Sei sulla pagina 1di 4

22/11/2021

Casa Schwob, La-Chaux-de-Fonds, 1916


L’edificio sia in pianta che in prospetto ha un’apparenza molto
accademica, ovvero simmetria e organizzazione degli spazi interni
che risente degli edifici dell’Art Noveuau (Hotel Tassel). La sua prima
struttura in calcestruzzo armato in virtù del suo passaggio presso lo
studio dei fratelli Perret.

 spazio centrale a doppia altezza con gallerie di affaccio


 tetto piano
 finestre a doppia vetratura
 Versione aggiornata della villa palladiana con ali simmetriche
e blocco centrale.
 Per la facciata: regole compositive basate su sezione aurea.
 Opera di rottura con la tradizione locale
Le Corbusier rimangono molto colpite dalla composizione e
commisurazione delle planimetrie e prospetti del rinascimento.

DOM – INO
Da domus e innovatìon → gioco del domino
Nel 1914 iniziò a mettere a frutto tutte le conoscenze in uno
schema che ispirandosi al gioco del domino è una delle chiavi
dell’architettura di Le Corbusier, ovvero l’architettura come gioco
inteso come un paradigma che vede il progettista come un
giocatore che si pone delle regole (della composizione) e si mette
a disposizione degli elementi finiti (simil pezzi scacchi) muovendoli
e combinandoli. [Palladio]
Uno dei primi prototipi è la casa DOM-INO: Casa in calcestruzzo armato con struttura retta da pilastri,
dadi di fondazione visibili e scale a sbalzo in calcestruzzo armato. → schema presente in tutte le
sue opere
Tale schema è anche formale, distanza dei pilastri dettata da norme tecnologiche, e schema
funzionale, data una griglia si possono articolare delle planimetrie utilizzando pareti divisorie che
non hanno funzione strutturale.
Realizza quindi in uno schema concettuale la triade vitruviana: firmitas (tecnologia), utlitas (funzione)
e venustas (aspetto formale-spaziale).

Gli anni a Parigi


Le Corbusier si trasferì a Parigi durante la Prima guerra mondiale e fece frequenti viaggi in Francia
e Germania (cittadino di uno stato neutrale). Rinuncia alla carriera di progettista locale nella cittadina
nativa, si trasferisce definitivamente a Parigi nel 1917. Iniziò un’attività pittorica a si adatta a lavori
da impiegato e poi dirigente di imprese edili.
Decisivo incontro con pittore Amédée Ozenfant, con cui fonda nel 1919 la rivista “L’Esprit Nouveau”
attiva fino al 1925, punto di riferimento per l’incontro tra vari movimenti in particolare il Purismo ma

pag. 81
è anche punto di riferimento per il Cubismo, Dadaismo, Surrealismo. Il purismo si basa sulla
composizione di elementi astratti seguendo rigide griglie tradizionali, in uno sviluppo dell’astrattismo.
Organizza mostre e partecipa a varie mostre d’arte, è giornalista e scrittore. Entra in contatto così
con i futuri committenti. In questi stessi anni continua a coltivare la propria formazione leggendo
anche il testo di Boullè.
Tra il 1920 e 1922 riprende l’interesse per l’architettura: apre uno studio d’architettura con il cugino
Pierre Jeanneret (1896-1967) con il quale collabora per tutta la vita. In questa fase progetta degli
edifici non per essere realizzati ma per essere dei casi studio, con semplificazione formale e ricerca
della standardizzazione delle parti costruttive. Per quanto riguarda la standardizzazione delle parti
costruttive Le Corbusier avrà sempre grande fiducia nell’industria che mette a disposizione
dell’architetto un processo produttivo efficiente e un set di elementi costruttivi realizzati in fabbrica,
progettati dall’architetto, che possano essere portati in cantiere e formare l’edificio nel modo più
efficiente ed economico possibile. [esempio del Cristal Palace e del Werkbund]
Standardizzazione → case in serie per la risoluzione dei problemi che da inizio Ottocento riguarda
gli alloggi dei lavoratori (ricaduta sociale dell’architettura)

Maison Citrohan, 1922


Proposta per il magnate Citroen, con cui entrò in contatto
grazie alla rete di relazione dei suoi amici artisti, per degli
alloggi degli operai. L’edificio si propone su più piani, formato
a due pareti esterne portanti in cui vi è un telaio in calcestruzzo
armato tra due pareti laterali. L’organizzazione planimetrica risponde ad una rigida
geometria che lui chiama tracciati regolatori, ovvero un reticolo di linee legate da
rapporti proporzionali su cui disegna gli spazi. → modalità ereditata dalla pittura
Spazio residenziale su 3 livelli:
suddivisione lotto rettangolare in due quadrati di cui uno è uno spazio a doppia
altezza → utile per dare luce e aria per edifici stretti, lunghi e di piccole dimensioni
l’altra parte del lotto è suddivisa in due ambienti: cucina e sala al piano terra, al piano superiore una
camera e uno studio e all’ultimo piano che si affaccia su un tetto piano altre due camere. il tutto
collegato da una scala esterna
tetto piano che viene chiamato da Le Corbusier tetto-giardino, abbandonando così la tradizione
natale del tetto a falde, influenzato dall’architettura greca e del sud Italia. Ciò divenne uno degli
aspetti più problematici della sua architettura in quanto un tetto piano è problematico nel contesto
del nord della Francia dove nevica e piove metà dell’anno. Molti suoi edifici dopo pochi anni
subiranno modifiche per l’impiego di tetti a falde.
La relazione proporzionale è la chiave prospettica. Il sogno di Le Corbusier è di trasformare astratte
relazioni proporzionali in reale visione prospettica.

pag. 82
Casa-Atelier per Amedee Ozenfant, Parigi 1923-24
Edificio che nel 2000 venne restaurato, come tutte le opere in calcestruzzo
perché non era previsto da Le Corbusier che questo si degradasse. (eternità del
materiale che con un’intonacatura potesse essere messo a nuovo)
Edificio pensato come una fabbrica. Pareti prive di decorazioni in cui l’estetica
dei prospetti è dettata dai rapporti proporzionali tra il pieno della parete e il vuoto
delle finestre. Al piano superiore la prevalenza del vuoto indica la presenza dello
studio dove l’artista dipingeva. Il profilo a dentelli del tetto tipico delle industrie.
Interno → volumi che interagiscono con lo spazio principale dell’atelier. Vi
sono delle scalette e piccole stanze che si ispirano al piroscafo.
Lessico personale di Le Corbusier riprende l’industria, macchine (piroscafo,
aereo (Futurismo)) spazi/oggetti visti nei viaggi intorno all’Europa → “oggetti
trovati”
Gli oggetti trovati sono oggetti che Le Corbusier trova nella sua memoria
visiva
“Oggetti a reazione poetica” → inserimento di oggetti industriali all’interno di uno studio di un artista
Tutto l’edificio appare come una scatola piena di soprese.

Padiglione per l’Esprit Noveau, Esposizione internazionale


di arti decorative e industrie, Parigi 1925
Costruisce un prototipo di unità abitativa per essere realizzata
in serie. All’interno di questa realizza una casa a patio con un
vuoto attorno al quale si organizzano gli spazi della residenza.
Casier (Armadi fissi → architettura navale): contenitori
modulari e componibili a struttura metallica tubolare, di
profondità costante e sviluppati fino a una certa altezza, con
cassetti. Inseriti nel muro per non occupare spazio,
organizzano differenziandoli i diversi spazi di un interno.
Le unità abitative si alternano a grandi terrazze-giardino.
Le Corbusier, Immeuble-villa. Edificio a unità sovrapposte
intorno a un cortile rettangolare servito nei lati corti da due
blocchi di scale e di ascensori; cellule abitative a due piani a
L su di un terrazzo giardino a tutta altezza.
→ si ispira al Lingotto di Torino

pag. 83
Vers une architecture, 1923
Raccoglie scritti già pubblicati nella rivista; propone una nuova estetica dell’architettura del 900 che
condizionerà tutte le successive riflessioni del Movimento moderno.
Grafica inconsueta → successione di foto e schizzi accompagnati da brevi aforismi.
Invita il lettore a guardare alle recenti opere dell’ingegneria e della tecnica come testimonianze di
una ricerca artistica moderna: i prodotti dell’epoca delle macchine, frutto di selezione e di
standardizzazione come il Partenone.
Selezione → seleziona la soluzione migliore
Critica l’architettura del suo tempo, ridotta a copia degli stili del passato.
Propone soluzione: affrontare l’industrializzazione e l’aspetto economico della produzione della
casa, per garantire a tutti un alloggio adeguato allo sviluppo tecnologico e al nuovo gusto estetico.
(paura dei borghesi europei dell’espandersi della rivoluzione socialista)
Capitoli:

 tre avvertenze agli architetti: il volume, la superficie e la pianta


 i tracciati regolatori
 occhi che non vedono: i piroscafi, gli aeroplani, le automobili
 architettura: la lezione di Roma, l’illusione delle piante (il risultato dell’edificio non è la pianta
ma lo spazio), pura creazione dello spirito
“Bisogna puntare alla standardizzazione per affrontare il problema della perfezione. Il Partenone è un prodotto
di selezione applicato a uno standard. L’architettura agisce sugli standard. Gli standard sono un fatto di logica,
di analisi, di studio scrupoloso; si stabiliscono a partire da un problema ben posto. La sperimentazione fissa
definitivamente lo standard”

Chiude il volume con il monito:


“La questione dell’abitazione è alla base dell’attuale rottura dell’equilibrio: architettura o rivoluzione”
“Così come l’auto è una macchina per viaggiare, la casa è una macchina per abitare”

pag. 84

Potrebbero piacerti anche