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Art Nouveau

L’Art Nouveau (“Nuova Arte”) è un movimento artistico-filosofico che nasce in Francia tra la fine
dell’Ottocento e le prime decadi del Novecento e si diffonde in tutta Europa con nomi diversi nelle
diverse nazioni: in Italia, ad esempio, l’Art Nouveau è conosciuta come “Stile Liberty”.
In Italia il nome “liberty” deriva da quello dei magazzini fondati a Londra nel 1875 da A. Lasenby Liberty,
specializzati nella vendita di prodotti provenienti dall’estremo oriente. Una delle caratteristiche chiave
dell’Art Nouveau infatti è il fascino per terre lontane e misteriose.
Sulla riviera romagnola è possibile ammirare molte villette in stile Liberty , dove le famiglie facoltose
costruivano le proprie case per le vacanze.
Altri artisti noti legati all’Art Nouveau sono Antoni Gaudì, Gustav Klimt e l’architetto italiano Pietro
Fenoglio.
Icona dell’Art Nouveau (e della Belle Epoque) è la famosa insegna del locale di Montmartre Le Chat
noir, opera di Théophile Alexandre Steinlen, artista di Montmartre e amico del pittore Toulouse-
Lautrec.
Nonostante questa critica alla produzione industriale di massa, gli artisti dell’Art Nouveau sono stati i
primi in assoluto a prestare la loro opera per la creazione di manifesti e locandine pubblicitarie che oggi
sono considerate vere opere d’arte.
È uno stile che riguarda pittura, disegno, architettura ma anche design e artigianato. L’Art Nouveau
nasce come reazione alla produzione industriale di oggetti in serie resa possibile dai processi di
automazione di fine Ottocento. Per fuggire alla massificazione del prodotto, gli artisti dell’Art Nouveau
lo innovavano, lo abbellivano con un tocco personale per renderlo unico.
In letteratura l’Art Nouveau si afferma con romanzi che alludono a mondi lontani nello spazio (Estremo
Oriente) e nel tempo (medioevo cavalleresco). In generale la letteratura di questo periodo rigetta il
realismo e il pensiero scientifico per seguire mondi onirici, folli e visionari.
Con il nome di Art Nouveau si intende un vasto movimento artistico-filosofico che, tra fine Ottocento
ed inizi Novecento, interessò soprattutto l’architettura e le arti applicate. Il fenomeno prese nomi
diversi a seconda delle nazioni in cui sorse. In Germania prese il nome di «Jugendstil», in Austria fu
denominato «Secessione», in Spagna «Modernismo». In Italia ebbe inizialmente il nome di «Floreale»,
per assumere poi il nome di «Liberty».
L’Art Nouveau nacque da una sorta di “rifiuto degli stili storici del passato” e cercò invece ispirazione
nella natura e nelle forme vegetali, creando uno stile nuovo, totalmente originale rispetto a quelli allora
in voga.
Caratteri distintivi divennero l’accentuato linearismo e l’eleganza decorativa. Da un punto di vista visivo,
le opere dell’Art Nouveau (dipinti, statue, architetture) sono caratterizzate da un’accentuata eleganza
decorativa e da linee dolci e sinuose che si incontrano e si intrecciano armoniosamente.
L’espressione «Art nouveau» fu utilizzata per la prima volta da Edmond Picard nel 1894 nella rivista
belga L’Art moderne per qualificare la produzione artistica di Henry van de Velde. Tuttavia il nome era
stato coniato dallo stesso Henry van de Velde insieme ai suoi connazionali Victor Horta, Paul Hankar e
Gustave Serrurier-Bovy.
L’Art Nouveau si diffuse presto in tutta Europa divenendo in breve lo stile della nuova borghesia in
ascesa. L’Art Nouveau si configurò come stile ad ampio raggio, che abbracciava i più disparati campi:
architettura, decorazione d’interni e urbana, gioielleria, mobilio e tessuti, utensili e oggettistica,
illuminazione e arte funeraria.
Diversamente dai pittori simbolisti, tuttavia, l’Art Nouveau possedeva un determinato stile visivo; e al
contrario dei Preraffaelliti che prediligevano rivolgere lo sguardo al passato, l’Art Nouveau si
formalizzava nell’adoperare nuovi materiali, superfici lavorate, e al servizio del puro design.
Nel campo pittorico non fu un vero e proprio stile, che rimase utilizzato soprattutto nella grafica o nelle
arti applicate. Tuttavia il pittore che più di ogni altro raccolse nel suo stile le indicazioni che derivavano
dall’Art Nouveau fu Gustav Klimt.
In architettura a Londra, emergeve la figura di Mackintosh, a Parigi di Hector Guimard legato agli
insegnamenti di Viollet Le Duc, a Bruxelles si distinguevano gli architetti Horta e Van De Velde, e in
Catalogna Gaudì, genio isolato, che produsse opere dal carattere definibile proto-espressionista. A
Vienna opereranno Olbrich e Otto Wagner. Episodi decisivi per lo sviluppo di una architettura moderna
saranno anche determinati dall’opera di Perret in Francia e da quella di Loos in Austria.
In Italia spiccherà la personalità di E. Basile, architetto di Palermo che aderì al movimento realizzando
opere come Villa Igea, villino Basile, e lo scomparso villino Deliella, per citare solo parte della sua
produzione.
In gioielleria l’Art Nouveau ne rivitalizzò l’arte, con la natura come principale fonte di ispirazione,
arricchita dai nuovi livelli di virtuosismo nella smaltatura e nell’introduzione di nuovi materiali, come
opali o pietre semipreziose. L’aperto interesse per l’arte giapponese e l’ancora più specializzato
entusiasmo per la loro abilità nella lavorazione dei metalli, promosse nuove tematiche e approcci agli
ornamenti.
ARTISTA

Klimt: giuditta 1, giuditta 2, il bacio, ritratto di adele bloch- bauer, danae.

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