il Dna costituito da idee folli: Quando realizzo un oggetto,
affermava, e la gente dice: Oh, davvero ben fatto!,
involontariamente mi chiedo: dove ho sbagliato?.
Mari non sopportava lidea di confermare la realt esistente col
proprio lavoro.
E in effetti, i 16 animali ,fabbricati in legno e utilizzabili in varie
modalit di gioco , hanno invaso, e continuano a invadere, il mondo,
lasciando tutti stupefatti.

Sedia CARIMATE
1959 Vico Magistretti
Tra il 1959 e il 1961, Magistretti progetta la club house del circolo di
golf di Carimate, compresi gli arredi. Tra questi, la sedia Carimate. A
quellepoca, lo stile di moda era quello scandinavo e Magistretti lo
conosceva bene, quei mobili in legno chiaro, lineari, essenziali,
eleganti. Ma poi avevano sempre qualcosa che non andava: troppo
freddi, troppo impersonali, troppo costosi.
Cos ho progettato questa sedia con laria un po contadina, perch mi piace
ritrovare negli oggetti che disegno limpronta di qualcosa lontano nel tempo.

La Carimate costruita in legno di faggio, con la seduta in paglia,


dalla forma lineare ed era resa attuale dalla laccature rosso acceso
ma in seguito venne prodotta anche in bianco e in nero e dal
caratteristico rigonfiamento delle gambe in corrispondenza
dellinnesto della seduta. La Carimate stata prodotta da Cassina
fino al 1985, poi entrata nel catalogo di De Padova. Attualmente
non pi in produzione.

Sedia PANTON
1960 Fabio Novembre
La Panton Chair un grande classico nella storia dei mobili di design.
Ideata da Verner Panton nel 1960, la Panton Chair fu sviluppata per la
produzione in serie in collaborazione con Vitra. Fu la prima sedia ad
essere realizzata interamente con un unico foglio di plastica. Dal suo
lancio sul mercato nel 1967 ha attraversato diverse fasi produttive.
Soltanto a partire dal 1999 stato possibile produrre la sedia
seguendo il suo progetto originale - in plastica durevole e tinta in
massa con una brillante finitura opaca. La comodit di questa sedia
il risultato della combinazione tra la struttura a sbalzo dal design
antropomorfo e un materiale leggermente flessibile. Pu essere usata
da sola o in gruppo ed adatta per interni ed esterni. La Panton Chair
ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali di design ed
presente nelle collezioni di molti musei importanti. Grazie alla sua
espressivit diventata unicona del XX secolo.

Lampada ARCO
1962 P. e A. Castiglioni

Arco una lampada progettata dai designer italiani Pier Giacomo


Castiglioni e Achille Castiglioni nel 1962 per l'azienda italiana Flos.
Si tratta di uno dei prodotti di disegno industriale pi famosi e
venduti e di un oggetto icona del design italiano, fa parte delle
collezioni permanenti del Triennale Design Museum di Milano e del
MoMA di New York.
Il concetto principale di questa lampada nasce dall'idea di avere un
punto luce effettivamente "sospeso" sopra il luogo di interesse che
pu essere un tavolo o una scrivania o un libro, senza dover essere
vincolati ad un sistema di illuminazione a sospensione, e quindi
senza dover essere condizionati da un punto fisso. La lampada Arco
infatti, grazie alla sua struttura che permette di sfruttare lo spazio
sotto di s, arriva direttamente con il punto luce sul luogo
desiderato. E la lampada che crea uno spazio.

Lampada TOIO
1962 P. e A. Castiglioni

Toio la traslazione scherzosa che Achille e Pier Giacomo


Castiglioni coniano per il vocabolo inglese toy, giocattolo, grazie a
quel particolare divertissement linguistico che permette loro di
appropriarsi di una parola estranea e renderla familiare e
significativa. E Toio con il suo assemblare in modo eclatante uno
speciale fanale dauto importato nello stesso 1962 dagli Stati Uniti,
dei passanti di canna da pesca e la brillantezza della laccatura rossa
ha veramente la magia di un giocattolo per il mondo degli adulti.
Distribuita da Flos.

Rasorio SIXTANT SM 31
1962 Gugelot H. - Mller G. A.

Per mezzo secolo Braun ha dettato legge nella creazione di rasoi


elettrici ad alta prestazione, improntati su una fisolofia di design
senza compromessi. Dal lancio di Braun sixtant SM 31 nel 1962 il
marchio Braun riconosciuto per la sua estetica che unisce forma
e funzione, prestando una particolare attenzione alla facilit d'uso
e all'innovazione tecnologica costante.

Radio-fonografo AUDIO1
1962 Dieter Rams
Quando nel 1961 i fratelli Braun promossero a direttore del
dipartimento design un certo Dieter Rams forse non si rendevano
conto di quanto quelluomo avrebbe influenzato il design industriale
degli ultimi 50 anni. Dieter Rams, nato a Wiesbaden nel 1932, un
industrial designer tedesco, tra i pi importanti del 20 secolo. Dopo
aver studiato architettura al Ulmer Werkkunstschule Wiesbaden e
aver quindi lavorato per un architetto fu assunto nel 1955 dalla Braun
e nel 1961 divenne direttore del dipartimento design della famosa
azienda. Ruolo che ha mantenuto con enorme successo fino al 1995.
Rams spieg una volta il suo design semplicemente con questa frase:
Weniger, aber besser, e cio Poco, ma buono. Ognuno delle
centinaia di oggetti che progett durante i suoi 40 anni di carriera
sono da una parte eleganti e straordinariamente minimali, dallaltra
incredibilmente facili da usare ed immediati.

Teleofono GRILLO
1962 Marco Zanuso
Il telefono grillo pu definirsi un punto saldo del design italiano degli
anni 60. Disegnato da designer del calibro di Richard Sapper e Marco
Zanuso. Con la sua linea decisamente futuristica per gli anni 60 il
telefono grillo stato probabilmente a livello di design e di
funzionalit il precursore dei moderni cellulari, infatti oltre a
nascondere il microfono nella parte inferiore della conchiglia che si
apriva a scatto semplicemente sollevando il telefono altro particolare
del Grillo fu lintroduzione della suoneria posta direttamente nella
spina del telefono, una suoneria meccanica detta a ronzatore da cui
appunto ne deriv il nome Grillo.
Prodotto dalla Sit-Siemens Italiana il telefono Grillo vinse per il design
il Compasso doro nel 1967.

Poltrona BALL
1963 Eero Aarnio

La sedia Ball Chair (Globe), icona del design Finlandese e prodotta


dalla Asko, come uno spazio nello spazio, un luogo nel quale
isolarsi dal resto del mondo. La Ball Chair, creata da Eero Aarnio nel
1963, una delle icone del design finlandese e uno degli oggetti
finlandesi pi conosciuti nel mondo. Lautentica Ball Chair ha un
guscio in fibra di vetro, un interno rivestito con tessuti di alta qualit
e una base in acciaio. Questa icona del design viene prodotta
ancora oggi nella stessa fabbrica in Finlandia, usando gli stessi
stampi originali. La Ball Chiar e altre creazioni di Aarnio sono
presenti in collezioni e mostre permanenti di celebri musei quali il
MoMa di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il
Vitra Design Museum.

Cucina MINIKITCHEN
1963 Joe Colombo

Se la mancanza di spazio un problema di molti al giorno doggi, la


mini-kitchen di Joe Colombo appare come un mito del design
oltremodo attuale, nonostante i suoi 48 anni splendidamente
portati.
Si tratta di una cucina elettrica su due ruote che contiene, in un
solo metro cubo, tutto il necessario per cucinare e apparecchiare
per sei persone. E stata progettata nel 1963 e la sua produzione
stata avviata da Boffi nel 1964; nello stesso anno la mini-kitchen
vinse la medaglia dargento alla XIII triennale di Milano. Oggi la
versione originale in legno fa mostra di se presso la collezione
permanente del MoMA di New York.

Tavolo DEMETRIO45
1964 Vico Magistretti
Il tavolino da caff Demetrio disegnato da Vico Magistretti e prodotto
da Artemide risale al 1966.
La collezione in reglar di Artemide nasce da una vaschetta per lo
sviluppo fotograco che Ernesto Gismondi, proprietario della ditta,
sottopose allattenzione di Vico Magistretti per le qualit del materiale
plastico che vi era impiegato. Capovolgendo la bacinella, togliendo
una parte, allungando i bordi, si ottiene Demetrio, il tavolino in resina
rinforzata in bra di vetro (reglar), ottenuto per stampaggio a
iniezione, la cui resistenza determinata dalla forma data al
materiale.
A me piace il concept design, quello che talmente chiaro che puoi
anche non disegnarlo
Vico Magistretti

Lampada FALKLAND
1964 Bruno Munari
La lampada da soffitto Falkland stata disegnata da Bruno Munari nel
1964 per Danese, pensata in origine usando una maglia elastica
tubolare, prodotta in un calzificio, che prende forma mediante
l'inserimento di alcuni anelli metallici di diverso diametro.
La storia della nascita di questo oggetto sintomatica della genialit
progettuale di Munari: coinvolgere una ditta che fabbricava calze da
donna nella realizzazione di una delle lampade pi conosciute del
design italiano.
Lo stesso Munari raccont: "Un giorno sono andato in una fabbrica di
calze per vedere se mi potevano fare una lampada. Noi non facciamo
lampade, mi risposero. E io: vedrete che le farete".
Alta pi di un metro e sessanta quando sospesa, con un diametro di
quaranta, si compatta nella sua confezione alta pochi centimetri. Sette
anelli di metallo di diametri diversi, un tubo di filanca bianco, una sola
lampadina e un riflettore in alluminio che riprende la forma delle
curve del tessuto.

Radio TS502
1964 Marco Zanuso
La TS 502 uninsolita radio a transistor portatile progettata dai
designer Marco Zanuso e Richard Sapper nel 1962, e commercializzata
due anni dopo dallazienda milanese Brionvega.
La TS 502, conosciuta anche come il Cubo, unicona mondiale del
design industriale, e si trova esposta nei pi importanti musei di arte
contemporanea. Anche il MoMa di New York ne custodisce un
esemplare.
Un oggetto di culto costituito da due valve cubiche di plastica che lo
fanno assomigliare a una conchiglia parallelepipeda: la posizione
aperta indica lo stato di attivit della ricezione radiofonica, la
posizione chiusa quella di riposo.

Tv ALGOL
1964 Marco Zanuso
Nel 1964 Marco Zanuso e Richard Sapper progettano Algol per
Brionvega, un televisore destinato a rivoluzionare i precedenti canoni
e gli stessi ambienti domestici che lo ospitano.
Con le sue linee inconfondibili uno dei prodotti rappresentativi
dellitalian style degli anni Sessanta, il TV Color Algol di Brionvega
esposto nei piu famosi musei internazionali, tra cui il prestigioso
Museum of Modern Art (Moma) di New York.
Algol caratterizzato dallo schermo inclinato e arrotondato (Zanuso lo
paragon ad un cagnolino fedele che guarda in su il suo padrone),
dalla maniglia in metallo estraibile e dalla brillante scocca in plastica in
tre varianti cromatiche: arancione sole, nero notte e grigio luna.
Realizzato in plastica di Acrilonitrile-Butadiene-Stirene (ABS), metallo,
vetro.

Sedute per bambino 4999


1964 Marco Zanuso
Marco Zanuso e Richard Sapper sperimentano nel 1964 un progetto
inedito: ideare sedie per bambini da destinare alle scuole. Il materiale
eletto la plastica, che in questi anni gioca un ruolo da protagonista
nel design italiano (e non solo). Il risultato K4999 (k1340), sedia
multiuso prodotta da Kartell, concepita come una serie di elementi da
comporre a piacere per stimolare la fantasia del bambino sulla scorta
del principio dellimparare giocando, nato con il Bauhaus. La sedia
vince il Compasso dOro nel 1964.

Lampada ECLISSE
1965 Vico Magistretti
La lampada da tavolo Eclisse disegnata nel 1965 da Vico Magistretti
per Artemide ha vinto il Compasso d'oro nel 1967 ed diventata un
classico del design italiano. Si tratta di un oggetto dalle forme semplici
ispirato alle lanterne cieche dei minatori o dei ladri, come sottoline
lo stesso Magistretti. Nel '63 mentre era in metropolitana a Milano ha
avuto un'idea pensando alla lanterna di Jean Valjean, protagonista dei
Miserabili di Victor Hugo. Ha fatto uno schizzo sul retro del biglietto e
ha chiamato un suo assistente in studio descrivendo come combinare
un paio di sfere. La lampada composta da 3 "semifere". La base, la
calotta esterna fissa e la calotta interna mobile che con la rotazione
manuale permette di regolare il flusso luminoso rievocando, appunto,
un'eclisse di luna. Scelta di una tecnologia semplice, non esasperata,
estetica basata su forme primarie. Viene premiata con il Premio
Compasso d'oro nel 1967.

Lampada SPIDER
1965 Joe Colombo
Progettata nel 1965 da Joe Colombo per Oluce, la lampada spider
diventata un icona del lighting design moderno. E formata da un asta
in acciaio cromato, nella quale alloggiato il cavo di alimentazione,
che sorregge il riflettore in acciaio smaltato. Il particolare snodo
permette la rotazione e la regolazione in altezza della sorgente
luminosa in un semplice gesto. La lampada spider si presta a diverse
configurazioni: possibile trovarla nella versione da tavolo, da terra e
da soffitto, introducendo il concetto di famiglia di prodotto. lidea che
sta dietro al progetto stata suggerita da un nuovo tipo di lampada
prodotto in quegli anni da Philips, la silvered Cornalux, che consentiva
un esposizione diretta della lampadina che era parzialmente coperta
dalla cromatura; a conferma dellinteresse di Joe Colombo mostrato
per le nuove tecnologie.Spider vince il Compasso dOro nel 1967.

Divano SUPERONDA
1966 Archizoom Associati

Disegnata dal gruppo Archizoom Associati nel 1966 Superonda


uno dei primi divani senza scheletro. Superonda nasce come una
sfida alle convenzioni borghesi in nome di un modo pi libero di
abitar. Il prototipo in cartone colorato presentato nel 1966
allinterno della mostra Superarchitettura a Pistoia, mostramanifesto del Movimento Radicale Italiano. Superonda un blocco
di poliuretano tagliato in due da una curva, il suo rivestimento in
sky lucido nei colori bianco, rosso o nero. La sua componibilit
accompagnata da uneccezionale leggerezza, permette di variarne
la configurazione, pu essere di volta in volta letto, divano, chaise
longue.
Il prototipo della Superonda era appoggiato sul pavimento di cemento dellazienda.
Quei due pezzi metafisici ritagliati nel poliuretano dovevano diventare un divano e ci
arrovellavamo per trovare una soluzione che li tenesse uniti insieme. Avevamo provato
con il velcro, con fibbie e cinghie, con baionette dalluminio affondate nella schiuma.
Alla fine qualcuno decise che il supplizio della Superondadoveva finire, i due pezzi
restarono finalmente liberi, per prestarsi a qualsiasi composizione. G.Corretti

Seduta PRATONE
1966 Gruppo Strum

(Ceretti,Derossi,Rosso)

Pratone rappresenta una dissacrante idea progettuale, lontano


anni luce dalle tipologie usuali dellarredamento borghese degli
anni 70 diventato a sua volta un parametro di riferimento nella
storia del design. Lunghi steli verdi tra cui sprofondare e sdraiarsi,
una seduta non convenzionale, una chaise longue fuori dagli
schemi, una porzione di giardino volutamente fuori scala.
Pur essendo stato concepito con una precisa attitudine seriale
tanto da essere modulabile e componibile per ricreare un intero e
spensierato campo verde tra le grigie mura domestiche, Pratone a
tutti gli effetti un progetto radicale, icona della rivoluzione
culturale dellanti-design. Si tratta di un oggetto per il riposo
singolo e collettivo, momentaneo, instabile, sempre da conquistare
per lelasticit del materiale. Prodotto da Gufram

Calendario TIMOR
1966 Enzo Mari
Timor un calendario perpetuo da scrivania progettato da Enzo Mari
per Danese Milano nel 1967.
Il calendario Timor Danese costituito da una base in ABS ed una
serie di fogli in PVC litografato, ognuno con un numero (da 1 a 31), i
nomi dei giorni (da luned a domenica) e il nome del mese (da
gennaio a dicembre), fissate ad un asse che ne permette la rotazione
e il posizionamento.
Lapertura a ventaglio consente di scegliere i fogli per comporre la
data che vengono appoggiati sul braccio orizzontale della base. I
restanti sono lasciati verticali, nascosti allinterno della parte verticale
della base.

Divano CORONADO
1966 Tobia e Afra Scarpa
Presentato nel lontano 1966, a distanza di pi di cinquantanni
continua a essere simbolo del relax. La sua carica rivoluzionaria in
termini di design e di materiali esemplare della cultura industriale di
B&Bitalia, ma a decretare il suo successo, allora come adesso, la sua
estetica che fa da trait dunion tra la classicit dei mobili in stile e
lesigenza di modernit. Oltre ai divani e alla poltrona la collezione
comprende anche la poltrona alta con il suo pouf, tutti accomunati da
un comfort garantito dal molleggio di nastri di acciaio armonico
inseriti nella struttura dello schienale.

Poltrona BLOW

1967 De Pas, D'Urbino, Lomazzi


La poltrona stata progettata come un elemento d'arredo a basso
costo "per viaggiare", facile da trasportare e montare.
Oggetto di culto, intramontabile del catalogo Zanotta. Come
numerose altri prodotti nati negli anni '60 anticipa le tendenze e gli
stili di vita diventando oggetto senza tempo.
Inconfondibile grazie alle sue forme morbide e trasparenti,
innovativo nell'uso dei materiali e della tecnologia mai applicate
prima nel settore dell'arredamento. Precursore del design
democratico e di massa, Blow continua ad essere un prodotto di
successo.
Realizzata in PVC costruito in stampi per la lavorazione delle
materie plastiche , composta dalla saldatura di diverse parti e poi
gonfiati ad aria.
Disponibile in diversi colori, dotata di soffietto pompa a pedale e
si inserisce in un auto o in valigia. E 'perfetto come una poltrona o
da esterno o da piscina, ma pu essere collocato ovunque a
seconda delle esigenze.

Poltrona SACCO

1967 Gatti, Paolini, Teodoro


E il 1968, siamo in piena era Pop, il mondo in fermento, tutti
cavalcano londa di una cultura spumeggiante e anticonvenzionale.
E tre giovani progettisti torinesi, con lincedere di chi ha il futuro in
mano, si presentano con un sacco in spalla davanti ad Aurelio
Zanotta, protagonista del design anticonformista. Sono Piero Gatti,
Cesate Paolini e Franco Teodoro, che portano con loro la mitica e
rivoluzionaria poltrona Sacco. Un sacco a tutti gli effetti, in plastica
e pieno di palline di polistirolo semi-espanso, plasmabile su
qualsiasi posizione di relax, leggero e trasportabile.
Un vero azzardo, che in un lampo stravolge il concetto di seduta e
riesce a fare tabula rasa con il passato del design ( la prima
poltrona senza un struttura fissa). Colorata, leggerissima e
destrutturata, la poltrona fagiolo come la definiscono negli
States diventa subito emblema delle nuove generazioni dove
sprofondare, immergersi, lasciarsi cadere e rilassarsi in piena
libert.

Carrello BODY
1968 Joe Colombo

Il carrello-contenitore Boby design di Joe Colombo per B-Line


realizzato in ABS stampato ad iniezione ed disponibile in diversi
colori. Tiranti, viti e perni in acciaio zincato. Ruote in polipropilene.
Boby considerato un pezzo di design storico degli anni settanta.
Lampia capacit di contenimento e la possibilit di spostarlo con
facilit [ dotato di ruote] lo rendono oggetto di uso quotidiano
nelle pi svariate ambientazioni: casa, ufficio, studio medico,
laboratorio, negozio.

Lampada BOALUM

1969 Gianfranco Frattini , Livio Castiglioni


Da terra, da tavolo o parete. Boalum di Artemide una lampada
atipica, disegnata nel 1970 da Livio Castiglioni e Gianfranco
Frattini, utilizzabile in modi diversi con la possibilit di
inventare sinuosi giochi di luce. Baolum presente al Muse des
Arts Dcoratifs de Montral Montral in Canada e al Museo
Permanente del Design Italiano 1945-1990 Triennale di Milano.
La particolare lampada realizzata in plastica bianca flessibile
rinforzata e terminali in resina. Le piccole lampadine a siluro sono
collegate in serie l'una all'altra e distanziate da una sfera isolante.
Si possono collegare in serie fino ad un massimo di 4 Boalum per lo
sviluppo di 8 metri circa e arrotolabili a piacere.

Sedia UP5
1969 Gaetano Pesce
La Serie UP, disegnata nel 1969 da Gaetano Pesce, creatore di fama
internazionale del Radical Design, sin dalle origini articolata in sette
pezzi, due dei quali, la poltrona e relativo pouf UP5 si sono affermati
nel corso degli anni come emblema della serie stessa. La poltrona UP5
aveva caratteristiche anatomiche e inequivocabili riferimenti
antropomorfi; si trattava infatti di un ampio grembo materno che
ricordava le statue votive delle preistoriche dee della fertilit.
Con un elemento in pi: una sfera che fungeva da pouf legata al corpo
della poltrona. Pertanto l'immagine della comodit e del comfort si
sovrapponeva a quella pi figurata della donna con la palla al piede.
Grazie alla tecnologia del poliuretano a iniezione, che in quegli anni
connotava lazienda come pioniera in questo ambito, lidea di Pesce
diventava fattibile. La poltrona, rivestita con tessuti elastici, veniva
confezionata sottovuoto, ottenendo nella sua massima contrazione
fino al 90% in meno della cubatura. Aprendo limballaggio, con la
pressione atmosferica laria rientrava nelle cellule del poliuretano e
loggetto lievitava in maniera spettacolare, riprendendo la sua forma
originari.

Sedia PLIA
1969 Giancarlo Piretti
Il simbolo di una nuova era incentrata sulla materia plastica: ecco
come venne accolta la sedia Plia nel 1967 quando fu presentata alla
Fiera del Mobile di Milano. In occasione della Fiera, la seduta ottenne
cos tanti consensi di pubblico, che molti visitatori si allontanarono
dallo stand portandosi via dei campioni senza nemmeno chiederne il
permesso... Come conseguenza di questo complimento poco
ortodosso, le sedie vennero legate per sicurezza con una catena.
Con la seduta Plia il designer Giancarlo Piretti ha rivoluzionato il
concetto di sedia pieghevole ed il suo studio sul "perno a 3 dischi"
viene considerato un colpo di genio. La combinazione di telaio in
acciaio e polipropilene ha spianato la strada alla sedia Plia che
diventata oggetto di culto. Plia rappresenta la realizzazione del
"design democratico" ed esposta al settore design del MoMa di New
York. Grazie a questa sedia, di cui, finora, sono stati venduti milioni di
esemplari, Piretti, soprannominato il "Thonet del 20 secolo"
entrato nella storia del design. Prodotta da Castelli.

Macchina VALENTINE
1969 Ettore Sottsass
Fu nel 1968, quando Ettore Sottsass cre per Olivetti Valentine, la
rossa portatile: una macchina anti-macchina, come spiegava il
famoso architetto e designer, anticipando lidea che la macchina
in quel caso la macchina da scrivere debba scomparire come
strumento utilizzabile solo da esperti e diventare invece un oggetto
comune. Ovvero un compagno fedele come un cane: cos Valentine
era presentata in uno dei manifesti pubblicitari del suo lancio,
avvenuto il giorno di San Valentino, il 14 febbraio del 1969.
Il materiale e il colore plastica e soprattutto il rosso distinguono
Valentine dalle precedenti portatili Olivetti, grigie e di alluminio come
la pur mitica Lettera 22. Per Sottsass il colore era uno degli elementi
fondamentali del design emozionale, per rompere in modo radicale
con la scuola dei Razionalisti e con le loro preferenze monocromatiche
e attente solo alle funzioni degli oggetti.

Televisore BLACK201
1969 Marco Zanuso
Il TV BLACK ST 201 (Zanuso-Sapper, 1969) uno dei primi televisori di
piccole dimensioni concepiti pi come pezzi di arredo che come
semplici portatili. Prodotto da Brionvega.

Poltrona MIES

1969 Archizoom Associati


Mies la poltrona disegnata dal gruppo Archizoom nel 1969 e
prodotta ancora oggi da Poltronova. Nasce come tributo al maestro
Mies Van der Rohe nellanno della sua scomparsa, celebrandone il
modo di progettare secondo il principio del less is more. E
costituita da una struttura in acciaio cromato rivestita con una
striscia in lattice elastico che si deforma sotto il peso del corpo. A
completarla un cuscino poggiatesta rivestito in cavallino e un
poggiapiedi luminoso in acciaio, anchesso rivestito in cavallino. Per
la sua insolita forma geometrica triangolare, per il suo profilo
astratto e specchiante, Mies considerata una tra gli oggetti pi
rappresentativi del Design Radicale. E conservata al Museum of
Modern Art di New York.

Lampada CHIMERA
1969 Vico Magistretti

Disegnata nel '69 da Vico Magistretti, la lampada da terra Chimera


si mostra come un elemento luminoso dalle curve voluttuose che
nasce dalla modellazione di un foglio di plexiglass.
Apparentemente priva di vincoli formali, in realt frutto di un
preciso studio geometrico che ne regola gli effetti di luce. Parte
della collezione Masters' Pieces di Artemide, disponibile nella
versione originale alta 180 cm o nell'adattamento Mezzachimera di
statura ridotta, prodotta ora anche con sorgenti LED.

Sedia SELENE
1969 Vico Magistretti
Prodotta da Artemide nel 1969, la sedia Selene uno dei pezzi di
design progettati da Vico Magistretti pi famosi al mondo. Si tratta di
una seduta dalla decisa impronta modernista, estremamente leggera
e maneggevole, adatta sia per interni che per esterni. Realizzata in
materiale plastico Reglar, ottenuta attraverso un processo di
stampaggio ad iniezione, e la sua sagoma particolare ne permette una
perfetta impilabilit. Delineata nelle tipiche forme morbide e
arrotondate della Space Age degli anni '70, si caratterizza
specialmente per la struttura a spirale delle gambe. Simbolo eclatante
della vivace stagione d'oro dell'industrial design italiano, la sedia
Selene esposta nei pi importanti musei e collezioni di design del
mondo, come il MOMA di New York e il Vitra Design Museum.

Poltrona FIOCCO
1970 Centro Studi Busnelli

Fiocco porta nell'ambiente living la stessa nota di brio e vivacit di


un coloratissimo nastro arricciato sulla carta che avvolge il dono
prezioso per una persona a noi cara. Due profili metallici corrono
parallelamente descrivendo nello spazio linee ampie e sinuose. Fra
di essi posto un tessuto elastico che forma la comoda e originale
seduta. Fiocco, prodotto da casa Busnelli, nata nel 1970 dal
disegno di Gianni Pareschi.
Questa poltrona capace di riempire lo spazio domestico con i
suoi colori intensi e pieni, pur essendo straordinariamente sottile e
facendosi attraversare con lo sguardo: quando viene osservata
lateralmente, mostra di s soltanto l'esilissima sagoma, lasciando
vedere gli altri oggetti che popolano la casa. Questa poltrona
consente di arredare con freschezza ambienti concepiti secondo
uno stile informale, o, al contrario, di alleggerire esteticamente
degli spazi completati con arredi pi austeri e rigorosi nel colore e
nelle forme.

Divano BOCCA
1970 Studio 65

Il divano Bocca fu creato nel 1970 dallo Studio65.


Il divano era un omaggio a Salvador Dal: ..un quadro surrealista di
Salvador Dal, il ritratto di Mae West, dove nel ritratto la bocca dellattrice
era disegnata come un divanetto. Cosa poteva rappresentare la Dea del
tempio meglio di un divanetto, ironico e sensuale, vestito di rosso? Cos lo
disegnammo, come un oggetto pop, a rappresentare la bocca di Marylin
Monroe e lo chiamammo Marylin, anche in omaggio al nome della nostra
cliente, anche lei bionda e con la bocca perennemente laccata di rosso. ..era
nato un personaggio, che sarebbe diventato assai pi famoso dei suoi autori,
di quei quattro giovani architetti che passavano le notti in una mansarda
fumosa a disegnare i propri sogni.
Ispirandosi al quadro Il Volto Di Mae West del 1935 del surrealista Dal e alle
labbra rosso fuoco delle dive hollywoodiane, gli architetti dello Studio65
realizzarono unopera destinata a trasformarsi in un cult. DNA Pop, anima
sensuale e provocatoria, aspetto femminile ed elegante. Loriginale dal 1970
solo Gufram.

Poltrona TUBE CHAIR


1970 Joe Colombo

La Tube chair una seduta progettata dal designer italiano Joe


Colombo nel 1969 e prodotta dall'azienda italiana d'arredamento
Flexform a partire dal 1970. Si tratta di uno dei primi e pi famosi
esperimenti di modularit e flessibilit applicati all'arredamento e
uno dei pi rilevanti oggetti di disegno industriale degli anni
sessanta e del design italiano. La poltrona fa parte della collezione
permanente di diversi musei fra cui il Triennale Design Museum di
Milano, il MoMA e il Metropolitan Museum of Art di New York.
Gli elementi che la compongono sono realizzati con la tecnica della
rotazione che permette di creare corpi cavi in un solo pezzo,
inseribili luno nellaltro per ridurre gli ingombri. Lo schienale e il
sedile hanno la stessa forma e ogni elemento intercambiabile a
seconda delle necessit. I tubi sono assemblano tra di loro tramite
ganci di fissaggio in metallo e il rivestimento proposto in pelle o
tessuto bielastico.

Poltrona JOE

1970 De Pas, D'Urbino, Lomazzi


Joe il guantone disegnato nel 1970 dagli architetti Jonathan De
Pas, Donato D'Urbino e Paolo Lomazzi. Ha la forma di un
gigantesco guanto da baseball ed il suo nome un omaggio a Joe
Di maggio,campione del baseball americano. Joe ha un armatura in
acciaio imbottitura in poliuretano espanso preformato e
rivestimento in pelle. Joe una poltrona che invita al relax, con
giocosa ironia. Distribuita da Poltronova. Lo storico guantone Joe
una seduta capace di ospitare almeno due persone, figlia del clima
culturale degli anni '70 e del desiderio di mettere in discussione
forme e canoni tradizionali. Joe rappresenta anche l'ammirato
tributo alla cultura di massa americana e ai grandi miti
dell'immaginario collettivo.

Lampada PARENTESI
1971 Vico Magistretti
Parentesi una lampada progettata dai designer italiani Achille
Castiglioni e Pio Manz e prodotta dall'azienda italiana Flos a partire
dal 1971. Si tratta di un oggetto icona del disegno industriale italiano
e fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum
di Milano.
Il nome nasce dalla forma del tubo in acciaio sagomato, elemento
centrale della lampada, che ricorda appunto una parentesi. L'idea di
una lampada che potesse scorrere in verticale dal pavimento al
soffitto e viceversa e ruotare di 360 attorno ad un perno viene
impressa in uno schizzo da Pio Manz che muore prima che la
lampada venga progettata.
"La prima idea della Parentesi di Pio Manz, che aveva pensato ad
unasta fissa verticale e a una scatola cilindrica con una fessura per la
luce, che andava su e gi: per fermarla ci voleva una vite. Ho sostituito
lasta con una corda metallica che, deviata, fa attrito e permette alla
lampada di stare in posizione senza bisogno di alcuna vite Achille
Castiglioni

Mobile ABITACOLO
1971 Bruno Munari
E' un abitacolo, appunto, costituito da un telaio in acciaio
elettrosaldato, corredato da un letto e accessori vari in materiali
diversi. E' un posto dei giochi, del sonno, di studio e di svago, un
'hortus conclusus' infantile, trasformabile a piacere [...] E poich una
struttura, pure facilmente smontabile, pronta ad assumere una
nuova veste, correndo dietro alla fantasiaE' una struttura ridotta
all'essenziale, uno spazio delimitato e allo stesso tempo aperto... E' un
modulo abitativo, un habitat, contiene tutti gli oggetti personali... Uno
spazio nascosto in cui la presenza del bambino rende superflui i mobili,
su cui la polvere non sa dove posarsi. E' il minimo ma da il massimo.
Numerato ma illimitato. L'habitat diventa l'ambiente adattabile alla
personalit dell'abitante. Pesa 51 chili e pu portare anche venti
persone.
presentava cos il suo Abitacolo nel lontano 1971. Realizzato con l'idea
di disegnare un nuovo spazio per i ragazzi, prodotto da Robots,
raggiunse l'intento di permettere ai pi giovani di lasciare tutto in uno
stato di 'ordinato disordine. Premiato nel 1979 con il prestigioso
Compasso d'Oro, stato poi incluso nella collezione del Moma.

Sistema arredo QUADERNA


1971 Superstudio
Tavolo Quaderna design di Superstudio per Zanotta con struttura in
legno tamburato placcato in laminato Print, colore bianco, stampato
in serigrafia a quadretti neri.
Il tavolo caratterizzato da forme semplici e perfette. L'intera
superficie, sia del top che delle gambe, finita con un laminato a
quadretti con interasse di 3 cm.
Progettato da Superstudio nel 1966 - il gruppo fondato a Firenze da
Cristiano Toraldo di Francia e Adolfo Natalini - fu prodotto a partire dal
1970 da Zanotta, che non ha mai smesso di riprodurlo.
Il tavolo Quaderna , un vero e proprio oggetto di culto, rientra nella
sfera del Radical Design un movimento che nasce in Toscana per
estendersi successivamente a livello internazionale tra gli anni
sessanta e settanta con l'intento di rivoluzionare il modo di fare
architettura e di progettare.
Stop ai criteri di razionalit e funzionalit e pi spazio alla
comunicazione delle emozioni. Il primo a compiere questa rivoluzione
fu Ettore Sottsass, attraverso di lui che i radicali scoprono le
potenzialit progettuali del design. Tra loro Archizoom e Superstudio,
Ufo e Pettena.

Lampada TIZIO
1972 Richard Supper
Icona del design, la lampada da tavolo Tizio conosciuta in tutto il
mondo, presente sulle scrivanie di moltissimi uffici, protagonista di
arredi in innumerevoli pellicole cinematografiche. Creata dal tedesco
Richard Sapper nel 1970 e prodotta da Artemide in milioni di
esemplari dal 1972 ad oggi, la lampada Tizio racchiude un progetto
semplice solo in apparenza. E' composta da circa un centinaio di
singole parti unite tra loro senza alcuna vite ma semplicemente a
pressione, per far s che, in caso di caduta, le parti si possano staccare
e possano essere riassemblate con facilit. Il trasformatore diventa la
base e alimenta una lampadina alogena attraverso le bacchette e i
bottoni che, oltre ad avere una funzione strutturale, sono conduttori
di corrente. Infine, linnovativo sistema dei contrappesi che regolano
linclinazione ne fa un oggetto hi-tech ante litteram e rappresenta uno
dei punti di forza del progetto di Sapper, il quale cercava di realizzare
una lampada da disegno che avesse un ampio raggio di movimento e
che, nonostante questa caratteristica, fosse poco ingombrante.

Poltrona WIGGLE
1972 Gehry Frank O.

La sedia Wiggle Side Chair Vitra, disegnata da Frank Gehry, stata


da subito unicona del design contemporaneo. Rappresenta uno
dei primi e pi originali tentativi di interpretare in forme nuove il
cartone.
Linsolita idea della Wiggle risale al 1972, quando gi larchitetto
statunitense, non ancora star globale, esplorava le potenzialit
estetiche e costruttive di materie duso comune e facilmente
reperibili, assolutamente inusuali e atipiche nel design.
Realizza cos alcuni pezzi denominati Easy Edges in cartone
ondulato, viti invisibili, bordi in cartone di fibra compressa, fra cui
la Wiggle Side Chair Vitra. Lapparenza non deve trarre in inganno:
la semplicit dellaspetto nasconde laccuratezza della studio e la
perizia della progettazione, stabile e resistente.

La sedia Wiggle Side Chair, tuttoggi prodotte da Vitra, impiegando


circa 60 fogli di cartone, materiale riciclabile in armonia con le
nuove esigenze di sostenibilit ambientale.

Divano LE BAMBOLE
1972 Mario Bellini

Icona della contemporaneit e compasso doro nel 1979,


espressione tra le pi efficaci del made in italy capace di sintetizzare
ricerca e immaginazione, LE BAMBOLE hanno fornito una loro
personalissima risposta al tema della seduta, originandola da un
monoblocco che contiene, come scolpiti in ununica materia,
schienale, seduta e bracciolo. Forme accoglienti, prive di supporti
rigidi nelle quali gli elementi tradizionali si fondono in un tuttuno
secondo le intenzioni del progettista che cercava di riprodurre un
corpo vivo, piacevole al tatto, allabbraccio, morbido ma sicuro.
Costituito in schiuma di poliuretano flessibile a freddo BAYFIT,
poliuretano sagomato, fodera in fibra di poliestere. Prodotto da
C&B (ora B&B Italia).

Calcolatrice DIVISUMMA 18
1972 Mario Bellini

Mario Bellini realizz la calcolatrice Divisumma 18 per lazienda


Olivetti nel 1973.
Calcolatrice elettronica con stampante, costituita da un corpo in
plastica gialla dai lati anteriore e posteriore bombati. L'apparecchio
presenta una tastiera ridotta ricoperta da una membrana di
gomma; a destra della tastiera sono situati i pulsanti delle quattro
operazioni aritmetiche, del totale e del totale parziale.
Fa parte della collezione permanente del Moma di new York.

Appendiabiti SCIANGAI
1973 De Pas, D'Urbino, Lomazzi

Sciangai un appendiabiti realizzato dai designer italiani De Pas,


D'Urbino, Lomazzi per l'azienda italiana d'arredamento Zanotta
che lo produce dal 1974. Si tratta di uno dei complementi d'arredo
pi famosi e identificativi del design italiano nonch del disegno
industriale in generale, ha ricevuto molteplici premi di rilevanza
nazionale ed internazionale, tra i quali il prestigioso premio
Compasso d'oro riconosciutogli nel 1979.
La struttura molto semplice, si tratta di un appendiabiti
chiudibile che si apre simulando l'operazione che si fa per iniziare il
famoso gioco da tavolo cinese, gli otto listelli che lo compongono,
lunghi 160cm sono fissati pi o meno al centro, con un perno, ad
una piccola struttura interna che li tiene uniti ma, allo stesso
modo, li fa "cadere" simultaneamente fino a raggiungere
l'inclinazione giusta per svolgere la funzione di appendiabiti.

Ventilatore ARIANTE
1973 Marco Zanuso

Il ventilatore Ariante dellarchitetto e designer milanese Marco


Zanuso lemblema del design dalle forme semplici e eternamente
attuali. E uno dei suoi tipici progetti di Zanuso compatti, precisi,
utili, unicona del design che sembra disegnata ieri. Ariante ha una
scocca in ABS ed era prodotto da Vortice.

Vince il premio Compasso dOro nel 1979.

Divano MARALUNGA
1973 Vico Magistretti

un classico del design made in Italy il divano Maralunga.


Disegnato nel 1973 da Vico Magistretti per Cassina ancora in
produzione e tuttora attualissimo. Arredo trasformista,
caratterizzato dalla particolarit dello schienale pieghevole, ideato
dal designer pensando al movimento flessuoso dalla catena della
bicicletta. La spalliera dotata di un poggiatesta ribaltabile in
modo da consentire direttamente il suo utilizzo in versione bassa o
alta. La convertibilit istantanea e indipendente per ogni singolo
posto, per il massimo comfort. La struttura in acciaio, le
imbottiture e i cuscini sono in poliuretano espanso e ovatta di
poliestere. I singoli elementi vengono rivestiti manualmente e poi,
con l'ausilio di un macchinario ad aria, assemblati tra di loro con
un'unica operazione. Divano a due e tre posti con rivestimento in
pelle o tessuto, Maralunga disponibile anche nelle versioni pouf
e poltrona.

Poltrona PROUST
1976 Alessandro Mendini
La storia della Poltrona Proust ha inizio, nel 1976, quando Alessandro
Mendini si pone come obiettivo di leggere e indagare il mondo visivo e
oggettuale di Proust, pensando poi di realizzare una poltrona, una
poltrona di Proust. Cos, come altre volte aveva immaginato una
"sedia di Giotto" o un "tavolo di Cezanne", per Proust Mendini si
riferiva da un lato alle sue descrizioni di luogo e di tempo, al suo
infinito gioco sulla memoria, dall'altro all'ambiente pittorico
dell'impressionismo, del divisionismo e del puntinismo.
Allo scopo trov un valido ready made in una poltrona di forma
settecentesca, e alcuni particolari di quadri di Signac, rappresentanti
dei prati, combinati assieme come una texture che invade tutta la
poltrona, nelle parti in stoffa e su quelle in legno, disfacendone la
forma in una specie di nebulosa. Lavorata artigianalmente sotto la
supervisione del designer, tappezzata di bianco e poi dipinta a mano.
Oggi viene realizzata anche in polietilene da Magis.

Sedia CAB

1977 Mario Bellini


Cab, ideata da Mario Bellini e prodotta da Cassina nel 1977, una
sedia dalla doppia anima: la struttura e il rivestimento. La sua
particolarit consiste infatti nella pelle che riveste lossatura in
tubolare dacciaio verniciato, nascondendola. Il rivestimento
costituito da sedici differenti parti in cuoio che, fustellate una per
una, affrontano ben quattordici successive lavorazioni manuali
prima di essere calzate sullo scheletro. Grazie a quattro cerniere
lampo posizionate lungo la parte interna delle gambe e sotto il
sedile, il rivestimento viene indossato sullo scheletro, proprio come
fosse un abito. La forma della seduta piuttosto tradizionale, ma
lidea che sta alla base, quella del corpo fatto per accogliere un
altro corpo, ha fatto di Cab un prodotto in grado di caratterizzare un
decennio.

Lampada ATOLLO 233


1977 Vico Magistretti
Tuttora prodotta da Oluce, Atollo una delle pi celebri lampade di
Vico Magistretti. Progetto del 1977, uno dei pochissimi oggetti di
design che tutti riconoscono e chiamano per nome. caratterizzata
principalmente dalla composizione di figure geometriche semplici: il
cono chiude il cilindro della base e sopra a tutto posta la semisfera
del diffusore. Particolare l'esile attacco tra la base e la calotta, che
appare quasi sospesa. Il risultato evoca la memoria della classica abatjour, trasformandola in una scultura astratta dalle perfette
proporzioni. La luce diretta ed indiretta, con diversa intensit di
riflessione nello spazio circostante, e l'emissione luminosa viene
valorizzata dall'essenzialit geometrica dell'impianto. Realizzata in
alluminio verniciato di colore nero, Atollo disponibile anche nella
brillante versione gold.

Lampada ATOLLO 233


1977 Vico Magistretti
Era il 1977 quando Vico Magistretti realizz per Cassina, azienda
lombarda produttrice di mobili e grande promotrice del bel design
italiano, la libreria Nuvola Rossa. Come molti dei mobili creati da Vico
Magistretti, una vera e propria invenzione, seguita dal designer nei
minimi dettagli: dalla sperimentazione del prototipo alla fase di
produzione. L'idea, affascinante, quella dell'autocostruzione,
teoricamente replicabile da chiunque. Alla base del concept una
struttura pieghevole, con i quattro ripiani centrali asportabili e gli
ultimi impilabili. Fondamentale il ruolo delle cerniere. Di Nuvola rossa
colpisce l'essenzialit fuori dal tempo e la versatilt. Che la rende
perfetta anche come divisorio. Su questa base, l'oggetto fu ricondotto
pragmaticamente alle sole diagonali di controventatura, utilizzate
anche come struttura portante per i ripiani, eliminando i fianchi (Less
is more). Nata in legno di faggio, essenza dalle tonalit rossastre, ora
disponibile anche in laccato bianco o nero.

Oliera 5070
1978 Ettore Sottsass
La serie 5070, una piccola architettura da tavola, un progetto ormai
trentennale in cui si riconosce la felice ispirazione di Sottsass
nellesaltare con pochi semplici tratti laspetto archetipico e la
matericit di un oggetto comune come il set per i condimenti.

Libreria BILLY
1979 Gillis Lundgren
Gillis Lundgren ha inventato la libreria Billy nel 1979. Il nome deriva
da quello di Billy Liljedahl, responsabile della pubblicit per Ikea in
quegli anni: Liljedahl si era lamentato con i designer dellazienda
svedese perch non esisteva uno scaffale pensato per ospitare
esclusivamente i libri. Il primo modello era in legno di quercia e
pino, lanno seguente fu introdotta la versione in bianco, quella pi
comune. Oggi le Billy sono fatte di legno pressato e laminato,
montabili e smontabili secondo la filosofia IKEA. Nel 2009, dopo
trentanni dallarrivo di Billy sul mercato, Ikea ne aveva vendute 41
milioni.

Divano TRAMONTO A NEW YORK


1980 Gaetano pesce
Il divano Tramonto a New York (1980) conferma il ruolo di metafora
che Gaetano Pesce attribuisce al design: i suoi oggetti sono mezzi
espressivi prima di essere oggetti. New York in una fase di
decadenza, forse al suo tramonto? Pesce esprime questa sensazione
attraverso la formalizzazione del concetto in un arredo. Il
divano Tramonto a New York costituito dallinsieme di vari elementi
che fungono da sedili, braccioli (i grattacieli di New York) e schienale
(il sole rosso); tali elementi sono assemblati tra loro, uniti da staffe
metalliche ad U nere.
La struttura portante costituita da unintelaiatura a pannelli in
multistrato e da un telaio in faggio cinghiato (sedili) e da unarmatura
di acciaio con molle (parte semicircolare dello schienale). La parte
imbottita costituita da blocchi di poliuretano sagomati; la fodera
realizzata con ovatta di poliestere calzata prima del rivestimento
finale.

Libreria CARLTON
1981 Ettore Sottsass
Carlton la celebre libreria disegnata da Ettore Sottsass nel 1981.
Prodotta dal gruppo Memphis, Carlton si distingue per la sua forma
decisamente insolita e anti-convezionale. Si tratta di una
composizione di forme geometriche lineari sovrapposte e di arditi
accostamenti di colori. Realizzata in legno e laminato plastico, la
libreria dotata di piani orizzontali e piani inclinati che compongono
una figura dai tratti quasi antropomorfi. Per la sua forte identit,
Carlton divenuta un prodotto che ben identifica un periodo storico,
un oggetto-simbolo del postmoderno, conservato in svariate collezioni
permanenti dei pi rappresentativi musei del mondo.

Credenza CASABLANCA
1981 Ettore Sottsass
Fondatore del collettivo italiano di design e architettura Memphis,
attivo tra il 1981 e il 1987, Ettore Sottsass (1917-2007) propone
insieme al gruppo una serie di pezzi esclusivi di design, realizzati in
materiali non preziosi come i laminati plastici e caratterizzati da colori
vivaci e forme originali. Gli oggetti si trasformano in messaggi di
provocazione per la tradizionale cultura del design. Il mobile
Casablanca pi che un arredo una scultura, un oggetto dinamico e
ludico al tempo stesso.

Sedia FIRST

1983 Michele De Lucchi


Sedia in tubolare d'acciao e legno laccato prodotta da Memphis,
azienda fondata Ettore Sottsass. Seduta e schienale presentano
colori contrastanti, mentre la struttura della sedia "orbitale" regge
un leggero e minimale schienale, cos come i braccioli sono
costituiti da due sfere di legno. Emblema del radical design.

Sedia LIGHT LIGHT


1984 Alberto Meda
La sedia nasce dalla ricerca sperimentale sulla tecnologia dei
compositi con l'intento di verificarne le possibilit d'utilizzo in oggetti
d'uso domestico.
I materiali compositi, un sandwich con il cuore in nido d'ape di Nomex
(una speciale tipo di poliammide) e pelli di rivestimento in tessuto
unidirezionali di carbonio, o Kevlar, sono generalmente utilizzati in
ambito aerospaziale e dei veicoli da competizione per realizzare
manufatti resistenti e leggeri. La sedia l'occasione per mettere alla
prova le prestazioni strutturali di questi materiali anisotropi, in una
struttura che viene sollecitata direttamente dal peso dell'utente.
L'obiettivo del progetto quello di contenere al massimo il peso, per
evidenziare le prestazioni strutturali. Per questo le sezioni della
struttura sono 'tirate all'osso' ottenute 'per levare' con un approccio
di natura scultorea.
In questo progetto, le problematiche costruttive e strutturali
prescindono da vincoli di natura economica.

Bollitore

1985 Michael Graves


Il celeberrimo bollitore con luccellino che fischia quando lacqua
ha raggiunto il bollore, un grande successo a partire dal 1985,
rappresenta per Alessi il punto di incontro tra il grande design e i
metodi di produzione su vasta scala, incontro ricercato con
ostinazione da Michael Graves, applicando il suo personale codice
visuale che fonde influssi dallArt Deco alla Pop Art fino al
linguaggio dei cartoons.

Tavolo NOMOS
1986 Foster Norman

La struttura del tavolo NOMOS si articola attorno ad una trave


tubolare in acciaio che funge da asse ordinatore. Da qui si
dipartono le zampe dappoggio e le mensole in alluminio che
sostengono il piano in cristallo temperato. Nomos prevede svariate
configurazioni funzionali, rese possibili da numerosi accessori:
schermi, piani ribaltabili, librerie sospese moltiplicano la flessibilit
duso del sistema che pu essere attrezzato come banco
daccettazione, postazione operativa, tavolo da disegno. Prodotto
da Tecno.

Poltrona HOW HIGT THE MOON


1986 Shiro Kuramata
Poltrona How High the Moon, disegnata da Shiro Kuramata nel 1986
e prodotta da Vitra. La poltrona, che prende il nome da una
canzone di Duke Ellington, costruita interamente in rete metallica
creando cos uneffimera sensazione di galleggiamento.
Con questa poltrona si torna dritti verso il minimalismo. Tutta la
poltrona compresi i braccioli, lo schienale e il sedile sono
interamente realizzati con forme geometriche decise ed essenziali.
L'unico materiale utilizzato il metallo stirato. Si viene cos a creare
una poltrona lucida, moderna, essenziale e fredda che si addice
benissimo allo stile di arredamento anni '80.
Gli anni '80 sono anni in cui la fantasia dei designer si lascia andare
alla realizzazione di prodotti che non devono necessariamente
essere funzionali.

Poltrona GHOST
1987 Cin Boeri

Ghost, una seduta che non si vede, cio trasparente, che grazie alla
monoliticit e all'invisibilit si distingue dalle altre fantasiose
poltrone. Tutto merito del vetro, sicuro, affidabile: un solo foglio
spesso 12 mm che, piegato e tagliato, forma contemporaneamente
la seduta, i braccioli, lo schienale. Creata dalla designer milanese
Cini Boeri prodotta dallazienda Fiam.

Poltrona BIG EASY


1988 Ron Arad

Ron Arad impone uno stile riconoscibile tra tutti e ampiamente


dominato da linee curve, come dimostra la sua celebre poltrona Big
Easy. Nel 1986, Ron Arad si confronta con un oggetto emblematico
della storia dell'arredamento: la celebre poltrona Club, che egli
rivisita utilizzando quattro fogli di acciaio inossidabile piegati e
fissati mediante dadi. Questo il punto di partenza di una serie di
variazioni sul tema della classica poltrona Club. Con la collezione Big
Easy, Ron Arad reinterpreta le forme confortevoli e accoglienti della
Club con una variet di materiali moderni avvalendosi d'innovativi
processi di produzione. Il modello Big Easy, creato 20 anni fa (nel
1988) ancora oggi materia di ricerca da parte di Ron Arad! Nel
2003, la poltrona Big Easy proposta in una versione in polietilene
riciclabile, utilizzabile sia all'interno che all'esterno. Prodotta da
Moroso.

Lampada TITANIA
1989 Alberto Meda e Rizzatto Paolo
Dinamica e sorprendente si inserisce con intelligenza in una grande
variet di ambienti. Una sequenza ordinata di centine in alluminio
svolge le funzioni di schermo anabbagliante, di riflettore della fonte
luminosa centrale e di dissipatore del calore. Un set di filtri colorati
intercambiabili determina le differenti gradazioni cromatiche della
lampada senza interferire con lemissione di luce bianca.
Il contrappeso sferico, che permette la regolazione a saliscendi, pu
essere inserito o rimosso in ogni momento. Grazie al corpo
leggerissimo, pu essere appesa a soffitti in gesso, in legno e
spioventi. La versatilit dei suoi componenti le permette inoltre di
essere fissata in qualunque zona del plafone senza bisogno di un
punto luce gi definito. Prodotta da Luceplan.

Spremiagrumi JUICY SALIF


1990 Philippe Starck
Vero oggetto iconico, simbolo della produzione di Philippe Starck ma
anche di Alessi stessa, questo spremiagrumi tanto rivoluzionario
quanto sorprendentemente funzionale fu delineato nei suoi tratti
essenziali da Starck durante una vacanza al mare, in Italia, su una
tovaglietta da pizzeria. By Alessi

Tavolino BATTISTA
1991 Citterio Antonio

Battista oltre ad essere un pratico carrello, composto da plastica e


metallo, si propone come tavolo allungabile e pieghevole ideale
per buffet e aperitivi. Ideato da Citterio Antonio nel 1991. Struttura
in acciaio cromato, piano in poliuretano verniciato opaco o laccato
in poliestere.

Poltroncina FAVELA
1991 F. e H. Campana

La bellezza di Favela risiede nella naturalezza dei materiali unita


allapparente semplicit di costruzione. In realt, la poltrona il
risultato di una settimana di lavoro e grande destrezza manuale.
Priva di struttura interna, costruita con tanti listelli di legno naturale
simili a quelli con cui in Brasile vengono costruite le baracche delle
favelas. Pino per uso interno, teak anche per esterno. In entrambi i
casi, i listelli vengono inchiodati a mano in un assetto casuale che
rende ogni poltrona diversa dallaltra. Prodotta da Edra.

Sedia BIRD
1991 Dixon Tom

Chaise longue a dondolo imbottita con struttura in legno.


Rivestimento sfoderabile nei tessuti e pelli di collezione. Prodotta
da Cappellini.
Nato in Tunisia nel 1959, Tom Dixon si trasferisce a Londra a 4
anni; senza nessun tipo di formazione legata al design o allarte,
comincia ad esplorare il potenziale decorativo e strutturale dei
materiali riciclati.

Libreria BOOKWORM
1993 Ron Arad

Bookworm la libreria progettata nel 1993 da Ron Arad per Kartell.


Rappresenta unimportante innovazione nella storia delloggetto
libreria in quanto spezza la rigidit che tradizionalmente la
caratterizza ed introduce un nuovo concetto, quello della
flessibilit. La flessibilit della forma coincide con la possibilit di
modellare la libreria desiderata e di personalizzare cos la propria
parete. Caratterizzata da linee sinuose, Bookworm realizzata in
PVC colorato in massa e flame retardant. E disponibile in tre
diverse lunghezze, ciascuna dotata di un differente numero di
supporti ferma libri. Nonostante la flessibilit, la libreria
caratterizzata da una resistenza tale da sostenere un carico di circa
10 kg per ogni supporto.

Accendigas FIREBIRD
1993 Guido Venturini
Nato nel 1957, product designer, un esponente del bolidismo, e dal
1985 al 1989 compagno di Stefano Giovannoni nello studio King Kong,
artefice per Alessi della notissima linea Girotondo, vassoi dal bordo
traforato con sagome di omini.
Disegna prevalentemente per Alessi oggetti ironici dalle forme naife e
dai colori sgargianti che richiamano luniverso dei fumetti. Realizza
laccendigas FireBird dalla provocatoria forma fallica per Alessi.

Cavatappi ANNA G
1994 Alessandro Mendini
Il cavatappi Anna G di Alessi , sin dalla sua uscita nel 1994, uno dei
prodotti cult dell'azienda: in 24,5 cm di altezza e 7 cm di diametro c'
una figura femminile, sorridente, espressiva, a forma di cavatappi.
Anna G. un vero e proprio omaggio alla donna reale, vivente, alla
donna che tutti i giorni lavora ed accudisce la propria famiglia!
L'accessorio realizzato in resina termoplastica ed disponibile sia
nella versione classica color acciaio, sia in altri colori, come il nero e
l'azzurro. Allegro ed inusuale, il cavatappi Alessi capace di creare a
tavola un clima armonico e gioioso!
Il cavatappi stato soltanto il primo ad essere pensato a figura di
donna, poich il successo e l'allegria che ha generato ha indotto
l'azienda a produrre un'intera collezione di oggetti da cucina che
fanno riferimento ad altre figure, umane ed animali.

Sgabello Letto PISOLO


1998 Denis Santachiara
Pisol loriginale pouf realizzato nel 1997 da Denis Santachiara per
Campeggi. La particolarit di Pisol contenuta al suo interno: il pouf
ospita infatti un materassino gonfiabile che si trasforma,
alloccorrenza, in un letto demergenza. Pisol, disponibile nei colori
giallo, arancione, blu, metallizzato e trasparente, dotato inoltre
dellapposito gonfiatore/ sgonfiatore elettrico.

Portauovo CICO
2000 Giovannoni Stefano

"Cico" e' un altro esempio della parte piu' figurativa, antropomorfa


e zoomorfa del filone narrativo di Stefano Giovannoni. Portauovo
con spargisale personale e cucchiaino in resina termoplastica. Il
cappello una saliera e la testa protegge l'uovo alla coque che
potrete gustare grazie al cucchiaino sempre a portata di mano.
Prodotto da Alessi.

Sedia LOUIS GHOST


2002 Philippe Starck
Una confortevole poltroncina in policarbonato trasparente e colorato
dal design Luigi XV: l'ideotipo del barocco rivisitato per stupire,
emozionare, affascinare. Louis Ghost il pi coraggioso esempio al
mondo diniezione del policarbonato in un unico stampo. Nonostante
limmagine evanescente e cristallina, Louis Ghost stabile e
resistente, a prova di urti e agenti atmosferici, impilabile fino a 6
pezzi. Un prodotto dal forte carisma e dal notevole appeal estetico, da
inserire in ogni contesto abitativo o spazio collettivo con eleganza ed
ironia.

Posata MOSCARDINO
2000 Giulio Iacchetti e Matteo Ragni
Posata multiuso, usa e getta, per riunire in s le funzioni della
forchetta e del cucchiaio, sintetizza in un unico artefatto due degli
attrezzi indispensabili per portare il cibo alla bocca. I rebbi della
forchetta diventano impugnatura del cucchiaio, che a sua volta si fa
impugnatura della forchetta, in un rapporto di perfetta reversibilit.
Linvenzione progettuale funzionale ai mutamenti in atto nella
pratica della nutrizione (mangiare in fretta, in piedi ed in maniera
informale). Di ridotte dimensioni, adatta anche ai bambini, questa
posata realizzata in Mater-bi, una bioplastica ricavata dallamido
di mais completamente biodegradabile. Prodotta da civiplast. Ha
vinto il compasso doro nel 2001.

Sedia ONE

2004 Konstantin Grcic Magis


Inconfondibile il segno contemporaneo della Chair One, capofila
della ormai classica linea di sedute Family One di Magis. Nata dalla
creativit di Konstantin Grcic, disponibile nella versione a quattro
gambe e in altre edizioni che ne ampliano l'uso a 360. Segno
distintivo della Chair One la composizione simmetrica di triangoli
irregolari che costruisce la seduta, capolavoro di dinamismo e
leggerezza, appoggiata alle quattro gambe a sezione rettangolare.
Frutto della logica compositiva di sottrazione che ispira il designer
tedesco, tecnicamente concepita sfruttando le potenzialit
dell'alluminio pressofuso. La gamma cromatica essenziale bianco,
nero, grigio, alluminio lucido e rosso come unico colore alleggerisce l'aspetto materico della struttura esaltando gli spazi
vuoti. Insieme razionale e poetica, grafica e tridimensionale, la
Chair One un arredo dalla spiccata versatilit indoor e outdoor,
impilabile e, soprattutto, confortevole.

Sedia LUTA

2006 Citterio Antonio


Porta in casa il rigore degli spazi di lavoro e si distingue per le linee
morbide del profilo perimetrale in alluminio. La leggerezza della
rete dacciaio dello schienale e il disegno agile delle razze la
rendono particolarmente gradevole anche nel contesto domestico.
Per la zona scrivania e non solo, con ampia gamma di rivestimenti
per la seduta.
Sedile in materiale termoplastico, poliuretano sagomato
Schienale in rete in acciaio stampato verniciato, profilo perimetrale
in alluminio verniciato
Struttura di sostegno in fusione di alluminio verniciato
Puntali in materiale termoplastico.
Rivestimento in tessuto o pelle.
Distribuita da B&B ITALIA

Sedia Her e His


2008 Fabio Novembre
Dice di essersi ispirato alla Genesi per creare due dei pezzi di design
pi fotografati e discussi degli ultimi 10 anni. Si tratta delle sedie
Him&Her disegnate da Fabio Novembre per lazienda Casamania by
Frezza. Due sedie in polietilene che davanti sembrano comode e
normali sedute ma da dietro lasciano senza fiato perch riproducono
perfettamente due corpi nudi, luomo e la donna.

Gruppo Memphis
Gruppo Memphis stato un collettivo italiano di design e architettura fondato da Ettore Sottsass, attivo tra il 1981 e il 1987.
La genesi di Memphis affond le sue radici nell'approccio sperimentale al disegno industriale che Ettore Sottsass e Michele
de Lucchi avevano portato avanti nello Studio Alchimia e la contemporanea vicinanza ai concetti del design radicale. Il
collettivo vero e proprio nacque da un incontro informale organizzato da Sottsass l'11 dicembre 1980, per discutere
generalmente di nuove forme espressive legate al design; assieme a de Lucchi, parteciparono all'invito i colleghi Aldo Cibic,
Matteo Thun, Marco Zanini e Martine Bedin. Insieme, decisero di creare un gruppo di lavoro come reazione allo stile di
design che aveva caratterizzato gli anni settanta, molto minimalista, ritenuto senza personalit e contraddistinto da un
aspetto patinato nonch da colori poco brillanti, nero in primis.

Il nome del gruppo venne ispirato da una canzone di Bob Dylan, Stuck Inside of Mobile che durante la riproduzione si era
inceppata sulla frase with the Memphis Blues Again; questo venne scelto per le sue diverse implicazioni, dato che era s il
nome della citt natale di Elvis Presley (Memphis) ma anche della capitale dell'Antico Egitto (Menfi), evocando cos delle
ironiche suggestioni tra alta e bassa cultura.
Al successivo incontro nel febbraio 1981, i membri del gruppo si presentarono con un centinaio di disegni di mobili e altri
oggetti, tutti con linee audaci e molto colorati. L'ispirazione venne da movimenti come l'art dco e la pop art, il kitsch degli
anni cinquanta e da temi futuristici. Del gruppo facevano parte, tra gli altri, architetti e designer quali Alessandro Mendini,
Andrea Branzi, Nathalie du Pasquier, Michael Graves, Hans Hollein, Arata Isozaki, Shiro Kuramata, Javier Mariscal e George
Sowden, oltre alla giornalista Barbara Radice. Memphis, che intanto aveva eletto Ernesto Gismondi suo presidente, entr
quindi in contatto con aziende produttrici di mobili e ceramiche e, il 18 settembre 1981, tenne la sua prima mostra alla
galleria d'arte Arc '74 di Milano, in cui vennero esposti orologi, mobili, lampade e oggetti in ceramica; tra i pi noti, le
librerie Carlton e Casablanca nonch l'armadio Beverly dello stesso Sottsass, le sedie Oberoi di Sowden e la lampada Super
lamp di Bedin. Nello stesso anno il gruppo pubblic anche un libro, Memphis, The New International Style, che ne illustrava
l'attivit e la filosofia, e contestualmente inizi a esporre in mostre organizzate in tutto il mondo da Radice, nel frattempo
divenuta direttore artistico del gruppo.

Molti degli oggetti erano rivestiti in laminato plastico, materiale considerato povero e scelto appositamente per la sua "mancanza di cultura"; il
collettivo faceva anche ampio uso di vetro, e combinava il tutto con colori accesi e vivaci, texture e decorazioni volte a generare ottimismo. I suoi
oggetti erano volutamente "non intellettuali", ma una celebrazione invece della normalit e della banalit in una societ di massa.
Tra gli addetti ai lavori, il percorso intrapreso da Memphis produsse reazioni contrastanti, mentre il pubblico accolse positivamente le sue
manifestazioni postmoderniste, in perfetta sintonia con la cultura post-punk dei primi anni ottanta che trov germinazione anche nell'arte e
nell'architettura di quel decennio. A differenza del freddo "buon gusto" fin l imperante col modernismo, il nuovo e vivace linguaggio di Memphis
colp l'opinione pubblica, guadagnandosi l'attenzione e le copertine delle maggiori riviste del pianeta.
Nonostante il successo, il movimento era gi stato concepito come un qualcosa di fugace e senza futuro. Sottsass lasci il collettivo da lui fondato
gi nel 1985 e, esaurito il suo scopo, ovvero quello di contrastare con uno stile molto aggressivo il design minimale dell'epoca, influenzando lo
sviluppo di quello moderno - il gruppo si sciolse definitivamente nel 1988.
La breve esperienza di Memphis rimane comunque come una tappa importante nel processo d'internazionalizzazione del postmoderno, avendo
dato il "la" a un'intera generazione di designer che poi rimasta alla ribalta nei decenni successivi.

Archizoom Associati
Archizoom Associati fu fondato nel 1966 a Firenze da 4 architetti: Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello e
Massimo Morozzi ai quali dal 1968 si aggiunsero i due designer Dario e Lucia Bartolini. Nel 1966 progettarono la mostra
"Superarchitettura" a Pistoia La Superarchitettura larchitettura della superproduzione, del superconsumo, del
supermarket, del superman, della benzina super. Risale al 1969-71 il progetto "Non-stop-city". Nel 1967 la Poltrona Safari e
nel 1969 la Poltrona Superonda, sempre del 1969 la Poltrona Mies (prodotta da Poltronova, Agliana) in aperto contrasto
con le teorie allora in voga del funzionalismo. Il gruppo si sciolse nel 1974.
Il gruppo incarna l'idea di un'architettura e di un design policromi e festosi, definibili come "pop ".
Punto di arrivo delle ricerche degli Archizoom la No-Stop City, messa a punto tra il 1970 e il 1971, una delle visioni pi
enigmatiche e radicali della citt del futuro senza limiti, resa possibile dallilluminazione artificiale e dallaria condizionata.
Gli Archizoom progettano anche i mobili multifunzionali, gli Armadi Abitabili, da disporre sui piani continui e indivisi della
No-Stop City, e gli abiti per gli abitanti di quei luoghi artificiali, il Dressing Design.

Studio 65
Durante il corso del 1965, un gruppo di studenti di Architettura cominciarono a pensare di voler diventare architetti da
grandi, ma, dopo aver incontrato il mondo dei grandi (dell'architettura ma non solo), decisero che, sebbene volessero
diventare architetti, non volevano diventare grandi. Cos, per realizzare il loro sogno, e seguendo l'esempio di Peter Pan,
costruirono la loro isola felice e la chiamarono Studio 65, il fondatore Franco Audrito.
Questi giovani studenti di architettura erano anche pittori che dipingevano con colori forti. Come tutte le persone fanno,
amavano la vita al punto di essere pronti a combattere per costruire un mondo pi giusto, dove la fantasia e la loro forma di
espressione potessero trovare spazio ed essere apprezzati. Amavano la Pop Art e il Film del nuovo cinema americano; la
Nouvelle Vague e l'Avanguardia italiana; Carmelo Bene, Ionesco e il Living Theatre. Ascoltava la musica rock e jazz, e
leggevano Majakovskiy, Marcuse, Montale e Asor Rosa; Tafuri e Simone de Beauvoir.
Tra il 1969 e il 1972, durante i primi anni della loro attivit professionale, le offerte di lavoro erano, principalmente, nel
campo dell'arredamento d'interni e della decorazione. Lo Studio 65, popolato da un folto gruppo di architetti appena
laureati, e frequentato da studenti e artisti, trov il modo di esprimere la loro immaginazione in un progetto, nonch di
offrire ai loro clienti e al mondo culturale un tocco di ironia e un approccio critico al design.
Tra gli altri, i lavori della Studio 65 sono esposti alla Pinakothek der Modernea Monaco (Germania), al Metropolitan
Museum of Art di New York (USA), e al Museums of Fine Arts di Montreal (Canada).

Superstudio
Superstudio uno studio di architettura fondato da un gruppo di architetti neolaureati, il primo gruppo di architettura
radicale sorto a Firenze nel 1966 e attivo fino al 1978..

Nel 1966, poco prima della nascita dell'Arte Povera, si definisce il concetto di architettura radicale, fatta non tanto di
proposte quanto di premonizioni, domande e oggetti, celebrata con la mostra Italy. The New Domestic Landscape al Moma
di New York nel 1972. Fondato a Firenze da un gruppo di giovani architetti Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia,
Gian Piero Frassinelli, Alessandro Magris e Alessandro Poli - Superstudio partecipa alla Biennale d'arte del '78, proprio a
sottolineare la voluta confusione tra i due linguaggi.
Quella di Superstudio era una strategia che mirava a dare all'utopia un valore concreto; la sua visione di citt, ad esempio,
poco tranquillizzante e serviva a descrivere societ diverse rispetto a quelle in cui si viveva allora.

Alchimia
Nel 1976 Alessandro e Adriana Guerriero fondano a Milano lo Studio Alchimia, primo esempio di progettisti produttori. Nel
1978 e 1979 presentano le collezioni Bau haus e Bau haus II. Lampade, poltrone, sedie, tavolini, armadi, eccetera. Autori
coinvolti: Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Bruno e Giorgio Gregori, Michele De Lucchi, Andrea Branzi, UFO, Paola
Navone, Daniela Puppa, Franco Raggi. Materiale decorativo prevalente il laminato plastico. La cultura dello studio Alchimia,
derivata da quella del contro-design italiano (rivista Casabella) modifica alla base tutte le precedenti teorie del design,
provocando un cambiamento radicale e profondo della mentalit degli architetti.
Alfabeti Visivi, Redesign, Design Banale, Cosmesi, Robot Sentimentale sono gli slogan che sottendono alla esuberante e
vastissima produzione della Citt Alchimia. Nel Manifesto teorico del gruppo, Alessandro Mendini scrive "Per Alchimia le
discipline non interessano in quanto sono considerate all'interno delle loro regole. Anzi, importante indagare nei grandi
spazi liberi esistenti fra di esse. Per Alchimia vale l'ipotesi che debbano convivere metodi di ideazione e di produzione
confusi, dove possano mescolarsi artigianato, industria, informatica, tecniche e materiali attuali e inattuali." Sono oggetti
artigianali, di recupero, di massa, improbabili, provocatori, Kitsch, tutti molto carichi di teoria. Si lavora e si sperimenta su
molti settori: la Pensione Ideale (Franco Raggi), le Copertine di Domus (Occhiomagico), l'Abito Sonoro e la performance di
Persone Dipinte (Anna Gili), lo Stilismo della moda (Cinzia Ruggeri). Nasce il design Neo-moderno, il nuovo design italiano.
Il Mobile Infinito nel 1981 annulla per eccesso sia le tipologie che la firma stessa dei progettisti, entrando con i Magazzini
Criminali nella sperimentazione teatrale.
Le attivit emozionali, psichiche e antropologiche si espandono ai libri, didattica, video (Metamorfosi) e suoni (Matia Bazar).
Nel 1982 Alessandro Guerriero socio fondatore di Domus Academy e nel 1984 inizia una Nuova Alchimia con il marchio
Zabro. E' Aurelio Zanotta che favorisce questa collezione di carattere post industriale.
Nel 1992 la romantica attivit di Alchimia viene conclusa.
Oggi continua la sua eroica avventura.

Olivetti
Costituita nel 1908 come "prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere", fin dagli inizi l'Olivetti si distingue per
l'attenzione alla tecnologia e all'innovazione, la cura del design, la presenza internazionale, la sensibilit verso gli aspetti
sociali del lavoro.
Questi caratteri sono impressi dal fondatore Camillo Olivetti e dal figlio Adriano, che trasforma l'azienda familiare in un
moderno gruppo industriale. Sotto la guida di Adriano Olivetti, figlio di Camillo, divenuto direttore della Societ Olivetti
nel 1932 e presidente nel 1938, nel 1940 comparve la prima addizionatrice Olivetti, seguita nel 1945 dalla Divisumma 14,
la prima calcolatrice scrivente al mondo in grado di eseguire le quattro operazioni. Venne inventata da Natale Capellaro
che avrebbe progettato in seguito tutte le calcolatrici Olivetti. La Lettera 22 una celebre macchina per scrivere
meccanica portatile progettata dallarchitetto designer Marcello Nizzoli. Fu uno dei prodotti di maggior successo della
Olivetti negli anni cinquanta, e ricevette premi sia in Italia (Compasso d'Oro nel 1954) sia all'estero.
Fu negli anni sessanta che l'azienda conobbe la massima espansione sui mercati mondiali. In aziende, banche e uffici
postali italiani erano presenti una macchina contabile chiamata Audit e una fatturatrice chiamata Mercator. Ma
soprattutto nelle attivit commerciali di ogni livello era solitamente presente la macchina da calcolo Divisumma 24.
Mario Bellini realizz la calcolatrice Divisumma 18 per lazienda Olivetti nel 1973. Calcolatrice elettronica con stampante,
costituita da un corpo in plastica gialla dai lati anteriore e posteriore bombati

Fontana Arte
La Luigi Fontana, fondata a Milano nel 1881, nasce come industria produttrice di lastre di vetro per usi edilizi. Negli ultimi
anni dell800 sviluppa una ricercata produzione di oggetti darredo, pezzi unici e su ordinazione, realizzati utilizzando il vetro
come materia prima.
Nel 1931 Gio Ponti , gi direttore della rivista Domus, viene chiamato alla direzione artistica dellazienda. Personalit
eclettica, fra i protagonisti del dibattito culturale di quegli anni. infatti tra i fondatori dellADI, dirige in pi occasioni i
programmi della Triennale di Milano, docente al Politecnico di Milano e progetta edifici pubblici e privati, arredi e oggetti
che resteranno nella storia dellarchitettura e del design.
Tra i pezzi disegnati per FontanaArte alcuni sono ancora in produzione, come le lampade 0024, Bilia, Pirellina, Pirellone e il
Tavolino 1932.
Per dare un nuovo impulso alla produzione di prestigiosi oggetti darredo, Gio Ponti si associa a Pietro Chiesa nella direzione
artistica della Luigi Fontana. Insieme allillustre maestro vetraio vengono assorbite dallazienda tutte le maestranze attive
nella sua bottega.
Nasce subito dopo la divisione aziendale Fontana Arte, che copre la produzione di carattere pi artigianale: dalle vetrate
artistiche alle serie limitate di oggetti per larredo e lilluminazione.
Negli anni seguenti le energie creative di Pietro Chiesa, maestro versatile, di vasta cultura ed esperienza tecnica, rivestono
un ruolo chiave per lazienda. Progetta oltre un migliaio di oggetti diversi, alcuni dei quali sono entrati nella storia del
design e sono ancora oggi in produzione, come il tavolo curvo Fontana, il vaso Cartoccio, la lampada da terra Luminator.
Con l'avvento della seconda guerra mondiale la lavorazione del vetro viene, per legge, limitata a soli scopi militari; la
Fontana Arte quindi, che era specializzata in lavorazioni artistiche venne fortemente penalizzata da questa situazione.
Nel 1948, dopo la morte di Chiesa, la direzione artistica dell'azienda viene affidata a Max Ingrand, in questi anni la
produzione aziendale vede un sostanziale ammodernamento dei processi, orientandosi verso un regime di produzione di
tipo industriale.

Dopo la morte di Ingrand, Ponti abbandona l'azienda per scarsa condivisione con la nuova politica produttiva indetta dalla casa madre[1], l'azienda
affronta cos un periodo di appannamento che porta il gruppo Saint-Gobain a cedere l'attivit. L'azienda viene acquistata nel 1979 da un gruppo di
imprenditori privati; Carlo Guglielmi viene nominato direttore operativo ed amministratore.
La nuova direzione affida tempestivamente la direzione artistica all'architetto Gae Aulenti, gi da qualche anno in azienda. Vengono prodotte
lampade e oggetti d'arredo ancora oggi a catalogo. Tra i collaboratori di maggior rilievo compaiono Piero Castiglioni, Pierluigi Cerri, Daniela Puppa e
Franco Raggi.
Oltre a legare il proprio nome ai grandi maestri che lhanno portata al successo, come Gio Ponti, Pietro Chiesa, Gae Aulenti, la storia di FontanaArte
segnata da prestigiose collaborazioni e il proficuo dialogo avviato con architetti di fama internazionale come David Chipperfield, Vico Magistretti,
Steven Holl, Norman Foster, Alvaro Siza, Renzo Piano, diventata una collezione ricca e poliedrica: lampade dalla forte personalit, che si rifanno ad
affermati stili progettuali.
Ma FontanaArte non ha mai smesso di dialogare anche con i giovani emergenti, confermando la sua vocazione di talent scout.
Come nella migliore tradizione italiana della bottega darte, in cui il sapere veniva tramandato attraverso il fare insieme, allo stesso modo
FontanaArte da sempre un laboratorio di idee per i talenti del design.

Vitra un'azienda svizzera fondata nel 1950 che produce mobili e arredamento di design.
nota per i lavori di importanti architetti che ne progettarono il quartier generale presso
Weil am Rhein, in Germania, e per il proprio Vitra Design Museum.

Knoll una manifattura di design statunitense fondata nel 1938 che produce articoli di
arredamento per uffici e abitazioni. Fra essi le sedie, i classificatori, i tavoli e le scrivanie, i
tessuti, e un'ampia gamma di accessori.
La Thonet GmbH, fondata nel 1819 e partecipata oggi dei fratelli Thonet, discendenti di
Michael Thonet, ha tuttora sede a Frankenberg in Germania, in Assia, rappresenta uno dei
principali operatori nel mercato dell'arredamento.
La Cassina SpA un'azienda italiana fondata a Meda nel 1927 dai fratelli Cesare e Umberto
Cassina, operante nel settore dell'arredamento contemporaneo.
Poltronova fondata nel 1957, ha sede ad Agliana (Pt), acquista ben presto unimmagine
davanguardia grazie alla direzione artistica di Ettore Sottsass.
Flos S.p.A. (dal latino fiore) un'azienda italiana fondata a Merano nel 1962 da Dino
Gavina e Cesare Cassina, oggi guidata da Piero Gandini. La Flos spicca nel settore
dell'illuminazione d'arredo di qualit.
FontanaArte S.p.A. un'azienda italiana fondata a Milano nel 1932 da Luigi Fontana e Gi
Ponti e specializzata nella lavorazione del vetro e nella realizzazione di complementi
d'arredo.

Dal 1957, anno della sua nascita, a Milano Danese prende come riferimento luomo e i
suoi bisogni e si configura come luogo di sperimentazione da cui nascono risposte
elementari ai bisogni di una societ e di un contesto in evoluzione.

La Zanotta un'azienda italiana del settore dell'arredamento, fondata da Aurelio Zanotta


nel 1954, celebre soprattutto per il suo contributo all'evoluzione del design italiano negli
anni cinquanta e anni sessanta.
Kartell un'azienda italiana fondata nel 1949 da Giulio Castelli a Noviglio, nella citt
metropolitana di Milano che produce mobili e oggetti di disegno industriale ricercato in
plastica.
Alessi S.p.A. un'azienda italiana produttrice di oggetti di design, fondata da Giovanni
Alessi nel 1921 a Omegna in Piemonte. Alessi tra le maggiori aziende operanti nel
settore del disegno industriale.
Artemide stata fondata da Ernesto Gismondi e Sergio Mazza nel 1959 ed una azienda
milanese specializzata essenzialmente nella produzione di accessori per l'illuminazione.

Casamania un'azienda italiana di design e produzione di mobili fondata nel 1984, fa


parte del gruppo Frezza che si occupa di arredo di uffici in provincia di Treviso.

Dal 1972 semplicit, minimalismo e funzionalit sono i tre concetti su cui si basa lo storico
marchio danese Fritz Hansen. Lo stile di sedie, divani, tavoli e sistemi dilluminazione
reinterpreta la tradizione scandinava, dando un tocco di grande personalit a ogni stanza
della casa.
La Gufram una azienda di produzione di sedute e complementi d'arredo con sede oggi a
Barolo nota per l'influenza avuta nel campo del disegno industriale e per aver contribuito
a rivoluzionare l'estetica del mobile a partire dagli anni '60.

Domus nacque ne 1928 dallincontro tra Gio Ponti e Giovanni Semeria: il primo era uno dei pi grandi architetti
e designer italiani dellepoca, progettista del Pirellone, autore del rilancio della Richard Ginori e tra i sostenitori
dellistituzione del premio Compasso doro; il secondo, pi anziano di venticinque anni, era invece un sacerdote
barnabita spesso accusato, dalle alte sfere ecclesiastiche, di modernismo e di essere troppo aperto alla cultura
del tempo, da Darwin a Fogazzaro.
Questo strano connubio diede vita a una rivista che aveva inizialmente scopi divulgativi (conteneva anche
sezioni per il pubblico femminile sul giardinaggio e la cucina) ma che col tempo cominci ad occuparsi anche di
disegno industriale, urbanistica, grafica, arti applicate, comunicazione digitale e cos via. Il giornale stato
diretto, nel corso della sua storia, anche da Massimo Bontempelli, Giuseppe Pagano, Carlo Mendini e per
moltissimi anni proprio da Ponti, che finch stato in vita ne sempre stato il nume tutelare.
Oggi diretto da Nicola Di Battista e ha una diffusione internazionale, visto che ne esistono le versioni cinese,
israeliana, indiana, messicana e tedesca, oltre al fatto che gi dalla fine degli anni 70 la rivista ha assunto una
connotazione bilingue, con tutti gli articoli che si trovano tradotti pure in inglese. la rivista ha potuto vantare nel
corso dei decenni progetti grafici improntati da alcuni dei pi grandi designer italiani e stranieri, tra i quali
merita una citazione Ettore Sottsass.
Fondata nel 1928 , come detto, anche Casabella, laltra grande vecchia del panorama delle riviste di
architettura. Se per Domus era nata fin da subito con nomi prestigiosi e una linea editoriale ben chiara,
diverso fu il destino, inizialmente, di questo secondo giornale, che cambi pi volte testata e nei primi anni di
vita vivacchi, senza riuscire a lasciare pi di tanto il segno.
Fu infatti solo con il passaggio allEditoriale Domus, che la acquist nel 1933, che la rivista decoll sotto la
direzione di Giuseppe Pagano Pogatschnig, architetto razionalista (autore dellIstituto di Fisica de La Sapienza
a Roma e della sede della Bocconi a Milano) che, dopo molti anni da fervente fascista, gi prima della caduta
di Mussolini, nel 1942, si dimise da tutti gli incarichi interni al partito e inizi a mettersi in contatto col
movimento clandestino, pagando poi questa sua scelta con larresto e la tortura prima e linternamento a
Mauthausen poi, dove sarebbe morto nel 1945. Ma il cambio di ideali di Pagano fu ben evidente anche negli
editoriali che scrisse per Casabella gi nel 1941, quando si scagli contro lo stile eccessivamente
monumentale dellarchitetto di regime, Marcello Piacentini.

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