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DOM – INO
Da domus e innovatìon → gioco del domino
Nel 1914 iniziò a mettere a frutto tutte le conoscenze in uno
schema che ispirandosi al gioco del domino è una delle chiavi
dell’architettura di Le Corbusier, ovvero l’architettura come gioco
inteso come un paradigma che vede il progettista come un
giocatore che si pone delle regole (della composizione) e si mette
a disposizione degli elementi finiti (simil pezzi scacchi) muovendoli
e combinandoli. [Palladio]
Uno dei primi prototipi è la casa DOM-INO: Casa in calcestruzzo armato con struttura retta da pilastri,
dadi di fondazione visibili e scale a sbalzo in calcestruzzo armato. → schema presente in tutte le
sue opere
Tale schema è anche formale, distanza dei pilastri dettata da norme tecnologiche, e schema
funzionale, data una griglia si possono articolare delle planimetrie utilizzando pareti divisorie che
non hanno funzione strutturale.
Realizza quindi in uno schema concettuale la triade vitruviana: firmitas (tecnologia), utlitas (funzione)
e venustas (aspetto formale-spaziale).
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è anche punto di riferimento per il Cubismo, Dadaismo, Surrealismo. Il purismo si basa sulla
composizione di elementi astratti seguendo rigide griglie tradizionali, in uno sviluppo dell’astrattismo.
Organizza mostre e partecipa a varie mostre d’arte, è giornalista e scrittore. Entra in contatto così
con i futuri committenti. In questi stessi anni continua a coltivare la propria formazione leggendo
anche il testo di Boullè.
Tra il 1920 e 1922 riprende l’interesse per l’architettura: apre uno studio d’architettura con il cugino
Pierre Jeanneret (1896-1967) con il quale collabora per tutta la vita. In questa fase progetta degli
edifici non per essere realizzati ma per essere dei casi studio, con semplificazione formale e ricerca
della standardizzazione delle parti costruttive. Per quanto riguarda la standardizzazione delle parti
costruttive Le Corbusier avrà sempre grande fiducia nell’industria che mette a disposizione
dell’architetto un processo produttivo efficiente e un set di elementi costruttivi realizzati in fabbrica,
progettati dall’architetto, che possano essere portati in cantiere e formare l’edificio nel modo più
efficiente ed economico possibile. [esempio del Cristal Palace e del Werkbund]
Standardizzazione → case in serie per la risoluzione dei problemi che da inizio Ottocento riguarda
gli alloggi dei lavoratori (ricaduta sociale dell’architettura)
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Casa-Atelier per Amedee Ozenfant, Parigi 1923-24
Edificio che nel 2000 venne restaurato, come tutte le opere in calcestruzzo
perché non era previsto da Le Corbusier che questo si degradasse. (eternità del
materiale che con un’intonacatura potesse essere messo a nuovo)
Edificio pensato come una fabbrica. Pareti prive di decorazioni in cui l’estetica
dei prospetti è dettata dai rapporti proporzionali tra il pieno della parete e il vuoto
delle finestre. Al piano superiore la prevalenza del vuoto indica la presenza dello
studio dove l’artista dipingeva. Il profilo a dentelli del tetto tipico delle industrie.
Interno → volumi che interagiscono con lo spazio principale dell’atelier. Vi
sono delle scalette e piccole stanze che si ispirano al piroscafo.
Lessico personale di Le Corbusier riprende l’industria, macchine (piroscafo,
aereo (Futurismo)) spazi/oggetti visti nei viaggi intorno all’Europa → “oggetti
trovati”
Gli oggetti trovati sono oggetti che Le Corbusier trova nella sua memoria
visiva
“Oggetti a reazione poetica” → inserimento di oggetti industriali all’interno di uno studio di un artista
Tutto l’edificio appare come una scatola piena di soprese.
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Vers une architecture, 1923
Raccoglie scritti già pubblicati nella rivista; propone una nuova estetica dell’architettura del 900 che
condizionerà tutte le successive riflessioni del Movimento moderno.
Grafica inconsueta → successione di foto e schizzi accompagnati da brevi aforismi.
Invita il lettore a guardare alle recenti opere dell’ingegneria e della tecnica come testimonianze di
una ricerca artistica moderna: i prodotti dell’epoca delle macchine, frutto di selezione e di
standardizzazione come il Partenone.
Selezione → seleziona la soluzione migliore
Critica l’architettura del suo tempo, ridotta a copia degli stili del passato.
Propone soluzione: affrontare l’industrializzazione e l’aspetto economico della produzione della
casa, per garantire a tutti un alloggio adeguato allo sviluppo tecnologico e al nuovo gusto estetico.
(paura dei borghesi europei dell’espandersi della rivoluzione socialista)
Capitoli:
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