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Daniele Gianoi
Rivista di Teologia dellEvangelizzazione 5 2001 21-35
Sommario
Il saggio si propone di presentare le dierse declinazioni del tema salezza, in
rapporto con i di erenti modelli di teologia conosciti nella storia della teologia cattolica, secondo la ricostrzione di G. Lafont. Ne emerge na prealenza del modello
teologico sapienziale, nel qale rimane di cile riconoscere e prendere sl serio la
portata del tempo, che appare essenziale inece alla prospeia biblica. Sempre alla
lce della ri essione di Lafont, lltima parte dellarticolo riassme i trai essenziali
di na soteriologia teologica capace di ricperare la consistenza temporale, secondo il modello di na teologia profetica. Ne emerge il primato della narratiit, e
dnqe del campo biblico-litrgico, a partire dal qale si doranno poi ricperare
la dimensione etica, contemplatia, speclatia e pratica del laoro teologico.
Summary
e paper Christian salation and forms of theological thoght. A re ection in
the light of the theological contribtion of Ghislain Lafont aims to present the
di erent aspects of the theme salation, in connection ith the di erent models
of theology knon in Catholic theology, according to an historical reconstrction
dran from G. Lafont. What emerges is a prealence of a theological isdom
model, in hich it remains di clt to recognize and take seriosly the o of time,
hich instead is essential to the biblical perspectie. Alays in the light of the
re ection of Lafont, the last part of the article smmarizes the essential featres of a
theological soteriology able to recoer the temporal consistency, in accordance ith
a prophetical theological model. What emerges is the primacy of the narratie
approach, and therefore of the biblical and litrgical elds, from hich yo ill then
hae to recoer the ethical, contemplatie, speclatie and practical dimensions of
the theological ork.
1. Se, nonostante le ricorrenti oci sceiche o addirira contrarie, ha ancora n sen- [21]
so annnciare la erit cristiana come erit sali ca e se ha n senso, di consegenza,
tentare di arginare le sempre pi freqenti ridzioni della fede in chiae etica o estetica
bisogner che la teologia, in qanto elaborazione critica della erit cristiana, si interroghi sl rapporto che c tra le forme del so laoro e la dimensione salvi ca della
erit che essa elabora. Si traerebbe, in sintesi, di meere a foco leentale correlazione tra na o pi? isioni della fede cristiana in qanto fede sali ca, e le modalit
D. G
del pensiero teologico nelle qali si elaborano tali isioni. Una ri essione di qesto genere potrebbe contribire a determinare n ordine dellepistemologia teologica, la ci
pertinenza non sarebbe senza rilieo per la ita e la missione della Chiesa, prima ancora
che per la teologia stessa, la qale, dopo to, rimane sempre seconda rispeo alla ita
ecclesiale.
Un esempio, indicato per ora in modo sommario, potr sitare meglio la prospeia
delle pagine che segono. La prassi ecclesiale e poi, di consegenza, la teologia, sono
oggi interpellate in modo inedito, almeno qanto a dimensioni del problema, dal confronto con le grandi religioni e dalla discssione intorno al loro signi cato sali co.
in qesto contesto che, silppando laeggiamento indicato dal Vaticano II circa il confronto Chiesa-mondo confronto tematizzato soo la categoria del dialogo soprao
a partire dallenciclica Ecclesiam suam 1964 di Paolo VI, si elabora oggi la tematica
di n dialogo interreligioso, e si ede proprio in qesta categoria del dialogo la strada
determinante per la s da dellincontro con le grandi religioni del mondo.
ben noto, peraltro, il fao che nel persegire tale dialogo ci si imbae in non poche [22]
di colt; e ci si p chiedere se esse non dipendano, in parte almeno, dal fao che per
la teologia e per la ita di Chiesa qello del dialogo no stile per troppi ersi ancora
inedito, non adegatamente sorreo da na pratica e da na ri essione conincenti. E
qesto per na bona ragione, e cio che in de millenni di cristianesimo, la teologia
non qasi mai stata dialogica, n i prespposti che sorreggeano lelaborazione teologica erano facilmente conciliabili con na prospeia di dialogo. Nlla di stpefacente,
dnqe, nel rendersi conto che ci orr ancora del tempo perch tale prospeia dienti
eramente di casa nella ita della Chiesa. Perch qesto accada, taia, non baster la bona olont: occorre inece che siano meglio ripensate e recepite le coordinate
stesse del laoro teologico.
Ci proponiamo qi di sggerire alcne direzioni di qesto ripensamento, meendo in alore le prospeie indicate dalle ricerche di G. Lafont, atore al qale si dee
Lespressione di G. L
, Storia teologica della Chiesa. Itinerario e forme della teologia [= STC],
San Paolo, Cinisello B. [MI] 1997 ed. fr. orig.: Histoire thologique de lglise catholique. Itinraire et formes
de la thologie, 1994, p. 360.
Laitdine dialogica certamente presente in to lo stile di Gioanni XXIII; a proposito del Concilio stesso, taia, essa esplicitata nellimportante interento del card. L. J. S
alla 23 Congregazione generale, il 4 dic. 1962 cf. Acta Synodalia sacrosancti Concilii cumenici Vaticani II, Vol. I [Periods
prima], pars IV, Congregationes generales XXXI-XXXVI, Typis Polyglois Vaticanis, 1971, pp. 222-225;
lo si ritroa poi nellalloczione di apertra di Paolo VI, allinizio del secondo periodo conciliare cf. EV
1,183*ss, qindi nella gi citata Ecclesiam suam, che poi, a sa olta, in enza in particolare gli ltimi
docmenti conciliari.
Ci stato ripettamente a ermato anche a liello di magistero e sintetizzato atoreolmente
nellIstrzione del P. C
e della C
Dialogo e annuncio: Ri essioni e orientamenti sullannuncio del vangelo e il dialogo
interreligioso, del 19 maggio 1991 cf. EV 13,287-386.
Cf. G. L
, STC, p. 17; I ., Immaginare la Chiesa caolica [= ICC], Cinisello B. MI, S. Paolo, 1998
ed. fr. orig.: Imaginer lglise catholique, Paris, Cerf, 1995, pp. 86-89.
Oltre alle opere gi citate cf. nn. 1 e 4, in particolare STC, ci riferiamo a: Modelli di teologia nella
storia, in: R. F
, G. P , G. L
, La teologia tra rivelazione e storia. Introduzione alla teologia
sistematica, EDB, Bologna 1999 Corso di teologia sistematica, 1, pp. 307-401 [= MTS]. Gli stdi di taglio
storico citati sono poi da collegare ad altre opere precedenti di Lafont, in particolare: Peut-on connatre
Dieu en Jsus-Christ, Cerf, Paris 1969; Dieu, le temps et ltre, Cerf, Paris 1986 tr. it., incompleta: Dio, il
tempo e lessere, Piemme, Casale Monf. [AL] 1992; si p edere anche, in modo sintetico, Permanence d
sacri ce: tudes 368 1988 511-519. Per na bibliogra a di G. Lafont, si eda J. D
cr., Imaginer
la thologie catholique, permanence et transformations de la foi en aendant Jsus-Christ. Mlanges o erts
Ghislain Lafont, Centro Stdi S. Anselmo, Roma 2000 Stdia Anselmiana, 129, pp. 15-20.
D. G
ninterpretazione particolarmente penetrante, a parere di chi scrie, dellitinerario complessio della teologia caolica nel so rapporto con il pi ampio contesto della storia
complessia della Chiesa e della cltra occidentale.
D. G
forma originaria della teologia cristiana data anzito, in e ei, dalla interpretazione delle Scrire dIsraele nella prospeia del compimento cristologico, e troa la sa
metodologia fondamentale in ci che si p chiamare la analogia messianica.
La logica soggiacente a qesto modello di teologia qella della profezia-compi- [24]
mento; direamente innestata slla consistenza del tempo e la sa articolazione, essa
pone per la qestione di come intendere il tempo na olta che si riconosca, in Cristo,
che esso compito. Nellorizzonte della prima comnit cristiana, il tempo, gardato
in aanti, anzito determinato dallaesa escatologica, e si con gra come il tempo
della missione; se la logica dellanalogia messianica porta a riconoscere gli eenti passati
come eenti sali ci clminanti in Cristo, non altreanto si p dire degli eenti storici
futuri, sccessii a Cristo. Di qesti eenti, solo la parsia aesa consera na portata
sali ca: gli altri perdono di rileanza sl piano sali co, e comnqe la loro drata
ritenta minima e inin ente.
esto aeggiamento, che tende a minimizzare, nellorizzonte credente, il tempo e
la sa consistenza, si fa sempre pi forte nella misra in ci la preoccpazione per la
missione diminisce e la tensione escatologica si allenta: Dora in poi si penser meno
allinsegna di n dienire ancora signi catio, e pi a qella della perfezione del dato
gi compito MTS 318. Si prospeano cos le condizioni di na teologia posta soo
il regime della perfezione, e che agli strmenti di na prospeia profetica sostitisce
qelli della ricerca sapienziale.
Che cosa ci signi chi p essere esempli cato araerso la trasformazione che si
introdce nellinterpretazione della Scrira, araerso il passaggio dalla analogia messianica alla analogia formale, oero alla anagogia. Lanalogia messianica signi ca
che gli eenti del passato in particolare del primo testamento sono isti come gre, tipi di ci che dee enire: la Scrira iene interpretata slla base di na coordinata temporale, che a dal prima al poi, e troa in Cristo il compimento. ando per la tensione
temporale si allenta, abbiamo qalcosa di noo: le gre, i tipi eterotestamentari non sono pi isti come anticipazione di ci che err, ma piosto come modelli
antropologici o spiritali, gre non gi del procedere della storia, ma dellitinerario
dellanima e della sa ascesa a Dio. Solo in qesta prospeia, del resto, rislta comprensibile ninterpretazione allegorica non solo dellAntico testamento, ma anche del
Noo: opzione che troer in Origene n deciso sostenitore e teorico.
In qesto cambiamento si rielato determinante lin sso della cltra di orientamento platonico, fortemente segnata dalla simbolica dellUno, e dnqe dal desiderio
di cogliere il senso complessio della realt mediante na reductio ad unum, capace di
sperare la dispersione del molteplice araerso na risalita spiritale erso lUno diino. Il tempo, in qesto modo, si troa ancor pi posto fori gioco: lanalogia messianica
iene sostitita dalla anagogia, lorizzonte fondamentale del tempo iene rimpiazzato da
na simbolica di tipo spa|ziale litinerario a dal basso allalto: cf. STC 42s, la profezia [25]
cede sempre pi il passo alla sapienza.
Come gi abbiamo accennato, determinante in qesta sitazione il fao che to
enga posto soo il segno di na perfezione gi data, ed eentalmente da acqisire
La parola analogia esprime la somiglianza-dissomiglianza tra ci che eocano i testi della Bibbia
profezie messe per iscrio, gre eocate, aenimenti raccontati e il doppio e nico Mistero di Ges e
della Chiesa; la parola messianico de nisce leconomia speci ca del tempo, della drata soggiacente a
qesta analogia e qali cata dalla libert di Dio e da qella degli omini STC 12.
Lafont parla a qesto rigardo di analogia allegorica o di analogia formale: cf. STC 43.
Cf. M. S
, Leera e/o allegoria. Un contributo alla storia dellesegesi patristica, Agstinianm,
Roma 1985 Stdia Ephemeridis Agstinianm, 23, pp. 93-96.
D. G
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dire Agostino cf. MTS 328-332; 336-340 signi ca inserire lapprodo al Bene spremo e ni cante in n orizzonte di luce colta interiormente, e in irt della qale dato
di cogliere qalcosa di Dio nellanimo, araerso linestigazione dei vestigia Dei colti,
in particolare, nellaiit spiritale-interiore, come mostra emblematicamente ta la
problematica della analogia psicologica della Trinit; con ci, per, non ancora detto to, perch determinante anche lesperienza della assolta incapacit dellomo di
gingere da solo alla meta alla patria, e qesto in ragione dellineitabile radicamento
nel male/peccato, che inserisce ogni omo in Adamo, in na condizione dalla qale non
p essere trao se non in irt di n dono di grazia, che lo inserisca nella mediazione
di Cristo il Deus humilis e, articolandosi con la libert mana, gli apra il di cile
accesso alla salezza eterna. La prospeia indicata da Agostino dar fri signi catii in particolare nelle dierse forme di theologia crucis che, soprao dal Medioeo
in poi cf. Bonaentra, sapranno legare listanza mistica alla mediazione pasqale del
Croci sso, sia nella forma dellincontro fra gloria e croce cf. Balthasar, sia nella
forma pi drammatica di na theologia crucis che mee in parentesi il momento della
gloria, come accade in Ltero o, in forme eidentemente dierse, nelle teologie della liberazione. Allorizzonte agostiniano sono da collegare, per altro erso, anche i diersi
giansenismi che, radicalizzando il primato agostiniano della grazia, niscono per far
rotare to limpianto teologico intorno al predominio del male e alla qestione del
peccato originale, determinando cos n orizzonte che concentra la mediazione sali ca
di Cristo nella dinamica sacri cale e soddisfaoria.
Dire Dionigi cf. MTS 332-335 e 340-347; STC 329-332 signi ca inece a ermare
la permanente inconoscibilit di Dio; Egli non raggingibile nella lce, ma piosto
nella tenebra; non nella parola, ma nel silenzio; non nella isione, ma se mai nellnione
mistica, propiziata da realt di qesto mondo che costitiscono altreanti gradini, sempre imperfei, in ista di qesta nione; | qeste realt, strrate in na connessione [27]
gerarchica, determinano n insieme simbolico non prio di na sa logica, che la ragione p aingere, pr rimanendo in de nitia sempre al di qa dellUno che ole
raggingere mediante il qale lomo iene preparato allingresso nella tenebra inaingibile del diino. indbbiamente pi di cile discernere, presso Dionigi e nella sa posterit dplice, in qanto riscontrabile da n lato nellenciclopedismo illminista, che
poco alla olta si silppo atonomamente rispeo alle proprie radici cristiane, dallaltro
nella mistica della perdita di s in Dio, il senso di na mediazione sali ca di Cristo;
pi in generale, appare ardo, in qesto orizzonte, comporre adegatamente le a ermazioni propriamente cristiane con n impianto intelleale di ordine dierso: si pone
p. es. il problema di come salagardare adegatamente la consistenza della creazione
rispeo al riassorbimento di ogni realt nellUno originario.
La qestione che si potrebbe porre allitinerario orientato allUno saltando, oiamente, te le necessarie precisazioni e sfmatre se lorizzonte sali co che qi si
disegna non sia in de nitia troppo monolitico, troppo totalizzante; ci si p chiedere
se lasci spazio s ciente a na e eia alterit che non sia solo nominale: alterit ontologica e storica, capacit di riconoscere e salagardare i diersi lielli di realt e le
rore e di erenze intrastoriche, e di non riassorbirle oi in na sorta di totalitarismo di ci si potrebbero indiidare anche i risolti teologici ed ecclesiologici, oi
Per na presentazione di qesto orizzonte e dei soi esiti in sede teologica e spiritale, cf. B. S
,
Ges Cristo lunico mediatore. Saggio sulla redenzione e la salvezza. 1. Problematica e rileura dorinale, Ed.
Paoline, Cinisello B. MI 1991 ed. francese orig.: 1988, pp. 53-96 e 291-403.
D. G
D. G
La modernit e il tempo
6. Prospeia dellUno e prospeia dellessere si congingono, per lo pi con n certo
predominio della prima, nel delineare i caraeri di na intelligenza della fede concepita
come sapienza e posta soo il segno di n principio di perfezione; doe i trai fondamentali del compimento sali co dellomo sono indiidati, positiamente, nellnione
beati cante con Dio e, negatiamente, nella redenzione dal male/peccato, che costitisce
n ostacolo rispeo a qella stessa nione, e troa in Cristo la risposta e la mediazione
sali ca, nonch lin|dicazione di qella via humilitatis che, sola, dischide litinerario [29]
erso Dio. Gli accenti si dispongono in modi diersi, le prospeie particolari dei singoli atori e correnti esigono senza dbbio na presentazione molto sfmata e aprono
prospeie pecliari, che sarebbe assrdo oler ridrre in modo nidimensionale; sembra sensato, taia, riconoscere negli aspei indicati alcne costanti signi catie della
teologia classica, qale si p racchidere, per sare de date simboliche, fra il concilio
di Nicea 325 e il Vaticano I 1870 cf. STC 311.
La ricchezza delle dierse forme sapienziali della teologia fori discssione; eidentemente, ci non rende intile linterrogatio circa la legiimit di altri itinerari, non
solo allinterno dello stesso orizzonte, ma anche al di fori di esso. A sollecitare qesto
interrogatio possono contribire molti faori. i si orrebbe meere in eidenza soprao qello che ha a che fare con il tempo. Laenzione a qesta dimensione stata
sollecitata, recentemente, anche grazie alloccorrenza del Gibileo del 2000, che ha indbbiamente dato rilieo allimportanza della categoria temporale per la fede cristiana, e
ha permesso di compiere soo diersi rispei no sgardo retrospeio si de millenni
trascorsi della icenda cristiana. Non sembra, per, che il problema posto da na drata
di qesto tipo sia stato a rontato esplicitamente. Eppre, ale la pena di notare che
il tempo dopo Ges Cristo ragginge oggi la drata del tempo prima di Ges Cristo, se la migrazione di Abramo ha e eiamente ato logo al olgere dellanno
2000 prima della nostra era. Lo spazio che segito al compimento di ogni cosa in
Cristo gale o addirira sta sperando in drata il tempo della preparazione
di qel compimento. accadta na cosa di ci non si aea idea nei primi tempi
della Chiesa: il tempo del Noo Testamento lngo qanto, e forse pi, del tempo
dellAntico Testamento. esto fao obbliga a ri eere: non possibile che na drata cos lnga non risponda a n disegno positio di Dio, a nesigenza oggeia
della rielazione. Se, drante to il tempo dellAntico Testamento, Dio ha progressiamente rielato al so popolo il so disegno di salezza e, araerso di esso, la
erit del so olto e il destino essenziale dellomo, che cosa ha egli manifestato agli omini lngo il tempo della Chiesa e come qesto tempo ha contribito a
cambiarli? In che cosa na altazione pi positia del tempo p determinare n
noo corso della teologia? MTS 389.
Cos, p. es., per le di erenti modalit di impao con la qestione del male: cf. STC 341-350.
Si eda in particolare la leera apostolica di Gioanni Paolo II Tertio millennio adveniente, del 10
no. 1994. Per n approccio esegetico-teologico alla qestione del tempo in prospeia cristiana, cf. H.
B
P. G
M. J
, Lexprience chrtienne du temps, Cerf, Paris 1987.
D. G
La domanda appare taltro che peregrina e si conginge, del resto, con lindbbia
rileanza che la dimensione del tempo ha acqisito nella coscienza moderna, e che ha
portato la teologia contemporanea a interrogarsi in ario modo | intorno alla pertinenza [30]
teologica della storia. Nella prospeia di qeste pagine, si orrebbe semplicemente
meere in lce alcne condizioni di na rinnoata forma di teologia, aperta al confronto
con linterrogatio posto allesperienza ecclesiale dal faore tempo.
La posta in gioco appare qanto mai delicata, per lo meno se si consente a qelle analisi che edono, fra i trai caraeristici della congintra cltrale odierna, na
perdita della storia che si riela particolarmente preoccpante. Una caraeristica che
accomnaa la isione biblico-cristiana e qella delle moderne loso e della storia, era
la coninzione che si desse n senso del dienire storico. esta coninzione entrata
ampiamente in discssione, secondo lo sgardo disincantato di na postmodernit che
dissole ogni possibilit di riconoscere na storia nitaria e di poterla narrare. Nellepoca
della ne delle grandi narrazioni, dopo che il mito del progresso, o anche solo dello
silppo ha rielato ta la sa fragilit, si direbbe che il ftro non appassioni pi, che
non ssciti interesse o slancio, che non si possano pi proporre e persegire topie e
grandi progei.
Mancando na meta, n progeo, non rimane che il ricordo frammentario e policentrico del passato; non c n nom che possa catalizzare le forze e le passioni, na meta
erso la qale ci si possa dirigere: salo la cadcit, la nitdine, la morte, che per non
pi ista come porta spalancata s n ftro assolto ma, nella migliore delle ipotesi,
pnto di aio di n noo ciclo di esistenza, galmente prio di direzione e meta:
anche nellambito delle societ nominalmente cristiane, la fede nella risrrezione cede
sempre pi il passo alla credenza nella reincarnazione.
N le cose cambiano se si prende in considerazione la perasia dimensione tecnologica del nostro mondo. Nel mondo della tecnica, infai, non c pi spazio per n ftro
nalizzato: la tecnica non si moe secondo nalit, ma in base ai risltati delle se procedre: Se la coscienza dellomo occidentale ancora persasa della continit storica,
il caraere a nalistico della tecnica ha tolto a qesta continit qalsiasi orizzonte in ci
reperire n senso. In qesto modo la storia ginge alla propria ne, che iene a coincidere
con il so dissolersi nel ire insigni cante del tempo.
Lorizzonte si restringe, qindi: si rinncia a grandi aentre, si apprezza e alorizza
ci che piccolo, qotidiano, forse addirira insigni cante o assrdo. la mancanza
del ftro, di n ero ftro, come non solo la ne, ma anche il ne della storia, o anche
delle storie, degli omini la caraeristica distintia della nostra epoca postmoderna,
che segnala lo sgretolamento dellepoca mo|derna, la ne di n pensiero forte, e inita [31]
anche positiamente al ricpero di elementi che trascendono il razionalismo. In to
Lo aea indicato atoreolamente gi lesposizione introdia della Gaudium et spes cf. nn. 410, in particolare la conclsione del n. 5, anche se poi lesposizione sccessia non sembra tener conto
adegatamente di qesta percezione: cf. i riliei di G. C
, La teologia della Gadim et Spes e
lesercizio del magistero ecclesiastico: ScuolC 98 1970 477-511.
Cf. G. L
, La pertinence thologiqe de lhistoire. Dialoge aec Pierre Gisel: RSPT 63 1979
161-202.
Che, secondo la nota interpretazione di K. L
, sono in de nitia delle teologie della storia
cam ate: cf. Signi cato e ne della storia, Milano, Ed. di Comnit, 1963.
Cf. G. M
, Il quarto uomo. Postmodernit o crisi della modernit Noa ed. riedta e ampliata,
Armando, Roma 1996, in partic. pp. 11-30.
U. G
, Psiche e techne. Luomo nellet della tecnica, Feltrinelli, Milano 1999, p. 516; cf. anche
pp. 293-204.
A. N
, Escatologia, Piemme, Casale Monferrato AL 1991, p. 51.
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ci possiamo per anche discernere i trai di na era richiesta di salezza, del bisogno
di simboli e di senso, come pre lesigenza di riconoscimento del corpo, della materia,
della sensibilit, e la ricerca di na storicit era, a rimedio appnto di qella tendenza,
che si ricordaa e che si p indiidare anche nella modernit, e non solo nel pensiero
cristiano classico a dimenticare il tempo, con le se fatiche e con le rore che esso
implica, e di comnione e eia cf. STC 275ss.
Lesigenza di prendere sl serio il tempo si rilea, del resto, pre di fronte alla domanda di salezza che emerge, in modo pi o meno esplicito, anche dalle interpretazioni
postmoderne del pensiero: esse appaiono per lo pi segnate in modo rileante da na
certa tonalit gnostica, che porta diersi esponenti di rilieo del pensiero aale a
formlare n gidizio negatio sgli silppi complessii della cltra occidentale, indiidando in essa, in modo diersi, na sorta di male originario, che ne determina in
modo inesorabilmente negatio ta la icenda. In qesto modo, per, si rischia di dare
na lera mitica del male e dellesperienza che lomo ne fa, con il risltato di non
riscire poi ad a rontare in modo adegato qesta esperienza p. es. non distingendo
correamente fra la dimensione ontologica e qella etica; anche s qesto pnto, determinante per ogni atentica parola di salezza, il cristianesimo interpellato, in ista
di na parola capace di o rire na prospeia di senso di fronte al dramma del male e
della so erenza.
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Cf. p. es. A. G