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-STORIA DELLA CHIESA-

Antica e Medievale

Riassunto dei libri:

“Storia della Chiesa. 1 – l’antichità cristiana”


e
“Storia della Chiesa. 2 – il medioevo”

a cura di K. Bihlmeyer – H. Tuechle

Istituto Teologico “Santa Fara”


A.A. 2017-2018
INDICE

Primo periodo
Dalla fondazione della Chiesa al suo riconoscimento da parte dello Stato
(313)

Cap I – Fondazione, propagazione e persecuzione della Chiesa………………..1


Cap II – La costituzione ecclesiastica…………………………………………......15
Cap III – Culto, disciplina e costumi………………………………………….......19
Cap IV – Sviluppo della dottrina. Eresie e scismi………………………………..23
Cap V – Letteratura ecclesiastica e scienze sacre…………………………...……31

Secondo periodo
Dalla liberazione della Chiesa per opera di Costantino il Grande fino al
sinodo Trullano
(313-692)

Cap I – Diffusione del cristianesimo e sua limitazione……………………........39


Cap II – Sviluppo della dottrina ecclesiastica. Controversie teologiche,
eresie e scismi……………………………………………………………......51
Cap III – La costituzione ecclesiastica…………………………………………….63
Cap IV – Culto, disciplina e costumi………………………………………….......71
Cap V – Letteratura e scienze ecclesiastiche……………………………………..83
STORIA DELLA CHIESA
Antica e Medievale
da K. Bihlmeyer – H. Tuechle

CAPITOLO I – Fondazione, propagazione e persecuzione della Chiesa

 PREPARAZIONE DEL MONDO PAGANO ALLA REDENZIONE

o Cristo comparve “nella pienezza dei tempi”  dopo che l’umanità guidata da Dio era
stata predisposta ad accogliere la redenzione:
 Preparazione del mondo pagano:
 Da un lato i popoli dell’antichità avevano raggiunto altezze culturali
meravigliose:
o Greci come poeti, pensatori e artisti;
o Romani come organizzatori, legislatori e dominatori del mondo;
 Dall’altra  loro fallimento nel campo religioso-morale (religioni
popolari politeistiche, un tempo efficienti e floride, erano ora allo
sfacelo, soprattutto per le persone più colte  Vani i tentativi
dell’imperatore Augusto per restaurare il culto romano di Stato).
o Sostituzione della fede di Stato con il culto dell’Imperatore.
o Già precedentemente: penetrazione delle religioni orientali e dei
culti misterici.
o Diffusione di una impressionante corruzione morale
(specialmente negli strati sociali più elevati).
o Filosofia  crisi: sopraffazione di Platone e Aristotele (perdita
della fiducia nella metafisica, crescita della sapienza pratica della
vita):
 Epicuro  edonismo a sfondo materialistico (“il piacere
è il bene supremo”);
 Stoicismo  fondato da Zenone di Cizico. Filosofia più
diffusa subito e prima e dopo Cristo.
 Scopo = perfezione morale.
 Dottrina = panteistico-monistica (gli eventi
dipendevano dal potere cieco e immutabile del
fato).
 Scetticismo  rinuncia alla conoscenza della verità
(sfrenato individualismo, ogni religiosità sottoposta a
critica frivola, indirizzo pessimistico come tutta la
filosofia post-aristotelica: impotente ma con una
impostazione universale-cosmopolita).
o Vita pubblica e statale  decaduta. Non vi era più attrattiva verso
il mondo esterno  il cuore umano aperto alla voce della verità,
la cercava tanto più avidamente, quanto più sterili erano stati gli
sforzi per conquistarla.
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 Elementi positivi del paganesimo e circostanze esterne favorevoli alla
diffusione del cristianesimo 
o Le religioni e i culti misterici contenevano qualche granello di
verità, i loro misteri, contrapposti alla religione romana squallida
e legalistica:
 Esaltavano la fantasia e il sentimento.
 Parlavano di peccato e di colpa, di espiazione e di
rinascita, d’immortalità e di una vita beata nell’aldilà.
 Con dei riti anelavano alla salvezza dell’anima e
all’unione con la divinità.
 I loro sacerdoti praticavano una specie di istruzione
religiosa e di direzione delle anime verso la salvezza.
o Inconsapevole aspirazione al monoteismo:
o Arrivo di una religiosità di natura sincretista con l’idea di una
religione universale di rivelazione e redenzione (molti anelavano
ad una illuminazione, un aiuto dall’alto).
o Si avverte presso i greci e gli Orientali l’attesa di una rinnovazione
del mondo, e dell’avvento storico reale di un salvatore (sia in
oriente che nell’Impero Romano, i re e gli imperatori erano
considerati “salvatori”).
o Platone: aveva identificato la suprema idea del bene con Dio;
Aristotele: nella Metafisica era arrivato alla cognizione del primo
motore immobile.
o Speculazione teologica dello stoico Posidonio in Siria: senso
critico e profonda religiosità mistica (ripercussioni nella filosofia
pagana e cristiana della religione).
o Seneca, Epitteto e Marco Aurelio  stoicismo che concorda in
alcuni punti con la morale cristiana (legge morale divina,
provvidenza che governa, uguaglianza e solidarietà fra tutti gli
uomini, mortificazione e lotta contro la carne, amore universale
del prossimo, amore per i nemici).
Di fronte a tali nobili manifestazioni, pensatori cristiani del II e III sec.
Ravvisarono nell’ellenismo il battistrada e il preludio del cristianesimo
(Clemente  “dono dato ai Greci da Dio”  “la filosofia educò il mondo greco
come la legge educò gli Ebrei indirizzandoli verso il Cristo”).
 Circostanze esterne favorevoli:
o Unificazione politica del mondo culturale antico dell’Impero
Romano;
o Penetrazione ellenistica dell’Oriente e di una parte
dell’Occidente.
o Unico grande organismo statale  crollo delle barriere divisorie
fra molti popoli prima tra di loro nemici.
 Unità di ordinamento giuridico e amministrativo, di
lingua (ellenistica) e di cultura.
o Inteso e sicuro commercio mondiale  rapido scambio di beni
e di idee.

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o Sistema di unioni e associazioni  offrivano ai cristiani
molteplici punti di contatto.
o Melitone di Sardi: richiamava nel 175 l’attenzione sul fatto che
cristianesimo e Impero erano apparsi nel mondo quasi nello
stesso tempo e si erano sviluppati l’uno accanto all’altro (
provvidenza). Origene nel 248: “Dio preparò i popoli e fece in
modo che l’imperatore romano dominasse il mondo intero
perché l’esistenza di molti regni sarebbe stata di ostacolo alla
propagazione della dottrina di Dio sulla terra”.

 IL MONDO EBRAICO PRIMA DI CRISTO E LA SUA ATTESA MESSIANICA

o Importanza storica universale del popolo ebreo  per la sua religione ≠ pagani  dono
della Rivelazione:
 Monoteismo e promessa di un Messia  punti guida dell’ebraismo.
 Istituzioni, tribolazioni ecc cooperarono a mantenere Israele nella fede
in un vero Dio (vs idolatria).
o Parte di primo piano: i profeti (per vocazione guide del popolo).
 Attesa di un Messia: specialmente nell’epoca dei Maccabei.
o Successivamente: le nuove guide furono i Farisei ( salvezza
propria e del popolo: nello studio e dell’osservanza scrupolosa
della Legge, “separandosi” da tutto ciò che non era ebraico).
Oppositori: Sadducei (partito aristocratico di orientamento
razionalistico che propendeva per la cultura ellenistica).
o Successori dei Maccabei  Asmonei: terribile guerra civile e fine
dello Stato teocratico ebraico.
o 63 a.C.  Conquista di Gerusalemme da parte di Pompeo che lasciò i sovrani nazionali:
 La Giudea divenne Stato vassallo di Roma e nel 6 d.C. venne incorporata alla
Siria:
 Conforto migliore del popolo  idea messianica (che però era svisata:
carattere politico e nazionale: liberatore d’Israele dal giogo romano e
ricostruttore di potenza e grandezza temporale).
o Ma c’era anche chi credeva nell’avvento di un Messia,
discendente di Davide, che avrebbe fondato un Regno di Dio
soprannaturale, e salvato l’umanità dal peccato.
(Giovanni Battista: ultimo grande profeta, col compito di aprire le strade al Messia).
o Ebrei: non solo in Palestina ma anche nei Paesi limitrofi (dopo gli esili Assiro e
Babilonese)  In Alessandria nel III sec a.C.: la più antica traduzione greca dell’AT
(Bibbia dei LXX).
 Giudei della diaspora (ellenisti): si sentivano all’estero come comunità chiusa
mescolata ad altri popoli. Avevano le loro sinagoghe, e rimanevano in contatto
col Tempio:
 Tuttavia non potevano sottrarsi all’influsso del mondo straniero: si
adattarono all’ellenismo (anche per quanto concerne la filosofia religiosa
sacra  vedi Filone di Alessandria, 40 d.C.: la sua esegesi allegorica e la
sua teoria del Logos come sintesi delle idee di Dio e come mediatore
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Dio/mondo hanno influito non poco sui teologi cristiani dei primi
secoli).
 Nonostante la segregazione, gli Ebrei esercitavano un notevole influsso
religioso sul mondo pagano. Inoltre, consapevoli della superiorità
religiosa, entrati in polemica col paganesimo, svolgevano una vivace
attività letteraria di proselitismo per la sua causa ma pochi entrarono nel
giudaismo visto il disprezzo che Greci e Romani avevano verso di loro).
Alcuni aderirono in parte, accettando monoteismo e alcuni precetti,
aderendo ad una forma più libera alla religione ebraica  terreno
favorevole per il cristianesimo.

 GESÙ CRISTO SALVATORE DEL MONDO E FONDATORE DELLA CHIESA

o Figlio di Dio  Pone fine al patto antico, per crearne uno nuovo (della Grazia e non
della legge).
 Circa 30 anni dalla nascita miracolosa da Maria, inizia la sua attività pubblica
confermata da segni e miracoli.
 Non era un riformatore del giudaismo, ma recava qualcosa di nuovo: Dio è
Padre; legge, Tempio e opere della Legge avranno una fine.
 Fuse religione ed etica (due principi salvifici del mondo ebraico e di quello
ellenistico).
 Annunziò il Regno di Dio (nuova comunità soprannaturale per la salvezza e la
beatitudine degli uomini, che deve abbracciare tutti i popoli e durare fino alla
fine del mondo).
 Per questo chiamò a sé i discepoli e scelse i Dodici, investendoli della propria
missione.
 A fondamento della sua Chiesa, pose Simon Pietro. Veniva così garantita la
continuità dell’opera di Gesù.
o Solo parte del popolo ebraico riconobbe Gesù. Farisei e Sadducei gli si misero contro.
o Dopo circa 2-3 anni di attività pubblica, Gesù finì in croce per odio dei gerarchi ebrei
(14-15 del mese di Nisan, fra il 30 e il 33 d.C.). Fatti miracolosi accompagnarono la sua
morte.
o Risorse il terzo giorno e rimase 40 giorni coi suoi per poi tornare al Padre che lo aveva
mandato.

 LA PRIMITIVA COMUNITÀ DI GERUSALEMME E LO SVILUPPO INIZIALE DELLA CHIESA.


GIACOMO IL MAGGIORE E GIACOMO IL MINORE

o Gerusalemme: prima comunità dei credenti.


 Rimasero stabili in essa fino alla Pentecoste  eventi straordinari con lo Spirito
Santo  inizio della predicazione e della missione, con numerosi frutti e
conversioni, miracoli e guarigioni.
 Prima comunità: ideale (“un cuor solo e un’anima sola”), tutto in comune.
 Ripartizione dei doni e direzione delle opere di carità: all’inizio spettavano ai
Dodici, poi, per la vastità di lavoro, alcuni compiti vennero affidati a sette uomini

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(futuri diaconi), mediante imposizione delle mani e con la preghiera. Fra questi:
Stefano e Filippo.
o Inizialmente: legame coi Giudei  frequenza del Tempio nelle ore della preghiera e
osservanza della legge mosaica.
 Nonostante ciò  Avversione del sinedrio (intimazione a desistere, arresti,
flagellazioni).
 Martirio di Stefano e persecuzione che colpì soprattutto gli Ellenisti.
o La dispersione dei Giudei in seguito alla persecuzione favorì la propagazione del Credo
cristiano (vedi soprattutto Filippo l’”evangelista” in Samaria e il centurione Cornelio di
Cesarea).
o In Antiochia: comunità cristiana formata in gran parte dal mondo pagano affidata al
levita Barnaba. Qui per la prima volta i seguaci di Cristo vennero chiamati Cristiani
(dagli ebrei invece erano generalmente chiamati Galilei o Nazareni).
o Ancora persecuzioni a Gerusalemme  uccisione dell’apostolo Giacomo il Maggiore
ad opera di Erode Agrippa per compiacere i Giudei. Pietro riuscì invece
miracolosamente a evadere dalla prigione (era il tempo di Pasqua dell’anno 42-43).
o Rimase come guida a Gerusalemme e presidente del collegio presbiterale Giacomo il
Minore (con ogni probabilità il “fratello del Signore”). (Egli nel 2° secolo viene chiamato
espressamente “Vescovo” di Gerusalemme).
 Paolo lo enumera tra le colonne della Chiesa primitiva.
 Veniva chiamato il “Giusto”.
 Nel 62-63 venne lapidato.

 PAOLO L’APOSTOLO DELLE GENTI. LA CONTROVERSIA PER L’OSSERVANZA DELLA LEGGE


MOSAICA.

o Più alto genio religioso della Chiesa primitiva.


o Saulo di Tarso della tribù di Beniamino, detto anche Paolo.
 Cultura ellenistica;
 Scuola di Gamaliele per lo studio delle Scritture;
 Fariseo convinto che partecipò all’uccisione di Stefano e alla persecuzione dei
cristiani fuori Gerusalemme;
 Convertito miracolosamente alle porte di Damasco;
 Battezzato da Anania, si ritira nel deserto per prepararsi alla sua missione;
 Tornato a Damasco fugge e va a Gerusalemme dove incontra Pietro e Giacomo,
per poi tornare a Tarso;
 Per invito di Barnaba va ad Antiochia iniziando la sua missione  percorre
senza posa, in mezzo ad infiniti disagi e pericoli, le vaste regioni della Siria e
della Spagna  Missione: rendere la Chiesa di Cristo universale. Proseliti
soprattutto fra i pagani.
 Mete finali: Roma e la Spagna.
 Strumento principale per la missione  il suo vangelo (rivelato da Cristo) 
dottrina della salvezza di tutti per mezzo della fede in Cristo (senza bisogno della
legge o della circoncisione).
 Con le sue lettere diviene fondatore della teologia cristiana.

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o Primo viaggio (45-48 circa): arrivò a Cipro (convertì il proconsole Sergio Paolo) e in
Asia Minore dove predicò a lungo aiutato da Barnaba a per un certo tempo anche da
Giovanni Marco.
o Poco dopo  distacco definitivo dalla Sinagoga (in virtù della controversia per
l’osservanza della legge mosaica)  Paolo e Barnaba vengono inviati come delegati a
Gerusalemme per sottoporle il caso:
 Concilio di Gerusalemme (49-50) Apostoli + “anziani”: si pronunziano contro
l’istanza dei giudaizzanti. L’evangelizzazione di Paolo fu riconosciuta e
approvata dagli Apostoli “colonne della Chiesa”.
 Decreto degli Apostoli: per agevolare la fusione pagani/giudei in
un’unica Chiesa si esigeva che i pagani convertiti si astenessero da alcune
cose particolarmente ripugnanti per gli ebrei (banchetti sacrificali agli
idoli, nutrirsi di sangue e di animali soffocati, lussuria).
 Poco dopo furono liberati dalla legge anche i cristiani provenienti dal
giudaismo.
o 70 d.C.  distruzione di Gerusalemme, ad opera di Tito  sigillo definitivo a questo
sviluppo: “gli ideali cristiani dell’avvenire si fecero allora pienamente universali, da
quando cioè non esisteva più una Gerusalemme terrena”.
 (Gli ebreo-cristiani perero terreno. Una frazione rilevante di loro, volendo
persistere nell’isolamento, finì nell’eresia).
o Secondo viaggio (50-52)  proporzioni grandiose (Licaonia, Pisidia, Frigia, Galazia,
Misia, Macedonia, Grecia, Corinto ecc.).
o Terzo viaggio (53-58)  visita ad alcune comunità; sosta di due anni e mezzo a Efeso
da cui poi fu costretto ad andarsene. Poi Troade, Macedonia, Grecia. In questo periodo:
lettere (Corinzi, Romani, Galati).
o 58 d.C.  ritorno di Paolo a Gerusalemme: ostacolato nella sua libertà d’azione e fatto
prigioniero  come cittadino romano fece appello all’imperatore  fu inviato a Roma,
prigioniero.
 2 anni a Roma, in un alloggio dove Paolo potè predicare con franchezza, senza
impedimenti.
 In seguito, due ipotesi:
1) Martirio dell’Apostolo durante la persecuzione di Nerone
(64);
2) Assoluzione dell’Apostolo e viaggio in Spagna; probabile
seconda prigionia a Roma (più dura) e martirio per
decapitazione; (ipotesi più probabile)

 L’APOSTOLO PIETRO E IL SUO MARTIRIO A ROMA

o Notizie scarse su Pietro


 Gli Atti parlano solo della sua opera a Gerusalemme e in Palestina.
 Capo riconosciuto della primitiva comunità.
 Dopo l’imprigionamento ad opera di Erode Agrippa, e alla miracolosa
scarcerazione, probabilmente nel 42 si è recato in Siria (essendo considerato il
fondatore dell’episcopato di Antiochia).
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 Probabilmente venne a Roma o sotto l’imperatore Claudio, o sotto Nerone.
 Verso il 50 è di nuovo a Gerusalemme (Concilio di Gerusalemme).
 Poi ad Antiochia (disputa con Paolo).
 Poi probabilmente a Corinto (vi è un suo “partito”).
 Secondo una tradizione del IV sec  visse 25 anni (non ininterrotti) a Roma.
 Morte: con la persecuzione di Nerone (diverse testimonianze attendibili:
Clemente romano, Ignazio, Clemente di Alessandria, Dionisio di Corinto,
Ireneo di Lione, Gaio, Tertulliano, oltre agli scavi archeologici sotto la Basilica
vaticana).

 GIOVANNI E GLI ALTRI APOSTOLI

o Nelle trattative del concilio degli Apostoli è a Gerusalemme con Pietro e Giacomo il
Minore (una delle “colonne”).
o Tradizione del II sec.: Giovanni operò come “sommo Sacerdote” a Efeso, nominando
Vescovi in Asia Minore e fondando comunità.
o Morì di morte naturale verso il 100 (diverse attendibili testimonianze a tal proposito).
o Essendo vissuto a lungo, nelle sue opere rispecchia chiaramente la mutata situazione
della cristianità dopo la catastrofe del 70.
o Il suo vangelo è destinato ai cristiani di origine pagana:
 Rafforza la fede nella messianità e nella divinità di Gesù e combatte l’eresia
docetico-gnostica di Corinto e di altri eretici.
 Conferisce al cristianesimo la possibilità di farsi religione universale (vedi il
concetto di Logos, diffuso nel mondo ellenistico e nell’ebraismo, dotato di un
nuovo contenuto più profondo)  possibilità di “valersi dei più elevati
pensamenti della filosofia greca e dei migliori elementi della religiosità
ellenistica, senza perdere il suo carattere di religione”.

 LA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO

o Cristianesimo: salde radici nella maggior parte delle province romane, solo in seguito
ad altre province e regioni.
 Nelle città più grandi: notevoli comunità.
 Diffusione soprattutto nelle città, poi, gradualmente, nelle campagne.
 Diffusione soprattutto nelle classi sociali medie e basse e nel mondo femminile.
Ma troviamo anche credenti ricchi agiati e colti, che aumentano sempre di più.
 250: radici così saldi che neppure le più feroci persecuzioni poterono impedirlo.
 IV sec: su una popolazione dell’Impero di circa 50 milioni, i cristiani erano
almeno 7 milioni, soprattutto in Oriente.
o Comunità di Roma:
 Testimonianza di Tacito (persecuzioni di Nerone: multitudo ingens di martiri
cristiani).
o Resto d’Italia: propagazione per irradiazione da alcuni centri principali, specialmente
da Roma. Soprattutto in Italia centro-meridionale, per es: Capua e Napoli (forse fine I
sec.).

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 Poche le notizie storiche.
 Italia settentrionale: diffusione più lenta.
o Chiesa più importante del nord-Italia (unica metropolitana fino
al V sec.): Milano, dal II sec.
 Da Milano: imponente attività missionaria e
organizzativa nel nord Italia.
o Contemporanea se non più antica: Ravenna.
o Metà del III sec.: Aquileia  centro di irradiazione cristiana per
tutta la Venezia e per le province limitrofe della Rezia Seconda
e del Norico.
o Pre-costantiniane sono anche le chiese di Padova, Verona,
Brescia e Bologna.
o Le altre nacquero nel IV e V sec. (sviluppo dell’organizzazione
e incremento dei Vescovi).
 Rapida diffusione del cristianesimo:
 Anche grazie ai carismi della Chiesa primitiva  fatti straordinari e
miracoli testimoniavano la verità.
 Inoltre: importanza del fervore della fede dei primi cristiani.
o Anche gli scrittori pagani lo testimoniano.
o Costumi severi, castità, amore fraterno, attività caritativa:
emergevano luminosamente dallo sfondo oscuro di una società
satura di vizi, di avversione reciproca di odio.
 Ma  l’argomento decisivo in favore del cristianesimo e motivo
frequente di conversioni era la fermezza dei cristiani nelle persecuzioni
e l’eroismo dei martiri.

 OSTACOLI ALLA PROPAGAZIONE E CAUSE DELLA PERSECUZIONE DEL CRISTIANESIMO. IL


PROCESSO CONTRO I CRISTIANI

o Contrasto più acuto tra paganesimo e cristianesimo: nel campo della vita pubblica.
 Religione: non era affare privato, ma un affare di Stato (famiglia, società, cultura:
erano strettamente collegate col politeismo).
 Lo Stato Romano sosteneva con grande vigore il culto delle divinità pagane.
Anche se ai popoli vinti veniva consentito l’esercizio del proprio culto (e spesso
le loro divinità venivano accolte nel novero di quelle romane), non poteva esser
così per le religioni monoteistiche.
 Ci fu tolleranza vero gli ebrei, poiché era un a religione più su base
nazionale (pochi proseliti)  (Grazie a ciò il cristianesimo in un primo
momento potè svilupparsi nascosto).
o Cristianesimo  religione nuova e universale (e non antica e nazionale come il
giudaismo) con moltissimi seguaci ovunque, che aspirava a conquistare il mondo intero.
 Dato il nesso fede negli dei/Stato antico, molti credettero che quest’ultimo fosse
minacciato alla base a causa del cristianesimo  timore fondato soprattutto al
rifiuto dei cristiani di adorare l’imperatore (centro vitale dell’Impero): era alto
tradimento.

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 Inoltre i cristiani si rifiutavano di partecipare agli spettacoli licenziosi dei
pagani, di illuminare e ornare di corone le loro case in occasione di
pubbliche solennità e alcuni rigoristi riprovavano il servizio militare.
o Per il resto il modo di pensare e di agire dei cristiani riconosceva pienamente lo Stato,
ma erano comunque ritenuti sospetti in quanto considerati nemici dello Stato Romano
e dell’Imperatore.
 A questo si aggiungono le voci più sinistre e fantastiche sui cristiani.
 Tre capi di accusa: 1) astensione dal culto di Stato 2) la loro fede in Dio,
pura e senza immagini; 3) e quindi: ateismo, ossia raccolta di ogni
malvagità.
o Cena eucaristica e agape  presentate come banchetto tiestico e
come occasione di impudicizia edipoidea (incesto).
o Altre calunnie: superstizione, stregoneria, adorazione del sole
ecc.
 II sec.: cristiani considerati causa delle pubbliche calamità  accusa
pericolosa, diffusa e insistente. Inoltre i cristiani danneggiavano nei loro
interessi professionali quei pagani che per professione vivevano il culto
agli déi.
 Li si rimproverava di essere una classe improduttiva.
o II secolo soprattutto  esplosioni sanguinose, di preferenza a carattere locale, del
furore popolare contro i cristiani.
 A loro volta procedevano contro di loro i proconsoli nelle province sia in seguito
a denunce private, sia su pressione della plebaglia, sia di propria iniziativa.
o III secolo  lo Stato organizza sistematicamente persecuzioni (ordinate dagli
Imperatori con editti): battaglia decisiva nel periodo da Decio a Diocleziano.
 MA: la fede cristiana non venne estirpata, nonostante il “problema” dei lapsi.
 Anzi, con questa forza nel martirio la nuova religione dimostrò
indiscutibilmente la sua origine divina.

 LE PERSECUZIONI DEI CRISTIANI DA NERONE ALLA METÀ DEL III SEC.

o I primi imperatori romani non hanno perseguitato i cristiani (la persecuzione di Claudio
del 50 era diretta agli ebrei di Roma sebbene vennero in parte coinvolti anche i cristiani).
o Prima vera persecuzione: Nerone  secondo Tacito collegata all’incendio di Roma del
64: per distogliere il sospetto da sé, Nerone fece arrestare una “immensa folla” di
cristiani, odiati dal popolo per le loro “infamie” tanti punti oscuri).
 La persecuzione si limitò alla capitale, fino alla morte di Nerone (tra le vittime:
Pietro e Paolo).
 Il nome cristiano fu bandito e bollato come cosa criminale degna di
morte.
o Periodo successivo, sotto Vespasiano e Tito: pace.
o Ultimi anni di Domiziano, che accentuò oltre misura il culto dell’Imperatore e instaurò
un regime di terrore: ancora persecuzioni (fu giustiziato persino il cugino
dell’Imperatore, e sua moglie venne esiliata).
 Questo stesso periodo: martiri dell’Asia Minore menzionati nell’Apocalisse.
L’apostolo Giovanni fu esiliato a Patmo.
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 Persecuzione minore della prima, ma non trascurabile.
o Imperatore Nerva: pace (vietò perfino l’accusa per il crimine di lesa maestà e quella di
vivere secondo i costumi giudaici).
o Traiano: nuova persecuzione connessa col divieto di costituire società non permesse
(periodo del martirio di sant’Ignazio).
 Asia Minore  Plinio il giovane: uccise molti cristiani, e indusse altri a rinnegare
la fede. Impressionato dal gran numero chiese all’Imperatore istruzioni:
 Traiano rispose di non cercarli, ma di punirli se denunciati o confessi,
lasciando liberi coloro avessero rinnegato la fede. Vietò di accettare
denunce anonime.
o Imperatori successivi: meglio disposti.
o Marco Aurelio: quarta grande persecuzione  epoca di calamità: accusati i cristiani,
che vennero aggrediti. L’Imperatore la trovava una religione contraddittoria e stolta.
 Non vi fu un editto, ma venne applicato un rescritto imperiale del 176 che
minacciava di esilio i nobili e di morte i plebei che turbavano la pace del popolo
con nuovi culti. Furono inoltre confermate le direttive di Traiano.
 Tra i martiri: Giustino, Fotino, Santo di Vienne, Blandina, il Vescovo
Publio ecc.
o A seguire: giorni più tranquilli.
o Settimio Severo: all’inizio tolleranza, poi, a causa di sommosse giudaiche, cambiò
atteggiamento. Pene severe soprattutto per chi fosse passato al giudaismo e al
cristianesimo (la persecuzione colpì soprattutto catecumeni e neobattezzati).
o Caracalla: periodo degli imperatori siri  periodo confuso e funesto, caratterizzato da
disorganizzazione interna ed esterna l’Impero, e dal progressivo livellamento
Oriente/Occidente:
 Diritto di cittadinanza a tutti i sudditi liberi;
 Accoglienza delle religioni misteriche dell’Oriente (soprattutto il culto
del sole);
 Fu in questo tempo che in Alessandria sorse la filosofia religiosa idealistica del
neoplatonismo.
o Massimino Trace: primo barbaro sul trono dei Cesari  infierì contro i cristiani (in
particolare i capi delle comunità, l’alto clero), ma non vi furono grandi persecuzioni e
l’ostilità non fu di lunga durata. In seguito: pace.

 LA VITTORIA DELLA CHIESA. LE GRANDI PERSECUZIONI DA DECIO A DIOCLEZIANO

o Nei 40 anni di pace la Chiesa potè sviluppare indisturbata la sua organizzazione:


 Penetrò nelle gerarchie dello Stato e nella società;
 Conquistò molti aderenti anche tra i nobili e i funzionari;
o Ma la lunga pace aveva portato ad un “rilassamento”  parecchi chierici e laici: vita
mondana e tiepidezza.
o Persecuzione di Decio:
 Voleva riportare l’Impero allo splendore di un tempo;
 Doveva sottomettere all’antica religione nazionale unitaria in primo luogo i
cristiani, a suo avviso i nemici più pericolosi dello Stato Romano.
 Durissima persecuzione superiore alle precedenti.
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 Editto del 249-250: ordinava a tutti i sudditi un solenne sacrificio
propiziatorio  contro gli esitanti: carcere, confisca dei beni, esilio,
lavori forzati. Poi tortura e in alcuni casi la morte.
 Presi di mira in modo speciale: i Vescovi.
 Moltissimi cristiani tradirono la fede offrendo sacrifici agli dèi, altri si
procurarono con strategie corrotte i libelli (del sacrificio compiuto).
 Ma vi furono anche molti martiri, tra cui Papa Fabiano.
 Grazie all’irruzione dei Goti la persecuzione si affievolì, e alla morte
dell’Imperatore: pace totale.
o Molti lapsi rientrarono, pentiti.
o Successore: Gallo.
 Inizialmente lasciò la pace;
 Poi, a causa di una grave pestilenza, dispose che si facessero sacrifici espiatori
per Apollo  Sofferenze per i cristiani (anche se non fu una vera e propria
persecuzione).
o Con Valeriano: tornò la pace (aveva molti cristiani nel suo palazzo).
 Ma vista la miseria dello Stato, si lasciò indurre ad assumere un atteggiamento
ostile, e iniziò una nuova persecuzione.
 Editto del 257:
o Vescovi, sacerdoti e diaconi dovevano offrire sacrifici, pena
l’esilio;
o Visita ai cimiteri e partecipazioni alle adunanze cultuali: vietate
sotto pena di morte.
 Editto del 258:
o Ecclesiastici di grado superiore: se persistevano nella fede
dovevano essere giustiziati immediatamente;
o Uomini eminenti del laicato, se non avessero lasciato la fede per
la comminata privazione delle cariche e dei beni: morte.
o Per le matrone: esilio; per i funzionari del demanio imperiale:
lavori forzati come schiavi.
 In alcune province la persecuzione fu cruenta ma, eccettuato l’Oriente dove
continuò per qualche tempo, cessò con la cattura dell’Imperatore nella guerra
persiana.
o Persecuzione di Diocleziano:
 Diocleziano: grande energia e capacità di statista. Compì una profonda
riorganizzazione dell’Impero (monarchia militare assoluta, residenza in Oriente,
ripartizione amministrativa nuova costituita da prefetture, diocesi e province con
molti funzionari, al governo unitario sostituì la tetrarchia).
 In un primo momento: pace per i cristiani  questo favorì fortemente
la diffusione della fede.
o Sorsero molte chiese importanti.
o Molti cristiani occupavano cariche assai elevate nell’esercito e a
corte.
o La nuova religione stava prendendo il sopravvento sull’antica.
 Ma poi  il partito dell’antica religione, guidato da aderenti la
neoplatonismo riuscì a persuadere il cesare Galerio e per suo tramite

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Diocleziano che la nuova politica imperiale necessitava della
soppressione dei nemici del culto di Stato.
o Ultima grande persecuzione, più grave e più lunga di tutte.
 Epurazione dell’esercito;
 303-304  4 editti: disposizioni per annientare il
cristianesimo.
 Primo Editto: abbattere le chiese e bruciare i libri
sacri ecclesiastici che obbedirono consegnando i
libri sacri: traditores); a tutti i cristiani fu
comminata la perdita dei diritti civili, ai dignitari
la degradazione, ai dipendenti imperiali la
privazione della libertà. Diversi morti.
 Secondo e terzo editto: carcere per gli
ecclesiastici (costretti a sacrificare).
 Quarto editto: ordine di sacrificare a tutti i
cristiani. Chi non obbediva: tortura  Se
rimanevano saldi nella fede: morte  fiumi di
sangue cristiano soprattutto in Oriente.
 Eccezione alla persecuzione: in Gallia (Costanzo si fermò
all’applicazione del primo editto).
o 305: Diocleziano e il secondo augusto abdicarono  nuovi augusti: Costanzo Cloro e
Galerio, cesari Severo e Massimino (nipote di Galerio).
 La persecuzione continuò (cristiani d’Italia e d’Africa: più tranquilla grazie
all’usurpatore Massenzio che soppiantò Severo).
 In Oriente lo spargimento di sangue continuò ancora per diversi anni.
Moltissimi martiri.
 La lotta crudele fu vana.
o 311  Galerio, colpito da una malattia mortale, pubblicò (con gli altri 3 coreggenti) a
Sardica un editto di tolleranza:
 Fede cristiana permessa sebbene con delle restrizioni.
 Cristiani: esortati a pregare per l’Imperatore e
per l’Impero.
o Situazione in Occidente: si inasprì  lotta decisiva tra Costantino e Massenzio:
 Vittoria di Costantino in seguito ad una miracolosa apparizione della Croce,
sotto la cui protezione si pose.
 Già nel 312 Costantino era favorevole ai cristiani.
 313  Editto di Milano (“una legge ottima ed esauriente a favore dei
cristiani”).
o Concedeva piena libertà di religione e di culto a tutti
nell’Impero.
o Concedeva la restituzione o l’indennizzo degli edifici
ecclesiastici e delle terre confiscate durante le persecuzioni ai
cristiani.
o Fine del legame paganesimo/Stato Romano e svolta memorabile nella storia del
cristianesimo.

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 LOTTA CONTRO IL CRISTIANESIMO COLLE ARMI DELLO SPIRITO

o I cristiani vennero attaccati anche con una serie di scritti. Attacchi diretti:
 Celso, “Discorso veritiero” (178 circa);
 Porfirio, “Contro i cristiani” (in 15 libri, composti tra il 170 e il 175);
 Ierocle, proconsole della Bitinia, “Logoi philalétheis” (303);
Queste opere andarono tutte perdute (date alle fiamme sotto Teodosio II, o incuranza
nei tempi successivi): le conosciamo tramite confutazioni di teologi cristiani.
 La più importante: quella di Celso (contenuta quasi interamente in Origene):
 Sottopone il cristianesimo a vasta critica dal punto di vista del
giudaismo e del paganesimo.
 Conosce l’AT, i vangeli e gli altri scritti cristiani.
 Notevoli obiezioni riguardo l’Incarnazione e la Redenzione. Più
scadente la parte storica (es: vita di Gesù mistificata e favolosa).
 Porfirio  per un breve tempo catecumeno, poi finì per combattere il
cristianesimo non solo con l’opera citata, ma anche con i singoli passi della sua
“Filosofia derivata dei responsi degli oracoli” (opera con carattere polemico
indiretto).
 Aspirazione della scuola neoplatonica (Neoplatonismo: sviluppato da
Plotino e dal discepolo Porfirio appunto, e altri): offrire ai pagani una
dottrina fondata su una rivelazione divina, confermandoli nella
religione antica, tenendoli lontani dalla nuova.
o Ma acquistò grande importanza anche per la teologia cristiana
susseguente (es: Agostino, Pseudo-Dionigi Aeorapagita);
 In un certo senso: medesime idee e ispirazioni ma 
Nonostante queste comunanze: aspro antagonismo.
 Per un’analoga aspirazione di appagare l’aspirazione e l’anelito verso una
religiosità più piena, furono dissepolti e valorizzati nel II e nel III secolo anche
gli scritti orfici ed ermetici (dottrina sapienziale e soteriologica di tipo
ellenistico-egiziano).

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14
CAPITOLO II – La costituzione ecclesiastica

 IL CLERO E LA SUA ORGANIZZAZIONE GERARCHICA

o Direzione della Chiesa in principio  Apostoli (non solo i 12);


o Ma già nella Chiesa originaria, specialmente nelle comunità pagano-cristiane, troviamo
episcopi, presbiteri e diaconi.
 Uffici dati mediante una consacrazione speciale, che durarono anche in
seguito (mentre: i “carismatici”, passato il periodo apostolico, scomparvero
lentamente, e furono assorbiti negli uffici mediante ordinazione; gli
“evangelisti” andarono scomparendo con la diffusione del cristianesimo).
 Episcopi  soprattutto in Atti: posti dallo Spirito Santo a reggere la
Chiesa di Dio.
 Già nel NT si va formando una gerarchia.
 Ciò è esplicitamente attestato nella lettera di Clemente Romano,
discepolo degli Apostoli, ai Corinzi (96).
 Lo stesso Clemente rileva con forza che la loro missione viene da
Cristo e da Dio attraverso gli Apostoli.
 Membri della Chiesa si dividevano in due gruppi:
 Chierici;
 Laici;
Terminologia di tempi remotissimi.
o Periodo apostolico:
 Dirigenti delle singole Chiese, generalmente in numero plurale  “anziani”
(presbyteroi) o “sorveglianti” (episcopoi), usati come equivalenti.
 Formavano un collegium detto presbiterio.
o Qualche somiglianza con le comunità ebraiche.
o Periodo post-apostolico:
 Assunzione di una forma monarchica (testimoniata già da Ignazio di
Antiochia).
 Anche il titolo episcopoi fu gradatamente riservato ai capi monarchici
delle chiese.
 Gerarchia = perpetuarsi della missione degli Apostoli nella vita della
Chiesa.
o Nel NT: vedi Timoteo a Efeso e Tito a Creta (Vescovi
monarchici); vedi i sette “angeli” delle sette chiese
nell’Apocalisse; vedi Giacomo il Minore, chiamato
espressamente “vescovo di Gerusalemme”.
o II secolo:
 Anche in seguito alle lotte contro eresie e scismi  Autorità del Vescovo:
venne ad emergere più chiaramente e con vigore.
 Vero capo della comunità, maestro, guida e pastore delle anime,
ministro del culto e dei sacramenti; è il centro della sua unità e la
rappresenta anche all’esterno.

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 Presbiteri  consiglio del Vescovo (“senato” secondo Ignazio).
 Suoi assistenti nell’insegnamento e nel culto;
 Lo sostituivano se impedito;
 Lo rappresentavano in caso di sede vacante;
 La loro carica non li impegnava un granché, era piuttosto onorifica;
o Solo nel periodo successivo, con la creazione delle parrocchie
acquistarono maggiore importanza.
 Diaconi  grado più basso del clero superiore:
 Menzionato per la prima volta in Fil 1,1;
 Con ogni probabilità risale già alla nomina dei “sette”;
 La loro attività non si limitava alla distribuzione delle elemosine, ma,
come dimostrano Stefano e Filippo, era più vasta e assumeva carattere
missionario di cura d’anime.
 Assistenti del Vescovo, più influenti dei presbiteri  La Didaché li
chiama “orecchio e bocca, cuore e anima” del Vescovo.

 FORMAZIONE, ELEZIONE, SOSTENTAMENTO E CARATTERISTICHE DEL CLERO

o La scelta dei membri del clero era in origine nelle mani degli Apostoli e dei loro
discepoli per il loro prestigio; essi tenevano però conto anche del desiderio della
comunità.
o Con offerte volontarie e lasciti iniziò a formarsi un notevole patrimonio ecclesiastico.
 Dalla dine del II sec, le comunità cristiane poterono acquistare e possedere
terreni per cimiteri e per l’erezione di edifici di culto.
o Essendo chiamato a governare la Chiesa, già l’apostolo Paolo esigeva dai candidati
determinate qualità morali e intellettuali.
o I membri del clero non avevano l’obbligo del celibato. (solo per un’usanza molto
antica dopo l’ordinazione i membri del clero non potevano più sposarsi.
o Ma siccome secondo la Sacra Scrittura il celibato è più perfetto e rende più idonei al
servizio di Dio, molti cristiani si astenevano volontariamente dal matrimonio,
soprattutto i chierici.
o Sinodo di Elvira, in Ispagna, nel 306  divieto di matrimonio a tutti gli ecclesiastici:
pena la destituzione.

 CIRCOSCRIZIONI EPISCOPALI E ORGANIZZAZIONE METROPOLITANA

o Prime comunità  fondate nelle città. Si chiamavano parrocchie (= comunità di


forestieri), con a capo i vescovi. Nelle città maggiori: divisione in più chiese.
o Roma  case private lasciate alla Chiesa: divengono abitazione per i presbiteri 
centro dell’attività pastorale.
 300 d.C.  a Roma: da 16 a 20 chiese di questo tipo, chiamate “chiese
titolari”.
 Papa Fabiano  divisione di Roma in 7 distretti amministrativi, affidati ai 7
diaconi.
o III sec  Chiese anche in campagna (e per la 1° volta in Siria: “vescovi di campagna”).
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 Il superiore delle diverse chiese urbane e rurali nel territorio dipendente dalla
città rimaneva tuttavia il Vescovo delle Città.
o Province ecclesiastiche  insieme di parrocchie  I confini coincidevano
generalmente con le province dell’Impero Romano (per ragioni geografiche, storiche e
religiose  chiese filiali rispetto alla chiesa madre del capoluogo).
 Capi: vescovi dei capoluoghi di provincia (detti metropoliti).
 Compimento dell’articolazione in province: in Oriente già dal III sec.,
in Occidente più tardi.
 Già nel II sec.  I Vescovi di una provincia, per discutere degli affari
principali  Sinodi: mezzi efficaci per mantenere e rinsaldare l’unità della
Chiesa più tardi in Asia Minore divennero annuali).
o Al di sopra delle province  organizzazioni più vaste:
 Ne parla il Concilio di Nicea del 325 (come un ordinamento in atto già da
tempo):
 Attribuisce un’autorità di supermetropoliti ai Vescovi: di Roma
(Occidente), Alessandria (Egitto) e Antiochia (province limitrofe).
o (Origini della successiva costituzione patriarcale).
 Altri metropoliti di grado superiore: vescovi di Efeso, Cesarea di
Cappadocia e di Palestina, Eraclea nella Tracia.
 Stesso piano anche se non giuridicamente: vescovo di Cartagine (Africa
nord-occidentale).

 L’UNITÀ DELLA CHIESA E IL PRIMATO DI ROMA

o La tendenza a unificarsi in un organismo di impronta monarchica (vedi organizzazione


diocesana e metropolitana) arriva alla sua conclusione nella unità di tutta la Chiesa
sotto una guida suprema:
 Il papato di Roma.
 Fondamento: posto già nell’origine della Chiesa  Pietro, capo degli
Apostoli per volontà di Cristo stesso: centro visibile d’unità della
Chiesa, per tutti i tempi (quindi vale anche per i successori di Pietro).
o Roma: poiché è lì che si trova la sua tomba.
o In Ireneo troviamo un “documento antichissimo di tradizione
autentica” dei primi Papi.
o Primato della Chiesa di Roma:
 Non si manifestò subito nella sua pienezza e splendore.
 Una conferma del primato  i primi eretici e scismatici già cercavano di
ottenere soprattutto il riconoscimento da parte della Chiesa Romana
(comunione con Roma = comunione con la Chiesa Universale, come
osservano Ireneo e Tertulliano).
 Altra conferma: tono autoritario con cui i Vescovi di Roma si esprimono
(consapevolezza incontrastata di una loro posizione preminente).
 Ulteriore conferma: sinodi romani della fine del II sec.  Vescovo di Roma:
non solo primus inter pares, ma superiore agli altri vescovi e autorizzato a
prendere decisioni autoritative di propria iniziativa.

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 Testimonianze esplicite del primato romano: Ignazio di Antiochia (110),
Abercio (180-200), Ireneo (185), Cipriano (III sec.).
 Dal III sec.  inizia a svilupparsi una vera e propria dottrina del primato.
 All’inizio però la sua importanza consisteva soprattutto nel formare il
centro vivo dell’unità della Chiesa. Per il resto: le singole chiese e
province erano autonome nella amministrazione dei propri affari.

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CAPITOLO III – Culto, disciplina e costumi

 BATTESIMO, CREDO BATTESIMALE. CONTROVERSIA CIRCA IL BATTESIMO DEGLI ERETICI

o Tempi apostolici  battesimo: subito dopo la professione di fede cattolica.


o Più tardi (dal II sec.)  precedeva una lunga istruzione, con un periodo di prova da 2
a 3 anni.
 Catecumenato (dovevano essere istruiti nelle verità di fede).
o Battesimo  Amministrato 2 volte l’anno: vigilie di Pasqua e Pentecoste.
 Ministro: Vescovo (o per lui presbiteri o diaconi, in caso di bisogno anche i
laici).
 Triplice immersione.
 Sacra Scrittura e Didaché: formula del battesimo + acqua.
 Dal III sec.: cerimonie significative che accompagnavano l’atto battesimale o lo
precedevano (tra cui la professione di fede).
 Chiamato anche illuminazione, suggello, rigenerazione.
 (In caso di martirio del catecumeno: battesimo di sangue).
 Battesimo dei bambini: già attestato da Ireneo.
Seguivano: cresima ed Eucarestia.
o Professione di fede:
 Si emetteva in occasione del battesimo;
 Serviva di base per l’istruzione ai catecumeni;
 Conteneva i punti principali della fede (regula fidei);
 Simbolo apostolico: già nel II sec.
o Eresie e scismi portarono alla controversia circa il battesimo degli eretici.

 LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA. DISCIPLINA DELL’ARCANO E AGAPE

o Culto dei primi tempi, 3 elementi: dottrina degli Apostoli, frazione del pane, preghiera
(vedi Atti).
o Da subito: Celebrazione Eucaristica, nella forma di un banchetto comune in ricordo
del sacrificio di Gesù. Si celebrava la sera ed era preceduta dall’agape (che poi venne
distaccata).
o Maggiori particolari  testimoniati da Giustino nel 150.
o Sia la Didaché che Giustino chiamano espressamente l’Eucarestia sacrificio.
o Comunione  Ignazio d’Antiochia la chiama “farmaco dell’immortalità”.
 Veniva distribuita sotto ambedue le specie ad ogni Celebrazione Eucaristica.
 Il pane consacrato si dava ai fedeli affinché lo portassero a casa per
l’uso quotidiano, o si recava agli assenti e ai malati (in questi casi, una
sola specie).
 Già Tertulliano accenna al costume di riceverla a digiuno.
 Il pane veniva dato sulla palma della mano, il calice serviva per tutti.

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 Poteva essere ricevuta solo dai battezzati (non dai catecumeni, che non
potevano neppure assistere alla parte principale della celebrazione: si
allontanavano dopo l’istruzione).
o Nell’antichità cristiana esisteva un c.d. disciplina dell’arcano (si
spense con la diffusione generale del battesimo dei bambini).
o Agli inizi la Celebrazione Eucaristica era preceduta da uno speciale banchetto
d’amore, l’agape, che si mantenne anche dopo il distacco dell’Eucarestia.
 Era accompagnata da preghiere e dal canto dei salmi, nonché da allocuzioni
dei capi.
 Fine: coltivare la carità fraterna e la solidarietà tra i cristiani, nonché soccorrere
i poveri, le vedove e gli orfani.
 Il pane benedetto veniva chiamato eulogia.
 IV sec: proibita nelle Chiesa in virtù degli abusi.

 LA DISCIPLINA PENITENZIALE

o Chiesa antica  esigeva un alto tenore di vita morale.


 Grande severità verso i peccatori.
 Peccati capitali: idolatria, assassinio, lussuria.
 Rei di peccati gravi: ammessi a fare penitenza (solo dopo si concedeva loro il
perdono e la riammissione alla Chiesa).
o Non si può seguire con certezza l’evoluzione della disciplina penitenziale fino al III
sec.: non fu dappertutto uniforme.
o III sec.  l’influsso del rigorismo si fece sentire più volte:
 Papa Callisto fu accusato dal suo rivale all’episcopato, il presbitero Ippolito
(che si eresse ad antipapa), di lassismo (perdonava a tutti).
 Uno dei problemi maggiori  riammissione degli apostati:
 Sinodi di Roma e di Cartagine  riammissione degli apostati dopo una
lunga penitenza.
o A parte qualche caso isolato di rigore per cui alcuni peccatori venivano esclusi per
sempre dalla Chiesa, penetrò dappertutto la prassi romana (riammissione dopo la
penitenza). Ma:
 La riconciliazione ecclesiastica veniva concessa solo per una volta (dopo il
battessimo era ammessa 1 sola penitenza, dopo: ci si affidava alla misericordia
di Dio).
o Riaccoglienza del reo:
 Doveva confessare il suo fallo;
 Fare penitenza per un lungo periodo (a volte fino alla morte).
 Confessione  indicava tutto il complesso penitenziale.
o Nel caso di peccati notori era pubblica.
o Nel caso di peccati occulti era segreta (davanti al Vescovo o al
Sacerdote).
 Penitenza e assoluzione  pubbliche fino al IV sec.
o Assoluzione: impartita dal Vescovo o da un Sacerdote
mediante imposizione della mano, davanti alla comunità

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o Concessione della penitenza ufficiale regolata dalla Chiesa e obbligo della confessione
 Solo per i peccati capitali (vedi sopra).
 Gli altri peccati  venivano perdonati più di frequente, e per la loro
remissione: rimedi liberamente scelti (es: elemosina, digiuno ecc.).
o Compito di amministrare la penitenza: Vescovi (che in Oriente, dal III sec, si facevano
coadiuvare da appositi sacerdoti penitenzieri).

 FESTE E GIORNI DI DIGIUNO. CONTROVERSIA PER LA FESTA DI PASQUA

o Giorno particolare per il culto cristiano  non il sabato come gli ebrei (settimo
giorno), ma la domenica (primo giorno): giorno della Risurrezione.
o Giorni di diugiuno  mercoledì e venerdì (Cfr. Didaché).
o Feste annuali che passarono dall’AT al NT:
 Pasqua (ebrei: liberazione del popolo dall’Egitto; cristiani: morte e
risurrezione di Cristo);
 Pentecoste (ebrei: festa delle settimane; cristiani: discesa dello Spirito
Santo).
 Feste con significato proprio e nuovo ma con un nesso coi modelli giudaici
(nomi e modo in cui vennero fissate cronologicamente, in base all’anno
lunare).
 Risalgono alle origini della Chiesa e furono per qualche tempo le
uniche feste annuali cristiane.
 Già dal III sec. in Egitto  il 6 Gennaio si festeggiava il battesimo di Cristo.
 Epifania  ha origine solo nel periodo post-costantiniano.
o Tempo della Pasqua  non era ovunque lo stesso:
 Roma e Occidente: festeggiata nella domenica che cadeva o seguiva
immediatamente il 14 di Nisan degli ebrei (prima luna piena dopo
l’equinozio di primavera).
 Asia proconsolare: con richiamo all’apostolo Giovanni, si celebrava
precisamente il 14 di Nisan (cadeva sempre in un giorno diverso dal
resto della cristianità).
 Contesa non indifferente  Dei sinodi si pronunciarono contro gli usi asiatici,
che tuttavia rimasero nella loro posizione. Vennero scomunicati, ma con la
mediazione del Vescovo Ireneo di Lione fu ristabilita la pace.
 III sec.: gli asiatici abbandonarono la loro usanza.

 LA VITA MORALE-RELIGIOSA

o Le condizioni generali di vita non furono modificate dal cristianesimo (Cfr. Lettera a
Diogneto e Tertulliano). Ma:
o Differenza profonda nei principi religioso-morali (vedi Lettera a Diogneto, l’apologeta
Teofilo, l’apologeta Aristide).
 Altissima moralità che li distingueva dai pagani.
 Religiosità:

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 Oltre alle funzioni comunitarie del culto, coltivavano la preghiera
privata e domestica (si pregava alle ore 3a, 6a, 9a, a mezzanotte e al
canto del gallo).
 Uso frequente del segno di croce (già testimoniato da Tertulliano e da
Ippolito).
 Venivano evitati spettacoli e altri divertimenti immorali.
 Alcune professioni e mestieri erano biasimati (coloro che volevano entrare nel
catecumenato dovevano abbandonarli).
 Aspirazioni dei cristiani: tendevano tutte verso il “secolo futuro”.
o Preoccupati di raccogliere tesori per il cielo, impiegavano i beni
terreni per opere caritative.
 L’elemosina viene posta accanto e più in alto della
preghiera.
 Cura degli infermi: organizzato ottimamente per l’ufficio dei diaconi e delle
diaconesse.
 Si aiutavano largamente comunità lontane.
 Si aveva cura delle vedove e degli orfani, degli infermi e dei deboli, degli
schiavi e dei prigionieri ecc.
 Farsi pagare ad interesse = sfruttamento della miseria del prossimo.
 Esigenze del corpo contenute al minimo, tenuti in dispregio ornamenti e
mode, pompe e lusso.
 Matrimonio e famiglia  ne avevano un concetto molto elevato. Il vincolo
matrimoniale era stretto “coll’approvazione del Vescovo”.
 Norme severe per quanto concerne: castità pre-matrimoniale,
monogamia e fedeltà coniugale.
 Secondo matrimonio: non del tutto inammissibile (vedi S. Paolo che lo
raccomandava per le vedove giovani). Ma fu spesso disapprovato.
 Preferenza per la verginità praticata per fini superiori (Cfr. Sacra Scrittura):
 Numerosi cristiani, uomini e donne, rinunciavano spontaneamente al
matrimonio.
 Dal III sec in poi  Vergini consacrate a Dio (spesso si obbligavano
con un voto, anche se ancora non solenne e perpetuo).
 Due lettere pseudoclementine Ad Virgines:
o Si rivolgono ad astinenti di ambo i sessi;
o Si accenna ai sinisacti (convivenza di asceti maschi o chierici
con vergini o vedove consacrate a Dio, in una specie di
matrimonio spirituale per l’esercizio comune della vita
religiosa).

22
CAPITOLO IV – Sviluppo della dottrina. Eresie e scismi

 CAPISALDI DELLA FEDE CRISTIANA. ERESIA E SCISMA IN GENERALE. SIMON MAGO E


MENANDRO

o Nuova e propria dei cristiani: dottrina della Trinità.


 Alcuni credettero di poter scegliere della predicazione apostolica solo ciò che
loro conveniva e di poter mescolare con essa dottrine estranee: nacquero così
le eresie.
o Eresie (= deviazione dalla dottrina cristiana):
 Le dottrine a cui si appoggiano sono di origine o ebraica o pagana.
 Alcuni ebreo-cristiani  consideravano la legge di Mosè obbligatoria.
 Alcuni pagani  non riuscivano ad accogliere la dottrina cristiana della
creazione e del male.
o Per questo spesso contrapponevano una concezione dualistica.
o Mescolamento con la filosofia greca e coi sistemi religiosi greco-
orientali.
 Per lo sviluppo della dottrina cristiana le eresie sono della massima importanza
(diedero impulso ad una conoscenza più chiara delle verità di fede, a una
motivazione più completa e ad una formulazione più precisa).
o Scismi (= separazione dalla comunità della Chiesa):
 Determinati da controversie riguardanti la costituzione ecclesiastica.
o Simon Mago  Patriarca degli eretici infatuò con le arti magiche, passando come “la
grande forza di Dio”. Convertito, ardì offrire agli Apostoli del denaro per ottenere la
facoltà di comunicare lo Spirito Santo. Fu respinto da Pietro.
 Nemico più antico del Vangelo che si conosca.
 Insieme di mitologia siriaco-semita e di sincretismo orientale, con qualche
primo inizio di speculazione gnostica.
o Menandro  analoga dottrina della creazione di Simon Mago; si spacciava per il
redentore mandato dal mondo soprasensibile per la salvezza degli uomini.

 ERETICI GIUDAIZZANTI, EBIONITI, CERINTO, ELCESAITI, OMELIE PSEUDOCLEMENTINE

o Giudaizzanti  2 correnti:
 1) Osservanza della Legge mosaica per se stessi;
 2) Osservanza della Legge mosaica da imporre anche ai cristiani provenienti
dal paganesimo.
 Dapprima divenne eretica questa seconda corrente più rigida (già
biasimata dal Concilio degli Apostoli, si separò dalla Chiesa dopo il
martirio di Giacomo il Minore che faceva da intermediario).

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 Poi, in seguito alla guerra giudaica (66), col trasferimento della
comunità cristiana a Pella, col subire l’influsso di sette ebraiche, anche
la corrente più mite si distaccò.
o Dopo Giustino, questa comunità non vien più ricordata come
facente parte della Chiesa.
 A questo punto, la discriminante non è più la legge di
Mosè, ma la fede in Cristo:
 Corrente più rigida degli ebreo-cristiani 
considerava Gesù come un semplice uomo;
 Corrente più mitigata  riconosceva almeno la
sua nascita miracolosa dalla Vergine per opera
dello Spirito Santo.
 Questi eretici, che figurano alla fine del II sec., vengono
chiamati da Ireneo ebioniti (indicando come altra loro
caratteristica la sconfessione dell’apostolo Paolo, da
loro considerato come apostata e nemico della Legge
mosaica).
 Epifanio chiama nazarei i rappresentanti del gruppo
meno intransigente, ma Girolamo non fa una
distinzione tra i due.
 Gli ebreo-cristiani avevano un proprio vangelo, in lingua
siro-caldea o aramaica (rielaborazione di Mt, chiamato
dai padri Vangelo degli Ebrei)
o Cerinto  Asia Minore, I sec.  rigido giudaista con tesi gnostiche. E pure chiliasta.
o Elcesaiti  miscuglio di giudaismo, cristianesimo e paganesimo.
o Pseudoclementine  forma particolare dell’eresia giudaico-gnostica. Venti omelie con
le presunte prediche di Pietro.

 LO GNOSTICISMO IN GENERALE, ORIGINE E CARATTERE

o Gnosi: esisteva già prima di Cristo.


 Scaturisce dal sincretismo delle religioni orientali e della mistica ellenistica.
 Vera importanza  “urto col cristianesimo”  gravi conseguenze.
 Crisi in seno alla Chiesa per gran parte del II sec.
o Gnostici:
 Attiravano a sé con la pretesa di una conoscenza superiore e di una soluzione
completa dei problemi che tormentano lo spirito umano.
 Dissolvevano quasi completamente la dottrina cristiana, e la mescolavano, fino
a renderla irriconoscibile, con concetti e idee della filosofia platonico-
pitagorica e stoica e con elementi delle religioni dell’Asia anteriore.
 Si formarono una serie di sistemi fantasiosi che pretendevano di conciliare la
religione di Criso con la cultura e la filosofia del tempo, ma:
 Distruggevano alla base la dottrina della Creazione e della Redenzione.

24
 Varietà di sistemi gnostici, ma con elementi in comune:
 Dualismo;
 Emanazione;
 Mescolanza (elementi del regno della luce con la materia, regno delle
tenebre);
 Demiurgo (formazione del mondo, ad opera dell’iroso YHWH);
 Cristo come eone superiore;
 Docetismo (corpo apparente di Cristo);
 Gnosticismo  formazione non cristiana ma naturalistica:
 Redenzione = parte dell’evoluzione generale necessaria del mondo e
non un libero atto d’amore di Dio.
 Quindi anche etica e ascesi = superamento fisico della materia (rigore
estremo).
 Inizi  già in Simon Mago.
 Vero sviluppo  tra il 130 e il 180 circa.
 Raggiunse grande diffusione e potenza.
 Ricca letteratura.
 Fra le 30 correnti si possono distinguere:
1) Una scuola orientale più rigida;
2) Una forma ellenistico-filosofica più blanda;
 Centri principali:
o Egitto (Alessandria);
o Siria (Antiochia);
o Roma;
 Capi più notevoli:
o Basilide (corrente ellenistica);
o Valentino (corrente ellenistica);
o Marcione (posto particolare, diverso dagli altri gnostici);
o Il pericolo fu scongiurato:
 Con l’attività apologetico-letteraria dei Padri e scrittori ecclesiastici (Giustino,
Ireneo, Tertulliano ecc.);
 Con l’unione compatta della Chiesa universale sotto la guida dei Vescovi quali
autentici eredi e custodi della tradizione apostolica.
o Con la lotta all’eresia:
 Affermazione più chiara e decisa dell’episcopato monarchico;
 Incremento maggiore dello sviluppo della letteratura e scienza ecclesiastica;
 Misure speciali di difesa:
 Canone fisso di Sacre Scritture ispirate al NT;
 Formulazione autoritativa delle verità principali della fede nel credo
battesimale;
o Con la vittoria della Chiesa tuttavia lo gnosticismo non fu del tutto eliminato.

25
 PRINCIPALI CORRENTI GNOSTICHE E SETTE AFFINI

o Veri e propri gnostici:


 Satornil (Antiochia);
 Basilide (Alessandria);
 I barbelo-gnostici;
 Valentino  la gnosi speculativa raggiunse il suo apice.
 Anche Tertulliano ne riconosce lo spirito e il talento oratorio;
 Per Ireneo: divenne il fondatore di un sistema nuovo che contiene una
dottrina riccamente sviluppata degli eoni (con un dualismo più
moderato);
 Carpocrate (Alessandria);
 Derive:
 Antinacti  massima: andare sempre contro la legge;
 Nicolaiti (Asia Minore)  abusare dei piaceri carnali per uccidere la
concupiscenza;
 Prodiciani  in qualità di figli di re, pretendevano di essere superiori
alla legge, fatta per i servi;
o Eretici e fanatici affini agli gnostici:
 Marcione:
 Non è da annoverare tra gli gnostici in senso stretto:
o Respingeva le loro dottrine fantasiose, mettendo in prima linea
problemi pratico-religiosi;
 Ma era d’accordo con loro:
o Nel dualismo (lotta delle due divinità);
o Nel disprezzo della materia;
o Nel ripudio integrale dell’AT;
o Nel rigorismo etico;
 Scrittori ecclesiastici del tempo  lo vedevano come il principale e più
pericoloso nemico della Chiesa del suo tempo;
o Arrivò a Roma nel 139 con le sue idee riformiste  Venerato
dai seguaci come sanctissimus magister, fondò una chiesa
separata (con una struttura compatta e durevole);
o I marcioniti si propagarono ovunque con rapidità sorprendente
(soprattutto in Oriente);
 Avevano un gran numero di comunità compatte con
propri Vescovi, Sacerdoti e persino martiri.
o Nucleo della dottrina  rigido antigiudaismo. Paolo è l’unico
apostolo che ha compreso bene il Signore.
 AT e NT  piena contraddizione (Dio iroso degli ebrei,
Dio-amore dei cristiani);
 Morale severissima (astinenza per es. dal matrimonio,
dalla carne e dal vino);

26
 Marcione compose uno speciale NT (in cui tra le altre
cose vennero soppresse tutte le citazioni dell’AT
(falsificazioni giudaizzanti).
o La Chiesa ha combattuto e respinto con decisione questa eresia
(soprattutto tenendo irremovibilmente fermo l’AT).
o Altre sette  Encraiti; quella di Bardesane; quella del pittore Ermogene.

 IL MANICHEISMO, OSSIA LA GNOSI PERSIANA

o Fine II sec.  gnosticismo: perde importanza  sorse in Babilonia e in Persia una


nuova forma religiosa gnostica  il manichesimo.
 Base: rigido dualismo antico-iranico (persiano) di Zoroastro, con aggiunta di
elementi mandeici, babilonesi, caldaici, buddisti, giudaici e cristiani.
 Elementi cristiani  insignificanti, ridotti in sostanza a nomi, forme e
usanze esteriori.
 Fondatore: Mani  nei suoi scritti riconosce la sua dipendenza dai “padri della
giustizia” (Gesù, Zoroastro e Budda), ma confessa la sua intenzione di superare
le loro religioni, da lui considerate come “sette”, per mezzo dell’azione
missionaria in tutto il mondo.
 Morì crocifisso per istigazione dei magi (casta sacerdotale di Zoroastro).
 Seguaci: persecuzione violenta, anche nell’Impero Romano.
 Scritti  furono bruciati. Nonostante ciò si diffuse tantissimo (Agostino
ne fu seguace per 9 anni).
 Fino a Medioevo inoltrato costituì terreno fertile per ulteriori eresie.

 LOTTE TRINITARIE. I MONARCHIANI

o Caposaldo della fede cristiana: un solo Dio in tre Persone.


 Riflessione accurata solo nel II sec. in virtù delle eresie dei giudaisti e degli
gnostici.
 Ma come conciliare la divinità del Figlio con l’unità di Dio?
 Alcuni apologisti e parte degli scrittori ecclesiastici del III sec. cercarono
di risolvere il problema accostandosi alla teosofia dell’ebreo
alessandrino Filone:
o Distinguevano un Logos chiuso all’interno di Dio e un altro che
procedeva dall’esterno  il Logos era in origine la ragione stessa
del Padre, ma:
o In vista della Creazione e del governo del mondo il Logos
sarebbe stato emesso o generato dall’interno del Padre in modo
da costituire una persona propria.
 Questa concezione subordinava il Figlio al Padre (non
garantiva l’eternità della sua sussistenza personale 
presentazione della sua generazione non come atto vitale
27
eterno e necessario, ma come un atto temporale e libero
da parte di Dio).
 Altri cristiani, insistendo soprattutto sull’unità di Dio, presero a
sostenere che il Redentore era un semplice uomo investito dalla potenza
di Dio.
 Altri ancora vedevano nel Figlio il Padre stesso, attribuendo a un’unica
persona divina modi diversi di rivelarsi.
o Esponenti di questa eresia = monarchiani. Due classi:
1) Dinamisti;
2)Modalisti;
 Monarchianismo dinamistico:
 Fondatore: Teodoto (Cristo = puro uomo terreno che al battesimo
sarebbe stato riempito di potenza divina). Scomunicato da Papa Vittore.
 I suoi discepoli fondarono una comunità propria e nominarono a
Vescovo, Natale(primo antipapa).
 Esponente più illustre: Paolo di Samosata (l’unione del Redentore con
Dio non è una unione di nature, ma solo di volontà).
o Fu scomunicato. Aveva molti seguaci.
 Tra i suoi  Luciano di Antiochia, fondatore della
Scuola esegetica di Antiochia. Parlava del Logos in senso
strettamente subordinazionistico.
 Monarchianismo modalista:
 Primo esponente noto: Noeto si Smirne, Vescovo (condannato nel 190
da un sinodo).
o Prassea portò l’eresia a Roma.
o Tra i seguaci più importanti: Sabellio (del partito patripassiano
di Epigono).
 Avversario principale  dotto e pugnace presbitero Ippolito, il quale
tuttavia parlava del Logos in senso subordinazionistico.
 Diverse controversie  Così Papa Callisto espelle Sabellio dalla
comunità ecclesiastica, e rimprovera Ippolito.
o Vi fu uno scisma, che durò anche sotto i Papi seguenti (Urbano
e Ponziano).
 Modalismo di Sabellio:
o Ammetteva 3 Rivelazioni di Dio:
 Padre nella creazione e nella legislazione;
 Figlio nella Redenzione;
 Spirito Santo nell’opera di santificazione;
o Sono i diversi modi di manifestarsi di Dio.
 Sabellianismo (che diviene la designazione generalmente
usata in Oriente per indicare il monarchianismo
modalista).

28
 ATTESE ESCATOLOGICHE- IL CHILIASMO

o Largamente diffusa era la speranza di un ritorno (parusia) prossimo di Cristo, fino a


delle esaltazioni morbose:
 Chiliasmo (o millenarismo):
 Attesa di un millenario regno messianico terreno (radici nell’apocalittica
del tardo giudaismo).
o Le sofferenze patite nelle persecuzioni predisponevano
favorevolmente a questa attesa.
 Primi esponenti:
o Autore della lettera di Barnaba;
o Papia di Gerapoli;
Più tardi:
o Giustino;
o Ireneo;
o Ippolito (per un certo tempo);
o Ma soprattutto i montanisti e con loro Tertulliano.
 Centro: da principio l’Asia Minore, poi dalla metà del III sec. in Egitto.
 Dopo la morte del portavoce i chiliasti arrivarono a staccarsi dalla
Chiesa.

 IL MONTANISMO

o Caratteristiche:
 Disciplina di estremo rigore e completa fuga dal mondo;
 Nucleo  attese escatologiche collegate ad uno sfrenato entusiasmo religioso e
a un sistema rigoristico di vita;
o Fondatore: Montano.
 Pretesa di essere l’organo del Paraclito promesso da Gesù (età dello Spirito
Santo per la Chiesa);
 Due donne (Priscilla e Massimilla) si sentirono prese come lui dallo “Spirito”;
 “Nuova profezia”  si esplicava in uno stato di estasi e per suo oggetto
aveva la fine imminente del mondo.
 Doveva preparare l’evento una vita più rigida e la Chiesa doveva essere portata
a maturità e perfezione instaurando una moralità superiore:
 Proibizione di seconde nozze (fino a disprezzare anche il matrimonio
come tale);
 Digiuno più aspro;
 Xerofagia (cibi secchi senza carne);
 Proibito fuggire durante la persecuzione, con raccomandazione di
offrirsi spontaneamente al martirio;
 Negazione in perpetuo della riassunzione nella Chiesa per i rei di peccati
capitali;
 Velo per vergini e spose durante le sacre funzioni;
o Rapida diffusione in Asia Minore (a Tiatira vi aderì tutta la comunità cristiana).
29
o I Vescovi cattolici si opposero e parecchi apologeti, in particolare Apollinare e Melitone,
li combatterono con gli scritti.
o Chiamati anche frigi o pneumatici furono espulsi dalla comunione ecclesiastica prima
in Asia Minore, poi anche a Roma sotto i Papi Vittore e Zefirino.
 Ma il movimento non si arrestò  si estese anche nell’Africa settentrionale.
 Qui Tertulliano si professò favorevole ad esso e ne divenne il principale
difensore.
o Difendeva l’estasi (in cui vedeva la vera e propria forma di
rivelazione);
o Difendeva le prescrizioni montaniste e si fece sempre più rigido
verso gli psichici.
o Dal IV sec., da Costantino il Grande in poi, furono pubblicati contro i montanisti severi
decreti imperiali.

 CONTROVERSIE PENITENZIALI: SCISMI DI NOVAZIANO, FELICISSIMO E MELEZIO

o Questione della penitenza  sfociò in uno scisma di lunga durata.


o Nuovo Papa eletto dalla maggioranza della comunità: il presbitero Cornelio.
 Contro di lui  il presbitero Novaziano che aveva contato sulla propria
elezione. Offeso si fece proclamare anti-vescovo.
 Alcuni presbiteri e un certo numero di confessori presero le sue parti.
o Ma divenne una lotta di principio  Cornelio prometteva il
perdono ecclesiastico agli apostati della persecuzione,
Novaziano no.
 I novaziani volevano costituire rigidamente una Chiesa dei “puri” e dei “santi”
 in Oriente si chiamarono catari.
 I cattolici che entravano nelle loro file venivano ribattezzati.
 Già nel 251 vennero esclusi dalla comunione ecclesiastica da un sinodo romano.
 La setta ebbe comunque molta diffusione, specialmente in Oriente., dove vi
aderirono numerosi montanisti.
 Si sostenne fino al VII sec.
 A Costantinopoli nel IV sec. aveva 3 chiese.
o Altri scismi:
 Diacono Felicissimo, Chiesa di Cartagine;
 Melezio (Egitto, IV sec.), vescovo di Licopoli.
Entrambi legati alla questione della penitenza.

30
CAPITOLO V – Letteratura ecclesiastica e scienza sacre

 LO SVILUPPO DELLA LETTERATURA ECCLESIASTICA NEI PRIMI TRE SECOLI

o Primi scritti dopo il NT: fine I sec.


  Padri Apostolici (discepoli degli Apostoli; forma e contenuto degli scritti
simili a quelli del NT);
o Dal 125 circa  Apologie (nuovo genere):
 Gli apologisti difendono il cristianesimo dagli ebrei e dai pagani, e poi dagli
eretici e dagli scismatici;
o Parallelamente  letteratura ecclesiastica interna nata da esigenze nella Chiesa.
o Verso il 200  in Alessandria si sviluppa una vera e propria scienza teologica.
o Dalla fine del II sec  utilizzo della lingua latina (a partire dall’Africa nord-occidentale).

 I PADRI APOSTOLICI

o I loro scritti  diretti generalmente a scopi di edificazione e di istruzione (corroborano,


spiegano e approfondiscono la predicazione orale).
 In se stessi sono scritti occasionali;
 Genere letterario: per lo più la forma dell’epistola;
 Lingua: greco;
o Didachè (dottrina dei 12 Apotoli):
 Una sorta di manuale di religione che contiene un catechismo della morale e un
rituale (battesimo, digiuno, Eucarestia ecc.);
 Sorta in Siria o in Palestino verso il 150;
 A lungo molto apprezzata (alcuni la considerarono biblica):
 Servì da modello e da fonte a diverse compilazioni liturgiche e
canonistiche successive;
o Lettera di Barnaba:
 Trattato didascalico-edificante;
 Forma: epistolare;
 Attribuita dai Padri all’apostolo Barnaba ma:
 Vi si ritrova un atteggiamento negativo verso l’AT;
 È certamente di epoca posteriore a Barnaba (che non può aver assistito
alla distruzione di Gerusalemme);
o Autore  dottore cristiano (di origine pagana) di Alessandria
che intendeva provare che il cristianesimo era una religione
radicalmente distinta dal giudaismo (preservando così i fedeli da
seduzioni ebraiche);
o Datazione  96-98, o 130-1, o 138;
o Lettera di papa Clemente:
 Lettera autentica del terzo successore di Pietro;
 Scritta alla comunità di Corinto;
 Datazione: verso la fine della persecuzione di Domiziano (95-96) o poco dopo;

31
 Contenuti:
 Ampio quadro dell’ideale della vita cristiana (servendosi della Sacra
Scrittura, della filosofia naturale e della politica stoica;
 Conferma la dottrina cattolica e la consistenza della costituzione
gerarchica;
 Alla fine troviamo un brano probabilmente dell’antica liturgia romana;
 Lingua: greca (ma è conservata anche in traduzioni latina, siriaca e copta);
o Padri Apostolici:
 Sant’Ignazio di Antiochia:
 Teologia di Paolo e Giovanni;
 Grande fede e ardore;
 Fu condannato sotto Traiano e dato in pasto alle belve a Roma;
 Scrive sulla via dolora verso Roma sette magnifiche lettere:
o Contengono soprattutto:
 Ringraziamenti per le attestazioni di amore e di
partecipazione;
 Avvertimenti di guardarsi dall’eresia dei doceti giudaisti;
 Esortazioni alle comunità a conservare l’unità in una
stretta subordinazione al vescovo;
 Nella lettera ai Romani spira un anelito ardente verso il
martirio;
 Autentiche (testimonianze di : Policarpo, Ireneo, Origene, Eusebio;
originalità di lingua e contenuto);
 Policarpo di Smirne:
 È discepolo di Giovanni e amico di Ignazio;
 Scrive una lettera pastorale in stile semplice diretta alla comunità di
Filippi in Macedonia:
o Esortazioni alla diverse classi a tenere una condotta da buoni
cristiani e a rimanere attaccati alla fede;
o Si accosta molto alla lettera di Clemente;
o Attestazione più antica delle lettere di Ignazio;
 Papia di Gerapoli:
 Discepolo di Giovanni;
 Compose, verso il 130, cinque libri dal titolo: “Spiegazioni di detti del
Signore”  raccolta di tradizioni orali riferenti parole di Cristo.
o Purtroppo andò perduta salvo pochi frammenti;

 LA LETTERATURA APOLOGETICA, ANTIERETICA E PROPRIAMENTE ECCLESIASTICA DEL II SEC.

o Apologisti  difendono la religione cristiana soprattutto dal paganesimo e dal


giudaismo.
 I loro scritti contengono serie discussioni con gli avversari in forma di discorso
o di dialogo.
 Nel ragionamento usano soprattutto la filosofia tardo-platonica.

32
o Aristide:
 “Filosofo” cristiano di Atene;
 Apologia dedicata all’imperatore Antonino Pio (o ad Adriano);
 Intende dimostrare: che la religione pagana dei barbari e degli elleni era
inconciliabile col vero concetto di Dio e deleteria per la moralità; che il
culto degli ebrei era un culto tributato ad angeli e superficiale; che la
verità e purezza dei costumi si trovavano invece nella nuova generazione
cristiana, la cui condotta edificante è descritta in modo commovente.
o Giustino:
 “Filosofo-martire” di famiglia greco-pagana;
 Decapitato a Roma al tempo di Marco Aurelio (verso il 165);
 Principale apologista del II sec. (anche se non particolarmente abile come
scrittore);
 Difende con ardore il cristianesimo da pagani, ebrei ed eretici, e cerca di
armonizzarlo con Platone e Filone  non riesce però ad evitare manchevolezze
ed errori (specialmente riguardo il Logos);
o Taziano:
 Discepolo di Giustino e fondatore degli encraiti;
 Inclinato all’estremismo;
 170  Scrive un’aspra polemica contro la mitologia, la filosofia e la
cultura in generale (è tale più che essere una difesa del cristianesimo);
o Atenagora:
 “Filosofo” di Atene;
 Nella sua apologia scritta verso il 177 e indirizzata a Marco Aurelio e a suo figlio
confuta le tre principali accuse contro i cristiani;
 Eccelle per chiarezza e bella esposizione;
 In un altro scritto dimostra ottimamente la fede nella risurrezione del corpo
(cercando di togliere lo scandalo che destava nei pagani tale dottrina);
o Teofilo:
 Vescovo di Antiochia, scrive tre libri ad un amico pagano:
 1) Sulla conoscenza di Dio;
 2) Sulla stoltezza dell’idolatria e sulla creazione del mondo;
 3) Sulla Sacra Scrittura;
o Lettera a Diogneto:
 Apologia al cristianesimo in forma di epistola, indirizzata a Diogneto (pagano);
 Contiene una breve confutazione del paganesimo e del giudaismo e spiega il
tardo apparire della religione cristiana;
o Il Pastore di Erma:
 Ampia esortazione ai cristiani a fare penitenza e a compiere opere buone;
 Taluni lo consideravano persino come una delle scritture sacre (Ireneo,
Tertulliano, Origene ecc.);
 Ha un valore particolare come “specchio” delle concezioni religioso-morali
della cristianità romana del II sec. (es: concessione di una sola penitenza dopo
il battesimo);
o Ireneo:
 Teologo più importante del II sec.;
 “Padre della dogmatica cattolica” nell’antichità cristiana;
33

Azione missionaria nella Gallia e difesa instancabile della dottrina cristiana di
fronte alla gnosi eretica;
 “Paciere” nella controversia per la Pasqua;
 Restano solo 2 opere di cui la prima è la più antica confutazione degli eretici
pervenutaci; la seconda è un trattato apologetico-catechetico: fornisce un
compendio della storia della salvezza e dimostra la verità del Vangelo, basandosi
sulle profezie dell’AT;
o Frammento o Canone Muratoriano:
 Frammento di un catalogo del canone del NT;
 Compilato a Roma verso il 200;

 SCRITTORI CRISTIANI GRECI DEL III SEC. LA FORMAZIONE DI UNA TEOLOGIA ECCLESIASTICA

o II sec., nell’Oriente greco  progresso della letteratura ecclesiastica  sviluppo di una


scienza teologica (particolarmente attiva nell’esegesi).
 Tra i nomi più importanti: Clemente Alessandrino e Origene (usarono la
filosofia ellenistica);
 Processo definibile come cristianizzazione dell’ellenismo (e non come
ellenizzazione del cristianesimo).
 Sedi principali delle scuole teologiche: Alessandria, Cesarea e Antiochia. A
Roma: teologo Ippolito (che però scrive in greco).
o Alessandria:
 Sorge una fiorente scuola catechetica  Si iniziavano al cristianesimo non solo
fanciulli, ma anche adulti e uomini eruditi:
 Corso di studi  dalla scienza profana (filosofia) fino alle altezze della
teologia (spiegazione della Bibbia).
o Clemente Alessandrino  pastore geniale e fecondo che fra il 190 e il 202-203 mise
mano alla fondazione di una vera e propria scienza teologica cristiana.
 Tuttavia nel suo sforzo di superare i contrasti tra grecità e cristianesimo, fa
concessioni troppo ampie a Platone, alla stoa e alla gnosi (pur rimanendo
avversario della gnosi eretica)  La sua teologia (dottrina di Dio, della Trinità,
del Logos ecc.) presenta manchevolezze rilevanti.
o Origene:
 Discepolo di Clemente, diviene maestro nella Scuola catechetica già a 18 anni
(202-203), successore del maestro;
 Viveva da rigido asceta;
 È il più grande dotto e lo scrittore teologico più fecondo dell’epoca pre-nicena,
il teologo che ha avuto maggior influsso nella Chiesa greca, il più grande di tutta
la Chiesa prima di Agostino.
 Ma fu anche combattuto e osteggiato per diversi errori, fino ad essere
condannato come eretico.
 Grande attività letteraria:
 Primo posto  gli scritti esegetici. Ma importanti anche le opere
apologetiche e dogmatiche, oltre che gli scritti di teologia pratica e di
ascetica.

34
o Dionisio il Grande:
 Discepolo di Origene, più grande come uomo d’azione che di scienza.
 Partecipò alle varie controversie della Chiesa del suo tempo.
o Gregorio Taumaturgo:
 Altro discepolo di Origene. Esplicò nel Ponto, come Vescovo, una fervida e
feconda azione missionaria;
o Ippolito di Roma:
 Forse discepolo di Ireneo. Scrive in greco;
 Famoso esegeta e pugnace avversario degli gnostici e dei modalisti;
 Anti-vascovo a Roma da Papa Callisto a Ponziano;
 Abbiamo diversi scritti;
o Altri scrittori e scritti della Palestina e della Siria:
 Giulio Africano.
 Didascalia apostolica:
 Opera pseudo-apostolica che espone in maniera più estesa la materia
della Didachè;
 III sec.  in Antiochia nasce una scuola teologica  solida esegesi
grammaticale-storica della Sacra Scrittura, in contrapposizione agli arbitri del
metodo allegorico.
 Fondatore e primo direttore: il presbitero Luciano.
o Metodio:
 Nemico di Origene.
o Panfilo:
 Devoto di Origene.
 Di Cesarea in Palestina.

 LA LETTERATURA CRISTIANA LATINA

o Opere cristiane in latino  Solo a cominciare dall’ultimo quarto del II sec., soprattutto
in Africa occidentale.
 Primato della letteratura cristiana  Cartagine.
 Esponenti principali: Tertulliano e Cipriano  Grazie a loro si creò una
lingua latina ecclesiastica e teologica (a Roma invece si adoperava ancora
il greco fino al III sec.).
o Differenza di temi trattati fra Latini e Greci:
 Greci  preferenza allo studio di problemi speculativo-teologici;
 Latini  preferenza della teologia pratica; Atteggiamento piuttosto freddo e a
volte negativo nei confronti della filosofia.
o Autori latini più importanti:
 Tertulliano:
 Il più importante  doti eminenti, versatissimo nella retorica e nella
giurisprudenza, pieno di spirito, grande eloquenza, rigorista nel pensiero
e nell’azione ecc.
o Più tardi fu spinto verso il montanismo (ne condivideva le idee e
le pretese esagerate).

35
 Ma anche come montanista difese strenuamente e
abilmente il Credo della Chiesa e della dottrina della
Trinità, e nella cristologia trovò formule felici.
o Avversario deciso della filosofia pagana (in cui vede la radice
dell’eresia). Subisce però un accentuato influsso del tardo
stoicismo.
 Numerose opere e riguardano in parte la difesa del cristianesimo contro
il paganesimo e il giudaismo, in parte contro le eresie, in parte della
morale cristiana (montanista) e dell’ascesi.
 Cipriano:
 Presbitero e Vescovo di Cartagine, si formò con gli scritti di Tertulliano
(tenendosi però lontano dalle unilateralità e asprezze di lui).
 Nei tempi difficili della persecuzione di Decio e Valeriano e nelle lotte
intestine della Chiesa si dimostrò prudente, energico pastore della sua
comunità e difensore costante della fede e della disciplina ecclesiastica.
 Opere  curate nella lingua, stile lindo, pieni di Sacra Scrittura, trattano
sempre di questioni pratico-religiose. Lette e utilizzate su vasca scala.
 Pensiero teologico  radicato soprattutto nell’idea della unità della
Chiesa cattolica quale madre della salvezza.
o Dottrina del primato: in senso episcopalistico.
 Novaziano:
 Presbitero e anti-vescovo, autore dello scisma che da lui prese il nome.
 Uomo di sapere, buona cultura filosofica e sottile stilistica 
possediamo poco delle sue opere.
 Altri  Il poeta Commodiano, Vittorino, il retore Arnobio il Vecchio,
Lattanzio.

36
Secondo periodo

DALLA LIBERAZIONE DELLA CHIESA

PER OPERA DI COSTANTINO IL GRANDE

FINO AL SINODO TRULLANO

(313-692)

 SGUARDO RETROSPETTIVO E PROSPETTIVO

o Rapida e vasta diffusione del cristianesimo durante le persecuzioni, che scossero la


Chiesa ma senza spezzarla.
o Non meno imponente il modo in cui la Chiesa si affermò di fronte ai pericoli interni
che la minacciavano da ogni parte, di fronte al sincretismo religioso (gnosticismo), alle
eresie e agli scismi.
 Sacra Scrittura e “Regula fidei”  poggiando su di esse, la Chiesa eliminò le
false dottrine e continuò senza errore sulla sua strada, guidata dalla gerarchia dei
Vescovi radicati nella successione apostolica, a capo dei quali stava il successore
di Pietro, personificazione attiva del principio unitario della Chiesa.
o La sua liberazione e il suo riconoscimento per opera di Costantino (313) la sollevarono
da un’oppressione secolare e le crearono una posizione molto diversa da quella di
prima.
 Lo Stato strinse la sua alleanza con la Chiesa, le favorì e le concesse privilegi, ma
prese anche a dominarla come Chiesa cattolica imperiale.
 Il Vangelo giunse ovunque, e un po’ alla volta il paganesimo venne eliminato
tutto.
 Frattanto agitavano e scuotevano la Chiesa, specialmente in Oriente,
controversie dogmatiche  Si conclusero con grandi Concili Ecumenici.
o IV e V sec.  rappresentano anche l’età classica della teologia cristiana, il periodo dei
grandi Padri della Chiesa.
o Monachesimo  con esso si dischiuse, a partire dall’Oriente, una sorgente nuova,
inesauribile, di profonda religiosità e solidarietà ecclesiastica.
o Chiesa latina  sempre più conscia della diversità dalla Chiesa greco-orientale.
o Impero d’Occidente  con l’arrivo dei popoli germanici crollò, e anche la Chiesa
cattolica, strettamente collegata con le istituzioni dello Stato, rischiò:
 Disgregamento religioso di vaste porzioni.
 I Germani divenuti cristiani seguivano la confessione ariana e trovarono
solo lentamente la strada che dall’eresia conduceva al cristianesimo.

37
o Ma quando i Franchi sotto Clodoveo accolsero il cattolicesimo
 la minaccia fu sventata e l’unità della Chiesa venne un po’ alla
volta stabilita.
o Nel caos delle invasioni barbariche, i Papi, in particolare Leone Magno e Gregorio
Magno, mantennero in vita le antiche tradizioni, protessero Roma quale centro
dell’unità spirituale in Europa e trasmisero ai Germani e ai Celti i benefici del
cristianesimo e l’eredità più preziosa della cultura antica.
o Ordine di San Benedetto  centro propulsore di nobile spiritualità religiosa e di vera
civiltà.
o VII sec.  Impero Bizantino e Chiesa Orientale: durissimamente provati dall’avanzata
vittoriosa dell’Islam.
 Così il teatro principale della storia universale e di quella ecclesiastica si spostava
sempre più da Oriente a Occidente e da mezzodì a settentrione.

38
CAPITOLO I – Diffusione del cristianesimo e sua limitazione

 COSTANTINO IL GRANDE E I SUOI SUCCESSORI. PROGRESSIVA ELIMINAZIONE E LENTO


TRAMONTO DEL PAGANESIMO NELL’IMPERO ROMANO. LA CHIESA IMPERIALE

o Editto di Milano  313:


 Aveva procurato alla Chiesa entro l’Impero Romano il riconoscimento pubblico
senza riserve e l’equiparazione ai culti pagani.
 Per il favore e la simpatia di Costantino il Grande essa poteva fruire di diritti
ancora maggiori, specialmente privilegi, dovuti in passato all’antica religione di
Stato, molto atti a favorire il suo inserimento nell’organismo dell’Impero.
 Agli ecclesiastici fu concessa l’immunità (= esonero dagli oneri
municipali);
 Alle Chiese la capacità di ereditare;
 Ai Vescovi si accordò una giurisdizione civile pubblicamente
riconosciuta;
 La Domenica fu elevata a giorno festivo pubblico;
 A ciò si aggiunsero numerosi contributi in denaro per chiese e sacerdoti;
 Antica religione  costretta man mano a ritirarsi. Ma bisognava procedere con
prudenza (gran parte della popolazione era attaccata al paganesimo):
 In un primo tempo fu proibita solo l’aruspicina privata (esame delle
vittime), che in certe circostanze era sospetta anche politicamente;
 Costantino per adattarsi alla situazione continuò a mantenere il titolo di
Pontifex Maximus e a farsi porre sulle monete con simboli pagani
tradizionali.
o Ma ben presto iniziarono a comparire fra gli ornamenti accessori
anche distintivi cristiani (croce, monogramma di Cristo).
o Costantino  passò in maniera inequivocabile dalla parte del cristianesimo (già poco
dopo la vittoria su Massenzio si era professato pubblicamente adoratore del Dio dei
cristiani, sebbene poi si fece battezzare solo alla fine della vita).
 Suo rivale: il cognato Licinio, imperatore d’Oriente  dal 320 per i cristiani del
suo Impero: oppressioni di vario genere (allontanati dall’esercito e dal servizio
di corte, privati dei beni e delle libertà ecc.).
 Questa politica vessatoria non durò a lungo:
o 324  Licinio viene sconfitto in guerra (giustiziato poi un anno
dopo).
o La restaurazione della monarchia assoluta favorì molto sensibilmente anche la causa del
cristianesimo.
 Pur non essendo propriamente cristiano, Costantino era sinceramente persuaso
della superiorità della religione cristiana in confronto ai culti pagani  volle
servirsi della Chiesa, della quale aveva conosciuto nella persecuzione la
invincibile forza vitale, come di un valido sostegno per lo Stato. Soprattutto per
cementare l’unione dei popoli dell’Impero Romano.
 Le cariche più alte dello Stato furono occupate a preferenza dai cristiani,
splendide basiliche sorsero a Roma, Gerusalemme, Betlemme ecc., i templi
39
pagani caddero in rovina, alcuni distrutti; matrimonio e famiglia: protezione
legale nel senso della concezione cristiana della vita.
 330  Nuova residenza: Bisanzio-Costantinopoli  carattere essenzialmente
cristiano.
o Pentecoste del 337  Morte di Costantino, dopo aver ricevuto il battesimo dal Vescovo
ariano di Nicomedia.
 Ricordiamo di Costantino i suoi sforzi per proteggere la Chiesa contro le eresie
e gli scismi:
 Convocò sinodi imperiali in occasione dei torbidi provocati dai donatisti
e dagli ariani, influì sulle loro decisioni e le proclamò leggi dell’Impero,
esiliò Ario, ma anche Atanasio:
o Gettò le basi non solo di uno Stato cristiano, ma anche della
Chiesa di Stato (Cesaropapismo  in Oriente divenne regola
stabile e irremovibile).
o Figli di Costantino  continuarono l’opera di cristianizzazione, ma con l’impeto e l’uso
della forza.
 Dopo la morte di Costantino II, Costanzo nel 341 proibì i sacrifici pagani.
 Fu ordinata contemporaneamente la chiusura di tutti i templi.
 L’apologista Materno invitava ormai gli imperatori a sterminare del tutto il
paganesimo con la forza.
o Costanzo  regnò come unico sovrano su tutto l’Impero, era cristiano convinto, ma
fautore dell’arianesimo e tipico rappresentante del cesaropapismo. Alla morte successe:
o Giuliano  Chiamato “l’apostata”, si dichiarò pubblicamente seguace della religione
antica:
 Al paganesimo vennero riconosciuti i diritti di prima.
 La Chiesa cristiana fu privata dei privilegi fino ad allora goduti (molti “galilei”
dovettero lasciare le cariche più elevate).
 Eresie e scissioni: vennero favorite. Per compiacere gli ebrei e dimostrare che
le parole di Cristo erano infondate, progettò di ricostruire il Tempio di
Gerusalemme (ma non potè a causa di terremoti e incendi).
 Combattè il cristianesimo persino con gli scritti, e compose 3 libri “contro i
galilei”.
 Pur non volendo una vera persecuzione, spesso zelo e fanatismo del popolo
portarono al sangue.
 Cercò di riformare l’antica religione per una chiesa di Stato neoplatonica.
 Scarso successo.
o Morte di Giuliano  la sua opera restauratrice finisce totalmente.
o Imperatori successivi  Sebbene cristiani convinti, furono prudenti di fronte l’antica
religione.
o Procedettero invece con risolutezza contro il paganesimo successivamente:
 Graziano: imperatore d’Occidente. Pose in atto molti provvedimenti contro il
paganesimo, tra cui l’allontanamento dell’altare della dea Vittoria dalla curia
senatoria a Roma (soprattutto questa ordinanza portò ad una agitazione enorme
dei pagani).
 Teodosio I il Grande: imperatore d’Oriente  editto del 380  impose a tutti
i sudditi quale norma religiosa il simbolo di Nicea, divenendo fondatore della
Chiesa cattolica di Stato.
40
 Procedette in seguito energicamente contro il paganesimo:
o Vennero distrutti i templi antichi, o alcuni cristianizzati;
o Venne proibito l’intero culto antico;
o Sacrifici cruenti ed aruspicina, equiparati all’alto tradimento 
elevate penalità patrimoniali come pena.
o Vittoria sull’Isonzo presso Aquileia, del 394: seppellì per sempre
le speranze dei pagani.
o Teodosio II (figlio)  416  pagani esclusi dalle cariche
imperiali; 448  rogo per tutte le opere di Porfirio; assassinio
crudele della filosofessa neoplatonica Ipatia.
 Giustiniano I  chiuse la scuola filosofica di Atene e ordinò, pena la completa
privazione dei diritti civili e la perdita dei beni, che tutti i pagani dovessero farsi
battezzare.
o In Occidente il tutto avvenne più lentamente.
 Comunque verso il 600, i cattolici erano 7-8- milioni su una popolazione di circa
10 milioni.
o Mentre lo Stato si dava premura di debellare l’antica religione, anche la Chiesa non
rimase inoperosa  il suo compito = integrare l’opera legislativa, cercando di
trasformare con la sua dottrina e i suoi mezzi di salvezza in veri cristiani i molti che in
un primo tempo avevano aderito per costrizione dello Stato.
 Questo non si ottenne dappertutto.
o Oltre ciò, la Chiesa curava la predicazione del Vangelo presso i pagani, dentro e fuori i
confini dell’Impero Romano (tra i nomi ricordiamo: s. Martino e s. Giovanni
Crisostomo).

 LA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO IN ASIA E IN AFRICA

o Persia  Cristianesimo già dal III sec., fiorente nel IV  Ma ben presto: persecuzioni
violente.
 La Persia divenne anche la sede principale del nestorianesimo che vi fondò una
chiesa nazionale  Le comunità cattoliche caddero presto sotto quest’eresia.
o Armenia  Cristianesimo: III sec., grazie al nobile armeno Gregorio che convertì il re.
 A capo della chiesa nazionale stavano i successori di Gregorio col titolo di
“katholikos” (supervescovo, patriarca).
 V sec.  Nasce una letteratura armeno-cristiana.
 V sec.  La chiesa armena passa al monofisisma, rigettando il Concilio di
Calcedonia.
 Da questo momento in poi, l’Armenia sarà staccata dalla Chiesa
Romana.
o Africa  Cristianesimo dal IV sec., fino all’altopiano dell’Abissinia (Etiopia), grazie a
due giovani di Tiro, Frumenzio ed Edesio, che giunsero alla corte del re come schiavi,
furono influenti, e diffusero il cristinesimo.  Il re stesso si convertì.
 La conversione del paese fece grandi progressi. L’imperatore Costanzo tentò
invano nel 356 di farlo passare all’arianesimo.
 Ma in seguito all’unione con Alessandria, l’Etiopia fu trascinata nel
monofisismo.
41
 IL CRISTIANESIMO PRESSO I POPOLI GERMANICI DURANTE LE TRASMIGRAZIONI BARBARICHE

o Trasmigrazioni barbariche  Diversi popoli germanici vennero a contatto col


cristianesimo:
 Nei conquistatori vi fu un progressivo adattamento ai costumi e alle idee dei
popoli sottomessi: ciò favorì una lenta assimilazione dei tesori della civiltà e
cultura antica.
o 500  I sovrani militari germanici regnavano a Ravenna, Parigi, Tolosa e Cartagine:
 Al momento della loro conversione al cristianesimo, erano popoli fisicamente e
spiritualmente sani, pieni di forza giovanile inesausta.
 Svilupparono una cultura propria, con tratti caratteristici:
 Austera concezione morale della vita;
 Accentuato sentimento dell’onore;
 Amore per la libertà e la giustizia;
 Spiritò di solidarietà per la famiglia, la stirpe e il popolo;
 Valore;
 Fedeltà alla parola data;
 Ospitalità;
 Purezza di costumi;
 Profondo rispetto del matrimonio rigidamente monogamico;
Elementi positivi su cui poteva innestarsi il Vangelo di Cristo.
o Le loro antiche credenze e il loro culto erano ormai scossi in
seguito a rovesci di ogni sorta e specialmente alla lunga mancanza
di una patria stabile, cui s’aggiungeva il contatto avuto con le
civiltà e religioni straniere nelle lunghe trasmigrazioni.
o Come tutti i popoli antichi, anche i Germani avevano la
sensazione della insufficienza della loro religione naturalistica e
un vivo desiderio di qualcosa di meglio: i loro dèi non avevano
influsso sulla moralità e sul diritto.
o Il paganesimo germanico crollò quasi naturalmente di fronte alla
superiorità della religione cristiana.
 La dottrina di un solo Dio, quello cristiano, diede loro
luce, conforto e sostegno sicuro.
o Conversione al cristianesimo  Fu anche un fatto politico (essendoci stretta unione tra
vita dello Stato e culto religioso).
 Per la conversione dei Germani non si fece mai uso della forza (la fecero invece
pagani e ariani – Visigoti e Vandali – contro i cristiani e i cattolici).
 Dapprima ricevettero l’arianesimo, che fu poi ripudiato e severamente proibito
dalla Chiesa dell’Impero.
 All’arianesimo alcuni di questi popoli rimasero fedeli, altri
riabbracciarono il cattolicesimo tempo dopo.
o Popoli Germanici:
 Visigoti  Primo popolo che abbracciò in massa il cristianesimo.
 Progressi con Wulfila (o Ulfila)  missionario in mezzo ai conterranei,
consacrato Vescovo nel 341.

42
o Traduce la Bibbia in gotico  monumento linguistico e letterale
di prim’ordine che agevolò l’azione missionaria.
 Arianesimo  favorito dagli Imperatori Costante e Valente. Ulfila
prende posizioni contro il cattolicesimo.
 Goti di Ulfila  centro missionario del mondo germanico orientale
(sotto il loro influsso tutti i popoli germanici-orientali che nel V sec.
irruppero nell’Impero, accolsero il cristianesimo).
 Questa chiesa eretica chiusa fu custodita e gelosamente mantenuta come
patrimonio nazionale anche dopo l’editto di Teodosio.
 Caratteristiche dell’arianesimo germanico:
o Confessione omeista (Figlio solo simile al Padre);
o Ripudio della speculazione trinitaria e cristologica dei Greci;
o Uso della lingua germanica nelle funzioni religiose (introdotto
con la traduzione della Bibbia di Ulfila);
o Dominio del re nel governo della chiesa nazionale (nominava i
Vescovi, convocava i Sinodi);
o Inserimento del clero militarizzato;
o Il sistema delle chiese proprie (proprietà privata dei padroni di
terre che le avevano edificate su suolo proprio);
 Primo regno germanico indipendente su suolo Romano  Gallia
Meridionale e Spagna (419).
 Dal lato ecclesiastico  mutamento solo nel VI sec.:
o Figli del Re Leovigildo  si convertirono alla Chiesa Romana.
 In particolare il secondogenito: Reccaredo, fin dal suo
primo anno del suo regno decretò di abbracciare la
confessione cattolica, e fu seguito da molti.
 Sinodo di Toledo del 589  Conversione dei Visigoti al
Cattolicesimo.
 VII sec.  Vita religiosa molto attiva (parrocchie e monasteri), insieme
però a diffusi usi pagani  vigilanza dei Vescovi tra cui:
o Isidoro di Siviglia:
 Conferì alla Chiesa di Spagna splendore e gloria;
 Autore di una storia del popolo dei Visigoti;
 Stato e Chiesa: intimamente uniti tra loro (poco margine
alla suprema direzione del papato);
 Ostrogoti  IV sec.: divengono ariani in seguito ai rapporti coi Visigoti
(rimangono tali fino al tramonto del regno).
 489  Arrivano in Italia, guidati dal re Teodorico il Grande, il più
insigne dei re barbarici.
o Inizio dell’agonia dell’Impero Romano d’Occidente  potere
effettivo: nelle mani dei capi delle truppe mercenarie
germaniche.
 Uno dei capi, Odoacre, nel 476 si fece proclamare re
d’Italia.
  Fine dell’Impero d’Occidente, che un tempo
aveva governato il mondo.

43
 Odoacre venne poi sopraffatto da Teodorico e
assassinato a Ravenna  Teodorico fondò un grande
regno (Italia, Sicilia, Dalmazia, Pannoia, Norico, Rezia,
Provenza).
 Governo di Teodorico: fu in complesso felice per l’Italia.
o Si mostrò protettore molto comprensivo per la cultura romana.
o Quantunque ariano, in materia religiosa era tollerante  lasciava
ai cattolici la libertà di praticare la loro religione.
 Addirittura, di fronte al monofisismo, i cattolici ebbero il
suo appoggio provvidenziale.
o Ma verso la fine del suo regno, quando i Romani propendevano
verso Bisanzio, Teodorico diventò diffidente e cambiò politica:
 Fece giustiziare Boezio e suo suocero Simmaco (primo
senatore);
 Fece sentire la sua indignazione anche al Papa Giovanni
I (forse incarcerato);
 Non fu realmente però un persecutore;
o Dopo la sua morte  caduta del Regno Ostrogoto ad opera dei
Bizantini.
 Longobardi  l’impero Bizantino durò poco. Nel 568 arrivano i Longobardi
che conquistarono gran parte del regno.
 Si organizzarono in ducati.
 Capitale del regno: Pavia.
 Inaudite violenze e devastazioni gravissime durante l’invasione  fine
dell’epoca antica per l’Italia.
 Storia religiosa:
o Connessa con le loro vicende politiche:
 Prima dell’invasione: per facilitare i rapporti con
Bisanzio  vernice esteriore di cristianesimo ortodosso;
 Con l’invasione: per incontrare le simpatie degli
Ostrogoti, e per premunirsi da ingerenze bizantine 
arianesimo.
o Organizzazione ecclesiastica:
 Una specie di ordinariato militare, con un unico Vescovo
a Pavia.
 Ma buona parte del popolo rimane attaccata al
paganesimo primitivo per tutto il VII sec.
o Restaurato il governo monarchico dopo un periodo di anarchia,
il nuovo re Autari sposò nel 590 per ragioni legittimistiche e
diplomatiche (ostilità dei Franchi) la principessa cattolica
Teodolinda:
 Conversione al cattolicesimo di diversi gruppi longobardi
settentrionali.
 Invece nei ducati d’Italia centrale e meridionale
si mantenne l’arianesimo di stato e il paganesimo
di stirpe.

44
o Conversione definitiva all’arianesimo  ad opera di una nuova
ondata di missionari, fra cui molti chierici e monaci profughi
dalle terre invase dall’Islam, inviata e diretta da Roma (Papa
Vitaliano).
 Al posto del Vescovo ariano, Roma pose a Pavia una
sede vescovile missionaria: primo esponente  san
Damiano.
 Burgundi  V sec.:
 Risiedevano lungo il corso medio del Reno, sul Meno e sul Neckar;
 Probabilmente assunsero la religione ariana dai Visigoti.
 Conversione al cattolicesimo con l’avvento del re cattolico Sigismondo
(516).
o Caduta dell’arianesimo, anche perché nel 532 il paese cadde
sotto la dominazione dei Franchi.
 Vandali  Già professavano l’arianesimo quando si stabilirono nel 409 in
Spagna. Ad esso rimasero fedeli.
 Avevano persino concepito il disegno di estirpare il cattolicesimo dalle
terre da loro occupate  Persecuzioni (soprattutto per Vescovi e nobili).
 Alla fine però l’imperatore Giustiniano travolse il regno dei Vandali per
opera del generale Belisario (534).
 Franchi  Popolo più ricco d’avvenire fra le grandi stirpi germaniche: vennero
a conosce il Vangelo già al tempo del loro insediamento in un paese cristiano
(metà V sec.).
 Re  Clodoveo (sposato con Clotilde, principessa cattolica)  pose fine
ai resti della dominazione romana in Gallia.
 Accoglienza del cristianesimo  Conversione in massa del popolo
(senza costrizioni), direttamente alla forma cattolica.
o Motivazioni  religiose e politiche:
 Desiderio e speranza di avere nella Chiesa e nei suoi
Vescovi un appoggio autorevole per il nuovo regno.
 Clodoveo riuscì con l’astuzia e con la forza a unire tutti i Franchi in una
sola monarchia.  Cristianizzò molti popoli conquistati (Burgundi,
Turingi, Bavari ecc.).
o Così venne arrestata la diffusione dell’arianesimo  Il suo
tramonto era definitivamente segnato.
o Possibilità di unificazione dei popoli germanici sotto la stessa
fede  si intravedeva già la posizione di guida (che più avanti
sarà assunta dai Carolingi).
 Con l’unione del germanesimo e del cristianesimo
cattolico, della cultura antica e dell’arte di governo
romana, si iniziava per l’Europa centrale e settentrionale
un periodo di insperata ascesa culturale e politica.
 La Chiesa Franca dipendeva tutta dal re  Chiesa di stato o nazionale,
nella quale l’influenza del papato era minima.
o In particolare: le nomine alle sedi episcopali dipendevano
sempre dall’intervento decisivo del re e dei nobili, spesso senza

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tener conto dei meriti e delle abilità delle persone scelte. Oppure
erano fatte con simonia.
 Portò alla decadenza della Chiesa Franca.
 Tuttavia:
o Notevole attività sinodale nel VI secolo.
o Monasteri  sedi di pietà e di cultura. VI sec  serie di Vescovi
eminenti.
 VI-VII sec.  san Colombano  predicatore
penitenziale efficacissimo e fondatore autorevolissimo di
monasteri.
o Donne eminenti esplicarono la loro attività nel chiostro e nel
mondo.
o La potenza religiosa e civilizzatrice della Chiesa non venne mai
meno del tutto.
 Tuttavia c’era la necessità di una riforma.

 LA CHIESA PRESSO I CELTI E GLI ANGLOSASSONI NELLE ISOLE BRITANNICHE

o Briti  Il cristianesimo era penetrato fin dal II sec.


 IV sec.  Accolto quasi da tutti, si spinse verso settentrione fino alla Scozia.
 Ma non si sostenne in questa estensione:
o V sec.: i Romani abbandonano la provincia  il paese diviene
campo di battaglia dei Pitti e degli Scotti (abitanti della Scozia e
dell’Irlanda).
 Principe dei Biti: chiamò in soccorso le tribù della
Germania inferiore (Angli, Sassoni, Iuti), che accorsero
dal 428, ma divennero conquistatori  Con loro sulla
maggior parte dell’isola dilagò ancora il paganesimo.
 I Briti riuscirono a conservare la propria indipendenza e la religione cristiana
solo nelle regioni montuose occidentali.
 Data la posizione isolata e le scarse comunicazioni col resto della
cristianità si affermarono presso di loro alcune usanze ecclesiastiche
speciali (che furono abbandonate solo nel VII–VIII sec.).
o Irlanda  non fu mai conquistata dai Romani, e neppure toccata dalle trasmigrazioni
barbariche.
 Cristianesimo  era già stato predicato prima (da uomini della Britannia e della
Gallia occidentale).
 Papa Celestino I, nel 341, inviò Palladio come primo Vescovo.
o Attività missionaria di brevissima durata.
 Conversione dell’isola: San Patrizio e i suoi discepoli.
o Da Vescovo, tornò in Irlanda (dov’era già stato come schiavo,
portato dai pirati) come missionario, chiamatovi da visioni e
sogni profetici.
 Da allora in poi: Irlanda = paese cristiano.
 Sorsero molti monasteri  Impronta monastica alla
Chiesa d’Irlanda.
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 Numerosi monaci irlandesi unendo la nativa
inclinazione alla vita nomade col motivo ascetico
di aspirazione ad essere senza patria, usavano
pellegrinare in terre lontane e divennero nella
Scozia, nella Gallia, in Germania e in Italia,
banditori del Vangelo e fondatori di monasteri.
o Questo dal VI all’XI sec., a incominciare
da S. Colombano.
o Scozia meridionale  i Romani la chiamavano Caledonia.
 Cristianesimo  Penetrò nel nord della penisola e si diffuse maggiormente su
tutto il territorio in grazia dell’attività esplicatavi per 34 anni dall’abate irlandese
Columba (o Colombano il Vecchio), vero apostolo del paese.
 Nuova Chiesa scozzese  per lungo tempo ebbe, come quella d’Irlanda,
una costituzione monacale.
o Preti secolari compaiono appena nell’VIII sec. quando si stabilì
una relazione più stretta con Roma.
o Vera organizzazione diocesana: solo nel XII sec.
o Inghilterra  il Vangelo inizia a diffondersi verso la fine del VI sec.
 Merito: Papa Gregorio Magno.
 Mandò come opera missionaria l’abate Agostino di Roma, con 40
monaci.
o Il re Etelberto di Kent, già ben disposto verso il cristianesimo:
 Consentì la predicazione;
 597: si fece battezzare.
 A questa notizia, il Papa inviò altri missionari
ordinando di fondare due province
ecclesiastiche.
 Opera missionaria: doveva svolgersi col massimo adattamento possibile
al costume del paese e alle consuetudini del popolo (trasformazione dei
templi in chiese, delle feste pagane in cristiane).
o Nel giro di 50 anni, si sottomisero al cristianesimo altri 5 regni
anglosassoni.
 Organizzazione della Chiesa anglosassone  portata a termine dall’arcivescovo
Teodoro di Canterbury.
 In nessuno dei paesi germanici il seme del vangelo germogliò con tanta rapidità
e forza.
 Anche qui: gran numero di fiorenti monasteri.
 Riconoscenza degli anglosassoni verso il papato:
 Frequenti pellegrinaggi;
 Versamento di un’offerta annuale in denaro a Roma;
 Mirabile attività missionaria della Chiesa anglosassone.

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 RESTRINGIMENTO DEL CRISTIANESIMO PER OPERA DELL’ISLAM

o Oriente  In Arabia nasce l’Islam.


 Fondatore: Maometto (Mecca 570 – Medina 632);
 Uomo di temperamento profondamente religioso;
 Eliminò nel suo paese l’idolatri;
 Fece adottare agli arabi il monoteismo (che aveva conosciuto presso
ebrei e cristiani o presso sette ebreo-cristiane);
 Riconosceva Mosè e Cristo come veri profeti;
 Ammetteva risurrezione e giudizio finale;
 Ma:
o A partire dal 610 si fece innanzi con la pretesa di essere egli
stesso l’inviato di Dio, sommo profeta della vera fede;
o Si mise a predicare la venuta eminente di un castigo divino
imminente e terribile;
o Si distanziò quindi da ebraismo e cristianesimo:
 Distacco definitivo col fallimento alla Mecca  Fuggì a
Medina coi suoi seguaci, iniziò a praticare la poligamia.
 Accusò Giudei e Cristiani di aver falsificato le
Scritture (soprattutto per la Trinità);
 Eliminò consuetudini ebraiche e ordinò di
rivolgersi verso la Mecca per la preghiera, non
più verso Gerusalemme.
o Anni seguenti  Aspirazione al dominio politico:
 Maometto diviene potente principe guerriero, legislatore
e calcolatore politico.
 Crudeltà e lussuria.
 Richiamandosi a una nuova rivelazione  Guerra Santa
(per principio e senza tregua contro gli infedeli).
 Così cominciò col conquistare l’Arabia.
o 630  Conquista della Mecca  centro della nuova religione.
 632  Morte di Maometto:
 Succedono i Califfi  a loro si deve il pieno sviluppo della teocrazia
maomettana  spinsero le spedizioni conquistatrici e depredarono i
paesi limitrofi dell’Arabia.
o Danni alla cultura greca, e anche al cristianesimo:
 Vennero conquistate la Palestina, la Siria, l’Egitto, la
Persia, i patriarcati di Antiochia (637), di Gerusalemme
(638), di Alessandria (642).
 Ad agevolare la conquista  divisioni interne alla cristianità per le
controversie cristologiche.
o Nei paesi conquistati la religione cristiana fu lasciata sussistere ma con delle restrizioni
(solo dall’Arabia vennero costretti ad emigrare).
 Disposizioni di legge create per indurre i cristiani a farsi islamici.
 Defezione dalla religione maomettana: punita con la morte.
 Attività missionaria cristiana: quasi totalmente paralizzata.
48
 Africa nord-occidentale  il cristianesimo finì per scomparire del tutto.

49
50
CAPITOLO II – Sviluppo della dottrina ecclesiastica. Controversie teologiche, eresie e
scismi

 CONTROVERSIE TEOLOGICHE E SVILUPPO DELLA DOTTRINA IN GENERALE

o In questo periodo  lotte teologiche che superano le precedenti:


 Toccano i punti più importanti della fede;
 Manifestano divergenze ideologiche profonde;
 Tutti gli strati della popolazione cristiana vi furono coinvolti;
 Impero (ormai cristiano)  interveniva direttamente nelle contese religiose;
o Concili Ecumenici:
 Convocati di volta in volta dall’Imperatore;
 Grandi forze spirituali  La Chiesa chiamò a raccolta i migliori ingegni per
difendere, spiegare e sviluppare i dogmi;
o Periodo aureo della letteratura patristica  Legato a queste controversie teologiche.
o Lotte teologiche  secondo il loro oggetto, divisibili in 3 gruppi:

1) Questione Trinitaria:
A) Prima fase: rapporto Figlio/Padre (vs arianesimo e semiarianesimo);
B) Seconda fase: Spirito Santo (vs pneumatochi);
Problemi risolti coi Concili di Nicea (325) e Costantinopoli (381).

2) Questione Cristologica:
A) Prima fase: vs ariani e Apollinare di Laodicea (il Logos non avrebbe
assunto una natura umana completa);
B) Seconda fase: rapporto fra le due nature di Cristo (vs nestoriani che
le dividevano, e vs monofisisti che le mescolavano);
Problemi risolti con il terzo e il quarto Concilio: Efeso (431) e Calcedonia (451)
 In conseguenza a queste contese in Oriente si staccarono dalla Chiesa varie
chiese scismatiche.
C) Terza fase: questione sulla volontà del Salvatore;
Risolta col sesto Concilio Ecumenico: di Costantinopoli (680-681);

3) Questione antropologica o soteriologica (Occidente):


 Occidente  interesse per questioni pratico-religiose;
 Questo problema riguardava:
o La condizione originaria dell’uomo;
o Le conseguenze del peccato originale;
o Il rapporto Grazia/libertà;
 Avversari: pelagiani e semipelagiani.
 Grande alleato: Sant’Agostino, il doctor gratiae.

o Vi furono altre controversie minori, alcune delle quali arrivarono a mettere in agitazione
il mondo cristiano (vedi donatisti e la contesa dei Tre Capitoli  Risoluzione: Quinto
Concilio Ecumenico a Costantinopoli nel 553).

51
 L’ARIANESIMO E IL PRIMO CONCILIO ECUMENICO A NICEA NEL 325

o Rapporto fra la divinità del Figlio e quella del Padre:


 Diffusa la tendenza a subordinare il Figlio al Padre  Compromissione del suo
essere eterno; concezione del Figlio inferiore al Padre per aver ricevuto da Lui
la natura divina (posseduta quindi in maniera derivata).
 Altre posizioni: riconoscevano l’identità di natura tra il Padre e il Figlio  e
questo fu stabilito definitivamente nel IV sec. in risposta alla controversia ariana.
o Arianesimo:
 Ario, presbitero di Alessandria, era subordinaziano nel senso più rigido:
 Con ragionamento dialettico affermava la dipendenza di natura del
Figlio dal Padre;
 Arrivò a negare la divinità del Figlio e i suoi attributi divini (in particolare
l’eternità e l’essere ex Deo); (“Vi fu un tempo in cui il Logos non era”;
“Egli è dal non essere”);
 Logos:
 Per Ario è una creazione del Padre, creato dal nulla come creatura prima
e più eminente, destinata ad essere strumento per la creazione degli altri
esseri (secondo la concezione stoico-filoniana, la divinità assolutamente
trascendente non può mettersi in contatto diretto col mondo della
materia);
 Per Ario è mutevole e perfezionabile, per sua natura estraneo al Padre
(unito a Lui solo nel volere ed elevato alla condizione di Figlio di Dio 
Per questo lo si può chiamare “Dio”, ma solo in senso improprio e
morale, infatti non lo è);
 Dal 315  Ario iniziò a divulgare la sua dottrina:
 La sua predicazione riscosse notevoli aderenza fra il clero e il popolo.
 Gli si oppose il Vescovo Alessandro di Alessandria, ma senza successo

o Convocò un Sinodo con circa 100 Vescovi Egiziani, tenuto ad
Alessandria  Ario viene espulso dalla comunione ecclesiastica
coi suoi seguaci del clero.
 La controversia iniziò ad assumere proporzioni sempre più ampie (Ario riuscì a
guadagnare nuovi difensori in particolare: Vescovo Eusebio di Nicomedia);
o Imperatore Costantino il Grande:
 Decise di far dirimere la controversia in un Concilio di tutto l’Impero:
 325  Concilio di Nicea:
o Circa 300 vescovi convenuti da tutte le parti del mondo cristiano
(di cui solo 7 dall’Occidente, 2 Romani quali rappresentanti di
Papa Silvestro);
o Discussioni molto lunghe datala complessità;
o Alla fine:
 In accordo con la teologia Occidentale e col consenso
dell’Imperatore, venne fissato definitivamente il simbolo
di Nicea (“Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio
vero, generato e non creato, della stessa sostanza del
Padre”);
52
 In appendice vennero colpite con l’anatema le
principali tesi di Ario.
 Il simbolo fu accettato quasi da tutti (molti di quelli che
non accettarono vennero scomunicati).
 Vennero dati alle fiamme gli scritti di Ario e dei
suoi amici, con decreto di pena di morte per chi
li conservava di nascosto;
 Nicea si concluse con la risoluzione definitiva della
controversia pasquale e con la promulgazione di 20
canoni disciplinari.
 È il primo grande Concilio detto “Ecumenico”.

 CONTINUAZIONE DELLA LOTTA E SCONFITTA FINALE DEGLI ARIANI

o Concilio di Nicea  non portò la pace desiderata: arianesimo respinto ma non


debellato  presto si riprese vigorosamente.
 Gli ariani insieme riuscirono a scacciare dalle sedi episcopali i capi del partito
niceno (tra cui anche Atanasio, Vescovo di Alessandria dal 328).
 Oriente  con l’appoggio dell’Imperatore Costanzo, l’eresia riuscì
temporaneamente ad avere il sopravvento (minacciò di diventare religione di
Stato).
 Per due volte lo Stato cercò di ristabilire l’unità con sinodi generali, ma senza
successo.
 Dopo la morte di Costanzo la lotta si calmò, sebbene anche il successore Valente
fosse ariano.
o Fine dell’arianesimo:
 Dopo 50 anni di lotte: arianesimo scisso in diverse correnti;
 Dopo la morte di Valente: privo dell’appoggio statale;
 Intrinsecamente superato dalla sovrana speculazione teologica dei neoniceni
Basilio di Cesarea, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa;
 Protettore dell’ortodossia cattolica: l’Imperatore Teodosio il Grande (379-395);
 Vittoria definitiva: Concilio di Costantinopoli del 381;
[Per i dettagli specifici riguardanti la vicenda, visti più dettagliatamente e
cronologicamente, vedi libro pp. 302-308].

 LA CONTROVERSIA PNEUMATOMACA E IL CONCILIO DI COSTANTINOPOLI DEL 381. IL


FILIOQUE.

o Nei primi secoli, come quella del Figlio, neppure la dottrina dello Spirito Santo era ben
definita.
 Per l’arianesimo, lo Spirito era creatura del Figlio  fino al IV sec. l’errore non
fu oggetto di grande attenzione, in quanto ci si era concentrato sul Logos.
 Ma  Anche gli omeusiani accettarono questa dottrina, proclamando che lo
Spirito Santo era uno degli Spiriti servienti, diverso dagli angeli solo per grado:
 Si levò Atanasio in difesa della divinità dello Spirito Santo.
53
o Sinodo di Alessandria, 362  Spirito Santo della stessa sostanza
e divinità delle altre due Persone.
o Esponente principale della dottrina opposta  Macedonio,
Vescovo di Costantinopoli (deposto nel 360).
 Contro l’eresia si pronunciarono ben presto anche altri sinodi
(Alessandria, Roma, Asia Minore).
 I tre grandi Cappadoci la confutarono, professando chiaramente
l’omousia dello Spirito Santo.
o Condanna più importante dell’eresia:
 Concilio di Costantinopoli (381):
 Ripresa del simbolo niceno;
o Nasce il simbolo niceno-costantinopolitano (che nel mondo
greco divenne poi l’unica professione di fede);
o Rimaneva però aperta la questione della relazione esistente fra lo Spirito Santo e il
Figlio:
 Risolta in maniera diversa in Oriente e in Occidente (più nella formulazione che
nella sostanza):
 Fin dal IV sec., in Oriente  Processione dal Padre attraverso il Figlio;
 In Occidente  Processione dal Padre e dal Figlio;
o Nella Spagna, il Filioque, fu ben presto inserito anche nel
simbolo composto nel 447 dal Vescovo Pastore di Palencia e
ufficialmente usato nel Paese  Poi, col sinodo di Toledo (589),
venne inserito nel simbolo niceno-costantinopolitano.
 Nella storia delle divergenze tra le due Chiese, il Filioque
ebbe importanza fatale.

 CONTROVERSIE ED ERESIE MINORI COLLEGATE COLL’ARIANESIMO ED ALTRE ERESIA DEL IV


SEC.

Le principali:
o Scisma di Antiochia  con la deposizione del Vescovo Eustachio di Antiochia, parte
della comunità resto fedele a lui, un’altra parte appoggiò i nuovi Vescovi ariani;
o Scisma Romano  355: Papa Liberio viene esiliato dall’Imperatore Costanzo.
Quest’ultimo fece ordinare Vescovo di Roma il diacono Felice (ariano), e molti si
schierarono dalla sua parte. Ma poi: ritorno di Liberio, e ritiro di Felice  malcontento
del popolo. Scontri sanguinosi dopo la morte di Liberio, con Papa Damaso (un gruppo
non voleva lui, bensì il diacono Ursino);
o Scisma luciferiano  Vescovo Lucifero di Cagliari, appassionato del dogma niceno,
esiliato da Costanzo, scrisse contro di lui scritti polemici e diffamatori. Poi si staccò dai
Vescovi cattolici per disapprovazione della mitezza con la quale Atanasio aveva trattato
gli omeusiani. Lo scisma si propagò anche in Spagna, ma durò poco;
o Eresia di Marcello di Ancira  sa di sabellianismo (la divinità è una monade che si
evolve in Trinità nel corso della Storia della Salvezza);
o Eresia del Vescovo Fotino di Sirmio  Discepolo di Marcello, professò dottrine
dinamiste;

54
 LE CONTROVERSIE ORIGENISTE NEL IV SEC. E AL PRINCIPIO DEL V SEC.

o Nella controversia trinitaria spesso viene menzionato il nome di Origene:


 Alcuni lo accusavano di essere il fondatore dell’arianesimo (volendo proibita la
lettura delle sue opere)  Tra questi: i Vescovi Epifanio di Costanza e Teofilo
di Alessandria;
 Condannarono e perseguitarono Origene e origenisti;
o Gli ortodossi tuttavia mantennero la stima per Origene, in particolare i più eminenti 
i Cappadoci (pur essi riconoscendo i punti errati della sua speculazione).

 LA CONTROVERSIA DONATISTA

o Africa Occidentale  lotte donatiste  primo intervento dell’Imperatore in questioni


interne ecclesiastiche.
 Sacramenti: efficaci in se stessi o a seconda della dignità di chi li amministra?
 Per gli Africani, la seconda opinione.
 Occasione esteriore dello scisma:
 Elezione discorde  arcidiacono Ceciliano come Vescovo di Cartagine:
o Forte opposizione nella comunità per diversi motivi (mettevano
in discussione anche la sua consacrazione episcopale, fatta
secondo loro da un “traditor”).
  Vescovi della Numidia: si riunirono a Cartagine,
contro Ceciliano, lo destituirono in un sinodo, e
consacrarono anti-vescovo Maggiorino, morto il quale gli
succedette Donato (che diede il nome al movimento);
 Lo scisma si estese a gran parte dell’Africa Occidentale (data l’importanza della
Chiesa di Cartagine e grazie alla vivace attività dei donatisti);
o Imperatore Costantino  infastidito dallo scisma:
 Istituì un collegio che poi divenne un sinodo che giudicasse le accuse contro
Ceciliano 
 Risultato: Ceciliano riconosciuto come Vescovo legittimo, respinta dei
donatisti.
 Ma essi non si diedero per vinti  l’Imperatore convocò un Sinodo generale in
Occidente 
 Risultato: medesima sentenza. Ceciliano scagionato dalle accuse.
 Ma essi non si piegarono, e si appellarono all’Imperatore 
 Risultato: dopo un attento esame, l’Imperatore si pronunciò contro i
donatisti.
 Ma essi resistettero 
 Costantino ricorse a provvedimenti più gravi:
o Capi in esilio;
o Sequestro delle loro chiese;
 Ma non ottenne niente, anzi, il fanatismo accrebbe: i donatisti dichiararono la
loro chiesa l’unica pura comunità di Santi, la Chiesa “Immacolata dei martiri”,
in contrasto con la Chiesa “contaminata dai traditori” (cattolici). Solo loro

55
potevano amministrare efficacemente i Sacramenti, perciò ribattezzavano tutti
coloro che passavano alle loro file.
 Dopo alcuni anni Costantino fu costretto ad abolire le leggi severe  i donatisti
crebbero in gran numero.
 Imperatore Costante  Riprese i tentativi di conciliazione, prima con le
buone poi con severità (proibizione del loro culto, esilio dei capi).
o Ma  l’Imperatore Giuliano l’Apostata fece rimpatriare gli
esiliati  Anche sotto il governo degli Imperatori successivi non
si ottennero buoni risultati.
o Avversario importantissimo  Sant’Agostino che dal 393 confutò la loro falsa dottrina,
difendendo l’efficacia oggettiva dei Sacramenti.
o In seguito a nuovi atti di violenza, i Vescovi cattolici, nel sinodo di Cartagine (404),
chiesero all’Imperatore Onorio di applicare le leggi teodosiane contro gli eretici  Così
avvenne:
 Anche Agostino approvò l’impiego di misure coercitive (esclusa la pena di
morte);
o Conferenza di Cartagine del 411 (Agostino era portavoce dei cattolici)  riunificazione
desiderata fallita  Leggi indurite contro i donatisti:
 Privazione dei diritti civili;
 Adunanze vietate, pena: la morte;
o Lo scisma però scomparve solo con la conquista dell’Africa da parte dei Saraceni.

 APOLLINARE DI LAODICEA E GLI INIZI DELLA CONTROVERSIA CRISTOLOGICA

o Ariani  Oltre a negare la divinità di Cristo, negavano che egli avesse un anima umana.
 La vita era data direttamente dal Logos (che in tal mondo dimostravano essere
mutevole e creato);
 Per molto tempo non si badò a questo errore. Finché non si decise di
combatterlo:
o Concilio di Costantinopoli (381)  Lotta, più che contro gli ariani, contro Apollinare
di Laodicea, amico di Atanasio e fervido difensore del credo niceno contro gli ariani,
con i quali però concordava sulla menomazione umana di Cristo (con la quale poteva
spiegare l’unità di Cristo e la sua esenzione dal peccato)  Si richiamava letteralmente
a Gv 1,14 (“il Verbo si fece carne”, in senso stretto, e non tutta la natura umana).
 Eresia combattuta da Gregorio di Nissa, dagli Antiochieni e altri teologi.
 Imperatore Teodosio  condannò all’esilio i seguaci. Ma l’eresia
incontrò il favore di molti (addirittura in Antiochia nacque una comunità
Apollinarista, che fu poi riassorbita nella Chiesa ortodossa, senza però
che tutti abbandonassero l’errore, ripresentatosi in seguito come
monofisismo).

56
 LE LOTTE NESTORIANE E IL III CONCILIO ECUMENICO A EFESO NEL 431

o Questione: rapporto natura umana/natura divina in Cristo:


A) Scuola alessandrina:
 Accentua l’unione delle due nature, parlando di “mescolanza”. Quasi
una sola natura, del Logos divino  Risulta compromessa l’integrità
delle due nature umana e divina.
B) Scuola antiochiena:
 Insisteva sulla distinzione reciproca delle nature e sulla loro completezza
 tra gli esponenti più importanti:
o Diodoro di Tarso  semplice inabitazione del Logos nell’uomo
Gesù. Distingueva due figli di Dio in Cristo, uno naturale e uno
adottato per grazia detto tale impropriamente.
o Teodoro di Mopsusestia  non ammetteva una vera e propria
incarnazione, ma riconosceva una inabitazione del Logos
nell’uomo Gesù  ammetteva quindi due persone in Cristo.
Parlava esplicitamente di 1 persona ma non in senso di unità
fisica o sostanziale, bensì relativa e morale, unità di volontà, un
collegamento esteriore, come uomo/donna in matrimonio.
 Da Maria sarebbe nato non il Figlio di Dio, ma un
uomo nel quale abitava Dio: Maria = “Madre di Cristo”
e non “Madre di Dio”.
o Grande sostenitore e diffusore della cristologia antiochiena  Nestorio, Vescovo di
Costantinopoli.
 Designazione giusta per Maria  “Madre di Cristo”:
 Forti opposizioni.
o Grande oppositore  Cirillo di Alessandria.
o Entrambi si appellarono a Papa Celestino I, il quale ripudiò la concezione nestoriana in
un sinodo. Cirillo intimò Nestorio di ritirare la sua dottrina.
 Ma Nestorio non voleva piegarsi  Ebbe molti seguaci della scuola antiochiena.
o 431  Concilio Ecumenico di Efeso:
 Convocato dall’Imperatore Teodosio II, sollecitato da Nestorio.
 Arrivarono prima: Nestorio e a seguire Cirillo.
 Il terzo patriarca, Giovanni di Antiochia, tardò;
 I legati pontifici tardarono;
 Cirillo, sentendosi rappresentante del Papa, aprì ugualmente il Concilio:
 Già nella prima sessione  Dimostrazione patristica della Theotocos e
della reale unione delle due nature in Cristo  Nestorio destituito.
 4 giorni dopo arrivò Giovanni, che non si unì al Concilio, ma ne tenne uno per
conto suo, alla presenza del commissario Imperiale  Cirillo destituito.
 Arrivarono anche i legati pontifici che parteciparono al Concilio di Efeso 
Giovanni e i suoi scomunicati.
o Imperatore  tentò la riconciliazione, invano. Assunse un atteggiamente più deciso
contro Nestorio (rimandato nel suo monastero ad Antiochia).
 Antiochieni indignati  Accusarono Cirillo di arianesimo e apollinarismo: lo
scomunicarono.

57
o Conciliazione  Attraverso la formula di Unione nel 433: Cirillo accettò il simbolo
conciliativo (stabilito già ad Efeso dagli antiochieni); Giovanni dovette accettare le
decisioni del Concilio, in particolare la destituzione di Nestorio.
 In realtà i problemi continuarono: cessarono parzialmente solo con la minaccia
dell’Imperatore di destituzione.

 LE LOTTE MONOFISITE E IL IV CONCILIO ECUMENICO A CALCEDONIA NEL 451

o Alcuni alessandrini caddero nell’estremo opposto rispetto ai nestoriani:


 Accentuazione della divinità a discapito della umanità (fino a mescolarle, o a far
assorbire la natura umana in quella divina);
 Con l’Incarnazione  unica natura di Cristo (corpo divinizzato);
o = monofisismo (che divenne l’eresia più potente e popolare
dell’antichità cristiana;
o Preludio delle lotte: Eutiche (che fu destituito e scomunicato);
 Non cedette e reclamò contro la presunta ingiustizia riuscendo a guadagnare alla
sua causa la corte (che gli procurò una posizione solida);
 Imperatore Teodosio II  convocò nel 449 un nuovo concilio generale ad
Efeso:
 Ai legati papali fu negata la presidenza;
 Non fu ammessa la lettura degli scritti del Papa;
 Esito:
o Eutiche proclamato ortodosso (si atteneva a Nicea e a Efeso, e
rigettava Nestorio, Apollinare e gli altri);
o Dottrina delle due nature  ripudiata come non ammissibile;
o Flaviano ed Eusebio  destituiti (stessa sorte per altri Vescovi vs
Eutiche);
o Dominio del monofisismo  non fu di lunga durata:
 Venne rigettato da tutte le parti;
 Si reclamò la convocazione di un nuovo Concilio;
o Nuovo Concilio, convocato a Nicea, ma trasferito dopo poco a Calcedonia (451).
 Vinse la dottrina dell’unico vero Cristo in due nature (unica persona e unica
ipostasi, 2 nature)  Si fissò un simbolo.
(Il problema del monofisismo in realtà continuò)

 LA CONTROVERSIA PELAGIANA SULLA GRAZIA IN OCCIDENTE. AGOSTINO IL DOCTOR


GRATIAE

o Occidente  Questioni inerenti l’antropologia e la soteriologia.


 Controversia pelagiana  Iniziatore: Pelagio (monaco laico), V sec.:
 Negazione del peccato originale;
 Piena capacità dell’uomo di operare il bene e di mantenersi immune dal
peccato;
 Prima condanna  sinodo di Cartagine (411): scomunica;
o Più grande avversario  sant’Agostino.
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 Cartagine: errori di Pelagio messi a nudo e confutati. Ma Pelagio continuò.
 Pelagio e i suoi vengono ricondannati nel 416;
 Poi nuovamente a Cartagine nel 418;
 Stesso anno  Enciclica di Papa Zosimo che condannava il
pelagianesimo;
o Maggior esponente e dottore sistematico del pelagianesimo  Giuliano. Lotta contro
Agostino (soprattutto su peccato originale e concupiscenza).
o 429/430  l’Imperatore Teodosio II espulse i pelagiani dalla capitale dell’Impero;
o Concilio di Efeso del 431  Questione al tappeto;

 LA DOTTRINA DI AGOSTINO SULLA PREDESTINAZIONE. IL SEMIPELAGIANESIMO

o Agostino riflette molto sul concetto di predestinazione:


 Periodo pre-episcopale  attribuiva a Dio una volontà salvifica generale e
riponeva la ragione del fenomeno per cui alcuni credono e altri no, nella volontà,
o nella volontà contraria dell’uomo;
 Periodo successivo  venne a dominare sempre di più il suo pensiero
l’onnipotenza del volere divino:
 Volontà salvifica di Dio: è una volontà particolare, e la differenza tra
credenti e non si fa risalire alla volontà di Dio;
o Alcuni eletti conseguiranno infallibilmente la vita beata;
o I non eletti, mancando loro la Grazia necessaria, sono destinati
irreparabilmente alla perdizione;
o Teoria rigorista di Agostino (agostinismo):
 Trovò l’opposizione dei pelagiani;
 Trovò l’opposizione dei non pelagiani (sembrava infatti mettesse in pericolo la
libertà del volere umano)  Tra questi: i monaci di Adrumeto, i monaci di
Marsiglia, l’abate Giovanni Cassiano i San Vittore;
 Da questi ultimi nacque quello che poi fu chiamato semipelagianesimo:
o Predestinazione  basata sia sulla predilezione di Dio, sia sulla
prescienza di Dio (elegge alla beatitudine coloro che prevede si
renderanno degni di essa)  è una predestinazione condizionata
e non assoluta, mentre la volontà salvifica rimane generale e si
estende a tutti;
o Per vivere conformemente alla fede  basta il volere dell’uomo,
e i giustificati non hanno bisogno del dono particolare della
perseveranza finale per conseguire l’eterna salvezza;
o Vi furono molteplici scritti di Agostino (e di alcuni discepoli) per chiarire la sua
posizione e per confutare quella semipelagiana.
o La controversia durò, ma Papa Celestino I si espresse in termini laudativi nei riguardi
di Agostino;
 Nella Gallia però, il semipelagianesimo si sostenne ancora per circa un secolo,
in una lotta continua fra le due correnti;
 Mutamento  A partire dal VI sec. grazie all’arcivescovo Cesario di
Arles (con idee agostiniane);

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o Sinodo di Orange  condanna del pelagianesimo e del
semipelagianismo  agostinismo mitigato (si abbandonarono la
dottrina della volontà salvifica particolare, della predestinazione
incondizionata e soprattutto della predestinatio ad malum);

 LE CONTESE TEOPASCHITE, MONOFISITE, ORIGENISTE E LE CONTROVERSIE DEI TRE CAPITOLI


AL TEMPO DI GIUSTINIANO. IL V CONCILIO ECUMENICO A COSTANTINOPOLI NEL 553

o Sotto l’Imperatore Giustianiano I  Cesaropapismo.


 Si riteneva autorizzato e obbligato a determinare minuziosamente i
dogmi e la disciplina ecclesiastica, facendoli servire a scopi politici.
 Questione teopaschita  relativa alla aggiunta del “che fu messo in croce per
noi” al tre volte santo: alcuni si opposero, preferendo “uno della Trinità ha
sofferto nella carne” (per contrastare i nestoriani e poiché meno “monofisita”);
 La nuova formula ebbe il plauso di Giustiniano per motivi politici:
o Su sua richiesta venne riconosciuta anche dal Papa e poi dal
Concilio di Costantinopoli del 553.
 Contese origeniste  VI sec.: riaccensione delle aspre dispute sull’ortodossia di
Origene.
 Per motivi politici Giustiniano nel 452 promulgò un editto col quale
venivano condannate 9 proposizioni di Origene, che divenne eretico.
o Adesione da parte di tutti i Vescovi dell’Impero e del Papa  2
sec. dopo la morte, fu effettivamente condannato come eretico.
 Controversia dei Tre Capitoli  Vescovo Teodoro di Cesarea, molto influente
a corte:
 Per distrarre l’Imperatore dalla ulteriore persecuzione agli origenisti e
per vendicarsi dei loro avversari richiamò l’attenzione del sovrano su un
altro problema:
o Se si fossero condannati come nestorianizzanti i capi della Scuola
Antiochiena (tra cui Teodoro di Mopsuestia), probabilmente i
monofisisti sarebbero stati disposti a riunirsi alla Chiesa
dell’Impero.
o L’Imperatore accolse  544: promulgazione di un editto in cui,
pur affermando di non voler compromettere le decisioni di
Calcedonia, scagliò l’anatema contro i “Tre Capitoli”.
 Editto accolto ovunque con grave scontento ma non fu
un problema per l’Imperatore.
 Anche il Papa si piegò  trionfo del
cesaropapismo, accondiscendenza ai monofisiti,
demolizione del prestigio calcedonese.
o Aspre polemiche.
o Così Imperatore e Papa decisero per un nuovo Concilio a Costantinopoli nel 553.
 Nonostante ciò  l’Imperatore emanò un nuovo editto di condanna dei Tre
capitoli  rottura formale Papa/Imperatore:
 Il Papa non partecipò al Concilio.

60
o Anatema contro i Tre Capitoli + minaccia di esilio e destituzione
per i difensori.
o Condanna definitiva dell’origenismo.

 LA CONTROVERSIA MONOTELITA E IL VI CONCILIO ECUMENICO A COSTANTINOPOLI NEL


680-681. IL TRULLANUM II DEL 692

o Monoenergismo e Monotelismo  Oriente: sorge la questione se il Redentore


possedesse una doppia energia e una doppia volontà viste le due nature, o meno.
 Nel 619, il patriarca Sergio di Costantinopoli, basandosi sull’unione ipostatica,
riteneva di dover ammettere una sola energia divino-umana.
 La dottrina incontrò una decisa resistenza:
 Condanna da parte del monaco palestinese Sofronio.
o Ma Sergio tirò dalla sua anche Papa Onorio I, che aderì (pur
senza condividere in fondo né il monoenergismo né il
monofisismo).
o Costantinopoli  L’Imperatore Eraclito pubblica un documento di Sergio con una
professione di fede in cui veniva affermato decisamente il monotelismo  I Vescovi
Orientali accettarono, l’Occidente no: dottrina nociva.
 L’Imperatore Costante II la ritirò e pubblicò il Tipo (648), nuovo editto
dogmatico, negativo per la pace:
 Veniva biasimata la contesa, e si ordinava di attenersi semplicemente ai
vecchi simboli.
o Concilio Lateranense del 649  Papa Matino I dichiara che in Cristo vi sono 2 volontà
e 2 modi d’operare  Scomunica per gli autori della nuova eresia (Sergio ecc.).
 L’Imperatore, indignato, ricorse alla forza  Arresto del Papa, portato a
Costantinopoli, condannato per “alto tradimento”, malmenato ed esiliato, morì.
 L’abate Massimo il Confessore, il più importante teologo greco del suo tempo,
insieme a dei compagni  venne flagellato, gli fu strappata la lingua, recisa la
mano destra, e mandato in esilio.
o Nuovo Imperatore  Costantino IV Pogonato: seguì un’altra strada  Concilio
Ecumenico per ristabilire l’unità della Chiesa. Papa Agatone d’accordo:
 680-681: Concilio Ecumenico Trullano (nel palazzo imperiale a Costantinopoli)
 Riuscì nell’intento:
 Monoteliti puniti con la scomunica e con la deposizione, le loro opere
date alle fiamme.
 Redazione di una professione di fede nella quale il simbolo di
Calcedonia era completato con l’aggiunta “Noi professiamo secondo la
dottrina dei santi Padri due volontà naturali e due modi naturali di
operare, indivisi e immutati, inseparati e non mescolati…”.
o 692  Concilio Trullano Secondo a Costantinopoli, più disciplinare, indetto da
Giustiniano II  Ideato come Ecumenico, fu in realtà Orientale, e ostile verso
l’Occidente (soprattutto verso Roma).
 Tra i provvedimenti: disapprovazione della legge occidentale sul celibato
ecclesiastico  La Chiesa Orientale si distanziava sempre più dalla Occidentale.
 Papa Sergio si rifiutò di sottoscrivere.
61
o Giustiniano II cercò di usare la forza, ma il Papa fu difeso dalle
milizie civiche di Ravenna.
 Trullanum II 
 Per i Greci = Concilio Ecumenico;
 Per i Latini = Sinodo “ingannatore”;

62
CAPITOLO III – La costituzione ecclesiastica

 NUOVI UFFICI ECCLESIASTICI. FORMAZIONE, ELEZIONE, SOSTENTAMENTO E


CARATTERISTICHE DEL CLERO

o Rapida diffusione del cristianesimo  Richiedeva organizzazione degli uffici


ecclesiastici:
 I più anziani (primi di rango) presbiteri e diaconi = arcipreti e arcidiaconi;
 Arciprete = sostituto del Vescovo nelle funzioni sacerdotali;
 Arcidiacono = suo assistente nell’amministrazione e negli atti
giurisdizionali (particolarmente importante, spesso l’arcidiacono
diveniva successore del Vescovo);
 Clero inferiore:
 Occidente: esorcisti, ostiari, accoliti
 Oriente: VII e VIII sec, queste figure sono in declino. Accoliti: mai
conosciuti;
 Diaconesse:
 Ufficio che perse terreno con la diffusione del battesimo infantile;
 Oriente: si mantenne però almeno per tutto il VII sec.;
 Uffici ecclesiastici nuovi (soprattutto in Occidente):
 Cantori (speciale ordine sacro);
 Ermeneuti (interpreti: dovevano tradurre la Scrittura e l’omelia);
 Parabolani (infermieri);
 Copiati (becchini);
 Mansionari (per la sorveglianza del tempio);
 Sincelli (commensali e consiglieri del Vescovo);
 Economi (amministratori dei beni ecclesiastici prescritti da Calcedonia
nel 451 per tutte le chiese episcopali);
 Difensori (per i processi ecclesiastici);
 Notari;
 Archivisti (per la stesura e conservazione degli atti ecclesiastici);
 Apocrisiari (rappresentanti e incaricati d’affari dei patriarchi);
o Formazione del clero:
 Fu sostanzialmente conservato il sistema già in uso. Ma anche delle novità:
 Vescovi Eusebio di Vercelli e Agostino di Ippona  Riunirono i chierici
della diocesi a vita comune nella residenza vescovile, dove si provvedeva
contemporaneamente a far istruire i giovani da parte dei più anziani 
Creano delle specie di seminari.
 Italia  Alcuni sacerdoti di campagna raccoglievano in casa loro i
giovani chierici per farne dei successori istruendoli nel servizio divino
(prassi che si diffuse e nel sinodo di Vaison del 529, presieduto da
Cesario, si rese obbligatoria per la provincia ecclesiastica di Arles);
 Monasteri  Alcuni di essi si affermarono come luoghi idonei per la
preparazione del clero (ottimi Vescovi uscirono da questi ambienti);
63
o Creazione Vescovi:
 Rimane l’antico sistema  elezione fatta dal clero e dal popolo + consenso dei
Vescovi della provincia;
 Ma in Oriente  partecipazione del popolo: viene ridotta (Giustiniano I
ammise solo gli ecclesiastici e i patrizi come elettori: dovevano proporre 3
candidati e il metropolita nominava il più degno) e poi scompare del tutto;
 In Oriente vi è l’intervento decisivo dell’autorità statale per le nomine
importanti (per Costantinopoli divenne regola da Teodosio I in poi);
 Designazione del successore  combattuta (vedi lo scisma creatosi con
la nomina di successore su letto di morte da parte di Papa Felice III: egli
designò Bonifacio, il suo arcidiacono, il popolò nominò il diacono
Dioscuro. Quest’ultimo presto morì, e fu accettato Bonifacio: scisma
risolto);
o Anche Dioscuro fece lo stesso (nominando il diacono Vigilio),
ma fu costretto a ritirare la sua nomina illegale;
 Occidente  Conferma regia per la nomina dei Vescovi (già nel VI sec.);
 Chiesa nazionale merovingia  spesso i re nominavano i Vescovi
direttamente (anche con simonia), nonostante l’opposizione della
Chiesa.
 Fuori dalla provincia romana  influenza del Papa nell’elezione
episcopale: insignificante.
o Sostentamento del clero:
 Molti ecclesiastici vivevano del loro patrimonio o del lavoro delle proprie mani
(in parte erano costretti a fare un mestiere o a coltivare la terra);
 Esercizio del commercio: proibito agli ecclesiastici in Occidente da
Valentiniano III.
 Beni della Chiesa: andavano in questo tempo aumentando  Chiesa Romana
(diversamente dalla Spagna e dalla Gallia)  entrate divise in 4 parti:
 1) Vescovo;
 2) Clero;
 3) Mantenimento del culto e delle chiese;
 4) Beneficenza e sollievo dei poveri;
 Chiese di campagna  anch’esse presto ebbero dei beni propri e ne godevano
il reddito (sebbene figurassero come proprietà del Vescovo, a cui forse pagavano
qualche tributo  Chiese rurali di Spagna e Gallia: dovevano pagare al Vescovo
un terzo delle oblazioni dei fedeli).
o Prerogative per lo stato ecclesiastico:
 Libertà (schiavo: solo se il suo padrone era d’accordo e lo liberava);
 In nessun caso si poteva ascendere direttamente dallo stato laico all’episcopato
(Sinodo di Sardica del 343);
 Ritorno allo stato laico o assunzione di uffici pubblici incompatibili col ministero
 vietati e puniti in parte con la destituzione, in parte con la scomunica;
 Passaggio ad altra chiesa: vietato da parecchi sinodi (Arles, Nicea ecc.);
 Segno esteriore di appartenenza allo stato ecclesiastico, dal V sec.  tonsura;
 Matrimonio per il clero  dal IV sec. Oriente ≠ Occidente:

64
 Occidente  vietato; Oriente  autorizzati a mantenerlo se contratto
prima (anche se in pratica, buona parte del clero scelse volontariamente
il celibato);
o Giustiniano I  Impose ai Vescovi il celibato come obbligo
(valido ancora oggi);

 I PRIVILEGI DELLO STATO ECCLESIASTICO

o Con Costantino il Grande  Esonero dagli oneri municipali;


o Col figlio Costanzo  Esonero da imposte straordinarie;
 (Per questi motivi, per evitare che alcuni si facessero consacrare per queste
immunità, già Costantino lo vietò ai decurioni e ai ricchi. Con Teodosio I i
decurioni poterono, ma solo dopo aver soddisfatto gli obblighi verso lo Stato,
cedendo il patrimonio alla curia o a una persona singola);
o Nell’Impero Romano al privilegium immunitatis si aggiunse il privilegium fori (tribunale
ecclesiastico per gli ecclesiastici)  foro privilegiato: per i sacerdoti  i giudici erano i
Vescovi; per i Vescovi  i giudici erano i metropoliti e i patriarchi;
 Per delitti gravi, il chierico (dopo il giudizio dei suoi superiori gerarchici e
l’espulsione dallo stato sacerdotale) veniva consegnato anche al tribunale civile;
o Nel Regno dei Franchi invece  procedura mista (per procedere contro un ecclesiastico
il tribunale civile doveva avere l’autorizzazione del Vescovo ecc.)
o Competenze del tribunale ecclesiastico  non solo le cause del clero, ma anche dei
laici (Vescovo come arbitro per le cause civili, sulla base di s. Paolo);
 Con Costantino  fu attribuito ai Vescovi un potere arbitrale in concorrenza
col tribunale ordinario in cause civili (per migliorare l’amministrazione della
giustizia, spesso corrotta);
 Imperatore Arcadio in Oriente (398) e Onorio in Occidente (408)  limitarono
la competenza dei Vescovi solo al caso in cui ambedue le parti si rivolgessero a
loro.
 Il potere arbitrale del Vescovo si sostenne a lungo, ma non si affermò nei paesi
germanici.

 ORIGINE DELLE PARROCCHIE. LE CHIESE PROPRIE IN OCCIDENTE

o Dal III sec.  Chiese rurali  Appartenevano alla parrocchia del Vescovo urbano, il
cui territorio, in Occidente, dal IV sec., fu denominato diocesi (termine desunto
dall’amministrazione imperiale romana).
 Con la perdita di terreno del paganesimo  Aumento delle chiese rurali, che
talvolta avevano dei Vescovi, detti “Vescovi rurali”.
 Col tempo essi vennero sostituiti dai presbiteri (c’era il divieto per i
Vescovi rurali di ordinare preti e diaconi se non autorizzati dall’urbano;
la figura del Vescovo rurale recava pregiudizio alla dignità e all’autorità
del Vescovo);
o Coi presbiteri che acquisirono un potere più stabile e vasto, si
formò nelle campagne l’organizzazione parrocchiale (=
65
complesso di chiese con un servizio divino completo curato dai
presbiteri).  In Oriente fu rapido, in Occidente di meno.
o Influsso del Vescovo  limitato anche dal diritto delle chiese proprie = il signore che
su un fondo di sua proprietà aveva costruito una chiesa o cappella, e per mantenerla
l’aveva dotata di un patrimonio immobiliare, la considerava completamente sua, e
poteva disporre liberamente di essa e dei beni relativi, nominandone sacerdoti senza
interpellare il Vescovo.
 Grave pericolo di abusi.
 Nonostante ciò  dal VII sec. in poi il fenomeno si affermò ovunque
(soprattutto nel Regno dei Franchi).

 L’ORGANIZZAZIONE PATRIARCALE

o Patriarcati = circoscrizioni più ampie, al di sopra dell’organizzazione metropolitana (già


dal III sec.);
 Notevole trasformazione nella organizzazione gerarchica con la fondazione di
Bisanzio-Costantinopoli (Nuova-Roma) ad opera di Costantino (come residenza
imperiale)  Grado superiore per il Vescovo della nuova capitale:
 Concilio di Costantinopoli (381)  Vescovo nella “Nuova-Roma”:
primato d’onore subito dopo il Vescovo dell’Antica Roma. Egli ottenne
un notevole accrescimento di potere.
 Concilio di Calcedonia (451)  Vescovo di Costantinopoli: poteva
consacrare i metropoliti delle diocesi del Ponto, delle province dell’Asia
e della Tracia.
 Chiesa di Costantinopoli  Sullo stesso piano di Roma, Alessandria e
Antiochia  Il Vescovo divenne patriarca.
o Leone I si oppose invano  Vescovi di Costantinopoli: primato
nella Chiesa d’Oriente (soprattutto quello greco).
 Imperatore Giustiniano  nel 545 decretò che il Vescovo di
Costantinopoli avesse il secondo posto, dopo Roma, ma avesse la
precedenza su tutti gli altri Vescovi.
 Contemporaneamente fu elevato il grado del seggio di Gerusalemme (in misura
più modesta):
 Sinodo di Nicea (325)  “Posizione onorifica tradizionale”;
o Ma i Vescovi successivi aspiravano al patriarcato.
 Concilio di Calcedonia (451)  l’ambizioso Vescovo Giovenale ottenne
la giurisdizione sulle tre province palestinesi.
o Occidente  Vescovo di Roma = patriarca d’Occidente e primate d’Italia (oltre che di
tutta la Chiesa);
 Vi erano inoltre alcune sedi con potere patriarcali su territori di notevole vastità
(es: Cartagine, Milano, Arles, Tessalonica);
 In seguito alla controversia dei Tre Capitoli sorsero in Occidente due patriarcati
titolari (Grado e Aquileia);

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 IL PAPATO E IL PRIMATO ROMANO. LEONE I E GREGORIO I. RAPPORTI FRA STATO E CHIESA

 Leone I Magno  440-461;


 Gregorio I Magno  590-604;
o In questo periodo, il primato della Chiesa Romana e del Papa è largamente ed
esplicitamente riconosciuto (Cfr. Concilio di Costantinopoli, Concilio di Caldedonia,
Imperatore Giustiniano, Sinodo di Sardica, Imperatore Graziano, Papa Gelasio I il
quale dichiarò che la Chiesa Romana aveva il diritto di giudicare sopra tutte le altre
chiese, mentre essa stessa non poteva sottostare a nessun giudizio umano e nessuno
poteva giudicare il suo operato, ecc.);
 Leone Magno:
 Primo posto tra i Papi del V sec.;
 Romano autentico di nobile carattere pieno di energia (Cfr. vs Attila);
 Pienamente convinto che Vescovo di Roma = “Vicario di Pietro”, con
diritto e dovere di guidare la Chiesa Universale;
 Altri Vescovi  Chiamati solo a collaborare col Papa nella cura
pastorale, ma senza pienezza del potere;
 Pensiero dell’episcopato universale del Papa  non solo affermato
teoricamente, ma anche tradotto in pratica come nessun altro dei
predecessori;
 Lotta contro il monofisismo + rivalità col patriarcato di Costantinopoli
in Oriente;
 Lotta contro le soperchierie del Vescovo Ilario di Arles (voleva
trasformare il proprio episcopato in patriarcato, ma venne privato dal
Papa del vicariato apostolico e dei poteri metropolitani) in Occidente;
 Sostenuto dall’Imperatore Valentiniano III (divieto in Occidente
d’intraprendere azioni vs l’autorità della Sede Romana  Pace delle
chiese: solo riconoscendo il proprio capo);
 Felice II (III successore di Leone):
 Rottura della comunione ecclesiastica col Vescovo di Costantinopoli 
Primo grande scisma con Roma, che durò 35 anni;
 Gelasio I (successore di Felice):
 Papa importante (nonostante il breve pontificato)  uno dei grandi
artefici dell’idea del primato.
 Dichiara in una lettera all’Imperatore Anastasio I la superiorità
dell’autorità sacra su quella regia (deve infatti render conto a Dio anche
per i re), d’altro canto nel campo dell’ordine pubblico, i superiori
ecclesiastici obbediscono alle leggi imperiali;
 Dichiara che la cattedra di Pietro non ha nessun giudice sopra di sé;
 A lui si attribuiscono riforme liturgiche;
 Gregorio Magno:
 Fine dell’antichità cristiana, soglia del Medioevo (590-604);
 Famiglia nobile, prefetto dell’Urbe da giovane, vita claustrale nel
monastero dei Benedettini di s. Andrea a Roma da lui fondato, diacono
e incaricato d’affari del Papa alla corte di Costantinopoli e infine  a
circa 50 anni: eletto dal clero e dal popolo, contro sua volontà, Papa.
67
 Opera in un periodo burrascoso (peste, carestie, violenze dei
Longobardi, scisma della provincia ecclesiastica di Milano ecc.):
 Da vero “console di Dio” esplica un’attività vasta e feconda, su tutti i
campi: religioso, sociale e politico;
 Getta le basi dello Stato Pontificio (con un’amministrazione esemplare
dei patrimonia s. Petri) e della potenza politica dei Papi in Italia nei
secoli successivi;
 Intuisce l’importanza della conversione dei popoli germanici (si adoperò
per la conversione dei Longobardi, diede impulso decisivo all’attività
missionaria presso gli anglosassoni, che poi ricompensarono i benefici
con un attaccamento a Roma fedele);
 Riforma la Liturgia Romana (soprattutto la musica sacra);
 Favorisce il monachesimo;
 Si sforza di eliminare il paganesimo rimasto;
 Contesta al Patriarca di Costantinopoli il titolo “ecumenico” (per evitare
danno al primato romano);
 Chiama se stesso servus servorum Dei;
 Miglior protettore dell’Italia dai Longobardi;
 Grande azione nel campo sociale-caritativo;
 Dall’VIII sec. viene venerato come uno dei quattro grandi dottori della
Chiesa Occidentale (insieme ad Ambrogio, Girolamo e Agostino);

 I SINODI E LA LORO ORGANIZZAZIONE

o In seguito alle gravi controversie  notevole attività sinodale:


 325  Nicea (su proposta di Costantino il Grande): primo Concilio Ecumenico.
A seguire, altri Concili Ecumenici:
 381  Costantinopoli;
 431  Efeso;
 451  Cacledonia;
 553  Costantinopoli II;
 680-81  Costantinopoli III;
Altri sinodi:
 343  Sardica;
 449  Efeso;
 692  Costantinopoli;
o Concili Ecumenici  ad un tempo sinodi imperiali: servivano non solo all’interesse
della Chiesa, ma anche dello Stato.
 Prova  la loro costituzione: venivano convocati, rinviati o trasferiti
dall’Imperatore. L’Imperatore poteva anche influire nelle discussioni
(sebbene fossero rimesse ai Vescovi), e, infine, gli Imperatori
confermavano le decisioni conciliari (conferendo loro forza di legge
nello Stato, prestando il braccio secolare per l’applicazione);
 Data la distanza in cui si celebravano  pochi rappresentanti dall’Occidente, i
Papi non intervenivano mai di persona, ma sempre tramite legati;
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 Convinzione generale: senza i legati di Roma, niente Concilio;
o Approvazione dei legati = approvazione del Papa stesso. Se
mancava si faceva il possibile per ottenerlo.
o Mentre i Concili Ecumenici erano l’espressione della Chiesa Universale e si celebravano
solo in caso di bisogni e pericoli straordinari, esistevano anche sinodi più ristretti,
chiamati di solito sinodi generali.
 A questi seguivano per importanza: sinodi patriarcali, sinodi nazionali, sinodi
provinciali, sinodi diocesani.
 Presero il nome di concili plenari quelli dei Vescovi di tutte le province
dell’Africa settentrionale.
 Nei sinodi si discutevano gli argomenti più svariati, si risolvevano le difficoltà
personali e reali, i decreti riguardavano in parte la dottrina di fede, in parte la
costituzione ecclesiastica, la disciplina, il culto ecc.
 Riguardo questo secondo settore  le decisioni vennero ordinate in
raccolte di canoni, per renderne più agevole l’uso.

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70
CAPITOLO IV – Culto, disciplina e costumi

 BATTESIMO E CATECUMENATO. IL BATTESIMO DEGLI ERETICI

o Dal V sec.  Si diffonde ovunque il battesimo dei bambini.


 Contribuirono alla diffusione la vittoria contro i pelagiani che negavano il
peccato originale;
o Si mantiene comunque il catecumenato (IV sec.  pieno sviluppo)  preparazione
speciale durante la quaresima (o in altri tempi dell’anno):
 Oggetto della preparazione = Credo (dal V sec. in Oriente il niceno-
costantinopolitano);
 Imparati a memoria e poi recitati solennemente: simbolo e Pater noster;
 Si aggiungevano esorcismi, confessione dei peccati, digiuni, preghiere ecc. 
Chiamati scrutinia;
o Dopo il battesimo  I neofiti ricevevano un’istruzione apposita sui sacramenti (per i
Greci = catechesi mistagogica). Tra le più importanti: quelle di san Cirillo di
Gerusalemme;
o Il battesimo si amministrava in apposite cappelle costruite vicino alle chiese, i battisteri
e per lo più mediante triplice immersione.
o Accanto al battesimo di acqua:
 Battesimo di desiderio;
 Battesimo di sangue;
o Battesimo amministrato da eretici:
 Non vi fu una contesa come nel III sec.;
 Chiesa latina  criterio meno rigido  Sinodo generale di Arles = quelli che
erano stati battezzati da eretici nel nome della Trinità bastava ricevessero
l’imposizione delle mani per infondere loro lo Spirito Santo.
 Corrente più rigorista (esponenti africani)  si staccarono dalla Chiesa come
donatisti.
 Oriente  si contestò per molto tempo, poi:
 Dal V sec, distinzione:
o Battesimo valido, rettamente amministrato (quello degli ariani,
dei macedoniani, dei novaziani, degli apollinaristi ecc.);
o Battesimo non valido, non rettamente amministrato (quello degli
eunomiani, dei montanisti, dei sabelliani);
 Disposizione simile emanata poi nel 692 dal sinodo Trullano.

 LITURGIA, PREDICAZIONE E COMUNIONE. CANTO SACRO, ORE CANONICHE

o Liturgia  In questo periodo, sciolta dal timore delle persecuzioni, si sviluppò


liberamente e splendidamente:
 Linee fondamentali: già fisse;
 Sviluppo delle parti subordinate;

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 Riforme liturgiche importanti ad opera di:
 Papa Damaso;
 Papa Gelasio I;
 Papa Gregorio I;
 Sant’Ambrogio;
 Sviluppo per le lezioni (alla lettura continuata della Scrittura si sostituì un ordine
di pericopi  1° lezionario: san Girolamo);
 Sviluppo delle orazioni, dei prefazi e di certe preghiere del canone;
o Chiese principali  Avevano ciascuna il proprio rito:
 Liturgia greco-orientali (maggiore evidenza del carattere di mistero del culto);
 Gerusalemme e Antiochia  liturgia del “Fratelli del Signore”
(Giacomo il Minore);
 Alessandria  liturgia di s. Marco;
 Costantinopoli  liturgie di s. Basilio e di s. Giovanni Crisostomo;
 Più antica delle liturgie = Liturgia Clementina che a sua volta dipende
dall’opera di Ippolito “Tradizione apostolica”;
 Liturgie della Chiesa Occidentale o latina:
 Prendono il nome dalle Chiese principali cui appartengono:
o Roma;
o Milano;
 O dai paesi nei quali furono adottate:
o Gallia;
o Spagna;
o Britannia;
o Irlanda;
 Liturgia Romana:
o Usata nell’Italia meridionale e nell’Africa latina;
 Liturgia Ambrosiana (milanese):
o Usata nell’Italia settentrionale;
o La Liturgia Romana:
 La più importante e influente nel mondo Occidentale;
 In definitiva si sostituì a quasi tutte le altre liturgie latine;
 VI-VII sec.: assume la fisionomia che sostanzialmente presenta anche ai nostri
giorni;
 Nascita dei Sacramentari:
 Primo sacramentario romano (= raccolta di orazioni mobili della Messa
e di benedizioni)  Sacramentarium Leonianum (risale a Leone
Magno, compilazione composta verso la metà del VI sec. contenente
orazioni per la Messa in uso a Roma);
 Sacramentarium Gelasianum  più un libro ufficiale, dell’epoca franco-
carolingia (700-750);
 Sacramentarium Gregorianum  base del siccessivo Messale
Romanum, si usava per le sacre funzioni papali nel 754 e che Pipino
introdusse nel suo regno in occasione della sua incoronazione e della
presenza del Pontefice;

72
o Predica durante la Messa:
 In questo periodo: sviluppo magnifico;
 Si trasforma in sermone artistico, composto con tutti i sussidi culturali del
tempo;
 Periodo di fiore: coincide con quello della letteratura patristica (325-451 circa);
o Canto sacro:
 Trae origine dall’usanza cristiana antichissima di cantare salmi e inni durante la
celebrazione del culto;
 Nella nuova condizione della Chiesa: sviluppato e coltivato con grande cura;
 Vi era l’ordine dei cantori;
 Papa Silvestro, nel 330, a Roma, istituì una propria schola cantorum;
 Vescovo Ambrogio (compositore egli stesso, come Ilario prima di lui, di inni
liturgici): merito di aver creato un canto liturgico speciale che, poggiando
sull’antica musica greca, accoppiava un notevole slancio melodico con
l’accentuazione ritmica (cantus ambrosianum);
 Servì da modello per la schola catorum istituita a Roma da Papa
Gregorio Magno  A quest’ultimo il merito di aver ordinato e codificato
il canto liturgico di quel tempo a Roma, che prese il nome di cantus
gregorianus, e di aver composto nuove melodie;
o Accanto alla Celebrazione Eucaristica  Ore canoniche (in primis nei monasteri:
Mattino, Ora Terza, Sesta e Nona);

 LA DISCIPLINA PENITENZIALE

o IV sec.  Penitenza come istituzione pubblico-giuridica in fiore nella Chiesa greca


o Ma: Fine IV sec.  Svolta decisiva nella Chiesa greca:
 In vista dell’imponente aumento del numero dei fedeli e dell’abbassamento del
livello morale in genere  svolta decisiva:
 In occasione di uno scandalo durante una confessione pubblica, il
Vescovo di Costantinopoli abolì l’ufficio del presbitero penitenziere e
diede a ciascun fedele la libertà di accostarsi ai Santi Misteri secondo la
propria coscienza;
 Comparve quindi in sostanza l’istituto delle classi penitenti;
 Delitti gravi e notori: rimasero sottoposti alla disciplina ecclesiastica ed
erano puniti con l’esclusione dall’assistenza alla Messa o almeno dalla
ocmunione (per il resto: responsabilità dei singoli fedeli);
 Penitenza  assunse carattere più privato o semi-pubblico.
o Occidente:
 L’antica disciplina penitenziale si conservò più a lungo;
 Il principio “si concede solo una volta la penitenza per i rei di peccati capitali”
fu mantenuto e ribadito dal sinodo di Toledo (589);
 Recidivi: in passato esclusi dalla comunione ecclesiastica per sempre,
furono ammessi almeno all’assistenza alla Messa, e prima della morte
anche alla comunione (Papa Siricio, 384-99);
 Nuovo sviluppo  Ordinanza di Leone I  la confessione pubblica perse la
sua importanza (si restrinse a delitti veramente gravi e notori);
73
 Alcuni popoli neo-convertiti (Celti e Anglosassoni per es.) non volevano saperne
di penitenza pubblica;
 Anche nel Regno dei franchi  VI-VII sec., maggiormente adottate e diffuse la
penitenza privata e la confessione privata, ambedue segrete e volontarie  A
queste pratiche di solito era connessa immediatamente l’assoluzione.

 FESTE ECCLESIASTICHE E GIORNI DI DIGIUNO

o Solennità cristiane  assumono carattere pubblico.


 Costantino  Domenica: sospesi dibattimenti in tribunale e i lavori pubblici.
 Teodosio I  proibiti anche spettacoli teatrali e altre rappresentazioni liriche.
 Teodosio II  estende il divieto alle feste maggiori e al periodo tra Pasqua e
Pentecoste (Quinquagesima).
 Sinodo di Laodicea, 380  proibiti anche i lavori di campagna.
 Oriente  dal IV sec. il sabato diviene mezza festa con Eucarestia e divieto di
digiuno (praticato in Occidente).
o Anno ecclesiastico  inizia ad assumere forma definita (con nuove feste annuali). Tra
le feste del Signore:
 6 Gennaio  Epifania, in Oriente e Occidente;
 25 Dicembre  Natale:
 Testimoniato per la prima volta nel 354, introdotto probabilmente già
verso il 336;
 Si diffuse con lentezza, così l’Imperatore Giustino II la impose per tutto
l’Impero;
 Sostituiva probabilmente la festa pagana della nascita del dio Sole
(solstizio d’inverno);
 Ciclo Pasquale  2 nuove feste: 1) Domenica delle Palme (400, celebrata a
Roma solo dal VII sec.): 2) Ascensione di Cristo (insieme alla Pentecoste);
 Settimana Santa e Ottava di Pasqua  giorni festivi (particolarmente giovedì
santo e venerdì santo, giorno di lutto);
o Feste Mariane:
 Purificazione di Maria  Candelora, la più antica (già dal IV sec. a
Gerusalemme);
 Divina Maternità di Maria (e concezione del Verbo)  già dal 430 nella
domenica precedente al Natale, a Costantinopoli;
 Con l’Imperatore Giustiniano (527-65)  ciclo feste mariane completo:
 Natività di Maria (8 settembre);
 Annunciazione (25 marzo);
 Assunzione (15 agosto)  Forse sorta a Gerusalemme già nel 450, resa
obbligatoria per legge dappertutto dall’Imperatore Maurizio;
o Questione della Pasqua:
 Lentamente si arrivò alla soluzione definitiva:
 Sinodo generale di Arles (314)  Ordinava fosse celebrata ovunque lo
stesso giorno (domenica);
o Rimase “lettera morta”.

74

Concilio di Nicea (325)  Sia Oriente che Occidente che gli altri
cristiani:
o Pasqua = prima domenica dopo il plenilunio di primavera.
o Chiesa di Alessandria: doveva calcolare ogni anno la data della
festa;
o Vescovo di Roma: doveva notificarla alla Chiesa universale;
o Digiuno Pasquale:
 Nel III sec.  Settimana Santa;
 Nel IV sec.  40 giorni (Quadragesima-quaresima);

 VENERAZIONE DEI SANTI E DELLE RELIQUIE. CULTO DELLE IMMAGINI E PELLEGRINAGGI

o Venerazione religiosa verso i martiri:


 I resti mortali erano tenuti in grande onore, e si attribuiva loro virtù salutifera e
taumaturgica;
 Traslazione reliquie  feste grandiose;
 Sviluppo di una ricca letteratura di Atti dei Martiri;
 Nascita dei martirologi;
 Abusi  ce ne furono sempre, ma vennero combattuti (differenza tra
venerazione dei Santi e adorazione a Dio);
o Dal IV sec.  S’incominciò a riconoscere come Santi e degni di culto anche coloro
che, pur non essendo martiri, si erano distinti per virtù e pietà:
 Soprattutto Eremiti, Monaci e Vescovi;
o Accanto a loro  Venerazione degli angeli (in primi Michele) e di alcuni giusti dell’AT;
o Maggiore venerazione riservata a Beata Vergine Maria:
 Prova: nuove feste in suo onore;
 Verginità permanente di Maria  trovò oppositori. Ma gli attacchi vennero
respinti da Padri eminenti (che ottennero l’effetto opposto rispetto agli
oppositori, innalzando Maria);
 Maria = ideale di vita ascetica e il modello di una più alta perfezione religiosa, la
“seconda Eva”, senza peccato;
o Questione delle immagini religiose:
 Vi erano dei cristiani contrari (anche per es: Eusebio di Cesarea) in virtù del
divieto dell’AT e per pericolo di idolatria (paganesimo). Ma:
 Col tramonto del paganesimo venne a mancare il motivo principale per
sostenere un atteggiamento rigido  Dal IV sec. in poi: sempre maggior
diffusione  Mezzi per abbellire le chiese, per istruire ed edificare i
fedeli + venerazione;
o Ad evitare gli abusi levarono la voce anche chi era favorevole,
come Gregorio Magno;
 Il culto delle immagini si affermò, e in Oriente, tra il V e i VII sec. si diffuse
ancora molto (occidentali invece: più sobri);
 Ad alcune immagini si attribuiva provenienza miracolosa (es: immagine
di Cristo di Edessa);
o Roma  Al tempo di Costantino: venerazione per san Pietro.

75
 L’ARTE PALEOCRISTIANA. ARREDI ECCLESIASTICI E VESTI LITURGICHE

o Prima del 313  arte nelle catacombe; Dopo il 313 liberazione decretata da Costantino
il Grande)  Impulsi e nuovi sviluppi;
 Erezione di magnifiche chiese:
 Roma  Basilica più antica = Laterano (315). Seguirono: S. Pietro, S.
Maria Maggiore, S. Paolo ecc.
 Siria  Si affermò la tecnica delle costruzioni in pietra.
 Costantinopoli  Arte bizantina.
o Basilica  note e tipo di costruzione si rifanno a modelli più antichi, ma rappresenta
nel complesso una nuova creazione dello spirito cristiano.
o Scultura  Per qualche tempo fu trascurata (come contrapposizione al culto sensuale
del paganesimo), ma esistono sculture del III sec. Poi: IV e V sec. si diffuse.
o Pittura cristiana  campo di attività vasto e proficuo.
o Altare:
 Periodo pre-costantiniano = tavolo in legno disadorno e mobile, solo per la
celebrazione eucaristica;
 Dal IV sec. = in pietra;
 Dalla metà del IV sec, in seguito alla diffusione della venerazione dei martiri =
altare sopra la tomba nelle basiliche  L’Altare diviene, insieme alla chiesa, una
res sacra (simbolo di Cristo), in seguito ricevette una consacrazione speciale.
 Fino al VI sec. = un solo altare. Dopo, in Occidente, si aggiunsero altari
secondari per Messe private.
o Indumenti liturgici:
 Tempi più antichi  non ne esistevano di particolari (comune vestito da festa,
che a Roma da IV sec. = tunica a maniche strette, dalmatica e paenula);
 Da questi indumenti, nel corso del IV e V sec., parallelamente con
l’inserimento del clero nella scala gerarchica statale, si sviluppò l’abito
liturgico fisso.
o Dalla tunica derivò il camice; dalla paenula la pianeta;
 Sinodo di Toledo del 633  li menziona come
indumenti ufficiali + per sacerdoti e diaconi, l’orarium
(stola dei tempi posteriori), già menzionato nel 380 a
Laodicea; aggiunge l’anello e il pastorale come insegne
episcopali, e il palli per Papi e Vescovi;
 Oltre alla tunica, Papa e diaconi portavano la dalmatica (di uso comune
dal IX sec.);
 Colori  Nei secoli antichi in prevalenza bianco, nell’alto medioevo entra in
voga l’uso dei colori.

76
 ORIGINI DEL MONACHESIMO E SUO SVILUPPO IN ORIENTE E IN OCCIDENTE

o Dopo aver cristianizzato la città  Cristianesimo: arrivò nel deserto. Più fasi:
1) Fase iniziale  ascetismo cristiano  traeva aspirazione dai “consigli
evangelici”.
 Dal III sec.  Questa aspirazione portò alcuni ad appartarsi in
solitudine (lo fecero non per le persecuzioni, e neppure per fuggire dal
degrado morale)  Chiamati monaci o anacoreti;
 Questo monachesimo lo troviamo dapprima soprattutto in Egitto;
 Tra i più noti rappresentanti: sant’Antonio, “patriarca” del
monachesimo.
o Di lui fu scritta la vita miracolosa  effetto: diffusione della
conoscenza della vita monastica + avvio ad una abbondante
letteratura di esaltazione della stessa, influenzandola assai e
costantemente;
2) Seconda fase  progresso della vita eremitica verso una certa forma di vita
comune:
 Dal 306, s. Antonio, dopo un ventennio di isolamento, si circondò di
discepoli:
o Comunità di anacoreti, senza regola e stabilità (s. Antonio stesso
era la regola vivente);
3) Terza fase  cenobitismo  fase legata alla figura di san Pacomio:
 Nasce il chiostro = casa fornita di celle per numerosi monaci, recinta da
un muro.
 Comunità a cui Pacomio diede pure una regola (norme per la preghiera,
pratiche di pietà, vestito, lavoro manuale, disciplina).
 Capo della comunità = abate.
o Diffusione sorprendente del monachesimo, prima di tutto in Oriente.
 Per accontentare i molti discepoli, Pacomio fondò nuovi monasteri.
o Accanto ai monasteri maschili, c’erano i monasteri femminili:
 Monachesimo femminile, in forma cenobitica  trovò tanta maggior
corrispondenza (infatti già dal III sec. c’erano le virgines sacrae o virgines Christi
che in molti casi facevano voto privato di castità.
 Pacomio stesso fondò 2 monasteri femminili (sua sorella Maria: badessa).
 Non di rado erano uniti topograficamente a quelli maschili, o sorgevano vicini
(cura d’anime, considerazioni economiche, protezione).
 Situazione non scevra di pericoli  Giustiniano nel 506: proibizione dei
monasteri doppi;
 Nicea del 787  divieto di nuove fondazioni, provvedimenti adeguati
per quelli già esistenti;
 Tuttavia si mantennero fino alla fine del medioevo (XII sec. 
addirittura periodo di fioritura);
o Asia Minore  uno dei nomi più importanti per la diffusione del cenobitismo = san
Basilio il Grande, arcivescovo di Cesarea:
 Uno dei principali promotori dell’unione monachesimo/cultura ellenistica;

77
 Sono sue le due regole claustrali (grande e piccola) ancora oggi valide per
l’Oriente;
o In alcuni luoghi, soprattutto Palestina  nacquero le laure (= forma promiscua dei due
sistemi, vita comune e ideale anacoretico, in modo che i monaci vivevano in celle diverse
sotto la guida di un abate);
o Occidente:
 Già dal III sec.  vita anacoretica.
 Eremiti presenti anche in certe isole del Mediterraneo e in luoghi appartati
dell’Italia e della Gallia.
 Preferenza da parte loro del cenobitismo, che si va esplicando, più che
in Oriente, come depositario di civiltà e propulsore di opere sociali e
caritative.
 In parecchi luoghi e città  colonie monastiche di uomini e di donne (sorte per
incitamento dei capi della Chiesa dell’epoca, come s. Ambrogio, s. Girolamo
ecc.);
 Per il campo letterario  Importanti Girolamo e Rufino  entusiasmarono per
l’ascesi monastica, anche alcune distinte signore romane. Essi stessi passarono
decenni a Betlemme e Gerusalemme in colonie di monaci e monache.
 Gallia  Maggior rappresentante e promotore = san Martino di Tours.
 Importanti anche: s. Onorato (fondò intorno al 410 presso Nizza un
monastero che divenne centro di attività scientifica e un semenzaio di
ottimi Vescovi; Giovanni Cassiano (fondò due monasteri a Marsiglia, e
divenne anello di congiunzione tra Oriente e Occidente per il suo esser
maestro di vita interiore); s. Cesario (prima metà del VI sec., che
compose anche due regole eccellenti per monaci e monache);
o Riforma e riordinamento del monachesimo  San Benedetto:
 Chiamato per questo motivo “patriarca del monachesimo occidentale”;
 Si ritirò per 3 anni in una grotta a Subiaco, poi presiedette il monastero di
Vicovaro, e in seguito fondò 12 monasteri per i suoi discepoli.
 Scacciato per intrighi andò a Cassino dove fondò il monastero di Montecassino,
culla e centro dell’Ordine Benedettino.
 Qui si dimostrò un vero carismatico nella guida delle anime, e riscosse
la massima venerazione.
 Anche sua sorella Scolastica, aveva gli stessi sentimenti, era forse monaca
e superiora di un monastero femminile vicino.
 Preparò un codice di vita monastica (forse per incarico del Papa)  Regula o
Sancta Regula, eccellente per sapienza pedagogica, ascesi moderata, adattabilità
e capacità organizzativa  Si proponeva di applicare in concreto gli
insegnamenti di Cristo ed era destinata a Montecassino e agli altri monasteri da
lui fondati.
 Essa venne raccomandata da Papi, soprattutto da Gregorio Magno (egli
stesso Benedettino) e re;
 Si diffuse in tutto l’Occidente, soppiantando via via le altre regole;
 Fino al XII sec. fu l’unica base del monachesimo in Occidente, e rimase
anche in seguito il ceppo fecondo per la fondazione di ordini religiosi
nuovi e il modello per nuove regole;

78
 La Regola:
 Fine ultimo dell’attività claustrale = glorificazione di Dio;
 Compito principale della schola dominici divinum = cura del servizio
liturgico;
 Importanza del dovere del lavoro (manuale) e della lettura sacra (lectio
divina)  Ora et labora;
 Principi fondamentali della vita monastica:
o Permanenza stabile nel convento;
o Buona condotta morale;
o Obbedienza all’autorità paterna dell’abate;
o Attività culturale dei monasteri:
 Nobile romano Cassiodoro  dopo aver deposto le cariche pubbliche nel regno
degli Ostrogoti, fonda un monastero in Calabria (540):
 Istruiva i monaci nelle scienze classiche e teologiche;
 Li obbligava a raccogliere e copiare antichi manoscritti;
  Molti benedettini seguirono questo esempio  il loro Ordine divenne
benefattore dell’umanità:
 Dissodò zone deserte;
 Procurò superiore cultura (soprattutto ai popoli arretrati);
 Salvò tesori letterari dell’antichità classica e dei Padri;
 L’Ordine divenne uno dei grandi educatori dell’Occidente e il principale
depositario della cultura e della scienza teologica dell’alto medioevo.
o Gallia:
 Rinnovatore del monachesimo e della vita religiosa degli ecclesiastici  San
Colombano (fine VI-inizio VII sec.):
 Rigido asceta e possente predicatore;
 Fondò diversi monasteri;
 A lui risale, almeno in parte, un codice penitenziale importante;
 Scrisse una regola  rigore straordinario nell’esercizio della penitenza
(persino piccole manchevolezze erano punite con pene corporali);
o Essa fu tenuta in gran pregio nel Regno dei Franchi e nell’Italia
settentrionale e si diffuse;
o Ma dal VII sec. lasciò il posto a quella benedettina;

 VITA SOCIALE E MORALE SOTTO L’INFLUSSO DEL CRISTIANESIMO

o Con l’apertura e il riconoscimento ufficiale del Cristianesimo  nuovo sterminato


campo di attività:
 Predica, catechesi, sacramenti e mezzi disciplinari  ebbero un’azione
vivificatrice di purificazione e conservazione per la religiosità e moralità dei
popoli civili dell’antichità, e di rinnovamento ed educazione per i fedeli poco
civilizzati;
o Fusione tra:
 Natura sana e sentimento di libertà e di onore dei Germani;
 Principio di ordine degli antichi Romani;
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 Patrimonio religioso e ideologico del cristianesimo;
o Al contempo, in virtù delle conversioni di massa, alcuni erano cristiani solo di nome
(non si può negare l’abbassamento del livello morale del tempo):
 Disciplina più rilassata;
 Vita religiosa in appiattimento;
 Prospero di superstizioni e vizi pagani;
 Difficili da estirpare del tutto per il troppo celere corso degli eventi,
anche burrascosi (trasmigrazioni barbariche);
 Rigore del sistema penitenziale: raro;
o Ma pur con queste manchevolezze  Superiorità religiosa e morale del cristianesimo
rispetto al paganesimo: evidente.
 La Chiesa in Occidente salvò la civiltà;
 Fu l’unico vincolo di unità degli abitanti dell’Impero;
 Fra Costantino e Giustiniano, le istituzioni e le norme del diritto romano
vengono progressivamente permeate di spirito cristiano;
 Spirito dell’amore cristiano e della pronta disposizione al sacrificio: non era
spento per nulla, anzi  la miseria del tempo suscitò nuove forze di servizio
della charitas cristiana:
 Opere di beneficenza;
 Chiesa = grande potenza sociale in una cultura decadente;
 Vescovi  Si assumevano i compiti della beneficenza pubblica al posto
dei funzionari corrotti e inefficienti;
o Amministrazione della giustizia  in buona parte passò ai
Vescovi (già con Costantino avevano un ufficio arbitrale
legalmente riconosciuto);
o Assistenza ai poveri, cura per schiavi, prigionieri e viandanti 
affidata ai Vescovi;
 Parte delle entrate della Chiesa = riservate ai poveri;
 Furono eletti numerosi istituti a sollievo dell’umanità
sofferente: ospedali, ricoveri per i poveri, orfanotrofi,
ospizi ecc.
 Famoso tra questi, l’ospedale fondato da san
Basilio (funse da modello in Cappadocia e in
altre province);
o Altri temi importanti:
 Schiavitù  era istituzione ormai radicata, ma la Chiesa, in virtù dell’uguaglianza
di tutti gli uomini davanti a Dio, si adoperò fin da principio per trasformare il
rapporto puramente giuridico padroni/schiavi in un rapporto morale, e per
mitigare la durezza della legge romana con l’amore cristiano.
 Procedura penale  prima molto crudele, venne mitigata (es: crocifissione 
sparì dal IV sec.). Trattamento più umano anche dei prigionieri. Nascita dei
diritto d’asilo degli edifici sacri, riconosciuto dagli Imperatori (IV sec.).
 Protezione della vita umana  vs suicidio, esposizione dei bambini, lotte
inumane dei gladiatori ecc.
 Vita sessuale  Moralità superiore  elevazione della condizione sociale della
donna, rispetto della fedeltà matrimoniale, condanna rigorosa dell’adulterio e
dei rapporti tra non sposati, divieto con misure restrittive del matrimonio fra
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consanguinei. Più difficile fu far valere il concetto di indissolubilità del
matrimonio.

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CAPITOLO V – Letteratura e scienze ecclesiastiche

 CARATTERE GENERALE DELLA LETTERATURA ECCLESIASTICA

o IV sec.  Periodo di fioritura.


 Epoca dei Padri della Chiesa;
 Alta cultura;
 Assicurazione della fede (impronta dogmatico-polemica);
Fino a Caldedonia (451)  In seguito: affievolimento.
o Oriente:
 Centri principali  Alessandria e Antiochia (le due scuole teologiche, e i due
indirizzi più importanti del tempo);
 Diversità sia in campo filosofico che teologico.
a) Allessandrini: filosofia platonica; nell’esegesi prediligevano
l’interpretazione allegorico-mistica; Cristologia: insistevano
sull’unione delle natura (riflessione preziosa, ma pericolo di
monofisismo);
b) Antiochieni: filosofia aristotelica; riguardo le Scritture
prediligevano un commento storico-grammaticale; Cristologia:
distinzione premurosa Cristo divino/Cristo umano (riflessione
preziosa ma rischio per l’unità del Redentore);
 Scuola esegetica antiochiena  Elevò l’esegesi a vera
scienza.
o Occidente  Ilario, Ambrogio, Girolamo, Agostino (massimo teologo  la teologia
raggiunse gloria e importanza con lui, persino più dell’Oriente);

 IL PERIODO AUREO DELLA TEOLOGIA GRECA NEL IV E V SEC. SIRI E ARMENI

o Nomi:
 Eusebio  noto soprattutto per la sua Cronaca universale e la sua Storia
ecclesiastica. Fondatore dell’apologetica scientifica. Dimostra la superiorità del
cristianesimo. Confuta gli scritti polemici dei neoplatonici. Meno ferrato in
teologia: si accosta all’arianesimo vs Nicea.
 Atanasio  una delle figure più notevoli. Principale difensore del credo niceno
(vs arianesimo). Diviene Vescovo di Alessandria. Chiamato da Gregorio
Nazianzeno “colonna della Chiesa” per la sua fedeltà e perseveranza. Opere
letterarie pregevoli, finalizzate soprattutto alla difesa dell’ortodossia e
all’esposizione scientifica della dottrina della Trinità e del Logos. Molte altre
opere, anche ascetiche sulla verginità.
Cappadoci:
 Basilio  arcivescovo di Cesarea. Si distingue come politico della Chiesa, come
promotore e organizzatore del monachesimo e della beneficenza ecclesiastica,
come scrittore esegetico e ascetico, come autore di omelie.
 Gregorio di Nazianzo  Amico di Basilio. Contemplativo. Eccelle soprattutto
come oratore e poeta. Difende la divinità del Figlio e dello Spirito Santo. Riceve
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il titolo onorifico “il teologo”. Le sue lettere sono notevoli sotto l’aspetto
teologico (soprattutto vs apollinarismo).
 Gregorio di Nissa  dotto Vescovo, fratello minore di Basilio, di particolare
capacità speculativa. Scrive trattati esegetici e omelie, trattati ascetici ed epistole,
ma anche parecchie opere dogmatico-polemiche contro Eunomio ed
Apollinare. Spiega e difende i principali dogmi del Cristianesimo. È uno dei
Padri della mistica cristiana, e trova nella cultura filosofica del tempo la struttura
logica e la terminologia idonee a trattare la sua esperienza cristiana. Fervido
ammiratore di Origene (ne accoglie anche dottrine erronee, come la
“apocatastasi”).
Altri:
 Giovanni Crisostomo  chiamato “Crisostomo” (= “bocca d’oro”) dal VI sec.:
una delle personalità più caratteristiche della chiesa greca. Diviene patriarca di
Costantinopoli, ma a causa di intrighi di Vescovi avversi, muore in esilio. È
esaltato come il più grande predicatore e come esegeta eminente. Di indirizzo
antiochieno, non condivide però l’estremismo della loro cristologia. Fra le opere
più importanti: omelie e discorsi, ma anche le sue lettere.
 Cirillo di Gerusalemme  Scritti per catecumeni e neofiti, catechesi sulla
penitenza, Credo, Battesimo, Cresima ed Eucarestia. Teoria sul Logo ortodossa,
anche se non amava il termine “omousios”.
 Didimo il Cieco  laico e cieco (dall’età di 4 anni): maestro della Scuola
catechetica di Alessandria, e uno dei più dotti teologi del suo tempo. Niceno per
quanto concerne la Trinità, ma viene condannato per la questione
dell’origenismo nel V Concilio di Costantinopoli (553).
 Epifanio  Rappresentante di una tendenza unilateralmente tradizionalista e
antiellenista, rigido avversario dell’origenismo e del culto delle immagini.
Antiochieni:
 Diodoro  abate stimatissimo, presbitero in Antiochia e Vescovo di Tarso.
Considerato uno dei padri del nestorianesimo dopo la morte: scritti distrutti
(abbiamo pochi frammenti).
 Teodoro di Mopsuestia  amico del Crisostomo, considerato dai nestoriani
della Siria il “beato esegeta” della Scrittura per eccellenza. Considerato uno dei
padri del nestorianesimo dopo la morte: scritti distrutti, ma alcuni sono rimasti
nella loro integrità.
o Altri scritti  Le Costituzioni Apostoliche (rielaborazione e ampiamento di scritti più
antichi, come la Didaché, contenenti un ampio ordinamento ecclesiastico).
 Opera che pretende di esser stata scritta o divulgata per incarico degli Apostoli
dal Vescovo romano Clemente ma è di epoca posteriore. Autore o compilatore:
forse l’interpolatore delle Lettere di Ignazio, appartenente alla cerchia degli
apollinaristi di Siria. Respinte dal Sinodo Trullano del 692.
o V sec. (due grandi Vescovi avversari tengono il 1° posto nella vita spirituale della chiesa
greca):
1) Cirillo Vescovo di Alessandria  propugnatore più importante della dottrina
ortodossa, in particolare sulla “Madre di Dio” vs nestorianesimo (che combatte
con una serie di scritti). Scrive anche: un’Apologia anche vs l’Imperatore
Giuliano l’Apostata; due grosse opere dogmatico-polemiche vs ariani; numerosi

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commenti alla Bibbia. Famoso come dogmatico acuto fornito di capacità
speculativa.
2) Teodoreto Vescovo di Ciro (Antiochia)  dotto d’ingeno versatile, teologo
profondo, eminente storico della Chiesa, apologista, polemista ed esegeta.
Spesso però sospettato di nestorianesimo. Viene condannato nella lotta dei Tre
Capitoli per i suoi scritti vs Cirillo.
o In stretta relazione coi greci, dal IV sec. si sviluppa una letteratura nazionale cristiana
anche in Siria, Armenia, Georgia, Egitto ed Etiopia.
 Caratteristiche proprie e indipendenti solo presso Siri e Armeni.

 L’EPOCA AUREA DELLA LETTERATURA TEOLOGICA LATINA NEL IV E V SEC.

o Illustri figure di questo periodo:


 Ilario di Poitiers Primo grande Padre della Chiesa in questo periodo 
teologo di acuto ingegno, abile dialettico, profondo pensatore.
 Diviene Vescovo di Poitiers;
 Vita e attività letteraria vs ariani;
 Esiliato dall’Imperatore Costanzo in Oriente, approfondisce la teologia
con lo studio dei Padri greci  diviene mediatore della spiritualità
orientale per l’Occidente.
 Scritti: alcuni occasionali storico-polemici per le controversie
dogmatiche; commenti al Vangelo, con esegesi tipologico-allegorica, ai
Salmi a sui tipi dell’AT. Scrive il De Trinitate (capolavoro dogmatico).
 Ambrogio  Vescovo di Milano (dal 374, dopo esser stato governatore
dell’Italia settentrionale):
 In 8 giorni riceve battesimo e tutti gli ordini sacri (compreso
l’episcopato);
 Risente degli influssi greci;
 Studia in modo speciale i Padri greci;
 Ottimo pastore e maestro del popolo;
 Difende la Chiesa dal paganesimo, dall’arianesimo e da altre eresie;
 Consigliere e sostenitore influente degli Imperatori Graziano,
Valentiniano II e Teodosio il Grande (in tempi pericolosi);
 Potente assertore dell’indipendenza della Chiesa dal potere statale;
 Non ferrato in campo speculativo, è intelligente e attivo in campo etico-
pratico;
 Scritti: prediche e catechesi; esegesi (allegorica-mistica e moralizzante);
scritti polemico-dogmatici (spiega e difende la dottrina della Chiesa);
trattati ascetico-morali (etica cristiana, rifacendosi a Cicerone); discorsi
funebri; lettere; “Exultet” pasquale e altri inni (inni abrosiani);
 Esalta la verginità consacrata e la Madre di Dio;
 Girolamo  secondo dei grandi Padri della Chiesa Latina:
 Vita ascetica (turbata da lotte origeniste, trasmigrazioni barbariche ecc.);
 Scritti principali: numerosi commenti alla Scrittura (ispirati ad Origene,
fortemente llegorici); Traduzione della Bibbia in latino (chiamata poi
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Vulgata); scritti polemici contro i luciferiani, contro gli avversari degli
asceti e di Maria, contro i pelagiani ecc.; scrive la prima storia di
letteratura cristiana “De viris illustribus”;
 Il più dotto dei Padri della Chiesa;
 Poco speculativo ma insuperato nelle scienze bibliche;
 Saldi principi religiosi, ma collerico e irritabile (nella polemica spesso
acerbo e focoso, anche contro Agostino, Ambrogio e il Crisostomo);
 Agostino  Il più importante dei Padri:
 Africano;
 Vita: la scrive lui stesso nelle “Confessioni”;
 Madre, Monica, profondamente cattolica;
 Conversione: a Milano (dove aveva ottenuto la cattedra di retorica),
grazie alle preghiere ed esortazioni della madre, le prediche e l’esempio
di Ambrogio, lo studio degli scritti neoplatonici, le lettere di Paolo, e la
scossa del “Tolle, lege” nel giardino di Milano (estate 386);
 Diviene Vescovo di Ippona;
 Vita ascetica in comune col suo clero;
 Fonde:
o Lo slancio ideale, le attitudini speculative e l’ardore mistico dei
Greci;
o Il senso pratico-sobrio e la perspicacia degli Occidentali;
 Supera gli altri Padri per capacità filosofico-teologica, profondità, vigore,
abilità dialettica, produttività letteraria;
 Esercita un influsso incommensurabile sulla teologia, sullo sviluppo
spirituale e religioso dell’Occidente, sulla scolastica e sulla mistica;
 Guida spirituale del Medioevo fino a Tommaso d’Aquino;
 Temi: soprattutto antropologia cristiana, peccato e grazia, Chiesa come
istituzione salvifica;
 Lotte contro i manichei, lo scisma donatista, il pelagianesimo (superato
grazie a lui) e il semipelagianesimo;
 Produzione vastissima. Tra gli scritti più importanti: le Confessioni e il
De Civitate Dei. Moltissime prediche (è considerato il più eminente
oratore e predicatore dell’Occidente);
 Prudenzio  primo posto tra i poeti cristiani latini;

 I TEOLOGI GRECI DEL VI E VII SEC.

o I più importanti:
 Presudo-Dionigi Areopagita:
 Scrive 4 trattati in lingua artificiosa, pesante e spesso oscura, di teosofia
neoplatonica messa a servizio della Chiesa;
 Ebbe una grande influenza;
 Severo:
 Uno dei più grandi teologi del VI sec. (discepolo di Cirillo di
Alessandria);
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 Approfondisce il dogma cristologico con teologia e filosofia del V sec.,
inquadrando la sua polemica contro Calcedonia in un sistema
imponente, attingendo dai Padri;
 Vasta produzione letteraria;
 Romano:
 Il più grande poeta religioso della Chiesa greca;
 Scrive un migliaio di inni;
 Vive sotto Giustiniano;
 Massimo il Confessore:
 Più importante teologo greco del VI sec.
 Monaco e abate;
 Avversario principale dei monoteliti;
 Versatile, profondo, dialettico e mistico (creatore di una mistica
bizantina fondata sul dogma e precursore dei grandi scolastici del
medioevo);
 Scrive molte opere polemico-dogmatiche e ascetico-mistiche;

 L’ULTIMA FIORITURA DELLA LETTERATURA CRISTIANA LATINA NEL VI E VII SEC.

o Grave regresso in questo periodo  trasmigrazioni barbariche e distruzioni.


 Ma  operosità intellettuale maggiore che nell’Oriente  secondo periodo di
fiore della letteratura patristica.
 Consiste nel mettere a profitto nel campo pratico le opere dei grandi
Padri, facendole servire alle nuove esigenze.
 Compito che fu importante  raccogliere e preparare per le nazioni
germaniche incolte ma assetate di sapere, materiale scientifico, profano
e teologico, ponendo le fondamenta per la successiva cultura
intellettuale del medioevo (che ebbe sviluppi meravigliosi);
o Alcuni nomi illustri:
 Fulgenzio:
 Operò in Africa Settentrionale;
 Vescovo di Ruspe;
 Avversario di semipelagianesimo (in Gallia) e arianesimo (in patria);
 Fervido propugnatore della dottrina di Agostino sulla Grazia;
 Greogrio Magno:
 Il più grande di quest’epoca, per erudizione, profondità teologica,
prestigio, e risultati della vasta azione svolta;
 Boezio:
 Uomo di cultura universale e di erudizione straordinaria, è considerato
“l’ultimo romano” e “il primo scolastico”;
 Traduce e commenta opere filosofiche (Aristotele e Porfirio);
 Importanza e meriti  porta a conoscenza dell’Occidente la logica
aristotelica: pone le basi per lo sviluppo della scolastica;
 Cassiodoro:

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 Occupa le cariche di Stato più elevate sotto Teodorico il Grande e
successori;
 Uomo pratico e studioso enciclopedico nel campo delle scienze
ecclesiastiche;
 Cesario:
 Arcivescovo di Arles (Gallia);
 Oppositore del pelagianesimo, geniale sostenitore del monachesimo;
 Esplica un’attività provvidenziale (in un periodo difficile: trasmigrazioni
barbariche, arianesimo ecc.) come curatore d’anime, riformatore della
disciplina ecclesiastica e predicatore popolare;
 Gregorio di Tours:
 Vescovo di Tours;
 Grande fama come storiografo dei Franchi;
 La sua opera sui Franchi è di valore inestimabile per la conoscenza delle
condizioni politiche, ecclesiastiche e morali della Francia nascente;
 Isidoro di Siviglia:
 Arcivescovo di Siviglia;
 Considerato il più celebre scrittore latino del VII sec., e l’ultimo Padre
della Chiesa Occidentale;
 È solo raccoglitore e rielaboratore di materiale, ma importantissimo in
quanto espone le sue opere in modo eccellente portando a conoscenza
delle nazioni germaniche la preziosissima eredità dell’erudizione antica;
 Diviene il “grande maestro del medioevo”;
 Merito: l’aver destato e consolidato la coscienza dell’unità culturale dei
popoli germanici e romanici;

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