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Storia dell’Architettura, Lezione No.

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Art Nouveau (1893-1918)

Assumiamo la data di inzio del Art Noveau il 1893 per quanto riguarda l’architettura ma già prima i segnali
di Art Noveau si erano verificati nelle arti minori e in quelle africane tra la Francia e il Belgio, in
particolare a Nazì dove c’è la scuola di Nazì che si rifaceva alle esperienze di oggettistica e di ceramica.
Anche quando decretiamo che il 1918 sia l’anno della fine del Art Noveau bisogna dire che è una data che
scegliamo perché coincide sia con la fine della prima guerra mondiale sia con la morte di alcuni
protagonisti indiscussi di questo stile come Gustav Klimt nell’ambito della pittura. Nonostante ci siano
paesi che dopo il 1918 hanno continuato a sperimentare con l’Art Noveau, bisogna dire che il periodo dal
1893 al 1918 è stato anche il periodo in cui c’è stata la produzione più intensa e ricca ma anche il periodo
nel quale l’uomo veramente si è proposto con una serie di prese di posizioni che poi hanno avuto una
ricaduta dell’architettura successiva.

Quindi contemporaneamente alla progettazione di Wright delle Prairie Houses (abitazioni per l'alta società
di Chicago) e dei primi edifici di uso pubblico, in Europa accadeva qualcosa di estremamente rilevante: nel
1893 nasce l'Art Nouveau (data da ricordare perchè Wright progettò Casa Winslow). Dunque, le date
arbitrarie che definiscono il periodo di questo movimento sono 1893-1918: la prima coincide inoltre con la
realizzazione a Bruxelles, da parte di Victor Horta, di Casa Tassel; la seconda è la chiusura di un'epoca
poiché sancisce la fine della Prima Guerra Mondiale.

Vi è un problema storiografico, dovuto al fatto che ci sono orientamenti storiografici diversi, che pone
l'Art Nouveau o come l'ultima espressione artistica dell'Ottocento (e quindi ha in sé elementi che sono
ancora legati all'architettura ottocentesca) o come primo fenomeno del Moderno: vi sono storici che
sostengono la prima idea 800 come Manfredo Tafuri o la seconda idea del 900 come Bruno Zevi e Renato
De Fusco o come Frampton che la inserisce in una posizione intermedia. Il professor Menna sostiene che la
verità̀ si trovi nel mezzo: sicuramente l'Art Nouveau ha dei caratteri legati alla cultura borghese ottocentesca,
ma anche degli elementi di assoluta innovazione sul piano architettonico, culturale, concettuale, teorico,
filosofico, che hanno portato al Novecento. I tratti di innovazione e di rottura che hanno preannunciato la
modernità̀ sono maggiori di quelli che richiamano il 19 secolo.

Fonti e premesse

L'Art Nouveau esplode all'improvviso e si diffonde ovunque come un incendio in un pagliaio e con una
rapidità̀ senza precedenti nella storia. Ci sono state varie fonti e fenomeni che hanno preannunciato questo
stile: come alcuni tessuti di William Morris ad esempio il tessuto ‘’Ladro di Fragole” che non è un disegno
Art Noveau ma contiene in sé alcuni elementi Art Noveau sia nello spirito e nel riferirsi alla natura anche se
in maniera molto didascalica ; come la cultura britannica della seconda metà dell'Ottocento: Preraffaelliti,
Walter Crane che dà molta importanza all’ornamento e alla linea e al linearismo che è elemento distintivo
di gran parte dell’Art Noveau (Infatti nel suo “ Lines and Outlines (1875) vuole delineare una sorta di storia
dell’arte, teorizza come l’origine dell'arte avvenga con la linea, soprattutto con una linea tracciata, tant'è che
realizza questa immagine per figurare questo argomento attraverso un ragazzo, in maniera molto
idealizzata, che con un sasso traccia il profilo della donna proiettata come ombra sulla caverna; Questa
fanciulla sembra essere estratta da una fotografia di età vittoriana, in un ambientazione pre-raffaelita calata
in una dimensione preistorica, Crane però sta annunciando una cosa molto importante ovvero che la forma
artistica nasce dalla linea e questo è anche un modo di reagire all’impressionismo che invece aveva fatto un
grande lavoro per cancellare il linearismo; L’Impressionismo è un fenomeno precedente al’Art Noveau,
anche l’impressionismo è legato alla questione storiografica, come per l’Art Noveau, ma nasce nella seconda
metà del 800, infatti ha elementi di continuità con il romanticismo ma ha anche elementi di radicale rottura
che porteranno al post impressionismo.

Importante è anche Mackmurdo (esponente dell'Art and Craft e realizzatore di sedie e copertine); Anche
la cultura giapponese (già estremamente rilevante per Wright), diventa molto importante per l'Europa
perché per tutto l'Ottocento, già negli anni 30 del 800,, soprattutto in Francia e Inghilterra, si diffonde il
giapponismo (culto per tutto ciò che viene dal Giappone, che ha portato gli artisti a concepire la forma in
modo diverso rispetto a quello che era definito dalle regole accademiche per quanto riguarda i soggetti, la
rappresentazione dello spazio, tanto da aver, in parte, influenzato i caratteri dell'arte impressionista e post-
impressionista). L’arte giapponese è essa stessa lineare, domina la linea, il movimento, composizioni
assimetriche, c’è una forte impronta dinamica. Il Giappone viene utilizzato come riferimento non solo nella
civiltà artistica ma anche in quella architettonica e soprattutto nei sistemi decorativi. è fondamentale
ricordare che uno dei tratti distintivi dell'Art Nouveau è l'uso della linea mobile.

Molti autori di libri, come Christopher Dresser, che era britannico, quando si occupano e di capire il
Giappone prendono in esame l'intero ventaglio della progettazione (considerando aspetti come lo spazio, la
disposizione degli ambienti, le decorazioni, gli oggetti d'uso, stemmi, marchi), nei suoi testi come “ Principi
di Design Decorativo” , che si occupa dei fregi, delle decorazioni; “il Giappone, la sua architettura, la sua
arte e le sue arti applicate”, con questo testo vuole dire che tutto è parte di uno stesso sistema, non esistono
più arti maggiori e arti maggiori. Ci sono inoltre testi dedicati ai metalli.

Altro elemento fondamentale è l'interesse per il mondo rurale, il mondo organico, con tutte le sue forme.
Già con la cultura britannica del’ 800 abbiamo visto il senso di disagio e di sofferenza nei confronti
dell’industrializzazione e si risponde a questo disagio a quello che è opposto all’industrializzazione ovvero
con la natura,(come ad esempio Sullivan che si interessa moltissimo di stabilire una relazione tra l'organismo
architettonico e quello vivente), ma ciò non si traduce solo in una mera imitazione, quanto piuttosto ci si
sofferma sulla natura considerandola un campo di forze dinamiche (es. Sullivan intendeva l'edificio come un
qualcosa che è animato al suo interno e si da come equilibrio temporaneo di azioni e reazioni); C’è un modo
di riferirsi alla natura in maniera molto astratta e concettuale per cui la natura viene sostanzialmente colta
nei suoi aspetti formali e strutturali oppure c’è una natura che viene ripresa in maniera letterale di questo
tipo giusto il fascino delle scenografie di grande ingenuità .

Ulteriore fonte da considerare è il razionalismo strutturale architettonico, che è da distinguere dal


razionalismo degli anni 20-30, nell'Ottocento si sviluppa in architettura , soprattutto in Francia,
un’attenzione alla struttura. In Francia infatti si lavora molto con il cemento armato e il ferro, c’una forte
attenzione dal dato tettonico e costruttivo al punto tale che lo storico August Choisy scrive una Storia
dell'architettura, non considerando solo gli stili in sé, le forme in se o come storia del linguaggio, ma
prendendo in esame gli stili come un qualcosa di determinato dalle strutture, rovescia l’impostazione.

Altri storici che si impegnano in questo campo sono: Viollet-Le-Duc (architetto, storico, teorico francese, fu
una grande figura dell'Ottocento europeo essendo uno dei padri della cultura del restauro e profondo
conoscitore della storia), il quale sosteneva che i nuovi materiali (es. il ferro), non solo potevano essere
impiegati, ma potevano anche essere esibiti coesistendo con la pietra ed essere lasciati a vista, è quello che
fa in uno dei suoi disegni di architettura a pietra a vista e lascia a vista anche i profili metallici. Ciò non
veniva fatto precedentemente. La coesistenza dei vari materiali è proprio un ulteriore aspetto tipico dell'Art
Nouveau.

CASO TONET:

I fratelli tonet, che erano prussiani, avevano inventato un nuovo sistema di curvatura del legno, che è un
materiali antichissimo ma inventano un processo modernisso per la sua lavorazione, questa produzione
vastissima di oggetti nel 800 che hanno popolato gli interni dell’art noveau in tutta Europa anticipando cosi
un gusto.

GLI SVILUPPI DELL’IMPRESSIONISMO: C’è stato un contributo proveniente anche dalla pittura: in
Francia e in Belgio, la parte della cultura post- impressionista (in antitesi coll'impressionismo) ha costruito il
suo linguaggio sul punto (es. Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte di Georges Seurat) o
sulla linea che marca le figure, le quali vengono campite omogeneamente (cloisonnismo, che concepisce la
forma come un sistema di insiemi ognuno nettamente definito da una linea marcata e sinuosa); il simbolismo
tipico dei sintetisti, il cui esponente principale è Gauguin, e dei i nabis (di origine ebraica e significa
"profeti") porta alla realizzazione di opere che rompono con la tradizione.
L’impressionismo ha prodotto degli sviluppi successivi non solo dal punto di vista stilistico ma anche
poetico come il : Pointillisme di G. Seraut , una buona parte del simbolismo francese ovvero il
Cloissonisme che deriva da Clauson e che si adopera nel medioevo per indicare il telaio di piombo delle
vetrate gotiche. viene adoperata questa immagine per riferirsi a un tipo di pittura della seconda metà
dell’Ottocento post impressionista e polemicamente anti.impressionista che si fonda su una linea marcata
molto scura ,molto forte e sudice che suddivide la superficie del dipinto in campi chiaramente con la linea
che domina incontrastata ed è Gougen che viene da questa cultura della linea. Dunque dalle art and craft, a
Walter crain, alla natura che alimentano il simbolismo francese. C’è la scuola di Pont Aven, i cosiddetti
sintetisisti di cui era leader prima di andarsene in Polinesia proprio Gogen fu eletto come riferimento di
questo piccolo gruppo di sintetisti e poi i Nabì (Nabis) che è una termine di origine ebraica che vuol dire i
profeti e c’è ancora una volta questo riferimento a gli artisti cosiddetti d’avanguardia che come dei profeti
indicano il futuro e indicano la corretta via. I dipinti del sintetismo sono dipinti tutti bidimensionali e sono
dipinti che sono strutturati chiaramente dalle linee . Tutti questi precedenti spiegano perché è nato l’art
noveau e vediamo che è un fenomeno complesso, è un fenomeno articolatissimo, con intrigate vicende ed
anche contraddittorie.

Caratteri dell’Art Nouveau

1. Stile Internazionale (ragioni e veicoli di diffusione)

E’ uno stile internazionale, è un fenomeno internazionale che non solo si diffonde rapidamente dove nasce,
ma ovunque. Esso riceve varie denominazioni a seconda della nazione:

In Italia è noto come Stile Floreale (usato per definire l’architettura soprattutto) e Stile Liberty (con
riferimento agli oggetti di uso); Lo sviluppo dello Stile Floreale in Italia avviene dopo un’Esposizione a
Torino del 1902, dove Raimondo D’Aronco realizza un padiglione con i canoni di questo nuovo stile.

In Francia è chiamato Art Nouveau, Style Jules Verne (scrittore di fantascienza per indicare l’innovazione),
Style Guimard (architetto francese più importante dell’Art Nouveau), Style Métro (perché le stazioni della
metropolitana di Parigi sono decorate con tale linguaggio);

In Belgio è denominato Style Horta, Art Noveau, in fiammingo Paling Styl (paling= anguilla per indicare il
gioco di curve) o lo Style Nouille ( nuil) ( stile spaghetti per) ;

In Germania è qualificato come Jugendstil (Iughenstil) ;

In Austria prende il nome di Sezessionstil (Secessione);

in Spagna si ha Arte Jòven e, in Catalogna o Barcellona, Modernismo;

in Inghilterra è classificato Modern Style o Studio Style (nome di una rivista).

Perché questo stile si diffonde cosi velocemente?

La prima ragione è perché c’era un forte desiderio da parte della critica e soprattutto del pubblico di
modernità, alla fine dell’Ottocento erano stanchi dei Revival con il gotico o il romanico dunque c’era questa
forte attesa perché è uno stile completamente nuovo ed è stato immediatamente accolto e fatto proprio.
Dunque, è uno stile in grado di esprimere i tempi nuovi ovvero l’800 che è il secolo che vede trionfare la
borghesia, che vede di nuovo le città che sono metropoli protagoniste indiscusse ,questo è uno stile borghese
ed è uno stile metropolitano. La città in campo artistico, soprattutto in, pittura è stata da sempre un problema
che veniva rimosso, i primi ad inserire la metropoli contemporanea nella pittura sono stati gli impressionisti,
dunque viene capovolto tutto con l’Art Noveau e si cerca di esprimere l’arte, l’architettura, la pittura e le
arte minori come qualcosa di profondamente radicato nella metropoli, come il prodotto di una cultura
urbana.
Le ragioni della rapida diffusione sono legate al forte desiderio da parte della critica e soprattutto del
pubblico di modernità, alla fine dell’Ottocento erano stanchi dei i Revival come il Gotico o il Romanico
dunque c’era questa forte attesa di uno stile completamente nuovo e moderno che è stato immediatamente
accolto e fatto proprio. Dunque, è uno stile in grado di esprimere i tempi nuovi ovvero l’800 che è il secolo
che vede trionfare la borghesia, che vede di nuovo le città che sono metropoli protagoniste
indiscusse ,questo è uno stile borghese ed è uno stile metropolitano. La città in campo artistico, soprattutto in
pittura, è stata da sempre un problema che veniva rimosso, i primi ad inserire la metropoli contemporanea
nella pittura sono stati gli impressionisti, dunque viene capovolto tutto con l’Art Noveau e si cerca di
esprimere l’arte, l’architettura, la pittura e le arte minori come qualcosa di profondamente radicato nella
metropoli, come il prodotto di una cultura urbana.

L’Ottocento quindi è stato il secolo delle città e della borghesia, infatti il termine borghesia deriva da borgo
cioè città, la quale spazza via l’aristocrazia: se c’è uno stile che incarna gli aspetti borghesi e urbani è
proprio l’Art Nouveau che è il linguaggio urbano e borghese di città.

Ciò è rafforzato dal fatto che il nome deriva, per la prima volta, da tipici esponenti della borghesia:
commercianti, imprenditori, importatori: Art Nouveau, infatti, era il nome di un negozio a Parigi, di
proprietà di Siegfried ( Sigfrid) Bing alla Rue De Provance n 22 a Parigi nel 1895 e lo chiama Art Noveau
Bing, dove venivano venduti ed esposti oggetti e mobili, importati dalla Gran Bretagna, dal Giappone e d
Nancì, in questo nuovo stile e gusto moderno ; E’ molto importante quindi sottolineare che il nome stesso di
questa corrente derivi da un’attività imprenditoriale perché evidenzia il fatto che siamo nei tempi moderni
dove la cultura è profondamente condizionata dall’economia e i protagonisti indiscussi sono gli
imprenditori, e non più i raffinati intellettuali aristocratici, tanto da dare il nome ad uno stile internazionale.

Un altro imprenditore di Londra ovvero Sir Arthur Laseby Liberty, possessore di un negozio di nome
Liberty a Regent Street che è la via commerciale più importante di Londra, ha dato nome allo stile Liberty e
ha importato oggetti dal Giappone e di altri oggetti interessanti dalla Francia, da Nancy e Bruxelles.

La diffusione del Art Noveau è favorita anche dalle varie Esposizioni Universali ed Esposizioni delle Arti
Decorative. Le esposizioni universali, che sono ormai frequenti anno dopo anno in tutte le città europee ed
una delle più importante è quella del 1893 di Chicago ed anche in Europa, e sono fondamentali perché sono
momenti di incontro che permettono a diversi architetti di vedere padiglioni, architettura e linguaggi degli
oggetti che introducono un nuovo gusto che viene poi diffuso rapidamente anche in provincia, questo è un
periodo che introduce l’età della comunicazione di massa ( anche se non ci siamo ancora) attraverso anche il
ruolo della stampa e delle riviste d’arte. Ci sono molte copertine di riviste che sono state creato proprio con
lo scopo di diffondere questa nuova estetica, una di Vienna e una della Germania con lo IUGENBI’, o Pan.

Il linguaggio delle copertine è molto vicino allo stile del post-impressionismo, di nuova impronta e hanno un
ruolo fondamentale nel diffondere lo stile. Anche in America con il The Chapbook, a Boston , nel New
England, si va oltre alla Francia nell’arco di poche settimane con riviste che sono dei capolavori di grafiche
editoriali come Emporium che diffonde un nuovo gusto attraverso vecchi canali .

Un altro ruolo importante è dato ai cartelloni pubblicitari che con grande forza entravano nell’immaginario
collettivo, infatti per le strade erano molto invasivi e sollecitavano i sensi.
I cartelloni pubblicizzavano le aziende che facevano a gara per dare di sé un immagine molto moderna
affidandosi a giovani illustratori che realizzavano dei capolavori di illustrazione legati all’art noveau.
Dunque l’art noveau ha dimostrato sin da subito una flessibilità e una capacità di adattamento ai vari metodi
di comunicazione e ai vari contesti nazionali, inserendosi nelle tradizioni locali ed è per questo che l’art
noveau di vienna è diverso da quello floreale italiano. Questo perché l’art Noveau in ogni città esso si è
espresso entrando in comunicazione con la tradizione locale e ambiente culturale.

Un altro ruolo importante lo hanno le associazioni di produttori e di artisti che creavano dei contesti e
situazioni per sperimentare il nuovo linguaggio come la scuola di Nazì.
L’animale simbolo per eccellenza dell’art noveau è il pavone che diventa simbolo dei loghi di queste
cooperative. Quindi il primo carattere è l’interzionalismo.
Le riviste ebbero una risonanza molto consistente dettato anche dal modo in cui venivano realizzate le
copertine (linee curve, figura femminile, elementi floreali): Simplicissimus, Jugend, Versacrum (Germania);
The Studio (Inghilterra); The Chap- Book (America); Emporium, Architettura e Arti Decorative (Italia). Il
ruolo della pubblicità è fondamentale e ritrova un alleato formidabile nel cartellone: erano realizzati da
grandi artisti come Van de Velde, Mucha, Cheret. In questo modo tale linguaggio si è diffuso e, poi, imposto
nella pubblica opinione. Altra ragione della rapida diffusione è la tendenza dell’Art Nouveau ad avere la
flessibilità e capacità di adattarsi ai vari contesti nazionali, soprattutto grazie a un sapiente uso della
tradizione artigianale: in ogni Paese ha saputo confrontarsi con la tradizione degli stessi, conformandosi
eterogeneamente da luogo a luogo. Grande importanza ce l’hanno le associazioni di produttori: Century
Guild e Art Workers Guild (Mackmurdo e Crane) in Inghilterra; Aemilia Ars in Italia; Weiner Werkstatten
in Olanda; Scuola di Nancy (dove nasce proprio l’Art Nouveau*3) in Francia; Colonie di Talaskino e
Abrantsevo in Russia.

2. Un vero e proprio Stile

L’Art Nouveau, è uno stile e non una tendenza, si è espresso in tutti i campi dell’universo estetico. Con
questo stile si è superata la gerarchia tra le arti maggiori e le arti minori e ci permette di capire che è un vero
e proprio stile perché ciò che è nelle arti alte si diffonde anche nelle arti minori e si diffonde come uno stile
che è in grado di orientare ogni tipo di espressione artistica.

Si comincia a guardare alla produzione industriale in modo diverso: si va oltre l’idea che vede l’artigianato
meccanizzato come un qualcosa che non può̀ raggiungere la bellezza dei prodotti fatti a mano, ora si
comincia a pensare che ciò che è bello può essere e deve essere prodotto in serie.

Le influenze arrivano in pittura, scultura, architettura, decorazioni, disegno delle infrastrutture, arredi urbani
e tutto ciò che ha a che fare con il design for the built environment (es. metropolitane, panchine, lampioni,
insegne, numeri civici, portoncini di ingresso) senza distinzioni di categorie anche nelle esposizioni perché
sono tutte arti accumunate dallo stesso stile, si esprime in tutti i campi.

Inoltre, bisogna dire che ciò che distingue uno stile da una moda è che lo stile ha una struttura teorica, ad
esempio l’impressionismo è un fenomeno pittorico circoscritto mentre gli parliamo di stile perché va oltre
anche al solo fenomeno pittorico.

Pittura e scultura dell’art Noveau sono articolazione del fenomeno del Simbolismo che è molto importante
perché contiene il seme della modernità e delle avanguardie. L’arte art noveau è sempre simbolista.

Nel campo dell’architettura degli interni, chiamato oggi disegno del ambiente costruito, c’è un
ripensamento di consolidate tipologia tradizionali (arredi, parapetti, vetrate, ecc.). Molto importante
ricordare Ernesto Basile come architetto italiano, esponente di punta dello stile floreale italiano a Palermo,
fece di Palermo una delle capitali dell’Art Noveau realizzando il salone del Grand Hotel Villa Igiea, dove
mobili, soffitto e boiserie, affreschi sono eseguiti ad operare d’arte e realizza anche altre serie di ville.

Gli artisti dell’art noveau si sforzano di superare le tipologie tradizionali dell’architettura e del design,
provano a ripensare il significato di ogni oggetto facendo un lavoro sul piano tipologico oltre che linguistico.

Altri campi che vengono presi in considerazione sono: stoffe, tappeti, rivestimenti in tessuto, carte da parati,
fotografia, abbigliamento, manifesti, locandine, grafica editoriale, stampa, grafica con figure femminili e
movimento tipico dell’art noveau con architetture in sfondo, acconciature, gioielli (es. il progetto di spilla
con api e ombrellifere di René Jules Lalique), lettering.

L’oggettistica ha un ruolo molto importante, un importante imprenditore è Louis Comfort Tiffany che è una
figura tipicamente Art Noveau che sperimenta nell’arte dei gioielli e oggetti ispirati alla natura e nella
ricerca tecnologia di nuovi materiali e sulle forme che replicano quelle naturali deformate. Un’altra ricerca
importante è quella che fa Louis Vande Velde, produzione belga, con oggetti che si pongono il problema del
rapporto tra l’arte e l’industria, si comincia a prestare attenzione alla produzione in serie e come l’arte può
essere compatibile con una produzione meccanica in serie.

3. Interclassismo

È vero che l’Art Nouveau è lo stile che esprime la borghesia urbana, però una tra le ragioni del suo successo
è il fatto che in esso si riconoscono tutte le altre classi che si opponevano alla borghesia per via dei vari
conflitti di classi: aristocrazia, media e piccola borghesia, proletariato. Si ritrovano dunque casi in cui gli
architetti lavorano, a distanza di pochi anni e con il medesimo stile, a opere ora commissionate dalla
borghesia capitalista ora dalla classe operaia (es. Casa del Popolo di V. Horta). Sia la classe operaria sia la
borghesia hanno un motivo per riconoscersi in questo stile, il perché la borghesia sia così legata all’Art
Nouveau è legato alle origini del fenomeno stesso, mentre i lavoratori la apprezzano perché́ tale fenomeno è
indice di rivoluzione, di progresso e di futuro, un futuro di giustizia sociale. A sostegno di ciò, il socialista
Henry Cazalis (casali) aka Jean Lahor ( Gian Laor) medico socialista che fonda la Società̀ Internazionale
dell’Arte Popolare, fanno mobili in pieno stile art noveau pregiati esteticamente ma fatti con poveri mezzi e
acquistabili dalla grande massa e non dalla minoranza dei ricchi come facevano Arts and Craft con William
Morris. Lahor scrive ‘L’Art Nouveau’ e ‘Le abitazioni a buon prezzo’ dal punto di vista sociale, per rendere
concreto lo sforzo dell’art noveau di diventare lo stile del proletariato che trionferà nel 20esimo secolo
essendo l’art noveau un’arte nuova di rivoluzione popolare contro la borghesia introducendo un’età nuova.
C’era questa volontà ed idea che cosi come L’800 era stato il secolo del trionfo della borghesia, il 900
sarebbe stato il secolo del trionfo del proletariato contro la borghesia proprio perché l’art Noveau sembrava
evocare questa età nuova in cui l’architetto non ha il solo compito di occuparsi del palazzo per il signore ma
ha il compito di mettersi al servizio della massa.

4. Rottura con il passato

L’art noveau, ovvero arte nuova, è uno stile che deve rompere con gli stili storici sviluppandosi in ambiente
culturale filosofico del Positivismo. Non c’è più quel mito romantico dell’Eterno ritorno, ora c’è l’idea della
storia che procede come una linea andando sempre avanti e non tornando ciclicamente indietro. L’Ottocento
è stato un secolo incapace di creare un suo stile fino a questo momento, a causa della concezione di un
‘eterno ritorno’, cadendo così nell’eclettismo storicistico. Tutto questo viene ora ostacolata da un’ideologia
positivista incentrata sul progresso. Vi è un rifiuto degli stili per liberare la forma dagli schemi del passato,
sulla base di una forte tensione intellettuale, creativa e immaginativa, con un desiderio di libertà molto forte,
e di nuove tecnologie e materiali. Nasce la concezione di un uso moderno dei materiali, anche di quelli più
antichi in modo moderno- tecnologico cosi da liberare la forma dagli schemi del passato: nuove tecniche e
tecnologie (curvatura del legno col vapore; curvatura putrelle del ferro); contaminazione, cioè̀ mettere
insieme materiali diversi, aspetto che nelle accademie era sacrilego (ferro, pietra, mattoni, legno, mosaici,
vetri, ceramica).

5. La Natura

Quando si vuole rifiutare la storia, perché́ la si ritiene coefficiente di attrito ostacolante il progresso, si
sceglie la natura: si esprime non solo nella realizzazione di ornamenti ripresi dal mondo naturale quindi in
modo didascalico, ma soprattutto nella progettazione di oggetti assenti nella natura che, però, sono
conformati in modo da ricordarla, quasi come a voler rappresentare l’energia organica e vitale della stessa
grazie a forme curve che ricordano steli, foglie che non sono associate ad un fiore o pianta specifica ma
simbolicamente riportano alla Natura. Il riferimento alla natura non si rifanno alle forme della natura ma al
principio energetico vitale cosi come la pensava Louis Sullivan che la definiva un campo dinamico di forze
in conflitto tra di loro. Dunque c’è la linea organica e la linea floreale. Il simbolo dell’Art Nouveau,
Jughestil, in Germania è un ricamo con il filo dorato noto come Il Ciclamino o Colpo di Frusta, fatto da
Hermann Obrist: un movimento sinusoidale senza fine di curve dello stelo. Nello stelo scorre la ninfa vitale,
scorre la vita e la natura stessa, e questo movimento continuo senza fine vuole indicare l’energia vitale che è
continua. La natura è di riferimento anche per i sistemi strutturali, inteso come funziona la foglia, come si
collega la foglia al ramo, come passa la ninfa dallo stelo alla foglia, dunque tutti i collegamenti che ha una
pianta. Uno dei soggetti scelti è il pavone: un animale affusolato, elegante, sinuoso, pieno di colori caggianti
e che cambia conformazione come metamorfosi tema di art noveau. Victoria Horta in una conferenza disse:
io lascio fiori e foglie e prendo lo stelo; quindi, ha la consapevolezza organica dello stelo, dei tendini più dei
muscoli che mettono in relazione l’energia e gli elementi attraverso. Si prende quindi non la forma in sé
della natura ma la logica, per tutte le arti, su come l’energia si trasforma in forza e i giochi di forzi e di
reazioni possono diventare una struttura.

6. Simbolismo

Tutta l’Art Nouveau è simbolista e il simbolismo si diffonde ampiamente in tutta Europa dagli anni ’80
dell’Ottocento agli anni ’20 del Novecento. Alcuni esempi possono essere: il letto ‘Alba e Crepuscolo’ di
Emile Gallé; l’Atelier Elvira di August Endell. Spesso gli artisti si ritrovano a raccontare

delle storie con gli oggetti che realizzano: storie di grandi inquietudini e tormento. La figura femminile
viene caricata di significato simbolico, tanto che personalità come Klimt, per rappresentare qualsivoglia
tema, scelgono proprio la donna (es. Giuditta di Klimt).

7. Logica compositiva e linguaggio

Il ventaglio di contenuto si riflette in architettura attraverso vari punti: volontà di integrazione, cioè che tutto
deve rispondere, in un ambiente che viene vissuto, a un principio di coerenza stilistica, così come ogni
oggetto deve essere relazionato all’architettura in cui viene inserito (es. una scrivania d’ufficio che è stata
presentata, per una mostra internazionale tenuta a Monaco di Baviera, da Henry van de Velde: egli la
definisce ‘un ambiente da lavoro’ e dice che ogni stanza ha un nodo centrale da cui si irradia la vitalità e
intorno a cui tutti gli altri oggetti devono articolarsi e ordinarsi; in base tale struttura della stanza si ordinano
i vari pezzi d’arredo che saranno percepiti come organi viventi*1); componente lineare, cioè che l’Art
Nouveau è uno stile lineare in cui, appunto, domina la linea, dove tutto tende a essere dinamico; componente
geometrica (l’Art Nouveau ha sia una matrice organica naturalistica e lineare sia una matrice geometrica,
tipica di Mackintosh); rapporto figura-sfondo, nell’arte cambia la relazione tra la figura e lo sfondo perché
non si assiste più a una subordinazione del secondo al primo, ma essi si connotano di pari dignità, andando a
generare effetti bidimensionali; ornamento, il tema centrale dell’Art Nouveau e che van de Velde indica
come un qualcosa avente la funzione di strutturare la forma; dinamismo; stilizzazione, cioè semplificare e
ridurre un certo oggetto nei suoi elementi fondamentali ed essenziali che, talvolta, risultano astratti o
simbolizzati.

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