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Basilica di Sant’Ambrogio

Di Dio Alice
La Basilica di Sant’Ambrogio è uno
degli esempi più importanti e
caratteristici del Romanico in Italia. La
costruzione avvenne tra il 379 e il 386,
quando Sant’Ambrogio dedicò la
basilica ai martiri cristiani in memoria
dei quali lo stesso edificio venne
successivamente denominato
“Basilica Martyrum”. La chiesa ha poi
acquisito l’attuale aspetto alla fine del
1099, quando venne completamente
restaurata seguendo gli impulsi
dell’architettura romanica.
Il quadriportico
All’ esterno della Basilica si trova il
quadriportico, un cortile esterno il
cui perimetro, sormontato da
portici, ha le stesse dimensioni del
corpo principale della Chiesa.
Questo luogo aveva una duplice
funzione: la prima era quella di
luogo di preghiera, purificazione
prima di accedere nel cuore vero e
proprio dell’edificio e la seconda
era una funzione civile. Gli archi a
doppia ghiera su pilastri compositi
in pietra compongono il portico
interno dell'atrio e le volte a
crociera senza costoloni e con archi
trasversi coprono le gallerie del
portico.
La facciata
La Basilica è collegata direttamente al
quadriportico grazie alla presenza della
facciata a capanna che a sua volta è
formata da due logge poste una sopra
l’altra. Quella superiore è formata da 5
arcate che si differenziano per altezze
diverse; mentre quella inferiore è
formata da 3 arcate che unendosi con il
portico costituiscono una struttura
singola. Ai lati della Chiesa si trovano
due campanili di differenti periodi
storici: quello di destra risale all’ VIII
secolo e quello a sinistra venne
costruito tra la fine dell’ XI e XII secolo.
Decorazioni sui capitelli
I capitelli sono generalmente
decorati da temi vegetali ed a
intreccio.I temi derivati dal mondo
vegetale si caratterizzano per
l'estrema variabilità. Non mancano
raffigurazioni di animali quali leoni
ai lati di un albero della Vita o
grifoni. Capitelli coperti da schemi
decorativi molto vari si affiancano
ad altri dove maggiore è la ricerca
della simmetria.
La cripta
Inizialmente era l’altare a contenere i resti del santo che
invece oggi sono conservati nella cripta. Quest’ultima
venne costruita nel X secolo durante i lavori di restauro
dell’area absidale per accogliere le reliquie dei santi
Ambrogio, Gervaso e Protaso. Tuttavia, in seguito alla
morte di Ambrogio, i resti andarono persi per oltre un
secolo, quando vennero ritrovati dall’arcivescovo
Angilberto II che decise di radunare le reliquie in un solo
sarcofago di porfido. L’aspetto attuale della cripta è
dovuto agli interventi effettuati durante il XVIII secolo da
parte del vescovo Benedetto Erba e alle modifiche
apportate nell’Ottocento in seguito al ritrovamento
dell’antico sarcofago e alla ricollocazione dei corpi dei
tre santi.
Tiburio

Risalente al XII secolo, il tiburio di


Sant'Ambrogio divenne un modello
per quelli successivamente costruiti
nell'area lombarda. Collocato in
corrispondenza della quarta
campata, ne riveste la cupola; di
forma ottagonale.

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