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Abbazia di San Giovanni “ad Insulam” – Isola Gran

Sasso d’Italia (TE)


Abbazia di San Giovanni “ad Insulam” – Isola Gran
Sasso d’Italia (TE)
Abbazia di San Giovanni “ad Insulam” – Isola Gran
Sasso d’Italia (TE)
Abbazia di San Giovanni “ad Insulam” – Isola Gran
Sasso d’Italia (TE)
Abbazia di San Giovanni “ad Insulam” – Isola Gran
Sasso d’Italia (TE)
Abbazia di San Giovanni “ad Insulam” – Isola Gran
Sasso d’Italia (TE)

nell’omonima valle.
Si trova nei pressi di Isola del Gran
Sasso, nel territorio della provincia di
Teramo in Abruzzo, immersa nella
catena appenninica alle falde del Gran
Sasso.
Della struttura abbaziale rimane la
chiesa e suggestivi ruderi dell’edificio
conventuale.
Sul luogo ove sorge oggi la chiesa si
trovava con ogni probabilità un
preesistente edificio sacro già tra il VII e
l’VIII secolo, ne sono testimonianza
lastra immurate nella chiesa, probabili
frammenti di una transenna:
l’ornamento geometrico è tipico di tale
epoca.
Pur in mancanza di documentazione si
può pertanto ipotizzare che la più
antica abbazia sia sorta in tale periodo.
Non sono invece, ad oggi, rintracciate
testimonianze archeologiche della
tradizione che la vuole sorta su un
tempio dedicato a Marte.
Il più antico nucleo della costruzione
oggi esistente è costituito dalla cripta
eretta probabilmente tra la fine dell’XI
secolo e l’inizio del successivo.
Cenni Storici La chiesa vi fu costruita sopra verso la
metà del XII secolo, agli inizi del XIII
Detta anche di San Giovanni al Mavone, secolo essa subisce ulteriori
sorge isolata sopra un piccolo poggio modificazioni.
che fiancheggia il fiume Mavone, La prima menzione del complesso
Abbazia di San Giovanni “ad Insulam” – Isola Gran
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monastico si trova in un decreto del pugliese, rare a trovarsi negli edifici


papa Lucio II, datato 19 gennaio 1184, abruzzesi.
emanato per redimere la controversia Sopra il timpano del portale, l’oculo,
sorta, nel 1183, fra il vescovo di Penne elegantemente decorato con motivi
Oderisio e l’abate dell’antrodocano San fitomorfi, è forse un’aggiunta postuma
Quirico, Senebaldo, da cui San Giovanni alla realizzazione originaria,
dipendeva. probabilmente deve essere caduta la
raggiera interna, o forse non è mai
stata completata.
La lunetta del portale di ingresso,
Aspetto esterno
inserita all’interno di un’edicola, si
mostra riccamente intessuta di decori,
La facciata di stile romanico mostra un
notevole per l’originalità del suo
coronamento orizzontale arricchito da
schema compositivo e proponendo un
mensole sulle quali poggiano archetti
diverso e nuovo impianto
pensili che si alternano tra ogivali e a
architettonico.
tutto sesto sovrastati da un’ininterrotta
I decori in bassorilievo dell’archivolto
linea seghettata di conci.
sono scalpellati con motivi di girali
L’intera decorazione percorre tutto il
d’acanto,riferibili ai modelli classici
perimetro esterno delle mura della
riproposti anche nel più elaborato
fabbrica fino a ricongiungersi nella zona
architrave, costituito da un listello, gola
absidale.
diritta e fregio decorati in maniera
La fascia ornamentale è interrotta solo
delicata con foglie di acanto silvestre,
nel tratto dell’inclusione della torre
rosette e palme a ventaglio racchiuse in
campanaria.
gambi che spuntano dalla bocca di
Il campanile, aggiunto in epoca
strane figure poste alle estremità ed
successiva all’originaria costruzione, si
affini a quelli della chiesa di San
mostra con dimensioni piuttosto
Clemente al Vomano.
sproporzionate rispetto all’edificio e di
I pilastri degli stipiti sono costituiti da
rozza fattura; termina con una vela a
conci di pietra squadrati e sovrapposti
doppio fornice.
che mostrano bassorilievi di figure
Il prospetto frontale è aperto da un
zoomorfe e mostruose di gusto affine
ricco portale rialzato da alcuni gradini,
all’abbazia di San Liberatore alla
un oculo e da due bifore di gusto
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Maiella, secondo gli schemi classici dei uguale dimensione delle fessure.
codici cassinesi. Nelle pareti laterali si aprono piccole
Di diversa forma e dimensione sono finestre a feritoia sopra le quali si nota
accomunati dalla stessa tecnica di un’alternanza di fasce di pietre e laterizi
lavorazione impostata sulla rossi, dovuta ad interventi di
riquadratura con la caratteristica di sopraelevazione della fabbrica, seguita
avere un piano di superficie abbassato da un secondo ordine di monofore.
dal quale il lapicida ha fatto emergere La cornice di coronamento è a
le raffigurazioni. spinapesce ed archetti.
Nella parte bassa del portale si trovano Nella parete di destra si apre un portale
in posizione simmetrica, le figure di due coevo al principale ma molto meno
leoni dal volto umanoide affrontati. elaborato; presenta decorazioni in
Salendo lungo lo stipite destro si bassorilievo a girali vegetali solo nella
incontrano motivi ornamentali racchiusi porzione dell’archivolto della lunetta:
in due cerchi, a loro volta inquadrati in da due piccoli calici spunta un gambo
un rettangolo; un drago rampante dalla che si avvolge su se stesso generando
cui bocca escono fiamme; una pantera piccoli boccioli.
rampante e due sfingi alate. Il portale era utilizzato per collegare
A destra si trovano due uccelli che l’ambiente della chiesa con una torre
sorreggono con il becco un tralcio, un laterale.
grifo rampante con un motivo fogliare e Il prospetto posteriore è movimentato
un drago che mangia un serpente. dalla sporgenza dell’abside, elevata
Forse le formelle furono realizzate per anch’essa in due tempi.
l’edificio precedente e poi reimpiegate
nel portale della nuova chiesa.
Le due bifore presentano un archivolto
Interno
falcato e colonnine sormontate da
pulvini a stampella,sono incorniciate da
L’ambiente ha un impianto basilicale,
una ghiera a tutto sesto, che si mostra
scandito da tre navate le cui sei arcate
liscia a spigolo vivo, e ricavate nello
sono sostenute da pilastri fino all’arco
stretto spazio di un archetto ad ogiva,
trionfale e poi da colonne che
ripartite nelle due luci da una colonnina
presentano capitelli di varia foggia.
che presenta la base ed il capitello di
Lo spazio è ripartito su due livelli di
Abbazia di San Giovanni “ad Insulam” – Isola Gran
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calpestio, raccordato dalla scala che L’interno è ripartito da tre navate, di cui
inizia dalla fine della seconda campata. solo la mediana, maggiore, è absidata
La suddivisione destinava la zona più in corrispondenza di quella superiore.
bassa ai fedeli, mentre la zona Quattro colonne centrali a sezione
sopraelevata delimitava il presbiterio. circolare e i pilastri addossati alle pareti
Si presenta oggi completamente sostengono le campate dove poggia la
spoglio e in precarie condizioni, messo copertura di volte a crociera.
in sicurezza da appositi sostegni.
All’interno della calotta dell’abside vi
sono i resti di affresco datato 1421; vi
Convento
sono raffigurati, all’interno di una
mandorla, il Redentore tra la Vergine e
L’interno del convento, di cui restano
San Giovanni Battista, ambedue
solo ruderi, doveva essere formato da
affiancati da un grazioso angioletto.
un corpo lungo e stretto, dove si
trovavano le celle dei monaci, e da
Cripta un’ampia sala, dove sicuramente i
monaci vivevano in comunità,
La cripta, di dimensioni insolitamente
mangiavano e lavoravano.
grandi, occupa, infatti, quasi i due terzi
dello spazio della chiesa, fu edificata nel
corso dell’XI secolo.
Per la realizzazione della muratura
furono impiegate pietre di grossolana
fattura che per differenza di precisione
di taglio bene evidenziano all’esterno la
zona da cui inizia la sopraelevazione del
successivo edificio ecclesiale. Vi si
accede mediante i due ingressi posti
alla fine delle navate laterali della
chiesa.
L’ambiente, illuminato dalle piccole
finestre strombate, è d’impostazione
benedettina.

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